luglio - settembre - Arcidiocesi di Messina

Coordinatore curatore
Mons. GIACINTO TAVILLA
In copertina: Duomo di Messina, Cristo Pantocratore

BOLLETTINO
ECCLESIASTICO
MESSINESE

ANNO XCVII - N. 4-OTTOBRE - DICEMBRE 2008
Sommario
SPECIALE CENTENARIO 1908-2008
Lettera dell’Arcivescovo al Santo Padre Benedetto XVI . . . . . . p. 573
Lettera dell’Arcivescovo all’Em.mo Card. Segretario di Stato . . . . » 574
Omelia dell’Arcivescovo per la Santa Messa Pontificale . . . . . . » 575
Comunicato stampa per il centenario del terremoto del 1908. . . . . » 580
Commemorazione del terremoto del 1908 . . . . . . . . . . . » 581
Testo della Veglia di Preghiera alle ore 5.00 nella Basilica Cattedrale . . » 588
SANTA SEDE
Messaggio Urbi et Orbi di Sua Santità Benedetto XVI per il Natale 2008 » 599
CEI
Messaggio della Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana
in vista della scelta di avvalersi dell’insegnamento della Religione
cattolica nell’anno scolastico 2009-2010 . . . . . . . . . . » 605
CESi
Conferenza Episcopale Siciliana - Comunicato finale sessione autunnale » 609
ATTI ARCIVESCOVILI
Lettera Pastorale dell’Arcivescovo anno 2008-2009 . . . . . . . » 615
Lettera di autorizzazione dell’arcivescovo alla Sr. Maria Vella F.M.A. . » 653
Lettera invito dell’Arcivescovo . . . . . . . . . . . . . . » 654
Lettera dell’Arcivescovo ai Vicari Foranei . . . . . . . . . . . » 655
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ECCLESIASTICO
MESSINESE
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Presentazione dell’Arcivescovo per la pubblicazione della Lettera ai
Romani nella nuova traduzione diffusa nell’Arcidiocesi . . . . . p. 656
Messaggio di solidarietà dell’Arcivescovo agli ex dipendenti della Pumex » 658
Decreto di incardinazione “ad triennium” del sac. Lorenzo Bianco . . » 660
Omelia dell’Arcivescovo per l’Ordinazione Diaconale dell’Acc.
Francesco Cucinotta . . . . . . . . . . . . . . . . . » 661
Decreto di incardinazione “ad triennium” del sac. Jean Claude Kunangidi » 664
Decreto di incardinazione “ad triennium” del sac. Benito Nicotra . . . » 665
Omelia dell’Arcivescovo per la festa di Santa Maria “Virgo Fidelis”
patrona dell’Arma dei Carabinieri . . . . . . . . . . . . » 666
Lettera di autorizzazione dell’Arcivescovo a Sr. Maria Vella F.M.A. . . » 669
Telegramma dell’Arcivescovo al Sindaco di Falcone . . . . . . . » 670
Telegramma dell’Arcivescovo al Parroco di Falcone . . . . . . . » 671
Messaggio augurale dell’Arcivescovo alla Città per il Natale . . . . » 672
Omelia dell’Arcivescovo nella Messa della Notte di Natale . . . . . » 675
Omelia dell’Arcivescovo nella Messa del Giorno di Natale . . . . . » 678
Lettera dell’Arcivescovo all’Arcidiocesi per la Formazione Paolina . . » 682
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ECCLESIASTICO
MESSINESE
ATTI DELLA CURIA
NOMINE
– Consiglio Diocesano per gli Affari Economici . . . . . . . » 685
– Parroco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 685
– Amministratore Parrocchiale . . . . . . . . . . . . . » 685
– Rettore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 686
– Confessore a servizio della Basilica Cattedrale . . . . . . . » 686
– Consulente Ecclesiastico dell’UCSI . . . . . . . . . . . » 686
– Vicari Parrocchiali . . . . . . . . . . . . . . . . . » 686
– Presidente Diocesano del MEIC . . . . . . . . . . . . » 687
– Consiglio di Amministrazione della Fondazione di culto
“Fondazione Giovanni e Violante Pollicino” . . . . . . . . » 687
SACRE ORDINAZIONI
– Diaconato . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 688
VITA DIOCESANA
Comunicato stampa - L’Arcivescovo consegna all’Arcidiocesi la Lettera
Pastorale 2008-2009 . . . . . . . . . . . . . . . . . » 691
Presentazione Lettera Pastorale (da «La Scintilla») . . . . . . . . . » 692

Accordo di cooperazione tra l’Università degli Studi di Messina e il
Patriarcato Latino di Gerusalemme per il sostegno di attività formative
e di ricerca . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 698
Comunicato stampa per la commemorazione dei fedeli defunti . . . . » 702
Comunicato-invito - L’Arcivescovo presenta il progetto di restauro
della Manta . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 703
Comunicato stampa - L’Arcivescovo chiama i giovani a Barcellona . . » 704
Comunicato stampa - Celebrazioni natalizie in Cattedrale . . . . . » 705
Annuncio del Messaggio di Natale dell’Arcivescovo . . . . . . . » 706
Visita del Patriarca Latino di Gerusalemme a Messina . . . . . . . » 707
Pellegrinaggio in Terra Santa guidato dall’Arcivescovo con l’Ordine
Equestre del S. Sepolcro di Gerusalemme e i pellegrini della Diocesi » 709
ANNO PAOLINO
Formazione Paolina . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 712
La Lettera ai Romani . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 715
Catechesi Bibliche nella Basilica Cattedrale . . . . . . . . . . » 716
Master in Teologia e Spiritualità Paolina . . . . . . . . . . . » 717
Catechesi Bibliche nella Basilica Cattedrale . . . . . . . . . . » 718
Simposio di Studi Paolini. . . . . . . . . . . . . . . . . » 720
TRIBUNALE ECCLESIASTICO DIOCESANO
Intervento pronunciato dal Vicario Giudiziale Mons. Antonio Sofia . . » 722
UFFICIO CATECHISTICO DIOCESANO
Convegno Diocesano “Mihi vivere Christus est” (da «La Scintilla») . . . » 724
CARITAS DIOCESANA
Avvento di Fraternità . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 727
XXVIII Convegno Caritas Diocesana . . . . . . . . . . . . » 728
UFFICIO DIOCESANO MIGRANTES
Convegno Regionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 731
Una Chiesa in campo . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 733
UFFICIO DIOCESANO PER LA PASTORALE DEI GIOVANI
Liberi in campo. “Cristo ci ha liberati perché restassimo liberi” . . . » 734
UFFICIO DIOCESANO PER I PROBLEMI SOCIALI ED IL LAVORO
Lettera del Direttore . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 735
Contenuti per la Programmazione Pastorale . . . . . . . . . . » 736
AZIONE CATTOLICA
Assemblea Diocesana (da «La Scintilla») . . . . . . . . . . . . » 739
FEDE ARTE MUSICA 2008 (da «La Scintilla») . . . . . . . . . . » 741
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SPECIALE GMG 2008 IN DIOCESI
Vogliamo svegliare l’Aurora . . . . . . . . . . . . . . . p. 747
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ECCLESIASTICO
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DIARIO PASTORALE
Mese di Ottobre . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 757
Mese di Novembre . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 759
Mese di Dicembre . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 763
NELLA PACE DEL SIGNORE
Fr. Francesco Tavolacci OFM Conv. . . . . . . . . . . . . . » 769
Mons. Giuseppe Merlo . . . . . . . . . . . . . . . . . » 770
Don Biagio Cacciola . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 771
P. Nicola Terranova T.O.R. . . . . . . . . . . . . . . . . » 772
RASSEGNA STAMPA . . . . . . . . . . . . . . . . . » 773

Desidero inviare ai messinesi un affettuoso pensiero,
con l’augurio che nei loro cuori arda sempre la speranza cristiana.
(Angelus di domenica 28 dicembre 2008)

SPECIALE CENTENARIO
1908-2008

LETTERA D ELL’ARC I VESCOVO
AL S ANTO PADR E BENEDET TO XV I
Prot. n. 181/08/1
Messina, 8 dicembre 2008
Con sentimenti filiali,
mi permetto rivolgermi a Vostra Santità in questo momento storico
così particolare per la nostra Arcidiocesi di Messina - Lipari - S. Lucia del
Mela e la nostra Città, mentre si accingono ad intraprendere un anno ricco
di memoria nella ricorrenza del centesimo anniversario del tragico terremoto
del 1908 che rase quasi totalmente al suolo Messina, mietendo
migliaia di vittime e decimando il Clero locale. Era l’alba del 28 dicembre
quando l’impetuosa forza della natura stroncò il cammino e la gloriosa storia
di questa fiorente Città, piegando i messinesi, i quali con tenacia e fede
mai persero la speranza, guardando al futuro sempre con fiducia.
Il disastroso evento, però, permise ai messinesi di conoscere la solidarietà
e la fraternità dei popoli che non fecero mancare soccorsi e, particolarmente
il sostegno della Chiesa che, come saldo baluardo, sostenne la
rinascita della Diocesi e della Città. Già Papa Pio X, che nutriva fortemente
il desiderio di venire a Messina, elargì aiuti, concesse contributi necessari
per la costruzione di nuove chiese e paternamente chiamò i seminaristi
a Roma per continuare la formazione verso il sacerdozio. Il nostro Seminario,
infatti, custodisce l’imperituro e grato ricordo portando il nome di
S. Pio X. Il Beato Giovanni XXIII in occasione del cinquantesimo anniversario
del sisma inviò un radiomessaggio alla Città.
Affido al Vostro cuore, la preghiera che la Santità Vostra voglia indirizzare
benevolmente un messaggio alla nostra Città, che ancora porta in sé quelle
ferite che ne frenano il cammino, e così infondere lo slancio della speranza di
Cristo che rinnova il cuore dell’uomo. Con sentimenti di profonda venerazione
e fiducioso nell’accoglienza di queste suppliche, invoco su questa Chiesa
e sul mio ministero la Vostra Apostolica Benedizione e mi confermo
della Santità Vostra devotissimo
† CALOGERO LA PIANA
Arcivescovo Metropolita
SPECIALE CENTENARIO
1908-2008
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LETTERA D ELL’ARC I VESCOVO
ALL’EM.M O CARD. SEGR ETARI O DI STATO
Prot. n. 182/08/2
574
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ECCLESIASTICO
MESSINESE
Messina, 8 dicembre 2008
Eminenza Reverendissima,
questa Arcidiocesi e la comunità civile di Messina si preparano ad iniziare
il prossimo 28 dicembre un anno ricco di memoria, nella ricorrenza
del centesimo anniversario del tragico terremoto che distrusse la nostra
Città, mietendo migliaia di vittime tra i cittadini e i sacerdoti.
Raccogliendo i sentimenti del Clero e della pubblica Amministrazione
e dando seguito ad una tradizione che ha già visto Messina nel cuore dei
Sommi Pontefici – particolarmente S. Pio X e il Beato Giovanni XXIII il
quale inviò un radiomessaggio nel cinquantesimo anniversario – mi permetto
rispettosamente affidare all’Eminenza Vostra Reverendissima l’unita
lettera affinché voglia benevolmente introdurLa all’attenzione di Sua
Santità.
Nel ringraziarLa per il Suo cortese tramite, raccomando alla preghiera
di Vostra Eminenza il cammino di questa Arcidiocesi, mentre con sentimenti
di profondo ossequio mi confermo
______________________________________
A Sua Eminenza Reverendissima
Card. Tarcisio BERTONE
Segretario di Stato di Sua Santità
00120 CITTÀ DEL VATICANO
dell’Eminenza Vostra Reverendissima
devotissimo
† CALOGERO LA PIANA
Arcivescovo Metropolita

S ANTA MESS A P ONTI FI CALE
NELLA B AS ILI CA CAT TEDRALE
OMELIA DELL’ARCIVESCOVO METROPOLITA
S.E. MONS. CALOGERO LA PIANA
Messina, Basilica Cattedrale Protometropolitana
28 dicembre 2008, ore 17.30
Miei cari fratelli e sorelle,
il centenario del tragico evento del terremoto che ha
duramente colpito la nostra città, ricorre nel giorno del
Signore, la domenica in cui celebriamo la festa della santa
famiglia di Nazareth.
La parola di Dio proclamata in questa assemblea liturgica
ci ha richiamato i valori che caratterizzano la famiglia,
riconosciuti quali segni dell’amore e della benedizione di
Dio. Al centro di essa risiede la fede nella promessa del
Signore e nell’ obbedienza alla divina volontà.
In questi giorni natalizi la stessa parola di Dio ha offerto
alla nostra meditazione il mistero del Natale, l’inserimento
del Figlio di Dio dentro la famiglia umana. Il suo
farsi uomo, il suo condividere in tutto, eccetto il peccato,
la nostra condizione umana, ha comportato una serie di
vicende che hanno coinvolto la vita della famiglia di
Nazareth.
Essa non ha solo conosciuto momenti di serenità e
pace, ha anche sperimentato i gravissimi problemi legati
alla nascita del bambino in una grotta “al freddo e al gelo”,
la sofferenza dell’esilio e della persecuzione, le difficoltà
del lavoro quotidiano, le preoccupazioni e le ansie che
accompagnano la crescita di un figlio. Sono vicende che
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toccano ancora le tante famiglie di oggi su cui si abbatte
l’incertezza della precarietà nel lavoro e il dramma della
sua perdita, la mancanza di una casa, l’amara esperienza
della separazione, della emigrazione e dell’immigrazione,
l’umiliazione della non accoglienza e qualche volta del
rifiuto.
L’attuale contesto sociale e culturale, relativamente
alla famiglia, se da una parte registra valori, quali la crescita
della responsabilità nella paternità e nell’educazione,
la legittima aspirazione della donna all’eguaglianza di
diritti e di doveri, l’apertura al dialogo verso la più vasta
famiglia umana; presenta, d’altra parte, gravi difficoltà,
come la degradazione della sessualità, la visione materialistica
ed edonistica della vita, l’affievolirsi dell’amore per
il focolare domestico (l’intimità della vita familiare),
l’atteggiamento troppo permissivo dei genitori, la scarsa
incidenza della proposta educativa e formativa, il mancato
sostegno della famiglia da parte delle Istituzioni, l’indebolirsi
dei vincoli familiari e della comunicazione tra le
generazioni.
La Chiesa sente forte il valore della vita familiare e si
impegna a sostenerla, proclama il suo diritto alla libertà
religiosa, alla procreazione responsabile e all’educazione,
collabora alla soluzione dei gravi problemi sociali, economici
e demografici che la riguardano.
Nella ricorrenza centenaria del terremoto che l’ha rasa
al suolo e privata di tutto, la grande famiglia cristiana di
Messina è raccolta in questa meravigliosa Basilica Cattedrale.
E’ qui per ricordare ed affidare alla misericordia
divina le migliaia di vittime di quel tragico evento che ha
segnato la storia della Città e che non ha smesso di condizionarne
la crescita e lo sviluppo.
E’ qui raccolta per ringraziare il Signore della solidarietà
sperimentata, della generosità offerta dai numerosi
volontari che hanno prestato il loro soccorso e il loro
aiuto, uomini di ogni età, ceto, cultura e religione. Non
possiamo non ricordare, in questo luogo sacro, tra i tanti,
l’Arcivescovo Mons. Letterio D’Arrigo, Don Orione, il
Canonico Annibale Maria di Francia, l’arcivescovo Mons.
Angelo Paino, vero ricostruttore della Città, e ringraziare
BOLLETTINO
ECCLESIASTICO
MESSINESE

il buon Dio della loro preziosa ed infaticabile opera a servizio
della Città e dei suoi cittadini più sfortunati.
Sono trascorsi cento lunghi anni da quel disastroso
avvenimento. Buona parte della ricostruzione materiale
della Città è avvenuta (ferrovia, porto, strade, palazzi,
chiese), ma molto resta ancora da fare per dare qualità
alla vita della Città, affidato alla doverosa responsabilità
delle amministrazioni comunale e provinciale: il completamento
di nuovi svincoli, il potenziamento dell’approdo
di Tremestieri, l’atteso risanamento, una oculata politica
edilizia e del lavoro, la garanzia della sicurezza dei cittadini,
il potenziamento e il miglioramento della viabilità per
offrire un dignitoso servizio agli abitanti dei villaggi e
delle periferie, una incisiva politica sociale per dare assistenza
e sostegno ai più poveri e bisognosi.
Credo, tuttavia, rimanga molto più ancora da fare per
ricostruire il senso civico e sociale, la moralità e la spiritualità,
nel significato più ampio, dell’intera collettività.
I numerosi segni della crisi (economica, morale, legale,
civile, familiare, spirituale) che tocca l’intera comunità
mondiale, sono a richiamarci lo scotimento delle fondamenta
e dei pilastri su cui si regge l’umana convivenza, il
venir meno cioè dei genuini valori umani e spirituali:
rispetto e difesa della vita e della dignità della persona,
sane relazioni, senso della giustizia, salvaguardia del creato
e della natura, solidarietà, ecc.
Sulla costruzione di tali valori tutti siamo chiamati
in causa.
Non possiamo rimanere indifferenti, semplici spettatori,
non possiamo chiuderci nei piccoli e meschini interessi,
far finta di niente, continuare a non accorgercene.
Ricostruire i valori per ricostruire la Città e la società,
a partire dalla famiglia, dalla Scuola, dalle Istituzioni, nel
rispetto e nella considerazione della persona, dei suoi
diritti e della sua inalienabile dignità.
Una Città, una Società e la stessa Chiesa si reggono
su genuini ed autentici valori umani e spirituali, su sane
e rette relazioni, meno sulla organizzazione e sulle strutture,
necessarie e indispensabili sì, ma private di un’anima
sono vuote e destinate al fallimento e allo sfacelo.
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Ebbi a dire, in un intervento pubblico, che lo “Stretto”
di Messina si sta restringendo sempre di più, che lo
“Stretto” ci sta troppo stretto e che dobbiamo tutti impegnarci
per allargare la Città dello Stretto con la creazione
di nuovi ed ampi spazi. Reclamiamo spazi di umanità,
di civiltà, di senso del dovere, di fiducia nelle Istituzioni,
di doverosa assunzione delle proprie responsabilità, di
impegno per il bene comune, di rispetto dei diritti e dei
doveri di ogni cittadino. Sono quegli spazi vitali ed esistenziali
per assicurare e garantire sostegno alla famiglia,
diritto al lavoro, alla casa (ci sono ancora troppe baracche
in troppe zone della Città), alla salute e ad una esistenza
decorosa per tutti.
Mi rivolgo a tutti i cittadini e fedeli di questa amata
Città di Messina per esortare al coraggio, alla fiducia e
alla speranza, per invocare solidarietà (una solidarietà
feriale e quotidiana e non solo delle grandi e a volte tristi
circostanze), mi rivolgo a tutti per sollecitare un sano sussulto
di orgoglio: Coraggio, fiducia, speranza, solidarietà,
sano orgoglio: sono gli ingredienti che spingono verso
l’alto, che sostengono il cammino e spronano a non
arrestarsi lungo il percorso.
Messina ha bisogno di luce, ha bisogno di continuare a
sperare, a sognare quello splendore che l’ha contraddistinta
nei secoli.
Questa splendida Basilica Cattedrale che ci accoglie
rappresenta il simbolo della ricostruzione e allo stesso
tempo un chiaro segno dimostrativo di come il desiderio
del bene supera qualunque ostacolo e difficoltà. Questa
Basilica Cattedrale esprime e concretizza il desiderio di
luce e di bellezza avvertita dalla Città e dai suoi cittadini.
Esprimo l’augurio che tutta la Città possa ritrovare
quel dinamismo e quello splendore che hanno segnato la
storia della vetusta, bella, regale Messina, la Regina del
Peloro.
“Messina, scriveva Mons. Paino, nel 50° anniversario
del terremoto, ha dinanzi a sé un grande avvenire. Avvenire
sul quale si proietta confortatrice la luce che emana
dalla promessa della Madonna. Ma noi non possiamo,
non dobbiamo restare semplici spettatori mentre ovunque
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ECCLESIASTICO
MESSINESE

è fervore di opere; e tanto meno dobbiamo restare estatici
ammiratori del passato”.
Maria Santissima, la Madonna della Lettera, che non
ha mai smesso di guardare con occhi misericordiosi la
nostra Città e che sempre continua a benedire dall’alto,
sostenga ogni nostro desiderio di bene (civile, sociale,
morale, culturale e spirituale) per la crescita e la ricostruzione
della nostra amata Messina.
† CALOGERO LA PIANA
Arcivescovo Metropolita
SPECIALE CENTENARIO
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COMUNICATO STAMPA
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CENTENARIO DEL TERREMOTO DEL 1908
L’ARCIVESCOVO INAUGURA
L’ANNO COMMEMORATIVO
SABATO 27 DICEMBRE, alle ore 21.00 – nel contesto del ricordo
del grande sisma del 1908 – nella Basilica Cattedrale alla presenza dell’Arcivescovo
Mons. Calogero La Piana, il M° JEAN GUILLOU, compositore
autore e scrittore di fama internazionale, terrà un concerto al Grande Organo
Tamburini, eseguendo brani di Bach e di Franck, oltre che sue composizioni.
Il concerto nella Chiesa madre delle Chiese dell’Arcidiocesi, simbolo
della rinascita della città di Messina, vuole esprimere il ricordo dell’aurora
della fine (1908) e l’impegno nell’alba della rinascita (2008).
DOMENICA 28 DICEMBRE, la Chiesa che è in Messina ricorderà
con viva memoria e commozione il centenario del Terremoto.
Alle ore 5.00 nella Basilica Cattedrale, l’Arcivescovo Mons. La Piana
accoglierà nella Cattedrale i fedeli e quanti si uniranno alla Via Lucis cittadina
e guiderà un momento di preghiera.
Alle ore 17.30 – con la partecipazione delle Autorità cittadine – l’Arcivescovo
presiederà la S. Messa Pontificale nella Basilica Cattedrale inaugurando,
così, ufficialmente l’Anno Centenario nel ricordo del Terremoto del 1908.
Concelebreranno gli Arcivescovi Emeriti, i Parroci della Città, rappresentanze
del Clero dell’Arcidiocesi, il Capitolo Protometropolitano della Cattedrale
e gli altri Capitoli Concattedrali, il Seminario e le famiglie religiose.
Prima di impartire la benedizione, si terrà uno specifico ricordo del
Terremoto, offrendo la preghiera per le vittime di allora, attraverso l’ascolto
dell’introitus del Requiem di Mozart. Quindi, l’Arcivescovo affiderà la
Chiesa Diocesana e la Città alla Vergine Maria, Madonna della Lettera,
“nostra perpetua protettrice”. Cureranno l’animazione liturgica del canto
centinaia di cantori dei cori parrocchiali dell’Ardiciocesi.
Messina, 24 dicembre 2008
BOLLETTINO
ECCLESIASTICO
MESSINESE

COMMEMORAZIONE
DEL TERREMOTO DEL 1908
Ogni qualvolta si avvicina un evento epocale, che segna la storia della
gente – incidendo nel vissuto quotidiano – si crea nel cuore e nella mente di
molti, forse dei più, quasi un’atmosfera di “mistero” che esprime sentimenti
talvolta paradossali, mescolando speranza e timore… Basti pensare per un
istante all’avvicinarsi dell’anno 2000! Anche allora pur leggendo con gli
occhi della fede il tempo – che è sempre nelle mani di Dio – l’aver visto sorgere
l’aurora che salutava il nuovo millennio non può non aver destato nel
cuore di ciascuno forte emozione e stupore insieme.
Anche oggi, attorno al compiersi del centenario del terremoto del 1908
si è creata una densissima attesa fatta anche di alcune incertezze, alimentate
spesso dal sentire comune. Ma, anche in questa occasione, la bontà del
Signore ci ha guidato a vivere e superare un’altra tappa che tocca la nostra
storia locale.
Tra idee ed ipotesi, la Chiesa diocesana ha pensato di proporre alcuni
momenti di alto significato che fossero vissuti come autentico servizio alla
collettività, un modo per accostarsi a questo evento non limitandosi solo a
ricordare, ma – custodendone viva la memoria – leggere la presenza del
Dio-con-noi che non abbandona il suo popolo. Per volontà dell’Arcivescovo,
la Diocesi ha puntato su due momenti importanti: la sera della vigilia,
proponendo un evento di indiscusso spessore culturale e la Celebrazione
Eucaristica la sera del 28, che ha dato inizio all’anno centenario.
Il concerto del 27 dicembre
Così, attraverso il linguaggio dell’arte, la sera del 27 dicembre, in Cattedrale
al Grande Organo Tamburini il M° Jean Guillou, artista di fama
internazionale, ha accompagnato il tempo dell’attesa tenendo un concerto
che ha permesso ai presenti di entrare nell’atmosfera commemorativa, in
un Duomo gremito, alla presenza dell’Arcivescovo, delle massime Autorità
locali e di rappresentanze del Clero.
Ancora una volta protagonista è la Basilica Cattedrale, lo storico Tempio
simbolo di Messina, paradigma della distruzione e della vita, della
SPECIALE CENTENARIO
1908-2008
581

morte e della rinascita, della fede e del temperamento tenace della Messina
che guarda al futuro con rinnovata speranza.
Guidati ad una comprensione più approfondita dalle parole di Mons.
Letterio Gulletta, l’ultimo brano eseguito ha fatto vibrare il cuore di tutti in
un generale coinvolgimento. La ricchezza espressiva del Grande Organo del
Duomo nelle creative mani del M° Guillou ha fatto risuonare all’interno della
Basilica la drammaticità di quella tragica aurora e insieme il sorgere della
speranza di quella nuova alba che inaugurava una pagina inedita della storia
messinese. Con improvvisazioni, Jean Guillou ha riportato indietro nel tempo
l’uditorio, perché gli uomini – tra le pietre dell’Edificio Sacro testimone
del mattino del 1908 – rivivessero le note di una sinfonia che oggi viene
riscritta, completandosi con l’impegno di tutti per la rinascita di Messina.
Mentre la Città brulicava di gente – messinesi, devoti, curiosi e quanti
si sentivano spinti dal desiderio di sentirsi parte integrante della storia di
quella notte (quasi a dire: c’ero anch’io!) – non passava inosservata la
presenza dei volontari della Protezione Civile nazionale giunti a Messina
guidati dall’On. Guido Bertolaso, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio
- Dipartimento di Protezione Civile, il quale nel pomeriggio insieme
al Governatore della Regione Sicilia On. Raffaele Lombardo, aveva preso
parte ad alcune manifestazioni civili.
La Veglia nella Basilica Cattedrale all’alba del 28 dicembre
582
La mia voce sale a Dio e grido aiuto;
la mia voce sale a Dio, finché mi ascolti.
Ti videro le acque, Dio, ti videro e ne furono sconvolte;
sussultarono anche gli abissi …la terra tremò e fu scossa.
(Sal 76,2.17.18)
Le prime ore della notte sono state illuminate dall’apprezzata Via
Lucis che, percorrendo le principali vie della Città, ha visto cittadini e
volontari della Protezione Civile con il Sindaco e il Presidente della Provincia
unitamente a rappresentanze delle Confraternite Ecclesiali guidate
dal Delegato Arcivescovile Mons. Giovanni Battista Impoco.
All’arrivo in Piazza Duomo, la Cattedrale – aperta sin dalle 3,00 – ha
accolto quanti lo hanno desiderato per un momento di riflessione attraverso
la proiezione di immagini e l’esecuzione di canti curati dal coro
S. Maria dei Miracoli di Sperone guidato dal M° Giacomo Arena. Il tutto
BOLLETTINO
ECCLESIASTICO
MESSINESE

accompagnato dalle note dell’organo
Tamburini suonato dal M°
Don Giovanni Lombardo.
Il trascorrere del tempo ha
condotto all’approssimarsi della
fatidica ora delle 5,21. Alle 5,00
ha avuto inizio il momento culminante
con la preghiera presieduta
dall’Arcivescovo. Una liturgia appositamente pensata e realizzata
perché al ricordo dei pochi secondi che distrussero la Città fosse associata
la preghiera che accompagna sempre il fluire del tempo e della storia.
Sotto la guida del Cerimoniere Arcivescovile Mons. Giacinto Tavilla,
solisti e cantori si sono alternati per cantare la speranza. Alla drammaticità
delle testimonianze di sopravvissuti che, nel silenzio della Cattedrale, riecheggiavano
forti nelle voci dei giovani lettori, seguiva l’ascolto pacato
della Parola di Dio attraverso alcuni salmi che rileggevano il triste evento
non più con gli occhi dell’uomo, ma con lo sguardo d’amore del Signore.
In un crescendo di meditazione e contemplazione dell’agire potente di
Dio nei confronti dell’uomo, la preghiera si è conclusa con il gesto simbolico
che l’Arcivescovo ha compiuto, accendendo il cero pasquale. Chiaro
segno del trionfo della vita sulla morte, del bene su ogni forma di male,
della luce sulle tenebre, Mons. Arcivescovo si è recato in prossimità
dell’altare e lì ha acceso il cero posto sul grande piedistallo che reca
impresso lo stemma di Messina, affinché la sua luce risplendesse nel cuore
dei messinesi e nella vita della Chiesa e della Città.
“Questa notte non è più notte davanti a te, il buio come luce risplende”.
Il ripetersi di questo versetto in canto ha accompagnato gli ultimi
momenti della preghiera, restando impresso come monito nel cuore di chi
si affida al Signore.
Intanto, il sopraggiungere della fatidica ora delle 5,21 ed il superarla
per salutare il nuovo sole che sorge è stato eloquente preludio dell’inizio di
un impegno che da questo anno centenario in poi non può non, anzi deve
qualificare ulteriormente la nostra testimonianza cristiana e civile.
SPECIALE CENTENARIO
1908-2008
583

La Messa Pontificale del 28 dicembre
584
Dio è per noi rifugio e forza
aiuto sempre vicino nelle angosce.
Perciò non temiamo se trema la terra,
se crollano i monti nel fondo del mare. (dal Salmo 45)
La sera nella Basilica l’Arcivescovo ha presieduto la Messa Pontificale
alla quale hanno concelebrato l’Arcivescovo emerito Mons. Giovanni
Marra, il Vicario Generale e una nutrita rappresentanza del clero diocesano
e religioso, con la partecipazione dei Canonici del Ven. Capitolo Protometropolitano
della Basilica Cattedrale.
Dopo il canto d’ingresso, animato dai cori
dell’Arcidiocesi ancora una volta uniti per contribuire
nel segno dell’unità al decoro delle celebrazioni
presiedute dall’Arcivescovo, e il saluto liturgico, il
Vicario Generale ha preso la parola per dare lettura
del Messaggio che il Santo Padre ha rivolto al mattino
ai messinesi durante l’Angelus in Piazza S. Pietro.
Semplici ma intense parole, che hanno espresso
il pensiero orante del Papa, il quale non si è limitato
ad indirizzare un telegramma oppure un altro testo
solo scritto, ma personalmente le ha volute pronunciare,
offrendo così al popolo messinese il calore
della sua umanità, la sollecitudine della sua attenzione
e la visibilità mondiale alla nostra Città.
BOLLETTINO
ECCLESIASTICO
MESSINESE
Queste le parole del Santo Padre:
“Ricorre oggi il centenario del tragico terremoto che colpì Messina,
radendola quasi totalmente al suolo e mietendo migliaia di
vittime. I messinesi però non si lasciarono abbattere e, sostenuti
da una straordinaria solidarietà, si risollevarono. Il mio predecessore
San Pio X, che avrebbe voluto recarsi personalmente
a Messina, inviò ingenti aiuti e ospitò a Roma i seminaristi.
A distanza di cento anni, desidero inviare ai messinesi un affettuoso
pensiero, con l’augurio che nei loro cuori arda sempre la
speranza cristiana”.

Accolte da un applauso, le
parole di Benedetto XVI hanno
suscitato intensa emozione,
soprattutto nel sentire la vicinanza
del Papa che invia un
affettuoso pensiero a tutti i messinesi.
La spiccata attenzione
dell’Arcivescovo, sollecito nella
cura pastorale di questa
Chiesa a lui affidata, ha fatto
scaturire una straordinaria omelia che ha dato all’assemblea la possibilità
di rileggere la Parola di Dio alla luce della vita attuale della nostra Città,
offrendo molteplici spunti di riflessione e incoraggiandone l’impegno
di tutti.
L’Eucaristia per sua intima natura è rendimento di grazie, è l’incontro
tra Dio e l’uomo, il quale – animato dalla forza dello Spirito Santo – si
rivolge al Padre orientando a lui tutta la sua vita.
Il fare memoria dell’opera salvifica di Dio è il leggere i segni della sua
presenza che, nell’oggi delle vicende umane, continua a fare storia e storia
di salvezza. Qui si innesta la viva memoria del terremoto del 1908. Qui si
leva il canto di speranza fatto dalla vita, dal sacrificio, dalle lacrime,
dall’impegno e dalla gioia che in Cristo si trasfigurano per essere il seme di
un nuova realtà.
E proprio la logica evangelica del seme che solo se cade in terra e marcisce
porta frutto è il preludio di un tempo che si inaugura. Per questo,
custodendo il passato, mentre si vive il presente con lo sguardo proteso al
futuro, radicando fortemente la propria vita in Cristo celebrato nell’Eucaristia,
la comunità riunita ha fatto memoria del terremoto, con la consapevolezza
che ore, luoghi e persone
sono tasselli dell’unico mosaico
di un disegno da sempre impresso
nel cuore di Dio.
Prima della benedizione finale,
esortati a ricordare l’alba
del 28 dicembre, con brevi attimi
di silenzio e la successiva esecuzione
dell’introitus del Requiem
di Mozart, l’assemblea tutta ha
pregato e reso il giusto onore a
quanti allora persero la vita.
SPECIALE CENTENARIO
1908-2008
585

Quindi, l’Arcivescovo, lasciando la cattedra, si è posto dinanzi all’immagine
della Madonna della Lettera, pronunciando l’Atto di Affidamento
della Città e della Chiesa a Colei che si è voluta dichiarare nostra “Perpetua
Protettrice”:
586
Vergine Maria, Madre di Dio e Madre nostra,
veloce ascoltatrice della Parola di vita eterna
e sempre attenta alle suppliche dei figli che confidano in te,
accogli oggi la nostra rinnovata volontà
di affidarci al tuo amore.
L’alba di questo nuovo giorno
ha salutato il compiersi dei cento anni
dal terribile terremoto che ha sconvolto il cuore dei messinesi.
I nostri occhi hanno veduto l’agire della mano di Dio
che in questo secolo ha segnato la storia
della nostra Chiesa e di Messina, guidandone il cammino.
Non conosciamo il futuro, che però sappiamo nelle mani di Dio.
Siamo però certi che la tua protezione
BOLLETTINO
ECCLESIASTICO
MESSINESE

continuerà ad accompagnare il nostro domani,
con le speranze e i desideri di bene
per la crescita umana, sociale, cristiana e morale della nostra Città
e perché tu continui a custodire la nostra Chiesa Diocesana
con i Pastori che nel tempo si sono succeduti alla sua guida
e con tutti i nostri fedeli.
Per tua intercessione,
il Signore Dio onnipotente ci conceda
la forza della rinascita che non cede il passo alla stanchezza,
il coraggio che non teme la delusione,
la gioia di cantare Lui, unica vera speranza dell’uomo.
Vergine Maria, Madonna della Lettera,
testimone delle grandi cose operate dall’Altissimo
sotto la tua protezione cerchiamo rifugio
invocandoti Madre e fiducia nostra.
L’incensazione e il canto dell’antifona mariana “Sub tuum præsidium”
hanno posto il sigillo della fiducia in Dio che passa attraverso la materna
intercessione della Madre sua e nostra.
Cento anni sono trascorsi da quel giorno fatale e sulle macerie della
Città, noi, con l’occhio della fede, con fiducia continuiamo a levare lo
sguardo in alto sempre
forti, come i nostri avi,
dell’antica promessa della
Vergine Santissima che
sempre si rinnova: “Benediciamo
voi e la stessa città,
di cui vogliamo essere
Perpetua Protettrice”.
SPECIALE CENTENARIO
1908-2008
Giò Tavilla
587

TESTO D ELLA VEGLIA DI PREGHIERA
ALLE OR E 5.00 NELLA B AS ILI CA CAT TEDRALE
I. INTRODUZIONE
Mentre si esegue un sottofondo musicale all’organo, l’Arcivescovo si avvia verso
l’altare e, dopo aver fatto la riverenza, si dirige alla Cattedra, da dove presiede la
preghiera.
Arcivescovo:
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
assemblea: Amen.
Arcivescovo:
Figli carissimi di questa Chiesa
che è in Messina - Lipari - S. Lucia del Mela,
fedeli che riponete ogni fiducia nel Signore Dio,
fratelli e sorelle testimoni di solidarietà,
provenienti dalle diverse parti della Sicilia e del territorio nazionale
la grazia e la pace del Signore sia con voi.
assemblea: E con il tuo spirito.
ESORTAZIONE INIZIALE
L’Arcivescovo, dando il benvenuto ai presenti, contestualizza il senso del momento
di preghiera con queste parole:
Siate i benvenuti in questa Basilica Cattedrale, simbolo della Città e della
sua volontà di rinascita.
Questo storico Tempio, testimone dei disastri causati dalla natura e dagli
uomini, ha conosciuto la ferita della distruzione, ma sempre è stata ricostruita,
quale segno della tenacia di un popolo che guarda con speranza al futuro.
Pregando e meditando, ricorderemo il tragico evento che distrusse la
nostra Città cento anni orsono. Mettendoci alla presenza del Signore,
588
BOLLETTINO
ECCLESIASTICO
MESSINESE

attenderemo la fatidica ora delle 5:20, quando tremò la terra, ed innalzeremo
la preghiera per quanti sono morti e per coloro che hanno perduto la
vita nell’adempimento del loro dovere, mentre diremo il nostro grazie per
i soccorritori e, su tutti noi, invocheremo la protezione di Dio.
Se il chicco di grano non marcisce e non muore non porta frutto.
E proprio dalla sofferenza e dalla morte, Messina ha conosciuto il frutto
della carità, della fraternità degli uomini e dei popoli stranieri. In una gara
di solidarietà Chiesa, Stato e Nazioni straniere hanno creato un abbraccio
di carità che ha contribuito a far risorgere Messina.
Oggi noi siamo i custodi di questa storia e i nuovi testimoni che vogliono
amare Messina ed impegnarsi per la sua vera crescita.
Il Signore benedica e accompagni il nostro cammino.
Tutti siedono e si ascolta un intervento musicale all’organo.
II. MEMORIA DEL TERREMOTO
Concluso il brano musicale eseguito all’organo, interviene un lettore leggendo la
breve citazione tratta dal salmo 45:
lettore: Dio è per noi rifugio e forza,
aiuto sempre vicino nelle angosce.
Perciò non temiamo se trema la terra,
se crollano i monti nel fondo del mare. (Sal. 45,2-3)
Quindi la guida introduce il secondo momento:
L’Apostolo Paolo scrivendo ai Corinzi dice:
«Siamo tribolati da ogni parte, ma non schiacciati;
siamo sconvolti, ma non disperati;
perseguitati, ma non abbandonati;
colpiti, ma non uccisi» (2Cor 4,8-9)
SPECIALE CENTENARIO
1908-2008
589

Pur nella dolorosa prova subita dalla nostra Città, ci accompagna la certezza
che la nostra speranza è fondata in Dio.
Diamo voce ad alcune drammatiche testimonianze tratte dalla cronaca
dell’epoca e, mettendoci in ascolto della Parola di Dio, troviamo in essa
la forza della rinascita che non ci fa smarrire la vera speranza e fiducia
radicata nel Signore.
Riprende l’intervento musicale, cui segue la lettura di scritti di cronaca
e brani biblici.
1. lettore:
Dalle memorie del P. Calcedonio Vasta, gesuita.
Alle 5.20, preceduto da un rombo spaventoso, scoppiò il terremoto, che in
pochi secondi atterrò la superba regina del Peloro.
Quei 22 minuti secondi pareva che non finissero mai: ed io ed il mio vicino
P. Mistretta, non cessammo in tutto quel tempo d’invocare ad alte voci la
misericordia di Dio. Cessate le scosse, mi vestii in tutta fretta, e mi precipitai
verso la porta della stanza, camminando sopra un forte strato di calcinacci.
Brancicando a casaccio sulle macerie, mi trovai improvvisamente
sul pianerottolo di una scaletta, il cui muro di fronte mostrava una squarciatura
larga abbastanza per potervi passare carponi. Per quello spiraglio
potei finalmente uscire all’aperto.
Sulle macerie della scomparsa piazzetta trovai i PP. Superiore e Ferrara:
quest’ultimo colla testa fasciata e tremante di freddo. Assisi tutti e tre colla
faccia rivolta ai miseri avanzi della Residenza, per un bel pezzo non avemmo
la forza di dire una parola, di scambiarci una impressione. La gravità
eccezionale del pericolo che avevamo passato, e l’immensità del disastro
che ci stava dinanzi agli occhi ci tenevano come istupiditi.
Passato il momento dello stupore, mi misi all’opera insieme al P. Mistretta
per tentare di salvare un nostro scolaro esterno di Gazzi. Povero figlio!
Precipitando dal quarto piano era rimasto chiuso tra due materasse, supino,
colla sola testa di fuori, e sotto cinque o sei metri di ruderi. Ma tutti i nostri
sforzi andarono a vuoto. Era uno schianto di cuore, averlo lì a portata di
mano, e non poterlo salvare. Sul tardi, vedendo che ogni speranza era perduta,
lo confessai e gli diedi l’assoluzione. Egli rassegnato alla sua sorte,
non mandò più un lamento né profferì una sola parola.
590
BOLLETTINO
ECCLESIASTICO
MESSINESE

2. lettore:
Dal Salmo 76 accompagnato da sottofondo musicale.
La mia voce sale a Dio e grido aiuto;
la mia voce sale a Dio, finché mi ascolti.
Nel giorno dell’angoscia io cerco il Signore,
tutta la notte la mia mano è tesa e non si stanca;
io rifiuto ogni conforto.
Mi ricordo di Dio e gemo, medito e viene meno il mio spirito.
Tu trattieni dal sonno i miei occhi,
sono turbato e senza parole.
Ripenso ai giorni passati, ricordo gli anni lontani.
Un canto nella notte mi ritorna nel cuore:
rifletto e il mio spirito si va interrogando.
Forse Dio ci respingerà per sempre,
non sarà più benevolo con noi?
È forse cessato per sempre il suo amore,
è finita la sua promessa per sempre?
Può Dio aver dimenticato la misericordia,
aver chiuso nell’ira il suo cuore?
E ho detto: “Questo è il mio tormento: è mutata la destra dell’Altissimo”.
Ricordo le gesta del Signore,
ricordo le tue meraviglie di un tempo.
Mi vado ripetendo le tue opere, considero tutte le tue gesta.
O Dio, santa è la tua via;
quale dio è grande come il nostro Dio?
Tu sei il Dio che opera meraviglie,
manifesti la tua forza fra le genti.
È il tuo braccio che ha salvato il tuo popolo,
i figli di Giacobbe e di Giuseppe.
Ti videro le acque, Dio, ti videro e ne furono sconvolte;
sussultarono anche gli abissi.
Le nubi rovesciarono acqua, scoppiò il tuono nel cielo;
le tue saette guizzarono.
Il fragore dei tuoi tuoni nel turbine,
i tuoi fulmini rischiararono il mondo,
la terra tremò e fu scossa.
SPECIALE CENTENARIO
1908-2008
591

Sul mare passava la tua via,
i tuoi sentieri sulle grandi acque
e le tue orme rimasero invisibili.
Guidasti come gregge il tuo popolo
per mano di Mosè e di Aronne.
Breve pausa di silenzio.
1. lettore:
Dalle memorie del P. Calcedonio Vasta, gesuita.
Non esistevano più strade: rovine, rovine, sempre rovine! che mentre
agghiacciavano il cuore di terrore, erano pericolosissime a transitare, oltre
che per la confusione caotica in cui giacevano ammonticchiate, anche per
gli edificii che non erano interamente crollati, ma rimasti paurosamente
inclinati e contorti; attendevano un’ultima spinta per rovinare. Malamente
allineati, avevano l’aria di mostri giganteschi, che stanchi della strage,
minacciavano di morte chiunque osasse di turbare la loro strana quiete. Sul
percorso non si sentivano che grida lamentevoli di infelici sepolti vivi che
domandavano aiuto; non si vedevano che morti più o meno gravemente
sfracellati e vivi di ambo i sessi coperti nelle forme più strane, muti e col
pallore della morte nel volto, vagolare come un’orda di spettri.
La Villa Mazzini era qualche cosa tra un accampamento e un ospedale. In
quel quartiere avevamo molti conoscenti e devoti che frequentavano la
nostra chiesa. E quanti al vederci, ci chiamavano per nome chiedendo il
nostro aiuto! «Padre, venga: ho una gamba spezzata!», gridò una mia
penitente. Un’altra, alunna delle Figlie di S. Anna, aveva la testa fasciata,
sedeva come un’Addolorata accanto alla madre, che giaceva al suolo colle
gambe fracassate, e appena mi vide, esclamò: «Padre! Papà è morto, il
palazzo è crollato, non abbiamo nessuno al mondo!». L’immenso dolore
rassegnato col quale profferì queste parole fu più forte di me: io piansi!
2. lettore:
Dal Salmo 22 accompagnato da sottofondo musicale.
Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla;
su pascoli erbosi mi fa riposare
ad acque tranquille mi conduce.
592
BOLLETTINO
ECCLESIASTICO
MESSINESE

Mi rinfranca, mi guida per il giusto cammino,
per amore del suo nome.
Se dovessi camminare in una valle oscura,
non temerei alcun male, perché tu sei con me.
Il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza.
Davanti a me tu prepari una mensa
sotto gli occhi dei miei nemici;
cospargi di olio il mio capo.
Il mio calice trabocca.
Felicità e grazia mi saranno compagne tutti i giorni della mia vita,
e abiterò nella casa del Signore per lunghissimi anni.
Breve pausa di silenzio.
PREGHIERA DI INTERCESSIONE
Arcivescovo:
Abbiamo ascoltato. Nel silenzio abbiamo meditato, lasciandoci raggiungere
dal ricordo di quei momenti drammatici. Abbiamo contemplato la tenerezza
di Dio nel salmi che sono stati proclamati.
Adesso, innalziamo a Dio Padre la nostra fiduciosa preghiera, affinché
accolga le nostre umili invocazioni.
cantore: Sei il mio pastore, nulla mi mancherà.
Sei il mio pastore, nulla mi mancherà.
diacono: Per i Pastori che si sono susseguiti a guida
della nostra Chiesa.
Per la pace e la fraternità tra i popoli.
Per la vera e piena rinascita della nostra Città.
Per i nostri fratelli e concittadini che persero
la vita nel terremoto.
Perché ciascun cristiano sia segno della carità
di Cristo.
SPECIALE CENTENARIO
1908-2008
593

Per quanti si adoperarono con generosità
a prestare soccorso.
Per coloro che oggi servono i fratelli
nella sofferenza e nel bisogno.
Per noi che vogliamo impegnarci a costruire
la città di Dio nella città dell’uomo.
Arcivescovo:
Ascolta, o Padre, le nostre preghiere.
Tu che vieni a condividere le nostre fatiche e speranze
volgi su di noi il tuo sguardo di amore
e benedici i nostri propositi di bene.
Per Cristo nostro Signore.
assemblea: Amen.
III. LUCERNARIO
Restando in piedi, interviene un lettore leggendo la breve citazione tratta dal
salmo 27:
lettore: Il Signore è mia luce e mia salvezza,
di chi avrò paura?
Il Signore è difesa della mia vita,
di chi avrò timore. (Sal. 27,1)
Quindi, la guida introduce il terzo momento:
La liturgia della Notte Santa di Natale ci ricorda che
«Il popolo che camminava nelle tenebre ha visto una grande luce;
su coloro che abitavano in terra tenebrosa una luce rifulse.
Hai moltiplicato la gioia, hai aumentato la letizia.» (Is 9, 1)
Sul nostro popolo messinese splende una grande luce: è la luce di Cristo,
sole che sorge dall’alto per inaugurare un nuovo giorno di gioia e di
594
BOLLETTINO
ECCLESIASTICO
MESSINESE

speranza. È la luce di Colui che rende nuove tutte le cose, è la luce che
dirada le tenebre della paura; è la luce di Cristo Signore!
Mentre si esegue il canto, intercalato dalle acclamazioni, l’Arcivescovo si reca all’altare
ed accende il Cero Pasquale, segno di Cristo Risorto, speranza dell’umanità.
cantore: Questa notte non è più notte davanti a te,
il buio come luce risplende.
lettore: Tu sei la luce del mondo.
Questa notte…
lettore: La tua luce dirada le tenebre della paura.
Questa notte…
lettore: La tua luce ridona speranza.
lettore: La tua luce alimenta la fede.
Questa notte…
Questa notte…
lettore: La tua luce guida il nostro cammino.
Questa notte…
lettore: La tua luce risplende in noi.
Questa notte…
Quindi, torna alla Cattedra e da lì invia alla preghiera del Padre nostro:
Padre nostro…
Prima di impartire la benedizione, l’Arcivescovo rivolge alcune parole.
SPECIALE CENTENARIO
1908-2008
595

BENEDIZIONE FINALE
Arcivescovo:
Mostraci la tua continua benevolenza, Signore,
e assisti il tuo popolo che ti riconosce suo pastore e guida;
rinnova l’opera della tua creazione
e custodisci ciò che hai rinnovato.
Per Cristo nostro Signore.
assemblea: Amen.
E la benedizione di Dio onnipotente,
✠ Padre e ✠ Figlio e ✠ Spirito Santo,
discenda su di voi e con voi rimanga sempre.
assemblea: Amen.
Realizzazione e coordinamento: Mons. Giacinto Tavilla
Consulenza storica: Dott. Giovan Giuseppe Mellusi
Animazione liturgica: M° Don Giovanni Lombardo, Don Francesco Venuti e giovani solisti
delle parrocchie della città.
596
BOLLETTINO
ECCLESIASTICO
MESSINESE

SANTA
SEDE

NATALE 2008
MESSAGGIO URBI ET ORBI DI SUA SANTITÀ
BENEDETTO XVI
«Apparuit gratia Dei Salvatoris nostri omnibus hominibus»
(Tit 2,11)
Cari fratelli e sorelle, con le parole dell’apostolo Paolo rinnovo il
gioioso annuncio del Natale di Cristo: sì, oggi, “è apparsa a tutti gli uomini
la grazia di Dio nostro Salvatore”!
È apparsa! Questo è ciò che la Chiesa oggi celebra. La grazia di Dio,
ricca di bontà e di tenerezza, non è più nascosta, ma “è apparsa”, si è manifestata
nella carne, ha mostrato il suo volto. Dove? A Betlemme. Quando?
Sotto Cesare Augusto, durante il primo censimento, al quale fa cenno anche
l’evangelista Luca. E chi è il rivelatore? Un neonato, il Figlio della Vergine
Maria. In Lui è apparsa la grazia di Dio Salvatore nostro. Per questo quel
Bambino si chiama Jehoshua, Gesù, che significa “Dio salva”.
La grazia di Dio è apparsa: ecco perché il Natale è festa di luce. Non una
luce totale, come quella che avvolge ogni cosa in pieno giorno, ma un
chiarore che si accende nella notte e si diffonde a partire da un punto preciso
dell’universo: dalla grotta di Betlemme, dove il divino Bambino è
“venuto alla luce”. In realtà, è Lui la luce stessa che si propaga, come ben
raffigurano tanti dipinti della Natività. Lui è la luce, che apparendo rompe
la caligine, dissipa le tenebre e ci permette di capire il senso ed il valore
della nostra esistenza e della storia. Ogni presepe è un invito semplice ed
eloquente ad aprire il cuore e la mente al mistero della vita. È un incontro
SANTA
SEDE
599

con la Vita immortale, che si è fatta mortale nella mistica scena del Natale;
una scena che possiamo ammirare anche qui, in questa Piazza, come in
innumerevoli chiese e cappelle del mondo intero, e in ogni casa dove è adorato
il nome di Gesù.
La grazia di Dio è apparsa a tutti gli uomini. Sì, Gesù, il volto del
Dio-che-salva, non si è manifestato solo per pochi, per alcuni, ma per tutti.
È vero, nella umile disadorna dimora di Betlemme lo hanno incontrato
poche persone, ma Lui è venuto per tutti: giudei e pagani, ricchi e poveri,
vicini e lontani, credenti e non credenti… tutti. La grazia soprannaturale, per
volere di Dio, è destinata ad ogni creatura. Occorre però che l’essere umano
l’accolga, pronunci il suo “sì”, come Maria, affinché il cuore sia rischiarato
da un raggio di quella luce divina. Ad accogliere il Verbo incarnato,
in quella notte, furono Maria e Giuseppe che lo attendevano con amore ed
i pastori, che vegliavano accanto alle greggi (cfr Lc 2,1-20). Una piccola comunità,
dunque, che accorse ad adorare Gesù Bambino; una piccola comunità
che rappresenta la Chiesa e tutti gli uomini di buona volontà. Anche
oggi coloro che nella vita Lo attendono e Lo cercano incontrano il Dio che
per amore si è fatto nostro fratello; quanti hanno il cuore proteso verso di
Lui desiderano conoscere il suo volto e contribuire all’avvento del suo
Regno. Gesù stesso lo dirà, nella sua predicazione: sono i poveri in spirito,
gli afflitti, i miti, gli affamati di giustizia, i misericordiosi, i puri di cuore,
gli operatori di pace, i perseguitati per la giustizia (cfr Mt 5,3-10). Questi riconoscono
in Gesù il volto di Dio e ripartono, come i pastori di Betlemme,
rinnovati nel cuore dalla gioia del suo amore.
Fratelli e sorelle che mi ascoltate, a tutti gli uomini è destinato l’annuncio
di speranza che costituisce il cuore del messaggio di Natale. Per tutti
è nato Gesù e, come a Betlemme Maria lo offrì ai pastori, in questo giorno
la Chiesa lo presenta all’intera umanità, perché ogni persona e ogni umana
situazione possa sperimentare la potenza della grazia salvatrice di Dio,
che sola può trasformare il male in bene, che sola può cambiare il cuore
dell’uomo e renderlo un’”oasi” di pace.
Possano sperimentare la potenza della grazia salvatrice di Dio le numerose
popolazioni che ancora vivono nelle tenebre e nell’ombra di morte
(cfr Lc 1,79). La Luce divina di Betlemme si diffonda in Terrasanta, dove
l’orizzonte sembra tornare a farsi cupo per gli israeliani e i palestinesi; si diffonda
in Libano, in Iraq e ovunque nel Medio Oriente. Fecondi gli sforzi di
quanti non si rassegnano alla logica perversa dello scontro e della violenza
e privilegiano invece la via del dialogo e del negoziato, per comporre le
600
BOLLETTINO
ECCLESIASTICO
MESSINESE

tensioni interne ai singoli Paesi e trovare soluzioni giuste e durature ai
conflitti che travagliano la regione. A questa Luce che trasforma e rinnova
anelano gli abitanti dello Zimbabwe, in Africa, stretti da troppo tempo nella
morsa di una crisi politica e sociale che, purtroppo, continua ad aggravarsi,
come pure gli uomini e le donne della Repubblica Democratica del Congo,
specialmente nella martoriata regione del Kivu, del Darfur, in Sudan, e della
Somalia, le cui interminabili sofferenze sono tragica conseguenza dell’assenza
di stabilità e di pace. Questa Luce attendono soprattutto i bambini di
quei Paesi e di tutti i Paesi in difficoltà, affinché sia restituita speranza al
loro avvenire.
Dove la dignità e i diritti della persona umana sono conculcati; dove gli
egoismi personali o di gruppo prevalgono sul bene comune; dove si rischia
di assuefarsi all’odio fratricida e allo sfruttamento dell’uomo sull’uomo;
dove lotte intestine dividono gruppi ed etnie e lacerano la convivenza; dove
il terrorismo continua a colpire; dove manca il necessario per sopravvivere;
dove si guarda con apprensione ad un futuro che sta diventando sempre più
incerto, anche nelle Nazioni del benessere: là risplenda la Luce del Natale ed
incoraggi tutti a fare la propria parte, in spirito di autentica solidarietà. Se ciascuno
pensa solo ai propri interessi, il mondo non può che andare in rovina.
Cari fratelli e sorelle, oggi “è apparsa la grazia di Dio Salvatore” (cfr Tt
2,11), in questo nostro mondo, con le sue potenzialità e le sue debolezze, i
suoi progressi e le sue crisi, con le sue speranze e le sue angosce. Oggi, rifulge
la luce di Gesù Cristo, Figlio dell’Altissimo e figlio della Vergine
Maria: “Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero. Per noi uomini e
per la nostra salvezza discese dal cielo”. Lo adoriamo quest’oggi, in ogni
angolo della terra, avvolto in fasce e deposto in una povera mangiatoia. Lo
adoriamo in silenzio mentre Lui, ancora infante, sembra dirci a nostra consolazione:
Non abbiate paura, “Io sono Dio, non ce n’è altri” (Is 45,22). Venite
a me, uomini e donne, popoli e nazioni, venite a me, non temete: sono
venuto a portarvi l’amore del Padre, a mostrarvi la via della pace.
Andiamo, dunque, fratelli! Affrettiamoci, come i pastori nella notte di
Betlemme. Dio ci è venuto incontro e ci ha mostrato il suo volto, ricco di
grazia e di misericordia! Non sia vana per noi la sua venuta! Cerchiamo
Gesù, lasciamoci attirare dalla sua luce, che dissipa dal cuore dell’uomo la
tristezza e la paura; avviciniamoci con fiducia; con umiltà prostriamoci per
adorarlo. Buon Natale a tutti!
BENEDETTO XVI
SANTA
SEDE
601

CEI

M ES S AGGI O DELLA PR ESID ENZA
D ELLA CONFER ENZA E PISCOPALE I TALIANA
IN VISTA DELLA SCELTA DI AVVALERSI
DELL’INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE CATTOLICA
NELL’ANNO SCOLASTICO 2009-2010
All’inizio del nuovo anno scolastico desideriamo far pervenire a ognuno
di voi, studenti, genitori e docenti, il nostro saluto e il nostro augurio. La
persuasione che a scuola si decida in larga misura il destino personale di
ciascuno ci spinge a rinnovare il nostro impegno nel favorire l’educazione
delle giovani generazioni, come punto fermo di ogni autentico sviluppo
sociale e culturale.
In tale contesto si inserisce a pieno titolo l’insegnamento della religione
cattolica (IRC), che favorisce la riflessione sul senso profondo dell’esistenza,
aiutando a ritrovare, al di là delle singole conoscenze, un senso unitario
e un’intuizione globale. Ciò è possibile perché tale insegnamento pone
al centro la persona umana e la sua insopprimibile dignità, lasciandosi illuminare
dalla vicenda unica di Gesù di Nazaret, di cui si ha cura di investigare
l’identità, che non cessa da duemila anni di interrogare gli uomini.
In tal modo l’IRC risveglia il coraggio delle decisioni definitive, al di là
dell’erosione dei valori e della figura stessa dell’uomo, ambiguamente divulgata
da non poche correnti del pensiero contemporaneo.
Attraverso il suo percorso didattico, secondo le finalità tipiche della
scuola, l’IRC non minimizza la fatica del conoscere e si inserisce attivamente
nell’impegno della scuola italiana a far fronte alle esigenze delle
nuove generazioni.
Peraltro, in una società sempre più connotata in senso multietnico e
multiculturale, l’IRC può essere anche un utile spazio di integrazione, aiutando
gli stranieri presenti nel nostro Paese ad accostare valori e tradizioni
che sono largamente segnati dalla presenza di uno specifico patrimonio storico
e artistico, permeato profondamente dallo spirito cristiano.
CEI
605

Nel 2008 l’IRC è stato scelto da una larga maggioranza, cioè dal 91,1%
delle famiglie e degli alunni. Tale dato sale al 91,8 % se si tiene conto anche
di quanti frequentano scuole cattoliche. I numeri sono tali da incoraggiare
quanti già scelgono l’IRC e da provocare positivamente quanti ancora
vogliono aderire a questo singolare momento di educazione alle più autentiche
dimensioni della vita umana.
Roma, 4 novembre 2008
606
BOLLETTINO
ECCLESIASTICO
MESSINESE

CESi

CONFERENZA E PISCOPALE S IC ILIANA
SESSIONE AUTUNNALE
Pantelleria, 7-9 ottobre 2008
COMUNICATO FINALE
Nei giorni 7-9 ottobre 2008 la Conferenza Episcopale Siciliana ha
svolto la sua Sessione autunnale di lavoro nell’isola di Pantelleria.
1. I vescovi si sono ritrovati in questo luogo insolito per i lavori della
Conferenza, avendo accolto il caloroso invito di S.E. Mons. Domenico
Mogavero, Vescovo di Mazara del Vallo nel cui territorio si trova l’isola
di Pantelleria.
Essi hanno avuto modo di incontrare la popolazione dell’Isola nella Celebrazione
eucaristica presieduta da S.E. Mons. Paolo Romeo, arcivescovo
di Palermo e presidente della Conferenza, e concelebrata da tutti i presuli
siciliani. La Santa Messa è stata celebrata nel tendone che attualmente funge
da chiesa parrocchiale mentre si sta provvedendo alla costruzione del nuovo
edificio di culto.
Gli abitanti dell’Isola, gente cordiale, semplice e accogliente insieme
con il sindaco, le forze dell’ordine, gli imprenditori, hanno riservato tutti e
ciascuno per la propria parte una calorosa ed affettuosa accoglienza ai vescovi
di Sicilia, i quali hanno avuto modo di costatare, durante la loro permanenza,
la laboriosità di questa popolazione e l’intraprendenza nella
valorizzazione al meglio delle bellezze naturali e paesaggistiche del territorio
da cui far sorgere una economia a beneficio di quanti costì abitano e
lavorano.
2. I lavori sono stati presieduti dall’Ecc.mo Mons. Paolo Romeo, il
quale, anche a nome dei confratelli ha manifestato gli auguri più fervidi e
le congratulazioni a S.E. Mons. Mariano Crociata, vescovo di Noto, da
CESi 609

pochi giorni chiamato a ricoprire l’incarico di segretario generale della Conferenza
Episcopale Italiana. La gioia dell’episcopato siciliano è grande
perché per la prima volta nella storia della CEI viene scelto un segretario
proveniente dal meridione d’Italia. Questa riempie di gioia e di orgoglio le
nostre Chiese di Sicilia.
Un saluto i vescovi hanno rivolto a S.E. Mons. Giuseppe Costanzo, che
conclude il suo mandato di arcivescovo in Siracusa. Essi lo hanno ringraziato
per la sua testimonianza, esprimendo vivo apprezzamento non solo
per il lungo ministero svolto a Siracusa ma anche per l’attività svolta a livello
nazionale quale vice presidente della Conferenza Episcopale Italiana,
incarico che ha ricoperto anche in seno alla Conferenza Regionale insieme
a quello di vescovo delegato per il laicato. Fervide e fraterne felicitazioni
sono state rivolte anche al nuovo arcivescovo eletto di Siracusa, S.E. Mons.
Salvatore Pappalardo, augurandoGli un fruttuoso lavoro pastorale.
3. La sessione autunnale della Conferenza Episcopale si tiene in
concomitanza con l’inizio della dodicesima Assemblea Generale del Sinodo
dei Vescovi che ha come tema “La Parola di Dio nella vita e nella
missione della Chiesa” e vede riuniti per venti giorni, dal 5 al 26 ottobre vescovi
ed esperti di tutto il mondo per fare il punto sulla Bibbia a quaranta
anni dalla promulgazione della Dei Verbum, la costituzione dogmatica
del Concilio sulla Rivelazione. I vescovi invitano pertanto le comunità
dell’Isola ad elevare fervide preghiere perché lo Spirito Santo illumini i
Padri sinodali nel lavoro che stanno svolgendo a beneficio di tutto il
popolo di Dio.
4. Nel corso della sessione di lavoro i Vescovi:
a) Hanno preso in esame l’organico del personale in forza presso il
Tribunale Ecclesiastico Regionale per valutare una migliore e più puntuale
utilizzazione dello stesso e migliorare e incrementare il servizio dell’amministrazione
della giustizia a beneficio dei fedeli dell’Isola. Sono infatti in
crescita il numero delle cause che si introducono ogni anno e non sempre
si riesce ad espletarle nei tempi previsti.
b) Hanno ascoltato dal Preside della Facoltà Teologica di Sicilia una
breve relazione sull’attività programmata per il nuovo Anno Accademico,
ed hanno preso in esame l’organico dei docenti con le loro relative qualifiche
e le cattedre che a ciascuno vengono affidate.
c) Hanno preso conoscenza del lavoro messo in opera dalla Commissione
Presbiterale Regionale, dal Centro Madre del Buon Pastore per la
610
BOLLETTINO
ECCLESIASTICO
MESSINESE

formazione del clero, dai Seminari delle diciotto Diocesi, in cui si registra,
con grande consolazione per le Diocesi, un certo incremento del numero
degli aspiranti al Sacerdozio, che rimane tuttavia largamente insufficiente
rispetto alle necessità pastorali. Merita pertanto una speciale sollecitudine
la pastorale familiare e quella giovanile, perché solo in seno a comunità
di fede e missionariamente impegnate può essere ascoltato l’appello del
Signore a seguirlo più da vicino per essere dispensatori di grazia e ministri
del Signore.
d) Sono stati informati delle attività regionali programmate sul versante
della pastorale giovanile, attività che si collocano in relazione con la Giornata
mondiale della gioventù di Sidney e con il progetto nazionale “Agorà
dei giovani” portato avanti nelle singole Diocesi.
e) Hanno accolto e incoraggiato il progetto della pubblicazione di un
“Dizionario storico della Chiese di Sicilia”. L’opera intende essere uno strumento
in grado di dare informazioni essenziali e certe per ciascuna delle
diciotto diocesi attuali, facendo anche memoria delle diocesi del primo millennio
ormai scomparse. Essa intende rispondere a due parametri: scientificità
di contenuti e accessibilità di linguaggio, nell’intento di favorire la
presa di coscienza dell’identità propria di ciascuna Chiesa particolare così
come si è andata definendo e arricchendo nel corso della storia.
5. Sul fronte sociale, il contatto diretto che le nostre comunità hanno
con la gente e con i loro problemi quotidiani fa percepire la delicatezza del
momento presente, soprattutto per le famiglie che faticano a fronteggiare gli
effetti della crisi economica e che vedono aggravare le loro condizioni che
vanno sempre più verso la precarietà. E’ infatti accresciuto il ricorso ai centri
di ascolto Caritas e all’aiuto dei “pacchi viveri” da parte di anziani soli
e soprattutto di famiglie più numerose. Sono proprio le famiglie con più
figli le più esposte ad un impoverimento crescente.
Rispetto a questo contesto, i vescovi intendono sottolineare che le risposte
a favore della famiglia sono state assai parziali. E’ pertanto necessario
e urgente una strategia incisiva d’intervento strutturale volta al
sostegno della famiglia nei suoi compiti di crescita e di cura dei figli. La crescente
esposizione delle famiglie sollecita la necessità di una politica attenta
a salvaguardare il potere di acquisto specialmente in materia salariale
e per le pensioni minime, come pure di un effettivo e reale sostegno alle famiglie
che hanno maggiori carichi. Senza dimenticare che la nostra realtà
locale è afflitta dalla persistente calamità della disoccupazione, specialmente
giovanile, dal problema della casa, che espongono ancora di più e in
CESi
611

modo totale numerose famiglie. E’ necessario promuovere ogni possibile
iniziativa per ridurre queste piaghe che nella nostra Isola suscitano l’angoscia
di tante famiglie.
6. Una speciale attenzione i vescovi hanno riservato al fenomeno
dell’immigrazione che resta uno degli ambiti critici della vita del nostro
Paese e che coinvolge la nostra Isola quale punto di approdo per tante persone
in cerca di migliori condizioni di vita e di lavoro. E’ infatti incessante
l’arrivo di nuovi irregolari, sempre nostri fratelli, che a prezzo della vita si
accostano alle nostre rive. Essi interrogano la nostra coscienza e sfidano
la nostra capacità e potenzialità di accoglienza.
I vescovi, ben consapevoli della rilevanza del fenomeno, esortano ad
una generale presa di coscienza e valutazione del fenomeno migratorio sul
quale il Santo Padre Benedetto XVI, ci ha recentemente invitati riflettere
inquadrandolo “all’interno di una visione umanistica irrinunciabile e in
un contesto nel quale ciascuna delle parti interessate ha responsabilità e
doveri”.
I singoli episodi di intolleranza che si registrano sul territorio nazionale
non possono far dimenticare una secolare cultura dell’accoglienza e del rispetto
del fratello in difficoltà. Di questa cultura la nostra Sicilia ha sempre
brillato nel corso dei secoli ed anche oggi.
I vescovi pertanto rinnovano l’esortazione ai cristiani a unire il loro impegno
a quello dei Responsabili della cosa pubblica e agli uomini di buona
volontà per assicurare ogni possibile intervento a favore degli immigrati,
con particolare attenzione ai gruppi minoritari spesso più trascurati, mentre
ringraziano i sacerdoti, i religiosi e i laici che si spendono nel servizio
generoso di questi fratelli in condizione di disagio con amore fraterno e
senza discriminazioni, manifestando così il vero volto della Chiesa madre
accogliente e maestra di umanità.
612
BOLLETTINO
ECCLESIASTICO
MESSINESE

ATTI
ARCIVESCOVILI

“Risplenda
la vostra luce”
Essere trasparenza luminosa di Cristo

“Voi siete il sale della terra; ma se il sale perdesse il sapore,
con che cosa lo si potrà render salato? A null’altro serve
che ad essere gettato via e calpe stato dagli uomini. Voi
siete la luce del mondo; non può restare na scosta una città
collocata sopra un monte, né si accende una lucerna per
metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perché
faccia luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda
la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre
opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei
cieli” (Mt 5, 13-15).
“Gli uomini del nostro tempo, magari non sempre consapevolmente,
chiedono ai credenti di oggi non solo di ‘parlare’
di Cristo, ma in certo senso di farlo loro ‘vedere’. E non è
forse compito della Chiesa riflettere la luce di Cristo in
ogni epoca della storia, farne risplendere il volto anche
davanti alle generazioni del nuovo millennio?” (GIOVANNI
PAOLO II, NMI 16).
“Ciò di cui abbiamo soprattutto bisogno in questo momento
della storia sono uomini che, attraverso una fede illuminata
e vissuta, rendano Dio credibile in questo mondo …
uomini che tengano lo sguardo dritto verso Dio, imparando
da lì la vera umanità … uomini il cui intelletto sia illuminato
dalla luce di Dio e a cui Dio apra il cuore, in modo
che il loro intelletto possa parlare all’intelletto degli altri e
il loro cuore possa aprire il cuore degli altri. Soltanto
attraverso uomini toccati da Dio, Dio può far ritorno presso
gli uomini” (RATZINGER Joseph, L’Europa di Benedetto nella
crisi delle culture, Siena 2005, pp. 63-64).
616
BOLLETTINO
ECCLESIASTICO
MESSINESE

LETTERA PASTORALE DELL’ARCIVESCOVO
1. Carissimi fratelli e sorelle,
PARTE PRIMA
Riflettere la luce di Cristo
“Guardate a lui sarete raggianti” (Sal 34,6)
in Cristo Gesù, “il testimone fedele” (Ap 1,5), “venuto nel mondo
per rendere testimonianza alla verità” (Gv 18,37), vi giunga il
mio cordiale e fraterno saluto con l’augurio di ogni bene e pace
nel Signore.
Il crocifisso risorto, prima di lasciare questo mondo per fare
ritorno al Padre, ha voluto costituire gli Apostoli , “coloro che furono
compagni di Gesù per tutto il tempo in cui il Signore è vissuto
in mezzo a noi”, suoi autorevoli “testimoni”, affidando loro uno
specifico mandato: “Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni,
battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito
santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato.
Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo” (Mt
28,19-20). Paolo di Tarso, “apostolo per vocazione” (Gal 1,1), ricorda
ai cristiani di Roma che dal Risorto “abbiamo ricevuto la grazia
dell’apostolato per ottenere l’obbedienza alla fede da parte di tutte
le genti” (Rm 1,5).
2. “Risplenda la vostra luce”
Il titolo della lettera traduce la responsabilità che Gesùaffida a
coloro che si pongono al suo seguito: “Voi siete la luce del mondo
ATTI
ARCIVESCOVILI
617

… risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le
vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli”
(Mt 5,13.16). Desideriamo riaffermare la volontà di proseguire il
cammino intrapreso specificandone l’impegno di portare nella vita
il dono della santità ricevuta e allo stesso tempo da offrire ai fratelli
e alle sorelle attraverso la testimonianza luminosa e credibile di
Lui. Il compito di lasciare trasparire in noi e di portare la luce di
Cristo (“Io sono la luce del mondo”) nel nostro vissuto quotidiano,
rappresenta, pertanto, la “via” spirituale e pastorale che intendiamo
percorrere in questo nuovo anno che Papa Benedetto XVI ha
indicato alla Chiesa come “anno paolino”.
3. La scelta del tema
La Nota pastorale della CEI 1 invita le Chiese d’Italia a “continuare
ad elaborarne le intuizioni e le proposte, e a mantenere
vivo quel senso di responsabilità comune che si coniuga con la
gioia di appartenere alla Chiesa del Signore e di sentirsi inviati da
lui a testimoniare il suo amore per ogni uomo” (n. 3). Accogliendo
la sollecitazione dei vescovi affinché le “scelte di fondo” diventino
patrimonio comune, abbiamo iniziato con il porre al centro
della nostra attenzione il “primato di Dio … e l’assunzione della
santità quale misura alta del nostro essere cristiani” (“Ad immagine
del Santo diventate santi anche voi”, anno 2007-2008). Assumendo
la seconda scelta di fondo per questo nuovo anno: “la testimonianza,
personale e comunitaria, come forma dell’esistenza
cristiana capace di far adeguatamente risaltare il grande ‘sì’ di
Dioall’uomo” (n. 4), desideriamo continuare il cammino proposto
dall’episcopato italiano alle Chiese d’Italia.
1 CEI, “Rigenerati per una speranza viva” (1Pt 1,3): testimoni del grande ‘si’ di Dio
all’uomo, Nota dell’episcopato italiano dopo il 4° Convegno ecclesiale nazionale, Roma,
29 giugno 2007.
618
BOLLETTINO
ECCLESIASTICO
MESSINESE

4. Dalla “santità” alla “testimonianza”
Fin troppo evidente la continuità spirituale e pastorale del cammino
intrapreso lo scorso anno. Focalizzare l’attenzione verso l’impegno
della testimonianza presuppone, infatti, la santità della vita.
L’avere posto la necessità e l’urgenza della santità al centro
della nostra vita cristiana, ha voluto rimettere in discussione una
carente impostazione della pastorale che mira unicamente
all’azione, dimenticando la sorgente interiore da cui essa deve
scaturire, la stessa “anima dell’apostolato”. Abbiamo sottolineato a
sufficienza il non indulgere verso “la religione del fare” che prescinde
da ciò che si è chiamati ad essere.
“Ad immagine del Santo che vi ha chiamati, diventate santi
anche voi in tutta la vostra condotta; poiché sta scritto: Voi sarete
santi, perché io sono santo” (1Pt 1,15-16). Dio, il solo, il tre volte
Santo, ci chiama alla santità, realizzazione piena dell’uomo.
“Questa Parola ci propone di diventare ciò che ora potenzialmente
già siamo: come Dio! Un invito a vivere come il Santo perché
abbiamo la sua stessa vita; essa circola in noi; donata da Lui … E la
nostra santità … è quel comportamento perfettamente umano che
è divino; è la pienezza di vita, di gioia e di amore che c’è in Dio:
siamo chiamati a viverla! Nella quotidianità! … Accogliendo il
Vangelo, giorno dopo giorno, aiutati dallo Spirito Santo, noi rendiamo
concreta (testimoniamo), nel comportamento personale e
sociale, la vita di Cristo e la manifestiamo nel tessuto più feriale” 2 .
5. La “nube” dei testimoni
Il mandato di evangelizzare le genti affidato dal Risorto agli
Apostoli non si è realizzato solo attraverso il semplice annuncio.
La parola del Vangelo, infatti, è risuonata soprattutto attraverso la
2 MOSCONI Franco, Attuare la speranza con uno stile di vita santo, in CEI, Testimoni
di Gesù risorto, speranza del mondo. Atti del IV Convegno ecclesiale nazionale, Verona
16-20 ottobre 2006. EDB, Bologna 2008, pp. 87-88.
ATTI
ARCIVESCOVILI
619

testimonianza di vita di coloro che si sono talmente lasciati coinvolgere
al punto da diventarne vivente e concreta espressione.
Una schiera innumerevole di santi, veri ed autentici testimoni del
Signore, crocifisso e risorto.
Il Convegno ecclesiale nazionale di Verona è iniziato con la
presentazione di numerose espressioni della santità cristia na delle
diocesi italiane. Dentro il grande catino dell’Arena, dove si è tenuta
l’assemblea di apertura del Convegno, abbiamo grandemente
gioito alla vista di quella “nube” di testimoni, i nostri santi raffigurati
nei pannelli illuminati mano a mano che venivano invocati
in una interminabile litania. La suggestiva “sfilata” degli oltre duecento
santi italiani del Novecento, ci ha fortemente richiamato il
valore della testimonianza cristiana di cui il mondo ha sempre
avuto bisogno.
6. Metterci in cammino
“Nella testimonianza di fede dei tuoi santi tu (Dio onnipotente
ed eterno) rendi sempre feconda la tua Chiesa con la forza creatrice
del tuo Spirito, e doni a noi, tuoi figli, un segno sicuro del tuo
amore” (Prefazio dei Santi II). Incoraggiati dalla testimonianza e
dall’esempio di così numerosi fratelli, ci proponiamo di proseguire
il cammino verso la santità con l’impegno di “portarla” nella vita
di ogni giorno.
Superando ogni visione statica o semplicemente ritualistica
della religiosità, convinti del dinamismo che caratterizza il nostro
essere cristiani, con Giovanni Paolo II, sentiamo che “il Cristo contemplato
e amato ci invita ancora una volta a metterci in cammino.
‘Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel
nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo’. Il mandato missionario
ci introduce nel terzo millennio invitandoci allo stesso
entusiasmo che fu proprio dei cristiani della prima ora: possiamo
contare sulla forza dello stesso Spirito, che fu effuso a Pentecoste e
ci spinge oggi a ripartire sorretti dalla speranza che non delude”
(NMI, n. 58).
620
BOLLETTINO
ECCLESIASTICO
MESSINESE

Non dimentichiamo, tuttavia, la necessità di soffermarci sulla
contemplazione di Cristo, consapevoli della responsabilità che,
come persone e come comunità, abbiamo verso gli altri. Il primo
impegno, la vera priorità, rimane sempre quella di conoscere
Gesù, il programma fondamentale del cristiano. Cristo da: “conoscere,
amare, imitare, per vivere in lui la vita trinitaria e trasformare
con lui la storia, fino al compimento della Gerusalemme celeste”
(NMI, n. 29).
“Attraverso Gesù Cristo, suo inviato nel mondo, il Padre ha
manifestato definitivamente il suo desiderio di una vita piena ed
eterna per gli uomini e ha attuato tale disegno nella storia”. “Compito
primario della Chiesa sia testimoniare la gioia e la speranza originate
dalla fede nel Signore risorto, vivendo nella compagnia degli
uomini, in piena solidarietà con loro, soprattutto con i più deboli” 3 .
7. Il “cuore” della testimonianza cristiana
“Gesù è il Signore”, “Il Signore è risorto”, sono le prime affermazioni
della fede della Chiesa apostolica. La risurrezione di Cristo
non è solo il contenuto essenziale della fede, ma la sua stessa
ragion d’essere: “Se Cristo non è risuscitato è vana la nostra predicazione
ed è vana anche la nostra fede” (1Cor 15,14).
Occorre che aderiamo con sempre maggiore convinzione alla
verità essenziale del nostro Credo, fulcro della predicazione e
della testimonianza cristiana. La Risurrezione di Cristo è la vera
“chiave di volta del cristianesimo”. “L’affievolirsi della fede nella
risurrezione di Gesù, afferma Papa Benedetto XVI, rende di conseguenza
debole la testimonianza dei credenti. Se infatti viene
meno nella Chiesa la fede nella Risurrezione, tutto si ferma, tutto
si sfalda. Al contrario, l’adesione del cuore e della mente a Cristo
morto e risuscitato cambia la vita e illumina l’intera esistenza
delle persone e dei popoli” (Udienza del 26 marzo 2008).
3 CEI, Comunicare il Vangelo in un mondo che cambia. Orientamenti pastorali dell’Episcopato
italiano per il primo decennio del 2000, Roma, 29 giugno 2001, nn. 27.1.
ATTI
ARCIVESCOVILI
621

Lo stesso Papa ha parlato della Risurrezione come di una esplosione
della luce e dell’amore di Dio, che “penetra continuamente
nel nostro mondo, lo trasforma e lo attira a sé … ciò avviene concretamente
attraverso la vita e la testimonianza della Chiesa ….
giunge a noi mediante la fede e il sacramento del Battesimo, che è
realmente morte e risurrezione, rinascita, trasformazione in una
nuova vita … ‘Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me’ (Gal
2,20) … La nostra vocazione e il nostro compito di cristiani consistono
nel cooperare perché giunga a compimento effettivo, nella
realtà quotidiana della nostra vita, ciò che lo Spirito Santo ha
intrapreso in noi col Battesimo: siamo chiamati infatti a divenire
donne e uomini nuovi, per poter essere veri testimoni del Risorto e
in tal modo portatori della gioia e della speranza cristiana nel
mondo, in concreto, in quella comunità di uomini entro la quale
viviamo” (BENEDETTO XVI, Discorso all’assemblea del Convegno di Verona
del 19 ottobre 2006).
La Pasqua è il cuore del mistero della nostra fede: “annunziamo
la tua morte, Signore, proclamiamo la tua risurrezione, nell’attesa
della tua venuta”. Dio ha dato il suo Figlio per noi e noi, pur senza
vederlo, crediamo in Lui e Lo amiamo (cfr 1Pt 1,3-9). Dalla forza
dell’amore di Dio e dalla fede nella risurrezione di Cristo è nata e
si rinnova costantemente la testimonianza cristiana.
8. Rendere visibile il grande “sì” di Dio all’uomo
La testimonianza dei discepoli di Gesù deve esprimersi nei
diversi ambiti in cui si articola la quotidiana esistenza umana: famiglia,
lavoro, festa, educazione, cultura, povertà, malattia, doveri e
responsabilità religiosi, sociali e politici. “Attraverso questa multiforme
testimonianza” riaffiora “quel grande ‘sì’ che in Gesù Cristo
Dio ha detto all’uomo e alla sua vita, all’amore umano, alla nostra
libertà e alla nostra intelligenza” (BENEDETTO XVI a Verona).
Occorre, dunque, che siamo trasparenza di Gesù, non solo
attraverso una vita rinnovata interiormente, ma anche per mezzo
dell’azione nei molteplici “spazi vitali” che caratterizzano la
622
BOLLETTINO
ECCLESIASTICO
MESSINESE

nostra vita. Il nostro agire da discepoli del Signore deve tradurre in
atto il legame indispensabile che vige tra la fede e la vita quotidiana:
“Le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini
d’oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono, sono
pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli
di Cristo, e nulla vi è di genuinamente umano che non trovi eco
nel loro cuore” (GS, 1). È il nostro modo di partecipare al mistero
della “incarnazione” del Figlio di Dio, che ha voluto farsi solidale
con l’uomo in tutto, eccetto che nel peccato.
9. Segni luminosi di Cristo
“La vita si è fatta visibile, noi l’abbiamo veduta e di ciò noi rendiamo
testimonianza e vi annunciamo la vita eterna, che era presso
il Padre e si è resa visibile a noi” (1Gv 1,2). Ciò che l’apostolo
Giovanni ci dice riguarda il contenuto della testimonianza cristiana.
Essa non è una semplice comunicazione di pensieri e di precetti,
ma l’annuncio di un evento vitale, di un messaggio di salvezza,
dell’evento folgorante della Risurrezione che scioglie le catene
del peccato e della morte. È l’annuncio di una Persona, il Cristo
morto, risorto e vivente, unico e solo Salvatore del mondo.
La Chiesa, fermento ed anima dell’umana società, per essere
“sale della terra” e “luce del mondo”, cioè segno sacramentale di
Cristo, sacramento di salvezza per il genere umano (cfr LG,1), deve
conservare l’irrinunciabile riferimento alla novità assoluta del
Regno di Dio, che è Gesù Cristo stesso, dal quale tutto deriva e al
quale tutto è orientato. Quando viene meno il nostro rapporto con
Cristo o si affievolisce, il sale della nostra vita non dà più sapore e
la luce non risplende davanti agli uomini.
10. Testimoni “di” Cristo
Molto opportunamente ci ha ricordato il Papa: “Quel ‘di’ va
capito bene! Vuol dire che il testimone è ‘di’ Gesù risorto, cioè
appartiene a Lui, e proprio in quanto tale può rendergli valida
ATTI
ARCIVESCOVILI
623

testimonianza, può parlare di Lui, farLo conoscere, condurre a
Lui, trasmettere la sua presenza”. “Come ho scritto nell’Enciclica
Deus caritas est, all’inizio dell’essere cristiano, e quindi all’origine
della nostra testimonianza di credenti, non c’è una decisione etica
o una grande idea, ma l’incontro con la Persona di Gesù Cristo,
che dà alla vita un nuovo orizzonte e con ciò la direzione decisiva”
(BENEDETTO XVI a Verona).
“Chi fa entrare Cristo, non perde nulla, nulla – assolutamente
nulla di ciò che rende la vita libera, bella e grande … Solo in quest’amicizia
si dischiudono realmente le grandi potenzialità della
condizione umana … Non abbiate paura di Cristo! Egli non toglie
nulla, e dona tutto” (BENEDETTO XVI, Udienza del 24 aprile 2005).
11. La testimonianza presuppone un incontro
Prima dell’annuncio e della testimonianza c’è sempre un
incontro personale con Cristo, un incontro che cambia la vita.
Esperienza attestata con grande evidenza dalle pagine della Sacra
Scrittura e dalla stessa vita dei santi. È l’esperienza del Battista, di
Andrea, di Filippo (Gv 1, 35-51), di Paolo di Tarso (Fil 3,7-9), di Francesco
d’Assisi, solo per fare qualche esempio 4 .
Solo chi incontra il Signore gli rende testimonianza e lo annuncia
agli atri: “Ciò che era fin da principio, ciò che noi abbiamo
udito, ciò che noi abbiamo veduto con i nostri occhi, ciò che noi
abbiamo contemplato e ciò che le nostre mani hanno toccato,
ossia il Verbo della vita … quello che abbiamo veduto e udito, noi
lo annunziamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione
con noi” (1Gv 1,1-4). Il testimone di Cristo è uno che ha udito,
4 Paolo ci parla del cambiamento avvenuto nella sua vita dopo l’incontro con Cristo:
“Ma quello che poteva essere per me un guadagno, l’ho considerato una perdita a motivo
di Cristo. Anzi, tutto ormai io reputo una perdita di fronte alla sublimità della conoscenza
di Cristo Gesù, mio Signore, per il quale ho lasciato perdere tutte queste cose e le considero
come spazzatura, al fine di guadagnare Cristo e di essere trovato in lui, non con una
mia giustizia derivante dalla legge, ma con quella che deriva dalla fede in Cristo, cioè con
la giustizia che deriva da Dio, basata sulla fede”.
624
BOLLETTINO
ECCLESIASTICO
MESSINESE

veduto, contemplato, toccato il Signore della vita, uno che ha
incontrato Cristo e si è lasciato “afferrare da Lui” e da quel giorno
ha cambiato direzione alla propria vita. Il testimone non ha una
teoria da dimostrare, ma una storia da raccontare.
12. “Erano stati con Gesù” e “rivestiti di potenza”
“In un mondo che cambia, il Vangelo non muta. La Buona
Notizia resta sempre la stessa: Cristo è morto ed è risorto per la
nostra salvezza! Nel suo nome recate a tutti l’annuncio della conversione
e del perdono dei peccati, ma date voi per primi testimonianza
di una vita convertita e perdonata. Sappiamo bene che
questo non è possibile senza essere ‘rivestiti di potenza dall’alto’
(Lc 24,49), cioè senza la forza interiore dello Spirito del Risorto”
(BENEDETTO XVI a Verona).
Trovo molto interessante un testo degli Atti degli Apostoli:
“Vedendo la franchezza di Pietro e di Giovanni e considerando
che erano senza istruzione e popolani, rimanevano stupefatti riconoscendoli
per coloro che erano stati con Gesù” (At 4, 13). Lo stupore
degli ascoltatori dei due Apostoli più che dalla franchezza del
loro discorso è motivato dal riconoscerli come coloro che “erano
stati con Gesù”.
“Decisivo è il nostro essere uniti a Lui, e quindi tra noi, lo stare
con Lui per poter andare nel suo nome (cfr Mc 3, 13-15). La nostra
vera forza è dunque nutrirci della sua parola e del suo corpo … adorarlo
presente nell’Eucaristia: prima di ogni attività e di ogni nostro
programma, infatti, deve esserci l’adorazione, che ci rende davvero
liberi e ci dà i criteri per il nostro agire” (BENEDETTO XVI a Verona).
13. “Guardate a lui e sarete raggianti” (Sal 34,6)
Carissimi fratelli e sorelle, il nostro “sguardo deve restare più
che mai fisso su Gesù, il Signore e Salvatore, per diventare suoi
testimoni, uomini e donne che Lo annunciano e Lo fanno ‘vedere’.
Qualunque forma ed espressione di testimonianza, infatti,
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ARCIVESCOVILI
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sarebbe insopportabilmente povera, se noi per primi non fossimo
contemplatori del suo volto” 5 .
Leggiamo nel libro dell’Esodo: “Quando Mosè scese dal monte
Sinai … non sapeva che la pelle del suo viso era diventata raggian
te, poiché aveva conversato con Dio” (Es 34, 28).
Attraverso la nostra azione deve trasparire quella luce divina che
si attinge dalla contemplazione del Volto di Dio, dalla ricerca appassionata
di Lui e dalla preghiera. Tutto ciò motiva e sostiene anche la
spinta irrefrenabile di rivelare a tutti il Volto contemplato e il vivo
desiderio di “farLo vedere” di cui parla Papa Giovanni Paolo II.
La preghiera, l’intimità dell’incontro con il Signore, il “fissare lo
sguardo su Gesù” rende raggiante il nostro volto. Lo splendore che
emana dalla vita dei santi, il fascino che ci spinge ad imitarli, scaturiscono
dall’incontro con Dio che precede ogni loro parola ed azione.
14. Costituiti ed inviati per essere testimoni
La persona e l’opera di Gesù, la vita e la stessa missione che egli
affida ai discepoli (“Mi sarete testimoni”) sono stati espressi attraverso
la categoria della luce 6 .
Le parole di Gesù “risplenda la vostra luce davanti agli uomini”
risuonano allo stesso tempo come richiamo, comandamento,
appello, compito, meta, dono e responsabilità, consegnati alla
libertà dei discepoli di ogni età, di ogni luogo e di ogni tempo.
5 Giovanni Paolo II, NMI, 16. Continua il Papa: “E la contemplazione del volto di Cristo
non può che ispirarsi a quanto di Lui ci dice la Sacra Scrittura, che è, da capo a fondo,
attraversata dal suo mistero, oscuramente additato nell’Antico Testamento, pienamente
rivelato nel Nuovo” (NMI, 17). Seguiamo con interesse il SINODO dei Vescovi che ha
come tema: “La parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa” (Ottobre 2008).
6 “Verrà a visitarci dall’alto un sole che sorge” (Lc 1,78). “Viene nel mondo la luce,
quella vera, che illumina ogni uomo” (Gv 1,9). “Io come luce sono venuto nel mondo”.
“Io sono la luce del mondo” (Gv 9,5), dice Gesù di sé. “Chi segue me, non cammina nelle
tenebre, ma avrà la luce della vita” (Gv 8,12). “Voi eravate tenebra ora siete luce nel
Signore”, dice Paolo ai cristiani di Efeso (5,8). “Voi siete la luce del mondo … Così risplenda
la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria
al vostro Padre che è nei cieli” (Mt 5,16).
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BOLLETTINO
ECCLESIASTICO
MESSINESE

Inondati di luce veniamo mandati per portare luce agli uomini.
Veniamo, cioè, costituiti ed inviati per essere testimoni trasparenti
e attraenti, leggibili e credibili di Cristo.
Per la Parola e la fede noi siamo nella luce di Cristo e la stessa
luce di Cristo accesa in noi dallo Spirito del Risorto: il lumen fidei
è infatti lumen Spiritus Sancti. “Egli, dice Gesù dello Spirito, vi
insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto” (Gv
14,26). Lo Spirito è il maestro interiore che “ci guida alla verità tutta
intera” (Gv 16,13).
15. L’identità cristiana: essere trasparenza di Cristo
Essere trasparenza luminosa di Cristo è la vera identità del cristiano.
Carissimi fratelli, non si tratta di un semplice impegno
pastorale limitato all’anno che andiamo ad iniziare, ma di un cammino
di grazia e di conversione che segna l’intero percorso della
nostra esistenza cristiana.
La fede che definisce il nostro essere credenti deve attuarsi nel
modo di vedere, valutare e giudicare, nelle scelte e nelle azioni di
ogni giorno. “Noi abbiamo il pensiero di Cristo” (1Cor 2,16): si tratta
cioè di acquisire la stessa attitudine di Cristo, fare nostri i suoi
pensieri e i suoi sentimenti, i suoi gesti di amore e di servizio. “Se
un tempo eravate tenebra, ora siete luce nel Signore. Comportatevi
perciò come i figli della luce; il frutto della luce consiste in ogni
bontà, giustizia e verità” (Ef 5, 8-11).
Gesù è molto esplicito: “Non può restare nascosta una città
collocata sopra un monte, né si accende una lucerna per metterla
sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti
quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti
agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria
al vostro Padre che è nei cieli” (Mt 5, 14-16).
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ARCIVESCOVILI
627

16. “Chi segue me … avrà la luce della vita” (Gv 8,12)
La luce della vita ci è partecipata da Cristo. Tutto in noi è dono
e grazia. Ma il dono si fa compito, quello di vivere nella luce,
“seguire” cioè Gesù. Nei nostri comportamenti deve trasparire Cristo.
Solo così lo facciamo “vedere” e “incontrare” a quanti incontriamo
nel nostro cammino.
Le nostre “opere buone” fanno di noi autentici testimoni di
Gesù. Così la nostra vita quotidiana rimane la prima, necessaria,
possibile e doverosa testimonianza di Gesù. Mossi dalla sua parola
e rivestiti del suo amore, viviamo in comunione di vita con lui,
diventiamo suoi “amici”, ci lasciamo guidare dal suo Spirito.
Viviamo cioè nella grazia di Dio e camminiamo verso la santità.
Questo è estremamente impegnativo ed esigente. Richiede,
infatti, l’impegno della coerenza tra la fede e la vita, la sola che
rende credibile e incisiva la nostra testimonianza.
Sant’Ignazio di Antiochia afferma: “Quelli che fanno professione
di appartenere a Cristo si riconosceranno dalle loro opere. Ora
non si tratta di fare una professione di fede a parole, ma di perseverare
nella pratica della fede sino alla fine. È meglio essere cristiano
senza dirlo, che proclamarlo senza esserlo” (Lettera agli Efesini).
17. In compagnia di Paolo
Carissimi fratelli, desidero riproporre il tema della testimonianza
alla luce della esperienza dell’apostolo Paolo, in questo anno
che il santo Padre ha voluto a lui dedicare. L’immancabile ripetizione
di alcuni tratti già considerati non ci preoccupa. Essa aiuta,
infatti e favorisce l’assimilazione di ciò che caratterizza il senso e
la specificità della nostra testimonianza di cristiani.
L’esperienza di Paolo sulla via di Damasco, tre volte riferita nel
Libro degli Atti degli Apostoli (At 9; 22; 26), si conclude con la
comunicazione, da parte di Anania, del progetto di Dio su di lui:
“Sarai testimone davanti a tutti gli uomini delle cose che hai ‘visto’
e ‘udito’” (At 22,15).
628
BOLLETTINO
ECCLESIASTICO
MESSINESE

Una esperienza con innegabile valore simbolico e veicolatrice
di un messaggio. Nelle parole di Anania sono presenti, infatti, due
elementi costitutivi di ogni testimonianza cristiana: l’avere “visto e
udito” e l’impegno ad essere “testimone davanti a tutti”.
“Hai visto e udito”. La testimonianza di Paolo si fonda su un
“vedere”, è legata cioè ad una manifestazione di Cristo (“apparve
anche a me”: 1Cor 15,8), e sull’ascolto di Lui, quindi su una rivelazione
. “Sarai testimone”: Anania richiama ciò che Paolo si era
sentito dire dallo stesso Risorto lungo la via di Damasco: “Ti sono
apparso per ‘costituirti testimone’ di tutte quelle cose che hai
visto” (At 26,16). La “manifestazione” (il “vedere”) e la “rivelazione”
(il “sentire”) sono finalizzate al conferimento del compito di
“rendere testimonianza” al Signore risorto.
18. Testimoniare l’esperienza di fede
La condizione di Paolo è diversa da quella degli Apostoli. Egli
“non avendo conosciuto Cristo secondo la carne” (2Cor 5,16), non
può rendergli la medesima testimonianza in quanto non è stato uno
di “coloro che furono compagni di Gesù per tutto il tempo in cui il
Signore è vissuto in mezzo a noi” (At 1,21).
Paolo si pone come anello di congiunzione tra il modo di essere
testimoni di Cristo da parte degli Apostoli e dei cristiani, venuti
alla fede successivamente. Con la Risurrezione e l’Ascensione al
cielo del Risorto inizia il tempo della Chiesa. “Testimone” non è
più colui che riferisce notizie storiche su Gesù delle quali è stato
personalmente spettatore, come gli Apostoli e quanti conobbero
personalmente Gesù. Ciò che caratterizza ora il testimone è la certezza
interiore (nella fede) che egli possiede. Egli attesta la verità di
Cristo mediata dalla propria esperienza di fede.
Anche negli scritti di Giovanni risalta come la testimonianza non
riguarda la vicenda biografica di Gesù, ma il mistero che nasconde
la sua persona: egli è “il Figlio di Dio” (Gv 1,34), la “luce” (Gv 1,7-8),
la “verità” (Gv 5,33), il Salvatore (1Gv 4,14). Quanto Giovanni scrive
nel prologo della prima delle sue lettere (1Gv 1,1-3), riguarda la condi-
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ARCIVESCOVILI
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zione del testimone di Cristo nel tempo post-pasquale. Egli non può
attestare di aver “visto” e “toccato” Cristo nella sua realtà storicoumana,
tuttavia è entrato nella verità di essa poiché ha “udito” e
soprattutto “contemplato”, cioè conosciuto Cristo mediante la fede.
Nel tempo della Chiesa la testimonianza a Cristo scaturisce dalla
propria personale esperienza di fede del Cristo.
19. “In Cristo”
Secondo l’Apocalisse è Cristo il “testimone” per eccellenza. Lui
è il “testimone fedele” (1,5) perché egli ci “ha fatto conoscere tutto
ciò che ha udito dal Padre” (Gv 15,15), e “veritiero” (Gv 8,26). In Lui
“tutte le promesse di Dio sono diventate ‘si’” (2Cor 1,20). Egli è
davvero “l’Amen” (Ap 3,14) di Dio per l’uomo.
L’esperienza e l’insegnamento paolino documentano che il
testimone è tale perché è “in Cristo”. Espressione tipica per esprimere
il modo paolino di “essere testimone”. Entrato in comunione
con Cristo mediante il Battesimo, il cristiano ne condivide e rivive
in sé il mistero di morte e di risurrezione. Liberato dal peccato (cfr
Rom 6), “vive secondo lo Spirito e pensa alle cose dello Spirito”
(Rm 8,5). “Il Signore è lo Spirito” (2Cor 3,17), testimone è dunque
colui che, accogliendo il dono della fede, si impegna a vivere il
suo essere “creatura nuova in Cristo … Cristo vive in lui” (Cfr Gal
2,20), lo Spirito di Dio “abita in lui” (Rm 8,11).
Giovanni traduce “l’essere in Cristo” nell’invito-comando di
Gesù a rimanere in Lui: “Rimanete in me” (15,4), “Rimanete nel
mio amore” (15,9). Sono parole che invitano a conformarsi a Lui al
punto da “rimanere in Cristo” nel vivere e nell’operare.
20. “Io sono con voi tutti i giorni” (Mt 28,20)
La prima e fondamentale maniera di rendere testimonianza a
Cristo consiste, dunque, nell’“essere in Cristo”. Chi è “in Lui” e
“vive in lui” testimonia di Lui. Rende presente e visibile cioè nella
sua persona il Signore risorto.
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BOLLETTINO
ECCLESIASTICO
MESSINESE

Alla forma paolina di “rendere testimonianza” mediante il proprio
“essere in Cristo” si associa l’altra che si esprime nel “fare” e
nell’“insegnare”, secondo la formula con cui san Luca in At 1,1
riassume l’operato di Gesù narrato nel suo Vangelo: “nel mio primo
libro … ho già trattato di tutto quello che Gesù fece e insegnò”.
Gesù stesso nel Vangelo richiede la collaborazione degli uomini.
Essi offrono a Lui braccia, bocca, cuore a Gesù perché egli
possa incontrare ogni uomo.
La promessa di Gesù: “Io sono con voi tutti i giorni, fino alla
fine del mondo” (Mt 28,20) garantisce la perenne presenza del
Risorto, ad opera dello Spirito Santo, nella testimonianza credente
e operosa dei suoi discepoli.
PARTE SECONDA
Essere trasparenza luminosa di Cristo
“Lo Spirito Santo scenderà su di voi e mi sarete testimoni
a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria
e fino agli estremi confini della terra” (At 1,8)
Fin dal suo inizio la crescita della Chiesa è legata alla testimonianza
di coloro che, fortificati dalla potenza divina dello Spirito,
hanno portato la loro esperienza di salvezza “fino agli estremi
confini della terra”. Veramente la storia del cristianesimo è la storia
dei testimoni di Cristo.
21. Rendere visibile il dono battesimale
Il Concilio Vaticano II, nel Decreto sull’attività missionaria della
Chiesa, ci ha ricordato che i cristiani “dovunque vivano, sono
tenuti a manifestare, con l’esempio della loro vita e con la testimonianza
della loro parola, l’uomo nuovo, di cui sono rivestiti nel
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ARCIVESCOVILI
631

Battesimo, e la virtù dello Spirito Santo da cui sono stati rinvigoriti
nella Cresima” (AG, 11). Le comunità cristiane hanno il compito “di
mostrare, nel servizio di amore e di aiuto che prestano, il volto
genuino di Cristo” (AG, 38).
Come cristiani abbiamo la responsabilità di rendere visibile ciò
che già siamo per il Battesimo (cfr. LG 40 e SC 10), tradurre nella vita
la santità ricevuta, la santità ontologica, che ci costituisce nella
filiazione divina, in santità morale, vivere “in Cristo”, “rimanere
nel suo amore”.
22. “Calarsi” nel vissuto quotidiano
L’azione pastorale della comunità cristiana reclama uno stretto
rapporto con l’esperienza umana. I cinque ambiti proposti nel
Convegno di Verona (affettività, lavoro e festa, fragilità, tradizione,
cittadinanza) rappresentano, infatti, gli ambienti della vita sociale,
ove ogni cristiano condivide con i fratelli e le sorelle le gioie e i
dolori, le speranze e le paure, le prospettive e i progetti dell’umanità.
In questo modo la Chiesa italiana ha scelto di “calarsi” nel
vissuto quotidiano. Ha chiesto alle comunità ecclesiali di assumere
come spazi primari e privilegiati in cui incarnare i valori evangelici
quegli ambiti che riguardano “la vita concreta delle persone
che nascono e crescono, della gente che lavora, delle coppie che
devono scegliere e mettere su casa, delle famiglie che generano
figli, della sofferenza delle persone, della marginalità degli anziani,
della società che manca di regole certe, del senso di solidarietà
con cui sogniamo il domani” 7 .
L’impegno della testimonianza ci spinge ovunque, soprattutto lì
dove sono in gioco la qualità della vita e la vita stessa. Si tratta di
portare la luce di Cristo, di mostrare il suo volto, di diffondere la
logica del Vangelo dove l’uomo vive e viene aiutato nella sua crescita
umana, culturale, sociale, spirituale.
7 BRAMBILLA Franco Giulio, Testimoni di Gesù risorto speranza del mondo. Relazione
tenuta il 17 ottobre 2006 al Convegno ecclesiale di Verona.
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BOLLETTINO
ECCLESIASTICO
MESSINESE

Annunziare e testimoniare la parola del Vangelo concretamente
significa impegnarsi perché gli ambienti di vita sociale (famiglia,
scuola, lavoro, ecc.) diventino autentici “luoghi di vita”. Ciò comporta
lavorare per far crescere la “qualità umana” delle relazioni
tra le persone che incontriamo, a partire dalla nostra famiglia, per
promuovere l’inviolabile dignità di ogni persona, a cominciare dai
più piccoli, deboli, poveri, emarginati, per ricercare il bene comune,
per compiere con coerenza, ognuno secondo la propria vocazione
e il proprio ruolo, la personale responsabilità religiosa,
sociale e politica.
Non va in nessun modo dimenticato o messo tra parentesi la
fonte e il culmine di tutta la vita della Chiesa: la celebrazione liturgica
(cfr. SC,10).
La testimonianza si nutre, infatti, dell’ascolto della Parola di Dio,
della celebrazione dei Sacramenti, in particolare dell’Eucaristia e
della Riconciliazione, della preghiera costante: sono queste le sorgenti
vive e inesauribili dalle quali attingere il “sapore” di Cristo e la
sua “luce” e ricevere l’energia e la gioia per comunicarli agli altri.
23. La difficoltà della testimonianza
Innegabile la distanza che esiste tra la fede cristiana e la mentalità
moderna e contemporanea. Il contesto socioculturale è dominato
da secolarismo, indifferentismo religioso, estraneità, spesso contrarietà
ai valori evangelici e agli stessi valori della razionalità umana.
A questo si associa la debolezza, a volte l’inconsistenza, dei canali
classici di trasmissione della fede: la famiglia, la scuola e la stessa
comunità cristiana.
“In occidente predomina una cultura che vorrebbe porsi come
universale e autosufficiente ... viviamo in un mondo che si presenta
quasi sempre come opera nostra, nel quale, per così dire, Dio
non compare più direttamente, sembra divenuto superfluo anzi
estraneo … ha luogo una radicale riduzione dell’uomo, considerato
un semplice prodotto della natura … l’etica viene ricondotta
entro i confini del relativismo e dell’utilitarismo, con l’esclusione
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ARCIVESCOVILI
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di ogni principio morale che sia valido e vincolante per se stesso”
(BENEDETTO XVI a Verona).
Non di rado percepiamo intorno a noi un vero smarrimento
del senso della storia, dello scopo della vita e del valore stesso
dell’esistenza umana. Tutto questo rende più che mai necessaria
ed urgente la presenza di cristiani che attestano, e non solo a parole,
che Gesù è la Luce, la Via, la Verità e la Vita.
24. Stile comunionale e missionario
Generata dall’Amore, la Chiesa è chiamata ad incarnare l’amore
di Dio per l’uomo. Sta proprio qui la vocazione e la missione
del cristiano.
Occorre prestare molta attenzione alla dimensione comunionale
della Chiesa. La comunione, infatti, “incarna e manifesta
l’essenza stessa del mistero della Chiesa” 8 . “Fare della Chiesa la
casa e la scuola della comunione: ecco la grande sfida che ci sta
davanti nel millennio che inizia, se vogliamo essere fedeli al disegno
di Dio e rispondere anche alle attese profonde del mondo”
(NMI,43).
Da più parti si invocano nuove forme di relazione improntate
alla gratuità e all’accoglienza reciproca. È necessario rompere lo
stato di chiusura individualistica e di solitudine in cui versano
alcune nostre comunità ecclesiali e parrocchiali, gruppi, associazioni
ed aggregazioni. Ogni comunità cristiana deve proporsi quale
“palestra di comunione”, deve crescere nello stile della condivisione
fondato sulla grazia della comune vocazione battesimale,
deve accrescere lo spazio della corresponsabilità e della fattiva e
responsabile partecipazione.
La comunione apre alla missione. La Chiesa è per sua natura
missionaria. Convocata e nutrita dalla Parola di Dio esiste per
annunziare il Vangelo della salvezza (cfr. AG, 1).
8 Per GIOVANNI PAOLO II, questo è “l’altro grande ambito in cui occorrerà esprimere
un deciso impegno programmatico, a livello di Chiesa universale e di Chiese particolari”
(NMI,42).
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ECCLESIASTICO
MESSINESE

Con frequenza, in questi ultimi anni, la Chiesa italiana ha posto
al centro della propria riflessione e del proprio impegno pastorale
il mandato del Risorto ad essere suoi testimoni. In diverse modi
ha chiesto alle comunità cristiane di farsi “missionarie”, avere il
coraggio cioè di uscire dallo spazio sacro e protetto delle parrocchie
per incontrare la gente dove vive, lavora, desidera, soffre e
lotta, sogna, ama e spera.
“Siamo convinti, scrivono i vescovi italiani, che compito primario
della Chiesa sia testimoniare la gioia e la speranza originate
dalla fede nel Signore Gesù Cristo, vivendo nella compagnia degli
uomini, in piena solidarietà con loro, soprattutto con i più deboli”
(CEI, Comunicare il Vangelo in un mondo che cambia, 1).
Il Concilio Vaticano II ha voluto porre la Chiesa nel mondo e
per il mondo. Ha voluto cioè sottrarla alla ricorrente tentazione di
chiudersi dentro il recinto intraecclesiale e di estraniarsi dalla storia,
di collocarsi di fronte al mondo invece che dentro il mondo.
La logica evangelica del fermento e del lievito ci mette alla prova.
Avvertiamo il rischio di una Chiesa che si ritrae dal mondo,
sotto la minaccia dell’errore, del compromesso, della perdita di
schemi giudicati buoni a favore del nuovo e dell’incerto.
25. L’orizzonte culturale della testimonianza
L’orizzonte della testimonianza è vasto quanto il mondo intero,
considerato nella sua dimensione sia culturale sia sociale. Una particolare
attenzione va rivolta alla cultura. Il Vangelo, ricorda Papa
Paolo VI, non si identifica con nessuna cultura ed è indipendente
rispetto a tutte le culture, tuttavia non può non incarnarsi nella
cultura o nelle culture dove gli uomini sono radicati (cfr. EN, 20).
Gli Orientamenti pastorali della Chiesa italiana hanno sullo sfondo
il progetto culturale orientato in senso cristiano. Esso rappresenta
la risposta delle nostre chiese alla constatazione della drammatica
distanza che esiste tra la fede cristiana e la mentalità moderna.
Necessario il nostro impegno di approfondimento del rapporto fedecultura
(Costante la sollecitazione di Benedetto XVI a riguardo).
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ARCIVESCOVILI
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Abbiamo bisogno di portare la luce del Vangelo nei nodi problematici
della cultura contemporanea come la fiducia quasi illimitata
nelle capacità della scienza e della tecnica, lo scetticismo
riguardo la capacità dell’uomo di conoscere la verità, il relativismo
etico, le tendenze individualistiche, l’assolutizzazione del
successo, dell’erotismo e della soddisfazione di ogni desiderio.
26. La testimonianza della e nella comunità parrocchiale
La parrocchia è la Chiesa “qui e ora”, la casa di Dio in mezzo
alle case degli uomini, la “Chiesa stessa che vive in mezzo alle
case dei suoi figli e delle sue figlie” (GIOVANNI PAOLO II, ChL, 26).
La parrocchia deve ritrovare la propria vocazione “popolare”.
Essa consente, infatti, una esperienza ecclesiale aperta a tutti: “la
Chiesa italiana ha deciso di privilegiare e coltivare in modo nuovo
e creativo la caratteristica ‘popolare’ del cattolicesimo italiano …
‘Popolarità’ del cristianesimo non significa la scelta di basso profilo
di un ‘cristianesimo minimo’, ma la sfida che la tradizione tutta
italiana di una fede presente sul territorio sia capace di rianimare
la vita quotidiana delle persone, di illuminare le diverse stagioni
dell’esistenza, di essere significativa negli ambienti del lavoro e
del tempo libero, di plasmare le forme culturali della coscienza
civile e degli orientamenti ideali del paese” (BRAMBILLA Franco a
Verona).
Occorre, tuttavia, superare la tentazione e il rischio di un misero
“parrocchialismo”, una comunità parrocchiale “chiusa in sé
stessa”. La parrocchia, inserita nello specifico territorio sociale in
cui è collocata, deve aprirsi al territorio del vicariato e partecipare
alla vita diocesana. Deve altresì curare al proprio interno le dinamiche
partecipative: favorire cioè le relazioni tra i suoi membri e il
ruolo degli organismi di partecipazione: consiglio pastorale parrocchiale
e consiglio parrocchiale degli affari economici. Non è
sufficiente, infatti, la loro semplice costituzione o il loro utilizzo
meramente organizzativo. È quanto mai necessario valorizzarli
quali luoghi di condivisione, di confronto e di corresponsabilità.
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BOLLETTINO
ECCLESIASTICO
MESSINESE

Ci proponiamo, dunque, di rivitalizzare in senso missionario le
nostre parrocchie. I tempi e le situazioni in cui viviamo richiedono
un nuovo modello pastorale che viene qualificato come “pastorale
integrata”. Non si tratta semplicemente di mettere in rete le varie
parrocchie, spesso non più autosufficienti, realizzando nuove
“unità pastorali”, ma di “mettere in rete tutte le molteplici risorse
umane, spirituali, pastorali, culturali, professionali non solo delle
parrocchie, ma di ciascuna realtà ecclesiale e persona credente, al
fine della testimonianza e della comunicazione della fede in questa
Italia che sta cambiando sotto i nostri occhi” (BRAMBILLA Franco
a Verona).
27. Un popolo di testimoni
“L’uomo contemporaneo ascolta più volentieri i testimoni che i
maestri; o se ascolta i maestri, lo fa perché sono dei testimoni”
(Paolo VI, EN 41) 9 .
“Tutte le vocazioni e i ministeri, anche se in modi diversi, sono
chiamati a testimoniare la speranza cristiana in mezzo a una
società in rapido cambiamento” (CEI, Nota dopo Verona, 28). A tutti i
cristiani è richiesto di dare testimonianza di vita evangelica, di
rendere visibile, di “far vedere” Gesù nei pensieri e nelle parole,
nei sentimenti e nelle azioni.
Essere trasparenza luminosa di Cristo significa vivere “secondo
lo Spirito”. Una vita, cioè, che si lascia condurre dallo Spirito
9 “L’uomo contemporaneo crede più ai testimoni che ai maestri, più all’esperienza
che alla dottrina, più alla vita e ai fatti che alle teorie. La testimonianza della vita cristiana
è la prima e insostituibile forma della missione: Cristo di cui noi continuiamo la missione,
è il ‘testimone’ per eccellenza (Ap 1, 5; 3, 14) e il modello della testi monianza cristiana.
Lo Spirito Santo accompagna il cammino della Chiesa e l’associa alla testimo nianza che
Egli rende a Cristo (cf. Gv 15, 26-27). La prima forma di testimonianza è la vita stessa del
missionario, della famiglia cristiana e della co munità ecclesiale, che rende visibile un
modo nuovo di comportarsi. Il missionario che, pur con tutti i limiti e difetti umani, vive
con semplicità secondo il modello di Cristo, è un segno di Dio e delle realtà trascenden ti.
Ma tutti nella Chiesa, sforzandosi di imitare il Divin Maestro, possono e debbono dare
tale testi monianza, che in molti casi è l’unico modo possi bile di essere missionari” (GIO-
VANNI PAOLO II, Redemptoris missio, 42).
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Santo che nel Battesimo ci configura a Cristo e nella Confermazione
ci rende più somiglianti al Figlio di Dio. La sua effusione santifica
e trasforma in Corpo e Sangue di Gesù i doni che offriamo
nell’Eucaristia, conforma gli eletti a Cristo Sacerdote nel Sacramento
dell’Ordine, riconcilia i peccatori al Padre nella Penitenza,
dona conforto e forza nell’Unzione sacramentale, unisce nella
comunione attraverso il sacramento del Matrimonio, rende pietre
vive nella costruzione dell’edificio spirituale che è la Chiesa.
Una vita che si lascia interiormente plasmare e concretamente
trasformare dall’azione divina dello Spirito. Una vita che, vivendo il
comandamento dell’amore, è intessuta di carità e che per tale motivo
diventa segno e testimonianza dell’amore di Dio per il mondo.
Essere trasparenza luminosa di Cristo significa vivere “come
Cristo”, cioè “da santi”. Sono i santi, infatti, i veri testimoni di
Gesù. Quale “sale della terra” il cristiano vivendo la santità rende
gustosa la sua e l’altrui esistenza e quale “luce del mondo” illumina
della luce di Cristo, di cui è portatore, l’ambiente in cui vive.
28. Fedeli al dono ricevuto
“In un mondo in cui tutto è misurato secondo valori materiali,
l’umanità ha bisogno di presbiteri, consacrate e consacrati che
siano sempre più conformi al dono ricevuto. Se in una vita sacerdotale
o consacrata si perdesse la centralità di Dio, si svuoterebbe
anche l’agire e verrebbe meno il centro che dà senso a tutto.
Chi si consacra al Signore per il Regno e quanti accolgono la
chiamata al sacerdozio ministeriale e al diaconato permanente
offrono in modo speciale la loro esistenza perché altre persone
possano essere aiutate a “vedere” e “toccare” in certo modo quel
Gesù che essi hanno accolto. Occorre una nuova capacità di proposta
vocazionale ai giovani, per la quale è necessario riscoprire
l’esperienza della guida spirituale” (CEI, Nota dopo Verona, 28).
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MESSINESE

29. Sacerdoti
“Amministratore dei misteri divini”, nel suo servizio alla comunità
ecclesiale, il sacerdote trascende lo stesso ordine naturale per
fissarsi “nelle cose che riguardano Dio” (Eb 5,1). “Il donarsi di Cristo
alla Chiesa, frutto del suo amore si connota di quella dedizione
originale che è propria dello sposo nei riguardi della sposa …
la vita del sacerdote, allo stesso modo, … dev’essere illuminata ed
orientata anche da questo tratto sponsale, che gli chiede di essere
testimone dell’amore sponsale di Cristo, di essere quindi capace
di amare la gente con cuore nuovo, grande e puro, con autentico
distacco da sé, con dedizione piena, continuata e fedele” (GIO-
VANNI PAOLO II, Pastore dabo vobis, 22).
La testimonianza resa con la vita qualifica il sacerdote e ne
costituisce la più convincente predicazione. Significativa la testimonianza
di un gran maestro di vita spirituale e di impegno pastorale,
san Gregorio Magno che parla del testimone come uno che
deve incarnare in sé medesimo la realtà di cui è annunciatore:
“ogni predicatore si faccia sentire più con i fatti che con le parole,
e imprima le sue orme per chi lo segue attraverso una vita buona,
piuttosto che mostrare con le parole la meta verso cui (gli ascoltatori)
devono camminare … È necessario che coloro i quali si
accingono alla santa predicazione siano prima vigilanti e dediti al
bene operare, perché non pretendono di scuotere gli altri con le
parole, mentre essi dormono nell’inerzia … Prima di fare risuonare
parole di esortazione gridino con le opere tutto ciò che hanno
intenzione di dire” (La Regola pastorale, 3,40).
30. Consacrati/e
Giovanni Paolo II ha richiamato la particolare testimonianza
che caratterizza i consacrati e le consacrate: “Il contributo specifico
di consacrati e consacrate alla evangelizzazione sta innanzi
tutto nella te stimonianza di una vita totalmente donata a Dio e ai
fratelli, a imitazione del Salvatore che, per amore dell’uomo, si è
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ARCIVESCOVILI
639

fatto servo... Le persone consacrate rendono visibile, nella loro
consacrazione e totale dedizione, la presenza amo revole e salvifica
di Cristo, il consacrato del Padre, inviato in missione. Esse
lasciandosi conquistare da Lui (cf. Fil 3, 12), si dispongono a divenire,
in certo modo, un prolungamento della sua umanità. La vita
consacrata dice eloquentemente che quan to più si vive di Cristo,
tanto meglio Lo si può ser vire negli altri, spingendosi fino agli
avamposti della missione, e assumendo i più grandi rischi” (Vita
Consecrata, 76).
31. Fedeli laici
L’impegno di vita evangelica per i laici assume forma secolare:
“La vocazione dei fedeli laici alla santità comporta che la vita
secondo lo Spirito si esprima in modo peculiare nel loro inserimento
nelle realtà temporali e nella loro partecipazione alle attività
terrene” (GIOVANNI PAOLO II, Christifideles laici, 17).
I fedeli laici, singoli o associati in gruppi, associazioni 10 e movimenti,
a motivo della loro specifica situazione intramondana, sono
chiamati da Dio a contribuire, quasi dall’interno a modo di fermento,
alla santificazione del mondo mediante l’esercizio della
loro funzione propria e sotto la guida dello spirito evangelico, e in
questo modo a rendere visibile Cristo agli altri, principalmente con
la testimonianza della loro vita e con il fulgore della fede, della
speranza e della carità 11 .
10 Non si tratta solo delle diverse aggregazioni ecclesiali, ma anche di tutte le aggregazioni
di ispirazione cristiana che si propongono nel loro agire l’animazione cristiana
delle “realtà temporali”, come pure delle diverse associazioni professionali che mirano
ad animare cristianamente il proprio ambiente.
11 “Molti passi sono stati compiuti, negli ultimi decenni, sulla strada della promozione
dei fedeli laici nella vita e nella missione della Chiesa. … Si ha talora la sensazione
che lo slancio conciliare si sia attenuato. Sembra di notare, in particolare, una diminuita
passione per l’animazione cristiana del mondo del lavoro e delle professioni, della politica
e della cultura, ecc. Vi è in alcuni casi anche un impoverimento di servizio pastorale
all’interno della comunità ecclesiale” (CEI, Commissione episcopale per il laicato, “Fare
di Cristo il cuore del mondo”. Lettera ai fedeli laici, 2).
640
BOLLETTINO
ECCLESIASTICO
MESSINESE

Dal Convegno ecclesiale di Verona è emersa la necessità di un
ripensamento serio, una ripresa e un rilancio della specifica
responsabilità dei fedeli laici nei diversi ambiti della società. Essi,
infatti, possono e devono portare la testimonianza cristiana nei
molteplici spazi della vita quotidiana con un atteggiamento fondamentale
che Benedetto XVI a Verona ha qualificato come il “grande
sì” che Dio ha detto in Gesù Cristo all’uomo e alla sua vita,
all’amore umano, alla nostra intelligenza e libertà.
Riguardo all’intelligenza, si tratta di “allargare gli spazi della
razionalità”, per portare la luce del Vangelo sugli interrogativi che
risuonano dentro ogni uomo circa l’origine, il senso, il destino
della vita umana. Proporre, cioè, la verità salvifica di Gesù Cristo
alla ragione del nostro tempo.
Il “grande sì” di Dio riguarda tutto l’uomo, anche la sua dimensione
pubblica. A questo proposito, Papa Benedetto XVI con frequenza
ha sottolineato la distinzione tra religione e politica.
La luce della fede ha riverbero pubblico e politico. Essa non
s’intimizza in un privato individuale o ecclesiale, ma è aperta alla
società, al mondo, alla storia, per illuminarli dal di dentro. La
Chiesa, tuttavia, non è e non intende essere un agente politico,
non si schiera a livello di partiti. Il suo interesse per la comunità
politica si propone di far conoscere, attraverso la dottrina sociale,
ciò che è conforme alla realtà dell’uomo, e di stimolare la crescita
di forze morali perché si attui il bene comune.
ATTI
ARCIVESCOVILI
641

12 Già Paolo VI, nella Octogesima Adveniens, dava questa preziosa e autorevole indicazione:
“Spetta alle comunità cristiane analizzare obiettivamente la situazione del loro
paese, chiarirla alla luce delle parole immutabili dell’evangelo, attingere principi di riflessione,
criteri di giudizio e direttive d’azione nell’insegnamento sociale della Chiesa, quale
è stato elaborato nel corso della storia… Spetta alle comunità cristiane individuare, con
l’assistenza dello Spirito Santo, in comunione con i vescovi responsabili, e in dialogo con
gli altri fratelli cristiani e con tutti gli uomini di buona volontà, le scelte e gli impegni che
conviene prendere per operare le trasformazioni sociali, politiche ed economiche urgenti
e necessarie in molti casi” (n. 4).
BOLLETTINO
ECCLESIASTICO
MESSINESE
PARTE TERZA
Riportare Dio presso gli uomini
32. La necessità della “traduzione”
“Vedano le vostre opere buone
e rendano gloria al vostro Padre” (Mt 5,16)
Richiamo anzitutto la saggia indicazione pastorale di Giovanni
Paolo II: “È necessario che l’unico programma del Vangelo continui
a calarsi, come da sempre avviene, nella storia di ciascuna
realtà ecclesiale. È nelle Chiese locali che si possono stabilire quei
tratti programmatici concreti … che consentono all’annuncio di
Cristo di raggiungere le persone, plasmare le comunità, incidere
in profondità mediante la testimonianza dei valori evangelici nella
società e nella cultura” (Giovanni Paolo II, NMI, 29).
Le indicazioni pastorali che offro alla comunità diocesana vanno
ulteriormente “tradotte” nella particolare situazione delle
comunità ecclesiali e parrocchiali perché diventino risposta a
concreti e reali bisogni e necessità locali 12 .
33. Portare la luce del Vangelo
Di fronte alle numerose ed urgenti situazioni che interpellano
la nostra testimonianza di discepoli del Signore viene spontaneo
642

chiedersi: cosa fare concretamente, come incarnare il comando di
Gesù “risplenda la vostra luce davanti agli uomini”?
Non abbiamo ricette già pronte per la soluzione di tutti i problemi
personali, familiari, ecclesiali, sociali. Ma abbiamo la luce e la
forza del Vangelo, un messaggio che ha cambiato la nostra vita e
che ci permette di dare senso all’umana esistenza ed indirizzarla
verso la pienezza della sua realizzazione. Un messaggio che indica
valori, principi e mete, che orienta ed ispira scelte concrete,
che incoraggia e sostiene per la potenza dello Spirito che l’accompagna
e lo sostiene.
A noi il compito e la responsabilità di compiere un’opera di
mediazione per tradurre i valori del Vangelo in scelte operative,
calarli nelle situazioni concrete della vita personale ed ecclesiale.
34. Le motivazioni della testimonianza
Non diamo per scontato né dimentichiamo che il nostro impegno
cristiano deve essere sostenuto ed alimentato da profonde
motivazioni spirituali: solo in Cristo Gesù, il Signore, il crocifisso
risorto, la vita e la storia dell’umanità è redenta e rinnovata, trasfigurata
ed illuminata.
“Risplenda la vostra luce”. Perché “richiesti” ed “inviati” desideriamo
essere trasparenza luminosa della “Luce”, desideriamo
cioè vivere e testimoniare “tutto ciò che abbiamo “visto e udito”
nella vita di ogni giorno, nelle relazioni che strutturano il nostro
vissuto quotidiano: gli affetti e la famiglia come espressioni
dell’amore di Dio; il lavoro e la festa come aspetti di un’esistenza
gratificata e realizzata; la solidarietà come autentico segno di fraternità;
il rapporto tra le generazioni come dialogo che arricchisce,
ricerca del vero e costruzione del bene; la cittadinanza come esercizio
di responsabilità, impegno per la giustizia, il bene comune,
la costruzione della “civiltà dell’amore”.
ATTI
ARCIVESCOVILI
643

35. Le sfide alla testimonianza
Siamo consapevoli delle grandi sfide che ci attendono:
• la ricerca umile e coraggiosa della santità come misura alta
della vita cristiana ordinaria;
• la comunione e la corresponsabilità nella comunità cristiana;
• l’apertura al territorio parrocchiale, vicariale e diocesano;
• la necessità per le nostre Chiese di dirigersi decisamente verso
modelli e stili essenziali ed evangelicamente trasparenti;
• l’accompagnamento dei ragazzi e dei giovani;
• la promozione della vita, della dignità di ogni persona e del
valore della famiglia fondata sul matrimonio;
• l’at tenzione alle nuove forme di povertà, al disagio e al senso
di smarrimento;
• il dialogo tra le religioni e le culture.
36. La testimonianza via privilegiata della missione oggi
Impegnati a realizzare l’ecclesiologia del Concilio Vaticano II, i
Vescovi italiani da tempo insistono sulla dimensione missionaria
della vita cristiana nelle sue molteplici espressioni ed invitano alla
“conversione pastorale” 13 . Accogliendo l’insegnamento del Concilio
e dei Pastori occorre operare per dare un volto missionario alle
nostre parrocchie e alle nostre comunità.
Lo stesso episcopato riconosce che la testimonianza è la via privilegiata
della missione oggi. Una testimonianza che intende essere
“umile e appassionata, radicata in una spiritualità profonda e
culturalmente attrezzata, specchio dell’unità inscindibile tra una
fede amica dell’intelligenza e un amore che si fa servizio” (BRAM-
BILLA Franco a Verona).
13 CEI, Comunicare il Vangelo in un mondo che cambia, Roma, 29 giugno 2001. CEI,
Il volto missionario delle parrocchie in un mondo che cambia, Roma, 30 maggio 2004.
644
BOLLETTINO
ECCLESIASTICO
MESSINESE

Per vivere lo slancio missionario nella ordinaria pastorale delle
nostre realtà ecclesiali (parrocchie, comunità religiose, aggregazioni
laicali: associazioni, gruppi, movimenti, confraternite, ecc.)
offro degli orientamenti operativi, alcune particolari attenzioni da
coltivare e strumenti da utilizzare.
37. Comunità testimoniante
Un primo e fondamentale impegno deve vederci concentrati
nella costruzione di comunità ecclesiali e parrocchiali “adulte”:
• comunità che vive la comunione e la condivisione;
• comunità ove si sperimenta la collaborazione e la corresponsabilità;
• comunità che riconosce ed apprezza la specificità delle singole
vocazioni;
• comunità aperta al territorio, ai bisogni dei “poveri” (ragazzi,
giovani, famiglie in difficoltà, ammalati, anziani, immigrati,
disoccupati, ecc.);
• comunità che fa spazio alla ministerialità e ai carismi;
• comunità che esprime una rinnovata fiducia nel laicato, ne
valorizzi il particolare apostolato e il compito specifico nella
Chiesa e nella società;
• comunità in cui vige la ricerca, il confronto, il dialogo e il
discernimento;
• comunità in stato di “formazione permanente”.
• comunità che aiuti a formare coscienze mature oltre che spiritualmente
e moralmente, anche umanamente e socialmente.
38. Cura della pastorale ordinaria
Nelle nostre comunità il compito della testimonianza si traduce
ordinariamente mediante l’annuncio del Vangelo (predicazione,
catechesi), l’azione santificatrice (celebrazione dei sacramenti) e
ATTI
ARCIVESCOVILI
645

caritativa, mediante cioè l’esercizio dei ministeri della parola,
della liturgia e della carità. Occorre combattere l’abitudine e vincere
le varie forme di “stanchezza” attraverso la cura dei momenti
abituali della pastorale ordinaria. Il ritmo quotidiano e settimanale,
la valorizzazione dei tempi dell’anno liturgico e la stessa pastorale
occasionale 14 offrono concrete possibilità per dare credibilità ed
efficacia al nostro impegno di testimonianza.
La nostra testimonianza di discepoli del Signore si gioca infatti
nel vissuto quotidiano. Il nostro impegno non può ridursi a isolati
momenti particolari, ad episodi od eventi straordinari, deve invece
articolarsi nell’ordinario e fedele servizio di ogni giorno.
39. Una comunità “attenta” ed “aperta”
È di fondamentale importanza conoscere il contesto sociale e
culturale in cui siamo chiamati a vivere e lavorare a servizio del
Regno di Dio. La comunità cristiana deve “radicarsi” ed “incarnarsi”
nel territorio. Deve essere attenta a scrutare i segni dei tempi e
misurarsi con le difficoltà e le aspettative dell’ambiente.
L’efficacia dell’azione pastorale oggi più che mai si lega al
cosiddetto “lavorare in rete”. Bisogna uscire dalla logica del recinto
parrocchiale per aprirsi a forme di collaborazione che riguardano
gruppi di parrocchie e lo stesso territorio del vicariato. Attraverso il
confronto e la collaborazione interparrocchiale dobbiamo maturare
nella capacità di qualificare le attività pastorali come espressione
di un “insieme” di parrocchie e dello stesso territorio vicariale.
40. Priorità della nostra testimonianza
Insieme ai diversi nodi problematici, riscontriamo nella esperienza
di fede delle nostre comunità ecclesiali significative e positive
forme di testimonianza. Esse vanno consolidate, rafforzare e
14 Molto interessante quanto si legge nella Nota pastorale sul primo annuncio del Vangelo.
CEI, Questa è la nostra fede, Roma, 15 maggio 2005, n. 19.
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BOLLETTINO
ECCLESIASTICO
MESSINESE

ivitalizzate, soprattutto in ordine alla formazione di una fede
matura ed adulta.
41. Difficoltà e carenze
Sperimentiamo la difficoltà di agganciare ed accompagnare gli
adolescenti e i giovani all’incontro con Cristo, a coinvolgere la famiglia
nell’impegno di educazione dei figli alla fede. Riscontriamo una
grande diversità di comportamento relativamente alla preparazione
dei sacramenti. Notiamo frequenti conflittualità e una certa diffidenza
nei rapporti tra le persone, comunità “chiuse” in se stesse, poca
attenzione ai giovani e alla famiglia. Unitamente alla mancanza di
lavoro, alla precarietà dello stesso e alla disoccupazione, tanta
nostra gente vive il problema della casa, della solitudine, dell’assistenza
medica e della stessa sopravvivenza. Non siamo sufficientemente
preparati ad affrontare situazioni e problemi sociali, politici,
e quelli relativi al campo della bioetica. Non possiamo misconoscere
una certa carenza di formazione, di profondità culturale, di spessore
spirituale. Ci sentiamo profondamente interpellati da tutto ciò.
42. Cura della vita spirituale
L’impegno della testimonianza nelle nostre comunità deve passare
anzitutto attraverso la cura della vita spirituale. Insieme all’Eucaristia
sia dia spazio al sacramento della Penitenza, all’ascolto e
allo studio della Parola di Dio. Materiale prezioso da valorizzare
saranno le riflessioni del Sinodo dei Vescovi (ottobre 2008), gli
incontri di formazione sulla persona e l’insegnamento dell’apostolo
Paolo, programmati dalla Diocesi, e lo stesso sussidio diocesano
per l’anno paolino (Si tratta della pubblicazione della Lettera ai
Romani nella nuova traduzione della CEI, con commento e schede
per aiutare i fedeli e gli operatori pastorali).
Non devono mancare nelle nostre comunità proposte pastorali
per l’educazione alla preghiera e la celebrazione comunitaria della
liturgia delle Ore. Occorre consolidare l’esperienza dell’adora-
ATTI
ARCIVESCOVILI
647

zione personale e comunitaria e l’offerta di momenti di “ritiro”. Va
favorita la partecipazione e la frequenza di case di spiritualità e il
contatto con le comunità monastiche (Montevergine, Rometta).
Sono da valorizzare i Santuari presenti in Diocesi, in particolare
quelli mariani (Montalto, ecc.).
43. La formazione e la catechesi
L’altro impegno della nostra ordinaria testimonianza riguarderà
l’educazione alla fede. Da curare in particolare il cammino di formazione
alla Iniziazione cristiana. Con la formazione dei catechisti,
vanno proposti itinerari e percorsi di catechesi per adulti, famiglie,
ecc. A livello vicariale o zonale, si potranno organizzare
momenti di riflessione, di studio e di confronto per qualificare
sempre meglio il ministero degli operatori pastorali nei vari ambiti.
Ci impegniamo a verificare e “rivedere” la proposta per l’Iniziazione
Cristiana nella nostra Arcidiocesi allo scopo di pervenire ad
un cammino unitario. A riguardo è quanto mai necessario un Direttorio
diocesano per la preparazione e la celebrazione dei sacramenti
della Iniziazione cristiana. Un primo passo per arrivare successivamente
ad un Direttorio che dovrà riguardare tutti i sacramenti.
44. La carità come stile di vita
Pur costatando il lodevole impegno della nostra Chiesa nel
campo della carità, è necessario continuare l’educazione delle
comunità per suscitare ulteriori disponibilità e servizi verso i poveri
e i bisognosi: anziani, ammalati, disabili, stranieri, quartieri periferici,
villaggi. Occorre promuovere una ministerialità nella e della
carità che aiuti tutti ad assumere la carità come stile di vita. Va prestata
grande attenzione alle cosiddette “nuove povertà”: prossimità
verso le persone sole ed emarginate, sostegno alle famiglie dei
disabili, aiuto ai numerosi immigrati.
Pastorale della salute: proseguire nella formazione di operatori
e nel sostegno alle case di cura per anziani, ospedali, case di accoglienza
per bambini, ecc.
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BOLLETTINO
ECCLESIASTICO
MESSINESE

45. Con e per i giovani
Occorre scommettere sui giovani, sulla creazione del Gruppo
giovani e sulla costituzione di “oratori”. La nostra testimonianza
mira ad assicurarne la formazione: educazione ai sentimenti,
all’ascolto, alla fiducia, alla solidarietà, all’amicizia disinteressata e
a favorire esperienze significative: GMG, pellegrinaggi, ritiri, esercizi,
adorazione notturna, riconciliazione, preghiera. Occorre aprire i
giovani delle nostre parrocchie, dei gruppi, delle associazioni, ecc.,
alle esperienze presenti nel territorio vicariale, zonale e diocesano.
Urgente investire nella preparazione e nella formazione degli
animatori di gruppi giovanili. Auspicabile che ciò avvenga a livello
inteparrocchiale, vicariale od anche zonale.
Necessario disporre di animatori e collaboratori adulti. Prezioso
a riguardo la presenza di coppie o famiglie.
Responsabilizzare gli stessi giovani (il protagonismo giovanile),
e valorizzare l’esperienza dei giovani/adulti.
Porre particolare attenzione al cammino dell’Agorà dei giovani
italiani per l’anno pastorale 2008-2009 dedicato alla dimensione
culturale e sociale dell’evangelizzazione 15 . Il tema dell’anno:
“Fino ai confini della terra”, ricalca il nostro cammino pastorale
diocesano e sottolinea l’esigenza che l’annuncio del Vangelo si
declini nei linguaggi e nelle culture dei giovani di oggi.
46. Accanto alle famiglie
Proseguire ed intensificare l’impegno per la formazione e il
sostegno della e alla famiglia. Individuare, a diversi livelli, forme
concrete di aiuto ed iniziative a favore delle coppie in difficoltà.
Dialogare ed interagire con le istituzioni pubbliche, associazioni,
scuole, assessorati, ecc. per il sostegno della famiglia, il rispetto
della dignità della persona e della vita umana.
15 L’obiettivo è quello “di proseguire la dinamica estroversa, affrontando la questione
di una testimonianza cristiana (personale, ma soprattutto comunitaria) esercitata sulle
frontiere delle grandi questioni culturali e sociali”.
ATTI
ARCIVESCOVILI
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Attenzione verso le giovani coppie attraverso percorsi seri di
preparazione al matrimonio e la cura del gruppo famiglia. Avviare
esperienze di formazione per fidanzati non legati alla preparazione
immediata del sacramento del matrimonio. Continuare ad investire
nella formazione di animatori di gruppi famiglia.
Accoglienza e sostegno alle famiglie extracomunitarie.
47. Impegnati nel sociale
La nostra testimonianza nel sociale curerà la promozione della
cittadinanza attiva e della cultura dell’economia solidale propria
delle esperienze di terzo settore (volontariato, associazionismo,
cooperazione sociale, ecc.), l’educazione al senso civico, alla lettura
critica delle vicende sociali, economiche e politiche.
Intensificare l’impegno di testimonianza nel mondo del lavoro.
Educare al senso e alla dignità, ma anche al rispetto delle regole,
alla correttezza e all’onestà nel lavoro.
Formare coscienze cristiane nell’ambito del sociale proponendo
la Dottrina sociale della Chiesa, un aiuto per incarnare il Vangelo
nella vita, un vero e proprio “strumento di evangelizzazione”
(cfr. Centesimus annus, n. 54). Si faccia tesoro a riguardo anche del
Compendio della Dottrina sociale della Chiesa, pubblicato dal
Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace.
Insistere nella educazione ai valori: persona, famiglia, società,
bene comune, servizio, assunzione di responsabilità, fedeltà,
rispetto degli altri, ecc. Vanno curati i rapporti con gli enti pubblici.
48. Con Maria, la Madre di Gesù
Carissimi fratelli e sorelle, in compagnia con tutti coloro che,
raggiunti dalla luce divina si pongono al seguito di Cristo per essere
trasparenza di Lui nel mondo, mettiamoci in preghiera “con un
cuore solo insieme a Maria”, la Vergine Madre, la “veloce ascoltatrice”,
“la serva del Signore” e testimone delle grandi cose operate
in Lei dall’Altissimo, per invocare il dono Spirito Santo perché ci
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BOLLETTINO
ECCLESIASTICO
MESSINESE

illumini, ci rafforzi nella fede, ci dia coraggio e guidi i nostri passi
sulla strada di una testimonianza credibile dell’amore di Dio per
tutti gli uomini.
Benedico tutti di vero cuore.
Messina, 2 ottobre 2008
Memoria liturgica dei SS. Angeli Custodi
† Calogero La Piana
Arcivescovo Metropolita
di Messina - Lipari - S. Lucia del Mela
Preghiamo
“Stai con me,
e io inizierò a risplendere come tu risplendi;
a risplendere fino ad essere luce per gli altri.
La luce, o Gesù, verrà tutta da te:
nulla sarà merito mio.
Sarai tu a risplendere,
attraverso di me, sugli altri.
Fa’ che io ti lodi così,
nel modo che tu più gradisci,
risplendendo sopra tutti coloro
che sono intorno a me.
Da’ luce a loro e da’ luce a me;
illumina loro insieme a me,
ATTI
ARCIVESCOVILI
651

attraverso di me.
Insegnami a diffondere la tua lode,
la tua verità, la tua volontà.
Fa’ che io ti annunci non con le parole
ma con l’esempio,
con quella forza attraente,
quella influenza solidale
che proviene da ciò che faccio,
con la mia visibile somiglianza ai tuoi santi,
e con la chiara pienezza dell’amore
che il mio cuore nutre per te”.
Per la riflessione comune:
BOLLETTINO
ECCLESIASTICO
MESSINESE
(Card. John Henry Newman)
• Condividere esperienze di testimonianze che si vivono nei
vari ambiti della vita quotidiana: ambito degli affetti, del
lavoro/festa, della fragilità, dell’educazione/trasmissione dei
valori, della cittadinanza.
• Individuare nuove modalità attraverso cui è possibile testimoniare
la fede cristiana negli stessi ambiti di vita.
• “Come” testimoniare oggi?
• “Dove” testimoniare oggi?
652

LETTERA D I AUTORIZZAZI ONE
D ELL’ARC I VESCOVO
Prot. n. 160/08/8
Reverenda Direttrice,
Messina, 5 ottobre 2008
faccio seguito alla cortese lettera del 10 settembre scorso, con cui
chiede il permesso di poter dare una reliquia della Beata Maddalena Morano
al Parroco di S. Maria della Mercede in Catania.
Consapevole che la venerazione delle Reliquie può contribuire ad
accrescere nei fedeli il dono della sequela Christi, accompagnato dalla
testimonianza della Beata Morano, concedo l’autorizzazione.
Nell’invitarLa ad osservare le disposizioni previste dal Codice di Diritto
Canonico per tale materia, auguro ogni grazia spirituale, mentre di cuore
invoco sull’intera comunità la benedizione del Signore.
______________________________________
Reverenda Direttrice
Sr. Maria VELLA F.M.A.
Istituto Maria Ausiliatrice
Via F. Crispi, 171
98021 ALÌ TERME (ME)
† CALOGERO LA PIANA
Arcivescovo Metropolita
ATTI
ARCIVESCOVILI
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LETTERA IN VITO D ELL’ARCI VESCOVO
Carissimi Professori,
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BOLLETTINO
ECCLESIASTICO
MESSINESE
Messina, 30 settembre 2008
il cammino della Pastorale Universitaria, già consolidato da oltre un
decennio, riveste un ruolo di decisiva importanza all’interno dell’itinerario
diocesano, in vista del coinvolgimento di Professori e Studenti dell’Università
di Messina in momenti di preghiera, e di approfondimento culturale
e spirituale.
È mia intenzione, soprattutto in prossimità del Natale e della Pasqua,
creare concrete possibilità di incontro per un vicendevole arricchimento
umano e spirituale.
Valutata la gran mole di lavoro nell’ambito accademico e pastorale del
Prof. Mons. Giuseppe Costa, che ha guidato con impegno e dedizione per
un quinquennio il cammino pastorale degli universitari, ho ritenuto opportuno
affidare a don Giovanni Ferrari, già proveniente dall’Ateneo messinese,
nonché docente di Patrologia, la responsabilità diocesana della Pastorale
Universitaria.
L’occasione mi è favorevole per rivolgerVi un cordiale saluto ed invito
per un incontro amichevole, che si terrà presso la Sede della Pastorale
Universitaria, in via S. Giovanni Bosco 29, Lunedì 20 ottobre dalle ore
19.00 alle ore 20.00.
Confidando nella vostra benevola accoglienza, Vi benedico nel Signore.
† CALOGERO LA PIANA
Arcivescovo Metropolita

LETTERA D ELL’ARC I VESCOVO
AI V ICARI FORANEI
Prot. n. 144/08/S
Carissimi Vicari Foranei,
Messina, 2 ottobre 2008
desidero innanzitutto esprimere a ciascuno di Voi la mia gratitudine per
il servizio pastorale svolto all’interno dei Vostri vicariati, esercitando il
ministero con generoso impegno.
Come ben sapete, ho già avviato la procedura per il rinnovo del Collegio
dei Vicari Foranei, che attualmente richiede una riflessione ancora più
accurata, accompagnata da una puntuale analisi e verifica sulla figura del
Vicario Foraneo. In tal senso, in seno al Consiglio Presbiterale, ho chiesto
pareri in merito alla formulazione di uno statuto che, sulla scorta delle
chiare indicazioni del Codice di Diritto Canonico, indichi compiti e ne
espliciti l’azione pastorale.
Alla luce di ciò, mentre Vi esorto a continuare ancora l’importante servizio
svolto, è mio desiderio incontrare tutti Voi per confrontarmi e ascoltarVi
sulla base della Vostra esperienza. Per questo ci ritroveremo insieme
in Arcivescovado lunedì 20 ottobre dalle ore 10 alle ore 12.
In attesa di incontrarci giunga a tutti il mio saluto e la mia benedizione.
† CALOGERO LA PIANA
Arcivescovo Metropolita
ATTI
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PR ESENTAZIONE D ELL’ARC I VES COVO
PER LA PUBBLICAZIONE DELLA LETTERA
AI ROMANI NELLA NUOVA TRADUZIONE
DIFFUSA NELL’ARCIDIOCESI
In occasione dell’Anno paolino, indetto nel bimillenario della nascita
dell’Apostolo delle genti e aperto ufficialmente nella nostra Diocesi in
concomitanza con Papa benedetto XVI il 29 giugno 2008, sono lieto di
presentare la pubblicazione della Lettera ai Romani, destinata a tutta la
Diocesi di Messina - Lipari - S. Lucia del Mela.
Il testo è quello della nuova traduzione italiana de “La Sacra Bibbia”,
nella versione ufficiale a cura della Conferenza Episcopale Italiana 2008,
mentre l’introduzione, il commento e le schede di riflessione sono state
preparate dal professore mons. Giuseppe Costa, Ordinario di Sacra Scrittura
e Vicepreside dell’Istituto Teologico “S. Tommaso”, di Messina.
La divulgazione di questa Lettera, una delle più importanti di tutto
l’Epistolario Paolino, è un’occasione per dare risonanza all’invito del Pontefice
che esorta tutto il popolo di Dio, in modo particolare in quest’anno,
ad approfondire la figura dell’Apostolo e a trarre nutrimento dalla sua
testimonianza di vita, spesa alla sequela di Cristo e alla diffusione del Vangelo,
“in tutte le direzioni del mondo” (Rm 15,19).
Le tredici epistole tramandate dalla Tradizione della Chiesa e inserite
nel Canone, che egli inviò in qualità di “servo di Cristo Gesù, apostolo per
chiamata, scelto per annunziare il vangelo di Dio” (Rm 1,1), sono una
testimonianza dell’amore per le Comunità che, dopo aver edificato con la
testimonianza di fede nel Cristo morto e risorto, continuava a nutrire, gettando
il seme della parola di Dio e attualizzando i principi della fede nella
vita comunitaria e personale di ciascun credente.
Le esortazioni e i moniti, lanciati dall’Apostolo ai credenti, sono validi
ancora oggi per gli uomini di tutti i tempi che si mettono alla sequela di
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BOLLETTINO
ECCLESIASTICO
MESSINESE

Cristo e del vangelo. In modo particolare, la Lettera ai Romani rappresenta
una preziosa sintesi dottrinale, morale e pastorale ed è un valido strumento
da utilizzare all’interno delle Parrocchie, nelle Comunità religiose, nei
movimenti ecclesiali per formare il popolo di Dio e arricchirlo con la testimonianza
sempre valida e attuale di un autentico “servo di Cristo”.
Il testo è arricchito da un’introduzione generale, dalla suddivisione in
parti e sezioni, da titoli e sottotitoli. Il commento, semplice e immediato,
pur nel rispetto della scientificità esegetica, consente una comprensione
sempre più profonda di uno scritto che a volte potrebbe risultare difficile
da interpretare, mentre le “Schede di riflessione” permettono l’utilizzazione
del testo nella Lectio Divina, nei Ritiri spirituali e nella Catechesi.
Ringrazio il professore Giuseppe Costa per il lavoro svolto, con competenza
e spirito di servizio alla Diocesi, e mi auguro che esso possa essere
occasione di crescita nella fede di tutto il nostro popolo di Dio.
Paolo, apostolo di Cristo, ci accompagni in questo cammino affinché
come Chiesa possiamo riscoprirci “amati da Dio e santi per chiamata”
(Rm1,7), per “essere trasparenza luminosa di Cristo” nel mondo (Lettera
pastorale, 2008-2009).
Messina, 12 ottobre 2008
† CALOGERO LA PIANA
Arcivescovo Metropolita
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ARCIVESCOVILI
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M ES S AGGI O DELL’AR CI VESCOVO
SOLIDARIETÀ
AGLI EX DIPENDENTI DELLA PUMEX
Come Pastore di questa amata Chiesa di Messina - Lipari - S. Lucia del
Mela, seguo con particolare interesse la vicenda degli ex lavoratori Pumex,
partecipando alle loro preoccupazioni per la precaria situazione in cui
versano.
Come guida della Comunità religiosa desidero rivolgermi subito a
ciascuno di loro, esprimendo la solidarietà della Chiesa. Essere accanto ad
ogni uomo per condividerne i dolori e le angosce, le gioie e le speranze: è
l’intrinseca vocazione del discepolo di Cristo.
Ricevendovi a Lipari nei giorni scorsi ho ascoltato le vostre difficoltà
e, con sofferenza, ho preso atto del clima di incertezza che rischia di
affogare voi e i vostri cari, e adesso anch’io con forza faccio mie le vostre
lecite richieste, che trovano fondamento nel primordiale diritto dell’uomo
al lavoro.
Insieme a voi mi rivolgo a quanti a livello locale e regionale hanno
potere di dirimere la questione, invocando quell’apprezzato senso di
responsabilità che contraddistingue le nostre pubbliche Amministrazioni
ed il Governo Regionale, affinché ogni impegno assunto sia finalmente
rispettato.
Sento di ricordare agli Amministratori che dietro ogni lavoratore c’è
un uomo con la sua storia e la sua alta dignità che, per noi credenti, è sacra
in quanto creati ad immagine di Dio. Non solo, ma la vicenda che li ha
colpiti non è un fatto privato, coinvolge la serenità delle loro famiglie e la
sana crescita dei figli. Infine, ha un ampio valore sociale perché immagine
del nome della Sicilia e delle Isole Eolie, peraltro dichiarate dall’UNESCO
patrimonio dell’umanità.
Ecco perché chiedo anche che possano essere considerate adeguata
mente serie e stabili forme alternative di lavoro, utilizzando gli ex
658
BOLLETTINO
ECCLESIASTICO
MESSINESE

lavoratori Pumex per inserirli in circuiti che scaturiscono proprio da questo
ricco patrimonio naturale, storico ed artistico delle Eolie,
Sono, altresì, consapevole degli interventi messi in atto dal Comune di
Lipari, che però non è in condizione di assicurare con risorse proprie
l’integrazione salariale ai lavoratori.
Auspico, pertanto, una fattiva collaborazione tra gli organismi preposti
al fine di trovare sollecitamente chiare ed adeguate soluzioni e, nel rispetto
della specificità dei ruoli, faccio appello al comune senso di responsabilità
che non può più lasciare il passo ad ulteriori ritardi che creano disorien -
tamento, danneggiando loro e tutti noi.
La preghiera che innalzo al Signore infonda speranza ai lavoratori e sia
di sprone a chi ha potere decisionale.
Messina, 20 ottobre 2008
† CALOGERO LA PIANA
Arcivescovo Metropolita
ATTI
ARCIVESCOVILI
659

D ECRETO D ELL’AR CI VESCOVO
Prot. n. 186/08/8
DECRETO DI INCARDINAZIONE “AD TRIENNIUM”
DEL SAC. LORENZO BIANCO
Visto il parere favorevole concesso dal Priore Provinciale della Provincia
San Tommaso d’Aquino in Italia dei Frati dell’Ordine dei Predicatori
prot. n. 137/2008/P del 25 ottobre 2008;
Accogliendo la richiesta di incardinazione nell’Arcidiocesi per un
tempo di prova, fatta dal Rev. Fr. Lorenzo Bianco O.P. ;
a norma del can. 693 del Codice di Diritto Canonico,
660
BOLLETTINO
ECCLESIASTICO
MESSINESE
DECRETO
che il REV. FR. LORENZO BIANCO O. P., nato a Campobello di Mazara
(TP) il 26 maggio 1963, sia incardinato per un periodo di tre anni al servizio
di questa Arcidiocesi di Messina - Lipari - S. Lucia del Mela.
Dato in Messina, il 4 novembre 2008
Mons. SALVATORE CAMARDA
Cancelliere Arcivescovile
† CALOGERO LA PIANA
Arcivescovo Metropolita

ORD INAZIONE D I ACONALE
D ELL’ACC. F RANCESCO C UC INOT TA
OMELIA DELL’ARCIVESCOVO METROPOLITA
S.E. MONS. CALOGERO LA PIANA
Messina, Parrocchia Madonna delle Lacrime in Santo-Bordonaro
7 novembre 2008
“Esultiamo di gioia nella casa del Signore” (Rit. Salmo
responsoriale).
Carissimi fratelli e sorelle, con vera gioia viviamo questo
momento di grazia per la nostra comunità diocesana. La gioia
nasce dal dono del diaconato che attraverso la persona di
Francesco il Signore concede alla nostra Chiesa di Messina-
Lipari-Santa Lucia del Mela. Il dono del diaconato ci spinge
a lodare ed esultare nel Signore insieme a Francesco, la sua
mamma, la sorella, i familiari e i parenti, e la comunità che
ci accoglie in questa dimora dedicata alla Madonna delle
Lacrime in Santo Bordonaro.
Il diaconato è dono da accogliere nella gioia.
Il diaconato è dono da accogliere con gratitudine.
Il diaconato è dono da vivere nell’amore.
Il diaconato è dono di servizio, in conformità a Cristo Gesù.
Nella preghiera colletta di questa liturgia eucaristica
abbiamo pregato il Signore Dio, onnipotente e misericordioso,
che solo può donare ai suoi fedeli il dono di servirLo in
modo lodevole e degno.
Caro Francesco, mentre ringraziamo il Buon Dio per il
diaconato che ricevi, desideriamo pregarLo perché ti conce-
ATTI
ARCIVESCOVILI
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662
da di servire Lui e la sua Chiesa in modo “lodevole e
degno”. Si caro Francesco, con il diaconato sei chiamato a
servire il Signore “degnamente”. ServirLo cioè con quella
dignità che è legata alla grandezza del dono che ricevi: essere
conformato a Cristo-Diacono-Servo.
La divina Parola che abbiamo ascoltato ci è di grande
aiuto per cogliere alcuni aspetti del servizio diaconale.
La parabola evangelica ci parla di un amministratore infedele
chiamato dal proprio padrone a rendere conto del suo
agire. Lodando la scaltrezza del suo operato Gesù non intende
offrirci un modello di azione da furbastro ed imbroglione,
ma ci ricorda che quanti siamo chiamati ad assumere ruoli di
responsabilità nella vigna del Signore siamo responsabili di
beni che non ci appartengono del tutto, di beni che sono doni
di Dio, quindi da amministrare con prudenza e coraggio.
Gesù loda la scaltrezza dell’amministratore e questa stessa
scaltrezza chiede a quanti chiama al suo servizio. Ma si
tratta della scaltrezza che è funzionale al bene e al servizio
dei fratelli, soprattutto poveri e bisognosi.
L’Ordine del diaconato è stato costituito per servire i fratelli.
La diaconia è servizio di carità e nella carità, servizio
nella Chiesa e della Chiesa. Ogni altra considerazione o
interpretazione, teorica o pratica, del servizio cristiano non
risponde alle genuine motivazioni che devono motivarlo e
che solo lo rendono “lodevole” dinanzi a Dio e alla Chiesa.
Molto bella e significativa a riguardo la testimonianza di
madre Teresa di Calcutta: “Io sono stata costretta a subire la
celebrità. La uso per amore di Gesù. Parlando di me, i giornali
e le televisioni parlano dei poveri e così risvegliano
l’attenzione sui poveri. Vale la pena sopportarne il peso …
se non vado in cielo per qualcos’altro, ci andrò per tutta la
pubblicità che mi circonda, perché essa mi ha sacrificato e
purificato, e mi ha fatto pronta per il paradiso”.
Carissimo Francesco, nel brano dell’epistola paolina ai
Filippesi, viene ripreso un tema molto caro a tutta la sacra
Scrittura: quello delle due vie contrapposte.
Si parla di “coloro che si comportano da nemici della croce
di Cristo”. Sono coloro che ripongono la propria sicurezza
BOLLETTINO
ECCLESIASTICO
MESSINESE

nella scrupolosa osservanza delle norme e delle prescrizioni,
vanificando la stessa potenza redentrice dei Cristo, crocifisso
e risorto. “Sono coloro, dice Gesù, che hanno come dio il loro
ventre e si vantano di ciò di cui dovrebbero vergognarsi”.
Ma noi vogliamo essere invece di coloro che ripongono
la propria fiducia ed ogni attesa e speranza in Gesù Cristo, il
Signore che “trasfigurerà il nostro misero corpo per conformarlo
al suo corpo glorioso”.
Caro Francesco, in questo giorno di gioia e di festa, per la
imposizioni delle mie mani e la preghiera di ordinazione,
Dio Padre, datore di ogni bene, per la potenza del suo Spirito,
ti conforma a Cristo Gesù, l’Inviato del Padre per servire
l’umanità.
Per la preziosa intercessione dei Santi, pregheremo il
Signore perché ti ricolmi di ogni virtù:
– la sincerità nella carità
– la premura verso i poveri e i deboli,
– l’umiltà nel servizio,
– la rettitudine e la purezza di cuore,
– la vigilanza e la fedeltà nello spirito,
– l’esemplarità di una vita generosa e casta.
Pregheremo soprattutto il Padre perché, sostenuto dal Spirito,
tu possa essere immagine viva del Figlio, che non venne
per essere servito ma per servire e dare la vita per i fratelli.
Sarà questo il tuo particolare modo di vivere e di testimoniare
l’impegno spirituale e pastorale che caratterizza il
cammino della nostra Chiesa di Massina-Lipari-Santa Lucia
del Mela in questo anno 2008-2009. Ricevendo il dono del
diaconato, ti impegnerai a fare risplendere la luce divina della
carità verso i fratelli, specie poveri e bisognosi, ed essere
in questo modo trasparenza luminosa di Cristo Gesù che ha
attraversato le strade della Palestina, “sanando e beneficando”
quanti incontrava nel suo cammino.
Maria Santissima, l’umile Serva del Signore, ti sia modello
e maestra, accompagni e sostenga il tuo ministero diaconale.
† CALOGERO LA PIANA
Arcivescovo Metropolita
ATTI
ARCIVESCOVILI
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D ECRETO D ELL’AR CI VESCOVO
Prot. n. 186/08/8
DECRETO DI INCARDINAZIONE “AD TRIENNIUM”
DEL SAC. JEAN CLAUDE KUNANGIDI
Considerato l’indulto di escalustrazione per tre anni concesso dal Definitorio
Generale dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi il 10 novembre 2008;
Accogliendo la richiesta di incardinazione nell’Arcidiocesi per un tempo
di prova, fatta dal Rev. Jean Claude Kunangidi O.C.D.;
a norma del can. 693 del Codice di Diritto Canonico,
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BOLLETTINO
ECCLESIASTICO
MESSINESE
DECRETO
che il REV. P. JEAN CLAUDE KUNANGIDI O.C.D., nato a Lubumbashi
(Congo) il 3 aprile 1960, sia incardinato per un periodo di tre anni al servizio
di questa Arcidiocesi di Messina - Lipari - S. Lucia del Mela.
Dato in Messina, il 13 novembre 2008
Mons. SALVATORE CAMARDA
Cancelliere Arcivescovile
† CALOGERO LA PIANA
Arcivescovo Metropolita

D ECRETO D ELL’AR CI VESCOVO
Prot. n. 185/08/8
DECRETO DI INCARDINAZIONE “AD TRIENNIUM”
DEL SAC. BENITO NICOTRA
Considerato il parere favorevole espresso dall’Ispettore dell’Ispettoria
Salesiana Meridionale, del 12 agosto 2008;
Visto il Rescritto della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata
e le Società di vita apostolica, prot. n. 51181/2008 del 15 novembre 2008;
Accogliendo la richiesta di incardinazione nell’Arcidiocesi per un tempo
di prova, fatta dal Rev. Don Benito Nicotra S.D.B.;
a norma del can. 693 del Codice di Diritto Canonico,
DECRETO
che il REV. DON BENITO NICOTRA S.D.B., nato a Siracusa il 16 maggio
1958, sia incardinato per un periodo di tre anni al servizio di questa Arcidiocesi
di Messina - Lipari - S. Lucia del Mela.
Dato in Messina, il 16 novembre 2008
Mons. SALVATORE CAMARDA
Cancelliere Arcivescovile
† CALOGERO LA PIANA
Arcivescovo Metropolita
ATTI
ARCIVESCOVILI
665

NELLA FESTA DI S AN TA MARI A “V IR GO FI DELIS”
PAT R ONA D ELL’ARMA D EI CARABINI ERI
OMELIA DELL’ARCIVESCOVO METROPOLITA
S.E. MONS. CALOGERO LA PIANA
Messina, Basilica Cattedrale Protometropolitana, 21 novembre 2008
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Nella memoria liturgica della presentazione della Beata
Vergine Maria, l’Arma dei Carabinieri celebra l’amata
Patrona: la “Virgo fidelis”. È proprio la fedeltà al servizio,
espressa nel vostro motto. “Nei secoli fedele”, che qualifica
l’agire di ognuno di voi, carissimi fratelli dell ‘ Arma.
La memoria liturgica odierna è di quelle che propongono
alla fede e alla attenzione del popolo cristiano contenuti
di alto valore esemplare (Papa Paolo VI Marialis cultus, 8), a
cui vogliamo riferirci per ispirare e sostenere il nostro
impegno quotidiano.
Il testo della prima lettura del Profeta Zaccaria è festoso
ed esprime una delle convinzioni ed esperienze tra le
più solide di Israele: la presenza del Signore in mezzo al
suo popolo, il suo dimorare nel Tempio come sua casa
(“Io vengo ad abitare in mezzo a te”). Si tratta di un messaggio
che insieme a confermare una fede, innesta una
speranza e rafforza una attitudine perché il Signore è vicino,
garantisce il suo aiuto e la sua protezione.
Nella seconda lettura, l’apostolo Paolo ci ha richiamato
il grande mistero della nostra vita: siamo stati predestinati
ad essere “figli adottivi” di Dio-Padre “per opera di Gesù
BOLLETTINO
ECCLESIASTICO
MESSINESE

Cristo”. Scrivendo ai cristiani di Roma, lo stesso Paolo,
afferma che siamo stati “predestinati ad essere conformi
all’immagine del Figlio suo, perché egli sia il primogenito
tra molti fratelli” (Rom 8,29).
Nel brano evangelico di questa liturgia eucaristica
Gesù dice: “Chi compie la volontà di Dio, costui è mio
fratello, sorella e madre”. Le parole di Gesù rivelano che
fra gli uomini possono istituirsi dei rapporti che non sono
meno profondi ed intensi dei rapporti di sangue. Esiste
una “consanguineità” spirituale, oltre a quella biologica.
All’interno della vicenda umana, si va costituendo la
“famiglia di Dio”, in forza del fatto che ciascuno di noi è
destinato ad essere in Gesù figlio del Padre che è nei cieli.
Questa appartenenza, questa “divina consanguineità” è
un dono che ci è stato fatto, ma deve essere confermato
dalla nostra libertà attraverso il compimento della volontà
di Dio.
Tutta la grandezza della “Virgo fidelis” fu questa: ella
ha compiuto nella sua vita la volontà di Dio. La sua fu
un’esistenza vissuta interamente nell’obbedienza al volere
divino.
Commentando il brano evangelico Sant’Agostino dice:
“Ha fatto la volontà del Padre Maria santissima, e perciò
conta di più per Maria essere stata discepola di Cristo,
che essere stata madre di Cristo. Lo ripetiamo: fu per lei
maggiore dignità e maggiore felicità essere stata discepola
di Cristo che esser stata madre di Cristo. Perciò Maria
era beata, perché, anche prima di dare alla luce il Maestro,
lo portò nel suo grembo. Mentre il Signore passava,
seguito dalle folle, e compiva i suoi divini miracoli, una
donna esclamò: «Beato il grembo che ti ha portato!» (Lc
11, 27). Perché la felicità non fosse cercata nella carne, che
cosa rispose il Signore? «Beati piuttosto coloro che ascoltano
la parola di Dio e la osservano!» (Lc 11,28). Anche
Maria proprio per questo è beata, perché ha ascoltato la
parola di Dio e l’ha osservata. Ha custodito infatti più la
verità nella sua mente, che la carne nel suo grembo. Cri-
ATTI
ARCIVESCOVILI
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sto è verità, Cristo è carne; Cristo è verità nella mente di
Maria, Cristo è carne nel grembo di Maria. Conta di più
ciò che è nella mente di ciò che è portato nel grembo”.
Cari fratelli della benemerita Anna, la pagina del Vangelo
proponendoci Maria Santissima quale modello di
vita, molto illumina il vostro lavoro quotidiano. Esso è
quotidiano servizio alla dignità intangibile di ogni persona
umana, specialmente dei più deboli. Il vostro quotidiano
impegno a servizio dell’uomo, va costantemente nutrito
dalla consapevolezza che siete al servizio della legge contro
ogni forma di arbitrio, di abuso, di sopraffazione. Contro
la legge della forza, il debole e il povero ha solo il
sostegno della forza della legge. Il vostro servizio offre un
contributo di inestimabile valore alla comunità civile perché
non precipiti nella crisi più pericolosa che possa
affliggere una comunità umana: la superiorità dell ‘ arbitrio
sulla legge, della violenza sulla giustizia.
Nel vostro vivere quotidiano voi condividete alti valori:
fedeltà, eroismo fino al sacrificio della vita, vicinanza e
difesa dei più deboli. Voi siete ogni giorno impegnati a
neutralizzare quelle forze disgregatrici che impediscono
l ‘ esistenza stessa di un popolo.
Voi onorate come vostra patrona la Madre di Dio nella
lode della sua fedeltà: “Virgo fidelis”. E la fedeltà è il
segno caratteristico della vostra testimonianza civile.
La Virgo fidelis vi custodisca in questa elevata testimonianza,
perché i vostri piedi e il vostro impegno non vacillino
e siano sempre saldi nelle vie della giustizia.
BOLLETTINO
ECCLESIASTICO
MESSINESE
† CALOGERO LA PIANA
Arcivescovo Metropolita

LETTERA D I AUTORIZZAZI ONE
D ELL’ARC I VESCOVO
Prot. n. 174/08/8
Reverenda Direttrice,
Messina, 25 novembre 2008
ho ricevuto la lettera da Lei inviatami unitamente alla richiesta che
Don Salvatore Mercurio – Parroco della Parrocchia-Santuario di S. Maria
del Carmelo – Le rivolge, al fine di avere una Reliquia della Beata Maddalena
Morano.
Valutate le motivazioni addotte e cosciente della retta intenzione del
Parroco, il quale desidera offrire alla comunità a lui affidata l’opportunità
di sentire in modo più intenso la protezione e l’intercessione della Beata
Morano, ben volentieri concedo l’autorizzazione, affinché venga concessa
la Reliquia richiesta.
Nel raccomandare l’osservanza delle disposizioni previste dal Codice
di Diritto Canonico in merito, per l’intercessione della Beata Maddalena
Morano invoco sull’intera comunità la benedizione del Signore.
______________________________________
Reverenda Direttrice
Sr. Maria VELLA F.M.A.
Istituto Maria Ausiliatrice
Via F. Crispi, 171
98021 ALÌ TERME (ME)
† CALOGERO LA PIANA
Arcivescovo Metropolita
ATTI
ARCIVESCOVILI
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TELEGRAMMA D ELL’ARC I VESCOVO
AL S INDACO D I FALCONE
Avv. Santi CIRELLA
Sindaco di Falcone
Palazzo Municipale
Via Alcide De Gasperi
98060 FALCONE
SEGUO CON TREPIDAZIONE DIFFICILE PROVA CHE INTERA
CITTADINANZA VIVE CAUSA IMPETUOSA FORZA DELLA
NATURA CHE TANTO DOLORE HA SEMINATO.
ESPRIMO MIA PARTICOLARE VICINANZA ASSICURANDO
COSTANTE PENSIERO AT LEI ET COMUNITÀ SPECIALMENTE
AT QUANTI HANNO PERSO LORO BENI ET PERFINO PROPRIA
VITA.
GIUNGA DIVINA BENEDIZIONE SEGNO CONSOLAZIONE DEL
SIGNORE CHE DI CUORE INVOCO SU TUTTI.
670
BOLLETTINO
ECCLESIASTICO
MESSINESE
† CALOGERO LA PIANA
Arcivescovo Metropolita

TELEGRAMMA D ELL’ARC I VESCOVO
AL PARRO CO D I FALCONE
Don Antonino TERRANOVA
Parroco di Falcone
Via Nazionale, 1
98060 FALCONE
DIFFICILE MOMENTO PER CITTÀ DI FALCONE ET COMUNITÀ
FEDELI TE AFFIDATI ASSICURO MIA PREGHIERA ET
COSTANTE PENSIERO INVOCANDO CONSOLAZIONE DEL
SIGNORE CHE INFONDA PACE AT FAMIGLIE COLPITE GRAVE
ALLUVIONE ET CONSOLAZIONE AT QUANTI HANNO PERSO
LORO CONGIUNTI.
CONDIVIDO PROVA INTERA COMUNITÀ ESPRIMENDO
SOSTEGNO ET SPIRITUALE VICINANZA PER DOLOROSA
SITUAZIONE MENTRE INVOCO PATERNAMENTE OGNI
BENEDIZIONE.
† CALOGERO LA PIANA
Arcivescovo Metropolita
ATTI
ARCIVESCOVILI
671

LETTERA D ELL’AR CI VESCOVO
ALLA C I T TÀ
672
BOLLETTINO
ECCLESIASTICO
MESSINESE
NATALE 2008
MESSAGGIO AUGURALE DELL’ARCIVESCOVO
Carissimi,
Non smarriamo la speranza e la fiducia.
Non venga meno la solidarietà.
desidero far giungere a tutti il mio fraterno saluto insieme agli auguri
di serenità e di pace.
Il Natale celebra il mistero dell’Incarnazione del Figlio di Dio,
“fatto uomo per noi uomini e per la nostra salvezza”, evento di grazia
che cambiato la storia dell’umanità. La nostra Città di Messina ricorda
quest’anno il centenario del disastroso evento del terremoto, quei
pochi ma interminabili secondi in cui, rasa al suolo, è privata di tutto: porto,
ferrovia, chiese, palazzi, strade. Azzerata la stessa organizzazione della
vita civile, militare, sociale, culturale e religiosa. Diecina di migliaia tra
morti e feriti, macerie ovunque. E di contro, l’impressionante solidarietà
del mondo intero: forze dell’ordine, italiane e straniere, volontari provenienti
da ogni parte d’Italia, istituzioni e cittadini generosi di ogni età e
ceto sociale.
Carissimi, la memoria centenaria del tragico evento del 1908 avviene
in un momento difficile. In Città e Provincia viviamo il dramma della
precarietà, della incertezza e della stessa perdita del lavoro. Troppe le
famiglia che faticano a vivere dignitosamente. Cresce il numero dei poveri.
E sono ancora in tanti ad attendere un tetto sicuro dove ripararsi dal

freddo e dalla pioggia, dal vento e dalla “nudità”. Con i disagi e i danni
provocati dalle alluvioni (Falcone, e non solo), continua a piovere sul
bagnato. Unisco il mio grido con coloro che invocano assistenza e chiedono
di non essere abbandonati da chi ha il dovere di intervenire. Esprimo
piena solidarietà auspicando risposte concrete dalle Istituzioni preposte
a garantire i diritti degli uomini e a farsi carico dei poveri e degli
emarginati.
Volgendo lo sguardo attorno: crisi economica mondiale, recessione,
offuscamento dei genuini valori umani, crollo di tante certezze. Scandali
per illegalità e immoralità. Numerose le tenebre che avvolgono i rapporti
tra i popoli, ma anche le relazioni all’interno di comunità e di un numero
sempre crescente di famiglie. Si estende a dismisura l’ombra della dell’incertezza
e del disorientamento. Vengono meno i punti di riferimento.
Non è anche questo, miei cari, un autentico terremoto che sconvolge
la vita di milioni di persone? Non crollano di certo le case e i palazzi, ma
si frantuma il tessuto civile, sociale, culturale, spirituale e morale. Siamo
dinanzi ad un mondo da ricostruire.
Su quali basi? Su quali certezze?
Un grido risuona con insistenza dalla liturgia dell’Avvento: “Coraggio,
non temete, viene il Signore”.
Il Signore viene per instaurare un regno di giustizia, di amore e di
pace. Viene per essere solidale con l’umanità. Viene per abitare in mezzo
agli uomini ed arricchirli della sua stessa vita: “Dio si è fatto come noi per
farci come Lui”.
Carissimi,
insieme alla piena solidarietà di Dio, il mistero del Natale ci indica la
via della semplicità, della sobrietà e della rinuncia. Dio, spogliandosi
delle stesse prerogative divine, condivide la vita dell’uomo, vive la condizione
dei poveri.
Non dovremmo forse imparare ad accontentarci e gioire dei tanti beni e
valori, delle “piccole cose” presenti nella nostra vita? Rinunciare a tutto
ciò che sa di apparenza, di vanità, di voglia sfrenata di piacere e di consumo?
Distinguere le vere dalle false esigenze che ci vengono imposte dalla
ATTI
ARCIVESCOVILI
673

spudorata propaganda? Saperci privare del superfluo? Educarci all’essenziale,
al vero, al bello, al giusto, a tutto ciò che promuove la dignità della
persona? Smettere di inseguire le mode del momento, frutto di perverse
speculazioni dei pochi “ricchi” che contribuiamo ad impinguare con la
sciocca pretesa di bellezza esteriore e di terrena felicità?
Il Signore viene e ci indica la strada della sobrietà e della solidarietà
per promuovere e difendere la dignità degli uomini .
Coraggio fratelli, non cediamo alla stanchezza e allo sconforto. Non
smarriamo la speranza e la fiducia. Non venga meno la solidarietà che
sempre ha caratterizzato la nostra gente nei momenti tristi e calamitosi.
Maria Santissima, la Madonna della Lettera, non ha mai smesso di
“guardarci con benevolenza”, di benedire e proteggere Messina e i suoi
cittadini.
Il Signore Gesù Cristo, “Sole che sorge per rischiare quelli che stanno
nelle tenebre e nell’ombra della morte”, è venuto per trasferirci nel suo
regno di luce e ci chiede di essere luce per gli altri: “Voi siete la luce del
mondo … Risplenda la vostra luce” .
Attraverso la solidarietà e la carità, semplice e fattiva, di quanti desiderano
impegnarsi per divenire “trasparenza luminosa di Cristo”, un
raggio della luce divina raggiunga voi cari fratelli poveri, ammalati,
anziani abbandonati, giovani smarriti, famiglie in difficoltà, fratelli immigrati
non sempre accettati ed accolti.
Il Signore porti pace e calore nel cuore di ogni uomo. Auguri fraterni di
Buon Natale e sereno anno nuovo a tutti.
674
BOLLETTINO
ECCLESIASTICO
MESSINESE
Il vostro Arcivescovo
† CALOGERO LA PIANA

N ELLA M ES S A
D ELLA N OT TE DI N ATALE
OMELIA DELL’ARCIVESCOVO METROPOLITA
S.E. MONS. CALOGERO LA PIANA
Messina, Basilica Cattedrale Protometropolitana, 24 dicembre 2008
Carissimi fratelli e sorelle,
in questa notte santa di luce e di grazia, riascoltiamo
la preghiera Colletta che esprime il senso del mistero del
Natale e allo stesso tempo ci suggerisce ciò che è conveniente
domandare per la nostra felicità: “O Dio, così
abbiamo pregato, che hai illuminato questa santissima
notte con lo splendore di Cristo, vera luce del mondo, concedi
a noi, che sulla terra lo contempliamo nei suoi misteri,
di partecipare alla sua gloria nel cielo”.
Carissimi, questa eucaristica è contemplazione del
mistero della Incarnazione di Dio. È contemplazione del
misterioso scambio che ci ha redenti di cui ci parlano i
testi della divina liturgia: “la nostra debolezza è assunta
dal Verbo, l’uomo mortale è innalzato a dignità perenne, e
noi uniti a Dio in comunione mirabile, condividiamo la
vita divina immortale”.
Questa, fratelli, è la notte illuminata dalla luce che si
sprigiona dalla nascita del Figlio di Dio, perché Cristo come
luce viene nel mondo. Luce vera che vuole illuminare il cuore
dell’uomo per portarvi pace e gioia. Il profeta Isaia, nella
prima lettura, annunciava al popolo di Dio la gioia della salvezza
portata dal “bambino che è nato per noi: “Il popolo
che camminava nelle tenebre ha visto una grande luce; su
ATTI
ARCIVESCOVILI
675

676
coloro che abitavano in terra tenebrosa una luce rifulse …
Perché un bambino è nato per noi, ci è stato dato un figlio”.
Nel brano evangelico è risuonato per noi in questa notte
un annuncio gioioso: “Vi annunzio una grande gioia:
oggi vi è nato un Salvatore: Cristo Signore”. Sono le parole
dell’angelo ai pastori.
Oggi è nato per noi Colui che è “irradiazione della gloria
di Dio e impronta della sua sostanza” (Eb 1,3). È ciò che
professiamo nel Credo quando diciamo di Cristo: “Della
stessa sostanza del Padre, Dio da Dio, Dio vero da Dio
vero”. Il Figlio di Dio si fa uomo per adempiere la sua missione
di “riscattarci da ogni iniquità e formare per sé un
popolo puro che gli appartenga” (II Lett.). Dio si è fatto
uomo per salvare l’uomo: “per noi uomini e per la nostra salvezza”
(Credo), e questa salvezza consiste nel parteciparci la
sua stessa vita: “Dio si è fatto come noi per farci come lui”.
L’apostolo Paolo, scrivendo al discepolo Tito, nel brano
della lettera questa notte ascoltata, afferma: “è apparsa
la grazia di Dio, che porta salvezza a tutti gli uomini e ci
insegna a rinnegare l’empietà e i desideri mondani e a
vivere in questo mondo con sobrietà, con giustizia e con
pietà, nell’attesa della beata speranza e della manifestazione
della gloria del nostro grande Dio e salvatore Gesù
Cristo”. In questo testo San Paolo spiega il manifestarsi
del regno di Dio e il suo modo di giudicare e governare
la terra: “Egli ha dato se stesso per noi, per riscattarci
da ogni iniquità e formare per sé un popolo puro che gli
appartenga, pieno di zelo per le opere buone”. La giustizia
di Dio è la sua misericordia e la sua grazia.
Seguendo lo stile di Dio in Cristo Gesù noi impariamo
che essere segni del suo amore e suoi testimoni significa,
come abbiamo ascoltato dalla parola di Dio, rinnegare
l’empietà, vivere con sobrietà, giustizia e pietà. Si tratta
cioè di vivere di questa sorgente di vita e di salvezza che è
Cristo Gesù, si tratta di riconoscere che il nostro bene e la
nostra felicità è in Cristo, nell’appartenere a Lui, nell’accogliere
la sua grazia e la sua misericordia, il suo amore,
nella gioia di sperare in Lui.
BOLLETTINO
ECCLESIASTICO
MESSINESE

“Vi annunzio una grande gioia: oggi vi è nato un Salvatore:
Cristo Signore”.
Un Dio che si fa bambino, un Dio che “non ha dove
posare il capo” (Mt 8,29) e neanche una culla per nascere,
un Dio che conclude la sua esistenza terrena sulla croce,
non può essere riconosciuto ed accolto da una cultura efficientista,
come quella nostra occidentale in cui viviamo,
dove conta il prestigio, il potere, il risultato.
Ma neppure noi che ci professiamo cristiani dobbiamo
dare per scontato il mistero che si racchiude nel Natale.
Non possiamo, cioè, ridurlo a folklore, a pura emotività,
a semplice festa della famiglia. Il Natale è il linguaggio
dell’amore di Dio per l’uomo, è il linguaggio della gratuità,
della condivisione, è il linguaggio della sobrietà e della
essenzialità, della povertà scelta per fare ricchi noi. Questa
è la logica del Natale e della Croce. Il Natale, come tutta la
vicenda umana di Gesù mostra il volto di Dio solidale con
l’uomo, un Dio esposto sull’uomo e sulla sua libertà, tanto
da subirne il rischio del rifiuto: “venne tra la sua gente,
ma i suoi non l’hanno accolto”.
Ci vuole tanta fede per capire e vivere il Natale. E la fede
è un dono da chiedere e ottenere con la preghiera e l’umiltà
di chi accetta una verità diversa da come se l’aspetta.
“Gloria a Dio” cantano gli angeli. La gloria di Dio è
un bambino avvolto in fasce, deposto in una mangiatoia,
come in un sepolcro ed escluso dal mondo degli uomini:
“non c’era posto per loro”. Questo è il grande segno di
Dio. Ma chi se ne accorge? Dei poveri pastori. A loro sono
mandati i messaggeri divini. Il profeta l’aveva annunciato
da secoli: “mi ha mandato ad annunciare la gioiosa notizia
agli umiliati, ai poveri”.
Chiediamo, pertanto, al Signore un cuore semplice,
umile e povero per essere capaci di riconoscerLo ed
accoglierLo nella nostra vita soprattutto nei fratelli bisognosi,
nei poveri.
† CALOGERO LA PIANA
Arcivescovo Metropolita
ATTI
ARCIVESCOVILI
677

N ELLA M ES S A
D EL G I ORNO D I N ATALE
OMELIA DELL’ARCIVESCOVO METROPOLITA
S.E. MONS. CALOGERO LA PIANA
Messina, Basilica Cattedrale Protometropolitana, 25 dicembre 2008
678
Carissimi fratelli e sorelle,
in questo giorno di luce natalizia, la parola di Dio, proponendoci
l’inizio del Vangelo secondo Giovanni, ci offre
una sintesi meravigliosa del mistero dell’Incarnazione del
Figlio di Dio, allo stesso tempo ci permette di cogliere il
mistero dell’uomo, la grande dignità a cui Dio ha voluto
elevarlo: “a quanti lo hanno accolto ha dato potere di
diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome,
i quali non da sangue né da volere di carne né da volere
di uomo, ma da Dio sono stati generati”.
“Il Verbo di Dio si è fatto carne”, viene cioè a collocare
la sua dimora in mezzo agli uomini, lui stesso si fa
uomo. Con l’Incarnazione il segno della presenza divina,
il nuovo tempio ci è dato nel bambino Gesù che nasce,
nella sua fragile carne, nella quale “abita corporalmente
tutta la pienezza della divinità” (Col 2,9). Egli è “l’Emmanuele,
il Dio con noi” (Mt 1,23).
San Giovanni afferma che prima dell’Avvento di Dio
nella storia, “in principio”, cioè da sempre, dall’eternità,
“il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio”; precede cioè
da sempre ogni cosa creata, anzi “tutto è stato fatto per
mezzo di lui”. Gesù, il Figlio di Dio è la sorgente di ogni
realtà creata e della stessa vita. Il Battista, parlando della
BOLLETTINO
ECCLESIASTICO
MESSINESE

sua venuta, ha affermato: “Dopo di me viene un uomo che
è avanti a me, perché era prima di me” (Gv 1,30). La vera
casa del Figlio è “nel seno del Padre”. Gesù, il Figlio
che ha assunto la nostra natura umana, è “irradiazione
della sua gloria e impronta della sua sostanza” (Eb 1,3),
rendendosi visibile, facendosi uomo, ne rappresenta la
più perfetta immagine, vera immagine del Dio invisibile
(Col 1,15).
“E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a
noi”. Il farsi “carne” di Dio, l’avere assunto cioè un corpo
umano, ha comportato il suo pieno inserimento nella storia
degli uomini, la piena condivisione della vicenda umana,
intrisa di fatica e di dolore, di gioia e di sofferenza, di
nascita e di morte. Leggiamo in un testo molto bello del
Concilio Vaticano II: “Con l’incarnazione il Figlio di Dio
si è unito in un certo modo ad ogni uomo. Ha lavorato con
mani d’uomo, ha pensato con mente d’uomo, ha agito con
volontà d’uomo, ha amato con cuore d’uomo: s’è fatto
veramente uno di noi, in tutto simile a noi fuorché il peccato”
(GS 22).
San Paolo, scrivendo ai cristiani della città di Filippi,
invitandoli a fare propri i sentimenti che furono di Gesù
Cristo, riassume in queste parole il mistero di Cristo, della
sua preesistenza, incarnazione, passione e morte e glorificazione:
“Egli, Cristo Gesù, pur essendo nella condizione
di Dio, non ritenne un privilegio l’essere come Dio, ma
svuotò se stesso, assumendo una condizione di servo,
diventando simile agli uomini. Dall’aspetto riconosciuto
come uomo, umiliò se stesso facendosi obbediente fino
alla morte e a una morte di croce. Per questo Dio lo esaltò
e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome, perché
nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla
terra e sotto terra, e ogni lingua proclami: ‘Gesù Cristo è
il Signore!’ a gloria di Dio Padre” (Fil 2,6-11).
Miei cari fratelli e sorelle, a questo deve portarci il
Natale che stiamo celebrando. A contemplare la presenza
del Figlio di Dio nel Bambino, a piegare le ginocchia per
adorarlo, a riconoscere è confessare la sua Signoria nel
mondo e nella nostra storia personale. Il canto al Vangelo
ATTI
ARCIVESCOVILI
679

680
di questa celebrazione natalizia ci ha ricordato che: “un
giorno santo è spuntato per noi: venite tutti ad adorare il
Signore, oggi una splendida luce è spuntata sulla terra”.
Nell’adorazione del Figlio di Dio che si è fatto uomo
“per noi uomini e per la nostra salvezza” (come professiamo
nel Credo), noi riconosciamo la luce di Dio che vuole
illuminare l’umanità, il “Sole che sorge per sorge per
rischiarare coloro che stanno nelle tenebre e nell’ombra
della morte”. Miei cari fratelli, dobbiamo riconoscere che
la luce divina, che è Cristo, vuole illuminare la vita di ogni
uomo. Il Natale è vero per ognuno di noi quando permettiamo
alla luce di Dio di fare chiarezza dentro di noi, di
rischiarare il nostro modo di pensare, di valutare le cose,
gli eventi e le persone; quando consentiamo a Dio di entrare
nella nostra vita perché essa diventi trasparenza luminosa
di Lui; quando le nostre azioni, quelle visibili, ma anche
quelle nascoste agli occhi degli uomini, ma ben note a
Dio, sono un riflesso della luce divina. Il Natale diventa
vero per ognuno di noi quando, facendo nostri i sentimenti
che furono di Cristo, ci sforziamo e ci impegniamo ad
assumere lo stile di vita che ha caratterizzato la sua esistenza
(povero, sobrio, solidale).
Il Vangelo di questa liturgia ci ha anche richiamato che
in Cristo Gesù viene a noi ogni bene ed ogni grazia: “Dalla
sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto: grazia su grazia”.
L’uomo, ogni uomo, è posto dinanzi al mistero della
accoglienza o del rifiuto di Dio: “Il mondo è stato fatto
per mezzo di lui; eppure il mondo non lo ha riconosciuto.
Venne tra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto. A quanti
però lo hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di
Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali, non da
sangue né da volere di carne né da volere di uomo - cioè
per sola capacità umana - ma da Dio sono stati generati”.
“Dio si fa uno di noi per fare ognuno di noi uno di lui”
(sant’Ireneo).
Per la grazia del Battesimo e per la forza della divina
parola noi siamo stati generati da Dio, costituiti “figli nel
Figlio”. Immenso dono di Dio, generati per la potenza
dello Spirito a vita nuova, alla vita divina, costituiti
“figli”: dignità che non dipende da conquista o sforzo
BOLLETTINO
ECCLESIASTICO
MESSINESE

umano, ma puro dono da accogliere nella fede. “Riconosci
allora, o cristiano, la tua dignità” (san Leone Magno).
Celebrando il mistero del Natale, cari fratelli, invochiamo
la grazia di una conoscenza più piena del mistero di
Cristo la sola che ci consentirà di conoscere e di crescere
nella stessa identità di uomini, di apprezzare e difendere
la inestimabile dignità della persona umana: “Chi segue
infatti Cristo, l’uomo perfetto, si fa lui pure più uomo”
(GS 41). Quanto più si cresce la nostra fede in Dio, tanto
più aumenta la nostra stima e il nostro rispetto dell’uomo,
di ogni uomo, piccolo o grande, uomo o donna, povero o
ricco, bianco o nero, conterraneo o straniero, perché tutti
riconosciuti ed accolti quali figli dello stesso Padre.
Guardando nel volto del Bambino il volto di Dio, scopriremo
i tratti i divini che sono in ognuno uomo. “In realtà
solamente nel mistero del Verbo incarnato trova vera
luce il mistero dell’uomo” (GS 22).
La Vergine Maria, che ha concepito il Figlio di Dio nel
suo seno verginale, e lo ha dato alla luce perché sia luce
per l’umanità, ci conceda di accogliere e custodire la presenza
di Dio nella nostra vita, perché cresciamo in età,
sapienza e grazia agli occhi di Dio.
† CALOGERO LA PIANA
Arcivescovo Metropolita
ATTI
ARCIVESCOVILI
681

LETTERA D ELL’ARC I VESCOVO ALL’ARC ID IO CES I
PER LA FORM AZIONE PAOLINA
Prot. n. 184/08/18
682
BOLLETTINO
ECCLESIASTICO
MESSINESE
Messina, 21 dicembre 2008
Carissimi Sacerdoti e Diaconi,
Religiosi e religiose,
Operatori Pastorali
Mentre ci apprestiamo a vivere con gioia la nascita del Salvatore e ci
avviamo con il cuore ricco di speranza verso il nuovo anno, mi rivolgo a voi
per presentare il programma delle prossime iniziative che riguardano la Formazione
Paolina. Come ricorderete, subito dopo avere aperto solennemente
l’Anno Paolino nella nostra Diocesi nel mese di Giugno, abbiamo avviato la
Formazione Paolina con una tre giorni diocesana introduttiva sull’Apostolo
Paolo, in Seminario e a Lipari, alla fine di Settembre e ai primi di Ottobre.
Avendo avuto modo di notare come l’interesse per l’Apostolo Paolo
sia cresciuto tra il clero e tra i fedeli laici, siamo incoraggiati a proseguire
in questi momenti di formazione confortati dalla vostra ricca e attenta
presenza alle varie celebrazioni liturgiche nelle diverse Chiese giubilari
della Diocesi, alle manifestazioni culturali promosse dall’Istituto Teologico
“S. Tommaso” e dall’Istituto Superiore di Scienze Religiose “S. Maria
della Lettera”, alle catechesi in Cattedrale, nel tempo di Avvento.
Di tutto questo rendiamo grazie al Signore, mentre incoraggiamo i
membri della Commissione per l’Anno Paolino, coordinata dal Prof. Mons.
Giuseppe Costa, per l’impegno e la disponibilità profuse nello svolgersi
delle varie iniziative. Proprio per favorire una più larga diffusione del
“messaggio paolino” nelle realtà particolari della nostra Chiesa locale, i
prossimi incontri (gennaio, marzo, maggio) si svolgeranno non solo al
centro della Diocesi (Messina), ma anche nelle varie Zone pastorali (Ionica,
Tirrenica, Eolie) secondo il calendario accluso.
Nell’augurarvi un santo Natale e un felice anno nuovo, vi benedico
tutti di cuore.
† CALOGERO LA PIANA
Arcivescovo Metropolita

ATTI
DELLA CURIA

N OMINE
S.E. l’Arcivescovo ha proceduto alle seguenti nomine:
Consiglio Diocesano per gli Affari Economici
19 ottobre 2008
– con nomina ad quinquennium i seguenti membri:
Don Carmelo LUPÒ
Don Antonio DINO, Segretario
Don Vincenzo D’ARRIGO
Don Francesco FARSACI
Don Letterio RAFFAELE
Ing. Massimo MUSCOLINO
Dott. Nicola CARROZZA
Avv. Paolo VERMIGLIO
Parroco
17 novembre 2008
– Parroco di S. Maria Maggiore in Milazzo P. Mario SAVARESE O.M.
Amministratore Parrocchiale
13 ottobre 2008
– Amministratore Parrocchiale della parrocchia SS. Maria Annunziata in
Gaggi Don Josef ELLUL
19 ottobre 2008
– Amministratore Parrocchiale di S. Maria della Visitazione in Centineo
di Barcellona P. G. Don Vincenzo PUCCIO
ATTI
DELLA CURIA
685

15 dicembre 2008
– Amministratore Parrocchiale dei Santi Filippo e Giacomo e S. Maria
Addolorata in S. Filippo del Mela Fr. Rosario BUCCHERI OFMConv.
Rettore
1 ottobre 2008
– Rettore della Chiesa Oratoriana di S. Michele Arcangelo in Barcellona
P.G. Don Salvino RAIA S.D.B.
Confessore a servizio della Basilica Cattedrale
1° novembre 2008
– Confessore a servizio della Basilica Cattedrale Protometropolitana
S. Maria Assunta Don Michele VIVIANO S.D.B.
Consulente Ecclesiastico dell’UCSI
8 dicembre 2008
– Consulente Ecclesiastico dell’Unione Cattolica della Stampa Italiana -
Sezione Provinciale di Messina Mons. Giacinto TAVILLA
Vicari Parrocchiali
10 ottobre 2008
– Vicario Parrocchiale di S. Maria delle Grazie in Bordonaro-Messina
P. Sebastiano LA ROSA R.C.J.
– Vicario Parrocchiale della parrocchia Madonna delle Lacrime in Santo-
Bordonaro - Messina P. Sebastiano LA ROSA R.C.J.
1 novembre 2008
– Vicario Parrocchiale di S. Matteo in Giostra-Messina Don Soloniaina
Louis Patrick RAHARINJATOVO S.D.B.
– Vicario Parrocchiale di S. Maria Assunta in Barcellona P.G. P. Armando
TOVALIN CHAIDEZ M.Sp.S.
686
BOLLETTINO
ECCLESIASTICO
MESSINESE

15 novembre 2008
– Vicario Parrocchiale di S. Rocco in Alì Terme
P. Jean Claude KUNANGIDI
– Vicario Parrocchiale di S. Agata V. e M. in Alì
P. Jean Claude KUNANGIDI
Presidente Diocesano del MEIC
5 ottobre 2008
– S.E. l’Arcivescovo ha confermato l’elezione regolarmente avvenuta per
il prossimo triennio del Presidente Diocesano del Movimento Ecclesiale
di Impegno Culturale Dott. Santi CALDERONE
Consiglio di Amministrazione della Fondazione di culto
“Fondazione Giovanni e Violante Pollicino”
13 ottobre 2008
– con nomina ad quadriennium i seguenti membri:
Mons. Nicolò FRENI, Presidente
Don Antonio DINO, Consigliere
Avv. Michele ROMEO, Consigliere
Avv. Renato CAUDO, Consigliere
Arch. Francesco Walter PIDALÀ, Consigliere
ATTI
DELLA CURIA
687

Diaconato
7 novembre 2008
688
BOLLETTINO
ECCLESIASTICO
MESSINESE
SACRE ORDINAZIONI
S.E. l’Arcivescovo ha conferito l’Ordine Sacro del Diaconato nella Chiesa
Parrocchiale della Madonna delle Lacrime in Santo-Bordonaro - Messina al
Sem. Accolito:
– FRANCESCO CUCINOTTA della medesima parrocchia.
8 novembre 2008
S.E. l’Arcivescovo ha conferito l’Ordine Sacro del Diaconato nella Chiesa
dell’Istituto Teologico S. Tommaso in Messina a:
– SALVATORE RENNA della Società Salesiana di San Giovanni Bosco.

VITA
DIOCESANA

COMUNICATO STAMPA
L’ARCIVESCOVO CONSEGNA ALL’ARCIDIOCESI
LA LETTERA PASTORALE 2008-2009
LUNEDÌ 6 ottobre, nella Basilica Cattedrale alle ore 18.00, l’Arcivescovo
Mons. Calogero La Piana incontrerà i Sacerdoti, i Diaconi, le
Famiglie Religiose, gli Operatori pastorali, i Movimenti, le Associazioni
cattoliche e i Fedeli Laici delle comunità parrocchiali della Città per presentare
e consegnare la nuova Lettera Pastorale del suo magistero, dal
titolo: «Risplenda la vostra luce. Essere trasparenza luminosa di Cristo»
sulla testimonianza cristiana.
Nel corso della presentazione, dopo la preghiera iniziale, l’Arcivescovo
indicherà le direttive e gli orientamenti fondamentali del cammino della
Chiesa diocesana per questo anno pastorale 2008 - 2009.
Nei giorni successivi, l’Arcivescovo presenterà la Lettera nelle altre tre
zone pastorali: il 15 ottobre a Barcellona per le comunità della zona Tirrenica
nella Basilica di S. Sebastiano alle ore 17.00; il 16 a Lipari per le
comunità delle Isole Eolie nella Parrocchia di S. Pietro alle ore 16.00; il 17
a S. Teresa di Riva per le comunità della zona Jonica nella Parrocchia
della Sacra Famiglia alle ore 17.00.
Messina, 3 ottobre 2008
______________________________________
N.B.
Ai Signori giornalisti che interverranno sarà consegnato il testo integrale della
Lettera Pastorale.
VITA
DIOCESANA
691

PRESENTAZI ONE
D ELLA LETTERA PASTORALE
RIFLETTERE LA LUCE DI CRISTO
Il 2 ottobre scorso, nei locali del seminario arcivescovile, dalle
10.00 alle 13.00, l’Arcivescovo Mons. Calogero La Piana ha presentato
ai presbiteri e diaconi la lettera pastorale “Risplenda la
vostra luce. Essere trasparenza luminosa di Cristo” (2008-2009). Il
6 ottobre, nella Basilica Cattedrale, alle Comunità parrocchiali di
Messina. Tre le parti della lettera: Riflettere la luce di Cristo, Essere
trasparenza luminosa di Cristo, Riportare Dio presso gli uomini.
Ecco una sintesi.
Il titolo
“Il titolo della lettera traduce la
responsabilità che Gesù affida a
coloro che si pongono al suo seguito:
“Voi siete la luce del mondo...
risplenda la vostra luce davanti agli
uomini, perché vedano le vostre
opere buone e rendano gloria al
vostro Padre che è nei cieli” (Mt
5,13.16). Desideriamo riaffermare
la volontà di proseguire il cammino
intrapreso specificandone l’impegno
di portare nella vita il dono della
santità ricevuta e allo stesso tempo
da offrire ai fratelli e alle sorelle
attraverso la testimonianza luminosa
e credibile di lui” (n. 2).
692
Riflettere la luce di Cristo
BOLLETTINO
ECCLESIASTICO
MESSINESE
In continuità con Verona
“Assumendo la seconda scelta di
fondo per questo nuovo: “la testimonianza
personale e comunitaria,
come forma dell’esistenza cristiana
capace di far adeguatamente risaltare
il grande ‘sì’ di Dio all’uomo”,
desideriamo continuare il cammino
proposto dall’episcopato italiano
alle Chiese d’Italia” (n. 3). “Fin
troppo evidente la continuità spirituale
e pastorale del cammino intrapreso
lo scorso anno. Focalizzare
l’attenzione verso l’impegno della
testimonianza presuppone, infatti,
la santità della vita. L’avere posto la
necessità e l’urgenza della santità al

centro della nostra vita cristiana, ha
voluto rimettere in discussione una
carente impostazione della pastorale
che mira unicamente all’azione,
dimenticando la sorgente interiore
da cui essa deve scaturire, la stessa
“anima dell’apostolato”. Abbiamo
sottolineato a sufficienza il non
indulgere verso la “religione del
fare” che prescinde da ciò che si è
chiamati ad essere? (n. 4).
Il cuore della testimonianza
cristiana
“Gesù è Signore”, “Il Signore è
risorto”, sono le prime affermazioni
della fede della Chiesa apostolica.
La risurrezione di Cristo non è solo
il contenuto essenziale della fede,
ma la sua stessa ragion d’essere...
Occorre che aderiamo con sempre
maggiore convinzione alla verità
essenziale del nostro Credo, fulcro
della predicazione e della testimonianza
cristiana. La risurrezione di
Cristo è la vera “chiave di volta del
cristianesimo”. “L’affievolirsi della
fede nella risurrezione di Gesù,
afferma Papa Benedetto XVI, rende
di conseguenza debole la testimonianza”
(n. 7).
Rendere visibile il “sì”
di Dio all’uomo
“La testimonianza dei discepoli
di Gesù deve esprimersi nei diversi
ambiti in cui si articola la quotidiana
esistenza umana: famiglia, lavoro,
festa, educazione, cultura,
povertà, malattia, doveri e respon-
sabilità religiosi, sociali e politici”
(n. 8).
La testimonianza presuppone
un incontro
“Prima dell’annuncio e della
testimonianza c’è sempre un incontro
personale con Cristo, un incontro
che cambia la vita... Solo chi
incontra il Signore gli rende testimonianza
e lo annuncia agli altri:
“Ciò che era fin da principio, ciò
che noi abbiamo udito, ciò che noi
abbiamo veduto con i nostri occhi,
ciò che noi abbiamo contemplato e
ciò che le nostre mani hanno toccato,
ossia il Verbo della vita... quello
che abbiamo veduto e udito, noi lo
annunziamo anche a voi, perché
anche voi siate in comunione con
noi” (1Gv 1,1-4)” (n. 11).
Essere trasparenza di Cristo
Dopo aver ricordato che i discepoli
del Signore Gesù sono stati
costituiti ed inviati per essere testimoni
di Cristo (n. 14), la lettera
mette a fuoco l’identità cristiana:
“Essere trasparenza luminosa di
Cristo è la vera identità del cristiano...
Non si tratta di un semplice
impegno pastorale limitato all’anno
che andiamo ad iniziare, ma di un
cammino di grazia e di conversione
che segna l’intero percorso della
nostra esistenza cristiana. La fede
che definisce il nostro essere credenti
deve attuarsi nel modo di
vedere, valutare e giudicare, nelle
scelte e nelle azioni di ogni giorno.
VITA
DIOCESANA
693

“Noi abbiamo il pensiero di Cristo”
(1Cor 2,16): si tratta cioè di acquisire
la stessa attitudine di Cristo,
fare nostri i suoi pensieri e i suoi
sentimenti, i suoi gesti di amore e
di servizio” (n. 15).
In compagnia di Paolo
“Desidero riproporre il tema della
testimonianza alla luce della esperienza
dell’apostolo Paolo, in questo
anno che il santo Padre ha voluto
a lui dedicare... L’esperienza di
Paolo sulla via di Damasco, tre volte
riferita nel libro degli Atti degli
Apostoli (At 9; 22; 26), si conclude
con la comunicazione, da parte di
Anania, del progetto di Dio su di
lui: “Sarai testimone davanti a tutti
gli uomini delle cose che hai visto e
udito” (n. 17).
Testimoniare
l’esperienza di fede
“La condizione di Paolo è diversa
da quella degli Apostoli.
Egli “non avendo conosciuto Cristo
secondo la carne” (2Cor 5,16),
non può rendergli la medesima
testimonianza in quanto non è stato
uno di “coloro che furono compagni
di Gesù per tutto il tempo in cui
il Signore è vissuto in mezzo a noi”
(At 1,21).
Paolo si pone come anello di congiunzione
tra il modo di essere
testimoni di Cristo da parte degli
Apostoli e dei cristiani, venuti alla
fede successivamente.
Con la risurrezione e l’ascensione
al cielo del Risorto inizia il tempo
della Chiesa. “Testimone” non è
più colui che riferisce notizie storiche
su Gesù delle quali è stato personalmente
spettatore...
Ciò che caratterizza ora il testimone
è la certezza interiore (nella
fede) che egli possiede.
Egli attesta la verità mediata dalla
propria esperienza di fede” (n. 18).
Essere trasparenza luminosa di Cristo
Essere trasparenza luminosa di
Cristo. Come? Dove? Chi? Domande
alle quali risponde la seconda
parte della lettera.
Il dono battesimale
“Come cristiani abbiamo la
responsabilità di rendere visibile
ciò che già siamo per il battesimo
(cfr LG 40 e SC 10), tradurre nella
694
BOLLETTINO
ECCLESIASTICO
MESSINESE
vita la santità ricevuta, la santità
ontologica, che ci costituisce nella
filiazione divina, in santità morale,
vivere “in Cristo”, “rimanere nel
suo amore” (n. 21).
Vissuto quotidiano
“L’azione pastorale della comunità
cristiana reclama uno stretto
rapporto con l’esperienza umana. I

cinque ambiti proposti nel convegno
di Verona (affettività, lavoro e festa,
fragilità, tradizione, cittadinanza)
rappresentano, infatti, gli ambienti
della vita sociale, ove ogni cristiano
condivide con i fratelli e le sorelle le
gioie e i dolori, le speranze e le paure,
le prospettive e i progetti dell’umanità.
In questo modo la Chiesa
italiana ha scelto di “calarsi” nel vissuto
quotidiano. Ha chiesto alle
comunità ecclesiali di assumere
come spazi primari e privilegiati in
cui incarnare i valori evangelici quegli
ambiti che riguardano “la vita
concreta delle persone che nascono
e crescono, della gente che lavora,
delle coppie che devono scegliere e
mettere su casa, delle famiglie che
generano figli, della sofferenza delle
persone, della marginalità degli
anziani, della società che manca di
regole certe, del senso di solidarietà
con cui sogniamo il domani” (n. 22).
Difficoltà
Ma testimoniare non è facile.
“Innegabile la distanza che esiste
tra la fede cristiana e la mentalità
moderna e contemporanea. Il contesto
socioculturale è dominato da
secolarismo, indifferentismo religioso,
estraneità, spesso contrarietà
ai valori evangelici agli stessi valori
della razionalità umana. A questo
si associa la debolezza, a volte l’inconsistenza,
dei canali classici di
trasmissione della fede: la famiglia,
la scuola e la stessa comunità cristiana”
(n. 23).
Comunione e missione
Via privilegiata di testimonianza
è lo stile di vita comunionale e missionario.
“Occorre prestare molta
attenzione alla dimensione comunionale
della Chiesa. La comunione,
infatti, “incarna e manifesta
l’essenza stessa del mistero della
Chiesa”. “Fare della Chiesa la casa
la scuola della comunione: ecco la
grande sfida che ci sta davanti nel
millennio che inizia, se vogliamo
essere fedeli al disegno di Dio e
rispondere anche alle attese profonde
del mondo”... La comunione
apre alla missione. La Chiesa è per
sua natura missionaria. Convocata
e nutrita dalla Parola di Dio esiste
per annunziare il vangelo della salvezza”
(n. 24).
Orizzonte della testimonianza
“L’orizzonte della testimonianza
è vasto quanto il mondo intero,
considerato nella sua dimensione
sia culturale sia sociale. Una particolare
attenzione va rivolta alla
cultura.
Il Vangelo, ricorda Paolo VI, non
si identifica con nessuna cultura ed
è indipendente rispetto a tutte le
culture, tuttavia non può non incarnarsi
nella cultura e nelle culture
dove gli uomini sono radicati...
Abbiamo bisogno di portare la luce
del Vangelo nei nodi problematici
della cultura contemporanea come
la fiducia quasi illimitata nelle
capacità della scienza e della tecnica,
lo scetticismo riguardo la capa-
VITA
DIOCESANA
695

cità dell’uomo di conoscere la verità,
il relativismo etico, le tendenze
individualistiche, l’assolutizzazione
del successo, dell’erotismo e
della soddisfazione di ogni desiderio”
(n. 25).
Il soggetto della testimonianza
Il soggetto della testimonianza è
la comunità cristiana in tutte le sue
componenti.
“La parrocchia è la Chiesa “qui e
ora”, la casa di Dio in mezzo alle
case degli uomini...
La parrocchia deve ritrovare la
propria vocazione “popolare”. Essa
consente, infatti, una esperienza
ecclesiale aperta a tutti... Occorre,
tuttavia, superare la tentazione e il
rischio di un misero “parrocchialismo”,
una comunità parrocchiale
“chiusa in se stessa”.
La parrocchia, inserita nello specifico
territorio sociale in cui è collocata,
deve aprirsi al territorio del
vicariato e partecipare alla vita diocesana.
Deve altresì curare al proprio
interno le dinamiche partecipative:
favorire cioè le relazioni tra i
suoi membri e il ruolo degli organismi
di partecipazione: consiglio
pastorale parrocchiale e consiglio
parrocchiale degli affari economici...
Ci proponiamo, dunque, di
rivitalizzare in senso missionario le
696
BOLLETTINO
ECCLESIASTICO
MESSINESE
nostre parrocchie. I tempi e le situazioni
in cui viviamo richiedono un
nuovo modello pastorale che viene
qualificato come “pastorale integrata”
(n. 26).
Tutti testimoni
Nella comunità parrocchiale tutti
testimoni. I sacerdoti, i consacrati/e,
i laici. “La testimonianza resa
con la vita qualifica il sacerdote e
ne costituisce la più convincente
predicazione...
Il contributo specifico di consacrati
e consacrate alla evangelizzazione
sta innanzi tutto nella testimonianza
di una vita totalmente
donata a Dio e ai fratelli, a imitazione
del Salvatore che, per amore
dell’uomo, si è fatto servo...
I fedeli laici, singoli o associati in
gruppi, associazioni e movimenti, a
motivo della loro specifica situazione
intramondana, sono chiamati
da Dio a contribuire, quasi dall’interno
a modo di fermento, alla santificazione
del mondo mediante
l’esercizio della loro funzione propria
e sotto la guida dello spirito
evangelico, e in questo modo a rendere
visibile Cristo agli altri, principalmente
con la testimonianza della
loro vita e con il fulgore della fede,
della speranza e della carità” (nn.
29.30.31).

La terza parte della lettera risponde
sostanzialmente a queste domande:
“Cosa fare concretamente,
come incarnare il comando di Gesù
“risplenda la vostra luce davanti
agli uomini?”.
Non abbiamo ricette
“Non abbiamo ricette già pronte
per la soluzione di tutti i problemi
personali, familiari, ecclesiali,
sociali. Ma abbiamo la luce e la forza
del Vangelo, un messaggio che
ha cambiato la nostra vita e che ci
permette di dare senso all’umana
esistenza ed indirizzarla verso la
pienezza della sua realizzazione. Un
messaggio che indica valori, principi
e mete, che orienta ed ispira scelte
concrete, che incoraggia e sostiene
per la potenza dello Spirito che
l’accompagna e lo sostiene” (n. 33).
Sfide
La lettera accenna ad alcune
grandi sfide: “la ricerca umile e
coraggiosa della santità come misura
alta della vita cristiana ordinaria;
la comunione e la corresponsabilità
nella comunità cristiana; l’apertura
al territorio parrocchiale, vicariale e
diocesano; la necessità per le nostre
Chiese di dirigersi decisamente
verso modelli e stili essenziali ed
evangelicamente trasparenti; l’accompagnamento
dei ragazzi e dei
giovani; la promozione della vita,
Riportare Dio presso gli uomini
della dignità di ogni persona e del
valore della famiglia fondata sul
matrimonio; l’attenzione alle nuove
forme di povertà, al disagio e al
senso di smarrimento; il dialogo tra
le religioni e le culture” (n. 35).
Comunità testimonianti
“Un primo e fondamentale impegno
deve vederci concentrati nella
costruzione di comunità ecclesiali e
parrocchiali “adulte”: comunità che
vive la comunione e la condivisione;
comunità ove si sperimenta la collaborazione
e la corresponsabilità; (...)
comunità che esprime una rinnovata
fiducia nel laicato, ne valorizzi il
particolare apostolato e il compito
specifico nella Chiesa e nella società;
comunità in cui vige la ricerca, il
confronto, il dialogo e il discernimento;
(...) comunità che aiuti a formare
coscienze mature oltre spiritualmente
e moralmente, anche
umanamente e socialmente” (n. 37).
Vita spirituale e...
Suggerimenti riguardanti la cura
della vita spirituale (n. 42), la formazione
e la catechesi (n. 43), la
carità come stile di vita (n. 44), l’attenzione
ai giovani (n. 45) e alle
famiglie (n. 46), l’impegno nel
sociale (n. 47) e l’invito alla preghiera
“con un cuore solo insieme a
Maria” chiudono la lettera.
VITA
DIOCESANA
(da «La Scintilla»)
697

Il 18 ottobre presso il Rettorato dell’Università degli Studi di
Messina, alla presenza dell’Arcivescovo Mons. Calogero La
Piana, è stato firmato l’accordo di cooperazione tra l’Ateneo
messinese e il Patriarcato Latino di Gerusalemme per il sostegno
di attività formative e di ricerca nell’Area del Mediterraneo.
Università degli Studi
di Messina
Patriarcato Latino
di Gerusalemme
ACCORDO DI COOPERAZIONE
TRA L’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MESSINA
E IL PATRIARCATO LATINO DI GERUSALEMME
PER IL SOSTEGNO DI ATTIVITÀ FORMATIVE
E DI RICERCA
698
BOLLETTINO
ECCLESIASTICO
MESSINESE

Tra:
L’Università degli Studi di Messina con sede in Messina Piazza Pugliatti 1,
rappresentata dal Magnifico Rettore pro-tempore Prof. Francesco Tomasello
Il Patriarcato Latino di Gerusalemme con sede in Gerusalemme, rappresentato
da Sua Beatitudine l’Arcivescovo Mons. Twal Fuad
Premesso che:
– L’università di Messina contribuisce a garantire la compiuta realizzazione
del diritto degli studenti a conseguire i loro obiettivi di formazione
culturale e professionale, nonché a promuovere l’avanzamento della
ricerca nel contesto dell’Area del Mediterraneo
– Il Patriarcato Latino di Gerusalemme è impegnato a favorire l’integrazione
e la convivenza pacifica nel Medio Oriente
– L’Arcidiocesi di Messina, Lipari e Santa Lucia del Mela, in persona di
Sua Eccellenza l’Arcivescovo Mons. Calogero La Piana, con il Patriarcato
Latino di Gerusalemme, in persona di Sua Beatitudine l’Arcivescovo
Mons. Twal Fuad, hanno espresso la volontà comune di supportare
un progetto di cooperazione per il sostegno delle attività formative e di
ricerca nell’Area del Mediterraneo.
– L’Associazione ONLUS SPES è impegnata da tempo in attività di accoglienza,
sostegno e integrazione degli studenti arabi e israeliani in Italia
e, in modo particolare nel territorio della provincia di Messina, in sintonia
programmatica con l’Arcidiocesi di Messina, Lipari e Santa Lucia
del Mela e il Patriarcato Latino di Gerusalemme.
Tutto ciò premesso le parti convengono quanto segue:
Art. 1
Finalità e oggetto dell’accordo di cooperazione
1. L’Università degli Studi di Messina e il Patriarcato Latino di Gerusalemme,
da ora innanzi indicati con il termine di “parti contraenti”, stipulano
il presente accordo di cooperazione per il sostegno delle attività
didattiche e scientifiche per studenti e docenti dell’Università di Messina
e delle istituzioni di formazione e di ricerca arabe e israeliane.
VITA
DIOCESANA
699

2. Le parti contraenti si propongono di cooperare al fine di promuovere
una collaborazione didattica e scientifica finalizzata all’organizzazione
di attività formative e di ricerca nell’ottica dell’integrazione di studenti
e docenti italiani, arabi e israeliani.
3. Le parti contraenti con il supporto dell’Arcidiocesi di Messina, Lipari e
Santa Lucia del Mela e la collaborazione della Associazione ONLUS
SPES, con sede in terme di Vigliatore (ME) Via 4 Novembre, si impegnano
a ricercare, congiuntamente o unilateralmente, presso enti e organizzazioni
nazionali e internazionali il supporto finanziario necessari
all’efficace attuazione dell’accordo di cooperazione.
Art. 2
Programmazione delle attività
1. Le parti contraenti si impegnano a formulare annualmente la programmazione
delle attività formative e di ricerca e ad individuare le risorse
necessarie per il loro svolgimento.
Art. 3
Responsabili dell’accordo di cooperazione
1. L’Università degli Studi di Messina indica quale proprio responsabile
dell’accordo di cooperazione il Prof. Giuseppe Pio Anastasi.
2. Il Patriarcato Latino di Gerusalemme indicherà annualmente il proprio
responsabile dell’accordo di cooperazione.
3. L’associazione ONLUS SPES si assume l’onere di coordinare gli enti
suddetti, per quanto previsto all’articolo 2 dello stesso, nella persona del
presidente Sac. Salvatore Catalfamo.
4. L’eventuale sostituzione di uno dei responsabili dell’accordo di cooperazione
dovrà essere tempestivamente comunicata tra le parti.
Art. 4
Durata dell’accordo di cooperazione e procedure di rinnovo
1. Il presente accordo di cooperazione entra in vigore dalla data della
sua sottoscrizione e avrà durata quinquennale, con possibilità di rinnovo,
ampliamento e/o modifiche concordate unanimemente dalle parti
contraenti.
700
BOLLETTINO
ECCLESIASTICO
MESSINESE

2. Al termine dell’accordo di cooperazione, le parti contraenti redigeranno
una relazione sui risultati conseguiti. In caso di rinnovo, a questa dovrà
aggiungersi una relazione sugli obiettivi futuri.
Art. 5
Recesso e risoluzione dell’accordo di cooperazione
1. Le parti hanno facoltà di recedere dal presente accordo di cooperazione,
ovvero di risolverlo consensualmente.
2. Il recesso deve essere esercitato mediante comunicazione scritta da
inviare all’altra parte con raccomandata con avviso di ricevimento da
spedire nel rispetto di un preavviso di almeno sei mesi.
3. Il recesso o la risoluzione consensuale non hanno effetto che per l’avvenire
e non incidono sulla parte dell’accordo di cooperazione già eseguita
o in corso di esecuzione.
* * *
Il presente accordo verrà sottoscritto in cinque originali in lingua italiana,
in lingua inglese e in lingua araba aventi medesimo valore.
Partecipano alla sottoscrizione del presente accordo di cooperazione anche
l’Arcivesco di Messina, Lipari e Santa Lucia del Mela, in persona di Sua
Eccellenza Mons. Calogero La Piana, e il legale rappresentante della
ONLUS SPES, in persona del suo legale rappresentante Sac. Salvatore
Catalfamo, stante il loro impegno scaturente dal presente accordo.
Messina, 18 ottobre 2008
Per il Patriarcato Latino di Gerusalemme
Il Patriarca Latino di Gerusalemme
Sua Beatitudine Mons. TWAL FUAD
Per l’Università degli Studi di Messina
Il Magnifico Rettore
Prof. FRANCESCO TOMASELLO
Per l’Arcidiocesi di Messina, Lipari e Santa Lucia del Mela
L’Arcivescovo di Messina, Lipari e Santa Lucia del Mela
Sua Eccellenza Mons. CALOGERO LA PIANA
Università degli Studi di Messina
Il Responsabile Coordinatore
Prof. GIUSEPPE PIO ANASTASI
Associazione ONLUS SPES
Il Presidente
Sac. SALVATORE CATALFAMO
VITA
DIOCESANA
701

COMUNICATO STAMPA
702
COMMEMORAZIONE DEI FEDELI DEFUNTI
CELEBRAZIONI CON L’ARCIVESCOVO
Nel giorno della Commemorazione dei Fedeli defunti, 2 NOVEM-
BRE, l’Arcivescovo Mons. Calogero La Piana presiederà la Celebrazione
della S. Messa alle ore 9.30 presso il Sacrario cittadino di Cristo Re, alla
presenza delle autorità militari, nel grato ed orante ricordo dei Caduti di
tutte le guerre.
Successivamente, alle ore 11.00, nel monumentale Gran Camposanto
di Messina, celebrerà l’Eucaristia innalzando la preghiera di suffragio
per tutti i Fedeli defunti, al termine della quale impartirà la benedizione
alle tombe dei cimiteri ubicati in tutto il territorio cittadino, quale segno di
vicinanza a tutti i fratelli e sorelle nella fede che visitano i loro cari defunti
ed espressione della testimonianza della Chiesa che professa la fede nella
risurrezione.
Messina, 1 novembre 2008
BOLLETTINO
ECCLESIASTICO
MESSINESE

COMUNICATO-IN VITO
AI S IGN ORI G IORNALIST I
L’ARCIVESCOVO PRESENTA
IL PROGETTO DI RESTAURO DELLA “MANTA”
DELLA MADONNA DELLA LETTERA
Si invitano i Signori Giornalisti ed operatori televisivi MERCOLEDÌ
19 NOVEMBRE, alle ore 11.45 presso il Palazzo Arcivescovile, alla
conferenza stampa di presentazione del progetto di restauro della “manta”
in oro della Madonna della Lettera.
Questa straordinaria opera d’arte, che rappresenta la storia, la religiosità
e la tradizione della nostra città di Messina, necessita di adeguato restauro
che la restituisca al suo originario splendore, così come i nostri concittadini
l’hanno pensata e voluta nel ‘600.
Insieme all’Arcivescovo Mons. Calogero LA PIANA saranno presenti:
Mons. Salvatore DE DOMENICO, direttore del museo dell’opera del
Duomo e Don Antonio LA ROSA, direttore dell’Ufficio Beni Culturali
Ecclesiastici; la Dott.ssa Giusy LARINÀ alla quale è affidato il coordinamento
scientifico del progetto e la Sig.ra Mimma MIRENDA, Presidente
del Club International Inner Wheel di Messina che curerà il coordinamento
di quanti a vario livello vorranno contribuire al sostegno del restauro.
Infine, interverrà il Prof. Sante GUIDO, professionista di chiara fama
che curerà il restauro. Già restauratore di prestigiose opere come l’Apollo
di Veio, il Marco Aurelio a Roma, l’Immacolata a Roma in Piazza di Spagna
insieme ad opere del Bernini, Canova, Pollaiolo ed altri artisti, è accreditato
a livello internazionale e presso la Città del Vaticano.
Messina, 17 novembre 2008
VITA
DIOCESANA
703

COMUNICATO STAMPA
704
L’ARCIVESCOVO CHIAMA I GIOVANI
A BARCELLONA
PER CONTINUARE A TESTIMONIARE
Dopo il grande raduno dei 5000 giovani per la Giornata Mondiale della
Gioventù dello scorso 19-20 luglio, SABATO 22 NOVEMBRE l’Arcivescovo
Mons. Calogero LA PIANA incontra i giovani della Diocesi a Barcellona
P. G.
Mossi dallo slogan “Liberi in campo”, i giovani – che attualmente
hanno aderito in più di 2000, provenienti dalle zone dell’Arcidiocesi – si
raduneranno alle ore 15.30 presso l’ex stazione e, percorrendo via Roma,
giungeranno al Palazzetto dello Sport.
L’iniziativa, coordinata dall’Ufficio Diocesano per la Pastorale dei
Giovani, dopo momenti di testimonianza e di catechesi sul valore cristiano
della “libertà”, si concluderà con la preghiera presieduta dallo stesso Arcivescovo.
Messina, 20 novembre 2008
BOLLETTINO
ECCLESIASTICO
MESSINESE

COMUNICATO STAMPA
CELEBRAZIONI NATALIZIE IN CATTEDRALE
CON L’ARCIVESCOVO
MERCOLEDÌ 24 DICEMBRE, alle ore 23,15 nella Basilica Cattedrale
l’Arcivescovo Mons. Calogero La Piana presiederà la Celebrazione
della S. Messa della Notte di Natale che inizierà con l’Ufficio delle Letture,
cui seguirà il canto dell’antico inno della Kalenda che annuncia la
nascita di Cristo.
GIOVEDÌ 25 DICEMBRE, nella Basilica Cattedrale, l’Arcivescovo
alle ore 11,00 presiederà la Messa Pontificale nel giorno di Natale,
alla quale parteciperà anche la Comunità Filippina e Srilankese presente a
Messina.
DOMENICA 28 DICEMBRE, l’Arcivescovo alle ore 17.30 presiederà
la S. Messa Pontificale nella Basilica Cattedrale, alla quale parteciperanno
le Autorità, inaugurando l’Anno Centenario nel ricordo del terremoto
del 1908.
Concelebreranno gli Arcivescovi Emeriti, i Parroci della Città, rappresentanze
del Clero dell’Arcidiocesi, il Capitolo Protometropolitano della
Cattedrale e gli altri Capitoli Concattedrali, il Seminario e le famiglie
religiose.
GIOVEDÌ 1 GENNAIO 2008, alle ore 11.00, in Cattedrale sarà celebrata
la Messa nella Solennità di Maria SS. Madre di Dio.
Messina, 20 dicembre 2008
VITA
DIOCESANA
705

M ESS AGGI O DI N ATALE
D ELL’ARC I VES COVO
ALL’ATTENZIONE DEI
SIGNORI GIORNALISTI E OPERATORI TELEVISIVI
Mi pregio informare che l’Arcivescovo Mons. Calogero La Piana
incontrerà i Signori Giornalisti e Operatori Televisivi che lo desiderano
MERCOLEDÌ 24 DICEMBRE, alle ore 10.00 presso il Palazzo Arcivescovile,
per il messaggio augurale alla Città in occasione del Natale.
Alle ore 11.00 l’Arcivescovo riceverà gli auguri di tutti coloro i quali,
come di consueto, interverranno.
L’occasione mi è gradita per ringraziare per l’apprezzata attenzione
sempre manifestata e porgere affettuosi auguri.
Messina, 22 dicembre 2008
706
BOLLETTINO
ECCLESIASTICO
MESSINESE
Mons. GIACINTO TAVILLA
Segretario

V ISI TA D EL PAT RIARCA LATINO
D I GERUSALEMME A M ESSINA
INCONTRO DI S. B. MONS. FOUAD TWAL
PATRIARCA LATINO DI GERUSALEMME
CON L’ORDINE EQUESTRE DEL S. SEPOLCRO
DI GERUSALEMME
In occasione della visita a Messina di Sua Beatitudine Mons. Fouad
Twal, la sezione di questa Arcidiocesi dell’Ordine Equestre del S. Sepolcro
di Gerusalemme ha vissuto un momento di intensa spiritualità, con la celebrazione
dell’Eucaristia da lui presieduta nella storica chiesa di Maria SS.
Annunziata dei Catalani.
Giunto in Città per la firma dell’accordo di cooperazione tra il Patriarcato
e l’Ateneo messinese, i cavalieri e le dame del S. Sepolcro hanno
voluto segnare ulteriormente il passaggio da Messina di Mons. Twal, ritrovandosi
attorno all’altare del Signore.
VITA
DIOCESANA
707

Il Patriarca di Gerusalemme,
seconda autorità dell’Ordine,
ha colto l’opportunità
per invitare tutti a rivolgere il
pensiero alla Terra Santa e a
quelle particolari problematiche
che l’attanagliano.
Abbiamo sentito parlare
di pace, di speranza, di carità
e, nel contempo, di quella
fraternità tra i membri della
Chiesa sparsa nel mondo, che costituisce
un solido elemento di forza per i fratelli e le sorelle di fede che vivono
in Terra Santa.
Con emozione abbiamo sentito il grazie di chi vive e testimonia Cristo
in quella splendida e martoriata Terra, che lo ha visto passando e beneficando
di villaggio in villaggio tutti quelli che incontrava.
Il saluto iniziale del Preside, che ha manifestato la vivacità della sezione
locale ed ha espresso la gioia per il pellegrinaggio in Terra Santa – ormai
prossimo – guidato dall’Arcivescovo e la gradita ed attesa presenza di S. E.
il Luogotenente per l’Italia- Sicilia, hanno reso la celebrazione un autentico
“momento di famiglia” che, con fiducia, pone attese e speranze dinanzi
l’altare del Signore, affinché renda sempre coraggiosa la nostra testimonianza
e benedica il nostro servizio nella Chiesa.
708
BOLLETTINO
ECCLESIASTICO
MESSINESE
Giò Tavilla

PELLEGRINAGGIO IN TERRA SANTA
GUIDATO DALL’ARCIVESCOVO
CON L’ORDINE EQUESTRE DEL S. SEPOLCRO
DI GERUSALEMME
E I PELLEGRINI DELLA DIOCESI
Ritornare in Terra Santa è immergersi ancora una volta all’interno di
una realtà che sprigiona un fascino singolare ed inesauribile.
Farsi pellegrini conferma in ciascun fedele la consapevolezza di essere
Chiesa in cammino, Chiesa che va incontro, Chiesa che riscopre sempre più
la sua identità dialogando con ogni uomo. Se, poi, il pellegrinaggio è nella
Terra benedetta del Signore, per ogni pellegrino è un attingere alla fonte di
quel tesoro di grazia che il Maestro ha voluto farci attraverso la Chiesa.
Quante volte si rischia di pensare o dire: sempre gli stessi luoghi! …ma
già ci siamo stati! E invece, come richiamo suadente, si ritorna per fare
VITA
DIOCESANA
709

esperienza viva e sempre
nuova di Cristo, il quale in
quei Luoghi fa udire forte la
sua voce e rivela il suo progetto
di amore. I Luoghi Santi
stessi ci fanno rivivere le
pagine del Vangelo che quotidianamente
ed ogni domenica
chiedono spazio nella nostra
vita. Quelle pietre, quelle
strade – testimoni delle parole
e dei gesti di Cristo – ora
fanno da eco per ciascun pellegrino che nel tempo si avvicenda, recandosi
in Terra Santa.
Anche quest’anno la sollecita benevolenza dell’Arcivescovo ha inciso
nel nostro viaggio, ritmando tempi e scandendo i molteplici momenti, guidandoci
ad una comprensione teologica ed esperienziale sempre più viva.
L’organizzazione curata dall’Ordine del S. Sepolcro della nostra Arcidiocesi
ha dato una connotazione ancora più specifica. Pellegrini di fraternità
e di carità per sostenere le opere di Terra Santa. Seguendo le orme
degli antichi Cavalieri che si recavano per l’amore alla fede e alla Chiesa
e per preservare la sacralità dei Luoghi dove nacque e visse Gesù Cristo,
il pellegrinaggio si pone come un ritorno alle origini del cristianesimo.
E proprio dagli antichi Cavalieri fino a noi oggi si tramanda nel tempo
l’amore per la Terra Santa, che si traduce in impegno e sostegno materiale
e spirituale a favore della Comunità cattolica, una minoranza rispetto alla
massiccia presenza di musulmani ed ebrei.
L’incontro con il Patriarca di Gerusalemme nella sede del Patriarcato e
la partecipazione alla celebrazione per la festa di Maria SS. Regina di Palestina
ci hanno permesso di sperimentare l’intenso legame di fraternità che
unisce tutti i membri della Chiesa, ponendoci accanto ai fratelli e alle
sorelle di fede che vivono ed operano lì.
Dal 21 al 30 ottobre, attraversando la Giordania con le splendide città di
Amman, Jerach e Petra (ricche di singolare bellezza e storia queste ultime!),
ci siamo recati a Nazareth, a Betlemme e a Gerusalemme. Tra luci e ombre,
in un vasto territorio che porta in sé il paradosso dell’annunzio della pace tra
molteplici forme di ostilità, siamo entrati nel quotidiano di quel popolo, con
il dono-impegno della nostra testimonianza cristiana.
Il sapiente accompagnamento delle guide; l’opera dei sacerdoti nel
curare i singoli momenti di spiritualità; la fraternità crescente che ha sem-
710
BOLLETTINO
ECCLESIASTICO
MESSINESE

pre più amalgamato i pellegrini;
l’organizzazione curata
nei dettagli dal Preside
della Sezione Avv. Tavani; la
paterna parola dell’Arcivescovo
con le sue suggestioni
spirituali, con i suoi inviti ad
interiorizzare ogni istante
dell’incontro con il Signore,
con la sua gioiosa affabilità
che ha fatto sì che entrasse
nel cuore di tutti e di ciascuno,
sono stati i tasselli dell’unico straordinario mosaico che ha mostrato la
bellezza del pellegrinaggio.
Altri sentimenti, ancora una volta, restano custoditi nel cuore perché
non facilmente esprimibili con le parole. I visi, gli sguardi, l’emozione, il
palpito del cuore, la fugace ma intensa preghiera, il toccare con mano la
sacralità dei Luoghi, il senso di meraviglia, le grazie richieste, il desiderio
di dire grazie… sono rimasti parte lì, parte nel nostro cuore, mentre, proseguendo
il pellegrinaggio nell’impegno giornaliero, sappiamo che tutto ha
già trovato spazio nel cuore di Dio.
Cosa abbiamo portato con noi? Personalmente, il cammino della Croce.
Pensato e ed animato con testi composti nella preghiera, l’abbiamo vissuto
lungo le strade, tra la gente, annunziando Lui “sapienza e potenza di Dio”.
Questa fiducia ci sia compagna sicura e fedele nel quotidiano pellegrinaggio
della vita.
VITA
DIOCESANA
Giò Tavilla
711

A NNO PAOLINO
FORMAZIONE PAOLINA
Messina, 29-30 settembre - Lipari, 2 ottobre
In occasione dell’Anno Paolino, indetto da Benedetto XVI per solennizzare
il bimillenario della nascita dell’Apostolo Paolo, anche nella
nostra Diocesi sono state messe in atto numerose iniziative che, come scopo
primario, si prefiggono una conoscenza più approfondita della figura e
dell’opera dell’Apostolo, per poter fare tesoro della sua esperienza e crescere
nell’amore verso Dio e i fratelli.
Dopo le celebrazioni liturgiche di apertura nelle varie Chiese Giubilari,
il primo momento importante è stato l’Incontro Diocesano di Formazione
Paolina, organizzato per tutti gli operatori pastorali, il 29 e il 30 settembre
scorsi nel Seminario Arcivescovile «San Pio X», di Messina, e il 2 ottobre,
nei locali del “Centro Giovanile”, di Lipari.
In queste tre giornate, negli incontri tenutisi dalle ore 16:00 alle 18:30,
i numerosi presenti hanno avuto modo di riflettere su vari aspetti della vita
e dell’attività di Paolo e comprendere come egli, uomo del suo tempo,
impegnato nell’affermazione delle sue idee e nella realizzazione di suoi
progetti, abbia dovuto fare i conti con il progetto di Dio che ne ha fatto una
“creatura nuova”.
Nella prima giornata, al saluto dell’Arcivescovo S.E. Rev.ma Mons.
Calogero La Piana, hanno fatto seguito gli interventi del prof. mons. Giuseppe
Costa, Ordinario di Sacra Scrittura e Vicepreside presso l’Istituto
Teologico «S. Tommaso» a Messina; del prof. don Valerio Chiovaro,
Docente di Sacra Scrittura presso lo Studio Teologico «Pio XI» e presso
l’Istituto Superiore di Scienze Religiose «Vincenzo Zoccali» a Reggio
Calabria; e del prof. don Michele Viviano, Docente di Sacra Scrittura presso
l’Istituto Teologico «S. Tommaso» a Messina.
712
BOLLETTINO
ECCLESIASTICO
MESSINESE

Paolo nel suo contesto culturale, religioso, politico
Il professore Costa, presentando l’ambiente vitale di Paolo e tracciando
le linee del contesto sociale, politico e religioso, ha fatto emergere come
il campo operativo dell’Apostolo si sviluppò intorno al Mediterraneo per
trovare il culmine a Roma, suo punto di arrivo e punto di partenza del Cristianesimo.
La sua esperienza non si può comprendere se scissa dal periodo
in cui visse: la realtà greca del I sec. d.C. pullulante di nuovi influssi,
con l’apertura della città ellenistica, con la nascita delle religioni misteriche
e di nuove correnti filosofiche; la politica e l’organizzazione di Roma,
“caput mundi”; la sfaccettata natura e le varie credenze delle sette religiose
giudaiche lo stimolarono e lo favorirono. Paolo, nato a Tarso tra il 6 e il 10
d. C., giudeo di fede ebraica che aveva ereditato la cittadinanza romana e
profondo conoscitore della lingua e della cultura greca, è un vivo esempio
di ecumenismo: in lui la via ebraica, la via greca e la via romana convergono
e si fondono unificate dalla via di Cristo. In seguito il prof. Chiovaro
soffermandosi sulla personalità, sul carattere e sullo stile di San Paolo, ha
sottolineato come Saulo, letteralmente «richiesto da Dio», nato in una città
cosmopolita culturalmente attiva si formò secondo la Mishnah, studiando
la legge e lavorando manualmente; allievo del rabbino Gamaliele, facente
parte della setta dei farisei, seppe aprirsi all’interreligiosità; conoscitore di
varie lingue Paolo parlerà di sé solo per evangelizzare, per parlare di Cristo
e per parlare di noi, con grande ricchezza di linguaggio affettivo, indice di
uno stile che è di sicuro l’amore in Cristo e nei fratelli. Nell’ultima relazione,
il prof. Viviano ha presentato i viaggi di Paolo: dalle Lettere e dagli Atti
si evince che l’Apostolo, la cui area di movimento fu il Mediterraneo nordorientale,
viaggiò per mantenere la comunione fra le chiese portando anche
aiuti economici e annunciare Cristo e il suo Vangelo anche ai pagani.
Da persecutore ad Apostolo per vocazione
I lavori della seconda giornata sono iniziati con l’intervento del Vicario
Generale, don Carmelo Lupò, sulla “vocazione o conversione” di Paolo:
l’evento di Damasco, raccontatoci dalle fonti e riletto da molti studi, ci
rivela un evento non casuale, ma voluto e preparato d Dio. Un evento in
cui Cristo si rivela, si rende presente e si identifica con la Chiesa. Un evento
in cui Paolo vede svanire i suoi progetti davanti al progetto di Dio che
è grazia. Nella seconda relazione il prof. don Stefano Ripepi, Docente di
Sacra Scrittura presso lo Studio Teologico «Pio XI» e presso l’Istituto
VITA
DIOCESANA
713

Superiore di Scienze Religiose «Vincenzo Zoccali» a Reggio Calabria, ha
affrontato il problema dell’autenticità e dell’integrità degli scritti di Paolo,
illustrando l’iter storico-critico della questione e la posizione della Chiesa.
Nell’ultimo intervento, dedicato alla cronologia paolina, il prof. Giuseppe
Costa, dopo aver inquadrato tutta l’esperienza di Paolo in circa ottanta
anni, non mancando di rivolgere uno sguardo su Roma e sulla sua politica
di quel periodo, ha fatto cenno alla tradizione riguardante l’Apostolo a
Messina: una tradizione antica, costante, ma di certo poco conosciuta.
A conclusione delle due giornate l’Arcivescovo, dopo aver ringraziato i
relatori e in modo particolare mons. Giuseppe Costa, Coordinatore Diocesano
dell’Anno Paolino, che ha guidato i lavori, ha annunciato le prossime
iniziative che offriranno alla città e all’intera Diocesi la possibilità di attingere
dalla testimonianza di Paolo la fede, la forza e la gioia di testimoniare
il Vangelo di Cristo che, con il suo amore, rende nuove tutte le cose.
L’Assemblea di Lipari
Anche le isole Eolie sono state coinvolte nell’Incontro Diocesano di
Formazione Paolina, con un pomeriggio di studio e di riflessione molto
intenso. Introdotto dal saluto del Vicario Generale, don Carmelo Lupò, che
ha rappresentato l’Arcivescovo, il prof. Giuseppe Costa ha aperto i lavori
illustrando il tema presentato nella due giorni di Messina e coordinando i
successivi interventi dello stesso prof. Lupò e del prof. Michele Viviano.
Anche a Lipari, il numeroso e attento uditorio ha dimostrato vivo interesse
per la tematica, manifestando un desiderio di conoscenza e di approfondimento
della figura e dell’opera dell’Apostolo delle genti. Particolarmente
apprezzata, dai presbiteri e dagli operatori pastorali, l’attenzione con la
quale l’Arcivescovo ha voluto inserire delle giornate “in loco”, proprie per
la realtà delle Isole Eolie, per favorire la più larga partecipazione.
714
BOLLETTINO
ECCLESIASTICO
MESSINESE
Josè Costa

LA LETTERA AI ROMANI
Il testo è quello della nuova traduzione italiana
de “La Sacra Bibbia”, nella versione
ufficiale a cura della Conferenza Episcopale
Italiana 2008, mentre l’introduzione, il
commento e le schede di riflessione sono
state preparate dal professore mons. Giuseppe
Costa, Ordinario di Sacra Scrittura
e Vicepreside dell’Istituto Teologico “S.
Tommaso”, di Messina... Le tredici epistole
tramandate dalla Tradizione della Chiesa
e inserite nel Canone, che egli inviò in qualità di “servo di
Cristo Gesù, apostolo per chiamata, scelto per annunziare il
vangelo di Dio” (Rm 1,1), sono una testimonianza dell’amore
per le Comunità che, dopo aver edificato con la testimonianza
di fede nel Cristo morto e risorto, continuava a nutrire, gettando
il seme della parola di Dio e attualizzando i principi della
fede nella vita comunitaria e personale di ciascun credente...
La Lettera ai Romani rappresenta una preziosa sintesi dottrinale,
morale e pastorale ed è un valido strumento da utilizzare
all’interno delle Parrocchie, nelle Comunità religiose, nei
movimenti ecclesiali per formare il popolo di Dio e arricchirlo
con la testimonianza sempre valida e attuale di un autentico
“servo di Cristo”... Il commento, semplice e immediato, pur
nel rispetto della scientificità esegetica, consente una comprensione
sempre più profonda di uno scritto che a volte potrebbe
risultare difficile da interpretare, mentre le “Schede di riflessione”
permettono l’utilizzazione del testo nella Lectio Divina,
nei Ritiri spirituali e nella Catechesi... (dalla Presentazione
dell’Arcivescovo Calogero La Piana).
VITA
DIOCESANA
715

716
CATECHESI BIBLICHE
NELLA BASILICA CATTEDRALE
La seconda venuta del Figlio di Dio
Domenica 30 novembre 2008, alle ore 18,30, nella splendida cornice
della Basilica Cattedrale, si è tenuta la prima delle quattro catechesi sul
tema “La Chiesa in attesa della venuta del Figlio”, che saranno sviluppate
nelle domeniche d’Avvento dal prof. mons. Giuseppe Costa, Ordinario di
Sacra Scrittura e Vicepreside dell’Istituto S. Tommaso. Questa interessante
proposta, che prende in esame brani tratti dalla Lettere ai Tessalonicesi, si
inserisce nel quadro delle molteplici iniziative programmate dall’Arcivescovo
mons. Calogero La Piana in occasione dell’Anno Paolino Diocesano,
per fare conoscere e approfondire la figura e l’opera dell’Apostolo
Paolo. Il relatore è stato presentato, ai numerosi intervenuti, dal Vicario
Generale della Diocesi, don Carmelo Lupò, che ha invitato a far tesoro di
queste sollecitazioni, occasioni di grazia in questo tempo di avvento in cui
la Chiesa ci invita a preparaci alla venuta del Signore.
Il professore Costa, con la sua ormai nota chiarezza espositiva, ha
introdotto il tema di questa prima catechesi “Parusia e giorno del Signore”,
facendo una breve presentazione delle due Lettere scritte alla Comunità
di Tessalonica, evidenziando il valore storico-documentario soprattutto
della Prima Lettera, scritta alla distanza di pochi anni dalla morte e resurrezione
di Gesù. Ha successivamente spiegato il significato della parola
parusia, evidenziando il senso cristiano di venuta-presenza del Signore,
che Paolo attribuisce a questa espressione, rispetto a quello profano. Si è
soffermato sul primo versetto del capitolo cinque, mettendo in evidenza il
fatto che l’Apostolo, mentre dichiara con certezza la realtà della seconda
venuta del Figlio di Dio, subito dopo afferma, invece, l’assoluta incertezza
del tempo in cui essa avverrà. Al cristiano, che si trova in questo tempo di
“perenne attesa”, non resta che l’agire operoso, perché non si trovi impreparato
dinanzi alla manifestazione improvvisa e gloriosa del Signore. L’interessante
e chiara relazione è stata accolta dai presenti da un caloroso
applauso di gradimento. Il Vicario Generale, al termine della relazione del
prof. Costa, ha tratto le conclusioni, augurando ai presenti di crescere nella
fede, mettendosi all’ascolto della parola dell’ Apostolo Paolo. Prossimo
appuntamento domenica 7, alle ore 18,30.
BOLLETTINO
ECCLESIASTICO
MESSINESE

MASTER IN TEOLOGIA
E SPIRITUALITÀ PAOLINA
Inserito tra le manifestazioni in occasione del bimillenario della nascita
dell’Apostolo Paolo, l’Istituto Teologico S. Tommaso di Messina,
Aggregato alla Università Pontificia Salesiana di Roma, in collaborazione
con la Diocesi di Messina Lipari S. Lucia del Mela, ha organizzato un
“Master in Teologia e Spiritualità paolina”, per approfondire la figura e
l’opera dell’Apostolo, destinato in modo particolare ai presbiteri, agli operatori
pastorali e ai docenti di Religione Cattolica. L’organizzazione e la
direzione del corso è stata affidata al prof. mons. Giuseppe Costa, Ordinario
di Sacra Scrittura e Vicepreside dello stesso Istituto, nonché Coordinatore
Diocesano dell’Anno Paolino. Il Master è stato inaugurato venerdì
24 ottobre 2008, alla presenza del Vicario Generale della Diocesi, prof.
don Carmelo Lupò, in rappresentanza dell’Arcivescovo mons. Calogero
La Piana, del Preside dell’Istituto, prof. don Giovanni Russo e dei docenti
che, mensilmente, terranno le varie lezioni. I docenti, oltre che dal corpo
docenti dell’Istituto “S. Tommaso”, provengono anche dall’Istituto Superiore
di Scienze Religiose “S. Maria della Lettera”, di Messina, e dallo Studio
Teologico “Pio XI”, di Reggio Calabria. Il corso ha la durata di dieci
stages mensili e si articola in quattro aree formative complementari: area
storico-culturale, che orienta il contesto sociale, politico, religioso e la formazione
stessa dell’Apostolo Paolo; area teologica, che presenta i grandi
temi del pensiero paolino; area spirituale, che coglie gli aspetti inerenti la
vita familiare e gli aspetti morali dell’insegnamento di Paolo; area catechetico-liturgica,
che pone in evidenza i risvolti nell’annunzio del vangelo
e nella liturgia. Altissimo il numero degli iscritti, che ha risposto con entusiasmo
all’iniziativa, tanto che, a causa del numero definito di 250 corsisti,
non si è riusciti a soddisfare le ulteriori e numerose richieste di iscrizioni. Il
Master si concluderà il 18 settembre 2009, con un esame finale per coloro
che intendono ottenere il titolo di Master Universitario in Teologia e Spiritualità
paolina, mentre per tutti gli altri sarà possibile ricevere un Attestato
di Frequenza.
VITA
DIOCESANA
Josè Costa
717

CATECHESI BIBLICHE
NELLA BASILICA CATTEDRALE
Parusia, anticristo, morte e risurrezione
Si sono tenute in Cattedrale, nelle Domeniche di Avvento, le catechesi
bibliche sul tema “La Chiesa in attesa della venuta del Figlio”, curate dal
prof. mons. Giuseppe Costa, Ordinario di Sacra Scrittura e Vicepreside
dell’Istituto S. Tommaso, nonché Coordinatore Diocesano dell’anno Paolino.
Questa interessante proposta si inserisce nel quadro delle molteplici
iniziative programmate dall’Arcivescovo mons. Calogero La Piana in
occasione dell’Anno Paolino Diocesano, per fare conoscere e approfondire
la figura e l’opera dell’Apostolo Paolo. Nella prima catechesi, il professore
Costa, con la sua ormai nota chiarezza espositiva, ha introdotto il tema
“Parusia e giorno del Signore”, facendo una breve presentazione delle due
Lettere scritte alla Comunità di Tessalonica, evidenziando il valore storicodocumentario
soprattutto della Prima Lettera, scritta alla distanza di pochi
anni dalla morte e resurrezione di Gesù. La seconda catechesi ha avuto
come tema “Tribolazione, pazienza e speranza in attesa della gloria futura”.
Il relatore si è soffermato sulla Seconda Lettera, presentandone inizialmente
il contenuto e le questioni riguardanti l’autenticità paolina per
poi passare allo sviluppo del tema proposto. L’Apostolo Paolo risponde
con prontezza alle difficoltà presentate dai cristiani di Tessalonica, circa i
tempi e le modalità della seconda venuta del Signore, illuminando le loro
incertezze e sanando i loro timori. Il tema della terza catechesi, I segni della
fine del mondo: apostasia e anticristo, ha contribuito ad attirare un uditorio
ancora più numeroso del solito, desideroso di accrescere la propria
conoscenza su argomenti così importanti quanto sconosciuti della nostra
fede. Il biblista ha esordito facendo un excursus attraverso l’Antico Testamento,
per far conoscere all’uditorio i segni che avrebbero preannunciato
l’avvicinarsi della fine: terribili guerre; terremoti, carestie e distruzioni;
segni nel cielo; apparizione di portenti misteriosi. Si è soffermato successivamente
a spiegare i due concetti dell’apostasia e dell’anticristo. Ha
chiarito che l’apostasia definisce l’abbandono formale della propria religione
sottolineando che nelle Sacre Scritture viene menzionata una “grande
apostasia”, ovvero un lungo periodo di allontanamento dell’uomo dai
principi primitivi contenuti nel Vangelo. Per quanto riguarda l’anticristo ha
718
BOLLETTINO
ECCLESIASTICO
MESSINESE

messo in evidenza come per i cristiani egli è il nemico del Messia, è l’avversario
e antagonista di Cristo (“falso Cristo”) e dell’avvento del Regno
di Dio sulla Terra, alleato di Satana, potentissimo ma destinato a soccombere.
La Scrittura e la Tradizione individuano generalmente lo stabilirsi del
regno dell’anticristo verso la fine del mondo, subito prima della Parusia di
Cristo. Questa sembrerebbe essere la prospettiva di San Paolo, quando parla
de “l’uomo iniquo” e “figlio della perdizione”, che sarà distrutto dal
Signore Gesù (2Ts 2,3-10). L’anticristo, nel libro dell’Apocalisse, è simboleggiato
dal numero 666 che, secondo la numerologia biblica, rappresenta
l’imperfezione assoluta, contrapposta alla perfezione di Dio. Dopo la
chiara spiegazione dei termini, mons. Costa ha concluso affermando che
l’anticristo non si manifesterà come un male visibile ed eclatante, ma si
insinuerà nel cuore dell’uomo e della storia con la stessa arte seduttrice del
serpente biblico, capace di camuffare il male con il bene e di indurre la
creatura a tentare di occupare il posto del Creatore. Nell’ultima catechesi è
stata presentata l’aspettativa della gloria futura, presentando la morte e la
resurrezione del credente. Tutte le quattro catechesi sono state seguite da
un numeroso pubblico, che ha assiepato la navata centrale della Cattedrale,
ascoltando con sempre più viva attenzione e dimostrando con il calore
dell’applauso finale il proprio compiacimento. Prossimo appuntamento
con le catechesi bibliche nelle Domeniche di Quaresima.
VITA
DIOCESANA
Josè Costa
719

SIMPOSIO DI STUDI PAOLINI
“Romani e Galati: tratti del Vangelo di Paolo”
Mercoledì 10 Novembre, all’Istituto Teologico “S. Tommaso”, si è
svolto il Seminario annuale, Primo Simposio di Studi Paolini, destinato
agli studenti del primo ciclo di teologia, dal titolo “Romani e Galati: tratti
del vangelo di Paolo”. Il preside, don Giovanni Russo, ha salutato l’uditorio,
composto non solo dagli alunni dell’Istituto, ma anche da coloro che
frequentano l’affollato Master in Teologia e Spiritualità paolina. Ha rivolto
poi il suo saluto agli illustri relatori: il prof. padre Rosario Pistone, domenicano,
docente incaricato di Sacra Scrittura presso la Facoltà Teologica di
Sicilia “S. Giovanni Evangelista”, di Palermo; il professor don Liborio Di
Marco, docente invitato all’Istituto Teologico S. Tommaso; il prof. mons.
Giuseppe Costa, ordinario di Sacra Scrittura e vicepreside del S. Tommaso,
nonché Coordinatore Diocesano dell’Anno paolino. Lo stesso prof.
Costa, moderatore dell’incontro, ha introdotto i lavori, esponendo l’evoluzione
del pensiero paolino sulla giustificazione nella Lettera ai Romani e ai
Galati e ha successivamente presentato il curriculum di studi di ciascun
relatore. Il prof. Pistone nel suo intervento: “Spirito e vita credente in Paolo
di Tarso (Rm 8,9)”, ha sottolineato come Paolo evidenzi nella lettera ai
Romani che Cristo è vissuto solo nello Spirito Santo e può essere conosciuto
solo nello Spirito. Lo stesso Cristo, anzi, è un tutt’uno con lo Spirito,
e lo Spirito fa sì che il credente e il Cristo siano una cosa sola. Infatti lo
Spirito attesta insieme al nostro spirito che siamo Figli di Dio e per lo Spirito
possiamo chiamare Dio “Padre”. Grazie alla presenza dello Spirito,
Dio conosce i desideri dell’animo umano, anche quando l’uomo nella preghiera
non sa cosa chiedere, poiché lo Spirito nell’uomo crea fra Dio e
l’uomo la stessa intimità che c’e fra Gesù e il Padre e trasforma ogni credente
nell’immagine del Signore. All’interessante intervento del prof.
Pistone ha fatto seguito quello del prof. Di Marco: “Il concetto di sōma
nella Lettera ai Romani”. Egli ha fatto notare come il concetto di sōma
(corpo) subisca, all’interno della Lettera ai Romani, una vera e propria
evoluzione. Il corpo, infatti, mentre in Rm 1,24 è visto come oggetto di
disonore da parte dei pagani, invece in Rm 12,1 diventa materia da offrire
come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio. Questo riscatto del corpo è
720
BOLLETTINO
ECCLESIASTICO
MESSINESE

avvenuto poiché Dio ha consegnato suo Figlio per riscattare l’uomo dal
peccato e tutto l’uomo vecchio è stato con-crocifisso con Cristo. Il potere
che il peccato aveva sull’uomo e sul suo corpo è stato annullato da Cristo,
il corpo è divenuto dimora stabile dello Spirito con il Battesimo e attende
insieme a tutta la creazione la rinascita dei corpi e la piena adozione filiale
nella parusia. L’ultimo intervento: “Interpretazione gnostica di Paolo
nella Lettera i Galati” è stato proposto dal prof. Costa, che ha presentato
la filosofia gnostica e la lettura che la gnosi ha fatto della Lettera i Galati,
arrivando a considerare Paolo il fondatore di un cristianesimo più filosofico
e alternativo rispetto a quello di Pietro e degli altri apostoli, legati
all’ambiente e alla cultura giudaica. Il simposio, di grande levatura intellettuale,
ha contribuito ad arricchire la conoscenza dell’Apostolo e ha dato
una prospettiva nuova dalla quale rileggere i suoi scritti.
VITA
DIOCESANA
Josè Costa
721

T RIBUNALE ECCLES IAST I CO
D IO CES AN O
INTERVENTO PRONUNCIATO
DAL VICARIO GIUDIZIALE MONS. ANTONIO SOFIA
IN OCCASIONE DELLA INAUGURAZIONE
E BENEDIZIONE DELLA NUOVA SEDE
DEL TRIBUNALE ECCLESIASTICO DIOCESANO
Messina, 14.11.2008
E. Rev.ma
Mons. Calogero La Piana
Rev.mi Direttori degli Uffici e Gentili Collaboratori della Curia Diocesana
Ill.mi Difensori del Vincolo e Collaboratori del Tribunale Ecclesiastico
Eg.gi Avvocati Ecclesiastici
Esprimo a V.E. il mio e il nostro ringraziamento per la sensibilità
pastorale che Ella oggi dimostra nei confronti del Tribunale Ecclesiastico.
Da oltre un decennio si invocava e si aspettava una sede idonea e il
potenziamento del personale necessario perché l’attività del Tribunale
Ecclesiastico fosse idonea al bisogno dei fedeli.
L’ultima statistica, pubblicata il 2007, dichiara che il numero di coloro
che fanno ricorso alla separazione e al divorzio è cresciuto: nell’anno
2006, contro i 27.000 matrimoni celebrati in Sicilia nell’anno (sia religiosi
che civili), sono state introdotte ben 9.402 istanze di separazione e 4.455
istanze di divorzio presso i 4 Distretti Giudiziari.
I dati forniti dalla Direzione Generale di Statistica del Ministero della
Giustizia, nel periodo luglio 2005 - giugno 2006, indicano per il Distretto
di Messina 1239 cause di separazione personale con l’apertura conseguente
dell’iter processuale verso il divorzio.
Alla potestà giudiziaria del Vescovo si rivolge il 10% circa dei coniugi
cattolici che vivono il dramma della separazione nel loro matrimonio.
722
BOLLETTINO
ECCLESIASTICO
MESSINESE

Varie sono le iniziative che la pastorale della Chiesa organizza e prevede
per venire incontro ai fedeli coniugati in crisi di matrimonio; ma, mi
permetto dire, che l’unica pastorale efficace e risolutiva, nei confronti di
questo problema, è l’attività dei Tribunale Ecclesiastico.
Attraverso di essa, il Vescovo, unico Pastore della Diocesi, con l’aiuto
dei presbiteri e degli operatori del Tribunale Ecclesiastico, dà la risposta
risolutiva: sia illuminando le coscienze circa la sacramentalità del matrimonio
sia ristabilendo nel cammino di Grazia tutti quei fedeli a cui può
essere data giuridicamente la risposta che essi cercano: puoi riprendere il
pieno cammino cristiano.
La potestà giudiziaria del Vescovo (can. 383 § 1; 391 § 2; 472), che si
esprime nel servizio dell’amministrazione della giustizia attraverso il Tribunale
Ecclesiastico, è vera Pastorale Familiare.
Grazie Eccellenza perché attraverso questi nuovi locali e il potenziamento
di questo Tribunale Diocesano, che riveste anche il ruolo di Ufficio
Periferico dell’unico Tribunale Siciliano per i matrimoni, Ella si pone a
sollecito servizio di quella porzione di popolo di Dio che il Signore le ha
affidato.
Mons. ANTONIO SOFIA
Vicario Giudiziale
P.S. Desidero esprimere anche un grazie particolare a tutti gli operatori
del Tribunale Ecclesiastico e in particolare agli Egregi Avvocati e leggo il
messaggio di augurio inviatomi dal Preside della Facoltà di Giurisprudenza,
Prof. Salvatore Berlingò, dell’Università degli Studi di Messina.
VITA
DIOCESANA
723

UFFI CI O CATECHISTI CO
D IO CESANO
Domenica il 9 novembre scorso.
Giorno di festa per 1200 catechisti
circa provenienti dai vicariati dell’arcidiocesi
di Messina - Lipari -
S. Lucia del Mela. Giorno di incontro,
di comunione, di riflessione e
di impegno nel padiglione 7a della
Fiera di Messina, dalle 9.00 alle
16.30. Con l’arcivescovo mons.
Calogero La Piana, il vicario generale
don Carmelo Lupò, il direttore
dell’Ufficio catechistico mons. Pietro
Aliquò, i seminaristi del seminario
arcivescovile, gli animatori
zonali di catechesi e alcuni presbiteri.
Insieme, con gioia, per celebrare
il 25º convegno diocesano dei
catechisti.
Punto di arrivo di un cammino
che parte da lontano. Ma anche
punto di partenza per nuove esperienze
di formazione e di servizio.
“Mihi vivere Christus est” il tema.
In perfetta sintonia con l’anno paolino
diocesano, con la lettera pastorale
dell’arcivescovo “Risplenda
la vostra luce. Essere trasparenza
luminosa di Cristo” e con lo spirito
724
CONVEGNO DIOCESANO
MIHI VIVERE CHRISTUS EST
BOLLETTINO
ECCLESIASTICO
MESSINESE
dell’anno eustochiano (anno voluto
dal monastero delle Clarisse di
Montevergine per “rivivere”, 20
anni dopo, l’evento della canonizzazione
della beata Eustochia Smeralda
Calafato avvenuto a Messina
l’11 giugno 1988 attraverso il ministero
apostolico del servo di Dio
Giovanni Paolo II).
Quattro le parole chiave del convegno:
memoria, gratitudine e contemplazione.
Memoria del cammino
di grazia e di testimonianza che
centinaia di catechisti hanno fatto
nelle comunità parrocchiali di
appartenen za a partire dall’ottobre
1983. Cammino di ascolto, di riflessione,
di crescita, di disponibilità, di
accompagnamento. Per essere maestri,
educatori, testimoni. Maestri
che sanno e interiorizzano, educatori
che dicono e motivano, testimoni
che vivono e mostrano. Fantasiosi,
incisivi e belli gli “intermezzi
memoria” proposti dalla zona ionica,
dalla città e dalla zona tirrenica:
canti, mimi, proiezione di foto e
diapomontaggi...

Gratitudine per i tanti doni di
amore che hanno gratuitamente
ricevuto e fedelmente trasmesso.
Come Giovanni possono, in qualche
modo, dire: “Ciò che era fin da
principio, ciò che noi abbiamo udito,
ciò che noi abbiamo veduto con
i nostri occhi, ciò che noi abbiamo
contemplato, ossia il Verbo della
vita... noi lo annunziamo anche a
voi, perché voi siate in comunione
con noi” (1Gv 1,1.3).
Contemplazione della figura e
dell’esperienza di vita di Paolo,
ebreo di nascita, apostolo delle genti
per vocazione, punto di riferimento
per catechisti di qualità.
Quattro i momenti contemplati.
La vocazione: “e avvenne che,
mentre era in viaggio e stava per
avvicinarsi a Damasco, all’improvviso
lo avvolse una luce dal cielo
e cadendo a terra udì una voce che
gli diceva: “Saulo, Saulo, perché
mi perseguiti?”. Rispose: “Chi sei,
o Signore?”. E la voce: “Io sono
Gesù, che tu perseguiti! Orsù, alzati
ed entra nella città e ti sarà detto ciò
che devi fare” (At 9,3-6). L’incontro
di Cristo con Paolo sulla via di
Damasco è stato rappresentato con
bravura ed efficacia da catechisti
della parrocchia di Pace del Mela.
L’annuncio: “Cristo infatti non
mi ha mandato a battezzare, ma a
predicare il vangelo; non però con
un discorso sapiente, perché non
venga resa vana la croce di Cristo”
(1Cor 1,17). La consapevolezza
che Paolo aveva di essere stato
chiamato e mandato per annunciare
il vangelo di Cristo che libera e salva
è stata vivacemente e brillantemente
presentata dai seminaristi.
L’evento mistero Cristo: “Anch’io,
o fratelli, quando venni tra voi, non
mi presentai ad annunziarvi la testimonianza
di Dio con sublimità di
parola o di sapienza. Io ritenni
infatti di non sapere altro in mezzo
a voi se non Gesù Cristo, e questi
crocifisso” (1Cor 2,1-2). “Chi ci
separerà dunque dall’amore di Cristo?
Forse la tribolazione, l’angoscia,
la persecuzione, la fame, la
nudità, il pericolo, la spada?”: questo
ed altro hanno cantato e rappresentato
con maestria e competenza
catechisti della parrocchia di Gravitelli
Inferiore.
Il martirio: “Il mio sangue sta per
essere sparso in libagione ed è
giunto il momento di sciogliere le
vele. Ho combattuto la buona battaglia,
ho terminato la mia corsa, ho
conservato la fede” (2Tm 4,6-7).
Confessione testimonianza che catechisti
della parrocchia di Monforte
S. Giorgio hanno sapientemente
riproposto all’attenzione di tutti.
Davvero bravi!
Memoria, gratitudine e contemplazione
hanno cucito i vari momenti
del convegno. Dall’accoglienza
gioiosa proposta al mattino
da frati minori del santuario di
Lourdes (Messina) alla preghiera di
inizio preparata ed animata dalla
parrocchia S. Maria delle Grazie di
San Biagio e Vigliatore in Terme
VITA
DIOCESANA
725

Vigliatore; dall’animazione liturgica
curata dal gruppo di suor Graziella
(cappuccina del Sacro Cuore)
del vicariato di Roccalumera al
servizio liturgico dei seminaristi;
dall’omelia forte e breve dell’arcivescovo
alla rinnovazione delle
promesse battesimali; dal mandato
di fare catechesi in nome della
Chiesa alla “danza” che ha preceduto
ed accompagnato la presentazione
dei doni (parrocchia di Gravitelli
Inferiore).
Tre consegne sono state fatte:
copia della lettera ai Romani a rappresentanti
di 4 vicariati (in sintonia
con l’impegno diocesano di leggere,
nel corso dell’anno paolino, la
lettera ai Romani); icona con il Cristo
pantocratore della basilica cattedrale
di Messina, preparata con
amore e dedizione dall’animatrice
zonale di catechesi Emanuela Trimarchi,
a tutti i presenti (piccola
icona d’argento all’arcivescovo e
agli animatori zonali di catechesi)
(per mettere in evidenza la centralità
di Cristo nella vita della Chiesa,
“Mihi vivere Christus est”); copia
del “quaderno” commemorativo “E
la parola si diffondeva” (pagine 60)
726
BOLLETTINO
ECCLESIASTICO
MESSINESE
a rappresentanti di tutti i vicariati
(per ripercorrere a grandi tappe,
visivamente, il cammino venticinquennale
compiuto dai catechisti
per essere “accompagnatori credibili”
di adulti, giovani, adolescenti,
ragazzi, fanciulli e bambini.
Esperienza di Chiesa in festa il
convegno. Esperienza di gioia e di
lode. In contesto di comunione con
l’arcivescovo mons. Calogero La
Piana, con gli arcivescovi emeriti
di Messina - Lipari - S. Lucia del
Mela mons. Ignazio Cannavò e
mons. Giovanni Marra e i catechisti
che con amore per anni, spesso in
silenzio, “hanno vissuto e trasmesso
il vangelo dell’amore misericordioso
di Dio... ed ora contemplano
il suo volto”. Per sempre.
“E siate riconoscenti”, diceva
Paolo. Verso Dio, “fonte di ogni
santità”. Verso sorelle e fratelli che
nell’impegno di evangelizzazione e
di catechesi portano il “peso della
giornata”. Per amore. In punta di
piedi. Senza che la sinistra sappia
ciò che fa la destra.
Pietro Aliquò
(da «La Scintilla»)

CARI TAS D I OCES ANA
AVVENTO DI FRATERNITÀ
Carissimi,
vengo a Voi con questo scritto innanzi tutto per salutarvi e per condividere
la gioia dell’Avvento, tempo di attesa e tempo di grazia che ci domanda
di entrare nel mistero dell’Incarnazione di Dio in Gesù. Il Natale del
Signore è l’evento che ha cambiato il corso della storia dell’umanità, ha
avviato una nuova era e ha donato al mondo un modo nuovo di comprendere
l’esistenza. San Paolo nella lettera a Tito (2,11) scrive: “È apparsa la
grazia di Dio”. In Gesù si è manifestata la pienezza della vita, il Verbo si è
fatto carne, Dio ha rivelato il suo cuore ricolmo di amore, il volto del Padre
misericordioso ci viene svelato, la Parola si fa persona, un bambino porta
la salvezza a tutti a partire dai più poveri.
Questo tempo di preparazione al Natale, quale è l’Avvento, ci spinge a
scoprire nel fratello, soprattutto in quello più debole la presenza di Cristo.
È mio vivo desiderio che la comunità cristiana in questo Avvento di fraternità
rivolga la propria attenzione e, soprattutto il proprio cuore ai fratelli
diversamente abili. Da molti anni la Caritas Diocesana è impegnata nella
città di Messina nel dare attenzione ai disabili attraverso “l’Associazione di
volontariato Senza Barriere” e il “Club Arietta”. Per potenziare il servizio si
rende necessaria la disponibilità di un pulmino attrezzato che consenta il trasporto
dei disabili nel modo più agevole e idoneo al fine di avere una maggiore
indipendenza e creare più occasioni per vivere il tempo libero. Sono
sicuro che la vostra attenzione e la vostra amabilità ci permetterà di realizzare
questa iniziativa. Come proposta per l’animazione potete disporre di:
– un sussidio per le famiglie e uno per i bambini;
– un manifesto che presenta il progetto che si intende realizzare in
questo Avvento di fraternità 2008;
– un salvadanaio.
Confidando nel sostegno e nella comunione di intenti vi saluto cordialmente
augurandovi buon cammino.
Sac. GAETANO TRIPODO
Direttore
VITA
DIOCESANA
727

XXVIII CONVEGNO
CARITAS DIOCESANA
Il XXVIII Convegno della Caritas Diocesana, un appuntamento tradizionale,
che si ripete annualmente, si è svolto il 29 dicembre scorso. Hanno
partecipato circa 270 persone: sacerdoti, diaconi, laici dei diversi gruppi
ecclesiali, volontari Caritas, venuti dalle parrocchie della diocesi, mostrando
attenzione e interesse agli interventi che si sono susseguiti.
Il filo conduttore dei lavori è stato il titolo: “La carità: il profumo della
testimonianza”.
Carità e testimonianza, le due parole chiave scelte per facilitare il percorso
di lettura del convegno, sono state ispirate sia dall’evento giubilare,
universale, quale è l’Anno Paolino che, dalla Lettera Pastorale dell’Arcivescovo
per l’anno 2008-2009, “Risplenda la vostra luce - Essere trasparenza
luminosa di Cristo”, come ha sottolineato il Direttore della
Caritas Diocesana, padre Gaetano Tripodo, nel suo intervento iniziale.
Il Convegno ha avuto inizio con il saluto ai partecipanti da parte
dell’Arcivescovo, mons. Calogero La Piana, a cui ha fatto seguito la significativa
preghiera, di alto valore simbolico, riguardante la storia di quattro
candele che, bruciando, si consumavano lentamente.
Bruciavano e si consumavano non solo lentamente ma, anche, inutilmente
perchè, dicevano loro: “nessuno si cura di noi, nessuno approfitta
della nostra luce e del nostro calore”. Le quattro candele simboleggiavano
la pace, la fede, la speranza e la carità. Man mano le prime tre si consumarono
e si spensero, la quarta invece, non giunse a consumarsi poiché una
bimba piangente per la paura del buio che sopraggiungeva la commosse, la
chiamò in causa con la sua paura del buio, la provocò con il suo pianto
disperato e, la spinse non solo a restare accesa ma anche ad accendere le
altre tre. Era la candela della carità. Una carità che rimane per ultima, che
resta presente quando tutti se ne sono andati, rassegnati, resta accesa, non
spegne la luce. Carità, una candela che fa vedere. Davanti alla logica dei
fatti, quando le altre candele si spengono, la carità rifiuta la resa, anzi
comincia a darsi da fare, fa il suo mestiere ordinario, svolge il suo compito
normale, si mette a disposizione: riaccende le altre candele, restando a una
certa distanza dalle altre: senza soffocarle, senza sostituirsi. Non vuole né
728
BOLLETTINO
ECCLESIASTICO
MESSINESE

può restare da sola a fare luce: accende le altre perché, solo insieme la vita
può essere celebrata.
Il Convegno ha raggiunto il suo culmine nel corposo, denso e articolato
intervento di mons. Giuseppe Costanzo, vescovo emerito di Siracusa, in
cui ha sottolineato che: “La testimonianza, è oggi estremamente urgente e
in molti casi è l’unico modo di essere apostoli nel mondo. È il modo più
efficace di parlare all’uomo d’oggi, spesso indifferente, diffidente, ostile e
chiuso al trascendente. E’ l’argomento più conveniente per l’uomo contemporaneo
che, “crede più ai testimoni che ai maestri, più all’esperienza
che alla dottrina, più alla vita e ai fatti che alle teorie”. Citando mons.
Maggioni, mons. Costanzo, ha sostenuto che: “le azioni del testimone senza
la carità sono vuote. È la carità che fa essere. Certo, anche senza carità
si esiste, ma è un’esistenza vuota, si tratti dell’esistenza individuale o
comunitaria non fa differenza. È solo quando amo che attingo la verità del
mio esistere. Ed è solo quando amo che gli altri esistono davanti a me,
prendono consistenza, rilievo e importanza: altrimenti restano scialbi,
come ombre cui non attribuisco importanza. Proseguendo nella sua riflessione,
si è soffermato in modo particolare sull’Inno alla Carità (1 Cor.
13,1-13), ribadendo che “esso senza la forza e il profumo della testimonianza,
rimane pura poesia e bella retorica. Assomiglia ad uno spartito
musicale senza che ci sia chi lo suoni e lo canti.”. Ha concluso il suo intervento
con le seguenti parole: “La vita, senza la carità non è nulla perché la
carità autentica, consente che non si esaurisca l’umanità, che non cessi
l’ospitalità, che non si essicchi la generosità, che non si spenga la solidarietà:
è l’amore che riscalda, rigenera, aiuta a vivere, perchè l’amore
– come diceva Paolo VI – è geniale, inventivo, creativo”.
All’intervento di mons. Costanzo, dopo una breve pausa, ha fatto
seguito l’intervento del dott. Salvatore Rizzo che, ha presentato la cooperativa
sociale Astu, promotrice da sei anni, attraverso percorsi di riabilitazione
psichiatrica e di reinserimento socio-lavorativo, della socializzazione
e dell’indipendenza economica di persone che provengono da
esperienze di grave malattia mentale, internate presso l’Ospedale Psichiatrico
Giudiziario di Barcellona Pozzo di Gotto. La Cooperativa Astu, ha
poi spiegato ai Convegnisti un architetto prestatore di opera all’interno
di essa, non solo si occupa di gestire un laboratorio per la produzione di
arredi e oggetti di complemento, attenti alle nuove esigenze dell’abitare lo
spazio contemporaneo, ma si preoccupa di essere un luogo dove le competenze,
le potenzialità e, i vissuti dolorosi differenti di quanti vi lavorano si
incontrano.
VITA
DIOCESANA
729

A supporto di quanto detto, vincente e toccante è stata la testimonianza
di una persona che è stata ricoverata nell’Ospedale Psichiatrico Giudiziario
di Barcellona Pozzo di Gotto.
La chiusura dei lavori del Convegno è stata affidata ad una preghiera
preceduta da un racconto del Direttore della Caritas Diocesana, con cui
ha metaforicamente invitato i presenti a riscoprire l’entusiasmo che è in
ognuno e, a impiegarlo nel lavoro di tutti i giorni affinché ogni attività
diventi creativa tenendo presente che spesso abbiamo già tutti gli elementi...
ma non ce ne accorgiamo: le nostre idee, convinzioni, influenzano
decisamente le nostre esperienze e, a volte basta cambiare prospettiva per
cambiare tutto.
Ai Convegnisti intervenuti, a ricordo della giornata, è stato fatto un
dono particolarmente simbolico: un pacco di farina. Una comune farina
che ha un sapore in più: quello della legalità. E’ il frutto, infatti, di una legge
importante: la 109/96 sull’uso sociale dei beni confiscati alle mafie che
ha dato l’opportunità a molti giovani di riunirsi in cooperative ed associazioni,
di crearsi un reddito e di farlo nella legalità.
730
BOLLETTINO
ECCLESIASTICO
MESSINESE
Erminia Sulfaro

UFFI CI O D I OCES ANO
MI GRANTES
CONVEGNO REGIONALE
“Come Cristo … così anche la Chiesa” (LG 8):
la sfida della mobilità umana
Pergusa (EN), 14-15 ottobre 2008
Martedì 14 e mercoledì 15 ottobre, a Pergusa (EN) presso l’Oasi Francescana
“Madonnina del Lago” si è tenuto il Convegno Regionale dell’Ufficio
per le Migrazioni della Conferenza Episcopale Siciliana; prendendo spunto
dal documento conciliare “Lumen Gentium”, il titolo del convegno è stato
“Come Cristo … così anche la Chiesa: la sfida della mobilità umana”.
Per questo ambito specifico della pastorale la nostra diocesi ricopre un
ruolo da protagonista, essendo Mons. La Piana il Vescovo delegato della
Conferenza Episcopale Siciliana per le Migrazioni e il diac. Santino Tornesi
il direttore dell’ufficio regionale.
Particolarmente apprezzata dai convegnisti è stata la scelta dell’Arcivescovo
di accompagnare con la sua presenza i due giorni di lavoro.
Martedì 14, subito dopo i saluti e la preghiera di apertura, presieduta da
S. E. Mons. Calogero La Piana, il diac. Santino Tornesi ha aperto i lavori,
presentando il Convegno, che nella prima giornata ha visto la lettura della
situazione regionale in merito alla pastorale della mobilità umana. Tale
lettura è avvenuta attraverso i dati pervenuti dai questionari somministrati
ad ogni singolo direttore diocesano e tramite gli interventi dei referenti
regionali dei singoli settori della mobilità umana.
Il nostro Arcivescovo, nel suo intervento, ha parlato della mobilità
come un “segno dei tempi”, da riconoscere quale luogo privilegiato per
contribuire all’edificazione del Regno e, riprendendo il titolo del Convegno,
ha spiegato come il cristiano, sul modello del suo Signore, debba
mettersi a servizio per una Chiesa accogliente e solidale. Il Vescovo ha
VITA
DIOCESANA
731

esortato i direttori diocesani ad attenzionare, là dove è possibile, tutti i
settori della mobilità umana, perché nessuno di questi fratelli si senta
abbandonato dalla Chiesa.
La giornata si è conclusa con la celebrazione dei Vespri e con la Meditazione
biblica del gesuita p. Felice Scalia.
Mercoledì 15 ottobre, dopo la Celebrazione delle Lodi e dell’Eucaristia,
si è entrati nel tema specifico del Convegno: l’intervento di p. Scalia,
partendo dalla Sacra Scrittura e dai documenti del Magistero, ha evidenziato
le sfide cui la Chiesa è chiamata a dare risposta; gli interventi di tre
direttori nazionali della Fondazione Migrantes, hanno tracciato delle piste
pastorali: don Giacomo Martino, della pastorale per i Marittimi e gli Aeroportuali;
don Michele Morando, della Pastorale per gli Italiani nel Mondo;
don Federico Schiavon SDB, della Pastorale per i Rom e Sinti. Sono seguiti
dibattito e conclusioni.
732
BOLLETTINO
ECCLESIASTICO
MESSINESE
Ufficio Diocesano Migrantes

UNA CHIESA IN CAMPO
Il 16 ottobre scorso, nell’auditorium “Mons. Fasola” (Messina) si è
tenuto un incontro, organizzato dalla Caritas e dall’Ufficio Migrantes della
diocesi, dal titolo “La Chiesa in campo: la pastorale tra i Rom e i Sinti”.
Sono intervenuti mons. Piero Gabella, presidente del Comitè Catholique
International Tzigane (C.C.I.T.) e don Federico Schiavon sdb, direttore
nazionale per la Pastorale tra i Rom e i Sinti della Fondazione Migrantes.
La situazione dei Rom e dei Sinti, purtroppo, in Italia resta problematica,
anzi per molti versi è in costante peggioramento: ciò che più preoccupa
è la mancanza di segni di speranza in un cambiamento che si traduca in un
futuro migliore. La parte di società contraria alla presenza dei nomadi fa
leva su paure ancestrali, semina dubbi, diffidenza e, non di rado, odio.
Questi sentimenti spesso si diffondono anche nelle comunità ecclesiali,
qualche volta annullando lo spirito evangelico che dovrebbe animarle. E’
stata, quindi, particolarmente significativa la presenza dei due relatori,
testimoni privilegiati, che da diversi anni vivono nel campo nomadi.
L’incontro è stato occasione privilegiata per ascoltare la voce di una Chiesa
che si fa visibile anche dentro il popolo degli zingari “abitandolo”. Una
“Chiesa in Campo” è una Chiesa che annuncia una Presenza, una Persona
che “è venuta ad abitare” incarnandosi. Ogni uomo ed ogni popolo si sono
arricchiti di questa Presenza, che pone dei segni in mezzo ai suoi.
Si tratta di leggere questi segni, convincendo il popolo dei Rom e dei
Sinti, che spesso dice di sé: siamo maledetti, cosa può esserci di buono in
noi…; noi stessi, che talvolta ci mettiamo nella posizione di salvatori anziché
di salvati; la Chiesa istituzionale e tutto il popolo di Dio, che è portato
a dire: “Che cosa può venire di buono da questa gente?”.
La Chiesa, che “annuncia abitando”, non traduce solo le sue parole
nella lingua del popolo zingaro; la Chiesa, che “agisce abitando”, non si
limita a vivere in un accampamento, portando lì gli stessi gesti del proprio
ambiente, continuando perciò un insegnamento distaccato dall’essenza
della vita; ma si fa lievito producendo un unico pane.
Ufficio Diocesano Migrantes
VITA
DIOCESANA
733

U FFI CI O D I OCES ANO
P ER LA PASTORALE DEI G IOVANI
LIBERI IN CAMPO
“Cristo ci ha liberati perché restassimo liberi”
Questa il tema dell’incontro-festa che si è tenuto sabato 22 novembre
2008 a Barcellona Pozzo di Gotto.
Molti giovani, moltissimi sono stati chiamati a raccolta dal loro padre
e pastore mons. Calogero La Piana, arcivescovo di una terra che ha tanto
bisogno di speranza, cha ha tanto bisogno di un segno forte, più di un temporale
con i suoi tuoni e la sua pioggia battente. Quasi 2000 i giovani della
chiesa di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela, che sfidando le intemperie
del maltempo si sono recati al palazzetto dello sport della città di Barcellona
Pozzo di Gotto, per incontrarsi, per stare insieme al loro, non più tanto giovane
all’anagrafe, ma giovanile e gioviale a tutti gli effetti, amico Calogero.
Liberi in campo per svegliare la città, sulle orme dell’apostolo delle
genti, testimoni coraggiosi come san Paolo, come ha sottolineato nel
momento di catechesi preparata per noi da don Valerio Chiovaro, giovane
sacerdote calabrese, che ha voluto concludere il suo pensiero con le parole,
anzi con la stessa voce di un testimone d’eccezione: Giovanni Paolo II.
Un invito forte alla libertà nella verità e nella speranza, quello di fratel
Biagio Conte, povero tra i poveri, tra gli ultimi della sua città, Palermo, un
uomo che ha voluto condividere tutto con chi è per strada, povero per
comprendere i poveri.
Giovani in festa sotto la croce di Cristo. Emozione fortissima all’ingresso
della croce, sotto lo sguardo attento e il cuore in preghiera di una folla di
uomini e di donne futuro e speranza delle nostre città, della nostra gente. La
voce penetrante di tutto il palazzetto che intonava l’Emmanuel, inno dei
giovani, che ha accolto la croce, che è stata consegnata ai giovani barcellonesi
dai giovani messinesi, quella stessa croce ai piedi della quale abbiamo
fatto festa a Messina in occasione della GMG di Sidney 2008, la stessa croce
che alla fine della serata padre Dario Mostaccio, direttore della Pastorale
Giovanile Diocesana e coordinatore dell’incontro, ha consegnato ai giovani
della zona ionica che andremo a “svegliare” nel periodo di quaresima.
734
BOLLETTINO
ECCLESIASTICO
MESSINESE

U FFI CI O D I OCES ANO
P ER I PROBLEMI SO C IALI ED IL LAVORO
Egregio Signore/Gentile Signora,
Ai Responsabili dei gruppi
e dei movimenti ecclesiali
l’Arcivescovo, Mons. Calogero La Piana, lo scorso 19 giugno, mi ha
nominato direttore dell’Ufficio diocesano per i problemi sociali e il lavoro,
affidandomi questo incarico al fine di offrire un servizio di raccordo di
tutte le realtà impegnate nel sociale e nel mondo del lavoro con la diocesi.
La pastorale sociale si propone di evangelizzare il sociale ponendo
in rapporto con il Vangelo di Gesù la vita e l’attività umana nel lavoro,
nell’economia e nella politica, e ricavando dal Vangelo stesso i loro significati
più profondi.
La pastorale sociale è «l’espressione viva e concreta di una comunità
pienamente coinvolta dentro le situazioni, i problemi, la cultura, le povertà
e le attese di un territorio e di una storia» (CEI, Evangelizzare il Sociale,
1992). Essa testimonia la sollecitudine della Chiesa nel delicato ambito
pastorale del mondo del lavoro, dell’economia e della politica.
Anche la Chiesa che è in Messina – Lipari – S. Lucia del Mela vuole
impegnarsi, in questo anno dedicato alla testimonianza, ad essere una
comunità “attenta e aperta” al territorio.
Per la prima volta vengo a scriverLe, per iniziare un cammino di collaborazione.
Desidero pertanto incontrarLa per poter insieme conoscerci e
programmare un percorso di collaborazione per la crescita della nostra
comunità.
Restando in attesa di un suo cortese riscontro, la saluto cordialmente.
Messina, 23 novembre 2008
Don SERGIO SIRACUSANO
Direttore
Ufficio per i Problemi Sociali e il Lavoro
VITA
DIOCESANA
735

CONTENUTI
PER LA PROGRAMMAZIONE PASTORALE
Per la Chiesa insegnare e diffondere la dottrina sociale appartiene
alla sua missione evangelizzatrice e fa parte essenziale del messaggio
cristiano... La nuova evangelizzazione, di cui il mondo
moderno ha urgente necessità, deve annoverare tra le sue componenti
essenziali l’annuncio della dottrina sociale della Chiesa”
(Giovanni Paolo II, Enciclica Centesimus annus)
IDENTITÀ
La pastorale sociale, che si pone all’interno del più ampio contesto
della missione della Chiesa come una sua importante dimensione, si propone
di evangelizzare il sociale ponendo in rapporto con il Vangelo di
Gesù la vita e l’attività umana nel lavoro, nell’economia e nella politica, e
ricavando dal Vangelo stesso i loro significati più profondi.
L’Ufficio diocesano per i Problemi Sociali e il Lavoro
è stato istituito allo scopo di:
• promuovere la pastorale sociale e del lavoro, prestando attenzione ai
problemi, documentandosi sulle varie realtà, sensibilizzando ai valori
cristiani e in particolare alla centralità della persona umana e alla solidarietà;
• favorire la conoscenza e la diffusione della Dottrina Sociale della Chiesa;
• mantenere i collegamenti e coordinare quanto viene già fatto dagli organismi
operanti in questo settore pastorale, a livelli diversi;
• stimolare all’impegno sociale persone e gruppi nelle comunità locali e
negli ambienti professionali.
La pastorale sociale è «l’espressione viva e concreta di una comunità
pienamente coinvolta dentro le situazioni, i problemi, la cultura, le povertà
736
BOLLETTINO
ECCLESIASTICO
MESSINESE

e le attese di un territorio e di una storia». Essa testimonia la sollecitudine
della Chiesa per il mondo del lavoro, dell’economia e della politica.
Ambiti di intervento:
• Il lavoro
• L’economia
• La politica
• La pace
• La salvaguardia del creato
STRUTTURA
L’Ufficio Diocesano è composto da:
– un sacerdote Direttore nominato dal Vescovo;
– una Commissione diocesana con la presenza di sacerdoti, laici delle
varie aggregazioni e realtà lavorative e sociali, e delle zone pastorali
territoriali;
– una Segreteria operativa per l’attuazione degli indirizzi pastorali.
COMPITI
L’Ufficio ha il compito, con l’aiuto della Commissione diocesana di:
• studiare e approfondire i problemi pastorali inerenti alla vita sociale
e al mondo del lavoro, con attenzione particolare alle concrete esigenze
della diocesi e all’evolversi dell’ambiente socio-culturale del
territorio;
• studiare e divulgare il Magistero Sociale della Chiesa, per una
responsabile accoglienza dei contenuti da parte dei cristiani;
• formare operatori di pastorale sociale e del lavoro;
• promuovere e coordinare, nelle parrocchie e nelle foranie, associazioni
e movimenti impegnati nel sociale per un necessario raccordo
pastorale;
• sviluppare e sostenere attività attinenti la promozione umana con
specifica attenzione pastorale ai vari settori produttivi e imprenditoriali
(rurale, industriale, artigianale, commerciale, dei servizi),
sindacali e del Terzo Settore;
VITA
DIOCESANA
737

• incentivare e dare organicità alle iniziative per la formazione e l’aggiornamento
dei sacerdoti e dei laici: Scuole di formazione all’impegno
sociale e politico, Scuole sociali, iniziative specifiche per le
persone impegnate in campo sociale e politico (corsi di aggiornamento,
esperienze spirituali, ...);
• svolgere attività di responsabilizzazione sui problemi della disoccupazione,
con particolare riferimento all’occupazione giovanile;
• organizzare attività di studio, di formazione, di ricerca, sui temi
della disoccupazione e dell’emarginazione;
• promuovere la cultura del lavoro e sensibilizza i giovani all’imprenditoria
privata anche promuovendo il rapporto tra scuola ed impresa
per corsi professionale e di formazione;
Appuntamenti diocesani unitari possibili:
Il programma degli appuntamenti, potrebbe prevedere:
• S. Giuseppe artigiano (19 marzo)
• Celebrazione con il mondo del lavoro (1° maggio) insieme con il
Vescovo.
• Giornate di sensibilizzazione: alla pace (1° gennaio) e Salvaguardia
del creato (settembre/ottobre)
• Giornata nazionale del ringraziamento con il mondo agricolo
(novembre)
• Incontri di spiritualità in occasione del Natale e della Pasqua
• Settimana Sociale
Forum
I Forum in programma sono:
• CHIESA E SOCIETÀ
• LAVORO ED ECONOMIA
• GIUSTIZIA E PACE
• SALVAGUARDIA DEL CREATO
738
BOLLETTINO
ECCLESIASTICO
MESSINESE

A ZI ONE CAT TOLI CA
SANTI INSIEME
Domenica 12 ottobre 2008, presso i locali del Seminario Arcivescovile
“S. Pio X” si è svolta l’Assemblea diocesana di inizio
Anno Associativo dell’Azione Cattolica.
Numerosi i partecipanti, significativo
il numero delle Associazioni
parrocchiali rappresentate da Presidenti
e vice Presidenti parrocchiali,
e da aderenti: tutti entusiasti di trovarsi,
per così dire, ai nastri di partenza
di un nuovo Anno Associativo.
Particolarmente felice, dunque,
l’inizio ufficiale della nuova Presidenza
diocesana presieduta da Alessandra
Currò.
Dunque, un inizio felice... ma
che nella proposta presentata nel
corso dell’Assemblea chiama ad un
supplemento di impegno perché
l’Azione Cattolica possa ancor di
più e meglio radicarsi nel tessuto
della Chiesa locale, perché i laici di
Azione Cattolica possano sempre
più e sempre meglio essere segno di
una fede adulta testimoniata in ogni
ambito di vita, proposta con umiltà
e fervore sia nella comunità ecclesiale
che in quella civile.
Il Presidente diocesano, avv.
Alessandra Currò, ha aperto i lavori
assembleari offrendo una riflessione
articolata ed impegnativa
sul tema che caratterizza non solo
l’Anno Associativo appena iniziato,
ma anche l’intero Triennio
2008-2011: “Chiamati ad essere
santi insieme”.
Il tema è stato declinato volgendo
lo sguardo all’oggi della Chiesa e
del mondo, al contesto associativo
nazionale e al contesto associativo
diocesano.
Il Presidente ha chiarito che
“Essere santi significa, per molti
versi, avere un cuore disposto a battere
come il cuore di Dio; significa
avere un cuore che, a motivo dell’amore,
della carità, sa dilatarsi
sino all’inverosimile, sino all’impensabile,
sino a quella universalità
di confini che sa e vuole perdersi
nell’infinito di Dio: un infinito
VITA
DIOCESANA
739

dove gli slanci passionali, gli scatti
di gelosia, gli egoismi, le ripicche
perdono la connotazione di ragionevolezza
per trasformarsi in
disponibilità senza fine, in donazione
infinita, in dedizione perfetta.
Forse tutto questo ha provato
Paolo sulla via di Damasco, quando
la voce di Gesù, che non ha né
conosciuto né visto, lo avvolge
come la nube del monte Tabor e lo
proietta verso dimensioni di possibilità
mai prima pensate... La santità,
dunque, come novità di vita: da
spendere e vivere nella Chiesa e nel
mondo. Nella Chiesa e nel mondo
di ieri, nella Chiesa e nel mondo di
oggi (...).
Santi, certamente, ma insieme:
perché Dio è santo, anzi è il tre volte
santo, e questa santità la manifesta
e vive nell’unità Trinitana, cioè
nella comunione intima della tre
Persone divine. Dunque, a noi donne
e uomini, pensati e creati a Sua
immagine, viene rivolta una chiamata
alla santità che da una parte
rimanda alla risposta personale, ma
dall’altra sollecita la comunionalità
della risposta.
Santi insieme. Capiamo, allora,
cosa significa la scelta dell’Azione
Cattolica di essere segno di comunione
nella Chiesa e nel mondo in
740
BOLLETTINO
ECCLESIASTICO
MESSINESE
forza del suo volere operare ed agire,
come si diceva una volta, a
modo di corpo organico, con stile
associativo; capiamo, allora, quale
ricchezza contengano la scelta
associativa e quella della popolarità!
Una ricchezza da vivere nell’oggi
della Chiesa e del mondo”.
Alla riflessione del Presidente
hanno fatto eco le parole di S. E.
l’Arcivescovo, Mons. La Piana che
ha celebrato la S. Messa e che non
ha cessato di incoraggiare, sostenere,
esortare l’Azione Cattolica perché,
percorrendo le vie segnate dal
cammino associativo, sia realmente
“trasparenza luminosa di Cristo”,
modello di testimonianza missionaria
nella Chiesa locale e nella città
dell’uomo. Una presenza, quella di
Mons. La Piana, che ha, come ha
detto Alessandra Currò nel saluto
rivolto a S. E., “impreziosito” ed
arricchito di senso l’Assemblea
diocesana dell’A.C.: perché più
forte e più vivo si è fatto il rapporto,
già intimo, con il Pastore, con il
Vescovo del quale l’Azione Cattolica,
è, rappresenta e si sente il laicato,
quel laicato sul quale può sempre
contare.
Sergio Visconti
(da «La Scintilla»)

FED E ARTE MUSI CA 2008
Si è conclusa la quarta edizione di Fede Arte Musica estate 2008 promossa
dall’Arcidiocesi con il sostegno della Provincia Regionale e del
Comune di Messina. È iniziata domenica 6 luglio introdotta dalle parole
dell’Arcivescovo:
“A tutti il mio cordiale saluto e il Benvenuto in particolare ai Messinesi
che rientrano per le ferie, ai visitatori, ai turisti, ai croceristi.
A ciascuno auguro un buon soggiorno nella Città dello Stretto e
di poterne conoscere il ricco patrimonio di arte e di tradizioni, di
cultura e di fede”.
È stato un cammino interessante. Grandi talenti artistici italiani e stranieri
si sono avvicendati a Messina. I notevoli eventi hanno proposto alcuni
temi principali del messaggio dell’apostolo Paolo utilizzando tempi e
luoghi, stili e linguaggi originali. Quasi cinquanta appuntamenti in tre
mesi: concerti al Grande Organo Tamburini della Cattedrale (a mezzogiorno,
a mezzanotte, nelle ore serali); concerti all’Organo neo barocco OSL
nella cappella S. Maria all’Arcivescovado; concerti d’organo in alcune
chiese del centro storico; concerti per diverse formazioni musicali nei
Chiostri all’Arcivescovado; apertura e visite straordinarie a monumenti
(S. Maria di Mili; S. Tommaso il Vecchio); pubblicazione del libro sul primo
Organo Tamburini della Cattedrale; quarto corso di perfezionamento
organistico con concerti e seminari aperti a tutti; mostra di fotografie...
È stato un cammino lungo e intenso per offrire in città occasioni di
incontro e di riflessione, spazi di serenità e di ascolto, proposte culturali e
di spiritualità, opportunità di recuperare tratti della memoria e della tradizione
cristiana. La qualificata partecipazione del pubblico quasi sempre
sorprendentemente numerosissimo conferma la validità della scelta, considerando
soprattutto l’esodo estivo, le sfavorevoli condizioni climatiche,
le coincidenze con qualche altro evento. L’accoglienza e il gradimento
espressi dai partecipanti ricompensano il grande impegno sostenuto e incoraggiano
a proseguire su questa particolare via pastorale per promuovere
in tutte le generazioni del nostro tempo un fecondo dialogo tra vita quotidiana,
arte e vangelo.
VITA
DIOCESANA
741

Lungo il cammino sono state accolte e raccolte tante idee ma soprattutto
è cresciuta la gratitudine verso quanti hanno contribuito negli innumerevoli
modi alla realizzazione e alla cura di ogni particolare del singolo
appuntamento.
Domenica 6 luglio nei Chiostri
all’Arcivescovado il M° Alessandro
Bianchi (Cantù) apre il ciclo di
eventi in omaggio al grande Fernando
Germani nel X anniversario della
morte. Germani, accanto al M°
Manari suo insegnante, ebbe un forte
legame con Messina e svolse un
ruolo decisivo nella costruzione del
primo grande organo della Cattedrale.
Nel centenario del terremoto
è doveroso riscoprire questo straordinario
artista insieme all’arcivescovo
Angelo Paino. Con filmati e
registrazioni d’epoca il M° Bianchi
svolge il tema: Fernando Germani
nel panorama organistico del XX
secolo.
Domenica 6 luglio in cattedrale
il M° Gianfranco Nicoletti tiene il
primo dei ventidue concerti del
mezzogiorno (ore 12.15 - 12.45)
previsti per ogni domenica, per le
feste e in altri giorni particolari.
Alla consolle del grande organo si
sono avvicendati in queste occasioni
anche altri organisti messinesi:
Mons. Salvatore De Domenico;
M° Giuseppe Speciale; M° Giovani
Lombardo.
Martedì 15 luglio alle 21 in Cattedrale
il M° Roberto Marini del
742
BOLLETTINO
ECCLESIASTICO
MESSINESE
Conservatorio di Pescara, ultimo
allievo di Germani, introduce e tiene
il concerto sul tema: Max Reger
nel repertorio di Fernando Germani.
Venerdì 18 luglio alle 21 in Cattedrale
il M° Alessandro Licata
del conservatorio de L’Aquila, sin
dall’inizio allievo di Germani, presenta
ed esegue il concerto sul
tema: La lectio bachiana di Fernando
Germani.
Martedì 22 luglio nella Sala
Capitolare il M° Massimo Nosetti
del conservatorio di Cuneo tiene la
prima lezione del quarto corso di
interpretazione organistica dal titolo:
Romanticismo e Sinfonismo tra
XIX e XX secolo.
Giovedì 24 luglio ore 21.15 nei
Chiostri all’Arcivescovado il M°
Nosetti, Mons. Gulletta e l’organaro
Luigi Lombardo tengono un seminario:
“L’Organo sinfonico-eclettico
in Europa e i due grandi organi
Tamburini della Cattedrale di Messina”.
Presentano il nuovo libro sul
primo organo e un film che illustra
un viaggio dentro l’organo della
cattedrale.

Sabato 26 luglio ore 21 al Grande
Organo della Cattedrale gli allievi
del corso tengono il concerto
finale e ricevono da Mons. Angelo
Oteri, parroco della Cattedrale,
il diploma autenticato dall’Arcivescovo
di Messina.
Sabato 2 agosto, nella memoria
di S. Maria della Scala, la chiesa
normanna di S. Maria (Mili S. Pietro)
rimane aperta per tutta la giornata;
alle 19,30 le gemelle Palazzolo
in duo di arpe celtiche e a pedali
tengono un concerto sul tema: Ave,
o Scala celeste che scese l’Eterno.
Venerdi 8 agosto alle 21.15 in
Cattedrale vengono ricordati il 50°
di Sacerdozio dell’organista della
Cattedrale Mons. Salvatore De
Domenico e il 60° anniversario dell’Organo
Tamburini con un concerto
per coro e organo: “La Perosiana”;
Mons. Salvatore De Domenico
e M° Rosario Mangano.
Martedì 12 agosto ore 20.30 nei
Chiostri all’Arcivescovado è inaugurata
la mostra fotografica, “Per
Speculum” ispirata al versetto di
S. Paolo 1Corinti 13,12.
Domenica 17 agosto nei Chiostri
all’Arcivescovado i maestri Oreni e
Letizia Rampani tengono un concerto
al pianoforte per commentare
la proiezione di una sequenza fotografica
di un’alba. Il tema è la conversione
di Paolo: Saul avvolto da
una luce dal cielo (At 9; 22).
Venerdì 5 settembre alle 21.15
in Cattedrale inizia la prima escursione
organistica con il concerto
tenuto dalla messinese Stefania La
Manna, che ha ricevuto uno dei due
premi assegnati dall’Arcivescovo
fra gli allievi del quarto corso. Ogni
escursione prevede tre concerti.
Venerdì 26 settembre sera in
cattedrale la quarta ed ultima escursione
organistica è aperta dal
M° Luca Rosso (Cuneo) vincitore
dell’altro premio assegnato dall’Arcivescovo
in quanto più giovane
diplomato in organo (12 settembre
2008) fra gli allievi del quarto
corso di perfezionamento organistico
tenuto a Messina. Domenica
esegue anche l’ultimo concerto di
mezzogiorno.
Domenica 28 settembre alle
20.30 il M° Rosso esegue il concerto
concluso della quarta ed ultima
escursione all’organo Carlo Vegezzi
Bossi nella chiesa di S. Antonio
Abate. Alla fine di ogni escursione,
i sacerdoti responsabili della chiesa
e i concertisti ricevono in dono
copie delle ultime pubblicazioni:
“Con Cuore di Padre”, documenti
pastorali di Mons. Paino; “Il primo
organo Tamburini della Cattedrale”;
sesto Cdrom con musiche registrate
da Massimo Nosetti al grande
organo della Cattedrale.
VITA
DIOCESANA
(da «La Scintilla»)
743

SPECIALE GMG 2008
IN DIOCESI

“Vogliamo
svegliare l’Aurora”
Speciale
GMG diocesana
19-20
luglio 2008

748
Un autentico segnale di vivacità
� che la nostra Chiesa ha dato alla città!
... scommettere sui giovani,
sulla creazione del Gruppo giovani
e sulla costituzione di “oratori”.
La nostra testimonianza mira
ad assicurarne la formazione:
educazione ai sentimenti, all’ascolto,
alla fiducia, alla solidarietà,
all’amicizia disinteressata
e a favorire esperienze significative:
GMG, pellegrinaggi, ritiri, esercizi,
adorazione notturna, riconciliazione,
preghiera.
Occorre aprire i giovani
delle nostre parrocchie, di gruppi,
delle associazioni, ecc.,
alle esperienze presenti
nel territorio vicariale, zonale
e diocesano.
(dalla Lettera Pastorale
“Risplenda la nostra luce”n. 45)

Una importante ed esaltante iniziativa di
carattere ecclesiale e sociale che l’Arcidiocesi
di Messina - Lipari - S. Lucia del
Mela, e i giovani in modo particolare, hanno
vissuto lo scorso 19-20 luglio, presso l’area
di Marisicilia in occasione della XXIII Giornata
Mondiale della Gioventù.
Scaturita dalla paternità dell’Arcivescovo
Calogero, la manifestazione, coordinata
dall’Ufficio Diocesano per la Pastorale dei
Giovani, ha offerto a tutti i giovani convenuti
dal territorio cittadino, provinciale e regionale
un esaltante momento di aggregazione, di
spiritualità e di riflessione in piena sintonia
con l’Incontro che Papa Benedetto XVI ha
vissuto in contemporanea con i giovani provenienti
da tutto il mondo a
Sydney. I 5000 giovani,
compresi anche numerosi
gruppi provenienti da altre
parti della Sicilia, hanno
“illuminato la notte”.
Già nei mesi scorsi l’Arcivescovo
Mons. Calogero La
Piana, attraverso le 250 parrocchie, aveva
indirizzato ai giovani dell’Arcidiocesi una
lettera, per esprimere loro la vicinanza della
Chiesa, nella scoperta del dono di camminare
insieme, condividendo il loro “sentire”, le
loro speranze ed attese.
La scelta della notte, scandita dallo slogan
“vogliamo svegliare l’aurora” ho donato una
singolare ed arricchente esperienza che ha
favorito l’incontro di ciascun giovane con
Cristo e con i fratelli, attendendo con gioiosa
speranza l’aurora che segna
l’inizio di un nuovo giorno,
di una nuova stagione di
bene per ciascun giovane.
Durante tutta la notte tanti
giovani hanno visitato la
Cappella dell’Adorazione,
stando alla presenza del
Signore. I numerosi sacerdoti ininterrottamente
hanno accolto giovani, disponendosi
all’ascolto delle confessioni e di qualunque
esigenza spirituale dei giovani.
I tanti animatori si sono posti accanto ai giovani
per condividere le proprie esperienze e
favorire il dialogo.
I vari Gruppi, Movimenti Ecclesiali e le
Associazioni cattoliche hanno allestito degli
stand che, all’interno dell’area di Marisicilia,
hanno espresso la vivacità della Chiesa di
Messina tradotta in esperienze di vita concreta
e proposta di impegno a testimoniare la fede
nella quotidianità: “Avrete forza dallo Spirito
Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni”(At
1,8).
Tante altre aurore ci attendono... �
Giò Tavilla
749

Vi invito a vivere una intensa esperienza,
un incontro giovane per giovani
750
Accoglienza
a Messina
�
Il sonno si dilegua ormai definitivamente.
Resta la pienezza data da un momento straordinario.
In cammino
verso
Marisicilia
Raduno
a Piazza Cairoli

Preghiera alle Fontane
Gli Stand
Insieme per “sentire”dentro un rinnovato anelito di vita
e proiettarsi verso un futuro luminoso e fecondo
Insieme per condividere amicizia e solidarietà
La Fontana dell’Eucaristia
Fontana della Riconciliazione
Tutto questo possa essere solo l’inizio
di una grande alba, di una raggiante aurora... �
751

752
Mi sento profondamente coinvolto dal dovere
di annunciarvi il vangelo di Cristo, la buona novella
di un Dio che è morto e risorto per la nostra felicità
eterna, unica speranza dell’umanità
Emozionante! Aver contemplato il cielo, ascoltato il rumore leggero del mare...
� ma ancor più emozionante l’aver sentito il passo di Dio in mezzo a noi.

Insieme per “sentire” nel canto e nella gioia della
festa, nelle testimonianze e nella preghiera,
nell’Eucaristia le parole di vita eterna che l’alba di un
giorno nuovo - la Risurrezione - porta con sé
Vogliamo svegliare l’aurora…
per sentirsi e poter vivere da “uomini nuovi”
Grazie Eccellenza per essere stato con noi tutta la notte.
Una notte in cui abbiamo sentito Dio più vicino. �
753

754
I giovani che amano, sognano e vivono la vita al meglio...
Impossibilitati ad essere dall’altro parte del mondo,
abbiamo potuto vivere lo stesso un’intensa esperienza
di festa e di Fede, insieme con altri 5000
giovani. Il distaccamento della Marina Militare
di Messina si è così riempito di una folla di giovani,
colori, suoni, tutti accomunati dalla voglia di
vivere fino in fondo una notte speciale, di far
diventare il luogo militare un luogo di preghiera
e di gioia vera.
La notte si è articolata in una prima parte di
spettacolo e musica e in una seconda parte, impegnativa
(e non solo per il sonno!) ma appagante,
di preghiera e riflessione, culminata nella celebrazione
della S. Messa e nel collegamento in
diretta con Sydney, durante l’omelia del Papa. Per
tutta la notte è stato inoltre possibile visitare le
cinque fontane create per l’occasione, fontane di
quell’Acqua Viva che è l’Amore del Padre. È stata,
infatti, allestita la Fontana dell’Eucaristia, dove
ci siamo misurati con l’Amore che si fa contemplazione
e preghiera, in un dialogo diretto con
Lui. La Fontana della Riconciliazione, in cui
l’Amore si è fatto perdono, ci ha dato la possibilità
di confessarci. Altre fontane erano poi quelle dell’Ascolto,
dove trovare il conforto di qualcuno
disposto ad offrire speranza nella sofferenza; la
Fontana dell’Amore Vero, nella quale trovare
risposte riguardanti l’affettività e la vita di coppia;
la Fontana della Vocazione, per essere aiutati
a scoprire la sinfonia del disegno di Dio su ciascuno
di noi. Abbiamo fatto festa davvero, testimoniando
un modo di divertirsi che non ha bisogno
di sballo o pasticche per essere tale. In tutto ciò
siamo stati accompagnati dal nostro arcivescovo,
che con meraviglia, abbiamo ritrovato a girovagare
entusiasta e “gasato” mentre scattava foto con la
sua bandana in testa… un giovane in mezzo ai
giovani: grazie! La veglia arcidiocesana è stata
un’ottima occasione per riunire i ragazzi e far
vedere il volto di una Chiesa giovane e dinamica,
desiderosa di “Svegliare l’Aurora” e scoprirsi.
Questa esperienza favolosa
� ha aggiunto un tassello in più nella mia vita.
Quello che posso dire con assoluta certezza è che
quella notte, il bene che c’era in tutti e 4000
ragazzi insieme agli altri che hanno festeggiato
insieme in tutto il mondo, ha secondo me scosso la
città, la provincia, il mondo, e ha fatto capire che
i giovani non sono in silenzio ma sono pronti con
coraggio e voglia di verità a dire il loro “Sì” al
Signore e alla Chiesa sua sposa per sempre. Vedere
così tanta collaborazione anche tra chi non si
conosce è davvero stupendo perchè mette in secondo
piano ogni diversità, ogni appartenenza e ci fa
stare tutti uniti ed insieme “sotto la stessa luce,
sotto la sua Croce”. Il mondo ha bisogno di questa
comunione continua tra tutti i suoi abitanti, specialmente
tra i giovani, perchè l’esempio non
sempre deve arrivare dagli adulti ma anche dai
ragazzi che con la loro forza e la loro vitalità possono
raggiungere qualsiasi traguardo, “Correndo
per la via del Suo amore”.
Accolgo l’invito ad esprimere le mie emozioni sulla
splendida nottata passata lo scorso sabato a Messina
in occasione della GMG, anche se devo
ammettere che non è facile trovare le parole per
descrivere al meglio un susseguirsi tanto intenso di
emozioni diverse. Sentivo prima di partire che
sarebbe stato una splendida esperienza ma non
immaginavo lo potesse essere fino a questo punto.
Un’ottima occasione di incontro, di scambio, di
confronto e amicizia con tanti altri giovani che
con me hanno in comune la più grande passione:
Gesù!! Perchè non è vero che la gioventù di oggi è
vuota, indifferente, priva di valori e morale..
almeno non tutta.. c’è la gioventù che ama, sogna
e cerca di vivere la vita al meglio, in una società
che non è certamente tanto generosa e disponibile.
Quanti giovani.. quanta allegria.. quanto entusiasmo
nel condividere una giornata e poi una nottata
all’insegna del divertimento ma anche della
riflessione e della preghiera. Ed è stato bellissimo
vivere questa associazione di cose, che spesso molti
giovani della nostra età erroneamente ritengono
incompatibili.. la fede non esclude il divertimento
e in questa occasione ne abbiamo avuto una chiarissima
dimostrazione.

DIARIO PASTORALE
DELL’ARCIVESCOVO

OTTOBRE 2008
1. Mattino: udienze.
Pomeriggio: udienza.
A Messina: S. Messa con Prima Comunione e Cresime ai ragazzi
delle comunità di Don Francesco Pati, presso la Casa di Accoglienza
di Mili.
2. Mattino: in Seminario, Assemblea Diocesana del Clero in occasione
della presentazione della Lettera Pastorale 2008-09 dell’Arcivescovo
dal tema: “Risplenda la vostra luce”.
Pomeriggio: in Sede.
3. Mattino: udienze.
Pomeriggio: a Messina, S. Messa nella Parrocchia “S. Francesco
d’Assisi” in S. Licandro in occasione della festa del Patrono.
4. Mattino: udienza.
Pomeriggio: a Messina, S. Messa nella Chiesa di S. Francesco
all’Immacolata in onore del Patrono.
A Milazzo: Veglia Eucaristica nella Parrocchia “S. Stefano Protomartire”
in occasione della Missione Vicariale per i Giovani.
5. Mattino: ad Allume (Roccalumera), S. Messa nella Parrocchia
“S. Maria del Rosario” nel giorno della festa patronale.
Pomeriggio: in Sede.
6. Mattino: udienze.
Pomeriggio: in Arcivescovado, intervista rilasciata dall’Arcivescovo
ad OASI TV.
In Cattedrale: presentazione della Lettera Pastorale dell’Arcivescovo
alle parrocchie della Città e dei Villaggi.
7. Mattino: a Milazzo, S. Messa nella Parrocchia “S. Marco” per la
festa della Madonna del Rosario.
Pomeriggio: udienze.
8. A Roma: Commissione Episcopale Migrantes.
DIARIO
PASTORALE
DELL’ARCIVESCOVO
757

9. Fuori Sede.
10. Mattino: udienze.
Pomeriggio: udienza.
11. Mattino: a Messina, S. Messa nella Parrocchia “S. Maria di Pompei”
per l’inaugurazione dell’Anno Scolastico 2008-09 dell’Istituto
“Leone XIII”.
In Arcivescovado: udienze.
Pomeriggio: a Soccorso (Gualtieri Sicaminò), S. Messa nella Chiesa
“S. Maria Assunta” e visita alla comunità.
12. Mattino: in Seminario, Assemblea di Azione Cattolica per l’inizio
dell’anno associativo e, a seguire, S. Messa.
Pomeriggio: a Gualtieri Sicaminò, S. Messa nella Parrocchia “S. Nicola
di Bari” e visita alla comunità parrocchiale.
13. Mattino: udienze.
Pomeriggio: a Itala Superiore, S. Messa nella Parrocchia “SS. Pietro
e Paolo” nel 2° anniversario della presenza della Madonna di Fatima
e visita alla comunità.
14. Mattino: udienze.
In Arcivescovado: conferenza stampa di presentazione della visita di
Sua Beatitudine Mons. Fouad Twal, Patriarca Latino di Gerusalemme.
Pomeriggio: a Pergusa, incontro con la Delegazione Regionale C.E.Si.
per le Migrazioni.
15. Mattino: a Pergusa, incontro con la Delegazione Regionale C.E.Si.
per le Migrazioni.
Pomeriggio: a Barcellona P.G., presentazione della Lettera Pastorale
dell’Arcivescovo per la Zona Tirrenica, nella Parrocchia-Basilica di
S. Sebastiano.
16. Mattino: a Lipari, Ritiro Spirituale col Clero delle Isole Eolie.
Pomeriggio: a Lipari, presentazione della Lettera Pastorale dell’Arcivescovo
per le Isole Eolie.
17. Mattino: a Roccalumera, Ritiro Spirituale con la comunità delle Suore
Cappuccine.
Pomeriggio: a S. Teresa Riva, presentazione della Lettera Pastorale
dell’Arcivescovo nella Parrocchia della Sacra Famiglia.
758
BOLLETTINO
ECCLESIASTICO
MESSINESE

18. Mattino: a Messina, Università degli Studi, firma dell’Accordo di
Cooperazione tra l’Università degli Studi di Messina e il Patriarcato
Latino di Gerusalemme per il sostegno di attività formative e di
ricerca, alla presenza del Patriarca Latino di Gerusalemme, Sua Beatitudine
Mons. Fouad Twal.
Pomeriggio: a Messina, S. Messa nella Parrocchia “S. Luca Evangelista”
nel giorno della festa patronale.
19. Mattino: a Messina, S. Messa nella Parrocchia “Santa Maria Madre
della Chiesa” in S. Margherita Marina, in occasione del 10° anniversario
di erezione canonica della Parrocchia.
Pomeriggio: a Messina, S. Messa nella Parrocchia “S. Maria Consolata”
(Don Orione) e Immissione nel Possesso Canonico del nuovo
Parroco, Don Felice Bruno F.d.P.
20. Mattino: in Arcivescovado, incontro con i Vicari Foranei.
Pomeriggio: a Messina, incontro con la Pastorale Universitaria, presso
la loro sede, per l’avvio del cammino 2008-09.
21/30. Pellegrinaggio in Terra Santa con l’Ordine Equestre del S. Sepolcro
di Gerusalemme e incontro con il Patriarca Latino di Gerusalemme,
Sua Beatitudine Mons. Fouad Twal, per la festa di Maria Santissima
Regina di Palestina Patrona di Terra Santa e dell’Ordine Equestre del
S. Sepolcro di Gerusalemme.
31. Mattino: udienze.
Pomeriggio: a Furci Siculo, cerimonia di inaugurazione e benedizione
dell’Oasi “S. Antonio”.
NOVEMBRE 2008
1. Fuori Sede.
2. Mattino: a Messina, S. Messa commemorativa per i caduti in guerra,
presso il Sacrario di Cristo Re.
A Messina: S. Messa al Gran Camposanto in commemorazione dei
fedeli defunti.
Pomeriggio: in Sede.
3. Mattino: udienze.
Pomeriggio: a Messina, partecipazione al Corso di Esercizi Spirituali
del giovane Clero presso la Casa “Maria Ausiliatrice” delle Suore
Figlie di Maria Ausiliatrice.
DIARIO
PASTORALE
DELL’ARCIVESCOVO
759

4. Mattino: udienze. A Messina: cerimonia militare in Piazza Unione
Europea per la Festa dell’Unità Nazionale. A Messina: sopralluogo
alla Chiesa parrocchiale di S. Maria dell’Arco.
Pomeriggio: udienze.
5. Mattino: udienze.
Pomeriggio: a Messina, partecipazione al Corso di Esercizi Spirituali
del giovane Clero presso la Casa “Maria Ausiliatrice” delle Suore
Figlie di Maria Ausiliatrice.
6. Mattino: a Taormina, Ritiro Spirituale col Clero della Zona Jonica.
Pomeriggio: in Sede.
7. Mattino: udienze.
Pomeriggio: a Messina, S. Messa nella Parrocchia “Madonna delle
Lacrime” e Ordinazione Diaconale dell’Accolito Francesco CUCI-
NOTTA.
8. Mattino: udienze.
Pomeriggio: a Messina, S. Messa e Ordinazione Diaconale di Don
Salvatore Renna S.D.B. presso la Chiesa dell’Istituto Teologico
“S. Tommaso”.
9. Mattino: a Messina, S. Messa nella Parrocchia “S. Maria dell’Arco”
in occasione della riapertura della Chiesa dopo i lavori di restauro.
A Messina: XXV Convegno Catechistico Diocesano presso la Fiera
Campionaria.
Pomeriggio: in Sede.
10. Mattino: in Seminario, S. Messa con i Presbiteri che festeggiano il
Giubileo Sacerdotale.
Pomeriggio: a Messina, prolusione presso l’Istituto Teologico S. Tommaso
in occasione dell’inaugurazione dell’Anno Accademico.
11. Mattino: in Arcivescovado, Consiglio Diocesano per gli Affari Economici.
In Arcivescovado: udienze.
Pomeriggio: in Seminario, incontro con i sacerdoti del Vicariato di
Messina Nord.
12. Mattino: udienze.
Pomeriggio: a S. Lucia del Mela, incontro con i sacerdoti del Vicariato
di S. Lucia del Mela presso il Palazzo Vescovile.
760
BOLLETTINO
ECCLESIASTICO
MESSINESE

13. Mattino: udienze.
Pomeriggio: ad Alì Terme, S. Messa nella Chiesa dell’Ist. delle Suore
Figlie di Maria Ausiliatrice per la festa della Beata Maddalena Morano.
14. Mattino: in Arcivescovado, riunione con la Commissione Arte Sacra.
In Arcivescovado: riunione con i Direttori degli Uffici di Curia.
A Messina: inaugurazione e benedizione della nuova sede del Tribunale
Ecclesiastico Diocesano.
Pomeriggio: a Messina, S. Messa nella Parrocchia “S. Maria di
Gesù” in Ritiro per il 25° anniversario della fondazione della Comunità
FARO.
15. Mattino: in Seminario, Ritiro Spirituale con i seminaristi.
A Messina: presentazione del Volume “Pittori dell’Ottocento a Messina”
Edizioni Di Nicolò presso il Museo Regionale.
Pomeriggio: a Messina, Ritiro Spirituale con le Religiose (USMI)
presso l’Istituto delle Piccole Sorelle dei Poveri.
16. Mattino: a Messina, S. Messa nella Parrocchia “S. Filippo d’Agira”
in S. Filippo Inferiore e incontro con la Comunità.
Pomeriggio: in Sede.
17. Mattino: udienze.
Pomeriggio: a Messina, incontro con i sacerdoti del Vicariato di Faro
presso la Parrocchia “S. Nicolò di Bari” in Ganzirri.
18. Mattino: a Lipari, Ritiro Spirituale con il Clero delle Isole Eolie.
Pomeriggio: a Lipari, incontro con i sacerdoti del Vicariato delle
Isole Eolie.
19. Mattino: in Arcivescovado, conferenza stampa per il restauro della
“Manta” della Madonna della Lettera e, al termine, firma del contratto.
Pomeriggio: a Fiumedinisi, incontro con i sacerdoti del Vicariato di
Roccalumera presso la Parrocchia-Santuario “Maria SS. Annunziata”.
20. Mattino: a Barcellona P.G., Ritiro Spirituale col Clero della Zona
Tirrenica.
Pomeriggio: in Sede.
21. Mattino: udienza.
In Cattedrale: S. Messa con i Carabinieri per la festa della Virgo
Fidelis.
Pomeriggio: fuori Sede.
DIARIO
PASTORALE
DELL’ARCIVESCOVO
761

22. Mattino: rientro in Sede.
Pomeriggio: a Barcellona P.G., incontro con i giovani dal tema:
“Liberi in campo” promosso dal Centro Diocesano per la Pastorale
Giovanile, presso il Palazzetto dello Sport.
23. Mattino: a Milazzo, S. Messa e cresime nella Parrocchia “S. Maria
Addolorata”.
Pomeriggio: a Milazzo, S. Messa nella Parrocchia “SS. Crocifisso” e
immissione in possesso del nuovo Parroco, Fr. Graziano Giuseppe
Bruno O.F.M.
24. Mattino: udienze.
In Arcivescovado: riunione con i Direttori degli Uffici di Curia.
Pomeriggio: in Sede.
25. A Messina: Ritiro Spirituale con i Religiosi (CISM) presso il Santuario
della Madonna di Lourdes.
A Barcellona P.G.: incontro con i sacerdoti del Vicariato di Barcellona
P.G. presso il Cenacolo dei Padri Venturini.
26. Mattino: udienze.
Pomeriggio: a Forza d’Agrò, incontro con i sacerdoti del Vicariato di
S. Teresa Riva presso la Parrocchia “S. Maria Annunziata e Assunta”.
27. Mattino: udienze.
Pomeriggio: a Messina, prolusione presso l’Istituto di Scienze Religiose
“Madonna della Lettera” in occasione dell’inaugurazione
dell’Anno Accademico.
28. Mattino: udienze.
Pomeriggio: udienza.
29. Mattino: in Arcivescovado, insediamento e giuramento del Consiglio
di Amministrazione dell’Istituto Diocesano Sostentamento Clero.
In Arcivescovado: udienze.
Pomeriggio: a Messina, S. Messa nella Parrocchia “S. Andrea Apostolo”
nella festa del Patrono.
30. Mattino: a Messina, S. Messa nella Parrocchia “S. Giovanni Battista
e S. Maria del Rosario” in Castanea e incontro con la Comunità.
Pomeriggio: in Sede.
762
BOLLETTINO
ECCLESIASTICO
MESSINESE

DICEMBRE 2008
1. Mattino: in Arcivescovado, riunione coi Direttori degli Uffici di
Curia.
Pomeriggio: a Milazzo, incontro coi Sacerdoti del Vicariato di
Milazzo presso la Parrocchia del SS. Crocifisso (S. Papino).
2. Mattino: a Spadafora, incontro coi Sacerdoti del Vicariato di Spadafora
presso la Parrocchia dei SS. Giuseppe e Martino.
Pomeriggio: a Messina, incontro coi Sacerdoti del Vicariato di Messina
Sud presso la Parrocchia di Maria Regina degli Apostoli in Case
Gescal.
3. A Roma: Commissione Episcopale Migrantes.
4. Mattino: in Cattedrale, S. Messa con le Forze Armate per la festa
di S. Barbara.
Pomeriggio: a Messina, S. Messa nella Parrocchia “S. Elena” per
l’inizio delle attività del Movimento Apostolico.
5. Mattino: in Arcivescovado, riunione Commissione 8‰.
In Arcivescovado: udienza.
Pomeriggio: a Novara di Sicilia, incontro coi Sacerdoti del Vicariato
di Novara di Sicilia presso la Parrocchia “S. Maria Assunta”.
6. Mattino: udienza.
In Arcivescovado: riunione della Commissione Ministeri.
A Roccavaldina: S. Messa nella Parrocchia “S. Nicolò di Bari” nel
giorno della festa del Patrono.
Pomeriggio: fuori Sede.
7. Mattino: fuori Sede.
Pomeriggio: a Olivarella, S. Messa con Rito di Dedicazione della
chiesa e dell’altare nella Parrocchia “S. Maria Immacolata”.
8. Mattino: a Messina, S. Messa nella Chiesa di S. Francesco all’Immacolata
in onore della Patrona.
A Messina: omaggio floreale alla Statua dell’Immacolata, in Piazza
Immacolata di Marmo.
Pomeriggio: a Messina, S. Messa nella Parrocchia-Santuario della
Madonna di Lourdes per la chiusura dell’Anno Giubilare.
DIARIO
PASTORALE
DELL’ARCIVESCOVO
763

9. Mattino: a Lipari, Ritiro Spirituale col Clero delle Isole Eolie.
Pomeriggio: rientro in Sede.
10. Mattino: udienze.
Pomeriggio: a Montalbano Elicona, incontro coi Sacerdoti del Vicariato
di Montalbano Elicona presso la Parrocchia “Maria SS. Assunta”.
11. Mattino: in Arcivescovado, incontro con Sua Altezza Reale, il Principe
Sergio di Jugoslavia.
In Seminario: Ritiro Spirituale col Clero della Città e dei Villaggi.
Pomeriggio: a Mazzeo (Taormina), incontro coi Sacerdoti del Vicariato
di Taormina presso la Parrocchia “S. Maria Goretti”.
12. Mattino: udienze.
Pomeriggio: a Messina, incontro coi Sacerdoti del Vicariato di Messina
Centro presso la Parrocchia “SS. Pietro e Paolo”.
In serata: a Messina, S. Messa nella Chiesa dei Catalani con l’Ordine
Equestre del S. Sepolcro di Gerusalemme e con i Pellegrini del
viaggio in Terra Santa.
13. Mattino: a S. Lucia del Mela, S. Messa nella Parrocchia-Concattedrale
“S. Maria Assunta” nel giorno della festa di S. Lucia V. e M.
Pomeriggio: a Milazzo, S. Messa nella Parrocchia “S. Maria Maggiore”
e immissione del nuovo Parroco, P. Mario Savarese O.M.
14. Mattino: a Messina, S. Messa nella Parrocchia “SS. Biagio e Saba”
in Piano Torre-S. Saba e incontro con la Comunità.
Pomeriggio: a Monforte S. Giorgio: S. Messa nella Parrocchia
“S. Giorgio Martire” per la chiusura dell’Anno Giubilare.
15. Mattino: a Francavilla di Sicilia, incontro coi Sacerdoti della Valle
d’Alcantara presso la Parrocchia “S. Maria Assunta”.
Pomeriggio: a Messina, incontro coi Sacerdoti del Vicariato di Galati
presso la Parrocchia “S. Giovanni Battista e S. Giuseppe” in Larderia-Tipoldo.
16. Mattino: a Messina, esequie del Sac. Biagio Cacciola presso la Parrocchia
“S. Mauro” in Giampilieri Marina.
Pomeriggio: a Messina, visita alla Casa Circondariale di Gazzi e
incontro con i detenuti.
764
BOLLETTINO
ECCLESIASTICO
MESSINESE

17. Mattino: a Messina, S. Messa nella Parrocchia “S. Caterina V. e M.”
con la Guardia di Finanza in preparazione al Natale e, a seguire,
scambio di auguri presso la sede del Comando Provinciale della
Guardia di Finanza.
Pomeriggio: udienza.
A Messina: S. Messa di Natale nella Cappella dell’Istituto “Ignatianum”
con la Pastorale Universitaria.
18. Mattino: udienza.
A Barcellona P.G.: Ritiro Spirituale col Clero della Zona Tirrenica.
Pomeriggio: udienze.
In Arcivescovado: Commissione Diaconato Permanente.
19. Mattino: udienze.
Pomeriggio: a Messina, registrazione della trasmissione televisiva
sul terremoto del 1908 presso gli studi televisivi della RTP.
In serata: a Messina, auguri natalizi alla Città dagli studi televisivi di
TCF presso la sede del Jolly Hotel.
20. Mattino: a Messina, S. Messa in preparazione al Natale coi dirigenti
ed i dipendenti dell’ATM presso l’Auditorium dell’Azienda medesima.
Pomeriggio: in Sede.
21. Mattino: a Messina, S. Messa nella Parrocchia “Cuore Immacolato
di Maria” in Paradiso e incontro con la Comunità.
In Seminario: S. Messa in occasione della festa con le famiglie dei
seminaristi.
Pomeriggio: in Sede.
22. Mattino: in Sede.
Pomeriggio: in Sede.
23. Mattino: udienza.
In Arcivescovado: S. Messa e scambio di auguri col personale della
Curia Arcivescovile presso la Cappella “S. Maria all’Arcivescovado”.
Pomeriggio: a Messina, visita al Centro Neurolesi.
24. Mattino: in Arcivescovado, incontro coi giornalisti e messaggio
augurale alla Città e all’Arcidiocesi.
In Arcivescovado: auguri natalizi all’Arcivescovo.
In serata: in Cattedrale, S. Messa nella Notte di Natale.
DIARIO
PASTORALE
DELL’ARCIVESCOVO
765

25. Mattino: in Cattedrale, S. Messa Pontificale per il Giorno di Natale
con la partecipazione delle rappresentanze delle Comunità Filippina,
Congolese e Srilankese.
Pomeriggio: fuori Sede.
26. Fuori Sede.
27. Mattino: a Messina, in Sede.
In serata: in Cattedrale, concerto al Grande Organo Tamburini nel
contesto del ricordo del terremoto del 1908, tenuto dal M° Jean Guillou.
28. Mattino: in Cattedrale, preghiera mattutina commemorativa delle
vittime del terremoto del 1908, alla presenza dei fedeli e di tutti coloro
i quali hanno partecipato alla Via Lucis cittadina organizzata dalle
Confraternite della Diocesi e dal Comune.
A Messina: benedizione lapide commemorativa delle vittime del
terremoto del 1908 al Monte di Pietà.
Pomeriggio: in Cattedrale, S. Messa Pontificale alla presenza delle
Autorità cittadine, degli Arcivescovi Emeriti, dei Parroci della Città,
delle rappresentanze del Clero dell’Arcidiocesi, del Capitolo Protometropolitano
della Basilica Cattedrale, degli altri Capitoli Concattedrali,
del Seminario e delle famiglie religiose, per l’inaugurazione
dell’Anno Centenario nel ricordo del terremoto del 1908.
29. Mattino: a Messina, Convegno Diocesano Caritas dal tema: “La
Carità: Il profumo della Testimonianza”, presso l’Auditorium Mons.
Fasola.
Pomeriggio: a Nasari, S. Messa e cresime nella Parrocchia “S. Maria
e S. Rocco”.
30. Mattino: udienze.
Pomeriggio: udienze.
31. Fuori Sede.
766
BOLLETTINO
ECCLESIASTICO
MESSINESE

NELLA PACE
DEL SIGNORE

†
Il 23 ottobre 2008 cessava improvvisamente di vivere
Fr. Francesco Tavolacci OFM Conv.
Parroco dei Santi Filippo e Giacomo e S. Maria Addolorata
in S. Filippo del Mela
Era nato a Mezzojuso (PA) il 19 febbraio 1937.
Dopo gli anni di formazione ha emesso la professione solenne nel 1958
ed ha ricevuto l’ordinazione sacerdotale il 18 marzo 1961.
L’obbedienza lo ha chiamato ad esercitare il suo ministero sacerdotale
in vari ambiti della pastorale, dal delicato campo della formazione al servizio
delle comunità parrocchiali. Così, nell’ottobre del 1983 è stato inviato
nella Parrocchia dei Santi Filippo e Giacomo in S. Filippo del Mela che
servì una prima volta fino al 1997, anno in cui divenne Parroco di S. Giuliano
in Messina e, successivamente, dal 2005 fino alla sua morte.
Distintosi sempre per la virtù dell’obbedienza verso i Superiori e per
il ricco tratto umano e spirituale, ha servito con particolare amore le comunità
affidatele fino al giorno in cui, colto da malore mentre si recava a Messina,
ha incontrato “sorella morte”.
I funerali hanno avuto luogo il 25 ottobre 2008, nello spazio aperto
attiguo alla chiesa parrocchiale di S. Filippo del Mela, dove una grande
folla di fedeli della comunità lo ha salutato quale Parroco. A presiederli
è stato il M. R. Fr. Gaspare La Barbera, Ministro Provinciale della Provincia
dei Frati Minori Conventuali di Sicilia. Hanno concelebrato il Vicario
Generale dell’Arcidiocesi Don Carmelo Lupò, i due fratelli sacerdoti,
numerosi religiosi e sacerdoti, soprattutto i confratelli del territorio vicariale.
Si raccomanda la sua anima al suffragio e alla carità del Clero e dei
fedeli dell’Arcidiocesi.
NELLA PACE
DEL SIGNORE
769

770
BOLLETTINO
ECCLESIASTICO
MESSINESE
†
Il 24 ottobre 2008 cessava di vivere
Mons. Giuseppe Merlo
Era nato ad Motta Camastra (ME) il 3 aprile 1922.
Formatosi nel Seminario Arcivescovile, ha ricevuto l’ordinazione
sacerdote l’8 dicembre 1944 nella Cappella del Seminario.
Il 1° febbraio 1945 fu inviato Vicario Parrocchiale nella parrocchia di
S. Sebastiano in Limina, dove iniziò il suo ministero sacerdotale.
Il 27 dicembre dello stesso anno assunse la responsabilità di Parroco di
Gaggi, comunità che guidò per ben venti anni, lasciando nel cuore dei
fedeli il ricordo della sua amabilità e sensibilità pastorale. Il 1° settembre
1965 venne nominato Parroco di S. Nicolò di Bari in Roccella Valdemone
fino a quando, il 16 luglio 1970 fu trasferito a Messina, Parroco di S. Teresa
del Bambino Gesù in Montepiselli.
Nel 1984 l’Arcivescovo Mons. Ignazio Cannavò lo nominava Canonico
del Capitolo della Cattedrale della Prelatura di S. Lucia del Mela e, dal
1° febbraio 1985, iniziava il suo servizio nella Curia Arcivescovile, come
Addetto alla Curia. Il suo riconosciuto zelo sacerdotale fu apprezzato
dall’Arcivescovo Mons. Giovanni Marra, il quale lo propose per l’Onorificenza
Pontificia di Cappellano di Sua Santità, che gli fu concessa da Papa
Giovanni Paolo II il 24 luglio 2000.
Continuò con generosità ad esercitare il suo servizio nella Cancelleria
della Curia Arcivescovile, nonostante lo stato precario di salute, che lo
costrinse a ritirarsi presso la Casa del Clero di Collereale, dove, confortato
più volte dalla visita dell’Arcivescovo Mons. Calogero La Piana, circondato
dall’affetto di tanti chiudeva la sua vita terrena.
I funerali hanno avuto luogo nella Basilica Cattedrale il 27 ottobre
2008, con la concelebrazione di numerosi sacerdoti, presieduti dal Vicario
Generale Don Carmelo Lupò, il quale ha presentato la vicinanza spirituale
dell’Arcivescovo che in quei giorni guidava un Pellegrinaggio in Terra
Santa.
Si raccomanda la sua anima al suffragio e alla carità del Clero e dei
fedeli dell’Arcidiocesi.

†
Il 14 dicembre 2008 cessava di vivere
Don Biagio Cacciola
Era nato ad Altolia - Messina il 3 settembre 1919.
Dopo gli studi compiuti in Seminario è stato ordinato sacerdote il
20 giugno 1943 a Gioiosa Marea da Mons. Ficarra, Vescovo di Patti.
Iniziò il suo ministero come Vicario Economo nella Parrocchia di
S. Mauro in Giampilieri Marina. Quindi, il 1° ottobre 1944 fu nominato
Parroco di S. Maria La Scala e S. Biagio in Altolia-Molino, servizio
che rese fino al 1948, allorché il 15 giugno assunse l’ufficio di Parroco
di S. Mauro in Giampilieri Marina, comunità che servì guidandola fino al
29 febbraio 2004.
Uomo mite e sacerdote zelante, per motivi di salute dovette lasciare la
parrocchia per ritirarsi presso la Casa del Clero di Collereale, dove in più
occasioni ha ricevuto l’affettuosa visita dell’Arcivescovo Mons. Calogero
La Piana.
Al Collereale ha concluso il suo cammino terreno, amabilmente assistito
dai confratelli, dalle religiose, dai nipoti e dagli operatori.
I funerali sono stati presieduti dall’Arcivescovo Metropolita Mons.
Calogero La Piana il 16 dicembre 2008, con la partecipazione dei Confratelli
in particolare del Vicariato e dei fedeli.
Si raccomanda la sua anima al suffragio e alla carità del Clero e dei
fedeli dell’Arcidiocesi.
NELLA PACE
DEL SIGNORE
771

772
BOLLETTINO
ECCLESIASTICO
MESSINESE
†
Il 19 dicembre 2008, nel Convento di Gesù Ecce Homo di Calvaruso (ME),
è stato chiamato nella casa del Padre
P. Nicola Terranova T.O.R.
Parroco dei Santi Andrea e Domenico in Rapano - S. Andrea di Rometta
Era nato a Montalbano Elicona (ME) il 30 settembre 1934. Entrato nel
Terzo Ordine Regolare di S. Francesco, il 4 ottobre del 1961 ha emesso la
Professione solenne dinnanzi all’altare di Gesù “Ecce Homo” ed è stato
ordinato sacerdote il 13 Marzo del 1965 a Roma, nella Patriarcale Basilica
di San Giovanni in Laterano.
Iniziò il suo ministero a Sciacca, dove fu inviato dai Superiori per svolgere
il suo servizio sacerdotale nel Seminario Serafico e, successivamente
dopo altri incarichi, a Messina presso il Convento Sant’Andrea Avellino.
Quindi, dopo un periodo di permanenza a Roma, dove fu Superiore ed
economo, nel 1977 ritornò definitivamente a Calvaruso, dove si occupò
inizialmente della formazione dei probandi, poi nel 1979 fu nominato Parroco
di Rapano e Sant’Andrea di Rometta, parrocchia che servì fino al
sopraggiungere della malattia e della morte.
Ha svolto con zelo, disponibilità e grande entusiasmo il suo ministero
sacerdotale nella parrocchia a lui affidata e nel Santuario, curando l’accoglienza
dei pellegrini e le confessioni. Tra la gente godeva grande simpatia
per la sua semplicità e il suo carattere sereno e gioviale con tutti.
Le esequie sono state celebrate il 22 dicembre nel Santuario di Gesù
“Ecce Homo”. Ha presieduto il Ministro Provinciale P. Massimo Cucinotta
ed hanno concelebrato il Vicario Generale dell’Arcidiocesi Don Carmelo
Lupò, numerosi confratelli convenuti da tutte le case della Provincia religiosa
e sacerdoti del Clero diocesano.
Si raccomanda la sua anima al suffragio e alla carità del Clero e dei
fedeli dell’Arcidiocesi.

RASSEGNA
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«Gazzetta del Sud»
5 ottobre 2008
RASSEGNA
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«Avvenire»
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15 ottobre 2008
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«Gazzetta del Sud»
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«Gazzetta del Sud»
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10 novembre 2008

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15 novembre 2008
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19 novembre 2008

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21 novembre 2008
«Gazzetta del Sud»
21 novembre 2008
«Gazzetta del Sud»
22 novembre 2008
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«Gazzetta del Sud»
20 novembre 2008
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«Avvenire»
22 novembre 2008
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BOLLETTINO
ECCLESIASTICO
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«Gazzetta del Sud»
27 novembre 2008
«La Sicilia»
28 novembre 2008

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28 novembre 2008
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790
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ECCLESIASTICO
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«Centonove»
28 novembre 2008
«l’eco del sud - Messina sera»
28 novembre 2008

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29 novembre 2008
«Gazzetta del Sud»
8 dicembre 2008
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9 dicembre 2008

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9 dicembre 2008
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18 dicembre 2008
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21 dicembre 2008
«Gazzetta del Sud»
23 dicembre 2008

«Gazzetta del Sud»
24 dicembre 2008
RASSEGNA
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«Gazzetta del Sud»
24 dicembre 2008
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796
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ECCLESIASTICO
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27 dicembre 2008

«Gazzetta del Sud»
27 dicembre 2008
«Gazzetta del Sud»
27 dicembre 2008
RASSEGNA
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798
BOLLETTINO
ECCLESIASTICO
MESSINESE
«Gazzetta del Sud»
27 dicembre 2008
«Gazzetta del Sud»
29 dicembre 2008

RASSEGNA
STAMPA
«Gazzetta del Sud»
31 dicembre 2008
799

INDICE GENERALE
ANNO 2008

ANNO XCVII - GENNAIO - DICEMBRE 2008
SPECIALE CENTENARIO 1908-2008
Lettera dell’Arcivescovo al Santo Padre Benedetto XVI . . . . . . p. 573
Lettera dell’Arcivescovo all’Em.mo Card. Segretario di Stato . . . . » 574
Omelia dell’Arcivescovo per la Santa Messa Pontificale . . . . . . » 575
Comunicato stampa per il centenario del terremoto del 1908. . . . . » 580
Commemorazione del terremoto del 1908 . . . . . . . . . . . » 581
Testo della Veglia di Preghiera alle ore 5.00 nella Basilica Cattedrale . . » 588
SANTA SEDE
Messaggio di Sua Santità Benedetto XVI per la XVI Giornata Mondiale
del Malato . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 13
Discorso del Santo Padre Benedetto XVI per la prolusione dell’anno
accademico dell’Università “La Sapienza” di Roma . . . . . . » 17
Messaggio di Sua Santità Benedetto XVI per la Quaresima . . . . . » 25
Messaggio Pasquale Urbi et Orbi di Sua Santità Benedetto XVI . . . » 29
CONGREGAZIONE PER LE CHIESE ORIENTALI
Comunicato in merito al sostegno dei cattolici in Terra Santa . . . . » 32
Messaggio di Sua Santità Benedetto XVI per la XLV Giornata Mondiale
di preghiera per le Vocazioni . . . . . . . . . . . . . . . » 221
Discorso del Santo Padre Benedetto XVI all’incontro con i membri
dell’Assemblea Generale dell’ONU, in occasione del Viaggio
Apostolico negli Stati Uniti d’America . . . . . . . . . . . » 226
Messaggio di Sua Santità Benedetto XVI per la XLII Giornata Mondiale
delle Comunicazioni Sociali . . . . . . . . . . . . . . » 234
CONGREGAZIONE PER IL CLERO
Lettera del Cardinale Prefetto per la Giornata Mondiale di Preghiera per
la Santificazione dei Sacerdoti . . . . . . . . . . . . . . » 238
PENITENZIERIAAPOSTOLICA
Decreto Urbis et Orbis per la concessione delle speciali Indulgenze per
l’Anno Paolino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 244
Lettera dell’Arcivescovo all’Em.mo Cardinale Penitenziere Maggiore . » 247
Rescritto per la concessione dell’Indulgenza per l’Anno Eustochiano. . » 248
BOLLETTINO
ECCLESIASTICO
MESSINESE
803

Messaggio di Sua Santità Benedetto XVI per la XXIII Giornata Mondiale
della Gioventù . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 443
XXIII GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ A SYDNEY
Discorso del Santo Padre Benedetto XVI nella Veglia con i giovani . . » 452
Messaggio Urbi et Orbi di Sua Santità Benedetto XVI per il Natale 2008 » 599
CEI
COMMISSIONE EPISCOPALE PER LA VITA CONSACRATA
Messaggio per la 12ª Giornata Mondiale della Vita Consacrata . . . . » 37
CONSIGLIO EPISCOPALE PERMANENTE
Messaggio per la 30ª Giornata Nazionale per la Vita . . . . . . . » 40
CONSIGLIO EPISCOPALE PERMANENTE (assemblea 10-13 marzo)
– Prolusione del Presidente Card. Angelo Bagnasco . . . . . . » 42
– Comunicato Finale . . . . . . . . . . . . . . . . . » 53
58 a ASSEMBLEA GENERALE (Roma, 26-30 maggio)
– Prolusione del Presidente Card. Angelo Bagnasco . . . . . . » 253
– Comunicato Finale . . . . . . . . . . . . . . . . . » 272
COMMISSIONE EPISCOPALE PER L’ECUMENISMO E IL DIALOGO
COMMISSIONE EPISCOPALE PER I PROBLEMI SOCIALI E IL LAVORO,
LA GIUSTIZIA E LA PACE
Messaggio per la 3a Giornata per la salvaguardia del creato . . . . . » 461
Messaggio della Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana in vista
della scelta di avvalersi dell’insegnamento della Religione cattolica
nell’anno scolastico 2009-2010 . . . . . . . . . . . . . » 605
CESi
Comunicato Finale della Sessione Invernale (Palermo, 28-30 gennaio) . » 63
Nomina del Direttore dell’Ufficio Regionale per le Migrazioni . . . . » 67
Comunicato Finale della Sessione Primaverile (Catania, 8-10 aprile). . » 283
Messaggio delle Chiese di Sicilia per l’apertura dell’Anno Scolastico . » 467
Messaggio del Vescovo Delegato S. E. Mons. Michele Pennisi . . . . » 468
Conferenza Episcopale Siciliana - Comunicato finale sessione autunnale » 609
804
BOLLETTINO
ECCLESIASTICO
MESSINESE

S.E. MONS. FRANCESCO MONTENEGRO
NOMINATO ARCIVESCOVO DI AGRIGENTO
Comunicazione del Nunzio Apostolico in Italia . . . . . . . . . p. 71
Curriculum Vitæ di S.E. Mons. Francesco Montenegro . . . . . . » 72
Comunicato Stampa del Segretario particolare dell’Arcivescovo . . . » 73
Intervento dell’Arcivescovo . . . . . . . . . . . . . . . » 74
ATTI ARCIVESCOVILI
Lettera di solidarietà dell’Arcivescovo al Santo Padre Benedetto XVI in
occasione della visita annullata all’Università “La Sapienza” di Roma » 79
– con allegata Lettera del Sig. Commissario Regionale della Città
Dott. Gaspare Sinatra indirizzata al Santo Padre . . . . . . . » 80
Lettera dell’Arcivescovo al Sig. Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario
di Stato Vaticano per l’annullata visita del Papa a “La Sapienza” . . » 81
Lettera di risposta all’Arcivescovo del Sostituto della Segretaria di Stato » 82
Lettera del Commissario Regionale della Città di vicinanza all’Arcivescovo
per l’annullata visita del Papa a “La Sapienza” . . . . . . . » 83
Lettera di ringraziamento dell’Arcivescovo al Commissario Regionale
della Città . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 84
Decreto dell’Arcivescovo per la proroga temporanea delle funzioni del
Consiglio di Amministrazione dell’Istituto Diocesano per il Sostentamento
del Clero . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 85
Telegramma di felicitazioni dell’Arcivescovo al Neo Questore di Messina
Dott. Vincenzo Mauro . . . . . . . . . . . . . . . . » 86
Messaggio dell’Arcivescovo per la XII Giornata Mondiale della Vita
Consacrata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 87
Lettera dell’Arcivescovo alla Comunità Diocesana per la XVI Giornata
Mondiale del Malato . . . . . . . . . . . . . . . . . » 90
Lettera invito dell’Arcivescovo alle Autorità Civili e Militari alla Celebrazione
Eucaristica delle Interforze in preparazione alla Pasqua . . » 93
Intervento dell’Arcivescovo in occasione della presentazione dell’Enciclica
“Spe Salvi” di Papa Benedetto XVI presso l’Istituto Teologico
S. Tommaso . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 94
Lettera dell’Arcivescovo alla Comunità Diocesana per la Quaresima . . » 98
Decreto di Incardinazione nell’Arcidiocesi di Don Giovanni Bisicchia . » 101
Omelia dell’Arcivescovo alla Messa del Crisma . . . . . . . . . » 102
Messaggio dell’Arcivescovo all’Arcidiocesi e alla Città per la Pasqua . » 106
Messaggio dell’Arcivescovo in occasione delle Ordinazioni Sacerdotali » 108
Lettera dell’Arcivescovo all’Arcidiocesi per la Giornata del Seminario . » 289
BOLLETTINO
ECCLESIASTICO
MESSINESE
805

Omelia dell’Arcivescovo per l’Ordinazione Presbiterale di Giuseppe
Morabito, Salvatore Puleo e Francesco Venuti . . . . . . . . p. 290
Lettera dell’Arcivescovo al Clero e alle Aggregazioni Laicali per la
Liturgia della Parola con tutte le componenti ecclesiali laicali . . . » 294
Lettera dell’Arcivescovo per l’annuale Convegno Diocesano dei
Ministranti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 295
Decreto di approvazione dell’Arcivescovo alla costituzione della Sezione
UCID nell’Arcidiocesi . . . . . . . . . . . . . . . . » 296
Messaggio dell’Arcivescovo nella ricorrenza del 50° anniversario del
miracolo ricevuto dalla Sig.ra Elisa Aloi . . . . . . . . . . » 297
Lettera dell’Arcivescovo alla Comunità Diocesana per le Solennità del
Corpus Domini e della Madonna della Lettera . . . . . . . . » 298
Messaggio dell’Arcivescovo al Cappellano del Policlinico Universitario
di Messina in seguito all’atto di profanazione delle Specie Eucaristiche » 299
Omelia dell’Arcivescovo in occasione della Liturgia della Parola con le
Aggregazioni Laicali dell’Arcidiocesi . . . . . . . . . . . » 300
Decreto di approvazione ad experimentum dell’Associazione “Amici di
Sr. M. Alfonsa di Gesù Bambino”. . . . . . . . . . . . . » 305
Messaggio dell’Arcivescovo in occasione del Memorial Day . . . . » 306
Omelia dell’Arcivescovo per le Ordinazioni dei Diaconi permanenti . . » 307
Messaggio dell’Arcivescovo per la Peregrinatio della Madonna della
Lettera nelle comunità della Valle di Giostra . . . . . . . . . » 311
Messaggio dell’Arcivescovo per la Solennità della Madonna della Lettera » 312
Messaggio dell’Arcivescovo per la Festa della Madonna di Montalto. . » 313
Decreto dell’Arcivescovo con cui si indicano i giorni e i luoghi per
accogliere le Indulgenze durante l’Anno Paolino nell’Arcidiocesi . » 314
Telegramma di auguri all’Em.mo Card. Agostino Vallini nuovo Vicario
Generale di Sua Santità per la Diocesi di Roma . . . . . . . . » 316
Risposta dell’Em.mo Sig. Cardinale Vicario . . . . . . . . . . » 317
Richiesta di Rogatoria al Vescovo di Cremona . . . . . . . . . » 473
Omelia dell’Arcivescovo per l’Ordinazione Presbiterale di Luigi
Calapaj S. D. B. . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 474
Messaggio di solidarietà dell’Arcivescovo ai dipendenti della “Molini
Gazzi” . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 477
Imprimatur dell’Arcivescovo alla preghiera a S. Domenica V. e M.,
Patrona della Comunità parrocchiale di Protonotaro (Castroreale). . » 479
Lettera dell’Arcivescovo ai giovani per la Giornata Mondiale della
Gioventù Diocesana . . . . . . . . . . . . . . . . . » 481
Imprimatur dell’Arcivescovo alla preghiera alla Beata Vergine Maria di
Portosalvo, Patrona della Comunità parrocchiale di Protonotaro di
Barcellona P. G. . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 484
806
BOLLETTINO
ECCLESIASTICO
MESSINESE

Messaggio dell’Arcivescovo sul significato religioso della vara . . . p. 487
Messaggio dell’Arcivescovo per la festa di S. Bartolomeo Apostolo . . » 489
Lettera dell’Arcivescovo ai Diaconi per l’incontro di programmazione
delle linee pastorali . . . . . . . . . . . . . . . . . » 490
Telegramma di auguri all’Ecc.mo Mons. Giuseppe Betori Arcivescovo
eletto di Firenze Risposta di S. E. Mons. Betori . . . . . . . . » 491
Lettera dell’Arcivescovo alla Superiora Generale delle Suore Missionarie
dell’Immacolata Regina della Pace per la Beatificazione del Fondatore
P. Francesco Pianzola . . . . . . . . . . . . . . . . . » 492
Lettera Pastorale dell’Arcivescovo anno 2008-2009 . . . . . . . » 615
Lettera di autorizzazione dell’arcivescovo alla Sr. Maria Vella F.M.A. . » 653
Lettera invito dell’Arcivescovo . . . . . . . . . . . . . . » 654
Lettera dell’Arcivescovo ai Vicari Foranei . . . . . . . . . . . » 655
Presentazione dell’Arcivescovo per la pubblicazione della Lettera ai
Romani nella nuova traduzione diffusa nell’Arcidiocesi . . . . . » 656
Messaggio di solidarietà dell’Arcivescovo agli ex dipendenti della Pumex » 658
Decreto di incardinazione “ad triennium” del sac. Lorenzo Bianco . . » 660
Omelia dell’Arcivescovo per l’Ordinazione Diaconale dell’Acc.
Francesco Cucinotta . . . . . . . . . . . . . . . . . » 661
Decreto di incardinazione “ad triennium” del sac. Jean Claude Kunangidi » 664
Decreto di incardinazione “ad triennium” del sac. Benito Nicotra . . . » 665
Omelia dell’Arcivescovo per la festa di Santa Maria “Virgo Fidelis”
patrona dell’Arma dei Carabinieri . . . . . . . . . . . . » 666
Lettera di autorizzazione dell’Arcivescovo a Sr. Maria Vella F.M.A. . . » 669
Telegramma dell’Arcivescovo al Sindaco di Falcone . . . . . . . » 670
Telegramma dell’Arcivescovo al Parroco di Falcone . . . . . . . » 671
Messaggio augurale dell’Arcivescovo alla Città per il Natale . . . . » 672
Omelia dell’Arcivescovo nella Messa della Notte di Natale . . . . . » 675
Omelia dell’Arcivescovo nella Messa del Giorno di Natale . . . . . » 678
Lettera dell’Arcivescovo all’Arcidiocesi per la Formazione Paolina . . » 682
ATTI DELLA CURIA
NOMINE
– Parroci . . . . . . . . . . . . . . . » 111 - 322 - 495 - 685
– Amministratori Parrocchiali . . . . . . . . . » 111 - 322 - 685
– Rettori . . . . . . . . . . . . . . . . . » 112 - 496 - 686
– Direttore Diocesano Unione Apostolica del Clero . . . . » 112 - 496
– Cappellani . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 112
– Correttore Spirituale . . . . . . . . . . . . . . . . » 112
BOLLETTINO
ECCLESIASTICO
MESSINESE
807

– Consulenti Ecclesiastici . . . . . . . . . . . . . . . p. 113
– Presidente Diocesano dell’Azione Cattolica . . . . . . . . » 113
– Vicario Generale . . . . . . . . . . . . . . . . . » 321
– Vicario Episcopale . . . . . . . . . . . . . . . . . » 321
– Direttori di Ufficio della Curia Arcivescovile . . . . . . » 321 - 495
– Coordinatore delle Aggregazioni Laicali . . . . . . . . . » 322
– Vicari Parrocchiali . . . . . . . . . . . . . » 322 - 496 - 686
– Consiglio di Amministrazione dell’Istituto Diocesano
per il Sostentamento del Clero . . . . . . . . . . . . . » 495
– Consiglio Diocesano per gli Affari Economici . . . . . . . » 685
– Confessore a servizio della Basilica Cattedrale . . . . . . . » 686
– Consulente Ecclesiastico dell’UCSI . . . . . . . . . . . » 686
– Presidente Diocesano del MEIC . . . . . . . . . . . . » 687
– Consiglio di Amministrazione della Fondazione di culto
“Fondazione Giovanni e Violante Pollicino” . . . . . . . . » 687
INCHIESTA DIOCESANA PER LA CAUSA DI BEATIFICAZIONE
E CANONIZZAZIONE DEL SERVO DI DIO P. GIUSEPPE MARRAZZO,
SACERDOTE ROGAZIONISTA
– Censori Teologi . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 114
– Membri del Tribunale Ecclesiastico . . . . . . . . . . . » 114
– Commissione di Periti Storici . . . . . . . . . . . . . » 114
SACRE ORDINAZIONI
– Presbiterato . . . . . . . . . . . . . . . . . » 115 - 323
– Diaconato . . . . . . . . . . . . . . . . » 323 - 496 - 688
AMMISSIONE TRA I CANDIDATI ALL’ORDINE SACRO . . . . . . . » 115
MINISTERI ISTITUITI
– Lettorato . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 325
– Accolitato . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 325
PRESBITERIO
Meditazione proposta dall’Arcivescovo al Ritiro del Clero di gennaio . » 119
Meditazione proposta dall’Arcivescovo al Ritiro del Clero di febbraio . » 122
Lettera invito dell’Arcivescovo al giovane Clero in occasione dell’annuale
incontro di fraternità . . . . . . . . . . . . . . . . . » 125
Giornata di fraternità dei giovani sacerdoti con l’Arcivescovo . . . . » 126
Lettera dell’Arcivescovo ai Parroci e Rettori di Chiese e ai Presbiteri
dell’Arcidiocesi per comunicare alcuni eventi diocesani . . . . . » 128
Meditazione proposta dall’Arcivescovo al Ritiro del Clero di Aprile . . » 329
808
BOLLETTINO
ECCLESIASTICO
MESSINESE

Meditazione proposta dall’Arcivescovo al Ritiro del Clero di Maggio . p. 332
Lettera invito dell’Arcivescovo ai Sacerdoti e ai Diaconi per la Giornata
di Santificazione Sacerdotale . . . . . . . . . . . . . . » 335
Meditazione dell’Arcivescovo all’assemblea diocesana per la Giornata
di Santificazione Sacerdotale . . . . . . . . . . . . . . » 336
Lettera invito dell’Arcivescovo ai Sacerdoti e ai Diaconi in occasione
dell’Assemblea del Clero per la presentazione della Lettera Pastorale
con la comunicazione del calendario dei corsi di Esercizi Spirituali . » 499
Nota del Direttore dell’Ufficio Diocesano Beni Culturali Ecclesiastici . » 501
SESSIONE DI APERTURA DELLA CAUSA
DI BEATIFICAZIONE E CANONIZZAZIONE
DI P. GIUSEPPE MARRAZZO
Lettera dell’Arcivescovo per l’insediamento del Tribunale Ecclesiastico » 345
Lettera dell’Arcivescovo al Postulatore Generale . . . . . . . . » 346
Breve profilo biografico del Servo di Dio P. Giuseppe Marrazzo R.C.J. . » 347
Articolazione della Prima Sessione . . . . . . . . . . . . . » 348
Decreto per l’inizio delle udienze . . . . . . . . . . . . . . » 350
Cronaca della Prima Sessione . . . . . . . . . . . . . . . » 352
VITA DIOCESANA
13 gennaio 2008 - Domenica di festa in Cattedrale . . . . . . . . » 133
Sicilia, terra di incontro di popoli per secolare tradizione . . . . . . » 134
Comunicato Stampa - Assegnazione del terreno per la nuova parrocchia
del Ciantro in Milazzo . . . . . . . . . . . . . . . . » 136
Comunicato Stampa - L’Arcivescovo celebra in Cattedrale la 12ª Giornata
Mondiale della Vita Consacrata . . . . . . . . . . . . . » 137
Lettera alla Comunità Diocesana per la XII Giornata Mondiale della Vita
Consacrata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 138
Celebrazione della XII Giornata Mondiale della Vita Consacrata . . . » 141
Comunicato Stampa - 30ª Giornata per la vita con l’Arcivescovo . . . » 143
3 febbraio 2008 - Giornata nazionale per la Vita . . . . . . . . . » 144
Comunicato Stampa - L’Arcivescovo celebra in Cattedrale il Giubileo di
Lourdes e la Giornata del Malato . . . . . . . . . . . . . » 147
Fiat, Magnificat e Stabat . . . . . . . . . . . . . . . . . » 148
Catechesi bibliche in Quaresima nella Basilica Cattedrale . . . . . » 152
In cammino verso la Pasqua (da «La Scintilla») . . . . . . . . . . » 153
BOLLETTINO
ECCLESIASTICO
MESSINESE
809

UFFICIO LITURGICO DIOCESANO
Ministri di Consolazione (da «La Scintilla») . . . . . . . . . . . p. 155
UFFICIO DIOCESANO PER LA PASTORALE DEI GIOVANI
Il cammino della Quaresima . . . . . . . . . . . . . . . » 157
“Vogliamo svegliare l’aurora”. La GMG a Messina . . . . . . . . » 521
Liberi in campo. “Cristo ci ha liberati perché restassimo liberi” . . . » 734
UFFICIO DIOCESANO DI PASTORALE ECUMENICA
Lettera del Delegato Diocesano . . . . . . . . . . . . . . » 159
PASTORALE UNIVERSITARIA
Pasqua Universitaria (da «La Scintilla») . . . . . . . . . . . . . » 160
Comunicato Stampa - I primi due appuntamenti della Settimana Santa . » 162
Comunicato Stampa - Settimana Santa in Cattedrale con l’Arcivescovo . » 163
Messaggio di Pasqua dell’Arcivescovo . . . . . . . . . . . . » 164
Comunicato Stampa - Ostensione del Volto Santo e concerto barocco in
S. Maria all’Arcivescovado. . . . . . . . . . . . . . . » 165
Comunicato Stampa - Coro Poliphoniae in S. Maria all’Arcivescovado . » 166
Comunicato Stampa per l’Ordinazione di tre nuovi Sacerdoti . . . . » 357
Firma dell’accordo di cooperazione interuniversitaria internazionale
patrocinato dall’Arcidiocesi . . . . . . . . . . . . . . » 358
Convegno Diocesano dei Ministranti (da «La Scintilla») . . . . . . . » 364
Comunicato Stampa per la presentazione della nuova Sezione UCID di
Messina . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 365
– La costituzione della nuova Sezione . . . . . . . . . . . » 366
L’Arcivescovo incontra le Aggregazioni Laicali dell’Arcidiocesi . . . » 367
Ingresso di S.E. Mons. Francesco Montenegro nella Chiesa Metropolitana
di Agrigento (da «La Scintilla») . . . . . . . . . . . . . . » 369
Comunicato Stampa per l’ordinazione di sei nuovi Diaconi permanenti . » 371
Comunicato Stampa per la celebrazione della Solennità del Corpo e Sangue
del Signore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 372
Comunicato Stampa per l’inizio della Peregrinatio della Madonna della
Lettera nelle comunità della Vallata di Giostra . . . . . . . . » 374
Comunicato Stampa per la celebrazione della Solennità della Madonna
della Lettera . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 375
Perpetua protettrice. . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 376
Comunicato Stampa per l’inaugurazione della Mostra “Scatti di
quotidianità. Messina per la Terra Santa” a Letojanni . . . . . . » 379
CELEBRAZIONE DELL’ANNO PAOLINO
Pellegrinaggio sulla “pietra di Paolo” a Briga Marina . . . . . . . » 380
Apertura dell’Anno Paolino a Camaro S. Paolo . . . . . . . . . » 383
810
BOLLETTINO
ECCLESIASTICO
MESSINESE

UFFICIO DIOCESANO MIGRANTES
Presentazione “Rapporto Italiani nel mondo 2007” . . . . . . . . p. 385
Presentazione “Dossier Statistico Immigrazione 2007” . . . . . . » 388
Convegno Regionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 731
Una Chiesa in campo . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 733
UFFICIO DIOCESANO PER LA PASTORALE DELLA FAMIGLIA
Incontro di formazione - La santità nei gesti quotidiani della famiglia . » 390
UFFICIO MISSIONARIO DIOCESANO
Missio-Tour con i ragazzi missionari (da «La Scintilla») . . . . . . . » 391
UFFICIO SCUOLA
Corso di aggiornamento per IRC (da «La Scintilla») . . . . . . . . . » 393
Peregrinatio della Madonna della Lettera nelle Comunità della Vallata
di Giostra . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 505
Comunicato invito ai Signori Giornalisti per la presentazione della
Rassegna “Fede Arte Musica Estate 2008”. . . . . . . . . . » 510
Comunicato Stampa per l’inaugurazione a Barcellona della Mostra
fotografica “Scatti di quotidianità . . . . . . . . . . . .
Messina per la Terra Santa”, alla presenza dell’Arcivescovo . . . » 511
Comunicato invito ai Signori Giornalisti per la presentazione della
Giornata Mondiale della Gioventù in Diocesi . . . . . . . . » 512
Comunicato stampa alla vigilia della celebrazione della GMG diocesana. » 513
Comunicato stampa per le celebrazioni della Solennità dell’Assunzione
della Beata Vergine Maria . . . . . . . . . . . . . . . » 514
Celebrazione a Lipari della Solennità di S. Bartolomeo Apostolo . . . » 515
Comunicato Stampa per la presentazione del volume “La Cattedrale di
Messina” . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 516
ANNO PAOLINO
Incontro Diocesano di Formazione Paolina . . . . . . . . . . » 517
Formazione Paolina . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 712
La Lettera ai Romani . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 715
Catechesi Bibliche nella Basilica Cattedrale . . . . . . . . . . » 716
Master in Teologia e Spiritualità Paolina . . . . . . . . . . . » 717
Catechesi Bibliche nella Basilica Cattedrale . . . . . . . . . . » 718
Simposio di Studi Paolini. . . . . . . . . . . . . . . . . » 720
CARITAS DIOCESANA
Iniziativa di solidarietà e fraternità con i bambini Rom . . . . . . . » 520
Avvento di Fraternità . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 727
XXVIII Convegno Caritas Diocesana . . . . . . . . . . . . » 728
BOLLETTINO
ECCLESIASTICO
MESSINESE
811

SEMINARIO ARCIVESCOVILE
Attività estive vocazionali . . . . . . . . . . . . . . . . p. 525
Comunicato stampa - L’Arcivescovo consegna all’Arcidiocesi la Lettera
Pastorale 2008-2009 . . . . . . . . . . . . . . . . . » 691
Presentazione Lettera Pastorale (da «La Scintilla») . . . . . . . . . » 692
Accordo di cooperazione tra l’Università degli Studi di Messina e il
Patriarcato Latino di Gerusalemme per il sostegno di attività formative
e di ricerca . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 698
Comunicato stampa per la commemorazione dei fedeli defunti . . . . » 702
Comunicato-invito - L’Arcivescovo presenta il progetto di restauro
della Manta . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 703
Comunicato stampa - L’Arcivescovo chiama i giovani a Barcellona . . » 704
Comunicato stampa - Celebrazioni natalizie in Cattedrale . . . . . » 705
Annuncio del Messaggio di Natale dell’Arcivescovo . . . . . . . » 706
Visita del Patriarca Latino di Gerusalemme a Messina . . . . . . . » 707
Pellegrinaggio in Terra Santa guidato dall’Arcivescovo con l’Ordine
Equestre del S. Sepolcro di Gerusalemme e i pellegrini della Diocesi » 709
TRIBUNALE ECCLESIASTICO DIOCESANO
Intervento pronunciato dal Vicario Giudiziale Mons. Antonio Sofia . . » 722
UFFICIO CATECHISTICO DIOCESANO
Convegno Diocesano “Mihi vivere Christus est” (da «La Scintilla») . . . » 724
UFFICIO DIOCESANO PER I PROBLEMI SOCIALI ED IL LAVORO
Lettera del Direttore . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 735
Contenuti per la Programmazione Pastorale . . . . . . . . . . » 736
AZIONE CATTOLICA
Assemblea Diocesana (da «La Scintilla») . . . . . . . . . . . . » 739
FEDE ARTE MUSICA 2008 (da «La Scintilla») . . . . . . . . . . » 741
SPECIALE GMG 2008 IN DIOCESI
Vogliamo svegliare l’Aurora . . . . . . . . . . . . . . . » 747
DIARIO PASTORALE
Mese di Gennaio. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 169
Mese di Febbraio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 172
Mese di Marzo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 176
812
BOLLETTINO
ECCLESIASTICO
MESSINESE

Mese di Aprile . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 397
Mese di Maggio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 401
Mese di Giugno . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 404
Mese di Luglio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 531
Mese di Agosto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 533
Mese di Settembre . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 536
Mese di Ottobre . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 757
Mese di Novembre . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 759
Mese di Dicembre . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 763
NELLA PACE DEL SIGNORE
Don Antonino Arlotta . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 183
Can. Domenico Palamara . . . . . . . . . . . . . . . . » 184
Mons. Paolo Romeo . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 411
Don Vincenzo Santospirito . . . . . . . . . . . . . . . . » 541
Fr. Francesco Tavolacci OFM Conv. . . . . . . . . . . . . . » 769
Mons. Giuseppe Merlo . . . . . . . . . . . . . . . . . » 770
Don Biagio Cacciola . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 771
P. Nicola Terranova T.O.R. . . . . . . . . . . . . . . . . » 772
RASSEGNA STAMPA . . . . . . . . . . . » 185 - 413 - 543 - 773
BOLLETTINO
ECCLESIASTICO
MESSINESE
813

CONTI CORRENTI POSTALI DELLA CURIA
❍ Cancelleria 11604980
❍ Ufficio Amministrativo 12574984
❍ Ufficio Catechistico 11405982
❍ Ufficio Assistenza 11451986
❍ Seminario Arcivescovile 12829982
❍ Opera Vocazioni Ecclesiastiche 11755980
❍ Commissione Diocesana Piccolo Clero 11756988
❍ Ufficio Missionario Diocesano 12400982
❍ Mutua Diocesana Clero 11496981
❍ Ente Opere di Religione e Culto 13366984
❍ Caritas Diocesana 14591986
❍ La Scintilla 11964988
❍ Istituto Diocesano Sostentamento Clero 14420988
NUMERI TELEFONICI
❍ Arcivescovado 090 771117
Fax 090 6684302
❍ Curia Arcivescovile - Centralino 090 66841
❍ Cancelleria 090 6684205
Fax 090 6684206
❍ Ufficio Catechistico 090 6684221
❍ Ufficio Liturgico 090 6684218
❍ Ufficio Missionario 090 6684219
❍ Caritas Diocesana 090 6684223
❍ Tribunale Ecclesiastico 090 6684337
❍ Istituto Diocesano Sostentamento Clero 090 715927

Le riproduzioni, la stampa e la rilegatura
sono state eseguite presso lo stabilimento
La Grafica Editoriale - Edizioni Di Nicolò
Larderia - Messina
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Stampato nel 2009
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