comunicare - Università Cattolica del Sacro Cuore
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COMUNICARE<br />
BIMESTRALE D’INFORMAZIONE INTERNA. SEDE DI ROMA DELL’UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE<br />
ANNO 16. NUOVA SERIE – N. 11-12 – SETTEMBRE-DICEMBRE 2005<br />
Sua Santità Benedetto XVI<br />
nella sede di Roma per il<br />
nuovo Anno Accademico<br />
Sped. in abb. post. 45% art. 2 comma 20/B L. 662/96 Filiale di Roma
<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong> <strong>del</strong> <strong>Sacro</strong> <strong>Cuore</strong><br />
Facoltà di Medicina e Chirurgia - Roma<br />
Policlinico Universitario “Agostino Gemelli”<br />
INTENTI E VALORI GUIDA PER LA QUALITÀ<br />
NEL RICONOSCERE L’ATTUALITÀ DEL DISEGNO DEL FONDATORE PADRE AGO-<br />
STINO GEMELLI, SI RINNOVA IL PRIMARIO E COERENTE IMPEGNO DI TUTTE LE COM-<br />
PONENTI UMANE E PROFESSIONALI AD OPERARE AL FINE DI:<br />
PRENDERSI CURA DELLA PERSONA MALATA, NEL RISPETTO INTEGRALE DELLA SUA<br />
DIGNITÀ, DEI SUOI BISOGNI, DELLA SUA SOFFERENZA E DELLA SUA SPERANZA.<br />
OFFRIRE SERVIZI E PRESTAZIONI CHE SIANO ECCELLENTI IN TERMINI DI EFFICA-<br />
CIA, APPROPRIATEZZA, EQUITÀ, SICUREZZA, TEMPESTIVITÀ, EFFICIENZA ED AC-<br />
CESSIBILITÀ.<br />
PROMUOVERE INNOVAZIONI E GARANTIRE LA TRASPARENZA DEI COMPORTAMEN-<br />
TI PROFESSIONALI, NELLA CONDIVISIONE DEGLI OBIETTIVI GENERALI E SPECI-<br />
FICI, SUPERANDO LA VISIONE SETTORIALE E CATEGORIALE NELL’INTENTO DI MI-<br />
GLIORARE CONTINUAMENTE L’ORGANIZZAZIONE.<br />
STIMOLARE L’APPRENDIMENTO CONTINUO E LA FORMAZIONE DEL SAPERE PRO-<br />
FESSIONALE, SCIENTIFICO E TECNICO.<br />
ASSICURARE LA DIFFUSIONE CAPILLARE DELLE INFORMAZIONI, LA CONOSCENZA<br />
DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI ED OPERATIVI DEI RISULTATI RAGGIUNTI E DELLE<br />
ESPERIENZE MATURATE.<br />
FAVORIRE LA COLLABORAZIONE ED IL COINVOLGIMENTO, LA MULTIDISCIPLINA-<br />
RIETÀ, IL LAVORO DI GRUPPO, LA RESPONSABILITÀ CONDIVISA.<br />
RICONOSCERE E VALORIZZARE L'IMPEGNO DI TUTTI I PROTAGONISTI.<br />
TRADURRE GLI INTENTI ED I VALORI IN AZIONI CONCRETE, COSTANTI E COEREN-<br />
TI ATTRAVERSO GLI IMPEGNI PRIMARI DELLA DIREZIONE E LA PARTECIPAZIONE<br />
ATTIVA DI TUTTE LE FIGURE PROFESSIONALI.<br />
Questo documento è il risultato di sei gruppi di lavoro - 150 persone - rappresentativi di tutte le figure<br />
professionali <strong>del</strong>la sede di Roma. I sei gruppi hanno lavorato distintamente e hanno prodotto questa sintesi,<br />
che costituisce la premessa di riferimento per l’avvio di un Sistema Qualità realizzato nel Policlinico Gemelli.<br />
Il testo è una proposta che va letta in chiave dinamica, suscettibile di integrazioni<br />
e aggiornamenti attraverso il contributo di tutti coloro che lavorano all’interno <strong>del</strong>l’Istituzione.<br />
Dei suggerimenti pervenuti si terrà conto per una nuova stesura.
Editoriale<br />
La Sanità italiana, come quella dei paesi più avanzati, dovendo garantire l’equilibrio<br />
economico è oggi di fronte ad un “dilemma”: da una parte l’innalzamento <strong>del</strong>la<br />
qualità <strong>del</strong>le prestazioni da offrire al paziente, legata anche all’introduzione <strong>del</strong>l’innovazione<br />
(tecnologica, farmaceutica, chirurgica, ecc.) ed agli ingenti investimenti<br />
finanziari che hanno lo scopo prevalente di contribuire al necessario contenimento<br />
dei costi; dall’altra l’oculata e rigorosa distribuzione <strong>del</strong>le risorse, conseguenza inevitabile di un sistema<br />
di remunerazione che è rimasto sostanzialmente inalterato negli ultimi anni.<br />
Tutte le regioni, compresa quindi la Regione Lazio, si sono trovate a gestire questa situazione dando direttive<br />
ed indicazioni nell’ottica <strong>del</strong> perseguimento <strong>del</strong>l’appropriatezza <strong>del</strong>le prestazioni sanitarie e <strong>del</strong> rispetto<br />
<strong>del</strong>l’efficienza economica dei vari sistemi sanitari regionali.<br />
Tali direttive e indicazioni non possono però prescindere da alcuni fenomeni, come il continuo aumento <strong>del</strong>la<br />
domanda di assistenza (nella Regione Lazio ad esempio tra il 1997 e il 2003 è aumentata <strong>del</strong>l’11%), che<br />
rende difficile contrarre l’offerta, la maggiore consapevolezza dei pazienti, che richiedono prestazioni sempre<br />
più all’avanguardia ed in grado di soddisfare le nuove e diversificate esigenze di cura e l’invecchiamento<br />
<strong>del</strong>la popolazione, che inducendo specifici bisogni, genererà l’aumento <strong>del</strong> numero dei ricoveri ordinari<br />
e <strong>del</strong>la relativa degenza media.<br />
Inoltre, un punto cruciale è legato all’applicazione omogenea, per tutti gli erogatori, di budget prefissati che<br />
non tengono in debito conto le peculiarità strutturali e funzionali di strutture di grandi dimensioni, come ad<br />
esempio il Policlinico Gemelli, sia per quanto riguarda la complessità e la qualità dei servizi offerti, che i relativi<br />
costi di gestione.<br />
Va sottolineato, peraltro, come il nostro Policlinico, sin dall’entrata in vigore <strong>del</strong> sistema di finanziamento per<br />
DRG, ha sempre messo in atto tutte quelle azioni volte al perseguimento <strong>del</strong>l’efficacia clinica e <strong>del</strong>l’efficienza<br />
economica, riuscendo a coprire i costi di produzione solo ed esclusivamente attraverso la fatturazione <strong>del</strong>l’attività<br />
svolta, non generando mai costi aggiuntivi per il Sistema Sanitario Regionale. Tutto ciò avuto sempre<br />
riguardo alla centralità <strong>del</strong> paziente, all’innovazione e alla continua ricerca <strong>del</strong>l’eccellenza <strong>del</strong>la cura.<br />
La sfida in atto nel settore sanitario affrontata in questi anni dalle grandi strutture ospedaliere, e quindi<br />
anche dal nostro Ente, si scontra oggi con una crescente difficoltà di controllare e gestire una serie di fattori,<br />
in particolare i costi legati al personale, all’evoluzione farmaceutica e tecnologica <strong>del</strong> mercato ed ai<br />
dispositivi sanitari e diagnostici introdotti per legge. Si tratta di eventi esterni ma non estranei che vanno<br />
comunque calati nelle varie realtà e che possono rappresentare vincoli da affrontare e da sciogliere più o<br />
meno agevolmente.<br />
Le azioni volte ad una razionalizzazione <strong>del</strong>l’attività <strong>del</strong>le strutture sanitarie più articolate e complesse<br />
non possono non tener conto anche di una serie di integrazioni ad hoc che rispettino le varie specificità,<br />
fra le quali non è possibile ignorare quelle costituite dal Policlinico Gemelli ove si integrano didattica,<br />
ricerca e cura.<br />
Sarà necessario, quindi, trovare soluzioni specifiche che riconoscano la realtà complessa di strutture come la<br />
nostra e che permettano il raggiungimento <strong>del</strong> pareggio di bilancio senza compromettere la qualità <strong>del</strong>le prestazioni<br />
erogate, riconoscendo anche quel valore aggiunto che il Policlinico Gemelli ha sempre saputo dare<br />
ai suoi pazienti.<br />
COMUNICARE<br />
1<br />
Antonio Cicchetti
COMUNICARE<br />
BIMESTRALE D’INFORMAZIONE INTERNA. SEDE DI ROMA DELL’UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE.<br />
ANNO 16. NUOVA SERIE – N. 11-12 – SETTEMBRE-DICEMBRE 2005<br />
Comunicare – Anno XVI.<br />
Nuova serie – Numero 11-12<br />
Periodico di informazione interna<br />
<strong>del</strong>la sede di Roma <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong><br />
<strong>Cattolica</strong> <strong>del</strong> <strong>Sacro</strong> <strong>Cuore</strong><br />
Bimestrale<br />
Settembre – Dicembre 2005<br />
(numero doppio)<br />
DIRETTORE:<br />
Antonio Cicchetti<br />
RESPONSABILE:<br />
Domenico Tavani<br />
REDAZIONE<br />
Marilina Pogutz Scrascia<br />
(redattore capo)<br />
Maria Cristina Buschi<br />
Francesco Gemelli<br />
(referente per gli eventi istituzionali)<br />
SEGRETERIA<br />
Michelina Misantoni<br />
UFFICI DI REDAZIONE<br />
Largo Francesco Vito, 1<br />
00168 Roma<br />
Tel. 0630154013-0630154881<br />
e-mail: <strong>comunicare</strong>@rm.unicatt.it<br />
www.rm.unicatt.it/Comunicare<br />
PROGETTO GRAFICO<br />
Oliviero Ciriaci<br />
STAMPA<br />
I.G.E.R. srl<br />
Via Carlo Tommaso Odescalchi, 67 a -<br />
00147 Roma<br />
HANNO COLLABORATO AI TESTI<br />
Elena Arnò, Romano Berluti,<br />
Fabio Cesari, Anna Chiovenda,<br />
Francesco Consalvi,<br />
Vincenzo Di Scala,<br />
Donatella Esposito, Francesca Fusco,<br />
Patrizia Guerra,<br />
Giorgio Meneschincheri,<br />
Mariarosaria Ripa, Simonetta<br />
Salomone, Tiziana Salvatore,<br />
Anna Laura Scanu<br />
FOTO<br />
Servizio Fotoriproduzioni<br />
e Stampa U.C.S.C.<br />
Chiuso in redazione<br />
il 15 dicembre 2005<br />
Autorizz. <strong>del</strong> Trib. di Roma n.390<br />
<strong>del</strong> 15/6/1990<br />
COMITATO DI COORDINAMENTO<br />
Mons. Gianni Ambrosio,<br />
Antonio Cicchetti, Andrea Cambieri,<br />
Nicola Cerbino, Paolo Garavaglia,<br />
Giampietro Massacci,<br />
Domenico Tavani<br />
In copertina: il cordiale saluto <strong>del</strong><br />
Papa alle suore di Maria Bambina.<br />
Sommario<br />
Editoriale.......................................................................................................1<br />
Il Santo Padre ha inaugurato l’85° Anno Accademico ..................3<br />
Prove tecniche di maxi emergenza.....................................................11<br />
Con i laboratori, Piastra al completo.................................................16<br />
Nasce l’Unità Operativa di Ateneo .....................................................20<br />
Al Gemelli un’isola di energia .............................................................22<br />
Obiettivo comfort .....................................................................................27<br />
Fertilità oggi e domani ...........................................................................30<br />
Uniti contro le infezioni ospedaliere .................................................32<br />
Una palestra per gli occhi .....................................................................34<br />
Sereni in famiglia e sicuri al lavoro ...................................................37<br />
Quando si studia…con profitto ...........................................................39<br />
Misurarsi in Europa.................................................................................41<br />
Un gesto d’amore per i bambini di Chernobyl...............................43<br />
Informazioni ..............................................................................................45<br />
Dal corpo docente....................................................................................45<br />
Dal centro pastorale ................................................................................46<br />
Formazione.................................................................................................48<br />
Scienza e cultura ......................................................................................52<br />
Notiziario ....................................................................................................54<br />
Un’avventura entusiasmante.................................................................56
UN GRANDEEVENTOPERLA<br />
COMUNITÀ UNIVERSITARIA<br />
Il 25 novembre 2005, il Papa è tornato all’<strong>Università</strong><br />
<strong>Cattolica</strong> <strong>del</strong> <strong>Sacro</strong> <strong>Cuore</strong> per<br />
presiedere all’inaugurazione <strong>del</strong>l’Anno Accademico.<br />
La prima visita, seppur informale,<br />
appena eletto alla soglia di Pietro, fu il 5<br />
agosto scorso per il fratello Georg ricoverato<br />
presso il Policlinico “A. Gemelli”. In<br />
realtà, il legame con l’<strong>Università</strong> dei Cattolici<br />
Italiani risale al 30 novembre 1988<br />
quando, l’allora Cardinale Joseph Ratzinger,<br />
Prefetto <strong>del</strong>la Congregazione per la<br />
Dottrina <strong>del</strong>la Fede ebbe modo di tenere<br />
una relazione dal titolo “Controversia sulla<br />
Morale”; in quella occasione inaugurò<br />
anche il reparto di Neurochirurgia Pediatrica<br />
<strong>del</strong> Policlinico “A. Gemelli”.<br />
Ancora, Papa Benedetto XVI, l’8 febbraio<br />
<strong>del</strong> 1992 si recò presso la Sede di Milano<br />
per la presentazione <strong>del</strong> volume “Svolta<br />
per l’Europa”.<br />
Da Cardinale tenne le sue relazioni sempre<br />
centrate sui valori etici; questa volta,<br />
da Papa, si è rivolto al personale docente,<br />
amministrativo, tecnico ed agli studenti,<br />
parlando di Scienza e Fede.<br />
Il 25 novembre 2005 è una data che resterà<br />
impressa nella memoria <strong>del</strong>le comunità<br />
<strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong> che ha<br />
saputo stringersi attorno al Papa, non solo<br />
per acclamarlo, ma anche per dimo-<br />
25 NOVEMBRE 2005<br />
Il Santo Padre<br />
ha inaugurato l’85°<br />
Anno Accademico<br />
Oltre 1500 persone tra studenti, docenti<br />
e personale, provenienti dalle 5<br />
sedi <strong>del</strong>la <strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong> hanno<br />
partecipato alla Cerimonia. Il discorso<br />
inaugurale <strong>del</strong> Magnifico Rettore, prof.<br />
Lorenzo Ornaghi, il saluto <strong>del</strong> Presidente<br />
<strong>del</strong>l’Istituto G.Toniolo di Studi Superiori,<br />
Cardinale Dionigi Tettamanzi, il<br />
discorso di Sua Santità Benedetto XVI<br />
Francesco Gemelli<br />
Il Santo Padre benedice le centinaia di persone giunte da tutte le sedi <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong><br />
<strong>Cattolica</strong> per acclamarlo. Alla sua destra il Magnifico Rettore prof. Lorenzo Ornaghi,<br />
alla sua sinistra Sua Em.za il Cardinale Dionigi Tettamanzi e il Direttore<br />
Amministrativo dott. Antonio Cicchetti.<br />
strare la propria fe<strong>del</strong>tà al Vangelo e al<br />
Magistero <strong>del</strong>la Chiesa.<br />
La giornata dedicata all’inaugurazione <strong>del</strong>l’Anno<br />
Accademico è iniziata con la Concelebrazione<br />
Eucaristica presieduta dal<br />
Cardinale Camillo Ruini, Presidente <strong>del</strong>la<br />
Conferenza Episcopale Italiana, alla<br />
quale hanno partecipato tutti gli Assistenti<br />
COMUNICARE<br />
3<br />
spirituali <strong>del</strong>l’Ateneo, Sua Em.za il Cardinale<br />
Dionigi Tettamanzi, Arcivescovo di Milano<br />
e Presidente <strong>del</strong>l’Istituto Toniolo di<br />
Studi Superiori, Sua Em.za il Cardinale<br />
Sergio Sebastiani, Presidente <strong>del</strong>la Prefettura<br />
degli Affari Economici <strong>del</strong>la Santa<br />
Sede, Sua Ecc.za Mons. Luigi Moretti,<br />
Vice Gerente <strong>del</strong>la Diocesi di Roma, Sua
COMUNICARE<br />
4<br />
Le autorità accademiche e<br />
amministrative <strong>del</strong>l’Univesità <strong>Cattolica</strong><br />
in chiesa centrale per la<br />
Concelebrazione Eucaristica.<br />
Sotto: il saluto di Mons. Gianni<br />
Ambrosio. Da sinistra Sua Em.za<br />
il Cardinale Dionigi Tettamanzi,<br />
Sua Em.za il Cardinale Camillo Ruini<br />
e Mons. Leonardo Sapienza.<br />
Ecc.za Mons. Armando Dini, Arcivescovo<br />
di Campobasso – Bojano, Sua Ecc.za<br />
Mons. Elio Sgreccia, Presidente <strong>del</strong>la Pontificia<br />
Accademia per la Vita e l’Assistente<br />
Spirituale Generale <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong>,<br />
Mons. Gianni Ambrosio. Quest’ultimo,<br />
alla presenza di numerose autorità<br />
civili, religiose, accademiche ed amministrative,<br />
ha dato inizio alla Santa Messa sottolineando<br />
l’importanza <strong>del</strong>l’ascolto <strong>del</strong>la<br />
parola <strong>del</strong> Signore.<br />
“Un ulteriore motivo di rendimento di<br />
grazie al Signore, che è via, verità e vita -<br />
ha detto Mons. Ambrosio - è il sentimento<br />
di gioia e di gratitudine per la presenza<br />
in mezzo a noi <strong>del</strong> Santo Padre, Benedetto<br />
XVI. È un giorno davvero importante<br />
per noi e per la nostra <strong>Università</strong>. La<br />
presenza e la parola <strong>del</strong> Papa accrescano<br />
in tutti noi la consapevolezza di far parte,<br />
come <strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong>, <strong>del</strong>la Chiesa e<br />
<strong>del</strong>la sua missione evangelizzatrice <strong>del</strong>la<br />
cultura e <strong>del</strong>la società. Questa accresciuta<br />
consapevolezza possa rendere più cattolica<br />
la nostra <strong>Università</strong>, e cioè più universale<br />
e più legata alla cattedra di Pietro,<br />
al Santo Padre, più unita alla Chiesa che<br />
è in Italia”. Un saluto lo ha rivolto anche<br />
ai Sacerdoti che prestano servizio all’<strong>Università</strong><br />
<strong>Cattolica</strong>, al personale amministrativo<br />
ed a tutti gli studenti.<br />
Sua Em.za il Cardinale Ruini, nella sua<br />
omelia, ha manifestato tutta la propria<br />
gioia condivisa dalla numerosa presenza<br />
in Chiesa. “Tutti - ha esordito il Cardinale<br />
Ruini - siamo onorati in questa giornata<br />
<strong>del</strong>la presenza <strong>del</strong> Papa a cui esprimiamo<br />
la nostra gratitudine per questa attenzione<br />
particolarissima che ha voluto avere<br />
per l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong> e per il Policlinico<br />
“A. Gemelli”. Vorrei poi esprimere<br />
particolare gioia per la presenza tra noi <strong>del</strong>l’Arcivescovo<br />
di Milano, Cardinale Dionigi<br />
Tettamanzi e con lui di tanti altri docenti<br />
che insegnano in altre Facoltà ma che<br />
appartengono alla stessa Alma Mater, l’<strong>Università</strong><br />
<strong>Cattolica</strong> <strong>del</strong> <strong>Sacro</strong> <strong>Cuore</strong>”.
Il Presidente <strong>del</strong>la CEI ha proseguito dicendo<br />
che “Cristo è stato medico <strong>del</strong>le anime<br />
e dei corpi, che ha inteso la sua missione<br />
anche come guarigione di tantissimi<br />
ammalati e che è stato uno dei segni prediletti<br />
<strong>del</strong>la venuta <strong>del</strong> Suo regno. E questa<br />
missione di Cristo, che è anche quella<br />
<strong>del</strong>la comunità cristiana che tutti noi siamo<br />
chiamati ad adempiere, è una missione<br />
che si esplica nella pastorale di tutta la<br />
Chiesa e ogni Parrocchia deve avere particolare<br />
cura dei suoi ammalati. Anche i cappellani<br />
ospedalieri, tante religiose, diaconi<br />
e laici cristiani, partecipano in modo specifico<br />
alla pastorale <strong>del</strong>la salute <strong>del</strong>la Chiesa;<br />
dobbiamo inoltre sempre tenere presente<br />
che ogni operatore sanitario o amministrativo,<br />
che lavora nel campo <strong>del</strong>la sanità,<br />
se credente in Cristo, è chiamato a svolgere<br />
questa specifica missione <strong>del</strong>la Chiesa<br />
che è continuazione <strong>del</strong>l’opera di Cristo.<br />
In questo contesto, dove hanno un ruolo<br />
particolare gli organismi e le istituzioni<br />
cattoliche, un ruolo specialissimo compete<br />
alla Facoltà di Medicina e Chirurgia <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong><br />
<strong>Cattolica</strong> <strong>del</strong> <strong>Sacro</strong> <strong>Cuore</strong> e naturalmente<br />
al Policlinico “A. Gemelli”.<br />
Offriamo questa Eucaristia all’apertura<br />
<strong>del</strong>l’Anno Accademico, ha concluso il Cardinale<br />
Ruini, con gioia, quella gioia che<br />
viene dalla fede, quella gioia che viene<br />
dall’unione con il Signore e quindi anche<br />
dalla comunione tra noi, con gratitudine<br />
a Dio, e permettetemi però di dire un grazie<br />
a tutti voi, a tutti coloro che lavorano<br />
alla <strong>Cattolica</strong> e al Policlinico “A. Gemelli”,<br />
e con fiducia, con la umile fiducia,<br />
cioè, di poter adempiere alla missione con<br />
il Signore, la missione che il Signore stesso<br />
ci ha affidato”.<br />
La cerimonia è proseguita in Auditorium;<br />
mentre le personalità invitate prendevano<br />
posto in Aula Magna, il Rettore, prof.<br />
Lorenzo Ornaghi, il Cardinale Dionigi Tettamanzi<br />
ed il Direttore Amministrativo e<br />
<strong>del</strong> Policlinico “A. Gemelli”, dott. Antonio<br />
Cicchetti accoglievano Sua Santità Benedetto<br />
XVI nel parco <strong>del</strong>la Facoltà di Medicina<br />
che, per l’occasione, offriva uno<br />
scenario inconsueto e festoso. I cori <strong>del</strong>le<br />
1400 persone provenienti anche dalle<br />
altre sedi, in attesa di salutare il Papa, ci<br />
hanno fatto respirare aria di festa, una di<br />
quelle giornate sicuramente da non dimenticare.<br />
COMUNICARE<br />
5<br />
Sopra da sinistra: Mons. Leonardo<br />
Sapienza, il Cardinale Dionigi<br />
Tettamanzi, il Cardinale Camillo<br />
Ruini, il prof. Lorenzo Ornaghi<br />
e il dott. Antonio Cicchetti attendono<br />
l’arrivo <strong>del</strong> Santo Padre.<br />
Sotto: un gruppo di scolari venuti<br />
in <strong>Cattolica</strong> per festeggiare il Papa.<br />
Il Papa ha fatto il suo ingresso in Auditorium,<br />
applaudito dalle personalità, dal Senato<br />
Accademico, da un folto numero di<br />
professori di prima fascia, per l’occasione<br />
in toga ed ermellino, dai membri <strong>del</strong> Consiglio<br />
di Amministrazione, da quelli <strong>del</strong><br />
Comitato Permanente <strong>del</strong>l’Istituto Toniolo<br />
e da rappresentanze di tutte le altre<br />
componenti <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong>.
COMUNICARE<br />
6<br />
Dall’alto in basso: il saluto <strong>del</strong><br />
Magnifico Rettore prof. Lorenzo<br />
Ornaghi e quello <strong>del</strong> Cardinale<br />
Dionigi Tettamanzi.<br />
La risposta <strong>del</strong> Santo Padre.<br />
IL SALUTO AL SANTO PADRE<br />
NEL DISCORSO INAUGURALE<br />
DEL MAGNIFICO RETTORE,<br />
PROF. LORENZO ORNAGHI<br />
“Beatissimo Padre, l’intera comunità <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong><br />
<strong>Cattolica</strong> <strong>del</strong> <strong>Sacro</strong> <strong>Cuore</strong> – con<br />
i suoi docenti, gli studenti, tutto il personale<br />
tecnico-amministrativo e infermieristico<br />
– Le porge, per il mio tramite, i sentimenti<br />
di gioia, di commozione e di profonda<br />
gratitudine per la Sua presenza alla<br />
solenne cerimonia d’inaugurazione <strong>del</strong><br />
nuovo Anno Accademico”.<br />
“In noi qui raccolti attorno al Vescovo di<br />
Roma – prosegue il Rettore - viva è la<br />
consapevolezza <strong>del</strong>l’onore e <strong>del</strong>la grazia di<br />
questo dono speciale. E tanto più intensa<br />
è la nostra felicità, Padre Santo, quanto più<br />
la Sua odierna partecipazione è segno visibile<br />
<strong>del</strong>la continuità di una tradizione<br />
all’Ateneo particolarmente cara: da Benedetto<br />
XV fino a Giovanni Paolo II, che<br />
seppe trasformare in cattedra di sofferente<br />
umanità e di beata speranza quella finestra<br />
al decimo piano <strong>del</strong> Policlinico “A.<br />
Gemelli”, i Suoi predecessori hanno accompagnato<br />
e seguito, con paterna e, oso<br />
dire, affettuosa sollecitudine i primi e non<br />
facili passi <strong>del</strong>la nostra <strong>Università</strong>, il suo<br />
costante sviluppo, la sua sempre più diffusa<br />
ed efficace azione culturale lungo i<br />
decenni spesso tormentati <strong>del</strong> secolo appena<br />
concluso.<br />
Oggi siamo uno dei più importanti atenei<br />
italiani e una <strong>del</strong>le maggiori università<br />
cattoliche <strong>del</strong> mondo. Lo siamo con le nostre<br />
cinque Sedi, le quattordici Facoltà, il<br />
sistema <strong>del</strong>le Alte scuole e dei Dottorati<br />
di Ricerca, la struttura d’eccellenza <strong>del</strong><br />
Policlinico “A. Gemelli”; lo siamo con i circa<br />
1400 docenti incardinati e gli oltre 42<br />
mila studenti iscritti.<br />
La convinta adesione ai valori fondativi ha<br />
alimentato la libertà e lo spirito di responsabilità<br />
<strong>del</strong> nostro Ateneo.<br />
Crescono negli studenti le aspettative di<br />
una formazione sempre più qualificante,<br />
ha proseguito il Rettore, e di un dialogo<br />
sempre più fruttuoso e interdisciplinare<br />
con i docenti; aumentano le domande dei<br />
docenti di veder agevolate le condizioni
<strong>del</strong> loro lavoro di ricerca scientifica e adeguatamente<br />
riconosciuto il valore, spesso<br />
di rango internazionale, <strong>del</strong>le loro indagini;<br />
diventa più forte e diffuso il desiderio,<br />
da parte di coloro che quotidianamente<br />
operano nell’<strong>Università</strong> e nel Policlinico,<br />
di sentirsi realmente componenti<br />
di una famiglia. Il nostro Ateneo, come gli<br />
altri atenei italiani, deve ancora completare<br />
il processo di assestamento rispetto sia<br />
ai cambiamenti già richiesti dalle recenti<br />
riforme universitarie, sia da quelli ulteriori<br />
indicati nella Dichiarazione di Bologna.<br />
E non v’è, dunque, chi non avverta<br />
l’urgenza, in qualcuna <strong>del</strong>le nostre Sedi più<br />
che in altre, non solo di razionalizzare gli<br />
spazi a disposizione <strong>del</strong>l’insegnamento e<br />
<strong>del</strong>la ricerca, ma anche, se possibile, di<br />
acquisire spazi nuovi, confacenti alle accresciute<br />
esigenze di oggi e, soprattutto, ai<br />
bisogni <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> dei prossimi decenni.<br />
Confidiamo, Padre Santo, nell’amore<br />
<strong>del</strong>la Chiesa; contiamo sull’attenzione<br />
benevola e sul sostegno <strong>del</strong>la Santa<br />
Sede, che nel Consiglio di Amministrazione<br />
<strong>del</strong>l’Ateneo ha come suo rappresentante<br />
Sua Em.za il Cardinale Camillo<br />
Ruini; saremo accompagnati, come è avvenuto<br />
per tutta la nostra storia, dall’aiuto<br />
e dal generoso spirito di servizio <strong>del</strong>l’Istituto<br />
Giuseppe Toniolo di Studi Superiori<br />
e <strong>del</strong> suo Presidente, Sua Em.za il<br />
Cardinale Dionigi Tettamanzi”. Il Rettore<br />
ha così concluso: “Per tutta una folla di<br />
segni, se bene li osserviamo e distinguiamo,<br />
una cultura viva e vivificante è ciò che<br />
dobbiamo osare, come <strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong>,<br />
per rispondere nel solco <strong>del</strong>la nostra<br />
storia alla chance che, pur in mezzo a tanti<br />
ostacoli e inquietudini, ci viene data dai<br />
nostri tempi: quella di dovere e potere<br />
chiamare ‘a raccolta le nostre energie morali<br />
e religiose’.<br />
Sono parole, quest’ultime, che Ella, Padre<br />
Santo, scriveva nelle pagine finali <strong>del</strong> Suo<br />
libro Svolta per l’Europa? Chiesa e modernità<br />
nell’Europa dei rivolgimenti. Mi è<br />
assai caro ricordare ora, al termine <strong>del</strong><br />
discorso d’inaugurazione <strong>del</strong> nuovo Anno<br />
Accademico, quel volume di saggi e quelle<br />
Sue parole. Il libro, alla presenza <strong>del</strong>l’Autore,<br />
venne presentato nella nostra Aula<br />
Magna di Milano l’8 febbraio 1992.<br />
Quello stesso anno il libro ottenne il Premio<br />
Capri San Michele; e le ragioni <strong>del</strong><br />
conferimento <strong>del</strong> premio furono accuratamente<br />
motivate dal nostro Rettore prof.<br />
COMUNICARE<br />
7<br />
Il Santo Padre saluta Mons. Giuseppe<br />
Betori, Segretario generale <strong>del</strong>la<br />
Conferenza Episcopale Italiana.<br />
Sotto: l’On. Marco Verzaschi<br />
con l’Assessore alla Formazione <strong>del</strong>la<br />
Regione Lazio, On. Silvia Costa.<br />
Adriano Bausola. La motivazione, sin qui<br />
inedita, è ora pubblicata nell’ultimo numero<br />
<strong>del</strong>la Rivista <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> “Vita e<br />
Pensiero”. E quelle Sue parole, all’avvio di<br />
un Anno Accademico così straordinario<br />
perché aperto alla Sua presenza e con la<br />
Sua benedizione, in ognuno di noi adesso<br />
risuonano ancora più forti e persuasive,<br />
ricche di esortazione, speranza, e soprattutto<br />
incoraggiamento”.<br />
L’OMAGGIO DEL CARDINALE DIONIGI<br />
TETTAMANZI, ARCIVESCOVO DI<br />
MILANO E PRESIDENTE DELL’ISTITUTO<br />
TONIOLO DI STUDI SUPERIORI<br />
“Oggi, all’inizio di questo millennio, - ha<br />
detto il Cardinale - noi ci rivolgiamo a Benedetto<br />
XVI per essere illuminati sul nostro<br />
servizio all’Ateneo, un servizio oggi forse<br />
più <strong>del</strong>icato e impegnativo che deve tenere<br />
conto di uno sviluppo sempre più<br />
grande <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> e, ancor più, <strong>del</strong><br />
mutato contesto italiano, europeo e mondiale<br />
in cui si svolge e che, proprio per questo,<br />
deve continuare ad assicurare, anzi<br />
deve ravvivare la fe<strong>del</strong>tà alle sue radici, ai<br />
suoi principi ispiratori e ai suoi fini statutari.<br />
È l’appartenenza <strong>del</strong>l’Istituto Toniolo<br />
e <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong> alla Santa<br />
Chiesa la loro ragione d’essere, la loro<br />
gloria, la loro difesa, lo scopo <strong>del</strong>la loro
missione; e mentre io ho l’onore di fare<br />
di ciò aperta dichiarazione, assicuro da<br />
parte <strong>del</strong>l’autorità ecclesiastica la guida, il<br />
sostegno, la benedizione, come già fu in<br />
passato…”. E nell’adunanza <strong>del</strong> Comitato<br />
permanente <strong>del</strong> Toniolo <strong>del</strong> 27 ottobre<br />
1962 il Cardinale Montini presentava l’Istituto<br />
come “l’ente giuridico al quale la<br />
Chiesa ha riconosciuto il compito di sorreggere<br />
l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong> e di promuovere<br />
la cultura superiore cristiana <strong>del</strong><br />
nostro Paese.<br />
Proprio di questo l’Istituto si fa garante e<br />
promotore, favorendo il più possibile la<br />
crescita <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> in tutti i suoi aspetti<br />
e, in qualche modo, prevenendo le sue<br />
molteplici esigenze. Sono pienamente convinto<br />
- ha concluso il Cardinale Tettamanzi<br />
- che la vera gloria <strong>del</strong>l’Istituto sia<br />
nel servizio che esso sa rendere all’<strong>Università</strong><br />
stessa.”<br />
IL SALUTO ALLA COMUNITÀ<br />
DELL’UNIVERSITÀ CATTOLICA<br />
DI SUA SANTITÀ BENEDETTO XVI<br />
Papa Benedetto XVI, dopo aver rivolto un<br />
commosso pensiero al suo Predecessore<br />
Papa Giovanni Paolo II e al suo insegnamento<br />
sul senso cristiano <strong>del</strong>la vita e <strong>del</strong>la<br />
sofferenza, ha avuto parole di autentico<br />
affetto per la comunutà universitaria.<br />
“L’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong> <strong>del</strong> <strong>Sacro</strong> <strong>Cuore</strong>,<br />
nelle sue cinque Sedi e quattordici Facoltà,<br />
conta oggi circa quarantamila studenti<br />
iscritti. Viene spontaneo pensare:<br />
quale responsabilità! Migliaia e migliaia<br />
di giovani passano dalle aule <strong>del</strong>la “<strong>Cattolica</strong>”.<br />
Come ne escono? Quale cultura<br />
hanno incontrato, assimilato, elaborato?<br />
Ecco la grande sfida, che riguarda in primo<br />
luogo il gruppo dirigente <strong>del</strong>l’Ateneo,<br />
il Corpo docente, e quindi gli stessi studenti:<br />
dar vita ad un’autentica <strong>Università</strong><br />
<strong>Cattolica</strong>, che eccella per la qualità <strong>del</strong>la<br />
ricerca e <strong>del</strong>l’insegnamento e al tempo<br />
stesso per la fe<strong>del</strong>tà al Vangelo e al magistero<br />
<strong>del</strong>la Chiesa. A tale proposito, è prov-<br />
COMUNICARE<br />
8<br />
Sopra, la firma sul libro degli ospiti<br />
illustri.<br />
Sotto: il Santo Padre riceve in dono<br />
una rara xilografia dal prof. Edoardo<br />
Roberto Barbieri <strong>del</strong>la Sede di Milano<br />
e dalla studentessa Anna Ciciola<br />
<strong>del</strong>la Sede di Campobasso.<br />
videnziale che l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong> <strong>del</strong><br />
<strong>Sacro</strong> <strong>Cuore</strong> sia strutturalmente legata alla<br />
Santa Sede attraverso l’Istituto Toniolo<br />
di Studi Superiori, il cui compito era ed<br />
è quello di garantire il perseguimento dei<br />
fini istituzionali <strong>del</strong>l’Ateneo dei cattolici<br />
italiani. Questa impostazione originaria,<br />
sempre confermata dai miei Predecessori,<br />
assicura in modo collegiale un saldo ancoraggio<br />
<strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> alla Cattedra di<br />
Pietro e al patrimonio di valori lasciato in<br />
eredità dai Fondatori. A tutti i componenti<br />
di questa benemerita Istituzione vada il mio<br />
sentito ringraziamento.<br />
Illustri Professori e cari studenti, l’Anno<br />
Accademico che oggi inauguriamo è l’85°<br />
<strong>del</strong>la storia <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong> <strong>del</strong><br />
<strong>Sacro</strong> <strong>Cuore</strong>. Le lezioni iniziarono, infatti,<br />
a Milano nel dicembre 1921, con cento<br />
matricole, nelle due Facoltà di Scienze<br />
Sociali e Filosofia. Mentre con voi rendo<br />
grazie al Signore per il lungo e fecondo<br />
cammino compiuto, vi esorto a rimanere<br />
fe<strong>del</strong>i allo spirito degli inizi, come agli Statuti<br />
che sono alla base di questa Istituzione.<br />
Potrete così realizzare una feconda
Dall’alto in basso: Benedetto XVI<br />
mostra sorridente il prezioso dono<br />
offertogli dal dott. Antonio Cicchetti.<br />
Il Rettore porge al Santo Padre una<br />
medaglia commemorativa <strong>del</strong>l’evento.<br />
Sua Santità saluta il Prorettore prof.<br />
Luigi Campiglio; sullo sfondo<br />
la Prorettrice prof.ssa Maria Luisa<br />
De Natale.<br />
e armonica sintesi tra l’identità cattolica<br />
e il pieno inserimento nel sistema universitario<br />
italiano, secondo il progetto di<br />
Giuseppe Toniolo e di Padre Agostino Gemelli.<br />
È questo l’augurio che rivolgo oggi<br />
a tutti voi: continuate a costruire giorno<br />
dopo giorno, con entusiasmo e con<br />
gioia, l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong> <strong>del</strong> <strong>Sacro</strong> <strong>Cuore</strong>.<br />
È un impegno che accompagno con la<br />
mia preghiera e con una speciale Benedizione<br />
Apostolica”.<br />
Il Santo Padre ha poi impartito la Benedizione<br />
Apostolica.<br />
Il Magnifico Rettore ha ringraziato il Pontefice<br />
per le sue parole “testimoniando la<br />
gioia e l’entusiasmo che viene dal profondo<br />
<strong>del</strong> cuore soprattutto dai nostri studenti”.<br />
Il prof. Ornaghi ha quindi dichiarato<br />
aperto l’Anno Accademico 2005/06<br />
ed ha assicurato che difficilmente questa<br />
giornata potrà essere dimenticata.<br />
I DONI ED IL COMMIATO<br />
Al termine <strong>del</strong>la cerimonia l’<strong>Università</strong><br />
<strong>Cattolica</strong> <strong>del</strong> <strong>Sacro</strong> <strong>Cuore</strong> ha offerto al<br />
Papa un ricordo di questa storica visita<br />
con tre doni. Una preziosa xilografia, a<br />
doppia pagina, raffigurante la città di Monaco<br />
di Baviera di Michael Wohlgemult<br />
(1434-1519) e Wilhelm Pleydenwurff<br />
(✝1494) tratta dalla prima edizione, datata<br />
12 luglio 1493, <strong>del</strong> Liber Chronicarum<br />
conosciuto anche come “Cronica di<br />
Norimberga”. L’opera fu pubblicata da<br />
Hartmann Sche<strong>del</strong>, stampata da Anton<br />
Koberger in Nurenberg. Il Liber Chronicarum<br />
fu una <strong>del</strong>le prime opere a stampa<br />
di carattere geografico, comprendente<br />
anche splendide vedute di città. La Cronica<br />
universale, conosciuta con il nome<br />
improprio di “Cronica di Norimberga”, è<br />
un monumento <strong>del</strong>la storia <strong>del</strong> libro per<br />
dimensioni (il foglio completo misura mm<br />
578 x 406), qualità artistica ed interesse<br />
monumentale <strong>del</strong>le sue illustrazioni, in<br />
particolare le 119 rappresentazioni di vedute<br />
di città, ed è stata consegnata dal<br />
COMUNICARE<br />
9
prof. Edoardo Roberto Barbieri e dalla<br />
studentessa Anna Ciciola <strong>del</strong>la Sede di<br />
Campobasso.<br />
Un raro esemplare <strong>del</strong>l’edizione veneziana<br />
<strong>del</strong> 1573 <strong>del</strong>l’opera Istituzioni Harmoniche<br />
di Gioseffo Zarlino, francescano,<br />
allievo <strong>del</strong> celebre musico fiammingo<br />
Adrian Willaert, comprendente molti<br />
schemi e pagine di notazioni musicali.<br />
Lo Zarlino (1517 - 1590) fu maestro<br />
di cappella a S. Marco di Venezia. Fu in-<br />
ALLA COMUNITÀ UNIVERSITARIA<br />
Desidero sinceramente ringraziare tutte le componenti <strong>del</strong>la<br />
comunità universitaria per la gioiosa e affettuosa attenzione<br />
con cui hanno seguito la solenne inaugurazione <strong>del</strong>l’anno accademico<br />
2005/2006, svoltasi alla presenza di Sua Santità Benedetto<br />
XVI.<br />
L’evento straordinario ha toccato il cuore <strong>del</strong>le numerose persone<br />
che, recandosi direttamente a Roma o attraverso la diretta<br />
televisiva, hanno desiderato partecipare alla cerimonia.<br />
L’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong> rinnova filialmente i sentimenti di profonda<br />
gratitudine al Santo Padre per la speciale benedizione<br />
e per le Sue parole, che hanno ulteriormente sottolineato il<br />
prezioso e sempre più importante compito affidato al nostro<br />
Ateneo nel servizio alla Chiesa e all’intero Paese.<br />
L’inaugurazione, che ha avuto vasta eco sui mezzi di comunicazione,ha<br />
consolidato il prestigio di cui gode l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong><br />
<strong>del</strong> <strong>Sacro</strong> <strong>Cuore</strong> e manifestato la forza <strong>del</strong> nostro sentimento<br />
di appartenenza, accentuando l’orgoglio e l’onore di<br />
insegnare, studiare e operare nell’Ateneo dei cattolici italiani.<br />
In modo particolarmente sentito,infine,ringrazio coloro che,<br />
tra il personale tecnico-amministrativo, con grande impegno<br />
e spirito di generosa collaborazione hanno fatto sì che la complessa<br />
organizzazione approntata per la cerimonia ottenesse<br />
il positivo risultato a cui tutti abbiamo assistito.<br />
Lorenzo Ornaghi<br />
nanzitutto un teorico <strong>del</strong>la musica. Le sue<br />
Istituzioni (con la discussione di una vasta<br />
gamma di auctoritates tratte da poeti,<br />
storici e filosofi, nonché dalla matematica<br />
e dalla geometria) sono considerate<br />
fondamentali per tutto il dibattito<br />
successivo sul concetto di armonia. Questa<br />
è stata offerta dal Direttore Amministrativo<br />
e <strong>del</strong> Policlinico “A. Gemelli”,<br />
dott. Antonio Cicchetti e dal Direttore Sanitario,<br />
prof. Cesare Catananti.<br />
COMUNICARE<br />
10<br />
Sopra: in Auditorium il Papa saluta<br />
il Gen. Luciano Gottardo. A sinistra<br />
l’On. Virginio Rognoni; in primo piano<br />
l’On. Gianni Letta.<br />
In basso: nella hall <strong>del</strong> 4° piano<br />
<strong>del</strong> Policlinico un grande schermo<br />
trasmette la cerimonia in diretta.<br />
Una speciale medaglia commemorativa <strong>del</strong>l’evento<br />
recante il sigillo <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong><br />
<strong>del</strong> <strong>Sacro</strong> <strong>Cuore</strong> è stata consegnata<br />
direttamente dal prof. Lorenzo Ornaghi.<br />
La giornata inaugurale ha visto, al di là di<br />
qualsiasi attesa, una partecipazione foltissima,<br />
oltre 1.500 tra personale, studenti,<br />
docenti e familiari venuti con decine di<br />
pullman dalle cinque Sedi <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong><br />
<strong>Cattolica</strong>: Milano, Brescia, Piacenza/Cremona,<br />
Roma e Campobasso, che con la loro<br />
presenza, hanno voluto ringraziare Sua<br />
Santità Benedetto XVI e manifestato il forte<br />
senso di appartenenza a quest’Ente.<br />
Al termine <strong>del</strong>la cerimonia inaugurale, si<br />
è tenuto un incontro conviviale al quale<br />
hanno partecipato tutti i presenti.<br />
Tutti i giovani e meno giovani hanno avuto<br />
modo di condividere questo momento<br />
di festa e di gioia che rimarrà negli annuali<br />
<strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong> <strong>del</strong> <strong>Sacro</strong> <strong>Cuore</strong>.
Il 25 luglio è stato presentato il Piano<br />
di emergenza in risposta al verificarsi<br />
di eventi calamitosi e all’arrivo<br />
di un notevole afflusso di feriti. È stata<br />
istituita un’Unità di Crisi, sono stati<br />
evidenziati quattro livelli di allertamento<br />
e formato <strong>del</strong> personale ad hoc.<br />
Il 3 ottobre vi è stata una simulazione<br />
di un attentato kamikaze con messa<br />
in funzione di tutte le procedure<br />
previste per la maxi emergenza<br />
Marilina Pogutz Scrascia<br />
Nella speranza che non si debba<br />
mai assistere ad un’esperienza catastrofica<br />
di tale portata, l’idea<br />
condivisa resta quella di non trovarsi impreparati<br />
alla necessità di dover accogliere,<br />
soccorrere ed eventualmente ricoverare<br />
contemporaneamente un consistente<br />
numero di pazienti. Questa la premessa<br />
<strong>del</strong> Piano elaborato dal Direttore<br />
Sanitario prof. Cesare Catananti, dal Direttore<br />
<strong>del</strong> Dipartimento di Emergenza e<br />
Accettazione prof. Rodolfo Proietti, dal<br />
Dirigente Medico <strong>del</strong> Policlinico dott. Andrea<br />
Cambieri e dal Direttore di Struttura<br />
Complessa U.O. di Medicina d’Urgenza<br />
prof. Nicolò Gentiloni Silveri.<br />
Un prontuario, in pratica, dove sono riportati<br />
gli interventi da eseguire durante<br />
i primi 30’- 60’ dopo l’arrivo dei feriti. Il<br />
piano, raccolto in una brochure e distribuito,<br />
lo scorso 25 luglio, a tutti i Direttori,<br />
Primari e Caposala <strong>del</strong> Policlinico,<br />
definisce le procedure operative da seguire,<br />
attribuisce compiti precisi al personale<br />
sanitario e non, individua le aree<br />
<strong>del</strong>l’ospedale per l’accoglienza dei feriti e<br />
consente un adeguato Triage a garanzia<br />
<strong>del</strong>l’attività diagnostico- terapeutica.<br />
L’obiettivo proposto, infatti, resta quello<br />
di garantire la massima celerità e con-<br />
EMERGENZA<br />
Prove tecniche<br />
di maxi emergenza<br />
In alto, Unità di Crisi Sanitaria: Area Direzione Sanitaria. Da sinistra il dott. Andrea<br />
Cambieri, la dott.ssa Anna Laura Scanu, la sig. ra Concetta De Angelis, il prof. Cesare<br />
Catananti, il dott. Fabrizio Celani, il dott. Giancarlo Furnari, l’arch. Giampaolo De<br />
Cassan, l’ing. Giovanni Scavino.<br />
Sotto: Area Direzione Sanitaria <strong>del</strong> D.E.A. Da sinistra di spalle la caposala Maria<br />
Selis, il sig. Sergio Mattioni, il dott. Rino Capalbo, il dott. Massimo Arcangeli, il prof.<br />
Nicolò Gentiloni Silveri, il dott. Giorgio Meneschincheri, in piedi il dott. Paolo Poleggi.<br />
COMUNICARE<br />
11
COMUNICARE<br />
12<br />
Il dott. Fabrizio Celani, il prof. Rodolfo<br />
Proietti e il dott. Andrea Cambieri in<br />
contatto telefonico con la Protezione<br />
Civile.<br />
L’arrivo <strong>del</strong>le ambulanze con i primi<br />
“feriti” <strong>del</strong>la simulazione.<br />
gruità nella selezione dei feriti e nell’applicazione<br />
di terapie idonee per la gestione<br />
degli interventi da effettuare.<br />
A tale scopo sono stati definiti quattro livelli<br />
di allertamento <strong>del</strong>la struttura: il livello<br />
0 con il quale si identifica il normale<br />
funzionamento <strong>del</strong>l’ospedale, il livello1<br />
di Attenzione richiesto dagli organi istituzionali<br />
in situazioni di rischio prevedibili<br />
(come per es. manifestazioni con notevole<br />
affluenza di pubblico), il livello 2<br />
di Pre-allarme attivato quando si verificano<br />
eventi particolari preceduti da condizioni<br />
di rischio tali che necessitano risorse<br />
aggiuntive operative nell’arco di 15’<br />
e, infine, il livello 3 di Allarme in situazioni<br />
di maxi emergenza.<br />
In quest’ultimo caso, possono seguire tre<br />
ordini di attivazione <strong>del</strong>l’ospedale, classificati,<br />
in relazione al numero dei pazienti<br />
e alla loro gravità, come: fase Alfa<br />
quando la maxi emergenza è gestita direttamente<br />
dal DEA con capacità ricettiva<br />
di 3 codici rossi e 5 codici gialli, senza<br />
il coinvolgimento di altre strutture; fase<br />
Bravo quando si richiede la mobilitazione<br />
di forze aggiuntive dai reparti, nel<br />
caso di almeno 20 pazienti gravi (identificati<br />
con i codici di Triage rosso o giallo)<br />
di cui non meno di 4 codici rossi; fase<br />
Charlie quando il flusso di pazienti gravi<br />
è superiore a 20 e comporta la mobilitazione<br />
di tutto l’ospedale.<br />
A partire dalla fase Bravo, viene anche attivata<br />
l’Unità di Crisi che ha il compito di<br />
coordinare le attività sanitarie, le relazioni<br />
con le altre strutture pubbliche, con i<br />
mass-media e con i parenti dei feriti.<br />
L’Unità di Crisi ha inoltre, già in fase preparatoria,<br />
definito alcuni aspetti organizzativi<br />
quali: la massima capacità ricettiva<br />
<strong>del</strong> Policlinico (in base alla disponibilità<br />
di risorse umane, tecnologie e strutture),<br />
l’identificazione di vie preferenziali di accesso<br />
e transito veicolare e l’ubicazione<br />
di un’idonea area di Triage (la zona all’ingresso<br />
<strong>del</strong> DEA).<br />
Per agevolare l’operatività <strong>del</strong> Piano di<br />
emergenza, sono state predisposte procedure<br />
scritte per tutti i reparti e servizi co-
involti e scorte adeguate di materiale (tra<br />
cui fissatori e sacche di sangue) da tenere<br />
stoccate in Pronto Soccorso, nelle Sale<br />
Operatorie e in Rianimazione. Il Policlinico<br />
stima di poter far fronte all’arrivo<br />
di circa 200 malati di cui 60 gravi; grazie<br />
anche alle grandi potenzialità <strong>del</strong>la<br />
Piastra Polifunzionale.<br />
A questa presentazione ha fatto seguito,<br />
nei giorni 26 – 29 –30 settembre un corso<br />
di formazione organizzato dalla Direzione<br />
Sanitaria e dal DEA sulle procedure<br />
previste dal Piano di Emergenza<br />
per Massiccio Afflusso di Feriti<br />
(P.E.M.A.F.) a cui hanno partecipato circa<br />
300 persone tra personale medico e<br />
non <strong>del</strong>le diverse unità operative coinvolte<br />
nella gestione <strong>del</strong> Piano di maxi<br />
emergenza.<br />
Il 3 ottobre, come era già avvenuto a Milano,<br />
si è tenuta anche a Roma la prima<br />
esercitazione di difesa civile, organizzata<br />
dalle autorità comunali e provinciali con<br />
la partecipazione di tutte le unità di pronto<br />
intervento e di emergenza.<br />
Per il Policlinico Gemelli le procedure <strong>del</strong><br />
Piano di maxi emergenza non hanno previsto<br />
l’evacuazione <strong>del</strong> Pronto Soccorso<br />
poiché sono state messe a disposizione le<br />
Recovery Room <strong>del</strong> primo e <strong>del</strong> secondo<br />
piano <strong>del</strong>la Piastra polifunzionale con una<br />
capacità di dieci posti letto monitorizzati<br />
per il primo trattamento dei pazienti più<br />
gravi (codici rossi e gialli) e di 12 posti letto<br />
per i pazienti meno gravi (codici verdi).<br />
Obiettivi di questa esercitazione di difesa<br />
civile erano quelli di verificare i<br />
flussi di comunicazione tra le unità operative<br />
coinvolte; l’attivazione <strong>del</strong>le unità<br />
di crisi, dei percorsi protetti per l’afflusso<br />
dei mezzi di soccorso, <strong>del</strong>le misure<br />
immediate presso il DEA; la capacità<br />
di pronta accoglienza presso il<br />
DEA e di mobilitazione <strong>del</strong> personale;<br />
l’attivazione e l’allestimento <strong>del</strong>le aree<br />
supplementari per l’accettazione dei pa-<br />
COMUNICARE<br />
13<br />
Sopra, l’afflusso dei “feriti”<br />
nella camera calda <strong>del</strong> Pronto Soccorso.<br />
Sotto, da sinistra l’OTA Luciano<br />
Forneris, l’infermiera Donatella Nieddu,<br />
il dott. Luigi Carbone e il prof. Nicolò<br />
Gentiloni Silveri assistono un “paziente”.<br />
zienti in termini di spazi, attrezzature<br />
e farmaci; la capacità di ricezione <strong>del</strong>le<br />
vittime sulla base <strong>del</strong> codice Triage<br />
di attribuzione; le capacità di comunicazioni<br />
con il 118 nel corso <strong>del</strong>l’evento<br />
e con la Prefettura per i dati relativi<br />
ai pazienti ricoverati.<br />
La giornata di esercitazione è iniziata<br />
con la simulazione di tre attentati: uno<br />
alle 9,30, uno alle 9,40 e il terzo alle<br />
9,50. Alle 9,44 al Gemelli è scattata la<br />
comunicazione di allarme per allertamento<br />
fase Bravo di maxi emergenza.<br />
Alle 10,00 tutti erano già stati allertati<br />
(Direzione Sanitaria, Direttore <strong>del</strong> Policlinico<br />
e i componenti <strong>del</strong>la Unità di<br />
crisi). All’attivazione <strong>del</strong>l’Unità di crisi<br />
ha fatto seguito la fase di preparazione<br />
e accoglienza dei pazienti fornendo una<br />
serie di indicazioni operative: reperimento<br />
di 7 infermieri e di 5 ausiliari;<br />
trasporto di altri 10 letti, invio <strong>del</strong>-
1<br />
3<br />
5<br />
7<br />
2<br />
4<br />
6<br />
COMUNICARE<br />
14<br />
1. I primi soccorsi prestati dal dott. Lorenzo Capaldi,<br />
dal rianimatore dott. Massimo Arcangeli<br />
e dall’infermiera Rossella Veloci 2. Sala di Radiodiagnostica:<br />
le operazioni vengono seguite dal dott. Antonio Leone<br />
3. Viene eseguita una TAC di emergenza: a sinistra<br />
l’infermiere Roberto Della Giovampaola<br />
4. Daniela Damiani e Tatiana De Conti trasportano<br />
un “ferito” nella Recovery Room 5. Il prof. Rodolfo Proietti<br />
e il prof. Franco Cavaliere organizzano l’assistenza nella<br />
Recovery Room. In fondo la caposala Rossella Marchetti<br />
6. Tutti intorno al letto <strong>del</strong> “paziente” 7. “Ferito”<br />
con la coperta termica per mantenere una giusta<br />
temperatura corporea.
Fasi di montaggio <strong>del</strong>la tenda di decontaminazione.<br />
PIANO EMERGENZA<br />
Unità di crisi sanitaria<br />
Area: Direzione Sanitaria<br />
Componenti: prof. Catananti, dott. Cambieri, dott. Furnari, prof. Proietti, prof. Gentiloni<br />
Silveri, dott. Celani, ing. Scavino, arch. De Cassan, sig.ra De Angelis<br />
Sub-unità di crisi sanitaria<br />
Area: Direzione Sanitaria <strong>del</strong> D.E.A.<br />
Componenti: dott. Meneschincheri, dott. Arcangeli, dott. Barelli, dott. Poleggi, sig. Mattioni,<br />
sig.ra Selis<br />
Sub-unità di crisi tecnico-logistica<br />
Area: Palazzina Uffici<br />
Componenti: dott. Zappalà, dott.ssa Arduini, ing. Cabras, sig. Massaccesi<br />
Sub-unità di Crisi Comunicazioni<br />
Area: Policlinico ala A, 4° piano<br />
Componenti: dott. Cerbino, U.R.P., sig.ra Cavallo, sig.ra Muschio<br />
l’ambulanza con l’équipe medica all’eliporto<br />
con medico rianimatore e infermiera;<br />
attivazione <strong>del</strong>l’area Triage all’ingresso<br />
<strong>del</strong> DEA composta da un medico<br />
<strong>del</strong>la Medicina d’Urgenza, da un’infemiera<br />
e due ausiliari; allestimento <strong>del</strong>l’area<br />
di decontaminazione.<br />
Il Pronto Soccorso <strong>del</strong> Gemelli ha accolto<br />
il primo paziente, giunto in eliambulanza,<br />
alle 10,32. Dalle 10,32 alle 11,09<br />
sono stati inviati complessivamente al<br />
Policlinico Gemelli 12 pazienti di cui 5<br />
con codice rosso, 5 con codice giallo, 1<br />
con codice bianco, con un tempo medio<br />
di circa 2 minuti dalla fase di accoglienza<br />
a quella di attribuzione <strong>del</strong> codice Triage.<br />
Durante questa fase sono stati presenti<br />
2 medici di medicina d’urgenza, 1 anestesista<br />
rianimatore, 2 infermieri professionali<br />
e 2 ausiliari specializzati e sono<br />
stati allertati, in qualità di specialisti di<br />
guardia interna, 1 medico ortopedico, 1<br />
medico di chirurgia vascolare, 1 medico<br />
neurochirurgo e 1 medico di chirurgia<br />
generale.<br />
È stato effettuato il monitoraggio <strong>del</strong>le attività<br />
di sala operatoria e dalle 10,07 sono<br />
state rese disponibili 5 sale operatorie;<br />
dalle 10,31 alle 11,28 ne sono state<br />
progressivamente messe a disposizione<br />
COMUNICARE<br />
15<br />
altre 6. È stata inoltre verificata la disponibilità<br />
di posti letto all’interno <strong>del</strong> Policlinico:<br />
10 nell’area medica e 10 in quella<br />
chirurgica.<br />
Infine è stata verificata la possibilità d’uso<br />
di sangue: l’emoteca ha messo a disposizione<br />
40 sacche di gruppo A e 40 di<br />
gruppo 0 e per il plasma 40 di gruppo A,<br />
40 di gruppo B, 40 di gruppo AB e 10 di<br />
gruppo universale.<br />
Anche se non era previsto nell’esercitazione,<br />
si è ritenuto opportuno testare la<br />
parte <strong>del</strong> P.E.M.A.F. dedicata alla maxi<br />
emergenza causata da agenti chimici e<br />
tossine biologiche. Il test ha dimostrato<br />
che sono stati impiegati 6 minuti per l’individuazione<br />
<strong>del</strong>l’area antistante la camera<br />
calda e il montaggio e l’attivazione<br />
<strong>del</strong>l’unità di decontaminazione esterna.<br />
Alle ore 11,22, il 118 comunica via fax il<br />
temine <strong>del</strong>l’esercitazione.<br />
Vi è stata grande soddisfazione nel constatare<br />
che il Piano predisposto per le maxi<br />
emergenze ha funzionato con un sincronismo<br />
perfetto. L’augurio tuttavia è<br />
che questa esercitazione rimanga fine a<br />
se stessa.
La Piastra Polifunzionale è ormai al<br />
completo: DEA, Chirurgie generali<br />
e specialistiche, Farmacia satellite,<br />
Centro trasfusionale e ora anche i Laboratori<br />
di analisi, unici elementi che ancora<br />
mancavano. Due sono i nuovi Dipartimenti<br />
attivati in questa occasione: quello<br />
di Diagnostica morfologica, microbio-<br />
INNOVAZIONE<br />
Con i laboratori,<br />
Piastra al completo<br />
Nella Piastra tutti i servizi previsti<br />
per la massima sinergia hanno trovato<br />
la loro collocazione ideale e<br />
con l’arrivo anche dei laboratori di<br />
analisi la funzionalità è assicurata<br />
al meglio<br />
Marilina Pogutz Scrascia<br />
logica, molecolare e <strong>del</strong>le malattie <strong>del</strong> sangue<br />
e quello di Medicina di Laboratorio.<br />
Il primo, diretto dal prof. Giovanni Fadda,<br />
Direttore <strong>del</strong>l’Istituto di Microbiologia, raggruppa<br />
otto strutture complesse: Analisi II<br />
diretta dal prof. Giovanni Fadda, Ematologia<br />
diretta dal prof. Giuseppe Leone, il<br />
Servizio di Ematologia diretto dal prof. Valerio<br />
De Stefano, Emotrasfusione diretta dal<br />
prof. Giuseppe D’Onofrio, Anatomia patologica<br />
microscopica diretta dal prof. Arnaldo<br />
Capelli, Istologia e citodiagnosi patologica<br />
diretta dal prof. Fabio Maria Vecchio<br />
ed infine due altre strutture ubicate<br />
presso il Complesso Integrato Columbus:<br />
Diagnostica di Laboratorio diretta dal prof.<br />
Nicola Spagnolo e Istologia e citodiagnosi<br />
diretta dal prof. Guido Massi.<br />
COMUNICARE<br />
16<br />
Tutte le strutture che compongono il Dipartimento<br />
hanno affinità ed interessi comuni.<br />
“Lo scambio e l’integrazione nei<br />
campi infettivologici, oncologici e diagnostici,<br />
ci dice il prof. Fadda, è fondamentale<br />
per la risoluzione <strong>del</strong>le problematiche<br />
cliniche con il massimo <strong>del</strong> risultato e il<br />
minor dispendio di mezzi ed energie”.<br />
Tra i servizi afferenti al Dipartimento vi<br />
è una complementarità evidente e molte<br />
strumentazioni possedute dalle varie strutture<br />
complesse possono essere condivise<br />
ed utizzate in comune.<br />
Batteriologia. Stanza dei materiali<br />
respiratori e micobatteri. Da sinistra il<br />
prof. Giovanni Fadda, la dott.ssa Fausta<br />
Ardito e il dott. Giovanni Delogu.
Del Dipartimento fa parte inoltre, quale<br />
unità di degenza, la Divisione di Ematologia<br />
e l’Unità di Trapianto di Midollo<br />
osseo.<br />
Con il passaggio dei laboratori in Piastra,<br />
il prof. Fadda ha trasferito anche l’Istituto<br />
di Microbiologia con lo scopo di creare<br />
una struttura assolutamente integrata<br />
dopo che in passato i laboratori di diagnostica<br />
(al Policlinico) e quelli di ricerca<br />
(Istituti Biologici) erano separati e ciò<br />
comportava difficoltà logistiche negli scambi.<br />
Con i nuovi locali i laboratori di dia-<br />
Cabina per la crescita dei batteri<br />
anaerobi. Da sinistra la dott.ssa<br />
Fiammetta Leone e la dott.ssa Patrizia<br />
Mazzella.<br />
COMUNICARE<br />
17<br />
Virologia. Laboratorio di ricerca, da<br />
sinistra la dott.ssa Alessia Siddu, la<br />
dott.ssa Rosaria Santangelo, la sig.ra<br />
Simona Galuppi, la sig.ra Monica<br />
Fiorentini, la dott.ssa Simona<br />
Marchetti, la dott.ssa Lia Graffeo e la<br />
dott.ssa Livia Mancinelli.<br />
gnostica e quelli dedicati alla ricerca sono,<br />
secondo il tipo di esame e di studio,<br />
posti gli uni di fronte agli altri con indubbi<br />
vantaggi. L’Istituto di Microbiologia effettua<br />
circa seicentomila analisi ogni anno,<br />
analisi spesso particolarmente complesse<br />
e che richiedono metodologie molto avanzate<br />
e un grosso impegno da parte dei medici,<br />
dei biologi e dei tecnici. L’Istituto si<br />
sta preparando per ottenere la certificazione<br />
UNI EN ISO 9001: 2000.<br />
Il secondo Dipartimento è quello di Medicina<br />
di Laboratorio diretto dal prof. Bruno<br />
Giardina e riunisce sei strutture complesse:<br />
Analisi immunologiche diretta dal<br />
prof. Tommaso Galeotti, Genetica medica<br />
diretta dal prof. Giovanni Neri, Analisi<br />
I – Chimica clinica diretta dal prof.<br />
Bruno Giardina, Analisi I – Biochimica<br />
avanzata diretta dal prof. Massimo Castagnola,<br />
Analisi ormonali diretta dalla<br />
prof.ssa Cecilia Zuppi e Dietetica diretta<br />
dal prof. Giacinto Abele Miggiano; quest’ultima<br />
è rimasta ubicata al Policlinico.<br />
Il prof. Giardina parla “<strong>del</strong>le interazioni<br />
Accettazione dei campioni.<br />
All’apparecchio il sig. Marcello Bucci<br />
e il sig. Franco Sapienza.
Il prof. Bruno Giardina in riunione<br />
con la prof.ssa Cecilia Zuppi.<br />
e le connessioni che esistono tra queste<br />
aree culturali e che rappresentano un significativo<br />
capitale di potenzialità per lo<br />
sviluppo di un’area estremamente significativa<br />
nella moderna medicina”. Prosegue<br />
il prof. Giardina che “può essere utile,<br />
a questo riguardo, schematizzare le<br />
strutture (oltre ai sopra citati Servizi assistenziali)<br />
che, interagendo con il Dipartimento,<br />
possono innescare importanti<br />
meccanismi di tipo sinergico. Queste<br />
sono: il Centro di ricerca UCSC in Nutrizione<br />
umana; la Scuola di Specializzazione<br />
in Patologia Clinica; la Scuola di<br />
Specializzazione in Biochimica Clinica;<br />
la Scuola di Specializzazione in Genetica<br />
Medica; i Corsi di Laurea triennali in<br />
Dietistica (interno e parallelo a Potenza);<br />
i Corsi di Laurea triennali in Tecnico<br />
di laboratorio biomedico (interno e<br />
parallelo a Potenza); il Corso di Laurea<br />
Laboratorio di cromatografia liquida<br />
ad alta pressione. Da sinistra la<br />
dott.ssa Paola Lulli, il dott. Angelo<br />
Minucci, il sig. Pio Dante Daloisio, la<br />
sig.ra Maria Luisa Maceratesi e il sig.<br />
Enrico Sacco.<br />
triennale in Biotecnologie e la Sezione<br />
CNR <strong>del</strong>l’Istituto per la Chimica <strong>del</strong> Riconoscimento<br />
Molecolare”.<br />
L’Istituto di Biochimica e Chimica clinica,<br />
diretto dal prof. Giardina, può contare<br />
su dieci laboratori di diagnostica che,<br />
lavorando 24 ore su 24, riescono a smaltire<br />
annualmente oltre quattro milioni di<br />
analisi, tenuto anche conto che, con il<br />
passaggio in Piastra, un certo numero di<br />
apparecchiature sono state rinnovate. Gra-<br />
COMUNICARE<br />
18<br />
zie ad una maggiore disponibilità di spazi<br />
ed un loro più adeguato utilizzo, tutte<br />
le attività di ricerca sono state implementate.<br />
L’Istituto quattro anni fa ha ottenuto l’accreditamento<br />
d’eccellenza con il Clinical<br />
Pathology Accreditation ed è stato il primo<br />
<strong>del</strong>la Facoltà. Nel mese di settembre<br />
ha riottenuto la stessa certificazione per<br />
ulteriori quattro anni.<br />
Il prof. Giardina conclude affermando che
“la complessità <strong>del</strong>le moderne tecnologie<br />
diagnostiche sempre più richiedono<br />
la collaborazione stretta di discipline diverse<br />
quali quelle rappresentate dalle<br />
strutture afferenti”.<br />
“Era il 4 luglio 2004 - esordisce il prof.<br />
Pierluigi Navarra, responsabile <strong>del</strong>l’Unità<br />
Operativa di Farmacologia - e l’arrivo<br />
in Piastra di questo primo drappello di volenterosi<br />
coincise con i festeggiamenti per<br />
i primi quaranta anni di vita <strong>del</strong> nostro<br />
Policlinico. Nel suo piccolo, il Servizio di<br />
Farmacologia festeggiava un’altra ricor-<br />
Laboratorio di biologia molecolare.<br />
Da sinistra il dott. Ettore Domenico<br />
Capoluongo e la dott.ssa Paola<br />
Concolino.<br />
COMUNICARE<br />
19<br />
Laboratorio <strong>del</strong> settore di<br />
immunochimica. Da sinistra la dott.ssa<br />
Silvia Baroni, la dott.ssa Cinzia<br />
Carrozza, la sig.ra Manuela<br />
Pennacchioli, la sig.ra Gabriella<br />
Agostinelli, la sig.ra Rita Zagarella, la<br />
dott.ssa Carla Morlacchi e la prof.ssa<br />
Cecilia Zuppi.<br />
renza: esattamente venti anni prima, nel<br />
1984, iniziava la sua attività di monitoraggio<br />
<strong>del</strong>le concentrazioni plasmatiche dei<br />
farmaci per i pazienti <strong>del</strong> Policlinico, dapprima<br />
come consulenza, e solo un anno<br />
dopo come Servizio vero e proprio”. Conclude<br />
il prof. Navarra: “Quello che, parafrasando<br />
il titolo di un celebre film, potremmo<br />
definire “Il passaggio in Piastra”<br />
ha comportato un netto salto di qualità<br />
nelle prestazioni <strong>del</strong> Servizio, in termini<br />
di tempistiche di lavorazione, facilitata<br />
interazione con i reparti, etc. Ma se si volesse<br />
individuare il vantaggio più significativo<br />
apportato dal passaggio in Piastra<br />
alla Farmacologia Clinica, direi che la disponibilità<br />
di spazi idonei e strutture nuove<br />
di zecca ha fortemente favorito l’attitudine<br />
<strong>del</strong> Servizio allo sviluppo di attività<br />
di ricerca”.<br />
Ora la Piastra ha trovato i suoi ritmi ideali;<br />
la concentrazione di tutti i servizi arreca<br />
un evidente risparmio in tutti i settori,<br />
con una tempestività e una qualità<br />
<strong>del</strong>le prestazioni che vanno a tutto vantaggio<br />
dei pazienti <strong>del</strong> Gemelli.<br />
Il prof. Pierluigi Navarra.
<strong>Cattolica</strong> <strong>del</strong> <strong>Sacro</strong><br />
<strong>Cuore</strong> al fine di fornire un<br />
L’<strong>Università</strong><br />
supporto sempre più aderente<br />
alle necessità dei docenti e/o ricercatori<br />
universitari e consentire loro di<br />
sviluppare ulteriormente l’attività di<br />
ricerca scientifica, di innovazione tec-<br />
NUOVA STRUTTURA<br />
Nasce l’Unità<br />
Operativa di Ateneo<br />
Compito principale di questa struttura<br />
è quello di divulgare e promuovere la<br />
ricerca scientifica a tutti i livelli. Nella<br />
Sede romana ristrutturato l’Ufficio<br />
Ricerca<br />
Francesca Fusco<br />
nologica e di valorizzazione dei risultati<br />
<strong>del</strong>l’attività prodotta all’interno <strong>del</strong>la<br />
Facoltà di Medicina e Chirurgia, come<br />
ribadito nel regolamento di Ateneo<br />
in materia di spin off e invenzioni<br />
approvato dal Consiglio di Amministrazione,<br />
ha ritenuto opportuno procedere<br />
a costituire una struttura tecnico-amministrativa<br />
flessibile denominata<br />
‘Unità Operativa di Ateneo’<br />
(U.O.A.) e a riordinare il Servizio Ricerca<br />
<strong>del</strong>la Sede.<br />
L’U.O.A. è a disposizione dei docenti<br />
e/o ricercatori universitari con funzioni<br />
di consulenza e supporto tecnico per<br />
la promozione <strong>del</strong>la ricerca, la valoriz-<br />
COMUNICARE<br />
20<br />
zazione e il trasferimento tecnologico dei<br />
risultati di tale attività.<br />
L’Unità è presieduta dal Direttore Amministrativo<br />
dott. Antonio Cicchetti e<br />
si compone di una segreteria tecnica,<br />
che, di volta in volta, si avvale <strong>del</strong>le<br />
competenze specifiche degli uffici interessati<br />
e, se necessario per il completamento<br />
<strong>del</strong>l’istruttoria, anche di<br />
Da sinistra il dott. Giancarlo<br />
Furnari, il prof. Cesare Catananti,<br />
il dott. Roberto Iadicicco,<br />
don Decio Cipolloni che ha<br />
benedetto i nuovi locali<br />
e il dott. Antonio Cicchetti.
competenze esterne che interverranno<br />
in specifici settori e limitatamente al<br />
singolo caso.<br />
Attualmente l’UOA utilizza le competenze<br />
specifiche <strong>del</strong>l’avvocato Filippo<br />
Leone per l’ambito brevettuale e contrattualistico<br />
collegato alle invenzioni/innovazioni.<br />
Da settembre al suo interno<br />
è stata costituita la struttura che<br />
si occupa <strong>del</strong>le Relazioni Istituzionali<br />
e comunicazione per la divulgazione<br />
<strong>del</strong>la ricerca scientifica che si avvale<br />
<strong>del</strong>le competenze scientifiche <strong>del</strong> dott.<br />
Roberto Iadicicco, che ne è il responsabile.<br />
Questa nuova struttura ha la missione<br />
di creare, attraverso la promozione e la<br />
divulgazione <strong>del</strong>la ricerca scientifica per<br />
tutte le sedi <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong>, un’immagine<br />
positiva e costruttiva <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong><br />
<strong>Cattolica</strong> mettendone in evidenza<br />
tutte le potenzialità specifiche.<br />
Il punto di partenza è stato quello che<br />
l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong> <strong>del</strong> <strong>Sacro</strong> <strong>Cuore</strong>,<br />
avendo inevitabilmente a che fare con<br />
attori di decisioni pubbliche ma anche<br />
con privati per ciò che riguarda i finanziamenti<br />
<strong>del</strong>l’attività di ricerca, non<br />
può prescindere dalle relazioni istituzionali.<br />
Sul versante invenzione/innovazione,<br />
l’UOA ha ottenuto dall’autorità europea<br />
competente l’autorizzazione al rilascio<br />
<strong>del</strong> brevetto ad una invenzione per<br />
la prima volta di proprietà <strong>del</strong>l’Ateneo<br />
ed ha seguito la costituzione <strong>del</strong> primo<br />
spin off <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong>.<br />
L’attività <strong>del</strong>l’U.O.A. si collega strettamente<br />
con quella svolta dai Servizi Ricerca<br />
<strong>del</strong>la varie sedi <strong>del</strong>l’Ateneo e in<br />
particolare con quello <strong>del</strong>la Facoltà di<br />
Medicina e Chirurgia che, con il riordino<br />
in atto si sta sempre più connotando<br />
come un Servizio Ricerca e Sviluppo<br />
(R&S) con funzioni di consulenza<br />
a tutto campo <strong>del</strong> Ricercatore.<br />
Infatti la collaborazione Servizio R&S-<br />
Ricercatore ha inizio nella fase di promozione<br />
<strong>del</strong>le opportunità di utilizzo<br />
dei fondi di ricerca e sperimentazione<br />
nonché di sviluppo e trasferimento tecnologico<br />
sia nazionali che internazionali.<br />
Prosegue nella fase successiva come<br />
COMUNICARE<br />
21<br />
Il sig. Franco Mariotti.<br />
supporto nella procedura di accesso ai<br />
finanziamenti e, quindi, di assistenza<br />
alla gestione <strong>del</strong> progetto approvato,<br />
svolgendo anche funzioni di project manager<br />
là dove l’UCSC è Coordinatore<br />
<strong>del</strong>l’iniziativa. Infine si completa con<br />
l’assistenza nella valutazione <strong>del</strong>la ricaduta<br />
applicativa dei risultati <strong>del</strong>le attività<br />
finanziate.<br />
Attualmente nel Servizio Ricerca <strong>del</strong>la<br />
Facoltà di Medicina, alle dipendenze<br />
<strong>del</strong> Vice Direttore di Sede, dott. Giancarlo<br />
Furnari, operano le dottoresse Katia<br />
Guglietta e Silvia Floris ed il dott.<br />
Gennaro Capasso mentre la responsabilità<br />
operativa è affidata al sig. Franco<br />
Mariotti che svolge attività di supporto<br />
e coordinamento anche <strong>del</strong>l’U.O.A.<br />
Sul piano logistico la Direzione Amministrativa,<br />
per migliorare le sinergie tra<br />
gli uffici che operano in settori avanzati<br />
connessi con la Ricerca e la Cura,<br />
ha concentrato al 5° piano <strong>del</strong> fabbricato<br />
“F” <strong>del</strong> Policlinico Gemelli, il Servizio<br />
Ricerca, l’UOA e l’UVT Unità di<br />
Valutazione <strong>del</strong>le Tecnologie. La presenza<br />
attiva di questi uffici contribuisce<br />
a far acquisire all’Ateneo una posizione<br />
di avanguardia nel panorama italiano<br />
e di porsi a livello <strong>del</strong>le maggiori<br />
università europee in quanto ad attenzione<br />
verso la ricerca e la gestione.<br />
Lo staff <strong>del</strong>l’Unità<br />
Operativa di Ateneo.<br />
Da sinistra<br />
il dott. Gennaro<br />
Capasso, la dott.ssa<br />
Katia Guglietta,<br />
l’avv. Filippo Leone,<br />
il dott. Roberto<br />
Iadicicco, la dott.ssa<br />
Silvia Floris<br />
e la sig.ra Giuliana<br />
Bracciotti.
Ha avuto esito positivo la prova di alimentare<br />
l’anello di media tensione a<br />
20kW <strong>del</strong>l’U.C.S.C. con l’energia elettrica<br />
autoprodotta, svoltasi nella notte<br />
tra giovedì 6 e venerdì 7 ottobre<br />
2005, dopo avere simulato un blackout<br />
<strong>del</strong>la rete elettrica ACEA<br />
Carlo Pesaro<br />
Gioia e soddisfazione. Sono questi<br />
i sentimenti che si leggono<br />
sui visi <strong>del</strong>l’équipe che, nella<br />
notte tra il 6 e 7 ottobre 2005, ha realizzato<br />
il collegamento in “isola” di<br />
tutte le diciannove cabine che afferiscono<br />
all’anello di media tensione <strong>del</strong><br />
complesso universitario, all’impianto<br />
di cogenerazione installato presso la<br />
Centrale Termica, fornendo in modo<br />
stabile e continuativo la potenza elettrica<br />
di oltre 3.300 kW richiesta, nelle<br />
ore notturne, dall’U.C.S.C. e che durante<br />
le ore di maggiore attività <strong>del</strong><br />
complesso ospedaliero arriva a picchi<br />
di oltre 8.000kW.<br />
COGENERAZIONE<br />
Al Gemelli<br />
un’isola di energia<br />
La soddisfazione è la consapevolezza<br />
che per la prima volta una complessa<br />
struttura universitaria e ospedaliera<br />
come il Gemelli, dopo essere<br />
stata scollegata dalle rete elettrica<br />
ACEA, è stata autoalimentata elettricamente<br />
da uno dei più importanti impianti<br />
di cogenerazione mai realizzati<br />
in Italia e che la prova in sé è risultata<br />
indolore nei confronti <strong>del</strong>l’ospedale<br />
che ha potuto continuare regolarmente<br />
la sua attività.<br />
La denominazione di “isola” è dovuta<br />
a due aspetti; il primo aspetto è legato<br />
alla forma <strong>del</strong>l’anello di media tensione<br />
che abbraccia l’intero complesso <strong>del</strong>la<br />
Sede, il secondo dal fatto che l’intera<br />
utenza elettrica denominata “U.C.S.C.”,<br />
durante la prova, è stata isolata dalla rete<br />
elettrica <strong>del</strong>la città.<br />
Erano anni che l’ing. Giovanni Scavino,<br />
Coordinatore <strong>del</strong> Servizio Tecnico<br />
<strong>del</strong>l’U.C.S.C., assieme ai suoi più stretti<br />
collaboratori, progettava un impianto<br />
adeguato per fronteggiare importanti<br />
black-out elettrici anche in termini di<br />
efficienza, grazie al ciclo di produzio-<br />
COMUNICARE<br />
22<br />
ne combinato di energia elettrica e termica.<br />
Si è trattato di ottenere dall’impianto<br />
di cogenerazione, entrato in funzione<br />
nell’aprile <strong>del</strong> 2003 con una produzione<br />
all’attivo di circa 60.000.000<br />
kW/ora, una prestazione diversa dalla<br />
abituale utilizzazione, che consiste nel<br />
riversare l’energia elettrica prodotta in<br />
un grande serbatoio di energia, gestito<br />
<strong>del</strong>l’ACEA, che per dimensione e costruzione<br />
è elettricamente stabile e non<br />
risente di inserzioni istantanee di carichi<br />
elettrici. È chiaro che una tale<br />
considerazione non può essere valida<br />
per un impianto la cui potenza elettrica,<br />
alle condizioni standard di utilizzo,<br />
è di 5200 kW.<br />
Ecco che per organizzare la prova “in<br />
isola” il Servizio Tecnico ed in particolare<br />
il Settore Energy Manager e Norme<br />
Tecniche che è responsabile <strong>del</strong>la<br />
Centrale termo-elettrica <strong>del</strong>l’U.C.S.C.<br />
ed è coordinato dal dott. Luigi Loreti<br />
con la collaborazione <strong>del</strong> sottoscritto, ha<br />
predisposto un preciso e dettagliato programma<br />
di collegamento graduale e pro-
gressivo di tutte le cabine elettriche esistenti,<br />
valutando in particolare l’impatto<br />
che le inserzioni <strong>del</strong>le diciannove cabine<br />
di trasformazione elettrica costituenti<br />
l’anello di media tensione avrebbe<br />
avuto sull’impianto di cogenerazione<br />
ma anche sulla realtà ospedaliera, fatta<br />
di emergenze e di problematiche direttamente<br />
legate alla salute dei pazienti<br />
ospiti nella nostra struttura e che è sempre<br />
più dipendente dal corretto funzionamento<br />
<strong>del</strong>le apparecchiature elettromedicali<br />
e di supporto.<br />
Si è trattato pertanto di valutare la dimensione<br />
massima dei carichi elettrici<br />
che l’impianto di cogenerazione sarebbe<br />
stato in grado di sostenere istantaneamente.<br />
Sono stati coinvolti gli<br />
staff <strong>del</strong> Collaudatore, <strong>del</strong>la Direzione<br />
Lavori, <strong>del</strong>l’ATI, costituita dalle società<br />
Cofathec, Siram e Aster, che hanno<br />
installato l’impianto e alla quale<br />
l’U.C.S.C. ha affidato la conduzione e<br />
manutenzione, <strong>del</strong>l’ACEA che dalla<br />
propria sala operativa comanda e gestisce<br />
gli interruttori di media tensione<br />
che dalle cabine primarie di Belsito,<br />
Belsito-Tor di Quinto e Torrevecchia<br />
forniscono l’energia elettrica<br />
al Gemelli.<br />
Oltre al settore “Energy Manager e Norme<br />
Tecniche”, un notevole impegno è<br />
stato profuso dal settore “Gestione e<br />
Manutenzione” <strong>del</strong>l’ing. Roberto Cabras<br />
con i responsabili dei reparti <strong>del</strong>la<br />
manutenzione, Vincenzo Peltrone,<br />
Massimo Bianchi, Enzo Basso, Ennio<br />
COMUNICARE<br />
23<br />
Dall’alto in basso, l’ing. Giovanni<br />
Scavino, il dott. Luigi Loreti e l’ing.<br />
Carlo Pesaro.<br />
Mascellini, Fausto Amatucci, Fabio Massimo<br />
Fazi e relativi collaboratori, e dalla<br />
società Cofathec, per la Centrale Termica<br />
e la Nuova Piastra Sale Operatorie,<br />
e dalle società di manutenzione per<br />
la restante parte impiantistica <strong>del</strong>l’U.C.S.C..<br />
Infatti grazie alle consistenti risorse<br />
tecniche e umane messe in campo, è stato<br />
possibile monitorare le cabine elettriche<br />
di trasformazione media/bassa<br />
tensione, i gruppi elettrogeni di supporto<br />
e i numerosissimi impianti tecnologici<br />
che dipendono dall’energia
L’anello di media tensione a 20 kw<br />
che abbraccia tutto il complesso<br />
universitario e ospedaliero.<br />
elettrica, ed avere pertanto a disposizione<br />
una macchina organizzativa in<br />
grado di intervenire in modo immediato<br />
e tempestivo.<br />
Ecco il susseguirsi degli eventi: alle 23<br />
e 45 minuti è iniziata la prova con l’ing.<br />
Scavino e il dott. Loreti che chiedono<br />
al responsabile <strong>del</strong>la sala controllo <strong>del</strong>la<br />
rete elettrica ACEA di disalimentare<br />
la prima cabina <strong>del</strong>l’anello di media<br />
tensione, la Residenza Sanitaria Protetta,<br />
e al conduttore <strong>del</strong> cogeneratore<br />
di attivare la turbina. È il primo momento<br />
di suspense.<br />
Passano solo pochi istanti quando arriva<br />
la comunicazione che si stava erogando<br />
all’utenza una potenza elettrica<br />
di circa centocinquanta chilowatt.<br />
Si avvicina il primo severo test <strong>del</strong>la<br />
prova, l’inserzione <strong>del</strong>la prima <strong>del</strong>le due<br />
cabine <strong>del</strong>la Nuova Piastra Polifunzio-<br />
COMUNICARE<br />
24
nale che trasformano la tensione elettrica<br />
da 20kV a 400V, il cui carico elettrico<br />
sarebbe stato sicuramente <strong>del</strong>icato<br />
e quantitativamente rilevante.<br />
Ed infatti, ecco che, all’ordine di connessione,<br />
l’indicatore sale repentino e<br />
raggiunge il valore di 740 kW accompagnato<br />
dal suono che proviene dalla<br />
turbina ROLLS-ROYCE ENGINE 501<br />
mo<strong>del</strong>lo KB7S e che a tutti fa rivivere<br />
la sensazione <strong>del</strong> decollo di un aereo.<br />
Sono le 23 e 52 minuti.<br />
I prof. ing. Vincenzo Naso ed Enzo Marchetti,<br />
collaudatori <strong>del</strong>l’impianto, e il prof.<br />
ing. Gino Moncada Lo Giudice, direttore<br />
dei lavori, approvano e sorridono. Il<br />
sig. Peltrone, in contatto telefonico con<br />
gli elettricisti presso la cabina elettrica riferisce<br />
che non vi sono problemi.<br />
Si procede con la connessione <strong>del</strong>la seconda<br />
cabina elettrica <strong>del</strong>la Nuova Piastra<br />
Polifunzionale e l’indicatore questa<br />
volta raggiunge quota 1.400 kW, il<br />
capitano Gaetano Bellino <strong>del</strong>la Cofathec<br />
controlla i parametri <strong>del</strong>la turbina<br />
che sono tutti in ordine. Sono le 23 e<br />
54 minuti.<br />
La prova procede spedita con l’alimentazione<br />
in isola <strong>del</strong>la cabina-2, che porta<br />
la richiesta totale a 1.900 kW, quando<br />
squilla il telefono.<br />
È la Direzione Sanitaria che comunica<br />
all’ing. Scavino il trasporto al pronto<br />
soccorso con l’eli-ambulanza di un bimbo<br />
di due anni ferito gravemente in un<br />
incidente stradale e che per i prossimi<br />
60 minuti avrebbe dovuto essere garantita<br />
la continuità assoluta <strong>del</strong>l’energia<br />
elettrica, al fine di permettere l’esecuzione<br />
di <strong>del</strong>icati esami radiologici.<br />
Subito l’ing. Scavino stabilisce che l’impianto<br />
di cogenerazione avrebbe continuato<br />
a fornire l’energia elettrica alla<br />
cabine elettriche già connesse ma di sospendere<br />
l’inserzione <strong>del</strong>le altre cabine<br />
fino al via libera da parte <strong>del</strong>la Direzione<br />
Sanitaria.<br />
Alle ore 1 e 40 minuti, finalmente, la<br />
prova può riprendere e, alle ore 1 e 46<br />
minuti, l’ing. Scavino chiede ad ACEA<br />
di collegare la cabina-1, successivamente<br />
le cabine mobili 64 e 65, poi la<br />
cabina degli edifici <strong>del</strong> Complesso Polifunzionale<br />
e <strong>del</strong> Ciclotrone. Il contatore<br />
indica 2.330 kW.<br />
Sono le ore 2 e 16 minuti e il carico raggiunto<br />
rappresenta il 50% circa <strong>del</strong>la<br />
possibilità di produzione <strong>del</strong>l’impianto.<br />
Quanto sarà il valore di potenza che<br />
verrà richiesto dalla connessione di tutte<br />
le cabine?<br />
Le analisi dei consumi fatte dal settore<br />
Energy Manager si erano finora rilevate<br />
esatte. Si trattava quindi di procedere<br />
con l’ultima serie di cabine: le cabina<br />
3 e 4 presso gli edifici “P” e “B” <strong>del</strong><br />
Policlinico, la cabina degli edifici con<br />
gli Uffici Amministrativi e il Corso di<br />
Laurea in Economia ed infine le cabina<br />
degli Istituti Biologici e <strong>del</strong> Nuovo<br />
Studentato.<br />
Sono le ore 2 e 32 minuti quando l’ing.<br />
Scavino invia la richiesta di collegare<br />
COMUNICARE<br />
25<br />
l’ultima <strong>del</strong>le cabine ed il carico complessivo<br />
raggiunge il valore di massima<br />
erogazione pari a 3.303 kW. L’isola è stata<br />
totalmente attivata. La turbina sta<br />
alimentando tutta l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong><br />
<strong>del</strong> <strong>Sacro</strong> <strong>Cuore</strong>.<br />
Automaticamente vi è l’applauso liberatorio<br />
che sancisce l’esito positivo <strong>del</strong>la<br />
prova.<br />
Con questo collaudo è stato posto un<br />
altro sigillo al completamento <strong>del</strong> piano<br />
energetico, pianificato nei primi anni<br />
90, unitamente al piano edilizio di<br />
ristrutturazione e di ampliamento che<br />
avrebbe visto realizzare dal Servizio<br />
Tecnico, nei successivi quindici anni,
strutture ospedaliere e di ricerca quali<br />
l’edificio <strong>del</strong>le Malattie Infettive, <strong>del</strong><br />
Centro Geriatrico, <strong>del</strong>la nuova RMN e<br />
<strong>del</strong>la PET, <strong>del</strong>la Direzione Sanitaria e<br />
Nuova Hall presso il Policlinico, <strong>del</strong>la<br />
Residenza Sanitaria Protetta con il Servizio<br />
di Emodialisi, <strong>del</strong> Corso di Laurea<br />
in Economia e per ultimo in ordine<br />
di tempo, ma di primaria impor-<br />
IL PIANO ENERGETICO IN 15 ANNI<br />
tanza, <strong>del</strong> moderno complesso costituito<br />
dalle Nuova Piastra Polifunzionale,<br />
dal pronto soccorso, dalla rianimazione,<br />
dai reparti di terapia intensiva,<br />
dalla centrale di sterilizzazione e<br />
dai laboratori di analisi.<br />
Tutte queste strutture hanno comportato<br />
un considerevole aumento <strong>del</strong>la<br />
domanda di energia termica ed elettri-<br />
a) Energia termica<br />
• Costruzione <strong>del</strong>la Nuova Centrale Termica centralizzata in sostituzione <strong>del</strong>le vecchie centrali ormai obsolete e a rendimento<br />
scadente (dal 1992 al 1995).<br />
• Realizzazione <strong>del</strong> sistema di teleriscaldamento, per il trasporto <strong>del</strong>l’energia termica sotto forma di fluidi primari a 191°C,<br />
145°C e 90°C, che dalla nuova centrale termica è stato distribuito sull’intero complesso universitario e ospedaliero (dal<br />
1992 al 1995, in continua espansione in funzione <strong>del</strong>l’entrata in servizio di nuove strutture).<br />
• Ristrutturazione <strong>del</strong>le sottocentrali termiche esistenti con la connessione al nuovo sistema di distribuzione termico e realizzazione<br />
di nuove presso i nuovi fabbricati (dal 1992 ad oggi).<br />
• Raddoppio <strong>del</strong>l’anello di teleriscaldamento al fine di alimentare gli impianti assorbitori in grado di produrre acqua refrigerata<br />
(5°C) sfruttando il cambiamento di stato <strong>del</strong> bromuro di litio grazie al calore termico <strong>del</strong>l’acqua surriscaldata a 120°C<br />
(dal 1999 ad oggi).<br />
b) Energia elettrica<br />
• Adeguamento ed ampliamento <strong>del</strong>la rete elettrica di media tensione da 8,4 kV a 20 kV con la realizzazione di un nuovo<br />
anello di media tensione al quale collegare gradualmente le cabine di trasformazione elettrica a bassa tensione (dal 1995 al<br />
2005).<br />
• Smantellamento <strong>del</strong>le vecchie cabine elettriche a 8.3 kV e realizzazione di nuove cabine, adeguate al nuovo sistema elettrico<br />
di distribuzione di media tensione a 20kV e la conseguente sostituzione di tutti i quadri elettrici di media tensione e<br />
dei trasformatori elettrici , obsoleti e fuori norma (dal 1995).<br />
c) Produzione combinata di energia termica ed elettrica<br />
• Installazione e messa in opera di un impianto di cogenerazione per la produzione combinata di energia termica, in supporto<br />
ai generatori di vapore presenti in centrale termica, e di energia elettrica (dal 2001 al 2005).<br />
COMUNICARE<br />
26<br />
Cabina elettrica di trasformazione<br />
ca, pari ad almeno il doppio <strong>del</strong>le energie<br />
normalmente utilizzate negli anni<br />
90. Era necessario mettere a punto una<br />
strategia energetica che avrebbe visto<br />
l’Ente impegnare una consistente quota<br />
<strong>del</strong>le proprie risorse economiche al<br />
fine di soddisfare il fabbisogno energetico<br />
pianificato dai progetti <strong>del</strong> Servizio<br />
Tecnico.<br />
E infatti, nel periodo dal 1990 al 2005,<br />
il Servizio Tecnico dava il via all’ampliamento<br />
e alla realizzazione di nuove<br />
centrali di produzione, di sistemi di<br />
distribuzione e di trasformazione <strong>del</strong>l’energia<br />
termica ed elettrica, e di una<br />
serie di impianti assorbitori che permettessero<br />
di sfruttare ulteriormente<br />
il teleriscaldamento producendo dal<br />
calore <strong>del</strong>l’acqua refrigerata così utile<br />
per la climatizzazione degli ambienti<br />
ospedalieri. Per il futuro la strategia<br />
<strong>del</strong> Servizio Tecnico prevede di incidere<br />
di più sul risparmio energetico<br />
adottando sistemi di regolazione e controllo<br />
<strong>del</strong> flusso energetico alle utenze<br />
specifiche con il risultato di diminuire<br />
gli sprechi e di aumentare il comfort<br />
ambientale.
Sempre più funzionale e attenta alle<br />
esigenze dei ricoverati la parte alberghiera<br />
<strong>del</strong> Gemelli: i nuovi reparti<br />
appena riaperti ne sono la prova<br />
Marilina Pogutz Scrascia<br />
Continua l’opera di ammodernamento<br />
dei reparti di degenza sia<br />
ordinaria che per l’attività libero<br />
professionale al Policlinico Gemelli.<br />
Ultimamente sono state consegnate sette<br />
strutture completamente rinnovate<br />
nella loro suddivisione interna e negli<br />
arredi.<br />
Prima di tutto i reparti 11° P e 11° Q<br />
riservati all’attività <strong>del</strong>l’ALPI. Le stan-<br />
RISTRUTTURAZIONE<br />
Obiettivo<br />
comfort<br />
ze sono ovviamente tutte singole con<br />
servizi interni. Grande attenzione è stata<br />
posta ai colori <strong>del</strong>le pareti e <strong>del</strong>le porte:<br />
tinte pastello di varie gradazioni di<br />
verde acqua. Le stanze sono tutte controsoffittate,<br />
il mobilio è stato scelto<br />
con cura unendo alla bellezza la grande<br />
funzionalità. Nei corridoi vi è un<br />
gioco di luci che rende particolarmente<br />
gradevole l’ambiente e i pavimenti<br />
sono stati tutti sostituiti con il linoleum,<br />
materiale molto più igienico e<br />
che può essere mantenuto pulito con<br />
maggiore facilità.<br />
Sono stati poi riaperti il 10° C (Ortopedia<br />
e Traumatologia), il 10° L (Chirurgia<br />
Generale 2 e Chirurgia Senologica)<br />
e il 10° M (Malattie <strong>del</strong> Ricambio). La<br />
COMUNICARE<br />
27<br />
dotazione di questi reparti è sempre elevatissima,<br />
con caldi colori che vanno dal<br />
verdino al giallo ocra: le stanze sono a<br />
due letti con servizi e climatizzazione<br />
centralizzata.<br />
Infine sono da poco funzionanti il 9° L<br />
(Clinica Medica) e il 9° M (Oncologia<br />
Medica). Anche in questi reparti tutte<br />
le stanze sono a due letti con servizi, con<br />
pareti color crema e porte di un verde<br />
brillante. Nel rifacimento di questi ultimi<br />
due piani (10° e 9°) si è cercato di<br />
porre la massima attenzione alle esi-<br />
Piano 11° ala Q. L’ingresso <strong>del</strong>le<br />
medicherie, da sinistra il sig. Carmelo<br />
Durini, la caposala sig.ra Anna Rita<br />
Brunetti e la sig.ra Sara Rossi.
genze <strong>del</strong> personale: particolare cura<br />
infatti è stata riposta nella creazione<br />
degli spogliatoi, ampi con servizi e doccia.<br />
Inoltre innovativo è l’arredo <strong>del</strong> co-<br />
siddetto bagno medicale che serve i due<br />
reparti complanari (9° L e 9° M, 10° L<br />
e 10° M): in sostituzione <strong>del</strong> consueto<br />
bagno perimetrale si è preferito dotare<br />
COMUNICARE<br />
28<br />
tali servizi di una barella-doccia che<br />
consente di coniugare l’attenzione all’igiene<br />
dei pazienti con l’esigenza di<br />
salvaguardare la salute degli operatori,<br />
attraverso la movimentazione degli stessi<br />
pazienti in condizioni ergonomiche<br />
favorevoli.<br />
Tutti i reparti succitati sono dotati di<br />
aria condizionata e corrimani nei corridoi<br />
per facilitare la deambulazione<br />
dei pazienti non completamente autosufficienti.<br />
I prossimi reparti oggetto <strong>del</strong> piano di ristrutturazione<br />
sono il 10° E, che continuerà<br />
ad essere riservato allo svolgimento<br />
<strong>del</strong>l’attività libero-professionale,<br />
ed i restanti reparti dalle ali L ed M,<br />
dall’8° al 4° piano.<br />
Anche per questi reparti l’obiettivo, ambizioso,<br />
è quello realizzare un “layout”<br />
che da un lato recepisca le imprescin-
dibili richieste di comfort da parte dei<br />
degenti e dall’altro permetta agli operatori<br />
di usufruire di spazi di lavoro idonei,<br />
tenuto conto anche <strong>del</strong>l’evoluzione<br />
che ha caratterizzato il nursing negli<br />
ultimi anni.<br />
Da un punto di vista strettamente architettonico<br />
il mo<strong>del</strong>lo non si discosterà<br />
molto da quello dei reparti già rinnovati,<br />
pur con le necessarie personalizzazioni<br />
legate alla diversa tipologia di<br />
pazienti che saranno ospitati.<br />
In definitiva si può con soddisfazione affermare<br />
che, attraverso questo oneroso<br />
e lungo processo di “ringiovanimento”,<br />
il Policlinico Gemelli si appresta ad affrontare<br />
la competizione <strong>del</strong>le strutture<br />
sanitarie più all’avanguardia dal punto<br />
di vista <strong>del</strong> comfort alberghiero, senza trascurare<br />
le giuste esigenze degli operatori<br />
sanitari.<br />
In alto a sinistra: corridoio <strong>del</strong>le degenze <strong>del</strong> piano 9° ala M. A destra piano 10°<br />
ala M: la sig.ra Milena Morelli accompagna nella deambulazione un’anziana<br />
degente. Al centro, nel piano 11° ala Q il sig. Carmelo Durini mentre assiste una<br />
paziente. In basso a sinistra nel piano 11° ala P un’infermiera con il carrello <strong>del</strong>le<br />
terapie. A destra nel piano 11° ala P la sig.ra Giuseppina Fabri mentre aspetta<br />
di misurare la pressione ad una paziente.<br />
COMUNICARE<br />
29
Angela Maria Cosentino<br />
Nei giorni 24-25-26 novembre<br />
2005 si è svolto il Congresso internazionale<br />
su “Scienza ed etica<br />
per una Procreazione Responsabile”,<br />
in occasione <strong>del</strong>la consegna <strong>del</strong>la laurea<br />
Honoris Causa ai professori John e Lyn<br />
Billings, ideatori <strong>del</strong>l’omonimo metodo<br />
Il saluto <strong>del</strong> Preside prof. Paolo<br />
Magistrelli. A destra il Rettore<br />
prof. Lorenzo Ornaghi.<br />
naturale di regolazione <strong>del</strong>la fertilità, il<br />
cui valore scientifico è stato ampiamente<br />
confermato.<br />
Il metodo assume oggi particolare rilevanza<br />
sanitaria poiché la conoscenza <strong>del</strong>la<br />
fertilità e infertilità <strong>del</strong> ciclo mestruale,<br />
in base alle modificazioni <strong>del</strong> sintomo <strong>del</strong><br />
muco cervicale - fattore e indicatore di<br />
fertilità - strettamente correlato all’andamento<br />
degli ormoni ovarici, risulta utile,<br />
ISI<br />
Fertilità oggi<br />
e domani<br />
non solo per evitare ma anche per ricercare<br />
la gravidanza.<br />
L’incontro, promosso dalle 5 Facoltà di<br />
Medicina <strong>del</strong>le 4 <strong>Università</strong> romane (Tor<br />
Vergata, La Sapienza 1 e 2, il Campus Biomedico<br />
ed l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong> <strong>del</strong> <strong>Sacro</strong><br />
<strong>Cuore</strong>), in collaborazione con il Ministero<br />
<strong>del</strong>l’Istruzione e <strong>del</strong>la Ricerca, il Ministero<br />
<strong>del</strong>la Salute, l’Associazione Ginecologi<br />
Universitari Italiani, l’Istituto di Me-<br />
dicina Sociale e l’Ufficio di Pastorale Universitaria<br />
<strong>del</strong> Vicariato di Roma, ha richiamato<br />
l’attenzione di oltre 500 persone<br />
provenienti da diversi Paesi <strong>del</strong> mondo,<br />
impegnati nella diffusione ed insegnamento<br />
dei metodi naturali.<br />
Il contributo <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong> al<br />
Congresso interuniversitario si è espresso<br />
con il prof. Antonio Lanzone <strong>del</strong>l’Istituto<br />
di Clinica Ostetrica e Ginecologica che ha<br />
presentato il tema “Fertilità oggi e domani”,<br />
con il prof. Adriano Bompiani, Direttore<br />
<strong>del</strong> Centro Studi Regolazione Naturale<br />
<strong>del</strong>la fertilità (ISI), moderatore <strong>del</strong>la<br />
COMUNICARE<br />
30<br />
quarta sessione, con la dott.ssa Paola Pellicanò,<br />
<strong>del</strong> Centro Studi, con la relazione<br />
“Fertilità, valore da salvaguardare: contributo<br />
<strong>del</strong> Metodo Billings”, con la dott.ssa<br />
Elena Giacchi, coordinatrice <strong>del</strong> Centro,<br />
con “Esperienza didattico-formativa sulla<br />
Regolazione Naturale <strong>del</strong>la Fertilità in<br />
ambito universitario”. Il Centro Studi <strong>del</strong>la<br />
<strong>Cattolica</strong>, inoltre, ha curato anche la<br />
Segreteria Scientifica e quella Organizzativa,<br />
con l’impegnativo contributo <strong>del</strong>la<br />
sig.ra Paola Faraone.<br />
Nella giornata di venerdì 25 è stato evidenziato<br />
il valore scientifico, antropologico<br />
ed etico <strong>del</strong> Metodo <strong>del</strong>l’Ovulazione Billings,<br />
con una sessione speciale, celebrativa,<br />
all’interno <strong>del</strong> Congresso, alla presenza<br />
<strong>del</strong> Rettore <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong>,<br />
prof. Lorenzo Ornaghi, <strong>del</strong> Preside <strong>del</strong>la<br />
Facoltà di Medicina, prof. Paolo Magistrelli,<br />
<strong>del</strong> Direttore Amministrativo, dott. Antonio<br />
Cicchetti, <strong>del</strong> Direttore <strong>del</strong>l’ISI, prof.<br />
Adriano Bompiani, <strong>del</strong> Direttore <strong>del</strong> Dipartimento<br />
per la tutela <strong>del</strong>la salute <strong>del</strong>la<br />
donna e <strong>del</strong>la vita nascente, prof. Salvatore<br />
Mancuso e <strong>del</strong> Direttore <strong>del</strong> Centro di<br />
Bioetica, Sua Ecc.za Mons. Elio Sgreccia.<br />
Durante la cerimonia è stato consegnato<br />
un riconoscimento ai professori John e<br />
Lyn Billings, per l’impegno scientifico e la<br />
testimonianza di vita nell’elaborazione e<br />
diffusione <strong>del</strong> metodo <strong>del</strong>l’Ovulazione nel<br />
mondo, al prof. Erik Odeblad, per gli studi<br />
biofisici e al prof. James Brown per gli<br />
studi ormonali, a supporto scientifico <strong>del</strong>la<br />
Regolazione Naturale <strong>del</strong>la Fertilità, alla<br />
prof.ssa Anna Cappella, prima direttrice<br />
<strong>del</strong> Centro Studi per la Regolazione<br />
Naturale <strong>del</strong>la Fertilità, per il contributo<br />
alla diffusione <strong>del</strong> metodo Billings in Italia<br />
e nel mondo, promuovendo sempre,<br />
instancabilmente, i valori comuni a cui si<br />
ispirano le diverse metodiche naturali.<br />
Il sabato mattina, nell’Auditorium <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong><br />
<strong>Cattolica</strong>, si è svolta la sessione
In altro da sinistra: il prof. Adriano<br />
Bompiani, il prof. Erik Odeblad, il prof.<br />
James Brown, il prof. John Billings, la<br />
dott.ssa Anna Cappella, sua Ecc.za<br />
Mons. Elio Sgreccia e il prof. Salvatore<br />
Mancuso.<br />
etico-pastorale dal titolo “Amore umano<br />
e dono <strong>del</strong>la vita”. All’iniziativa, a cura<br />
<strong>del</strong>l’Ufficio per la Pastorale Familiare<br />
<strong>del</strong> Vicariato di Roma e <strong>del</strong> Centro Studi<br />
<strong>del</strong>la <strong>Cattolica</strong>, è intervenuto Sua Em.za<br />
il Cardinale Camillo Ruini e Sua Ecc.za<br />
Mons. Luigi Moretti.<br />
Significativa è stata anche la testimonianza<br />
di due coppie, utenti <strong>del</strong> Metodo Billings,<br />
che hanno trovato attraverso il metodo<br />
naturale, con il suo rigoroso fondamento<br />
scientifico, una via per rispettare la vita e<br />
promuovere l’amore coniugale e di una<br />
coppia che ha manifestato la sua fecondità<br />
con l’apertura all’affido.<br />
Sopra da sinistra: Mons. Lorenzo Leuzzi e il prof. Adriano Bompiani.<br />
In basso, da sinistra: il prof. Livio Del Bianco, Sua Em.za il Cardinale Camillo<br />
Ruini, Mons. Luigi Moretti e Mons. Carlino Panzeri.<br />
COMUNICARE<br />
31
A tutto il personale sanitario <strong>del</strong> Policlinico<br />
Gemelli viene proposto un<br />
percorso formativo per la prevenzione<br />
e il controllo <strong>del</strong>le infezioni ospedaliere<br />
Giovanna Iasilli e<br />
Mariarosaria Ripa<br />
La Direzione Sanitaria <strong>del</strong> Policlinico<br />
Gemelli, il Comitato per la Lotta<br />
alle Infezioni Ospedaliere e l’Ufficio<br />
Formazione e Sviluppo hanno concordato,<br />
a seguito di alcuni incontri iniziati<br />
a dicembre 2004, di progettare un articolato<br />
e complesso intervento formativo sul<br />
tema <strong>del</strong>le infezioni ospedaliere. Tema che<br />
rappresenta ancora oggi un fenomeno importante<br />
da affrontare, sia per monitorare<br />
La dott.ssa<br />
Anna Laura<br />
Scanu.<br />
PREVENZIONE<br />
Uniti contro<br />
le infezioni<br />
ospedaliere<br />
i dati raccolti che per ridurre le infezioni.<br />
È emersa infatti, in modo evidente, l’esigenza<br />
di una formazione aziendale mirata<br />
alla prevenzione <strong>del</strong> fenomeno con l’obiettivo<br />
generale di migliorare le prestazioni<br />
secondo criteri di sicurezza ed efficacia.<br />
Proprio per questa complessità è stato progettato<br />
e in parte già realizzato un percorso<br />
formativo obbligatorio per gli anni<br />
2005-2006 suddiviso in quattro tappe e rispondente<br />
allo specifico professionale <strong>del</strong>le<br />
figure interessate, coniugando l’aspetto<br />
assistenziale a quello organizzativo: la prima<br />
con i medici referenti di reparto, la seconda<br />
con i capisala, le ostetriche, le assistenti<br />
sanitarie ed il personale <strong>del</strong> servizio<br />
infermieristico, la terza rivolta a tutti<br />
gli operatori sanitari e la quarta articolata<br />
sul campo, all’interno <strong>del</strong>le stesse Unità<br />
Operative.<br />
Si è iniziato con i medici referenti di reparto<br />
a maggio scorso; alle due edizioni<br />
hanno partecipato 57 medici.<br />
I temi trattati hanno interessato i partecipanti<br />
sia nella parte teorica che nella discussione.<br />
L’ampia adesione dei medici all’iniziativa<br />
formativa ha dato ragione <strong>del</strong>lo<br />
sforzo <strong>del</strong> CLIO e <strong>del</strong>la Direzione Sanitaria<br />
per aprire modalità informative<br />
codificate e condivise tra i diversi soggetti<br />
in gioco.<br />
Anche il successivo intervento formativo,<br />
voluto in rapida successione e<br />
rivolto ai capisala, alle ostetriche, al<br />
servizio infermieristico e alle assistenti<br />
sanitarie, si è svolto in quattro<br />
edizioni tra ottobre e novembre con<br />
un totale di 91 presenze. Questa seconda<br />
tappa <strong>del</strong> percorso tiene conto<br />
<strong>del</strong>la professionalità e <strong>del</strong>l’importanza<br />
strategica, a livello operativo e di gestione,<br />
di tali operatori, al fine di monitorare<br />
gli interventi e motivare al<br />
cambiamento, favorendo così una<br />
COMUNICARE<br />
32<br />
migliore comunicazione sul fenomeno <strong>del</strong>le<br />
infezioni ospedaliere secondo il percorso<br />
formativo proposto.<br />
Raggiungere obiettivi di efficacia nel controllo<br />
<strong>del</strong>le infezioni ospedaliere è possibile,<br />
con interventi formativi diversificati,<br />
ma che presuppongono un linguaggio comune<br />
che tenga conto dei continui cambiamenti<br />
microbiologici, assistenziali e<br />
strutturali di un grande Policlinico.<br />
Gli interventi che hanno visto la partecipazione<br />
dei diversi rappresentanti degli<br />
Istituti componenti il CLIO e di clinici<br />
esperti in materia si sono articolati come<br />
di seguito descritto.<br />
La relazione <strong>del</strong>l’Istituto di Igiene ha riguardato<br />
gli aspetti epidemiologici e l’impatto<br />
economico <strong>del</strong>le infezioni ospedaliere<br />
soffermandosi in particolar modo sui dati<br />
internazionali e nazionali. È stato inoltre<br />
posto in risalto come il Policlinico “A.<br />
Gemelli” sia tra le poche realtà sanitarie,<br />
in ambito nazionale, nelle quali il Comitato<br />
per la Lotta alle Infezioni Ospedaliere<br />
si presenta con una attività strutturata<br />
e continuativa.<br />
L’Istituto di Microbiologia ha trattato le<br />
caratteristiche microbiologiche con particolare<br />
riguardo ai germi cosiddetti “emergenti”;<br />
il fenomeno è stato analizzato sia<br />
negli aspetti generali che in quelli più specifici<br />
<strong>del</strong> nostro Policlinico.<br />
L’Istituto di Clinica <strong>del</strong>le Malattie Infettive<br />
ha sviluppato gli aspetti clinici <strong>del</strong>le infezioni<br />
ospedaliere, con un’attenzione particolare<br />
a quelle che sono le modalità di<br />
trasmissione.<br />
L’importanza <strong>del</strong>l’uso appropriato degli<br />
antibiotici come fattore di resistenza e di<br />
intervento terapeutico sono stati esplicitati<br />
dai Farmacologi e dalla Direzione Sanitaria,<br />
rispettivamente per gli aspetti riguardanti<br />
i meccanismi di resistenza e di<br />
impatto in termini di spesa e di ecologia<br />
microbica.
I medici <strong>del</strong> Centro di Rianimazione si sono<br />
soffermati in particolar modo sull’analisi<br />
di casi clinici in area critica, coinvolgendo<br />
i partecipanti nella risoluzione di specifiche<br />
problematiche assistenziali.<br />
L’intervento dei medici legali ha focalizzato<br />
l’attenzione sulla responsabilità professionale<br />
degli operatori sanitari.<br />
La Direzione Sanitaria ha trattato inoltre<br />
la parte inerente le linee guida e i protocolli<br />
per la prevenzione <strong>del</strong>le infezioni<br />
ospedaliere, con particolare riferimento<br />
agli aspetti metodologici, e le modalità organizzative<br />
<strong>del</strong> sistema di sorveglianza esistente<br />
all’interno <strong>del</strong> nostro Policlinico.<br />
Il servizio infermieristico infine si è soffermato<br />
sul ruolo <strong>del</strong> personale infermieristico<br />
ed ausiliario nella prevenzione <strong>del</strong>le<br />
infezioni in ambito ospedaliero.<br />
La consapevolezza di una più attenta e<br />
condivisa partecipazione anche da parte <strong>del</strong><br />
personale infermieristico è stata ampiamente<br />
ribadita e auspicata, lo scambio e<br />
la condivisione di idee su problemi comuni<br />
ha creato un atteggiamento assertivo<br />
che si è tramutato in immediate segnalazioni<br />
alla Direzione Sanitaria di casi<br />
sospetti e di criticità già l’indomani <strong>del</strong>la<br />
partecipazione al corso.<br />
Il clima d’aula è stato caratterizzato da un<br />
ascolto attento con una partecipazione propositiva<br />
alla discussione, in particolare nel<br />
secondo corso proposto ai capisala e alle<br />
altre figure professionali. La possibilità di<br />
incontrarsi tra colleghi e con i rappresentanti<br />
<strong>del</strong>la Direzione Sanitaria e <strong>del</strong> Servizio<br />
Infermieristico ha dato modo ai par-<br />
Al Gemelli il Comitato per la Lotta alle Infezioni Ospedaliere(CLIO),è stato istituito nel 1997.<br />
Si articola in:<br />
A) un Comitato Tecnico Scientifico, che ha l’incarico di<br />
definire la strategia di lotta contro le infezioni ospedaliere<br />
verificare l’effettiva applicazione dei programmi di sorveglianza e controllo e la loro<br />
efficacia;<br />
B) un Organo Tecnico - Esecutivo, nominato dal Comitato Tecnico Scientifico, con<br />
il compito di attuare i programmi di controllo <strong>del</strong>le infezioni ospedaliere.<br />
ATTUALMENTE IL CLIO È COSÌ COSTITUITO:<br />
Comitato Tecnico – Scientifico :<br />
Prof. Cesare Catananti - Direttore Sanitario<br />
Dott.Andrea Cambieri – Dirigente Medico <strong>del</strong> Policlinico<br />
Prof. Roberto Cauda -Direttore Istituto di Malattie Infettive<br />
Prof. Giovanni Fadda- Direttore Istituto di Microbiologia<br />
Prof. Paolo Preziosi - Direttore Istituto di Farmacologia<br />
Prof. Gualtiero Ricciardi - Direttore Istituto di Igiene<br />
Organo Tecnico – Esecutivo:<br />
Dott.ssa Anna Laura Scanu - Direzione Sanitaria<br />
Dott. Gennaro Capalbo - Direzione Sanitaria<br />
Sig.ra Battistina Burrai - Direzione Sanitaria<br />
Sig.ra Teresa Ena - Direzione Sanitaria<br />
Dott.ssa Enrica Arduini -Direttrice Farmacia Interna<br />
Dott.ssa Evelina Tacconelli -Istituto Malattie Infettive<br />
Dott.ssa Patrizia Laurenti - Istituto di Igiene<br />
Sig.ra Concetta De Angelis - Servizio Infermieristico<br />
tecipanti di evidenziare problematicità, ma<br />
anche di riconoscere lo sforzo di ricercare<br />
strategie condivise per controllare il fenomeno.<br />
I lavori di gruppo svolti, a chiusura di giornata,<br />
con la supervisione <strong>del</strong>la Direzione<br />
Sanitaria potranno costituire materiale documentativo<br />
per orientare i lavori di ela-<br />
COMUNICARE<br />
33<br />
borazione dei nuovi protocolli e la revisione<br />
di quelli esistenti.<br />
Il 6 dicembre ha avuto inizio il terzo percorso<br />
con i Seminari di tipo trasversale<br />
per tutti gli operatori sanitari.<br />
Tale iniziativa ha l’obiettivo di informare<br />
e sensibilizzare il personale al problema<br />
da un punto di vista epidemiologico, gestionale<br />
e organizzativo. Il seminario si<br />
svolge dalle 8,00 alle 13,50 in 20 edizioni<br />
fino a maggio 2006 con una presenza<br />
in aula di 100 partecipanti ogni edizione.<br />
Lavori a piccoli gruppi a chiusura <strong>del</strong>la mattina<br />
permettono ai partecipanti di evidenziare<br />
aree di miglioramento gestionale e<br />
organizzativo per ottimizzare la lotta alle<br />
infezioni ospedaliere.<br />
L’impegno formativo e organizzativo per<br />
controllare e prevenire le I.O. non si potrà<br />
ritenere concluso e presuppone un<br />
impegno costante nel tempo per realizzare<br />
quelle condizioni di monitoraggio<br />
capillare da tutti auspicato con un lavoro<br />
flessibile.<br />
Alcune caposala che hanno<br />
partecipato al corso a loro dedicato<br />
sulle infezioni ospedaliere.
L’ortottista - assistente in oftalmologia<br />
è la figura professionale che su indicazione<br />
<strong>del</strong> medico oculista opera<br />
nella semeiologia, prevenzione, valutazione<br />
e riabilitazione <strong>del</strong>le patologie<br />
oculari<br />
Maria Cristina Buschi<br />
Homo videns. Si legge da più parti<br />
questa nuova connotazione <strong>del</strong><br />
vecchio homo sapiens, quasi ad<br />
indicare una specie di “mutazione” culturale.<br />
L’importanza <strong>del</strong>la vista e <strong>del</strong>la corretta<br />
percezione <strong>del</strong>le immagini condiziona<br />
la nostra capacità di “essere nel<br />
FIGURE PROFESSIONALI DELLA SEDE DI ROMA<br />
Una palestra<br />
per gli occhi<br />
mondo”, ma è anche determinante per la<br />
qualità <strong>del</strong>la vita, che spesso risulta notevolmente<br />
peggiorata da alterazioni <strong>del</strong>la<br />
visione. Ci sono casi nei quali si ricorre<br />
all’ortottista (in greco, lingua da cui tutte<br />
le scienze traggono molte definizioni, ortos<br />
significa giusto e la radice opt- indica<br />
tutto ciò che riguarda la visione), un operatore<br />
sanitario che, su prescrizione <strong>del</strong> medico<br />
oculista, si occupa proprio di attività<br />
volte ad “aggiustare” la vista, con le indagini<br />
strumentali, la riabilitazione e la<br />
rieducazione oculare. Alcuni disturbi visivi<br />
possono essere curati solo nei primi<br />
anni di vita o in giovane età, quando il sistema<br />
ottico è ancora plastico e consente<br />
il recupero <strong>del</strong>la visione binoculare. Infatti<br />
COMUNICARE<br />
34<br />
In alto, da sinistra: la dott.ssa Maria<br />
Teresa Rebecchi, la dott.ssa Annalisa<br />
Coletta, la dott.ssa Rita Ghirar<strong>del</strong>li,<br />
la sig.ra Giorgia Berto, la sig.ra Irene<br />
Padovano, la sig.ra Maria Benevento,<br />
la sig.ra Chiara Tempesta, la dott.ssa<br />
A<strong>del</strong>e Chiappetta; in basso il sig. Roberto<br />
De Angelis, il sig. Stefano Orticelli, il<br />
sig. Emanuele Galletti, il sig. Michele<br />
Meglio e il sig. Claudio Ciccolella.<br />
in alcune regioni italiane l’ortottista si occupa<br />
anche <strong>del</strong>la prevenzione in età infantile<br />
nelle scuole e nei consultori pediatrici,<br />
per favorire la conoscenza di tecniche<br />
e di “ginnastiche” praticabili, anche<br />
nella rieducazione <strong>del</strong> paziente ipovedente.
Quest’ultima attività viene svolta anche<br />
per gli adulti in un lavoro di équipe, da<br />
veri e propri centri di Ipovisione, accanto<br />
ad altre figure come l’Oculista esperto<br />
di Ipovisione e lo Psicologo.<br />
Nella Clinica Oculistica nel 1985 il prof.<br />
Bruno Bagolini avviò insieme alla dott.ssa<br />
Anna Dickmann (che ne è tuttora oculista<br />
responsabile) l’ambulatorio di Ortottica<br />
ed Oftalmologia Pediatrica unitamente<br />
all’ortottista Maria Teresa Rebecchi che<br />
già dal 1978 collaborava con il professore.<br />
Negli anni si aggiunsero le altre ortottiste:<br />
A<strong>del</strong>e Chiappetta, Rita Ghirar<strong>del</strong>li,<br />
Roberta Mattei ed Annalisa Coletta. Il prof.<br />
Luigi Scullica, successore <strong>del</strong> prof. Bruno<br />
Bagolini, riconoscendo l’importanza di<br />
questo ambulatorio ne potenziò l’attività.<br />
Gli ortottisti hanno avuto sempre una formazione<br />
universitaria, dal 1955 quando<br />
nacque la prima scuola diretta a fini speciali<br />
di ortottica, per continuare nel 1992<br />
con il diploma universitario, fino all’aprile<br />
2001 quando prese l’avvio il corso di<br />
laurea di primo livello.<br />
Presidente dei corsi di laurea (sia a Roma<br />
che a Potenza e Bolzano, per un totale di<br />
circa 30 iscritti) è attualmente il prof. Emi-<br />
lio Balestrazzi, direttore <strong>del</strong>l’U.O. di Oculistica<br />
e titolare <strong>del</strong>la cattedra di Malattie<br />
<strong>del</strong>l’Apparato Visivo, il quale, presentando<br />
l’attività <strong>del</strong>le ortottiste sottolinea che<br />
si tratta di una figura indispensabile per<br />
il lavoro quotidiano degli oculisti, in quanto<br />
le relative competenze si vanno ampliando<br />
sempre più di pari passo con la<br />
vera e propria esplosione <strong>del</strong>le tecnologie<br />
avanzate nella semiologia oculare. L’unico<br />
neo è rappresentato dal fatto che le<br />
A sinistra, la dott.ssa Maria Teresa<br />
Rebecchi mentre utilizza lo schermo<br />
di Hess.<br />
A destra, la dott.ssa Annalisa Coletta<br />
durante l’esame <strong>del</strong> campo visivo.<br />
piante organiche in Italia, al contrario di<br />
quanto avviene negli USA, non si sono<br />
ampliate e ciò con conseguenze estremamente<br />
negative per l’attività <strong>del</strong>le U.O. di<br />
Oftalmologia.<br />
Ma cosa fa effettivamente l’ortottista –assistente<br />
di oftalmologia? Innanzitutto, occorre<br />
ribadire il suo ruolo insostituibile<br />
nella gestione <strong>del</strong> paziente con disturbi<br />
<strong>del</strong>la motilità oculare e <strong>del</strong>la visione binoculare,<br />
sia nella fase diagnostica così<br />
COMUNICARE<br />
35<br />
come in quella terapeutica, sia di followup<br />
anche post-operatorio. Se un tempo il<br />
ruolo di queste figure sembrava essere circoscritto<br />
all’età infantile attualmente, anche<br />
in virtù <strong>del</strong>l’allungamento <strong>del</strong>la vita<br />
media e <strong>del</strong>la ricerca di una sempre crescente<br />
ottimizzazione <strong>del</strong>la qualità <strong>del</strong>la vita<br />
stessa, l’ortottista – assistente di oftalmologia<br />
è fondamentale nella gestione<br />
<strong>del</strong>le problematiche ortottiche spesso presenti<br />
nei pazienti adulti ed anziani. È, inol-<br />
tre, una figura indispensabile nella prevenzione,<br />
nella diagnosi precoce e nella<br />
terapia <strong>del</strong>l’ambliopia: bisogna ricordare<br />
che nei Paesi in cui gli screenings per<br />
l’ambliopia sono affidati all’ortottista i risultati<br />
sono sempre positivi non solo per<br />
quanto riguarda la prevenzione ma anche<br />
in termini di abbattimento dei costi sociosanitari<br />
derivanti da ambliopie non riconosciute<br />
in tempo e, quindi, non più curabili.<br />
In effetti, ogni centro specializzato<br />
in oculistica pediatrica sul territorio nazionale<br />
dovrebbe prevedere anche l’ortottista<br />
nell’équipe.<br />
D’altro canto, negli anni, il percorso formativo<br />
e le capacità applicative di queste<br />
figure hanno subito un’evoluzione positi-
va parallela ed intimamente legata all’evoluzione<br />
<strong>del</strong>l’oftalmologia in campo diagnostico,<br />
terapeutico e riabilitativo.<br />
L’assistente in oftalmologia è ormai in grado<br />
di affiancare l’oftalmologo in ogni aspetto<br />
<strong>del</strong>l’inquadramento diagnostico <strong>del</strong> paziente,<br />
a partire dall’impostazione oftalmologica<br />
preliminare fino ad arrivare all’esecuzione<br />
di esami strumentali che oggi<br />
sempre più spesso entrano a far parte<br />
<strong>del</strong>la routine diagnostica oftalmologica.<br />
I continui progressi scientifici e tecnologici<br />
hanno fornito e continuano a fornire<br />
alla pratica oftalmologica validi supporti<br />
diagnostici, garantendo, attraverso la realizzazione<br />
di attrezzature sofisticate ed efficienti,<br />
standard qualitativi sempre più<br />
alti e l’assistente in oftalmologia è in grado<br />
di utilizzare quasi tutte le attrezzature<br />
diagnostiche oftalmologiche permettendo<br />
così all’oftalmologo di concentrarsi sull’elaborazione<br />
<strong>del</strong>la diagnosi e <strong>del</strong>la terapia<br />
sia medica che chirurgica.<br />
Nei centri per la cura e la riabilitazione dei<br />
pazienti ipovedenti, l’assistente in oftalmologia<br />
è impegnato nella fase diagnostica<br />
preliminare, occupandosi <strong>del</strong>l’aspetto<br />
riabilitativo, ed aiutando il paziente ad usare<br />
gli ausili prescritti nello svolgimento<br />
<strong>del</strong>le attività quotidiane, in particolare la<br />
lettura, la gestione <strong>del</strong> denaro o <strong>del</strong>la TV.<br />
Maria Teresa Rebecchi è la coordinatrice<br />
di tirocinio <strong>del</strong> corso di laurea triennale<br />
<strong>del</strong>la nostra Facoltà e ci ha mostrato, al<br />
primo piano <strong>del</strong> Policlinico, all’interno<br />
<strong>del</strong>l’ambulatorio di oculistica, la loro “palestra”<br />
per gli occhi; questa naturalmente<br />
si avvale di “attrezzi”, alcuni un po’ misteriosi:<br />
sembra uno strano rito iniziatico<br />
quello <strong>del</strong>l’ottotipo E di Albini, dove le E<br />
di tutte le dimensioni e ruotate in ogni direzione<br />
aiutano l’ortottista a misurare l’acuità<br />
visiva in età prescolare. C’è poi la stecca<br />
<strong>del</strong>le lenti prismatiche per misurare<br />
l’entità <strong>del</strong>lo strabismo e anche innumerevoli<br />
test di valutazione <strong>del</strong>la visione binoculare,<br />
che saranno sempre più richiesti<br />
- anche nella Pubblica Amministrazione<br />
- per chi opera nella sicurezza (ad<br />
es. piloti), per videoterminalisti ecc.<br />
L’utenza <strong>del</strong> nostro ambulatorio (per circa<br />
due terzi si tratta di pazienti in età pediatrica)<br />
è estremamente variegata sia come<br />
patologie che come provenienza territoriale,<br />
considerando che i pazienti giungono<br />
su segnalazione di medici di base,<br />
pediatri ed oculisti non solo <strong>del</strong>la Capitale,<br />
ma di tutte le regioni, soprattutto meridionali,<br />
grazie alla reputazione che questa<br />
attività <strong>del</strong>la Clinica Oculistica <strong>del</strong> Po-<br />
COMUNICARE<br />
36<br />
A sinistra,<br />
la dott.ssa<br />
A<strong>del</strong>e Chiappetta<br />
al sinottoforo.<br />
A destra, la<br />
dott.ssa Rita<br />
Ghirar<strong>del</strong>li alla<br />
misurazione<br />
<strong>del</strong>l’angolo di<br />
strabismo.<br />
liclinico Gemelli si è costruita nel tempo.<br />
Le prime visite ortottiche e oculistiche vengono<br />
associate e si effettuano nel giro di una<br />
mattinata; viene poi varato un piano terapeutico<br />
più o meno prolungato nel tempo.<br />
Il lunedì pomeriggio le ortottiste si occupano<br />
dei bambini nati pre-termine con<br />
patologie retiniche a rischio di ambliopia<br />
e strabismo, che sono seguiti dai primi<br />
mesi fino a sei anni.<br />
Nell’ambito di questo follow up, per i bambini<br />
da sei mesi a tre anni vengono utilizzate<br />
tecniche di misurazione <strong>del</strong>la vista<br />
con sguardo preferenziale (carte di Teller)<br />
in collaborazione con i dottori Fernando<br />
Molle e Domenico Lepore.<br />
L’équipe, come dicevamo, interviene anche<br />
sugli adulti, ad esempio con la valutazione<br />
ortottica prima degli interventi di<br />
chirurgia refrattiva (correzione <strong>del</strong>la miopia,<br />
<strong>del</strong>l’ipermetropia, <strong>del</strong>l’astigmatismo),<br />
ma anche dopo eventi traumatici, in patologie<br />
di tipo neurologico, per diplopia<br />
da sbalzi di pressione, per la miastenia<br />
oculare, in patologie metaboliche sistemiche,<br />
tiroidee ecc.<br />
Le ortottiste effettuano, inoltre, anche l’esame<br />
<strong>del</strong> campo visivo in collaborazione<br />
con il dott. Andrea Giudiceandrea, per le<br />
innumerevoli patologie che afferiscono all’ambulatorio<br />
di oculistica.<br />
Infine una nota di servizio per tutti i lettori,<br />
soprattutto genitori di figli piccoli: la<br />
prima visita, insieme al controllo che si effettua<br />
nella stessa mattinata, si prenota al<br />
CUP, ma comunque le ortottiste, che rispondono<br />
allo 0630154500, sono a disposizione<br />
per qualsiasi informazione e si<br />
prendono sempre cura di dare volta per<br />
volta tutti gli appuntamenti necessari per<br />
il prosieguo <strong>del</strong>le cure.
Il rientro in servizio dopo una lunga<br />
assenza deve essere vissuto non come<br />
un problema ma come una opportunità:<br />
il Progetto Nostos con i suoi<br />
corsi specifici ha cercato di facilitare<br />
il reinserimento con rinnovate conoscenze<br />
dal punto di vista lavorativo e<br />
con un fattivo aiuto dal punto di vista<br />
psicologico<br />
Albertina Del Lungo e<br />
Chiara Consiglio<br />
Si è concluso nel mese di maggio il<br />
primo itinerario formativo sugli<br />
Aspetti Psicologici e condizioni di sicurezza<br />
sul luogo di lavoro e nell’ambiente<br />
domestico rivolto – come già segnalato<br />
nei precedenti numeri <strong>del</strong>la rivista (gennaio-febbraio<br />
2004 e gennaio-febbraio<br />
2005) – al personale infermieristico e sugli<br />
Aspetti psicologici, comportamentali e di<br />
sicurezza nei luoghi di lavoro rivolto, invece,<br />
agli Operatori Tecnici addetti all’Assistenza<br />
e agli Ausiliari specializzati.<br />
Sono due gli itinerari sulla sicurezza facenti<br />
parte <strong>del</strong> piano di formazione <strong>del</strong> Progetto<br />
NOSTOS, un progetto definito fin dall’inizio<br />
di azioni positive. In particolare si<br />
tratta di un progetto che permette di non<br />
escludere il personale che ha usufruito o<br />
sta beneficiando <strong>del</strong>le assenze per tali congedi,<br />
dal costante adeguamento evolutivo<br />
necessario al raggiungimento degli obiettivi<br />
<strong>del</strong>l’Ente.<br />
In molti hanno partecipato (circa 500 destinatari<br />
di ritorno dai congedi) ed in tanti<br />
si sono chiesti il significato <strong>del</strong>la parola<br />
Nostos accompagnato dal caratteristico logo<br />
<strong>del</strong>la nave di Ulisse. L’eroe <strong>del</strong>l’interminabile,<br />
nostalgico peregrinare. Una parola<br />
greca antica per significare il processo<br />
e l’anelito <strong>del</strong> “ritorno” appunto come<br />
Ulisse verso Itaca.<br />
PROGETTO NOSTOS<br />
Sereni in famiglia<br />
e sicuri al lavoro<br />
Nel nostro caso, il ritorno <strong>del</strong> protagonista<br />
<strong>del</strong>le gesta contemporanee, che, anche se<br />
meno epiche, non sono meno difficoltose,<br />
quando ci si deve destreggiare tra casa e lavoro,<br />
tra figli e professione, nei tempi <strong>del</strong>le<br />
nostre città. Ciò che accade ad ogni lavoratrice/tore<br />
specie quando sperimenta<br />
l’evento <strong>del</strong>la nascita di un figlio. Da quel<br />
momento ognuno dei due genitori - con le<br />
diversità legate al genere - si trova a vivere<br />
la straordinaria avventura <strong>del</strong>la genitorialità<br />
che lo cambia molto più di quanto<br />
non abbia egli messo in conto. Emozioni,<br />
sentimenti, disposizione verso la vita e la<br />
società cambiano. Anche il rapporto con il<br />
proprio lavoro o professione cambia, si modifica,<br />
spesso si arricchisce, sempre si complica…<br />
Quando, soprattutto per la lavoratrice<br />
madre, arriva il momento <strong>del</strong> rientro<br />
lavorativo, il conflitto tra le due dimensioni,<br />
privata e pubblica, si evidenzia e si rendono<br />
necessari molti aggiustamenti psicologici,<br />
relazionali ed organizzativi.<br />
L’esperienza <strong>del</strong>l’attaccamento, <strong>del</strong>la separazione,<br />
<strong>del</strong>l’assenza, <strong>del</strong>l’ansia, <strong>del</strong>la<br />
rassicurazione e <strong>del</strong>la conquistata sicurezza,<br />
abbondano nell’esperienza di tutti<br />
i genitori.<br />
COMUNICARE<br />
37<br />
La nave <strong>del</strong> ritorno, simbolo<br />
<strong>del</strong> viaggio di Ulisse.<br />
Non sempre ci si rende conto <strong>del</strong>le difficoltà<br />
che si incontrano dopo lunghi periodi<br />
di aspettative e la disorganizzazione<br />
lavorativa a cui si va incontro dopo un rientro<br />
caratterizzato da eventi lieti, come la<br />
nascita di un nuovo piccolo individuo <strong>del</strong><br />
quale doversi prendere cura per un dovere<br />
nei confronti <strong>del</strong>l’intera Società.<br />
La nascita deve essere vista infatti non solo<br />
come un allontanamento più o meno lungo<br />
dal luogo di lavoro ma anche come una<br />
responsabilità da parte dei nuovi genitori<br />
di educare al meglio l’uomo di domani.<br />
L’importanza di trovare, per chi svolge un<br />
ruolo sociale come l’assistenza al malato,<br />
un giusto svincolo dal sentimento infruttuoso<br />
di colpa originato dall’idea che il<br />
tempo dedicato all’accudimento dei figli,<br />
come riportato dalle riflessioni dei partecipanti,<br />
sia una sottrazione indebita di forze<br />
all’azienda ospedaliera.<br />
È nella tradizione <strong>del</strong>la nostra <strong>Università</strong><br />
essere particolarmente sensibile alle tematiche<br />
che legano lavoro e famiglia, riconoscere<br />
il valore <strong>del</strong> lavoratore come
persona ed anche come soggetto <strong>del</strong>la microsocietà<br />
familiare che (per nascite, malattie,<br />
crisi o lutti ) ha attraversato un cambiamento<br />
individuale, familiare e lavorativo.<br />
Ma perché focalizzare l’attenzione di un corso<br />
sulla Sicurezza centrato sugli aspetti psicologici<br />
dei lavoratori? Si è pensato che è<br />
proprio sostenendo ed accogliendo il loro<br />
reinserimento lavorativo che si può riuscire<br />
a coinvolgerli nel loro ruolo all’interno <strong>del</strong><br />
contesto istituzionale fornendo gli “strumenti”<br />
idonei per prevenire ed eventualmente<br />
gestire una particolare situazione<br />
vissuta come stressante. Volendo dare<br />
un’immagine generale sullo svolgimento dei<br />
corsi possiamo iniziare dalla descrizione <strong>del</strong><br />
contesto in cui si sono svolti. I gruppi sono<br />
stati a maggioranza costituiti da donne;<br />
nello specifico, c’è stato un solo uomo,<br />
ad esempio, nell’incontro <strong>del</strong>l’otto marzo<br />
e tre uomini il tredici aprile.<br />
Alcuni dei partecipanti già si conoscevano<br />
e l’orientamento di base si è configurato<br />
come maggiormente orientato all’appartenenza,<br />
quindi coesione e collaborazione<br />
sono stati i sentimenti prevalenti,<br />
come è stato possibile<br />
osservare, in alcuni casi, dal livello<br />
piuttosto confidenziale degli<br />
scambi comunicativi e dalla<br />
frequente facilità a manifestare<br />
i propri stati d’animo e raccontare<br />
le proprie storie, seppure nel<br />
breve spazio di una presentazione<br />
o di una discussione.<br />
Quasi tutte le lezioni si sono caratterizzate<br />
per l’iniziale omogeneità<br />
<strong>del</strong> gruppo in cui ogni<br />
singolo componente, in maniera<br />
<strong>del</strong> tutto inconsapevole, ha<br />
utilizzato la forte identificazio-<br />
ne professionale (Classe infermieristica o<br />
Classe OTA) per vincere le reali differenze<br />
personali dei partecipanti e solo pian piano<br />
(e questo è spesso avvenuto dopo la<br />
presentazione non solo dei singoli docenti<br />
ma anche dei partecipanti) ci si è resi conto<br />
che tale omogeneità era transitoria perché<br />
sin dai primi racconti emergevano vissuti<br />
ed esperienze personali che contribuivano<br />
a fondare il gruppo come luogo<br />
di sostegno, di confronto e di diversità in<br />
cui poter non solo apprendere ma anche<br />
cercare di sviluppare una visione comportamentale<br />
adeguata in relazione sia all’utenza,<br />
con la quale ogni singolo lavoratore<br />
si trova a compartecipare, sia al gruppo<br />
di lavoro giornaliero.<br />
Un Progetto….il NOSTOS…. in piena sintonia<br />
con i cambiamenti che la nostra società<br />
ci pone per migliorare l’attività lavorativa,<br />
in cui si è cercato di sottolineare<br />
l’importanza non solo di una buona pratica<br />
formativa (allineata alla politica <strong>del</strong>la<br />
qualità indicata dall’Unione Europea) ma<br />
anche un coinvolgimento attivo <strong>del</strong> lavoratore<br />
sulla gestione degli stati emotivi<br />
COMUNICARE<br />
38<br />
Una seduta di training autogeno.<br />
In piedi a sinistra l’istruttrice<br />
dott.ssa Roberta Imbrighi; al centro<br />
la coordinatrice dott.ssa Albertina<br />
Del Lungo.<br />
emergenti durante le fasi di cambiamento<br />
<strong>del</strong> ciclo di vita.<br />
IL CICLO DI VITA FAMILIARE<br />
Ripercorrendo - in seno al lavoro di gruppo<br />
con i partecipanti - le varie fasi <strong>del</strong>la<br />
loro esperienza genitoriale, è stato possibile,<br />
nonostante la brevità <strong>del</strong>lo spazio/<br />
tempo <strong>del</strong> corso e la eterogeneità <strong>del</strong>le figure<br />
professionali presenti e le inevitabili<br />
differenze legate al sesso, raggiungere<br />
in ciascun modulo forti livelli di espressione,<br />
coinvolgimento ed elaborazione<br />
personale.<br />
I temi portanti e ricorrenti sono stati quelli<br />
connessi all’esperienza di accudimento/attaccamento,<br />
sicurezza/perdita, ansia<br />
/autocontrollo, stress, benessere.<br />
Seguendo le esposizioni <strong>del</strong> docente o intervenendo<br />
nella discussione libera, i partecipanti<br />
hanno spesso rivissuto il processo<br />
di accudimento ed attaccamento verso<br />
i propri figli. Dal parto all’allattamento,<br />
dallo svezzamento alle prime separazioni.<br />
La ricerca di guida competente e le <strong>del</strong>eghe<br />
inevitabili a terzi, la presenza e l’aiuto<br />
dei nonni, i conflitti intrafamiliari, il rimo<strong>del</strong>lamento<br />
dei ruoli all’interno <strong>del</strong>la<br />
coppia, la gelosia dei fratelli… I problemi<br />
e le soluzioni insomma che ciascuno, nella<br />
propria esperienza di vita, ha saputo inventare<br />
e ha potuto sperimentare.<br />
Riteniamo di poter definire questo corso<br />
di “formazione esperienziale”, visto il significativo<br />
coinvolgimento emotivo-professionale<br />
e gli obiettivi raggiunti.<br />
Si è notato infatti che i<br />
rapporti interpersonali facilitano<br />
(anche se a volte inibiscono)<br />
la tendenza a integrare le rappresentazioni<br />
<strong>del</strong>le singole e diverse<br />
esperienze; di conseguenza<br />
il dialogo, l’ascolto e la<br />
condivisione di certe tematiche<br />
possono influenzare direttamente<br />
le modalità con cui ogni<br />
partecipante ricostruisce mentalmente<br />
la realtà vissuta in precedenza<br />
potendola ripercorrere<br />
brevemente attraverso la narrazione<br />
degli eventi.
vita ci insegna, ogni vita<br />
ci impegna”, è stato sottoli-<br />
“Ogni<br />
neato da tutti durante la giornata<br />
universitaria 2005. La vita quotidiana<br />
e le attese degli studenti e <strong>del</strong>le loro<br />
famiglie, lo svolgersi <strong>del</strong>la loro carriera è<br />
affiancata da tutto il personale <strong>del</strong>l’I.S.U.<br />
con discrezione e partecipazione. Aggiungo,<br />
proprio nel centenario <strong>del</strong>la nascita<br />
<strong>del</strong> fondatore <strong>del</strong> “Personalismo”<br />
Emanuel Mounier, che la “filosofia” <strong>del</strong>l’I.S.U.<br />
ne potrebbe essere un frutto: ogni<br />
studente si rivolge a chi opera nella struttura<br />
per richieste legate a servizi alla sua<br />
persona e all’espressione dei suoi diritti e<br />
doveri fondamentali e tutti gli operatori<br />
hanno sempre riservato particolare attenzione<br />
alla “persona” studente.<br />
La ricchezza, per qualità e quantità, dei<br />
dati raccolti dall’I.S.U. consente analisi,<br />
letture e interpretazioni <strong>del</strong>la complessità<br />
<strong>del</strong>la vasta popolazione universitaria.<br />
Immaginiamo il percorso di uno studente<br />
tipo e le attese <strong>del</strong>la sua famiglia all’atto<br />
<strong>del</strong>l’iscrizione: l’I.S.U. <strong>del</strong>la sede di Roma<br />
lo affiancherà per tutta la “carriera”,<br />
da matricola a specializzando, occupandosi<br />
sia <strong>del</strong> sostegno finanziario, ove i requisiti<br />
di reddito e di merito <strong>del</strong>lo studente lo<br />
consentano, sia <strong>del</strong>la mensa, sia <strong>del</strong>la residenza<br />
temporanea a Roma, garantita dai<br />
Collegi che dipendono direttamente, per<br />
l’aspetto amministrativo e logistico, dall’I.S.U.<br />
o dall’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong> per l’aspetto<br />
formativo, disciplinare e ricreativo.<br />
La tradizione di queste residenze univer-<br />
I.S.U.<br />
Quando si studia…<br />
con profitto<br />
Cosa c’è di nuovo all’I.S.U. (Istituto per<br />
il diritto allo Studio Universitario) <strong>del</strong>la<br />
sede di Roma nell’assistenza quotidiana<br />
alla carriera di studenti e specializzandi<br />
Maria Cristina Buschi<br />
sitarie è lunga e gloriosa, per l’importanza<br />
da sempre attribuita al progetto formativo:<br />
“a coloro che scelgono liberamente<br />
il Collegio si chiede la consapevolezza<br />
<strong>del</strong>le sue finalità educative e l’impegno<br />
a perseguirle e a valorizzarle”.<br />
La legge 338/2000 per la prima volta in<br />
Italia ha previsto dei contributi per la ristrutturazione<br />
e la costruzione di nuovi alloggi<br />
per studenti universitari. Per la sede<br />
di Roma sono stati approvati finanziamenti<br />
per la ristrutturazione dei Collegi San Damiano<br />
e Ker Maria. Durante il corrente<br />
anno accademico 2005/06 il Collegio San<br />
Damiano è chiuso per gli studenti perché<br />
si stanno eseguendo i lavori previsti. Nel<br />
prossimo anno accademico 2006/07 sarà<br />
la volta <strong>del</strong> Collegio Ker Maria.<br />
Alloggio sì, ma anche vitto: il nutrimento,<br />
per ventenni che studiano, non è certo<br />
un aspetto marginale; proprio nulla è<br />
lasciato al caso: alla sua consolle il responsabile<br />
<strong>del</strong>l’I.S.U. di Roma, Giovanni<br />
Consolini, ha un programma che segue,<br />
pianifica e valuta l’utilizzo <strong>del</strong> badge, indispensabile<br />
per accedere a tutte le men-<br />
COMUNICARE<br />
39<br />
Il responsabile <strong>del</strong>l’I.S.U. <strong>del</strong>la Sede di<br />
Roma, sig. Giovanni Consolini, seduto<br />
alla scrivania. In piedi, da sinistra,<br />
il dott. Alberto Astuto, la sig.ra Marisa<br />
Vallocchia, le dott.sse Maria Cacioppo<br />
e Antonella Di Trinca <strong>del</strong>l’Ufficio<br />
Assistenza.<br />
se. Per la ricarica ci sono tre “Casse Prepay”,<br />
una agli Istituti Biologici e due all’ingresso<br />
<strong>del</strong>la mensa <strong>del</strong> Policlinico, posizionate<br />
in modo che gli studenti possano<br />
accedervi in ogni momento nell’arco<br />
<strong>del</strong>le 24 ore. Il programma consente di<br />
verificare addirittura lo stato di alimentazione<br />
<strong>del</strong>la carta che stamperà gli scontrini.<br />
Ogni movimento è registrato e interpretato:<br />
che cosa di più utile per la rendicontazione<br />
ma anche per la valutazione<br />
e la pianificazione? Questo badge <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong>,<br />
ed attivato dall’I.S.U. per la<br />
mensa, “segue” gli studenti per tutto il<br />
curriculum studiorum.<br />
Anche gli stage all’estero sono sostenuti<br />
dall’I.S.U.; Consolini dice icasticamente:<br />
errando discitur, precisando che “errare”
significa anche viaggiare, incuriosirsi.<br />
L’I.S.U. si occupa anche di alcuni aspetti<br />
di accoglienza e sostegno per chi parte e<br />
per chi arriva con i programmi di studio<br />
internazionali (Socrates-Erasmus).<br />
Il riconoscimento di merito - il più obiettivo<br />
e controllabile possibile -, nonché<br />
il rinforzo che offre un “premio” ad uno<br />
studente motivato e pronto, ma che “pesa”<br />
economicamente sulla famiglia, sono<br />
stati uno stimolo importante per rendere<br />
possibile negli ultimi tempi nuovi<br />
servizi che impegnano l’I.S.U.: i “premi<br />
di laurea”, accanto ai “prestiti d’onore”,<br />
che danno ulteriori “diritti” per un<br />
futuro migliore. Ad un borsista, che si<br />
laurei entro gli anni di corso previsti,<br />
l’I.S.U. si fa carico di erogare 1000 euro<br />
subito dopo la laurea.<br />
Tutti i dettagli e i bandi si trovano sul<br />
sito I.S.U. nella home page <strong>del</strong>la <strong>Cattolica</strong><br />
(email: isuroma@rm.unicatt.it), ma<br />
è bene divulgarlo, soprattutto nella sede<br />
di Roma che, a differenza di altre sedi<br />
e università, ha il più alto numero di<br />
studenti che si laureano in corso.<br />
L’esonero dalle tasse, collegato con la vincita<br />
<strong>del</strong>la borsa di studio, viene richiesto<br />
ogni anno, ed ottenuto, dal 25% degli iscritti.<br />
C’è una variegata tipologia di aiuti: borse<br />
di studio, esoneri, contributi straordinari<br />
per gli studenti in possesso dei requisiti di<br />
STAFF I.S.U. UNIVERSITÀ CATTOLICA - SEDE DI ROMA<br />
Responsabile di Sede: sig. Giovanni Consolini<br />
Responsabile Amministrativo: dott.Alberto Astuto<br />
Responsabile Servizi Ausiliari: sig.ra Marisa Vallocchia<br />
Ufficio Assistenza: dott.ssa Maria Cacioppo, dott.ssa Antonella Di Trinca<br />
Addetto Portineria Collegi: sig. Giancarlo Moretti<br />
Servizi Ausiliari: sig.ra Marisa Saulli, sig.ra Battista Sorteni<br />
COMUNICARE<br />
40<br />
Sopra: il sig. Giovanni Consolini<br />
con alcuni studenti all’ingresso<br />
<strong>del</strong>la Sede romana <strong>del</strong>l’I.S.U.<br />
Sotto: studenti, borstisti, dottorandi,<br />
studenti Erasmus italiani e stranieri si<br />
rivolgono all’Ufficio Assistenza I.S.U.<br />
merito e di reddito rispondenti alle normative<br />
previste dalle leggi statali e regionali<br />
per il diritto allo studio. Ci sono poi i<br />
“prestiti d’onore”, che vengono concessi<br />
da istituti di credito (in accordo con l’<strong>Università</strong>)<br />
e sono destinati a sopperire alle<br />
esigenze di ordine economico connesse alla<br />
frequenza degli studi. Il prestito viene<br />
rimborsato ratealmente, a tasso fisso, iniziando<br />
dopo un anno dall’erogazione.<br />
Abbiamo accennato alle ultime novità,<br />
ma le cose da raccontare sarebbero tan-<br />
te perché l’I.S.U. è come una rete, non<br />
solo di protezione, ma che si anima nei<br />
diversi nodi in base alle necessità. È un<br />
servizio che “entra in contatto” e sollecita<br />
per sua propria funzione la soluzione<br />
di problemi, la programmazione<br />
ed anche la valutazione, di cui tanto<br />
si parla oggi. È sempre stata privilegiata,<br />
fin dalla sua nascita, l’efficienza,<br />
la rapidità di intervento, la previsione<br />
di servizi, non solo la loro erogazione.<br />
Veramente all’I.S.U. ogni vita<br />
insegna e soprattutto impegna nella responsabilità<br />
di seguire la formazione<br />
di giovani che cominciano, in autonomia,<br />
a incamminarsi per la propria strada<br />
nella vita e nella professione.
Dal 1992 ad oggi un’intensa rete di<br />
rapporti e di scambi per favorire la<br />
mobilità studentesca con prestigiose<br />
università europee: un bilancio <strong>del</strong><br />
programma SOCRATES/Erasmus<br />
Aldo Balzarotti e<br />
Federica Wolf<br />
La Facoltà di Medicina vive un<br />
momento di intenso sviluppo<br />
<strong>del</strong>la cooperazione internazionale<br />
nel settore <strong>del</strong>la formazione. Il<br />
Programma SOCRATES/Erasmus, in<br />
particolare, registra da anni un aumento<br />
significativo <strong>del</strong>l’interesse e <strong>del</strong>la partecipazione<br />
studentesca: nel corrente<br />
anno accademico, il volume complessivo<br />
degli scambi europei ha infatti superato<br />
le 100 unità (pressoché equamente<br />
distribuite tra studenti italiani<br />
STUDENTI<br />
Misurarsi<br />
in Europa<br />
all’estero e stranieri ospitati a Roma).<br />
La presenza dei giovani stranieri è forse<br />
il segno più evidente di questo dinamismo:<br />
aule didattiche, laboratori e reparti<br />
clinici sono sempre più spesso animati<br />
da folte comitive di esuberanti spagnoli,<br />
o da gruppi più ristretti di giovani<br />
tedeschi dall’aria cordiale e un po’<br />
compassata. Oggi il fenomeno non stupisce<br />
più di tanto: gli “studenti Erasmus”<br />
sono ormai parte integrante <strong>del</strong> nostro<br />
paesaggio umano! La massiccia presenza<br />
di questi studenti è tuttavia un segno<br />
emblematico di mutamenti più profondi:<br />
un processo di internazionalizzazione<br />
che ha indubbiamente caratterizzato<br />
l’evoluzione <strong>del</strong>l’offerta formativa e dei<br />
programmi di studio nel nostro Ateneo.<br />
Il Programma Erasmus ha contribuito<br />
negli anni a creare un linguaggio internazionale<br />
nella formazione universitaria,<br />
ed è stato un elemento di stimolo al<br />
Il volume complessivo <strong>del</strong>la mobilità “Erasmus” dal 1992 ad oggi<br />
COMUNICARE<br />
41<br />
dialogo ed al confronto per tutti gli atenei<br />
europei.<br />
La Facoltà di Medicina mosse i primi<br />
passi nella mobilità Erasmus nel lontano<br />
anno accademico 1992-93: la prima<br />
tappa fu la realizzazione di un piccolo<br />
Progetto Interuniveristario di Cooperazione<br />
con l’università spagnola di Salamanca.<br />
Fu un inizio non facile: non vi<br />
erano esperienze precedenti a cui ispirarsi<br />
e gli scambi in Medicina risultavano<br />
oltremodo complicati dalla difformità<br />
dei curricula, da regole ed approcci pedagogici<br />
sostanzialmente diversi. Il progetto<br />
- coordinato dal prof. Achille Cittadini<br />
e dalla prof.ssa Federica Wolf - registrò<br />
nel primo anno di vita la partecipazione<br />
complessiva di 10 italiani e spagnoli,<br />
un primo nucleo di giovani pionieri<br />
<strong>del</strong>la mobilità.<br />
Gli anni tra il 1993 ed il 1996 videro sostanziali<br />
ampliamenti <strong>del</strong>la nostra rete di<br />
cooperazione internazionale:<br />
nel 1993 il primo<br />
progetto interuniversitario<br />
di cooperazione venne allargato<br />
all’università francese<br />
di Nantes; parallelamente,<br />
la partecipazione<br />
dei coordinatori Erasmus<br />
<strong>del</strong>la nostra Facoltà a meeting<br />
e visite preparatorie<br />
in Italia ed all’estero fornì<br />
l’occasione per avviare<br />
contatti e proficue relazioni<br />
con altri importanti<br />
consorzi interuniversitari:<br />
da questi incontri scaturirono<br />
gli accordi con prestigiosi<br />
atenei, quali l’Université<br />
Catholique de Lille<br />
(Francia), la Katholieke<br />
Universiteit di Lovanio<br />
(Belgio fiammingo), le<br />
università spagnole di Val-
ladolid e Malaga e la Freie<br />
Universitat di Berlino. Nel<br />
1995 venne inoltre perfezionato<br />
l’accordo di cooperazione<br />
con la Katholieke<br />
Universiteit di Nijmegen<br />
(Paesi Bassi), significativo<br />
punto di partenza<br />
per la mobilità europea<br />
dei nostri studenti<br />
di Odontoiatria.<br />
Il 1996 fu un anno di<br />
svolta cruciale per gli<br />
scambi internazionali: la<br />
Commissione Europea<br />
inserì il progetto Erasmus<br />
nel contesto più ampio<br />
<strong>del</strong> Programma di Istruzione<br />
e Formazione denominato<br />
SOCRATES.<br />
Le frammentarie reti di<br />
cooperazione europea<br />
confluirono in un piano<br />
uniforme ed organico, ed<br />
i vecchi P.I.C. (progetti interuniversitari<br />
di cooperazione), furono accorpati e riuniti<br />
in un Contratto Istituzionale gestito<br />
centralmente da ogni singola università.<br />
Tale trasformazione comportò un maggiore<br />
sforzo di coordinamento per il nostro<br />
Ateneo; tuttavia, essa fornì ancora<br />
una volta l’opportunità per aggiungere<br />
nuove tessere al mosaico <strong>del</strong>la cooperazione<br />
internazionale: tra il 1996 ed il<br />
2001, la Facoltà di Medicina ampliò la<br />
sua partnership a ben dieci università<br />
europee! Meritano una menzione gli accordi<br />
stipulati con l’Escuela de Ciencias<br />
de la Salud di Cádiz (1999) e con l’Universidad<br />
Alfonso X “El Sabio” di Madrid<br />
(2000), giacché essi costituirono il<br />
punto di partenza <strong>del</strong>la mobilità per gli<br />
allievi dei corsi di Infermieristica e Fisioterapia.<br />
Non a caso, in poco più di tre<br />
anni, il volume complessivo degli scambi<br />
crebbe considerevolmente, sino a coinvolgere<br />
ben 91 studenti nell’anno accademico<br />
2001/2002!<br />
Dal 2002 ad oggi, l’impegno dei coordinatori<br />
dei Progetti Europei si è concentrato<br />
soprattutto su due linee strategiche:<br />
il costante e puntuale aggiornamento<br />
dei programmi di scambio per il<br />
corso di laurea in Medicina e, in parallelo,<br />
l’apertura di nuovi canali di cooperazione<br />
per le lauree triennali <strong>del</strong>le<br />
Le percentuali di mobilità Erasmus in rapporto ai corsi di studio (2002-2005)<br />
professioni sanitarie. Due obiettivi di<br />
non agile realizzazione, soprattutto se<br />
si tiene conto <strong>del</strong>la disomogeneità degli<br />
ordinamenti sanitari in ambito europeo.<br />
Questo duplice sforzo ha prodotto, in<br />
tempi recenti, risultati inaspettati e decisamente<br />
soddisfacenti. Nel corrente<br />
anno accademico, sono state sperimentate<br />
con successo nuove formule di mobilità<br />
per gli studenti <strong>del</strong> Corso di laurea<br />
specialistica in Medicina; inoltre,<br />
proprio negli ultimi mesi, il nostro partenariato<br />
europeo si è ulteriormente ampliato,<br />
includendo le università di Malmö<br />
(Svezia), Lubiana (Slovenia) e Porto<br />
(Portogallo). Si è aperto così un nuovo<br />
capitolo <strong>del</strong>la cooperazione Erasmus,<br />
ricco di interessanti sviluppi per i corsi<br />
sanitari in Tecniche di laboratorio biomedico,<br />
Tecniche ortopediche e Biotecnologie<br />
sanitarie.<br />
Il consorzio Erasmus <strong>del</strong>la Facoltà di<br />
Medicina conta attualmente 33 atenei<br />
europei. L’esperienza dei “pionieri” di<br />
Medicina - come si è visto - ha gradualmente<br />
aperto la strada alla partecipazione<br />
degli studenti di Odontoiatria, Infermieristica,<br />
Fisioterapia e Terapia occupazionale,<br />
registrando negli anni anche<br />
l’adesione degli allievi iscritti ai corsi<br />
paralleli di Roma, S. Martino al Cimino<br />
(Viterbo), Campobasso, Potenza, Pescopagano<br />
e Brescia.<br />
COMUNICARE<br />
42<br />
I dati relativi alla mobilità degli ultimi<br />
tre anni permettono di cogliere alcune<br />
interessanti costanti: gli studenti di Medicina<br />
restano di fatto i “viaggiatori” più<br />
entusiasti (62% <strong>del</strong> totale); seguono, nell’ordine,<br />
i fisioterapisti (16%), gli odontoiatri<br />
(9 %), gli infermieri (8%), ed i terapisti<br />
occupazionali (2%).<br />
In merito alla scelta <strong>del</strong>le destinazioni,<br />
è indubbio che la maggior parte degli<br />
studenti italiani è orientata verso le sedi<br />
spagnole e preferisce, in un certo senso,<br />
optare per una mobilità “più cauta”;<br />
non manca, tuttavia, l’interesse verso gli<br />
atenei <strong>del</strong> Nord Europa (Paesi Bassi e<br />
Scandinavia), ove ci si indirizza soprattutto<br />
per svolgere periodi di tirocinio clinico<br />
nei mesi estivi (laddove è possibile<br />
utilizzare la lingua inglese nel rapporto<br />
coi pazienti). Francia, Germania, Regno<br />
Unito e Portogallo, infine, sono meta preferita<br />
dagli studenti che decidono di trascorrere<br />
semestri di studio all’estero.<br />
Il ventaglio di possibilità e di destinazioni<br />
non si esaurisce nei pochi casi sin qui<br />
elencati: nuove sedi e nuove prospettive<br />
di scambio già si affacciano all’orizzonte,<br />
e oggi più che mai vale la pena di<br />
lavorare per poter arricchire sempre di<br />
più esperienze e programmi di studio,<br />
nell’ottica di portare a pieno compimento<br />
il processo di internazionalizzazione dei<br />
percorsi formativi di area sanitaria.
Il Direttore <strong>del</strong>l’Istituto di Oftalmologia<br />
con l’intero staff per curare un<br />
piccolo bielorusso nella “fase pilota”<br />
di un progetto a favore dei bambini<br />
<strong>del</strong>la Bielorussia con patologie oculari<br />
Benedetto Falsini<br />
Due grandi occhi azzurri e una<br />
busta di spaghetti nostrani fanno<br />
capolino da una porta socchiusa,<br />
mentre un bambino chiede, nel<br />
suo incerto italiano, mi fai questi co...pomidoro?<br />
Sono le sette <strong>del</strong> mattino, nel<br />
gelo di novembre all’orfanotrofio di<br />
Grosovo - internato-scuola lo chiamano<br />
- cento chilometri da Minsk<br />
(Bielorussia). Dietro la richiesta<br />
<strong>del</strong> bimbo s’indovina un bisogno<br />
urgente, non solo di cibo ma di<br />
contatto umano, gesti d’affetto...<br />
Sono tanti, troppi i bambini<br />
che, a diciannove anni<br />
dall’evento di Chernobyl, popolano<br />
gli orfanotrofi <strong>del</strong>la<br />
Bielorussia. Non ci vuol<br />
molto a capire che qui le<br />
condizioni sociali e sanitarie<br />
sono rimaste critiche,<br />
grazie al settanta per cento di<br />
radioattività caduta dopo l’esplosione,<br />
e al ventitré per cento<br />
di territorio contaminato, di<br />
cui un quinto boschivo e tremila<br />
chilometri quadrati di terreno<br />
agricolo. Un danno stimato in<br />
duecento miliardi di dollari.<br />
Nella popolazione infantile <strong>del</strong> dopo-Chernobyl<br />
s’è sviluppato un crescendo<br />
esponenziale di patologie da<br />
immunodeficienza, da cancro <strong>del</strong>la<br />
tiroide, dei polmoni e <strong>del</strong>le vie<br />
urinarie, da leucemia. E le patologie<br />
malformative <strong>del</strong>l’apparato vi-<br />
SOLIDARIETÀ<br />
Un gesto d’amore<br />
per i bambini<br />
di Chernobyl<br />
sivo sono risultate in netto aumento. Si<br />
registrano duemilacinquecento nascite<br />
all’anno con anomalie genetiche, pari<br />
al tre per cento dei nati. Il picco <strong>del</strong>le<br />
tare ereditarie è previsto, dagli esperti<br />
COMUNICARE<br />
43<br />
ONU, fra il 2006 e il 2010, quando coloro<br />
che erano bambini all’epoca <strong>del</strong>l’incidente<br />
inizieranno a procreare.<br />
Queste condizioni s’inquadrano in un<br />
contesto politico incerto e in una cornice<br />
sociale allarmante: tasso di povertà<br />
infantile <strong>del</strong> 150% rispetto ai tassi<br />
globali di povertà; stipendio mensile<br />
medio di 50-70 dollari; crescita <strong>del</strong>l’alcolismo<br />
e <strong>del</strong>l’AIDS (da tossicodipendenza)<br />
e aumento di patologie da<br />
povertà (tbc e difterite).<br />
Da circa due anni m’interesso, con<br />
mia moglie, <strong>del</strong>la salute dei bambini<br />
che popolano gli orfanotrofi<br />
<strong>del</strong>la Bielorussia. Sono orfani<br />
sociali spesso in precarie condizioni<br />
fisiche, su cui i servizi<br />
sanitari <strong>del</strong> paese non possono intervenire,<br />
o intervengono poco e male.<br />
Il mio interesse per questi problemi<br />
è cresciuto prima attraverso contatti<br />
con associazioni italiane di volontariato,<br />
poi per diretta collaborazione<br />
con una Fondazione umanitaria<br />
bielorussa, l’Albero <strong>del</strong>la Vita.<br />
Dato il settore in cui io e mia moglie,<br />
entrambi medici oftalmologi,<br />
operiamo la nostra attenzione è<br />
stata attratta dalle patologie <strong>del</strong>l’apparato<br />
visivo. A fronte di<br />
un’emergenza sanitaria come<br />
quella <strong>del</strong>l’intero paese, questa<br />
problematica sembrerebbe passare<br />
in secondo piano, eppure<br />
lascia intravedere un impatto<br />
tremendo sulla vita futura di questi<br />
bambini, nel limitarne l’inserimento<br />
sociale e lavorativo.<br />
I dati epidemiologici sulla patologia oftalmica,<br />
in una recente relazione <strong>del</strong><br />
direttore <strong>del</strong> Centro di oftalmologia infantile<br />
di Minsk, evidenziano che la cecità<br />
e la riduzione <strong>del</strong>la vista nell’infanzia<br />
bielorussa, pur comparabili per
Un intervento chirurgico nella sala<br />
operatoria di oculistica.<br />
incidenza e prevalenza con quanto si<br />
rileva in Italia, se ne discostano per le<br />
patologie oculari gravi, potenzialmente<br />
trattabili o suscettibili di miglioramento,<br />
che attualmente non vengono<br />
trattate. Per la carenza <strong>del</strong>le attrezzature<br />
diagnostiche e terapeutiche, e <strong>del</strong><br />
connesso know how, il volume globale<br />
<strong>del</strong>le prestazioni chirurgiche risulta<br />
notevolmente inferiore alle necessità.<br />
Circa un terzo <strong>del</strong>le patologie trattabili<br />
va incontro a ipovisione o cecità e ciò<br />
significa che, in almeno millecinquecento<br />
bambini/anno, il deficit visivo<br />
potrebbe essere corretto, parzialmente<br />
o totalmente, con interventi tecnologicamente<br />
avanzati.<br />
Da qui è nata l’idea - allo stato attuale,<br />
più che una semplice aspirazione -<br />
di collaborare con le Autorità bielorusse<br />
nel settore oftalmico. Essendo io<br />
cresciuto professionalmente nell’<strong>Università</strong><br />
<strong>Cattolica</strong>, è stato naturale per<br />
me condividere questa mia aspirazione<br />
non soltanto in famiglia ma anche<br />
nell’Istituto in cui lavoro. La risposta<br />
è stata di un supporto fattivo, e di vicinanza<br />
spirituale, da parte dei colleghi<br />
e degli uffici amministrativi. L’emozione<br />
è stata forte in me e la re-<br />
sponsabilità profondamente sentita,<br />
quando la scorsa primavera, nell’ambito<br />
<strong>del</strong>la fase pilota di un progetto di<br />
collaborazione, un bimbo di dieci mesi<br />
è stato ricoverato al Gemelli, su richiesta<br />
<strong>del</strong> Ministero <strong>del</strong>la Salute bielorusso,<br />
attraverso il supporto <strong>del</strong> programma<br />
umanitario <strong>del</strong>la Regione Lazio,<br />
<strong>del</strong>l’associazione di volontariato<br />
COMUNICARE<br />
44<br />
Il prof. Benedetto Falsini con<br />
la moglie dott.ssa Patrizia Valentini<br />
e la figlia Marina nella piazza<br />
principale di Minsk.<br />
Kim Onlus e <strong>del</strong>la Fondazione Albero<br />
<strong>del</strong>la Vita. Il bambino, affetto da una<br />
grave patologia congenita oculare, è<br />
stato operato, avendo trovato, nelle mani<br />
<strong>del</strong> prof. Emilio Balestrazzi, il massimo<br />
possibile di esperienza ed abilita’<br />
chirurgica in Italia e all’estero. Il<br />
successo anatomico e funzionale <strong>del</strong>l’intervento<br />
non s’è fatto attendere e la<br />
capacità visiva <strong>del</strong> bambino è progredita<br />
rapidamente, nei ripetuti controlli<br />
presso il nostro Centro di oftalmogia<br />
pediatrica. A tre mesi di distanza<br />
il bimbo è potuto tornare al paese, con<br />
una speranza in più per il suo futuro<br />
e una grande soddisfazione nel nostro<br />
Istituto. Quello è stato, per noi <strong>del</strong>l’Oftalmologia,<br />
il “periodo <strong>del</strong> pupo<br />
Alioscia”, che ha contribuito a unire volontà<br />
e ideali di tutto il personale. L’augurio<br />
è che tutto ciò possa essere l’avvio<br />
di soddisfazioni oltre le comuni<br />
aspirazioni di carriera, nel vedere messi<br />
in pratica per una causa “bella” le<br />
competenze professionali e i valori di<br />
solidarietà su cui si fonda l’<strong>Università</strong><br />
<strong>Cattolica</strong>.
• Comunicazione <strong>del</strong> Direttore<br />
Amministrativo, dott. Antonio<br />
Cicchetti:<br />
“Il 31 ottobre l’ing. Pietro Fioretti<br />
lascerà il servizio per<br />
compimento <strong>del</strong> limite massimo<br />
di età previsto dalle vigenti<br />
disposizioni in materia.<br />
In tale circostanza, a nome anzitutto<br />
degli Organi Direttivi<br />
<strong>del</strong>l’U.C.S.C. e mio personale,<br />
certo altresì di interpretare<br />
anche il pensiero di quanti<br />
hanno nel tempo potuto constatarne<br />
l’impegno costante e<br />
instancabile posto in tanti anni<br />
di attività lavorativa a servizio<br />
<strong>del</strong>l’U.C.S.C., mi è particolarmente<br />
gradito esprimergli<br />
il più vivo apprezzamento<br />
per il suo operato, unitamente<br />
agli auguri e ai saluti più<br />
cordiali. In conseguenza di<br />
quanto sopra, a decorrere dal<br />
Dal Corpo Docente<br />
PROFESSORI<br />
DI PRIMA FASCIA<br />
• Dal 1° novembre 2005 il<br />
prof. Pier Francesco Bassi è stato<br />
chiamato a ricoprire l’incarico<br />
di professore di prima fascia<br />
in Urologia.<br />
Il prof. Bassi è nato a Feltre nel<br />
1954 e si è laureato nel 1979<br />
presso l’<strong>Università</strong> di Padova<br />
dove nel 1984 si è specializzato<br />
in Urologia. Ha svolto tutta<br />
la sua carriera universitaria<br />
presso la Clinica Urologica <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong><br />
di Padova: è assistente<br />
supplente nel 1988 e<br />
successivamente di ruolo; è aiuto<br />
dal 1994 al 2000. Dal 2000<br />
al 2005 è professore di seconda<br />
fascia in Urologia. Dal<br />
2002 è Direttore <strong>del</strong>la struttura<br />
complessa di Urologia <strong>del</strong>l’Azienda<br />
ospedaliera di Padova.<br />
Il prof. Bassi ha svolto la sua attività<br />
didattica presso numerose<br />
scuole di specializzazione e<br />
nel corso di laurea in Medicina<br />
e Chirurgia.<br />
I campi di maggior interesse<br />
scientifico <strong>del</strong> prof. Bassi riguardano<br />
prevalentemente l’urologia<br />
oncologica, l’urodinamica<br />
e la chirurgia ricostruttiva.<br />
Il prof. Bassi ha perfezionato<br />
le sue conoscenze con frequenti<br />
soggiorni presso prestigiose<br />
istituzioni, particolarmente<br />
negli Stati Uniti e in<br />
Gran Bretagna.<br />
È membro di numerose società<br />
urologiche.<br />
È autore di 230 pubblicazioni in<br />
riviste nazionali e internazionali<br />
e ha partecipato con significativi<br />
contributi alla redazione<br />
di libri in campo urologico.<br />
• Dal 1° novembre 2005 il<br />
prof. Cesare Colosimo è stato<br />
chiamato a ricoprire l’incarico<br />
di professore di prima fascia in<br />
Radiologia.<br />
Il prof. Colosimo è nato a Roma<br />
nel 1953 e si è laureato nel<br />
1977 presso l’<strong>Università</strong> “La Sapienza”<br />
di Roma. Nel 1981 si<br />
è specializzato in Radiologia<br />
presso l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong> <strong>del</strong><br />
<strong>Sacro</strong> <strong>Cuore</strong>. Dal 1977 al 1998<br />
ha prestato la sua attività professionale<br />
nell’Istituto di Radiologia<br />
<strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> Catto-<br />
COMUNICARE<br />
45<br />
1° novembre 2005 la responsabilità<br />
<strong>del</strong> Servizio Organizzazione<br />
e Pianificazione viene<br />
assunta ad interim dal Direttore<br />
di Sede che, a tal fine, sarà<br />
coadiuvato dal Vice Direttore<br />
di Sede”.<br />
• A seguito <strong>del</strong> pensionamento<br />
<strong>del</strong>la sig.ra Daniela Fiorella,<br />
la responsabilità <strong>del</strong>l’Ufficio<br />
Relazioni con il Pubblico<br />
(U.R.P.), è stata affidata alla<br />
lica prima come MIUCA e poi<br />
come ricercatore. Nel 1998<br />
viene nominato professore associato<br />
ricoprendo il ruolo<br />
presso l’<strong>Università</strong> “Gabriele<br />
D’Annunzio” di Chieti.<br />
Dal 1999 al 2003 ha continuato<br />
l’attività clinica presso il<br />
Policlinico Gemelli in qualità di<br />
consulente per la neuroradiologia.<br />
Il prof. Colosimo ha svolto insegnamenti<br />
in Neuroradiologia,<br />
Radiologia e Anatomia radiografica<br />
in corsi di laurea e in<br />
scuole di specializzazione sia a<br />
Chieti che all’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong>.<br />
Ha inoltre svolto una intensa<br />
attività didattica presso<br />
numerose scuole di specializzazione.<br />
Le principali aree di ricerca<br />
scientifica <strong>del</strong> prof. Colosimo<br />
sono state la radiologia digestiva<br />
Informazioni<br />
dott.ssa Antonietta Aragona,<br />
a far data dal 18 ottobre<br />
2005.<br />
• Il 29 novembre 2005 si sono<br />
svolte le elezioni per la designazione<br />
dei professori di<br />
ruolo di prima fascia nel Consiglio<br />
di Amministrazione <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong><br />
<strong>Cattolica</strong> per il quadriennio<br />
2006 – 2009. Per il<br />
Collegio di Roma è stato eletto<br />
il prof. Bruno Giardina.<br />
e gastroenterologica, la radiologia<br />
diagnostica e interventistica<br />
<strong>del</strong>le vie biliari, la neuroradiologia<br />
ostetrico-fetale e pediatrica,<br />
la diagnostica per immagini<br />
<strong>del</strong> rachide ed ultimamente<br />
le possibilità offerte dalle<br />
nuove tecniche di risonanza<br />
magnetica.<br />
Il prof. Colosimo è autore di<br />
230 pubblicazioni e fa parte di<br />
numerose società scientifiche.<br />
• Dal 1° novembre 2005 il<br />
prof.Antonio D’Addona è stato<br />
chiamato a ricoprire l’incarico<br />
di professore di prima fascia<br />
in Odontoiatria.<br />
Il prof. D’Addona è nato a Roma<br />
nel 1966 e si è laureato in<br />
Odontoiatria e Protesi dentaria<br />
nel 1989 presso l’<strong>Università</strong><br />
<strong>Cattolica</strong>. Nel 1993 ha conseguito<br />
la specializzazione in
Dal Corpo Docente<br />
Chirurgia odontostomatologica<br />
presso l’<strong>Università</strong> “La Sapienza”<br />
di Roma.<br />
Dal 1992 è nominato assistente<br />
presso la Divisione di<br />
Clinica Odontostomatologica<br />
I e dal 1995 presso la Divisione<br />
di Clinica Odontostomatologica<br />
<strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> “La<br />
Sapienza” dove nel 1999 diventa<br />
ricercatore confermato.<br />
Negli Stati Uniti nel 2000 consegue<br />
il Post Doctoral in Periodontology<br />
e nel settembre<br />
2000 è nominato Clinical Assistant<br />
Professor. Nel 2004 diventa<br />
“Diplomate” in Periodontics,<br />
massimo titolo didattico<br />
scientifico conseguibile in<br />
Scienze paradontali.<br />
Nel 2000 è nominato professore<br />
di seconda fascia ed è<br />
chiamato presso la Facoltà di<br />
Medicina e Chirurgia <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong><br />
di “Tor Vergata” a Roma<br />
dove dal 2000 al 2002 è ti-<br />
VISITE<br />
E PELLEGRINAGGI<br />
Fe<strong>del</strong>i alla tradizione, anche nell’estate<br />
passata non sono mancate<br />
le visite a santuari e città<br />
di particolare importanza. Nei<br />
primi giorni di luglio, con inevitabile<br />
fatica per l’impervia<br />
strada di montagna, siamo saliti<br />
al santuario di Vallepietra,<br />
sopra i monti di Arcinazzo, sostando<br />
davanti al misterioso affresco<br />
raffigurante la Santissima<br />
Trinità. Nella cavità <strong>del</strong>la roccia<br />
si presentava uno scenario quasi<br />
mistico, mentre più forte si<br />
avvertiva il senso di un passaggio<br />
quasi divino. Scendendo<br />
a valle la visita a Villa d’Este<br />
di Tivoli ci riportava agli sfarzi<br />
romani dei secoli passati.<br />
Un appuntamento ancora più<br />
ambito, ma anche più prolungato,<br />
è stato quello <strong>del</strong>la visita<br />
a Padova e Venezia avvenuta<br />
tolare <strong>del</strong>la Cattedra di Parodontologia.<br />
Nel 2002 vince il<br />
concorso a professore ordinario<br />
ed è chiamato all’<strong>Università</strong><br />
di Milano-Bicocca.<br />
Il prof. D’Addona è stato docente<br />
in numerosi corsi di laurea<br />
e scuole di specializzazione<br />
a Milano Bicocca,Varese e<br />
Cagliari.<br />
I campi di ricerca scientifica <strong>del</strong><br />
prof. D’Addona sono stati: la<br />
pedodonzia, le patologie endodontiche,<br />
la riabilitazione<br />
protesica, la patologia odontostomatologica,<br />
la paradontologia<br />
e l’implantologia.<br />
Il prof. D’Addona è autore di<br />
120 pubblicazioni.<br />
DIRETTORE<br />
D’ISTITUTO<br />
Dal 1° novembre 2005 il prof.<br />
Pierluigi Granone è stato nominato<br />
Direttore <strong>del</strong>l’Istituto<br />
di Patologia speciale chirurgica.<br />
dal 30 settembre al 1 ottobre.<br />
La popolare devozione a Sant’Antonio<br />
ha trovato, in una<br />
dottissima relazione <strong>del</strong>lo storico<br />
<strong>del</strong> santuario, la sua vera<br />
dimensione, rivalutando, più<br />
che i miracoli, la carità pastorale<br />
e sociale <strong>del</strong> santo.Vene-<br />
COMUNICARE<br />
46<br />
PROFESSORI DI<br />
SECONDA FASCIA<br />
Sono stati nominati professori<br />
di seconda fascia dal 1° novembre<br />
2005:Alberto Artuso, Otorinolaringoiatria;<br />
Pietro Chiurazzi,<br />
Genetica medica;Andrea<br />
Giaccari, Endocrinologia; Luigi<br />
Janiri, Psichiatria; Patrizia Laurenti,<br />
Igiene; Carlo Masullo e<br />
Enzo Ricci, Neurologia; Giuseppe<br />
Milano, Ortopedia; Liliana<br />
Sollazzi, Anestesiologia; Gina<br />
Zini, Patologia clinica; Giuseppe<br />
Zuccalà, Medicina interna.<br />
RICERCATORE<br />
UNIVERSITARIO<br />
È stato nominato ricercatore<br />
universitario dal 1° novembre<br />
2005 Giulio Cesare Passali,<br />
Otorinolaringoiatria.<br />
COLLOCATI IN<br />
QUIESCIENZA<br />
Sono stati collocati in quie-<br />
zia dava poi il tocco di un fascino<br />
unico, sia nella visita notturna,<br />
sia nella traversata <strong>del</strong>la<br />
laguna, come <strong>del</strong>le isole, con la<br />
magica lavorazione <strong>del</strong> vetro<br />
di Murano. Una raccolta e<br />
commossa celebrazione nella<br />
cripta di san Marco, riservata al-<br />
scienza dal 1° novembre 2005:<br />
Giuliano Ciappi, Giovanna Flamini,<br />
Bruno Sperduto, Giuseppe<br />
Guerrera, Maria Pia Ruffini.<br />
TRASFERIMENTI AD<br />
ALTRE UNIVERSITÀ<br />
Sono trasferiti ad altre <strong>Università</strong><br />
dal 1° novembre 2005:<br />
Raffaele Antonelli Incalzi in<br />
qualità di Professore di seconda<br />
fascia presso l’Istituto<br />
Universitario Campus Biomedico;<br />
Marco Sarchiapone in<br />
qualità di Professore di seconda<br />
fascia presso l’<strong>Università</strong><br />
degli Studi <strong>del</strong> Molise e<br />
Lucio Tro<strong>del</strong>la in qualità di Professore<br />
di seconda fascia presso<br />
l’Istituto Universitario Campus<br />
Biomedico.<br />
DIMISSIONI<br />
Ha rassegnato le dimissioni dal<br />
31 ottobre 2005 il prof. Giovanni<br />
Antonio Lafuenti.<br />
Dal Centro Pastorale<br />
Un gruppo di partecipanti<br />
davanti alla Basilica di<br />
Sant’Antonio a Padova.<br />
la speciale comitiva <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong><br />
<strong>Cattolica</strong>, chiudeva la<br />
straordinaria visita turistico-religiosa.
Ostensorio contenente le<br />
Sante Particole.<br />
Ci voleva Siena per chiudere<br />
l’anno <strong>del</strong>l’Eucaristia con la visita<br />
alle sante particole, che si<br />
conservano incorrotte nella basilica<br />
di San Francesco dal 1730,<br />
trasportate in pellegrinaggio in<br />
quei giorni a San Rocco a Pilli,<br />
dove a tutti si è rivelato misterioso<br />
l’evento, quanto toccante<br />
e provocatorio per la nostra<br />
stessa fede.<br />
L’ultimo appuntamento in ordine<br />
di tempo, come preparazione<br />
al Natale, è stato ancora<br />
Greccio per andare alle origini<br />
<strong>del</strong> presepio, pensato e misticamente<br />
realizzato da San<br />
Francesco, dove nella notte <strong>del</strong><br />
Natale 1223 depose con le sue<br />
stesse mani nella mangiatoia<br />
quel Bambino, che tra le sue<br />
braccia contemplò in un’estasi<br />
celestiale.<br />
ASSISTENTI SPIRITUALI<br />
Con il mese di settembre gli assistenti<br />
don Antonio Cecchini<br />
e don Marco Ceccarelli hanno<br />
terminato il loro mandato di<br />
servizio pastorale nella nostra<br />
<strong>Università</strong>.<br />
A don Antonio, nominato cappellano<br />
presso l’<strong>Università</strong> Pontificia<br />
<strong>del</strong> Laterano, abbiamo<br />
avuto la possibilità di rivolgere<br />
il nostro saluto e il nostro augurio<br />
nel 25° <strong>del</strong> suo sacerdozio.<br />
Continuerà la sua pre-<br />
senza nella nostra <strong>Università</strong><br />
insegnando Teologia presso i<br />
corsi di laurea triennali.<br />
Don Marco, nominato cappellano<br />
presso la LUMSA (Libera<br />
<strong>Università</strong> Maria SS.Assunta),<br />
è stato salutato e ringraziato<br />
calorosamente da moltissimi<br />
studenti per la sua capacità aggregativa<br />
e per un’animazione<br />
vivace e battagliera. Egli ha curato<br />
particolarmente il Coro<br />
ottenendo risultati di alto livello<br />
e soprattutto ha atteso al<br />
servizio liturgico, guidando con<br />
dignità e decoro, in qualità di<br />
cerimoniere, ogni solenne celebrazione.<br />
• Don Dino Pessani viene dalla<br />
diocesi di Milano, dove era<br />
parroco ad Inveruno-S.Maria<br />
Nascente in Furato. Il suo prolungato<br />
servizio pastorale nelle<br />
diverse comunità parrocchiali<br />
e la sua particolare attenzione<br />
ai giovani nell’animazione degli<br />
oratori lo rendono ancora più<br />
esperto nella pastorale universitaria.<br />
La sua bontà d’animo,<br />
la disponibilità e la preparazione<br />
culturale con una laurea<br />
in Filosofia sono un dono<br />
per il servizio che si accinge a<br />
svolgere. Il suo ufficio è presso<br />
il Centro Pastorale.<br />
• Don Paolo Bonini, <strong>del</strong>la diocesi<br />
di Albenga-Imperia, è a Roma<br />
da una decina di anni, impegnato<br />
sia come animatore<br />
<strong>del</strong> Seminario Internazionale<br />
Giovanni Paolo II, sia nella pa-<br />
Dal Centro Pastorale<br />
COMUNICARE<br />
47<br />
storale universitaria in qualità<br />
di collaboratore presso l’ufficio<br />
<strong>del</strong> Vicariato. Ricco di esperienze,<br />
prima ancora che pastorali,<br />
medico sanitarie per la<br />
laurea in Veterinaria, esperto in<br />
studi di Bioetica saprà offrire<br />
con la sua giovinezza e la sua<br />
disponibilità umana un’ampia<br />
testimonianza di comprensione<br />
e di accoglienza dei giovani,<br />
per i quali tiene aperto il<br />
suo ufficio presso gli Istituti Biologici.<br />
Il nostro augurio diventi per loro<br />
auspicio di un servizio gioioso,<br />
entusiasta e proficuo, perché<br />
la presenza degli assistenti<br />
nel cuore di questa <strong>Università</strong><br />
resti il segno di quella identità<br />
che fa <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong><br />
un’espressione viva ed<br />
operante <strong>del</strong>la Chiesa.<br />
PELLEGRINAGGIO<br />
AD ASSISI<br />
Anche la nostra <strong>Università</strong> con<br />
150 matricole ha partecipato<br />
al terzo pellegrinaggio ad Assisi<br />
proposto dalla Pastorale Universitaria<br />
<strong>del</strong> Vicariato, il 12 novembre.<br />
Una giornata di intensa<br />
spiritualità e di un grande fascino<br />
che i nostri giovani hanno<br />
avvertito muovendosi sui<br />
passi di San Francesco. La parola<br />
pregnante di grazia e di<br />
spiritualità di mons. Comastri ha<br />
posto in evidenza la figura di<br />
Cristo nella sua originale<br />
espressione di Figlio di Dio e<br />
Figlio <strong>del</strong>l’Uomo. Ai giovani è<br />
sceso illuminante e provocatorio<br />
il messaggio, riscoprendo<br />
la loro identità di cristiani senza<br />
vergogna e senza complessi.<br />
La richiesta di fare altri incontri<br />
come questo testimonia<br />
la capacità recettiva che le<br />
giovani matricole hanno, buon<br />
auspicio per un felice successo<br />
nella formazione universitaria.<br />
SANTA MESSA PER GLI<br />
EX ALLIEVI DI MILANO<br />
L’11 novembre nella cappella<br />
<strong>del</strong> 3° piano <strong>del</strong> Policlinico un<br />
folto gruppo di ex allievi dei<br />
Collegi <strong>del</strong>la <strong>Cattolica</strong> di Milano<br />
si sono ritrovati insieme per<br />
il secondo anno consecutivo<br />
per la Santa Messa - concelebrata<br />
da mons. Gianni Ambrosio<br />
e da don Decio Cipolloni<br />
- a suffragio degli amici d’università<br />
e di collegio che sono<br />
deceduti, e per invocare<br />
l’aiuto divino per le famiglie di<br />
coloro tra i compagni che ne<br />
hanno particolarmente bisogno<br />
in questo momento. L’iniziativa<br />
è stata organizzata dal<br />
“Coordinamento romano ex<br />
allievi <strong>del</strong>l’UCSC di Milano”,<br />
che è stato promosso da un<br />
gruppo di ex allievi che quando<br />
erano universitari furono<br />
ospitati dai Collegi <strong>del</strong>la sede<br />
milanese e che ora risiedono<br />
a Roma. Il Coordinamento, sorto<br />
con l’intento di favorire incontri<br />
e confronti finalizzati alla<br />
crescita culturale ed umana<br />
su problemi d’attualità, ha svolto<br />
già altri incontri, nel corso<br />
dei quali si è constatato che è<br />
piacevole e proficuo ritrovarsi<br />
insieme dopo anni di lontananza<br />
e anche quando si è diversi<br />
per età anagrafica e per<br />
itinerari percorsi nella vita, perché<br />
il patrimonio di valori condivisi<br />
rende sempre positivo lo<br />
scambio. Uno degli obiettivi <strong>del</strong><br />
coordinamento romano è anche<br />
quello di stabilire e consolidare<br />
rapporti con la sede<br />
romana <strong>del</strong>la <strong>Cattolica</strong>.
Formazione<br />
AUDIOLOGIA INFANTILE<br />
Nel mese di novembre si è<br />
concluso il corso di aggiornamento<br />
“Audiologia infantile:<br />
aspetti clinici, diagnostici e riabilitativi”.<br />
Il corso, fortemente<br />
richiesto dagli stessi partecipanti,<br />
è stato progettato con<br />
la loro collaborazione per soddisfare<br />
le esigenze formative<br />
dei Tecnici Audiometristi e Logopedisti<br />
nonché degli Infermieri<br />
che operano nell’Ambulatorio<br />
<strong>del</strong>la Clinica Otorinolaringoiatrica.<br />
Il corso, condiviso<br />
dal Direttore, prof. Gaetano<br />
Paludetti, si è potuto realizzare<br />
anche grazie alla disponibilità<br />
per la docenza dei medici<br />
<strong>del</strong>la stessa Clinca ORL.<br />
L’obiettivo formativo è stato<br />
quello di aggiornare le conoscenze<br />
in tema di Audiologia<br />
infantile e di integrare le competenze<br />
<strong>del</strong>le diverse figure<br />
professionali coinvolte nel trattamento<br />
<strong>del</strong> paziente in età<br />
pediatrica con problematiche<br />
audiologiche.<br />
In particolare si sono approfondite<br />
le metodologie diagnostiche<br />
e riabilitative utilizzate<br />
nel trattamento di patologie<br />
uditive anche molto gravi<br />
che riducono sensibilmente<br />
la qualità di vita dei pazienti<br />
fino a giungere al vero e proprio<br />
handicap. Il reinserimento<br />
sociale di tali individui è assai<br />
complesso e richiede com-<br />
petenze specifiche e la conoscenza<br />
approfondita sia <strong>del</strong>le<br />
patologie che sono alla base<br />
<strong>del</strong>l’handicap sia <strong>del</strong>le nuove<br />
tecnologie quali ad esempio<br />
gli impianti cocleari che consentono<br />
il reinserimento sociale<br />
di individui che fino a<br />
qualche anno fa non avrebbero<br />
mai utilizzato il canale<br />
uditivo.<br />
Il corso, iniziato a settembre, si<br />
è articolato su 6 incontri pomeridiani<br />
di 3 /4 ore con cadenza<br />
quindicinale, per un totale<br />
di 19 ore.<br />
La partecipazione è stata molto<br />
elevata e anche molto alto il<br />
livello di soddisfazione dichiarato<br />
nei questionari compilati. L’iniziativa<br />
è stata accreditata presso<br />
il Ministero <strong>del</strong>la Salute ed ha<br />
COMUNICARE<br />
48<br />
consentito ai partecipanti di acquisire<br />
17 crediti ECM.<br />
RADIOTERAPIA<br />
Nel mese di novembre, si è<br />
concluso il “ Corso di aggiornamento<br />
sugli aspetti tecnici<br />
<strong>del</strong>la moderna radioterapia”. Il<br />
corso fa parte di un progetto<br />
più ampio per l’aggiornamento<br />
dei Tecnici Sanitari di Radiologia<br />
Medica, concordato con il<br />
prof. Lorenzo Bonomo, che<br />
consenta a tutti i tecnici operanti<br />
nel Dipartimento di<br />
Bioimmagini e Scienze Radiologiche<br />
di rendere attuali le conoscenze<br />
teoriche di base acquisite<br />
durante il corso di studi<br />
e integrarle con le esperienze<br />
dei diversi settori in cui si articola<br />
il Dipartimento.<br />
Alcuni partecipanti al corso<br />
di audiologia infantile.<br />
In particolare il progetto si è<br />
avviato iniziando dalla Radioterapia,<br />
settore in cui l’evoluzione<br />
<strong>del</strong>le tecniche è rapidissima<br />
e dove c’è necessità di frequenti<br />
approfondimenti e adeguamenti<br />
<strong>del</strong>le modalità operative.<br />
La realizzazione di questo<br />
evento formativo è rilevante,<br />
inoltre, perché contribuisce a<br />
mantenere elevato il livello di<br />
qualità <strong>del</strong> Servizio, già eccellente,<br />
riconosciuto dall’ottenuto<br />
accreditamento da parte<br />
<strong>del</strong>l’American College of Radiation<br />
Oncology. L’adesione a<br />
tali sistemi di gestione <strong>del</strong>la qualità,<br />
richiede uno sforzo costante<br />
per l’aggiornamento e il miglioramento<br />
continuo.<br />
La prima edizione <strong>del</strong> corso,<br />
iniziato a ottobre, si è svolta a<br />
Roma, la seconda edizione, a<br />
novembre, ha avuto luogo nella<br />
sede di Campobasso e la terza,<br />
a gennaio 2006, nuovamente<br />
a Roma per poter dare la<br />
possibilità di frequenza a tutti i<br />
tecnici operanti sia in Radioterapia<br />
che a una parte di coloro<br />
che operano in altri settori<br />
<strong>del</strong> Dipartimento. Non si esclu-<br />
Corso per tecnici di<br />
radioterapia: i partecipanti<br />
<strong>del</strong>la Sede romana.
de che, se l’interesse anche dei<br />
tecnici continuerà a rivelarsi elevata,<br />
come nella prima edizione,<br />
si possa replicare con ulteriori<br />
edizioni. Il corso si è articolato<br />
in un primo pomeriggio<br />
per la teoria e un secondo pomeriggio<br />
di dimostrazioni pratiche<br />
in sottogruppi di quattrocinque<br />
partecipanti per un totale<br />
di 9 ore.<br />
Le lezioni teoriche sono state<br />
tenute da medici <strong>del</strong>la stessa<br />
unità di Radioterapia, mentre<br />
la parte pratica è stata affidata<br />
ai TSRM, esperti nell’argomento<br />
trattato di volta in volta.<br />
Sono stati approfonditi argomenti<br />
relativi a tecniche radoterapiche<br />
speciali,con prove pratiche<br />
di esecuzione di piani di<br />
trattamento in intensità modulata<br />
e di contornazione <strong>del</strong> bersaglio.<br />
L’iniziativa è stata accreditata<br />
presso il Ministero<br />
<strong>del</strong>la Salute ed ha consentito<br />
ai partecipanti di acquisire 8<br />
crediti ECM.<br />
All’incontro conclusivo hanno<br />
partecipato, per la sede di Ro-<br />
Corso sulle emergenze in radiologia. Foto a sinistra: il prof.<br />
Amorino Vecchioli Scaldazza esegue una <strong>del</strong>le tecniche di<br />
respirazione illustrate dalla dott.ssa Francesca Bonomi. Foto a<br />
destra: il dott.Tommaso Sanna spiega le manovre da effettuare<br />
in caso di shock anafilattico. In primo piano a sinistra il dott.<br />
Paolo Belli, sullo sfondo il prof.Tommaso Pirronti.<br />
COMUNICARE<br />
49<br />
ma, il Direttore <strong>del</strong> Dipartimento<br />
prof. Lorenzo Bonomo<br />
e il Responsabile <strong>del</strong>l’Unità di<br />
Radioterapia prof. Numa Cellini;<br />
per la sede di Campobasso,<br />
il Responsabile <strong>del</strong>l’U.O. prof.<br />
Alessio Morganti. I partecipanti<br />
hanno espresso soddisfazione<br />
nonché suggerimenti per<br />
continuare ad effettuare un aggiornamento<br />
efficace; i responsabili<br />
hanno auspicato che si<br />
possa contribuire sempre più,<br />
anche mediante iniziative analoghe<br />
all’integrazione tra professionisti<br />
di settori contigui e tra<br />
le diverse professionalità coinvolte<br />
per il raggiungimento di un<br />
obiettivo comune di eccellenza<br />
nella diagnosi e nella terapia dei<br />
pazienti che si rivolgono alla<br />
struttura.<br />
Formazione<br />
Corso per tecnici di<br />
radioterapia: i partecipanti<br />
<strong>del</strong>la Sede di Campobasso.<br />
RADIOLOGIA<br />
Nel mese di novembre si è svolto<br />
il primo Corso Teorico-Pratico<br />
di Aggiornamento “Emergenze<br />
in Radiologia”. Questo<br />
corso ha avuto come oggetto<br />
la prevenzione ed il trattamento<br />
<strong>del</strong>le più comuni emergenze<br />
mediche riscontrabili in ambito<br />
radiodiagnostico, quali le reazioni<br />
da mezzo di contrasto, lo<br />
shock e le crisi comiziali.<br />
Il rischio di shock anafilattico dopo<br />
somministrazione di mezzo<br />
di contrasto è fortunatamente<br />
diminuito con l’impiego degli attuali<br />
composti non ionici; tuttavia,<br />
i mezzi di contrasto sono<br />
tuttora tra i primi 10 farmaci<br />
causa di reazioni anafilattiche.<br />
Nel caso di reazioni avverse inattese<br />
durante l’esecuzione di esami<br />
radiodiagnostici, il radiologo<br />
è di solito il primo medico ad<br />
intervenire nei soccorsi al paziente,<br />
in attesa <strong>del</strong>l’arrivo <strong>del</strong>l’anestesista<br />
rianimatore.<br />
In considerazione di ciò, una<br />
Nota <strong>del</strong> 17.9.1997 <strong>del</strong> Ministero<br />
<strong>del</strong>la Salute, oltre a ricordare<br />
che per l’esecuzione<br />
di esami radiologici con mezzi<br />
di contrasto “non è di per sé<br />
necessaria la presenza fisica <strong>del</strong>l’anestesista<br />
rianimatore”, raccomanda<br />
che le strutture do-
Formazione<br />
ve si fa uso di mezzi di contrasto<br />
iodati per via endovasale<br />
“promuovano, nell’ambito dei<br />
programmi di aggiornamento<br />
professionale <strong>del</strong> personale<br />
medico che svolge attività specialistica<br />
di radiodiagnostica, […]<br />
specifiche iniziative per l’aggiornamento<br />
obbligatorio sulle<br />
tecniche rianimatorie di emergenza<br />
(Life Support)”.<br />
Al di là <strong>del</strong>le reazioni da mezzo<br />
di contrasto, esistono naturalmente<br />
altre situazioni di urgenza<br />
che il medico radiologo<br />
può trovarsi ad affrontare durante<br />
l’esecuzione di esami radiodiagnostici:<br />
ad esempio, crisi<br />
convulsive, perdita di coscienza,<br />
insufficienza respiratoria,<br />
shock, reazioni vaso-vagali.<br />
In una grande struttura qual è<br />
il nostro Policlinico, peraltro,<br />
molte indagini diagnostiche vengono<br />
effettuate in pazienti<br />
ospedalizzati, nei quali la più<br />
precaria stabilità <strong>del</strong>le funzioni<br />
vitali e la presenza di polipatologie<br />
rappresentano un fattore<br />
aggiuntivo di rischio.<br />
Per tale ragione, nell’organizzare<br />
questo corso si è inteso andare<br />
al di là di quanto raccomandato<br />
nella Nota ministeriale,<br />
includendo anche nozioni di<br />
Medicina d’Urgenza mirate al riconoscimento<br />
ed alla stabilizzazione<br />
dei pazienti a rischio di<br />
deterioramento <strong>del</strong>le funzioni<br />
vitali.<br />
Aderendo ai mo<strong>del</strong>li didattici<br />
adottati nei corsi di emergenza<br />
più diffusi ed accreditati in<br />
ambito internazionale, il corso<br />
si è svolto soprattutto in<br />
forma interattiva a piccoli<br />
gruppi, con esercitazioni pratiche<br />
e scenari clinici simulati.<br />
Le capacità pratiche acquisite<br />
dai partecipanti sono state valutate<br />
in modo continuo durante<br />
le stazioni di addestramento,<br />
mentre l’apprendimento<br />
<strong>del</strong>le conoscenze teoriche<br />
è stato valutato mediante<br />
un quiz a scelta multipla.<br />
I docenti <strong>del</strong> corso, tutti istrut-<br />
tori di rianimazione cardiorespiratoria<br />
avanzata certificati<br />
dall’European Resuscitation Council<br />
(ERC) erano coordinati<br />
dal dott. Claudio Sandroni, e<br />
provenivano dai Dipartimenti<br />
di Emergenza ed Accettazione<br />
(dottoresse Francesca Bononi,<br />
Marinella Mazzone e Grazia<br />
Portale, dott. Stefano Ursella) e<br />
di Scienze Cardiologiche (dott.<br />
Christian Colizzi,Tommaso Sanna<br />
ed Andrea Scapigliati).<br />
Il corso è stato promosso dal<br />
Dipartimento di Bioimmagini e<br />
Scienze Radiologiche, diretto<br />
dal prof. Lorenzo Bonomo, ed<br />
è stato realizzato dal Dipartimento<br />
di Emergenza ed Accettazione,<br />
diretto dal prof. Rodolfo<br />
Proietti, con la collaborazione<br />
<strong>del</strong>l’Ufficio Formazione e<br />
Sviluppo.<br />
Hanno partecipato nelle tre<br />
edizioni – 4, 12 e 19 novembre<br />
– 38 medici di radiologia<br />
provenienti dal Policlinico Gemelli<br />
e dal Complesso Integrato<br />
Columbus. Le valutazioni<br />
<strong>del</strong>l’evento da parte dei partecipanti<br />
sono state molto positive.<br />
L’analisi dei moduli di<br />
gradimento ha evidenziato che<br />
oltre il 90% dei partecipanti<br />
ha assegnato al corso i massimi<br />
punteggi in termini di rilevanza,<br />
qualità ed efficacia, apprezzandone<br />
particolarmente<br />
COMUNICARE<br />
50<br />
l’impostazione pratica ed interattiva.<br />
BIOCHIMICA CLINICA<br />
Nei mesi di ottobre e novembre,<br />
si è svolto il corso di aggiornamento<br />
“Aggiornamenti<br />
di Biochimica Clinica”. La realizzazione<br />
di questa iniziativa rientra<br />
in un ciclo di seminari<br />
progettati per soddisfare le esigenze<br />
di aggiornamento <strong>del</strong>l’équipe<br />
dei laboratori afferenti<br />
all’Istituto di Biochimica e Biochimica<br />
Clinica, che recentemente<br />
hanno avuto la conferma<br />
<strong>del</strong>l’accreditamento secondo<br />
gli standard <strong>del</strong> CPA (Clinical<br />
Pathology Accreditation), già<br />
ottenuto dal 2000. Il corso voluto<br />
dal prof. Bruno Giardina e<br />
dalla prof.ssa Cecilia Zuppi è<br />
stato successivamente aperto,<br />
per i posti disponibili, anche a<br />
biologi e tecnici di laboratorio<br />
di altri settori, interessati agli argomenti<br />
trattati. Il corso risponde<br />
all’obiettivo formativo<br />
di approfondire la conoscenza<br />
<strong>del</strong>le patologie cardiovascolari<br />
e tumorali, sulla base <strong>del</strong>la più<br />
recente letteratura medica e di<br />
medicina di laboratorio. Queste<br />
patologie in rapporto al<br />
prolungamento <strong>del</strong>la vita media<br />
rappresentano sempre più<br />
una sfida nel campo medicolaboratoristico<br />
per compren-<br />
dere al meglio i meccanismi sia<br />
molecolari che fisiopatologici<br />
che le determinano.<br />
La docenza è stata affidata ad<br />
esperti interni <strong>del</strong>lo stesso Istituto.<br />
I cinque seminari di due<br />
ore ciascuno si sono svolti con<br />
cadenza settimanale nel pomeriggio<br />
per permettere la massima<br />
partecipazione. L’iniziativa è<br />
stata accreditata presso il Ministero<br />
<strong>del</strong>la Salute ed ha consentito<br />
ai partecipanti di acquisire<br />
7 crediti ECM.<br />
CHIRURGIA<br />
GINECOLOGICA<br />
Nel mese di ottobre ha avuto<br />
inizio l’evento formativo “Scenari<br />
clinico assistenziali in chirurgia<br />
ginecologica”sotto la guida<br />
dei professori Salvatore Mancuso<br />
e Alessandro Caruso in<br />
Il prof. Pasquale De Sole<br />
durante una lezione <strong>del</strong><br />
corso su “Aggiornamenti<br />
di biochimica clinica”.<br />
qualità di Responsabili scientifici.Tale<br />
progetto formativo, registrato<br />
ai fini <strong>del</strong>l’accreditamento<br />
ECM,e destinato al personale<br />
infermieristico e ostetrico <strong>del</strong><br />
Dipartimento per la Tutela <strong>del</strong>la<br />
Salute <strong>del</strong>la Donna e <strong>del</strong>la Vita<br />
Nascente, nasce dalla valutazione<br />
dei bisogni formativi e dalla<br />
necessità di aggiornamento
dei destinatari che quotidianamente<br />
offrono assistenza in un<br />
contesto sempre più all’avanguardia<br />
da un punto di vista tecnologico<br />
e procedurale, per stimolare<br />
una critica costruttiva ed<br />
una crescita professionale e<br />
scientifica.<br />
L’impegno in aula è corrispondente<br />
a 21 ore distribuito su<br />
cinque giornate di corso teorico<br />
- pratico,i crediti formativi attribuiti<br />
dal Ministero <strong>del</strong>la Salute<br />
sono 17.<br />
Il calendario prevede 5 edizioni<br />
programmate ed 1 straordinaria<br />
definita in funzione <strong>del</strong>le numerose<br />
richieste di partecipazione<br />
da parte dei destinatari,da<br />
completarsi nel mese di dicembre<br />
2005.<br />
Nell’ambito <strong>del</strong> corso vengono<br />
approfonditi argomenti concernenti<br />
concetti,linee guida e percorsi<br />
finalizzati alla individuazione<br />
e risoluzione dei bisogni <strong>del</strong>le<br />
donne con patologie ginecologiche<br />
anche attraverso l’ausilio<br />
di audiovisivi, la presentazione<br />
di protocolli assistenziali e la<br />
discussione di casi clinici.<br />
La partecipazione al corso rientra<br />
fra le attività di formazione<br />
facoltativa.<br />
PRESENTAZIONI IN<br />
POWER POINT<br />
Il corso sull’applicativo informatico<br />
che si è tenuto nei giorni <strong>del</strong><br />
7 e 8 novembre, ha avuto come<br />
obiettivo principale quello<br />
di fornire buone conoscenze<br />
teorico-pratiche allo scopo di<br />
creare presentazioni multimediali<br />
ad hoc, in funzione <strong>del</strong> tipo<br />
di audience e <strong>del</strong>la situazione<br />
di riferimento. Le lezioni di<br />
tipo tradizionale si sono tenute<br />
nell’aula Telemed dove si sono<br />
potuti utilizzare sistemi audiovisivi<br />
per la parte didattica.Contestualmente<br />
alla spiegazione<br />
teorica si sono svolte esercitazioni<br />
pratiche per poter sviluppare<br />
<strong>del</strong>le presentazioni di testi<br />
e immagini,con l’aggiunta di animazioni<br />
ed effetti speciali.Al corso,<br />
rivolto al personale amministrativo,<br />
hanno partecipato 9<br />
persone che sono state presenti<br />
in tutte e tre le giornate (due di<br />
corso ed una di Follow Up).L’ultima<br />
giornata, ad un mese di distanza<br />
dalle altre, è stata appositamente<br />
posticipata per con-<br />
COMUNICARE<br />
51<br />
sentire di verificare il livello di<br />
apprendimento da parte degli allievi<br />
<strong>del</strong>l’applicativo Power Point.<br />
Questo lasso di tempo è risultato<br />
molto proficuo per dare<br />
modo di assimilare i concetti<br />
teorici e per permettere ai partecipanti<br />
di creare individualmente<br />
una propria presentazione<br />
inerente al loro lavoro<br />
svolto durante il corso, in modo<br />
di portare poi in aula gli elaborati<br />
per presentarli ai colleghi.<br />
L’esperienza ha così permesso<br />
di confrontarsi a vicenda e fugare<br />
gli ultimi dubbi sull’argomento.<br />
GESTIONE DEI VERBALI<br />
DI DIPARTIMENTO<br />
I Dipartimenti per l’assistenza<br />
sanitaria sono organizzati secondo<br />
una gestione manageriale<br />
e governati attraverso un<br />
Formazione<br />
Il prof. Antonio Lanzone<br />
con un gruppo di<br />
partecipanti al corso<br />
sulla chirurgia ginecologica.<br />
Consiglio e una Giunta di Dipartimento<br />
che producono, secondo<br />
le proprie competenze,<br />
atti e <strong>del</strong>ibere.<br />
Tali attività vengono portate a<br />
conoscenza <strong>del</strong>la Direzione <strong>del</strong><br />
Policlinico.<br />
Al fine di facilitare la gestione di<br />
tale flusso di informazioni si è ravvisata<br />
l’opportunità di informatizzare<br />
le attività <strong>del</strong>le segreterie<br />
dipartimentali con un’applicazione<br />
omogenea a quella già<br />
esistente per gli altri organi direttivi<br />
e accademici (Consiglio<br />
di Amministrazione – Comitato<br />
Direttivo – Senato Accademico<br />
– Consiglio di Facoltà) e<br />
sviluppata sulla piattaforma Lotus<br />
Notes.<br />
La formazione sull’ambiente e<br />
sull’applicativo denominato “Gestione<br />
verbali di Dipartimento”<br />
è stata svolta in aula Telemed,da<br />
Antonella Bilà e Fabio Cesari,<br />
nelle giornate di 22,23 e 24 novembre<br />
e 12 dicembre ed ha coinvolto<br />
sia personale segretariale<br />
sia i responsabili amministrativi<br />
dei 14 Dipartimenti ad oggi<br />
attivati.<br />
L’attenzione dei partecipanti<br />
al corso sull’applicativo<br />
informatico Power Point.
Scienza e Cultura<br />
NEUROCHIRURGIA<br />
23 – 24 settembre: congresso<br />
su “Advances in Biology and<br />
Treatment of Malignant Brain<br />
Gliomas” e su “Stem cells and<br />
Neurosciences”<br />
Il convegno, promosso dall’Associazione<br />
Terapie Neurochirurgiche<br />
Avanzate (Atena Onlus),<br />
presieduta dal prof. Giulio<br />
Maira, Direttore <strong>del</strong>l’Istituto di<br />
Neurochirurgia, ha voluto affrontare<br />
uno dei temi più discussi<br />
nel campo dei tumori<br />
neuro-oncologici: il glioma maligno<br />
che costituisce una <strong>del</strong>le<br />
forme più frequenti di tumore<br />
primario <strong>del</strong> cervello. Lo scenario<br />
clinico prevede un progressivo<br />
deterioramento <strong>del</strong>le<br />
facoltà mentali combinato con<br />
l’aumento di disabilità fisica e in<br />
molti casi la morte. Rivoluzionari<br />
progressi hanno riguardato<br />
la diagnosi <strong>del</strong>la malattia e i<br />
significativi miglioramenti degli<br />
ultimi 20 anni nel campo <strong>del</strong>le<br />
tecniche chirurgiche, <strong>del</strong>le<br />
terapie ausiliarie, <strong>del</strong>la risoluzione<br />
<strong>del</strong>le immagini e <strong>del</strong>le<br />
maggiori conoscenze nel campo<br />
<strong>del</strong>la genetica e biologia<br />
molecolare. L’avvento <strong>del</strong>la terapia<br />
genica rappresenta una<br />
frontiera in grado di offrire<br />
maggiori possibilità e potenzialmente<br />
illimitate sono le prospettive<br />
di cura attraverso l’utilizzo<br />
<strong>del</strong>le cellule staminali<br />
neurali (Neural stem cells).<br />
ORTODONZIA<br />
• 30 settembre: “Corso base<br />
di Ortodonzia prechirurgica”<br />
Il corso è stato organizzato dall’Unità<br />
Operativa di Chirurgia<br />
Maxillo Facciale diretta dal prof.<br />
Sandro Pelo, dalla Scuola di<br />
Specializzazione di Ortodonzia<br />
diretta dal prof. Roberto Deli<br />
con la collaborazione <strong>del</strong>la Società<br />
Italiana di Ortonzia Prechirurgica<br />
(SIDOP). Le patologie<br />
malformative <strong>del</strong> distretto<br />
cranico facciale possono essere<br />
genetiche o manifestarsi durante<br />
la crescita per cause am-<br />
bientali e/o funzionali; le problematiche<br />
che ne derivano sono<br />
di ordine sia funzionale che<br />
estetico. Nella quasi totalità dei<br />
casi, in tali pazienti, è sempre<br />
presente un’alterazione <strong>del</strong>la<br />
occlusione dentaria che richiede<br />
la necessità di trattamenti<br />
ortodontici che preparino gli<br />
stessi alla terapia chirurgica. È<br />
in questa fase terapeutica che<br />
si inserisce la figura professionale<br />
<strong>del</strong>l’ortodonzista che in<br />
piena collaborazione con il chirurgo<br />
finalizza il proprio lavoro<br />
di correzione <strong>del</strong>le posizioni<br />
dentarie a quelle che saranno<br />
le future posizioni dei mascellari<br />
dopo il loro spostamento<br />
chirurgico. La preparazione<br />
ortodontica prechirurgica<br />
dei pazienti portatori di malocclusione<br />
dento scheletrica è<br />
un periodo di tempo <strong>del</strong>icato<br />
e complesso che condiziona in<br />
modo importante l’intervento<br />
stesso. Il corso ha visto la partecipazione<br />
dei maggiori esponenti<br />
italiani <strong>del</strong>la chirurgia maxillo<br />
facciale e <strong>del</strong>l’ortodonzia<br />
in qualità di docenti e la presenza<br />
di più di duecento ortodonzisti<br />
provenienti da tutte le<br />
regioni italiane.<br />
• 7 dicembre: 1° convegno<br />
<strong>del</strong>la Società per le Prove di<br />
Qualità in Ortodonzia (S.P.Q.R.)<br />
su: La raccolta <strong>del</strong>le Prove di<br />
Qualità”<br />
Il convegno è stato organizzato<br />
dalla Cattedra di Ortognatodonzia,<br />
dalla Scuola di Specializzazione<br />
afferente e dalla<br />
S.P.Q.R., di cui è Presidente il<br />
prof. Roberto Deli, primario<br />
<strong>del</strong> Servizio di Ortodonzia.<br />
Scopo <strong>del</strong>l’associazione, nata<br />
nel 2004, è quello di diffondere<br />
i risultati <strong>del</strong>la ricerca scientifica,<br />
la loro diffusione e il loro<br />
trasferimento alla pratica clinica<br />
e ai servizi sanitari. È stata<br />
così prevista la creazione di<br />
banche dati e l’elaborazione di<br />
mo<strong>del</strong>li per la ricerca clinica in<br />
ortodonzia.A tale scopo sono<br />
COMUNICARE<br />
52<br />
stati istituiti sette gruppi di ricerca<br />
formati anche da specializzandi<br />
che durante il convegno<br />
hanno esposto i primi risultati<br />
ottenuti da una revisione<br />
critica <strong>del</strong>la bibliografia su argomenti<br />
specifici.<br />
MICROSCOPIA DENTALE<br />
14 -15 ottobre: 4° congresso<br />
nazionale UNID su “L’igenista<br />
dentale al microscopio”<br />
L’incontro è stato promosso<br />
dall’Istituto di Clinica odontoiatrica<br />
<strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong><br />
di Roma e dall’Unione Nazionale<br />
Igienisti Dentali (UNID)<br />
con lo scopo di far acquisire<br />
conoscenze teoriche e aggiornamenti<br />
in tema di microscopia<br />
in odontoiatria. Allo stesso<br />
tempo sono stati forniti elementi<br />
base per ottimizzare l’aspetto<br />
visivo <strong>del</strong> campo di lavoro.<br />
Nella prima giornata si è<br />
svolto un corso precongressuale<br />
teorico-pratico sulla scelta<br />
appropriata <strong>del</strong> microscopio<br />
e sul suo utilizzo nella diagnosi<br />
e terapia <strong>del</strong>le lesioni parodontali.<br />
Dopo la presentazione<br />
di alcuni casi clinici si sono svolte<br />
anche <strong>del</strong>le esercitazioni per<br />
familiarizzare con le tecniche e<br />
gli strumenti. All’inaugurazione<br />
<strong>del</strong> convegno ha partecipato il<br />
Sen. Cesare Cursi, sottosegretario<br />
al Ministero <strong>del</strong>la Salute.<br />
PSICHIATRIA<br />
25 – 26 novembre: convegno<br />
di studio su “Relazione, Famiglia,<br />
Sistema. I fondamenti <strong>del</strong>la<br />
terapia sistemica individuale”<br />
L’incontro, organizzato dall’Istituto<br />
di Psichiatria e dal Servizio<br />
di Psicoterapia Familiare<br />
<strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong> in collaborazione<br />
con l’Accademia<br />
di Psicoterapia <strong>del</strong>la Famiglia,<br />
si è proposto di stimolare un<br />
dibattito, tra terapeuti e docenti<br />
<strong>del</strong>le scuole di Psicoterapia<br />
più prestigiose ad orientamento<br />
sistemico – relazionale,<br />
sul modo di lavorare con l’individuo<br />
senza tradire i presup-<br />
posti <strong>del</strong>la terapia familiare.<br />
Dal convegno è anche emersa<br />
una riflessione storica sulle<br />
due anime <strong>del</strong> movimento <strong>del</strong>la<br />
terapia familiare, da cui originano<br />
modalità differenti di<br />
concepire e costruire rapporti<br />
duali in terapia. Una <strong>del</strong>le ambiguità<br />
affrontate nel corso <strong>del</strong>le<br />
relazioni ha riguardato l’opportunità<br />
o meno <strong>del</strong>l’unione<br />
o separazione propria <strong>del</strong> “trattino”<br />
tra sistemico e relazionale<br />
tenendo conto dei relativi<br />
svantaggi/vantaggi che ne derivano<br />
sulla terapia.<br />
DERMATOLOGIA<br />
PEDIATRICA<br />
28 novembre - 3 dicembre: 3°<br />
corso di perfezionamento in<br />
Dermatologia pediatrica<br />
Il corso è stato promosso dal<br />
Dipartimento di Scienze pediatriche<br />
medico-chirurgiche e<br />
Neuroscienze <strong>del</strong>lo Sviluppo e<br />
dall’ambulatorio di Dermatologia<br />
Pediatrica, con lo scopo<br />
di offrire strumenti approfonditi<br />
di conoscenze teorico-pratiche<br />
a coloro che operano nel<br />
campo <strong>del</strong>la medicina generale<br />
e <strong>del</strong>la medicina specialistica<br />
in dermatologia e in pediatria,<br />
riguardanti le malattie cutanee<br />
più frequenti in età pediatrica<br />
con approfondimenti sulle malattie<br />
dermatologiche <strong>del</strong> periodo<br />
neonatale, <strong>del</strong>la prima e<br />
seconda infanzia e <strong>del</strong>l’adolescenza.<br />
Le differenze morfologiche<br />
e funzionali <strong>del</strong>la cute <strong>del</strong><br />
bambino rispetto a quella <strong>del</strong>l’adulto<br />
condizionano aspetti<br />
clinici ed evolutivi di varie malattie<br />
ed esistono patologie cutanee<br />
proprie ed esclusive <strong>del</strong>l’età<br />
pediatrica quali: le infezioni<br />
da HPV, le malattie dei capelli,<br />
l’acne adolescenziale, la<br />
dermatite atipica detta anche<br />
eczema costituzionale che è sicuramente<br />
una <strong>del</strong>le forme<br />
dermatologiche di più frequente<br />
riscontro. L’età media<br />
di comparsa dei sintomi si aggira<br />
intorno all’ottavo mese, ma
in più di un terzo dei casi la<br />
malattia insorge in maniera caratteristica<br />
già dal 3°- 4° mese<br />
di vita.Anche la psoriasi, che da<br />
sempre viene considerata una<br />
patologia rara nei bambini, attualmente<br />
è stata riscontra nel<br />
25 % dei casi durante l’età infantile.<br />
La diagnosi di questa malattia<br />
è sempre stata sottostimata<br />
e molte forme di psoriasi<br />
pediatriche non vengono diagnosticate<br />
fino all’età adulta.<br />
UROLOGIA<br />
2 dicembre: Meeting su “Innovations<br />
in urology 2005:<br />
bladder cancer”<br />
Il corso organizzato dalla Cattedra<br />
di Urologia ha avuto come<br />
tema il carcinoma transizionale<br />
<strong>del</strong>la vescica che rappresenta<br />
come incidenza la<br />
quinta neoplasia nell’uomo e la<br />
seconda <strong>del</strong>l’apparato genitourinario<br />
dopo il carcinoma prostatico.Al<br />
suo esordio questo tumore<br />
può presentarsi come<br />
malattia superficiale o muscolo-infitrante.<br />
La maggior parte<br />
dei pazienti (circa il 75%) presentano<br />
all’inizio una malattia limitata<br />
alla mucosa o alla lamina<br />
propia. Le forme superficiali<br />
vengono trattatate conservativamente<br />
con la resezione endoscopica<br />
seguita in alcuni casi<br />
da immuno o chemioterapia topica.<br />
Sfortunatamente, questo<br />
carcinoma è gravato da alti tassi<br />
di recidiva che si aggirano intorno<br />
al 50-70%. Il paziente viene<br />
sottoposto ad un rigido e<br />
serrato programma di follow-up<br />
e nel corso degli anni spesso<br />
viene sottoposto a plurime resezioni<br />
endoscopiche e a trattamenti<br />
adiuvanti con immuno<br />
o chemioterapia topica. Tutto<br />
questo si traduce in un considerevole<br />
costo a carico <strong>del</strong> sistema<br />
sanitario ponendo il carcinoma<br />
transizionale <strong>del</strong>la vescica<br />
tra le neoplasie più costose<br />
in termini spesa sanitaria.<br />
Stante il considerevole impatto<br />
socio-economico di questo tu-<br />
more, durante il Meeting alcuni<br />
tra i più accreditati esperti<br />
<strong>del</strong>l’argomento a livello internazionale<br />
hanno analizzato lo<br />
stato <strong>del</strong>l’arte focalizzandosi su<br />
strumenti diagnostici innovativi<br />
e promettenti. Nella seconda<br />
parte <strong>del</strong>la giornata, si è svolto<br />
il dibattito sul trattamento conservativo<br />
con terapia topica.<br />
MALATTIE INFETTIVE<br />
6 dicembre: corso di formazione<br />
su “La coinfezione HIV /<br />
HCV”<br />
L’incontro, promosso dalla Società<br />
Italiana di Malattie Infettive<br />
e Tropicali (SIMIT) in collaborazione<br />
con l’Istituto di Clinica<br />
<strong>del</strong>le Malattie Infettive <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong><br />
<strong>Cattolica</strong>, è stato<br />
l’ultimo di una serie di eventi<br />
COMUNICARE<br />
53<br />
Scienza e Cultura<br />
formativi, tenuti nei mesi scorsi<br />
presso: l’<strong>Università</strong> di Roma<br />
“Tor Vergata”, l’<strong>Università</strong> di<br />
Roma “La Sapienza” e l’Istituto<br />
Nazionale per le Malattie<br />
Infettive “L. Spallanzani”. Il corso<br />
è stato rivolto agli infettivologi<br />
laziali, specie più giovani,<br />
con l’intento di fornire aggiornamenti<br />
sugli argomenti<br />
che hanno come tematica prevalente<br />
l’infezione da HIV. Sono<br />
state affrontate le problematiche<br />
emergenti connesse<br />
alla coinfezione HIV / HCV che<br />
pone al clinico interrogativi,<br />
spesso di non facile risoluzione,<br />
per quanto riguarda l’iter<br />
diagnostico e la strategia terapeutica<br />
da attuare. Gli interventi,<br />
tenuti dai più noti esperti<br />
in campo nazionale, sono<br />
stati focalizzati sull’aggiornamento<br />
di questa problematica<br />
in continua evoluzione anche<br />
con discussioni interattive di<br />
casi clinici.<br />
I CONCERTI<br />
DEL MERCOLEDÌ<br />
Con la direzione artistica di<br />
Pietro Bria e Alessandro De<br />
Luca il 9 novembre si è inaugurata<br />
la stagione 2005-2006<br />
dei Concerti <strong>del</strong> Mercoledì<br />
ideati da Guido Rizzo. Il programma<br />
prevede 12 concerti<br />
che spaziano in un vasto<br />
repertorio che va dalla musica<br />
barocca ai contempornei<br />
e riserva una particolare attenzione<br />
alla musica di W.A.<br />
Mozart di cui ricorre il duecentocinquantenario<br />
<strong>del</strong>la nascita.<br />
Il prof.Bria ricorda lo scopo <strong>del</strong>l’iniziativa<br />
che “intende offrire<br />
all’<strong>Università</strong> uno spazio di<br />
ascolto e di esperienza attraverso<br />
la musica dove si può affinare<br />
la comunicazione affettiva<br />
che è competenza necessaria<br />
per la relazione di cura in cui<br />
siamo quotidianamente impegnati”.<br />
E aggiunge: ”Fe<strong>del</strong>i alla<br />
funzione sociale che la musica<br />
svolge apriremo sempre più i<br />
nostri concerti al territorio in cui<br />
l’<strong>Università</strong> è immersa favorendo<br />
l’accesso a chi, per vari motivi,<br />
è impossibilitato a parteciparvi.<br />
In tal senso i “Concerti<br />
<strong>del</strong> Mercoledì” si pongono in<br />
continuità ideale e si integrano<br />
con l’altra nostra iniziativa, quella<br />
dei “Giovani Artisti per l’Ospedale”<br />
che, raccogliendo una<br />
felice intuizione <strong>del</strong> maestro Sinopoli,<br />
affronta la sua sesta stagione<br />
con i degenti <strong>del</strong> Gemelli”.<br />
La stagione si concluderà il 19<br />
maggio 2006.<br />
Abbonamenti<br />
Abbonamento amico sostenitore<br />
€ 150.00; abbonamento<br />
intero € 100.00; abbonamento<br />
ridotto (personale U.C.S.C. –<br />
docente e non) € 60.00; abbonamento<br />
studenti € 15.00.
Notiziario<br />
SOCIETÀ ITALIANA DI<br />
MICROBIOLOGIA<br />
Il 19 ottobre il prof. Giovanni<br />
Fadda è stato eletto Presidente<br />
<strong>del</strong>la Società Italiana di Microbiologia.<br />
NOMINE<br />
Il prof. Paolo Preziosi.<br />
Il 9 novembre Sua Santità Benedetto<br />
XVI ha nominato Membri<br />
Ordinari <strong>del</strong>la Pontificia Accademia<br />
per la Vita i professori Paolo<br />
Preziosi e Adriano Pessina.<br />
“ACCANTO<br />
ALL’ANZIANO”<br />
Dal 20 ottobre è operativo un<br />
nuovo sportello nel Day-hospital<br />
<strong>del</strong> Centro di Medicina <strong>del</strong>l’Invecchiamento<br />
(CE.M.I.), che<br />
tutti i giovedì dalle 14,00 alle<br />
16,30 fornisce informazioni e<br />
servizi alle persone anziane e ai<br />
loro familiari ma che è anche<br />
un osservatorio sulla condizione<br />
<strong>del</strong>la terza età.Volontari appositamente<br />
addestrati offrono<br />
di persona o attraverso il numero<br />
telefonico 06 30156695,<br />
consulenze sui servizi assistenziali<br />
e sulle questioni che possono<br />
riguardare la vita familiare,relazionale,sociale<br />
degli over<br />
65. Vengono inoltre fornite indicazioni<br />
su: indirizzi e numeri<br />
utili, nomi di specialisti, di operatori<br />
sanitari e di assistenti familiari<br />
– i cosiddetti badanti –<br />
iscritti e valutati in un apposito<br />
registro gestito dal Comune di<br />
Roma.Vengono anche comunicate<br />
notizie sui corsi di forma-<br />
Sopra, una persona chiede<br />
informazioni allo sportello<br />
dedicato agli anziani.<br />
A destra, scorcio <strong>del</strong> presepio<br />
allestito nella hall <strong>del</strong> IV°<br />
piano <strong>del</strong> Policlinico.<br />
zione e riqualificazione per assistenti<br />
familiari, per volontari e<br />
operatori sanitari nel campo<br />
<strong>del</strong>la geriatria. L’iniziativa è stata<br />
promossa dal Dipartimento<br />
di Scienze Gerontologiche, Geriatriche<br />
e Fisiatriche diretto dal<br />
prof. Roberto Bernabei, con la<br />
collaborazione e il sostegno <strong>del</strong>l’Istituto<br />
Pubblico di Assistenza<br />
e Beneficenza Santa Maria in<br />
Aquiro (ISMA), presieduto dalla<br />
dott.ssa Paola Guerci.<br />
COMUNICARE<br />
54<br />
PREMIATO<br />
IL PROGETTO NOSTOS<br />
“Nostos” è uno dei 15 progetti<br />
selezionati tra i 57 che<br />
hanno partecipato al piano futuro@l<br />
femminile, iniziativa promossa<br />
da Microsoft come capofila,<br />
da Accenture, HP e Intel,<br />
e patrocinato dai ministeri<br />
<strong>del</strong>le Pari Opportunità e <strong>del</strong>l’Innovazione<br />
e Tecnologia, per<br />
il quale sono stati investiti complessivamente<br />
10,5 milioni di<br />
euro. I progetti sono stati raccolti<br />
e sinteticamente raccontati<br />
da Antonio Dini, collaboratore<br />
<strong>del</strong> Sole 24 Ore e <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong><br />
<strong>Cattolica</strong>, nel libro<br />
Donne e tecnologia. Le buone<br />
prassi nella pubblica amministrazione<br />
italiana.<br />
NATALE E IL PRESEPIO<br />
Il 12 dicembre Don Decio Cipolloni<br />
ha benedetto il Presepio<br />
allestito nella hall <strong>del</strong> Policlinico<br />
alla presenza di un folto<br />
gruppo di pazienti e visitatori. Il<br />
Presepio è opera <strong>del</strong>la sezione<br />
romana, gruppo giovani, <strong>del</strong>l’Associazione<br />
italiana amici <strong>del</strong><br />
Presepio, una associazione di<br />
volontariato che è collegata con<br />
l’A.VO.G.(Associazione volontari<br />
Gemelli).<br />
UN DONO PER<br />
RICORDARE<br />
Lo scorso 14 ottobre la dott.ssa<br />
Franca Crova, vedova <strong>del</strong> compianto<br />
prof. Beniamino Fischetti,<br />
ha scoperto una targa in memoria<br />
collocata presso l’Istituto<br />
di Genetica Medica, che grazie<br />
alla generosità <strong>del</strong>la signora potrà<br />
avvalersi di un prezioso contributo<br />
per le ricerche future. Il<br />
prof. Beniamino Fischetti nel<br />
1967 divenne il primo ordinario<br />
di Farmacologia <strong>del</strong>la nostra<br />
<strong>Università</strong> e direttore <strong>del</strong>l’Istituto<br />
di Farmacologia <strong>del</strong>la Facoltà<br />
di Medicina. Sono intervenuti<br />
il prof. Giovanni Neri che ha<br />
organizzato l’incontro con tut-
to il personale <strong>del</strong>l’Istituto,il prof.<br />
padre Angelo Serra,il prof.Franco<br />
Caprino <strong>del</strong>l’Istituto di Farmacologia<br />
<strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> La Sapienza,primo<br />
allievo <strong>del</strong> prof.Fischetti,<br />
e il Vicedirettore di sede<br />
dott. Giancarlo Furnari, che<br />
ha portato il saluto <strong>del</strong> dottor<br />
Antonio Cicchetti.<br />
COMICITÀ, FILOSOFIA<br />
E PAURE<br />
“L’unico albanese accolto con<br />
un applauso”, con questa efficace<br />
battuta si è concluso il gremito<br />
e applauditissimo incontro<br />
con il comico Antonio Albanese,<br />
che ha inaugurato con una<br />
“lectio magistralis” a modo suo,<br />
dal titolo “Il coraggio non ci manca;<br />
è la paura che ci frega. Comunicazione,salute<br />
e terapia <strong>del</strong><br />
buon umore”, il settimo ciclo<br />
dei Seminari Interdisciplinari su<br />
Metodo e Semiotica-La formazione<br />
filosofica nella Facoltà di<br />
Medicina, coordinati dal prof.<br />
Pietro Bria. Il famoso comico siculo-lombardo<br />
è stato presentato<br />
dal Rettore, prof. Lorenzo<br />
Ornaghi, e dai professori Pietro<br />
Bria e Cesare Catananti, affiancati<br />
nell’organizzare e promuovere<br />
i Seminari filosofici.<br />
Sollecitato dalle domande di Aldo<br />
Grasso che lo invitava ad<br />
esplorare vari aspetti <strong>del</strong>le paure<br />
contemporanee e dei suoi<br />
personaggi, Albanese ha rac-<br />
contato la sua storia, intrecciata<br />
con gli incontri personali che<br />
poi danno vita a personaggi<br />
sempre nuovi per i quali, egli afferma,<br />
“usando le esasperazioni<br />
denuncio l’esasperazione”.La<br />
sua infinita curiosità, l’osservazione<br />
e l’ascolto attenti ed umili<br />
<strong>del</strong>le persone, di tutte le persone<br />
che Albanese incontra, lo<br />
spingono ad affermare con entusiasmo<br />
che “fare cultura è abbracciare<br />
le persone” e “trasmettere<br />
i fondamentali”. Una<br />
lezione di un grande artista entusiasta<br />
<strong>del</strong>la vita (“dopo un ‘salutare’<br />
e piccolo esaurimento<br />
nervoso, che auguro a tutti”) e<br />
attento alle parole e ai gesti che<br />
la esprimono.<br />
COMUNICARE<br />
55<br />
MARIONETTE E<br />
MEDICINA<br />
“Pulcinella che bastona la morte”<br />
è il titolo di uno spettacolo<br />
di marionette messo in scena<br />
da alcuni allievi <strong>del</strong> primo corso<br />
per Clownterapisti <strong>del</strong>la Regione<br />
Lazio nell’aula <strong>del</strong> Corso<br />
in Psico-Oncologia “Dinamiche<br />
<strong>del</strong>la Comunicazione” <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong><br />
<strong>Cattolica</strong>, grazie alla sponsorizzazione<br />
di un Istituto psicoanalitico<br />
internazionale (I.I.P.R.T.H.P.)<br />
e <strong>del</strong>l’Associazione “Andrea Tudisco”.L’evento<br />
è stato filmato da<br />
una troupe <strong>del</strong>l’Istituto di Stato<br />
per il Cinema e la Televisione e<br />
sarà presentato ad un congresso<br />
su Pulcinella che si svolgerà<br />
contemporaneamente a New<br />
Notiziario<br />
Il Rettore prof. Lorenzo<br />
Ornaghi risponde ad una<br />
battuta <strong>del</strong> comico Antonio<br />
Albanese. Sotto: gli studenti<br />
festeggiano l’attore.<br />
York e a Napoli nel 2006. Pulcinella<br />
insegna i suoi “trucchi <strong>del</strong><br />
mestiere” agli operatori sanitari<br />
per aiutarli a stare accanto ai<br />
pazienti nonostante l’angoscia di<br />
morte,presenza costante di ogni<br />
vicenda oncologica.<br />
CENTRO CULTURALE<br />
Presso il Centro culturale “Spa-<br />
zio vivo” sono aperte le iscrizioni<br />
per il Laboratorio teatrale<br />
che come per gli anni passati<br />
propone un vasto programma<br />
didattico. Per informazioni e<br />
iscrizioni rivolgersi ai numeri interni<br />
4984 – 4075.<br />
QUADRANGOLARE<br />
INTERSEDI<br />
Si è svolto quest’anno a Piacenza<br />
ad ottobre il quadrangolare di<br />
calcio maschile e di volley femminile.Per<br />
il calcio il torneo è stato<br />
vinto dalla rappresentativa di<br />
Milano seguita da Piacenza, Roma<br />
e Brescia.Anche il torneo di<br />
volley è stato appannaggio <strong>del</strong>la<br />
squadra milanese e nell’ordine<br />
Roma, Piacenza e Brescia.
Mons.<br />
Gianni<br />
Ambrosio<br />
La solenne apertura <strong>del</strong> nuovo Anno<br />
Accademico, tenutasi lo scorso<br />
25 novembre alla presenza di<br />
Sua Santità Benedetto XVI, ha rappresentato<br />
un’occasione straordinaria per ritornare<br />
ai principi originari posti da Padre<br />
Gemelli a fondamento <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong><br />
<strong>Cattolica</strong> <strong>del</strong> <strong>Sacro</strong> <strong>Cuore</strong>: lo sviluppo<br />
<strong>del</strong>la scienza e <strong>del</strong>la cultura superiore secondo<br />
un indirizzo cristiano, la preparazione<br />
di professionisti formati culturalmente<br />
e cristianamente, il servizio alla<br />
Chiesa e alla società italiana. Una memoria<br />
esigente, dunque e, ancor più, la<br />
necessità che diventi memoria viva, da<br />
attualizzare nella nostra realtà odierna.<br />
Lo ha ribadito con lucidità e con forza il<br />
Magnifico Rettore, prof. Lorenzo Ornaghi,<br />
nel suo discorso inaugurale: «Se è infatti<br />
necessario ritornare ai principi originari<br />
e fondativi, ancor più necessario è che<br />
tali principi siano non già criteri soltanto<br />
declamati, bensì abiti pur umili di comportamento,<br />
finalità concrete d’azione».<br />
La visita di Benedetto XVI nella sede romana<br />
<strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong> <strong>del</strong> <strong>Sacro</strong><br />
<strong>Cuore</strong> si colloca nel solco <strong>del</strong>la costante<br />
attenzione dei Sommi Pontefici – da Benedetto<br />
XV a Giovanni Paolo II – alla<br />
grande università dei cattolici italiani.<br />
Proprio a Giovanni Paolo II, che per l’<strong>Università</strong><br />
<strong>Cattolica</strong> ebbe uno speciale legame<br />
e nel 2000 fu presente all’inaugurazione<br />
<strong>del</strong>l’80° anno accademico, Be-<br />
SPIRITUALITÀ<br />
Un’avventura<br />
entusiasmante<br />
nedetto XVI ha voluto dedicare un commosso<br />
ricordo, ripensando ai momenti<br />
carichi di trepidazione e di commozione<br />
vissuti durante gli ultimi ricoveri di papa<br />
Woityla al Policlinico Gemelli.<br />
Particolarmente significative ed impegnative<br />
sono state le parole che Benedetto<br />
XVI ha rivolto a tutti noi, a quanti svolgono<br />
la loro attività nell’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong>,<br />
a quanti vi frequentano i corsi di<br />
laurea e specializzazione. Il Papa ci ha<br />
esortati a gettare le reti nel vasto mare<br />
<strong>del</strong> sapere, ricercando un fecondo dialogo<br />
tra fede e ragione e promuovendo la<br />
formazione umana e cristiana <strong>del</strong>le giovani<br />
generazioni. Un impegno alto e serio,<br />
da attuarsi nella piena sintonia con<br />
il messaggio cristiano e nello stretto legame<br />
con il successore di Pietro.<br />
Sarà opportuno riflettere insieme su questo<br />
richiamo <strong>del</strong> Papa che invita ad un<br />
«saldo ancoraggio <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> alla Cattedra<br />
di Pietro e al patrimonio di valori<br />
lasciato in eredità dai Fondatori». In tal<br />
modo si illumina e si attua la nostra missione<br />
nel mare <strong>del</strong>la cultura contemporanea.<br />
Sì, di una vera e propria missione<br />
si tratta, ci dice il Papa: «Cristo ha<br />
sempre bisogno di “pescatori di uomini”,<br />
cioè di persone di coscienza e ben<br />
preparate che mettano le loro competenze<br />
professionali al servizio <strong>del</strong> bene,<br />
ultimamente al servizio <strong>del</strong> Regno di Dio».<br />
È la missione di questa istituzione “nata<br />
dal cuore <strong>del</strong>la Chiesa”, è la «grande<br />
sfida» che riguarda l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong><br />
nelle sue diverse componenti e la qualifica<br />
come ateneo cattolico per la sua ispirazione<br />
cristiana, per la luce <strong>del</strong>la fede<br />
che illumina la ricerca e la riflessione, per<br />
il servizio ecclesiale.<br />
Dunque un’università intesa come «un<br />
grande laboratorio» nel quale, secondo le<br />
diverse discipline ed attività, si elaborano<br />
nuovi itinerari di ricerca, attraverso il<br />
COMUNICARE<br />
56<br />
dialogo e il confronto stimolante tra la fede<br />
e la ragione, al fine di giungere al superamento<br />
<strong>del</strong>la frattura tra scienza e fede.<br />
Questo l’obiettivo proposto da Benedetto<br />
XVI: «Fare scienza nell’orizzonte di<br />
una razionalità vera, diversa da quella oggi<br />
ampiamente dominante, secondo una<br />
ragione aperta alla questione <strong>del</strong>la verità<br />
e ai grandi valori iscritti nell’essere stesso,<br />
aperta quindi al trascendente, a Dio».<br />
Ecco l’«avventura entusiasmante» <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong><br />
<strong>Cattolica</strong> <strong>del</strong> <strong>Sacro</strong> <strong>Cuore</strong>. Un’avventura<br />
da vivere in prima persona, da<br />
parte di tutti, affinché sia possibile scoprire<br />
«l’intrinseca unità che collega i diversi rami<br />
<strong>del</strong> sapere: la teologia, la filosofia, la<br />
medicina, l’economia, ogni disciplina, fino<br />
alle tecnologie più specializzate, perché<br />
tutto è collegato».<br />
In alcuni passaggi <strong>del</strong> suo intervento, il<br />
Papa ha fatto riferimento alle migliaia e<br />
migliaia di giovani che passano dalle aule<br />
<strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong> per seguire le<br />
lezioni e ha rivolto un preciso interrogativo:<br />
quale cultura incontrano questi giovani?<br />
Traspare chiaramente tutta la preoccupazione<br />
<strong>del</strong> Papa per la grande responsabilità<br />
affidata alla <strong>Cattolica</strong>. Ma traspare anche<br />
l’invito – rivolto a docenti e ricercatori<br />
– a suscitare negli studenti la passione<br />
per la ricerca e l’entusiasmo per il confronto<br />
stimolante tra la fede e la ragione<br />
in vista di una cultura che ha al suo centro<br />
l’uomo, in ogni sua dimensione.<br />
Accogliamo volentieri le parole impegnative<br />
di Benedetto XVI: siano per noi<br />
il programma da realizzare giorno dopo<br />
giorno, con entusiasmo e con gioia. Nella<br />
convinzione che in questa nostra missione<br />
non siamo soli ma siamo accompagnati<br />
e sorretti dalla amorevole guida<br />
<strong>del</strong>la Chiesa e dalla luce di quel Logos<br />
che si è fatto carne ed è venuto ad abitare<br />
in mezzo a noi.
RIFLESSIONE<br />
Meritano di essere sostenute e pro-<br />
mosse le istituzioni cattoliche che<br />
tanto fanno nell’ambito sanitario e<br />
<strong>del</strong>l’assistenza, affinché siano sempre<br />
più esemplari nel coniugare innova-<br />
zione e la competenza scientifica<br />
con l’attenzione primaria alla per-<br />
sona e alla sua dignità.<br />
Benedetto XVI