Enjoy Elba & The Tuscan Archipelago 2023
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ANNO IV - N. 4 - EDIZIONE 2023
Registrazione presso il Tribunale di Livorno n.4/2020 in data 25 maggio 2020
Editore / Editor: Movability Books - SIMTUR Via San Francesco di Sales, 18 - 00165 Roma (RM) – PEC: simtur@pec.net
Codice fiscale: 96426180582 - Partita IVA: 16205691005
Registro Europeo Trasparenza: 887699941705-73 – PEC: simtur@pec.net - segreteria@simtur.it
Direttore Responsabile / Director in Chief: Patrizia Lupi – Ph.+39 3396974753 - patlupi@gmail.com
Proprietà / Property: Patrizia Lupi - Fabio Murzi
Agenzia di Comunicazione / Communication Agency: Studio Mezzanotte di Cosimo Michelotti – Pisa
Grafica e impaginazione/ Graphic Design & Layout: Federico Del Vecchio
Traduzioni / Translations: Patricia Finlayson - Versione on line: www.enjoyelba.eu by InfoElba.it
FB: enjoyelba Instagram: enjoy _elba YouTube: Enjoy Elba Email: info@enjoyelba.eu
Collaborazioni / Contributing Authors
Lorella Alderighi, Giovanna Amorosi, Elvira Arnaldi, Andrea Bartoli, Jacqueline Braschi, Rossana Bravo, Massimiliano Burelli, Maurizio Burlando,
Riccardo Caldara, Marco Casale, Nina Catta, Maria Gisella Catuogno, Federico Massimo Ceschin, Aurora Ciardelli, Dianora Citi, Alvaro Claudi, Giulio
Colombo, Giulia D’Angelo, Andrea Dini, Federica Ferrini, Silvestre Ferruzzi, Leonardo Forbicioni, Gian Mario Gentini, Giorgio Giusti, Edoardo Izzo,
Silvia Lelli, Filippo Lenzerini, Ilaria Leonelli, Giada Lottini, Giacomo Luperini, Antonio Lupi, Giuliana Lupi, Patrizia Lupi, Antonello Marchese, Silvestro
Mellini, Manrico Murzi, Pietro Pacciardi, Giorgio Paesani, Lucia Paoli, Patrizia Pellegrini, Nina Sardi, Marisa Sardi, Armando Schiaffino, Agostino
Stefani, Stefano Taddia, Alessandro Talini, Maria Giovanna Testa, Giada Tofanari, Gianfranco Vanagolli, Vetrina Toscana, Viola Viteritti, Gaia Volpe.
Ringraziamenti / Thanks to
Associazione Astrofili Elbani, Associazione Diversamente Sani, Addociazione Historiae, Associazione Generazione Mare, Associazione Le Macinelle,
Blu Navy Compagnia di Navigazione, Mauro Calderini, Circolo degli Artisti di Portoferraio, Cittadella della Pesca O.P. di Viareggio, DanzaMania
MusicArTeatro, Maria Luisa De Filippis, Franco De Simone, Federico Del Vecchio, Patricia Finlayson, Fondazione Acqua dell’Elba, Fondazione Isola
d’Elba, Alessandro Gentini, Infoelba srl, Caterina Mantovani, Marco Mantovani, Silvestro Mellini, Daniela Mugnai, Fabio Murzi, Tiziano Nocentini,
Parco Nazionale Arcipelago Toscano, Patrizia Pellegrini, Emiliano Provenzali, Jolanda Rizzi, Michele Sartori, Simtur, Toscana Promozione
Turistica, Roberto Valentino, Vetrina Toscana
Foto/ Photo
Si ringraziano in particolare Paolo Calcara, Francesco Lascialfari e Adriano Locci per aver contribuito a mostrare la bellezza dell’Arcipelago e delle persone
che lo abitano. Insieme agli altri:
ADSP Alto Tirreno, Andrea Amato, Daniele Anichini, Luca Bellosi, Elisa Boccia, Patrizia Bonelli, Valerio Buffa, Maurizio Burlando, Maria Giusi Canova,
Flavio Capranica, Sergio Cattini, Manuela Cavallin, Aurora Ciardelli, Lorenzo Costagliola, Marco Conforti, Giuseppe D’Addino, Andrea Dini, Simone
Fabi, Massimo Forti, Gian Mario Gentini, Donatello Guerra, Francesco Lascialfari, Andrea Lavaria, Valentina Locci, Giacomo Luperini, Patrizia Lupi,
Antonello Marchese, Marevivo Elba, Francesco Marino, Marion _lip, Andrea Marongiu, Andrea Messana, Bernardo Miranda, Stefano Muti, Nena&Tomy
Fotografi, Daniela Nizzoli, Open Air Museum Italo Bolano, Alessandro Rocca, Simona Sardi, Federico Serradimigni, Roberto Signorini, Andre
Silingardi, Vetrina Toscana, Alessandro Talini, Gaetano Triscari, Tenuta delle Ripalte.
Foto di copertina / Cover Photograph: Paolo Calcara
In copertina: Nina Gattoni e Velia Bellissimo per la scuola DanzaMania MusicArTeatro di Portoferraio
Raccolta pubblicitaria / ADV Account & Distribuzione/Distribution
MaMedia di Andrea Vai - Ph.: +39 366 2691161
Amministrazione / Administration
SIMTUR: amministrazione@simtur.it - Mauro Calderini - Ph.: +39 339 5715392 info@enjoyelba.eu
Stampa / Printer:
Cartografica Toscana – Strada Provinciale Mammianese Nord – 51017 Pescia (LU)
Ph.: +39 0572 636722 – info@cartograficatoscana.com
Enjoy Elba & The Tuscan Archipelago N.4/2023 è stato stampato nel mese di giugno 2023
Tutti i diritti riservati – All rights reserved – Alle Rechte vorbehalten
Azione realizzata nell'ambito della Carta Europea per il Turismo Sostenibile
del Parco Nazionale Arcipelago Toscano.
Indice
5 IL DESTINO DELLE ISOLE
di Patrizia Lupi
6 VINCE LA FILIERA CORTA
DELL'ACCOGLIENZA
di Federico Massimo Ceschin
8 TURISMO, ENOGASTRONOMIA
E SOSTENIBILITÀ
di Vetrina Toscana
10 ENJOY CULTURE AND ARTS
12 SULLE TRACCE DEGLI ANTICHI ABITANTI
DELL'ELBA
di Giuliana Lupi
14 IL SITO ARCHEOLOGICO DELLA LINGUELLA
di Lorella Alderighi
16 LA FONTE DEI CANALI DI RIO
di Gianfranco Vanagolli
18 PORTO AZZURRO? PORTO LONGONE?
di Dianora Citi
19 IL CORALLO, ORO DEL TIRRENO
di Lucia Paoli
20 VETTOVAGLIE E PROVVIGIONI FRA '500 E 600
di Lucia Paoli
22 L'IMPERATORE CHE AMAVA IL VERDE
di Marisa Sardi
24 SAN NICCOLÒ IN SAN PIERO
di Gian Mario Gentini
26 LA PETITE ARMÉE ELBANA
di Alessandro Talini
27 ELBA COM'ERA
di Giorgio Giusti
30 EMMA DESSAU GOITEIN
di Patrizia Pellegrini
32 L'AMORE IMPOSSIBILE DI LUCIA
di Maria Gisella Catuogno
34 SANT'ANDREA FRA "COTI" E TRASPARENZE
di Silvestre Ferruzzi
37 UN MARE DI MUSICA... ALL'ELBA E OLTRE
40 RICORDANDO ARIODANTE MARIANNI
di Manrico Murzi
42 ITALO BOLANO E IL SOGNO DI UNA VITA
di Patrizia Lupi
56 GIACOMO DAMIANI UN NATURALISTA ELBANO
di Antonello Marchese e Giorgio Paesani
58 I NOSTRI VICINI ALIENI
di Leonardo Forbicioni
60 LE NOSTRE AMICHE ERBE
di Federica Ferrini
61 LA NOTTE MAGICA DI SAN GIOVANNI
di Federica Ferrini
62 LO SCRIGNO DELLE ANTICHE VARIETÀ
di Agostino Stefani
64 EDWARD RÜPPEL E L'ILVAITE ELBANA
di Andrea Dini
66 A PESCA DI METEORITI NELL'ARCIPELAGO
di Giulio Colombo
68 LA "GRANDE" MONTAGNA ELBANA
di Pietro Pacciardi
70 IL TETTO DELL'ELBA IN CABINOVIA
di Pietro Pacciardi
72 BORGO DEL POGGIO
di G.L.
73 RISTORANTE PUBLIUS
di G.L.
74 OSTERIA DEL NOCE
di G.L.
75 PESCA CON GUSTO
di Andrea Bartoli
78 TONNARE E TONNAROTTI
di Massimiliano Burelli
80 REPERTI ETNOGRAFICI DALL'ANTROPOCENE
di Silvia Lelli
81 DELFINI GUARDIANI DELL'ISOLA
di Silvestro Mellini
82 FINCHÈ C'È MARE C'È VITA
di Patrizia Lupi
84 THE KIND OF BLUE
di Patrizia Lupi
86 ITTITURISMO LA ROSA DEI VENTI
88 ELBA WEDDING STYLE
di Giada Lottini
90 ENJOY HOSPITALITY
44 LE METAMORFOSI DI BELINDA BIANCOTTI
di Patrizia Lupi
46 GOZZI, PESCATORI E MARINAI
di Gianfranco Vanagolli
47 L'ORO DEL POUM
di P.L.
48 L'ELBA, LE ISOLE
di Edoardo Izzo
49 PELLE DI CREPA
di Gaia Volpe
50 ENJOY ENVIRONMENT
52 LA VIA DELL'ESSENZA
di Ilaria Leonelli
54 SEMPLICEMENTE, ORTO E MUSEO
di Patrizia Lupi
92 BAIA BIANCA SUITES & B.BISTROT
94 HOTEL AIRONE A SAN GIOVANNI
96 HOTEL VILLA OTTONE
98 HOTEL FABRICIA A MAGAZZINI
100 HOTEL RESIDENCE VILLA MARE
102 HOTEL MARINELLA
& RISTORANTE MARINELLINA
104 HOTEL & RISTORANTE L'OGLIERA
106 CLUB HOTEL & RESIDENCE LE ACACIE
108 UAPPALA HOTEL CLUB LACONA
110 L'ASSOCIAZIONE ALBERGATORI ELBANI
GUARDA AVANTI
di A.T.
112 WINE RESORT LE RIPALTE
di Patrizia Lupi
2 ENJOY ELBA AND THE TUSCAN ARCHIPELAGO 2023
113 TENUTA DELLE RIPALTE
di Giada Luni
115 EMMEGI IMMOBILIARE
116 ELBACASA, IL TUO CONSULENTE DI FIDUCIA
118 AGENZIA IMMOBILIARE E TURISTICA BRIGNETTI
120 AGENZIA IMMOBILIARE ELBA A CAPOLIVERI
122 NUOVA STAGIONE CON BLU NAVY
di Nina Catta
124 ACCOGLIENZA E SICUREZZA NEI PORTI ELBANI
di Marco Casale
126 ENJOY LIFESTYLE AND SPORT
128 UNO SPAZIO PER SÉ
di P.L.
129 CAPITANI CORAGGIOSI: MARCO ROSSATO
di Alessandro Talini
130 IL CIRCOLO DEGLI ARTISTI
di Patrizia Lupi
132 FONDAZIONE ISOLA D'ELBA, CULTURA E SOCIETÀ
di Maria Giovanna Testa
134 UN FUTURO PER IL SISTEMA IDRICO ELBANO
di Stefano Taddia
136 BARTOLINI YATCHING
138 PERLE DELL'ELBA
di Giada Lottini
140 LOCMAN E L'ELBA NEL MONDO
142 A&G CALZATURE
143 CERAMICHE D'ARIA
144 PIERO BASTIANI
145 VIOLA VINTAGE
146 FIORELLA GARDEN
147 TIME OUT
148 TYRRHENOS: GLI ANTIAGONISTI
di Giacomo Luperini
150 CAPOLIVERI BIKE PARK
152 INFOELBA: UN'OASI DI SERVIZI
di Jacqueline Braschi
154 ENJOY FOOD AND WINE
156 RISTORANTE SALEGROSSO
158 BAR LORENZO
159 RISTORANTE VIZIO ANTICO
160 CAFFÈ IL TEMPO
161 MY POKÈ
162 RISTORANTE CAPO NORD
164 RISTORANTE PIZZERIA DA BEPPE
165 RISTORANTE PIZZERIA DA ANTONIO
166 RISTORANTE LA FIASCHETTERIA
167 BAR IL GRAMMOFONO
168 LALLA CHEF
169 RISTORANTE IL GIARDINO
170 ACQUARILLI'S BAR
171 RISTORANTE KONTIKI
172 RISTORANTE BAGNI ELBA
174 BAR LE SIRENE
175 BAR IL CONVIO
176 RISTORANTE LA BUSSOLA
178 PAGLICCE BEACH & RESTAURANT
180 RISTORANTE LA CARAVELLA
182 MOKAMBO 1957 BAR & RISTORANTE
184 RISTORANTE CALANOVA
186 SUSHI BAR ANCÒRA UNO
188 BINOMIO SWEETSALTY
189 AZIENDA AGRICOLA ALLORI
190 AZIENDA AGRICOLA ARRIGHI
192 FATTORIA BONAPARTE
193 AZIENDA AGRICOLA BATTANI
194 GLI AGRONAUTI
196 NOCENTINI GROUP
198 ENJOY ARCHIPELAGO
200 PERCORSO BOTANICO A CAPRAIA
di Maurizio Burlando
202 CAPRAIA: CARTA GEOTURISTICA
di Maurizio Burlando
204 PICCOLI VISIONARI CRESCONO
di Patrizia Lupi
206 VIVERE SU UN'ISOLA
di Viola Viteritti
207 RELITTI E NAUFRAGI AL GIGLIO
di Armando Schiaffino
208 WILD FOOD GIGLIO & UPVIVIUM
di Filippo Lenzerini
210 GIANNUTRI DAL FASCINO ANTICO
di Viola Viteritti
212 ORZO DI PIANOSA
di Alvaro Claudi
214 VIAGGIO CON VISTA
di Rossana Bravo
215 PIANOSA WOW
di Aurora Ciardelli
216 LA CASA DELL'AGRONOMO
di Aurora Ciardelli
218 SCOPRI NATURA E CULTURA
di Giovanna Amorosi
220 GORGONA FRA MITO E MATAMORFOSI
di Patrizia Lupi
222 GIN RACHELI E LE SUE ISOLE
di Giulia D'Angelo
224 SI CHIAMANO ISOLE
di Giada Tofanari
foto ©Franscesco Lascialfari
Foto ©FrancescoLascialfari
4 ENJOY ELBA AND THE TUSCAN ARCHIPELAGO 2023
Il nostro sguardo sul mondo è un ponte fra passato e presente, alla ricerca di
suggestioni che abbiano un significato: dai ricordi di bambina che rivelano antiche
radici alle nuove idee che ci proiettano verso il domani.
Questo numero di Enjoy è dedicato alla memoria ma anche al futuro.
Alla gente, alle comunità dell’Arcipelago Toscano, a quelle persone che ci guardano
dagli affreschi o dalle foto, che sono approdate o vissute nell’Arcipelago. Ma anche a
coloro che hanno un progetto e intendono realizzarlo insieme agli altri. È dedicato
a chi crede che siamo tutti eredi di un patrimonio di valori, materiali e immateriali,
incommensurabile, da preservare, migliorare e trasferire ai nostri figli.
Guardiamo il mondo una sola
volta, nell’infanzia.
Il resto è memoria
We look at the world once,
in childhood.
The rest is memory
Louise Glück
Nobel per la Letteratura 2020
Sono loro, i nostri antenati naviganti, eremiti, contadini, minatori, scalpellini,
pescatori, che hanno fondato queste comunità: al Giglio, all’Elba, a Pianosa, in
Capraia, a Giannutri ed anche a Gorgona e Montecristo. Hanno modificato il
paesaggio con il loro lavoro, hanno costruito bellezza con i loro saperi, hanno
resistito in territori fragili e precari, isolati ma indifesi, umili interpreti della storia
popolare, fatta di fatica e resilienza. Aiutati soltanto dall’intelligenza e dalla natura
generosa. Comunità che hanno resistito quando si sono unite, superando le rivalità.
Le Isole per loro destino sono abitate da gente che fa, che sa, che dell’esperienza
ha fatto virtù. Persone che oggi lavorano, investono, imparano, per contribuire alla
costruzione di una società più solida e solidale, più giusta, senza mai perdere di
vista la bellezza e la salute. Altri, dalle epoche più antiche, arrivati stranieri, non
sono più partiti. Ne hanno subito il fascino e la magia, sono quelli che sono rimasti,
o che continuamente tornano. L’Isola ti entra dentro. Madre e matrigna. Difficile
dimenticarla. Vale la pena conoscerla non solo per la sua bellezza, ma per trarne
ispirazione e insegnamento. E magari ripartire.
Our view on the world is a bridge between past and present, constantly looking
for something that has a meaning, both old and new: from memories that reveal
ancient roots to the ideas that project us into the future. This issue is dedicated
to memory but also to the future. To the people, to the communities of the
Tuscan Archipelago, to those who look out at us from the photos that resurface
on the sideboard, often faded, as if to timidly remind us that they have lived. It
is dedicated to those who believe that we are all heirs to an inestimable wealth
of values, material and intangible, to keep, to improve and to transfer to our
children. To those who have a project and want to carry it out together with
others.
Il destino
delle isole
Our forefathers the famers, miners, stonemasons, sailors and fishermen were
the founders of these communities, Giglio, Elba, Pianosa, Capraia, Giannutri
along with Gorgona and Montecristo. They have changed the landscape with
their work, they have built beauty with their knowledge, they have resisted
in fragile, precarious territory, isolated but defenceless, humble interpreters
of popular history made from fatigue and resilience. Aided only by their
intelligence and generous nature. Communities that resisted when they joined
together, overcoming rivalries. It is destiny that the islands are inhabited by
people who work, who know, who have made a virtue out of experience. People
who today are investing, learning to contribute to the building of a more solid
and supportive society, more just, without ever losing sight of beauty and health.
Other people who have come across from the mainland, have found it difficult to
leave the island. They have come under its charm and magic, they have stayed on
or they keep coming back. The island gets into you. Mother and stepmother. Hard
to forget her. It is worth knowing her to love her consciously, to draw inspiration
and teaching from her and not only for her beauty.
La Direttrice Responsabile
5
Vince la filiera corta
dell’accoglienza
Il turismo, come il cibo e il calcio, è un argomento tra i più praticati dagli italiani. A buona ragione, andando oltre la
vulgata che vorrebbe il Bel Paese detenere percentuali assolute di patrimonio culturale mondiale, ci sono infiniti motivi
di benessere e stile di vita che continuano ad attestare l’Italia in vetta alle classifiche dell’attrattività. E altrettanto infiniti
campanili colorati, segni di una stratificazione culturale senza paragoni, che si è diffusa capillarmente in millenni di
centralità nelle dinamiche della storia, al centro del Mediterraneo dei popoli e delle culture.
Eppure il Paese perde competitività. Lontano il ricordo di quando anche la classifica degli arrivi internazionali (per non
parlare della permanenza e della spesa media) assicurava il primato: siamo scivolati al 5° posto (dietro Francia, Spagna, USA
e Cina) e potremmo presto perdere un’altra posizione, a favore della Turchia.
Le motivazioni sono da cercare essenzialmente in una sola semplice circostanza: la fortunata rendita di posizione ha
suggerito di allocare attenzioni e investimenti in altri settori, continuando a ritenere che il segmento balneare e la presenza
di borghi e città d’arte fosse sufficiente a mantenere livelli di crescita illimitata. Peccato che nel frattempo sia cambiata la
domanda: il turismo di massa del Novecento si è evoluto verso il viaggio esperienziale, che richiede una forte integrazione
di prodotto e adeguati standard di servizio. Richiede originalità, unicità, genuinità e autenticità. La pandemia inoltre ha
generato una domanda che chiede anche sicurezza, igiene, salute, sostenibilità e attività all’aria aperta o comunque distanti
dai fenomeni di overtourism di cui soffrono le località più celebrate.
Questa la scommessa del Paese e questa stessa la scommessa dell’Isola d’Elba: generare una filiera corta dell’accoglienza
che consenta di integrare mare e terra, paesaggio e identità, cultura e svago, intrattenimento e natura, sapori ed
esperienze, memoria e sguardo verso il futuro, occupazione qualificata e qualità del servizio, cultura di rete e cooperazione,
innovazione e digitalizzazione, sviluppo economico e inclusione sociale, accessibilità e fruibilità.
Enjoy Elba and the Tuscan Archipelago vuole essere, se non protagonista, portavoce di questa sfida.
THE SHORT HOSPITALITY CHAIN WINS
Tourism, like food and football, is one of the most popular topics among Italians. Rightly so, going beyond the vulgate that
would like the Bel Paese to hold absolute percentages of World Cultural Heritage, there are the endless reasons of wellbeing
and lifestyle that keep Italy ahead in the rankings for its appeal. There are so many colourful bell towers, signs of
an incomparable cultural stratification which has spread over thousands of years, being at the centre of the dynamics of
history, at the heart of the peoples and cultures of the Mediterranean.
Yet, the country is losing its competitiveness. It is a distant memory when the ranking of international arrivals (not to
mention the length of stay and average spending) ensured the record: we have slipped to 5th place (behind France, Spain,
USA and China) and we could soon lose another place in favour of Turkey (no comment).
We can find the reasons in one simple circumstance: the fortunate income from the position has suggested that we turn
our attention and investments to other fields, as we continue to believe that the seaside segment and the presence of
villages and cities of art was sufficient to maintain levels of unlimited growth.
It is a pity that in the meantime the demand has changed: mass tourism of the twentieth century has evolved towards travel
experiences that requires a strong integration of the product and adequate standard of service. The resources must be
original, unique, genuine and authentic. The pandemic has also generated a need for safety, hygiene, health, sustainability
and outdoor activities that are however distant from the phenomena of overtourism suffered by the most famous locations.
This is the gamble of the country and it has to be the same gamble of the Island of Elba: to generate a short hospitality chain
that integrates land and sea, landscape and identity, culture and leisure, entertainment and nature, tastes and experiences,
memory and vision for the future, skilled employment and quality of service, network culture and cooperation, innovation
and digitalisation, economic development and social inclusion.
ENJOY ELBA wants to be, if not the protagonist, a spokesperson for this challenge.
Federico Massimo Ceschin
Presidente SIMTUR e ambasciatore del Patto europeo per il Clima (UE DG-Clima)
SIMTUR President and Ambassador of the European Climate Pact (EU DG-Climate)
6 ENJOY ELBA AND THE TUSCAN ARCHIPELAGO 2023
7
Foto © AdrianoLocci
Vetrina Toscana:
turismo,
enogastronomia
e sostenibilità
Foto ©FrancescoLascialfari
La sostenibilità in Toscana ha radici antiche: da millenni l'agricoltura si prende
cura del territorio, fino a plasmarlo, con un legame profondo con la sua cultura.
Lo racconta, da ben 23 anni, Vetrina Toscana, originale progetto della Regione
e di Unioncamere che unisce tipicità, autenticità dei territori, attenzione
all’ambiente.
La sostenibilità è uno dei cardini di Vetrina Toscana, il progetto sul turismo
enogastronomico su cui la Regione Toscana punta per promuovere il comparto
agroalimentare e turistico: dall'utilizzo dei prodotti locali, al ricorso al biologico
e alla filiera corta, dalla stagionalità al rispetto dell'identità del territorio, dalla
cucina circolare fino al plastic free, un approccio moderno che ha origini antiche.
Vetrina Toscana promuove il turismo enogastronomico in chiave di sostenibilità,
nelle diverse accezioni del termine: ambientale, nel rispetto, nella cura e nella
tutela del territorio; sociale: in modo che possa contribuire a salvaguardare le
usanze della comunità visitata; economica: generando occupazione e reddito per
gli abitanti del luogo e culturale: consentendo di capire come nasce un prodotto e
la storia che c'è dietro. Le eccellenze della produzione enogastronomica toscana
descrivono una regione buona oltre che bella. Il cibo è espressione di paesaggi,
storia, stili di vita, cultura. Le produzioni locali di eccellenza sono chiave di
accesso ai territori e la regione ne ha quasi 600*. Ogni territorio ha un'identità
ben precisa legata all'enogastronomia che Vetrina Toscana vuol tutelare, un
patrimonio culturale e materiale che non deve andare disperso insieme alla
ricchissima biodiversità di questa regione.
Foto ©AlessandroTalini
Partecipano a Vetrina Toscana tutti coloro che offrono esperienze
enogastronomiche: ristoranti, botteghe e produttori ma anche agriturismi,
strade del vino, cantine, birrifici, oleifici, stabilimenti balneari, agenzie di viaggio
e alberghi: al momento quasi duemila imprese, che compongono una delle
più grandi reti agroalimentari in Italia. Chi vi aderisce, si impegna a rispettare
il Manifesto dei Valori che ha come riferimento la cultura culinaria regionale,
8 ENJOY ELBA AND THE TUSCAN ARCHIPELAGO 2023
vuole essere custode della tradizione ma senza rinunciare
all’innovazione, contribuisce al sostegno dell’economia del
territorio e alla sua salvaguardia, crede nella qualità del cibo
e dei prodotti toscani.
Vetrina Toscana consente di scoprire non solo cosa
mangiare, ma anche dove poter acquistare i prodotti toscani
e soprattutto dove degustarli, il viaggiatore può trovare un
elenco georeferenziato di tutte le nostre imprese. Nel sito
www.vetrina.toscana.it, inoltre, si trovano consigli pratici,
approfondimenti sui prodotti e la loro storia, itinerari
enogastronomici, esperienze legate al cibo e ricette per
assecondare un percorso nel gusto: un vero e proprio:
“viaggio nel viaggio”.
VETRINA TOSCANA: TOURISM, FOOD, WINE
AND SUSTAINABILITY
Sustainability in Tuscany has ancient roots: for thousands of
years, agriculture has taken care of the territory to the point
of shaping it, forming deep bonds with its culture.
For 23 years, sustainability has been one of the cornerstones
of Vetrina Toscana, the project on food and wine
tourism where the Tuscan Region aims to promote the food,
agriculture and tourism sector: from the use of local products,
to the use of organic ones from a short supply chain,
from seasonality to respect the identity of the territory,
from the circular food economy to plastic free, a modern
approach that has ancient origins. Every territory has a precise
identity linked to food and wine that Vetrina Toscana
wants to safeguard, a cultural, material heritage that must
not be lost along with the rich biodiversity of this region.
All those who adhere to the Manifesto of Values and offer
food and wine experiences, take part in Vetrina Toscana:
restaurants, shops and producers but also agritourisms, wineries,
breweries, oil presses, beach resorts, travel agencies
and hotels: at the moment, almost two thousand businesses
make up one of the largest agro-food networks in Italy. On
the website www.vetrina.toscana.it, as well as a georeferenced
list of members, you will find practical advice insights
on products and their history, food and wine itineraries,
experiences related to food and recipes to go along with
learning about tastes: a real “journey within a journey”.
*464 PAT (Produzione Alimentare Tradizionale), 15 IGP (Indicazione Geografica
Protetta) e 16 DOP (Denominazione Origine Protetta), a cui si aggiungono le 41
DOC, le 11 DOCG del vino e 6 IGT.
9
Foto ©FrancescoLascialfari
10
ENJOY ELBA AND THE ENJOY TUSCAN ELBA 2021 ARCHIPELAGO 2023
Enjoy
Culture and Arts
11
Sulle tracce
degli antichi abitanti
dell'Elba
Foto©FrancescoLascialfari
Ḡiuliana Lupi
Elba: la sua è una storia davvero
antica. il suo nome, Ilva per i Romani,
potrebbe essere connesso agli Ilvati,
popolo ligure cui accenna Tito Livio in
Ab urbe condita.
Per un occhio attento e culturalmente
interessato, è qualcosa di più che i
suoi splendidi paesaggi: uno scrigno
di elementi preziosi da conoscere,
decifrare e apprezzare. Si possono
leggere ancora oggi le tappe evolutive
di quanti, nei millenni, hanno abitato
questa terra. Dobbiamo ringraziare
gli studiosi che vi hanno gettato luce
attraverso i reperti ritrovati, alcune
volte casualmente.
Già nel paleolitico medio, 40.000 anni
fa, l' Homo Sapiens conosceva questo
territorio di caccia su cui era arrivato
durante l' ultima glaciazione di Wurm
durante la quale il livello del mare si
era abbassato di oltre 120 metri.
Forse l'isola era stata frequentata
prima, e poi in contemporanea coi
Sapiens, anche dai Neanderthaliani
(45-40.000 anni fa): ce lo attestano
i ritrovamenti di lame, punte e
raschiatoi sulle pendici delle colline
centrali dell'isola. Dai 12.000 anni
fa in poi assistiamo alla fine della
glaciazione e all'aumento del livello
marino di 18 metri, che non permise
più ai cacciatori, inesperti di mare, di
avvicendarsi sulle coste elbane almeno
per 5000 anni.
Il neolitico ci presenta un uomo
nuovo, esperto non solo nell’arte della
navigazione, ma anche in quella della
realizzazione della ceramica. L'Elba
conosce così una frequentazione
stabile, con genti che si occupavano
di agricoltura e pastorizia. Ma il vero
tesoro dell'Elba erano i minerali di
cui l'avevano dotata i plutoni che
erano emersi dal mare 100 milioni
d'anni prima. Per questo motivo,
nell'Eneolitico, gruppi di cercatori
di rame frequentarono l'isola. Tutto
ciò è attestano nei ritrovamenti di
un sepolcreto in grotta con decine di
inumati con ricchi corredi funebri,
presso San Giuseppe, vicino Rio
Marina e da un sito megalitico di
menhir aniconici in località "Sassi
Ritti" nei pressi di San Piero in
Campo, prossimo ad una necropoli
villanoviana.
Le tracce di comunità protostoriche
dedite alla pastorizia e all’agricoltura,
emergono sul massiccio del Monte
Capanne, luogo che si prestava ad una
valida difesa contro eventuali invasori.
Contemporaneamente fiorisce la
metallurgia del bronzo. Sono emerse
prove che attestano la presenza di
religioni ctonie coeve ad altri culti
presenti nell'area mediterranea del
periodo, quali i monoliti sacrali di
Monte Cocchero.
Foto©FrancescoLascialfari
Foto©GianMarioGentini
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ENJOY ELBA AND THE TUSCAN ARCHIPELAGO 2023
Foto©PaoloCalcara
TRACING THE STEPS OF THE ANCIENT
INHABITANTS OF ELBA
The Island has been inhabited since ancient times: already
in Roman times, they spoke about the first inhabitants of
the island, probably from Liguria, Corsica and Sardinia, but
even earlier when part of the archipelago was connected to
the mainland, at the time of the last glaciation when the sea
was tens of metres lower.
The Neolithic presented us with a new man, expert not only
in navigation but also in ceramics. Elba has always been
frequented by people who dealt with agriculture and sheepfarming.
But the real treasure of Elba has always been its
minerals. Ancestors of the Etruscans inhabited the lands
of Rio. The proof is in the findings of a burial ground in a
cave with dozens of people buried with their rich funerary
objects, near San Giuseppe, near Rio Marina and equally
surprising, a megalithic site of aniconic menhirs at “Sassi
Ritti” near San Piero in Campo.
The Elban coasts have certainly been frequented by
adventurous, enterprising people who knew the sea
routes from the east if the legend has been passed down
to us of the Argonauts who landed on the sandy shore of
Portoferraio bay, the ancient Argos. The island already had a
long history of men and mining activities when the Greeks
and Etruscans and later the Romans looked out onto its
beautiful shores to take advantage of its unique, valuable
resources. Their passage has left evident traces in the
Museums of the Island and in the archeological sites.
I litorali elbani erano frequentati sicuramente da
gente avventurosa e intraprendente che conosceva le
rotte marittime, proveniente da est, se è arrivata fino
a noi la leggenda degli Argonauti che approdarono
nella baia di Portoferraio, l'antica Argos. L'isola
documenta già una lunga esperienza di uomini e
attività quando Greci ed Etruschi si affacciano sulle
sue splendide rive per usarne le risorse, soprattutto i
minerali ferrosi, uniche e pregevoli.
Conoscere la nostra storia può servire oggi alla
valorizzazione, alla tutela attenta e appassionata dei
nostri beni culturali che contraddistinguono, con le
loro peculiarità, le nostre antichissime radici.
Foto©FrancoCambi
A sinistra: località i Sassi Ritti a San Piero
Sopra: la Villa romana delle Grotte a Portoferraio
CULTURE AND ARTS
13
Il sito
archeologico
della Linguella
a Portoferraio
(METÀ I SEC. a.C. – INIZI III SEC. d.C.).
NUOVI INTERVENTI DI SCAVO, RESTAURO
E VALORIZZAZIONE
-Lorella Alderighi
Il sito archeologico della Linguella occupa la parte terminale
di una lunga striscia di terra che delimita l'antico porto di
Portoferraio. Le prime notizie di rinvenimenti risalgono al
1548. Quei resti che la gente chiamava “i Bagni della Regina
Alba”, emersero ancora di più in occasione dei lavori nel
1683 per la costruzione del Bastione di Cosimo.
Di quanto allora rinvenuto si perse la cognizione fino
al 1976, quando, in occasione dei lavori nell'area delle
fortificazioni medicee ad opera della Soprintendenza ai
Beni Monumentali, vennero alla luce alcune strutture
relative ad un complesso di età romana; gli scavi effettuati
dalla Soprintendenza Archeologica della Toscana nel 1979
lungo il bastione di San Francesco, e poi nel 1990 e 1991,
volti a chiarire la situazione delle strutture e al recupero
e musealizzazione dei resti, permisero di rinvenire alcuni
ambienti con pavimenti a mosaico; le strutture, tuttavia,
si presentavano in massima parte sconvolte ed obliterate
dalle costruzioni medicee e dal viale di accesso alla torre del
Martello, e molto spesso sommerse dal livello del mare che
si trova ad un metro più in alto rispetto all'età romana.
Furono indagate due aree non contigue: Area 1, parallela al
bastione di San Francesco, e area 2 nella zona centrale, tra
loro separate dall’accesso alla Torre del Martello. Ma i pochi
resti murari conservati non permettono di comprendere
come fosse articolato il fronte sul mare e anche verso
la terraferma non sappiamo fino a dove il complesso si
estendesse.
A sinistra: il sito archeologico della Linguella a Portoferraio
Sopra: la darsena medicea a Portoferraio;
Sotto: la Torre del Martello alla Linguella
Foto ©AdrianoLocci
Nonostante la difficoltà nello scavo e nello studio, è stato
possibile individuare ben quattro fasi di vita che vanno dalla
metà del I secolo a.C. agli inizi del III sec.d.C.
Successivamente questo complesso viene abbandonato
e occupato di nuovo nel V secolo; ne sono testimonianza
i materiali ceramici e le buche di palo pertinenti alla
costruzione di capanne i cui occupanti lavorano allo spoglio
dell'edificio antico e al recupero dei materiali edili che da
qui potevano facilmente essere imbarcati.
14 ENJOY ELBA AND THE TUSCAN ARCHIPELAGO 2023
Le strutture antiche ubicate
all'estremità della Linguella attestano
senza alcun dubbio la presenza
di un impianto termale; tuttavia,
pur nella mancanza di uno scavo
completo, le strutture con eleganti
pavimenti rivestiti a mosaico o a tarsie
marmoree, pareti dipinte o rivestite
di marmo ed, inoltre, la posizione
molto esposta sul mare, potrebbero
addirittura far ipotizzare una funzione
esclusivamente di impianto termale
non obbligatoriamente collegato ad
una villa, quale potrebbe, comunque,
essere quella identificata da alcune
strutture in opus reticulatum,
conservatesi all'interno del Forte
Stella; un complesso termale che
potrebbe essere stato a servizio del
porto e dei naviganti.
Foto ©AdrianoLocci
A distanza di oltre trent’anni dagli
ultimi scavi, si è reso indispensabile
un intervento di restauro di tutte
le strutture di epoca romana
attualmente in luce e di protezione
di ciò che rimane dei pavimenti. Due
di essi, uno in opus sectile (tarsie
marmoree) ed uno in tessellato
policromo (mosaico), in pessime
condizioni di conservazione in quanto
frammentati, lacunosi e sottoposti
continuamente all’ingressione
marina, sono stati staccati, restaurati
e ricostruiti all’interno del museo.
Sul posto sono state posizionate delle
copie.
In occasione dei restauri sono stati
anche eseguiti saggi di scavo che
hanno portato in luce parte di un altro
ambiente con pavimento in mosaico
geometrico policromo e le pareti
rivestite di intonaco dipinto in giallo.
Le strutture venute alla luce nei
decenni passati presso la Linguella
sono visibili all'interno del parco
all'ingresso del quale è ubicato anche
il Museo Archeologico Comunale che
conserva quanto qui rinvenuto.
THE ARCHEOLOGICAL SITE OF
LA LINGUELLA IN PORTOFERRAIO
(MID 1ST CENTURY BC TO EARLY 3RD
CENTURY AD). NEW EXCAVATION,
RESTORATION AND ENHANCEMENT.
The Linguella thermal spa occupies
the final part of a long strip of land that
forms the ancient port of Portoferraio.
After the discoveries in 1548 and 1683
during the construction of the Medici
rampart, the excavations of 1976, 1990
and 1991 brought to light a Roman
complex dating from the first half of
the 1st century BC and early 3rd century
AD with latticed walls and bricks,
mosaic floors, marble inlays and walls
decorated with paintings or marble
coverings.
Thirty years after the excavations, it
has become necessary to restore all
the structures of the Roman era currently
in evidence, as well as work to
protect what remains of the floors with
a covering, in line with one another
along the rampart of Saint Francis (a
fifth had been detached at the time
and put in the museum). The cocciopesto
floor was consolidated and the
fragile polychrome mosaic that had
already been buried after the discovery,
has been covered up again
after the restoration; the other two,
one in marble inlays and the other in
polychrome mosaic were in very poor
condition, fragmented and incomplete
and prone to marine ingression so
they were detached, restored and rebuilt
inside the museum. Two of these
have been replaced with copies.
During the restoration work, excavations
were also carried out that
brought to light part of another room
with a polychrome geometric mosaic
floor and walls covered in plaster painted
yellow. The exhibition inside the
Museum, already modified with the
addition of the two floors and with the
movement of the showcases, will soon
see the restoration of the building
and its complete re-layout with a new
didactic itinerary.
CULTURE AND ARTS 15
La fonte dei canali di Rio
tra le “maraviglie” italiane di
Leandro Alberti
Ḡianfranco Vanagolli
Presidente On. Italia Nostra Arcipelago Toscano
Le fonti di Rio nell'Elba
L’edificazione di Cosmopoli, nel 1548, conseguente
all’acquisizione dell’Elba da parte di Firenze, aprì l’isola a
una nuova notorietà, che si manifestò anche attraverso
la pubblicazione di opere dotte, collegate, di norma,
a un’importante produzione cartografica. Una di tali
opere, certo a lungo la più diffusa, fu la Descrittione di
tutta Italia, ossia delle sue “maraviglie”, del geografo e
storico Leandro Alberti, che nel 1561 apparve arricchita,
rispetto alla precedente edizione del 1550, di un corpus
di notizie riguardanti le isole minori disseminate nei
nostri mari, dal Ligure all’Adriatico. È in essa che troviamo
la prima testimonianza di una risorsa del territorio,
già universalmente conosciuto ab antiquo solo per i
suoi giacimenti ferriferi, consistente in una sorgiva
eccezionalmente ricca situata nei pressi dell’abitato di
Rio, destinata da allora in avanti a entrare a far parte del
patrimonio di conoscenze impossibile da ignorare per ogni
persona di buona cultura. Si parla della Fonte dei Canali
e del relativo torrente Reale, inteso localmente Riale, per
scoperta analogia con Rio, che il riscontro cartografico
offre vistosamente enfatizzato nelle sue dimensioni. In
realtà, esso non corre per più di un chilometro in tutto
il suo sviluppo, che termina alla Piaggia di Rio, ma è lo
stesso Alberti ad informarci che alimentava “molti molini”,
porgendoci per la prima volta una testimonianza di una
sua utilizzazione a fini economici. Su questo dato tornano
gli Statuta Rivi, gli antichi ordinamenti della comunità,
pervenutici attraverso una redazione del 1583, che, mentre
dettano regole rigorose riguardo alla Fonte (“… presso alla
fonte dove s’atigne l’aqqua da bere a diece canne non sia
alcuna persona che voti ventrazzi, ne facci alcuna bruttura,
pena lire cinque da pagarle di fatto; né vi si lavi panni di sorte
alcuna, né si voti cenere in detto luogo, pena soldi venti…”, LV,
Civ., Di riguardare la Fonte), mettono in relazione il corso
d’acqua, oltre che con l’attività molitoria, con l’orticoltura,
accennando a un sistema di chiuse rigidamente regolato
(“A nessuna persona sia lecito cavare aqqua di suo corso
consueto, salvo doi o tre hore per innaqquare l’horti, pena
soldi quaranta per volta e siano tenuti rimetter l’aqqua nel
suo stato, eccetto che a Mugnai, a quali sia lecito ritenerla per
suo uso, come è consueto…”, LXIII, Civ., Di non cavare aqqua di
suo corso).
16 ENJOY ELBA AND THE TUSCAN ARCHIPELAGO 2023
Foto ©PaoloCalcara
Il nesso Riale-mulini-agricoltura
(cui dobbiamo aggiungere senz’altro
alcune forme di artigianato,
presumibilmente all’origine della
frazione dell’abitato più prossima
alla Fonte) rimase costante nel
tempo, secondo quanto emerge
da un variegato insieme di
documenti prodotti nel Settecento
e nell’Ottocento, quali le carte di
un Processo sulle pretensioni di
precedenza e primato tra le comunità di
Rio e di Capoliveri, celebrato a partire
dal 1703 (“È parimenti notabile l’haver
la terra di Rio, quasi alla porta, una
fonte d’acque tanto buone e copiose
che rendono macinanti undeci molini,
quali servono non solo le farine
della medesima terra, ma etiamdio
di Capoliveri, Longone, Portoferraio
et altre, oltre li moltissimi benefici
che ne ricevono l’abitatori d’essa
nell’adaqquare orti, aranci, limoni et
altri infiniti frutti nell’amenità delle loro
campagne”), lo Zibaldone di memorie
di Giovan Vincenzo Coresi del Bruno,
stilato tra il 1729 e il 1745; il Voyage à
l’Isle d’Elbe di Arsenne Thiebaut de
Berneaud, pubblicato a Parigi nel 1808,
che dà conto di ben diciotto mulini.
Importante nel panorama rurale
del territorio, l’acqua della Fonte dei
Canali non lo fu da meno per quello
identificabile con lo sfruttamento
dei giacimenti ferriferi. Sulla foce del
Riale fiorì, in età classica, un’attività
metallotecnica che la quantità di
scorie di fusione là rinvenute fa
ritenere essere stata imponente.
Nello stesso sito operò intorno alla
metà del Cinquecento una ferriera
verosimilmente inserita nel sistema
delle magone medicee.
L’acqua, indispensabile ai “maghonieri
et ferrazzuoli”, come lo era stata
sicuramente ai “fabri” medievali, della
cui presenza ci conserva una bella
prova archeologica l’area di Gràssera,
fu l’elemento sul quale a partire
dalla seconda metà dell’Ottocento
fondarono i loro progetti e le loro
realizzazioni quanti curarono
l’aspetto tecnologico del passaggio
dalla gestione preindustriale
a quella protoindustriale delle
nostre miniere, concependo un
sistema di produzione suddiviso
tra coltivazione vera e propria e
recupero degli abbondantissimi
scarti delle precedenti lavorazioni
attraverso un processo di depurazione.
A quest’ultimo scopo vennero
imbrigliate anche le acque di torrenti
minori, tra i quali il Favale, grazie a
un complesso di opere che, dopo un
laborioso cammino all’insegna di un
marcato empirismo, approdarono
a una soluzione soddisfacente,
incentrata sui patouillets, degli
impianti destinati a durare molto a
lungo.
Allargato in tal modo lo sguardo
sul più vasto orizzonte delle risorse
idriche del territorio, è d’obbligo
fare menzione delle fonti di Vignola
e della Chiusa, che attraverso un
acquedotto supportato da una cisterna
monumentale ristorarono la villa
d’età romana di Capo Castello, a Cavo;
come dell’Acqua Riese, un torrente
compreso nel suo percorso tra il
versante occidentale della catena delle
Serre e il litorale delle Trane, anch’esso
forza motrice di diversi mulini fino
a tutto l’Ottocento, e delle sorgive
cui si appoggiò un’attività di lungo
periodo, quella della lavorazione del
lino, implicante la sua macerazione,
distribuita in una mappa che gli
Statuta Rivi ci restituiscono nella sua
integrità e ampiezza: la “valle del’Orto
del lupo”, la “valle a Cecini”, la “valle
dell’Ortano”, il “Lutone”, i dintorni della
“vigna di Meri de Carabi”, “Ferraio in
Galico”; nonché, infine, dell’“acqua
marziale”, che sgorgava da un esteso
fronte roccioso a picco sul mare
antistante il vicino continente toscano,
impiegata nella fabbricazione del
vetriolo ed esportata in considerevoli
quantità in tutta Italia, su cui si
diffonde una nota opera del naturalista
Antonio Buzzegoli, edita nel 1762.
Oggi di questa ricchezza rimane poco,
ma ancora abbastanza, riteniamo,
perché si possa tentare di realizzare un
“percorso delle fonti”, che sia, insieme,
salvaguardia e memoria.
THE WATER OF RIO
In 1561, Leandro Alberti cited an
exceptionally rich spring near the town
of Rio: the Fonte dei Canali supplied
the main stream that is locally called
Riale. It merged with the Piaggia di Rio
after having provided water, along its
one kilometer route, to many mills: in
1808 there were eighteen.
In 1583, in the Statuta Rivi, they
started to talk about it again, trying
to regulate the use of water from
the spring, referring to its value also
for agriculture, through a system
of strictly controlled locks. It was
important in the rural panorama of
the area, but the water of the Fonte
dei Canali was not less important
for its link to the exploitation of the
iron deposits. In the classical era,
a metalworking activity flourished
at the mouth of the Riale, and from
the amount of smelting slag found
there, it leads us to believe that it was
impressive. Around the middle of the
sixteenth century, a large ironworks
probably connected with the Medici
magone method on the same site,
created a production technique
divided between the real development
of the mines and the recovery of the
abundant waste from the previous
processes through washing. For
this purpose, the waters of minor
streams were also harnessed, thanks
to a complex hydraulic system. The
Acqua Riese was important as well, a
stream that ran between the western
Serre chain and the Trane coast,
that also provided power to several
mills up to the end of the nineteenth
century. Many other minor streams
were used for the processing of flax,
indispensible for its maceration.
Lastly, there was the “martial water”
that gushed from a wide rocky ledge
overlooking the sea, used in the
manufacture of vitriol and exported in
large quantities throughout the whole
of Italy.
CULTURE AND ARTS 17
Foto ©PaoloCalcara
Porto Azzurro? Porto Longone?
Porto Azzurro: un paese la cui storia, come insediamento ed economicamente,
è legata in modo inscindibile alla posizione geografica strategica. Prima di tutto,
il golfo “longo” che darà il nome al borgo, situato nelle vicinanze della spiaggia di
sabbia ferrosa. Il primo nucleo di “Longone” sorse come “Marina”, alle spalle di
quella spiaggia, “La Rossa”.
Quando Gregorio XI nel 1376, nel viaggio per riportare la sede papale a Roma
dopo l’esilio ad Avignone, si fermò cercando riparo nel golfo “longo”, detto oggi
Mola, Longone ancora non c’era. La zona era nota come insenatura protetta,
riparata dai venti salvo il grecale-levante: l’archeologia marina ha restituito
manufatti di epoca etrusca e romana. Certo, dei pescatori bazzicavano la baia e
possiamo immaginare l’esistenza di ripari sulla terraferma, ma le scorribande di
saraceni, di corsari tunisini, del terribile Barbarossa, ostacolavano la nascita di
un abitato stabile se non in un luogo alto, protetto, lontano dal mare.
Proprio sulla collina sopra alla “Rossa” nel 1603 il re di Spagna iniziò la
costruzione di una Fortezza, detta di San Giacomo, con all’interno tutto: chiesa,
mulino, alloggi per ufficiali e famiglie, magazzini di viveri, armi e polveri. Un
luogo dove rifugiarsi così vicino, incoraggiò l’edificazione di poche case sparse
sulla spiaggia, primo nucleo della Marina di Longone, chiamato dal 1947 Porto
Azzurro. La guarnigione e i suoi militari portarono “vita e lavoro”, incoraggiarono
un’immigrazione che si fuse con le genti toscane già presenti: arrivarono
spagnoli, poi napoletani e campani dal Regno delle Due Sicilie, poi francesi,
giunti prima o con Napoleone. Una posizione cruciale per i commerci, un
sottosuolo ricco di minerali, una terra fertile anche per un clima unico, un mare
ricco di pesce: cosa di più?
I primi abitanti erano: pescatori, agricoltori, armatori, commercianti di vino,
possidenti, venuti anche dalla Corsica che investirono nella “nuova” terra. I miei
avi longonesi furono un po’ di tutto questo. Non mancarono medici e “politici”,
del Granducato o poi del Regno, calzolai o sarti per il reggimento.
Non c’è angolo del paese che non sia stato coltivato (verdure, alberi da frutto,
vigne, bestiame) per l’esportazione o il commercio interno. Vale la pena ricordare
la costruzione, a metà ‘900, all’estremo del paese, alla Pianotta, di una fabbrica,
tentativo di industrializzazione delle risorse del mare: veniva inscatolato il
pesce, vi lavoravano una cinquantina di persone. La società Genepesca la dette
-
Dianora Citi
in gestione alla famiglia Busalacchi,
ma durò solo una ventina d’anni.
Questa, come molte altre attività,
dovette soccombere di fronte ai profitti
indubbiamente maggiori del turismo.
THE NAME OF PORTO AZZURRO
Until the mid-twentieth century, it was
called Porto Longone, taking its name
from the long cove protected and
sheltered from the winds, bordered
by the iron-sandy beach known as
“La Rossa”. Marine archaeology has
recovered artifacts from Etruscan
and Roman times. Pirate raids
prevented permanent settlements
along the coast. In fact, in 1603, on a
hill overlooking the beach, the King
of Spain began the construction of a
fortress called San Giacomo that had
everything inside it: church, a mill,
housing for officers and their families,
storerooms for provisions, weapons
and gunpowder. A place to take refuge
that encouraged the construction of a
few houses scattered on the beach, the
first nucleus of the Longone Marina.
People came from the kingdom of the
two Sicilies, from Campania and from
Sicily. Who were they? Fishermen,
farmers, ship-owners, wine merchants
from the mainland, landowners also
from Corsica who invested in the “new”
land.
18 ENJOY ELBA AND THE TUSCAN ARCHIPELAGO 2023
Il corallo,
-Lucia Paoli
oro del Tirreno
Restano nell’Archivio Storico Nazionale di Madrid le
numerose lettere inviate dal governatore don Gonzalo
Machado y Aguilar, regio giudice e amministratore dello
stato di Piombino, residente a Rio nell’Elba, da dove iniziava
un fitto carteggio con il re di Spagna e con il Consiglio
d’Italia in Madrid alla fine del Seicento, seguite da quelle di
don Cavalo, che subentrò nell’incarico dal 1697.
Insieme a esse vengono inviate due mappe che indicano la
zona dove pescare il corallo, nella secca del Giglio.
La pesca del corallo è stata fiorente in tutto il Mediterraneo
e ha occupato le popolazioni costiere dall’antichità
accompagnata da un ricco artigianato che trionfa dal
Rinascimento ai giorni nostri soprattutto a Genova, Livorno
e Napoli. Il prodotto grezzo sbarcato a Livorno veniva
lavorato dalla comunità ebraica sefardita stanziata fra la
città labronica e Pisa: sfere, incisioni di alta oreficeria, opere
d’arte con soggetti naturalistici, sacri e mitologici oltre
a oggetti comuni come bottoni o grani di rosario. Molto
richiesto anche all’estero, in India si inviavano le pallottole e
in Africa le cannette e i maometti cilindrici o i rametti forati.
I Medici amavano il corallo i cui rami erano destinati agli
allestimenti scenici di feste, nozze e battesimi. Eccellente
era il corallo pescato nella zona fra Livorno, Gorgona e
Isola del Giglio: … El pescatore de Corallj sotto monte nero,
mi consegniò, dua giornj sono, libre quarant'una dj Corallo
(Livorno, 10 maggio 1576).
Attratti da questa pesca speciale gli spagnoli, padroni dei
Presìdi che si affacciavano su questo specchio del Mare
Toscano, verso la fine del Seicento, presentarono al re di
Spagna un progetto per inserirsi di diritto nella pesca del
corallo nelle acque dell’Isola del Giglio.
L’occasione fu favorita dalle difficoltà economica del
principe di Piombino, Giovan Battista Ludovisi, a cui
venivano lesinate le rendite, dopo aver confiscato e bloccato
le entrate dello Stato per risarcire i numerosi creditori
spagnoli. Il controllo delle risorse elbane, di cui la più
sostanziosa era l’estrazione del ferro, si estendeva anche
alla tonnara di Marciana e al pedaggio pagato dalle navi che
transitavano per il Canale di Piombino. Erano attesi grandi
profitti dalla pesca del corallo presso la secca dell’Isola
del Giglio, fra i Presìdi di Talamone e Orbetello e la costa
nordoccidentale dell’Isola.
Progetto che si voleva portare avanti con la collaborazione
del Regno di Napoli da cui i Presìdi erano politicamente
dipendenti. Nella speranza di sospendere la decima dovuta
al Granduca di Toscana, la pesca del corallo pareva davvero
l’affare sognato.
La morte del Principe di Piombino il 24 agosto del 1699,
seguita da quella del piccolo erede Niccolò, nel gennaio
1700, metteva però in moto tutte le lunghe pratiche
dell’eredità dello stato e, forse per questo, anche i progetti
spagnoli vennero sospesi.
CORAL, GOLD OF THE TYRRHENIAN
Coral harvesting has been a thriving activity throughout
the Mediterranean since the 15th century. The Genoese had
important trade relations with Tunisia, soon followed by
Livorno in the 17th century that became a key port for the
traffic and the processing of this precious material.
Tuscany’s Medici family were among the most passionate
rulers who tried not only to produce and sell but also to
hoard precious works of coral art. The ‘on-site’ harvesting
of this excellent quality product took place in the triangle of
Livorno, Gorgona and Giglio Island.It attracted Genoese and
Neapolitan fishermen with the latter developing important
coral processing centres in Torre del Greco, Herculaneum
and Pompeii. Towards the end of the 17th century, the
Spanish, in collaboration with the Kingdom of Naples,
entered into this important activity by carrying out coral
diving near the Island of Giglio where there were shallows
rich in “red gold”.
Carolina Bonaparte con una splendida parure di coralli
CULTURE AND ARTS 19
Vettovaglie
e provvigioni
fra '500 e '600
-Lucia Paoli
Cosimo I fin dalla guerra di Siena, fortificando
le coste toscane e le isole, si
occupa di assicurare cibo alle popolazioni.
La fornitura di grano è essenziale
e continuerà nel tempo anche a
vantaggio dei territori degli Appiani. In
Portoferraio sarà sviluppata la produzione
del biscotto, il pane alla base degli
alimenti a lunga durata per le galere
della flotta toscana. L’attuale Comune
di Portoferraio è collocato nell’antica
Biscotteria, il luogo dove veniva prodotto
In Gorgona il Granduca vorrebbe creare
attività agricole chiedendo ai frati
del Carmine (1529) che potessimo far
lavorare e trar qualche frutto dalle terre,
mentre in Pianosa, saputo esservi una
quantità di ulivi vorrebbe recuperare
quelli cadenti e andat'a male per produrre
olio. La necessità di rifornire le
fortezze gli suggerisce un elenco di cibarie,
oggi illuminante sulle abitudini e
risorse alimentari del tempo.
…munizione che si deve tenere nelle fortezze:
grano farina di grano farina di castagne
riso civaie di piu sorti, orzo avena
spelda paglia fieno, burro olio Aceto
Vino Carne salata formaggio Noci fichi
secchi Mandorle Nocciole pere, et mele
secche, et uva secca Pollami Bestiame
legname da far fuoco Carbone frecce a
vento Lanternoni Sale Grassi sapone
lardone Mulini a mano a vento o, con
bestie Cisterne Pagliaricci Padiglioni
stoppa fila unguenti trementina olio da
Bezzo, et altri oli per feriti, et altre cose
necessarie al vivere…
e la salute degli equipaggi, come la ricca
spezieria. Più sobrie quelle alimentari,
completate da abbigliamento. Nel
1625 i Consumi della Capitana sono di
pane biscotto, e di Camiciuole, Camice,
Calzoni, Berrettini, come ancora Carne,
Riso, olio, vino.
Fra le altre comunità da sostenere in
Portoferraio c'era anche quella dei
Francescani, i Buoni Frati di San Salvatore,
del convento prima destinato ai
Cavalieri dell'Ordine di S.Stefano che
trovarono poi sede a Pisa, e successivamente,
fra il ‘700 e l’800, trasformato
nella Caserma De Laugier. I buoni frati
erano mantenuti dai Medici e muniti di
ogni conforto. Non solo cibo ma anche
abiti e oggetti per uso liturgico e per-
fino le spese per il passaggio al “continente”.
Nell'anno 1625 il provveditore, con malcelata
critica, elenca per il granduca i
costi sempre in crescita del convento,
dovuti alle ricche provvigioni.
Una vera situazione di privilegio! Per
dodici frati era una spesa notevole: vogliamo
sperare che provvedessero ai
poveri! Salta agli occhi la differenza
con le forniture alle fortezze segnalate
quasi un secolo prima, più sobrie e
meno varie di queste destinate al convento
di Portoferraio. Le spese dei frati
aumentavano di anno in anno, mentre
i religiosi diminuivano, come sottolinea
il provveditore al Granduca nel 1625.
(ASF, 1817 AFFARI DI STATO E DI GUERRA
Negozi militari e marittimi)
Anche per le galere si dovevano fornire
le provviste indispensabili per la sanità
20 ENJOY ELBA AND THE TUSCAN ARCHIPELAGO 2023
I prodotti forniti giungevano a Livorno provenienti da ogni
dove, come risulta dalla testimonianza della portata delle
navi scaricate. Le spezie dal porto di Alessandria d'Egitto, i
formaggi dalla Sardegna, il pesce salato dalle zone baltiche
via Lisbona, gli zuccheri dalle Indie Occidentali via Isola di
Madera, le tecnologie e le lane venivano dal Nord Europa
via Anversa e Londra. La loro varietà indica anche la grande
espansione del commercio e la maggiore ricchezza dei prodotti
che giungevano e circolavano in Europa. La Toscana,
con il grande porto di Livorno, risalta come un polo di attrazione
e distribuzione e centro di traffici internazionali.
VICTUALS AND PROVISIONS IN THE 16TH AND 17TH
CENTURIES
While fortifying the Tuscan islands, the Medici family
took care to provide food to the population. In ancient
documents, there are lists of basic necessities. The grain
supply was essential. Portoferraio developed the production
of biscuits, that bread that was the basic food with a
long storage life for the galleys of the Tuscan fleet. The
present Town Hall in Portoferraio is located in the ancient
Biscotteria, the place where this bread was produced.
Among other communities that needed support, there
was that of the Franciscan friars, the Good Friars of San
Salvatore, the convent first intended for the Knights of the
Order of St. Stephen and subsequently transformed into the
De Laugier barracks between the 18th and 19th centuries.
Ricordo di quanto S.A.S. da a frati dodici
nel convento
di Porto ferraio Appresso nota di Robe si danno à B.i Frati
Farina staia dodici mese,
prima se ne dava staia 14
Vino la bastanza
Olio fiaschi dodici, prima si dava f. sedici
Carne libbra una per frate al giorno
Pescie lb’ una per frate il giorno e pesce salato
Uova una coppia per frate il giorno quando
anche si dar’la mg.ca per li polli…
Formaggio la bastanza
Carne salata
Legne à Ripa’ el bisogno
Civarie d’ogni sorta
Frutte d’ogni sorta secondo li tempi
Mostarda …Vasi di terra e vetri
Seguono le suppellettili di cucina e uso casalingo,
cose per la chiesa, passaggi per ‘andar e venir per mare’,
granate, tovaglie,coperte, sacconi , guanciali
barbieri, cerusico…
Tovaglie, tovagliolini, bandicelle,
et buscalli…
Zoccholi et guiggie
Panno per mutande
Passaggi de frati che’vanno e vengano
Cera bianca et gialla, incenso al bisogno
Spezerie et medicamenti per malati
Per la predica dell’Avvento et Quar.ma
Et la festa di S.Franc.o et quando si canta[…]
Ortaggi
Pastumi
Riso
Carta da scrivere
Sale
L'ex Caserma, attualmente Centro
Culturale, De Laugier a Portoferraio
Foto©AdrianoLocci
CULTURE AND ARTS 21
-Marisa Sardi
L'imperatore
che amava
il verde
Napoleone, una volta giunto all'Elba e dovendo organizzare
il suo regno, seppur di modeste dimensioni, innanzitutto
percorse l'isola a cavallo, per visionarla. Nel notare
un suolo piuttosto spoglio e incolto, a parte i vigneti,
si convinse della necessità di effettuare una notevole
piantumazione, utilizzando soprattutto alberi i cui frutti
sarebbero serviti all'alimentazione degli Elbani o alla loro
commercializzazione. Realizzò così le sue competenze
botaniche e agronome, apprese sui libri e dall'esperienza
diretta, facendo mettere a dimora nelle zone soleggiate gli
olivi, provenienti dalla Toscana, mentre sui versanti montani
rivolti a Nord fece collocare dei castagni fatti giungere dalla
Corsica. Tra le piante da frutto arrivate all'Elba durante la
sua permanenza, preponderanti furono gli alberi di gelso,
sistemati dal Corpo del Genio soprattutto lungo i viali e le
strade di Portoferraio e Porto Longone, ma anche nel resto
dell'isola. Fu l’Imperatore ad introdurre all'Elba il gelso,
sia per abbellire le sue abitazioni, le strade ed i luoghi
pubblici ma, soprattutto, perché tale pianta poteva essere
economicamente vantaggiosa per gli Elbani, se fosse
riuscito a sviluppare l'industria del baco da seta sull'isola.
Il Bonaparte conosceva bene questi alberi che già avevano
caratterizzato la sua infanzia in Corsica, dove il padre
gestiva ad Ajaccio un vivaio di gelsi di cui lui stesso si era
dovuto occupare alla morte del genitore. Napoleone aveva
sempre avuto una passione per l'agronomia e la botanica,
manifestate non solo in Corsica, ma anche quando era
studente nel collegio di Brienne e nel 1797, quando si trovò
a dirigere l'Institut National des Sciences et des Arts di Parigi.
Anche i diversi testi di agronomia, botanica e giardinaggio
presenti nella sua biblioteca elbana confermano il suo
interesse per il verde.
Il suo programma agricolo prevedeva anche la semina
della ghiande, che voleva far giungere dalla Foresta Nera,
la piantumazione dei pini sui terreni adatti, nonché la
messa a dimora "ovunque" di alberi da frutto, privilegiando
meli e peri. Quest'ultimi frutti li troviamo nel pomario di
Villa Mulini insieme a mandorli, albicocchi, peschi, ciliegi
e diverse rarità botaniche che l'Imperatore aveva fatto
venire dal giardino del Palazzo di Cittadella a Piombino, già
residenza della sorella Elisa. Nel giardino di rappresentanza
sempre a Villa Mulini, Napoleone fece collocare dal
giardiniere Claudio Hollard limoni a spalliera e aranci in
vaso nonché una grande quantità di varietà ornamentali
tra le quali primeggiavano rose rifiorenti cinesi e indiane.
La predilezione di queste rose profumate fu dovuta, quasi
sicuramente, alla sua osservazione effettuata nei giardini
di Malmaison dove la moglie Josephine aveva realizzato una
grandissima collezione di rose. In novembre, a questi frutti e
fiori, arrivati a Portoferraio dal "Reale Giardino delle Piante"
di Capodimonte, la sorella Paolina fece aggiungere piante di
fragole, ribes bianco e rosso. Inoltre portò da Napoli molti
vasi con fiori, tra cui rosai e gelsomini, e piante di aranci,
albicocchi, limoni e peschi che furono distribuiti tra Villa
Mulini e Villa San Martino.
Pure la madre Letizia mostrò inclinazione per le piante,
facendo abbellire il giardino di casa Vantini, sua momentanea
abitazione, con: olivi, gelsi, rose e violette.
Anche la "casa di campagna", facente parte della tenuta
di San Martino, fu resa lussureggiante con un viale di
gelsi, fiori, tra cui rose e viole, nonché con piante di vario
22 ENJOY ELBA AND THE TUSCAN ARCHIPELAGO 2023
tipo. Ad un esemplare di Micocoulier du Midi, fatto venire
appositamente dalla Provenza, sembra che Napoleone
tenesse particolarmente, tanto da piantarlo lui stesso.
Ovviamente su gran parte dei terreni della tenuta allignavano
le viti la cui coltura l'Imperatore cercò sempre d'incentivare.
Napoleone infatti volle veramente migliorare la vita degli
Elbani invitandoli a nuove coltivazioni come quella delle
patate, quasi inusitate all'Elba, predicandone la bontà e l'uso.
Inoltre fece pervenire sull'isola molte piante orticole e di
vario tipo nonché quelle adatte alla realizzazione dei "prati
artificiali". Insomma dimostrò con i fatti la veridicità della
sua frase: "Siatemi buoni figli, vi sarò buon padre."
A NATURE-LOVING EMPEROR
Napoleon loved botany, so as soon as he landed on Elba, he
started exploring his new kingdom to see which crops were
widespread and which would be useful to plant for feeding
his subjects and for marketing.
In the sunny areas he planted olive trees from Tuscany
while on the mountain slopes facing north, he planted
chestnut trees brought from Corsica. Among the
predominant fruit plants were mulberry trees, both to
embellish homes, roads and public places, but above all,
because this plant could be economically advantageous
if they managed to develop the silkworm industry on the
island. Bonaparte was well acquainted with these trees
that had already been present in his childhood in Corsica
where his father ran a mulberry nursery in Ajaccio and that
he himself had had to deal with then his father died. The
various texts on agronomy, botany and gardening in his
library on Elba, confirm his interest in nature.
His agricultural programme also included the planting of
acorns which he wanted to bring from the Black Forest,
the planting of pine trees on suitable land and the planting
of fruit trees, especially apples and pears, “everywhere”.
These latter fruits are found in the orchard of Villa Mulini
alongside almonds, apricots, peaches, cherries and various
botanical rarities. In the Villa dei Mulini he placed espaliers
of lemons and oranges in pots as well as a large number
of ornamental varieties including Chinese and Indian
flowering roses. His wife Josephine, who had filled the
Malmaison, loved them. To these, his sister Paolina added
strawberry plants, white and red currants. The Emperor
had always tried to encourage the cultivation of vines which
thrived on the lands of his estates. In fact, Napoleon really
wanted to improve the lives of the Elbans by inviting them
to plant new crops, like potatoes.
Dall'alto:
Villa dei Mulini con il faro di Forte Stella a Portoferraio
Villa Napoleonica nelle campagne di San Martino
I giardini di Villa dei Mulini a Portoferraio
CULTURE AND ARTS 23
San Niccolò in San Piero
in Campo Gian Mario Gentini
Foto©PaoloCalcara
Actum in Communi Sancti Petri suprascripto in claustro
Ecclesie Sancti Petride Campo sub porticu domus dicte
Ecclesie presentibus Puccino condam Ghesis et Perdolino
condam Bonaiuncte de Communi Sancti Petri testibus ad
haec rogatis D.I.A. MCCCXLIIII indictione undecima octavo
Kalendas Maii.
La chiesa di San Niccolò, in origine dedicata ai SS. Pietro
e Paolo, sembra risalire al VII° secolo. Racchiusa fra
due bastioni della fortezza di S. Pietro ha conservato,
in parte, i caratteri originari. Fondato nel VII° secolo,
l'edificio fu ingrandito ma crollò e venne riedificato
come testimoniano i prospetti esterni, le cui peculiarità
sono il rivestimento in filarelli del locale granito color
grigio e le lesene che scandiscono le superfici.Le
forme attuali dell'edificio sono riconducibili alla fine
del XII secolo, ma ricalcano l'impianto dell'organismo
architettonico preesistente di palese matrice bizantina.
Secondo l’opinione più accreditata la caratteristica
architettonica a due absidi e due navate sarebbe
riconducibile al IX° - X° sec. Se ne trovano rari esempi
anche in Salento.
La chiesa che possiamo ammirare oggi è molto diversa
da quella prevista dalla planimetria originaria. Con
l'arretramento a seguito del crollo dell'originaria facciata
sono scomparse le prime due campate, per cui l'edificio
risulta accorciato; permangono tre arcate, due delle quali si
impostano su una colonna munita di capitello scolpito con
repertori iconografici zoomorfi il cui linguaggio formale
è bizantino. A seguito della distruzione di chiese all’Elba
e Pianosa nel 1553 per mano dell’esercito dei Gallo Turchi
in guerra contro la Spagna comandati dal generale Dragut,
la Chiesa fu fortificata, con l’aggiunta di due torri poste
agli angoli S-W e N-E, modificando l’intero impianto della
chiesa.
24 ENJOY ELBA AND THE TUSCAN ARCHIPELAGO 2023
Nel 2002 a seguito dei lavori per realizzare il museo del granito
nella “Tore del Caracuto” sono stati rinvenuti resti umani.
Le indagini archeologiche hanno documentato l'esistenza di
un sepolcreto con otto tombe. La costruzione della torre, in
realtà, comportò la salvaguardia di questa piccola porzione
di un ben più ampio sepolcreto che, in periodo medievale,
doveva svilupparsi nell'area settentrionale della chiesa.
Un piccolo saggio esplorativo ha permesso di raccogliere
alcuni frammenti di ceramica a vernice nera e anforacei
che collocherebbero cronologicamente tale strato fra il
III°-II °secolo a.C. Si tratta di una rilevante testimonianza
archeologica, che potrebbe supportare la tradizione locale che
individuerebbe là una preesistenza insediativa di età classica e
la teoria secondo la quale sarebbe là sorto un tempio dedicato
al dio Glauco (dio del Mare). Le due pareti laterali, ricostruite
nel XV secolo, furono decorate con affreschi di cui rimangono
alcuni santi, una crocifissione e un Eterno con angeli in due
nicchie frontali, dei frammenti con una testa della Vergine
e una testa sullo sfondo di una città cintata. La letteratura
sugli affreschi è assai scarsa: stilisticamente riconducibili
all'ambito senese e in particolare alle opere della seconda
metà del XV secolo e degli inizi del XVI, gli affreschi, a partire
dalla Crocifissione, sono per carattere affini alla produzione
più tarda di Andrea di Niccolò (Siena, 1440 – 1514). L'ornato a
nastro che incornicia le scene, decorato da motivi a stampiglia,
rimanda ad una serie di affreschi con santi realizzata in una
cappella in Santa Maria a Sovana da un artista definito affine
di Andrea di Niccolò e hanno temi iconografici simili a quelli di
San Piero. Tra i Santi dipinti vi sarebbe anche San Mamiliano,
santo venerato all'Elba e a Sovana.
THE CHURCH OF SAN NICCOLÒ
The Church of San Niccolò, originally dedicated to the
saints Peter and Paul, seems to date back to the 7th century.
Enclosed between two bastions of the fortress of San Pietro,
it has partially preserved its original features.
The current forms of the building can be traced back to
the end of the 12th century, clearly of Byzantine origin.
According to the most credited opinion, the architectural
feature of the two apses and two naves could be traced back
to the 9th-10th century. After the collapse of the original
façade, the first two spans disappeared, so the building
was shortened; three arches remain, two of which are
set on a column with a capital sculpted with zoomorphic
iconographic forms. In 2002, following work to make a
granite museum, ‘Tore del Caracuto’, human remains were
found in a sepulchre with eight tombs, part of a much
larger one from the Middle Ages. Fragments of pottery
dating back to the third and second century BC are proof
of a pre-existing settlement of the Classical age, giving
credit to the hypothesis that a temple dedicated to the god
Glauco, (god of the sea) would have stood there. The two
side walls, rebuilt in the fifteenth century, were decorated
with frescoes where some saints remain, a crucifixion and
an Eternal with angels in two facing niches, fragments with
a head of the Virgin and a head against the background of
a walled city. They date back to the second half of the 15th
century and the beginning of the 16th, probably belonging
to the Sienese school, to Andrea di Niccolò. Among the
Holy paintings, there would also be San Mamiliano, a saint
venerated in Elba and Sovana.
Foto©PaoloCalcara
CULTURE AND ARTS 25
La "Petite Armée"
elbana
Ā.T.
Nonostante il suo breve soggiorno e la sua nota fuga,
Napoleone ha lasciato il segno all’Elba. I luoghi da lui
abitati, le Ville di San Martino e dei Mulini, la biblioteca
custodita alla Foresiana di Portoferraio, i cimeli conservati
dalle Confraternite, il Teatro dei Vigilanti, i progetti per
valorizzare le risorse delle isole dell’Arcipelago e migliorare
le condizioni economiche dei suoi sudditi, fino alle tracce
nei piatti della cucina locale, dimostrano che i costumi
delle corti d’Europa iniziavano a insinuarsi nelle abitudini
dei residenti. C’è da chiedersi quale destino avrebbe avuto
l’Isola se Napoleone avesse proseguito nel suo regno,
piccolo ma ricco di risorse e bellezza, invece di tentare di
tornare a dominare le scene d’ Europa.
Foto di ©LucaBellosi
Dalla nostalgia di quello che avrebbe potuto essere l’Elba
con un re così dinamico, per amore della storia e la voglia
di fondare l’offerta turistica elbana anche sulla cultura
nasce l’Associazione Petite Armée Isola d’Elba grazie ai
volontari elbani innamorati di Napoleone Bonaparte e
della sua epopea: Luca Bellosi, Franco Bellosi, Daniele
Bellosi, Antonio Braschi, Ilaria Petrucci, Sara Fabiani e Luigi
Bruni. Alla ricerca su documenti d’epoca e alla minuziosa
ricostruzione storica di avvenimenti ed episodi di epoca
napoleonica, il Gruppo di rievocazione rappresenta le
scene di vita ottocentesca, con i preziosi costumi d’epoca,
che fedelmente riproducono quelli del tempo. Fra l’altro
hanno allestito un piccolo museo napoleonico, al Forte
Falcone di Portoferraio, nato dalla collaborazione tra
l'associazione Petite Armèe, la Cosimo de' Medici e il
comune di Portoferraio, che è mèta di molte scuole, turisti
e residenti. è possibile visitarlo durante l'orario di apertura
della Fortezza Medicea.
“Oltre ad essere dedicata a Sua Maestà l'Imperatore esiliato
all'isola nel 1814 – spiega il Presidente Luca Bellosi - è
stato realizzato uno spazio per la consegna del drappo alla
Guardia (Granatieri), presente il sindaco di allora, il maire
Traditi, oltre a proiettare immagini del bicentenario e di
varie rievocazioni storiche all’Elba e in Europa. D’inverno le
scuole partecipano ad alcune lezioni napoleoniche, un po’
diverse dal solito, indossando giberne , bandoliere e cappelli e
marciando nella piccola corte antistante l'entrata del museo”.
ELBA’S PETITE ARMÉE
Napoleon left his mark on Elba, in the places where he had
lived and in the hearts of the people. This is why the Petite
Armée Isola D’Elba Association was founded, thanks to
volunteers from Elba who love Napoleon Bonaparte and his
saga. The members are Luca Bellosi, Franco Bellosi, Daniele
Bellosi, Antonio Braschi, Ilaria Petrucci, Sara Fabiani and
Luigi Bruni. They have researched period documents to
make a meticulous historical reconstruction of events and
episodes of the Napoleonic era. On every occasion, the
re-enactment Group represents the scenes of nineteenthcentury
life in their precious period costumes that faithfully
reproduce the uniforms of the time. Among other things,
they have set up a small Napoleonic museum at Forte
Falcone in Portoferraio, a venue for many schools, tourists
and residents where you can admire the relics and watch
footage of films about historical re-enactments.
Foto di ©PaoloCalcara
26 ENJOY ELBA AND THE TUSCAN ARCHIPELAGO 2023
Elba com'era
Ḡiorgio Giusti,
ricercatore della storia locale
Correva l'anno 1938 e buona parte della famiglia Tesei, come
di consueto, si trasferiva dalla calura di Firenze, dove abitualmente
risiedeva, all'Elba per trascorrere nella tranquilla
Marina di Campo una estate decisamente più piacevole. In
quell'anno però, fu loro ospite per l'intero mese di agosto,
un loro amico, il fotografo fiorentino G. Alvino.
Fu così che l'illustre ospite ebbe la possibilità di cogliere
una serie di scatti fotografici fissando nelle immagini la vita
tranquilla degli abitanti locali dediti alle loro varie attività
giornaliere. Con la famiglia Tesei gli fu possibile anche
recarsi via mare nelle altre marine elbane, Lacona, Longone
etc. La capiente barca dei Tesei, il “Gabbiano”, mostrò al fotografo
anche un’altra isola, quella vista dal mare con degli
scorci unici e spesso sconosciuti.
Nasce così “ELBA COM’ERA” con una selezione di un centinaio
di queste immagini, scegliendo in base alle tipologie
delle attività svolte dai locali: i momenti al mare, i traffici
del vino e quelli del granito, gli animali comunemente usati
per le attività giornaliere, immagini panoramiche ed alcune
dedicate alla famiglia Tesei.
Ne è venuto fuori un libretto quasi esclusivamente fotografico,
privo di didascalie, lasciando alle immagini la descrizione
e la comprensione delle stesse. Così nell'immagine
di copertina ho posto un elemento simbolo delle case di
campagna, il pozzo dell’acqua che costituiva un elemento
essenziale per la cucina, la pulizia personale, le necessità
per gli animali domestici; a quei tempi le case di campagna
non avevano la conduttura dell’acqua. In estate poi, nel
pozzo si metteva il secchio con il cocomero messo a rinfrescare
ma anche, in caso di necessità altri prodotti altrimenti
deperibili come la bottiglia del latte o un raro e prezioso
pezzetto di burro.
Solo molti anni dopo ho avuto la fortuna di sfogliare la
raccolta di 130 immagini in bianco e nero, di formato 12×12,
lasciate alla Signora Lucia Tesei dall’amico fotografo Alvino.
Fu un momento di grande emozione lo scorrere la vita
dell’Elba e dei suoi abitanti cristallizzato all’agosto del 1938.
Mi resi subito conto come quelle immagini non potessero
restare chiuse in un cassetto ma dovessero essere in qualche
modo divulgate ad un pubblico più vasto, per mostrare
loro frammenti di vita sul territorio elbano ormai perduti.
All’interno le immagini prediligono le barche da pesca, i
pescatori intenti alle riparazioni delle reti, le complesse
operazioni di cura delle imbarcazioni tirate a secco per
effettuare manutenzione ed infine il calafataggio, ma
anche momenti di navigazione lungo la costa granitica del
versante Sud dell’Elba.
Alle immagini del mare seguono quelle relative ai trasporti
dei vini prodotti nelle campagne dai numerosi contadini.
Le poche imbarcazioni ancorate alla banchina di Campo,
( le dimensioni del molo erano ancora molto ridotte)
provenienti da Viareggio, La Spezia, Genova, avevano a
bordo due file di botticelle poste a ridosso dei parapetti
di dritta e di sinistra, entro le quali, per semplicità nelle
operazioni di carico, venivano pompati i vini bianchi o neri
provenienti dalle numerose cantine della fertile piana;
CULTURE AND ARTS 27
l’operazione era affidata agli asini sul cui “basto” venivano
caricate due “barile” contenenti il prezioso nettare. In
un'apposita “tinella” venivano svuotate le “barile” e
successivamente con il pompaggio a mano avveniva il
trasbordo nelle botticelle sistemate sulla coperta della
imbarcazione.
Le immagini fotografiche di Alvino ci mostrano nei dettagli
queste scene ormai irripetibili, come quelle dei ragazzini
intenti a risciacquare, con acqua di mare, le “barile”
utilizzate per il trasporto dei vini; era questo un metodo
rapido ed economico per disinfettare con l’acqua salata
i contenitori in legno ed allo stesso tempo un gioco per i
numerosi bambini che vivevano nelle case delle “Scalinate”.
Cosa dire poi delle bellissime immagini del trasporto e
caricamento dei graniti lavorati nelle numerose cave situate
nelle vicinanze dei due paesi alti di San Piero e Sant’Ilario.
I manufatti lavorati da provetti scalpellini, una volta pronti
per la spedizione, venivano caricati e trasferiti tramite
piccoli “camion” sull’ampio piazzale del porto di Marina di
Campo.
I “ritti” di granito, scaricati e accatastati in modo ordinato,
venivano successivamente condotti al bordo dei “navicelli”
pronti alla banchina per essere stivati in modo sicuro
prima del trasporto verso il continente; due robusti uomini
trasportavano con un apposito carrello i pesanti manufatti:
“ cigli”, “lastre”, “corduli” etc. Con l’utilizzo della gru di bordo,
iniziava il carico dei materiali nella stiva del bastimento;
una volta ultimato il carico, l’imbarcazione lasciava il
porto per le destinazioni di Ostia, Viareggio, Genova, etc.
Questo lavoro era estremamente pesante e di conseguenza
riservato ad uomini o giovanotti molto robusti, come ben si
può notare nelle belle immagini fotografiche.
Un fotografo esperto non poteva certo trascurare gli animali
più diffusi sul territorio isolano: gli asini. Molti sono infatti
gli scatti dedicati a questo indispensabile collaboratore
del contadino; non sarebbe stato possibile lavorare nei
numerosi appezzamenti disseminati nel piano ma anche
nelle colline del territorio elbano, senza la collaborazione
di questo animale robusto ma docile allo stesso tempo.
Il trasporto di ogni materiale comprese le damigiane per
l’acqua potabile, un rapido passaggio al mare per poter
disinfettare con un bagno nell’acqua salata le zampe
dell’animale, spesso infastidito e attaccato dalle mosche
e dai micidiali tafani. Un contadino con i suoi animali con
la “soma” di due barili per trasportare prodotti per le cure
dei verdi vigneti situati alle spalle della spiaggia di Campo,
il cui abitato si scorge in lontananza. Nei momenti di non
utilizzo, gli animali, magari in compagnia di un loro piccolo,
venivano lasciati all’ombra di una pianta di fico in attesa di
un successivo carico. Una capra solitaria che pascola nei
pressi della spiaggia di Cavoli.
Ma le scene che più ci rivelano la vita di tutti i giorni,
immagini del lavoro quotidiano, sono proprio quelle
catturate da Alvino sul “moletto” dove il cuoco del
vicino ristorante e “Albergo Principe Vittorio Emanuele”
nella “Piazza della Fontana”, sta pulendo il pesce per
un succulento “cacciucco”. Il cuoco Luigi Nelli, detto
“Babbalù", con la sua zuppiera colma di pesce fresco, attira
l’attenzione di due ragazzi, e gli scatti ci portano indietro
nel tempo, quando nel paese vi era un unico “Albergo” con
alcuni avventori ai tavoli del ristorante. Nei pressi delle
“Scalinate”, una anziana donna con la “pezzola” raccoglie
in una “baietta” l’acqua del mare necessaria per pulire i
pesci per una zuppa; poco lontano, davanti alla porta di un
“magazzino”, si riempiono le “giarrette” di coccio per salare
le acciughe, prezioso alimento per i periodi invernali.
28 ENJOY ELBA AND THE TUSCAN ARCHIPELAGO 2023
Anche nella vicina spiaggia c’è vita, con i bimbi che giocano con
la sabbia, un gruppetto di donne su una barca a remi si mette
in posa per uno scatto, mentre sullo sfondo la Torre del porto
sorveglia le imbarcazioni ormeggiate al porto.
Ci sono poi le gite in barca, magari anche nella vicina isola
di Capraia con “il Gabbiano”, la barca dei Tesei, immortalata
alla fonda in un mare forza olio ma anche i numerosi scatti
durante una gita con la “corriera”al “Poggio”, a Pomonte con
i bimbi scalzi, percorrendo le strade di collegamento tra i
vari paesi ancora col fondo selciato e polveroso; i “pagliai” di
Campo all’Aja, il maestoso e ormai storico pino a ridosso della
spiaggia di Lacona. Non mancano alcuni scatti nella cittadina
di Portoferraio con il piroscafo A. Sgarallino ormeggiato proprio
al molo antistante la Medicea “Porta a Mare”, un passaggio
alla Villa Napoleonica di San Martino con la simbolica Aquila
Imperiale in primo piano.
Nelle ultime pagine trovano posto alcune immagini di famiglia:
il Sor Demetrio Tesei sul Gabbiano con il fido amico Lisandro,
alcuni momenti di serenità della vita familiare sul “Tombolo”
della spiaggia di Campo.
Non potevo chiudere senza rendere omaggio alla giovanissima
Lucia Tesei, custode della preziosa raccolta fotografica di
G. Alvino, la quale ha voluto concederci il privilegio di poter
tornare, grazie alle splendide immagini, ad un’isola ormai
perduta; immagini che possono farci comprendere quanto
grande sia la nostra fortuna di “Elbani”, per essere nati e poter
vivere in questa splendida “Elba”.
Lo scorso anno l’Amministrazione del Comune di Campo
nell’Elba ha dato alle stampe un volume fotografico dal titolo
“ Campo Com’era”, dove sono raccolte moltissime immagini
in b/n grazie alle quali si possono rivivere momenti di vita,
personaggi e luoghi del territorio comunale molto suggestive.
Il coordinamento di questo lavoro, affidato alla collaboratrice
signora Sandra Togni, ha avviato una grande raccolta di vecchie
foto custodite nei cassetti di tanti concittadini i quali hanno
volentieri prestato le immagini per la successiva stampa.
In the photos the fishermen are busy repairing their nets,
then the complex work of caring for the boats pulled up to dry
to carry out maintenance and finally, the caulking, moments
of navigation for carrying the wine. Two rows of small barrels
placed close to the right and left parapets when the wine that
arrived on the backs of mules could be pumped into the “tinelli”
or casks.
Images of the transport and loading of the granite worked
in the numerous quarries near the two hillside towns of San
Piero and Sant’Ilario. The ‘upright’ blocks of granite, unloaded
and stacked in order, were then led to the side of the little boats
ready at the quay of Marina di Campo.
The most common animals on the island were donkeys.
Without them, it would have been impossible to work the many
plots of land either on the flat or on the hillsides of Elba. The
farmer photographed with his animals and the bundle of two
barrels to carry everything necessary for the care of the green
vineyards behind Campo beach with the village visible in the
distance.
On the pier, the cook of the nearby restaurant and “Principe
Vittorio Emanuele” Hotel in the “Piazza della Fontana” is
cleaning the fish for a succulent fish-soup. Near the stairs, an
old woman with a headscarf is collecting the sea water needed
to clean the fish for a soup; not far away, in front of the door of
a warehouse, the earthenware jars are being filled to salt the
anchovies, a precious food for the winter months.
The trip to Capraia with “Il Gabbiano”, the boat of the Tesei,
the coach trip to Poggio or the excursion to Lacona to admire
the huge pine tree have all been immortalized. Images also of
Portoferraio and the Napoleonic Villas.
Finally, a tribute to a very young Lucia Tesei and her family,
custodian of the precious photographic collection by G.
Alvino.
MARINA DI CAMPO AS IT WAS
In 1938 the Florentine photographer, G. Alvino, was a guest with
the Tesei family and in the book “Elba as it was”, he captured
images of the quiet life of the local inhabitants, as they went
about their daily lives. With the Tesei family, he was also able to
go by sea to the other marinas of the island, Lacona, Longone
and so on. The spacious boat of the Tesei, the “Seagull”, showed
the photographer a different island, that seen from the sea with
unique and rarely seen views.
The photographic volume, “Elba as it was”, comes from
the collection of those 130 photos, pictures that speak for
themselves, taking us back to an era of which no trace remains.
On the cover, the well was an essential element for the kitchen,
personal cleanliness, for the needs for pets: at that time, the
country houses did not have a water pipeline. In summer, the
well used to keep the watermelon or the milk fresh.
CULTURE AND ARTS 29
Emma Dessau Goitein,
il colore dell'ombra
-
Patrizia Pellegrini
Emma è dotata di una personalità complessa, travagliata,
segnata in modo lacerante da avvenimenti privati e pubblici:
la morte prematura del terzo figlio nel 1914 e nel 1917 la
sospensione dagli incarichi accademici del marito.
La famiglia è costretta a lasciare Perugia per Firenze, dove
vivrà per tre anni anche in ristrettezze economiche. Per
questo, in quegli anni, Emma intensifica la sua produzione
artistica, ma continerà a lavorare alacremente anche in
seguito, quando, reintegrato il marito nel suo ruolo universitario,
parteciperà ad importanti mostre collettive, una
di queste a Livorno presso la Bottega d'Arte della famiglia
Belforte. Adesso ha una solida reputazione sia in Italia che
all'estero come pittrice, come xilografa e per la realizzazione
su commissione di originali ex libris: uno fra tutti quello
dedicato al marito pioniere della telegrafia senza fili e collaboratore
di Marconi e di Einstein.
Ed è proprio dalla metà degli anni '20 che Emma insieme
ai figli, passerà le sue estati all'Isola d'Elba, dove realizzerà
splendidi disegni a punta secca e diverse tele ad olio tra cui
una particolare veduta della curva detta "Malpasso" di Marciana
Marina. Probabilmente in quegli anni inizia anche la
collaborazione con Sandro Foresi per il quale realizzerà acque
forti e xilografie, per le sue edizioni a stampa dedicate
all'Isola d'Elba.
L'Elba ha sempre avuto, per fortuna, visitatori appassionati
ed attenti, che hanno subito il fascino di questa isola radiosa
e magnetica; per questo ancora oggi possiamo ammirarla
nelle opere di artisti che hanno attinto a piene mani alla
sorgente della sua bellezza, abbagliati dalla luce dei suoi
paesaggi. Tra questi c'è Emma Dessau Goitein (1877-1968).
È stata un’artista di levatura europea con una poetica ben
riconoscibile e una produzione interrotta bruscamente nel
1945. Una storia interessante la sua.
Ebrea, tedesca di nascita, con doppia nazionalità italiana,
cosmopolita, riottosa alle imposizioni, ferma sostenitrice
dell’emancipazione femminile, Emma adora il disegno, ma
vuole anche una solida preparazione professionale che le
permetta di provvedere a se stessa: entra così come
studentessa nella scuola d'arte prima a Karlsruhe e poi
all'Accademia a Londra. Nel 1901 sposa Bernard Dessau
docente di fisica a Bologna e qui frequenta, ancora una volta
unica donna ammessa, la scuola di nudo dell’Accademia bolognese.
Nel 1905 è a Monaco, dove ha modo di approfondire
la xilografica e nel 1911, collabora con la rivista "L’Eroica",
fondata a La Spezia da Ettore Cozzani.
Purtroppo questa collaborazione si interrompe nel 1938.
Infatti, a causa del Decreto fascista «Provvedimenti per la
difesa della razza italiana», la famiglia Dessau è costretta
ad autodenunciarsi come ebrea ed i due coniugi vivranno
separati e in clandestinità fino alla Liberazione. Da allora
Emma, si ritirerà dalla scena artistica, congedandosi anche
dalla sua vocazione, scivolando inesorabilmente nella depressione.
Rimangono, come si è detto i suoi splendidi lavori, realizzati
anche durante i soggiorni elbani. Ma chi aveva suggerito ad
Emma questa destinazione? Lo rivela E. Specos nel suo articolo
"La pittrice Emma Goitein e l'Elba".
Fu proprio il figlio Gabor, innamorato della mineralogia
a suggerire alla madre di trasferirsi all'Elba in estate: "da
Marciana Marina con un sacco di alpinista sulle spalle, col
suo picconcino, marciava sicuro, riconoscendo le rocce studiate
sui libri... mentre la madre ... con i suoi impicci di pittrice
incantata dal paesaggio così diverso da quello solito cercava i
motivi i da ritrarre che poi sono andati ad arricchire il mondo
in numerose tempere e schizzi a olio e a matita"
Negli schizzi "Golfi dell'Elba" "Eucalipto", "La Torre Medicea",
30 ENJOY ELBA AND THE TUSCAN ARCHIPELAGO 2023
"Sant'Ilario" ritroviamo un'Isola ancora
segreta, pura, primitiva e selvaggia,
dove traspare, nello sguardo dell'autrice,
il bisogno urgente di quiete e insieme
un velo di malinconica fissità.
EMMA DESSAU GOITEIN,
THE COLOUR OF THE SHADOW
Many characters have passed through
Elba, keeping the memory of it for
their entire lives. This is the case of
Emma Dessau Goitien, a European
artist, Jewish, German by birth with
dual Italian nationality: she is cosmopolitan,
rebellious against impositions
and a firm supporter of female emancipation.
She attended art school, first
in Karlsruhe and then at the London
Academy.
In 1901, she married Bernard Dessau,
physics professor in Bologna and here,
once again, she was the only woman
to be admitted to attend the nude
school of Bologna Academy. In 1905,
she had the opportunity to improve
her knowledge of woodcuts in Munich
and in 1911, she collaborated with
the magazine “Eroica” in Italy. Emma
had a complex, troubled personality,
traumatically marked by private and
public events: the premature death
of her third child in 1914 and then her
husband’s suspension from academic
duties in 1917 as he was Italo-German.
In the mid 1920s, was the time when
Emma and her children spent their
summers on the island of Elba, where
she created some splendid dry-point
drawings and several oil paintings
including a particular view of the bend
called “Malpasso” in Marciana Marina.
It was probably in those years that
she began the collaboration with
Sandro Foresi: she created etchings
and woodcuts for his printed editions
dedicated to the island of Elba. Sadly
this relationship ended in 1938. In fact,
due to the fascist decree on race, the
Dessau family had to report themselves
as Jewish and live in hiding. Since
then, Emma retired from the art scene
even leaving her vocation, slipping
inevitably into depression.
UN CUORE DI PIETRA
PER GABOR DESSAU
Per il figlio di Emma Dessau Goitein, Gabor Dessau (1914-1983) l'Elba
sarà un luogo dell'anima, infatti la sua passione per la mineralogia nasce
proprio dall'incontro con il "cuore di pietra" dell'Isola.
Nel 1929 si laurea in ingegneria mineraria a Roma e nel 1937 è Ingegnere
Capo dell'Ispettorato Minerario per l'Africa Orientale Italiana. Còlto come
tutta la sua famiglia dagli eventi bellici, fugge in Eritrea. Catturato dagli
inglesi nel 1941, viene inviato nei campi di prigionia prima in Egitto e poi in
India, dove si salva grazie all’incontro con il Maharaja di Jaipur, diventando
Capo del Dipartimento Minerario di Stato, fino all'Indipendenza. Tornerà
in Italia nel 1948, nonostante l'insistenza del Maharaja a fermarsi in India.
La sua è la storia di un lungo viaggio dapprima imposto dalle vicende
storiche, poi interiorizzato, "scelto", tanto che lui stesso si definirà " l'ebreo
errante". Soffrirà, come la madre Emma, il senso di negazione della sua
identità, sentendosi giudicato a volte non abbastanza italiano, altre,
troppo poco ebreo.
Lo troviamo ancora negli anni ‘50 in giro per l'Europa, per il Servizio
Geologico dell'UNESCO. La sua passione per i minerali, rivelatasi all'Isola
d'Elba, non finirà mai. L'ex libris disegnato per lui dalla madre lo ritrae
a scavare in miniera come un semplice minatore. E infatti in Toscana,
in particolare sulle Apuane, continua a scavare. Un suo allievo, il Prof.
Orlandi , identifica in quelle zone un nuovo minerale, che chiamerà
"dessauite" in onore al suo maestro, una specie mineralogica non ancora
rinvenuta in altre località nel mondo. L'ingegner Gabor Dessau terminerà
la sua carriera all'Università di Pisa come professore di giacimenti
minerari, ancora con l'Elba negli occhi e nel cuore.
A HEART OF STONE FOR GABOR DESSAU
Emma’s son Gabor Dessau (1907-1983) had a passion for mineralogy thanks
to his encounter as a boy with the “heart of stone” of the island. In 1929, he
graduated in mining engineering in Rome and in 1937 he became Chief
Engineer of the Mining Inspectorate for Italian East Africa. Overcome like
all his family by the events of the war, he fled to Eritrea. He was captured by
the British in 1941 and sent to prison camps, first in Egypt and then in India
where he was saved thanks to an encounter with the Maharaja of Jaipur,
becoming Head of the State Mining Department until Independence. He
returned to Italy in 1948. In the fifties, he was working in Europe for the
UNESCO Geological service. His passion for minerals is never-ending. The
ex-libris designed for him by his mother, portrays him digging in the mine
like a simple miner. In the Apuan Alps in Tuscany where he had continued
his research, when he was professor at Pisa University, one of his students,
Professor Orlandi, identified ”dessauite” and named it in his honour, a
mineral species not yet discovered in other parts of the world.
CULTURE AND ARTS 31
-Mariella Gisella Catuogno
L’amore impossibile di Lucia
La storia della ballerina e del principe
alimenta da un secolo l’immaginario
collettivo del Riese, da quando, in una
notte d’ottobre del 1927, un tappeto
rosso fu srotolato dalla spiaggia
di Nisporto verso un’abitazione
poco lontana. Quella di Lucia Galli,
figlia di Celestina Ghelardi, di Rio,
e di Federico, bolognese, rinomata
ballerina di danza classica, allieva della
Scala, osannata nei teatri nazionali e
internazionali. L’atteso personaggio
era Emanuele Filiberto di Savoia, il
duca invitto, cugino del re ed eroe della
Grande Guerra.
Un legame che durò nel tempo,
malgrado la lontananza e la scarsa
frequentazione, nonostante il
matrimonio di lui con una nobile
fanciulla e il matrimonio di lei con
un ufficiale della Marina, forse voluto
dallo stesso duca per proteggere la
sua Lucia che, sbarcata all’Elba, alla
vigilia della Grande Guerra, appese al
chiodo le scarpette e si trasformò in
un’imprenditrice di successo.
Le biografie dei personaggi sono
ripercorse nel volume “La ballerina
e il principe. Storia di un amore
proibito”, pubblicato dalla casa editrice
capoliverese “Persephone” che,
come si legge nella prefazione "rende
omaggio a una donna speciale, che, con
pudore e discrezione, ha mantenuto
riservata una vicenda che travalica i
confini strettamente personali e che, al
contempo, ci interroga sui pregiudizi
culturali e sociali, che interferiscono
dolorosamente tanto sulle esistenze
‘normali’ che su quelle privilegiate”.
Con Marta Giordani, che la conobbe
quando era una bambina, ho
ricostruito la storia di Lucia a Nisporto,
dove aveva attivato una vecchia
fornace che produceva la migliore
calce dell’Elba, oltre che dirigere
un’azienda agricola modello. Eppure
questa giovane donna veniva da ben
altri ambienti: trasferitasi a Milano con
la famiglia da bambina, aveva potuto
coltivare il suo sogno di frequentare
la scuola di ballo della Scala per
divenirne infine una ètoile. Le tournée
nei principali teatri italiani ed europei
32 ENJOY ELBA AND THE TUSCAN ARCHIPELAGO 2023
Foto ©AdrianoLocci
– Inghilterra, Germania Russia,
Turchia – ed americani avevano
punteggiato la sua giovinezza, faticosa
ed esaltante, non risparmiandole
tuttavia esperienze dolorose e
purtroppo comuni a tante sue
colleghe, che l’avevano precocemente
maturata e resa diffidente nei
confronti dell’universo maschile.
Fino all’incontro con Emanuele
Filiberto, che sarà fatale per entrambi,
intrecciando i loro destini nella
clandestinità dei convegni d’amore
e nella quotidiana “compagnia” delle
reciproche assenze.
Nel 1918, appena finita la Grande
Guerra, quando lui si trova a
Gossolengo a smaltire il gran numero
di prigionieri lì confluiti, a pochi giorni
dal Natale, scrive a Lucia la cartolina
postale che riproduciamo da cui rifulge
tutto il suo amore intatto e tormentato:
“È tanto tempo che non ho più nulla da
te! E attendo, attendo invano! Scrivimi
subito, gioia mia, dimmi tante tante
care cose: ne ho tanto bisogno! Se tu
sapessi come desidero rivederti, e stare
con te, con te sola qualche giorno! Verrà
questa gioia infinita?”
La storia continua e quasi dieci anni
dopo, nel ’27, il principe approda
a Nisporto. Non sono più ragazzi:
lui morirà quattro anni dopo, a
cinquantadue anni, lei vivrà molto di
più, oltre gli ottanta, in quell’isola dove
l’aria profuma di elicriso, di lavanda,
di rosmarino, ma il lavoro è più che
altrove fatica nera, che strappa il ferro
alle viscere della terra e dove la gente è
autentica, seppure scontrosa.
Lucia con i risparmi aveva comprato
una grande casa malandata, rimessa
a nuovo, con tappezzerie raffinate
che rammentavano i fasti passati,
degna cornice per le care amiche che
la venivano a trovare: Clara, Pierina,
Maria…. Aveva trasformato terreni
abbandonati in coltivi produttivi,
impiantato vigne, frutteti ed orti; dato
lavoro ai concittadini. In breve tempo
era diventata “la signora Lucia”, da
tutti amata e rispettata. Si sospettava
che avesse un amore importante e
impossibile ‘in continente’, dato che
ogni tanto partiva, vestita come una
regina e quando tornava aveva una
nuova luce nello sguardo, ma non si
facevano pettegolezzi. Era giusto così:
mica può stare sempre sola una così
bella donna! Il temperamento fermo
e cortese incarnato nella sua figura
minuta e armoniosa incantava tutti.
Anche nei tempi grami che si
affacceranno, anche quando, in punta
di piedi, come faceva sul palcoscenico,
lascerà per sempre la sua baia, lei
resterà per la gente di Nisporto, di
Rio e dell’Elba intera “la ballerina”,
alimenterà i sogni di tante ragazze,
aleggerà per sempre con il suo spirito
danzante tra le mura tappezzate di
carta di Marsiglia della vecchia casa di
fronte al mare.
LUCIA’S IMPOSSIBLE LOVE AFFAIR
Lucia Galli was a ballet dancer at
La Scala and an entrepreneur from
Nisporto (1871-1955). After hanging up
her ballet shoes, she returned to her
mother’s native island of Elba, becoming
a well-known and well-respected
member of the community of Rio.
She was a famous classical ballet dancer,
celebrated in national and international
theatres. She was Emanuele
Filiberto of Savoy’s lover, the invincible
Duke, the King’s cousin and hero of the
Great War.
Even if the Royal Family opposed them,
theirs was true love, lasting the test of
time in spite of the distance, in spite
of his marriage to a noble maiden and
hers to a Naval officer.
You can still see the lime kiln on Nisporto
beach and not far from it, the
dilapidated house she bought and had
refurbished, recalling the glories of the
past.
She had transformed abandoned land
into cultivated fields with crops, planted
vineyards, orchards and vegetable
gardens: she gave work to her fellow
citizens. In a short time, she had become
“Lady Lucia”, loved and respected by
everyone.
There was an inkling that she had an
important, impossible love affair on
the mainland because every now and
again, she would leave, dressed like a
queen and when she came back, she
had a new light in her eyes, but no one
gossiped. Like that time in a warm
October of 1927 when a red carpet was
rolled out from the beach to Lucia’s
house and the Prince went ashore from
the vessel anchored there. They were
no longer youngsters: he died four
years later, at fifty-two, she lived much
longer, to over eighty. However, the
story of the Prince and the Ballet Dancer
will nurture the dreams of many
young girls from Rio and her dancing
spirit will hover forever within the walls
covered in paper of Marseille in the old
house facing the sea.
Dall'alto:
Lucia Galli ed Emanuele Filiberto di Savoia
CULTURE AND ARTS 33
Sant’Andrea fra “Coti”
e trasparenze
Silvestre Ferruzzi
Lanciato nel mare come una freccia di smeraldo scoccata dalla mano del vento,
Capo Sant’Andrea costituisce il primo rilevante promontorio nordoccidentale
dell’Elba; il suo nome compare già nel Medioevo e, secondo lo storico Muzio
Murzi, potrebbe derivare dall’invocazione all’apostolo Andrea, protettore dei
naviganti, che gli antichi marinai facevano prima di affrontare il mare aperto
verso la Corsica. In ogni caso, nella località si trova la Cappella di Sant’Andrea
del 1726 e la Cappella di San Gaetano del 1741; non è da escludere che la cappella
dedicata all’apostolo Andrea sia stata edificata sulle tracce di una precedente
struttura medievale. Punto dall’estrema importanza strategica, forte nella sua
compatta natura granodioritica sublimata nel paesaggio lunare delle Cote Piane,
il promontorio di Sant’Andrea ha rappresentato parte attiva nella storia dell’isola
con i suoi scontri navali a partire dal XII secolo. Sulla punta esiste il basso edificio
della Guardia di Sant’Andrea o Forte di Sant’Andrea, che insiste probabilmente
su una cinquecentesca postazione di vedetta contro gli assalti turchi, poi riuti-
34 ENJOY ELBA AND THE TUSCAN ARCHIPELAGO 2023
lizzata come stazione di vedetta della
Regia Marina. In mare, nei pressi delle
cui rive abbondavano gli «schiùmoli»
di ferro, giacciono due relitti navali
di età romana, che con le loro anfore
trovarono pace sulle sabbie di questi
fondali; uno di essi, scoperto nel 1958
a ridosso delle Cote Piane, trasportava
anfore vinarie nei cui opercoli di calce
erano impressi «C VIBIVS M» e «M FVR
VIN». E su tutto aleggia un incantevole
scenario che si svolge tra la Punta della
Zanca con la sua antica vedetta della
Guardia della Zanca (presso cui sorse
Foto ©AdrianoLocci
una postazione della seconda guerra
mondiale), la subacquea Secca del
Careno assieme agli scogli della Tartana,
alla micidiale Testa di Cane e alle
affioranti Formiche della Zanca o Isole
di Capo Bianco. E ancora, procedendo
verso oriente, la costa svela la formazione
rocciosa antropomorfa del Papa
– in parte abbattuta da una mareggiata
nel 1980 – e la Grotta del Papa, la Grotta
dell’Acqua Dentro, i dirupi del Serrone,
del Monte di Saurino, dei Sassi Barati
(«scogli crollati») con la grotta che
offrì rifugio durante la seconda guerra
mondiale, di Cadicarletto («cala di Carletto»),
del Pozzo delle Murene, della
grotticella marina detta Chiesa degli
Ebrei, del fondale dei Bianchi e Neri
(per via del contrasto tra le scure foglie
di «Posidonia oceanica» e la sabbia). E
poi gli Schiùmoli, la Fiumarella, il Fico
di Toninello, la Fornace per la calce, i
Pradi con la fonte, i Tramarìggini («tamerici»),
il basso scoglio del Cacatizzo,
il Porto, il Calello, la Cala di Coniglietto,
le Spianate e, più in alto, la Cote dei
Ventrazzi (formazione rocciosa ubicata
lungo il Fosso di Sant’Andrea su cui venivano
lavate le interiora degli animali
macellati), i Salvatici (castagni non
innestati), i Canali, il Renaio e le Campelle.
Nel breve entroterra sono presenti
altre località come Ficaccio, Orto
di Prete Michele, Sambucaccia, San
La spiaggia del Cotoncello.
Sughero, Pastorecce (in Corsica le «pasturìcciule»
sono quartieri pastorali
primaverili), Baroni (da «barare», «crollare»
in riferimento ai pendii), Campo
al Castagno, Macèndole (la «macèndola»,
dal latino «machinula», era un cavalletto
di legno per tagliare la canapa
essiccata dopo l’immersione in vasche
dette «maceratoie»), con il Ponte della
Scalinata e il Ponte dei Righi, entrambi
del 1928. Quest’ultimo prende il nome
dalla famiglia Righi, una delle tante
che dall’Appennino modenese giunsero
all’Elba in cerca di lavoro; questi
«lombardi», come erroneamente venivano
chiamati dagli isolani, in inverno
lasciavano i loro paesi montani, ricoperti
da una spessa coltre di neve, per
spingersi anche molto lontano dalla
loro terra, lavorando come carbonai
e boscaioli. I «lombardi», poi, introdussero
dei nuovi strumenti boschivi
nel contesto elbano, come la roncola
in sostituzione dell’isolana «ristaia»
(dal latino «falx rustaria»), simile ma
assai più rudimentale. Furono proprio
alcuni di questi operai che abitarono, a
Sant’Andrea, nel cosiddetto Magazzino
dei Lombardi, e che vi lasciarono scritte
e date realizzate sulle pareti interne
con dei pezzetti di carbone; un modo
per raccontare la nostalgia per il paese,
per gli amici e la famiglia lontana. Ma
il territorio santandrese riserva altri
Foto ©AdrianoLocci
luoghi, altri microcosmi preziosi; nel
vicino e caratteristico abitato della
Zanca si trova la Cappella di Santa
Maria Assunta, nota localmente come
Sant’Assunta, mentre nella boscosa
Valle della Noce esiste la minuscola
Cappella della Madonna del Rosario;
un’ulteriore cappella sorgeva forse tra
la Zanca e Patresi, laddove è attestato
quel toponimo San Carlo che compare
in una vecchia mappa catastale. Ad
oriente di Sant’Andrea la costa prosegue
con il roccioso promontorio del
Cotoncello – toponimo attestato dal
Cinquecento e derivante da «cote» – e
le sue meravigliose trasparenze di
mare, con l’attigua località Chiesa,
dall’etimologia controversa. E ancora
l’Acqua della Madonna (una spiaggetta
con torrentello che nasce dall’area del
santuario della Madonna del Monte),
la vasta Cala di Selvana, Calafuria con
la soprastante miniera di calcopirite
detta Cava dell’Oro, la Punta Cantonale,
la Fontina, lo Scoglio del Leccioncino,
i precipizi della Magona (ossia «frana
di terra»), il Capannello delle Liti e la
Punta di Tonno con le Tonnaie, località
che venivano probabilmente utilizzate
come luoghi di avvistamento dei tonni.
Oltre ancora, la Punta della Gioma,
dall’oscura derivazione e dalla rossastra
colorazione delle sue dure argille,
e l’insenatura della Cala con le sue vecchie
case («edificati» in un documento
del 1820) presso un poetico canneto in
riva al mare. Alta su questa lussureggiante
e splendida costiera verde e azzurra,
si trova la località del Maciarello,
originariamente Macerello (toponimo
che deriva dal termine latino «maceria»,
«frana rocciosa»), collegabile
all’elbano «macéo»; vi sorge la Cappella
di San Mauro, del 1754, ma rimaneggiata.
Altre località vicine sono i Molinelli,
i Màgheri («terreni magri»), Teramo
(dall’oscura derivazione), le case
dell’Aia e della Conca. Quest’ultima
località prende il nome da una vasta
concavità orografica volta a settentrione;
vi si trova la Cappella di Sant’Anna,
del 1730, voluta dalla famiglia Sardi.
Più a monte sorge il piccolo centro
abitato, già attestato durante la prima
CULTURE AND ARTS 35
metà dell’Ottocento, delle Casine; il toponimo è tuttavia relativamente
recente, essendo documentato a partire dal XX
secolo. Nell’area, un caprile realizzato dal pastore Edoardo
Ricci (nato nel 1898) e la località Fornaci, con tracce di strutture
per la realizzazione della calce. Non distante esiste un
imponente precipizio roccioso chiamato Pentone (dal latino
«repentem», «scosceso») che si affaccia sul precipite Fosso
dei Pizzenni – toponimo, secondo alcuni, di origine etrusca
– assieme ad un ponte ottocentesco con arcata in laterizi,
erroneamente detto Ponte Romano; nei pressi la Petturina,
una pettata tra due fossi che ricorda l’indumento femminile
di forma triangolare. Non lontano, ecco le case di Randoccio;
il toponimo, dalla dubbia interpretazione, fa riferimento ad
un minuscolo centro abitato già presente nel primo Ottocento.
Sopra, alle pendici del Poggio ai Persi (ossia gli alberi
di pesco), si trova la Cote a Mezzigiorno, formazione rocciosa
il cui nome deriva dalla funzione di meridiana naturale;
a mezzogiorno la «cote» è infatti completamente illuminata
dai raggi solari. E sullo sfondo il mare con le sue correnti e le
bianche nuvole immobili, lontane, quando le fronde dei lecci
si specchiano sulla tavola d’acqua: "Da peste, fame e bello
salvate il Maciarello; da fulmini e tempestate salvate le Pestate",
invocavano le rusticane litanie di Leto Mariotti,
curato di Marciana.
SANT’ANDREA BETWEEN ROCKS
AND TRANSPARENCY
Projected into the sea like an emerald arrow shot by the
hand of the wind, Cape Sant’Andrea is the first northwestern
promontory of Elba; its name has already appeared in
the Middle Ages, as a compulsory stage for those who had
to go to Corsica. The scenery is characterized by its granodioritic
nature exalted in the lunar landscape of the Cote
Piane. Sant’Andrea appears in the history of the island with
its naval battles starting from the 12th Century, but it was
certainly frequented before that. In the sea here, there are
two naval wrecks from Roman times and along the shores
are many “Schiùmoli”, sites with waste from the iron workings.
The place names of the nearby localities tell the characteristics
of the places or the people who lived there. In
winter the “Lombards” came, families who left the Modena
Apennines in search of jobs, working as charcoal burners,
lumberjacks or in the vineyards. There are many chapels
that bear witness to the faith of the inhabitants, even in the
nearby areas, from Zanca to the Valle del Noce, to Patresi,
to Maciarello. The cove of La Cala is full of charm; reachable
only be sea or by an ancient mule track among the dry stone
walls with its old houses called “built” in a document from
1820, near a poetic reed bed by the sea. Going towards what
used to be the Marina of Marciana, you come across the
houses of the Aia and the Conca. The latter takes its name
from a vast orographic concavity facing north; here lies
the Chapel of Sant’Anna, from 1730, commissioned by the
Sardi family. A rugged coast, full of coves and inlets, of rocky
sediments, the coti, which often took their name from their
shape, it is one of the least frequented areas of Elba where
you can still breathe the island of the past.
Foto ©AdrianoLocci
36 ENJOY ELBA AND THE TUSCAN ARCHIPELAGO 2023
Un mare di musica…
all’Elba e oltre
Elba Festival Orchestra
Foto ©DanieleAnichini
Anche quest’anno la musica classica,
ma non solo, si diffonde per tutta l’Isola
d’Elba, con anche una “gita fuori
porta” che porterà, per la prima volta,
pubblico e musicisti all’Isola di Capraia:
è la 27ª edizione di “Elba Isola Musicale
d’Europa”, che si svolgerà dal 27 agosto
al 10 settembre a Portoferraio, Capoliveri,
Rio, Marciana, Marciana Marina e,
appunto, a Capraia. Il tutto, sempre e
immancabilmente, nel solco del connubio
tra musica e natura, tra arte e
storia, e del dialogo tra repertori, stili e
suoni diversi.
George Edelman, Direttore Artistico di
“Elba Isola Musicale d’Europa” racconta:
«Lo scorso anno abbiamo creato l’Elba
Festival Orchestra, un nuovo progetto
che si è rivelato una vera e propria sfida
che riteniamo di aver vinto. Assistere
all’emozione e alla soddisfazione di tanti
giovani musicisti nel confrontarsi con
solisti di fama mondiale è stato entusiasmante.
I risultati sono stati apprezzati
da tutti, dal pubblico come dalla stampa
e dagli stessi musicisti. L’esperienza
si ripeterà quindi anche quest’anno:
nell’arco di una settimana si svolgeranno
sia le prove che i concerti».
Tre i concerti - in programma il 4, 5 e
7 settembre nella Chiesa del Santissimo
Sacramento di Portoferraio – che
avranno come protagonista l’Elba Festival
Orchestra insieme a diversi solisti,
tra i quali il violoncellista Mario
Brunello. Durante l’ultimo concerto
verrà eseguita in prima assoluta una
composizione del colombiano Arturo
Cuéllar, ormai amico affezionato di
“Elba Isola Musicale d’Europa”; composizione,
scritta per chitarra e orchestra,
che avrà come solista il chitarrista brasiliano
Plinio Fernandes.
Ma riannodando le fila del ricco calendario,
ospite d’eccezione dell’appuntamento
inaugurale di domenica 27
agosto, al Centro Culturale De Laugier
di Portoferraio - quest’anno sede di larga
parte dei concerti del Festival - sarà
il violinista lettone Gidon Kremer che,
nella ricorrenza dei 150 anni dalla nascita
di Sergej Rachmaninov, eseguirà
il Trio Elegiaco n. 2 op. 9 per violino, violoncello
e pianoforte del grande compositore
russo, insieme alla violoncellista
Giedrė Dirvanauskaitė e al pianista
Georgijs Osokins. La stessa location
farà da cornice la sera dopo al recital
di Mônica Salmaso, considerata la più
bella voce femminile di oggi della musica
brasiliana.
Per martedì 29 agosto è quindi prevista
la trasferta all’Isola di Capraia, grazie
alla nuova collaborazione con il “Capraia
Musica Festival”: nella Chiesa di
Sant’Antonio risuoneranno le note immortali
di Schubert e Mozart. Nei giorni
CULTURE AND ARTS 37
successivi, la Direttrice Artistica dello stesso festival di Capraia,
Maria Grazia Amoruso, si produrrà accanto all’Elba Festival
Orchestra suonando un curiosissimo organo in legno,
completamente meccanico.
Mercoledì 30 agosto si andrà alla Villa Romana delle Grotte
di Portoferraio, in occasione del concerto del Signum Saxophone
Quartet, mentre venerdì 1 settembre ci si trasferirà
a Capoliveri, al Teatro Flamingo, per ascoltare il duo violoncello
- chitarra formato da due giovani musicisti di talento,
Erica Piccotti e Gian Marco Ciampa, su musiche dai sapori
latini. Come sempre, il Festival elbano darà spazio anche al
jazz, con il quartetto di uno dei jazzisti italiani più amati, Fabrizio
Bosso: sabato 9 settembre, a Marciana Marina, il brillante
trombettista torinese presenterà il suo omaggio a una
delle icone della black music, Stevie Wonder.
Come lo scorso anno, anche la 27ª edizione di “Elba Isola Musicale
d’Europa” si concluderà all’insegna dell’incontro tra
musica e cinema: l’ensemble Octuor de France darà nuova
veste musicale a famosi cortometraggi di Charlie Chaplin.
Programma completo su: www.elba-music.it
A SEA OF MUSIC… ON ELBA AND BEYOND
Once again this year, classical music, but not only, spreads
all over the Island of Elba with a “trip out of town” for the first
time taking audience and musicians to the Island of Capraia:
it is the 27th edition of “Elba Isola Musicale d’Europa”, which
will take place from 27th August to 10th September in Portoferraio,
Capoliveri, Rio, Marciana, Marciana Marin and, of
course, Capraia. All this, unfailingly, in the wake of the union
between music and nature, art and history and the dialogue
between different repertoires, styles and sounds.
George Edelman, the Artistic Director of “Elba Isola Musicale
d’Europa” says: “Last year we created the Elba Festival Orchestra,
a new project that proved to be a real challenge that we
believe we won. To witness the excitement and satisfaction
of many young musicians in dealing with world-famous soloists
was inspiring. The results were appreciated by everyone,
the public, the press and the musicians themselves. The
experience therefore will be repeated this year: in the space
of a week both rehearsals and concerts will be held”.
On September 4, 5 and 7, three concerts are scheduled in
the Church of the Santissimo Sacramento in Portoferraio
and they will feature the Elba Festival Orchestra along with
several soloists including the cellist Mario Brunello. During
the last concert, a composition will be premiered by Colombian
Arturo Cuéllar, now a good friend of “Elba Isola Musicale
d’Europa”, a composition written for guitar and orchestra,
performed by the Brazilian solo guitarist Plinio Fernandes.
This year, most of the concerts of the festival will be performed
in the Cultural Centre de Laugier in Portoferraio. Special
guest of the inaugural event on Sunday 27th August will be
the Latvian violinist Gidon Kremer who, on the 150th anniversary
of the birth of Sergey Rachmaninov, will perform the
Trio Elegiaco n.2 op.9 for violin, cello and piano by the great
Russian composer together with cellist Giedré Dirvanauskaité
and pianist Georgijs Osokins. The next evening, the
same location will host the recital of Monica Salmaso, considered
the best female voice of Brazilian music today.
The trip to the island of Capraia is scheduled for Tuesday 29th
August thanks to the new collaboration with the “Capraia
Music Festival”: the immortal notes of Schubert and Mozart
will resound in the Church of Sant’Antonio. In the following
days, the Artistic Director of the same Capraia Festival, Maria
Grazia Amoruso, will perform alongside the Elba Festival
Orchestra, playing a very curious, completely mechanical
wooden organ.
38 ENJOY ELBA AND THE TUSCAN ARCHIPELAGO 2023
Wednesday, 30th August will see the turn of the Villa Romana
delle Grotte of Portoferraio, for the concert of the Signum
Saxophone Quartet. On Friday 1st September, it is the turn
of Capoliveri at the Flamingo Theatre, to listen to the duet
for cello and guitar, by two young talented musicians, Erica
Piccotti and Gian Marco Ciampa, music with a latin flavour.
As always, the Elba Festival will give space to jazz, with the
quartet of one of the most popular Italian jazz musicians, Fabrizio
Bosso: in Marciana Marina on Saturday, 9th September,
the brilliant trumpeter from Turin will present his tribute
to one of the icons of black music, Stevie Wonder.
Like last year, the 27th edition of “Elba Isola Musicale d’Europa”
will conclude with an encounter uniting music and cinema:
the ensemble Octuor di France will give a new musical
interpretation to famous short films of Charlie Chaplin.
The complete programme is on: www.elba-music.it
Dall'Archivio Elba Isola Musicale d'Europa:
Villa San Martino - foto ©AndreaMessana
Liana Gourdija con Elba Festival Orchestra 2022
foto ©DanieleAnichini
Gidon Kremer - foto ©AndreaMessana
Michael Guttman - Jing Zhao - Akane Sakai 2022
foto ©DanieleAnichini
Mario Brunello - Rio 2022
foto ©DonatelloGuerra
CULTURE AND ARTS 39
Ricordando
Ariodante Marianni,
un poeta amico dell'Elba
-Manrico Murzi
Citare tutti i letterati che hanno frequentato e amato l'isola
d'Elba, sarebbe sciorinare un lungo catalogo. Anche stando
ad anni recenti i nomi sono tanti: Dylan Thomas, Carlo
Laurenzi, Heinrich Böll, Mario Luzi, Piero Bianucci, Hervé
Guibert, Alberto Bevilacqua... fino agli odierni Joanna
Scott e Alessandro Orlandini, il quale di un suo romanzo
scrive, rivolto agli elbani, "il personaggio che state leggendo
potrebbe essere la descrizione di un vostro vicino di casa
o addirittura voi stessi". Meglio allora ricordarne uno per
tutti, il poeta Ariodante Marianni. Riportarlo alla mente è
come un tuffo nel mare del passato che raggiunge, in questo
2023, la profondità di ben settantuno nodi. Tanti sono gli
anni partendo dal lontano marzo 1952 quando lo incontrai
alla Sapienza di Roma davanti all'aula dove il cantore de Il
Porto Sepolto teneva lezione. Ero con l'autore de Il gabbiano
azzurro, figlio come me dell'Arcipelago Toscano, desideroso
di farmi conoscere Ungaretti. Dopo i saluti e un'allegra
chiacchierata, Ariodante, Raffaello ed io ci sedemmo da
scolari sui banchi dell'aula ad ascoltare la lezione del Maestro
del quale Ario, come lo chiamavamo, era il segretario. Da
quella rara occasione, la mia frequentazione con Ariodante,
che laureato in Economia di tutto parlava fuorché di bilanci,
fu assidua per le sue visite all'Elba partecipando anche a
convegni letterari: importante la sua relazione a Rio Marina
per un incontro sulla figura del poeta Luigi Berti. La sua
passione investiva, oltre alla letteratura, anche la pittura e le
arti visive in particolare. È stato il traduttore dei grandi poeti
di lingua inglese: W. Withman, Emily Dickinson, W. B. Yeats,
W. C. William... Sapendo che Ario amava tradurre poeti di
lingua inglese, gli raccontai di aver conosciuto e frequentato
Dylan Thomas, che il Berti aveva fatto conoscere in Italia. E
di come, vagabondando per le strade di Firenze o Marciana
Marina, avessi più volte ascoltato il gallese recitare i suoi
versi: solo di mattina, prima che la birra o il vino elbano
d'un tempo lo rendessero ubriaco e sgradevole. Più tardi
Ariodante ha tradotto la poesia di Dylan Thomas.
Ritratto di Ariodante Marianni,
di Armando Buratti, olio su tavola, 1990
Le immagini sono state gentilmente concesse
da Eleonora Bellini
http://ariodantemarianni.blogspot.com/
40 ENJOY ELBA AND THE TUSCAN ARCHIPELAGO 2023
Dovrei essere come il pescatore/che attende paziente sulla
riva/tenacemente legato al suo filo?/O devo inseguirla la
preda giù/nel suo elemento, con la fiocina pronta/e al poco
lume verdecupo, come lei/mostrerà il fianco saettarla? Era
nato a Napoli nel 1922, ma il mare che amava era quello
della nostra isola: In riva al mare, contemplo le onde,/verde
selciato di vetro, schiuma d'oro.../il rosso carro/scivola calmo
all'orizzonte, gronda/d'alghe salate. Fitte orme di crostacei/
sopra l'umida sabbia m'ostino a decifrare/come un paziente
paleografo. Evoco/popoli scomparsi, antichi riti marini./
Un gabbiano si tuffa su un mollusco;/lo sbadiglio del mare
fa cessare/l'importuno chiacchierar della mente. E ancora:
Affiora la balena della notte,/inghiotte l'isola, beve l'orizzonte./
Il mare è nero, una vescica di seppia... Seduto su uno scoglio
come un'ostrica/... un aborto di perla.../ Aspetterò che passi
l'Uccello-Parola... In riva al mare che sempre sbadiglia,/
raccolgo minuscole conchiglie:/saluto la salute, chiamo amore
l'amore.
author, Brignetti, for a lesson by the great poet Ungaretti.
From then, a solid friendship was formed. Ariodante
was the translator of the great English language poets:
W. Whitman, Emily Dickinson, W.B.Yeats, W.C.Williams…
Knowing that Ario loved translating from English, I told him
that I had known and frequented Dylan Thomas and how,
wandering the streets of Florence or Marciana Marina, I had
repeatedly heard the Welshman reciting his verses: only in
the morning before the beer or the Elba wine of that time
made him drunk and unpleasant. With his translations
he managed brilliantly to transpose into Italian, the vibes
and concepts of the authors. Our meetings in Rome,
sometimes with my wife Ivy, were many and varied, a
pleasant companion at the table, a lover of simple food and
good wine. The conversation was always high and cultured,
moreover wrapped in an air of modesty and humility. An
unforgettable friend who loved Elba.
Foto di ©EnjoyElba
Una volta viaggiando assieme per l'Elba, sul ponte esterno
del traghetto per Portoferraio egli parlò di scrittori e poeti
di mare. Così, con la visione dell'isola famosa anche per la
sua produzione di vini, gli ripetei la scomposizione del suo
nome: a parte il Dante finale, ricordai l'antico poeta Arione,
inventore del ditirambo, autore dell'inno a Dioniso e amante
del vino che fu salvato da un delfino. Poi gli recitai in inglese,
mentre la tramontana ci spettinava, Sailing to Bizantium di
W.B. Yeats e sorrise divertito quando gli tradussi il titolo con
un "andarsene in barca a vela fino a Bisanzio".
Furono molti e vari i nostri incontri a Roma, anche con mia
moglie Ivy, gradevole compagno a tavola, amante di cibi
semplici e buon vino. La conversazione era sempre alta
e colta, per di più avvolta in un'aria di modestia e umiltà,
rara in persone creative, e lui creativo lo era: ce lo dicono le
sue opere di arte visiva, quelle di poesia che mi spediva ad
ogni uscita: e quelle di traduttore, attività in cui è riuscito
brillantemente a trasporre in italiano vibrazioni e concetti
degli autori.
Un amico indimenticabile del quale, scomparso a
Borgomanero nel 2007, si avverte sempre più la mancanza
del conforto che dava, dell'affetto che portava.
TURPE SENILIS AMOR
(Ov., Amores, I, IX, 4)
No, Ovidio, erravi
(non ne avevi esperienza)
quando si è amati è senza
aggettivi ed età:
si dice amore,
semplicemente, unicamente amore.
Ariodante Marianni,
da Un amore senile e altre spezie,
Book Editore 2008
REMEMBERING ARIODANTE MARIANNI, A POET FRIEND
OF ELBA
To mention all the men of letters who have frequented and
loved the Island of Elba would be like drawing up a long
catalogue. Even according to recent years, the names are
many: Dylan Thomas, Carlo Laurenzi, Heinrich Böll, Mario
Luzi, Piero Bianucci, Hervé Guibert, Alberto Bevilacqua...
up to today’s Joanna Scott and Alessandro Orlandin. I
met Ariodante in 1952 in Rome. I was with another Elban
CULTURE AND ARTS 41
Italo Bolano
e il sogno
di una vita
-Patrizia Lupi
Se è vero che le grandi cose prima di essere realizzate
devono essere sognate, Italo Bolano ne è la
prova. Con una tenacia tutta elbana e una continua
ispirazione dettata dal bisogno di compiere il suo
gesto artistico, ha immaginato prima di costruire;
ha disegnato prima di segnare i confini del suo
Open Air Museum; si è guardato intorno, molto
oltre i confini dell’Isola, per trovare idee e soluzioni.
La tentazione di lasciare lo “scoglio” difficile dell’infanzia,
si è fatta sentire ripetute volte, nell’arco della
vita, ma ha resistito: è sempre tornato, è rimasto,
seminando la sua arte, generosamente, dovunque
si potessero vedere o immaginare paesaggi e tramonti,
persone e parole trasformate in formelle di
ceramica o in sculture, oppure guardate attraverso
una lente di vetro colorato che incornicia luna, sole
o stelle e linee d’orizzonte. Italo ha avuto anche una
grande fortuna, quella di incontrare Alessandra
Ribaldone, ed incantarla. La sua compagna, che lo
ha seguito e anticipato, incoraggiato e sostenuto,
accompagnato in ogni dove, con le maniche rimboccate,
senza sentire stanchezza, con la forza di
chi vuole condividere i sogni dell’uomo che ama.
Quando si dice vivere per l’arte, ma forse l’artista
è lei, più di quello che racconta, perchè la sua
voglia di trasformare in bello i ricordi e condividere
oggetti e forme con tutti, ha qualcosa di ipnotico
e magico. Instancabile, uno scricciolo che macina
idee, continuamene alimentata dai ricordi, sia
belli che brutti, perchè quando si brucia per amore
tutto serve a nutrire la passione. Mette in ordine,
ripulisce, ricompone i tasselli della vita passata,
falcia erba e restaura muretti che il tempo, invidioso,
avrebbe voluto veder crollare. Non permette a
nessuno di sprecare un solo mattone di quel puzzle
che non è stato messo lì a caso, perché ogni cosa
ha un significato e una storia da raccontare. Apre i
cancelli ad artisti, scrittori, poeti, viaggiatori, passanti,
a tutti quelli che hanno qualcosa da dire o da
mostrare. Un “salotto” culturale aperto, ed all’aperto,
fra eucalipti e gelsomini. Vuole trasformarlo in
un centro culturale polifunzionale, sede e rifugio
di quella comunità che crede che la cultura faccia
Italo Bolano con l'autrice Patrizia Lupi a Marciana Marina
42 ENJOY ELBA AND THE TUSCAN ARCHIPELAGO 2023
Foto ©OpenAirMuseum-ItaloBolano
bene all’anima e lo scambio di idee ci renda più ricchi.
Raccontando il suo progetto, piantine alla mano disegnate da
uno dei tanti amici del “maestro” e della Fondazione che ha
creato in suo onore, parla di Italo come se fosse partito per
un viaggio e lei dovesse mettere a posto la casa per fargli una
sorpresa quando torna. Si sente in pace solo tra le vigne a San
Martino, trasformate in museo con le installazioni del suo
eclettico amico, conosciuto da bambina, quando aveva appena
dodici anni, o tra le tele a centinaia nello studio di Prato,
dove lo ha seguito adulta, anche quello tirato a lucido per la
festa che verrà. Nelle notti calde d’estate che amplificano i rumori
anche più lontani, il canto degli uccelli dà voce a chi non
ne ha più, e lei che lo ha seguito nel suo continuo viaggio fra
l’Elba e il continente, fra il sogno e la speranza, fra delusioni e
poesia, continua a stargli accanto e a guidarlo fra i “buscioni”
di quest’isola che ti accoglie e ti rifiuta, madre e matrigna. Le
spine rallentano il passo ma, improvvisamente, ti abbaglia il
mare, e lo smeraldo e l’indaco, l’ocra e il ciclamino, che siano
papaveri o ginestre, si fanno soffici e leggeri. Una carezza.
working hard to have his works appreciated and she is doing
so even now, by promoting numerous cultural initiatives. In
the beautiful gardens of the Open Air Museum, you can meet
friends, painters, poets, travellers, passers-by and onlookers
because Alessandra organizes many events, exhibitions and
book presentations. She has an important project to create
a multipurpose cultural centre to collect the many precious
works of the “Master”: sculptures, ceramics, paintings,
drawings, and to promote artistic and cultural initiatives,
particularly aimed at young people. A dream that could come
true with the help of institutions and some entrepreneur
sensitive to culture.
Open Air Museum e Fondazione Italo Bolano
Via Scotto 14
57037 - Portoferraio
Tel. +39 338 6996406
www.italobolano.it
Foto ©OpenAirMuseum-ItaloBolano
ITALO BOLANO AND THE DREAM OF A LIFETIME
If it is true that great things must be dreamed about before
they can be achieved, then Italo Bolano is the proof. For years,
he built and enhanced the Open-Air Museum in San Martino
where you can still admire many installations and where the
Foundation named after him is found. His works of art are
scattered all over Elba because, over the years, he has generously
donated many sculptures to the island, using various
materials, or his ceramic tiles that you can see on the walls of
the towns of Elba.
His lifelong companion, Alessandra Ribaldone, celebrates his
memory and remembers his intense artistic work. She met
him when she was twelve years old and followed him as an
adult on his continuous journey between the island and Prato
where Italo had his studio. She supported and advised him,
CULTURE AND ARTS 43
-Patrizia Lupi
Le metamorfosi
di Belinda Biancotti
www.belindabiancotti.it
belindabiancotti@gmail.com
Vive d’arte e fantasia, Belinda Biancotti. “come lo zio Ennio
Biancotti, - tiene a precisare - uno dei postmacchiaioli elbani,
allievo di Carlo Domenici”. La sua vena artistica, come accade
per tanti talenti, ha segnato la strada. Armata di matite e
pennelli, già giovanissima, guardava il mondo, riproducendolo
a modo suo. Poi la scuola, la famiglia che spingeva verso
il “diploma”: c’era però sempre un desiderio da esaudire, il
suo. È cominciata così la voglia di “andare a bottega”, di imparare,
di padroneggiare tele e tavolozze, di conoscere il mestiere,
con l’umiltà e la costanza che appartiene a chi crede in
quello che fa. Alcuni maestri, fra i quali Italo Bolano, e l’isola,
con tutte le sfumature inimmaginabili dei colori, hanno fatto
il resto, insieme alla voglia di mettersi alla prova. Indaco,
blu brillante, turchese, sono i suoi preferiti, ma anche i colori
caldi delle stagioni che trasformano l’incarnato dei personaggi
dei suoi ritratti, in pelle viva.
Belinda già ti travolge quando la vedi. Si intuisce che abbia
respirato da sempre sale ed elicriso. Capelli di corsara e occhi
acuti, profondi, che guardano lontano e da lontano. Che
osservano quello che si vede e quello che non si vede. Non
si ferma a rappresentare la realtà. Il talento è innato, ma c’è
qualcosa in più che ne fa un’artista. Guarda dentro, guarda
oltre, scopre e svela l’anima nascosta, intima, quella che
è rimasta bambina dentro di noi. “Il genere figurativo – dice,
contemporaneamente timorosa e risoluta - forse è passato
di moda. Ma per me il soggetto è solo un pretesto, c’è sempre
un messaggio che va oltre il ritratto. È un accogliere, un sostenere,
è la scoperta dell’altro da me, è lo stimolo ad accettare e
farsi accettare per quello che siamo, le due facce della stessa
medaglia”.
Le persone che incontri nei sui quadri le trovi per le viuzze
strette di Portoferraio, a Porto Azzurro d’inverno, sedute ai
bar dei paesi. Lei stessa si mette a nudo, con un guizzo di ironia
e una limpida sensibilità. Si ritrae con una maschera di
rapace - Bird s’intitola il suo autoritratto - uccello in gabbia,
ma si rappresenta nuda come coloro che vengono al mondo,
quasi una rinascita, pronta a spiccare il volo.
Racconta le persone per intero, le fa uscire dal quotidiano,
dal ruolo; costringe a guardarle senza pregiudizi, senza
scrupoli, senza veli, senza armature. Interessanti nella loro
fragilità, forti della propria ironia. Un’umanità varia, fragile e
potente, impaurita e piena di speranze. Bella a qualsiasi età,
degna di essere raccontata, usando gli oggetti al posto delle
parole, natura viva più che morta, perché la vita è sempre
fine e nuovo inizio.
Belinda è generosa e diretta. Pronta a mettersi a disposizione
di chi ha più bisogno. Partecipa, da volontaria, ai laboratori
per i ragazzi “fragili” con gli amici del Circolo degli Artisti
di Portoferraio. Nel gesto artistico trasferisce il sentimento.
Si misura con la realtà senza rifuggire le emozioni, in una
continua battaglia interiore che è autocritica e perdono. Studia
caparbiamente l’anatomia, vuole conoscere ogni piega
44 ENJOY ELBA AND THE TUSCAN ARCHIPELAGO 2023
del corpo, traduce in disegno quel che impara, corregge, usa
materiali diversi, è curiosa, lascia che sia la mano a condurre
il filo dei pensieri, che sia il pennino sulla carta a comandare.
Lei, il suo braccio, la mano, la matita, sono un tutt’uno, strumenti
di un racconto, di un dialogo con sè stessa e il mondo.
Nelle ultime opere i contorni rimangono indefiniti, volutamente
incompiuti, perché Belinda ha imparato che la vita è
metamorfosi, che niente è veramente concluso. Anche quello
che sembra compatto, come le rocce dell’Elba, si trasforma
di continuo, le scogliere diventano ghiaia e sabbia.
“La consapevolezza - continua Belinda – è il primo passo della
metamorfosi. Mi sento in bilico fra sogno e realtà. Sperimento
continuamente nuovi materiali, dalla tela alle tavole compatte
di castagno, dall’acrilico alle chine, ma provo anche stili
diversi. I miei personaggi bussano alla tela, escono dai racconti,
dalla storia, dalla mitologia, dalla mia fantasia da guerriera
Kung Fu. Amo lo sport, il rapporto solidale con il corpo, la sua
divina plasticità, tutti i sensi che ci permettono di connetterci
pienamente con la natura, in uno scambio continuo di energia
ed emozioni.”
Alzo gli occhi: nel suo studio danzano corpi, si ascoltano storie,
vedo Arianna, imbrigliata nel suo stesso filo e imbrogliata
da un amore ingrato. Una storia comune a tante. Per
questo l’arte è universale, va dritta al cuore, suscita ricordi
ed emozioni. Parla con chi ha orecchie. Ed intanto Belinda mi
racconta di Pier da Medicina mentre recita, come se niente
fosse, il XXVIII canto dell’Inferno.
BELINDA’S METAMORPHOSIS
With an uncle who is an artist as she is, the destiny of living
on art and fantasy, talent and good teachers have made
Belinda Biancotti a recognised and appreciated artist. The
island, with all its hues, has revealed the power of colours.
Indigo, bright blue, turquoise and her favourites but also the
warm shades of the seasons that transform the complexion
of the characters in her portraits into living skin.
She has pirate hair and sharp, deep eyes that look far away
and from afar. They study what you can see and what you
don’t see. When she paints a portrait, she discovers and
reveals the hidden, intimate soul, the one that has remained
a child within the person. They are the same as you find on
the streets of the towns of Elba. She portrays herself with a
raptor mask - her self-portrait is entitled “Bird” - bird in a
cage, but she represents herself naked as those who come
into the world, almost a rebirth, ready to take flight.
Belinda is generous and straightforward. She transfers her
feelings through her art. She studies, wants to understand
anatomy and loves the plasticity and the wonder of the
human body. She uses different materials and techniques.
She, her arm, her hand and her pencil are all one, tools to
tell a story, a dialogue with herself and the world.
In her latest works, the outlines remain undefined, deliberately
incomplete, because Belinda has learned that life is
metamorphosis, that nothing is truly finished. Even what
seems compact, like the rocks of Elba, is constantly changing,
the cliffs become gravel and sand.
“Awareness - Belinda says - is the first step of metamorphosis.
I feel poised between dream and reality. My characters
knock on the canvas, they pop out of stories, history, mythology,
my imagination. I love all the senses that allow us to fully
connect with nature in a continuous exchange of energy and
emotions.”
CULTURE AND ARTS 45
Gozzi, pescatori e marinai.
Storie del Mediterraneo
di Giovanni Panella, La Nave di Carta, 2021
(dalla presentazione del 16 luglio 2022 al Circolo della Vela di Marciana Marina)
Gianfranco Vanagolli
Chiunque si occupa non
estemporaneamente di tematiche
afferenti agli scafi storici del
Mediterraneo conosce le pubblicazioni
di Giovanni Panella, di cui ricordiamo
qui le più note, Leudi di Liguria
(Tormena, 2002), Gozzi di Liguria
(Tormena, 2003), Il pinco veliero dei
genovesi (GMT, 2006), La vela latina
(Hoepli, 2015).
Panella, vincitore seriale del noto
Premio giornalistico-letterario
Marincovich, riservato agli autori di
mare, dà un insostituibile contributo,
rispettivamente come presidente e
vicepresidente, al Comitato Scientifico
della Federazione Italiana Barche
Storiche (FIBAS) e all’Istituto Italiano
di Archeologia e Etnologia Navale
(ISTIAEN). Sorvoliamo, per ragioni
di spazio, sulle sue collaborazioni
a riviste specializzate, italiane e
straniere.
Il suo ultimo volume, dal suggestivo
titolo di Gozzi, pescatori e marinai.
Storie del Mediterraneo, presenta
un’architettura tanto semplice quanto
solida. Diviso in due parti, La storia
dei gozzi e I gozzi del Mediterraneo,
si articola in diciassette capitoli,
ciascuno arricchito da un importante
corredo fotografico. Esso si distingue
per la puntualità delle informazioni
che fornisce, per la fluidità della
scrittura e per l’ampiezza del suo
respiro.
Se ciò è vero, come è vero, però non è
tutto. Crediamo di poter dire, infatti,
che le sue pagine sono intrise di una
inesausta meraviglia, ossia di quella
particolare disposizione dell’animo
dalla quale discende l’emozione, senza
la quale un lavoro nasce arido e il
lettore preparato lo avverte.
Il fatto è che Panella ha in una mano gli
arnesi del maestro d’ascia e nell’altra la
penna del letterato, per cui ci troviamo
di fronte a un lavoro dove il materiale
è contiguo all’immaginario; anzi,
dove materiale e immaginario – le
categorie fondamentali del nostro
approccio alla realtà – si confondono.
Non è un caso che ci vengano proposti
sistematicamente brani di poesia: di
autori illustri (Montale, ad esempio) o
anonimi, in dialetto; e di prosa, firmati,
tra gli altri, da Giovanni Verga, Vittorio
Giovanni Rossi, Giovanni Descalzo,
Maurizio Maggiani, Nico Orengo.
Allora l’acquisizione dei contenuti di
questo libro è più di un percorso di
conoscenza: arrivati alla sua ultima
pagina, siamo più ricchi a 360 gradi.
I gozzi liguri, sardi, siciliani, maltesi,
catalani, marsigliesi, tunisini (molto
opportunamente Panella ne declina i
nomi locali: gussu, vuzzi, bussi, pointus,
barquette, gajeta ecc.) raccontano di
coste e di mari, di costumi, di credenze,
di leggende, di lavoro, di uomini e di
donne, di cibi, di tante piccole-grandi
affascinanti cose. E naturalmente
raccontano se stessi: di come, mentre
si portano addosso, tutti, una quantità
di soluzioni tecniche provenienti
dai quattro canti del Mediterraneo
che tendono ad omologarli, sono
distinguibili per un ampia gamma di
dettagli. Basti pensare alla spernaccia
e ai mondi simbolici che contiene.
Ma potremmo ricordare il timone, la
disposizione dei banchi, il bolzone, la
stellatura, i colori, l’alberatura e le vele.
Insomma, un orizzonte che, anche
quando non contenesse altro, sarebbe
già sufficiente a farci definire prezioso
questo lavoro.
Potremmo definire il gozzo come una
barca mossa prevalentemente dai remi,
parzialmente pontata e con una poppa
a punta. L’uso del remo, che spesso è
accompagnato da una vela, incide sulla
forma dello scafo, stretto e sottile, con una
chiglia appena accennata.
Ancor prima di prendere forma, il gozzo
fa riferimento alla storia. Il palmo ( metri
0,24776), l’unità di misura utilizzata per
misurarlo, è stato abolito da due secoli ma
si perpetua quando si tratta di esprimere
le dimensioni di queste barche.
La Repubblica di Genova, nel corso della
sua lunga vicenda storica, ebbe un
proprio sistema di pesi e misure, utilizzati
all’interno dei suoi domini. Oggi viene
approssimato a 25 cm.
46 ENJOY ELBA AND THE TUSCAN ARCHIPELAGO 2023
L'oro del Poum
di Gianfranco Vanagolli,
Verona, Il Frangente, 2022
Patrizia Lupi
Gozzi are typical Mediterranean boats. They are found in
Liguria, Sardinia, Sicily, Malta, Spain, France and Tunisia.
There are several local names: guzzu, vuzzi, bussi, pointus,
barquette, gajeta and so on, but they all tell tales of coasts
and seas, customs, beliefs, legends, work, men and women,
food and many small and large interesting things. Of course,
they tell about themselves too: of the men who built them
or used them for fishing or transport, each one bringing
a quantity of technical solutions from the four corners of
the Mediterranean which tends to make them similar but
distinguishable by the differences in the details.
Dall'alto verso il basso:
Llewelyn Lloyd - Gozzi allo scalo con
panorama di Marciana Marina, 1930
Un gozzo da lavoro agli inizi del '900
Il mare, indifferente alle vicende umane, assiste all’assurdo
conflitto degli uomini, schierati su opposti versanti
ideologici, seppure sulla stessa “barca”, in questo caso non
in senso figurato ma sul cargo Cayetana Ramirez. Anno
1939, echi di guerra in un’Europa già divisa politicamente
fra rossi e neri. La nave porta un carico umano, sono
combattenti repubblicani che hanno perso la sanguinosa
guerra civile spagnola. Insieme a loro la cassa del POUM,
ossia il Partido Obrero de Unificacion Marxista, destinata a
sostenere una lotta che si vuole continuare. Ma le autorità
francesi in Algeria scombinano il piano, bloccando la nave
e internando equipaggio e passeggeri. Il denaro viene
frettolosamente nascosto dentro una paratia della stiva.
La Cayetana, sequestrata, viene messa all'asta. Finisce
a Livorno dove cambierà nome: Dina Teis, questa volta.
Nuovo armatore, nuovo equipaggio, la nave riparte. A
bordo due “strani” marinai: un fuochista, Tazio Romano,
in realtà un agente dei servizi segreti fascisti, e Amadeo
Carloni, imbarcato come meccanico, emissario del Centro
Marxista Rivoluzionario Internazionale, entrambi incaricati
di recuperare il “tesoro”. Fanno parte dell’equipaggio
anche uno studente ebreo in fuga, maldestro carbonaio,
e un giovane e inquieto anarchico che aiuterà il Carloni
nell’impresa di recupero.
Vanagolli, descrive con maestria un microcosmo dove
le motivazioni e le ideologie che hanno portato alla
guerra si replicano giornalmente nei gesti, nelle parole
dei personaggi, nelle minacce di morte. Il viaggio si
protrae, Il lavoro per recuperare il denaro è difficoltoso,
i contendenti si studiano e controllano a vicenda in un
crescendo inquietante di odio che neppure lo scoppio della
guerra e l’affondamento della Teis porterà a termine. Non
si rassegnano Carloni e Romano, arroccati sulle barricate
delle rispettive posizioni. La penna di Vanagolli sviluppa
ancora una volta una storia piena di fascino e suspense,
a metà fra fantasia narrativa e fatto storico. Un’avventura
che si snoda fra i porti del Mediterraneo e dell’Atlantico ,
che l’autore descrive con l’occhio del marinaio: cartoline di
un’epoca passata ma vividissime nella memoria. Il volume
si aggiunge ad altri dello stesso autore, tutti dedicati al
mare, “Bandiera a Bruno per la Diletta Mauro”, edito da
Ensemble nel 2019, “I dannati del Priamar” e “Storie di navi,
naufragi e marinai”, usciti con il Frangente rispettivamente
nel 2021 e nel gennaio 2022
CULTURE AND ARTS 47
L'Elba, le Isole
Edoardo Izzo
L’isola chiede di partire. Quest’Elba che sa badare a sé
e se ne sta distante da tutte le cose delle città, di quelle
città che ci tengono pronti a vie di fuga sempre diverse,
sempre più lontane. All’Elba c’è la fuga delle andate e dei
continui ritorni, la fuga dei pendolari dell’orizzonte. Ed è per
l’acqua, che l’assolve dall’incombenza della terra ferma, che
quest’isola ci fa fare una scelta, una selezione e riduce la
nostra fuga alla linea dei traghetti, agli orari degli attracchi.
È prima di approdare, quando ancora si è a casa, che l’isola
impone di scendere a compromessi: fare una cernita
delle cose necessarie. Bisogna selezionare ciò che serve
e cosa portare con sé. L’isola ci fa domandare: “questo mi
occorre?”, “ho spazio per quest’altro?” e fa riflettere che “in
fondo sono solo pochi giorni e poi si ritorna in città e quindi
bastano poche cose”. Certo, l’isola d'Elba o le altre isole
dell’arcipelago, per noi sono un viaggio breve, brevissimo se
si considera quanto si siano dilatati i confini del mondo. Se
si hanno accanto quelli che fanno della loro vita una somma
di continui e sconfinati viaggi da backpacker, sembra quasi
un’assurdità considerare quello all’Elba come un viaggio:
basta un’ora e le coste isolane e quelle continentali si
collegano o si separano.
Eppure, è un viaggio, perché l’Isola misura le necessità e
analizza le cose in eccesso che ogni volta bisogna riportare
indietro, intatte e mai usate.
Quando ho conosciuto l’Isola, era fuori stagione: l’Elba di
Pasqua che se ne sta nei suoi ritmi ancora ritirati. Il mare
era calmo, le onde cadenzavano le cale di pace primaverile.
Nella baia di Portoferraio c’erano le navi militari della NATO:
spagnoli, turchi, polacchi e tedeschi che se ne stavano
ormeggiati per Pasqua. C’era una costante di motori a
ritoccare la tranquillità delle terme San Giovanni.
Ecco, l’Elba quella volta mi impose una scelta: era come
se mi avesse detto di portarmi dietro una cosa che prima
non avevo mai considerato. Dovevo mettermi in valigia un
oggetto che non avrei mai più abbandonato. Per andarmene
all’Elba, quella volta, presi un libretto di poche pagine, "Le
notti bianche" di Dostoevskij. I tempi e gli spazi dell’Elba me
ne diedero la lettura e mi resero un lettore di romanzi. Ed
è stato come se il romanzo di Fëdor non fosse ambientato
a San Pietroburgo ma all’Elba: Fëdor de "Le notti bianche"
con la sua Nasten’ka se ne stavano lì accanto a me e alla
stessa Elba, che li aveva messi in valigia. Quel viaggio mi ha
offerto un pezzo della mia identità, tra i castagni del Monte
Capanne.
All’Elba si deve chiedere questo: di essere viaggio,
qualunque cosa comporti: perdere qualcosa o acquistare
qualcos’altro e che sia l’Isola a portarcelo. Forse l’Elba sta
anche nella cernita delle cose che sono da lasciare a casa
per far spazio a quelle altre da riportarci consumate e
vissute di un pezzo unico dell’Isola.
foto ©AdrianoLocci
48
ENJOY ELBA AND THE ENJOY TUSCAN ELBA 2021 ARCHIPELAGO 2023
Una crepa nel terreno dal ventre arido
Fratturata e Diramata
in linee ruvide e percorsi tortuosi e senza meta.
Attende mite il proseguire dei cambi,
nell'attesa di quelle lacrime
che tamburellano solleticanti
la sua magnificenza nuda.
Fondendosi in un unico ritmo primordiale.
Unendosi in un ampio movimento d'argilla.
Come Lei, ora qui, io scorgo una crepa gemella
su superficie elaborata da mani sicure
che il tempo ha “consumato” diremmo noi
per Lei, invece: accolto e riportato all'Origine
La crepa sul rudere della mia pelle di pietra.
Ci sono alcuni che potrebbero immaginare
un ramoscello che si insinua tacito nella roccia e
che scaltro segue l'ombra della sua madre pietra.
Ampliandosi sempre più, fino ad avvolgerla.
Quasi asfissiante.
Pelle di Crepa
C'è chi vi disegnerebbe pure,
adornandola di criniera sempre-verde.
Fedele sognatore d'amore che
non vede profondi graffi ma
Embrioni vitali librati in cielo.
foto©Paolo Calcara
Poi vi sono altri,
Come me..
La lascerebbero semplice,
così..
Intatta.
nella sua essenziale verità
Perchè noi siamo anche questo.
Siamo anche Crepe.
Gaia Volpe
50 ENJOY ELBA AND THE TUSCAN ARCHIPELAGO 2023
foto©Adriano Locci
Enjoy
Environment
51
La Via dell’Essenza:
camminare tra il verde
e il blu immersi
tra i profumi
dell’Isola d’Elba
Īlaria Leonelli
Un percorso di sette tappe sensoriali per circa 70 km di cammino
tra il verde della natura della macchia mediterranea e
l’azzurro del mare, che accompagna ogni sentiero.
La Via dell’Essenza si rinnova e grazie alla partnership tra la
Fondazione Acqua dell’Elba e il Parco nazionale dell’Arcipelago
Toscano si trasforma in un vero e proprio cammino che si
sviluppa lungo tutto il periplo dell’Elba Occidentale, alle falde
del Monte Capanne, completo di segnaletica orizzontale e verticale,
pannelli e materiali informativi per i punti di interesse
paesaggistici, storici, culturali e archeologici.
Un sentiero adatto a tutti, escursionisti, amatori, famiglie,
scuole e chiunque voglia godere delle bellezze dell’isola d’Elba,
in ogni periodo dell’anno.
Il progetto prevede una prima fase progettuale di durata
quinquennale per attrezzare sette percorsi che consentano di
sviluppare l’anello dell’Elba Occidentale: “La Via della Lavanda”
da Mortigliano a Cavoli; “La via dei Rosmarini” da Colle Palombaia
a Fonza; “La Via dei Ginepri” da Fonza a Lacona; “La Via dei
Lecci” da Lacona a Procchio; “La Via del Mirto” da Procchio a
Marciana Marina; “La Via dei Lentischi” da Marciana Marina a
Sant’Andrea; “La Via dell’Erica” da Sant’Andrea a Mortigliano.
In particolare, in questo primo anno di lavoro sarà completato
il sentiero della “Via dei Lentischi” che congiunge il borgo di
Marciana Marina alla spiaggia di Sant’Andrea e ancora alla
piazzetta dietro l’arenile e che sarà inaugurato il 2 luglio
durante il Sea Essence International Festival.
La tipologia di interventi prevederà, oltre alla manutenzione
ordinaria e straordinaria, la realizzazione e posa in opera di
bacheche che illustrino le caratteristiche paesaggistiche e ambientali
di quello specifico tratto, con approfondimenti sulle
specie floristiche e vegetazionali più significative.
In una seconda fase, il progetto sarà poi ampliato con il
coinvolgimento di strutture ricettive e ogni servizio utile a
percorrere l’intero cammino di circa 70 km in tre giorni, con
52 ENJOY ELBA AND THE TUSCAN ARCHIPELAGO 2023
l’obiettivo di creare un pacchetto escursionistico ideale per
un weekend lungo durante tutti i mesi dell’anno, rinforzando
e arricchendo di fatto l’isola d’Elba come destinazione turistica.
LA VIA DELL’ESSENZA: WALKING BETWEEN HILLS AND
SEA SURROUNDED BY THE SCENTS OF THE ISLAND OF
ELBA
This is a walking trail of about 70km in 7 sensory stages
between the natural greenery of the Mediterranean shrubs
and the blue of the sea that is evident in every path.
Thanks to the partnership between the Acqua dell’Elba
Foundation and the National Park of the Tuscan
Archipelago, the Via dell’Essenza is being transformed into
a fully-fledged pathway that will be developed to go the
whole way round the Western part of Elba, complete with
signposting, panels and information on the landscape,
historical, cultural and archaeological points of interest.
It will be a path suitable for everyone, hikers, enthusiasts,
families, schools and anyone who wants to enjoy the beauty
of the Island of Elba all the year round.
The first phase of the five-year project to prepare seven
routes, will complete the round trip of Western Elba: “La
Via della Lavanda” from Mortigliano to Cavoli; “La Via dei
Rosmarini” from Colle Palombaia to Fonza; “La Via dei
Ginepri” from Fonza to Lacona; “La Via dei Lecci” from
Lacona to Procchio; “La Via del Mirto” from Procchio to
Marciana Marina; “La Via dei Lentischi” from Marciana
Marina to Sant’Andrea; “La Via dell’Erica” from Sant’Andrea
to Mortigliano.
Foto di ©FrancescoLascialfari
In this first year of work, the path “La Via dei Lentischi” will
be completed: it links the town of Marciana Marina to the
beach at Sant’Andrea and to the square behind the beach:
it will be inaugurated on July 2nd during the Sea Essence
International Festival.
The type of work will include, in addition to normal and
extra maintenance, the construction and installation of
notice-boards illustrating the landscape and environmental
characteristics of that specific stretch, with insight into the
most significant species of flora and vegetation.
In a second phase, the project will then be expanded,
involving accommodation facilities and services useful for
covering the whole route of about 70 kilometres in three
days, aiming to create an ideal hiking package for long
weekends all the year round, strengthening and enriching
the Island of Elba as a tourist destination.
ENVIRONMENT 53
Foto di ©FrancescoLascialfari
Semplicemente,
orto e museo
-Patrizia Lupi
“Erborare”: andare raccogliendo per la campagna erbe per
uso alimentare e medicinale o per studio. “Alimurgia”: uso
di piante spontanee commestibili. “Etnobotanica”: lo studio
delle piante spontanee e le sue relazioni con l’uomo che con
quelle piante si è co-evoluto. “Wild Food”: cucina selvatica.
“Foraging”: l'atto di raccogliere cibo nella natura. È il nuovo
lessico, fra tradizione, anglicismi e magia, di chi cerca un
rinnovato e consapevole contatto con la natura, perché non
dobbiamo mai dimenticare che la natura non è altro da noi,
ne facciamo parte. E il 98% degli organismi viventi sono
piante che permettono al restante 2% del mondo animale,
noi compresi, di esistere.
Con la pazienza di chi ha camminato molto da solo e la serenità
di chi persegue l’equilibrio fra corpo, anima e spirito,
grazie ad un approccio olistico con i quattro elementi naturali,
Francesco Marino, giovane erborista approdato dalla
Sila in terra elbana, racconta la sua nuova sfida. Restituire
bellezza ad uno dei gioielli naturalistici dell’Isola della quale
si è innamorato: L’Orto dei Semplici a Rio, piccolo tempio
dell’arte e della natura.
“L’Elba, e l’Arcipelago Toscano – racconta Francesco -
rappresentano un patrimonio immenso da un punto di vista
floristico. Dobbiamo imparare a conoscerlo, per rispettarlo e
preservarlo. Il minimo che si possa fare è dare un nome alle
piante che sono nostre amiche, imparando a riconoscerle.
Organizzo passeggiate erboristiche - continua - per collegare
alle pratiche naturali del vissuto di un territorio, le giuste
considerazioni di carattere antropologico, così da riscoprire
da vicino i minimi meccanismi che muovono il Mondo naturale,
un ponte tra passato e presente dove protagonista diviene
il paesaggio presente, vivo nella sua essenza, nel suo essere
Mediterraneo Interiore. Attraverso le piante spontanee, si
aprirà uno spazio dedicato alle proprietà, usi e benefici degli
estratti vegetali, per poter rivivere gli antichi saperi, gesti,
relazioni tra uomo e natura.”
L’Orto dei Semplici merita una visita anche per un secondo
motivo. La sua collezione di Land Art.
Foto di ©FrancescoMarino
Nato nel 1992 nei pressi dell’Eremo di Santa Caterina da
un’idea dello scrittore e fotografo tedesco Hans Georg Berger
e dei botanici Gabriella Corsi e Fabio Garbari dell’Università
di Pisa, è disegnato dagli architetti Roberto Gabetti,
Aimaro Isola e Guido Drocco. Vi si trovano fra le altre, opere
d’arte di Susanne Besch, ceramista e direttore di laboratorio
a Berlino, presente con l’opera “Eisen Herbarium (erbario di
ferro)” e di Cesario Carena “Capillarità”
54 ENJOY ELBA AND THE TUSCAN ARCHIPELAGO 2023
Dal 1997 è aperto al pubblico, grazie all’Associazione Amici
dell’Eremo S. Caterina, proprietaria del terreno. Sono tuttora
attive le collaborazioni con l’Università di Pisa per la
flora spontanea e con la Scuola di Studi Superiori Sant’Anna
di Pisa per la parte agraria. La prima ricerca etnobotanica
riguardava gli usi tradizionali di piante alimentari e medicinali
della gente di Rio nell’Elba. Da quest’anno la gestione
dell’Orto è affidata a Francesco Marino, che cura e sviluppa
le collezioni, attività didattiche e organizza la manutenzione
e l’accesso del pubblico.
SIMPLY GARDEN AND MUSEUM
With the patience of someone who has walked a lot alone
and the serenity of someone who pursues the balance
between body, soul and spirit, thanks to a holistic approach
with the four natural elements, Francesco Marino, a young
herbalist who has arrived from Calabria to Elba, tells of his
Foto di ©FrancescoLascialfari
new challenge. To restore beauty to
one of the naturalistic jewels of the
island that he has fallen in love with:
L’Orto dei Semplici (the Garden of
Simples) in Rio, a small temple of art
and nature.
“Elba and the Tuscan Archipelago -
says Francis - represent an immense
heritage from a floristic point of view.
We must learn to know it, to respect
and preserve it. The least we can do is
to give a name to the plants that are
our friends, learning to recognize them.
I am organizing herbal walks - he
continues - to link the natural practices
of the experience of a territory, the
right anthropological considerations,
so as to rediscover up close, the smallest
number of mechanisms that move the
natural world, a bridge between past
and present where the protagonist
becomes the present landscape, alive in
its essence, in its Inner Mediterranean
being. Through wild plants a space will
open up, dedicated to the properties,
uses and benefits of plant extracts, to
relive the ancient know-how, gestures
and relationships between man and
nature.”
The Orto dei Semplici is also worth a
visit for a second reason. Its collection
of Land Art.
Info e prenotazioni:
For further information to visit and book:
Eremo di Santa Caterina - Rio nell'Elba
Tel. +39 376 0021746
Email. ortodeisemplicielbano@gmail.com
ENVIRONMENT 55
Giacomo Damiani,
un naturalista elbano
-
di Antonello Marchese* e Giorgio Paesani**
Cavaliere d'italia esemplare femminile
Foto©AntonelloMarchese
Giacomo Damiani (1871 – 1944) figlio del portoferraiese Luigi Damiani e di Carlotta Leoni, fu
probabilmente il più illustre naturalista elbano, allievo del celebre Corrado Parona, già famoso
ricercatore e professore di zoologia a Cagliari e a Genova, dove il giovane isolano si era recato a studiare.
È possibile che il suo primo interesse per le specie alate si sia formato osservando le prede nelle reti
tese, il cosiddetto Paretaio, nella tenuta di famiglia nei pressi di Magazzini. A vent'anni, grazie ai contatti
con la famiglia Toscanelli, proprietaria della imponente Villa dell'Ottone, Giacomo aveva già conosciuto
Enrico Hillyer Giglioli, grande ornitologo dell'epoca. Damiani divenne così docente di scienze naturali
alle scuole superiori insegnando a Portoferraio e poi a Genova, Forlì, Brescia e Alba. Tra i suoi più
grandi meriti ci sono le osservazioni naturalistiche, riportate in un’interessante serie di pubblicazioni,
effettuate soprattutto durante il periodo della permanenza come insegnante nella sua isola natia, vale
a dire fino al 1913. Il suo campo d’azione preferito è stato quello dell’ornitologia dove le sue ricerche
hanno documentato l’avifauna elbana che compariva nella raccolta di esemplari - con più di 900
campioni - contenuti nella “Collezione Elbana” appartenuta al Cavalier Tonietti e poi a Pilade
del Buono. Attivo socio dell’Unione Zoologica Italiana, a cui collaborava con le sue ricerche,
riuscì nel 1905 ad organizzare un importante congresso anche all’Isola d’Elba, convegno
che risulta fra i primi eventi di turismo scientifico e congressuale sulla maggiore delle
isole dell'Arcipelago.
Molte sue osservazioni furono effettuate prima che le antiche saline venissero
distrutte dall’impianto industriale degli altiforni, quando la baia di Portoferraio
era meta abituale di moltissimi migratori che proprio in quella zona trovavano
ristoro. Damiani si è occupato anche di pesci e cetacei, riportando i dati degli
avvistamenti dei grandi animali marini e documentando lo spiaggiamento di
una rara balenottera minore e le testimonianze della presenza della Stenella
coeruleoalba, che al tempo non era ancora riconosciuta nel nostro mare.
All’epoca fu profeticamente sostenitore di un centro di biologia marina presso
la tonnara dell’Enfola, struttura che oggi ospita la sede del Parco Nazionale
Arcipelago Toscano.
L’importanza del suo operato, delle sue ricerche e annotazioni scientifiche
ha iniziato ad essere riconosciuta solo recentemente, soprattutto nel campo
dell’avifauna, essendo stato uno dei primi ricercatori a livello scientifico
in una zona geograficamente marginale, quale l’Arcipelago Toscano, ma
luogo così importante per lo studio degli uccelli dell’area mediterranea.
(Antonello Marchese)
56 ENJOY ELBA AND THE TUSCAN ARCHIPELAGO 2023
IL LAVORO DI UN NATURALISTA
La Collezione e le pubblicazioni del Prof. Damiani
costituiscono un patrimonio inestimabile per la conoscenza
ornitologica dell’Elba e delle altre isole dell’Arcipelago
Toscano. E sono un vanto assoluto per l’Elba, che è anche
un’isola di scienza. La descrizione degli uccelli da lui “avuti”,
solitamente abbattuti o catturati con molteplici modalità,
è una lettura che rapisce l’esperto e incuriosisce il neofita.
La cronaca di eventi fenomenali come l’invasione estiva di
crocieri del 1909 o la cattura di un Tordo di Baird (Catharus
minimus) del 1901, fino ad oggi l’unica segnalazione
italiana di questo accidentale migratore americano, oltre a
raccontarci come, anche nella fenologia, nella distribuzione
e nel comportamento delle specie vi sia continua variabilità,
proietta il lettore in un’era dove lo stile, la precisione e
la completezza erano patrimonio minimo richiesto a
qualsiasi scienziato. Era forse ormai lontana come l’ultima
glaciazione. Piange il cuore dell’appassionato nel leggere
le parole dello stesso Damiani, riguardo la sua collezione,
descritta come “meritevole di particolare menzione e
onorata nell’agosto del 1908 anche di una visita di S. M. il Re”
e come annoverasse “oltre 900 esemplari con 215 specie.
Notevoli le serie dei Turdidi con oltre 70 individui, Loxia,
Machetes, Tringa..”
animals and documenting the stranding of a rare minor whale
and evidence of the presence of the Stenella coeruleoalba,
which was not yet recognized in our sea.
Elba is also an island of science. Damiani’s description of
birds is a reading that captivates the expert and intrigues
the neophyte. The chronicle of remarkable events such as the
summer invasion of cruise ships in 1909 or the capture of a
Baird’s Thrush (Catharus minimus) in 1901, up to now the only
Italian report of this accidental American migrant, in addition
to telling us how, even in the phenology, distribution and
behavior of species, there is continuous variability, it projects
the reader into an era where style, precision and completion
were the minimum assets required of any scientist. It was
probably as far away as the last ice age.
The Damiani collection is a heritage for the island which ought
to be recovered, opened to the public and to scholars because
ornithological collections are not dead matter, good only for
museums, but fundamental databases that tell us about the
past, to better analyse and study the present.
Sordone e Luì verde
Foto©AntonelloMarchese
Un patrimonio per l’Isola, che andrebbe recuperato, aperto
al pubblico e agli studiosi nelle modalità idonee alla sua
fruizione e alla sua conservazione. Penso io stesso sarei
il primo “fruitore”! Le collezioni ornitologiche non sono
materia morta, buona solo per i musei. Sono tutt’ora terreno
di studio per gli ornitologi, sono palestre di apprendimento
e banche dati fondamentali e fenomenali che ci parlano
del passato, per meglio analizzare e studiare il presente.
(Giorgio Paesani)
GIACOMO DAMIANI
Giacomo Damiani (1871-1944) was the most prominent Elban
naturalist of the past. He grew up in Magazzini (Portoferraio)
and visiting the nearby Villa Ottone, he had met Enrico
Hillyer Giglioli, a great ornithologist of the time. Through
this passion, he became a professor of natural sciences,
teaching in high school in Portoferraio and then in Genoa and
other Italian cities. During his stay on the island, he wrote
numerous publications dedicated to Elba, documenting
among other things, the bird species present on the island
with a collection of specimens – over 900 samples-contained
in the “Elban Collection”, belonging to Cavalier Tonietti and
then to Pilade del Buono. Many of his observations were made
before the ancient salt pans were destroyed to make way for
the industrial blast furnaces, when Portoferraio bay was the
habitual stopover site of many migrants. Damiani also dealt
with fish and cetaceans, reporting sightings of large marine
Antonello Marchese - * Guida ambientale e turistica. Guida
ufficiale del Parco Nazionale Arcipelago Toscano. Fotografo
di Natura. Promotore dell’azione Elba Foto Natura, nell’ambito
dei progetti della Carta Europea per il Turismo Sostenibile per il
Parco Nazionale Arcipelago Toscano.
Giorgio Paesani - ** Ornitologo, collaboratore del Centro
Ornitologico Toscano “P. Savi”. Autore di ricerche e pubblicazioni,
scientifiche e divulgative, sulla fauna ornitica dell’Arcipelago
Toscano.
ENVIRONMENT 57
I nostri vicini alieni
-Leonardo Forbicioni
Le specie aliene. Cosa sono, come sono
fatte, sono tutte verdi o tutte grigie e
vengono da altri pianeti?
No, in realtà si tratta di animali e
piante perfettamente “normali” e
che occupano questo pianeta da
migliaia di anni, in alcuni casi anche
da prima di Homo Sapiens, ma che
nel corso dell’antropocene e della
recente globalizzazione, si trovano
improvvisamente a vivere in luoghi
che non sono quelli in cui si sono
coevolute con altre specie e dove
riescono ad adattarsi ed a fissare
popolazioni stabili e vitali.
La colpa di questo cambio di residenza
“forzato” è da imputare quasi
totalmente al genere umano che, con
i suoi spostamenti e con gli enormi
movimenti di derrate, materiali e
manufatti, in maniera più o meno
volontaria le diffonde in tutto il globo.
Ma la colpa è da imputare sempre
all’uomo? La risposta è “sì”.
Nel caso contrario, ovvero quando
una specie arriva autonomamente a
colonizzare un luogo diverso da quello
di origine, non si parla di specie aliena,
ma di una specie che, sfruttando ponti
naturali, espande progressivamente
il suo areale, conquistando nuovi
territori, magari per cercare maggiori
risorse alimentari o condizioni di vita
più favorevoli.
Ovviamente qualsiasi specie, animale
o vegetale impiega molti anni per
espandere naturalmente il proprio
areale di distribuzione, mentre con
l’aiuto dell’uomo tutto ciò può avvenire
in tempi molto ristretti.
Questo dimostra quindi che l’uomo,
con i suoi spostamenti e con la
movimentazione globale delle sue
merci è il principale, anzi il solo,
imputato in questo processo.
Dopo molti anni che parlo e scrivo
di questi temi posso dire che
l’osservazione che più spesso viene
mossa è quella di chiedere quale sia
l’impatto di queste specie sulla nostra
vita e sui nostri affari.
La risposta sarebbe articolata e
complessa perché articolate e
complesse sono le dinamiche che
legano queste specie ad importanti
danni sia sugli ecosistemi naturali che
sulla nostra vita sociale e produttiva.
Pensiamo solo che ogni nuova specie
invasiva che arriva su un territorio
mette potenzialmente a rischio la
sopravvivenza di altre originarie di
quel luogo.
Lo spunto per scrivere queste poche
parole è nato a seguito della lettura
del libro di Giampiero Sammuri,
Animali, uomini e Parchi, Pandion
Edizioni, 2023, dove l’autore racconta
la sua esperienza di naturalista
e amministratore di riserve e
parchi naturali e dove cerca di far
comprendere al lettore che proprio
gli ambienti naturali sono i primi
a risentire della presenza delle
specie aliene invasive. Questo già
annoso problema, amplificato e
favorito dal global-warming e dalla
rapida tropicalizzazione delle zone
temperate, è chiaramente destinato ad
aggravarsi, quindi, oggi più che mai c’è
bisogno di studiare ed adottare sistemi
di monitoraggio e contenimento
per impedire conseguenze ben più
drammatiche nei prossimi decenni.
58
ENJOY ELBA AND THE TUSCAN ARCHIPELAGO 2022
OUR ALIEN NEIGHBOURS
Why call them aliens? In reality, they are perfectly “normal”
animals and plants that have occupied this planet for
thousands of years. On the contrary, that is, when a species
independently arrives to colonise a place other than that of
origin, we do not speak of an alien species, but of a species
that, exploiting natural bridges, progressively expands its
range, conquering new territories perhaps to seek better
food resources or more favourable living conditions.
Obviously, any species, animal or vegetable, takes many
years to naturally expand its distribution range, while with
the help of man, this can happen in a very short time.
What impact do these species have on our lives and our
businesses? The answer is complex. It is certain that
natural environments are affected first. The problem is
amplified and favoured by global-warming and the rapid
tropicalisation of temperate zones. That is why it is essential
to adopt monitoring and containment systems to prevent
far more dramatic consequences in the coming decades.
Foto©FrancescoLascialfari
LIFESTYLE AND SPORT 59
foto ©FrancescoLascialfari
Le nostre
amiche erbe
-Federica Ferrini
Soprattutto le donne sono quelle che hanno trasmesso per generazioni i saperi
antichi, indispensabili per la cura e la nutrizione. Raccoglievano le piante spontanee
per farne cibo ma anche per ricavarne rimedi per le malattie, sia del corpo
che dell’ “anima”.
Il bagaglio culturale dei nosri avi oggi si chiama etnobotanica, quel campo di
studi interdisciplinare che coinvolge l'antropologia culturale, la botanica, la
linguistica e si occupa del modo in cui, nelle diverse società, le piante vengono
classificate. Studia inoltre i significati simbolici e metaforici che contraddistinguono
localmente il rapporto tra l'essere umano e il mondo vegetale.
Molti di noi amano avventurarsi per sentieri, boschi, monti e campagne, per
passeggiare, fare attività ricreativa o sportiva, per vivere a contatto con la natura,
ma non sempre entriamo in stretta relazione con il mondo vegetale. Gli antichi
abitanti delle isole, come in continente, dipendevano dalla terra per ogni esigenza
vitale: nutrirsi, scaldarsi, creare utensili o medicinali, guardavano con rispetto
e conoscevano benissimo ogni specie che incontravano sul loro cammino e come
usarla, perché, non bisogna mai dimenticarlo, le piante possono restituirci la
salute ma anche essere pericolose e mortali.
Per chi vuole avvicinarsi a questo mondo sono molte le passeggiate proposte
sulle Isole dell’Arcipelago , accompagnati da guide esperte. Sarà un’ esperienza
che arricchisce il nostro bagaglio culturale e il nostro benessere psico-fisico. Impareremo
a ristabilire un legame con l’ambiente naturale, iniziando dall'osservazione
attenta, usando il tatto per distinguerne le diverse caratteristiche e l’olfatto
per avere un ricordo sensoriale che ci aiuterà a riconoscerle.
Più che mai oggi stiamo riscoprendo l'importanza di tornare ad un rapporto più
profondo con l’habitat nel quale ci muoviamo, riscoprendo la connessione con
esso. Durante l'evoluzione i nostri antenati hanno dovuto affrontare le forze
ostili della natura selvaggia, affinare strumenti per non esserne sopraffatti, per
ricavarne insegnamenti. Le regole di apprendimento della biofilia e della biofobia
sono radicate ancora oggi nel nostro patrimonio genetico e hanno dato un
prezioso contributo nel migliorare l'efficienza umana nella ricerca delle risorse,
cibo, e di un riparo sicuro, rifugio.
OUR FRIENDS THE HERBS
It is mostly women who have passed
on the ancient knowledge for generations,
essential for care and nutrition.
They gathered wild plants as food but
also to make remedies for illnesses of
both the body and the “mind”.
Many of us love to venture along paths,
through woods and the countryside,
into the mountains, to walk for pleasure
or for sport, living in touch with nature.
However, we do not always have
a close relationship with the world of
plants. For those who would like to feel
closer to this world, there are many
walks on the islands of the Tuscan Archipelago,
led by expert guides. It will
be an experience to enrich our cultural
awareness and our psycho-physical
well-being.
During evolution, our ancestors had to
face the hostile forces of the wilderness,
had to refine tools to protect
themselves and to learn lessons from
it. The rules of biophilia and biophobia
are still rooted in our genetic heritage
and have made a valuable contribution
to improving human efficiency in the
search for resources, food, safe shelter
and refuge. The more we manage to
synchronise our rhythms of life with
those of the environment around us,
the greater our feeling of comfort and
contentment will be, but most of all,
we will be on the road to true sustainability.
Non dobbiamo mai dimenticare che il 97,5% del mondo vivente che ci circonda è
quello vegetale. Abbiamo trascorso all'incirca il 99,9% della nostra evoluzione a
stretto contatto con la Natura. La nostra fisiologia e psicologia sono ancora perfettamente
adattate ad essa, anche se sembra che lo stiamo dimenticando.
Più riusciremo a sincronizzare i nostri ritmi di vita con quelli dell’ambiente che
ci circonda, maggiore sarà la nostra sensazione di comfort e appagamento, ma
soprattutto saremo sulla strada della vera sostenibilità.
60 ENJOY ELBA AND THE TUSCAN ARCHIPELAGO 2023
-Federica Ferrini
La notte magica
di San Giovanni
guida parco e biofila
Fuochi che squarciano la notte, riti dal sapore antico e propiziatorio,
sensi affinati dalla magia della natura nel pieno del
suo splendore. Forse nessuna notte dell’anno, come quella di
San Giovanni, è così speciale, simbolica e piena di speranza.
In tutta Europa, quella contadina, accanto alla celebrazione
liturgica della Natività di San Giovanni Battista il 24 giugno,
si sono sviluppate “feste” ricollegabili ai culti agrari e solari
di origine pagana, arrivate ai giorni nostri dall’epoca romana
quando il solstizio d'estate cadeva proprio in quel giorno e
segnava l'inizio della mietitura. Durante quella giornata di
mezz'estate, detta “ánsăra”, si accendevano fuochi nei cortili,
nei crocicchi, nei campi, bruciando erbe particolari tra cui il
timo, la ruta, la camomilla e la menta, i cui fumi densi e aromatici
erano apotropaici per i bambini e per i campi.
Così durante la notte fra il 23 e il 24 giugno, quella appunto
“magica” di San Giovanni, si eseguivano, e si eseguono, rituali
per richiamare la fortuna ed esaltare virtù curative, purificatrici
e protettrici. Il solstizio d’estate oggi cade il 21 giugno,
anche se la festa rimane il 24, considerato il giorno più lungo
dell’anno, quando la natura ha raggiunto l’apice del suo
vigore rigoglioso ma che segna anche l’inizio di una stagione
che può rivelarsi aspra e difficile: d’estate siccità, forti temporali
e malattie che possono rovinare i raccolti. L’acqua e le
erbe di San Giovanni, si credeva, potessero proteggere dalle
sciagure. E donare la bellezza alle giovani donne innamorate.
Perché allora non provare anche noi?
THE MAGIC NIGHT OF SAN GIOVANNI
Fires slice through the night air, ancient, propitiatory rites,
senses sharpened by the magic of nature in its full splendor.
Perhaps there is no night of the year quite so special as that of
San Giovanni (Saint John’s). Throughout rural Europe, alongside
celebrations for the Saint, “festivities” have developed
linked to agricultural and solar cults of pagan origin which
have reached us today from Roman times when the summer
solstice fell on that very day and marked the start of the
harvest. Fires were lit in courtyards, at crossroads, in fields,
burning specific herbs such as thyme, rue, chamomile and
mint. Even nowadays, rituals have remained in place to bring
good luck and to aid healing, purification and protection.
On the evening of the 23rd of June, prepare a bowl of water,
wild flowers and aromatic plants, gathered strictly after sunset:
hypericum, lavender, artemisia, mallow, leaves of mint,
rosemary and sage, you can add petals of cornflower, poppy,
rose or chamomile. The bowl should be kept outside overnight
so that it is enriched with the morning dew that symbolizes
the Moon. Use it the next day to wash your hands and face.
It is customary to hang bunches of herbs behind the kitchen
door to protect the house and its inhabitants. The fortunate
bouquet is made up of hypericum, artimesia, rue, mint, rosemary,
parsley, garlic, lavender all gathered after dusk on the
23rd of June then left outdoors overnight so that they absorb
the dew. It is left to dry and the following year it will be replaced
by a fresh one and burned in the fire with its properties of
purification and rebirth.
Acqua di San Giovanni
La sera del 23 giugno, si prepara una ciotola piena di acqua, fiori spontanei
e piante aromatiche raccolti rigorosamente dopo il tramonto: iperico,
lavanda, artemisia, malva, foglie di menta, rosmarino e salvia, a cui è
possibile aggiungere petali di fiordaliso, papavero, rosa o camomilla. La
ciotola va tenuta all’esterno tutta la notte, in modo che si arricchisca della
rugiada del mattino, che simboleggia la Luna. Usarla l’indomani per lavarsi
mani e viso.
Le erbe scacciaguai di San Giovanni
Un’altra usanza molto diffusa è quella di appendere mazzetti di erbe dietro
la porta delle cucina per proteggere la casa e i suoi abitanti. Il bouquet
propiziatorio si ottiene, cogliendo dopo il tramonto del 23 giugno, iperico,
artemisia, ruta, mentuccia, rosmarino, prezzemolo, aglio, lavanda, lasciandole
poi all’aperto per tutta la notte perché assorbano la rugiada benefica
del mattino. Verrà lasciato ad essiccare fino all’anno successivo in cui si
compirà nuovamente il rito propiziatorio. Il vecchio mazzetto verrà bruciato
durante i fuochi della notte del 23 giugno: il fuoco è infatti simbolo di
purificazione e rinascita.
ENVIRONMENT 61
Lo scrigno
delle preziose
antiche varietà
Biagio negli orti a Schiopparello
Āgostino Stefani,
Scuola Superiore S.Anna
di Studi Universitari e
di Perfezionamento di Pisa
Legate al territorio, al paesaggio, alle
pratiche etnobotaniche si trovano a
pieno titolo le vecchie cultivar d'interesse
agrario. L'elevata diversificazione
varietale sia dei fruttiferi, che
delle ortive operata nel tempo dagli
agricoltori, rispondeva ad esigenze
“alimentari” ed “economiche” della
vita quotidiana, alla necessità di selezionare
cultivar in grado di adattarsi a
specifici ambienti, resistenti alle condizioni
avverse del clima e agli agenti
patogeni, per ridurre al minimo i rischi
di mancato raccolto, e ancora, per ottenere
la destagionalizzazione dei consumi
tramite varietà a maturazione e
raccolta scalare sull'arco dell'anno. Ad
esesempio la Pesca Sanguigna che matura
a fine ottobre, il Fico di San Martino
che può produrre fichi a novembre
La ricchezza varietale descritta nei testi
del Gallesio (1817-1839) di P.A. Micheli o
attraverso i dipinti di Bartolomeo Bimbi
(Aa.Vv., 1982) deve far riflettere: per
guidarci verso strategie operative di recupero
e di valorizzazione di questo patrimonio
genetico che fortunatamente,
in parte, è ancora accessibile,
La salvaguardia delle tradizioni popolari
e la conservazione delle varietà
agrarie tipiche di un comprensorio va
recuperata con l’adozione di metodologie
che abbiano rigore scientifico:
ricerca bibliografica; individuazione dei
luoghi da visitare riperire informazioni
da agricoltori od ex agricoltori; compilare
schede pomologiche; prelievo
materiale vegetale per la loro propagazione-conservazione
in situ ed ex situ;
caratterizzazione molecolare; sviluppare
strategie operative di valorizzazione
delle varietà censite; Infine divulgazione
dei risultati.
Le indagini sull’isola d’Elba condotte
dai Laboratori Biolabs della Scuola
Superiore San’Anna di Pisa sono state
svolte in un ventennio finanziate dalla
62 ENJOY ELBA AND THE TUSCAN ARCHIPELAGO 2023
foto ©PaoloCalcara
Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa,
dalla Regione Toscana con patner
territoriali: Comune di Rio nell’Elba;
Provincia di Livorno; Associazione Amici
dell’Eremo di Santa Caterina (Rio nell’Elba);
Parco Nazionale dell’Arcipelago
Toscano; APT (Agenzia per il Turismo
dell'Arcipelago Toscano); Aziende Agricole
La Lecciola (Rio nell’Elba); L’Amandolo
(Cavo, Rio nell’Elba) e Casa Marisa
(Schiopparello, Portoferraio).
Cucina, delegazione dell’Elba, che ha favorito il contatto con il mondo alberghiero
e della ristorazione, operando in sinergia con altri attori del settore enogastronomico:
fra tutti Alvaro Claudi, perché oltre a recuperare è fondamentale utilizzare
queste risorse della natura. Infine, non bisogna mai perdere di vista il valore della
ricerca, recuperando una ricca storia orale, delle tradizioni del recente passato
agricolo delle Isole dell’Arcipelago e una narrazione che ne esalti il valore in termini
culturali ma anche sociali ed economici. Una opportunità per quei giovani,
per quelle persone, e alcuni lo stanno già facendo, che vogliono fondare il loro futuro
sulle solide radici della tradizione contadina dell’Arcipelago.
A TREASURE OF ANCIENT VARIETIES
L’obiettivo primario è stato quello di
verificare cosa ancor oggi rimaneva
dell’agro-biodiversità che caratterizzava
l’economia rurale del passato.
Inoltre è stata posta attenzione all’individuazione
delle possibili strategie
per ridiffondere le antiche varietà sul
territorio di origine e di valorizzare le
loro potenziali ricadute applicative in
termini culturali, sociali ed economici.
Il patrimonio varietale dell’Arcipelago
Toscano recuperato, ad oggi, risulta
di 73 varietà di fruttiferi (peri, susini,
meli, agrumi) di cui 6 iscritte nel repertorio
della Regione Toscana (Pero
‘Angelica dell’Elba’; Fico ‘Nerucciolo;
Fico ‘Popone dell'Elba’; Pesco ‘Sanguigno
settembrino dell'Elba’; Pesco
‘Sanguigno ottobrino dell'Elba’; Pesco
‘'Spiccicaiolo dell'Elba’) e 13 varietà
ortive di cui 11 iscritte nel repertorio
Regionale toscano (Cavolo nero di
Patresi, Cipolla Ciatta Elba, Cipolla
di Patresi Elba, Cipolla della Zanca,
Fagiolino Jolly Campesi Elba, Fagiolo
del miracolo non scritto bianco Elba,
Fagiolo del miracolo scritto Elba, Pomodorino
d’Appiccà a grappolo giallo
tondo dell’Elba, Pomodorino d’Appiccà
a grappolo rosso allungato dell’Elba
Pomodorino d’Appiccà a grappolo
rosso tondo dell’Elba, Pomodoro a
grappolo rosso dell’Elba) e affidate
per la loro conservazione a 4 Agricoltori
Custodi nominati dalla Regione
Toscana.
Alto l’interesse della popolazione elbana
per il progetto, dai privati agli agricoltori,
dalle associazioni alle imprese,
dalle istituzioni alle scuole e al mondo
turistico. Importanti alcune collaborazioni:
Antonello Marchese per i contatti
con gli Agricoltori; Giulia Spada, agronoma,
che ha seguito nel tempo i rilievi
sulle varietà; l’Accademia Italiana della
The old cultivars are linked to the territory and the landscape, now forgotten
but of great cultural and economic value as precious exclusive products. In the
past, the many varieties responded to specific needs, to adapt to difficult soils,
to withstand adverse climate conditions and pathogens, to minimize the risk of
failed harvests, and again to have seasonal adjustments in consumption. The
“fruits” were intended for fresh consumption, cooking, drying, the production
of fermented beverages as well as fodder for livestock. Fortunately, this genetic
heritage is still partly accessible, protected by those attentive farmers linked to
the rural and agricultural traditions of the past, thanks to the work of the Scuola
Superiore Sant’Anna di Pisa with the backing of the Tuscany Region and the
National Park of the Tuscan Archipelago. On Elba, five “caretaker farmers” have
been identified and some Elban companies have adhered both to the production
and to the marketing of native varieties. Today, 73 fruit varieties, 13 vegetable
varieties and 1 cereal variety have been recovered. Research is fundamental,
through the recovery of a rich oral history, the traditions of the recent agricultural
past of the Islands of the Archipelago and a narrative that enhances the
cultural, social and economic values.
foto ©PaoloCalcara
ENVIRONMENT 63
Eduard Rüppell,
la battaglia di Jena
e l’Ilvaite elbana
Āndrea Dini
Al Senckenberg Naturmuseum, uno dei maggiori musei europei
di storia naturale, è conservato un esemplare di ilvaite
dell’Isola d’Elba. Uno di quegli esemplari con grandi cristalli
prismatici neri che hanno reso famosa l’isola e che furono
estratti nella prima metà del 1800. Un’icona della mineralogia
elbana. Per capire chi poteva averlo introdotto scopro
uno straordinario naturalista tedesco: Eduard
Rüppell (1794-1884).
A lui piaceva definirsi zoologo e mineralogista ma è stato
anche paleografo, geografo, archeologo, storico, astronomo,
numismatico e commerciante. Co-fondatore e finanziatore
della Senckenbergischen Naturforschenden Gesellschaft per
la quale condusse molte spedizioni in Africa. Era così famoso
da essere chiamato die Frankfurter Humboldt, per analogia
con il grandissimo esploratore berlinese Alexander von
Humboldt (1769-1859).
Tra il 1816 e il 1822, mentre studiava mineralogia all’Università
di Pavia, Eduard Rüppell visitò varie volte l’Isola d’Elba
alla ricerca degli esemplari con cristalli di ilvaite della scogliera
della Torre di Rio Marina. L’ilvaite è un bel minerale
– formula chimica CaFe3+Fe2+2(Si2O7)O(OH) - e, all’epoca,
era un minerale scoperto da poco tempo e quindi non ancora
rappresentato in molte collezioni mineralogiche museali.
Leggendo l’articolo pubblicato da Rüppell nel 1825 sulla
rivista Zeitschrift fur Mineralogie si evince immediatamente
una notevole acredine nei confronti dell’ingegnere minerario
francese Claude-Hugues Lelièvre che nel 1807 aveva
identificato questo minerale come specie nuova in campioni
raccolti all’Isola d’Elba. Rüppell a un certo punto scrive
che l’importanza di questa nuova specie “… fu ampiamente
riconosciuta, ma con grande fastidio degli appassionati delle
collezioni mineralogiche. Lelièvre usa il monopolio della sua
scoperta in un modo molto egoistico, negoziando ogni pezzetto
di questo minerale…”. Possibile che tutto questo livore
scaturisse da dei minerali venduti a prezzi troppo alti?
Foto ©AndreaDini
64 ENJOY ELBA AND THE TUSCAN ARCHIPELAGO 2023
Scogliera della Torre di Rio ©AndreaDini
In effetti il problema era un altro. Questioni diplomatiche
internazionali. I rapporti tra Germania e Francia non erano
mai stati ottimali e la disfatta, nella battaglia di Jena del
1806, delle truppe prussiane sconfitte da Napoleone non
aveva migliorato le cose. Lelièvre nel 1807 pensò bene
di dedicare il nuovo minerale da lui scoperto proprio a
quella battaglia. Inizialmente l’ilvaite si chiamò yénite. Ci
fu un’alzata di scudi degli scienziati tedeschi, e non solo,
quindi furono proposti due nomi alternativi: ilvaite (1811)
e lievrite (1816). Rimasero in uso i tre nomi ma alla fine
prevalse il nome ilvaite, dal nome latino dell’Elba.
Eduard Rüppell sbarcò all’Elba per la prima volta nel 1816.
Napoleone aveva lasciato l’Isola d’Elba un anno prima, e
scienziati e commercianti di minerali potevano venire
liberamente a procurarsi esemplari di ilvaite evitando
il monopolio di Lelièvre. In uno dei suoi viaggi Rüppell
riuscì ad acquistare una partita di esemplari per 400 lire
toscane, all’epoca, lo stipendio di un anno di un manovale.
È probabile che l’esemplare esposto al Senckenberg
Naturmuseum sia proprio uno di quelli.
Quante storie dietro ad un pezzo di roccia! La geodiversità
elbana ha attirato, fin dall’antichità, gli esseri umani
sull’isola. Li ha ammaliati con le geometrie e i colori dei
cristalli dei tanti minerali presenti. Minerali che poi sono
stati portati in tutti i musei del mondo e, ancora oggi,
possono raccontarci storie insolite come questa.
EDUARD RÜPPELL, DIE SCHLACHT VON JENA
UND ILVAIT VON ELBA
Das Senckenberg Naturmuseum in Frankfurt ist eines der
größten Naturkundemuseen Europas. Beim Besuch seiner
mineralogischen Sammlung fällt ein seltenes IIvait Exemplar
von der Insel Elba auf, ein Mineral mit großen schwarzen
prismatischen Kristallen, das die Insel berühmt gemacht hat
und das in der ersten Hälfte des 19. Jahrhunderts abgebaut
wurde. Eine Ikone der Mineralogie von Elba. So entdecke ich,
wer das Mineral in das Museum eingeführt hatte: ein außergewöhnlicher
deutscher Naturforscher, Eduard Rüppell
(1794-1884), vielseitiger Zoologe, Paläograph, Geo-graph,
Archäologe, Historiker, Astronom, Numismatiker und Kaufmann.
Zwischen 1816 und 1822 besuchte Eduard Rüppell,
während seines Studiums der Mineralogie an der Universität
von Pavia, mehrmals die Insel Elba mit einem ganz bestimmten
Zweck: um einige Exemplare, mit Ilvait- Kristallen, von
der Klippe des Turms von Rio Marinas, zu erhalten. Er kaufte
einige Exemplare für 400 toskanische Lire, das Jahresgehalt
eines Steinbrucharbeiters. Beim Lesen, des von Rüppell 1825
in der Zeitschrift für Mineralo-gie veröffentlichten Artikels,
wird eine beträchtliche Schärfe gegenüber dem französischen
Bergbauingenieur Claude Hugues Lelièvre, der das Mineral
1807 als neue "Spezies" identifiziert hatte, offensichtlich.
Warum diese Rivalität? Es war kein wissenschaftlicher Grund,
sondern mit den damaligen politischen Ereignissen zwischen
Frankreich und Deutschland, nach der Niederlage der
preußischen Truppen in der Schlacht von Jena (1806), durch
die von Napoleon angeführte französische Große Armee,
verbunden. Lelièvre (1807) entschied, das neue Mineral, das
er entdeckt hatte, dieser Schlacht zu widmen. Anfangs hieß
Ilvait “yénite” (Lelièvre änderte, aus Gründen der Aussprache,
auf Französisch den Anfangsbuchstaben „j“ in „y“). Es gab
einen Aufschrei von deutschen Wissenschaftlern und nicht
nur von Ihnen, gegen dieses ethisch fragwürdige Verhalten.
In kurzer Zeit wurden zwei alternative Namen vorgeschlagen:
“Ilvaite” (1811) und “Lievrite” (1816). Lange Zeit wurden die drei
Namen von Wissenschaftlern verwendet, aber am Ende setzte
sich der Name “Ilvaite” (vom lateinischen Namen der Insel
Elba) durch. Eduard Rüppell landete 1816 zum ersten Mal auf
Elba. Napoleon hatte die Insel im Jahr zuvor verlassen, und
der Wiener Kongress hatte die vornapoleonische Ordnung
wiederhergestellt: Damit war auch das Monopol der Lelièvres
auf den ilvaitischen Handel beendet. Sogar ein Mineral kann
von ungewöhnlichen Menschen und Tatsachen wie diesen,
erzählen. Elbas Geodiversität hat die Menschen seit der Antike
angezogen und Geschichten zu entdecken gibt es viele.
ENVIRONMENT 65
Sopra il cielo, sopra la nostra atmosfera,
non c’è nessun tetto a separarci da
quello Spazio per lo più sconosciuto.
Alzando gli occhi, in una notte stellata
ma anche in un pomeriggio terso e
luminoso, è facile rendersi conto che
al di fuori dell’esile strato d’aria che
circonda il nostro pianeta c’è un’immensità
che con la vista non riusciamo
a misurare. Lo Spazio è lì, poche decine
di chilometri dalle nostre teste, ed è
lì che circolano rocce grandi e piccole
che spesso impattano con la Terra ad
altissima velocità.
A pesca di meteoriti
nell’Arcipelago
Ḡiulio Colombo
©FrancescoLascialfari ©StefanoMuti
La sera del 4 gennaio 2020 leggevo
che poche ore prima, in un campo
della Pianura Padana, un signore che
passeggiava con la cagnolina aveva appena
trovato un meteorite. L’ingresso
in atmosfera dell’oggetto cosmico, una
brillantissima stella cadente avvistata
tre giorni prima, era stato registrato
da alcune camere appositamente
installate in varie zone del Nord Italia.
I complessi calcoli degli scienziati,
tracciando la traiettoria della meteora
da diverse prospettive, avevano
permesso di definire l’area di caduta
del “meteorite di Cavezzo”. Raccolto
è stato analizzato da diversi centri di
ricerca: gli studi sono pubblicati sulle
più prestigiose riviste del settore.
Nacque così l’idea di installare una di
quelle camere anche all’Isola d’Elba.
Quando proposi l’idea all’Associazione
Astrofili Elbani, di cui faccio parte,
l’entusiasmo fu altissimo. La strumentazione
scientifica, in sostanza una
webcam puntata verso il cielo notte
e giorno, sarebbe stata posizionata
presso il Forte Inglese. Nasce così,
nell’ ottobre 2021, il primo osservatorio
astronomico dell’Elba. La rete di
monitoraggio del cielo, che prende il
nome di Rete PRISMA, è il più importante
progetto di ricerca dei meteoriti
sul territorio nazionale e, osservando
in continuo, rileva in automatico le meteore
più luminose.
In diciotto mesi di ricerca sono 58 le
scie luminose riprese dalla camera elbana,
di cui almeno quattro hanno prodotto
frammenti di meteorite al suolo,
tutti caduti in mare e quindi irrecuperabili.
Si tratta di frammenti piccoli,
pochi centimetri per qualche decina di
grammi al massimo, ma l’informazione
scientifica che si portano dietro è di
66 ENJOY ELBA AND THE TUSCAN ARCHIPELAGO 2023
una rilevanza sorprendente, soprattutto perché sulla Terra
non esistono rocce più antiche dei meteoriti.
Adesso, ogni mattina all’alba, controllo se la camera ha
"pescato" qualcosa. I desideri che gli appassionati di astronomia
associano alle stelle cadenti in fondo non sono altro
che la speranza che una di esse, ogni tanto, sia recuperabile.
Magari piccola, lontano dalle abitazioni, in mezzo a
un campo. Giusto per toccare e studiare qualche minerale
extraterrestre.
Mentre si alza il ponente - l’obiettivo si incrosta di salsedine
e le civette ci vanno a dormire sopra, con un poco scientifico
rito scaramantico - mi convinco che il grecale sia adatto alla
caduta delle meteore. Il pesce grosso lo prenderò domani.
FISHING FOR METEORITES IN THE ELBA SKIES
Space is a few tens of kilmetres above our heads and it is
there that large and small rocks circulate that often impact
with the Earth: meteorites. Their transit can be monitored.
In 2021, the Elba Astronomers Association, thanks to collaboration
with the PNAT (National Park) and the Municipality
of Portoferraio installed a webcam on Forte Falcone,
pointed to the sky night and day: it is the first astronomical
observatory on Elba and it is the most important research
project on Italian meteorites which is called PRISMA
Network. In eighteen months of research, there have been
58 light trails taken from the Elba camera of which at least
four have produced fragments of meteorite on the ground,
but all ended up in the sea. The hope is that one of these,
every now and then, is recoverable so that we can study it.
A sinistra: Cielo stellato a Pianosa
Sotto: Forte Inglese a Portoferraio
L’ASSOCIAZIONE ASTROFILI ELBANI
ELBA ASTRONOMERS ASSOCIATION
Attiva sul territorio dal 1998, collabora con gli Enti locali, con il PNAT, con
le scuole e con i privati, proponendo serate di osservazione con telescopi,
sessioni di lettura del cielo aperte al pubblico e conferenze. A ottobre
2021, grazie alla collaborazione con il PNAT e il Comune di Portoferraio,
l’Associazione ha installato, presso il Forte Inglese (Portoferraio), una
camera astronomica che studierà le meteore e i meteoriti nell’ambito
di un progetto nazionale di ricerca sostenuto dall’Istituto Nazionale di
Astrofisica (Progetto PRISMA).
L’obiettivo è quello di promuovere la divulgazione della scienza e rendere
l’astronomia accessibile a tutti, per sensibilizzare sui temi dell’inquinamento
luminoso, la tutela dell’ambiente e l’importanza della ricerca
scientifica come strumento di conoscenza. Tra i progetti futuri, l’Associazione
mira a realizzare un osservatorio astronomico sul territorio
elbano, per svolgere attività di divulgazione e ricerca scientifica atte alla
valorizzazione del territorio.
It has been active on Elba since 1998 and collaborates with organizations,
schools and citizens. It prepares observation evenings with telescopes,
sky reading sessions open to the public and conferences with the aim of
promoting the dissemination of science and making astronomy accessible
to everyone, raising awareness about light pollution, the protection
of the environment and the importance of scientific research as an
instrument of knowledge. During the summer, it is possible to follow the
calendar of events. For further information:
Email: astrofilielbani@tiscali.it
Facebook: Associazione Astrofili Elbani
Instagram: astrofilielbani
Ti piace l’astronomia e vuoi prendere parte alle attività degli astrofili
elbani? L’Associazione è alla ricerca di nuovi soci! Contattaci.
Email: astrofilielbani@tiscali.it
Facebook: Associazione Astrofili Elbani
Instagram: astrofilielbani
CALENDARIO 2023 ALL’ELBA
• 22 aprile ore 21:00 - Conferenza presso il Forte Inglese, Portoferraio
“La ricerca e la raccolta delle meteoriti” - Presentazione del Progetto Prisma e osservazione della volta stellata.
• 24 giugno ore 21:00 - Osservazione della Luna e del cielo estivo con telescopi
Centro di Educazione Ambientale di Lacona (Capoliveri) - evento dedicato ai bambini.
• 17 luglio ore 20:30 – Trekking al tramonto e osservazioni del cielo stellato dalla Fortezza del Volterraio.
• 04 agosto ore 21.00 - Osservazione del cielo estivo - Marciana Marina
• 08 agosto ore 21:00 - Osservazione della Luna e del cielo estivo con telescopi - Monte Perone - Marciana
• 16 agosto ore 21:00 - Osservazione del cielo estivo con telescopi - Rio nell’Elba, Aia di Cacio.
ENVIRONMENT 67
La “grande”
montagna elbana
-Pietro Pacciardi
Nella fiaba della Nivera. Monte Perone,
Isola d'Elba foto ©AdrianoLocci
Giorgio Faletti nel suo testamento artistico all’Isola d’Elba
la chiamava “La grande montagna”. Perché con i suoi 1.019
metri sul livello del mare è la più alta di tutte. La più alta
dell’Isola e la più alta della Provincia. Ricoperta dai boschi
e dai castagni, il verde lascia spazio alla roccia salendo in
quota. La catena montuosa del Monte Capanne è la prima
cosa che si vede guardando l’Elba da Livorno, dalla Corsica
o dall’Isola di Capraia. Spesso gli avventori estivi la dimenticano
e si perdono tanta meraviglia, forse non sanno che
da lassù si vede il mare a 360°. Gli isolani che nei secoli
passati hanno vissuto nei tanti paesi alle pendici del Monte
Capanne sono stati forgiati da questa presenza silenziosa
e tutt’oggi la montagna vive in ognuno dei suoi abitanti,
come un'isola nell’isola. Oggi l’Elba è considerata una meta
turistica di mare, ma c’è stato un tempo in cui quest’Isola
era molto altro, un tempo non così lontano, un tempo prima
di tutto questo. L’agricoltura è stata fino al secolo scorso il
centro della vita degli elbani ma ancor di più di chi viveva
in questa zona collinare e montana, per vivere serviva la
terra, non il mare. Guardando questi pendii non più tardi
di cento anni fa, la vista sarebbe stata totalmente diversa,
al primo impatto si sarebbero visti soltanto terrazzamenti
con vigne e orti fino sopra i quattrocento metri. Sul versante
settentrionale, con Poggio al fianco, Marciana, un borgo a
375 s.l.m., fungeva da capitale, centro economico, burocratico
e sociale. Un luogo speciale, e a dirlo non siamo noi,
ma Napoleone: “Grazie alla sua freschezza e alla sua acqua
Marciana rappresenta un luogo unico dell’Isola”.
68 ENJOY ELBA AND THE TUSCAN ARCHIPELAGO 2023
Sul versante meridionale Sant’Ilario e San Piero, altrettanto
antichi. I bambini “dalle campagne” camminavano sulle
pendici del monte anche per tre ore prima di raggiungere
la scuola, le strade che oggi percorrono la costa non
esistevano, la vita si sviluppava lassù, verso quelle cime. Poi
arrivavano la domenica e le feste comandate, dagli agglomerati
periferici s’indossava il vestito buono per raggiungere
le chiese dei paesi. La montagna era madre amorosa
ma anche severa. Eppure c’è chi giura che da queste parti si
respiri ancora la vera Elba, quella che non c’è più. In questi
luoghi possiamo perderci nelle piccole frazioni, osservare
tutto l’arcipelago intorno, camminare negli immensi boschi
di castagni, e trovare qualche orto che scandisce il ritmo del
tempo. La vita sul Capanne ha cambiato la chioma ma non
ha mutato le radici, il tempo qui scorre lento, quella lentezza
delle stagioni e della natura che conoscevamo ma che abbiamo
dimenticato. Qui non è solo il luogo per una vacanza
qualunque, qui si può riscoprire il verde, il silenzio, il buon
cibo a chilometro 0, l’ospitalità genuina.
Venendo qui si scopre con grande meraviglia che molti
anni fa eravamo felici, ma non lo sapevamo. Oggi la catena
montuosa elbana rappresenta un’unicità per l’Isola, per fare
sport in tutte le stagioni, luogo di meditazione, una terrazza
sull’Arcipelago, raggiungibile attraverso gli antichi sentieri
o con la suggestiva cabinovia che porta proprio in cima al
Capanne, da dove è possibile vedere tutta l’Isola.
La montagna, che fino al primo dopoguerra era strada
di comunicazione e sudore, oggi è un luogo da scoprire,
un collegamento fra mare e cielo. Poggio, Sant’Ilario, San
Piero, borghi antichi tutti da percorrere a piccoli passi. E poi
Marciana con le piccole frazioni aggrappate alle sue pendici:
un’Elba unica, quella interna, da non perdere.
ELBA’S “BIG” MOUNTAIN
The Monte Capanne mountain range is the first thing you
see looking across at Elba from Livorno, from Corsica or Capraia.
Covered by chestnut woods, as you climb higher, the
greenery gives way to rock. In past centuries, the islanders
living in the villages on the slopes of Monte Capanne were
forged by this silent presence and still today, the mountain
lives on in each of its inhabitants, like an island within the
island.
Elba is considered a marine tourist destination, but there
was a time when the island was much more, a time not so
far away, a time before all this. Until last century, agriculture
was the centre of Elban life but even more so for those who
lived in this hilly, mountainous area, they needed the land,
not the sea, to live. To the north, Poggio and Marciana, to
the south, San Piero and Sant’Ilario, these ancient villages
were born when the sea represented a danger and not just
a means of communication. There are those who swear
that in these parts, the real Elba is still breathing, the one
that is no more. In these places, we can lose ourselves in the
hamlets, observe the whole archipelago around us, walk
through the immense chestnut woods and find vegetable
gardens that mark the rhythm of time. Nowadays, the Elban
mountain range is distinctive for the island, to do sport in
every season, a place to meditate, a terrace on the Archipelago,
accessible along the ancient pathways or with the
picturesque cable-car that takes you right to the very top of
Capanne, from where you can view the whole island. Until
the end of the first post-war period, the mountain was a
route of communication and fatigue; today it is a place to
discover, a link between the sea and the sky.
ENVIRONMENT 69
Immaginate d’immergervi nella
natura della macchia mediterranea e
dei castagneti secolari in un giorno
d’estate, immaginate di sentire l’aria
fresca della montagna e l’odore del
mare, immaginate la quiete intorno
a voi e immaginate di essere all’Isola
d’Elba. Sembra impossibile, un sogno
irrealizzabile, invece è realtà. State
salendo sulla vetta del Monte Capanne,
a oltre mille metri sul livello del mare.
Per arrivare sulla sommità della montagna
esiste una funivia che con i suoi
sgargianti cestini gialli accompagna
gli avventurieri lassù, sulla terrazza
dell’Elba. In poco più di 15 minuti il
panorama è mozzafiato, il profilo
dell’isola emerge con chiarezza e tutto
l’Arcipelago Toscano si trova improvvisamente
ai vostri piedi.
Loc. Pozzatello 4, 57030 Marciana LI
Tel. +39 0565 901020
Email. set.cabinoviaelba@virgilio.it
Sito Web. www.cabinoviaelba.it
Ciò che impressiona non è soltanto il
panorama all’arrivo, ma tutto il tragitto
per la vetta. La funivia è composta
da cestini aperti, questo consente di
godere appieno del panorama, dei
suoni e dei profumi. Salendo, l'Isola si
apre agli occhi del visitatore come uno
scrigno. Perché dover scegliere fra la
vacanza al mare e quella in montagna?
L’Elba regala le due cose insieme.
E tutto questo è possibile grazie ad un
impianto che è ormai parte integrante
della montagna elbana. Quest’anno
infatti la funivia compie ben sessanta
anni! L’infrastruttura fu realizzata fra
il 1962 e il 1963: fu la svolta per i borghi
di Marciana e Poggio che da territori
agricoli iniziarono a coltivare la loro
vocazione turistica. In quegli anni
un gruppo di cittadini e imprenditori
elbani, capeggiati dall’ingegnere Benedetto
Provenzali, ebbero l’intuizione
di rendere la montagna un centro
turistico. Negli ultimi anni la cabinovia
è stata oggetto di una ristrutturazione
completa e per oltre sette mesi
l’anno accompagna quotidianamente
i visitatori sulla vetta dell’Isola: “Venire
all’Isola d’Elba e non recarsi sul Monte
Capanne è come andare a Parigi e non
salire sulla Tour Eiffel.
In alto: foto ©MassimoForti
Al centro: foto ©AlessandroTalini
Sopra a destra: foto ©PaoloCalcara
Sotto a destra: foto ©FrancescoLascialfari
70 ENJOY ELBA AND THE TUSCAN ARCHIPELAGO 2023
Il tetto dell'Elba
in Cabinovia
-
Pietro Pacciardi
THE ROOF OF ELBA
Over a thousand metres above sea
level, the peak of Monte Capanne
appears in the distance as you come
towards the Island of Elba.
To reach the summit of the mountain,
there is a cablecar that carries adventurers
up to the top in its open yellow
baskets, onto the terrace of Elba. The
impression is not only the panorama
on your arrival but all the journey up.
In a little over 15 minutes: it is breathtaking
with the profile of the island
clearly visible and the whole of the
Tuscan Archipelago suddenly beneath
your feet. Why have to choose between
holidays in the mountains or at the
sea? Elba offers both of these together.
All this is possible thanks to a structure
that is now an integral part of the
mountain. In fact, this year, the cablecar
is sixty years old! In recent years,
the so-called “basketway” has had
a complete renovation and for over
seven months of the year, it carries visitors
to the top of the island: “Coming
to the Island of Elba and not going up
Mount Capanne is like going to Paris
and not climbing up the Eiffel Tower”.
ENVIRONMENT 71
Borgo
del Poggio
prodotti tipici
Ḡ.L.
Se volete immaginare l’Elba com’era, non perdetevi Poggio,
sulle pendici del Monte Capanne. Là troverete un piccolo
gioiello gastronomico: il Borgo Del Poggio che ha mantenuto
intatto il sapore della cucina locale, dedicata alle specialità
di cinghiale e castagne, che rappresentano l'anima montana
dell'isola. Il bistrot del negozio, riparato da grandi ombrelloni,
è il posto ideale per assaggiare i piatti prelibati e genuini
preparati con maestria dal proprietario Mauro Mazzei e dai
suoi figli Sandro e Matteo. Tra le lavorazioni del cinghiale il
ragù e il patè sono imperdibili, così come lo spezzatino e la
pasta fatta con farina di castagne locali. Da assaggiare anche i
salumi, il cui sapore autentico conquista i palati più esigenti.
Il tutto va abbinato all'ottima birra di castagne fatta con acqua
della Fonte Napoleone o ai vini locali. Per offrire un'esperienza
ancora più ricca è stata aggiunta una piccola zona forno
con laboratorio: le pizze e le schiaccine farcite con salumi di
cinghiale sono speciali. Per concludere la propria shopping
experience, il negozio offre una ricca selezione di passiti e vini
elbani, dai profumi inebrianti. Il Borgo Del Poggio è una vera
e propria destinazione enogastronomica che vi conquisterà:
un'esperienza da vivere e da portare con sé, finita la vacanza,
per ricordare i sapori dell’Isola.
THE VILLAGE OF POGGIO
If you want to imagine Elba as it used to be, you must visit
Poggio on the slopes of Mount Capanne. There you will find
a small gastronomic gem; the village of Poggio has kept the
flavour of the local cuisine intact with the specialties of wild
boar and chestnuts. In the bistro of the store, you can taste
delicious, genuine dishes prepared by Mauro Mazzei, the
owner, and his children. You have to try the wild boar sauce
and the paté, as well as the stew, pasta made with chestnut
flour and salami, all matched with the excellent chestnut
beer that uses water from the Napoleon Spring, or the local
wines. They cook pizzas and filled schiaccine in the small
oven in the laboratory. The store has a rich selection of
Elba wines and sweet wines with inebriating aromas that
complete your shopping experience. Poggio is a real food
and wine destination that will win you over.
Borgo Del Poggio
Via della Fontanella, 13, 57030, Poggio LI
Tel: 0565 909028
Sito web: www.elbaintavola.com
Email: info@elbaintavola.com
foto ©FrancescoLascialfari
72
Arrivando in Piazza del Castagneto
nell'antico borgo di Poggio troverete il
Ristorante Publius.
Fondato nel 1970 da Publio Fontana il
locale è adesso gestito dai figli Emanuele
e Simonetta con professionalità
e passione.
Archi eleganti danno luce alla sala, i
cimeli storici alle pareti si abbinano alle
travi di castagno del soffitto mentre la
bella terrazza panoramica si apre sulla
suggestiva valle di Marciana Marina.
La specialità di Publius è la bistecca di
Angus toscano servita sulla “pietra ollare”
che ne mantiene la temperatura. La
carne è protagonista nei ravioli di cacao
ripieni al cinghiale ed è pregevole il
filetto di maialino cotto sottovuoto con
crema di topinambour e cipollotto. Il
pesce locale segue il ciclo delle stagioni:
i ravioli di stoccafisso e pinoli su crema
di patate e polvere d'oliva e la granfia di
polpo croccante sprigionano il sapore
del mare.
Emanuele consiglia i vini pregiati, locali
e nazionali, da abbinare ai piatti e grande
attenzione è riservata ai clienti con
intolleranze alimentari: i piatti gluten
free sono curati da Simonetta che,
essendo celiaca, ne garantisce la qualità
da più di venti anni.
La passione del fondatore per i vini
da collezione conservati nella cantina
di Publius viene condivisa durante le
numerose degustazioni.
La cucina, l'atmosfera unica ed il panorama
fanno del Ristorante Publius
il luogo perfetto per scoprire i sapori
dell'isola in modo autentico.
The Publius restaurant is located in
Piazza del Castagneto in the village of
Poggio. It was opened in 1970 by Publio
Fontana and is now run by his children,
Emanuele and Simonetta with enthusiasm
and professionalism.
Their specialty is the Tuscan Angus steak
served on a hotstone that holds the
temperature. The cocoa ravioli stuffed
with wild boar or the vacuum-cooked
pork tenderloin with creamed Jerusalem
artichoke and spring onions are
strongly recommended. The local fish
follows the cycle of the seasons: ravioli
Ristorante
Publius
G.L.
of stockfish and pine nuts on a bed of
creamed potatoes and dusting of olive
with a crispy octopus tentacle give you
the taste of the sea.
Emanuele will advise you on fine local
and national wines. They pay great attention
to customers with food intolerances:
Gluten free dishes are prepared
by Simonetta who, celiac herself, can
guarantee the quality.
The founder’s enthusiasm for collecting
the wine stored in Publius’ wine cellar is
shared during numerous tastings.
The cuisine, the unique atmosphere
and the panorama make Publius
restaurant the perfect place to discover
island flavours.
Ristorante Publius
Piazza del Castagneto, 11
57030, Poggio, LI
Tel: 0565 99208
Sito web: www.ristorantepublius.it
Email: info@ristorantepublius.it
Foto ©FrancescoLascialfari
ENVIRONMENT 73
Osteria del Noce
a Marciana
G.L.
Passeggiando nel dedalo di stradine of cobbled streets and arches of the
lastricate ed archi del borgo medievale
di Marciana, dominato dal monte nated by Monte Capanne, you come
medieval village of Marciana, domi-
Capanne, si trova l'Osteria del Noce, across the Osteria del Noce. With their
luogo perfetto per una sosta gastronomica.
Rispettando la tradizione e la are welcomed into a warm, convivial
love for tradition and local history, you
storia del territorio lo staff ti accoglie atmosphere to enjoy excellent local
in un clima caldo e conviviale per
dishes. The simplicity of the plates
gustare piatti locali eccellenti. La linea enhance every ingredient of sea
semplice della cucina esalta ogni ingrediente
di mare e di terra: pane, dolci
e pasta fatti in casa sono solo una delle
tante sorprendenti bontà che il locale
riserva assieme a selvaggina e pescato
di prima qualità. Il proprietario, Diego,
esperto nel consigliare gli abbinamenti
con i vini, guida i clienti nelle scelte dei
cibi con passione e gentilezza. I clienti
possono decidere di sostare nella sala
interna, dall'arredamento rustico che
comunica immediatamente un senso
di familiarità, o di fruire della meravigliosa
vista sulla vallata della “Marina”
dalla terrazza panoramica. Da ammirare
anche il bel giardino dove un tempo
troneggiava l'antichissimo albero
di noce che ha dato il nome al locale.
Una meta imperdibile che permette di
tornare indietro nel tempo e di assaporare
ottimo cibo immersi nella storia e
nei sapori di una volta.
While strolling through the maze
and land. Diego Pinna is an expert in
recommending wine pairings and he
guides customers in the choice of food
with enthusiasm and kindness. You
can choose to sit in the rustic dining
room or outside to enjoy the wonderful
view of the valley from the panoramic
terrace. The unique position takes
you back in time to sample good food
steeped in the history and tastes of the
past.
Osteria Del Noce
Via della Madonna, 14, 57030 Marciana LI
Tel: +39 0565 901284
Sito web: www.osteriadelnoce.com
74 ENJOY ELBA AND THE TUSCAN ARCHIPELAGO 2023
Pesca con Gusto
nella Terra
degli Etruschi
Āndrea Bartoli
Pesca e pescatori nella Terra degli Etruschi. Perchè proprio
nelle antiche tombe etrusche si ammirano gli affreschi con
immagini di pesca, come famosi sono i mosaici romani
che raffigurano le meravigliose specie che affollano il Mare
Nostrum. Le ville romane dell’Arcipelago rivelano grandi peschiere
e il garum era una salsa prelibata trasportata nelle
anfore lungo le coste di tutto l’Impero. Il pesce era fondamentale
nell’alimentazione degli antichi popoli e lo è sempre
stato, anche nelle economie più povere, come quelle
contadine delle isole toscane, dove la tonnina o le acciughe
sotto sale, ma anche polpi e totani e zeri e palamite integravano
la dieta ed oggi sono ingredienti prelibati della cucina
della tradizione.
Un mestiere che oltre a fornire cibo genuino, aiuta l’economia
turistica sia con il pescato locale che con la sua lavorazione
e conservazione, ma anche per le nuove forme di
pescaturismo e ittiturismo che ampliano le proposte di turismo
sostenibile con escursioni e accoglienza genuina.
Il rapporto con il mare è atavico, come misterioso e pieno di
fascino è considerato il rapporto dei pescatori con il “grande
blu". Personaggi mitici che sfidano quotidianamente un elemento
difficile, stabilendo un dialogo con se stessi e con la
natura, incessante e pieno di significati.
Un mestiere da salvare, e non basta la poesia. Ci vogliono
leggi, regole, azioni di sostegno, ma soprattutto capire quali
sono i problemi del settore. Dietro ai mercati colorati dove
gallinelle, scorfani e occhiate sono pronte a saltare nel piatto
c’è tanta esperienza e un lavoro duro, controlli, regole costi
e sacrifici. Si parla poco di questo settore e i non addetti ai
lavori non ne hanno la misura.
ENVIRONMENT 75
foto ©FrancescoLascialfari
L’inquinamento, le plastiche, le reti abbandonate, il cambiamento
climatico, la concorrenza di marinerie spregiudicate,
le aree protette e quelle precluse alla pesca per grandi opere
subacquee, tecniche di pesca che depredano invece di preservare
gli habitat naturali, le specie aliene, la distruzione
delle praterie di posidonia, sono solo alcuni dei temi che affliggono
il settore a mare. La mancanza o la delocalizzazione
delle banchine dedicate alla pesca, l’assenza di aree destinate
al conferimento dei rifiuti che i pescatori raccolgono a
tonnellate, i servizi e le strutture scarse per le operazioni a
terra, il caro carburanti, il rinnovo della flotta per garantire
migliori tecnologie e maggiore sicurezza sono l’altra faccia
a terra della stessa medaglia. Come fare? Se ne è parlato in
occasione della serie di convegni tenuti nei paesi marittimi
elbani grazie al progetto della Fondazione Isola d’Elba e della
Cooperativa San Leopoldo per conto della Cittadella della
Pesca di Viareggio e del Flag Costa degli Etruschi istituito
nell’ambito del programma FEAMP 2014-2020. A confronto
istituzioni ed enti pubblici dalla Toscana, Liguria, Veneto, pescatori,
cooperative e cittadini, esperti e mondo della scienza,
oltre a numerosi studenti. “Pescatori e agricoltori – è stato
chiaro il sottosegretario del Masaf, Patrizio La Pietra - non
hanno interesse ad esaurire le risorse ambientali. In Toscana,
come nel resto d'Italia, il compito delle istituzioni è di conciliare
le istanze economiche con quelle ambientali.” “Un mare
di valore e di qualità – ha aggiunto la vicepresidente della
Toscana, Stefania Saccardi - quello toscano, oltre il 50% del
mare Toscano è area tutelata, proprio per il rispetto che abbiamo
dell’ambiente e per le modalità della nostra attività di
pesca, che merita di essere premiato con maggiori risorse alla
categoria. Per questo i pescatori hanno pieno diritto di stare
ai tavoli non solo delle autorità che si occupano di gestione del
demanio e di programmazione portuale, ma anche a quelli
dell’ambiente.”
“Dobbiamo trovare il modo per far conoscere ai giovani le opportunità
offerte dal settore, - ha detto Alessandra Malfatti
della cittadella della pesca ripresa nell'intervento da Claudia
Fiaschi, Presidente di Confcooperative Toscana - difendendo
le nostre radici di pescatori e contadini ma facendole diventare
un’occasione di futuro, per favorire il ricambio generazionale.
Enti locali, governo, associazioni di categoria e mondo della
scuola, possono fare molto, anche all’Isola d’Elba, per attirare
i giovani verso la pesca, settori affascinanti per il contatto con
la natura che molti giovani vanno ricercando, ma anche faticoso,
che richiede una formazione mirata all’occupazione e
ad una giusta remunerazione”. All'Elba si potrebbe creare un
incubatore per le professioni del mare e della terra con corsi
di specializzazione post diploma o percorsi universitari.
76 ENJOY ELBA AND THE TUSCAN ARCHIPELAGO 2023
A TASTE FOR FISHING: FISHING AND FISHERMEN IN THE
LAND OF THE ETRUSCANS
In ancient Etruscan tombs and Roman mosaics, you can
admire frescoes with pictures of fishing. Fish was fundamental
in the diet of ancient populations and it always has
been, even in the poorest economies like the peasant ones
of the Tuscan Islands. Nowadays, these dishes have become
delicacies in traditional cuisine. In addition to providing
genuine food, fishing helps the tourist economy with both
the local catch as well as its processing and conservation,
along with the new forms of fishing tourism. Behind the fish
on the table, there are many problems to solve and many
sacrifices to make. Both at sea and on land. Such as the fact
that there are no areas laid aside in the harbours to deal
with the plastic that the fishermen “catch” at sea. This has
been discussed by the Elba Foundation, the San Leopoldo
Cooperative, La Cittadella della Pesca and the FLAG Costa
degli Etruschi in a series of conferences held in the maritime
towns of Elba. “Fishermen and farmers - declared the
Ministerial representative - have no interest in depleting
environmental resources. In Tuscany as in the rest of Italy, the
task of the institutions is to reconcile economic and environmental
issues.” “We have to find a way to make young people
aware of the opportunities offered by the sector - said Andrea
Bartoli, one of the organizers - defending our roots as
fishermen and farmers but making them become an opportunity
for the future, to encourage generational change.”
foto ©AdrianoLocci
ENVIRONMENT 77
Tonnare
e Tonnarotti
Massimiliano Burelli
Dopo la raccolta delI’uva e la produzione di vino, la pesca del
tonno è stata una delle più importanti risorse degli abitanti
dell’Isola. I pescatori che lavoravano alla tonnara, nei mesi
di inattività tendenzialmente erano dediti alla coltivazione
del loro orticello e della vigna. Questo spiega il numero esiguo
di pescatori locali professionisti e, di rimando, la presenza
di pescatori meridionali che ormai da più di tre secoli
esercitano l’attività della pesca.
La Tonnara era costituita da un sistema di attrezzature
per la pesca, da montare in determinati periodi della costa
(tonnara a mare) ed un sito a terra chiamato Marfaraggio
destinato alla lavorazione e conservazione del pescato e al
rimessaggio delle attrezzature. La dimensione e lo sviluppo
dello stabilimento a terra era direttamente proporzionale al
successo dell’attività a mare. Da aprile a luglio la Tonnara
si trasformava in una vera “cittadina” dove avveniva la vita
lavorativa e sociale dei “tonnarotti” con gli uomini che erano
occupati nella mattanza e, in momenti diversi, al montaggio
e smontaggio delle reti, con le donne che invece erano addette
alla lavorazione e inscatolamento del tonno. Un gran
numero di uomini rimaneva a dormire nel Marfaraggio in
baracche dormitori di fortuna dove “si stava stretti come
sardine dove ci si lavava nelle pile trasformate in docce, per
togliersi di dosso il sangue del tonno, mischiato al sudore”.
Le donne invece tornavano a casa, tante arrivano via mare
con le loro barchette da varie località, quali il Forno ed il Viticcio.
La mattanza rappresentava un momento crudele che
richiamava spettatori da tutta l'isola. Era tradizione prima
della mattanza fare una messa come rito propiziatorio per
una buona pesca.
78 ENJOY ELBA AND THE TUSCAN ARCHIPELAGO 2023
su dei graticci per essere posati su lunghi tavoli insieme alle
scatole da riempire con l’olio. Terminato l’inscatolamento le
latte venivano chiuse e poi sterilizzate. Il tonno cotto, che in
un primo momento era stato scartato, veniva acquistato da
venditori di prodotti ittici per essere venduto al mercato di
Portoferraio. Del tonno non si buttava niente, le ossa (testa
e spina dorsale) venivano bollite e messe a decantare in vasche
per ottenere olio, ottimo cicatrizzante e fertilizzante.
Oltre alle baracche, il Marfaraggio costituiva I’edificio
principale (l’Arsenale) con i magazzini per le reti, ricoveri
per barche, il forno per cuocere il pane, le varie caldaie, la
ciminiera e gli annessi, con altre architetture, creando così
diversi spazi. Un locale era destinato ad abitazione dell’addetto
alla direzione, un altro conteneva il sale che ogni mattina
veniva aperto dall’economo contabile che ne controllava
le quantità, perché al tempo era monopolio di stato. Il
lavoro veniva suddiviso in maniera precisa: chi squartava il
tonno per togliere “il latte, le uova e farne bottarga”, poi c’era
l’esperto tagliatore che veniva generalmente da Genova,
che tagliava il tonno su una grossa trave in legno. I pezzi
venivano messi a bollire in apposite caldaie e poi adagiati
Dagli anni ‘30 fino al 1959 in cui fu dismessa l’ultima tonnara,
venne introdotta l’usanza di dividere il ricavato della
vendita delle interiora del tonno tra i tonnarotti. Le bottarghe
vennero divise tra la proprietà. La divisione delle bottarghe
può considerarsi come una vera e propria cerimonia
di fine stagione. I tonnarotti si disponevano in circolo ed
ognuno esprimeva con le dita un numero, la somma totale
contata dal punto chiave (il Rais) determinava il vincitore
che iniziava a scegliersi la parte preferita. Cosi continuava
fino ad esaurimento del prodotto tra risate e bevute di buon
vino. In base alla pesca venivano dati dei premi che spesso
consistevano in una “giaretta” di tonnina ed una scatola di
tonno di 2 kg e mezzo. Inoltre, ad ogni mattanza veniva regalato
un tonno all’Ospedale e all’asilo dei Vecchi. Al mercato
di Portoferraio il tonno di prima mattanza veniva venduto
allo stesso prezzo degli zeri affinchè tutta la popolazione ne
beneficiasse.
TUNA FISHING AND FISHERMEN
Tuna fishing was an important activity and many tonnarotti,
the committed tuna fishermen, came up from Sicily to
work because the Elbans concentrated mainly on agriculture.
The tuna traps at sea were set up at certain times of the
year while in the large structure on land, called the Marfaraggio,
the tools and the boats were stored and the processing
and conservation of tuna was entrusted to the women.
From April to July, the whole area became a town with women
arriving by boat from nearby villages while the men
lived in the building where spaces were created for baking
bread, for boiling the tuna and for saving the containers for
the big nets. The salt was controlled by the accountant because
it was monopolized by the state.
Everyone had a specific task, who divided the tuna to obtain
the precious roe for the bottarga, who cut the pieces for boiling,
the women who put them into the cans with the oil that
then had to be sterilized. Nothing was thrown away, the bones
and the heads were boiled to obtain a healing oil and a
fertilizer, the less valuable parts were salted. For each slaughter,
a tuna was given to the hospital and the old people’s
home. At the market in Portoferraio, the tuna from the first
slaughter was sold at the same price as zeros, a very poor
fish, so that the whole population would benefit from it. The
community’s spirit of solidarity was still very strong.
ENVIRONMENT 79
Reperti etnografici
dall'Antropocene
Produzioni
naturalculturali
dal Mediterraneo
-Silvia Lelli
Capita, passeggiando lungo le coste dell’Isola, soprattutto
nei luoghi non addomesticati dal turismo, di trovare oggetti
inconsueti, portati dal mare. Li raccogliamo, a volte, curiosi e
inquieti: stonano fra tanta bellezza rivelando le condizioni reali
del pianeta. Si tratta di reperti etnografici che dicono molto sulla
nostra cultura: oggetti ibridi, frammenti, aggregati di materie
organiche e inorganiche, che chiedono attenzione. È la lezione
del mare e dei suoi abitanti agli umani, che ci restituisce ciò che
non vogliamo vedere, che abbiamo ‘rifiutato’ - trasformato in
rifiuti, una volta usati. Con la loro presenza ci ricordano che non
sono eliminabili. Mostrano l'interazione imprevista tra attività
umane e non-umane, tra ambiente umano e naturale, i collegamenti
tra biologia, chimica, produzione, economia, consumismo,
politiche, stili di vita.
Nasce così l’dea della mostra Reperti Etnografici dall'Antropocene,
fra denuncia e stupore. L’approccio artistico-scientifico
avvicina ad un problema che non sempre vogliamo affrontare,
quello dell’inquinamento e dei rifiuti, stimolando la consapevolezza
e il coinvolgimento verso nuove forme di coesistenza tra
esseri viventi, tra umani e ciò che chiamiamo natura. Osservare
da vicino, attraverso il linguaggio materiale dell'arte, questi inattesi
oggetti natural-culturali, forme impreviste di collaborazione
tra artefici umani e non-umani, elaborate da altre creature
viventi, apre una coscienza nuova sull’interazione natura-cultura,
di cui oggi, nell’Era dell’Antropocene, abbiamo ancora una
visione molto parziale, negativa e non costruttiva. L'operazione
ecologico-antropologica mostra i limiti dell’attuale relazione tra
oggetti e mondo vivente.
Frutto di una ricerca pratica – la pulizia delle spiagge – e intellettuale,
l’esposizione rende visibili elementi ‘invisibilizzati', mostra
la loro trasformazione, lasciando che essi stessi raccontino
l’intreccio tra la loro e la storia umana, mostrando la deriva culturale
intrapresa dall’umanità non solo a suo rischio e pericolo,
ma anche delle specie senza le quali sarebbe impossibile vivere.
Gli oggetti esposti a noi, noi esposti agli oggetti, osserviamo
da vicino i tentativi degli organismi viventi di trasformare e
riappropriarsi di materiali industriali ormai 'inutili'. È un'estetica
che sorprende ma è del tutto reale, che permette di vedere e
pensare nuove interazionI e invita a una seria raccolta differenziata
dalla quale possiamo trarre addirittura ricchezza.
La mostra, diversamente da altre operazioni artistiche, è realizzata
senza ulteriori interventi inquinanti. È un percorso verso
una nuova visione che non vede natura e cultura come opposti
ma in collaborazione. Un messaggio ecologista concreto che
suggerisce riflessioni e azioni per costruire nuove conoscenze,
nuovi stili di vita e nuove pratiche di interazione con tutto il
vivente che non siano di sfruttamento distruttivo.
ETHNOGRAPHIC FINDS FROM THE ANTHROPOCENE
It happens, walking along the coasts of the island, to find weird
objects brought there by the sea. They clash among so much
beauty, revealing the real, often hidden, conditions of the planet.
Hybrid aggregates of organic (natural) and inorganic (cultural)
materials, they are considered as ethnographic finds that say a
lot about our culture. They actually are artifacts created by the
unforeseen interaction between human and non-human agencies:
things that we don’t want any longer see or know about,
were elaborated by natural living beings and sent back, reminding
to us that they cannot be eliminated nor forgot. The exhibit
Ethnographic Finds from the Anthropocene was created from
this collection by the anthropologist Silvia Lelli. The objects are
exposed as artworks, but the artist is not a human one. To observe
closely these natural-cultural materials, their unguessable
compositions, their transgressive unexpected aesthetics is an
intriguing, stimulating experience, a sensitive artistic-scientific
approach that induces new consciousness for understanding
the eco-illogical situation in the present Anthropocene Age, and
new thinking of new possible life styles, new interactions, new
vital forms of consumerism and production. The exhibition is
realized without any polluting interventions.
Foto ©GiuseppeD'Addino
80 ENJOY ELBA AND THE TUSCAN ARCHIPELAGO 2023
Delfini Guardiani dell’Isola
Silvestro Mellini
Tredici anni, otto edizioni alle Eolie e alle Egadi, sette a
Pantelleria, cinque all’Isola d’Elba, trentaquattro scuole
coinvolte con decine di classi, migliaia gli studenti che hanno
partecipato a “Delfini Guardiani dell’Isola”, il progetto di
Marevivo rivolto ai bambini per educarli alla conoscenza del
proprio territorio, delle risorse ambientali, della loro importanza
e della necessità di proteggerle e utilizzarle in modo
durevole. Tutte le iniziative sono finalizzate a sensibilizzare
i ragazzi alla scoperta di possibili alternative allo stile di vita
odierno e, di conseguenza, a convertire le proprie abitudini
in un’ottica di sostenibilità. A Lipari, Salina, Vulcano,
Stromboli, Panarea, Alicudi, Filicudi, Favignana, Marettimo,
Pantelleria, a Milazzo oltre che all’Elba gli operatori Marevivo,
insieme agli insegnanti, hanno organizzato escursioni
didattiche per capire cause ed effetti dell’inquinamento
oltre a laboratori a cielo aperto e in classe per individuare
le risorse naturali indispensabili alla vita. Riconoscere e catalogare
le specie animali e vegetali, osservare e comprendere
l’importanza della biodiversità è il primo passo per rispettare
e tutelare l’insostituibile patrimonio naturale delle
isole. Oltre al prezioso contributo della MSC Foundation, che
sin dalla prima edizione lo ha sostenuto, il progetto all’Isola
d’Elba vanta la collaborazione del Parco Nazionale dell’Arcipelago
Toscano che supporta le attività didattiche, contribuendo
a diffondere il valore e il ruolo del Parco nella tutela
dell’ambiente naturale e della cultura dell’Arcipelago.
Ad oggi, in tutte le isole minori italiane, sono stati coinvolti
oltre 15mila alunni con i loro docenti e le famiglie, alunni
che al termine del percorso si sono diplomati “Delfini
Guardiani dell’Isola”, vere e proprie sentinelle a difesa del
territorio, dell’ambiente e del mare.
“Stiamo crescendo una nuova generazione di giovani donne
e uomini – ha dichiarato la Presidente di Marevivo, Rosalba
Giugni - che già adesso stanno influenzando le scelte “sostenibili
dei propri territori”.
GUARDIAN DOLPHINS
“Dolphins, Guardians of the Island” is a Marevivo project
aimed at children to educate them about their territory,
environmental resources, the importance and the need to
protect and use them in a lasting way.
On the islands of Lipari, Salina, Vulcano, Stromboli, Panarea,
Alicudi, Filicudi, Favignana, Marettimo, Pantelleria, Milazzo
and on Elba, in collaboration with the teachers, the Marevivo
team have organized educational school trips to understand
the cause and effects of pollution as well as open-air
and classroom workshops.
To date, more than 15 thousand students have been involved
with their teachers and families, students who, at the end
of the course, have become real guardians to defend their
territory , the environment and the sea.
“We are educating a new generation of men and women
- declared the President of Marevivo, Rosalba Giugni - that
are already influencing the “sustainable” choices of their
own territories”.
The project is supported, among others, by the MSC Foundation
and the National Park of the Tuscan Archipelago.
ENVIRONMENT 81
Finchè c’è mare c’è vita
-Patrizia Lupi
Carlo Gasparri è rimasto quel ragazzo “portoferajese” cresciuto
“a mollo” in quel mare elbano di tutti i colori che basta
un tramonto per tingerlo di rame, oro, viola o carminio.
Lo Scoglietto che spunta dal mare come punta di freccia,
l’inespugnabile Darsena medicea, le Fortezze antiche “agguantate”
alla roccia, le spiagge “luccicose” di quarzi e piriti,
il ragliare e il passo cadenzato degli asini pazienti, il sapore
generoso del mosto, sono stati il suo bagaglio, insostituibile,
in ogni paese del mondo che ha visitato. Ha conosciuto
mille porti dove coltivare il desiderio di partire. Perché
questa è l’isolitudine di chi vuole scappare, anche se il suo
destino alla fine è tornare. E di porti, di mondo, Carlo, ne ha
girato parecchio, sicuramente ha girato tutto quello sommerso.
Ma il suo Tirreno è stato sempre il mare più bello
perché è qui che ha respirato salsedine e squame, ferro e
granito, terra e libeccio.
Ha frugato ovunque, nell’universo blu, cercando tesori, storie
sottomarine, creature leggendarie, scoprendo sempre
nuove meraviglie, perché il mare è come la vita, non smette
mai di stupire. Lo ami anche quando ti fa paura, perchè ti
chiama, come fluida sirena, magica culla primordiale, dove
andare alla deriva, mossi solamente dall’inconscio, dove il
corpo riconosce la sua componente liquida, quella dove ha
avuto origine la vita.
82 ENJOY ELBA AND THE TUSCAN ARCHIPELAGO 2023
capito, trattato con reverenza, difeso, mostrato nella sua
incommensurabile bellezza, guardato con occhi limpidi di
ragazzo. Oggi lo fa come responsabile della commissione
ambiente della Fondazione Isola d’Elba.
Subacqueo quando i subacquei erano un manipolo di eroi,
è stato pescatore eccellente, corallaro ed abile artigiano,
vittorioso campione di gare sportive, per lasciare il fucile e
l’arpione, quando ha provato pietà per gli occhi sgranati dei
suoi avversari marini. Allora ha imbracciato la macchina da
presa, o quella fotografica per trasformarsi in giornalista,
regista, attore, cineoperatore, fotografo, corrispondente
radiotelevisivo.
Cinque volte campione italiano, tre europeo, uno mondiale,
ha avuto mille riconoscimenti. Solo per citarne uno: ha
ricevuto la prima medaglia d’oro del CONI per valore atletico
assegnata ad un atleta elbano. Centinaia di pagine di
giornali, documentari, trasmissioni televisive, lo ritraggono
durante la sua carriera che dura da oltre mezzo secolo, con
lo stesso piglio che “sciorina” oggi, ad ottant’anni passati
già da un po’, raccontandoti con memoria ferrea le sue
avventure e continuando a scandagliare mare e terra
perché oggi la sua missione è l’ambiente ed in particolare
quello della sua amata isola, quella che non ha mai tradito.
La racconta, con immagine del passato o di qualche giorno
fa, instancabile, inesauribile, sempre sulle barricate.
Perché l’ambiente, per amarlo e difenderlo, va conosciuto,
Il suo archivio storico documentario è senza uguali, traccia
un percorso di vita inimitabile, mostra una competenza
fatta giorno dopo giorno sul campo, anzi sull’onda. Carlo è
un personaggio dai mille volti, scomodo e spigoloso a volte,
ma generoso di racconti e insegnamenti, come generosi
sono coloro che hanno riempito di bellezza e passione
i serbatoi della fiducia e della speranza, per attingerne
nei momenti più difficili. Sono certa che, a guardar bene,
magari cercando delfini o tartarughe, i nostri nipoti lo
vedranno emergere, in qualsiasi stagione, da quel regno
liquido dove il suo amico Poseidone gli ha lasciato un posto,
fra polpi e gorgonie.
WHILE THERE IS SEA, THERE IS LIFE
Carlo Gasparri is still the youngster from Portoferraio who
grew up ‘soaking’ in that Elban sea of every colour that just needs
a sunset to turn them into copper, gold, purple or carmine
red. An experienced diver of international fame, he has explored
the seas of the whole world. His Tyrrhenian Sea has always
been the most beautiful because it is here that he breathed salt
air and fish scales, iron and granite, earth and libeccio wind.
He has rummaged everywhere in the blue universe, searching
for treasures, underwater stories, legendary creatures, always
discovering new wonders because the sea is like life, it never
ceases to amaze. He was a diver when divers were a handful of
heroes, he was an excellent fisherman, diving for coral too, a
skilled craftsman, a victorious champion of sporting competitions.
He then left the rifle and the harpoon and picked up the
camera, so, as a passionate naturalist, he took up photography
to become a journalist, director, actor, cameraman, radio and
television correspondent collecting precious images.
Five times Italian Champion, three times European and one
World title for Diving, he has won a thousand awards. Today
his mission is the environment and in particular, that of his
beloved island: he is responsible for the environment for the
Island of Elba Foundation.
Carlo is now well over eighty but is generous in his stories and
his teachings, with a wealth of experience and an unequalled
archive of documents of our seas. I am convinced that his
friend Poseidon is still waiting for him, among gorgonians and
octopus, in that wonderful primordial liquid world.
ENVIRONMENT 83
The Kind of Blue
Patrizia Lupi
“Conservare e utilizzare in modo sostenibile gli oceani, i
mari e le risorse marine”. Questo l’obiettivo 14 dell’Agenda
2030 dell’ONU per contrastare un fenomeno allarmante:
ogni anno il 93% degli oltre 300 milioni di tonnellate di
rifiuti in plastica prodotti finisce nelle discariche e negli
oceani. La conseguenza è già visibile e porta alla rIduzione
della fauna marina e alla perdita della biodiversità. Se ne è
parlato in occasione dei convegni Pesca con Gusto organizzati
nei cinque paesi costieri dell’Elba focalizzando gli interventi
sui danni che le reti da pesca abbandonate creano
all’habitat marino. Un grosso contributo può essere dato dai
pescatori che potranno conferire le plastiche che raccolgono
abitualmente durante le loro battute, in apposite isole
ecologiche che dovrebbero essere realizzate negli approdi
pescherecci.
Ma una risposta al grido d’allarme è anche quella dell’arte
che utilizza le plastiche per creare opere che regalano alle
persone un messaggio di trasformazione e bellezza. Nasce
così Talent Art, da un’idea di Raul Orvieto e Loredana
Trestin, per sostenere gli artisti emergenti: portando l’arte
contemporanea fuori dalle cornici tradizionali attraverso
collaborazioni con brand e istituzioni, eventi pubblici, arte
experience digitali o live. Raul è conosciuto come l’artista
della sostenibilità: per lui l’Arte è al servizio dell’ambiente.
Artista wildlife “Signature member” della Society of Animal
Artists americana ha vinto numerosi premi e riconoscimenti
internazionali. Loredana Trestin è un’art-manager
che crede che l’arte e la ceatività siano al centro dei processi
di cambiamento in una realtà che si trasforma continuamente
per arrivare ad uno sviluppo umano e sociale equilibrato.
Tutto è iniziato con una clean up nel litorale di Viareggio,
sostenuta dalla Sede di Rappresentanza del Parlamento
Europeo in Italia per ripulire le spiagge e il litorale da rifiuti
e plastiche. Un’azione da ripetere anche nei territori fragili
delle Isole dell’Arcipelago. Il secondo passo è la creazione
con reti da pesca, funi e galleggianti di una installazione
come azione di denuncia contro le gost nets. Si chiamerà
“The Monster from the Abissy 2”, un polpo gigante alto tre
metri, a simboleggiare le subdole trappole mortali che giacciono
sui nostri fondali, che verrà esposto davanti al Galata
Museo del Mare di Genova. L’opera sarà candidata al Wildlife
Artist of the Year, il più prestigioso concorso internazionale
di arte Wildlife promosso da 15 anni dalla prestigiosa
Fondazione inglese David Shepherd in collaborazione con
il BBC Wildlife Magazine e a cui si iscrivono ogni anno circa
1600 artisti da 70 di paesi del mondo. Sta nascendo una
Community per dare voce al progetto e raccogliere le risorse
per realizzare un’opera collettiva: The Kind of Blue.
The Kind of Blue sarà una coppia di squali del Mediterraneo
conosciuti come Blue shark, una specie in via di estinzione
in tutto il mondo e oggetto di caccia indiscriminata per l’ottenimento
delle pinne per uso alimentare nei paesi asiatici.
Attualmente la Comunità Europea ha in atto una campagna
contro il “finning” degli squali e l’opera vuole proprio essere
un grido collettivo di “cambiamento”.
84 ENJOY ELBA AND THE TUSCAN ARCHIPELAGO 2023
THE KIND OF BLUE
Against the pollution of plastics that mostly end up in the
sea, artists are giving their contribution with initiatives like
that of Raul Orvieto and Loredana Trestin who, through
Talent ARrt, a project to support emerging artists, have
launched The Kind of Blue. It all started with a clean up
on the coast of Viareggio backed by the Headquarters of
the European Parliament in Italy to clear the beaches and
the coastline of wastes and plastics. The action is to be
repeated also in the fragile territories of the Islands
of the Archipelago. The second step is to make an
installation with fishing nets, ropes and floats as a
condemnation against ghost nets. It will be called
“The Monster from the Abissy 2”, a giant octopus,
three meters high, symbolizing the devious deadly
traps that lie on our seabed and it will be exhibited
in front of the Galata Museum of the Sea in Genoa. The
work will be nominated for the Wildlife Artist of the Year,
the most prestigious International Wildlife Art Competition
for 15 years, promoted by the David Shepherd Foundation in
collaboration with the BBC Wildlife Magazine where about
1600 artists enroll every year from 70 countries worldwide.
The Kind of Blue
Opera iscritta al David Shepherd/BBC Wildlife Magazine Wildlife artist of the year 2023
esposto attualmente presso Esperienza Europa David Sassoli del Parlamento Europeo
Il mostro degli abissi (ma chi è il vero mostro?)
Opera iscritta al David Shepherd /BBC Wildlife Magazine Wildlife artist del 2023
Opera esposta attualmente presso Esperienza Europa David Sassoli del Parlamento
Europeo a Roma
Lightness
Opera premiata Altamente lodata al David Shepherd BBC Wildlife Magazine Artista
della fauna selvatica dell'anno 2021 vincitrice del campionato nazionale americano
della gilda di intagliatori di pesci.
Ittiturismo La Rosa dei Venti
Elvira Arnaldi
Dalle Solane al mare il passo è breve. Paola, bambina, ha
mosso i primi passi in campagna sotto Monte Castello, poco
lontano dalla fortezza d’altura etrusca, fra boschi e muretti
a secco, dove è cresciuta entrando in confidenza con quella
natura rigogliosa. Nonna Zaira la sua maestra. Marco Greco
è nato davanti al mare a Campo, non lontana la “zaccalena”
del babbo Piero, detto Piccicocci. Nonno Scipione, detto Settecapi,
invece andava a bianchetti e nasse. Sei generazioni di
pescatori da quando il trisavolo pozzolano, aveva ottenuto la
prima licenza di pesca nel 1901.
Paola e Marco sono le due anime dello stesso scoglio, il mare
e la terra. Da giovani sposi hanno “campato” la famiglia, cresciuto
i due figli Jessica e Gabriele, comprato barche sempre
più grandi, perché chi vive in mare, di fronte al mare, è abituato
a orizzonti larghi e i sogni vanno oltre quella linea.
Un po’ per caso e un po’ per passione nasce la Rosa dei Venti.
Semplicemente mettendo insieme necessità e saperi: l’abilità
in cucina di Paola e il mestiere di pescatore del marito.
Paola anticipa la normativa sull’Ittiturismo aprendo nella
sua bella casa di campagna ad un’attività di ristorazione. Gli
ingredienti non mancano: il pesce è quello che Marco porta
a casa, frutta e verdura sono lì nell’orto, le erbe spontanee
della macchia mediterranea profumano l’aria, a portata di
mano. Il menù nasce dalla fantasia e dal pescato del giorno.
Nel piatto anche i prodotti che Paola prepara in inverno: dalla
tonnina salata trattata nelle giarette alla vecchia maniera,
ai sottoli con bottarga, tonno, polpa o uova di pesce spada.
Ed ancora la bresaola di tonno con il profumo del mirto,
nepitella, rosmarino appena raccolti. Dall’antipasto al dolce,
tutto è fatto in casa. Come l’aleatico prodotto nella vecchia
vigna di famiglia. Da provare, le cotolette di pesce spada, di
cui sono ghiotti anche i bambini più esigenti, o le pennette
con uova di pesce spada, zucchine e fiori di zucca, i carpacci
di tonno e di pesce spada, i crostacei su ordinazione, come
la mitica aragosta al forno.
Oggi, salendo per via dei Forcioni, in Via del Brumaio, dal
martedì alla domenica, solo a cena, sotto una rigogliosa
Foto ©FrancescoLascialfari
86
ENJOY ELBA AND THE TUSCAN ARCHIPELAGO 2023
pergola d’uva, dodici tavoli e il sorriso della famiglia Greco
vi accolgono in un home restaurant, per un’esperienza davvero
genuina. Un angolo del prato è riservato ai bambini. Il
rispetto per l’ambiente è uno dei valori sul quale basano la
loro attività, soprattutto in mare, per promuovere una pesca
sostenibile e responsabile che rispetti il delicato equilibrio
dell’ecosistema, ad esempio usando ami speciali che non
catturano le tartarughe marine. Nelle sere più calme, sotto
lo sguardo delle stelle amiche dei naviganti, Marco vi racconterà
le storie della sua famiglia, ed anche la sua, di inconsapevole
eroe, per aver salvato la vita ad un naufrago in
una notte di tempesta. Con la semplicità di chi ne conosce il
valore, della vita, e la mette a rischio in quel blu irresistibile
e senza confini.
ROSA DEI VENTI
Paola and Marco Greco are two souls of the same rock, the
sea and the land. Paola grew up in the country near Monte
Castello in Campo with her grandmother Zaira who taught
her to recognize and cultivate the products of the woods
and the countryside. Marco is the heir to a fishing family
who came from Pozzuoli at the end of the 19th century. As a
young married couple, they brought up their two children,
Jessica and Gabriele, worked and invested in even bigger
boats because those who live at sea, facing the sea, become
used to wider horizons and their dreams go beyond the
skyline.
Partly by chance and partly through enthusiasm, they have
created La Rosa dei Venti by combining Paola’s cooking
skills with her husband’s fishing prowess and opened up a
restaurant business in their beautiful country house. There
is no shortage of ingredients: Marco takes the fish home,
the fruit and vegetables are there in the garden and the wild
Mediterranean herbs perfume the air. During the winter,
Paola prepares salted tuna the old-fashioned way, pickles
with bottarga, tuna, pulp or roe of swordfish. Add to that the
tuna bresaola with the scent of freshly picked myrtle, catmint
and rosemary. From starters to desserts, everything
is homemade. Like the Aleatico produced from the old family
vineyard. Try the swordfish cutlets that children love,
the pasta with swordfish roe, courgettes and their flowers,
carpaccio and shellfish to order. Under a luxuriant grape
pergola, twelve tables and the smile of the Greco family
welcome you for a truly genuine experience. Respect for the
environment is one of the values on which they base their
activity, especially at sea to promote sustainable fishing that
respects the ecosystem.
Via del Brumaio, 760, 57034 Campo nell'Elba LI
Tel. + 39 329 2286333
Email. paolandriano@gmail.com
Sito web: ittiturismolarosadeiventi.it
Orario: 20,30-23 dal martedì al sabato
Prenotazione obbligatoria
Parcheggio privato
ENVIRONMENT 87
Elba Wedding
Style
e la sostenibilità
Foto ©DanielaNizzoli
Ḡiada Lottini
Narra la leggenda che l'Arcipelago
Toscano sia nato quando la dea Venere,
uscendo dal mare, perse sette perle dalla
sua collana. Non è difficile crederci,
poiché le sette isole che compongono
l'arcipelago costituiscono un incredibile
scenario dove storia, arte e natura
si uniscono creando cornici di rara
bellezza, giuste per celebrare il giorno
più bello, quello del matrimonio.
In ogni isola sono racchiusi secoli di
storia che vanno dalle popolazioni
italiche più antiche fino a Napoleone
e oltre. Il paesaggio ispira l’arte per la
generosità della natura rigogliosa che
aggiunge tocchi magici e inimitabili
all’incredibile biodiversità dell’Isola.
Silvia Sottocasa, delegata regionale
per l'Arcipelgo Toscano dell'AIWP, si
muove con maestria in questo scenario
da sogno regalando alle coppie che si
rivolgono a lei matrimoni e momenti
irripetibili. Una professionista seria,
preparata e certificata, con una
peculiarità: il suo approccio sostenibile
ed ecologico garantisce la massima
attenzione all'ambiente circostante e
alla sua tutela durante la realizzazione
delle cerimonie nelle isole di Toscana.
Rendendo la sua attività ad impatto
zero, l'obiettivo che Silvia si pone è di
poter attuare la conversione di parte
delle spese in quote ossigeno nel Parco
Nazionale Arcipelago Toscano, un
progetto futuro che renda ancora più
importante e completo lo scambio che
avviene tra le coppie e le isole in cui
coronare il loro sogno.
Il suo primo matrimonio green è stato
celebrato nel 2018 a Pianosa e da allora
Silvia ha continuato a perfezionare la
qualità delle “experience” che offre ai
suoi clienti. Le coppie scelgono consapevolmente
di rivolgersi a lei, sapendo
che tutto ciò che sarà realizzato si
avvarrà del lavoro degli artigiani dell'Arcipelago,
a tutela delle caratteristiche
ambientali, sociali ed economiche del
territorio.
Chi sceglie queste “experience” entra in
un mondo unico ed esclusivo, in cui le
isole si raccontano attraverso l'artigianato,
l'enogastronomia, l'ambiente
ed intrecciano la loro storia d'amore,
sempre diversa e sempre magica, per
gli sposi ed i loro invitati: un approccio
assolutamente alternativo, ricco di
cultura e raffinatezza.
Foto ©Valerio Buffa
88 ENJOY ELBA AND THE TUSCAN ARCHIPELAGO 2023
Si può ad esempio scegliere di sposarsi in barca a vela, come
ha fatto una coppia di sposi veneti: una cerimonia intima
navigando attorno all'Elba con diverse tappe. Una volta ultimati
i preparativi, la barca a vela ha preso il largo e i due sposi
hanno detto sì circondati dall'incanto che solo il mare sa dare.
Altro aspetto fondamentale della filosofia e dell'organizzazione
di Silvia è la cura dei clienti: tutte le coppie sono
assicurate e possono contare su assistenza e competenza in
ogni fase del servizio.
Elba Wedding Style è un esempio virtuoso di come sia possibile
conciliare la bellezza e l'eleganza di un matrimonio con
la sostenibilità e il rispetto dell’habitat marino e terrestre.
Un meccanismo che attrae turisti da ogni parte del mondo,
persino dalla Nuova Zelanda: le coppie trovano in Silvia un
porto sicuro e sereno dove scrivere la pagina più importante
della loro vita.
ELBA WEDDING STYLE
Legend has it that the Tuscan Archipelago was formed when
Venus dropped the seven pearls of her necklace into the
sea and it offers an absolutely unique location to celebrate
dream weddings. Silvia Sottocasa is the regional representative
of the AIWP and a certified professional who gives
the experience of unforgettable weddings to couples who
turn to her. Her eco-friendly approach guarantees respect
for the environment during ceremonies on the islands of
the Archipelago, at the same time enhancing and promoting
their socio-economic characteristics. By making her
business impact zero, Silvia aims to convert part of the
expenses into oxygen quotas in the National Park of the
Tuscan Archipelago, a future project that will strengthen
the exchange between the newlyweds and the island where
their dreams have come true. Couples who choose this type
of experience enter an exclusive world where art, food and
wine and the environment are intertwined in an atmosphere
rich in culture and sophistication. For example, getting
married on a sailing boat is a fascinating option that offers
an intimate, magical experience with the sea all around and
the enchanting panorama. Elba Wedding Style harmoniously
blends beauty, elegance and sustainability, attracting
couples from all over the world who want to write the most
important page of their lives in the paradise of the islands of
the Archipelago.
Vicolo Fiume 1, 57031 Capoliveri
Tel. +39 329 2332130
Sito. www.elbaweddingstyle.com
Email. info@elbaweddingstyle.com
silvia@elbaweddingstyle.com
Foto ©Nena&TomyPhotography
ENVIRONMENT 89
90 ENJOY ELBA AND THE TUSCAN ARCHIPELAGO 2023
Enjoy
Hospitality
©FrancescoLascialfari
HOSPITALITY 91
Patrizia Lupi
Baia Bianca Suites
& B.Bistrot
La Biodola è la spiaggia sempre
sognata. Sembra uscita davvero
dal libro delle meraviglie. Unica
per la sabbia che prende i colori
del cielo, fino ai rosa del tramonto.
Indimenticabile per il mare con i colori
delle gemme preziose, dai turchesi,
agli smeraldi, agli zaffiri. Incastonata
fra pennellate di verde, dove i fiori
accendono di colori la Macchia
Mediterranea.
Addormentato, fra mare e terra, un
prato fresco di rugiada contende al
salmastro lembi di sabbia. Fra le siepi
di un giardino curato, tende velate
rincorrono ali di gabbiano, il sole
si specchia nelle vetrate aperte sul
mare, tavoli apparecchiati invitano al
gusto, acqua azzurra disegna quadrati
sul prato di fronte alle camere ben
arredate.
È il Baia Bianca, il resort che ogni anno
apre i suoi cancelli agli ospiti che
cercano pace, bellezza e buongusto.
Le suites prestige hanno una mini pool
nel proprio giardino, oltre ad una parte
riservata della spiaggia. Quest’anno è
stata inaugurata la Suite presidenziale:
vi stupirà non tanto per il lusso e il
bagno turco in giardino, ma per la
privacy e il comfort che garantiscono
una vacanza in pieno relax. La Fitness
room e i massaggi, per curare il corpo
e la mente, completano il carnet del
benessere per tutti.
Le eleganti strutture vengono
rinnovate ogni stagione, come se si
dovesse tenere a battesimo il resort,
ogni anno: non si finisce mai di
migliorarne l’accoglienza. Gli arredi si
arricchiscono di componenti di design
con quel tocco in più che fa la differenza, la biancheria finissima profuma di lini e
cotoni che solo antiche manifatture come la Frette riescono ancora a proporre.
Infine la tavola, perché anche il gusto vuole la sua parte. Il palato più raffinato
trova nel ristorante B.Bistrot una proposta gourmet di gran classe. Dalla selezione
delle materie prima alla presentazione dei piatti, tutto è curato nei particolari.
Il menù, suggerito da Fabio Baldassarre, chef stellato, si basa sul cibo slow food,
gustoso e genuino: i profumi sono quelli del mare e della terra. Si confondono
con quelli della natura che accarezza gli spazi esterni al chiaro di luna. Celiaci,
vegani, vegetariani non avranno nulla da invidiare ai più golosi. Ed anche i
bambini troveranno proposte appetitose e sane.
92 ENJOY ELBA AND THE TUSCAN ARCHIPELAGO 2023
Un plus? Il Baia Bianca non vi lascia a terra. Se volete
concedervi un tuffo in mare aperto, è disponibile uno yacht
privato. Vi aspetta nell’antica Darsena di Portoferraio, la
città di Cosimo I de’Medici, l’antica Cosmopoli che guide
esperte vi faranno scoprire prima di prendere il largo.
Simona Sardi, la general manager, con Francesco
Campagna, il vicedirettore, sono i registi, se vorrete, della
vostra vacanza. Esperienza, eccellenza, qualità, gentilezza,
savoir faire: sono questi i requisiti necessari per entrare
nella loro squadra. Basterà uno sguardo per interpretare i
vostri bisogni. E perché no, anche i sogni.
BAIA BIANCA SUITES AND B.BISTROT
Biodola Beach seems to have come out of a book of wonders.
Unique for its sand that turns pink with the sunset and for
the sea that has the colours of precious gems of every shade
of blue. The setting is among brushstrokes of green where
the flowers light up the colours of the Mediterranean scrub.
Asleep between sea and land, a meadow fresh with dew
contends with the salty strips of sand. It is here that the Baia
Bianca opens its gates every year to guests seeking peace,
beauty and good taste.
This year, they have inaugurated the Presidential Suite: it will
amaze you not so much for the luxury and the Turkish bath
in the garden, but for the privacy and comfort that guarantee
a completely relaxing stay. The equipped beach, the fitness
room and massages to cure body and mind, complete the
carnet of well-being for all. Every year there is a new design
for the bedding in linen or finest cotton. Last but not least,
there is the table because taste plays its part too. The most
refined palate will find high-class gourmet suggestions in the
B.Bistrot restaurant. Slow food, tasty and genuine: the scents
of the land and the sea. Celiacs, vegans and vegetarians will
find joy at the table. Even children will find appetizing, healthy
dishes. A plus? La Baia Bianca will not leave you stranded.
If you want to take a dip in the open sea, there is a private
yacht moored in the old port of Portoferraio. Simona Sardi,
the general manager, and Francesco Campagna, the deputy
director, if you so wish, would be happy to organize your holiday.
Experience, excellence, quality, kindness and savoir-faire:
these are the essential requirements to join their team. A
glance will be enough to interpret your needs. And, why not,
even your dreams.
Baia Bianca Suites
Loc. La Biodola, 16, 57037 Portoferraio LI
Tel: +39 0565 969916
Sito web: www.baiabiancasuites.com
Email: info@baiabiancasuites.com
Simona Sardi, General Manager
foto ©AlessandroRocca
HOSPITALITY 93
Hotel Airone a
San Giovanni
Pietro Pacciardi
Ci sono luoghi che per viverli hanno bisogno di tutti i sensi:
per vedere, odorare, assaporare, sentire e toccare. Luoghi
in cui puoi rilassarti in un parco, scorgendo un tramonto
travolgente che profuma di salsedine, ed i cinque sensi non
bastano a saziare la meraviglia ed il piacere. Fra questi c’è
l’Hotel Airone, a Portoferraio, circondato da un grande e
curato giardino che domina la Rada. Nelle sue acque si ristorano
aironi e fenicotteri che colorano e adornano la linea
dell'orizzonte con la bellezza semplice della natura.
In questa struttura con camere accoglienti, servizi di
qualità e personale gentile abituato ad anticipare i bisogni
dei clienti, sono tutti benvenuti. Ideale per le famiglie con
bambini che hanno menù e attività dedicate, ma anche per i
“nonni” e per chi non si separa dagli amici a quattro zampe
che all’Airone saranno trattati come gli altri membri della
famiglia: anche loro meritano una vacanza.
Il ristorante accompagna gli ospiti alla scoperta della tradizione
ed ai sapori dell’Elba, aperto a chi soggiorna in hotel
ma anche a tutti coloro che vogliono immergersi in
quest’oasi del buon gusto. Prodotti a km 0, pesce fresco e
musica dal vivo allietano gli ospiti nelle calde sere estive
davanti al mare. L’Airone, rigorosamente green, plastic
free e dotato di colonnina di ricarica per i mezzi elettrici, è
perfetto per chi ama il relax a bordo piscina ma anche per
coloro che non si fermano mai. L’Hotel si prende cura degli
ospiti avventurosi con escursioni in barca nelle spiagge più
belle dell’Isola e splendide immersioni grazie al diving con
sede all’interno del parco. Per gli sportivi vi è la possibilità
di fare corsi seguiti da professionisti, oppure bellissimi
trekking o jogging nel verde. Le strutture dell’albergo
consentono di disputare partite a tennis, a padel o a beach
volley. Dall’hotel è altresì possibile raggiungere con una
bella passeggiata le vicine Terme di San Giovanni. L’Hotel
Airone si presenta con quel volto autentico che il turismo
di massa ci ha fatto dimenticare: qui nessuno è forestiero
e la gentilezza accompagna alla scoperta di un’esperienza
isolana, dove terra e mare disegnano paesaggi da sogno.
94 ENJOY ELBA AND THE TUSCAN ARCHIPELAGO 2023
HOTEL AIRONE AT SAN GIOVANNI
Certain places need all the senses to experience them: to
see, smell, taste, feel and touch. Places where you can relax
in a park to admire a captivating sunset that smells of salt.
Among these is the Hotel Airone in Portoferraio, surrounded
by a large, well-kept garden overlooking the bay. Herons
and flamingos refresh themselves in its waters, colouring
and gracing the line of the horizon with simple, natural
beauty. In this hotel with its comfortable rooms, quality
service and friendly staff, everybody is made welcome. It
is ideal for families with children who have special menus
and activities, but also for “grandparents” and for those
who bring along their four-legged friends: they too deserve
a holiday. The restaurant invites guests to discover the
tradition and tastes of Elba, and is open to those staying in
the hotel but also to those who enjoy a haven of good food.
Local products, fresh fish and live music are appreciated by
guests on warm summer evenings by the sea. The Airone,
eco-friendly and plastic free, has charging columns for
electric vehicles. It is perfect for relaxing by the pool but
also for practicing sports, from diving to paddle, from hiking
to tennis. The nearby Terme di San Giovanni are a short
walk away. You can live an island experience where land and
sea paint dream landscapes.
Loc.San Giovanni, 16, 57037 Portoferraio LI
Tel: +39 0565 929111
Sito web: www.hotelairone.info
Email: info@hotelairone.info
HOSPITALITY 95
Hotel Villa Ottone
foto ©Bernardo Miranda
Giada Lottini
foto ©AndrèSilingardi
Sul versante orientale del golfo di
Portoferraio si affaccia l'hotel Villa
Ottone, appartenuta ai conti Altoviti
Toscanelli fino al 1920 e sviluppata
nel tempo fino ad essere oggi un hotel
de charme direttamente sul mare. Ci
sono diverse possibilità di alloggio
attualmente suddivise in tre strutture:
la villa, l'hotel ed i cottage nel parco
secolare che circonda il luogo, dove la
contessa Vittoria coglieva e catalogava
piante ed erbe tipiche, oltre alla flora
marina della spiaggia adiacente: i
risultati della sua passione scientifica
sono visibili presso la Biblioteca
Foresiana di Portoferraio.
L'armonia del paesaggio, la sensazione
di viaggiare nel tempo e la poesia
degli ambienti interni ed esterni
si sposano alla cura per i dettagli e
alla disponibilità della famiglia Di
Mario che gestisce da molti anni la
struttura, garantendo un soggiorno
indimenticabile.
Il personale scelto sa indicare agli
ospiti il modo migliore per godere di
momenti di relax e benessere: una spa
è a disposizione per trattamenti su
misura che rigenerano corpo e mente.
Ma, per sentirsi bene, già basta una
passeggiata nel parco dove spiccano
le piante esotiche e gli eucalipti
trapiantanti all’inizio del secolo dalla
contessa. Sostando tra le belle colonne
del portico, i barman vi coccoleranno
con drink esclusivi da gustare in
una cornice unica e romantica,
particolarmente adatta anche ad
eventi speciali come matrimoni o feste
private.
Il ristorante Ottonella, si affaccia
direttamente sul golfo regalando scorci
mozzafiato al tramonto e offrendo al
contempo piatti in grado di soddisfare
con raffinatezza i palati più difficili,
mentre sulla spiaggia al bar–light
lunch “La Taverna”, è possibile gustare
piatti leggeri e rinfrescanti, perfetti per
trascorrere lunghe giornate al sole.
Tutto a Villa Ottone è organizzato per
garantire un servizio eccellente: qui
la bellezza del paesaggio, la storia e
un’accoglienza impeccabile, si fondono
per offrire una vacanza emozionante
da raccontare.
Hotel Villa Ottone
Loc. Ottone, 57037 Portoferraio, Isola d’Elba – Italia
Tel: +39 0565 933042
Mobile: +39 327 6777147
Sito web: www.villaottone.com
Email: hotel@villaottone.com
VILLA OTTONE
The Villa Ottone sits on the eastern
side of the Gulf of Portoferraio;
it belonged to the Counts Altiviti
Toscanelli until 1920 and over time,
it has developed into what is now a
charming hotel directly on the sea.
There are three types of
accommodation available; the Villa,
the Hotel and the cottages in the
secular park that surrounds the area
where the Countess Vittoria collected
96 ENJOY ELBA AND THE TUSCAN ARCHIPELAGO 2023
and catalogued the typical plants
and herbs and where exotic plants
and eucalyptus transplanted at the
beginning of the century stand out.
The harmony of the surroundings,
the feeling of travelling in time and
the poetry of the indoor and outdoor
spaces come together with the care
to detail and the friendliness of the
Di Mario family: they have been
managing the complex for many years,
ensuring an unforgettable stay in the
name of well-being. Pausing among
the beautiful columns of the porch,
the barmen will pamper you with
exclusive drinks to be enjoyed in a
unique, romantic setting.
foto ©AndrèSilingardi
The “Ottonella” restaurant directly
overlooks the bay with breathtaking
views at sunset and at the same time
prepares refined dishes to satisfy the
most difficult of palates; in the light
lunch bar, “La Taverna” you can enjoy
light, refreshing dishes on the beach,
perfect for spending long days in the
sunshine.
At Villa Ottone, the beauty of the
landscape, the history and the
impeccable hospitality come together
to give you an exciting holiday worth
recounting.
HOSPITALITY 97
Hotel Fabricia
a Magazzini
Giada Lottini
I giardini dell’Hotel Fabricia, fanno
capolino da dietro le mura lungo
il Cammino della Rada in quel di
Magazzini. Il golfo, con Portoferraio
sulla linea dell’orizzonte, abbraccia
terreni colorati dalla splendida flora
mediterranea. L'albergo circondato da
ulivi secolari e grandi alberi, da oltre
quarant'anni offre tutto ciò che serve
per un soggiorno indimenticabile.
L’accesso alla spiaggia è diretto, si
può camminare a piedi nudi dal
prato al bagnasciuga: un "albergo
diffuso" dove regna la tranquillità. La
spiaggia, dotata di cabine e di ogni
comfort, è accessibile anche via mare
tramite un pontile privato. Per chi
preferisce rilassarsi nella piscina
semi-olimpionica, potrà godere anche
dell'idromassaggio con acqua di mare.
Per chi ama muoversi all’aria aperta e
lo sport, l'Active Club propone molte
attività per ogni età: campi da tennis,
pallavolo e calcetto, attrezzature
per il fitness, mountain bike, aree di
meditazione e yoga. Gli appassionati
di immersioni possono rivolgersi
alla scuola sub o al Diving interno
per escursioni in barca o gommone.
Quattro ettari di parco per piacevoli
passeggiate, il parco giochi, il bar
all'aperto ed un'area dedicata agli amici
a quattro zampe completano il quadro
dell’accoglienza.
L’offerta gastronomica con prodotti
locali e genuini è un vanto per la
proprietà: le famiglie Campitelli e
Pacini hanno una lunga esperienza
nel settore turistico. La colazione
viene servita in giardino, con un buffet
invitante. Il ristorante mantiene
un'atmosfera elegante ed intima,
con una ampia vetrata che si apre
sull'incantevole flora mediterranea.
Ideale anche per cerimonie.
E se non volete allontanarvi dal
giardino o dalla spiaggia è possibile
farsi servire uno spuntino leggero sotto
il gazebo verdeggiante o un aperitivo
nell'attrezzato american bar.
Volete conoscere meglio l’Isola? Avrete
il consiglio giusto, secondo i vostri
interessi. Dai percorsi di fitness alle
visite ai luoghi dove leggere la storia
elbana, dalle ville romane a quelle
napoleoniche. Dalle gite in barca alle
passeggiate nel giardino delle farfalle
o per il birdwatching. Per gli amanti del
trekking sono consigliati i percorsi di
Monte Orello, del Castello del Volterraio
o dell'anello dell'Enfola. Gli itinerari di
degustazione, abbinati al trekking con
guide ambientali esperte, permettono
di scoprire la storia dei vigneti e delle
tenute della zona, con visite ai villaggi
di Magazzini e Schiopparello e a
importanti cantine storiche.
Relax, avventura o semplicemente
“otium”: ogni aspettativa non sarà
delusa.
98 ENJOY ELBA AND THE TUSCAN ARCHIPELAGO 2023
HOTEL FABRICIA AT MAGAZZINI
The Hotel Fabricia’s gardens peek out from behind the
walls along the Rada pathway in Magazzini. The gulf, with
Portoferraio on the horizon, is lined with the beautiful
colours of the Mediterranean plants and flowers.
Surrounded by centuries-old olive trees and tall trees, the
hotel has been offering its guests an unforgettable stay for
the last forty years. The beach, equipped with cabins and
every comfort, has direct access and a private jetty.
The Active Club has tennis courts, fitness equipment,
mountain bikes, areas for meditation and yoga. There are
four hectares of parkland for pleasant walks, a playground,
an outdoor bar and an area for four-legged friends to
complete the idea of welcome. We are proud to serve local,
genuine products. Breakfast is served in the garden with
an inviting buffet. The restaurant has an elegant, intimate
atmosphere with a wide picture window. It is possible
to have a light snack served under the gazebo draped in
greenery, or an aperitif in the well-stocked American bar.
If you would like to know more about the island, the staff
can advise you on excursions and itineraries about history,
culture and tastes. If you enjoy walking, there are the paths
of Monte Orello, Volterraio Castle or the trip round Enfola.
Hotel Fabricia
Località Magazzini, 50, 57037 Portoferraio LI
Tel: +39 0565 933181
Fax: +39 0565.933185
Sito web: www.hotelfabricia.com
Email: info@hotelfabricia.com
foto ©HotelFabricia
HOSPITALITY 99
Hotel Residence
Villa Mare
Giada Lottini
Se state sognando una vacanza
piacevole in una struttura che vi
offra sia l'indipendenza di cui avete
bisogno, senza rinunciare al comfort,
sia l’opportunità di svolgere attività
dinamiche a contatto con il mare e la
natura, Villa Mare a Bagnaia è ciò che
fa per voi.
Il residence ha mantenuto il fascino
della villa liberty destinata a dimora
estiva di una vecchia famiglia
fiorentina, quando l’Elba non era
ancora stata scoperta dai turisti: un
ambiente dai toni chiari, ornato da
un grazioso cortile incorniciato da un
colonnato e da alberi di palme.
Dagli anni 90 include tre dependances
con alloggi adatti a qualsiasi esigenza,
dalla camera singola all'appartamento
grande con angolo cottura.
La posizione di Villa Mare è invidiabile,
trovandosi a poca distanza dalle
principali località e spiagge dell' isola.
Il suggestivo borgo di Bagnaia,
all'estremità del golfo di Portoferraio,
offre un’ampia gamma di servizi.
Il residence dispone di un parcheggio
riservato e gratuito in cui potrete
lasciare il vostro mezzo senza
preoccupazioni.
La spiaggia di ciottoli, libera ed
attrezzata, si trova a pochi metri di
distanza.
Tramonti unici dipingono il cielo con
gli ultimi raggi di sole.
Gli alloggi sono accoglienti e
dispongono di spazi esterni, un
balconcino o un patio attrezzati per
pranzi o cene all’aria aperta.
Gli appartamenti sono ideali sia
per coppie di qualsiasi età in cerca
di tranquillità e riservatezza, sia
per amici e famiglie che vogliono
condividere insieme un’ atmosfera
serena ed accogliente.
Il Wi-Fi è gratuito dagli alloggi alla
caffetteria, dove potrete gustare
colazioni e pranzi light, nonché
aperitivi sulla terrazza vista mare.
Vi aspettiamo da Pasqua ad ottobre.
Residence Hotel Villa Mare
Piazzetta di Bagnaia 3, 57037 Portoferraio
Tel: +39 0565961009
Mobile: +39 3382702760
Sito web: www.bagnaia.com
Email: bagnaia@gmail.com
foto ©Villamare
100 ENJOY ELBA AND THE TUSCAN ARCHIPELAGO 2023
Villa Mare in Bagnaia is the ideal destination for an
independent, dynamic holiday without sacrificing comfort.
This residence has maintained the charm of the Liberty
villa, belonging to a Florentine family long before Elba had
been discovered by tourists: all decorated in light tones
adorned with a pretty courtyard framed by a colonnade and
palm trees, it has accommodation suitable for all needs,
from a single room to a flat. Sitting in the charming little
village of Bagnaia, on the Gulf of Portoferraio, it has an
enviable location and a wide range of services. There are
free parking spaces where you can tranquilly leave your
vehicle and a pebble beach within walking distance where
you can admire the glorious sunsets. The accommodation
is welcoming, with furnished outdoor spaces and is perfect
for couples, families and friends who want to share a
peaceful, relaxing atmosphere. There is free Wi-Fi and a
cafeteria with a terrace that overlooks the sea; you can enjoy
this unique experience from Easter to October.
HOSPITALITY 101
Hotel Marinella
& Ristorante Marinellina
a Marciana Marina
P.L
foto ©FrancescoLascialfari
Alla “Marina”, come la chiamano i locali, il tempo si misura in attimi
e passeggiare sul lungomare quando si fa sera - spettacolari
i tramonti - diventa un’esperienza sensoriale che accompagna
i visitatori in una dimensione lenta, quella che nelle nostre città
abbiamo dimenticato. Marciana Marina è il posto ideale dove
abbandonarsi alla natura, al mare, alla buona cucina e ai ritmi
naturali dell’uomo.
A metà della passeggiata, l’Hotel Marinella si distingue subito,
anche arrivando via mare. Sembrano sorrisi i terrazzi con i gerani
rossi. L’accoglienza è premurosa, come in famiglia. I Torino
si prendono cura dei loro ospiti come fossero amici in visita.
Il complesso si affaccia direttamente sul mare e dai balconi si
può ammirare il tramonto che tinge di rosa tutto il paese. Dalle
finestre entra il rumore delle onde e il profumo autentico dell’Isola.
L’hotel dispone di 58 camere, parcheggio interno, campi da
tennis, grande e comoda piscina, un bel giardino e una piccola
pineta con un grande spazio aperto sul retro dove prendere il
fresco. Quattro le junior suite, alcune camere triple e camere per
le famiglie, oltre alla matrimoniali, alcune con vista. Trattamento
in camera e colazione o in mezza pensione
Oggi trovate in albergo i nipoti di Francesco - di origine amalfitana
- che hanno ereditato dal nonno il talento per l’accoglienza.
Aveva girato i mari del mondo e voleva riportare sull’Isola quello
che aveva imparato. Una bella esperienza la sua. Si era imbarcato
adolescente sui transatlantici per arrivare a diventare chef, con
la responsabilità di soddisfare i palati esigenti di quei viaggiatori
d’altri tempi, quando le crociere erano un lusso. Merito di nonna
Iris, invece, il vero “cervello” dell’azienda, quello di vedere oltre e
sostenere il marito come nella scelta di costruire sulla terrazza
del ristorante l’hotel agli inizi degli anni '60, l‘unico affacciato sulla
passeggiata marinese.
Perché tutto era cominciato negli anni ‘50 con un ristorante,
il Marinellina, che oggi l’Hotel ripropone non solo per i propri
clienti ma anche per chiunque arrivi in paese e voglia fermarsi
a mangiare guardando l’orizzonte. È rimasto famoso, da quei
tempi, il risotto all’americana, con aragosta e curry. Per gustarlo
arrivavano nel porto turistico lì davanti personaggi del jet set
internazionale, perfino Onassis. Una ricetta segreta che si passa
di padre in figlio, ed Alberto, uno dei tre figli insieme a Marinella e
Jack, non l’ha ancora svelata. L’ultima leva sono le tre figlie di Jack:
Benedetta, Federica e Beatrice, insieme a Francesco - il nome
del nonno - figlio di Alberto. Sua sorella Valentina, pur facendo
un altro mestiere, non lesina una mano al bisogno. Poi sarà la
volta dei loro figli: cinque in tutto, per ora. Sveva è la più grande
e già si dà da fare, in estate. Una gestione giovane, allegra, con
specifici ruoli. Francesco insieme a Roberto, un giovane Marinese
ormai di famiglia dopo 20 anni che lavora al Marinella, gestisce la
cucina e il ristorante: è appassionato di pasticceria e responsabile
degli acquisti. Il menù è concordato fra tutti e strizza l’occhio alla
102 ENJOY ELBA AND THE TUSCAN ARCHIPELAGO 2023
tradizione, anche se rivisitato in chiave moderna. Piatti forti sono
l’astice, l’argosta e tutti i crostacei, gli spaghetti allo scoglio, la frittura
appena pescata. Anche se domina il pesce la carta prevede
piatti per vegetariani e celiaci. Lo staff, ben collaudato dopo anni
di “stagioni” passate insieme, è coetano dei giovani proprietari, Il
modo giusto per tenere lo stesso passo e fare squadra. A partire
dal maitre Christian che si dedica in particolare al Ristorante Marinellina.
Per la sua passione e competenza sceglie i vini, insieme
a Federico, marito di Beatrice che lo fa per mestiere, assicurando
alla cantina, oltre che alla cucina, prodotti di qualità e andando a
ricercare bottiglie particolari, di piccoli produttori interessanti.
Sono molti i clienti che frequentano il Marinella da quando erano
bambini: comprensibile. Si torna sempre nei luoghi dove ci si
sente a casa.
HOTEL MARINELLA & RISTORANTE MARINELLINA
Half-way along the promenade of Marciana Marina, the
Hotel Marinella stands out as the only one in the village
that overlooks the sea. From the flowered balconies you
can enjoy spectacular sunsets and the sound of the waves
and the authentic scent of the island wafts in through the
windows.
From their grandfather Francesco who originated from
Amalfi and founded the Marinellina restaurant in the 50s,
the Torino family inherited the talent for hospitality. Having
travelled on the great ocean liners as chef, he had brought
international cuisine to the town, attracting many protagonists
of the jet set of those years to the island. With the
help of grandmother Iris, he opened the first rooms on the
terrace of the restaurant. Today it has 58 delightful rooms
equipped with every comfort and facilities for every need,
even for families.
There is a beautiful garden and swimming pool for periods
of relaxation. The new energy comes from Francesco’s three
granddaughters, Benedetta, Federica and Beatrice, together
with Francesco, Alberto’s son. His sister Valentina, although
she has another job, does not mind helping out when needed.
Then it will be the turn of their children: Sveva, the eldest,
already gives a hand in the summer. Today, in addition
to the Hotel, the young Torinos have relaunched the Marinellina,
assisted by Cristian, Roberto and Federico along
with a tried and tested young staff that work well together
like a family. Their signature dishes are spiny and clawed
lobsters and all shellfish, spaghetti with seafood, freshly
caught fish popped in the fryer. Although fish dominates,
the menu does include dishes for vegetarians and celiacs.
Many guests have been coming to the Marinella since they
were children: understandable, they always return to the
places where they feel at home.
Lungomare Regina Margherita, 57033 Marciana Marina
Tel: +39 0565 99018 - 0565 996980
Mobile. +39 347 5332408
Sito web: www.elbahotelmarinella.it
Email: info@elbahotelmarinella.it
HOSPITALITY 103
Hotel e Ristorante
L'Ogliera di Pomonte
Giada Lottini
Foto ©FrancescoLascialfari
In una posizione tranquilla ed a soli 5 minuti dalla spiaggia
del Relitto di Pomonte, si trova l’Hotel ristorante L'Ogliera,
con la sua facciata illuminata dal sole ed ampie finestre e
balconi che si aprono sulla natura circostante e sulla spiaggia
di ciottoli lambita da un mare cristallino.
Sulla terrazza del ristorante tavoli apparecchiati in stile sobrio
accolgono i clienti che vogliono gustare i sapori genuini
dell'Elba accompagnati dai profumi del mare. All'interno
una sala bene illuminata invoglia a sedersi e gustare l'atmosfera
unica del posto unita ad una cucina che esalta la semplicità
e la lunga tradizione culinaria isolana: il pesce sempre
fresco si sposa con i sapori dell’orto. Il piatto classico
del locale sono gli spaghetti all'Ogliera: l'ideale per scoprire
i sapori di una volta. Giorgio, Simona, Laura e Vincenzo gestiscono
la struttura e sono le prime persone che accolgono
gli ospiti con un sorriso facendoli sentire a casa. Anche
la hall dell'hotel riflette il biancore della spiaggia nei suoi
arredi, e i colori della macchia mediterranea si ritrovano nei
tendaggi e nei copriletti delle belle camere rinnovate, dotate
di ogni comfort, dall'aria condizionata al collegamento wi-fi.
I deliziosi balconcini sembrano fatti apposta per godersi
il fresco di ritorno dal mare o da una passeggiata serale.
Sostare sulla terrazza panoramica sorseggiando un drink
o semplicemente volgendo lo sguardo all'orizzonte mentre
il sole tramonta, e con la Corsica in lontananza, costituisce
di per sé un'esperienza indimenticabile. L'Ogliera è il posto
giusto anche per cene romantiche e occasioni particolari.
Se cercate un hotel dove vivere la bellezza e la suggestione
della natura L’Ogliera fa al caso vostro.
104 ENJOY ELBA AND THE TUSCAN ARCHIPELAGO 2023
foto ©PaoloCalcara
L’OGLIERA: HOTEL AND RESTAURANT
The Ogliera Hotel and restaurant sits in a quiet location,
only 5 minutes away from the beach of the Wreck of Pomonte;
it has a sunny façade and balconies that overlook
the natural surroundings and the crystal clear sea lapping
onto the beach. Giorgio, Simona, Laura and Vincenzo manage
the hotel and they welcome their guests with a smile,
making them feel at home. There is a large, welcoming
terrace where guests can taste the genuine flavours of Elba
and enjoy the scent of the sea. Indoors, a light, airy dining
room entices you in to sit and enjoy the unique atmosphere
of the place, ideal for romantic dinners or special occasions.
The fish is always fresh and is accompanied by the fresh
fruit and vegetables from the garden.
The reception area reflects the whiteness of the beach and
the beautiful furnishings of the well-equipped, renovated
rooms remind you of the colours of the Mediterranean
maquis. If you are looking for a hotel that offers beauty and
natural charm, then the Ogliera is a good choice.
Foto ©FrancescoLasciafari
La famiglia Galeazzi - Foto ©FedericoSerradimigni
Foto - ©FrancescoLasciafari
Hotel Ristorante L'Ogliera
Via del Porto Vitale, 5, 57030 Pomonte LI
Tel: +39 0565 906012
Sito web: www.hotelogliera.it
HOSPITALITY 105
Club Hotel
& Residence
Le Acacie
P.L.
Sognate di guardare l’orizzonte seduti sulla riva del mare?
Cercate un momento di benessere, solo voi e la natura, in un
luogo accogliente? Vorreste persone gentili che si prendano
cura di voi e della vostra famiglia per trascorrere in serenità
le vostre vacanze? A Naregno, proprio sulla spiaggia,
l’Hotele & Residence Le Acacie fa al caso vostro. 4 stelle e 70
anni di esperienza: basta scegliere tra le comodità e i servizi
di un hotel o il comfort di un appartamento indipendente
nella bella struttura del residence.
In posizione strategica, fra Capoliveri e Porto Azzurro,
situato nell’arco di sabbia dorata protetta dalle due fortezze
spagnole di Forte San Giacomo e Forte Focardo, è il luogo
giusto per rilassarsi, divertirsi e partire alla scoperta
dell’Isola, ugualmente bella, da est a ovest. Il grande
giardino ospita chi ama le attività en plein air, dall’aerobica
al tiro con l’arco, dal calcetto al tennis. Intorno pini, lecci,
querce, acacie, eucalipti, fichi d'india, alberi da frutta, agavi
e palme profumano l’aria e colorano le colline circostanti
Il miniclub e lo junior club si prendono cura dei più giovani
fra escursioni, spettacoli e attività all’aria aperta, immersi
in un ambiente ancora intatto, pronti per un tuffo nelle
acque cristalline di una delle più suggestive spiagge elbane.
Invitante la piscina, curatissimi gli spazi esterni, impeccabili
le pulizie, professionale e sorridente il personale, stanze
ben arredate, bagni spaziosi: una vera oasi di pace.
La famiglia Bartolini, che da generazioni accoglie i turisti
che scelgono questo angolo di paradiso, ha messo in campo
offerte, piani famiglia, agevolazioni, facilitazioni e servizi
per incontrare le esigenze di tutti i suoi ospiti, di ogni età,
e per farli tornare. Per non parlare dell’attenzione per la
ristorazione. I sapori dell’Isola, insieme ai suoi aromi, si
ritrovano nei piatti proposti dallo chef, coniugati dalla
cucina toscana, genuina e salutare.
Un plus è l’accoglienza per i vostri pet, gli inseparabili
amici a quattro zampe. Saranno i benvenuti, con servizi
dedicati e accessibili, liberi di circolare e di accompagnarvi
anche in spiaggia. E per chi vuole fare un tuffo nel passato
c’è un piccolo sentiero panoramico e completamente
immerso nella macchia mediterranea, che conduce fino
a Forte Focardo, per sdraiarsi all’ombra della storia sulla
spiaggetta situata sotto la fortezza.
106 ENJOY ELBA AND THE TUSCAN ARCHIPELAGO 2023
CLUB HOTEL & RESIDENCE LE ACACIE
Do you ever dream of looking at the horizon from the
seashore? Are you longing for a moment of comfort and
tranquility in natural surroundings? Would you enjoy being
looked after by kindly staff? In Naregno, right on the beach,
the Hotel and Residence La Acacie is for you. 4 stars and 70
years of experience: choose between the facilities and services
of a hotel or the comfort of an independent flat in the
nearby complex. In its strategic position between Capoliveri
and Porto Azzurro, it is the right place to relax, enjoy yourself
and explore the island. The large garden hosts outdoor
activities. The fruit trees, eucalyptus, oak and palm trees
perfume the air and colour the surrounding hills.
The mini club and junior club take care of the younger ones.
The pool is inviting, the outdoor spaces well-kept, the cleaning
is impeccable, the staff is professional and friendly, the
rooms are well-appointed and the bathrooms spacious: a
true oasis of peace.
Foto - ©LeAcacie
The Bartolini family has been welcoming tourists who choose
this corner of paradise, for generations. It has prepared
special offers, family solutions, discounts and services to
meet the needs of all its guests.
There is attention to care in the kitchen and in the dishes
there are the flavours and scents of the island, mixed with
the tradition of Tuscan cuisine, genuine and healthy. Pets
are welcome with facilities provided, free to move around
and even to go with you to the beach. If you like exploring
the past, there is a small panoramic path through the greenery
that leads you to Fort Focardo to take you back in time.
Loc. Naregno, 57031 Capoliveri LI
Tel: +39 0565 1862128
Sito web: www.acacie.it
Email: info@acacie.it
HOSPITALITY 107
Uappala Hotel
Club Lacona
Alessandro Talini
Una lunga lingua di sabbia dorata
che si tuffa nel verde smeraldo
di un mare pieno di posidonia, la
pineta che promette un soggiorno
fresco all’insegna del benessere, il
comodo parcheggio gratuito che ti
fa dimenticare l’auto fino alla fine
della vacanza, l’accoglienza familiare
in una delle prime e ampie strutture
turistiche dell’Isola, sono degli ottimi
motivi per scegliere l’Uappala Club
Hotel di Lacona, proprio al centro di
quella spiaggia incantata.
4 stelle, la reception 24h, lo
stabilimento balneare attrezzato
con comodi servizi, negozi, aria
condizionata e wi-fi, personale
disponibile e preparato, completano
l’offerta per una vacanza senza
pensieri. Uappala Hotel Lacona è un
hotel dove le famiglie trovano spazi
ed attività per tutti: i bambini fanno
amicizia e giocano in sicurezza seguiti
dallo staff dell’animazione, i genitori
scambiano due chiacchiere fra vicini
d’ombrellone e magari quell’incontro
potrebbe ripetersi anche in città.
Dall’hotel è possibile raggiungere le
destinazioni più gettonate dell’Elba,
sia per un percorso gastronomico
alla ricerca dei piatti tradizionali, sia
per wine tour nelle rinomate cantine
dell’Elba orientale. Per gli amanti della
natura attività di snorkeling, diving,
trekkng, vela o percorsi di mountain
bike sono a un tiro di schioppo.
Se volete fare il pieno di salute
passeggiate lungo la battigia o fra gli
alberi della pineta fino ad arrivare
al “Pinone”, un gigante verde che da
oltre 250 anni ombreggia l’ingresso
della spiaggia, oppure andate ad
annusare i profumi della macchia
mediterranea o a fare fiori nei campi
vicini. Per gli sportivi campi da tennis,
o per beach volley e racchettoni. Per
i più curiosi, alla ricerca dei sapori
di una volta alcune aziende agricole
nei paraggi vendono i loro prodotti
e per i più piccoli sarà un’esperienza
indimenticabile quella di accarezzare
gli agnelli dell’allevamento di Regali
Rurali di Sara Esposito, a trecento
metri.
Non perdetevi le offerte che propone il
sito: ottime occasioni per invogliarvi a
scoprire l’isola anche fuori dal periodo
della tintarella, perché l’Elba, ve lo
dico in un orecchio, a primavera o in
autunno profuma di magia.
Foto©Uappala
108 ENJOY ELBA AND THE TUSCAN ARCHIPELAGO 2023
UAPPALA HOTEL LACONA
A long tongue of golden sand that dips into the emerald
green of a sea full of posidonia, the pine wood that ensures
a fresh stay of well-being, the useful free parking so that
you can forget the car until the end of the holiday, the warm
welcome in one of the first and largest tourist facilities of
the island; all these are excellent reasons for choosing the
Uappala Club Hotel in Lacona, right in the centre of that
enchanted beach.
4 stars, 24 hour reception, the beach resort with
comfortable services, shops, air conditioning and WiFi,
helpful, well-prepared staff all complete the offer of a
carefree holiday. Uappala Hotel Lacona is a place where
families can find something for everyone: children make
friends and play safely followed by the entertainment staff
while the parents can have a chat with their neighbours.
From the hotel you can easily reach the most popular
destinations on the island, either for a gastronomic trip
to taste traditional dishes or for a wine tour in one of the
famous cellars in the east of Elba. For nature lovers, there
is snorkeling, diving, hiking, sailing or mountain bike trails.
Regarding sports, there are tennis courts, beach volley and
beach tennis. If you are curious, go in search of tastes of the
past, some nearby farms sell their own home products.
Viale dei Golfi 544-B, 57031 Lacona LI
Tel: + 39 0565 964054
Sito web: www.hotellacona.com
Email: booking@hotellacona.com
HOSPITALITY 109
L’Associazione
Albergatori Elbani
guarda avanti
Ālessandro Talini
L’identità di un luogo, ciò che lo
caratterizza e lo rende unico e speciale,
cioè diverso da tante altre destinazioni,
si scopre attraverso i sensi. Il mondo
è bellissimo e riserva un sacco di
sorprese a quelle persone che vivono
ancora il viaggio come un percorso
dentro se stessi, una occasione di
crescita e apprendimento, un modo
per provare sensazioni genuine e
emozioni che la routine affievolisce
nel quotidiano. L’Elba e le isole
dell’Arcipelago possono essere tutto
questo, perchè racchiudono in una
manciata di coriandoli di roccia storie
antiche, terre e mari ricchissimi di
geo e biodiversità, sapori e tradizioni
agricole che hanno mescolato i saperi
di tutto il Mediterraneo.
In un mondo globale, dove tutti possono
raggiungere tutto, è ancor più
necessario essere presenti sui mercati
ed anche se l’Arcipelago è unico, le Isole,
tutte, si sa, hanno un fascino particolare.
“Il brand Toscana – fa notare
Alessandro Gentini, vicepresidente
e portavoce degli albergatori elbani
- non cessa mai di promuoversi con le
campagne di comunicazione in Italia e
all’estero, con una presenza qualificata
nei meeting internazionali, anche se
è una delle destinazioni più ambite al
mondo". "Lo stesso vale per l’Elba – aggiunge
il Presidente Massimo De Ferrari
- una località che da decenni attira
molti ospiti italiani ma anche svizzeri,
tedeschi, francesi e inglesi, grazie anche
ad alcune congiunture favorevoli. Ma
i mercati sono in continua evoluzione,
come le sensibilità dei consumatori.
Bisogna continuamente proporsi e farsi
conoscere, raccontando perché l’Arcipelago
è speciale".
"Non si può più vivere di rendita.
L’Associazione Albergatori da tempo
– continua Gentini che punta sull’internazionalizzazione
- ha capito l’importanza
della promozione turistica e
va costruendo reti di relazioni anche
in quei mercati emergenti che ancora
non conoscono il Tirreno e le sue Perle.
La Polonia, oggi la Slovacchia, i mercati
dell’est, possono essere nuovi fruitori
del fascino toscano, considerando che la
Croazia, potenziale concorrente dell’Arcipelago,
entrando nell’Euro, non sarà
più competitiva come prima.”
Foto ©AdrianoLocci
110 ENJOY ELBA AND THE TUSCAN ARCHIPELAGO 2023
Foto ©AdrianoLocci
Toscana Promozione appoggia il lavoro dell’Associazione
Albergatori e sostiene gli “ambasciatori” dell’Isola nelle Fiere,
presso le Ambasciate, nel mondo dei Media di settore.
Un lavoro di squadra fra continente e Isole, indispensabile
per gestire al meglio le risorse e far crescere la proposta
turistica toscana. Come molti elbani e professionisti del
settore turistico, l'Associazione ritiene giusto puntare ad un
turismo sostenibile e responsabile, privilegiando la qualità
rispetto alla quantità. "Un turismo usa e getta – commenta il
Vicepresidente Walter Tripicchio - non lascia molto nei territori
visitati, portandosi via la genuinità e l’anima dei luoghi,
perchè ha fretta, vuole consumarla prima che goderla. E di
tanta bellezza rischia di rimanere solo qualche immagine fra
le mille nei cellulari, magari confondendo un’isola con un’altra.
Mentre l'Elba ha un identità storica,culturale ed ambientale
unica al mondo".
ELBAN HOTELIERS ASSOCIATION IS LOOKING AHEAD
The identity of a place, what characterizes it and makes it
unique and special, different from other destinations, can
only be discovered through all the senses.
Elba and the islands of the Archipelago contain ancient
tales, lands and seas rich in geo and biodiversity, flavours
and agricultural traditions that mix the knowledge of the
whole Mediterranean.
Alessandro Gentini, vice-president and spokesperson for
the Elba Hoteliers comments: “the Tuscany brand never
ceases to promote itself with communication campaigns in
Italy and abroad, with a qualified presence in international
meetings, even though it is one of the most sought after destinations
in the world."
"The same applies to Elba - warns De Ferrari, president - a
place that for decades has attracted many Italian guests but
also Swiss, German, French and English”.
“For some time, - continues Gentini whose focus is on being
on the international stage - the Hoteliers Association
has understood the importance of promoting tourism and is
building a network of relationships even in those emerging
markets that still know nothing about the Tyrrhenian and its
Pearls”.
Like many Elban residents and professionals in the tourism
sector, the Association believes it is right to aim for sustainable,
responsible tourism, favouring quality over quantity.
“A disposable type of tourism - says Tripicchio, vicepresident
- leaves nothing in the places visited, but takes away
their soul and authenticity”.
Associazione Albergatori Isola d'Elba
Piazza Virgilio 35 - 57037 Portoferraio
Tel: + 39 0565 915555 - 919611
Sito web: www.elbapromotion.it - www.albergatorielba.com
Email: elbahotel@gmail.com - info@elbapromotion.it
Foto ©AdrianoLocci
HOSPITALITY 111
Wine Resort Le Ripalte
-
Patrizia Lupi
Non finiscono mai di stupire quelle Ripe Alte dai
mille sguardi, dove la mente va oltre l’orizzonte, in
quell’inesplorato interiore, che solo il silenzio e la bellezza
possono restituire. Quando ti lasci alle spalle, all’inizio della
strada sterrata, il mondo, per ritrovare i dimenticati sensi e
scoprire che anche il vento ha un profumo, allora è quello il
posto che cercavi. Un resort dove il verde sfuma nel blu: la
Tenuta delle Ripalte a Capoliveri
Le vetrate affacciate sul paesaggio, la natura semplice delle
terre verdi e sapide, il cielo di notte che sembra più vicino.
Semplicemente belle nel loro stile che rispetta l’ambiente,
le villette solitarie, con la loro privacy che non esclude
la comunità, come nei tempi antichi quando i contadini
salutavano le famiglie vicine dai magazzini dove avevano il
palmento, in mezzo alle vigne, sui lati opposti dello stesso
colle. È questa la sensazione, vivere il presente con lo stile
lento e pieno di significati d’un tempo.
La villa centrale ottocentesca è elegante e offre ristorante,
bar, pineta, giardini e servizio impeccabile. Le case vicine,
come nelle coloniche, sono ben arredate e adatte anche per
le famiglie. Le spiagge, ancora selvagge e incontaminate
di Calanova, Remaiolo e Istia con il suo isolotto Liscoli ,
ben attrezzate, dove cenare sul bagnasciuga negli ottimi
ristoranti o consumare uno spuntino sotto l’ombrellone
o un aperitivo al calar della sera, completano il quadro
dell’accoglienza.
Non ci si annoia alle Ripalte. Animazione speciale per
un’ isola di divertimento per i più piccoli con proposte
educative, ludiche e creative. Per i più grandi wine tour e
percorsi degustazione, yoga e mindfullness, nuoto, tennis,
equitazione, bike, free diving, paddle, infinite passeggiate,
curiosando fra i ruderi dei casali o delle miniere
abbandonate. Mille proposte, anche per vivere un solo
giorno in paradiso, magari per un’occasione importante,
romantica o semplicemente diversa.
112 ENJOY ELBA AND THE TUSCAN ARCHIPELAGO 2023
Piermario Meletti Cavallari, già brillante produttore in quel
di Bolgheri - ex proprietario di Tenuta Grattamacco – è stato
uno dei protagonisti, insieme a Carlo Ederle, intenzionati
a riportare in auge i vini dell’Elba. La cantina, progettata
da Tobia Scarpa, è stata inaugurata nel 2010 con criteri
architettonici di sostenibilità.
Tenuta delle
Ripalte
Giada Luni
Abbiamo raggiunto Piermario Meletti Cavallari al quale
abbiamo chiesto com’è nata l'idea di dedicarsi all'Elba. “È
accaduto in un momento di cambiamento della mia vita. Mi
arrivò una proposta che all’inizio non guardai con interesse.
Poi mi sono innamorato del luogo e ho visto una grande
potenzialità. Ho ritrovato anche un mio amore, l’Aleatico, il
passito della tradizione elbana. Ma ho pensato di utilizzare il
vitigno anche per un vino: l’Aleatico Rosato.”
Quali le caratteristiche scelte per la cantina? “Essendo in
un Parco Nazionale siamo molto vincolati per garantire
l’integrità del territorio. Ho cominciato piantando la vigna e
mostrando la possibilità di turismo diverso; poi grazie anche
all’architetto Tobia Scarpa, piccolo vigneron, conoscitore del
settore, abbiamo realizzato un edificio che si sposasse con la
sostenibilità. L’ispirazione è stata l’unica architettura della
zona, le miniere.”
Il luogo è la Costa dei Gabbiani, a sud-est dell’Isola
d’Elba, una zona mineraria che è stata preservata
dall’antropizzazione spesso aggressiva. Questo consente
un’immersione nella natura tra vigneti e mare, un angolo
riparato dell’Elba, lontano dai flussi turistici e anche da
sguardi indiscreti dove si arriva con una strada sterrata,
circondati dalla macchia mediterranea. Il tema è la vite,
cuore della Tenuta, 450 ettari, con un’attività vitivinicola,
nota soprattutto per l’Aleatico e i vini pregiati oltre alla
grappa, e per l'ospitalità nel vasto Wine Resort. Il cuore è
la villa ottocentesca attorno alla quale si sono sviluppati
giardini e una serie di ville e appartamenti sparsi in tutta la
tenuta. L’offerta abbina un soggiorno elegante e di relax a
percorsi naturali.
Foto ©FrancescoLascialfari
HOSPITALITY 113
Qual è lo stile dei vini? “La freschezza è l’ispirazione
principale anche se è stata una sfida in un posto ‘caldo’
dove però per fortuna la grande mineralità del terroir e un
vigneto più alto sono venuti in soccorso dei cambiamenti
climatici. Oltre la produzione del più famoso e tipico vino
elbano, l'Aleatico, il cui vigneto è stato reimpiantato nel 2002,
dal quale si produce l’Aleatico Passito d’Elba e il Rosato di
Aleatico - mentre dalle vinacce viene distillata un’ottima
grappa - produco un Vermentino, tipico di quest’area marina;
un Bianco Mediterraneo (10% di Fiano, unito al Vermentino),
che rappresenta il tentativo di far capire che il bianco oggi
non si ossida e quindi migliora dopo qualche anno, con tre
anni di invecchiamento; e un Rosso, introducendo un vitigno
non così diffuso in Italia, eppure tipicamente mediterraneo,
l’Alicante che è poi il Cannonau sardo, la Grenache in Francia
o Guarnacia in Spagna. La partenza è stata la Grenache
ma il nome Alicante da queste parti è stato accolto meglio
e certamente più del Cannonau, recepito come ‘pesante’.
Ho cercato di bilanciarne la struttura rendendolo fresco,
anticipando un po’ la vendemmia.”
Che tipo di turismo culturale e di riscoperta dell'isola può
consentire la produzione del vino rispetto ad un turismo
legato alla stagionalità e al mare? “Il vino, in Toscana
specialmente, riesce a collegare tutti i tipi di turismo
perché sposa degli aspetti diversi, dal gourmet e anche
dalla mondanità, allo sport, alla cultura e offre un grande
immaginario”.
The place is the Costa dei Gabbiani, south of Capoliveri,
a mining area that has been preserved from the often
aggressive anthropisation. It is perfect for delving into
the natural environment between vineyards and sea,
a sheltered corner of Elba, away from the tourist trails,
surrounded by the Mediterranean maquis.
Gardens and a series of houses and flats have been
developed throughout the estate around the beautiful
19th century villa. The deal combines an elegant, relaxing
stay with nature trails, beaches, a wellness centre, sports
facilities and fine restaurants.
Piermario Meletti Cavallari was previously a brilliant wine
producer in Bolgheri and he was one of the leaders who
wanted to bring Elba wines back into vogue. The winery
designed by Tobia Scarpa was inaugurated in 2010 using
architectural criteria of sustainability. We are asking him
Loc.Ripe Alte, 57031 Capoliveri LI
Tel: + 39 0565 94211
Sito web: www.tenutadelleripalte.it
Email experience@tenutadelleripalte.it
Tel. +39 3485841295
Foto ©FrancescoLascialfari
what characteristics he had chosen for the winery. “I
started by planting the vineyard and showing the possibility
of a different type of tourism; then it was thanks to Tobia
Scarpa, a small wine-maker and connoisseur of the sector,
that we created a sustainable building. The inspiration was
the only architecture in the area, the mines.”
What is the style of the wines? “Freshness is the main
inspiration even if it was a challenge in such a ‘warm’ place
where, luckily, the great mineral quality of the soil and the
higher vineyards came to the rescue of climate change.
The Aleatico vines were replanted in 2002 and from this
the Aleatico Passito d’Elba and the Rosato di Aleatico are
produced while an excellent grappa is distilled from the
pulp. We produce a Vermentino, typical of this marine
area; a Mediterranean White (10% of Fiano combined with
Vermentino), which represents the attempt to make people
understand that white wines today do not oxidize and
therefore improve after three years of aging; and a Rosso,
introducing a vine that is not so widespread in Italy, yet
typically Mediterranean, Alicante.”
What kind of cultural tourism and rediscovery of the Island
can permit the production of wine compared to a tourism
linked to seasonality and the sea? “Wine, especially in
Tuscany, manages to connect all types of tourism because
it unites different aspects, from gourmet and glamour to
sport and culture and it opens up a wider vision”.
114
ENJOY ELBA AND THE TUSCAN ARCHIPELAGO 2023
Emmegi Immobiliare
A.T.
Lo faceva così buono, il Moscato, nonno
Retali nelle vigne degli “Alzi” In quel
di Marina di Campo, che Guglielmo
Marconi in persona gli scrisse per
ringraziarlo di quel nettare. Perché
da sempre l’Elba è stata frequentata
da persone speciali che se ne
sono innamorate e, a volte, hanno
mantenuto legami con i suoi abitanti
che aprivano le case e i magazzini
a quei “forestieri” che venivano dal
continente, incuriositi gli uni dagli altri.
Per questo la tradizione dell’accoglienza
Giulia, Gentini di terza generazione,
non l’ha persa ed è diventato un
mestiere. La cura fa parte davvero della
sua storia familiare, il padre medico,
la nonna levatrice che ha fatto nascere
mezzo paese, con una famiglia mezza
campese e mezza siciliana, dà valore
al rapporto umano e comprende le
fragilità e i bisogni degli altri. Non fa la
psicologa bensì, semplicemente, con
una laurea in comunicazione, si occupa
di intermediazioni immobiliari, affitti,
vendite, seguendo la strada tracciata
dalla mamma. Ma cosa c’è di più
importante e di personale di una casa?
Accompagna i suoi clienti, che
diventano presto amici, passo passo,
dalla scelta dell’immobile giusto fino
alla voltura delle utenze, in caso di
compravendita; oppure si fa carico di
ogni tipo di servizi per gli affitti, lunghi
o brevi, in appartamento o in villa. Ma
quello che fa la differenza è che Giulia,
proprio per la sua sensibilità, punta
a un settore di nicchia, quello delle
persone che hanno delle disabilità,
delle fragilità di qualsiasi tipo, che
Foto ©Emmegi
hanno diritto di viversi una vacanza o
un soggiorno in piena libertà e confort.
Basta una telefonata, quindi, per
coloro che non vogliono sorprese,
che vogliono investire all’Elba o
trascorrervi una vacanza, per avere il
consiglio giusto. E per chi deciderà di
mettere a reddito la casa acquistata
con la Emmegi Immobiliare, Giulia si
occuperà di seguire gli affitti con occhio
vigile e professionalità.
Piazza dei Granatieri 9, 57034 Campo nell'Elba
Tel: + 39 0565 976165
Sito web: www.agenziaemmegi.it
Email: info@agenziaemmegi.it
EMMEGI ESTATE AGENTS
It is a beautiful family story, that of
Giulia Gentini, the owner of the Estate
Agency EmmeGi in Marina di Campo.
Her grandfather was a wine producer,
her grandmother was the midwife who
brought half the village into this world.
Her father was a doctor and her mother
started the hospitality business, dealing
with the rental of holiday homes and
with the buying and selling of property.
Giulia follows her customers step
by step, from the choice of the right
property up to the transfer of utilities
in the event of a sale; or she looks
after all the details for rentals, long
or short, in flats or in villas. However,
what really makes the difference is that
Giulia cares, she also deals with the
specialized market of those who have
disabilities, fragilities of any kind, who
have the right to enjoy a holiday or a
stay in complete freedom and comfort.
So, a phone call is enough for those who
do not want surprises, those who are
looking for the right accommodation
for a holiday or who would like to make
an investment on the Island of Elba. If
you decide to use your house to make
an income, she will handle the renting
honestly and competently.
115
ElbaCasa,
G.L.
il tuo consulente di fiducia
Elbacasa – Real Estate è un'azienda familiare che ha sede
all'Isola d'Elba (Capoliveri e Portoferraio) e che da tanti anni
si dedica alla compravendita di proprietà uniche. Si narra
che un antenato dei proprietari, tal Elbano Barbetti, Conte
di Val di Sugherello, fosse stato il consulente di fiducia di
Napoleone nella compravendita di quella che ancora oggi
viene denominata Villa San Martino. La leggenda finisce
dove inizia la realtà imprenditoriale di una attività iniziata
nel 1986 con la proposta, fin da allora, di una sempre
selezionata tipologia di immobili che racchiudono in sé il
fascino dei luoghi più incantevoli d'Italia. E l'esperienza
non poteva che partire dall'Elba, uno scrigno di bellezza
espresso nell'incontro tra mare e terra: un'isola ricca di
forza evocativa e capace di dischiudere i portali dell'anima e
dell’intima natura.
L’etica della proprietà rispecchia il carattere dell’azienda
familiare: se fino ad oggi le basi sono state costruite dai
fondatori, al dinamismo e allo spirito di innovazione della
nuova generazione è invece affidata la capacità di costruire
lo sviluppo di un’azienda che ha l’ambizione di mantenere
saldo il proprio legame con il passato ma con uno sguardo
lungimirante verso servizi immobiliari sempre più orientati
a concetti di qualità e di soddisfazione del cliente.
Dott. Ruggero Barbetti, direttore e fondatore di Elbacasa,
quali sono i punti di forza della sua azienda?
Siamo un Team di artigiani di qualità, esperti di pratiche e
adempimenti burocratici, appassionati di tecnologia e del
nostro lavoro, tutti impegnati a creare l'esperienza di compravendite
consapevoli per cogliere l’opportunità non solo di
realizzare un sogno ma anche di riuscire ad ispirarsi a valori
importanti come la qualità della vita, la libertà di aprirsi a
nuove prospettive e il piacere di scoprire realtà e stili di vita
non omologati. Siamo anche la scelta ideale per dare valore e
sicurezza ai tuoi progetti con la messa a disposizione di servizi
e tecnologie che consentono di sviluppare e dare futuro
ai tuoi investimenti. Le nostre selezionate proposte sono il
frutto di un lavoro consolidato dall'esperienza di tanti anni
e fatto di visite, di controlli e di confronti. Vogliamo essere il
tuo consulente di fiducia in un rapporto sempre basato sulla
trasparenza, la correttezza e la reciproca cortesia.
ELBACASA REAL ESTATE
Elbacasa - Real Estate is a family business with offices in
Capoliveri and Portoferraio that deals with the buying and
selling of unique properties. It is said that an ancestor of the
owners, a certain Elbano Barbetti, Count of Val di Sugherello,
had been Napoleon’s trusted advisor in the sale of what is
still called the Villa San Martino. The legend ended in 1986
with the beginning of the business that has always offered a
type of property that embodies the fascination of the charming
Island of Elba, a treasure trove of beauty where land
and sea meet.
The ownership ethics reflect the character of the family
business: on the principles laid down by the founders, the
dynamism and spirit of innovation of the new generation
has grown, keeping the bond with the past but with a
forward-looking focus on quality and customer satisfaction.
The founder of Elbacasa, Dr Ruggero Barbetti, says that the
strength of Elbacasa lies in the quality of the craftsmen, in
the experience with paperwork and bureaucratic fulfillments,
in the enthusiasm for technology and for the job.
The task is to create well-informed transactions that fulfill
the customer’s dream by keeping important values like
the quality of life and the freedom to discover new situations
and lifestyles. Elbacasa is a guarantee that provides
the tools that give a future to customers’ investments in a
relationship built on transparency, integrity and mutual
courtesy.
ElbaCasa
Portoferraio - Capoliveri
Tel: +39 0565 91.76.18
Mobile: +39 348. 809.87.90
+39 340.27.27.377
Sito web: www.elbacasa.it
Email: info@elbacasa.it
www.elbacasa.it
116 ENJOY ELBA AND THE TUSCAN ARCHIPELAGO 2023
HOSPITALITY 117
-Pietro Pacciardi
Agenzia immobiliare
Brignetti
foto©FrancescoLascialfari
Per trovare il proprio angolo di paradiso sull'Isola d'Elba,
o proprio a Marciana Marina, non c'è miglior scelta che
affidarsi all'Agenzia Immobiliare Brignetti. Fra le prime
sull’Isola conta su una profonda conoscenza del territorio
e assiste i propri clienti in tutte le fasi della compravendita.
L'acquisto di un immobile sull'Elba è un investimento che
cresce nel tempo, e affidarsi a professionisti esperti come
Maila Brignetti è la scelta più saggia da fare.
foto©Federico Serradimigni
A Marciana Marina, il comune più piccolo di tutta la
Toscana, le case sembrano adagiate sul lungomare con
cura e protette da un braccio amorevole e premuroso. Tutto
è ordine e bellezza. Ogni strada, ogni piazza, ogni scoglio
sembrano collocati lì da un'armonia divina. Sospeso tra
barche di pescatori e panfili moderni, il paese è un gioiello
senza tempo, avvolto da un'eleganza che incanta i sensi.
Marciana Marina è un luogo ideale dove trovare rifugio,
dove trascorrere i calmi mesi primaverili o autunnali
o estati indimenticabili. E l’inverno regala giornate di
sole e paesaggi da scoprire. Tutto è in equilibrio. Dal
suggestivo Borgo del Cotone, al lungomare mozzafiato
fino alle tranquille campagne circostanti, ogni luogo offre
opportunità per i propri ospiti e amici.
Marciana Marina is an ideal place to find refuge, to spend
a delightful spring or unforgettable summers. And winter
offers sunny days and landscapes to discover. From
the charm of the Borgo del Cotone to the breathtaking
promenade to the peaceful surrounding countryside, each
place offers opportunities for its guests and friends.
To find your own corner of paradise on the Island of Elba,
or in Marciana Marina, there is no better choice than to rely
on the Brignetti Real Estate Agency. Among the first on the
island, it has a deep knowledge of the area and assists its
customers in every phase of the sale. Purchasing a property
on Elba is an investment that grows over time.
Agenzia Immobiliare Brignetti
Scali Mazzini 13/B 57037
Marciana Marina LI
Tel: 0565 904081
+ 39 3497940864
Sito web: www.brignetti.com
Email: info@brignetti.com
Agenzia Brignetti
Scali Mazzini 13/B 57037
Marciana Marina LI
Tel: 0565 904081
+ 39 335 1673531
Sito web: www.appartamentielbabrignetti.it
Email: info@appartamentielbabrignetti.it
118
ENJOY ELBA AND THE TUSCAN ARCHIPELAGO 2023
Se il mondo fosse soltanto 224 Km quadrati
sarebbe simile all’Isola d’Elba, un gioiello fra
mare e montagna, che con le sue spiagge,
colline e borghi racchiude in sé tutto ciò che
si cerca in un luogo magico, che stupisce e
incanta. Per chi vuole avventurarsi fra i paesi
e le calette incontaminate all’ombra del Monte
Capanne, una vacanza nel versante occidentale
è l’ideale. Da quel lato l’Isola regala tramonti
impareggiabili e dalla costa si possono
ammirare le altre isole dell’Arcipelago, la costa
degli Etruschi e persino la Corsica. Proprio
qui si trova Marciana Marina, dove le barche
ormeggiate accompagnano i visitatori dal
molo fino all’antico borgo del Cotone, colorato
e pittoresco. Sant'Andrea, invece, è un rifugio
di pace, con le case bianche arroccate sulla
collina che si specchiano in acque trasparenti
e invitanti, offrendo momenti di relax e
contemplazione. Il golfo di Procchio è una
festa con la sua spiaggia di sabbia e i locali
alla moda, un'esplosione di colori e profumi,
di vita e allegria che regalano emozioni e
spensieratezza.
Sul versante occidentale si nascondono tesori e
sorprese da scoprire, basta poco per conoscerli:
un soggiorno in una casa vacanze da sogno.
Da piccoli appartamenti fino a magnifiche
ville affacciate sul mare. L'agenzia turistica
Brignetti con il suo personale esperto e
premuroso, oltre a fornire servizi di biglietteria
e informazioni per escursioni e visite guidate,
troverà la sistemazione ideale per ogni
esigenza, regalando un'esperienza unica ed
emozionante nel nord ovest dell'Elba.
On the western side of Elba, there are hidden
treasures and surprises to discover. Marciana
Marina where moored boats accompany
visitors from the pier to the ancient fishing
village of Cotone, colourful and picturesque.
Sant’Andrea: a haven of peace with white
houses perched on the hill that are reflected
in transparent, inviting waters. The Gulf of
Procchio with its sandy beach and trendy clubs,
an explosion of colours and scents, of life and
joy. It does not take much to experience them:
a stay in a dream holiday home. From small
flats to magnificent villas overlooking the sea.
The Brignetti tourist agency with its expert and
attentive staff, as well as providing ticketing
services and information for excursions
and guided tours, will find you the ideal
accommodation for every need.
Agenzia
Brignetti
-P.P.
foto©Federico Serradimigni
foto©AdrianoLocci
LIFESTYLE 119
Agenzia
Immobiliare
Elba
a Capoliveri
G.L.
Cercate casa in quel paradiso nel sud est dell’Elba? In
posizione centrale sulla via Mellini di Capoliveri, uno dei più
frequentati borghi dell'isola, si trova l'Agenzia Immobiliare
Elba, specializzata nella vendita di case e appartamenti sul
territorio.
Con professionalità, serietà e simpatia, la titolare Francesca
Puccini sa trovare soluzioni adatte a qualsiasi esigenza,
partendo dalla ricerca di immobili particolari fino a trovare
quello dei vostri sogni. Ottimi la cura e i servizi offerti:
chi si rivolge a lei ha la certezza di essere seguito da una
professionista certificata.
L’Immobiliare Elba è un punto di riferimento per chiunque
voglia acquistare o vendere una proprietà sull'isola
all’insegna della trasparenza e della correttezza nelle
transazioni. Francesca mette a disposizione dei clienti la
sua esperienza trentennale e fornisce consulenze complete
e personalizzate guidandovi in ogni fase del processo di
valutazione di un immobile fino alla firma dal notaio.
L'agenzia è sempre aggiornata sulle offerte disponibili, in
ogni stagione, e si avvale di un team esperto di geometri
e architetti: grazie alla presenza nel settore immobiliare
dal 1994, la scelta di un appartamento o una villa, che sia
per un breve soggiorno o per tutta la vita diventa semplice,
permettendo ai clienti di godere l'isola senza pensieri.
Immobiliare Elba
Via Mellini, 28 - 57031 Capoliveri
Tel: +39 393 995 3575
Sito web: immobiliare-elba.com
E-Mail: info@immobiliare-elba.com
foto©FrancescoLascialfari
120 ENJOY ELBA AND THE TUSCAN ARCHIPELAGO 2023
ELBA ESTATE AGENCY
The ELBA estate agency is in the centre of Capoliveri in Via
Mellini and specializes in the sale of houses and flats in the
area. The owner, Francesca Puccini offers her customers
personalized, professional solutions for every requirement,
starting with the search for the right property up to finding
their dream home. Due to over thirty years of experience,
her professional qualification gives complete, specific
advice, guiding customers through every stage of the
process of property evaluation right up to the signature
with the notary. Moreover, the agency is always updated
on the latest offers and has the backing of an expert team
of surveyors and architects: the choice of a flat or a villa
whether for a short stay or for a lifetime, becomes simple,
allowing the customer to enjoy the island without worries.
HOSPITALITY 121
Nuova stagione
all’orizzonte
con Blu Navy
-
Nina Catta
L’Isola che si avvicina lentamente, i contorni sempre più precisi,
la costa frastagliata che mostra un arcobaleno di colori,
le spiaggette intime e riparate, i paesi che ammiccano dai
fianchi delle colline pronti ad accoglierti sotto i loro campanili.
La vacanza inizia così, a pelo d’acqua, il mare che si apre
docile sotto lo scafo, creando ricami di schiuma.
È breve la tratta fra il “continente” e l’Isola e fa già parte del
viaggio, quello che hai sognato tutto l’anno: ma è importante
farlo in comodità e sicurezza. I traghetti della Blu Navy ti
garantiscono ambedue. Da quattordici stagioni collegano la
costa all’Isola, Piombino e Portoferraio i porti di riferimento,
con le due navi gemelle: Acciarello e Tremestieri. Veloci, con
i loro 16 nodi impiegano solo un’ora per la traversata durante
le 16 tratte giornaliere di andata e ritorno nel periodo
di maggiore affluenza turistica in estate. Le auto al seguito
sono parcheggiate nei capienti garage dove si può rimanere
all'interno, magari con il proprio pet, benvenuto a bordo, per
rilassarsi o godersi il panorama fino all’arrivo.
La Compagnia, con i colori rosso e blu che ricordano antiche
marinerie, è “elbana” per eccellenza, stretti sono i suoi
legami con il territorio, efficiente e disponibile il personale
a bordo e a terra, ben organizzato il sistema di prenotazioni
direttamente da sito https://blunavytraghetti.com/.
Competitive le tariffe, modulabili secondo le necessità e gli
orari: gradita ad esempio la scontistica per le famiglie e per
chi possiede una casa per le vacanze sull’Isola che avrà un
costo del 30% in meno.
Con la formula “Parti prima – Parti dopo”, è inoltre possibile
imbarcarsi in anticipo o posticipare la partenza prenotata,
salvo disponibilità.
La Blu Navy è molto apprezzata anche dai residenti ai quali
offre servizi tutto l’anno: è un punto di riferimento per gli
studenti, i lavoratori, i pendolari, chi si sposta per motivi
familiari o di svago. Condizioni ottime per le fasce orarie
che più vengono richieste per le coincidenze in “continente”
con treni e autobus, per garantire trasporti coordinati e
senza intoppi. Blu Navy pratica accordi e partnership con gli
imprenditori e con chi opera nel settore dell’accoglienza, con
cui la compagnia condivide lo stesso obiettivo: sviluppare un
turismo sostenibile, da un punto di vista culturale, sociale,
ambientale ed economico. Un turismo tutto l’anno perché
l’Isola è a un tiro di schioppo e un fine settimana immersi
nella genuinità della sua natura rigenera il corpo e lo spirito.
foto ©Mariella Ugolini
foto©BluNavy
122 ENJOY ELBA AND THE TUSCAN ARCHIPELAGO 2023
Vincenzo Gorgoglione, il presidente,
imprenditore elbano, è il primo a prestare
attenzione alle richieste dell’Isola
e della sua comunità, sempre pronto a
dare una mano, a partire da chi dedica
tempo, passione e professionaltà nell’
organizzare eventi che arricchiscano la
proposta turistica elbana. Un legame
stretto quello fra la Blu Navy e l’Elba
come lo è quello fra terra e mare: e chi
meglio di un’isola può rappresentare
questo connubio vincente?
A NEW SEASON ON THE HORIZON
FOR BLU NAVY
Slowly approaching the island, the contours
become more defined, the rugged
coastline shows a rainbow of colours,
the sheltered beaches, the small hillside
villages, the bows of the ship open up
a way through the deep blue sea. Your
journey starts on board the Blu Navy
ferries, two sister ships: Acciarello and
Tremestieri. At 16 knots, the crossing is
only an hour and in summer, they have
16 daily return trips. The accompanying cars are kept on the garage decks where
you can stay, perhaps with your pet. The staff on board and ashore are efficient
and helpful, the booking system is well organized directly from the website https://
blunavytraghetti.com/. The fares are competitive and adjustable with the formula
“Leave before - leave later” means you can embark in advance or postpone.
The company’s aim is to develop sustainable tourism throughout the year from a
cultural, social, environmental and economic point of view. A strong link between
Blu Navy and Elba as the link between land and sea: who better than an island to
represent this winning combination?
Blu Navy - Portoferraio
Calata Italia 8 57037 Portoferraio LI
Prenotazion e Info: Tel: +39 0565 269710
Sito web: blunavytraghetti.com
E-Mail: info@blunavytraghetti.com
Blu Navy - Piombino
Piazzale S.Allende 11 57025 Piombino
Prenotazion e Info: Tel: +39 0565 269710
Sito web: blunavytraghetti.com
E-Mail: piombino@blunavytraghetti.com
HOSPITALITY 123
-Marco Casale
Accoglienza
e sicurezza
nei porti elbani
foto©AdSPAltoTirreno
Il Sistema dei Porti dell’Alto Tirreno
progetta di rendere ancora più attrattivi
i porti elbani e di migliorare
la qualità dei servizi e la sicurezza del
traffico passeggeri. Nuove opportunità
anche per il settore crocieristico.
A Portoferraio l’affluenza sarà di poco
superiore al 2022 con 90 accosti, fra
metà aprile e metà novembre 2023:
l’Elba offre itinerari ed escursioni di
grande interesse culturale anche nelle
stagioni intermedie. Lo scalo elbano,
secondo i vertici ddell'Authority, da
un lato dovrebbe puntare al mantenimento
del traffico esistente e alla qualità
dell’accoglienza turistica. Dall’altro
a una distribuzione più omogenea di
arrivi e partenze, insistendo sui giorni
infrasettimanali, oltre che sulla destagionalizzazione.
Nel traffico traghetti,
che risulta essere costante e consolidato
nei porti di Piombino, Rio e Portoferraio
- con più di 3 milioni di passeggeri
ogni anno - la sfida risiede nel rafforzamento
del prodotto turistico territoriale
nelle stagioni spalla e, al tempo
stesso, nel mantenimento del traffico e
nel miglioramento della soddisfazione
dei clienti.
Ma come evidenziato da uno studio recentemente
predisposto da Risposte e
Turismo- RT per conto dell’Autorità di
Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale-
AdSP MTS e presentato sia
a Piombino che a Portoferraio, sono
importanti le sinergie da attivare sul
territorio, con tutti gli stakeholder del
settore, dalle Istituzioni, agli operatori
turistici, agli abitanti dell’’Isola. Il lavoro,
illustrato da Francesco Di Cesare,
presidente di RT, dedica spazio alle
questioni cruciali per i passeggeri e al
miglioramento della qualità dell’accoglienza
elbana, indicando, sulla base
di un sondaggio che ha coinvolto 400
operatori elbani, la strada da seguire
per implementare la ricettività portuale.
Fra gli interventi urgenti sono previsti
il miglioramento della viabilità e dei
collegamenti pubblici tra il centro storico-porto
e le destinazioni turistiche
del territorio. Anche il tema dell’accoglienza
è fra le priorità. In particolare
su Piombino è necessario lavorare
sull’accessibilità e viabilità, trovando
una risoluzione alle problematiche dovute
al congestionamento del traffico
e ai tempi di attesa per l'imbarco. Da
questo punto di vista appare strategico
il completamento del 2° lotto della
Strada 398.
Saranno riorganizzati gli spazi portuali
e potenziati i servizi offerti nelle stazioni
marittime e negli spazi dedicati
ad accoglienza e informazione turistica,
con il coinvolgimento degli operatori
locali in percorsi formativi per
chi opera a contatto con i crocieristi e
passeggeri ferry. Proseguiranno inoltre
le azioni di marketing territoriale.
“È necessario un gioco di squadra che
deve coinvolgere molteplici soggetti"
- ha detto il presidente dell'AdSP, Luciano
Guerrieri, sottolineando come l’
In basso | Foto©RacheleLori
124 ENJOY ELBA AND THE TUSCAN ARCHIPELAGO 2023
Aiuthority sia già oggi una realtà importante per quello che è
il principale settore economico elbano: il turismo. Dobbiamo
puntare alla valorizzazione dell'offerta turistica e al potenziamento
degli standard qualitativi dei servizi di accoglienza. Abbiamo
destinato ingenti risorse agli investimenti nell'ambito
del programma triennale delle opere. A Portoferraio porteremo
a gara l'appalto per la ristrutturazione dell'ex Cromofilm
per destinarla a stazione marittima "
WELCOME AND SAFETY IN THE ELBAN PORTS
The Port System of the Upper Tyrrhenian is planning to
make Elba’s ports even more attractive, improving the
quality of the services provided and the safety of passenger
traffic. There are new opportunities for the cruise sector
with 90 dockings between April and November: in fact,
the Island of Elba offers itineraries and excursions of
great cultural interest even in low season. The Authority
is aiming to improve tourist reception and to have a
better distribution of arrivals and departures, insisting on
midweek days as well as seasonal adjustment.
A study was organized on behalf of the Port System
Authority of the Northern Tyrrhenian by Risposte e Turismo
which involved 400 Elban operators in a survey and
presented it in both Piombino and in Portoferraio: it makes
clear the importance of teamwork that must be activated on
the territory, with all the stakeholders, from the institutions
to the tour operators and the inhabitants of the Island.
Urgent action has to be taken to improve the road network
and public connections between the town centre-port and
the tourist destinations of the area. Especially in Piombino,
it is essential to work on the accessibility and the road
network to avoid heavy traffic and long queues for boarding.
The port spaces will be reorganised and the services
offered in the Maritime Stations and the areas that deal
with reception and tourist information will be upgraded,
involving local operators in training courses. Territorial
marketing actions will follow. “Teamwork is necessary and
must involve multiple subjects” said the President of the
AdSP, Luciano Guerrieri. “We must aim to enhance our
tourist proposals and strengthen the standard of quality of
the reception services where we have allocated considerable
resources. Work will soon be starting on the renovation of the
former Cromofilm to convert it into a Maritime Station”.
Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale
Scali Rosciano 6, 57123 Livorno
Tel: +39 0586 249411
Sito web:www.portialtotirreno.it
HOSPITALITY 125
foto ©Paolo Calcara
126
ENJOY ELBA AND THE TUSCAN ARCHIPELAGO 2023
Enjoy
Lifestyle and Sport
foto©AdrianoLocci
LIFESTYLE 127
Uno spazio per sé
P.L.
Sono tanti, sono pieni di entusiasmo,
una ne fanno cento ne pensano, non si
arrendono mai, sono... Diversamente
Sani. Una realtà elbana che associa
tante persone, una bella squadra di
uomini e donne che danno valore
alla vita e la celebrano ogni giorno,
dedicandosi a se stessi ed al prossimo,
perché fare bene fa bene a chi lo fa.
Perché insieme è più facile affrontare
qualsiasi cosa, anche una malattia
difficile. Lo fanno quotidianamente e
in mille modi. Dalla raccolta fondi alle
sedute gratuite con la psiconcologa, alle
convenzioni con gli studi medici per
gli screening, a partire dalle ecografie
fino alla mappatura dei nei, perché la
prevenzione è la prima arma contro i
problemi di salute.
Organizzano eventi come la Maratona
della solidarietà o gruppi di autoaiuto
per i pazienti ma anche per le famiglie,
perché non è facile elaborare i lutti, e
la paura si sconfigge solo con le parole,
quelle buone, che vanno al fondo per
cercare condivisione e idee, per trovare
conforto e soluzioni.
Una delle ultime iniziative riguarda
la Prevenzione alimentare, rivolta a
tutti perché il cibo fa parte della cura
di se stessi: è fondamentale la cura
partendo da una corretta educazione
al consumo. A Capoliveri, seguiti da
una nutrizionista, si impara quali sono
gli ingredienti per una alimentazione
sana, corretta, attenta. E l’incontro
per la salute diventa occasione di
convivialità perché non c’è niente di
meglio che stare a tavola per conoscersi
meglio e scambiare sapori ed emozioni.
L’esperienza della malattia è
paragonabile ad un viaggio, pieno di
difficoltà, ma sapere di non essere soli
ad affrontarlo ci rende il cammino più
leggero. Quello dei soci di Diversamente
Sani è un atto d’amore che si rinnova
ad ogni incontro, perché l’egoismo,
la competizione, l’indifferenza,
l’invidia non possono trovare spazio
dove i valori sono altri, dove un gesto
d’affetto o la primavera con la natura
che esplode nella sua bellezza, in un
continuo rinascere, sono l’unica cosa
che conta. Ai sentimenti si affianca un
aiuto concreto, generoso, per coloro che
hanno minori mezzi, tempo e voglia,
per affrontare le difficoltà. Ci pensano
loro. Dallo svolgimento di pratiche per
la previdenza assistenziale o fiscale,
ai trasporti per le cure, dal consultorio
oncologico on line allo sportello di
ascolto psicologico. Ed ancor sedute
di Yoga della risata, danzaterapia,
musicoterapia, armocromia. Senza
perdere di vista l’estetica: grazie alla
generosità degli elbani è stato possibile
dotare l’ospedale di Portoferraio di un
Casco Paxman per evitare la caduta
dei capelli. Per ogni necessità basta
chiamare o scrivere una email. Ci sarà
sempre un volontario, diversamente
sano, pronto ad ascoltare.
A SPACE OF ONÈS OWN
There are many of them, they are full
of enthusiasm, they never give up, they
are… Differently Healthy(Diversamente
Sani). These are real life situations
that bring many people together who
value life and celebrate it every day,
concentrating on themselves and
others, because doing good is good
for those who do it. Because together
it is easier to deal with anything, even
a difficult illness. This can be done in
a thousand ways. From fundraising
to free sessions with the psychooncologist,
to medical appointments
for screening starting with ultrasound
up to the mapping of moles, because
prevention is the first weapon against
health problems. They organize events
like Marathons of solidarity or selfhelp
groups for patients and for their
families because bereavement is
not easy to process and fear can only
be defeated with love. Feelings are
accompanied by concrete, generous
help for those with fewer means, time
and inclination… For any need, just call
or write an email. There will always be
a volunteer, differently healthy, ready
to listen.
Tel. +39 389 76 68 023
diversamentesani@gmail.com
www.diversamentesanielba.it
fb diversamentesani
foto ©AdrianoLocci
128
Capitani Coraggiosi: Marco Rossato
A.T.
restituisce energia e forza - sostiene Marco - oltre ad essere
una risorsa indispensabile alla sopravvivenza nostra e delle
specie che ci vivono. È un nostro dovere ricordarlo in tutte le
occasioni. Il mare è fonte inesauribile di vita.”
CAPTAINS COURAGEOUS: MARCO ROSSATO
Andar per mare è un sentimento e un desiderio prima che
un’azione. Marco Rossato, disabile coraggioso con gli occhi
chiari degli orizzonti marini, lo sa. Viaggiare a vela si può
anche per chi vive in carrozzella. Lui viaggia ed ha viaggiato
in solitaria per il Giro dei Porti e delle Marine della Toscana,
promosso e organizzato dall’ASD “I timonieri sbandati”, con
l’associazione Marevivo come partner ufficiale e il patrocinio
della Regione Toscana, del Comune di Viareggio, delle
principali istituzioni del mare – Marina Militare, Guardia
Costiera, Lega Navale Italiana e Marinai d'Italia – e di quelle
locali – Marine della Toscana, Ambito Turistico della Versilia,
#InVersilia Consorzio di Promozione Turistica della
Versilia e Club Nautico Versilia. Fra le tappe anche Porto
Azzurro, Marciana Marina e Portoferraio. Marco è il primo
velista disabile a circumnavigare l’Italia in solitaria; ma
proprio solo non è, a tenergli compagnia il suo cane, l’inseparabile
Muttley. Marco viaggia a bordo della “Tornavento”,
una imbarcazione 100% elettrica, che si muove spinta dal
vento e dal motore alimentato quasi completamente da
energia solare e idroelettrica. Un modo per sensibilizzare
più persone possibili sui temi della sostenibilità ambientale,
turistica e sociale, che sono inscindibili l’uno dall’altro. Il
tema del comfort dei porti italiani per le persone disabili o
con difficoltà di movimento come gli anziani, viene portato
avanti insieme a quello del rispetto dell’ambiente, nello
specifico del mare, in modo che si inneschi una catena
virtuosa di comportamenti consapevoli. Durante il viaggio,
Marco ha incontrato le istituzioni e i cittadini, in particolare
i più giovani, per sensibilizzare sullo stato di salute del nostro
mare e sul grave problema dell’inquinamento causato
dalla plastica. Lui se ne fa carico, messaggero di bellezza
e resilienza, ripescando durante il suo viaggio i rifiuti che
trova in acqua, il contrario di quello che alcuni “vacanzieri”
usano fare pensando che il mare sia una risorsa inesauribile
che tutto nasconde. ”Un mare pulito è un elemento vivo che
Going to sea is more a feeling and a desire rather than an
action. Marco Rossato knows this. He is disabled and courageous
with the clear eyes of marine horizons Sailing is possible
as well for people who live in wheelchairs. He travels
and has sailed solo for the Tour of the Ports and Marinas of
Tuscany. Porto Azzurro, Marciana Marina and Portoferraio
have been among the stages. Marco is the first disabled sailor
to circumnavigate Italy alone with his dog, the inseparable
Muttley. Marco’s boat is the “Tornavento”, a 100% electric
sloop. This is a way to raise awareness on issues of environmental,
tourist and social sustainability and accessibility
in ports. During his journey, Marco met many people and
institutions to launch an appeal against plastic pollution at
sea. “A clean sea is a living element that restores energy and
strength - says Marco - as well as being an indispensable
resource for our survival and the species that live here”.
LIFESTYLE 129
Arte e sentimento
per il Circolo degli Artisti
-
Patrizia Lupi
Ti mette allegria, il Circolo degli Artisti
a Portoferraio. Respiri movimento e
fantasia, tutti ti accolgono come se
tu ci fossi nato, è un luogo d’incontro,
dove le idee diventano fatti e i talenti
opere d’arte. A renderlo vivo e frizzante
è un manipolo di cittadini attivi e
creativi, che hanno aperto le porte
alla comunità per far diventare la
loro sede, non solo una sala mostre,
artistiche o fotografiche che siano,
ma laboratorio didattico, musicale,
culturale, dove trovi indifferentemente
lo scultore e l’autore di un libro, il
ballerino e il poeta, il bambino “fragile”
o lo straniero che chiede informazioni.
Non è un caso che si trovi proprio
all’ingresso dell’antica Cosmopoli,
sotto l’arco della porta principale nelle
antiche mura, che ha visto passare
carretti e imperatori, contadini e
ammiragli, muli e “aveggi” pieni di
polpi, turisti e spie napoleoniche,
carcerati e giovani fanciulle con le
ceste d’uva sulla testa. È il tempio
dell’accoglienza.
Fra tutti, l’animatore indistruttibile,
e sempre disponibile, è lui. Quello
con la barba brizzolata, ride con gli
occhi chiari di chi guarda il mondo
con simpatia e difficilmente dice di
no. È Alessandro Grosso, torinese,
approdato in Calata tanti anni fa,
metà della vita passata in viaggio
fra musica e arte. Poi l’incontro con
Manuela Cavallin, la sua compagna,
effervescente, creativa, che una ne
fa e cento ne pensa. Non si sono più
lasciati. Il braccio e la mente, il gatto e
il topo, il giorno e la notte, il rosso e il
blu, l’acqua e il fuoco, diversissimi ma
simili, si scambiano continuamente
i ruoli, ma finiscono sempre per fare
qualcosa insieme. Basta che sia utile
per tutti e divertente. Dal decoupage
per la loro bella casa nel centro storico
all’allestimento per il carnevale dei
bambini, dalla musica per i più giovani
ai giochi di luce che si riflettono fra
le barche ormeggiate lì davanti. Ne
inventano di ogni tipo e ogni dove.
Vanno di pari passo, e condividono la
sede, con la Pro Loco di Portoferraio
che anima il paese, in ogni stagione,
perché quel che conta è la comunità,
inclusiva, accogliente, dove nascono
nuove amicizie.
Ne è un esempio il progetto Amici
Fragili, nato dalla collaborazione
della Fondazione Isola d'Elba con
molte associazioni del terzo settore
elbane, rivolto ai giovani per favorire
il volontariato e soprattutto per creare
opportunità per quei ragazzi più
svantaggiati, e per le loro famiglie,
per stare insieme in maniera creativa,
superando le reciproche difficoltà,
stando uniti, grazie a laboratori di
musica, teatro ed arte.
Alessandro, ma anche molti altri
come Antonella Colli, non se ne sono
persi uno. “Abbiamo avuto dai nostri
ragazzi certamente di più di quello che
abbiamo dato” – ripetono a chi chiede
informazioni. Un esperimento così
riuscito che ha cambiato nome ed è
diventato “Amici per sempre”.
Se passate dalla Gran Guardia, fate
capolino dentro quelle stanze di antica
memoria. Alessandro lo riconoscerete
nelle sue opere esuberanti, da post
impressionista, che ricordano i tratti
di Gauguin e Van Gogh, dove i colori
dell’arcobaleno diventeranno paesaggi
Sala della Gran Guardia
57037 PortoFerraio LI
Tel. +39 338 1400257
FB: Circolo Artisti - Isola d'Elba
FB: Amici Fragili
Email. circolodegliartistielba20@gmail.com
130
ENJOY ELBA AND THE TUSCAN ARCHIPELAGO 2023
e marine e nature morte. Manuela la vedrete sorridere nel
nudo “Arlecchino” di spalle, appena uscito dallo specchio,
o dietro l’obiettivo della sua Nikon cogliendo proprio quel
particolare, senza veli, con la voglia di stupire.
Sono tanti, ognuno con il suo stile, con la pazienza di chi
vuole condividere un’ emozione, con il coraggio di mettersi
in gioco, per raccontare un po’ di sé attraverso i gesti
dell’arte.
ART AND SENTIMENT FOR THE ARTISTS’ CIRCLE
On the Island of Elba, during the pandemic, a school, a teacher,
a headmistress thought and believed that they could
use education as a starting point for giving new positive
impetus to a society that had been put in crisis by an unpredictable
virus.
A project was devised with the schools of environmental
education: a mother what with an overlapping baby whale
was transformed, during construction, into a colourful whale-fountain
that welcomes those arriving at the Foresi school.
The installation could do the rounds of Elban schools and
become a symbol of beauty for a new beginning on an island
that is alive and vibrant all the year round and does not
wake up only in summer with the arrival of tourists. Elban
schools have always managed to hold surprises for projects
inspired by the island itself. The return of the whale sighted
in Portoferraio dock or out in the open sea, is a symbol of a
new beginning, reminding us of the special bond with the
islanders and with their sea.
foto©Manuela Cavallin
ALESSANDRO GROSSO,
IL PIRATA BUONO
Erano gli anni ’90 quando dai mari del mondo Alessandro
Grosso, torinese, viaggiatore, marinaio e musicista,
approdato a Portoferraio, la sua “citta bellissima” dove
vive ormai da trent’anni. Eppure lui di porti e città piene
di storia ne ha viste tante, in quelle terre in mezzo ad
altri oceani. Dalla Malesia alla Thainlandia, dall’India alle
Canarie, per anni ha viaggiato dopo aver gestito locali
pieni di ritmo e musicisti, perché la musica ce l’ha nel
sangue, come il mare.
Fino a quando un giorno non ha deciso di partire e lasciare
quelle terre d’oriente, quei mari così vasti, ma lontani.
Il suo ultimo lungo viaggio, su una mitica barca di legno
costruita negli anni ’30, lo ha portato dalle Azzorre fino a
Sanremo. Ultimo scalo prima di trovare l’Isola d’Elba, dove
un amico lo aveva invitato per una vacanza. Un colpo di
fulmine per l’Isola ed anche per Manuela, la sua Circe che
non ha mai abbandonato.
A metà fra pirata e angelo custode, non perde mai il sorriso,
e di fronte alle avversità riesce a mantenerlo: questa è la
sua cifra. Ride insieme alla sua squadra, fra le mura della
Gran Guardia al Circolo degli Artisti, quando con pazienza
si dedicata ai ragazzi di “Amici fragili” che hanno trovato in
lui una guida e un grande cuore generoso.
Instancabile animatore dell’associazione e abile
organizzatore è il presidente degli artisti elbani che come
lui parlano linguaggi semplici ma ricchi di emozioni. Dotato
di talento fin da piccolo, andava scuola con la valigetta con i
colori ad olio invece dei pennarelli, ha trovato dei maestri
che lo hanno messo sulla strada dell’arte come Paolo
Manzi. Il suo tratto è ricco, fatto ad onde come quelle del
mare che conosce bene, ritmico come le note del suo Sax.
Lo strumento che lo ha accompagnato nelle case che ha
abitato, e che lo osserva ora, a riposo, vicino alla finestra
del centro storico che guarda l’orizzonte. Lo aspetta,
perché può accadere che fra una tela e l’altra, fra passione
e nostalgia, tornino le note dei suoi anni avventurosi.
è
Fondazione Isola
d’Elba, cultura
e società
-Maria Giovanna Testa
Lo sviluppo sostenibile indica “uno
sviluppo che soddisfa i bisogni del
presente senza compromettere la
possibilità delle generazioni future di
soddisfare i propri”. Questa è l’idea sulla
quale si basa l’attività degli Enti del
Terzo settore, per perseguire quegli
obiettivi dell’agenda 2030 che, unici,
possono prefigurare uno scenario
di futuro possibile e desiderabile.
Una visione a tutto campo, quella
dell’ Agenda 2030, che non si limita a
singoli aspetti di natura economica o
ambientale. La Fondazione Isola d’Elba,
fin dal suo nascere, si è data quegli
obiettivi, anticipando i tempi, anche
se circoscrivendo la propria azione
al territorio nel quale vivono i suoi
fondatori e la maggior parte dei suoi
soci.
Ma cos’è un Ente del Terzo settore?
Non risponde al mercato, ma non è
un'istituzione pubblica. Insomma,
non ha a che fare con il business, né
con lo Stato. È un qualcosa di terzo tra
la dialettica aziendale e le pubbliche
amministrazioni: è l’espressione
della comunità che si aggrega su
una serie di temi che riguardano la
cultura, lo sport, la sanità, il sociale,
la formazione e l’istruzione, aprendo
un ventaglio di attività che hanno
l’obiettivo di migliorare la qualità della
vita dei cittadini. Un mondo sommerso
dove migliaia di addetti e volontari
impiegano professionalità, tempo e
cuore per un interesse collettivo, senza
scopro di lucro. L’orizzonte degli enti
del Terzo settore è quello di contribuire
a creare una società inclusiva e giusta.
Da recenti indagini emerge che la
realtà è assai diversa rispetto all’idea
ancora molto diffusa secondo la quale
gli enti di Terzo settore si occupano di
welfare e poco più. Più del 50% degli
enti opera per conseguire almeno
nove degli obiettivi dell’Agenda. Un
lavoro “eroico”, spesso realizzato
lontano dai riflettori, nell’operoso
silenzio di chi ha poche risorse se non
l’impegno personale. Un cono d’ombra
dove le persone di “buona volontà”
creano occasioni di convivenza,
confronto ed aiuto.
Gli interventi sono volti a prevenire
situazioni di disagio che possono
condurre anche a condizioni di
povertà, a favorire la coesione sociale,
a ricostruire percorsi di fiducia tra e
nelle persone e nel confronto con le
istituzioni, per favorire l’adozione da
parte delle Pubbliche Amministrazioni
di processi gestionali innovativi basati
su metodologie partecipative. Ma
anche un modo per tutelare persone
che hanno scarsa voce, oppure che
non godono di ascolto da parte dei
“decisori”.
In basso:
Rio nell'Elba
Foto ©AdrianoLocci
132
ENJOY ELBA AND THE TUSCAN ARCHIPELAGO 2023
A sinistra: il Borgo del Cotone a Marciana Marina
Un’idea potrebbe essere quella della creazione di
“cooperative di comunità”: gruppi di abitanti decisi ad
avviare attività di pubblica utilità rivolte al proprio territorio,
borgo o quartiere che sia, alla propria comunità, come
forma sussidiaria a fronte di una rarefazione dei servizi e
di un crescente disagio insediativo e sociale che riguarda
soprattutto le aree interne e marginali del Paese, ma
diffuso anche in aree urbanizzate. Luoghi e terre di un’Italia
bellissima, anche se "minore", che potrebbero diventare
laboratori operosi e solidali per una nuova economia,
fondata sul modello d'impresa sociale e su una risorsa
insostituibile, da rinsaldare: la comunità.
ISLAND OF ELBA FOUNDATION
AND THE TERTIARY SECTOR
Foto ©PaoloCalcara
La povertà, economica e culturale, ha molte facce, e gli enti
del Terzo settore sono attivi in ognuna di esse.
Sono una preziosa linfa per lo sviluppo sostenibile di
qualsiasi territorio.
In Italia sono numerose le esperienze che cercano di
affrontare il problema del sostentamento alimentare,
dell’inserimento sociale e lavorativo, dell’istruzione e
della formazione, della difesa dei diritti civili per vincere
le disparità, anche di genere, che persistono nella “civile”
Europa.
Fra i tanti progetti, messi in campo e finanziati, la
Fondazione ultimamente ha lavorato sul progetto “Amici
Fragili”, insieme ad altre dodici realtà elbane. Grazie a loro
il Progetto è diventato permanente, “Amici per sempre”, e
si rivolge a persone con disabilità e alle loro famiglie al fine
di spezzare il circolo vizioso disabilità-isolamento-povertà
economica o affettiva.
Altri progetti sono state messi in campo, dalla salvaguardia
dell’identità e della memoria collettiva attraverso una serie
di progetti culturali, alla proposta di coinvolgere i giovani
in percorsi di formazione incentrate sui mestieri della terra
e del mare, che si richiamano alla tradizione, ma in chiave
moderna, legandoli alla proposta turistica: “Cittadini custodi
della cultura contadina”, in un disegno di cooperazione
sociale come agente di sviluppo locale, per la crescita
economica e l’attrattività territoriale.
Viale Teseo Tesei 12 - 57037 Portoferraio
Sito web: www.fondazioneisoladelba.it
Email. fondazioneisoladelba@gmail.com
The principles of organisations of the Tertiary sector
are based on “sustainable development”, indicating
“a development that meets the needs of today without
compromising the possibility of tomorrow’s generations to
meet their own”.
However, what is an organization of the Tertiary sector?
It does not respond to the market but it is not a public
institution. It comes third between business management
and public administration: it is the expression of the
community that combines a series of themes concerning
culture, sport, health, social issues, training and education
to improve the quality of life of citizens. It is an underworld
where thousands of employees and volunteers lend their
professionalism, their time and heart for a collective
interest, without financial gain. A “heroic” task, often
carried out away from the spotlight, in the diligent
silence of those whose only resources are their personal
commitment. It is a way to encourage the adoption by public
administrations of innovative management processes,
based on participatory methodologies. But it is also a way to
protect people who have no say or who are not listened to by
the “decision makers”.
Along with twelve other Elban entities, the Foundation has
set up projects like “Amici per Sempre”(Friends forever),
and aims to help people with disabilities and their families
in order to break the vicious circle of disability-isolationeconomic
or emotional poverty. On the cultural side, with
the project “Citizens, guardians of rural culture” aims to
safeguard the identity and collective memory by involving
young people in training courses focused on land and
sea crafts which refer to tradition but in a modern key,
linking them to the offer of tourism. The Islands are places
and lands of a “minor” Italy which could become active,
supportive laboratories for a new economy, based on the
model of social enterprise and an irreplaceable resource:
the community.
LIFESTYLE 133
Un futuro sicuro
per il Sistema Idrico
dell’Elba
Foto ©RobertoSignorini
-Stefano Taddia
Presidente ASA
Negli ultimi decenni la Regione Toscana
è stata interessata da ben sette
periodi di crisi idrica, un susseguirsi
di emergenze per una risorsa vitale e
sempre più scarsa come l’acqua, che
deve essere riconosciuta realmente
come bene comune da tutelare, risparmiare
e utilizzare pensando al futuro.
La gestione della risorsa idrica, in
termini di erogazione di un servizio
sicuro, continuativo e sostenibile,
rappresenta una priorità per qualsiasi
territorio, a maggior ragione per le isole.
Un tema particolarmente delicato
per l’Isola d’Elba vista la rilevanza socio-economica
che l’industria turistica
costituisce per questa comunità.
L’Elba e la sua acqua
L’approvvigionamento idrico dell’Isola,
oltre alle sorgenti e ai pozzi autoctoni,
proviene dalla Val di Cornia. Tramite
una condotta sottomarina – realizzata
nel 1986 – arriva, infatti, circa il 50%
dei volumi annui di acqua, necessari
al fabbisogno locale, percentuale che
sale a circa il 60% nei periodi estivi.
Più della metà della risorsa idrica proviene
da fuori; l’Isola dipende quindi da
un complesso sistema che necessita di
una continua e dispendiosa manutenzione.
L’acqua viene gestita attraverso
una rete composta da circa 500 km di
tubazioni e da molti sistemi idrici di
sollevamenti, che imprimono significative
pressioni all’acqua con alto
consumo energetico ed incremento
dell’indice di guasto delle tubazioni.
La Val di Cornia, a sua volta, tuttavia,
deve fare i conti con gli effetti sempre
più stringenti dei cambiamenti climatici
che causano criticità anche al proprio
sistema di approvvigionamento
idrico, con sempre maggiori scarsità
di risorsa.
Proprio in tale ottica, ASA – società che
gestisce il Servizio Idrico Integrato per
alcune isole dell’arcipelago toscano e
per 32 comuni delle province di Livorno,
Pisa e Siena – sta proattivamente
lavorando in due direzioni.
Da un lato, ha partecipato – insieme
ad altri importanti soggetti istituzionali
– al progetto Life Rewat. Si tratta
di un’iniziativa, avviata nel 2015 con
il finanziamento della Commissione
Europea, che nasce con l’obiettivo di
sviluppare una strategia partecipata
per la gestione sostenibile delle risorse
idriche nella Bassa Val di Cornia
attraverso la riduzione della domanda
idrica, la ricarica della falda e la riqualificazione
fluviale, efficientando
le piogge in una maggiore capacità di
ricarica delle falde.
134
ENJOY ELBA AND THE TUSCAN ARCHIPELAGO 2023
Il dissalatore di Mola: una soluzione strutturale
per l’approvvigionamento idrico dell’Elba
L’impegno della Società, dall’altro lato, si è indirizzato negli
anni a studiare quelle soluzioni tecnologiche ed impiantistiche
che avrebbero potuto concorrere a garantire al territorio
un servizio idrico sicuro, sostenibile e continuativo.
In tale contesto si inserisce il dissalatore di Mola. Questa
infrastruttura da 80 litri/secondo, che diventano 100 l/s
con il recupero in qualità dei pozzi di Mola grazie allo stesso
impianto, ha il compito di ridurre gli effetti di un possibile
guasto o della rottura stessa della condotta sottomarina, limitando
i danni nel caso in cui tali problematiche dovessero
verificarsi durante il periodo di massimo afflusso turistico
(scongiurando la gestione di un'eventuale emergenza da
parte della Protezione Civile).
L’impianto produrrà l’acqua necessaria per fronteggiare le
richieste estive dei turisti, oggi non del tutto possibile, oltre
a permettere una gestione più equilibrata delle falde elbane
e della falda della Val di Cornia, consentendo ad entrambe
di riposare e ricaricarsi quando necessario grazie al minor
sfruttamento. Vi saranno anche notevoli vantaggi energetici,
in quanto trattare l’acqua della Val di Cornia e trasportarla
all’Elba richiede una maggiore quantità di energia che
produrla in loco; il farlo, attualizzerà una economia circolare
idrica. Il tutto aiutato dalla moderna tecnologia che consente
un recupero dell’energia, tramite turbine fino al 80-90%.
Grazie al dissalatore si potrà diminuire il prelievo di acqua
dalla Val di Cornia e dalle falde dell’Isola di circa 2milioni
di metricubi all’anno. Sul piano della sostenibilità, da evidenziare
l’iniziativa che l’azienda ha portato avanti per la
progettazione e la realizzazione di impianti di riforestazione
ecosostenibile di praterie di Posidonia oceanica (una delle
maggiori fonti di ossigeno del pianeta).
ASA ha ideato e realizzato una rete completamente biodegradabile,
utile alla riforestazione delle talee di Posidonia
oceanica sul fondo del mare in alcune zone del mare dell'Isola
d'Elba. Il lavoro è frutto di una ricerca congiunta tra
ASA, Acquario di Livorno e Università di Pisa che ha visto
nel tempo aggregarsi ISPRA, l’Università di Siena e l’azienda
Coatyarn.
Foto ©AdrianoLocci
LIFESTYLE 135
Bartolini Yatching:
dove il mare è più blu
Alessandro Talini
Andare per mare è un mestiere antico
ed anche chi non è nato su un'isola ne
subisce il fascino e la magia. Il “grande
blu” che ti chiama, la costa che
appare e scompare, i paesi di mare che
sembrano braccia aperte per accoglierti.
Guardare le isole dell’Arcipelago
dall’acqua ha un fascino unico. Le
spiaggette, altrimenti irraggiungibili,
si aprono docili all’approdo, e per un
attimo ci si sente pirati e naviganti.
Angoli da esplorare ce ne sono davvero
tanti all’Elba. Puoi arrivare addirittura
sulle isole vicine o avvicinarti alla Costa
degli Etruschi o in Corsica, a poche
miglia.
Se vuoi navigare, Bartolini Yachting,
fa al caso tuo: serietà, professione,
sicurezza. Quattro basi nautiche negli
angoli dell’Isola per realizzare il tuo
sogno di marinaio per un’ora o per una
minicrociera. Ampia la gamma: barche
e gommoni a motore, fino agli yacht
di lusso. Lo trovate a Portoferraio al
Grigolo e al Cantierino di Viale Teseo
Tesei, a Marciana Marina per il versante
nordovest, e a Capoliveri – Porto
Azzurro nel Golfo di Mola, a sudest.
Gli ormeggi del nuovo pontile presso
il Cantierino di Portoferraio, per barche
a vela e a motore, offrono nuove
opportunità per chi arriva dal mare
e cerca un ormeggio facile e sicuro.
Comodi campi boe a Marciana Marina
e Mola.Potrete usufruire anche di una
serie di facilities: farvi portare la barca
a domicilio, ormeggiare alla boa, fare
rimessaggio invernale all’aperto e al
chiuso, avere perizie navali e frequentare
corsi di patente nautica, usufruite
di taxi boat. Presso la base di Marciana
Marina, per chi preferisce la spiaggia,
si trovano lettini, ombrelloni,
pedalò, canoe, SUP e wind-surf. E se
volete festeggiare un evento speciale
o coronare un sogno d’amore all’Elba
cos’è più esclusivo che farlo a bordo? I
delfini faranno da spettatori.
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ENJOY ELBA AND THE TUSCAN ARCHIPELAGO 2023
BARTOLINI YACHTING: WHERE THE SEA IS BLUER
Travelling the seas is an ancient craft and even those who
were not born on an island, come under its charm and
magic.
To look at the islands of the Archipelago from the sea has
a unique fascination. Bartolini Yachting is for you: serious,
professional and cares about safety. There are four nautical
bases on the four sides of the island to make your dream
into reality of being a sailor for an hour or for a mini cruise.
They have a wide range: boats and motor dinghies up to
luxury yachts. They are in Portoferraio at the Grigolo and
Cantierino in Viale Teseo Tesei, in Marciana Marina for the
northwest part and in Capoliveri – Porto Azzurro in the Gulf
of Mola to the southeast.
The moorings of the new pier at the Cantierino of Portoferraio
for sailing boats and motor boats offer new opportunities.
You can also enjoy a number of facilities: you can
take the boat home, moor at the buoy, storage for the winter
indoors or outdoors, have naval expertise and attend boat
license courses, take advantage of taxi boats. For those who
stay ashore in Marciana Marine, there are the beach facilities
too. If you want to celebrate an important event, do so
on board. The dolphins will be watching you.
Base Nautica Portoferraio Grigolo
At Grigolo
T. +39 348 0906945
M. +39 347 6076937
bartoliniyachting@gmail.com
portoferraio@elbarentboat.com
N 42.813.558 E 10.332.958
Base Nautica Portoferraio Cantierino
At Viale teseo Tesei 9/11
T. +39 348 0906945
M. +39 347 6076937
bartoliniyachting@gmail.com
portoferraio@elbarentboat.com
N42.48.40.256 E10.19.2.341
Base Nautica Mola
At Loc. Gualdo
bartoliniyachting@gmail.com
portoferraio@elbarentboat.com
T. +39 348 0906945
N. 43.757.895 E 10.390.742
Base Nautica Marciana Marina
at Lungomare Regiina Margherita
T. +39 333 6863986
M. +39 347 6076937
elbarentboat@gmail.com
marcianamarina@elbarentboat.com
N 42.806.949 E 10.195. 589
LIFESTYLE 137
Perle
dell' Elba…
il mare in un
gioiello
Ḡiada Lottini
Nel 2019 Elisa, Federico, Silvia e Alessandro
danno vita a Perle dell'Elba, un
brand locale che permette veramente
di “indossare il mare” coniugando la
forte identità dell'isola, l'eleganza e
la raffinatezza tipiche dell'arte orafa
toscana.
Nascono così i primi gioielli del brand,
in cui l'arte del maestro orafo Alessandro
Deledda e le tecniche innovative di
cristallizzazione dell'acqua marina di
Elisa Boccia si fondono creando pezzi
unici ed inimitabili, certificati e coperti
da brevetto esclusivo.
L’acqua, sapientemente incastonata
nell'argento e nell'oro, viene raccolta
dal mare delle Ghiaie, una delle spiagge
più belle e rappresentative dell'isola.
Narra la leggenda che Giasone
e i suoi Argonauti, cercando il vello
d'oro, qui fecero tappa e macchiarono
di sudore il bianco dell'aplite: lo stesso
bianco della linea Classic, la prima
ad essere stata creata. Da lì è stato
subito successo: la seconda collezione
esclusiva, la Blu Edition, nata in
edizione limitata per celebrare la Notte
Blu di Capoliveri, ha riscosso così tanta
approvazione da diventare un must
di questo brand. Le perle vengono
abbracciate dalla forma tipica dell'isola
oppure realizzate con inserti a forma
di stella marina o coralli, simbolo ancora
una volta dell'amore per il mare.
Nel 2022 è stata lanciata la linea Ape
Napoleonica, dove il copriperla a forma
di ape ricorda l'imperatore francese
e la bandiera dell'Elba da lui ideata.
Lo scorso dicembre è stato aperto un
nuovo show room a Portoferraio, che si
unisce a quello di Marina di Campo ed
al corner shop di Capoliveri. Per l'estate
2023 Perle dell’Elba ha in serbo una
fantastica novità: la linea Dark Edition,
che unisce i colori dell'acqua alla parte
mineraria del territorio, una linea elegante,
seducente, serale, i cui bagliori
richiamano il riflesso scintillante della
luna sul mare nelle calde notti estive.
Perle dell'Elba racconta l’isola e il suo
meraviglioso mare. Gli irresistibili
gioielli, declinati con fantasia ma di
grande eleganza, vi conquisteranno e
diverranno il talismano che vi riporterà
sull’isola per una vacanza indimenticabile
all’insegna della bellezza e
della sostenibilità.
PEARLS OF ELBA
In 2019, Elisa, Federico, Silvia and Alessandro
founded Perle Dell’Elba (Pearls
of Elba), a local brand that really allows
you to “wear the sea” combining the
strong identity of the island with the
elegance and sophistication that is
typical of the art of the Tuscan goldsmiths.
The skill of the master goldsmith, Alessandro
Deledda and the innovative
techniques of the crystallization of sea
water of Elisa Boccia come together
to create unique, inimitable pieces,
certified and covered by an exclusive
patent. The water, expertly set in silver
and gold, is taken from the sea at Le
Ghiaie, one of the most beautiful, iconic
beaches of the Island. Legend has it
that Jason and his Argonauts stopped
here and stained the white aplite stones
with sweat: that same white of the
Classic line, the first one to be created.
The Blu Edition was the second collection
produced in a limited edition to
celebrate the Blue Night in Capoliveri.
It has received so much approval that
it has become a must for the brand.
In 2022, they presented the line “Ape
Napoleonica” (Napoleonic Bee) where
138
ENJOY ELBA AND THE TUSCAN ARCHIPELAGO 2023
Foto ©SergioCattini e ElisaBoccia
the pearl cover in the shape of a bee
recalls the French Emperor and the
flag of Elba that he designed. The new
showroom in Portoferraio that opened
last year, joins that of Marina di Campo
and the Corner Shop in Capoliveri.
For summer 2023, Perle dell’Elba will
launch the Dark Edition line, a surprise
that brings together the colours of
the water in the mining part of the
Island, an elegant, seductive, evening
line whose sparkle reminds us of the
shimmering reflection of the moon on
the sea.
Showroom Perle dell’Elba
Portoferraio - Via Carducci 52 A
Showroom Perle dell’Elba
Marina di Campo - Via Marconi 47
Gioielleria Lo Smeraldo
Capoliveri – Via P. Gori 32
www.perledellelba.com
Tel: +39 376 0625777
LIFESTYLE 139
Locman e l'Elba nel mondo
-Nina Sardi
Foto ©AdrianoLocci
C’è un altro modo per promuovere
l’Elba nel mondo. Non solo paesaggi
mozzafiato e natura incontaminata. C’è
chi lo fa attraverso i prodotti d’eccellenza.
È il caso di Locman, la manifattura di
orologi che vanta fra i suoi clienti nomi
del jet set internazionale come Jennifer
Lopez, Sharon Stone, Nicole Kidman
e Elton John. Marco Mantovani è un
esempio di come si diventa ambasciatore
della propria isola grazie al “saper fare”.
Idee, coraggio, tenacia, creatività… e
tanta precisione, perché per fare un
orologio non basta il design. Anni di
sperimentazione, tecnologie sempre
più innovative, nuovi materiali per
nuovi prodotti. Un crescendo dal 1986
quando Mantovani e Locci, coniugando
i loro cognomi, hanno creato il marchio
Locman.
Marco Mantovani non ha mai perso di
vista la sua isola, la natura, l’ambiente,
il mare, i sentieri pieni di colori e di
sorprese. Un mondo da scoprire, sempre
diverso. Con la stessa curiosità e senso
dell’avventura ha portato in azienda il
sentimento dell’Isola, creando prodotti
sempre nuovi, rivolti a target diversi,
creando collaborazioni con importanti
partner come la Marina Militare: una
serie sarà dedicata all’ “ammiraglia”, la
Vespucci, conosciuta e amata il tutto
il mondo. Stile, storia e tecnologia si
fondono per i “figli” di successo del made
in Italy.
Marco ha imparato molto da quelli
che considera i suoi maestri: Luigi
Macaluso, un genio dell’orologeria legato
al successo di Omega, Breitling, Girard
Perregaux; Franco Giolla, designer
eclettico e di lunga esperienza; Carlo
Crocco, proprietario di Hublot, che entrò
in Locman per portare i prodotti in tutto
il mondo.
Oggi il marchio è distribuito dagli Stati Uniti al Giappone, con oltre mille punti
vendita e dieci negozi monomarca che trovate nelle vie internazionali della moda. Il
quartier generale è nel cuore di Marina di Campo ma conta su una rete di uffici tra
Firenze, Milano e New York, oltre a un reparto esterno di produzione a Milano.
“Amo molto la natura – racconta Marco Mantovani - e ne traggo ispirazione e
insegnamento: nulla è lasciato al caso, ma ogni dettaglio ha un ruolo preciso. Ogni
modello delle nostre collezioni racconta una storia di bellezza e tradizione”. Questo
il filo conduttore dai primi modelli che hanno conquistato l’attenzione dei mercati
internazionali, agli ultimi nati. Sempre nel segno dell’eccellenza. Perché Locman è
stata la prima azienda al mondo, nel 2003, a produrre un orologio con cassa in fibra
di carbonio e titanio. E questi saranno i materiali del futuro. Proprio quest’anno è in
produzione la linea Mare con cassa in fibra di carbonio, un professionale 300 mt.
"Una cosa che mi dà grande soddisfazione - continua Mantovani – è di aver partecipato
140
ENJOY ELBA AND THE TUSCAN ARCHIPELAGO 2023
foto ©Locman
foto ©Locman
alla rinascita di Oisa, Orologeria Italiana Società Azionaria
che dal 1937 al 1978, è stata la più importante realtà produttiva
di movimenti meccanici in Italia. Oggi è tornata a produrre
splendidi movimenti di alta gamma usati da prestigiose marche
di orologi".
Locman ha dedicato ai movimenti OISA una serie limitata di
orologi della collezione Montecristo che, con il planisfero sul
quadrante, narrano la storia dell’ orologeria meccanica nata
in Toscana verso la fine del 1200 per poi crescere in tutto il
mondo. Dante nel Paradiso ci rivela la sua passione per gli
orologi . Brunelleschi , Leonardo , Galileo e altri giganti della
cultura italiana si sono dedicati all’ arte orologiaia. Forse
non è un caso se, nel cuore dell’ Arcipelago Toscano, c’è una
fabbrica di orologi e se l’ Isola d’ Elba è la musa ispiratrice di
tutte le collezioni.
Locman spa
Piazza G. Da Verrazzano 7 57034 Campo nell'Elba
Tel. +39 0565 979003
Sito web: www.locman.it
There are other ways of promoting Elba in the world. It is
not only made of breathtaking landscapes and unspoilt
nature. Some do it through products of excellence. This is
the case of Locman, the watch manufacturer that can boast
among its customers jet set names like Jennifer Lopez,
Sharon Stone, Nicole Kidman and Elton John. Ideas, courage,
tenacity, creativity… and a lot of precision, because design
is not enough to make a watch. Years of experimentation,
the latest innovative technology, new materials for new
products. Marco Mantovani has never lost sight of his island,
its nature, the environment, the sea, the paths full of colours
and surprises. There is a whole world to discover, always
changing. With this same curiosity and sense of adventure,
he has brought the feeling of the island into his company.
Nowadays his brand is sold from the United States to Japan
with over a thousand sales points and ten single-brand stores
to be found in the international streets of fashion. “I adore
nature - says Marco - and I draw inspiration and learn from
it: nothing is left to chance, but every detail has a precise
role. Each model of our collections has its story of beauty and
tradition to tell”. Without ever stopping the experimentation
of new techniques, movements and materials, Locman
was the first company in the world in 2003, to produce a
watch with a carbon fibre and titanium case. These will be
the materials of the future. Just this year, the Mare line with
carbon fibre case is in production, a professional 300 metres.
The surprises are not over… Elba has no lack of inspiration.
LIFESTYLE 141
A&G
Calzature
-
G.L.
foto ©Andrea Marongiu
foto ©FrancescoLascialfari
A&G Calzature è una meta imperdibile
per gli appassionati di scarpe. Situato
in Via Carducci a Portoferraio, poco
prima dell'incrocio che conduce alle
spiagge bianche, il negozio si presenta
con arredamenti chiari e luminosi.
Le vetrine sono allestite con modelli e
marche di ultimo grido ed un espositore
esterno, dedicato alle calzature
estive, è perfetto per chi cerca scarpe
confortevoli da indossare in spiaggia e
all’aperto.
Punto di forza di A&G Calzature è l'attenzione
alla qualità: tutti i prodotti in
vendita sono Made in Italy e realizzati
con materiali originali. Il negozio ha
scarpe per uomo, donna e bambino di
marche note per eccellenza.
In esposizione anche una vasta
collezione di borse di Alviero Martini,
perfette per completare il proprio look
con stile e eleganza.
Le proprietarie del negozio, Barbara
Grilli e Roberta Angelini, accolgono
i clienti con il sorriso e sanno creare
un vero rapporto di fiducia dando il
consiglio giusto. Comfort e atmosfera
rilassante invitano a prendersi il
tempo per scegliere il paio di scarpe
che più si adatta alle proprie esigenze,
rendendo lo shopping un'esperienza
divertente e piacevole.
A&G FOOTWEAR
A&G Footwear is a must for shoe
lovers. It is located in Via Carducci in
Portoferraio, just before the crossroads
that leads to the white beaches. The
store has clear, bright furnishings.
The shop window is set up with the
latest models and brands and an
outdoor display focuses on summer
footwear.
A&G Footwear’s strong point is their
attention to quality: all the products
on sale are Made in Italy using original
materials.
The vast collection of Alviero Martini
bags is perfect for finishing off your
look with style and elegance.
The owners of the shop, Barbara
Grilli and Roberta Angelini, welcome
customers with a smile and know how
to create a real relationship of trust by
giving the right advice. Comfort and a
relaxing atmosphere make the shopping
experience fun and enjoyable.
Calzature A & G Di Grilli Barbara & C. Sas
Via Giosuè Carducci, 64/A, 57037 Portoferraio LI
Tel: +39 0565 914687
FB: aegcalzature
Email: aegcalzaturegrilliangelini@gmail.com
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ENJOY ELBA AND THE TUSCAN ARCHIPELAGO 2023
G.L.
Ceramiche D'Aria
foto ©CeramicheD'Aria
Se fra una spiaggia e l’altra vi verrà voglia di saperne di più
dell’Elba con una visita ai Musei archeologici della Linguella o
di Rio o di Marciana, vi sorprenderete vedendo che conservano
meravigliosi reperti di epoca villanoviana, ancor prima che
etruschi, romani, medievali, rinascimentali, fino ai secoli più
recenti. La lavorazione della ceramica e delle terrecotte è arte
antica e Ceramiche D’Aria, sulla strada fra Portoferraio e Porto
Azzurro, la tramanda da quando negli anni ’70 ha aperto un
atelier ed una esposizione, scrigno di creatività e bellezza.
A conduzione familiare ha saputo coniugare tradizione e
innovazione, diventando punto di riferimento per gli amanti
dell'arte ceramica e dell'arredamento di classe.
Dal 1993, Vittoria D'Aria vi consiglia, con competenza ed
esperienza, assecondando e anticipando i vostri desideri,
per arredare i vostri angoli di paradiso: terrazze, giardini,
case di campagna o raffinate suite. Non solo ceramiche
e terracotte, ma anche tessuti pregiati, oggetti in legno,
metallo e complementi d'arredo. La selezione dei prodotti,
provenienti in gran parte dai laboratori di rinomati artigiani
toscani, testimonia l'impegno nel fornire ai clienti alta qualità e
autenticità. Ampia la scelta di forme e decori per personalizzare
ambienti e spazi all’aperto. Le mattonelle decorate trasformano
ogni luogo in un' opera d'arte. Per le case al mare la linea
estiva dona un tocco di allegria e luce, ma potete scegliere
anche splendide soluzioni per le case in città, negli oggetti che
ricordano l’atmosfera magica delle isole.
The processing of ceramics and terracotta is an ancient art and
Ceramiche D’Aria, on the road between Portoferraio and Porto
Azzurro has been in activity since it opened an atelier and an
exhibition in the 1970s. The family-run business combines
tradition and innovation and has become a landmark for lovers
of ceramic art and classy furnishings.
Vittoria D’Aria who has been running the atelier since 1993, will
help you to decorate your terraces, gardens, country houses and
refined suites in style. The high quality of Tuscan handcrafted
products can transform your spaces into true works of art: not
only ceramics and terracotta, but also fine fabrics, objects in
wood, metal and furnishing accessories. Ceramiche D’Aria is a
surprising space where creativity and quality merge to reflect
the magical atmosphere of the Island.
Ceramiche D'Aria
Località San Giovanni, 22
57037 Portoferraio LI
Tel: +39 0565.918013
Mobile. +39 348.0931410
Sito web: www.ceramichedaria.it
Email. info@ceramichedaria.it
LIFESTYLE 143
Bastiani: c'è un prima
e un dopo
P.L.
Quanti sono i viaggiatori che hanno
trascorso le vacanze sull’Isola e se ne
sono innamorati? Fra questi attori,
scrittori, scienziati, uomini d’affari,
persone che nel mondo della moda
hanno brand e fama. Uno di questi è
Piero Bastiani, hairstylist che ha superato
i confini toscani per approdare nel
Saloni internazionali e che, distrattamente,
ti mostra un articolo uscito su
una rivista cinese. Viene da chiedere
perché alcuni nel mondo del lifestyle
lasciano il segno, come Piero che da
quasi cinquant’anni è sempre rimasto
fra i top del suo settore. Una classe
innata, poche parole ma quelle giuste,
un talento per la bellezza e un tocco
magico, questi gli ingredienti.
Una rivoluzione rispetto ai canoni del
boom economico, ancor più rispetto
al passato dalle complicate acconciature.
Kate Moss negli ultimi decenni
del XX secolo inaugurò un canone di
bellezza alternativo e imperfetto, più
“realistico”, in contrasto con quello
sontuoso e ricco delle supermodel che
aveva dominato fino a quel momento.
Ci sono fatti e persone che più di altri
segnano il cambiamento di un’epoca,
nei diversi campi, come il salto dorsale
di Dick Fosbury e la voce ruvida di Maria
Callas. A un certo punto qualcuno,
contro ogni logica, fa sparire il mondo
che lo aveva preceduto ed inizia una
nuova moda. È così che Bastiani ha fatto
scuola con quei tagli inconsueti ma
azzeccatissimi che valorizzano le sue
amiche clienti.
Se si pensa che nell’antichità i capelli
venivano tagliati dai sacerdoti delle
tribù-comunità per rimuovere le negatività,
che i rasoi più antichi sono
stati trovati in Egitto e risalgono a
3.500 anni fa, che per i Romani i capelli
avevano un ruolo importante per il
rango e il riconoscimento sociale, si
capisce perché il Salone Bastiani prima
di essere un atelier è un luogo di cura.
Fiorella, il figlio Timothy, Marta, Elisabetta,
Michele, fanno parte della magia,
sono preparatissimi e attentissimi:
Piero non accetta distrazioni, perché
dà e chiede il massimo. E se fate capolino
all’Attias a Livorno non vi stupirete
di riconoscere qualche “testa” elbana
nello specchio, perchè vale la pena, per
chi arriva a fare shopping in continente,
abbandonarsi alle forbici di Piero.
Via Ricasoli 150 Livorno
Tel: +39 0586 899999
Viola
Vintage:
effetto
wow
P.L.
Un’icona Viola Vintage a Marciana
Marina, imperdibile per chi ama quel
gusto un po’ così che ricorda la bella
vita, l’eleganza senza tempo delle
maison più famose, i tessuti fiabeschi,
le fantasie che hanno fatto tendenza
e suscitano ancora meraviglia. Nella
nuova sede a Marciana Marina trovate
un piccolo tempio del buon gusto, della
femminilità, della ricerca raffinata per
chi desidera qualcosa di diverso, da
ammirare ancor prima di indossarlo.
La sua passione per le borse, dall’età di
15 anni, ha fatto di Luisa una delle più
appassionate collezioniste dei marchi
Roberta di Camerino, Bottega Veneta,
Celine, Moschino, Louis Vuitton. La
collezione di Gucci è fra le più assortite
in Italia. Ben 74 borse sono state scelte
per il film House of Gucci diretto da
Ridley Scott. Ne ha di rare dalle quali
non si separa, si possono avere solo a
noleggio.
Lo stesso per i bijoux. Uno scrigno
di pezzi, datati fra gli anni ’30 e ’90,
americani, francesi e italiani: Trifari,
Cascio, Miriam Askell, Schiapparelli e
Dior ma anche altri dalla lavorazione
unica e originale. Alcuni sono stati
esposti in occasione di mostre tematiche
al Museo dei Bijou di Casalmaggiore.
Fra gli abiti predilige quelli da
cerimonia e da sera, di grandi brand
come Emilio Pucci, Leonard, Ken Scott,
Fendi, ma anche sartoriali, alcuni
ricamati, tutti rifiniti pazientemente a
mano.
144
foto ©AndreaLavaria
Luisa, citata perfino nella guida Lonely
Planet, partecipa alle più importanti
fiere del Vintage come quella del
Castello di Belgioioso, o Pitti a Firenze,
ma guarda oltre, verso Parigi e Londra.
Potete trovare anche cose diverse:
lampade, complementi d’arredo,
oggetti per la tavola come i rarissimi
bicchieri della staffa di Gucci.
Luisa li seleziona uno ad uno e li ripropone,
un po’ gelosa, perché ognuno
rappresenta qualcosa per lei e fa parte
del suo mondo vintage che diventa
moderno e speciale. Un pozzo dei desideri,
ricordando case eleganti, rotonde
sul mare, sfilate raffinate, donne piene
di charm prima che belle.
Perché per essere belle davvero, ed esserlo
per sempre, quello che conta è la
classe, il buon gusto, il senso del limite
e una buona dose di intelligenza.
VIOLA VINTAGE: THE WOW EFFECT
Viola Vintage has become an icon in
Marciana Marina, a must for those who
love that timeless elegance of the most
famous fashion houses, the fairy-tale
fabrics, the trendy patterns. In the new
location in Marciana Marina, you will
find a small temple of good taste. Luisa
is an enthusiastic collector of bags.
Her Gucci collection is one of the most
varied in Italy. 74 bags were chosen for
the film House of Gucci directed by Ridley
Scott. Her unique bijoux are dated
between the 30s and the 90s, American,
French and Italian: Trifari, Cascio,
Miriam Askell, Karo. Among the dresses,
she prefers refined evening wear
and ceremonial. Luisa, mentioned
even in the Lonely Planet guide, takes
part in the most important vintage
fairs such as the Castello Belgioioso or
Pitti in Florence. She has a selection of
different objects too: lamps, furnishing
accessories, tableware. Luisa selects
them one by one and re-proposes
them, a little jealous because each one
represents something to her and is
part of her vintage world that becomes
modern and special.
Viola Vintage
Scali Mazzini 14, 57033 Marciana Marina LI
Tel: +39 3396757312
FB: Violavintage
IG. viola_vintage
foto ©FrancescoLascialfari
LIFESTYLE 145
Fiorella Garden: padel, tennis e minigolf
a San Martino
G.L.
Erano gli anni ’50 e nella grande casa liberty a due passi
dalla Villa di San Martino, residenza di campagna di
Napoleone, le Suore dell'Ordine delle Figlie del Sacro
Cuore, proprietarie del complesso, gestivano l’elegante
Hotel Bonaparte. Poco lontano, collegato da un cancello
alla storica villa napoleonica, grazie ad un gruppo di
appassionati sportivi, alla fine degli anni ’60, prese vita il
primo Tennis Club dell’Isola.
L’Oasi di San Martino è immersa nella rigogliosa flora
mediterranea ricca di profumi e colori unici. La struttura
oggi riprende vita grazie alla Ditta Fiorella, attiva dal 1979,
quando Fiorella e Ugo iniziarono a produrre accessori unici
nel loro laboratorio all'Isola d'Elba.
Il Fiorella Garden, questo il nuovo nome, oggi ospita
Campi di Padel, Tennis, Minigolf, rispettando gli elementi
paesaggistici originari. Il mini-golf con i nuovi colori, i
percorsi in pietra locale che serpeggiano all’interno del
parco, il laghetto fino all’area dedicata al tennis e al padel,
le panchine per godere il fresco e gli spogliatoi atterezzati
offrono servizi e percorsi fra sport e benessere. Un salto
nel passato conservato nella clessidra del tempo dalle
piante che ne hanno abbracciato l’anima e i ricordi. Il
paesaggio segna l’identità culturale di un luogo nonostante
i cambiamenti intervenuti nel tempo, in continuo equilibrio
tra uomo e natura. Questa è la filosofia alla base del
progetto curato dall’architetto Alessandro Pastorelli.
Il Fiorella Garden, prima di essere un luogo dedicato
alle attività en plein air, è uno spazio con una precisa
identità storico culturale, resa nuovamente fruibile senza
modificare le forme e le geometrie della terra, ricco di storia
e di ricordi.
Da metà giugno, su prenotazione, sarà accessibile la zona
Padel, Tennis e Minigolf. Work in progress: il prossimo anno
sarà impreziosito da ulteriori recuperi dell'area.
The elegant Hotel Bonaparte used to sit next to the Villa of
San Martino, Napoleon’s country residence. In the 1960s,
thanks to a group of sportsmen, the first Tennis Club of the
island was created, connected to the historic Villa.
Today, the Oasis of San Martino is being brought back to
life by the Fiorella Company, in activity since 1979 on Elba,
producing unique accessories.
With the name Fiorella Garden, it offers Padel, Tennis and
Minigolf, respecting the original Mediterranean landscape.
It will be available on appointment from mid-June and in
the meantime, work is underway for further restoration of
the area with a botanical garden and orchard. The architect,
Alessandro Pastorelli, is preserving the character of the
place, creating a wellness area with a precise historical,
cultural identity.
Fiorella Garden
Via San Martino,43 57037 Portoferraio LI
Tel: + 39 3397171728 (per prenotazioni e informazioni)
Instagram: padeltennisminigolf
Facebook: padeltennisminigolf
Email: fiorellamant@gmail.com
146
ENJOY ELBA AND THE TUSCAN ARCHIPELAGO 2023
Time Out
a Portoferraio
G.L.
Time Out è il punto di riferimento
per gli sportivi che si trovano a
Portoferraio. Le sue vetrine colme di
articoli si aprono su via Manganaro
e sono un richiamo per chiunque
si avvicini alla città in cerca di
attrezzature sportive di alta qualità.
Nato nel 1996, oggi Time Out è molto di
più di un semplice negozio: si è evoluto
nel tempo grazie alla lungimiranza
del proprietario Samuele Rossi ed è
diventato un luogo in cui le esigenze
dei clienti vengono soddisfatte con
passione e competenza.
In particolare,Time Out è stata la prima
attività sull'isola ad aver importato
gli stand up paddle, diventando una
solida base per gli amanti delle tavole
che arrivano dalle migliori aziende
italiane ed estere e sono realizzate con
i migliori materiali e polimeri. I SUP
sono oramai usati per diversi scopi
dallo sport al salvataggio, dal relax
allo yoga: Samuele nel suo negozio sa
indicare a chiunque la tavola perfetta,
raccontandone le qualità con cura.
Non solo SUP, tuttavia: Time
Out è un'eccellenza anche per
l'abbigliamento sportivo e casual,
perfetto per chi vuole vestirsi con
eleganza e praticità. La scelta non
riguarda solo le attività di mare, ma
anche l'abbigliamento per l'outdoor, il
trekking e il campeggio.
Questo è il negozio perfetto per vivere
l'isola all'insegna dell'avventura e
dell'emozione.
foto ©RobertoSignorini
foto ©FrancescoLascialfari
thanks to the forward thinking of the owner Samuele Rossi
and it has become a place where the needs of the customers
are met with enthusiasm and competence.
Time Out was the first place on the island to import stand
up paddles and has become a firm base for those who enjoy
paddleboarding, ordering from the best Italian and foreign
companies. Samuele knows how to show you the perfect
board, describing its qualities and uses with care: from
sport to rescue, from relaxation to Yoga.
Time Out is also excellent for sportswear and casual
clothing: perfect for island living in pursuit of adventure and
excitement.
foto ©LorenzoCostagliola
TIME OUT
Time Out has been in via Manganaro
since 1996. The shop windows are full
of articles and are a lure for anyone
coming to Portoferraio looking for high
quality sports equipment.
Over the years, the shop has evolved
Time Out
Via Rodolfo Manganaro, 32/34, 36, 57037 Portoferraio LI
Tel: +39 0565 918755
FB. timeoutelba
Email: timeoutelba@gmail.com
LIFESTYLE 147
Tyrrhenos:
gli anti-agonisti
che amano il mare
Ḡiacomo Luperini
Il mare è “l'Infinito vivente”, scrisse Jules Verne e aveva
proprio ragione. Noi ragazzi di Tyrrhenos lo sappiamo bene
e nella nostra attività in mare, ma anche a terra, troviamo
nuovi spunti narrativi e di studio, da proporre con passione
a turisti e residenti. Siamo un gruppo di guide ambientali
nato nel 2019 con l'obiettivo di vivere e far vivere la natura
ascoltandone il ritmo e cogliendo ciò che arriva. Una scelta
di vita, non solo di lavoro. È il nostro stile. Utilizziamo il
kayak per muoverci al ritmo lento delle stagioni e dell’ambiente,
senza mai predominare e immergendovisi completamente.
In un mondo in cui sempre più il mare rischia di
essere vissuto come una strada da percorrere sfrecciando
e depredando, ci muoviamo con piccoli gruppi consapevoli
che decidono di affidarsi alla nostra guida esperta in una
costante esplorazione e ricerca di conoscenza.
Lo si capisce dal nome e dal logo che abbiamo scelto, che
ricorda il mito. Lo scafo di un'imbarcazione bianca in campo
nero, capeggiata dalla scritta “Tyrrhenos Experientia
Naturae”, un nome complesso e difficilmente memorizza-
148
ENJOY ELBA AND THE TUSCAN ARCHIPELAGO 2023
delle rocce variopinte lavorate dalle
onde. Infine, per gli amanti del crepuscolo,
partiamo con il “kayak aperitivo”,
circondati dal mare con i colori del
tramonto, rinfrancati da un aperitivo
finale a base di prodotti locali, ed il
“kayak della luna piena”, illuminati
dal chiarore lunare e immersi nello
scintillante plancton bioluminescente.
Vi aspettiamo.
TYRRHENOS: THE ANTI-AGONISTS
WHO LOVE THE SEA
foto ©GiacomoLuperini
bile, ma che parla chiaro: non vogliamo
essere scelti per caso, ma piuttosto per
affinità di intenti e valori.
Negli anni abbiamo sviluppato diversi
pacchetti per vivere il mare, in kayak,
a nuoto e in sup, cercando di includere
le tematiche che più ci appartengono
e ci appassionano. A partire dalle
“pagaiate conviviali” in inverno quando
ci riuniamo settimanalmente innanzi
tutto per il piacere di ritrovarci e stare
insieme. Piccoli gruppi che pagaiano
conoscendosi e chiacchierando,
mentre si godono i colori e gli odori
incredibili del mare d’inverno, accompagnati
da pillole di cultura dell'Arcipelago
Toscano narrate da una guida
Tyrrhenos. In estate poi, possiamo
veramente sbizzarrirci e proporre una
vasta rosa di possibilità giornaliere.
Con le “pagaiate leggendarie”, che sono
una semplice pagaiata mattutina in
kayak, ci concentriamo sulle leggende
di mare dell'Arcipelago Toscano ed
esploriamo la costa che va da Naregno
fino alle pendici del Monte Calamita.
Per chi vuole vivere ciò che si nasconde
sotto il mare, consigliamo il “kayak
con snorkeling” guidato tra praterie di
posidonia, banchi di occhiate e spugne
colorate, oltre che le “Miniere in blu”,
con pagaiate nell'area mineraria delle
Miniere di Calamita ed osservazione
The sea is “Living Infinity” wrote Jules
Verne and he was absolutely right. We
guys at Tyrrhenos know it well and in
our activity at sea, but also on land, we
find new inspiration and study ideas
to share our enthusiasm with tourists
and residents. We formed our group
of Environmental Guides in 2019. Over
the years, we have developed several
packages to live the experience of the
sea, in kayak, swimming and SUP,
trying to include topics that identify
and enthuse us. We start with “convivial
kayak paddling” in winter. With
“legendary kayak paddling” we focus
on the sea legends of the Tuscan
Archipelago and explore the coast
that goes from Naregno to the slopes
of Mount Calamita. Or there is “kayak
with snorkeling” among the meadows
of poseidonia and colourful fish. For
those who love sunsets, we start with
“kayak aperitif” based on local products
or there is the “full moon kayak”
immersed in sparkling, bioluminescent
plankton. We are waiting for you.
57031 Lido di Capoliveri LI
Tel: + 39 328 7693039
Sito Web www.tyrrhenos-escursioni.com
LIFESTYLE 149
Capoliveri
Bike Park
foto ©FrancescoLascialfari
Āntonio Lupi
foto ©RobertoSignorini
Se l'isola d'Elba è rinomata per la sua macchia mediterranea,
assieme a pinete, lentischi, corbezzoli e mortelle che
colorano con mille sfumature di verde i suoi promontori, lo
è altrettanto per la sua storia a partire dallo sfruttamenti dei
suoi preziosi giacimenti di ferro. Fra queste quelle del Calamita
che arrivano a 54 mt sotto il livello del mare. Abbandonate
negli anni '80, hanno lasciato paesaggi marziani che
oggi sono la meta preferita degli appassionati di mountain
bike. Rinomati i sentieri che la Capoliveri Bike Park mette a
disposizione degli sportivi.
Da molti anni l'associazione Capolivery Bike Park ASD
presieduta da Maurizio Melis si occupa attivamente di tutto
ciò che riguarda le escursioni in mountain bike o e-bike
lungo l'anello che circonda il promontorio con i suoi 100 km
di sentieri percorribili, fornendo un servizio di guide esperte
e di percorsi di varie difficoltà, sempre curati e segnati
con precisione sulle cartine geografiche. Sentieri adatti a
principianti e a veri esperti del biking: nel 1994 Capoliveri ha
ospitato la tappa della Coppa del Mondo di MTB XC e da lì è
nata la passione di tutti gli elbani per le ruote grasse, che ha
portato alla nascita della Capoliveri Legend Cup nel 2010 ed è
culminata con l'organizzazione dell'"UCI MTB XCM WORLD
CHAMPIONSHIPS - Elba Island- Tuscany– Italy" il 2 ottobre
2021.
I percorsi permanenti presenti sul territorio, possono essere
scelti in base al colore dell'itinerario da affrontare, che sia
quello panoramico o per veri esperti. Si possono ammirare
tutte le spiagge da Straccoligno a Morcone, passando dallo
stagno dei Sassi Neri, o il rosso, incentrato sulle miniere del
Vallone fino al difficile e suggestivo tratto della Polveriera:
qui i contrasti dei colori sono talmente spettacolari che vale
la pena fare una sosta. Si può percorrere il sentiero che porta
nella zona più orientale per poi fare uno spuntino e fermarsi
alla Tenuta delle Ripalte oppure sfidare la propria resistenza
nei sentieri nero e blu che rievocano la World Cup ’94 e la
Legend Cup, di estrema difficoltà.
Le attività presenti a Capoliveri offrono opportunità di
noleggiare diverse tipologie di biciclette muscolari o e-bike
che sono la soluzione perfetta che vi permetterà di ammirare
gli scorci unici che si aprono dopo tornanti, salite e discese
mozzafiato. Per chi è appassionato ci sono anche 5 percorsi
Enduro.
foto ©Mariella Ugolini
150
ENJOY ELBA AND THE TUSCAN ARCHIPELAGO 2023
foto ©RobertoSignorini
Le guide esperte, attente alla vostra sicurezza,
vi accompagneranno durante
i vostri tour, disponibili e gentili. I due
tour organizzati “Alla Scoperta delle
Miniere” e “Pedalata Notturna” si sono
rivelati un grande successo e verranno
riproposti nella stagione estiva.
Con il Capoliveri Bike Park non ci si
annoia mai: la varietà delle soluzioni e
delle offerte vi entusiasmerà. Emozioni
senza tempo, per vivere esperienze fra
sport e salute, durante la vacanza, in
tutte le stagioni.
CAPOLIVERI BIKE PARK
The Capoliveri Bike Park in the east of
Elba, offers a unique experience for
lovers of biking. The whole area faces
onto the bays of Lacona and Stella
and is characterized by the wonderful
Mediterranean maquis and the Martian
landscapes of Monte Calamita, where
you can still see the remains of the old
open-cast iron mines.
The Capoliveri Bike Park Association,
run by Maurizio Melis, works hard to
upkeep the routes and the signposting
of the over 100kilometres of practicable
tracks which surround the entire Calamita promontory in a ring. Capoliveri has
a long history in the world of biking and has hosted important events such as the
MTB XC World Cup in 1994. Passion for this sport led to the first Capoliveri Legend
Cup in 2010 and culminated with the organization of the UCI MTB XCM World
Campionships on the 2nd of October 2021. The tracks of the Park offer extraordinary
views and allow you to choose from five routes well marked by colour,
interchangeable with each other and also five Enduro routes. Biking enthusiasts
can tackle simple routes or try out their endurance on more challenging tracks
using the rental service of muscle bikes and e-bikes on site. In addition, the expert
guides of the association accompany cyclists along the thematic tours, ensuring
safety and involvement. With the Capoliveri Bike Park you will never be bored:
timeless emotions, to live an experience of sport and health during your holiday, in
any season.
www.capoliveribikepark.it
foto ©FrancescoLascialfari
foto ©RobertoSignorini
151
Infoelba: un'oasi di servizi e
tecnologie per l’Isola d’Elba
Jacqueline Braschi
Celebre per i suoi paesaggi mozzafiato, la sua storia millenaria
e il mare cristallino, l’Isola d’Elba offre molto più di quanto
l'occhio possa vedere. Ci sono infatti piccole e grandi aziende
che lavorano “dietro le quinte” per creare un'esperienza
indimenticabile per gli ospiti dell’isola e offrire servizi
e tecnologie a coloro che operano nel settore turistico.
Significativo è il caso dell’azienda Infoelba Srl, eccellenza elbana
nel settore informatico e turistico, che contribuisce da 25 anni
a rendere la vacanza all’Isola d’Elba semplice, comoda e smart.
L’azienda è composta da un team di persone tutte elbane che
attraverso la passione per l’isola e la tecnologia, la loro creatività
e la conoscenza delle esigenze dei vacanzieri e degli operatori
turistici, mettono in campo il loro ingegno per creare soluzioni
su misura con tecnologie all’avanguardia.
Nella tua permanenza all’Elba ti sarà capitato di scaricare e
usare le loro app gratuite: Elba Traghetti, Elba Eventi e Elba
Spiagge che offrono informazioni dettagliate su eventi e
manifestazioni, orari dei traghetti e che ti permettono, se
soffia un po’ di vento, di sapere qual è la spiaggia più riparata e
con le migliori condizioni meteo. È proprio il team di Infoelba
infatti ad aver creato l’app Elba Spiagge, dove sono presenti
tutte le spiagge dell’isola, con descrizione, foto, mappa e meteo,
indispensabile per le vacanze sull’isola.
Infoelba ha inoltre sviluppato software di prenotazione online
che semplificano la gestione degli alloggi e dei servizi turistici,
favorendo la connessione tra operatori e ospiti in modo diretto
ed efficace. Durante l’organizzazione della tua vacanza li avrai
probabilmente utilizzati: sistemi per la prenotazione di camere
e case vacanza, acquisto del biglietto del traghetto di tutte le
compagnie di navigazione, software di food delivery.
FastReply CRO e CRM ad esempio è stato realizzato dai
programmatori del team per migliorare e rendere più veloce,
automatizzandole, le comunicazioni dei gestori delle strutture
turistiche con l’obiettivo di agevolare il lavoro e permettere loro
di offrire ai propri clienti le migliori proposte di alloggio, prima,
durante e dopo il soggiorno.
Durante la tua vacanza, se sei venuto con mezzi pubblici, ti sarà
capitato anche di utilizzare l’ultimo progetto ideato da Infoelba:
il sistema di noleggio di e-bike, scooter, auto e altri veicoli, molto
comodo, intuitivo e sicuro. Con un pizzico di nostalgia Infoelba
ha realizzato anche delle ottime guide cartacee, create grazie
a un’infusione di esperienza, conoscenza e amore per l’Isola
d’Elba.
152
ENJOY ELBA AND THE TUSCAN ARCHIPELAGO 2023
Se hai prenotato in hotel o hai noleggiato
uno scooter per scoprire l’Elba in
autonomia, oppure sei hai ordinato uno
dei tuoi piatti preferiti direttamente dalla
spiaggia, è stato quindi anche grazie
al lavoro, silenzioso ma costante, degli
sviluppatori e dei tecnici di Infoelba.
Un'oasi di servizi e tecnologie per l’Isola
d’Elba dove Franco, Emiliano, Carlo,
Jacqueline, Giovanni, Roberta, Marika,
Salvatore e Angelo lavorano con la
missione di migliorare l'esperienza di
vacanza degli ospiti dell’Elba e prendersi
cura anche di te!
INFOELBA: AN OASIS OF SERVICES
AND TECHNOLOGY FOR THE ISLAND
OF ELBA
There are small and large companies
that work ‘behind the scenes’ to
create a memorable experience on
the Island of Elba and to help the
operators in the sector to give the
best services. One of these is Infoelba
Srl, an Elban excellence in the IT
and tourism sectors, which for 25
years has contributed to making
holidays on Elba simple, affordable
and smart: a team of Elban people
who put their ingenuity into play to
create customized solutions with
cutting-edge technology. Their free
apps: Elba Traghetti, Elba Eventi
and Elba Spiagge give detailed
information about ferry timetables,
events and exhibitions, and when it
is windy, to know which is the most
sheltered beach with the best weather
conditions. In fact, it is the Infoelba
team that have created the App Elba
Beaches with all the beaches of the
island giving a description, photos,
map and the weather, essential for
Viale Teseo Tesei 12 - 57037 Portoferraio LI
Tel. +39 0565 918864
www.infoelba.org
holidays on the island.
It has also developed online
booking software that simplifies the
management of accommodation
and tourist services, facilitating the
connection between operators and
guests: systems for booking rooms and
holiday flats, purchasing ferry tickets
from all the shipping companies and
food delivery software.
For example, FastReply was developed
by the team’s programmers to improve
and speed up the communication
of the managers of tourist facilities,
automating them, aiming to simplify
the work and offer the customers
the best options for accommodation
before, during and after their stay. For
those who come without a car, Infoelba
has activated a safe, convenient rental
system of e-bikes, scooters, cars and
other vehicles. With a hint of nostalgia,
Infoelba has also produced excellent
paper guides, created thanks to an
infusion of experience, knowledge and
love for the Island of Elba.
If you have booked a hotel or rented a
scooter to explore Elba independently,
or if you have ordered one of your
favourite dishes directly from the
beach, it was thanks to the silent,
constant work of the developers and
technicians of Infoelba. It is an oasis
of services and technology for the
Island of Elba where Franco, Emiliano,
Carlo, Marika, Salvatore and Angelo
work with the mission to improve the
holiday experience and to take care of
guests coming to Elba.
foto ©InfoElba
LIFESTYLE 153
154 ENJOY ELBA AND THE TUSCAN ARCHIPELAGO 2023
Enjoy
Food and Wine
foto©FrancescoLascialfari
FOOD AND WINE 155
Ristorante
Salegrosso
A.T.
foto ©FrancescoLascialfari
Si respira aria nuova al ristorante Salegrosso in Piazza della
Vittoria, fronte mare a Marciana Marina.
Un tocco di buon gusto con i nuovi arredi di design, i
tovagliati sobri, moderni ed eleganti, tutto coordinato
con i bei piatti di ceramica, che sembrano opere d’arte,
dove troneggiano i sapienti accostamenti di gusto e
colore di Iradukunda Guy, il nuovo chef che ha imparato
il mestiere nei ristoranti stellati ed è riuscito a coniugarla
con la semplicità e la genuinità tutta elbana. Lui, che ha
vissuto fra l’Africa e il Belgio, sa bene come attingere dal
meglio di culture diverse e, curioso e intelligente, scopre
contemporaneamente un’ isola piena di profumi e di
nuovi ingredienti che si diverte a sperimentare con la “sua”
squadra in cucina: giovani e pieni di passione per il proprio
mestiere. Si vede dal menù che cambia ogni mese perché
segue il ciclo della natura ed usa i prodotti che si trovano
al mercato o che arrivano con le barche dei pescatori.
Certamente troverete prodotti locali, ma visti con gli occhi
di chi conosce, nonostante la giovane età, le nuove tendenze
d’Europa e del mondo.
Coraggiosa la scelta di Cristiano e Andrea che hanno
rivoluzionato il locale, la cucina, il servizio, perché hanno
creduto in questa nuova sfida, investendo in gusto e
modernità. Ben meritato il posto sulla Guida Michelin dal
2020. Da gustare, secondo la stagione, il bollito di mare con
caviale e scarola grigliata; o il risotto alla crema di spinaci
crostacei del giorno e la loro Bisque; o la Ceviche, da Lima
alla Marina, con pescato del giorno, leche de tigre al sedano
e peperoncino, cipolla dolce in aceto e olio al basilico;
oppure fra i dessert il Matcha cotta, kiwi in osmosi e menta
156 ENJOY ELBA AND THE TUSCAN ARCHIPELAGO 2023
o gli imperdibili dolci al cioccolato, che di cioccolato i Belgi
ne sanno molto. Selezionata e raffinata la carta dei vini.
Il sorriso vigile ed accogliente, la premura di Cristiano e
di Andrea, il sorriso di Guy che spunta dalla cucina per
spiegarvi con la morbida calma degli Africani che l’Elba lo
ha stregato, sono quel plus di emozioni che vi porterete a
casa insieme ai sapori dell’Isola.
SALEGROSSO RESTAURANT
The Salegrosso restaurant has a new touch of charm with
designer furnishings, tasteful, elegant table linen, all
coordinated with beautiful ceramic plates that look like
works of art, dominated by the skilful combinations of
taste and colour by Iradukunda Guy, the new chef who has
lived between Africa and Belgium. He draws from different
cultures while at the same time discovering an island full
of scents and new ingredients that he is having fun experimenting
with ‘his’ team in the kitchen. The menu changes
every month because it follows the cycle of nature and uses
products that are found at the market or that come in with
the fishing boats.
It has been a courageous choice by Cristiano Adriani and
Andrea Murzi who have transformed the place, the cuisine,
the service: a well-deserved place in the Michelin Guide
since 2020. According to the season, it is worth tasting the
boiled seafood with caviar and grilled escarole, or try the
risotto with creamed spinach, crustaceans of the day and
their bisque. The desserts are excellent, unbeatable the
chocolate one. The wines are carefully chosen and sophisticated.
Guy will appear from the kitchen to explain with that soft
tranquility of the African that Elba has bewitched him and
that he would like you to taste the flavours of the island
mixed with what he has learned in his travels.
Piazza della Vittoria 14 - 57033 Marciana Marina
Tel +39 0565 996862
FB: Salegrosso Ristorante
FOOD AND WINE 157
G.L.
Bar Cafè Lorenzo-
foto ©FrancescoLascialfari
Affacciato sulla piazzetta principale di Marciana Marina, il Bar
Caffè Lorenzo è il salotto ideale per ammirare la sobria eleganza
della Chiesa di Santa Chiara d'Assisi, protettrice del borgo
marinaro, facendosi accarezzare dai raggi del sole. L'elegante
atmosfera degli arredi interni e dei tavoli esterni, tra i quali si
muove il personale in modo veloce, professionale e sempre
gentile accoglie tutto l'anno i clienti per il “buongiorno” del
mattino con le colazioni per cui il locale è famoso. Qui si può
scoprire l'affabilità genuina degli isolani iniziando la giornata
con cornetti fragranti, paste fresche e cappuccini cremosi che
lasciano il caratteristico “baffo”. Il caffè Lorenzo è rinomato
anche per gli aperitivi: il ricco buffet che accompagna i cocktail
è preparato ogni giorno con prodotti naturali e solletica il palato
dei clienti con generosi assaggi di piatti locali. Vanto del Caffè
Lorenzo è anche il vasto assortimento di gin, whiskey e rum
che si possono gustare dopo cena: l'ideale per passare delle
serate estive in compagnia, immersi nella simpatica “movida”
marinese.
COFFEE BAR LORENZO
Sitting in the main square of Marciana Marina, Coffee Bar
Lorenzo is the ideal spot for admiring the simple elegance of
the Church of Santa Chiara di Assisi. The friendly staff move
swiftly and professionally among the outdoor tables and in the
elegant atmosphere of the interior furnishings, welcoming
customers all year round with a “good morning” greeting. The
coffee bar is famous for the breakfasts with fragrant croissants,
fresh pastries and creamy cappuccinos that leave you with the
typical moustache. Lorenzo’s Coffee Bar is also well known
for its aperitifs with a good selection of local dishes to taste
that accompany the cocktails. They are also proud to present a
wide assortment of gin, whisky and rum that can be enjoyed in
company, in the friendly nightlife of the village.
Bar Cafè Lorenzo
Piazza Vittorio Emanuele, 26, 57033 Marciana Marina LI
Tel: +39 347 3649171
FB: Bar Cafe Lorenzo
158 ENJOY ELBA AND THE TUSCAN ARCHIPELAGO 2023
foto ©AdrianoLocci
G.L.
Osteria Vizio Antico
Affacciato sulla piazza “della Chiesa”
a Marciana Marina, il ristorante Vizio
Antico è una meta ambita per chi
desidera mangiare bene e godere della
vista su una dei luoghi più suggestivi
dell’antico borgo marinaro, a un passo
dal lungomare.
La passione e l'impegno del
proprietario, Massimiliano Giaccone,
si riflettono nei dettagli del locale:
nella sala sono infatti esposti gli
ingredienti, pronti per essere presi e
preparati al momento.
La chef Sara Romano, originaria
dell'isola, nonostante la giovanissima
età si distingue in cucina grazie alla
sua esperienza. Mantenendo una linea
tradizionale propone delizie di pesce
assolutamente da provare. Squisiti gli
gnocchi al grano cotto, rigorosamente
fatti in casa, al ragù bianco di
calamari o la zuppa di molluschi e ceci
con pane tostato.
Eccellenza del locale sono le pizze e
le schiaccine preparate da Pasquale
Pianese, pizzaiolo appassionato e
creativo. Gli impasti lavorati alla
perfezione e le pizze appena sfornate
soddisfano i palati più esigenti,
grazie anche alla varietà del menù. La
Maremoto Marinese e la Vizio Antico,
dove spicca il sapore della burrata,
sono una vera delizia per il palato.
Per gustare del cibo di ottima
qualità, in un ambiente piacevole e
accogliente,
dove il personale è disponibile, veloce
ed attento alle richieste degli ospiti, il
Ristorante Vizio Antico è sicuramente
una tappa obbligatoria.
VIZIO ANTICO
The Vizio Antico restaurant overlooks
the main square of Marciana Marina, a
popular place for good dining, enjoying
a charming perspective of the ancient
fishing village. The enthusiasm and
commitment of the owner, Massimiliano
Giaccone, are reflected in the details
of the restaurant: the ingredients
are displayed in the dining room ready
to be freshly prepared.
The young chef from Elba, Sara
Romano, maintains the traditions by
offering delicious fish dishes.
You simply must try the pizzas and
schiaccine which meet every taste
thanks to the variety of the menu
and the experience of the pizza chef,
Pasquale Pianese.
Piazza Vittorio Emanuele, 14
57033 Marciana Marina LI
Tel: +39 0565 904433
FB: Vizio Antico
FOOD AND WINE 159
Bar Caffè Il Tempo
A.T.
Piazza della Vittoria 24
57033 Marciana Marina LI
FB: Bar Caffè il Tempo
Tel. +39 327 0455031
Cent’anni fa si chiamava Caffè Il
Tempo ed era l’unico bar, proprio sul
lungomare di Marciana Marina, fra la
spiaggia e Piazza della Chiesa, dove
tutti i Marinesi, dopo le fatiche del
giorno, andavano a riposarsi, giocare
a carte e condividere un fiasco di vino.
Lo si trova nelle vecchie foto che mostrano
il ritmo lento della vita di paese,
fra barche, reti da pesca, asini e botti di
vino. Da allora di tempo ne è passato
parecchio prima che Luca Romano
riportasse l’antico nome sull’insegna
di quello che negli anni ’50 con il boom
turistico era diventato il Bar Roma. Un
omaggio prima di tutto ai suoi nonni
che lo avevano acquistato nel 1930,
quel fondo fra cantieri e calafati, gozzi
e pescatori, e che oggi continua ad
essere un riferimento per gli abitanti
e per i numerosi ospiti di Marciana
Marina. Dopo aver fatto esperienza in
vari alberghi rinomati dell’isola, Luca
ha rinnovato il Bar, ne ha valorizzato
l’immagine, prepara piatti gustosi, a
partire dalla colazione della casa che
va dai dolci artigianali al salato, fino
all’apericena, guardando il mare oltre
ai giardinetti là davanti. Il menù propone
drink e cibi sfiziosi, conditi con
musica e simpatia. Grazie alla ricca
selezione di spirits ed all’esperienza
Luca propone cocktail imperdibili. Per
i grandi eventi il maxischermo regala
un’atmosfera di famiglia e sembra di
trovarsi fra amici, seduti in salotto.
Una sosta imperdibile per chi arriva da
fuori per godersi il fresco e la calma del
paese più piccolo dell’isola.
COFFEE BAR IL TEMPO
One hundred years ago it was called Il
Tempo Coffee Bar and it was the only
bar, right on the seafront of Marciana
Marina between the beach and the
Church Square, where all the villagers,
after the day’s work, went to play cards
and share a flask of wine. After two
generations, Luca Romano has brought
back the original name after the
tourist boom of the 1950s when it had
become Bar Roma. First and foremost,
it is a tribute to his grandparents who
had bought it in 1930 and even now,
it continues to be a landmark for the
people of the village and for the many
guests who visit. Luca has renovated
the bar and updated its image; starting
with breakfasts, it is all new. Breakfast
ranges from homemade cakes to savoury
options, to the aperitif-dinner in
the evening, looking over the gardens
to the sea ahead. The menu offers
drinks and tempting food, seasoned
with music and friendliness.
foto ©FrancescoLascialfari
160 ENJOY ELBA AND THE TUSCAN ARCHIPELAGO 2023
My Pokè
A.T.
My Pokè, dalla sua apertura lo scorso
anno sul lungomare di Marciana
Marina, ne ha fatta di strada. Vincente
la formula del cibo semplice e genuino,
che si ispira alla cucina hawaiiana,
nata dalla fusione della cucina
cinese, filippina, giapponese, coreana,
polinesiana, ai tempi delle colonie
portoghesi. Un esperimento così
riuscito che quest’anno aprirà anche a
Marina di Campo in Via Marconi.
Salute e gusto vanno a braccetto:
“Mangiare sano non è mai stato così
gustoso”. Tutti gli ingredienti sono
freschissimi, tagliati sul momento, la
scelta è molto variegata, ognuno può
comporsi il piatto come preferisce,
con i gusti e i colori che ama. Dietro
c’è uno studio sui valori nutrizionali,
sulla ricerca dei prodotti, sull’abbinamento
giusto, perché c’è chi preferisce
una alimentazione maggiormente
proteica, chi invece è assolutamente
vegetariano.
A base di cereali, riso di tutti i tipi, insalatine
appena colte, quinoa, legumi,
ma anche pesce freschissimo abbattuto,
tofu, feta, pollo, frutta e verdure
crude fresche. Gustosi anche i topping
a base di EVO, riduzione di aceti
balsamici, aceto di riso, salsa di soia, i
tipici condimenti per sushi, e ancora
alga kombu, mirin, edamame, cipolla
croccante, bacche di gogj, semi, zenzero. E molto altro ancora.
Se andate in spiaggia alla Marina o a Campo, passate di lì per la vostra porzione di
salute. Se volete organizzare invece un giro in barca, prenotatevi un piatto pronto
senza problemi di cambusa. Se invitate amici a casa vostra e non avete voglia di
stare ai fornelli, passate alla Pokeria, basta prenotare con whatsapp, e troverete il
pacchetto pronto. Se invece amate Marciana Marina o la spiaggia fine di Campo
e volete godervi il panorama, basta sedersi in riva al mare, con la vostra bowl in
mano, sulle panchine o sulla “murella” dalla quale godervi due dei più caratteristici
borghi elbani, con i loro orizzonti indimenticabili che fanno sognare.
MY POKÈ
My Pokè opened last year on the seafront of Marciana Marina. It serves simple,
genuine food inspired by Hawaiian cuisine with a fusion of Chinese, Filipino, Japanese,
Korean and Polynesian cuisines. All the ingredients are very fresh, diced
on the spot with a varied choice; everyone can compose his dish as he prefers.
Behind it there is a study of nutritional values and product research.
You can put your bowl together with cereals, all types of rice, freshly picked
lettuce, quinoa, pulses, but also very fresh blast-chilled fish, tofu, feta cheese,
chicken, fresh raw fruit and vegetables. The oil EVO-based toppings are tasty,
also the reduction of balsamic vinegar, rice vinegar, soy sauce, typical sushi seasonings
as well as kombu seaweed, mirin, edamame, crunchy onion, goji berries,
seeds and ginger. And much more. If you are going to the beach or have planned
a boat trip, drop in here for your portion of health.
Viale Margherita, 56
57033 Marciana Marina LI
Tel: +39 327 045 5031
+39 377 3161785
Via Marconi 25
57034 - Marina di Campo
Tel. +39 327 0455031
FB. mypoke.elba
IG. mypoke_elba
foto ©FrancescoLascialfari
FOOD AND WINE 161
Ristorante
Capo Nord
G.L.
Affacciato sui ciottoli bianchi e levigati
della spiaggia della Fenicia a Marciana
Marina si trova il ristorante Capo Nord.
Nato nel 1958, quando i primi turisti
si avventuravano sull’Isola, il locale si
è trasformato nel tempo diventando
prima una “ rotonda sul mare”, infine
prestigiosa meta per gli amanti della
cucina locale, soprattutto di pesce.
In un ambiente elegante ed accogliente,
dove il pavimento ricavato dal
legno degli antichi gozzi dei pescatori
si accompagna alla raffinatezza della
cristalleria e delle porcellane, si muove
Tommaso, giovane rappresentante
della terza generazione della famiglia
Adriani. Assieme a lui il padre Attilio
accoglie i numerosi clienti con cortesia
e disponibilità, consigliando le specialità
del menù e gli abbinamenti con i
pregiati e numerosi vini, anche locali.
La cucina proposta è una sapiente
fusione di tecniche innovative e di
ingredienti sempre freschi: la cura dei
dettagli e l'attenzione alle esigenze
dei clienti con intolleranze alimentari
rendono i piatti presentati accessibili
a tutti, sia nel menù degustazione che
nel menù tradizionale, con proposte
sempre gradite per il palato e per la
vista.
Sono ottimi ad esempio la razza in
court bouillon, gli spaghetti al ragù di
polpo alla maniera di mamma Fillide e
le preparazioni con pesce di giornata: il
dentice con carciofi arrosto e in crema
e riduzione di Vermentino dell'Elba è
delizioso. Assolutamente da provare
i dessert abbinati a vini e liquori al
bicchiere.
Punta di diamante del ristorante è
la terrazza panoramica, appoggiata
sulle ghiaie della spiaggia, dalla quale
è possibile ammirare spettacolari tramonti
sull'isola di Capraia che affiora
come per magia all'orizzonte. Quando
il cielo si tinge di tonalità rosate e
arancioni l'esperienza enogastronomica
si unisce alla bellezza della natura,
regalando ai clienti un' immersione
nella cultura locale ed un'esperienza
da raccontare.
162 ENJOY ELBA AND THE TUSCAN ARCHIPELAGO 2023
foto ©FrancescoLascialfari
RESTAURANT CAPO NORD
Overlooking the white, smooth pebbles of the Fenicia beach
in Marciana Marina, sits the Capo Nord Restaurant, a celebrated
venue for those who enjoy local cuisine, particularly
fish.
Thomas, a young representative of the third generation of
the Adriani family, moves around this elegant, welcoming
setting. Alongside him, his father Attilio give their many
customers a courteous, friendly welcome.
The cuisine offers a skilful fusion of innovative techniques
and always fresh ingredients: excellent preparations using
fish of the day.
foto ©CapoNord
The jewel in the crown of this restaurant is the panoramic
terrace; from its position sitting on the pebbles of the beach,
you can admire spectacular sunsets over the Island of
Capraia.
foto ©FedericoSerradimigni
Ristorante Capo Nord
Localita' La Fenicia, 57033 Marciana Marina LI
Tel: +39 0565 996983
Sito web: www.ristorantecaponordelba.it
Email: info@ristorantecaponordelba.it
FOOD AND WINE 163
Ristorante Pizzeria
Da Beppe
G.L.
Il Ristorante Pizzeria da Beppe è una
piccola gemma che si affaccia sul porto
turistico di Marciana Marina. I tavoli
disposti sulla pedana esterna, arredati
con semplicità e cura, guardano la
torre degli Appiani mentre si respira
l'atmosfera rilassante e informale,
tipica del locale ampliato e rinnovato
quest’anno con eleganti spazi interni.
Non è solo la vista a rendere questo
ristorante un luogo speciale: ottima
anche la cucina. Lo chef seleziona
ingredienti di prima qualità che vengono
lavorati con cura e trasformati in
specialità di mare e di terra: primi e secondi
vi conquisteranno con il loro sapore
intenso e autentico. Le pizze sono
invitanti, ottime per impasto e farcitura
e disponibili anche da asporto: si può
scegliere di gustarle sulla spiaggia con
i piedi nell’acqua. A “condimento” del
tutto la simpatia dello staff, a partire
da Beppe, che dà nome al locale, e dalla
moglie Barbara. Il personale è alla
mano e sempre cortese, pronto a raccontare
il menù: professionali, sempre
con il sorriso sulle labbra, sanno creare
il contesto ideale per cene piacevoli,
accompagnate da ottimi vini.
Insieme al sapore del mare, a portata di
“naso”, tornerete a casa con il ricordo di
un’accoglienza speciale.
The Restaurant and Pizzeria Da Beppe
is a gem overlooking the pretty little
harbour of Marciana Marina. On their
outdoor terrace, the tables