dal campetto all'oratorio al - Parrocchia di San Polo d'Enza

MUSICISTI A SAN POLO
Si è ripetuto anche quest’anno l’importante
manifestazione concertistica dedicata ad un nostro
compaesano, Sesto Rocchi, che ha saputo conquistare
un posto di rilievo come liutaio e raffinato conoscitore
di musica. Un pubblico numeroso, entusiasta di
questa occasione culturale offerta al nostro paese, si
è ritrovato per i concerti alla Pieve dove l’acustica e
l’architettura hanno valorizzato le varie esecuzioni.
Cercando fra le memorie del passato si deve ricordare
che San Polo ha vissuto altri momenti importanti
perché ha ospitato musicisti di grande fama.
Nicolò Paganini (Genova 1782 –Roma
1840),violinista e compositore, trovandosi a Parma
per motivi di studio venne ospite per alcuni giorni in
casa Pattacini, ora villa Palli. Non aveva aderito alla
richiesta di esibirsi al violino ma, siccome era noto che
abitualmente ogni giorno si esercitava per varie ore, i
vicini di casa Pattacini rimasero in fiduciosa attesa nei
pressi della villa e ,non visti, poterono ascoltare.
Ildebrando Pizzetti (Parma 1880 – Roma 1968),
già affermato pianista e compositore, insegnante al
Conservatorio di Parma, ebbe occasione di soggiornare
alla Barcaccia, perché a Cornacchia possedeva una
modesta casetta ereditata dalla nonna.
Renzo Martini (Parma 1897 – Parma 1979)
compositore, direttore d’orchestra e brillante scrittore,
da bambino, trascorse lunghi periodi nella villetta “d’il
Speda” (delle sorelle Spada), in corrispondenza della
salita di Vignale, a destra in basso.
Il padre, Giuseppe, medico colto e studioso, pur
con una buona clientela, trasformò la professione in
apostolato tanto da essere soprannominato “dotor
di povrét”, la madre Anita Spada era insegnante di
matematica.
Nel periodo estivo , tra gli anni 50 – 60) il maestro
veniva spesso in bicicletta a San Polo per acquistare
il giornale e altro. La farmacia rappresentava una sosta
obbligata per scambiare quattro chiacchiere con
l’amico dottor Alberto Margini.
Portamento distinto, bianco di capelli, vestiva abiti
chiari.
In un suo libro “Bel tempo andato”, pubblicato
nel 1954, scrive dei ricordi della sua infanzia […] la
vecchia casa con l’orto e il giardino, il canale, il mulino, il
torrente, due paesi (Traversatolo e San Polo) e i castelli
[…] Attendevo la gioia dei giorni di mercato e delle
domeniche quando Pensiero (il cavallo), barato a festa,
veniva attaccato alle stanghe del calessino per una
gita a San Polo […] Il nonno guidava canticchiando
“Libiamo nei lieti calici” e le ruote del calessino
scivolavano leggere sulla strada. Poi si passava a
guado l’Enza e Pensiero misurava cauto i suoi passi
prima di immergere gli zoccoli nell’acqua fredda e
verde […] Poi, per un sentiero, che il vento copriva di
acacie, s’arrivava a San Polo.
Il Paese sapeva di un odore di contadini indomenicati:
un misto di stallatico e di cotonella nuova ancor rigida
di colla. Ma non era un odore cattivo. E di questo parere
era anche Pensiero che , con passo lento e sospettoso
,faceva il suo ingresso nel cortile, che, dopo, un’ampia
arcata, precedeva lo stallo di “Tognet”. Tra le lastre
larghe del selciato crescevano un oleandro e il fusto
attorcigliato d’una vite tirata a pergola.”
A San Polo, dalle testimonianze dell’ing.
Walter Salsi, abitarono altri musicisti, tra questi il
maestro Pattacini, compositore nato nella metà
dell’Ottocento. Risiedeva a Villa Bolondi, sulla strada
che porta al ponte . Una sua operetta “La pianella tra
la neve” è citata nel libro Lessico familiare di Natalia
Ginzburg. La scrittrice racconta che sua madre quando
era allegrissima “cantava a squarciagola per casa La
pianella tra la neve.
Negli anni 50 – 60, sempre secondo i ricordi dell’ing.
Salsi viveva il direttore d’orchestra Camerini in via
Canossa, nella villa che prendeva il suo nome, (oggi
abitata dal dottor Asioli di Parma) inoltre San Polo ha
dato i natali al maestro Govi, primo violino alla Scala,
apparteneva alla numerosa famiglia dei “Govein” di
Villa delle ville, detti anche “Lorinset”.
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