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Convenzioni del Viminale,<br />
i casi della Tim e di Sky<br />
In queste due pagine affrontiamo un tema che preoccupa in maniera<br />
esponenziale donne ed uomini della Polizia di Stato, ossia le<br />
convenzioni che il Dipartimento della Pubblica Sicurezza stipula o<br />
come nel caso della pagina accanto non stipula con aziende fornitrici<br />
di servizi.<br />
Questa forma di risparmio in convenzione ottenuto dall’Amministrazione<br />
in base alla potenzialità del target, in questo caso tutti<br />
i dipendenti del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, si rileva<br />
ancor più gradita in un momento di recessione economica, con<br />
aumenti stipendiali inadeguati e con gli appartenenti alla Polizia<br />
di Stato, che risultano ai primi posti fra le coppie separate, quindi<br />
con sulle spalle mantenimenti di centinaia di euro per moglie<br />
Consap Magazine 2011 29<br />
e figli. Tanto che recenti studi vedono la categoria inserite nella<br />
cosiddetta lista dei “nuovi poveri”. In questo contesto ogni forma<br />
di risparmio è ben gradita, ma spesso queste convenzioni mancano<br />
della chiarezza necessaria e per i poliziotti si rivelano un<br />
boomerang come il caso del poliziotto umbro che si troverebbe<br />
a dover pagare alla Tim oltre 5 mila euro per traffico internet.<br />
Poi c’è la vicenda Sky che ha visto le Forze di Polizia militari<br />
chiudere un conveniente accordo, senza che i prefetti della<br />
nostra polizia siano stati capaci di inserirsi nella trattativa, uno<br />
scandalo denunciato dalla Consap e che potrebbe far saltare<br />
qualche testa eccellente al Dipartimento della Pubblica Sicurezza<br />
dopo questa introduzione la parola alla cronaca.<br />
Bolletta choc, ma il Ministero<br />
gli impedisce di difendersi<br />
Lo studio legale della Consap sta affrontando una tematica<br />
legata al sovrapprezzo della convenzione con Tim per il traffico<br />
internet eccedente, su segnalazione della nostra Segreteria di<br />
Perugia. La vicenda, in sintesi, è questa: un collega in servizio<br />
presso la Scuola di Polizia di Spoleto, lo scorso anno ha attivato<br />
sull’utenza telefonica TIM, in convenzione con il Ministero, il<br />
traffico dati per poter navigare in internet.<br />
A seguito di questa attivazione è rimasto coinvolto in traffico<br />
dati, anomalo che ha sforato il traffico dati in convenzione, che<br />
è di 20gb al mese, di circa 9gb.<br />
Per questo traffico dati in più, è stato chiamato da un addetto<br />
all’Ufficio Amministrativo Contabile del Dipartimento, che gli ha<br />
anticipato telefonicamente, di dover pagare più di 5.400,00<br />
euro per il traffico dati risalente a prima dell’estate.<br />
Il collega attraverso I’Adoc si è opposto alla Tim portando il<br />
caso anche davanti al Corecom dell’Umbria, ed è stato argomento<br />
anche di un articolo su un giornale locale.<br />
In sua difesa, e di altri 4/5 colleghi in provincia che sono stati<br />
coinvolti in vicende analoghe, c’è da dire che i contatori del<br />
portale Tim non aggiornavano in tempo reale il traffico generato<br />
e che non esiste, o esisteva, un servizio di messaggistica per<br />
comunicare lo sforamento della soglia dei 20gb. A questo si<br />
aggiunge il fatto che il costo convenzionato con il Ministero, per<br />
gigabyte prodotto, passa da poco più di 1,10 euro a circa a<br />
600,00 euro, cifra spropositata, a carico del traffico eccedente.<br />
La vicenda esposta sui giornali locali, ha suscitato interesse ed<br />
il collega è stato contattato dalla Rai Testata Giornalistica Regionale<br />
dell’Umbria per rilasciare un’intervista in merito.<br />
Il collega ha per questo chiesto all’Amministrazione e segnatamente,<br />
al Capo di Gabinetto della questura, l’autorizzazione<br />
a rilasciare dichiarazioni stampa, cosa che gli è stata subito<br />
negata salvo poi, chiedere allo stesso, facendolo convocare<br />
dal dirigente del Commissariato, informazioni circa i contenuti<br />
dell’intervista, i partecipanti, i giornalisti e quanto altro<br />
occorreva per dare risposte alle Relazioni Esterne del Ministero<br />
dell’Interno.