PS_1972-1973_031
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6. musica sinfonica<br />
trenta<br />
sala della filarmonica<br />
giovedì , 8 febbraio - ore 21
Programma<br />
SIBELIUS<br />
IP5<br />
Concerto per violino e orchestra op. 47<br />
Allegro moderato<br />
Adagio di molto<br />
Allegro, ma non tanto<br />
TSCHAJKOWSKIJ<br />
Sinfonia n. 5 in Mi minore, op. 64<br />
Andante<br />
Andante cantabile, con alcuna licenza<br />
Valse (Allegro moderato)<br />
Finale (Andante maestoso)<br />
Violinista<br />
SALVATORE ACCARDO<br />
Direttore<br />
ANTONIO JANIGRO
Antonio Janigro<br />
nato a Milano, ha compiuto gli studi musicali al Conservatorio<br />
della sua città con il violoncellista G. Crepax, proseguendoli<br />
poi all'Ecole normale de musique di Parigi con Alexanian<br />
e Casals. Vincitore di sei concorsi nazionali ed internazionali,<br />
ha compiuto innumerevoli tournées in Europa, Asia, Africa e<br />
Americhe e ha dato numerosi concerti, in duo con pianisti<br />
quali Lipatti, Badura-Skoda, Ciccolini, Demus, Zecchi e con i<br />
più grandi direttori d'orchestra (Abbado, Celibidache, Leinsdorf,<br />
Sawallisch ed altri ancora), riscuotendo ovunque calorosi successi.<br />
Dal 1939 al 1953 è stato titolare della Classe superiore di violoncello<br />
al Conservatorio di Zagabria; in seguito è stato direttore<br />
stabile dell'orchestra Radio-TV di Zagabria, fondando contemporaneamente<br />
il complesso de "I solisti di Zagabria" che<br />
ha diretto e con il quale si è esibito solisticamente dal 1954<br />
al 1967.<br />
Chiamato nel 1965 a dirigere l'orchestra dell'Angelicum, è dal<br />
1968 direttore stabile dell'Orchestra da Camera di Radio Saar,<br />
con la quale ha compiuto tournées trionfali in Europa e negli<br />
Stati Uniti. Dal 1965 è anche titolare della Classe di perfezionamento<br />
di violoncello al Conservatorio Schumann di Dusseldorf.<br />
Ha ottenuto numerosi riconoscimenti : tra gli altri la Medaglia<br />
Henriette Cohen (Londra 1957) e il 1° premio del disco (Buenos<br />
Aires) .
Salvatore Accardo<br />
nato alla fine del 1941, iniziò lo studio del violino all'età di<br />
sei anni alla scuola di Luigi d'Ambrosia diplomandosi al Conservatorio<br />
di Napoli.<br />
Non ancora quattordicenne iniziò la sua brilalntissima carriera<br />
vincendo numerosi concorsi internazionali. Quello di Vercelli<br />
(1955). il Concorso Internazionale di Ginevra (1956). il Premio<br />
dell 'Accademia Chigiana (1957), il Trofeo Primavera della A.A.I.<br />
e sempre nel 1958 il 1° premio assoluto al Concorso Internazionale<br />
" N. Paganini " di Genova.<br />
Ha tenuto concerti in tutto il mondo, non esclusi i Paesi dell'Est<br />
come la Russia , I 'Ungberia, la Cecoslovacchia. Dovunque<br />
ha riportato strepitosi successi di pubblico e di critica.<br />
Numerosi premi nazionali ed internazionali : il " Diapason d'oro" ,<br />
la " Maschera d'argento", " Campioni a Campione", il " Viotti<br />
d'oro", " Il termometro del successo", il " Grifo" , " il Sipario",<br />
ecc.<br />
Notevole la sua attività discografica (RCA Italiana) per la quale<br />
ha vinto il Gran Premio del Disco con il concerto di Viotti.
NOTE AL PROGRAMMA<br />
JEAN SIBELIUS - Concerto per violino e orchestra in re minore<br />
op. 47<br />
Composto nel 1905, il concerto per violino di Sibelius riassume<br />
le aspirazioni giovanili dell'autore che avrebbe desiderato<br />
diventare un virtuoso del violino. La romantica tonalità di re<br />
minore, il grande rilievo della parte solistica esprimono compiutamente<br />
l'intenzione di Sibelius di riallacciarsi alla grande<br />
tradizione ottocentesca del concerto per violino.<br />
De i tre movimenti, il primo, che presenta un po' il carattere<br />
di una avventurosa ballata nordica, è indubbiamente il più<br />
riuscito.<br />
Sui tremoli degli archi il violino espone un ampio tema in 2/ 2<br />
che viene subito ampliato e proseguito in forma di cadenza<br />
virtuosistica. L'orchestra espone poi un secondo tema in 6/ 4<br />
che ha quasi il carattere di un interludio sinfonico. Riappare<br />
quindi lo strumento solista per esporre un terzo tema molto<br />
cantabile all'acuto. La ripresa dell'orchestra, finalmente presente<br />
con tutta la sua ampiezza, dà luogo ad un secondo interludio<br />
sinfonico di carattere drammatico e via via più delicato.<br />
Lo sviluppo a questo punto è affidato originalmente alla cadenza<br />
del violino che nelle sue ultime battute viene ricondotta<br />
dal disegno contrappuntistico dei fagotti alla riesposizione .<br />
L'Adagio molto in si bemolle inizia con una introduzione grave<br />
e raccolta dei clarinetti e degli oboi che preparano la bella<br />
melodia del violino solo. Dopo questa esposizione un po'<br />
statica l'Adagio evolve in un crescendo di intensità fino a<br />
raggiungere la più alta concentrazione passionale nella figura<br />
melodica ascendente sottolineata meravigliosamente dal solista.<br />
E' un episodio giustamente celebre in cui la vena melodica<br />
un po ' facile di Sibelius aderisce pienamente all'immagine di<br />
una natura nordica trasposta con evidenza quasi visiva nel componimento<br />
musicale.<br />
L'Allegro ma non tanto che conclude il concerto è tutto affidato<br />
a una grande vivacità ritmica realizzata con un disegno<br />
ostinato distribuito fra i timpani e gli archi. Su questo sfondo<br />
si staglia ancora una volta la parte del violino impegnata<br />
nella realizzazione di rapide figurazioni.<br />
Dileguatisi il lirismo e la cantabilità rapsodica dei due primi<br />
movimenti, il finale si rivela un po ' monotono, non essendo l'invenzione<br />
ritmica particolarmente congeniale a Sibelius.<br />
PETER ILIC CIAIKOVSKI - Sinfonia n. 5 in mi minore op. 64<br />
Analogamente e forse ancor più delle sinfonie IV e VI , la V<br />
di Ciaikovski esprime quel carattere programmatico che inerisce<br />
un po ' a tutta la musica del compositore russo. Va specificato<br />
però che il carattere programmatico nella musica di
Ciaikovski, e particolarmente negli ultimi lavori sinfonici, si<br />
precisa in un senso autobiografico che riassume e conclude<br />
nella sua struggente ingenuità le aspirazioni ideali dell'ormai<br />
declinante stagione romantica.<br />
Un quaderno di appunti di Ciaikovski contiene uno schizzo<br />
alquanto frammentato del programma interiore della V sinfonia;<br />
in esso si legge: •Programma del I Movimento della sinfonia:<br />
Introduzione. Intera sottomissione al destino, o ciò che<br />
è lo stesso, alle volontà insondabili della provvidenza. Allegro<br />
I) Mormorii, dubbio, lamenti, rimprovero contro ttt [tre<br />
croci nel testo]. Il) Devo gettarmi nelle braccia della credenza???•.<br />
In un angolo del quaderno sta poi scritto: • Un programma<br />
superbo, se solo fossi capace di realizzarlo!•.<br />
La tessitura autobiografica dell'opera, che la fa assomigliare a<br />
un • Journal intime• di tipo gidiano, è realizzata meravigliosamente<br />
da un 'idea centrale che imprime il proprio sigillo spirituale<br />
a tutto il componimento e anche per questo concetto<br />
fondamentale è possibile rintracciare un documento esplicativo<br />
dell'autore. In una lettera all'amica van Meck Ciaikovski scrive:<br />
«Quando vedo gli autoritratti dei pittori italiani, mi domando<br />
con quali mezzi noi musicisti potremmo creare un autoritratto.<br />
Da se stessi si potrebbe ricavare un unico tema come da<br />
Amleto o da Romeo , ma un unico tema non è un componimento<br />
musicale. Così il nostro io spirituale non si lascia ritrarre,<br />
ma si limita ad indicare la nostra esperienza interiore<br />
e il nostro io non potrebbe musicalmente essere null'altro che<br />
un'idea fissa nel senso di Berlioz•.<br />
Emergono da questo documento le direzioni fondamentali nelle<br />
quali si muove l'autobiografismo musicale di Ciaikovski: il tema<br />
unico, l'idea fissa e il modello di Berlioz.<br />
Accostando la V sinfonia di Ciaikovski alla Sinfonia Fantastica<br />
si nota subito come l'autobiografismo alla francese di Berlioz<br />
sia nella sua veemente eloquenza letteraria assai lontano<br />
da quello interiore e dolente del compositore russo che nella<br />
sua ricorrente e contrastata monotonia si estende all'infinito<br />
simile ad uno sconfinato paesaggio russo.<br />
Questa idea centrale, motivo dominante dell'intero componimento,<br />
appare in forma di introduzione all'inizio della sinfonia,<br />
esposta dai clarinetti al grave e ricomparirà alternativamente<br />
in tutti e quattro i movimenti. Va precisato però che si tratta<br />
di un motivo dominante usato anche come elemento di contrasto,<br />
e non di un principio unificatore come quello della levigata<br />
e paradisiaca ciclicità frankiana . li I e il IV movimento<br />
nella loro ampiezza e densità sono come due solide pareti<br />
fra cui si collocano gli episodi più lievi e leggiadri dell'Andante<br />
e del Valzer del lii movimento.<br />
Dopo il celebre episodio introduttivo il I movimento • Allegro<br />
con anima» è nella parte principale caratterizzato da un tema<br />
di «Berceuse» in 6/ 8 che trattiene e prolunga con la sua melodia<br />
ben articolata l'impressione malinconica che abbiamo provato<br />
all'inizio. Attraverso le ripetizioni del tema principale nei<br />
vari gruppi strumentali dell'orchestra si giunge all 'appassionato<br />
fortissimo. Lo sviluppo è grandioso e infiorato da elementi<br />
contrappuntistici nei quali gli esegeti più zelanti hanno voluto<br />
scorgere un riflesso dell 'esperienza didattica di Ciaikovski professore<br />
di armonia e contrappunto al conservatorio di Pietroburgo.<br />
Alla innegabile laboriosità del I movimento segue la bellezza<br />
struggente dell'Andante che è indubbiamente fra le pagine più
ispirate di Ciaikovski. Il bellissimo tema in re maggiore, esposto<br />
dal corno e dal violoncello, presenta una straordinaria somiglianza<br />
col tema, anch 'esso in re maggiore, dell'Andante<br />
cantabile della -IX sinfonia di Beethoven , ma si tratta di una<br />
somiglianza puramente letteraria, chè dal medesimo disegno<br />
melodico si sprigionano atmosfere completamente diverse. Luci<br />
più cupe e vespertine avvolgono la melodia ciaikovskiana , mentre<br />
quella di Beethoven sembra lievitare da nitide trasparenze<br />
mattinali. All 'ampio e commosso disegno lirico subentra<br />
un secondo tema vigoroso e quasi trionfale in confronto al<br />
precedente. Viene poi intercalata l'idea fondamentale che interrompe<br />
il flusso lirico; la tromba esponendola, sembra conferirle<br />
un carattere eroico e risoluto. Il primo tema riappare sostenuto<br />
contrappuntisticamente e in questa forma acquista un 'evidenza<br />
ancora più struggente ; ritornano ancora il secondo tema<br />
e l'idea fondamentale.<br />
Nel lii movimento al posto del tradizionale Scherzo troviamo<br />
un Valzer che è come l'immagine illanguidita e galantemente<br />
mascherata del celebre tema dell'Andante. Anche in questo<br />
episodio di transizione risuona l'idea fondamentale che incerta<br />
e sfumata conclude il lii movimento.<br />
Il movimento finale è strutturalmente il più complesso della<br />
sinfonia, perfino un po ' incoerente nell 'alternarsi incessante<br />
dei temi e delle reminiscenze tematiche. Anche in esso c'è<br />
un 'ampia introduzione rappresentata dall'idea fondamentale esposta<br />
dagli archi nella tonalità di mi maggiore. Essa viene ripetuta<br />
ed ampliata con fanfare e festosi accordi degli ottoni.<br />
Risuona poi il tema principale su un vigoroso ed incalzante disegno<br />
ascendente del basso a cui segue un controtema ch e<br />
si riallaccia alla melodia del corno nell'Andante. Seguono poi<br />
ancora l'idea principale e, lievemente variato, il primo tema<br />
in forma di sviluppo. Le tessere del mosaico si fanno po i<br />
ancora più fitte rivelando ulteriori ed implicite analogie finchè<br />
la Coda ripropone il primo tema del primo movimento affermando<br />
così una ciclicità un po ' rapsodica, ma straordinariamente<br />
efficace.<br />
Enzo Restagno
Prossimo concerto<br />
24 febbraio<br />
Direttore: HANS STADLMAIR<br />
Violista: DINO ASCIOLLA<br />
Musiche di : Mendelssohn, Hindemith, Schumann
Ò. musica sinfonica<br />
trento<br />
sala della filarmonica<br />
giovedì , 8 febbraio - ore 21