San Pietroburgo la Russia sul mare - Lega Navale Italiana
San Pietroburgo la Russia sul mare - Lega Navale Italiana
San Pietroburgo la Russia sul mare - Lega Navale Italiana
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
<strong>San</strong> <strong>Pietroburgo</strong><br />
<strong>la</strong> <strong>Russia</strong> <strong>sul</strong> <strong>mare</strong><br />
di Leonardo Felician<br />
Ènata <strong>sul</strong> <strong>mare</strong> e per<br />
il <strong>mare</strong>, ed è diventata<br />
poi una<br />
delle città d’arte più notevoli<br />
in Europa: <strong>San</strong> <strong>Pietroburgo</strong><br />
(che nel<strong>la</strong> sua<br />
lunga storia si è chiamata<br />
dapprima <strong>San</strong>kt Piter<br />
Burkh, poi <strong>San</strong>kt Peterburg,<br />
quindi Petrograd,<br />
Leningrad e, infine, è tornata,<br />
con un referendum<br />
popo<strong>la</strong>re del 1991, al suo<br />
secondo nome) è il frutto del desiderio dello Zar Pietro<br />
il Grande di dotare <strong>la</strong> <strong>Russia</strong> di un poderoso porto<br />
per <strong>la</strong> sua Marina da guerra, oltre ad Arcangelo, spesso<br />
bloccato dai ghiacci dell’Artico, ed ai porti del mar<br />
Nero, condizionati dal passaggio dei Dardanelli.<br />
All’inizio del ‘700, da un sogno imperiale nacque<br />
così una grande città <strong>sul</strong>le paludi che contornavano<br />
l’estuario del fiume Neva: fu uno sforzo colossale di<br />
bonifica e rinsaldamento, con milioni di pali conficcati<br />
nel terreno, senza macchinari e con l’opera<br />
di innumerevoli servi del<strong>la</strong> gleba, <strong>la</strong> cui epopea si ritrova<br />
in molte pagine del<strong>la</strong> letteratura russa.<br />
La storia tramanda che prima del<strong>la</strong> costruzione Pietro,<br />
desideroso di conoscere ogni dettaglio delle<br />
flotte all’epoca moderne, per poter svecchiare <strong>la</strong> sua<br />
Marina da guerra, viaggiasse in incognito nelle città<br />
anseatiche, accompagnato dai suoi fidi: ad Amsterdam,<br />
all’epoca il più florido centro marittimo, fu riconosciuto<br />
e in suo onore fu messa in scena una<br />
battaglia navale simu<strong>la</strong>ta, cui parteciparono non<br />
meno di mille navi.<br />
Il primo architetto che lo Zar chiamò a corte fu il ticinese<br />
Domenico Trezzini, attivo all’epoca a Cope-<br />
16<br />
Soprannominata<br />
“<strong>la</strong> Venezia del Nord”<br />
questa incantevole città<br />
di <strong>mare</strong> è colma<br />
di storia, arte<br />
e tradizioni<br />
novembre-dicembre 2012<br />
naghen: non stupisce<br />
allora l’alto campanile<br />
aguzzo, in stile appunto<br />
danese, del<strong>la</strong> chiesa dei<br />
<strong>San</strong>tissimi Pietro e Paolo,<br />
nel<strong>la</strong> fortezza omonima,<br />
dove oggi riposano<br />
le spoglie di tutti i Romanov.<br />
La fortezza, una città in<br />
miniatura che fu il cuore<br />
del<strong>la</strong> nuova capitale,<br />
è ospitata su un’isoletta<br />
del<strong>la</strong> Neva collegata da due brevi ponti al<strong>la</strong> terraferma,<br />
con una completa cinta muraria e <strong>la</strong> “porta del<strong>la</strong><br />
Neva” aperta per l’attracco dal fiume con il molo<br />
detto “scalo del Comandante” difeso da un poderoso<br />
bastione dal quale ogni giorno a mezzogiorno un<br />
cannone spara un colpo a salve.<br />
Non lontano si può visitare il museo storico militare<br />
d’artiglieria, ingegneria militare e comunicazioni.<br />
C’è anche un’interessante esposizione dedicata<br />
alle conquiste spaziali sovietiche del XX secolo.<br />
I successori di Pietro il Grande si rivolsero ad architetti<br />
italiani tra cui Francesco Bartolomeo Rastrelli e<br />
Carlo Domenico Rossi, che disegnarono l’impianto<br />
urbanistico oltremodo scenografico del<strong>la</strong> città, con<br />
le tre grandi arterie lunghe chilometri (in russo Prospekt)<br />
che convergono nel<strong>la</strong> piazza dell’Ammiragliato,<br />
un lunghissimo edificio c<strong>la</strong>ssico giallo con colonne,<br />
che guarda da un <strong>la</strong>to <strong>la</strong> Neva, dall’altro <strong>la</strong><br />
cattedrale di <strong>San</strong>t’Isacco, accanto al<strong>la</strong> piazza del Pa<strong>la</strong>zzo<br />
d’Inverno, residenza degli Zar.<br />
È qui, oggi, che si respira ancora <strong>la</strong> storia imperiale:<br />
basta attraversare il grande ponte del Pa<strong>la</strong>zzo per<br />
trovarsi <strong>sul</strong>l’iso<strong>la</strong> Vasilievskj ritagliata tra i bracci
La cupa sagoma del<strong>la</strong> fortezza dei <strong>San</strong>ti Pietro e Paolo (PetroPavlovskaja Krepost) progettata nel 1703 da Domenico Trezzini, con al centro<br />
<strong>la</strong> cattedrale dedicata agli omonimi <strong>San</strong>ti che si erge nel suo interno, si affaccia <strong>sul</strong><strong>la</strong> Neva; in apertura l’aqui<strong>la</strong> bicipite zarista nelle<br />
decorazioni di un giardino del<strong>la</strong> città<br />
del<strong>la</strong> grande e del<strong>la</strong> picco<strong>la</strong> Neva, con il pa<strong>la</strong>zzo anticamente<br />
sede del<strong>la</strong> Borsa che oggi ospita il museo<br />
centrale del<strong>la</strong> Marina da guerra, preceduto da grandi<br />
colonne rostrate rosse alte 32 metri, chiaro omaggio<br />
al<strong>la</strong> storia romana.<br />
Il museo è il più grande al mondo nel suo genere, e<br />
si visita dalle 11 alle 18 tranne il lunedì e martedì.<br />
Comprende molti pezzi originali legati al<strong>la</strong> storia<br />
russa, come <strong>la</strong> barca <strong>sul</strong><strong>la</strong> quale Pietro il Grande si<br />
avvicinò al<strong>la</strong> marineria, i modellini di navi costruiti<br />
da lui stesso e <strong>la</strong> divisa da ammiraglio di Caterina II.<br />
Basta procedere <strong>sul</strong><strong>la</strong> riva nord del<strong>la</strong> Neva, al di là<br />
del ponte Trotskj, con bei panorami sui pa<strong>la</strong>zzi del<br />
centro cittadino affacciati <strong>sul</strong> fiume, per raggiungere<br />
lo s<strong>la</strong>nciato pa<strong>la</strong>zzo azzurro dell’Accademia del<strong>la</strong><br />
Marina Militare, davanti al<strong>la</strong> quale è ormeggiato un<br />
altro visitatissimo cimelio del<strong>la</strong> storia russa, l’incrociatore<br />
Aurora, salvatosi nel 1905 dal<strong>la</strong> battaglia di<br />
Tsushima e che nel 1917 qui sparò <strong>la</strong> prima cannonata,<br />
a salve per <strong>la</strong> verità, che diede il via al<strong>la</strong> Rivoluzione<br />
d’Ottobre.<br />
Città d’arte<br />
Con un centro storico spettaco<strong>la</strong>re dall’architettura<br />
ispirata allo stile italiano del ‘700 e dell’800, <strong>San</strong><br />
<strong>Pietroburgo</strong> è un luogo in cui i turisti si sentono subito<br />
a proprio agio. L’eccezionalità di questa città<br />
d’arte sta nei suoi pa<strong>la</strong>zzi che mantengono tutti<br />
un’incredibile unità architettonica, dal rococò al<br />
neoc<strong>la</strong>ssico con qualche inserto liberty del primo<br />
Novecento.<br />
La ricchezza dei nobili e soprattutto degli Zar ha<br />
permesso di accumu<strong>la</strong>re tesori difficilmente visibili<br />
nello stesso periodo in Occidente: il Pa<strong>la</strong>zzo d’Inverno,<br />
residenza invernale degli Zar, ospita oggi in<br />
sei grandi edifici accostati le collezioni d’arte di Stato<br />
dell’Ermitage, forse il più grande museo del<br />
mondo per <strong>la</strong> ricchezza di circa 3 milioni di opere,<br />
che vi spaziano tutta <strong>la</strong> storia dell’arte sia occidentale<br />
che orientale.<br />
Non è però questo l’unico edificio da visitare in città:<br />
il complesso religioso dello Smolny con le sue<br />
tonalità bianche e azzurre e le cupole dorate e il<br />
monastero di Alexander Nievskj meritano <strong>la</strong> visita,<br />
anche se ai capi opposti del centro di questa metropoli<br />
di cinque milioni di abitanti contornata da<br />
un’ansa del<strong>la</strong> Neva.<br />
Fuori città presso Puskin, una trentina di chilometri<br />
a sud si trova il vil<strong>la</strong>ggio degli Zar (in russo Tsarskoye<br />
Selo), dove sono stati costruiti parecchi pa<strong>la</strong>zzi e<br />
novembre-dicembre 2012 17
Il Kreiser Piervovo Ranga (incrociatore di primo grado) Aurora al suo ormeggio <strong>sul</strong><strong>la</strong> Neva; il cannone di prora è quello che <strong>la</strong> notte del<br />
6 novembre sparò il colpo a salve che diede il via al<strong>la</strong> Oktiabrskaja Revoluzija, <strong>la</strong> Rivoluzione di Ottobre (secondo il calendario giuliano<br />
allora vigente in <strong>Russia</strong>, il 6 novembre corrispondeva al 24 ottobre)<br />
padiglioni nel parco con sale rifinite con dorature<br />
in oro zecchino: nel pa<strong>la</strong>zzo di Caterina II, dove i<br />
saloni e gli arredi stupiscono, si trovava <strong>la</strong> famosa<br />
camera d’ambra trafugata dalle truppe tedesche durante<br />
i tre anni di assedio cui resistette Leningrado<br />
(come allora si chiamava <strong>San</strong> <strong>Pietroburgo</strong>) nel corso<br />
del<strong>la</strong> Seconda Guerra Mondiale.<br />
La preziosa camera venne poi esposta al pubblico a<br />
Königsberg, in Prussia Orientale (oggi Kaliningrad,<br />
in <strong>Russia</strong>), ma all’avvicinarsi dell’Armata Rossa venne<br />
nuovamente smontata e da allora se ne persero<br />
le tracce. Quel<strong>la</strong> che oggi si può ammirare nel Pa<strong>la</strong>zzo<br />
è una copia perfetta, completamente e pazientemente<br />
ricostruita.<br />
L’architettura è comunque <strong>la</strong> protagonista indiscussa<br />
del centro storico del<strong>la</strong> città, con maestose cattedrali<br />
ortodosse e un susseguirsi ininterrotto di pa<strong>la</strong>zzi<br />
di quattro o cinque piani, alcuni già restaurati<br />
con i colori vivaci e decisi dell’epoca: gialli, rossi,<br />
azzurri e verdi, a contrastare il grigiore del lungo inverno<br />
russo.<br />
18<br />
novembre-dicembre 2012<br />
Durante <strong>la</strong> stagione estiva, quando <strong>la</strong> temperatura<br />
si alza e le notti bianche consentono luce fino a tardi,<br />
<strong>San</strong> <strong>Pietroburgo</strong> è meravigliosa vista dall’acqua,<br />
facendo un giro in barca <strong>sul</strong><strong>la</strong> Neva e sui fiumi Moika<br />
e Fontanka, o <strong>sul</strong> canale Griboedov, in partenza<br />
dal porto fluviale.<br />
Nata come porta del<strong>la</strong> <strong>Russia</strong> <strong>sul</strong>l’occidente, <strong>San</strong><br />
<strong>Pietroburgo</strong> lo è ancora nell’epoca dei traffici aerei.<br />
Il suo aeroporto internazionale nel sobborgo di Pulkovo,<br />
pur necessitando di ampliamenti per portarsi<br />
al livello delle maggiori aerostazioni, è ben collegato<br />
con molte capitali europee e fa da centro di smistamento<br />
per proseguire verso numerose città del<strong>la</strong><br />
<strong>Russia</strong> più interna.<br />
Dall’Italia sono collegate Venezia, Verona, Rimini,<br />
Bergamo, Catania e Napoli, oltre naturalmente a<br />
Roma e Malpensa.<br />
Ancora oggi <strong>San</strong> <strong>Pietroburgo</strong> è un porto importante<br />
e trafficato, quando non è bloccato dai <strong>la</strong>stroni di<br />
ghiaccio del mar Baltico: oltre al porto fluviale <strong>sul</strong><strong>la</strong><br />
foce del<strong>la</strong> Neva, infatti, ne ha anche uno marittimo
La Chiesa del<strong>la</strong> Resurrezione di Cristo (nota anche come<br />
del Salvatore o del <strong>San</strong>gue Versato), completata nel 1907<br />
<strong>sul</strong> luogo dove venne ucciso in un attentato lo Zar Alessandro<br />
II, ospita oggi il Museo del Mosaico, con circa<br />
7.000 m² di mosaici di artisti russi come Vasnetsov, Nesterov,<br />
Ryabushkin, Belyaev e Khar<strong>la</strong>mov<br />
<strong>sul</strong>l’iso<strong>la</strong> di Kronstadt, che sorge dal Golfo di<br />
Fin<strong>la</strong>ndia proprio di fronte a lei.<br />
Fortificata per difendere <strong>la</strong> città dal <strong>la</strong>to del <strong>mare</strong>,<br />
l’iso<strong>la</strong> ha una base navale e un porto commerciale<br />
con un intenso traffico: <strong>la</strong> città è uno<br />
dei più fascinosi scali delle crociere <strong>sul</strong> Baltico,<br />
anche se <strong>la</strong> singo<strong>la</strong> giornata di escursione del<strong>la</strong><br />
quale dispongono i crocieristi è di gran lunga<br />
troppo breve per coglierne almeno gli aspetti<br />
essenziali, dal momento che basta appena per<br />
<strong>la</strong> visita dell’Ermitage.<br />
Dal<strong>la</strong> Neva, inoltre, parte un itinerario di navigazione<br />
lungo i fiumi interni del<strong>la</strong> <strong>Russia</strong> che<br />
porta fino a Mosca: <strong>la</strong> capitale è collegata anche<br />
da numerosi voli e da una linea ferroviaria<br />
che parte dal<strong>la</strong> colossale stazione di Mosca posta<br />
<strong>sul</strong><strong>la</strong> prospettiva Nievskij.<br />
Va segna<strong>la</strong>to come curiosità il fatto che non vi<br />
sia una so<strong>la</strong> banchina <strong>sul</strong> <strong>mare</strong>: i pa<strong>la</strong>zzi più<br />
importanti e le prospettive più scenografiche<br />
sono tutti rivolti verso l’interno. L’iso<strong>la</strong> Vasilievskj,<br />
ad esempio, nel<strong>la</strong> sua parte occidentale<br />
è attrezzata a cantieri, aree verdi e terminal passeggeri,<br />
mentre nel<strong>la</strong> parte orientale rivolta al<br />
Una suggestiva immagine notturna del Museo dell’Ermitage, il complesso architettonico progettato dall’architetto italiano Bartolomeo<br />
Rastrelli, ha fatto parte per oltre due secoli del Pa<strong>la</strong>zzo d’Inverno, importante residenza zarista. Oggi ospita <strong>la</strong> più grande collezione<br />
di quadri al mondo<br />
novembre-dicembre 2012 19
Uno splendido e delicatissimo padiglione nel parco dedicato all’imperatrice russa Caterina <strong>la</strong> Grande a Tsarskoye Selo, l’ex residenza<br />
del<strong>la</strong> famiglia imperiale posta 25 chilometri a sud di <strong>San</strong> <strong>Pietroburgo</strong><br />
pa<strong>la</strong>zzo dell’Ermitage mostra i suoi edifici più nobili,<br />
i musei e le passeggiate lungo fiume.<br />
I grandi ponti sono una delle caratteristiche del<br />
centro, con <strong>la</strong> partico<strong>la</strong>rità che i ponti <strong>sul</strong><strong>la</strong> Neva<br />
20<br />
novembre-dicembre 2012<br />
sono tutti apribili per permettere il transito delle<br />
grandi navi. L’apertura avviene nelle primissime<br />
ore del mattino, quando il traffico è più scarso, tra<br />
mezzanotte e le cinque, con orari e durate rigidamente<br />
programmate e note in anticipo<br />
a tutti gli automobilisti di <strong>San</strong><br />
<strong>Pietroburgo</strong>, che da questo punto di<br />
vista prediligono l’inverno, quando<br />
a causa dei ghiacci <strong>la</strong> navigazione è<br />
sospesa.<br />
L’economia del<strong>la</strong> città ruota ancora<br />
intorno al porto e ai traffici che ne<br />
fanno una vera e propria porta aperta<br />
all’Occidente, come nel sogno di<br />
Pietro il Grande finalmente avverato.<br />
Lo stupefacente scorcio di una parete del<strong>la</strong><br />
celebre Camera d’Ambra, quel<strong>la</strong> oggi esposta<br />
è una perfetta copia dell’originale trafugato<br />
dalle truppe tedesche, realizzata con decine<br />
di migliaia di “tessere” del<strong>la</strong> preziosa resina<br />
fossile proveniente dal Baltico
Spostamenti<br />
La prospettiva Nievskj con i suoi cinque<br />
chilometri in linea retta, costituisce l’asse<br />
centrale del<strong>la</strong> città e <strong>la</strong> principale via dello<br />
shopping, dove negozi, alberghi, ristoranti,<br />
pasticcerie e cambiavalute si susseguono<br />
senza posa. Per spostarsi in città è utile<br />
servirsi dei mezzi pubblici, anche perché i<br />
taxi sono pochi e costringono a lunghe attese,<br />
mentre le destinazioni fuori città sono<br />
servite anche dal treno e da economici<br />
taxi collettivi.<br />
La rete di autobus è capil<strong>la</strong>re, un po’ antiquata,<br />
ma abbastanza frequente anche nei<br />
giorni festivi: è necessaria però una certa<br />
pratica per usar<strong>la</strong>, perché a <strong>San</strong> <strong>Pietroburgo</strong><br />
non sono in molti a par<strong>la</strong>re lingue straniere,<br />
per cui è necessario almeno saper<br />
leggere i caratteri cirillici.<br />
Le cinque linee del<strong>la</strong> metropolitana, profondissime<br />
in modo di passare sotto <strong>la</strong> Neva<br />
e i canali, sono una delle attrazioni turistiche<br />
del<strong>la</strong> città. Così come a Mosca, alcune stazioni<br />
sono impreziosite da opere d’arte, colonne e mosaici:<br />
purtroppo però le fermate sono piuttosto distanti<br />
le une dalle altre, non tutte le zone sono ben<br />
servite ed è necessario spesso camminare un bel po’<br />
nelle corrispondenze di linee diverse.<br />
In compenso, gli spostamenti in metropolitana sono<br />
veloci ed economici, e in ogni momento e ad<br />
ogni ora nel centro di <strong>San</strong> <strong>Pietroburgo</strong> ci si sente<br />
perfettamente sicuri. Per usufruire di tutti i mezzi<br />
pubblici è disponibile su diverse durate <strong>la</strong> guest card<br />
STB, che dà anche accesso ad alcuni musei.<br />
Questo mosaico all’interno del<strong>la</strong> stazione del<strong>la</strong> metropolitana “Ammiragliato” rappresenta<br />
Pietro il Grande che passa in rivista <strong>la</strong> flotta. La barca <strong>sul</strong><strong>la</strong> quale lo Zar imparò a<br />
navigare, un tempo conservata nel<strong>la</strong> Dom Botika Petra I (casa del<strong>la</strong> barca di Pietro I) a<br />
fianco del<strong>la</strong> PetroPavlovskij Sobor, <strong>la</strong> cattedrale di Pietro e Paolo, è oggi stata trasferita nel<br />
Museo del<strong>la</strong> Marina<br />
Un pa<strong>la</strong>zzo neoc<strong>la</strong>ssico si specchia nelle cristalline acque del fiume Mojka<br />
che assieme al<strong>la</strong> Neva, al Fontanka, al canale Griboedov e ad altri canali minori<br />
bagna le oltre 400 isole <strong>sul</strong>le quali è edificata <strong>San</strong> <strong>Pietroburgo</strong> che, per<br />
questo motivo, è nota come “<strong>la</strong> Venezia del Nord”<br />
Alloggiare<br />
Per alloggiare a <strong>San</strong> <strong>Pietroburgo</strong> non c’è che l’imbarazzo<br />
del<strong>la</strong> scelta. L’albergo di maggiore tradizione<br />
vicino al<strong>la</strong> cattedrale di Kazan è il Grand<br />
Hotel Europe, <strong>la</strong> cui storia comincia nel 1824; <strong>la</strong><br />
facciata originaria fu del già citato architetto italiano<br />
Rossi, cui si deve gran parte dell’impianto urbanistico<br />
neoc<strong>la</strong>ssico del<strong>la</strong> città. Nel 1875 fu completamente<br />
rifatto, diventando il primo albergo<br />
russo con luce elettrica e ascensori, per essere poi<br />
negli anni del<strong>la</strong> Belle Epoque e fino al<strong>la</strong> Rivoluzione<br />
Russa tutto un fiorire di decorazioni e interni<br />
Jugendstil. Nel 1991, con <strong>la</strong> prima<br />
joint venture tra imprenditori<br />
russi e svedesi del settore, fu<br />
il primo albergo del<strong>la</strong> città a riportarsi<br />
al livello degli standard<br />
internazionali del lusso.<br />
Un altro indirizzo storico, di<br />
fronte al<strong>la</strong> chiesa di <strong>San</strong>t’Isacco,<br />
è il Grand Hotel Astoria che<br />
quest’anno festeggia un secolo<br />
di vita. Si trova in un imponente<br />
pa<strong>la</strong>zzo d’angolo di 7 piani,<br />
contiguo all’Hotel d’Angleterre<br />
a quattro stelle, mentre un nuo-<br />
vo indirizzo a quattro stelle<br />
inaugurato da poco è il Domina<br />
Prestige, in posizione centrale<br />
<strong>sul</strong> canale Moika. ■<br />
novembre-dicembre 2012 21