REVISTA CONNESSIONE EDIÇÃO DE JULHO N° 20 ANO 2022
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OPALE DI FUOCO
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L’opale è un minerale colloidale amorfo, costituito da
silice idrata (SiO2·nH2O), semiamorfo o microcristallino,
ovvero privo di struttura reticolare, infatti non
si presenta in cristalli, ma in vene, noduli e croste di
vari colori, spesso con iridescenze. Il colore è variabile
dal trasparente al bianco latte, con un’infinità di differenti
intermedi (verde, rosso, giallo, marrone, nero).
Il contenuto in acqua può arrivare fino al 20%. La formazione
dell’opale avviene mediante lento deposito
geologico di un gel colloidale di silice a bassa temperatura.
Esso comprende molte varietà fra cui l’opale
comune, l’opale nobile, l’opale nero, l’opale d’acqua,
l’opale di fuoco, l’opale xiloide e la ialite.
La parola “opale” ha radice comune nel sanscrito ùpala,
nel greco ὀπάλλιος opallios e nel latino opălus (con
significato di “pietra preziosa”.
Il 97% della produzione mondiale di opali è in Australia,
paese che ne ha fatto la pietra nazionale, segnatamente
nella zona di Lightning Ridge, dove si estrae
l’opale nero. Giacimenti importanti sono situati anche
in Messico e in Etiopia.
Esempio di opalescenza.
L’opalescenza, il gioco di colori e di luce presentato dai
campioni di opale, è dovuta ad effetti di interferenza
ed alla diffrazione della luce causata a sua volta dalla
regolare disposizione delle sferette di silice, le quali si
dispongono in una forma impaccata, regolare e tridimensionale;
è simile quindi alla disposizione dei cristalli.
Il riscaldamento di campioni di opale può causarne
la disidratazione e, pertanto, la perdita dell’effetto di
opalescenza. Una parziale reidratazione è ottenibile
con prolungata immersione dei campioni danneggiati
in acqua.
Opale di fuoco : la varietà di colore rosso vivo o arancione
o rosso arancio viene così detta per il colore
sgargiante, da trasparente a semitrasparente.
Solitamente questa varietà manca di iridescenza e,
nelle varietà più pregiate, è carente anche la lattescenza,
mentre i campioni meno pregiati sono più torbidi.
Il colore rosso arancio vivo è dovuto all’ossido ferroso.
Il taglio viene effettuato a faccette o, se opalescente, a
cabochon. Proviene soprattutto dal Messico (Hidalgo,
Queretaro) e dal Brasile (Rio Grande do Sul). Gli europei
lo scoprirono nei primi decenni dell’Ottocento
grazie ai viaggi dello studioso tedesco Alexander von
Humboldt. Esiste anche la varietà di opale andino, o
peruviano.
Vengono definiti “opali di fuoco” anche le varietà che
presentano giochi di colori. Gli opali di fuoco messicani
hanno una matrice o potch di colore variabile tra
il marrone ed il bianco, con opali arancioni e si trovano
negli strati rocciosi di aree montuose con vulcani
estinti.
Tali opali possono comprendere nel taglio e nella lucidatura
il materiale ospitante o potch.