PS_1974-1975_079
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14.
nuova musica
neue musik
balzano - bozen
conservatorium "monteverdi "
lunedì , 28 aprile - ore 10.30
montag , 28. aprii - 10 .30 uhr
Programma - Programm
TURCHI
Piccolo concerto notturno
Arioso I (Largamente)
Interludio I (Allegro misterioso)
Arioso Il (Lento)
Interludio Il (Tempo di marcia)
Arioso lii (Largo)
SCHOENBERG
,,.. ,. J
t::_ ',
Klavierkonzert Op. 42
Concerto per pianoforte op. 42
WEILL
il r r
)
Kleine Dreigroschenmusik, fur Blasorchester - per fiati
Suite aus der "Dreigroschenoper"
Suite da « L'opera da tre soldi»
STRAWINSKY
Scherzo a la russe
Circus Polka
Pianista - Pianist
BRUNO MEZZENA
Direttore - Dirigent
HERMANN MICHAEL
Hermann Michael
nato a Schwiibisch Gmiind nel 1937, ha studiato presso la scuola superiore di musica
di Stoccarda, frequentando in seguito i corsi di direzione d'orchestra di Hans
Swarowski a Bruxelles, di Herbert von Karajan a Berlino e il corso ,internazionale di
interpretazione di ,Rafael Kubelik. Contemporaneamente ha frequentato le facoltà di
scienze, germanistica e filosofia all'Università di Berlino.
Nel 1961 ha partecipato al Concorso di direzione d'orchestra • G. Cantelli • ottenendo
il primo premio.
Dal 1962 al '64 è stato assistente di von Karajan all'Opera di Stato di Vienna, nel
1965 è stato nominato direttore del Teatro dell'Opera di Francoforte e dal 1968 è
primo direttore del Teatro dell'Opera di Brema.
Dal 1971 dirige le più importanti orchestre europee: a Berlino, Amburgo, Torino,
Roma, Venezia, Londra, Salisburgo, come pure di diverse stazioni radiofoniche.
geboren in Schwiibisch Gmiind im Jahr 1937, studierte 1956-60 an der Stuttgarter
Musikhochschule -und nahm spiiter an einem internationalen Dirigentenkurs unter
Hans Swarowsky in Briissel, an zwei Dirigentenpraktika unter Herbert von Karajan
in Berlin und an einem internationalen lnterpretationskurs fiir Orchesterdirigenten
unter Raphael Kubelik teil. Dazwischen liegen Jahre des Dirigentenstudiums am
Stiidtischen Konservatorium sowie des Studiums der Naturwissenschaften, Germanistik
und Phi losophie an der Freien Universitiit Berlin. 1961 wurde Michael erster und
alleiniger Preistriiger beim internationalen "Cantelli-Wettbewerb" fiir Orchesterdirigenten.
Von 1962-64 war er Kapellmeister und Assistent Herbert von IKarajans an
der Wiener Staatsoper, wurde 1965 Dirigent an der Frankfurter Oper und ist seit
1968 Generalmusikdirektor in Bremen.
Seit 1971 enthaltet er eine rege Konzerttiitigkeit, bei der er, um nur die wichtigsten
zu nennen, mit folgenden Orchestern aufgetreten ist: 8erliner Philharmoniker,
Hamburger Symphoniker, Philharmonisches Staatsorchester iBremen, "Teatro Regio",
Turin, Accademia S. Cecilia, Rom, Triester Philharmoniker, Teatro ".La Fenice",
Venedig, London iPhilharmonic Orchestra, Mozarteum-Orchester, Salzbu rg, sowie mit
zahlreichen rRundfunkorchestern .
Bruno Mezzena
nato a Trento, si diplomò sotto la guida di Nunzio M ontanari, a soli 15 anni, al Conservatorio
« Be nedetto Marcello • di Venezia con 1 O e lode. In seg uito si perfezionò
con Marguerite Long, Ni no Rossi, Tito Aprea e Arturo Benedetti Michelangeli. Nel
1952 si diplomò in musica corale e nel 1962 in composizione al Conservatorio
• Claudio Monteverdi • di Bolzano.
Egli ha al suo attivo un grande numero di recitals e concerti con orchestra ottenendo
sempre vivo successo di pubblico e di critica in Italia, Germania, Spagna, Olanda,
Svizzera, Portogallo, Inghilterra e Cecoslovacchia. Ha suonato recentemente per la
RAI, il Bayerischer Rundfunk, Radio Beromunster, ,Radio Monteceneri, l'Emissora
Nacionale di Usbona e di Madrid, RIAS di Berlino.
Nel 1959 vinse la cattedra di pianoforte principale al Liceo Musicale • V. Gianferrari •
di Trento.
Recentemente ha inciso per la Casa PDU un disco con tutte le musiche pianistiche
di Webern e Berg.
wurde in Trient geboren und erwarb, erst funfzehn Jahr alt, sein Klavierdiplom am
Konservatorium • Be nedetto Marcello • von Venedig unter Nunzio Montanari mit
hochster Punktezahl und Belobigung. AnschlieBend vervollkommente er sich bei
Marguerite Long , Nino Rossi , Tipo Aprea und Arturo Benedetti Michelangeli. lm Jahr
1952 erwarb er e in weiteres Diplom, in Chormusik, sowie 1962 ein drittes, in Komposition,
am Konservatori um • Claudio Monteverdi • von Bozen.
Mezzena hat in ltalien, Deutschland, Spanien , der Niederlanden, der Schweiz, Portugal ,
GroBbritannien und der CSR zahlreiche Solovortrage und Konzerte mit Orchesterbegleitung
gegeben und dabei durchwegs groBen Publikumserfolg und positive Beurteilung
seitens der Kritik erzielt.
In letzter Zeit spielte er fur die ,RAI, den Bayrischen Rundfunk, Radio Beromunster,
Radio Monteceneri, die Emissora Nacional van Lissabon und die Emisora Nacional
van Madrid sowie die RIAS von Berlin.
1959 gewann er den Wettbewerb um den Lehrstuhl fur Klavier am Liceo Musicale
" V. Ganferrari" von Trient.
Vor kurzem hat Mezzena das gesamte Klavierwerk von Webern und Berg fiir die
Schallplattengesellschaft PDU aufgenommen.
NOTE AL PROGRAMMA
Guido Turchi (1916) - Piccolo concerto notturno
Tre • ariosi » intercalati da due • interludi » costituiscono il breve polittico in cu i si
articola questa composizione eseguita la prima volta al Festival veneziano del 1950
sotto la direzione di Carlo Maria Giulini. te designazioni di • arioso • e • interludio •
tendono a significare le diverse sfumature di uno stesso stato d'animo provocato
dal tangibile, ambiguo silenzio della notte. E la centralità di questo stato d'animo
ha escluso pertanto un divagatorio allineamento di • impressioni », inducendo piuttosto
alla germinazione organica da un disegno unitario (esposto nel primo
• arioso •l di una molteplicità di immagini sonore apparentemente allusive, come
allusivi e polivalenti sono i suoni che il silenzio notturno ci rimanda. E in quel
silenzio possiamo anche ascoltarci.
Guido Turchi
Schoenberg (1874 - 1951) - Concerto per pianoforte e orchestra op. 42
Emigratp in America alla fine del 1933 Schoenberg compose qualche mese dopo,
una Suite per archi in sol maggiore per un'orchestra di studenti. Nei due anni
successivi (1934-36) col Concerto per violino e orchestra e il IV Quartetto per archi
nascono due grandi opere dodecafoniche; già all'indomani però (nel 1938-40)
rispuntano alcuni componimenti tonali: la Seconda sinfonia da camera, la cantata
Kol Nidre, le Variazioni per organo. La tentazione di affermare che Schoenberg,
impantanatosi nella esperienza dodecafonica, cercasse ora di battere in ritirata,
era molto forte e i critici meno avveduti non seppero sottrarvisi. A parte il fatto
che le sucessive opere dodecafoniche smentirono quelle supposizioni, bisogna convenire
che quei critici avevano sbagliato perchè avevano ritenuto l'opera di Schoenberg
dominata esclusivamente da preoccupazioni di carattere linguistico come se
essa coincidesse o consistesse soltanto nell'esperienza formalmente dodecafonica.
Dopo le Variazioni op. 31 per orchestra, che sono nel 1928 un vero e proprio paradigma
delle possibilità formali immanenti al metodo dodecafonico, Schoenberg
aveva cominciato ad esplorare con nuova intensità il problema espressivo del
linguaggio musicale, aveva cercato cioè di flettere il sistema dodecafonico a quelle
esigenze espressive alle quali, secondo ·lui, la musica non poteva in alcun modo
rinunciare. Questa •ricerca lo impegnò per tutti gli anni che ancora gli restavano
da vivere e, ormai tutti lo sanno, ne uscirono autentici capolavori; basti ricordare
il celeberrimo Superstite di Varsavia. ·I ,recuperi tonali che precedono gli anni quaranta
non sono quindi ,affatto dei recuperi , ma autentiche ricapitolazioni di un
linguaggio che Schoenberg si proponeva di rivitalizzare inscrivendolo in una
dimensione radicalmente nuova.
Derogando un po' dalla complessità del problema si può quindi affermare che
sotto l'impulso di una tematica di carattere esistenziale e religioso come quella che
si era sviluppata nel M osé e Aronne, il rigore dodecafonico viene nelle oper:e del
periodo americano parzialmente attenuato. Allo schematismo degli anni precedenti
subentra uno stile che consiste in una manipolazione, talvolta in un occultamento,
della serialità, indotta da motivi di ordine espressivo. In questo ordine di fenomeni
va letta ed ascoltata un'opera come il Concerto per pianoforte e orchestra op. 42
che, composto da Schoenberg nel 1942 ebbe la sua prima esecuzione il 6 febbraio
1944 nello studio radiofonico della N.B .C . a New York. L'orchestra sinfonica della
N.B.C. era diretta da Leopold Stokowski e solista fu il bravissimo Eduard Steuermann.
Kurt Weill (1900 - 1950) - Suite dall'opera da tre soldi
Kurt Weill era nato nel 1900 a Dessau e dopo aver compiuto studi •regolari con
maestri prestigiosi come Humperdinck e Ferruccio Busoni nei conservatori berlinesi,
divenne uno dei musicisti più popolari del nostro secolo. Molti non sanno
magari chi sia il musicista di nome Kurt Weill, ma il motivetto ammaliante della
Moritat dell'opera da tre soldi c'è da giurare che lo conoscono tutti i terrestri.
Bisogna aggiungere che lo stesso motivetto universalmente fischiettato, pur comunicando
un brivido di sensuosa piacevolezza, rivela soltanto la metà del suo charme
se viene inteso fuori dal contesto che lo ha generato. Ouell'ideuzza musicale di
quattro note (Ml-SOL-LA-LA) va infatti riferita non solo all'opera omonima, ma a
quella figura di moderno cantastorie cittadino che, girando la manovella di un miserabile
organetto attraversa la scena col suo canto un po' stentoreo e nasale. La
figura magra e dinoccolata avvolta in uno sgangherato vestito nero, con uno
chapeau melon calzato sulle ventitré che apparì per la prima volta sulle scene
del berlinese Theater am Schiffbauerdamm era quella di Bertolt Brecht: una stupenda
marionetta teatrale che col suo canto sembrava comunicare tutta la malin-
conia del mondo. Vennero i films, quello famosissimo girato da Pabst nel 1931 e
innumerevoli edizioni teatrali tra cui da noi qu ella di Strehler che nel 1956, presente
lo stesso Brecht, introduceva in Italia l'Opera da tre soldi.
A quasi cinqua nt'ann i dalla sua nascita quest'opera è diventata, se non un simbolo,
uno dei luoghi ideali della coscienza moderna, uno di qu elli in cui se mb ran o radunarsi
tutte le nostre nostalgie e la partitura di Kurt Weill sembra comunicare in
si ntesi t utte le suggestioni imp licite -nel teatro brechtiano.
Attraverso la testimoni anza di uno spettatore, il musicologo Hans Heinz Stuckenschmidt,
possiamo ,ricostruire l'atmosfera in cui nacque l'opera:
• Quando andai a trovare Kurt Weill nel suo appartamento a Charlottenburg, alcuni
fogli di musica ancora freschi d'inchiostro stavano sul pianoforte. Sto facendo
qualcosa che potrebbe avere un ottimo successo - mi disse sorridendo coi suoi
occhi tristi dietro le lenti spesse. L'anno dopo, nell'agosto 1928, ci ritrovammo
tutti, vale a dire l'élite ,intellettuale di Berlino, al teatro Schiffbauerdamm ed
ascoltammo l'Opera da tre soldi.
Questa pièce è un a critica Indiretta della società, indiretta perché Brecht non
l'attacca nella sua totalità; ma limita la sua azione critica agli strati più bassi della
popolazione. Ci mostra quali sono le differenze sociali che continuano a dividere quei
medesimi strati e con questo artificio ci obbliga a prendere coscienza dei rapporti
esistenti tra · quest'ambiente e la nostra società. La trama è adattata perfettamente
all'opera, mancano, infatti, ,quasi totalmente i dialoghi lirici. Solo i finali di scena
fanno ricorso a proced imenti musicali deliberatamente e con precisa intenzJone di
parodia. Alcuni tratti dovevano tuttavia essere cantati e il loro numero aumentò ben
presto. La pièce era scritta per attori che ignoravano il ca nto; il tono non doveva
essere popolare, adatto all'ambiente, doveva diventare familiare agli attori, senza
difficoltà.
Weill risolse genialmente questi problemi. La musica è nuova , popolare e stilisticamente
autonoma. Non ha mai fatto ricorso alla tradizione operistica. Anche le fughe
rievocano ancora l'atmosfera della kermesse, dell'esercito della salvezza, e ricordano
gli organetti di barberia. Pezzi come la Canzone di Meckie Messer, la Ballata del
tango, Jenny e i pirati, la Canzone dei cannoni , o quella de l'insufficienza delle
aspirazioni umane sono esempi classici di una nuova arte sociale•.
Strawinsky (1882 • 1971) - Ci rcus Polka e Scherzo alla russa
Enzo Hestagno
Negli anni fra il 1942 e il 1944 cadono ne ll a produzione di Strawinsky due classici
componimenti d'occasione: la Circus Polka destinata appunto ad un 'orchestra da
ci rco e lo Scherzo alla russa scaturito da un progetto non realizzato di musica per
film, riadattata successivamente ad un'orchestra jazzistica ,e approdato poi alla
definitiva ed attuale forma sinfonica.
La qu alifica di componimento d'occasione non impedisce tuttavia alla Circus Polka
di costituire uno dei ragg iungimenti felicissimi dell 'arte di Strawinsky. L'idea era
stata di Balanchine che, dovendo allestire un balletto di elefenti sormontati da
girls, pensò di rivolgersi a Strawinsky per la composizione della musica necessaria.
Il successo fu ampio e meritatissimo, anche grazie allo splendido humor della
pa rt itura strawinskyana, ma il compositore non si fermò a questo punto e, poco
dopo, curata una versione per orchestra normale della medesima partitura, la
eseguì ovunque con un successo sempre crescente.
Altrettanto breve (lo Scherzo alla russa dura come la Circus Polka quattro minuti)
l'altra stupenda glossa musicale strawinskyana si tinge parzialmente di sfumature
nostalgiche che sembrano rievocare fulmineamente gli estri della _ prima stagione
creativa del musicista russo.
ANMERKUNGEN ZUM PR OGRAMM
Guido Turchi (1916): Piccolo concerto notturno (Kleines Nachtkonzert)
Drei " ariosi" (gesangliche Sti.icke) mit je einem zwischen dem ersten und zweiten
und zwischen dem zweiten und dritten e,ingeschalteten " interludio" (Zwischenspiel):
das sind die Teile, in die sich dieses 1950 anlaBlich der Festspiele von
Venedig unter der Stabfi.ihrung von Carlo Maria Giulini uraufgefuhrte Werk gliedert.
Die Beze,ichnungen deuten auf verschiedene Nuancen eines unò desselben, durch
die geheimnisvolle, aber in ihrer Wesenheit nahezu greifbar vorhandene Still'3
der Nacht erzeugten Gemi.itszustandes hin. Dieser nimmt eine zentrale Stellung
im Werke ein und verhindert eine Zerstreuung der verschiedenen "Eindri.icke" in
Form eines Nebeneinander, indem er ein organisches Werden und Entstehen einer
Vielfalt von Klangbildern aus einem im ersten " arioso" exponi erten einheitlichen
Thema auslost. -Die Bilder treten scheinbar andeutungsweise auf, so wie auch die
Klange, welche die nachtliche St ille uns zuri.icksendet, vagen Andeut ungen gleich
und polyvalent sind, und ,in der Stille vermogen wir uns gleichsam selbst zu horen.
Arnold Schtinberg (1874-1951) : Klavierkonzert Op. 42
Einige Manate nach seiner Ende 1933 erfolgten Auswanderung nach Amerika
schrieb Schonberg eine Suite fiir Streicher in G-dur fi.ir ein Schi.ilerorchester. In
den darauffolgenden Jahren 1934 bis 1936 entstehen mit dem Violinkonzert und
dem 4. Streichquartett zwei weitere Werke im Zwolftonsystem, wenig spater aber
(1938-1940) wieder einige tonale Kompositionen: die 2. Kammersymphonie, die
Kantate Kol Nidre und die Orgelvariationen.
Demnach lag die Versuchung na he anzu nehmen, Schonberg habe sich bei seinen
Zwolftonexper,imenten festgefahren und trete nun den Ri.ickzug an . Einige unter d.en
weniger vorsichtigen Kritikern auBerten denn auch diese Meinung, doch zu Unrecht,
wie sich unschwer aus der Tatsache erkennen laBt, daB der Meister spater
neuerdings zum Zwolftonsystem zuri.ickkehrt. Der lrrtum der besagten Kritik lag
darin, daB sie Schonbergs Komponieren fi.ir ausschlieBlich von formalen Tendenzen
beherrscht hielt und den Raum , den der Meister dem Ausdruck einraumte,
i.ibersah. GewiB, die Orchestervariationen Op. 31 aus dem Jahre 1928 waren gewissermaBen
ein Parad igma der dem Zwolftonsystem innewohnenden formalen
Moglichkeiten gewesen: dies und nicht mehr. In den darautfolgenden Werken
aber hatte sich der Komponist mit erneutem Eifer der Erforschung der ausdrucksmaBigen
Komponente der Tonsprache gewidmet, war bemi.iht gewesen , ,im Rahmen
des Zwolftonsystems jenem expressiven Element gerecht zu werden, auf welches
die Musik nach seinen neuen Erkenntnissen einfach nicht verzichten konnte . Diesem
Ringen nach Ausdruckstiefe, welches ihn wahrend ali der Jahre, die ihm noch
blieben, beschaftigte, verdanken wir einige ausgesprochene Meisterwerke, so u. a.
das beri.ihmte Werk Ein 0berlebender aus Warschau. Die scheinbare Ri.ickkehr zur
Tonalitat, welche der Epoche der vierziger Jahre im Schaffen Schonbergs vorausgeht,
ist demnach keineswegs eine solche im einfachen Sinni; des Wortes, vielmehr
haben wir darin eine nochmalige Ober- und Erarbeitung des hergebrachten
Stiles zu dem Zwecke zu sehen, ihn durch Anpassung an die neuen formalen Gegebenheiten
der Zwolftontechnik zu neuem Leben zu erwecken. Etwas vereinfacht
ausgedri.ickt, laBt sich sagen, daB die Strenge des dodekaphonischen Stiles unter
dem Eindruck einer Thematik exi stenzieller und religioser Natur w ie jener, welche
wir in Moses und Aron und mehr oder weniger in allen Werken der spateren
amerikanischen Schaffenszeit Schonbergs vorfinden, gemildert erscheint. An die
Stelle des rein Schematischen, welches in fri.iheren Werken vorgeherrscht hatte,
tritt nun ein Stil , in dem das Serielle um des AusdrucksmaBi gen willen einigermaBen
in den Hintergrund ri.ickt und nur mehr verschwommen zu erkennen ist.
In diesem Lichte muB ein Werk wie das Klavierkonzert Op. 42 verstanden werden,
welches Schonberg 1942 schrieb und das am 6. Februar 1944 im Rundfunkstudio
der N.B.C. in New York zur Urauffi.ihrung gelangte. Das Orchester der N.B.C.
stand bei dieser Gelegenheit unter der Stabfi.ihrung von Leopold Stokowsky; Solist
war der ti.ichtige Eduard Steuermann.
..
Kurt Weill (1900-1950): Suite aus der Dreigroschenoper
Kurt Weill, geboren 1900 in Dessau, Schiiler Engelbert Humperdincks und Ferruccio
Busonis, darf als einer der beliebtesten Musiker unseres Jahrhunderts angesehen
werden. Das heiBt: viele mogen seinen Namen nie gehort haben, wohl
aber kennt nahezu jeder Sterbliche das entziickende Motiv der Moritat aus seiner
Dreigroschenoper. Dabei ist zu bemerken, daB diese kleine We,ise, wenn sie
als solche, aus dem Zusammenhang gerissen, in dem sie entstanden ist, gesungen
oder gepfiffen wird, wie es gewohnlich geschieht, viel von ihrem Reiz einbiiBt.
Dies weil mit dieser einfachen, aus den vier Noten E-G-A-A autgebauten musikalischen
Idee unzertrennbar die Erscheinung des modernen Bankelsangers verbunden
ist, welcher seine armsel ige Leier drehend und mit naselnder Stimme singend
iiber die Biihne zieht. Die magere, schlaksige, in ein ze rlumptes schwarzes
Gewand gekleidete Gestalt mit der schiet getragenen Melone, welche zum ersten
Male aut der Biihne des Theaters am Schiffbauerdamm in Berlin auftrat, war diejenige
Bertolt Brechts: eine prachtige Theatermarionette, welche mit ihrem Gesang
den Zuhorern die ganze Melancholie der Welt mitteilen zu woll en schien.
Es folgten Filme , darunter der beriihmte, von Pabst 1931 gedrehte, und zahllose
Biihnenauffiihrungen: in ltalien z. B. jene von Strehler aus dem Jahre 1956, durch
welche die Dreigroschenoper, iibrigens in Anwesenheit Brechts, in unserem Lande
eingefiihrt wurde.
Die Atmosphare, in der die Oper vor nunmehr bald 50 Jahren entstand, konnen
wir anhand des Berichtes eines Augenzeugen, des Musikwissenschattlers Hans
Heinz Stuckenschmidt, rekonstruieren :
" Als ich Weil l in se iner Wohnung nahe dem Charlottenburger Schloss besuchte,
lag frisch beschriebenes Notenpapier aut dem Fliigel. 'lch mache da etwas, das
Erfolg haben konnte', meint er lachelnd, mit traurigen Augen hinter den dicken
Brillenglasern. Ein Jahr spater, im August 1928, sassen wir alle, sass das intellektuelle
Berlin, im Theater am Schiffbauerdamm und horten die 'Dreigrochenoper'.
1hr lnhalt ist Kritik an Mangeln der Gesellschatt. Ni cht von der Spitze her, nicht
direkt, nicht durch einfache Spiegelung der oberen Zustande. Sondern von unten ,
indirekt, durch den Trick, dass die unteren Schichten in ihren asozialen Teilen und
deren Ouerverbi ldungen nach oben gezeigt werden.
Die Handlung ist nichts weniger als opernhatt. Lyrische Dialoge fehlen fast ganz.
Nur die Schliisse kommen musikdramatischen Vervahren bewusst und mit parodisticher
Absicht entgegen. Steigerung und Arienseligkeit schieden aus . Doch .Einzelheiten
verlangten nach Gesang ; sie mussten vermehrt werden. Das Stiick war
tiir Sch auspieler geschrieben, die des Gesanges unkunding sind. Der Ton sol it e
popular sein , dem Milieu entsprechend, den Darstellern miihelos gelautig .
Weill loste die Autgabe genia!. Die Musik ist volkstiimlich, neu und stllistisch
geschlossen. Nie wird die Tradition der Oper be lehnt. Auch wo Fugen klingen ,
denkt man noch an Jahrmarkt, Heilsarmee und Leierkasten. St iicke wie die Moritat
vom Mackie Messer, die Tangoballade, die Seerauberjenny, der Kanonensong
und das Li ed von der Unzulanglichkeit menschlichen Strebens sind kl assische
Beispi ele ein er neuen sozi alen Kunst" .
Igor Strawinsky (1882-1971): Ci rcu s Polka und Scherzo à la Russe
In die Zeit zwischen 1942 und 1944 fall en in der Reihenfolge der Straw insky'sch en
Werke zwei klassische Gel eg enheitskompositionen: die Circus Polka, welche, wie
der Nam e besagt, tiir ein Zirkusorchester geschrieben wurde, und das Scherzo
àla Russe. Letzteres geht aut ein nicht ausg etiihrtes Filmmusikprojekt zuriick,
welches der Meister in der Folge tiir Jazzorchester und schlieBl ich in seiner endgiiltigen
Form fiir Symphoniebesetzung umschrieb.
Wenngl eich di e Circus Po lka nu r eine Gelegenh eit sko mposition ist, so dart sie
doch als eines der gelungensten Werke Strawinskys angesehen werd en. Die Id ee
zu di eser Pol ka war von Balanchine ausg egangen, w elcher mit der Ausarbeitung
ei nes Balletts fiir el efantenberittene Girls betraut w ord en war und sich mit der
Bitte an Strawinsky wandte, die Komposition der hi ezu erforderlichen Mus,ik zu
iibernehmen. Die nicht zuletzt wegen des glanzenden humour der Strawinsky'schen
Komposit ion zwe ifellos verdiente Anerkennung blieb nicht aus , doch gab sich der
Komponist damit nicht zufoieden : er erstellte eine Version des Werkes fiir normales
Orchester, welche er in zahlreichen Stadten mit stets zunehmendem Erfolg
zur Auffiihrung brachte.
Das ebenso kurze Scherzo à la Ru sse - beide Komposition en dauern nur vier
Minuten - enthalt Stellen, aus denen man mitunter nostalgische Anklange an
die erste Schaffensperiode des Kiinstlers herauszuhoren meint .
Enzo Restagno
Prossimi concerti - Nachste Konzerte
ORCHESTRA HAYDN ORCHESTER
7. maggio - Mai
Direttore - Dirigent: Otmar Suitner
Musiche di - Werke von: Haydn, Schubert
SOCIETA' DEI CONCERTI - KONZERTVEREIN
9. maggio - Mai
Violinista - Geiger: Bronislaw Gimpel
Musiche di - Werke von: Tartini, Bach , Paganini, Beethoven
14.
nuova musica
neue musik
balzano - bozen
conservatorium "monteverdi "
lunedì , 28 aprile - ore 10 .30
montag, 28. aprii - 10.30 uhr