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Alimenta il tuo benessere. - E-coop

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In collaborazione con Giuseppe Fatati. Presidente Associazione Italiana<br />

di Dietetica e Nutrizione Clinica (ADI). Responsab<strong>il</strong>e unità di Diabetologia,<br />

Dietologia e Nutrizione Clinica Azienda Ospedale S.Maria, Terni<br />

ADI DI A<br />

L I M E N T U M<br />

V I T A<br />

A N N O M C M L<br />

• ASSOCIAZIONE DIETETICA ITALIANA •<br />

<strong>Alimenta</strong><br />

<strong>il</strong> <strong>tuo</strong> <strong>benessere</strong>.<br />

2<br />

L’ALIMENTAZIONE<br />

SUGGERIMENTI PER ADOTTARE BUONE ABITUDINI ALIMENTARI.


DOMANDE DI UN CERTO PESO.<br />

La domanda che più spesso viene rivolta ai medici dietologi è: “Scusi Dottore, ma io<br />

quanto dovrei pesare? Qual è <strong>il</strong> mio peso ideale?”. Al secondo si classifica, invece,<br />

“Che cosa dovrei mangiare durante le festività (Natale o Pasqua fa lo stesso) per non<br />

ingrassare?”. E, subito dopo, “Perché io ingrasso e la mia amica, che mangia molto di<br />

più, no?”. Andiamo per ordine e consideriamo la prima domanda. Prima di rispondere,<br />

qualsiasi dietologo sa già che qualunque cosa risponda, più o meno razionale,<br />

l’interlocutore rimarrà deluso. Tutti si aspettano, come risposta, un numero e si<br />

sorprendono dell’incapacità del medico di definire in modo semplice e preciso una<br />

misura così banale come <strong>il</strong> peso. Eppure basterebbe guardare qualunque dizionario<br />

per rendersi conto che nemmeno la definizione corrente di peso è molto fac<strong>il</strong>e:<br />

“<strong>il</strong> peso è la forza che la Terra esercita su ogni corpo sulla sua superficie per effetto<br />

dell’attrazione gravitazionale”. Non va meglio se guardiamo <strong>il</strong> termine ideale: “aggettivo<br />

da idea, che non esiste, che sta nei pensieri, irreale, astratto”. Allora la risposta più<br />

semplice è una non risposta: “<strong>il</strong> peso ideale non esiste”, come dice <strong>il</strong> termine<br />

stesso. Al contrario i medici, quasi sempre, si impelagano in una dissertazione scientifica<br />

sui diversi compartimenti corporei o meglio sulla differenza tra massa grassa e<br />

massa magra, acqua e proteine, acidi grassi liberi e monosaccaridi che <strong>il</strong> nostro<br />

interlocutore non riesce a comprendere e comunque non ritiene soddisfacente.<br />

Il peso del corpo di un uomo adulto è costituito per l’80-85% da massa<br />

magra e per <strong>il</strong> 15-20% da massa grassa (tessuto adiposo). Nella donna<br />

adulta la percentuale di massa grassa è del 20-30%. I bambini<br />

rispetto all’adulto hanno una maggiore percentuale di acqua.<br />

PESIAMOCI IN MASSA.<br />

È l’eterno d<strong>il</strong>emma della comunicazione in medicina ossia della difficoltà del<br />

medico di far passare un messaggio breve (<strong>il</strong> peso ideale non esiste) che presuppone<br />

conoscenze complesse. L’ossessione culturale per <strong>il</strong> peso corporeo dovrebbe essere<br />

rivista in considerazione del fatto che un individuo in sovrappeso sulla base di<br />

tabelle standard di riferimento per peso, altezza ed età potrebbe avere in realtà<br />

livelli normali o addirittura bassi di grasso corporeo; analogamente, una persona<br />

potrebbe avere un peso normale o essere anche sottopeso pur presentando un<br />

eccesso di grasso corporeo. Nella pratica corrente, viene ut<strong>il</strong>izzato come misura<br />

di rischio l’indice di massa corporea (BMI o IMC), che si ottiene dividendo <strong>il</strong> peso<br />

in Kg per l’altezza in metri al quadrato, che è abbastanza indicativo di<br />

adiposità corporea e quindi di rischio cardiocerebro-vascolare<br />

almeno per le persone alte da<br />

150 a 180 cm. L’indice prevede dunque che<br />

esistano più pesi accettab<strong>il</strong>i e non un unico peso<br />

per singolo individuo; un uomo di 180 cm di altezza<br />

ha un BMI o IMC accettab<strong>il</strong>e, e quindi desiderab<strong>il</strong>e<br />

per non correre rischi aggiuntivi per<br />

la salute, sia che pesi 70 o 75 Kg.<br />

E nelle persone muscolari, in<br />

cui l’eccesso di peso è legato<br />

alla massa non grassa, non è<br />

chiaro se <strong>il</strong> BMI sia un indice<br />

attendib<strong>il</strong>e di salute.


CALCOLA IL TUO INDICE DI MASSA CORPOREA (IMC) SECONDO LA FORMULA:<br />

peso (KG): statura (m) : statura (m)<br />

esempio: un uomo di 80 Kg, alto 1,85 metri avrà un IMC = 80: 1,80 : 1,80 = 24,69<br />

Categorie di IMC:<br />

Magrezza grave inferiore a 16,0<br />

Magrezza moderata 16,0-17,0<br />

Sottopeso 17,0-18,5<br />

Normopeso 18,5-25,0<br />

Sovrappeso 25,0-30,0<br />

Obesità moderata 30,0-40,0<br />

Obesità grave superiore a 40,0<br />

DIAMO AL GRASSO IL GIUSTO PESO.<br />

Infine anche nei soggetti con un BMI fuori dai range di normalità (18,5-25) c’è<br />

chi ha più grasso viscerale e quindi va incontro a una serie di alterazioni<br />

metaboliche dannose e chi invece ha solo grasso nelle regioni dei glutei e delle<br />

cosce e ha un problema prevalentemente estetico. Le alterazioni metaboliche<br />

conseguenti all’eccesso di grasso viscerale o addominale (Sindrome metabolica<br />

o SM) sono motivo di aumento di morb<strong>il</strong>ità e mortalità sia cardiovascolare che<br />

per qualunque causa; la loro precoce identificazione è importante nella valutazione<br />

del rischio e nel successivo trattamento.<br />

Nell’adulto la circonferenza della vita è un indice importante<br />

delle possib<strong>il</strong>i complicanze del sovrappeso. La r<strong>il</strong>evazione di questa<br />

misura è semplice e valori pari o superiori a 88 cm nella donna e<br />

a 102 cm nell’uomo sono fortemente associati ad aumento del<br />

rischio delle complicanze metaboliche dell’obesità.<br />

Questa associazione dipende dal fatto che la circonferenza della vita<br />

rappresenta un valido indice della distribuzione del tessuto adiposo<br />

con sede viscerale.


PESO IDEALE: FATEVI UN’IDEA.<br />

Se <strong>il</strong> percorso necessario per mettere in pratica quanto si sa fosse chiaro,<br />

dovrebbero essere sufficienti <strong>il</strong> valore scientifico delle scoperte e i relativi<br />

benefici per consentirne l’applicazione in modo adeguato in coloro che ne<br />

possono trarre vantaggio. In questo caso <strong>il</strong> comprendere la risposta al quesito<br />

iniziale (qual è <strong>il</strong> mio peso ideale?) non dovrebbe presentare alcuna difficoltà<br />

oggettiva. Purtroppo non è così: la scarsa attenzione<br />

nel verificare quanta parte del messaggio<br />

(e quindi delle informazioni sul peso e sui<br />

comportamenti alimentari è stata recepita<br />

ed è attuab<strong>il</strong>e) è un ostacolo legato alla<br />

cultura medica che impedisce un<br />

corretto passaggio di informazioni.<br />

Non va comunque sottovalutato <strong>il</strong><br />

fatto che <strong>il</strong> peso ideale, per alcuni,<br />

è obiettivo unico e irrinunciab<strong>il</strong>e.<br />

La paura di perdere <strong>il</strong> controllo del<br />

peso può generare sensazioni di<br />

confusione e inefficacia con conseguente<br />

irrigidimento su posizioni inaccettab<strong>il</strong>i<br />

e incomprensib<strong>il</strong>i per i fam<strong>il</strong>iari e<br />

l’ambiente in genere. In pratica, viene<br />

estremizzato quel concetto di individualismo<br />

che ipotizza ciascuno di noi come responsab<strong>il</strong>e<br />

di tutto ciò che è come di tutto ciò che non è, e potenzialmente capace di una<br />

presa di controllo totale della propria vita. Secondo questa visione la conoscenza<br />

è potere, dimenticando che <strong>il</strong> potere sta nella capacità di usare, applicare e<br />

interpretare le conoscenze acquisite. Essere in grado di accedere ad internet o<br />

a un volume di fisica non può costituire una forma di potere se non si sa cosa si<br />

vuole ottenere dalle informazioni acquisite e se non si ha la capacità di applicarle.<br />

Molti vogliono perdere peso e sono convinti che <strong>il</strong> dimagrimento sia <strong>il</strong> metodo<br />

essenziale per rimanere giovani. Recentemente Edoardo Boncinelli ha pubblicato<br />

un volume dal titolo Verso l’immortalità? che analizza le teorie scientifiche e le<br />

evidenze che portano a pensare che una restrizione calorica protratta potrebbe<br />

aumentare l’aspettativa di vita non solo nei topi ma anche negli uomini.<br />

L’autore ricorda a tutti che <strong>il</strong> destino, oggi identificab<strong>il</strong>e con <strong>il</strong> nostro genoma o<br />

con la nostra genetica e con le leggi universali della fisica e della chimica, ci<br />

condanna inesorab<strong>il</strong>mente all’invecchiamento. E in una pagina di estremo<br />

buon senso ricorda <strong>il</strong> mito di Aurora e Titone, principe Troiano. Aurora chiede<br />

per <strong>il</strong> suo principe, a Giove, <strong>il</strong> dono dell’immortalità. Giove, permaloso, acconsente<br />

suo malgrado ma non gli concede quello dell’eterna giovinezza. Così, dopo<br />

alcuni anni di felicità, Titone cominciò a invecchiare e a rinsecchire tanto che<br />

viene rinchiuso in un antro sino a trasformarsi in una cicala.<br />

È verosim<strong>il</strong>e che nell’anziano un aumento di peso di 3-5 Kg<br />

rispetto al suo peso forma nell’età adulta risulti protettivo nei<br />

confronti della salute e aumenti l’aspettativa di vita.


PER APPROFITTARE DELLE FESTE,<br />

BASTA MUOVERSI!<br />

Cerchiamo di rispondere al secondo quesito Che cosa dovrei mangiare durante<br />

le Festività per non ingrassare? che sembra presupporre <strong>il</strong> fatto che negli altri<br />

giorni non si mangia o non si ha accesso ai dolciumi o agli alcolici.<br />

Ecco dunque che la risposta è di necessità semplice: “Lei deve mangiare<br />

come sempre cercando di non eccedere e di fare delle belle passeggiate per<br />

bruciare un po’ di calorie in più.”<br />

In questa frase c’è l’indicazione più completa per mantenere <strong>il</strong> peso nella<br />

norma. Passare molte ore seduti (durante <strong>il</strong> lavoro o nel tempo libero),<br />

predispone all’obesità e ci espone al rischio di cardiopatia ischemica, diabete<br />

ed anche tumori del colon. Ut<strong>il</strong>izzare di più i propri muscoli per espletare le<br />

attività quotidiane vuol dire mantenere uno st<strong>il</strong>e di vita attivo e salutare.<br />

I consigli da seguire sono semplici: camminare, ogni qual volta è possib<strong>il</strong>e invece<br />

di usare l’auto, salire e scendere le scale invece di usare l’ascensore, preferire<br />

i giochi e i passatempi di movimento e così via. Ritrovare l’abitudine al moto quotidiano<br />

deve essere <strong>il</strong> frutto di uno sforzo comune a più generazioni. Gli adulti<br />

devono abituarsi a prendere <strong>il</strong> meno possib<strong>il</strong>e la macchina e i bambini devono<br />

essere educati ad associare <strong>il</strong> gioco e lo svago al movimento più che a forme di<br />

intrattenimento da subire in modo passivo.<br />

LINEE GUIDA PER UNA SANA<br />

ALIMENTAZIONE ITALIANA _<br />

• Controlla <strong>il</strong> peso e mantieniti sempre attivo<br />

• Per i grassi: scegli la qualità e limita la quantità<br />

• Consuma più cereali, legumi, ortaggi e frutta<br />

• Cerca di consumare con limitazione zuccheri, dolci e bevande<br />

zuccherate<br />

• Bevi ogni giorno acqua in abbondanza<br />

• Usa poco sale<br />

• Consuma le bevande alcoliche in quantità controllata<br />

• Varia spesso le tue scelte a tavola


ALLA QUANTITÀ È PREFERIBILE LA QUALITÀ. IL CORPO: UNA MACCHINA PERFETTA<br />

DAI CONSUMI VARIABILI.<br />

Un consiglio valido per tutti: cerchiamo la soddisfazione nella<br />

qualità e non nella quantità dei cibi e delle<br />

bevande presentate a tavola e consumate.<br />

CONSIGLI PER I SEDENTARI INGUARIBILI _<br />

• Scendere dai mezzi pubblici qualche fermata prima<br />

• Non usare l’ascensore e fare le scale a piedi<br />

• Parcheggiare la macchina o <strong>il</strong> motorino lontano dai punti d’arrivo<br />

• Fare shopping senza la macchina<br />

• Preferire gli hobby che implicano attività fisica (giardinaggio,<br />

gite a piedi, passeggiate in bicicletta)<br />

• Fare una camminata dopo i pasti tutte le volte che è possib<strong>il</strong>e<br />

Infine <strong>il</strong> terzo quesito Perché io ingrasso e la mia amica, che mangia molto di più no?<br />

Come afferma Eugenio Del Toma, sebbene abusato, <strong>il</strong> paragone tra l’automob<strong>il</strong>e<br />

e la macchina umana resta sempre <strong>il</strong> più chiaro quando si deve spiegare cosa è<br />

<strong>il</strong> metabolismo basale e quindi <strong>il</strong> dispendio energetico obbligato e facoltativo.<br />

Il quantitativo di benzina che si consuma per mantenere acceso <strong>il</strong> motore di<br />

fronte a un semaforo rosso, corrisponde alla quantità irrinunciab<strong>il</strong>e di energia<br />

che l’organismo umano deve ut<strong>il</strong>izzare per vivere, anche quando dorme.<br />

Nel metabolismo la variab<strong>il</strong>ità individuale è tale che l’ut<strong>il</strong>izzazione dell’energia<br />

cambia notevolmente tra una persona e l’altra. Per questi motivi pur mangiando<br />

in modo sim<strong>il</strong>e e introducendo la stessa quantità di energia, alcuni individui con<br />

st<strong>il</strong>i< Il nostro b<strong>il</strong>ancio energetico è fatto di entrate e uscite, e in presenza di<br />

scarse uscite è fac<strong>il</strong>e accumulare energia e soprattutto ch<strong>il</strong>i.<br />

Purtroppo dobbiamo accettare una triste verità che la tendenza a ingrassare<br />

dura tutta la vita e non vi sono né medicine né rimedi magici in grado di<br />

farci dimagrire senza modificare <strong>il</strong> nostro st<strong>il</strong>e di vita. Corretta alimentazione ed<br />

esercizio fisico costante sono gli unici veri rimedi. Nella nostra società non mancano<br />

“astuti profeti” dell’alimentazione che, ignorando anche le basi della fisiologia e<br />

della biochimica nutrizionale, si arricchiscono proponendo rimedi miracolosi,<br />

rapidi e sempre costosi. Le chiacchiere e le false promesse non possono certo<br />

modificare e rimodellare la realtà biologica.


Per terminare è importante soffermarsi su alcune categorie speciali quali gli<br />

adolescenti, le donne in gravidanza e in menopausa e gli anziani perché più<br />

a rischio di carenze nutritive. Queste persone presentano alcuni bisogni<br />

specifici ai quali bisogna far fronte con attenzione.<br />

COME COMPORTARSI CON I DOLCI _<br />

• Modera <strong>il</strong> consumo di alimenti e bevande dolci nella giornata<br />

• Usa con moderazione i prodotti dolci da spalmare sul pane<br />

sulle fette biscottate<br />

• Tra i dolci preferisci i prodotti da forno della tradizione italiana<br />

• Limita i prodotti che contengono molto saccarosio e specialmente<br />

di quelli che si attaccano ai denti, come caramelle morbide<br />

torroni etc. Lavati i denti dopo <strong>il</strong> loro consumo<br />

COME COMPORTARSI CON LE BEVANDE ALCOLICHE _<br />

• Se desideri consumare bevande alcoliche, fallo con moderazione<br />

e preferib<strong>il</strong>mente durante i pasti, secondo la tradizione italiana<br />

• Dai la preferenza alle bevande a basso tenore alcolico (vino e birra)<br />

• Evita del tutto l’assunzione di alcol durante l’infanzia,<br />

l’adolescenza, la gravidanza e l’allattamento<br />

• Non bere se devi guidare<br />

• Se assumi farmaci riduci o evita <strong>il</strong> consumo di alcol<br />

• Se sei sovrappeso o obeso riduci o evita l’assunzione di alcol<br />

NUTRIMENTO: A OGNUNO IL SUO.<br />

L’alimentazione della gestante non si discosta molto da quella dei periodi<br />

normali, anche se deve coprire non solo i bisogni nutritivi della madre, ma<br />

anche del nascituro e garantire <strong>il</strong> regolare decorso della gravidanza.<br />

Le necessità sono superiori per la donna che allatta: <strong>il</strong> surplus energetico<br />

richiesto è maggiore (la produzione di latte è un lavoro gravoso) anche se in<br />

parte b<strong>il</strong>anciato dall’ut<strong>il</strong>izzazione delle riserve di grasso create nel periodo<br />

precedente. Per i bambini e i ragazzi è diffic<strong>il</strong>e coprire i fabbisogni con i soli<br />

tre pasti principali ed è opportuno fornire anche due merende calibrate e<br />

nutrizionalmente corrette. Il periodo dai 12 ai 18 anni, definito adolescenza,<br />

è molto delicato perché l’organismo va incontro ad una rapida crescita e<br />

quindi presenta bisogni di energia e nutrienti particolari e bisogna evitare<br />

che vengano adottati schemi alimentari disordinati e squ<strong>il</strong>ibrati.<br />

Gli adolescenti sono particolarmente sensib<strong>il</strong>i a mode alimentari ed estetiche<br />

adottate dal gruppo.


COME COMPORTARSI: IN GRAVIDANZA E DURANTE L’ALLATTAMENTO _<br />

In gravidanza _<br />

• Evita aumenti eccessivi di peso e fai attenzione a coprire i <strong>tuo</strong>i<br />

aumentati fabbisogni in proteine, calcio, ferro, folati e acqua<br />

• Consuma abitualmente pesce, carni magre, uova, latte e<br />

derivati e un’ampia varietà di ortaggi e frutta<br />

• Durante l’età fert<strong>il</strong>e abbi cura che la tua assunzione di folati<br />

copra i <strong>tuo</strong>i bisogni<br />

• Non consumare cibi di origine animale crudi o poco cotti<br />

• Non assumere bevande alcoliche<br />

Durante l’allattamento _<br />

• Un’alimentazione variata, ricca di acqua, vegetali freschi, pesce,<br />

latte e derivati ti aiuta a stare bene e produrre un latte adatto<br />

alle esigenze del neonato<br />

• Evita alimenti che possono conferire odori o sapori sgraditi al<br />

<strong>tuo</strong> latte o scatenare nel lattante manifestazioni di tipo allergico<br />

(formaggi fermentati, crostacei, molluschi, mit<strong>il</strong>i, cacao etc)<br />

• Evita le bevande alcoliche<br />

• Usa con cautela prodotti contenenti sostanze nervine (caffè, tè,<br />

cacao, bevande a base di cola)<br />

COME COMPORTARSI: BAMBINI, RAGAZZI E ADOLESCENTI _<br />

• Consuma la prima colazione<br />

• Suddividi opportunamente la tua alimentazione nel corso della<br />

giornata<br />

• Scegli più frequentemente ortaggi e frutta<br />

• Evita di eccedere nel consumo di alimenti dolci e bevande gassate<br />

• Dedica almeno 1 ora al giorno all’attività fisica e al movimento<br />

• Evita di adottare schemi alimentari squ<strong>il</strong>ibrati e<br />

monotoni solo perché “di moda”<br />

• Evita di seguire tendenze<br />

che portano ad escludere<br />

dalla dieta alimenti<br />

come carni e pesce<br />

• Fai attenzione, specie<br />

se sei una ragazza, a<br />

coprire gli aumentati<br />

fabbisogni in calcio<br />

e ferro


IL PESO DELLA MENOPAUSA. IL PESO DELL’ETÀ.<br />

Con <strong>il</strong> termine di menopausa si intende <strong>il</strong> momento della definitiva cessazione<br />

dei flussi mestruali della donna, caratterizzato da profondi sconvolgimenti<br />

dell’equ<strong>il</strong>ibrio ormonale e metabolico. La mancanza degli estrogeni comporta,<br />

tra l’altro, una minore protezione del cuore e dei vasi nei confronti<br />

dell’arteriosclerosi, una più fac<strong>il</strong>e perdita di calcio da parte del tessuto osseo e<br />

una diminuzione dei bisogni di energia. Questa situazione porta spesso a un<br />

aumento di peso e a una diversa distribuzione del grasso corporeo cha da<br />

preferib<strong>il</strong>mente periferica (ginoide) diviene di tipo centrale o addominale<br />

(androide).<br />

COME COMPORTARSI: IN MENOPAUSA _<br />

• Pratica una maggiore attività motoria<br />

• Non squ<strong>il</strong>ibrare la dieta, non eliminare interi gruppi di alimenti<br />

a favore di altri<br />

• Consuma tutti i giorni frutta fresca e ortaggi<br />

• Non esagerare con latte e formaggi<br />

• Usa preferib<strong>il</strong>mente olio d’oliva extravergine<br />

• Tieni a mente che anche in menopausa <strong>il</strong> sovrappeso e<br />

l’obesità, la sedentarietà, <strong>il</strong> fumo di sigaretta e l’abuso di<br />

alcol rappresentano importanti fattori di rischio<br />

La popolazione anziana è <strong>il</strong> segmento di popolazione che cresce più in fretta nei<br />

Paesi industrializzati; le alterazioni metaboliche di più frequente riscontro sono<br />

sicuramente quelle legate al metabolismo degli idrati di carbonio.<br />

Un’indagine condotta dal Censis in cinque regioni Italiane (Liguria, Em<strong>il</strong>ia<br />

Romagna, Lazio, Bas<strong>il</strong>icata e Calabria) ha dimostrato che la vecchiaia, o meglio<br />

la percezione della vecchiaia, arriva con una malattia grave o con la perdita<br />

dell’autosufficienza. Fino a quel momento l’età anagrafica non sembra pesare<br />

soprattutto se le risorse economiche consentono di mantenere una vita di<br />

relazione attiva. Va sottolineato come l’età cronologica spesso non corrisponde<br />

a quella biologica. Pur tuttavia una distinzione tra <strong>il</strong> gruppo compreso tra i 65 ed<br />

i 74 anni, definiti giovani anziani e quello tra i 75 e gli 84, definiti soltanto<br />

anziani, va tenuta presente. In un prossimo futuro dovremo anche confrontarci<br />

con <strong>il</strong> gruppo di età superiore agli 85 o vecchi anziani. L’indagine del Censis, in<br />

precedenza citata, dimostra che sono gli uomini a godere di un maggiore<br />

<strong>benessere</strong> interiore anche se le donne vivono in media di più. Questa differenza<br />

ed <strong>il</strong> senso di insoddisfazione si apprezza maggiormente nelle signore che appartengono<br />

al gruppo “giovani anziani” che è, anche, quello più scolarizzato e quello<br />

che rifiuta l’etichetta di anziano. Il Censis ha anche provato a tracciare un<br />

prof<strong>il</strong>o degli ultrasessantenni facendo dei paragoni botanici. Anche se lontano<br />

dal modo di pensare del mondo scientifico, ci sembra interessante riproporre<br />

questa sorta di bosco della terza età ove, con fac<strong>il</strong>ità, ci si può riconoscere o<br />

riconoscerci i propri pazienti. Ci sono i rampicanti, dinamici ed esigenti, che


appresentano <strong>il</strong> 24,5% del totale e si contrappongono alle palme cioè a quelli<br />

sereni e soddisfatti che rappresentano <strong>il</strong> 21,9%. Completano <strong>il</strong> quadro gli ulivi,<br />

ultra ottantenni sereni e in buona salute (20,3%), i salici, insoddisfatti e sfiduciati,<br />

quasi tutti del Sud (16,8%) e infine gli arbusti, i più frag<strong>il</strong>i, i più deboli e soli,<br />

nella maggior parte donne (16,5%). Proprio nei confronti di questi ultimi c’è la<br />

necessità di porre una maggiore attenzione nell’alimentazione perché portati a<br />

subire con più fac<strong>il</strong>ità i danni legati all’isolamento e alle patologie specifiche.<br />

COME COMPORTARSI: GLI ANZIANI _<br />

• Sforzati di consumare sistematicamente una dieta variata<br />

e appetib<strong>il</strong>e<br />

• Evita <strong>il</strong> ricorso troppo frequente a pasti freddi, piatti<br />

precucinati o preriscaldati<br />

• Bevi frequentemente acqua nel corso della giornata anche<br />

prima di avvertire lo stimolo della sete<br />

• Scegli gli alimenti in base alle condizioni del <strong>tuo</strong> apparato<br />

masticatorio in modo di fac<strong>il</strong>itare i processi digestivi: carni<br />

tritate, frutta ben matura, minestre, purea e frullati, pane<br />

morbido etc<br />

• Evita pasti pesanti<br />

• Fai una buona prima colazione con latte o yogurt<br />

• Fraziona l’alimentazione nell’arco della giornata<br />

• Riduci i grassi animali, non esagerare con i formaggi<br />

• Non eccedere con <strong>il</strong> consumo di bevande alcoliche e con<br />

l’aggiunta di sale da cucina<br />

BIBLIOGRAFIA<br />

1. Fatati G: I disturbi del comportamento alimentare: dall’anoressia al binge eating.<br />

Il Pensiero scientifico editore, Roma 2002.<br />

2. Boncinelli E, Sciarretta G: Veso l’immortalità? Raffaello cortina Editore,<br />

M<strong>il</strong>ano 2005<br />

3. Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione. Linee Guida per<br />

una sana alimentazione italiana (revisione 2003).<br />

4. Del Toma E: <strong>Alimenta</strong>zione domande e risposte. Il Pensiero Scientifico<br />

Editore, Roma 2006<br />

5. Fatati G: Star bene mangiando. Il Pensiero Scientifico Editore, Roma 2005<br />

6. Massi C: Io anziano? Macché ho solo ottant’anni. Il Messaggero 23 Ottobre<br />

2005; pag 13.

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