Al fine <strong>di</strong> coinvolgere i parroci nell'iniziativa, il progetto <strong>di</strong>ocesano <strong>di</strong> inventariazione dei beni culturali prevede che a ciascuno <strong>di</strong> essi venga consegnato un libro inventario cartaceo e un CD multime<strong>di</strong>ale contenente le schede complete degli oggetti <strong>di</strong> pertinenza della parrocchia, facilmente navigabile per mezzo <strong>di</strong> un browser standard. Altri settori <strong>di</strong> applicazione dell'inventario riguardano gli stu<strong>di</strong> storici e storico-artistici: con le opzioni <strong>di</strong> ricerca si possono, per esempio, in<strong>di</strong>viduare tutte le opere <strong>di</strong> un certo autore, <strong>di</strong>stinguendo tra quelle documentate dalle fonti, quelle attribuite dalla critica, quelle nate nell'ambito della sua bottega o della sua cerchia; al fine <strong>di</strong> ricostruire la geografia artistica della <strong>di</strong>ocesi è inoltre possibile elaborare dati statistici relativi alla cronologia dei <strong>di</strong>versi beni, oppure alla ricorrenza <strong>di</strong> determinati nomi <strong>di</strong> artisti. Un altro importante filone <strong>di</strong> indagine riguarda i paramenti liturgici antichi in dotazione alle parrocchie. L'inventario si rivela uno strumento efficace anche per le ricerche storiche riguardanti le committenze artistiche: eventuali stemmi o sigilli presenti sui beni inventariati, infatti, vengono rilevati e segnalati nel paragrafo "Iscrizioni, stemmi, punzoni" della scheda, consentendo <strong>di</strong> restituire l'immagine della committenza <strong>di</strong> una famiglia o <strong>di</strong> un personaggio; è inoltre possibile verificare il ricorrere <strong>di</strong> determinati simboli, emblemi, o iscrizioni desunte dai testi sacri. Le possibili applicazioni della banca dati <strong>di</strong>ocesana sono state verificate nell'ambito dei corsi <strong>di</strong> formazione tenuti dall'associazione <strong>culturale</strong> Anastasia e dall'Archivio <strong>di</strong>ocesano, nonché nell'elaborazione <strong>di</strong> guide e monografie, tra le quali si ricordano quelle delle chiese <strong>di</strong> San Francesco Saverio a Trento, Santo Stefano a Cerana, San Sisto a Caldonazzo, Santa Maria Assunta a Vigo <strong>di</strong> Ton, S. Martino a Pilcante. 5 Ci auguriamo che l'inventario possa <strong>di</strong>ventare un valido strumento <strong>di</strong> crescita della sensibilità delle comunità trentine nei confronti dei beni ecclesiastici e il suo ufficio sia destinato a <strong>di</strong>ventare un forte punto <strong>di</strong> riferimento accanto all'Archivio <strong>di</strong>ocesano e alla Biblioteca <strong>di</strong>ocesana per quanti siano interessati alla salvaguar<strong>di</strong>a, allo stu<strong>di</strong>o e alla valorizzazione del patrimonio <strong>culturale</strong> ecclesiastico. 5. Domizio Cattoi e Duccio Dogheria, La chiesa <strong>di</strong> San Francesco Saverio a Trento, Trento [2008]; Maddalena Ferrari e Lorenza Liandru, La chiesa <strong>di</strong> San Sisto a Caldonazzo, Rovereto 2008; Domizio Cattoi e Lorenza Liandru, Cerana. Paesaggio, storia e testimonianza del passato, [Ragoli] 2008; Duccio Dogheria, Nadezda Fava, Maddalena Ferrari, La chiesa <strong>di</strong> Santa Maria Assunta a Vigo <strong>di</strong> Ton e la chiesa <strong>di</strong> San Nicolò a Toss, Trento 2009; Gianpaolo Armani [et al.], La chiesa <strong>di</strong> San Martino a Pilcante, Lavis 2009. 40
Corte Inferiore (Val <strong>di</strong> Rumo), chiesa <strong>di</strong> Sant'Udalrico. Giovanni e Battista Baschenis, Ultima Cena, particolare, 1471 41
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