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comunicare - Università Cattolica del Sacro Cuore

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COMUNICARE<br />

BIMESTRALE D’INFORMAZIONE INTERNA. SEDE DI ROMA DELL’UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE<br />

ANNO 16. NUOVA SERIE – N. 11-12 – SETTEMBRE-DICEMBRE 2005<br />

Sua Santità Benedetto XVI<br />

nella sede di Roma per il<br />

nuovo Anno Accademico<br />

Sped. in abb. post. 45% art. 2 comma 20/B L. 662/96 Filiale di Roma


<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong> <strong>del</strong> <strong>Sacro</strong> <strong>Cuore</strong><br />

Facoltà di Medicina e Chirurgia - Roma<br />

Policlinico Universitario “Agostino Gemelli”<br />

INTENTI E VALORI GUIDA PER LA QUALITÀ<br />

NEL RICONOSCERE L’ATTUALITÀ DEL DISEGNO DEL FONDATORE PADRE AGO-<br />

STINO GEMELLI, SI RINNOVA IL PRIMARIO E COERENTE IMPEGNO DI TUTTE LE COM-<br />

PONENTI UMANE E PROFESSIONALI AD OPERARE AL FINE DI:<br />

PRENDERSI CURA DELLA PERSONA MALATA, NEL RISPETTO INTEGRALE DELLA SUA<br />

DIGNITÀ, DEI SUOI BISOGNI, DELLA SUA SOFFERENZA E DELLA SUA SPERANZA.<br />

OFFRIRE SERVIZI E PRESTAZIONI CHE SIANO ECCELLENTI IN TERMINI DI EFFICA-<br />

CIA, APPROPRIATEZZA, EQUITÀ, SICUREZZA, TEMPESTIVITÀ, EFFICIENZA ED AC-<br />

CESSIBILITÀ.<br />

PROMUOVERE INNOVAZIONI E GARANTIRE LA TRASPARENZA DEI COMPORTAMEN-<br />

TI PROFESSIONALI, NELLA CONDIVISIONE DEGLI OBIETTIVI GENERALI E SPECI-<br />

FICI, SUPERANDO LA VISIONE SETTORIALE E CATEGORIALE NELL’INTENTO DI MI-<br />

GLIORARE CONTINUAMENTE L’ORGANIZZAZIONE.<br />

STIMOLARE L’APPRENDIMENTO CONTINUO E LA FORMAZIONE DEL SAPERE PRO-<br />

FESSIONALE, SCIENTIFICO E TECNICO.<br />

ASSICURARE LA DIFFUSIONE CAPILLARE DELLE INFORMAZIONI, LA CONOSCENZA<br />

DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI ED OPERATIVI DEI RISULTATI RAGGIUNTI E DELLE<br />

ESPERIENZE MATURATE.<br />

FAVORIRE LA COLLABORAZIONE ED IL COINVOLGIMENTO, LA MULTIDISCIPLINA-<br />

RIETÀ, IL LAVORO DI GRUPPO, LA RESPONSABILITÀ CONDIVISA.<br />

RICONOSCERE E VALORIZZARE L'IMPEGNO DI TUTTI I PROTAGONISTI.<br />

TRADURRE GLI INTENTI ED I VALORI IN AZIONI CONCRETE, COSTANTI E COEREN-<br />

TI ATTRAVERSO GLI IMPEGNI PRIMARI DELLA DIREZIONE E LA PARTECIPAZIONE<br />

ATTIVA DI TUTTE LE FIGURE PROFESSIONALI.<br />

Questo documento è il risultato di sei gruppi di lavoro - 150 persone - rappresentativi di tutte le figure<br />

professionali <strong>del</strong>la sede di Roma. I sei gruppi hanno lavorato distintamente e hanno prodotto questa sintesi,<br />

che costituisce la premessa di riferimento per l’avvio di un Sistema Qualità realizzato nel Policlinico Gemelli.<br />

Il testo è una proposta che va letta in chiave dinamica, suscettibile di integrazioni<br />

e aggiornamenti attraverso il contributo di tutti coloro che lavorano all’interno <strong>del</strong>l’Istituzione.<br />

Dei suggerimenti pervenuti si terrà conto per una nuova stesura.


Editoriale<br />

La Sanità italiana, come quella dei paesi più avanzati, dovendo garantire l’equilibrio<br />

economico è oggi di fronte ad un “dilemma”: da una parte l’innalzamento <strong>del</strong>la<br />

qualità <strong>del</strong>le prestazioni da offrire al paziente, legata anche all’introduzione <strong>del</strong>l’innovazione<br />

(tecnologica, farmaceutica, chirurgica, ecc.) ed agli ingenti investimenti<br />

finanziari che hanno lo scopo prevalente di contribuire al necessario contenimento<br />

dei costi; dall’altra l’oculata e rigorosa distribuzione <strong>del</strong>le risorse, conseguenza inevitabile di un sistema<br />

di remunerazione che è rimasto sostanzialmente inalterato negli ultimi anni.<br />

Tutte le regioni, compresa quindi la Regione Lazio, si sono trovate a gestire questa situazione dando direttive<br />

ed indicazioni nell’ottica <strong>del</strong> perseguimento <strong>del</strong>l’appropriatezza <strong>del</strong>le prestazioni sanitarie e <strong>del</strong> rispetto<br />

<strong>del</strong>l’efficienza economica dei vari sistemi sanitari regionali.<br />

Tali direttive e indicazioni non possono però prescindere da alcuni fenomeni, come il continuo aumento <strong>del</strong>la<br />

domanda di assistenza (nella Regione Lazio ad esempio tra il 1997 e il 2003 è aumentata <strong>del</strong>l’11%), che<br />

rende difficile contrarre l’offerta, la maggiore consapevolezza dei pazienti, che richiedono prestazioni sempre<br />

più all’avanguardia ed in grado di soddisfare le nuove e diversificate esigenze di cura e l’invecchiamento<br />

<strong>del</strong>la popolazione, che inducendo specifici bisogni, genererà l’aumento <strong>del</strong> numero dei ricoveri ordinari<br />

e <strong>del</strong>la relativa degenza media.<br />

Inoltre, un punto cruciale è legato all’applicazione omogenea, per tutti gli erogatori, di budget prefissati che<br />

non tengono in debito conto le peculiarità strutturali e funzionali di strutture di grandi dimensioni, come ad<br />

esempio il Policlinico Gemelli, sia per quanto riguarda la complessità e la qualità dei servizi offerti, che i relativi<br />

costi di gestione.<br />

Va sottolineato, peraltro, come il nostro Policlinico, sin dall’entrata in vigore <strong>del</strong> sistema di finanziamento per<br />

DRG, ha sempre messo in atto tutte quelle azioni volte al perseguimento <strong>del</strong>l’efficacia clinica e <strong>del</strong>l’efficienza<br />

economica, riuscendo a coprire i costi di produzione solo ed esclusivamente attraverso la fatturazione <strong>del</strong>l’attività<br />

svolta, non generando mai costi aggiuntivi per il Sistema Sanitario Regionale. Tutto ciò avuto sempre<br />

riguardo alla centralità <strong>del</strong> paziente, all’innovazione e alla continua ricerca <strong>del</strong>l’eccellenza <strong>del</strong>la cura.<br />

La sfida in atto nel settore sanitario affrontata in questi anni dalle grandi strutture ospedaliere, e quindi<br />

anche dal nostro Ente, si scontra oggi con una crescente difficoltà di controllare e gestire una serie di fattori,<br />

in particolare i costi legati al personale, all’evoluzione farmaceutica e tecnologica <strong>del</strong> mercato ed ai<br />

dispositivi sanitari e diagnostici introdotti per legge. Si tratta di eventi esterni ma non estranei che vanno<br />

comunque calati nelle varie realtà e che possono rappresentare vincoli da affrontare e da sciogliere più o<br />

meno agevolmente.<br />

Le azioni volte ad una razionalizzazione <strong>del</strong>l’attività <strong>del</strong>le strutture sanitarie più articolate e complesse<br />

non possono non tener conto anche di una serie di integrazioni ad hoc che rispettino le varie specificità,<br />

fra le quali non è possibile ignorare quelle costituite dal Policlinico Gemelli ove si integrano didattica,<br />

ricerca e cura.<br />

Sarà necessario, quindi, trovare soluzioni specifiche che riconoscano la realtà complessa di strutture come la<br />

nostra e che permettano il raggiungimento <strong>del</strong> pareggio di bilancio senza compromettere la qualità <strong>del</strong>le prestazioni<br />

erogate, riconoscendo anche quel valore aggiunto che il Policlinico Gemelli ha sempre saputo dare<br />

ai suoi pazienti.<br />

COMUNICARE<br />

1<br />

Antonio Cicchetti


COMUNICARE<br />

BIMESTRALE D’INFORMAZIONE INTERNA. SEDE DI ROMA DELL’UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE.<br />

ANNO 16. NUOVA SERIE – N. 11-12 – SETTEMBRE-DICEMBRE 2005<br />

Comunicare – Anno XVI.<br />

Nuova serie – Numero 11-12<br />

Periodico di informazione interna<br />

<strong>del</strong>la sede di Roma <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong><br />

<strong>Cattolica</strong> <strong>del</strong> <strong>Sacro</strong> <strong>Cuore</strong><br />

Bimestrale<br />

Settembre – Dicembre 2005<br />

(numero doppio)<br />

DIRETTORE:<br />

Antonio Cicchetti<br />

RESPONSABILE:<br />

Domenico Tavani<br />

REDAZIONE<br />

Marilina Pogutz Scrascia<br />

(redattore capo)<br />

Maria Cristina Buschi<br />

Francesco Gemelli<br />

(referente per gli eventi istituzionali)<br />

SEGRETERIA<br />

Michelina Misantoni<br />

UFFICI DI REDAZIONE<br />

Largo Francesco Vito, 1<br />

00168 Roma<br />

Tel. 0630154013-0630154881<br />

e-mail: <strong>comunicare</strong>@rm.unicatt.it<br />

www.rm.unicatt.it/Comunicare<br />

PROGETTO GRAFICO<br />

Oliviero Ciriaci<br />

STAMPA<br />

I.G.E.R. srl<br />

Via Carlo Tommaso Odescalchi, 67 a -<br />

00147 Roma<br />

HANNO COLLABORATO AI TESTI<br />

Elena Arnò, Romano Berluti,<br />

Fabio Cesari, Anna Chiovenda,<br />

Francesco Consalvi,<br />

Vincenzo Di Scala,<br />

Donatella Esposito, Francesca Fusco,<br />

Patrizia Guerra,<br />

Giorgio Meneschincheri,<br />

Mariarosaria Ripa, Simonetta<br />

Salomone, Tiziana Salvatore,<br />

Anna Laura Scanu<br />

FOTO<br />

Servizio Fotoriproduzioni<br />

e Stampa U.C.S.C.<br />

Chiuso in redazione<br />

il 15 dicembre 2005<br />

Autorizz. <strong>del</strong> Trib. di Roma n.390<br />

<strong>del</strong> 15/6/1990<br />

COMITATO DI COORDINAMENTO<br />

Mons. Gianni Ambrosio,<br />

Antonio Cicchetti, Andrea Cambieri,<br />

Nicola Cerbino, Paolo Garavaglia,<br />

Giampietro Massacci,<br />

Domenico Tavani<br />

In copertina: il cordiale saluto <strong>del</strong><br />

Papa alle suore di Maria Bambina.<br />

Sommario<br />

Editoriale.......................................................................................................1<br />

Il Santo Padre ha inaugurato l’85° Anno Accademico ..................3<br />

Prove tecniche di maxi emergenza.....................................................11<br />

Con i laboratori, Piastra al completo.................................................16<br />

Nasce l’Unità Operativa di Ateneo .....................................................20<br />

Al Gemelli un’isola di energia .............................................................22<br />

Obiettivo comfort .....................................................................................27<br />

Fertilità oggi e domani ...........................................................................30<br />

Uniti contro le infezioni ospedaliere .................................................32<br />

Una palestra per gli occhi .....................................................................34<br />

Sereni in famiglia e sicuri al lavoro ...................................................37<br />

Quando si studia…con profitto ...........................................................39<br />

Misurarsi in Europa.................................................................................41<br />

Un gesto d’amore per i bambini di Chernobyl...............................43<br />

Informazioni ..............................................................................................45<br />

Dal corpo docente....................................................................................45<br />

Dal centro pastorale ................................................................................46<br />

Formazione.................................................................................................48<br />

Scienza e cultura ......................................................................................52<br />

Notiziario ....................................................................................................54<br />

Un’avventura entusiasmante.................................................................56


UN GRANDEEVENTOPERLA<br />

COMUNITÀ UNIVERSITARIA<br />

Il 25 novembre 2005, il Papa è tornato all’<strong>Università</strong><br />

<strong>Cattolica</strong> <strong>del</strong> <strong>Sacro</strong> <strong>Cuore</strong> per<br />

presiedere all’inaugurazione <strong>del</strong>l’Anno Accademico.<br />

La prima visita, seppur informale,<br />

appena eletto alla soglia di Pietro, fu il 5<br />

agosto scorso per il fratello Georg ricoverato<br />

presso il Policlinico “A. Gemelli”. In<br />

realtà, il legame con l’<strong>Università</strong> dei Cattolici<br />

Italiani risale al 30 novembre 1988<br />

quando, l’allora Cardinale Joseph Ratzinger,<br />

Prefetto <strong>del</strong>la Congregazione per la<br />

Dottrina <strong>del</strong>la Fede ebbe modo di tenere<br />

una relazione dal titolo “Controversia sulla<br />

Morale”; in quella occasione inaugurò<br />

anche il reparto di Neurochirurgia Pediatrica<br />

<strong>del</strong> Policlinico “A. Gemelli”.<br />

Ancora, Papa Benedetto XVI, l’8 febbraio<br />

<strong>del</strong> 1992 si recò presso la Sede di Milano<br />

per la presentazione <strong>del</strong> volume “Svolta<br />

per l’Europa”.<br />

Da Cardinale tenne le sue relazioni sempre<br />

centrate sui valori etici; questa volta,<br />

da Papa, si è rivolto al personale docente,<br />

amministrativo, tecnico ed agli studenti,<br />

parlando di Scienza e Fede.<br />

Il 25 novembre 2005 è una data che resterà<br />

impressa nella memoria <strong>del</strong>le comunità<br />

<strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong> che ha<br />

saputo stringersi attorno al Papa, non solo<br />

per acclamarlo, ma anche per dimo-<br />

25 NOVEMBRE 2005<br />

Il Santo Padre<br />

ha inaugurato l’85°<br />

Anno Accademico<br />

Oltre 1500 persone tra studenti, docenti<br />

e personale, provenienti dalle 5<br />

sedi <strong>del</strong>la <strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong> hanno<br />

partecipato alla Cerimonia. Il discorso<br />

inaugurale <strong>del</strong> Magnifico Rettore, prof.<br />

Lorenzo Ornaghi, il saluto <strong>del</strong> Presidente<br />

<strong>del</strong>l’Istituto G.Toniolo di Studi Superiori,<br />

Cardinale Dionigi Tettamanzi, il<br />

discorso di Sua Santità Benedetto XVI<br />

Francesco Gemelli<br />

Il Santo Padre benedice le centinaia di persone giunte da tutte le sedi <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong><br />

<strong>Cattolica</strong> per acclamarlo. Alla sua destra il Magnifico Rettore prof. Lorenzo Ornaghi,<br />

alla sua sinistra Sua Em.za il Cardinale Dionigi Tettamanzi e il Direttore<br />

Amministrativo dott. Antonio Cicchetti.<br />

strare la propria fe<strong>del</strong>tà al Vangelo e al<br />

Magistero <strong>del</strong>la Chiesa.<br />

La giornata dedicata all’inaugurazione <strong>del</strong>l’Anno<br />

Accademico è iniziata con la Concelebrazione<br />

Eucaristica presieduta dal<br />

Cardinale Camillo Ruini, Presidente <strong>del</strong>la<br />

Conferenza Episcopale Italiana, alla<br />

quale hanno partecipato tutti gli Assistenti<br />

COMUNICARE<br />

3<br />

spirituali <strong>del</strong>l’Ateneo, Sua Em.za il Cardinale<br />

Dionigi Tettamanzi, Arcivescovo di Milano<br />

e Presidente <strong>del</strong>l’Istituto Toniolo di<br />

Studi Superiori, Sua Em.za il Cardinale<br />

Sergio Sebastiani, Presidente <strong>del</strong>la Prefettura<br />

degli Affari Economici <strong>del</strong>la Santa<br />

Sede, Sua Ecc.za Mons. Luigi Moretti,<br />

Vice Gerente <strong>del</strong>la Diocesi di Roma, Sua


COMUNICARE<br />

4<br />

Le autorità accademiche e<br />

amministrative <strong>del</strong>l’Univesità <strong>Cattolica</strong><br />

in chiesa centrale per la<br />

Concelebrazione Eucaristica.<br />

Sotto: il saluto di Mons. Gianni<br />

Ambrosio. Da sinistra Sua Em.za<br />

il Cardinale Dionigi Tettamanzi,<br />

Sua Em.za il Cardinale Camillo Ruini<br />

e Mons. Leonardo Sapienza.<br />

Ecc.za Mons. Armando Dini, Arcivescovo<br />

di Campobasso – Bojano, Sua Ecc.za<br />

Mons. Elio Sgreccia, Presidente <strong>del</strong>la Pontificia<br />

Accademia per la Vita e l’Assistente<br />

Spirituale Generale <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong>,<br />

Mons. Gianni Ambrosio. Quest’ultimo,<br />

alla presenza di numerose autorità<br />

civili, religiose, accademiche ed amministrative,<br />

ha dato inizio alla Santa Messa sottolineando<br />

l’importanza <strong>del</strong>l’ascolto <strong>del</strong>la<br />

parola <strong>del</strong> Signore.<br />

“Un ulteriore motivo di rendimento di<br />

grazie al Signore, che è via, verità e vita -<br />

ha detto Mons. Ambrosio - è il sentimento<br />

di gioia e di gratitudine per la presenza<br />

in mezzo a noi <strong>del</strong> Santo Padre, Benedetto<br />

XVI. È un giorno davvero importante<br />

per noi e per la nostra <strong>Università</strong>. La<br />

presenza e la parola <strong>del</strong> Papa accrescano<br />

in tutti noi la consapevolezza di far parte,<br />

come <strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong>, <strong>del</strong>la Chiesa e<br />

<strong>del</strong>la sua missione evangelizzatrice <strong>del</strong>la<br />

cultura e <strong>del</strong>la società. Questa accresciuta<br />

consapevolezza possa rendere più cattolica<br />

la nostra <strong>Università</strong>, e cioè più universale<br />

e più legata alla cattedra di Pietro,<br />

al Santo Padre, più unita alla Chiesa che<br />

è in Italia”. Un saluto lo ha rivolto anche<br />

ai Sacerdoti che prestano servizio all’<strong>Università</strong><br />

<strong>Cattolica</strong>, al personale amministrativo<br />

ed a tutti gli studenti.<br />

Sua Em.za il Cardinale Ruini, nella sua<br />

omelia, ha manifestato tutta la propria<br />

gioia condivisa dalla numerosa presenza<br />

in Chiesa. “Tutti - ha esordito il Cardinale<br />

Ruini - siamo onorati in questa giornata<br />

<strong>del</strong>la presenza <strong>del</strong> Papa a cui esprimiamo<br />

la nostra gratitudine per questa attenzione<br />

particolarissima che ha voluto avere<br />

per l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong> e per il Policlinico<br />

“A. Gemelli”. Vorrei poi esprimere<br />

particolare gioia per la presenza tra noi <strong>del</strong>l’Arcivescovo<br />

di Milano, Cardinale Dionigi<br />

Tettamanzi e con lui di tanti altri docenti<br />

che insegnano in altre Facoltà ma che<br />

appartengono alla stessa Alma Mater, l’<strong>Università</strong><br />

<strong>Cattolica</strong> <strong>del</strong> <strong>Sacro</strong> <strong>Cuore</strong>”.


Il Presidente <strong>del</strong>la CEI ha proseguito dicendo<br />

che “Cristo è stato medico <strong>del</strong>le anime<br />

e dei corpi, che ha inteso la sua missione<br />

anche come guarigione di tantissimi<br />

ammalati e che è stato uno dei segni prediletti<br />

<strong>del</strong>la venuta <strong>del</strong> Suo regno. E questa<br />

missione di Cristo, che è anche quella<br />

<strong>del</strong>la comunità cristiana che tutti noi siamo<br />

chiamati ad adempiere, è una missione<br />

che si esplica nella pastorale di tutta la<br />

Chiesa e ogni Parrocchia deve avere particolare<br />

cura dei suoi ammalati. Anche i cappellani<br />

ospedalieri, tante religiose, diaconi<br />

e laici cristiani, partecipano in modo specifico<br />

alla pastorale <strong>del</strong>la salute <strong>del</strong>la Chiesa;<br />

dobbiamo inoltre sempre tenere presente<br />

che ogni operatore sanitario o amministrativo,<br />

che lavora nel campo <strong>del</strong>la sanità,<br />

se credente in Cristo, è chiamato a svolgere<br />

questa specifica missione <strong>del</strong>la Chiesa<br />

che è continuazione <strong>del</strong>l’opera di Cristo.<br />

In questo contesto, dove hanno un ruolo<br />

particolare gli organismi e le istituzioni<br />

cattoliche, un ruolo specialissimo compete<br />

alla Facoltà di Medicina e Chirurgia <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong><br />

<strong>Cattolica</strong> <strong>del</strong> <strong>Sacro</strong> <strong>Cuore</strong> e naturalmente<br />

al Policlinico “A. Gemelli”.<br />

Offriamo questa Eucaristia all’apertura<br />

<strong>del</strong>l’Anno Accademico, ha concluso il Cardinale<br />

Ruini, con gioia, quella gioia che<br />

viene dalla fede, quella gioia che viene<br />

dall’unione con il Signore e quindi anche<br />

dalla comunione tra noi, con gratitudine<br />

a Dio, e permettetemi però di dire un grazie<br />

a tutti voi, a tutti coloro che lavorano<br />

alla <strong>Cattolica</strong> e al Policlinico “A. Gemelli”,<br />

e con fiducia, con la umile fiducia,<br />

cioè, di poter adempiere alla missione con<br />

il Signore, la missione che il Signore stesso<br />

ci ha affidato”.<br />

La cerimonia è proseguita in Auditorium;<br />

mentre le personalità invitate prendevano<br />

posto in Aula Magna, il Rettore, prof.<br />

Lorenzo Ornaghi, il Cardinale Dionigi Tettamanzi<br />

ed il Direttore Amministrativo e<br />

<strong>del</strong> Policlinico “A. Gemelli”, dott. Antonio<br />

Cicchetti accoglievano Sua Santità Benedetto<br />

XVI nel parco <strong>del</strong>la Facoltà di Medicina<br />

che, per l’occasione, offriva uno<br />

scenario inconsueto e festoso. I cori <strong>del</strong>le<br />

1400 persone provenienti anche dalle<br />

altre sedi, in attesa di salutare il Papa, ci<br />

hanno fatto respirare aria di festa, una di<br />

quelle giornate sicuramente da non dimenticare.<br />

COMUNICARE<br />

5<br />

Sopra da sinistra: Mons. Leonardo<br />

Sapienza, il Cardinale Dionigi<br />

Tettamanzi, il Cardinale Camillo<br />

Ruini, il prof. Lorenzo Ornaghi<br />

e il dott. Antonio Cicchetti attendono<br />

l’arrivo <strong>del</strong> Santo Padre.<br />

Sotto: un gruppo di scolari venuti<br />

in <strong>Cattolica</strong> per festeggiare il Papa.<br />

Il Papa ha fatto il suo ingresso in Auditorium,<br />

applaudito dalle personalità, dal Senato<br />

Accademico, da un folto numero di<br />

professori di prima fascia, per l’occasione<br />

in toga ed ermellino, dai membri <strong>del</strong> Consiglio<br />

di Amministrazione, da quelli <strong>del</strong><br />

Comitato Permanente <strong>del</strong>l’Istituto Toniolo<br />

e da rappresentanze di tutte le altre<br />

componenti <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong>.


COMUNICARE<br />

6<br />

Dall’alto in basso: il saluto <strong>del</strong><br />

Magnifico Rettore prof. Lorenzo<br />

Ornaghi e quello <strong>del</strong> Cardinale<br />

Dionigi Tettamanzi.<br />

La risposta <strong>del</strong> Santo Padre.<br />

IL SALUTO AL SANTO PADRE<br />

NEL DISCORSO INAUGURALE<br />

DEL MAGNIFICO RETTORE,<br />

PROF. LORENZO ORNAGHI<br />

“Beatissimo Padre, l’intera comunità <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong><br />

<strong>Cattolica</strong> <strong>del</strong> <strong>Sacro</strong> <strong>Cuore</strong> – con<br />

i suoi docenti, gli studenti, tutto il personale<br />

tecnico-amministrativo e infermieristico<br />

– Le porge, per il mio tramite, i sentimenti<br />

di gioia, di commozione e di profonda<br />

gratitudine per la Sua presenza alla<br />

solenne cerimonia d’inaugurazione <strong>del</strong><br />

nuovo Anno Accademico”.<br />

“In noi qui raccolti attorno al Vescovo di<br />

Roma – prosegue il Rettore - viva è la<br />

consapevolezza <strong>del</strong>l’onore e <strong>del</strong>la grazia di<br />

questo dono speciale. E tanto più intensa<br />

è la nostra felicità, Padre Santo, quanto più<br />

la Sua odierna partecipazione è segno visibile<br />

<strong>del</strong>la continuità di una tradizione<br />

all’Ateneo particolarmente cara: da Benedetto<br />

XV fino a Giovanni Paolo II, che<br />

seppe trasformare in cattedra di sofferente<br />

umanità e di beata speranza quella finestra<br />

al decimo piano <strong>del</strong> Policlinico “A.<br />

Gemelli”, i Suoi predecessori hanno accompagnato<br />

e seguito, con paterna e, oso<br />

dire, affettuosa sollecitudine i primi e non<br />

facili passi <strong>del</strong>la nostra <strong>Università</strong>, il suo<br />

costante sviluppo, la sua sempre più diffusa<br />

ed efficace azione culturale lungo i<br />

decenni spesso tormentati <strong>del</strong> secolo appena<br />

concluso.<br />

Oggi siamo uno dei più importanti atenei<br />

italiani e una <strong>del</strong>le maggiori università<br />

cattoliche <strong>del</strong> mondo. Lo siamo con le nostre<br />

cinque Sedi, le quattordici Facoltà, il<br />

sistema <strong>del</strong>le Alte scuole e dei Dottorati<br />

di Ricerca, la struttura d’eccellenza <strong>del</strong><br />

Policlinico “A. Gemelli”; lo siamo con i circa<br />

1400 docenti incardinati e gli oltre 42<br />

mila studenti iscritti.<br />

La convinta adesione ai valori fondativi ha<br />

alimentato la libertà e lo spirito di responsabilità<br />

<strong>del</strong> nostro Ateneo.<br />

Crescono negli studenti le aspettative di<br />

una formazione sempre più qualificante,<br />

ha proseguito il Rettore, e di un dialogo<br />

sempre più fruttuoso e interdisciplinare<br />

con i docenti; aumentano le domande dei<br />

docenti di veder agevolate le condizioni


<strong>del</strong> loro lavoro di ricerca scientifica e adeguatamente<br />

riconosciuto il valore, spesso<br />

di rango internazionale, <strong>del</strong>le loro indagini;<br />

diventa più forte e diffuso il desiderio,<br />

da parte di coloro che quotidianamente<br />

operano nell’<strong>Università</strong> e nel Policlinico,<br />

di sentirsi realmente componenti<br />

di una famiglia. Il nostro Ateneo, come gli<br />

altri atenei italiani, deve ancora completare<br />

il processo di assestamento rispetto sia<br />

ai cambiamenti già richiesti dalle recenti<br />

riforme universitarie, sia da quelli ulteriori<br />

indicati nella Dichiarazione di Bologna.<br />

E non v’è, dunque, chi non avverta<br />

l’urgenza, in qualcuna <strong>del</strong>le nostre Sedi più<br />

che in altre, non solo di razionalizzare gli<br />

spazi a disposizione <strong>del</strong>l’insegnamento e<br />

<strong>del</strong>la ricerca, ma anche, se possibile, di<br />

acquisire spazi nuovi, confacenti alle accresciute<br />

esigenze di oggi e, soprattutto, ai<br />

bisogni <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> dei prossimi decenni.<br />

Confidiamo, Padre Santo, nell’amore<br />

<strong>del</strong>la Chiesa; contiamo sull’attenzione<br />

benevola e sul sostegno <strong>del</strong>la Santa<br />

Sede, che nel Consiglio di Amministrazione<br />

<strong>del</strong>l’Ateneo ha come suo rappresentante<br />

Sua Em.za il Cardinale Camillo<br />

Ruini; saremo accompagnati, come è avvenuto<br />

per tutta la nostra storia, dall’aiuto<br />

e dal generoso spirito di servizio <strong>del</strong>l’Istituto<br />

Giuseppe Toniolo di Studi Superiori<br />

e <strong>del</strong> suo Presidente, Sua Em.za il<br />

Cardinale Dionigi Tettamanzi”. Il Rettore<br />

ha così concluso: “Per tutta una folla di<br />

segni, se bene li osserviamo e distinguiamo,<br />

una cultura viva e vivificante è ciò che<br />

dobbiamo osare, come <strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong>,<br />

per rispondere nel solco <strong>del</strong>la nostra<br />

storia alla chance che, pur in mezzo a tanti<br />

ostacoli e inquietudini, ci viene data dai<br />

nostri tempi: quella di dovere e potere<br />

chiamare ‘a raccolta le nostre energie morali<br />

e religiose’.<br />

Sono parole, quest’ultime, che Ella, Padre<br />

Santo, scriveva nelle pagine finali <strong>del</strong> Suo<br />

libro Svolta per l’Europa? Chiesa e modernità<br />

nell’Europa dei rivolgimenti. Mi è<br />

assai caro ricordare ora, al termine <strong>del</strong><br />

discorso d’inaugurazione <strong>del</strong> nuovo Anno<br />

Accademico, quel volume di saggi e quelle<br />

Sue parole. Il libro, alla presenza <strong>del</strong>l’Autore,<br />

venne presentato nella nostra Aula<br />

Magna di Milano l’8 febbraio 1992.<br />

Quello stesso anno il libro ottenne il Premio<br />

Capri San Michele; e le ragioni <strong>del</strong><br />

conferimento <strong>del</strong> premio furono accuratamente<br />

motivate dal nostro Rettore prof.<br />

COMUNICARE<br />

7<br />

Il Santo Padre saluta Mons. Giuseppe<br />

Betori, Segretario generale <strong>del</strong>la<br />

Conferenza Episcopale Italiana.<br />

Sotto: l’On. Marco Verzaschi<br />

con l’Assessore alla Formazione <strong>del</strong>la<br />

Regione Lazio, On. Silvia Costa.<br />

Adriano Bausola. La motivazione, sin qui<br />

inedita, è ora pubblicata nell’ultimo numero<br />

<strong>del</strong>la Rivista <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> “Vita e<br />

Pensiero”. E quelle Sue parole, all’avvio di<br />

un Anno Accademico così straordinario<br />

perché aperto alla Sua presenza e con la<br />

Sua benedizione, in ognuno di noi adesso<br />

risuonano ancora più forti e persuasive,<br />

ricche di esortazione, speranza, e soprattutto<br />

incoraggiamento”.<br />

L’OMAGGIO DEL CARDINALE DIONIGI<br />

TETTAMANZI, ARCIVESCOVO DI<br />

MILANO E PRESIDENTE DELL’ISTITUTO<br />

TONIOLO DI STUDI SUPERIORI<br />

“Oggi, all’inizio di questo millennio, - ha<br />

detto il Cardinale - noi ci rivolgiamo a Benedetto<br />

XVI per essere illuminati sul nostro<br />

servizio all’Ateneo, un servizio oggi forse<br />

più <strong>del</strong>icato e impegnativo che deve tenere<br />

conto di uno sviluppo sempre più<br />

grande <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> e, ancor più, <strong>del</strong><br />

mutato contesto italiano, europeo e mondiale<br />

in cui si svolge e che, proprio per questo,<br />

deve continuare ad assicurare, anzi<br />

deve ravvivare la fe<strong>del</strong>tà alle sue radici, ai<br />

suoi principi ispiratori e ai suoi fini statutari.<br />

È l’appartenenza <strong>del</strong>l’Istituto Toniolo<br />

e <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong> alla Santa<br />

Chiesa la loro ragione d’essere, la loro<br />

gloria, la loro difesa, lo scopo <strong>del</strong>la loro


missione; e mentre io ho l’onore di fare<br />

di ciò aperta dichiarazione, assicuro da<br />

parte <strong>del</strong>l’autorità ecclesiastica la guida, il<br />

sostegno, la benedizione, come già fu in<br />

passato…”. E nell’adunanza <strong>del</strong> Comitato<br />

permanente <strong>del</strong> Toniolo <strong>del</strong> 27 ottobre<br />

1962 il Cardinale Montini presentava l’Istituto<br />

come “l’ente giuridico al quale la<br />

Chiesa ha riconosciuto il compito di sorreggere<br />

l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong> e di promuovere<br />

la cultura superiore cristiana <strong>del</strong><br />

nostro Paese.<br />

Proprio di questo l’Istituto si fa garante e<br />

promotore, favorendo il più possibile la<br />

crescita <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> in tutti i suoi aspetti<br />

e, in qualche modo, prevenendo le sue<br />

molteplici esigenze. Sono pienamente convinto<br />

- ha concluso il Cardinale Tettamanzi<br />

- che la vera gloria <strong>del</strong>l’Istituto sia<br />

nel servizio che esso sa rendere all’<strong>Università</strong><br />

stessa.”<br />

IL SALUTO ALLA COMUNITÀ<br />

DELL’UNIVERSITÀ CATTOLICA<br />

DI SUA SANTITÀ BENEDETTO XVI<br />

Papa Benedetto XVI, dopo aver rivolto un<br />

commosso pensiero al suo Predecessore<br />

Papa Giovanni Paolo II e al suo insegnamento<br />

sul senso cristiano <strong>del</strong>la vita e <strong>del</strong>la<br />

sofferenza, ha avuto parole di autentico<br />

affetto per la comunutà universitaria.<br />

“L’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong> <strong>del</strong> <strong>Sacro</strong> <strong>Cuore</strong>,<br />

nelle sue cinque Sedi e quattordici Facoltà,<br />

conta oggi circa quarantamila studenti<br />

iscritti. Viene spontaneo pensare:<br />

quale responsabilità! Migliaia e migliaia<br />

di giovani passano dalle aule <strong>del</strong>la “<strong>Cattolica</strong>”.<br />

Come ne escono? Quale cultura<br />

hanno incontrato, assimilato, elaborato?<br />

Ecco la grande sfida, che riguarda in primo<br />

luogo il gruppo dirigente <strong>del</strong>l’Ateneo,<br />

il Corpo docente, e quindi gli stessi studenti:<br />

dar vita ad un’autentica <strong>Università</strong><br />

<strong>Cattolica</strong>, che eccella per la qualità <strong>del</strong>la<br />

ricerca e <strong>del</strong>l’insegnamento e al tempo<br />

stesso per la fe<strong>del</strong>tà al Vangelo e al magistero<br />

<strong>del</strong>la Chiesa. A tale proposito, è prov-<br />

COMUNICARE<br />

8<br />

Sopra, la firma sul libro degli ospiti<br />

illustri.<br />

Sotto: il Santo Padre riceve in dono<br />

una rara xilografia dal prof. Edoardo<br />

Roberto Barbieri <strong>del</strong>la Sede di Milano<br />

e dalla studentessa Anna Ciciola<br />

<strong>del</strong>la Sede di Campobasso.<br />

videnziale che l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong> <strong>del</strong><br />

<strong>Sacro</strong> <strong>Cuore</strong> sia strutturalmente legata alla<br />

Santa Sede attraverso l’Istituto Toniolo<br />

di Studi Superiori, il cui compito era ed<br />

è quello di garantire il perseguimento dei<br />

fini istituzionali <strong>del</strong>l’Ateneo dei cattolici<br />

italiani. Questa impostazione originaria,<br />

sempre confermata dai miei Predecessori,<br />

assicura in modo collegiale un saldo ancoraggio<br />

<strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> alla Cattedra di<br />

Pietro e al patrimonio di valori lasciato in<br />

eredità dai Fondatori. A tutti i componenti<br />

di questa benemerita Istituzione vada il mio<br />

sentito ringraziamento.<br />

Illustri Professori e cari studenti, l’Anno<br />

Accademico che oggi inauguriamo è l’85°<br />

<strong>del</strong>la storia <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong> <strong>del</strong><br />

<strong>Sacro</strong> <strong>Cuore</strong>. Le lezioni iniziarono, infatti,<br />

a Milano nel dicembre 1921, con cento<br />

matricole, nelle due Facoltà di Scienze<br />

Sociali e Filosofia. Mentre con voi rendo<br />

grazie al Signore per il lungo e fecondo<br />

cammino compiuto, vi esorto a rimanere<br />

fe<strong>del</strong>i allo spirito degli inizi, come agli Statuti<br />

che sono alla base di questa Istituzione.<br />

Potrete così realizzare una feconda


Dall’alto in basso: Benedetto XVI<br />

mostra sorridente il prezioso dono<br />

offertogli dal dott. Antonio Cicchetti.<br />

Il Rettore porge al Santo Padre una<br />

medaglia commemorativa <strong>del</strong>l’evento.<br />

Sua Santità saluta il Prorettore prof.<br />

Luigi Campiglio; sullo sfondo<br />

la Prorettrice prof.ssa Maria Luisa<br />

De Natale.<br />

e armonica sintesi tra l’identità cattolica<br />

e il pieno inserimento nel sistema universitario<br />

italiano, secondo il progetto di<br />

Giuseppe Toniolo e di Padre Agostino Gemelli.<br />

È questo l’augurio che rivolgo oggi<br />

a tutti voi: continuate a costruire giorno<br />

dopo giorno, con entusiasmo e con<br />

gioia, l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong> <strong>del</strong> <strong>Sacro</strong> <strong>Cuore</strong>.<br />

È un impegno che accompagno con la<br />

mia preghiera e con una speciale Benedizione<br />

Apostolica”.<br />

Il Santo Padre ha poi impartito la Benedizione<br />

Apostolica.<br />

Il Magnifico Rettore ha ringraziato il Pontefice<br />

per le sue parole “testimoniando la<br />

gioia e l’entusiasmo che viene dal profondo<br />

<strong>del</strong> cuore soprattutto dai nostri studenti”.<br />

Il prof. Ornaghi ha quindi dichiarato<br />

aperto l’Anno Accademico 2005/06<br />

ed ha assicurato che difficilmente questa<br />

giornata potrà essere dimenticata.<br />

I DONI ED IL COMMIATO<br />

Al termine <strong>del</strong>la cerimonia l’<strong>Università</strong><br />

<strong>Cattolica</strong> <strong>del</strong> <strong>Sacro</strong> <strong>Cuore</strong> ha offerto al<br />

Papa un ricordo di questa storica visita<br />

con tre doni. Una preziosa xilografia, a<br />

doppia pagina, raffigurante la città di Monaco<br />

di Baviera di Michael Wohlgemult<br />

(1434-1519) e Wilhelm Pleydenwurff<br />

(✝1494) tratta dalla prima edizione, datata<br />

12 luglio 1493, <strong>del</strong> Liber Chronicarum<br />

conosciuto anche come “Cronica di<br />

Norimberga”. L’opera fu pubblicata da<br />

Hartmann Sche<strong>del</strong>, stampata da Anton<br />

Koberger in Nurenberg. Il Liber Chronicarum<br />

fu una <strong>del</strong>le prime opere a stampa<br />

di carattere geografico, comprendente<br />

anche splendide vedute di città. La Cronica<br />

universale, conosciuta con il nome<br />

improprio di “Cronica di Norimberga”, è<br />

un monumento <strong>del</strong>la storia <strong>del</strong> libro per<br />

dimensioni (il foglio completo misura mm<br />

578 x 406), qualità artistica ed interesse<br />

monumentale <strong>del</strong>le sue illustrazioni, in<br />

particolare le 119 rappresentazioni di vedute<br />

di città, ed è stata consegnata dal<br />

COMUNICARE<br />

9


prof. Edoardo Roberto Barbieri e dalla<br />

studentessa Anna Ciciola <strong>del</strong>la Sede di<br />

Campobasso.<br />

Un raro esemplare <strong>del</strong>l’edizione veneziana<br />

<strong>del</strong> 1573 <strong>del</strong>l’opera Istituzioni Harmoniche<br />

di Gioseffo Zarlino, francescano,<br />

allievo <strong>del</strong> celebre musico fiammingo<br />

Adrian Willaert, comprendente molti<br />

schemi e pagine di notazioni musicali.<br />

Lo Zarlino (1517 - 1590) fu maestro<br />

di cappella a S. Marco di Venezia. Fu in-<br />

ALLA COMUNITÀ UNIVERSITARIA<br />

Desidero sinceramente ringraziare tutte le componenti <strong>del</strong>la<br />

comunità universitaria per la gioiosa e affettuosa attenzione<br />

con cui hanno seguito la solenne inaugurazione <strong>del</strong>l’anno accademico<br />

2005/2006, svoltasi alla presenza di Sua Santità Benedetto<br />

XVI.<br />

L’evento straordinario ha toccato il cuore <strong>del</strong>le numerose persone<br />

che, recandosi direttamente a Roma o attraverso la diretta<br />

televisiva, hanno desiderato partecipare alla cerimonia.<br />

L’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong> rinnova filialmente i sentimenti di profonda<br />

gratitudine al Santo Padre per la speciale benedizione<br />

e per le Sue parole, che hanno ulteriormente sottolineato il<br />

prezioso e sempre più importante compito affidato al nostro<br />

Ateneo nel servizio alla Chiesa e all’intero Paese.<br />

L’inaugurazione, che ha avuto vasta eco sui mezzi di comunicazione,ha<br />

consolidato il prestigio di cui gode l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong><br />

<strong>del</strong> <strong>Sacro</strong> <strong>Cuore</strong> e manifestato la forza <strong>del</strong> nostro sentimento<br />

di appartenenza, accentuando l’orgoglio e l’onore di<br />

insegnare, studiare e operare nell’Ateneo dei cattolici italiani.<br />

In modo particolarmente sentito,infine,ringrazio coloro che,<br />

tra il personale tecnico-amministrativo, con grande impegno<br />

e spirito di generosa collaborazione hanno fatto sì che la complessa<br />

organizzazione approntata per la cerimonia ottenesse<br />

il positivo risultato a cui tutti abbiamo assistito.<br />

Lorenzo Ornaghi<br />

nanzitutto un teorico <strong>del</strong>la musica. Le sue<br />

Istituzioni (con la discussione di una vasta<br />

gamma di auctoritates tratte da poeti,<br />

storici e filosofi, nonché dalla matematica<br />

e dalla geometria) sono considerate<br />

fondamentali per tutto il dibattito<br />

successivo sul concetto di armonia. Questa<br />

è stata offerta dal Direttore Amministrativo<br />

e <strong>del</strong> Policlinico “A. Gemelli”,<br />

dott. Antonio Cicchetti e dal Direttore Sanitario,<br />

prof. Cesare Catananti.<br />

COMUNICARE<br />

10<br />

Sopra: in Auditorium il Papa saluta<br />

il Gen. Luciano Gottardo. A sinistra<br />

l’On. Virginio Rognoni; in primo piano<br />

l’On. Gianni Letta.<br />

In basso: nella hall <strong>del</strong> 4° piano<br />

<strong>del</strong> Policlinico un grande schermo<br />

trasmette la cerimonia in diretta.<br />

Una speciale medaglia commemorativa <strong>del</strong>l’evento<br />

recante il sigillo <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong><br />

<strong>del</strong> <strong>Sacro</strong> <strong>Cuore</strong> è stata consegnata<br />

direttamente dal prof. Lorenzo Ornaghi.<br />

La giornata inaugurale ha visto, al di là di<br />

qualsiasi attesa, una partecipazione foltissima,<br />

oltre 1.500 tra personale, studenti,<br />

docenti e familiari venuti con decine di<br />

pullman dalle cinque Sedi <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong><br />

<strong>Cattolica</strong>: Milano, Brescia, Piacenza/Cremona,<br />

Roma e Campobasso, che con la loro<br />

presenza, hanno voluto ringraziare Sua<br />

Santità Benedetto XVI e manifestato il forte<br />

senso di appartenenza a quest’Ente.<br />

Al termine <strong>del</strong>la cerimonia inaugurale, si<br />

è tenuto un incontro conviviale al quale<br />

hanno partecipato tutti i presenti.<br />

Tutti i giovani e meno giovani hanno avuto<br />

modo di condividere questo momento<br />

di festa e di gioia che rimarrà negli annuali<br />

<strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong> <strong>del</strong> <strong>Sacro</strong> <strong>Cuore</strong>.


Il 25 luglio è stato presentato il Piano<br />

di emergenza in risposta al verificarsi<br />

di eventi calamitosi e all’arrivo<br />

di un notevole afflusso di feriti. È stata<br />

istituita un’Unità di Crisi, sono stati<br />

evidenziati quattro livelli di allertamento<br />

e formato <strong>del</strong> personale ad hoc.<br />

Il 3 ottobre vi è stata una simulazione<br />

di un attentato kamikaze con messa<br />

in funzione di tutte le procedure<br />

previste per la maxi emergenza<br />

Marilina Pogutz Scrascia<br />

Nella speranza che non si debba<br />

mai assistere ad un’esperienza catastrofica<br />

di tale portata, l’idea<br />

condivisa resta quella di non trovarsi impreparati<br />

alla necessità di dover accogliere,<br />

soccorrere ed eventualmente ricoverare<br />

contemporaneamente un consistente<br />

numero di pazienti. Questa la premessa<br />

<strong>del</strong> Piano elaborato dal Direttore<br />

Sanitario prof. Cesare Catananti, dal Direttore<br />

<strong>del</strong> Dipartimento di Emergenza e<br />

Accettazione prof. Rodolfo Proietti, dal<br />

Dirigente Medico <strong>del</strong> Policlinico dott. Andrea<br />

Cambieri e dal Direttore di Struttura<br />

Complessa U.O. di Medicina d’Urgenza<br />

prof. Nicolò Gentiloni Silveri.<br />

Un prontuario, in pratica, dove sono riportati<br />

gli interventi da eseguire durante<br />

i primi 30’- 60’ dopo l’arrivo dei feriti. Il<br />

piano, raccolto in una brochure e distribuito,<br />

lo scorso 25 luglio, a tutti i Direttori,<br />

Primari e Caposala <strong>del</strong> Policlinico,<br />

definisce le procedure operative da seguire,<br />

attribuisce compiti precisi al personale<br />

sanitario e non, individua le aree<br />

<strong>del</strong>l’ospedale per l’accoglienza dei feriti e<br />

consente un adeguato Triage a garanzia<br />

<strong>del</strong>l’attività diagnostico- terapeutica.<br />

L’obiettivo proposto, infatti, resta quello<br />

di garantire la massima celerità e con-<br />

EMERGENZA<br />

Prove tecniche<br />

di maxi emergenza<br />

In alto, Unità di Crisi Sanitaria: Area Direzione Sanitaria. Da sinistra il dott. Andrea<br />

Cambieri, la dott.ssa Anna Laura Scanu, la sig. ra Concetta De Angelis, il prof. Cesare<br />

Catananti, il dott. Fabrizio Celani, il dott. Giancarlo Furnari, l’arch. Giampaolo De<br />

Cassan, l’ing. Giovanni Scavino.<br />

Sotto: Area Direzione Sanitaria <strong>del</strong> D.E.A. Da sinistra di spalle la caposala Maria<br />

Selis, il sig. Sergio Mattioni, il dott. Rino Capalbo, il dott. Massimo Arcangeli, il prof.<br />

Nicolò Gentiloni Silveri, il dott. Giorgio Meneschincheri, in piedi il dott. Paolo Poleggi.<br />

COMUNICARE<br />

11


COMUNICARE<br />

12<br />

Il dott. Fabrizio Celani, il prof. Rodolfo<br />

Proietti e il dott. Andrea Cambieri in<br />

contatto telefonico con la Protezione<br />

Civile.<br />

L’arrivo <strong>del</strong>le ambulanze con i primi<br />

“feriti” <strong>del</strong>la simulazione.<br />

gruità nella selezione dei feriti e nell’applicazione<br />

di terapie idonee per la gestione<br />

degli interventi da effettuare.<br />

A tale scopo sono stati definiti quattro livelli<br />

di allertamento <strong>del</strong>la struttura: il livello<br />

0 con il quale si identifica il normale<br />

funzionamento <strong>del</strong>l’ospedale, il livello1<br />

di Attenzione richiesto dagli organi istituzionali<br />

in situazioni di rischio prevedibili<br />

(come per es. manifestazioni con notevole<br />

affluenza di pubblico), il livello 2<br />

di Pre-allarme attivato quando si verificano<br />

eventi particolari preceduti da condizioni<br />

di rischio tali che necessitano risorse<br />

aggiuntive operative nell’arco di 15’<br />

e, infine, il livello 3 di Allarme in situazioni<br />

di maxi emergenza.<br />

In quest’ultimo caso, possono seguire tre<br />

ordini di attivazione <strong>del</strong>l’ospedale, classificati,<br />

in relazione al numero dei pazienti<br />

e alla loro gravità, come: fase Alfa<br />

quando la maxi emergenza è gestita direttamente<br />

dal DEA con capacità ricettiva<br />

di 3 codici rossi e 5 codici gialli, senza<br />

il coinvolgimento di altre strutture; fase<br />

Bravo quando si richiede la mobilitazione<br />

di forze aggiuntive dai reparti, nel<br />

caso di almeno 20 pazienti gravi (identificati<br />

con i codici di Triage rosso o giallo)<br />

di cui non meno di 4 codici rossi; fase<br />

Charlie quando il flusso di pazienti gravi<br />

è superiore a 20 e comporta la mobilitazione<br />

di tutto l’ospedale.<br />

A partire dalla fase Bravo, viene anche attivata<br />

l’Unità di Crisi che ha il compito di<br />

coordinare le attività sanitarie, le relazioni<br />

con le altre strutture pubbliche, con i<br />

mass-media e con i parenti dei feriti.<br />

L’Unità di Crisi ha inoltre, già in fase preparatoria,<br />

definito alcuni aspetti organizzativi<br />

quali: la massima capacità ricettiva<br />

<strong>del</strong> Policlinico (in base alla disponibilità<br />

di risorse umane, tecnologie e strutture),<br />

l’identificazione di vie preferenziali di accesso<br />

e transito veicolare e l’ubicazione<br />

di un’idonea area di Triage (la zona all’ingresso<br />

<strong>del</strong> DEA).<br />

Per agevolare l’operatività <strong>del</strong> Piano di<br />

emergenza, sono state predisposte procedure<br />

scritte per tutti i reparti e servizi co-


involti e scorte adeguate di materiale (tra<br />

cui fissatori e sacche di sangue) da tenere<br />

stoccate in Pronto Soccorso, nelle Sale<br />

Operatorie e in Rianimazione. Il Policlinico<br />

stima di poter far fronte all’arrivo<br />

di circa 200 malati di cui 60 gravi; grazie<br />

anche alle grandi potenzialità <strong>del</strong>la<br />

Piastra Polifunzionale.<br />

A questa presentazione ha fatto seguito,<br />

nei giorni 26 – 29 –30 settembre un corso<br />

di formazione organizzato dalla Direzione<br />

Sanitaria e dal DEA sulle procedure<br />

previste dal Piano di Emergenza<br />

per Massiccio Afflusso di Feriti<br />

(P.E.M.A.F.) a cui hanno partecipato circa<br />

300 persone tra personale medico e<br />

non <strong>del</strong>le diverse unità operative coinvolte<br />

nella gestione <strong>del</strong> Piano di maxi<br />

emergenza.<br />

Il 3 ottobre, come era già avvenuto a Milano,<br />

si è tenuta anche a Roma la prima<br />

esercitazione di difesa civile, organizzata<br />

dalle autorità comunali e provinciali con<br />

la partecipazione di tutte le unità di pronto<br />

intervento e di emergenza.<br />

Per il Policlinico Gemelli le procedure <strong>del</strong><br />

Piano di maxi emergenza non hanno previsto<br />

l’evacuazione <strong>del</strong> Pronto Soccorso<br />

poiché sono state messe a disposizione le<br />

Recovery Room <strong>del</strong> primo e <strong>del</strong> secondo<br />

piano <strong>del</strong>la Piastra polifunzionale con una<br />

capacità di dieci posti letto monitorizzati<br />

per il primo trattamento dei pazienti più<br />

gravi (codici rossi e gialli) e di 12 posti letto<br />

per i pazienti meno gravi (codici verdi).<br />

Obiettivi di questa esercitazione di difesa<br />

civile erano quelli di verificare i<br />

flussi di comunicazione tra le unità operative<br />

coinvolte; l’attivazione <strong>del</strong>le unità<br />

di crisi, dei percorsi protetti per l’afflusso<br />

dei mezzi di soccorso, <strong>del</strong>le misure<br />

immediate presso il DEA; la capacità<br />

di pronta accoglienza presso il<br />

DEA e di mobilitazione <strong>del</strong> personale;<br />

l’attivazione e l’allestimento <strong>del</strong>le aree<br />

supplementari per l’accettazione dei pa-<br />

COMUNICARE<br />

13<br />

Sopra, l’afflusso dei “feriti”<br />

nella camera calda <strong>del</strong> Pronto Soccorso.<br />

Sotto, da sinistra l’OTA Luciano<br />

Forneris, l’infermiera Donatella Nieddu,<br />

il dott. Luigi Carbone e il prof. Nicolò<br />

Gentiloni Silveri assistono un “paziente”.<br />

zienti in termini di spazi, attrezzature<br />

e farmaci; la capacità di ricezione <strong>del</strong>le<br />

vittime sulla base <strong>del</strong> codice Triage<br />

di attribuzione; le capacità di comunicazioni<br />

con il 118 nel corso <strong>del</strong>l’evento<br />

e con la Prefettura per i dati relativi<br />

ai pazienti ricoverati.<br />

La giornata di esercitazione è iniziata<br />

con la simulazione di tre attentati: uno<br />

alle 9,30, uno alle 9,40 e il terzo alle<br />

9,50. Alle 9,44 al Gemelli è scattata la<br />

comunicazione di allarme per allertamento<br />

fase Bravo di maxi emergenza.<br />

Alle 10,00 tutti erano già stati allertati<br />

(Direzione Sanitaria, Direttore <strong>del</strong> Policlinico<br />

e i componenti <strong>del</strong>la Unità di<br />

crisi). All’attivazione <strong>del</strong>l’Unità di crisi<br />

ha fatto seguito la fase di preparazione<br />

e accoglienza dei pazienti fornendo una<br />

serie di indicazioni operative: reperimento<br />

di 7 infermieri e di 5 ausiliari;<br />

trasporto di altri 10 letti, invio <strong>del</strong>-


1<br />

3<br />

5<br />

7<br />

2<br />

4<br />

6<br />

COMUNICARE<br />

14<br />

1. I primi soccorsi prestati dal dott. Lorenzo Capaldi,<br />

dal rianimatore dott. Massimo Arcangeli<br />

e dall’infermiera Rossella Veloci 2. Sala di Radiodiagnostica:<br />

le operazioni vengono seguite dal dott. Antonio Leone<br />

3. Viene eseguita una TAC di emergenza: a sinistra<br />

l’infermiere Roberto Della Giovampaola<br />

4. Daniela Damiani e Tatiana De Conti trasportano<br />

un “ferito” nella Recovery Room 5. Il prof. Rodolfo Proietti<br />

e il prof. Franco Cavaliere organizzano l’assistenza nella<br />

Recovery Room. In fondo la caposala Rossella Marchetti<br />

6. Tutti intorno al letto <strong>del</strong> “paziente” 7. “Ferito”<br />

con la coperta termica per mantenere una giusta<br />

temperatura corporea.


Fasi di montaggio <strong>del</strong>la tenda di decontaminazione.<br />

PIANO EMERGENZA<br />

Unità di crisi sanitaria<br />

Area: Direzione Sanitaria<br />

Componenti: prof. Catananti, dott. Cambieri, dott. Furnari, prof. Proietti, prof. Gentiloni<br />

Silveri, dott. Celani, ing. Scavino, arch. De Cassan, sig.ra De Angelis<br />

Sub-unità di crisi sanitaria<br />

Area: Direzione Sanitaria <strong>del</strong> D.E.A.<br />

Componenti: dott. Meneschincheri, dott. Arcangeli, dott. Barelli, dott. Poleggi, sig. Mattioni,<br />

sig.ra Selis<br />

Sub-unità di crisi tecnico-logistica<br />

Area: Palazzina Uffici<br />

Componenti: dott. Zappalà, dott.ssa Arduini, ing. Cabras, sig. Massaccesi<br />

Sub-unità di Crisi Comunicazioni<br />

Area: Policlinico ala A, 4° piano<br />

Componenti: dott. Cerbino, U.R.P., sig.ra Cavallo, sig.ra Muschio<br />

l’ambulanza con l’équipe medica all’eliporto<br />

con medico rianimatore e infermiera;<br />

attivazione <strong>del</strong>l’area Triage all’ingresso<br />

<strong>del</strong> DEA composta da un medico<br />

<strong>del</strong>la Medicina d’Urgenza, da un’infemiera<br />

e due ausiliari; allestimento <strong>del</strong>l’area<br />

di decontaminazione.<br />

Il Pronto Soccorso <strong>del</strong> Gemelli ha accolto<br />

il primo paziente, giunto in eliambulanza,<br />

alle 10,32. Dalle 10,32 alle 11,09<br />

sono stati inviati complessivamente al<br />

Policlinico Gemelli 12 pazienti di cui 5<br />

con codice rosso, 5 con codice giallo, 1<br />

con codice bianco, con un tempo medio<br />

di circa 2 minuti dalla fase di accoglienza<br />

a quella di attribuzione <strong>del</strong> codice Triage.<br />

Durante questa fase sono stati presenti<br />

2 medici di medicina d’urgenza, 1 anestesista<br />

rianimatore, 2 infermieri professionali<br />

e 2 ausiliari specializzati e sono<br />

stati allertati, in qualità di specialisti di<br />

guardia interna, 1 medico ortopedico, 1<br />

medico di chirurgia vascolare, 1 medico<br />

neurochirurgo e 1 medico di chirurgia<br />

generale.<br />

È stato effettuato il monitoraggio <strong>del</strong>le attività<br />

di sala operatoria e dalle 10,07 sono<br />

state rese disponibili 5 sale operatorie;<br />

dalle 10,31 alle 11,28 ne sono state<br />

progressivamente messe a disposizione<br />

COMUNICARE<br />

15<br />

altre 6. È stata inoltre verificata la disponibilità<br />

di posti letto all’interno <strong>del</strong> Policlinico:<br />

10 nell’area medica e 10 in quella<br />

chirurgica.<br />

Infine è stata verificata la possibilità d’uso<br />

di sangue: l’emoteca ha messo a disposizione<br />

40 sacche di gruppo A e 40 di<br />

gruppo 0 e per il plasma 40 di gruppo A,<br />

40 di gruppo B, 40 di gruppo AB e 10 di<br />

gruppo universale.<br />

Anche se non era previsto nell’esercitazione,<br />

si è ritenuto opportuno testare la<br />

parte <strong>del</strong> P.E.M.A.F. dedicata alla maxi<br />

emergenza causata da agenti chimici e<br />

tossine biologiche. Il test ha dimostrato<br />

che sono stati impiegati 6 minuti per l’individuazione<br />

<strong>del</strong>l’area antistante la camera<br />

calda e il montaggio e l’attivazione<br />

<strong>del</strong>l’unità di decontaminazione esterna.<br />

Alle ore 11,22, il 118 comunica via fax il<br />

temine <strong>del</strong>l’esercitazione.<br />

Vi è stata grande soddisfazione nel constatare<br />

che il Piano predisposto per le maxi<br />

emergenze ha funzionato con un sincronismo<br />

perfetto. L’augurio tuttavia è<br />

che questa esercitazione rimanga fine a<br />

se stessa.


La Piastra Polifunzionale è ormai al<br />

completo: DEA, Chirurgie generali<br />

e specialistiche, Farmacia satellite,<br />

Centro trasfusionale e ora anche i Laboratori<br />

di analisi, unici elementi che ancora<br />

mancavano. Due sono i nuovi Dipartimenti<br />

attivati in questa occasione: quello<br />

di Diagnostica morfologica, microbio-<br />

INNOVAZIONE<br />

Con i laboratori,<br />

Piastra al completo<br />

Nella Piastra tutti i servizi previsti<br />

per la massima sinergia hanno trovato<br />

la loro collocazione ideale e<br />

con l’arrivo anche dei laboratori di<br />

analisi la funzionalità è assicurata<br />

al meglio<br />

Marilina Pogutz Scrascia<br />

logica, molecolare e <strong>del</strong>le malattie <strong>del</strong> sangue<br />

e quello di Medicina di Laboratorio.<br />

Il primo, diretto dal prof. Giovanni Fadda,<br />

Direttore <strong>del</strong>l’Istituto di Microbiologia, raggruppa<br />

otto strutture complesse: Analisi II<br />

diretta dal prof. Giovanni Fadda, Ematologia<br />

diretta dal prof. Giuseppe Leone, il<br />

Servizio di Ematologia diretto dal prof. Valerio<br />

De Stefano, Emotrasfusione diretta dal<br />

prof. Giuseppe D’Onofrio, Anatomia patologica<br />

microscopica diretta dal prof. Arnaldo<br />

Capelli, Istologia e citodiagnosi patologica<br />

diretta dal prof. Fabio Maria Vecchio<br />

ed infine due altre strutture ubicate<br />

presso il Complesso Integrato Columbus:<br />

Diagnostica di Laboratorio diretta dal prof.<br />

Nicola Spagnolo e Istologia e citodiagnosi<br />

diretta dal prof. Guido Massi.<br />

COMUNICARE<br />

16<br />

Tutte le strutture che compongono il Dipartimento<br />

hanno affinità ed interessi comuni.<br />

“Lo scambio e l’integrazione nei<br />

campi infettivologici, oncologici e diagnostici,<br />

ci dice il prof. Fadda, è fondamentale<br />

per la risoluzione <strong>del</strong>le problematiche<br />

cliniche con il massimo <strong>del</strong> risultato e il<br />

minor dispendio di mezzi ed energie”.<br />

Tra i servizi afferenti al Dipartimento vi<br />

è una complementarità evidente e molte<br />

strumentazioni possedute dalle varie strutture<br />

complesse possono essere condivise<br />

ed utizzate in comune.<br />

Batteriologia. Stanza dei materiali<br />

respiratori e micobatteri. Da sinistra il<br />

prof. Giovanni Fadda, la dott.ssa Fausta<br />

Ardito e il dott. Giovanni Delogu.


Del Dipartimento fa parte inoltre, quale<br />

unità di degenza, la Divisione di Ematologia<br />

e l’Unità di Trapianto di Midollo<br />

osseo.<br />

Con il passaggio dei laboratori in Piastra,<br />

il prof. Fadda ha trasferito anche l’Istituto<br />

di Microbiologia con lo scopo di creare<br />

una struttura assolutamente integrata<br />

dopo che in passato i laboratori di diagnostica<br />

(al Policlinico) e quelli di ricerca<br />

(Istituti Biologici) erano separati e ciò<br />

comportava difficoltà logistiche negli scambi.<br />

Con i nuovi locali i laboratori di dia-<br />

Cabina per la crescita dei batteri<br />

anaerobi. Da sinistra la dott.ssa<br />

Fiammetta Leone e la dott.ssa Patrizia<br />

Mazzella.<br />

COMUNICARE<br />

17<br />

Virologia. Laboratorio di ricerca, da<br />

sinistra la dott.ssa Alessia Siddu, la<br />

dott.ssa Rosaria Santangelo, la sig.ra<br />

Simona Galuppi, la sig.ra Monica<br />

Fiorentini, la dott.ssa Simona<br />

Marchetti, la dott.ssa Lia Graffeo e la<br />

dott.ssa Livia Mancinelli.<br />

gnostica e quelli dedicati alla ricerca sono,<br />

secondo il tipo di esame e di studio,<br />

posti gli uni di fronte agli altri con indubbi<br />

vantaggi. L’Istituto di Microbiologia effettua<br />

circa seicentomila analisi ogni anno,<br />

analisi spesso particolarmente complesse<br />

e che richiedono metodologie molto avanzate<br />

e un grosso impegno da parte dei medici,<br />

dei biologi e dei tecnici. L’Istituto si<br />

sta preparando per ottenere la certificazione<br />

UNI EN ISO 9001: 2000.<br />

Il secondo Dipartimento è quello di Medicina<br />

di Laboratorio diretto dal prof. Bruno<br />

Giardina e riunisce sei strutture complesse:<br />

Analisi immunologiche diretta dal<br />

prof. Tommaso Galeotti, Genetica medica<br />

diretta dal prof. Giovanni Neri, Analisi<br />

I – Chimica clinica diretta dal prof.<br />

Bruno Giardina, Analisi I – Biochimica<br />

avanzata diretta dal prof. Massimo Castagnola,<br />

Analisi ormonali diretta dalla<br />

prof.ssa Cecilia Zuppi e Dietetica diretta<br />

dal prof. Giacinto Abele Miggiano; quest’ultima<br />

è rimasta ubicata al Policlinico.<br />

Il prof. Giardina parla “<strong>del</strong>le interazioni<br />

Accettazione dei campioni.<br />

All’apparecchio il sig. Marcello Bucci<br />

e il sig. Franco Sapienza.


Il prof. Bruno Giardina in riunione<br />

con la prof.ssa Cecilia Zuppi.<br />

e le connessioni che esistono tra queste<br />

aree culturali e che rappresentano un significativo<br />

capitale di potenzialità per lo<br />

sviluppo di un’area estremamente significativa<br />

nella moderna medicina”. Prosegue<br />

il prof. Giardina che “può essere utile,<br />

a questo riguardo, schematizzare le<br />

strutture (oltre ai sopra citati Servizi assistenziali)<br />

che, interagendo con il Dipartimento,<br />

possono innescare importanti<br />

meccanismi di tipo sinergico. Queste<br />

sono: il Centro di ricerca UCSC in Nutrizione<br />

umana; la Scuola di Specializzazione<br />

in Patologia Clinica; la Scuola di<br />

Specializzazione in Biochimica Clinica;<br />

la Scuola di Specializzazione in Genetica<br />

Medica; i Corsi di Laurea triennali in<br />

Dietistica (interno e parallelo a Potenza);<br />

i Corsi di Laurea triennali in Tecnico<br />

di laboratorio biomedico (interno e<br />

parallelo a Potenza); il Corso di Laurea<br />

Laboratorio di cromatografia liquida<br />

ad alta pressione. Da sinistra la<br />

dott.ssa Paola Lulli, il dott. Angelo<br />

Minucci, il sig. Pio Dante Daloisio, la<br />

sig.ra Maria Luisa Maceratesi e il sig.<br />

Enrico Sacco.<br />

triennale in Biotecnologie e la Sezione<br />

CNR <strong>del</strong>l’Istituto per la Chimica <strong>del</strong> Riconoscimento<br />

Molecolare”.<br />

L’Istituto di Biochimica e Chimica clinica,<br />

diretto dal prof. Giardina, può contare<br />

su dieci laboratori di diagnostica che,<br />

lavorando 24 ore su 24, riescono a smaltire<br />

annualmente oltre quattro milioni di<br />

analisi, tenuto anche conto che, con il<br />

passaggio in Piastra, un certo numero di<br />

apparecchiature sono state rinnovate. Gra-<br />

COMUNICARE<br />

18<br />

zie ad una maggiore disponibilità di spazi<br />

ed un loro più adeguato utilizzo, tutte<br />

le attività di ricerca sono state implementate.<br />

L’Istituto quattro anni fa ha ottenuto l’accreditamento<br />

d’eccellenza con il Clinical<br />

Pathology Accreditation ed è stato il primo<br />

<strong>del</strong>la Facoltà. Nel mese di settembre<br />

ha riottenuto la stessa certificazione per<br />

ulteriori quattro anni.<br />

Il prof. Giardina conclude affermando che


“la complessità <strong>del</strong>le moderne tecnologie<br />

diagnostiche sempre più richiedono<br />

la collaborazione stretta di discipline diverse<br />

quali quelle rappresentate dalle<br />

strutture afferenti”.<br />

“Era il 4 luglio 2004 - esordisce il prof.<br />

Pierluigi Navarra, responsabile <strong>del</strong>l’Unità<br />

Operativa di Farmacologia - e l’arrivo<br />

in Piastra di questo primo drappello di volenterosi<br />

coincise con i festeggiamenti per<br />

i primi quaranta anni di vita <strong>del</strong> nostro<br />

Policlinico. Nel suo piccolo, il Servizio di<br />

Farmacologia festeggiava un’altra ricor-<br />

Laboratorio di biologia molecolare.<br />

Da sinistra il dott. Ettore Domenico<br />

Capoluongo e la dott.ssa Paola<br />

Concolino.<br />

COMUNICARE<br />

19<br />

Laboratorio <strong>del</strong> settore di<br />

immunochimica. Da sinistra la dott.ssa<br />

Silvia Baroni, la dott.ssa Cinzia<br />

Carrozza, la sig.ra Manuela<br />

Pennacchioli, la sig.ra Gabriella<br />

Agostinelli, la sig.ra Rita Zagarella, la<br />

dott.ssa Carla Morlacchi e la prof.ssa<br />

Cecilia Zuppi.<br />

renza: esattamente venti anni prima, nel<br />

1984, iniziava la sua attività di monitoraggio<br />

<strong>del</strong>le concentrazioni plasmatiche dei<br />

farmaci per i pazienti <strong>del</strong> Policlinico, dapprima<br />

come consulenza, e solo un anno<br />

dopo come Servizio vero e proprio”. Conclude<br />

il prof. Navarra: “Quello che, parafrasando<br />

il titolo di un celebre film, potremmo<br />

definire “Il passaggio in Piastra”<br />

ha comportato un netto salto di qualità<br />

nelle prestazioni <strong>del</strong> Servizio, in termini<br />

di tempistiche di lavorazione, facilitata<br />

interazione con i reparti, etc. Ma se si volesse<br />

individuare il vantaggio più significativo<br />

apportato dal passaggio in Piastra<br />

alla Farmacologia Clinica, direi che la disponibilità<br />

di spazi idonei e strutture nuove<br />

di zecca ha fortemente favorito l’attitudine<br />

<strong>del</strong> Servizio allo sviluppo di attività<br />

di ricerca”.<br />

Ora la Piastra ha trovato i suoi ritmi ideali;<br />

la concentrazione di tutti i servizi arreca<br />

un evidente risparmio in tutti i settori,<br />

con una tempestività e una qualità<br />

<strong>del</strong>le prestazioni che vanno a tutto vantaggio<br />

dei pazienti <strong>del</strong> Gemelli.<br />

Il prof. Pierluigi Navarra.


<strong>Cattolica</strong> <strong>del</strong> <strong>Sacro</strong><br />

<strong>Cuore</strong> al fine di fornire un<br />

L’<strong>Università</strong><br />

supporto sempre più aderente<br />

alle necessità dei docenti e/o ricercatori<br />

universitari e consentire loro di<br />

sviluppare ulteriormente l’attività di<br />

ricerca scientifica, di innovazione tec-<br />

NUOVA STRUTTURA<br />

Nasce l’Unità<br />

Operativa di Ateneo<br />

Compito principale di questa struttura<br />

è quello di divulgare e promuovere la<br />

ricerca scientifica a tutti i livelli. Nella<br />

Sede romana ristrutturato l’Ufficio<br />

Ricerca<br />

Francesca Fusco<br />

nologica e di valorizzazione dei risultati<br />

<strong>del</strong>l’attività prodotta all’interno <strong>del</strong>la<br />

Facoltà di Medicina e Chirurgia, come<br />

ribadito nel regolamento di Ateneo<br />

in materia di spin off e invenzioni<br />

approvato dal Consiglio di Amministrazione,<br />

ha ritenuto opportuno procedere<br />

a costituire una struttura tecnico-amministrativa<br />

flessibile denominata<br />

‘Unità Operativa di Ateneo’<br />

(U.O.A.) e a riordinare il Servizio Ricerca<br />

<strong>del</strong>la Sede.<br />

L’U.O.A. è a disposizione dei docenti<br />

e/o ricercatori universitari con funzioni<br />

di consulenza e supporto tecnico per<br />

la promozione <strong>del</strong>la ricerca, la valoriz-<br />

COMUNICARE<br />

20<br />

zazione e il trasferimento tecnologico dei<br />

risultati di tale attività.<br />

L’Unità è presieduta dal Direttore Amministrativo<br />

dott. Antonio Cicchetti e<br />

si compone di una segreteria tecnica,<br />

che, di volta in volta, si avvale <strong>del</strong>le<br />

competenze specifiche degli uffici interessati<br />

e, se necessario per il completamento<br />

<strong>del</strong>l’istruttoria, anche di<br />

Da sinistra il dott. Giancarlo<br />

Furnari, il prof. Cesare Catananti,<br />

il dott. Roberto Iadicicco,<br />

don Decio Cipolloni che ha<br />

benedetto i nuovi locali<br />

e il dott. Antonio Cicchetti.


competenze esterne che interverranno<br />

in specifici settori e limitatamente al<br />

singolo caso.<br />

Attualmente l’UOA utilizza le competenze<br />

specifiche <strong>del</strong>l’avvocato Filippo<br />

Leone per l’ambito brevettuale e contrattualistico<br />

collegato alle invenzioni/innovazioni.<br />

Da settembre al suo interno<br />

è stata costituita la struttura che<br />

si occupa <strong>del</strong>le Relazioni Istituzionali<br />

e comunicazione per la divulgazione<br />

<strong>del</strong>la ricerca scientifica che si avvale<br />

<strong>del</strong>le competenze scientifiche <strong>del</strong> dott.<br />

Roberto Iadicicco, che ne è il responsabile.<br />

Questa nuova struttura ha la missione<br />

di creare, attraverso la promozione e la<br />

divulgazione <strong>del</strong>la ricerca scientifica per<br />

tutte le sedi <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong>, un’immagine<br />

positiva e costruttiva <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong><br />

<strong>Cattolica</strong> mettendone in evidenza<br />

tutte le potenzialità specifiche.<br />

Il punto di partenza è stato quello che<br />

l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong> <strong>del</strong> <strong>Sacro</strong> <strong>Cuore</strong>,<br />

avendo inevitabilmente a che fare con<br />

attori di decisioni pubbliche ma anche<br />

con privati per ciò che riguarda i finanziamenti<br />

<strong>del</strong>l’attività di ricerca, non<br />

può prescindere dalle relazioni istituzionali.<br />

Sul versante invenzione/innovazione,<br />

l’UOA ha ottenuto dall’autorità europea<br />

competente l’autorizzazione al rilascio<br />

<strong>del</strong> brevetto ad una invenzione per<br />

la prima volta di proprietà <strong>del</strong>l’Ateneo<br />

ed ha seguito la costituzione <strong>del</strong> primo<br />

spin off <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong>.<br />

L’attività <strong>del</strong>l’U.O.A. si collega strettamente<br />

con quella svolta dai Servizi Ricerca<br />

<strong>del</strong>la varie sedi <strong>del</strong>l’Ateneo e in<br />

particolare con quello <strong>del</strong>la Facoltà di<br />

Medicina e Chirurgia che, con il riordino<br />

in atto si sta sempre più connotando<br />

come un Servizio Ricerca e Sviluppo<br />

(R&S) con funzioni di consulenza<br />

a tutto campo <strong>del</strong> Ricercatore.<br />

Infatti la collaborazione Servizio R&S-<br />

Ricercatore ha inizio nella fase di promozione<br />

<strong>del</strong>le opportunità di utilizzo<br />

dei fondi di ricerca e sperimentazione<br />

nonché di sviluppo e trasferimento tecnologico<br />

sia nazionali che internazionali.<br />

Prosegue nella fase successiva come<br />

COMUNICARE<br />

21<br />

Il sig. Franco Mariotti.<br />

supporto nella procedura di accesso ai<br />

finanziamenti e, quindi, di assistenza<br />

alla gestione <strong>del</strong> progetto approvato,<br />

svolgendo anche funzioni di project manager<br />

là dove l’UCSC è Coordinatore<br />

<strong>del</strong>l’iniziativa. Infine si completa con<br />

l’assistenza nella valutazione <strong>del</strong>la ricaduta<br />

applicativa dei risultati <strong>del</strong>le attività<br />

finanziate.<br />

Attualmente nel Servizio Ricerca <strong>del</strong>la<br />

Facoltà di Medicina, alle dipendenze<br />

<strong>del</strong> Vice Direttore di Sede, dott. Giancarlo<br />

Furnari, operano le dottoresse Katia<br />

Guglietta e Silvia Floris ed il dott.<br />

Gennaro Capasso mentre la responsabilità<br />

operativa è affidata al sig. Franco<br />

Mariotti che svolge attività di supporto<br />

e coordinamento anche <strong>del</strong>l’U.O.A.<br />

Sul piano logistico la Direzione Amministrativa,<br />

per migliorare le sinergie tra<br />

gli uffici che operano in settori avanzati<br />

connessi con la Ricerca e la Cura,<br />

ha concentrato al 5° piano <strong>del</strong> fabbricato<br />

“F” <strong>del</strong> Policlinico Gemelli, il Servizio<br />

Ricerca, l’UOA e l’UVT Unità di<br />

Valutazione <strong>del</strong>le Tecnologie. La presenza<br />

attiva di questi uffici contribuisce<br />

a far acquisire all’Ateneo una posizione<br />

di avanguardia nel panorama italiano<br />

e di porsi a livello <strong>del</strong>le maggiori<br />

università europee in quanto ad attenzione<br />

verso la ricerca e la gestione.<br />

Lo staff <strong>del</strong>l’Unità<br />

Operativa di Ateneo.<br />

Da sinistra<br />

il dott. Gennaro<br />

Capasso, la dott.ssa<br />

Katia Guglietta,<br />

l’avv. Filippo Leone,<br />

il dott. Roberto<br />

Iadicicco, la dott.ssa<br />

Silvia Floris<br />

e la sig.ra Giuliana<br />

Bracciotti.


Ha avuto esito positivo la prova di alimentare<br />

l’anello di media tensione a<br />

20kW <strong>del</strong>l’U.C.S.C. con l’energia elettrica<br />

autoprodotta, svoltasi nella notte<br />

tra giovedì 6 e venerdì 7 ottobre<br />

2005, dopo avere simulato un blackout<br />

<strong>del</strong>la rete elettrica ACEA<br />

Carlo Pesaro<br />

Gioia e soddisfazione. Sono questi<br />

i sentimenti che si leggono<br />

sui visi <strong>del</strong>l’équipe che, nella<br />

notte tra il 6 e 7 ottobre 2005, ha realizzato<br />

il collegamento in “isola” di<br />

tutte le diciannove cabine che afferiscono<br />

all’anello di media tensione <strong>del</strong><br />

complesso universitario, all’impianto<br />

di cogenerazione installato presso la<br />

Centrale Termica, fornendo in modo<br />

stabile e continuativo la potenza elettrica<br />

di oltre 3.300 kW richiesta, nelle<br />

ore notturne, dall’U.C.S.C. e che durante<br />

le ore di maggiore attività <strong>del</strong><br />

complesso ospedaliero arriva a picchi<br />

di oltre 8.000kW.<br />

COGENERAZIONE<br />

Al Gemelli<br />

un’isola di energia<br />

La soddisfazione è la consapevolezza<br />

che per la prima volta una complessa<br />

struttura universitaria e ospedaliera<br />

come il Gemelli, dopo essere<br />

stata scollegata dalle rete elettrica<br />

ACEA, è stata autoalimentata elettricamente<br />

da uno dei più importanti impianti<br />

di cogenerazione mai realizzati<br />

in Italia e che la prova in sé è risultata<br />

indolore nei confronti <strong>del</strong>l’ospedale<br />

che ha potuto continuare regolarmente<br />

la sua attività.<br />

La denominazione di “isola” è dovuta<br />

a due aspetti; il primo aspetto è legato<br />

alla forma <strong>del</strong>l’anello di media tensione<br />

che abbraccia l’intero complesso <strong>del</strong>la<br />

Sede, il secondo dal fatto che l’intera<br />

utenza elettrica denominata “U.C.S.C.”,<br />

durante la prova, è stata isolata dalla rete<br />

elettrica <strong>del</strong>la città.<br />

Erano anni che l’ing. Giovanni Scavino,<br />

Coordinatore <strong>del</strong> Servizio Tecnico<br />

<strong>del</strong>l’U.C.S.C., assieme ai suoi più stretti<br />

collaboratori, progettava un impianto<br />

adeguato per fronteggiare importanti<br />

black-out elettrici anche in termini di<br />

efficienza, grazie al ciclo di produzio-<br />

COMUNICARE<br />

22<br />

ne combinato di energia elettrica e termica.<br />

Si è trattato di ottenere dall’impianto<br />

di cogenerazione, entrato in funzione<br />

nell’aprile <strong>del</strong> 2003 con una produzione<br />

all’attivo di circa 60.000.000<br />

kW/ora, una prestazione diversa dalla<br />

abituale utilizzazione, che consiste nel<br />

riversare l’energia elettrica prodotta in<br />

un grande serbatoio di energia, gestito<br />

<strong>del</strong>l’ACEA, che per dimensione e costruzione<br />

è elettricamente stabile e non<br />

risente di inserzioni istantanee di carichi<br />

elettrici. È chiaro che una tale<br />

considerazione non può essere valida<br />

per un impianto la cui potenza elettrica,<br />

alle condizioni standard di utilizzo,<br />

è di 5200 kW.<br />

Ecco che per organizzare la prova “in<br />

isola” il Servizio Tecnico ed in particolare<br />

il Settore Energy Manager e Norme<br />

Tecniche che è responsabile <strong>del</strong>la<br />

Centrale termo-elettrica <strong>del</strong>l’U.C.S.C.<br />

ed è coordinato dal dott. Luigi Loreti<br />

con la collaborazione <strong>del</strong> sottoscritto, ha<br />

predisposto un preciso e dettagliato programma<br />

di collegamento graduale e pro-


gressivo di tutte le cabine elettriche esistenti,<br />

valutando in particolare l’impatto<br />

che le inserzioni <strong>del</strong>le diciannove cabine<br />

di trasformazione elettrica costituenti<br />

l’anello di media tensione avrebbe<br />

avuto sull’impianto di cogenerazione<br />

ma anche sulla realtà ospedaliera, fatta<br />

di emergenze e di problematiche direttamente<br />

legate alla salute dei pazienti<br />

ospiti nella nostra struttura e che è sempre<br />

più dipendente dal corretto funzionamento<br />

<strong>del</strong>le apparecchiature elettromedicali<br />

e di supporto.<br />

Si è trattato pertanto di valutare la dimensione<br />

massima dei carichi elettrici<br />

che l’impianto di cogenerazione sarebbe<br />

stato in grado di sostenere istantaneamente.<br />

Sono stati coinvolti gli<br />

staff <strong>del</strong> Collaudatore, <strong>del</strong>la Direzione<br />

Lavori, <strong>del</strong>l’ATI, costituita dalle società<br />

Cofathec, Siram e Aster, che hanno<br />

installato l’impianto e alla quale<br />

l’U.C.S.C. ha affidato la conduzione e<br />

manutenzione, <strong>del</strong>l’ACEA che dalla<br />

propria sala operativa comanda e gestisce<br />

gli interruttori di media tensione<br />

che dalle cabine primarie di Belsito,<br />

Belsito-Tor di Quinto e Torrevecchia<br />

forniscono l’energia elettrica<br />

al Gemelli.<br />

Oltre al settore “Energy Manager e Norme<br />

Tecniche”, un notevole impegno è<br />

stato profuso dal settore “Gestione e<br />

Manutenzione” <strong>del</strong>l’ing. Roberto Cabras<br />

con i responsabili dei reparti <strong>del</strong>la<br />

manutenzione, Vincenzo Peltrone,<br />

Massimo Bianchi, Enzo Basso, Ennio<br />

COMUNICARE<br />

23<br />

Dall’alto in basso, l’ing. Giovanni<br />

Scavino, il dott. Luigi Loreti e l’ing.<br />

Carlo Pesaro.<br />

Mascellini, Fausto Amatucci, Fabio Massimo<br />

Fazi e relativi collaboratori, e dalla<br />

società Cofathec, per la Centrale Termica<br />

e la Nuova Piastra Sale Operatorie,<br />

e dalle società di manutenzione per<br />

la restante parte impiantistica <strong>del</strong>l’U.C.S.C..<br />

Infatti grazie alle consistenti risorse<br />

tecniche e umane messe in campo, è stato<br />

possibile monitorare le cabine elettriche<br />

di trasformazione media/bassa<br />

tensione, i gruppi elettrogeni di supporto<br />

e i numerosissimi impianti tecnologici<br />

che dipendono dall’energia


L’anello di media tensione a 20 kw<br />

che abbraccia tutto il complesso<br />

universitario e ospedaliero.<br />

elettrica, ed avere pertanto a disposizione<br />

una macchina organizzativa in<br />

grado di intervenire in modo immediato<br />

e tempestivo.<br />

Ecco il susseguirsi degli eventi: alle 23<br />

e 45 minuti è iniziata la prova con l’ing.<br />

Scavino e il dott. Loreti che chiedono<br />

al responsabile <strong>del</strong>la sala controllo <strong>del</strong>la<br />

rete elettrica ACEA di disalimentare<br />

la prima cabina <strong>del</strong>l’anello di media<br />

tensione, la Residenza Sanitaria Protetta,<br />

e al conduttore <strong>del</strong> cogeneratore<br />

di attivare la turbina. È il primo momento<br />

di suspense.<br />

Passano solo pochi istanti quando arriva<br />

la comunicazione che si stava erogando<br />

all’utenza una potenza elettrica<br />

di circa centocinquanta chilowatt.<br />

Si avvicina il primo severo test <strong>del</strong>la<br />

prova, l’inserzione <strong>del</strong>la prima <strong>del</strong>le due<br />

cabine <strong>del</strong>la Nuova Piastra Polifunzio-<br />

COMUNICARE<br />

24


nale che trasformano la tensione elettrica<br />

da 20kV a 400V, il cui carico elettrico<br />

sarebbe stato sicuramente <strong>del</strong>icato<br />

e quantitativamente rilevante.<br />

Ed infatti, ecco che, all’ordine di connessione,<br />

l’indicatore sale repentino e<br />

raggiunge il valore di 740 kW accompagnato<br />

dal suono che proviene dalla<br />

turbina ROLLS-ROYCE ENGINE 501<br />

mo<strong>del</strong>lo KB7S e che a tutti fa rivivere<br />

la sensazione <strong>del</strong> decollo di un aereo.<br />

Sono le 23 e 52 minuti.<br />

I prof. ing. Vincenzo Naso ed Enzo Marchetti,<br />

collaudatori <strong>del</strong>l’impianto, e il prof.<br />

ing. Gino Moncada Lo Giudice, direttore<br />

dei lavori, approvano e sorridono. Il<br />

sig. Peltrone, in contatto telefonico con<br />

gli elettricisti presso la cabina elettrica riferisce<br />

che non vi sono problemi.<br />

Si procede con la connessione <strong>del</strong>la seconda<br />

cabina elettrica <strong>del</strong>la Nuova Piastra<br />

Polifunzionale e l’indicatore questa<br />

volta raggiunge quota 1.400 kW, il<br />

capitano Gaetano Bellino <strong>del</strong>la Cofathec<br />

controlla i parametri <strong>del</strong>la turbina<br />

che sono tutti in ordine. Sono le 23 e<br />

54 minuti.<br />

La prova procede spedita con l’alimentazione<br />

in isola <strong>del</strong>la cabina-2, che porta<br />

la richiesta totale a 1.900 kW, quando<br />

squilla il telefono.<br />

È la Direzione Sanitaria che comunica<br />

all’ing. Scavino il trasporto al pronto<br />

soccorso con l’eli-ambulanza di un bimbo<br />

di due anni ferito gravemente in un<br />

incidente stradale e che per i prossimi<br />

60 minuti avrebbe dovuto essere garantita<br />

la continuità assoluta <strong>del</strong>l’energia<br />

elettrica, al fine di permettere l’esecuzione<br />

di <strong>del</strong>icati esami radiologici.<br />

Subito l’ing. Scavino stabilisce che l’impianto<br />

di cogenerazione avrebbe continuato<br />

a fornire l’energia elettrica alla<br />

cabine elettriche già connesse ma di sospendere<br />

l’inserzione <strong>del</strong>le altre cabine<br />

fino al via libera da parte <strong>del</strong>la Direzione<br />

Sanitaria.<br />

Alle ore 1 e 40 minuti, finalmente, la<br />

prova può riprendere e, alle ore 1 e 46<br />

minuti, l’ing. Scavino chiede ad ACEA<br />

di collegare la cabina-1, successivamente<br />

le cabine mobili 64 e 65, poi la<br />

cabina degli edifici <strong>del</strong> Complesso Polifunzionale<br />

e <strong>del</strong> Ciclotrone. Il contatore<br />

indica 2.330 kW.<br />

Sono le ore 2 e 16 minuti e il carico raggiunto<br />

rappresenta il 50% circa <strong>del</strong>la<br />

possibilità di produzione <strong>del</strong>l’impianto.<br />

Quanto sarà il valore di potenza che<br />

verrà richiesto dalla connessione di tutte<br />

le cabine?<br />

Le analisi dei consumi fatte dal settore<br />

Energy Manager si erano finora rilevate<br />

esatte. Si trattava quindi di procedere<br />

con l’ultima serie di cabine: le cabina<br />

3 e 4 presso gli edifici “P” e “B” <strong>del</strong><br />

Policlinico, la cabina degli edifici con<br />

gli Uffici Amministrativi e il Corso di<br />

Laurea in Economia ed infine le cabina<br />

degli Istituti Biologici e <strong>del</strong> Nuovo<br />

Studentato.<br />

Sono le ore 2 e 32 minuti quando l’ing.<br />

Scavino invia la richiesta di collegare<br />

COMUNICARE<br />

25<br />

l’ultima <strong>del</strong>le cabine ed il carico complessivo<br />

raggiunge il valore di massima<br />

erogazione pari a 3.303 kW. L’isola è stata<br />

totalmente attivata. La turbina sta<br />

alimentando tutta l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong><br />

<strong>del</strong> <strong>Sacro</strong> <strong>Cuore</strong>.<br />

Automaticamente vi è l’applauso liberatorio<br />

che sancisce l’esito positivo <strong>del</strong>la<br />

prova.<br />

Con questo collaudo è stato posto un<br />

altro sigillo al completamento <strong>del</strong> piano<br />

energetico, pianificato nei primi anni<br />

90, unitamente al piano edilizio di<br />

ristrutturazione e di ampliamento che<br />

avrebbe visto realizzare dal Servizio<br />

Tecnico, nei successivi quindici anni,


strutture ospedaliere e di ricerca quali<br />

l’edificio <strong>del</strong>le Malattie Infettive, <strong>del</strong><br />

Centro Geriatrico, <strong>del</strong>la nuova RMN e<br />

<strong>del</strong>la PET, <strong>del</strong>la Direzione Sanitaria e<br />

Nuova Hall presso il Policlinico, <strong>del</strong>la<br />

Residenza Sanitaria Protetta con il Servizio<br />

di Emodialisi, <strong>del</strong> Corso di Laurea<br />

in Economia e per ultimo in ordine<br />

di tempo, ma di primaria impor-<br />

IL PIANO ENERGETICO IN 15 ANNI<br />

tanza, <strong>del</strong> moderno complesso costituito<br />

dalle Nuova Piastra Polifunzionale,<br />

dal pronto soccorso, dalla rianimazione,<br />

dai reparti di terapia intensiva,<br />

dalla centrale di sterilizzazione e<br />

dai laboratori di analisi.<br />

Tutte queste strutture hanno comportato<br />

un considerevole aumento <strong>del</strong>la<br />

domanda di energia termica ed elettri-<br />

a) Energia termica<br />

• Costruzione <strong>del</strong>la Nuova Centrale Termica centralizzata in sostituzione <strong>del</strong>le vecchie centrali ormai obsolete e a rendimento<br />

scadente (dal 1992 al 1995).<br />

• Realizzazione <strong>del</strong> sistema di teleriscaldamento, per il trasporto <strong>del</strong>l’energia termica sotto forma di fluidi primari a 191°C,<br />

145°C e 90°C, che dalla nuova centrale termica è stato distribuito sull’intero complesso universitario e ospedaliero (dal<br />

1992 al 1995, in continua espansione in funzione <strong>del</strong>l’entrata in servizio di nuove strutture).<br />

• Ristrutturazione <strong>del</strong>le sottocentrali termiche esistenti con la connessione al nuovo sistema di distribuzione termico e realizzazione<br />

di nuove presso i nuovi fabbricati (dal 1992 ad oggi).<br />

• Raddoppio <strong>del</strong>l’anello di teleriscaldamento al fine di alimentare gli impianti assorbitori in grado di produrre acqua refrigerata<br />

(5°C) sfruttando il cambiamento di stato <strong>del</strong> bromuro di litio grazie al calore termico <strong>del</strong>l’acqua surriscaldata a 120°C<br />

(dal 1999 ad oggi).<br />

b) Energia elettrica<br />

• Adeguamento ed ampliamento <strong>del</strong>la rete elettrica di media tensione da 8,4 kV a 20 kV con la realizzazione di un nuovo<br />

anello di media tensione al quale collegare gradualmente le cabine di trasformazione elettrica a bassa tensione (dal 1995 al<br />

2005).<br />

• Smantellamento <strong>del</strong>le vecchie cabine elettriche a 8.3 kV e realizzazione di nuove cabine, adeguate al nuovo sistema elettrico<br />

di distribuzione di media tensione a 20kV e la conseguente sostituzione di tutti i quadri elettrici di media tensione e<br />

dei trasformatori elettrici , obsoleti e fuori norma (dal 1995).<br />

c) Produzione combinata di energia termica ed elettrica<br />

• Installazione e messa in opera di un impianto di cogenerazione per la produzione combinata di energia termica, in supporto<br />

ai generatori di vapore presenti in centrale termica, e di energia elettrica (dal 2001 al 2005).<br />

COMUNICARE<br />

26<br />

Cabina elettrica di trasformazione<br />

ca, pari ad almeno il doppio <strong>del</strong>le energie<br />

normalmente utilizzate negli anni<br />

90. Era necessario mettere a punto una<br />

strategia energetica che avrebbe visto<br />

l’Ente impegnare una consistente quota<br />

<strong>del</strong>le proprie risorse economiche al<br />

fine di soddisfare il fabbisogno energetico<br />

pianificato dai progetti <strong>del</strong> Servizio<br />

Tecnico.<br />

E infatti, nel periodo dal 1990 al 2005,<br />

il Servizio Tecnico dava il via all’ampliamento<br />

e alla realizzazione di nuove<br />

centrali di produzione, di sistemi di<br />

distribuzione e di trasformazione <strong>del</strong>l’energia<br />

termica ed elettrica, e di una<br />

serie di impianti assorbitori che permettessero<br />

di sfruttare ulteriormente<br />

il teleriscaldamento producendo dal<br />

calore <strong>del</strong>l’acqua refrigerata così utile<br />

per la climatizzazione degli ambienti<br />

ospedalieri. Per il futuro la strategia<br />

<strong>del</strong> Servizio Tecnico prevede di incidere<br />

di più sul risparmio energetico<br />

adottando sistemi di regolazione e controllo<br />

<strong>del</strong> flusso energetico alle utenze<br />

specifiche con il risultato di diminuire<br />

gli sprechi e di aumentare il comfort<br />

ambientale.


Sempre più funzionale e attenta alle<br />

esigenze dei ricoverati la parte alberghiera<br />

<strong>del</strong> Gemelli: i nuovi reparti<br />

appena riaperti ne sono la prova<br />

Marilina Pogutz Scrascia<br />

Continua l’opera di ammodernamento<br />

dei reparti di degenza sia<br />

ordinaria che per l’attività libero<br />

professionale al Policlinico Gemelli.<br />

Ultimamente sono state consegnate sette<br />

strutture completamente rinnovate<br />

nella loro suddivisione interna e negli<br />

arredi.<br />

Prima di tutto i reparti 11° P e 11° Q<br />

riservati all’attività <strong>del</strong>l’ALPI. Le stan-<br />

RISTRUTTURAZIONE<br />

Obiettivo<br />

comfort<br />

ze sono ovviamente tutte singole con<br />

servizi interni. Grande attenzione è stata<br />

posta ai colori <strong>del</strong>le pareti e <strong>del</strong>le porte:<br />

tinte pastello di varie gradazioni di<br />

verde acqua. Le stanze sono tutte controsoffittate,<br />

il mobilio è stato scelto<br />

con cura unendo alla bellezza la grande<br />

funzionalità. Nei corridoi vi è un<br />

gioco di luci che rende particolarmente<br />

gradevole l’ambiente e i pavimenti<br />

sono stati tutti sostituiti con il linoleum,<br />

materiale molto più igienico e<br />

che può essere mantenuto pulito con<br />

maggiore facilità.<br />

Sono stati poi riaperti il 10° C (Ortopedia<br />

e Traumatologia), il 10° L (Chirurgia<br />

Generale 2 e Chirurgia Senologica)<br />

e il 10° M (Malattie <strong>del</strong> Ricambio). La<br />

COMUNICARE<br />

27<br />

dotazione di questi reparti è sempre elevatissima,<br />

con caldi colori che vanno dal<br />

verdino al giallo ocra: le stanze sono a<br />

due letti con servizi e climatizzazione<br />

centralizzata.<br />

Infine sono da poco funzionanti il 9° L<br />

(Clinica Medica) e il 9° M (Oncologia<br />

Medica). Anche in questi reparti tutte<br />

le stanze sono a due letti con servizi, con<br />

pareti color crema e porte di un verde<br />

brillante. Nel rifacimento di questi ultimi<br />

due piani (10° e 9°) si è cercato di<br />

porre la massima attenzione alle esi-<br />

Piano 11° ala Q. L’ingresso <strong>del</strong>le<br />

medicherie, da sinistra il sig. Carmelo<br />

Durini, la caposala sig.ra Anna Rita<br />

Brunetti e la sig.ra Sara Rossi.


genze <strong>del</strong> personale: particolare cura<br />

infatti è stata riposta nella creazione<br />

degli spogliatoi, ampi con servizi e doccia.<br />

Inoltre innovativo è l’arredo <strong>del</strong> co-<br />

siddetto bagno medicale che serve i due<br />

reparti complanari (9° L e 9° M, 10° L<br />

e 10° M): in sostituzione <strong>del</strong> consueto<br />

bagno perimetrale si è preferito dotare<br />

COMUNICARE<br />

28<br />

tali servizi di una barella-doccia che<br />

consente di coniugare l’attenzione all’igiene<br />

dei pazienti con l’esigenza di<br />

salvaguardare la salute degli operatori,<br />

attraverso la movimentazione degli stessi<br />

pazienti in condizioni ergonomiche<br />

favorevoli.<br />

Tutti i reparti succitati sono dotati di<br />

aria condizionata e corrimani nei corridoi<br />

per facilitare la deambulazione<br />

dei pazienti non completamente autosufficienti.<br />

I prossimi reparti oggetto <strong>del</strong> piano di ristrutturazione<br />

sono il 10° E, che continuerà<br />

ad essere riservato allo svolgimento<br />

<strong>del</strong>l’attività libero-professionale,<br />

ed i restanti reparti dalle ali L ed M,<br />

dall’8° al 4° piano.<br />

Anche per questi reparti l’obiettivo, ambizioso,<br />

è quello realizzare un “layout”<br />

che da un lato recepisca le imprescin-


dibili richieste di comfort da parte dei<br />

degenti e dall’altro permetta agli operatori<br />

di usufruire di spazi di lavoro idonei,<br />

tenuto conto anche <strong>del</strong>l’evoluzione<br />

che ha caratterizzato il nursing negli<br />

ultimi anni.<br />

Da un punto di vista strettamente architettonico<br />

il mo<strong>del</strong>lo non si discosterà<br />

molto da quello dei reparti già rinnovati,<br />

pur con le necessarie personalizzazioni<br />

legate alla diversa tipologia di<br />

pazienti che saranno ospitati.<br />

In definitiva si può con soddisfazione affermare<br />

che, attraverso questo oneroso<br />

e lungo processo di “ringiovanimento”,<br />

il Policlinico Gemelli si appresta ad affrontare<br />

la competizione <strong>del</strong>le strutture<br />

sanitarie più all’avanguardia dal punto<br />

di vista <strong>del</strong> comfort alberghiero, senza trascurare<br />

le giuste esigenze degli operatori<br />

sanitari.<br />

In alto a sinistra: corridoio <strong>del</strong>le degenze <strong>del</strong> piano 9° ala M. A destra piano 10°<br />

ala M: la sig.ra Milena Morelli accompagna nella deambulazione un’anziana<br />

degente. Al centro, nel piano 11° ala Q il sig. Carmelo Durini mentre assiste una<br />

paziente. In basso a sinistra nel piano 11° ala P un’infermiera con il carrello <strong>del</strong>le<br />

terapie. A destra nel piano 11° ala P la sig.ra Giuseppina Fabri mentre aspetta<br />

di misurare la pressione ad una paziente.<br />

COMUNICARE<br />

29


Angela Maria Cosentino<br />

Nei giorni 24-25-26 novembre<br />

2005 si è svolto il Congresso internazionale<br />

su “Scienza ed etica<br />

per una Procreazione Responsabile”,<br />

in occasione <strong>del</strong>la consegna <strong>del</strong>la laurea<br />

Honoris Causa ai professori John e Lyn<br />

Billings, ideatori <strong>del</strong>l’omonimo metodo<br />

Il saluto <strong>del</strong> Preside prof. Paolo<br />

Magistrelli. A destra il Rettore<br />

prof. Lorenzo Ornaghi.<br />

naturale di regolazione <strong>del</strong>la fertilità, il<br />

cui valore scientifico è stato ampiamente<br />

confermato.<br />

Il metodo assume oggi particolare rilevanza<br />

sanitaria poiché la conoscenza <strong>del</strong>la<br />

fertilità e infertilità <strong>del</strong> ciclo mestruale,<br />

in base alle modificazioni <strong>del</strong> sintomo <strong>del</strong><br />

muco cervicale - fattore e indicatore di<br />

fertilità - strettamente correlato all’andamento<br />

degli ormoni ovarici, risulta utile,<br />

ISI<br />

Fertilità oggi<br />

e domani<br />

non solo per evitare ma anche per ricercare<br />

la gravidanza.<br />

L’incontro, promosso dalle 5 Facoltà di<br />

Medicina <strong>del</strong>le 4 <strong>Università</strong> romane (Tor<br />

Vergata, La Sapienza 1 e 2, il Campus Biomedico<br />

ed l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong> <strong>del</strong> <strong>Sacro</strong><br />

<strong>Cuore</strong>), in collaborazione con il Ministero<br />

<strong>del</strong>l’Istruzione e <strong>del</strong>la Ricerca, il Ministero<br />

<strong>del</strong>la Salute, l’Associazione Ginecologi<br />

Universitari Italiani, l’Istituto di Me-<br />

dicina Sociale e l’Ufficio di Pastorale Universitaria<br />

<strong>del</strong> Vicariato di Roma, ha richiamato<br />

l’attenzione di oltre 500 persone<br />

provenienti da diversi Paesi <strong>del</strong> mondo,<br />

impegnati nella diffusione ed insegnamento<br />

dei metodi naturali.<br />

Il contributo <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong> al<br />

Congresso interuniversitario si è espresso<br />

con il prof. Antonio Lanzone <strong>del</strong>l’Istituto<br />

di Clinica Ostetrica e Ginecologica che ha<br />

presentato il tema “Fertilità oggi e domani”,<br />

con il prof. Adriano Bompiani, Direttore<br />

<strong>del</strong> Centro Studi Regolazione Naturale<br />

<strong>del</strong>la fertilità (ISI), moderatore <strong>del</strong>la<br />

COMUNICARE<br />

30<br />

quarta sessione, con la dott.ssa Paola Pellicanò,<br />

<strong>del</strong> Centro Studi, con la relazione<br />

“Fertilità, valore da salvaguardare: contributo<br />

<strong>del</strong> Metodo Billings”, con la dott.ssa<br />

Elena Giacchi, coordinatrice <strong>del</strong> Centro,<br />

con “Esperienza didattico-formativa sulla<br />

Regolazione Naturale <strong>del</strong>la Fertilità in<br />

ambito universitario”. Il Centro Studi <strong>del</strong>la<br />

<strong>Cattolica</strong>, inoltre, ha curato anche la<br />

Segreteria Scientifica e quella Organizzativa,<br />

con l’impegnativo contributo <strong>del</strong>la<br />

sig.ra Paola Faraone.<br />

Nella giornata di venerdì 25 è stato evidenziato<br />

il valore scientifico, antropologico<br />

ed etico <strong>del</strong> Metodo <strong>del</strong>l’Ovulazione Billings,<br />

con una sessione speciale, celebrativa,<br />

all’interno <strong>del</strong> Congresso, alla presenza<br />

<strong>del</strong> Rettore <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong>,<br />

prof. Lorenzo Ornaghi, <strong>del</strong> Preside <strong>del</strong>la<br />

Facoltà di Medicina, prof. Paolo Magistrelli,<br />

<strong>del</strong> Direttore Amministrativo, dott. Antonio<br />

Cicchetti, <strong>del</strong> Direttore <strong>del</strong>l’ISI, prof.<br />

Adriano Bompiani, <strong>del</strong> Direttore <strong>del</strong> Dipartimento<br />

per la tutela <strong>del</strong>la salute <strong>del</strong>la<br />

donna e <strong>del</strong>la vita nascente, prof. Salvatore<br />

Mancuso e <strong>del</strong> Direttore <strong>del</strong> Centro di<br />

Bioetica, Sua Ecc.za Mons. Elio Sgreccia.<br />

Durante la cerimonia è stato consegnato<br />

un riconoscimento ai professori John e<br />

Lyn Billings, per l’impegno scientifico e la<br />

testimonianza di vita nell’elaborazione e<br />

diffusione <strong>del</strong> metodo <strong>del</strong>l’Ovulazione nel<br />

mondo, al prof. Erik Odeblad, per gli studi<br />

biofisici e al prof. James Brown per gli<br />

studi ormonali, a supporto scientifico <strong>del</strong>la<br />

Regolazione Naturale <strong>del</strong>la Fertilità, alla<br />

prof.ssa Anna Cappella, prima direttrice<br />

<strong>del</strong> Centro Studi per la Regolazione<br />

Naturale <strong>del</strong>la Fertilità, per il contributo<br />

alla diffusione <strong>del</strong> metodo Billings in Italia<br />

e nel mondo, promuovendo sempre,<br />

instancabilmente, i valori comuni a cui si<br />

ispirano le diverse metodiche naturali.<br />

Il sabato mattina, nell’Auditorium <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong><br />

<strong>Cattolica</strong>, si è svolta la sessione


In altro da sinistra: il prof. Adriano<br />

Bompiani, il prof. Erik Odeblad, il prof.<br />

James Brown, il prof. John Billings, la<br />

dott.ssa Anna Cappella, sua Ecc.za<br />

Mons. Elio Sgreccia e il prof. Salvatore<br />

Mancuso.<br />

etico-pastorale dal titolo “Amore umano<br />

e dono <strong>del</strong>la vita”. All’iniziativa, a cura<br />

<strong>del</strong>l’Ufficio per la Pastorale Familiare<br />

<strong>del</strong> Vicariato di Roma e <strong>del</strong> Centro Studi<br />

<strong>del</strong>la <strong>Cattolica</strong>, è intervenuto Sua Em.za<br />

il Cardinale Camillo Ruini e Sua Ecc.za<br />

Mons. Luigi Moretti.<br />

Significativa è stata anche la testimonianza<br />

di due coppie, utenti <strong>del</strong> Metodo Billings,<br />

che hanno trovato attraverso il metodo<br />

naturale, con il suo rigoroso fondamento<br />

scientifico, una via per rispettare la vita e<br />

promuovere l’amore coniugale e di una<br />

coppia che ha manifestato la sua fecondità<br />

con l’apertura all’affido.<br />

Sopra da sinistra: Mons. Lorenzo Leuzzi e il prof. Adriano Bompiani.<br />

In basso, da sinistra: il prof. Livio Del Bianco, Sua Em.za il Cardinale Camillo<br />

Ruini, Mons. Luigi Moretti e Mons. Carlino Panzeri.<br />

COMUNICARE<br />

31


A tutto il personale sanitario <strong>del</strong> Policlinico<br />

Gemelli viene proposto un<br />

percorso formativo per la prevenzione<br />

e il controllo <strong>del</strong>le infezioni ospedaliere<br />

Giovanna Iasilli e<br />

Mariarosaria Ripa<br />

La Direzione Sanitaria <strong>del</strong> Policlinico<br />

Gemelli, il Comitato per la Lotta<br />

alle Infezioni Ospedaliere e l’Ufficio<br />

Formazione e Sviluppo hanno concordato,<br />

a seguito di alcuni incontri iniziati<br />

a dicembre 2004, di progettare un articolato<br />

e complesso intervento formativo sul<br />

tema <strong>del</strong>le infezioni ospedaliere. Tema che<br />

rappresenta ancora oggi un fenomeno importante<br />

da affrontare, sia per monitorare<br />

La dott.ssa<br />

Anna Laura<br />

Scanu.<br />

PREVENZIONE<br />

Uniti contro<br />

le infezioni<br />

ospedaliere<br />

i dati raccolti che per ridurre le infezioni.<br />

È emersa infatti, in modo evidente, l’esigenza<br />

di una formazione aziendale mirata<br />

alla prevenzione <strong>del</strong> fenomeno con l’obiettivo<br />

generale di migliorare le prestazioni<br />

secondo criteri di sicurezza ed efficacia.<br />

Proprio per questa complessità è stato progettato<br />

e in parte già realizzato un percorso<br />

formativo obbligatorio per gli anni<br />

2005-2006 suddiviso in quattro tappe e rispondente<br />

allo specifico professionale <strong>del</strong>le<br />

figure interessate, coniugando l’aspetto<br />

assistenziale a quello organizzativo: la prima<br />

con i medici referenti di reparto, la seconda<br />

con i capisala, le ostetriche, le assistenti<br />

sanitarie ed il personale <strong>del</strong> servizio<br />

infermieristico, la terza rivolta a tutti<br />

gli operatori sanitari e la quarta articolata<br />

sul campo, all’interno <strong>del</strong>le stesse Unità<br />

Operative.<br />

Si è iniziato con i medici referenti di reparto<br />

a maggio scorso; alle due edizioni<br />

hanno partecipato 57 medici.<br />

I temi trattati hanno interessato i partecipanti<br />

sia nella parte teorica che nella discussione.<br />

L’ampia adesione dei medici all’iniziativa<br />

formativa ha dato ragione <strong>del</strong>lo<br />

sforzo <strong>del</strong> CLIO e <strong>del</strong>la Direzione Sanitaria<br />

per aprire modalità informative<br />

codificate e condivise tra i diversi soggetti<br />

in gioco.<br />

Anche il successivo intervento formativo,<br />

voluto in rapida successione e<br />

rivolto ai capisala, alle ostetriche, al<br />

servizio infermieristico e alle assistenti<br />

sanitarie, si è svolto in quattro<br />

edizioni tra ottobre e novembre con<br />

un totale di 91 presenze. Questa seconda<br />

tappa <strong>del</strong> percorso tiene conto<br />

<strong>del</strong>la professionalità e <strong>del</strong>l’importanza<br />

strategica, a livello operativo e di gestione,<br />

di tali operatori, al fine di monitorare<br />

gli interventi e motivare al<br />

cambiamento, favorendo così una<br />

COMUNICARE<br />

32<br />

migliore comunicazione sul fenomeno <strong>del</strong>le<br />

infezioni ospedaliere secondo il percorso<br />

formativo proposto.<br />

Raggiungere obiettivi di efficacia nel controllo<br />

<strong>del</strong>le infezioni ospedaliere è possibile,<br />

con interventi formativi diversificati,<br />

ma che presuppongono un linguaggio comune<br />

che tenga conto dei continui cambiamenti<br />

microbiologici, assistenziali e<br />

strutturali di un grande Policlinico.<br />

Gli interventi che hanno visto la partecipazione<br />

dei diversi rappresentanti degli<br />

Istituti componenti il CLIO e di clinici<br />

esperti in materia si sono articolati come<br />

di seguito descritto.<br />

La relazione <strong>del</strong>l’Istituto di Igiene ha riguardato<br />

gli aspetti epidemiologici e l’impatto<br />

economico <strong>del</strong>le infezioni ospedaliere<br />

soffermandosi in particolar modo sui dati<br />

internazionali e nazionali. È stato inoltre<br />

posto in risalto come il Policlinico “A.<br />

Gemelli” sia tra le poche realtà sanitarie,<br />

in ambito nazionale, nelle quali il Comitato<br />

per la Lotta alle Infezioni Ospedaliere<br />

si presenta con una attività strutturata<br />

e continuativa.<br />

L’Istituto di Microbiologia ha trattato le<br />

caratteristiche microbiologiche con particolare<br />

riguardo ai germi cosiddetti “emergenti”;<br />

il fenomeno è stato analizzato sia<br />

negli aspetti generali che in quelli più specifici<br />

<strong>del</strong> nostro Policlinico.<br />

L’Istituto di Clinica <strong>del</strong>le Malattie Infettive<br />

ha sviluppato gli aspetti clinici <strong>del</strong>le infezioni<br />

ospedaliere, con un’attenzione particolare<br />

a quelle che sono le modalità di<br />

trasmissione.<br />

L’importanza <strong>del</strong>l’uso appropriato degli<br />

antibiotici come fattore di resistenza e di<br />

intervento terapeutico sono stati esplicitati<br />

dai Farmacologi e dalla Direzione Sanitaria,<br />

rispettivamente per gli aspetti riguardanti<br />

i meccanismi di resistenza e di<br />

impatto in termini di spesa e di ecologia<br />

microbica.


I medici <strong>del</strong> Centro di Rianimazione si sono<br />

soffermati in particolar modo sull’analisi<br />

di casi clinici in area critica, coinvolgendo<br />

i partecipanti nella risoluzione di specifiche<br />

problematiche assistenziali.<br />

L’intervento dei medici legali ha focalizzato<br />

l’attenzione sulla responsabilità professionale<br />

degli operatori sanitari.<br />

La Direzione Sanitaria ha trattato inoltre<br />

la parte inerente le linee guida e i protocolli<br />

per la prevenzione <strong>del</strong>le infezioni<br />

ospedaliere, con particolare riferimento<br />

agli aspetti metodologici, e le modalità organizzative<br />

<strong>del</strong> sistema di sorveglianza esistente<br />

all’interno <strong>del</strong> nostro Policlinico.<br />

Il servizio infermieristico infine si è soffermato<br />

sul ruolo <strong>del</strong> personale infermieristico<br />

ed ausiliario nella prevenzione <strong>del</strong>le<br />

infezioni in ambito ospedaliero.<br />

La consapevolezza di una più attenta e<br />

condivisa partecipazione anche da parte <strong>del</strong><br />

personale infermieristico è stata ampiamente<br />

ribadita e auspicata, lo scambio e<br />

la condivisione di idee su problemi comuni<br />

ha creato un atteggiamento assertivo<br />

che si è tramutato in immediate segnalazioni<br />

alla Direzione Sanitaria di casi<br />

sospetti e di criticità già l’indomani <strong>del</strong>la<br />

partecipazione al corso.<br />

Il clima d’aula è stato caratterizzato da un<br />

ascolto attento con una partecipazione propositiva<br />

alla discussione, in particolare nel<br />

secondo corso proposto ai capisala e alle<br />

altre figure professionali. La possibilità di<br />

incontrarsi tra colleghi e con i rappresentanti<br />

<strong>del</strong>la Direzione Sanitaria e <strong>del</strong> Servizio<br />

Infermieristico ha dato modo ai par-<br />

Al Gemelli il Comitato per la Lotta alle Infezioni Ospedaliere(CLIO),è stato istituito nel 1997.<br />

Si articola in:<br />

A) un Comitato Tecnico Scientifico, che ha l’incarico di<br />

definire la strategia di lotta contro le infezioni ospedaliere<br />

verificare l’effettiva applicazione dei programmi di sorveglianza e controllo e la loro<br />

efficacia;<br />

B) un Organo Tecnico - Esecutivo, nominato dal Comitato Tecnico Scientifico, con<br />

il compito di attuare i programmi di controllo <strong>del</strong>le infezioni ospedaliere.<br />

ATTUALMENTE IL CLIO È COSÌ COSTITUITO:<br />

Comitato Tecnico – Scientifico :<br />

Prof. Cesare Catananti - Direttore Sanitario<br />

Dott.Andrea Cambieri – Dirigente Medico <strong>del</strong> Policlinico<br />

Prof. Roberto Cauda -Direttore Istituto di Malattie Infettive<br />

Prof. Giovanni Fadda- Direttore Istituto di Microbiologia<br />

Prof. Paolo Preziosi - Direttore Istituto di Farmacologia<br />

Prof. Gualtiero Ricciardi - Direttore Istituto di Igiene<br />

Organo Tecnico – Esecutivo:<br />

Dott.ssa Anna Laura Scanu - Direzione Sanitaria<br />

Dott. Gennaro Capalbo - Direzione Sanitaria<br />

Sig.ra Battistina Burrai - Direzione Sanitaria<br />

Sig.ra Teresa Ena - Direzione Sanitaria<br />

Dott.ssa Enrica Arduini -Direttrice Farmacia Interna<br />

Dott.ssa Evelina Tacconelli -Istituto Malattie Infettive<br />

Dott.ssa Patrizia Laurenti - Istituto di Igiene<br />

Sig.ra Concetta De Angelis - Servizio Infermieristico<br />

tecipanti di evidenziare problematicità, ma<br />

anche di riconoscere lo sforzo di ricercare<br />

strategie condivise per controllare il fenomeno.<br />

I lavori di gruppo svolti, a chiusura di giornata,<br />

con la supervisione <strong>del</strong>la Direzione<br />

Sanitaria potranno costituire materiale documentativo<br />

per orientare i lavori di ela-<br />

COMUNICARE<br />

33<br />

borazione dei nuovi protocolli e la revisione<br />

di quelli esistenti.<br />

Il 6 dicembre ha avuto inizio il terzo percorso<br />

con i Seminari di tipo trasversale<br />

per tutti gli operatori sanitari.<br />

Tale iniziativa ha l’obiettivo di informare<br />

e sensibilizzare il personale al problema<br />

da un punto di vista epidemiologico, gestionale<br />

e organizzativo. Il seminario si<br />

svolge dalle 8,00 alle 13,50 in 20 edizioni<br />

fino a maggio 2006 con una presenza<br />

in aula di 100 partecipanti ogni edizione.<br />

Lavori a piccoli gruppi a chiusura <strong>del</strong>la mattina<br />

permettono ai partecipanti di evidenziare<br />

aree di miglioramento gestionale e<br />

organizzativo per ottimizzare la lotta alle<br />

infezioni ospedaliere.<br />

L’impegno formativo e organizzativo per<br />

controllare e prevenire le I.O. non si potrà<br />

ritenere concluso e presuppone un<br />

impegno costante nel tempo per realizzare<br />

quelle condizioni di monitoraggio<br />

capillare da tutti auspicato con un lavoro<br />

flessibile.<br />

Alcune caposala che hanno<br />

partecipato al corso a loro dedicato<br />

sulle infezioni ospedaliere.


L’ortottista - assistente in oftalmologia<br />

è la figura professionale che su indicazione<br />

<strong>del</strong> medico oculista opera<br />

nella semeiologia, prevenzione, valutazione<br />

e riabilitazione <strong>del</strong>le patologie<br />

oculari<br />

Maria Cristina Buschi<br />

Homo videns. Si legge da più parti<br />

questa nuova connotazione <strong>del</strong><br />

vecchio homo sapiens, quasi ad<br />

indicare una specie di “mutazione” culturale.<br />

L’importanza <strong>del</strong>la vista e <strong>del</strong>la corretta<br />

percezione <strong>del</strong>le immagini condiziona<br />

la nostra capacità di “essere nel<br />

FIGURE PROFESSIONALI DELLA SEDE DI ROMA<br />

Una palestra<br />

per gli occhi<br />

mondo”, ma è anche determinante per la<br />

qualità <strong>del</strong>la vita, che spesso risulta notevolmente<br />

peggiorata da alterazioni <strong>del</strong>la<br />

visione. Ci sono casi nei quali si ricorre<br />

all’ortottista (in greco, lingua da cui tutte<br />

le scienze traggono molte definizioni, ortos<br />

significa giusto e la radice opt- indica<br />

tutto ciò che riguarda la visione), un operatore<br />

sanitario che, su prescrizione <strong>del</strong> medico<br />

oculista, si occupa proprio di attività<br />

volte ad “aggiustare” la vista, con le indagini<br />

strumentali, la riabilitazione e la<br />

rieducazione oculare. Alcuni disturbi visivi<br />

possono essere curati solo nei primi<br />

anni di vita o in giovane età, quando il sistema<br />

ottico è ancora plastico e consente<br />

il recupero <strong>del</strong>la visione binoculare. Infatti<br />

COMUNICARE<br />

34<br />

In alto, da sinistra: la dott.ssa Maria<br />

Teresa Rebecchi, la dott.ssa Annalisa<br />

Coletta, la dott.ssa Rita Ghirar<strong>del</strong>li,<br />

la sig.ra Giorgia Berto, la sig.ra Irene<br />

Padovano, la sig.ra Maria Benevento,<br />

la sig.ra Chiara Tempesta, la dott.ssa<br />

A<strong>del</strong>e Chiappetta; in basso il sig. Roberto<br />

De Angelis, il sig. Stefano Orticelli, il<br />

sig. Emanuele Galletti, il sig. Michele<br />

Meglio e il sig. Claudio Ciccolella.<br />

in alcune regioni italiane l’ortottista si occupa<br />

anche <strong>del</strong>la prevenzione in età infantile<br />

nelle scuole e nei consultori pediatrici,<br />

per favorire la conoscenza di tecniche<br />

e di “ginnastiche” praticabili, anche<br />

nella rieducazione <strong>del</strong> paziente ipovedente.


Quest’ultima attività viene svolta anche<br />

per gli adulti in un lavoro di équipe, da<br />

veri e propri centri di Ipovisione, accanto<br />

ad altre figure come l’Oculista esperto<br />

di Ipovisione e lo Psicologo.<br />

Nella Clinica Oculistica nel 1985 il prof.<br />

Bruno Bagolini avviò insieme alla dott.ssa<br />

Anna Dickmann (che ne è tuttora oculista<br />

responsabile) l’ambulatorio di Ortottica<br />

ed Oftalmologia Pediatrica unitamente<br />

all’ortottista Maria Teresa Rebecchi che<br />

già dal 1978 collaborava con il professore.<br />

Negli anni si aggiunsero le altre ortottiste:<br />

A<strong>del</strong>e Chiappetta, Rita Ghirar<strong>del</strong>li,<br />

Roberta Mattei ed Annalisa Coletta. Il prof.<br />

Luigi Scullica, successore <strong>del</strong> prof. Bruno<br />

Bagolini, riconoscendo l’importanza di<br />

questo ambulatorio ne potenziò l’attività.<br />

Gli ortottisti hanno avuto sempre una formazione<br />

universitaria, dal 1955 quando<br />

nacque la prima scuola diretta a fini speciali<br />

di ortottica, per continuare nel 1992<br />

con il diploma universitario, fino all’aprile<br />

2001 quando prese l’avvio il corso di<br />

laurea di primo livello.<br />

Presidente dei corsi di laurea (sia a Roma<br />

che a Potenza e Bolzano, per un totale di<br />

circa 30 iscritti) è attualmente il prof. Emi-<br />

lio Balestrazzi, direttore <strong>del</strong>l’U.O. di Oculistica<br />

e titolare <strong>del</strong>la cattedra di Malattie<br />

<strong>del</strong>l’Apparato Visivo, il quale, presentando<br />

l’attività <strong>del</strong>le ortottiste sottolinea che<br />

si tratta di una figura indispensabile per<br />

il lavoro quotidiano degli oculisti, in quanto<br />

le relative competenze si vanno ampliando<br />

sempre più di pari passo con la<br />

vera e propria esplosione <strong>del</strong>le tecnologie<br />

avanzate nella semiologia oculare. L’unico<br />

neo è rappresentato dal fatto che le<br />

A sinistra, la dott.ssa Maria Teresa<br />

Rebecchi mentre utilizza lo schermo<br />

di Hess.<br />

A destra, la dott.ssa Annalisa Coletta<br />

durante l’esame <strong>del</strong> campo visivo.<br />

piante organiche in Italia, al contrario di<br />

quanto avviene negli USA, non si sono<br />

ampliate e ciò con conseguenze estremamente<br />

negative per l’attività <strong>del</strong>le U.O. di<br />

Oftalmologia.<br />

Ma cosa fa effettivamente l’ortottista –assistente<br />

di oftalmologia? Innanzitutto, occorre<br />

ribadire il suo ruolo insostituibile<br />

nella gestione <strong>del</strong> paziente con disturbi<br />

<strong>del</strong>la motilità oculare e <strong>del</strong>la visione binoculare,<br />

sia nella fase diagnostica così<br />

COMUNICARE<br />

35<br />

come in quella terapeutica, sia di followup<br />

anche post-operatorio. Se un tempo il<br />

ruolo di queste figure sembrava essere circoscritto<br />

all’età infantile attualmente, anche<br />

in virtù <strong>del</strong>l’allungamento <strong>del</strong>la vita<br />

media e <strong>del</strong>la ricerca di una sempre crescente<br />

ottimizzazione <strong>del</strong>la qualità <strong>del</strong>la vita<br />

stessa, l’ortottista – assistente di oftalmologia<br />

è fondamentale nella gestione<br />

<strong>del</strong>le problematiche ortottiche spesso presenti<br />

nei pazienti adulti ed anziani. È, inol-<br />

tre, una figura indispensabile nella prevenzione,<br />

nella diagnosi precoce e nella<br />

terapia <strong>del</strong>l’ambliopia: bisogna ricordare<br />

che nei Paesi in cui gli screenings per<br />

l’ambliopia sono affidati all’ortottista i risultati<br />

sono sempre positivi non solo per<br />

quanto riguarda la prevenzione ma anche<br />

in termini di abbattimento dei costi sociosanitari<br />

derivanti da ambliopie non riconosciute<br />

in tempo e, quindi, non più curabili.<br />

In effetti, ogni centro specializzato<br />

in oculistica pediatrica sul territorio nazionale<br />

dovrebbe prevedere anche l’ortottista<br />

nell’équipe.<br />

D’altro canto, negli anni, il percorso formativo<br />

e le capacità applicative di queste<br />

figure hanno subito un’evoluzione positi-


va parallela ed intimamente legata all’evoluzione<br />

<strong>del</strong>l’oftalmologia in campo diagnostico,<br />

terapeutico e riabilitativo.<br />

L’assistente in oftalmologia è ormai in grado<br />

di affiancare l’oftalmologo in ogni aspetto<br />

<strong>del</strong>l’inquadramento diagnostico <strong>del</strong> paziente,<br />

a partire dall’impostazione oftalmologica<br />

preliminare fino ad arrivare all’esecuzione<br />

di esami strumentali che oggi<br />

sempre più spesso entrano a far parte<br />

<strong>del</strong>la routine diagnostica oftalmologica.<br />

I continui progressi scientifici e tecnologici<br />

hanno fornito e continuano a fornire<br />

alla pratica oftalmologica validi supporti<br />

diagnostici, garantendo, attraverso la realizzazione<br />

di attrezzature sofisticate ed efficienti,<br />

standard qualitativi sempre più<br />

alti e l’assistente in oftalmologia è in grado<br />

di utilizzare quasi tutte le attrezzature<br />

diagnostiche oftalmologiche permettendo<br />

così all’oftalmologo di concentrarsi sull’elaborazione<br />

<strong>del</strong>la diagnosi e <strong>del</strong>la terapia<br />

sia medica che chirurgica.<br />

Nei centri per la cura e la riabilitazione dei<br />

pazienti ipovedenti, l’assistente in oftalmologia<br />

è impegnato nella fase diagnostica<br />

preliminare, occupandosi <strong>del</strong>l’aspetto<br />

riabilitativo, ed aiutando il paziente ad usare<br />

gli ausili prescritti nello svolgimento<br />

<strong>del</strong>le attività quotidiane, in particolare la<br />

lettura, la gestione <strong>del</strong> denaro o <strong>del</strong>la TV.<br />

Maria Teresa Rebecchi è la coordinatrice<br />

di tirocinio <strong>del</strong> corso di laurea triennale<br />

<strong>del</strong>la nostra Facoltà e ci ha mostrato, al<br />

primo piano <strong>del</strong> Policlinico, all’interno<br />

<strong>del</strong>l’ambulatorio di oculistica, la loro “palestra”<br />

per gli occhi; questa naturalmente<br />

si avvale di “attrezzi”, alcuni un po’ misteriosi:<br />

sembra uno strano rito iniziatico<br />

quello <strong>del</strong>l’ottotipo E di Albini, dove le E<br />

di tutte le dimensioni e ruotate in ogni direzione<br />

aiutano l’ortottista a misurare l’acuità<br />

visiva in età prescolare. C’è poi la stecca<br />

<strong>del</strong>le lenti prismatiche per misurare<br />

l’entità <strong>del</strong>lo strabismo e anche innumerevoli<br />

test di valutazione <strong>del</strong>la visione binoculare,<br />

che saranno sempre più richiesti<br />

- anche nella Pubblica Amministrazione<br />

- per chi opera nella sicurezza (ad<br />

es. piloti), per videoterminalisti ecc.<br />

L’utenza <strong>del</strong> nostro ambulatorio (per circa<br />

due terzi si tratta di pazienti in età pediatrica)<br />

è estremamente variegata sia come<br />

patologie che come provenienza territoriale,<br />

considerando che i pazienti giungono<br />

su segnalazione di medici di base,<br />

pediatri ed oculisti non solo <strong>del</strong>la Capitale,<br />

ma di tutte le regioni, soprattutto meridionali,<br />

grazie alla reputazione che questa<br />

attività <strong>del</strong>la Clinica Oculistica <strong>del</strong> Po-<br />

COMUNICARE<br />

36<br />

A sinistra,<br />

la dott.ssa<br />

A<strong>del</strong>e Chiappetta<br />

al sinottoforo.<br />

A destra, la<br />

dott.ssa Rita<br />

Ghirar<strong>del</strong>li alla<br />

misurazione<br />

<strong>del</strong>l’angolo di<br />

strabismo.<br />

liclinico Gemelli si è costruita nel tempo.<br />

Le prime visite ortottiche e oculistiche vengono<br />

associate e si effettuano nel giro di una<br />

mattinata; viene poi varato un piano terapeutico<br />

più o meno prolungato nel tempo.<br />

Il lunedì pomeriggio le ortottiste si occupano<br />

dei bambini nati pre-termine con<br />

patologie retiniche a rischio di ambliopia<br />

e strabismo, che sono seguiti dai primi<br />

mesi fino a sei anni.<br />

Nell’ambito di questo follow up, per i bambini<br />

da sei mesi a tre anni vengono utilizzate<br />

tecniche di misurazione <strong>del</strong>la vista<br />

con sguardo preferenziale (carte di Teller)<br />

in collaborazione con i dottori Fernando<br />

Molle e Domenico Lepore.<br />

L’équipe, come dicevamo, interviene anche<br />

sugli adulti, ad esempio con la valutazione<br />

ortottica prima degli interventi di<br />

chirurgia refrattiva (correzione <strong>del</strong>la miopia,<br />

<strong>del</strong>l’ipermetropia, <strong>del</strong>l’astigmatismo),<br />

ma anche dopo eventi traumatici, in patologie<br />

di tipo neurologico, per diplopia<br />

da sbalzi di pressione, per la miastenia<br />

oculare, in patologie metaboliche sistemiche,<br />

tiroidee ecc.<br />

Le ortottiste effettuano, inoltre, anche l’esame<br />

<strong>del</strong> campo visivo in collaborazione<br />

con il dott. Andrea Giudiceandrea, per le<br />

innumerevoli patologie che afferiscono all’ambulatorio<br />

di oculistica.<br />

Infine una nota di servizio per tutti i lettori,<br />

soprattutto genitori di figli piccoli: la<br />

prima visita, insieme al controllo che si effettua<br />

nella stessa mattinata, si prenota al<br />

CUP, ma comunque le ortottiste, che rispondono<br />

allo 0630154500, sono a disposizione<br />

per qualsiasi informazione e si<br />

prendono sempre cura di dare volta per<br />

volta tutti gli appuntamenti necessari per<br />

il prosieguo <strong>del</strong>le cure.


Il rientro in servizio dopo una lunga<br />

assenza deve essere vissuto non come<br />

un problema ma come una opportunità:<br />

il Progetto Nostos con i suoi<br />

corsi specifici ha cercato di facilitare<br />

il reinserimento con rinnovate conoscenze<br />

dal punto di vista lavorativo e<br />

con un fattivo aiuto dal punto di vista<br />

psicologico<br />

Albertina Del Lungo e<br />

Chiara Consiglio<br />

Si è concluso nel mese di maggio il<br />

primo itinerario formativo sugli<br />

Aspetti Psicologici e condizioni di sicurezza<br />

sul luogo di lavoro e nell’ambiente<br />

domestico rivolto – come già segnalato<br />

nei precedenti numeri <strong>del</strong>la rivista (gennaio-febbraio<br />

2004 e gennaio-febbraio<br />

2005) – al personale infermieristico e sugli<br />

Aspetti psicologici, comportamentali e di<br />

sicurezza nei luoghi di lavoro rivolto, invece,<br />

agli Operatori Tecnici addetti all’Assistenza<br />

e agli Ausiliari specializzati.<br />

Sono due gli itinerari sulla sicurezza facenti<br />

parte <strong>del</strong> piano di formazione <strong>del</strong> Progetto<br />

NOSTOS, un progetto definito fin dall’inizio<br />

di azioni positive. In particolare si<br />

tratta di un progetto che permette di non<br />

escludere il personale che ha usufruito o<br />

sta beneficiando <strong>del</strong>le assenze per tali congedi,<br />

dal costante adeguamento evolutivo<br />

necessario al raggiungimento degli obiettivi<br />

<strong>del</strong>l’Ente.<br />

In molti hanno partecipato (circa 500 destinatari<br />

di ritorno dai congedi) ed in tanti<br />

si sono chiesti il significato <strong>del</strong>la parola<br />

Nostos accompagnato dal caratteristico logo<br />

<strong>del</strong>la nave di Ulisse. L’eroe <strong>del</strong>l’interminabile,<br />

nostalgico peregrinare. Una parola<br />

greca antica per significare il processo<br />

e l’anelito <strong>del</strong> “ritorno” appunto come<br />

Ulisse verso Itaca.<br />

PROGETTO NOSTOS<br />

Sereni in famiglia<br />

e sicuri al lavoro<br />

Nel nostro caso, il ritorno <strong>del</strong> protagonista<br />

<strong>del</strong>le gesta contemporanee, che, anche se<br />

meno epiche, non sono meno difficoltose,<br />

quando ci si deve destreggiare tra casa e lavoro,<br />

tra figli e professione, nei tempi <strong>del</strong>le<br />

nostre città. Ciò che accade ad ogni lavoratrice/tore<br />

specie quando sperimenta<br />

l’evento <strong>del</strong>la nascita di un figlio. Da quel<br />

momento ognuno dei due genitori - con le<br />

diversità legate al genere - si trova a vivere<br />

la straordinaria avventura <strong>del</strong>la genitorialità<br />

che lo cambia molto più di quanto<br />

non abbia egli messo in conto. Emozioni,<br />

sentimenti, disposizione verso la vita e la<br />

società cambiano. Anche il rapporto con il<br />

proprio lavoro o professione cambia, si modifica,<br />

spesso si arricchisce, sempre si complica…<br />

Quando, soprattutto per la lavoratrice<br />

madre, arriva il momento <strong>del</strong> rientro<br />

lavorativo, il conflitto tra le due dimensioni,<br />

privata e pubblica, si evidenzia e si rendono<br />

necessari molti aggiustamenti psicologici,<br />

relazionali ed organizzativi.<br />

L’esperienza <strong>del</strong>l’attaccamento, <strong>del</strong>la separazione,<br />

<strong>del</strong>l’assenza, <strong>del</strong>l’ansia, <strong>del</strong>la<br />

rassicurazione e <strong>del</strong>la conquistata sicurezza,<br />

abbondano nell’esperienza di tutti<br />

i genitori.<br />

COMUNICARE<br />

37<br />

La nave <strong>del</strong> ritorno, simbolo<br />

<strong>del</strong> viaggio di Ulisse.<br />

Non sempre ci si rende conto <strong>del</strong>le difficoltà<br />

che si incontrano dopo lunghi periodi<br />

di aspettative e la disorganizzazione<br />

lavorativa a cui si va incontro dopo un rientro<br />

caratterizzato da eventi lieti, come la<br />

nascita di un nuovo piccolo individuo <strong>del</strong><br />

quale doversi prendere cura per un dovere<br />

nei confronti <strong>del</strong>l’intera Società.<br />

La nascita deve essere vista infatti non solo<br />

come un allontanamento più o meno lungo<br />

dal luogo di lavoro ma anche come una<br />

responsabilità da parte dei nuovi genitori<br />

di educare al meglio l’uomo di domani.<br />

L’importanza di trovare, per chi svolge un<br />

ruolo sociale come l’assistenza al malato,<br />

un giusto svincolo dal sentimento infruttuoso<br />

di colpa originato dall’idea che il<br />

tempo dedicato all’accudimento dei figli,<br />

come riportato dalle riflessioni dei partecipanti,<br />

sia una sottrazione indebita di forze<br />

all’azienda ospedaliera.<br />

È nella tradizione <strong>del</strong>la nostra <strong>Università</strong><br />

essere particolarmente sensibile alle tematiche<br />

che legano lavoro e famiglia, riconoscere<br />

il valore <strong>del</strong> lavoratore come


persona ed anche come soggetto <strong>del</strong>la microsocietà<br />

familiare che (per nascite, malattie,<br />

crisi o lutti ) ha attraversato un cambiamento<br />

individuale, familiare e lavorativo.<br />

Ma perché focalizzare l’attenzione di un corso<br />

sulla Sicurezza centrato sugli aspetti psicologici<br />

dei lavoratori? Si è pensato che è<br />

proprio sostenendo ed accogliendo il loro<br />

reinserimento lavorativo che si può riuscire<br />

a coinvolgerli nel loro ruolo all’interno <strong>del</strong><br />

contesto istituzionale fornendo gli “strumenti”<br />

idonei per prevenire ed eventualmente<br />

gestire una particolare situazione<br />

vissuta come stressante. Volendo dare<br />

un’immagine generale sullo svolgimento dei<br />

corsi possiamo iniziare dalla descrizione <strong>del</strong><br />

contesto in cui si sono svolti. I gruppi sono<br />

stati a maggioranza costituiti da donne;<br />

nello specifico, c’è stato un solo uomo,<br />

ad esempio, nell’incontro <strong>del</strong>l’otto marzo<br />

e tre uomini il tredici aprile.<br />

Alcuni dei partecipanti già si conoscevano<br />

e l’orientamento di base si è configurato<br />

come maggiormente orientato all’appartenenza,<br />

quindi coesione e collaborazione<br />

sono stati i sentimenti prevalenti,<br />

come è stato possibile<br />

osservare, in alcuni casi, dal livello<br />

piuttosto confidenziale degli<br />

scambi comunicativi e dalla<br />

frequente facilità a manifestare<br />

i propri stati d’animo e raccontare<br />

le proprie storie, seppure nel<br />

breve spazio di una presentazione<br />

o di una discussione.<br />

Quasi tutte le lezioni si sono caratterizzate<br />

per l’iniziale omogeneità<br />

<strong>del</strong> gruppo in cui ogni<br />

singolo componente, in maniera<br />

<strong>del</strong> tutto inconsapevole, ha<br />

utilizzato la forte identificazio-<br />

ne professionale (Classe infermieristica o<br />

Classe OTA) per vincere le reali differenze<br />

personali dei partecipanti e solo pian piano<br />

(e questo è spesso avvenuto dopo la<br />

presentazione non solo dei singoli docenti<br />

ma anche dei partecipanti) ci si è resi conto<br />

che tale omogeneità era transitoria perché<br />

sin dai primi racconti emergevano vissuti<br />

ed esperienze personali che contribuivano<br />

a fondare il gruppo come luogo<br />

di sostegno, di confronto e di diversità in<br />

cui poter non solo apprendere ma anche<br />

cercare di sviluppare una visione comportamentale<br />

adeguata in relazione sia all’utenza,<br />

con la quale ogni singolo lavoratore<br />

si trova a compartecipare, sia al gruppo<br />

di lavoro giornaliero.<br />

Un Progetto….il NOSTOS…. in piena sintonia<br />

con i cambiamenti che la nostra società<br />

ci pone per migliorare l’attività lavorativa,<br />

in cui si è cercato di sottolineare<br />

l’importanza non solo di una buona pratica<br />

formativa (allineata alla politica <strong>del</strong>la<br />

qualità indicata dall’Unione Europea) ma<br />

anche un coinvolgimento attivo <strong>del</strong> lavoratore<br />

sulla gestione degli stati emotivi<br />

COMUNICARE<br />

38<br />

Una seduta di training autogeno.<br />

In piedi a sinistra l’istruttrice<br />

dott.ssa Roberta Imbrighi; al centro<br />

la coordinatrice dott.ssa Albertina<br />

Del Lungo.<br />

emergenti durante le fasi di cambiamento<br />

<strong>del</strong> ciclo di vita.<br />

IL CICLO DI VITA FAMILIARE<br />

Ripercorrendo - in seno al lavoro di gruppo<br />

con i partecipanti - le varie fasi <strong>del</strong>la<br />

loro esperienza genitoriale, è stato possibile,<br />

nonostante la brevità <strong>del</strong>lo spazio/<br />

tempo <strong>del</strong> corso e la eterogeneità <strong>del</strong>le figure<br />

professionali presenti e le inevitabili<br />

differenze legate al sesso, raggiungere<br />

in ciascun modulo forti livelli di espressione,<br />

coinvolgimento ed elaborazione<br />

personale.<br />

I temi portanti e ricorrenti sono stati quelli<br />

connessi all’esperienza di accudimento/attaccamento,<br />

sicurezza/perdita, ansia<br />

/autocontrollo, stress, benessere.<br />

Seguendo le esposizioni <strong>del</strong> docente o intervenendo<br />

nella discussione libera, i partecipanti<br />

hanno spesso rivissuto il processo<br />

di accudimento ed attaccamento verso<br />

i propri figli. Dal parto all’allattamento,<br />

dallo svezzamento alle prime separazioni.<br />

La ricerca di guida competente e le <strong>del</strong>eghe<br />

inevitabili a terzi, la presenza e l’aiuto<br />

dei nonni, i conflitti intrafamiliari, il rimo<strong>del</strong>lamento<br />

dei ruoli all’interno <strong>del</strong>la<br />

coppia, la gelosia dei fratelli… I problemi<br />

e le soluzioni insomma che ciascuno, nella<br />

propria esperienza di vita, ha saputo inventare<br />

e ha potuto sperimentare.<br />

Riteniamo di poter definire questo corso<br />

di “formazione esperienziale”, visto il significativo<br />

coinvolgimento emotivo-professionale<br />

e gli obiettivi raggiunti.<br />

Si è notato infatti che i<br />

rapporti interpersonali facilitano<br />

(anche se a volte inibiscono)<br />

la tendenza a integrare le rappresentazioni<br />

<strong>del</strong>le singole e diverse<br />

esperienze; di conseguenza<br />

il dialogo, l’ascolto e la<br />

condivisione di certe tematiche<br />

possono influenzare direttamente<br />

le modalità con cui ogni<br />

partecipante ricostruisce mentalmente<br />

la realtà vissuta in precedenza<br />

potendola ripercorrere<br />

brevemente attraverso la narrazione<br />

degli eventi.


vita ci insegna, ogni vita<br />

ci impegna”, è stato sottoli-<br />

“Ogni<br />

neato da tutti durante la giornata<br />

universitaria 2005. La vita quotidiana<br />

e le attese degli studenti e <strong>del</strong>le loro<br />

famiglie, lo svolgersi <strong>del</strong>la loro carriera è<br />

affiancata da tutto il personale <strong>del</strong>l’I.S.U.<br />

con discrezione e partecipazione. Aggiungo,<br />

proprio nel centenario <strong>del</strong>la nascita<br />

<strong>del</strong> fondatore <strong>del</strong> “Personalismo”<br />

Emanuel Mounier, che la “filosofia” <strong>del</strong>l’I.S.U.<br />

ne potrebbe essere un frutto: ogni<br />

studente si rivolge a chi opera nella struttura<br />

per richieste legate a servizi alla sua<br />

persona e all’espressione dei suoi diritti e<br />

doveri fondamentali e tutti gli operatori<br />

hanno sempre riservato particolare attenzione<br />

alla “persona” studente.<br />

La ricchezza, per qualità e quantità, dei<br />

dati raccolti dall’I.S.U. consente analisi,<br />

letture e interpretazioni <strong>del</strong>la complessità<br />

<strong>del</strong>la vasta popolazione universitaria.<br />

Immaginiamo il percorso di uno studente<br />

tipo e le attese <strong>del</strong>la sua famiglia all’atto<br />

<strong>del</strong>l’iscrizione: l’I.S.U. <strong>del</strong>la sede di Roma<br />

lo affiancherà per tutta la “carriera”,<br />

da matricola a specializzando, occupandosi<br />

sia <strong>del</strong> sostegno finanziario, ove i requisiti<br />

di reddito e di merito <strong>del</strong>lo studente lo<br />

consentano, sia <strong>del</strong>la mensa, sia <strong>del</strong>la residenza<br />

temporanea a Roma, garantita dai<br />

Collegi che dipendono direttamente, per<br />

l’aspetto amministrativo e logistico, dall’I.S.U.<br />

o dall’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong> per l’aspetto<br />

formativo, disciplinare e ricreativo.<br />

La tradizione di queste residenze univer-<br />

I.S.U.<br />

Quando si studia…<br />

con profitto<br />

Cosa c’è di nuovo all’I.S.U. (Istituto per<br />

il diritto allo Studio Universitario) <strong>del</strong>la<br />

sede di Roma nell’assistenza quotidiana<br />

alla carriera di studenti e specializzandi<br />

Maria Cristina Buschi<br />

sitarie è lunga e gloriosa, per l’importanza<br />

da sempre attribuita al progetto formativo:<br />

“a coloro che scelgono liberamente<br />

il Collegio si chiede la consapevolezza<br />

<strong>del</strong>le sue finalità educative e l’impegno<br />

a perseguirle e a valorizzarle”.<br />

La legge 338/2000 per la prima volta in<br />

Italia ha previsto dei contributi per la ristrutturazione<br />

e la costruzione di nuovi alloggi<br />

per studenti universitari. Per la sede<br />

di Roma sono stati approvati finanziamenti<br />

per la ristrutturazione dei Collegi San Damiano<br />

e Ker Maria. Durante il corrente<br />

anno accademico 2005/06 il Collegio San<br />

Damiano è chiuso per gli studenti perché<br />

si stanno eseguendo i lavori previsti. Nel<br />

prossimo anno accademico 2006/07 sarà<br />

la volta <strong>del</strong> Collegio Ker Maria.<br />

Alloggio sì, ma anche vitto: il nutrimento,<br />

per ventenni che studiano, non è certo<br />

un aspetto marginale; proprio nulla è<br />

lasciato al caso: alla sua consolle il responsabile<br />

<strong>del</strong>l’I.S.U. di Roma, Giovanni<br />

Consolini, ha un programma che segue,<br />

pianifica e valuta l’utilizzo <strong>del</strong> badge, indispensabile<br />

per accedere a tutte le men-<br />

COMUNICARE<br />

39<br />

Il responsabile <strong>del</strong>l’I.S.U. <strong>del</strong>la Sede di<br />

Roma, sig. Giovanni Consolini, seduto<br />

alla scrivania. In piedi, da sinistra,<br />

il dott. Alberto Astuto, la sig.ra Marisa<br />

Vallocchia, le dott.sse Maria Cacioppo<br />

e Antonella Di Trinca <strong>del</strong>l’Ufficio<br />

Assistenza.<br />

se. Per la ricarica ci sono tre “Casse Prepay”,<br />

una agli Istituti Biologici e due all’ingresso<br />

<strong>del</strong>la mensa <strong>del</strong> Policlinico, posizionate<br />

in modo che gli studenti possano<br />

accedervi in ogni momento nell’arco<br />

<strong>del</strong>le 24 ore. Il programma consente di<br />

verificare addirittura lo stato di alimentazione<br />

<strong>del</strong>la carta che stamperà gli scontrini.<br />

Ogni movimento è registrato e interpretato:<br />

che cosa di più utile per la rendicontazione<br />

ma anche per la valutazione<br />

e la pianificazione? Questo badge <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong>,<br />

ed attivato dall’I.S.U. per la<br />

mensa, “segue” gli studenti per tutto il<br />

curriculum studiorum.<br />

Anche gli stage all’estero sono sostenuti<br />

dall’I.S.U.; Consolini dice icasticamente:<br />

errando discitur, precisando che “errare”


significa anche viaggiare, incuriosirsi.<br />

L’I.S.U. si occupa anche di alcuni aspetti<br />

di accoglienza e sostegno per chi parte e<br />

per chi arriva con i programmi di studio<br />

internazionali (Socrates-Erasmus).<br />

Il riconoscimento di merito - il più obiettivo<br />

e controllabile possibile -, nonché<br />

il rinforzo che offre un “premio” ad uno<br />

studente motivato e pronto, ma che “pesa”<br />

economicamente sulla famiglia, sono<br />

stati uno stimolo importante per rendere<br />

possibile negli ultimi tempi nuovi<br />

servizi che impegnano l’I.S.U.: i “premi<br />

di laurea”, accanto ai “prestiti d’onore”,<br />

che danno ulteriori “diritti” per un<br />

futuro migliore. Ad un borsista, che si<br />

laurei entro gli anni di corso previsti,<br />

l’I.S.U. si fa carico di erogare 1000 euro<br />

subito dopo la laurea.<br />

Tutti i dettagli e i bandi si trovano sul<br />

sito I.S.U. nella home page <strong>del</strong>la <strong>Cattolica</strong><br />

(email: isuroma@rm.unicatt.it), ma<br />

è bene divulgarlo, soprattutto nella sede<br />

di Roma che, a differenza di altre sedi<br />

e università, ha il più alto numero di<br />

studenti che si laureano in corso.<br />

L’esonero dalle tasse, collegato con la vincita<br />

<strong>del</strong>la borsa di studio, viene richiesto<br />

ogni anno, ed ottenuto, dal 25% degli iscritti.<br />

C’è una variegata tipologia di aiuti: borse<br />

di studio, esoneri, contributi straordinari<br />

per gli studenti in possesso dei requisiti di<br />

STAFF I.S.U. UNIVERSITÀ CATTOLICA - SEDE DI ROMA<br />

Responsabile di Sede: sig. Giovanni Consolini<br />

Responsabile Amministrativo: dott.Alberto Astuto<br />

Responsabile Servizi Ausiliari: sig.ra Marisa Vallocchia<br />

Ufficio Assistenza: dott.ssa Maria Cacioppo, dott.ssa Antonella Di Trinca<br />

Addetto Portineria Collegi: sig. Giancarlo Moretti<br />

Servizi Ausiliari: sig.ra Marisa Saulli, sig.ra Battista Sorteni<br />

COMUNICARE<br />

40<br />

Sopra: il sig. Giovanni Consolini<br />

con alcuni studenti all’ingresso<br />

<strong>del</strong>la Sede romana <strong>del</strong>l’I.S.U.<br />

Sotto: studenti, borstisti, dottorandi,<br />

studenti Erasmus italiani e stranieri si<br />

rivolgono all’Ufficio Assistenza I.S.U.<br />

merito e di reddito rispondenti alle normative<br />

previste dalle leggi statali e regionali<br />

per il diritto allo studio. Ci sono poi i<br />

“prestiti d’onore”, che vengono concessi<br />

da istituti di credito (in accordo con l’<strong>Università</strong>)<br />

e sono destinati a sopperire alle<br />

esigenze di ordine economico connesse alla<br />

frequenza degli studi. Il prestito viene<br />

rimborsato ratealmente, a tasso fisso, iniziando<br />

dopo un anno dall’erogazione.<br />

Abbiamo accennato alle ultime novità,<br />

ma le cose da raccontare sarebbero tan-<br />

te perché l’I.S.U. è come una rete, non<br />

solo di protezione, ma che si anima nei<br />

diversi nodi in base alle necessità. È un<br />

servizio che “entra in contatto” e sollecita<br />

per sua propria funzione la soluzione<br />

di problemi, la programmazione<br />

ed anche la valutazione, di cui tanto<br />

si parla oggi. È sempre stata privilegiata,<br />

fin dalla sua nascita, l’efficienza,<br />

la rapidità di intervento, la previsione<br />

di servizi, non solo la loro erogazione.<br />

Veramente all’I.S.U. ogni vita<br />

insegna e soprattutto impegna nella responsabilità<br />

di seguire la formazione<br />

di giovani che cominciano, in autonomia,<br />

a incamminarsi per la propria strada<br />

nella vita e nella professione.


Dal 1992 ad oggi un’intensa rete di<br />

rapporti e di scambi per favorire la<br />

mobilità studentesca con prestigiose<br />

università europee: un bilancio <strong>del</strong><br />

programma SOCRATES/Erasmus<br />

Aldo Balzarotti e<br />

Federica Wolf<br />

La Facoltà di Medicina vive un<br />

momento di intenso sviluppo<br />

<strong>del</strong>la cooperazione internazionale<br />

nel settore <strong>del</strong>la formazione. Il<br />

Programma SOCRATES/Erasmus, in<br />

particolare, registra da anni un aumento<br />

significativo <strong>del</strong>l’interesse e <strong>del</strong>la partecipazione<br />

studentesca: nel corrente<br />

anno accademico, il volume complessivo<br />

degli scambi europei ha infatti superato<br />

le 100 unità (pressoché equamente<br />

distribuite tra studenti italiani<br />

STUDENTI<br />

Misurarsi<br />

in Europa<br />

all’estero e stranieri ospitati a Roma).<br />

La presenza dei giovani stranieri è forse<br />

il segno più evidente di questo dinamismo:<br />

aule didattiche, laboratori e reparti<br />

clinici sono sempre più spesso animati<br />

da folte comitive di esuberanti spagnoli,<br />

o da gruppi più ristretti di giovani<br />

tedeschi dall’aria cordiale e un po’<br />

compassata. Oggi il fenomeno non stupisce<br />

più di tanto: gli “studenti Erasmus”<br />

sono ormai parte integrante <strong>del</strong> nostro<br />

paesaggio umano! La massiccia presenza<br />

di questi studenti è tuttavia un segno<br />

emblematico di mutamenti più profondi:<br />

un processo di internazionalizzazione<br />

che ha indubbiamente caratterizzato<br />

l’evoluzione <strong>del</strong>l’offerta formativa e dei<br />

programmi di studio nel nostro Ateneo.<br />

Il Programma Erasmus ha contribuito<br />

negli anni a creare un linguaggio internazionale<br />

nella formazione universitaria,<br />

ed è stato un elemento di stimolo al<br />

Il volume complessivo <strong>del</strong>la mobilità “Erasmus” dal 1992 ad oggi<br />

COMUNICARE<br />

41<br />

dialogo ed al confronto per tutti gli atenei<br />

europei.<br />

La Facoltà di Medicina mosse i primi<br />

passi nella mobilità Erasmus nel lontano<br />

anno accademico 1992-93: la prima<br />

tappa fu la realizzazione di un piccolo<br />

Progetto Interuniveristario di Cooperazione<br />

con l’università spagnola di Salamanca.<br />

Fu un inizio non facile: non vi<br />

erano esperienze precedenti a cui ispirarsi<br />

e gli scambi in Medicina risultavano<br />

oltremodo complicati dalla difformità<br />

dei curricula, da regole ed approcci pedagogici<br />

sostanzialmente diversi. Il progetto<br />

- coordinato dal prof. Achille Cittadini<br />

e dalla prof.ssa Federica Wolf - registrò<br />

nel primo anno di vita la partecipazione<br />

complessiva di 10 italiani e spagnoli,<br />

un primo nucleo di giovani pionieri<br />

<strong>del</strong>la mobilità.<br />

Gli anni tra il 1993 ed il 1996 videro sostanziali<br />

ampliamenti <strong>del</strong>la nostra rete di<br />

cooperazione internazionale:<br />

nel 1993 il primo<br />

progetto interuniversitario<br />

di cooperazione venne allargato<br />

all’università francese<br />

di Nantes; parallelamente,<br />

la partecipazione<br />

dei coordinatori Erasmus<br />

<strong>del</strong>la nostra Facoltà a meeting<br />

e visite preparatorie<br />

in Italia ed all’estero fornì<br />

l’occasione per avviare<br />

contatti e proficue relazioni<br />

con altri importanti<br />

consorzi interuniversitari:<br />

da questi incontri scaturirono<br />

gli accordi con prestigiosi<br />

atenei, quali l’Université<br />

Catholique de Lille<br />

(Francia), la Katholieke<br />

Universiteit di Lovanio<br />

(Belgio fiammingo), le<br />

università spagnole di Val-


ladolid e Malaga e la Freie<br />

Universitat di Berlino. Nel<br />

1995 venne inoltre perfezionato<br />

l’accordo di cooperazione<br />

con la Katholieke<br />

Universiteit di Nijmegen<br />

(Paesi Bassi), significativo<br />

punto di partenza<br />

per la mobilità europea<br />

dei nostri studenti<br />

di Odontoiatria.<br />

Il 1996 fu un anno di<br />

svolta cruciale per gli<br />

scambi internazionali: la<br />

Commissione Europea<br />

inserì il progetto Erasmus<br />

nel contesto più ampio<br />

<strong>del</strong> Programma di Istruzione<br />

e Formazione denominato<br />

SOCRATES.<br />

Le frammentarie reti di<br />

cooperazione europea<br />

confluirono in un piano<br />

uniforme ed organico, ed<br />

i vecchi P.I.C. (progetti interuniversitari<br />

di cooperazione), furono accorpati e riuniti<br />

in un Contratto Istituzionale gestito<br />

centralmente da ogni singola università.<br />

Tale trasformazione comportò un maggiore<br />

sforzo di coordinamento per il nostro<br />

Ateneo; tuttavia, essa fornì ancora<br />

una volta l’opportunità per aggiungere<br />

nuove tessere al mosaico <strong>del</strong>la cooperazione<br />

internazionale: tra il 1996 ed il<br />

2001, la Facoltà di Medicina ampliò la<br />

sua partnership a ben dieci università<br />

europee! Meritano una menzione gli accordi<br />

stipulati con l’Escuela de Ciencias<br />

de la Salud di Cádiz (1999) e con l’Universidad<br />

Alfonso X “El Sabio” di Madrid<br />

(2000), giacché essi costituirono il<br />

punto di partenza <strong>del</strong>la mobilità per gli<br />

allievi dei corsi di Infermieristica e Fisioterapia.<br />

Non a caso, in poco più di tre<br />

anni, il volume complessivo degli scambi<br />

crebbe considerevolmente, sino a coinvolgere<br />

ben 91 studenti nell’anno accademico<br />

2001/2002!<br />

Dal 2002 ad oggi, l’impegno dei coordinatori<br />

dei Progetti Europei si è concentrato<br />

soprattutto su due linee strategiche:<br />

il costante e puntuale aggiornamento<br />

dei programmi di scambio per il<br />

corso di laurea in Medicina e, in parallelo,<br />

l’apertura di nuovi canali di cooperazione<br />

per le lauree triennali <strong>del</strong>le<br />

Le percentuali di mobilità Erasmus in rapporto ai corsi di studio (2002-2005)<br />

professioni sanitarie. Due obiettivi di<br />

non agile realizzazione, soprattutto se<br />

si tiene conto <strong>del</strong>la disomogeneità degli<br />

ordinamenti sanitari in ambito europeo.<br />

Questo duplice sforzo ha prodotto, in<br />

tempi recenti, risultati inaspettati e decisamente<br />

soddisfacenti. Nel corrente<br />

anno accademico, sono state sperimentate<br />

con successo nuove formule di mobilità<br />

per gli studenti <strong>del</strong> Corso di laurea<br />

specialistica in Medicina; inoltre,<br />

proprio negli ultimi mesi, il nostro partenariato<br />

europeo si è ulteriormente ampliato,<br />

includendo le università di Malmö<br />

(Svezia), Lubiana (Slovenia) e Porto<br />

(Portogallo). Si è aperto così un nuovo<br />

capitolo <strong>del</strong>la cooperazione Erasmus,<br />

ricco di interessanti sviluppi per i corsi<br />

sanitari in Tecniche di laboratorio biomedico,<br />

Tecniche ortopediche e Biotecnologie<br />

sanitarie.<br />

Il consorzio Erasmus <strong>del</strong>la Facoltà di<br />

Medicina conta attualmente 33 atenei<br />

europei. L’esperienza dei “pionieri” di<br />

Medicina - come si è visto - ha gradualmente<br />

aperto la strada alla partecipazione<br />

degli studenti di Odontoiatria, Infermieristica,<br />

Fisioterapia e Terapia occupazionale,<br />

registrando negli anni anche<br />

l’adesione degli allievi iscritti ai corsi<br />

paralleli di Roma, S. Martino al Cimino<br />

(Viterbo), Campobasso, Potenza, Pescopagano<br />

e Brescia.<br />

COMUNICARE<br />

42<br />

I dati relativi alla mobilità degli ultimi<br />

tre anni permettono di cogliere alcune<br />

interessanti costanti: gli studenti di Medicina<br />

restano di fatto i “viaggiatori” più<br />

entusiasti (62% <strong>del</strong> totale); seguono, nell’ordine,<br />

i fisioterapisti (16%), gli odontoiatri<br />

(9 %), gli infermieri (8%), ed i terapisti<br />

occupazionali (2%).<br />

In merito alla scelta <strong>del</strong>le destinazioni,<br />

è indubbio che la maggior parte degli<br />

studenti italiani è orientata verso le sedi<br />

spagnole e preferisce, in un certo senso,<br />

optare per una mobilità “più cauta”;<br />

non manca, tuttavia, l’interesse verso gli<br />

atenei <strong>del</strong> Nord Europa (Paesi Bassi e<br />

Scandinavia), ove ci si indirizza soprattutto<br />

per svolgere periodi di tirocinio clinico<br />

nei mesi estivi (laddove è possibile<br />

utilizzare la lingua inglese nel rapporto<br />

coi pazienti). Francia, Germania, Regno<br />

Unito e Portogallo, infine, sono meta preferita<br />

dagli studenti che decidono di trascorrere<br />

semestri di studio all’estero.<br />

Il ventaglio di possibilità e di destinazioni<br />

non si esaurisce nei pochi casi sin qui<br />

elencati: nuove sedi e nuove prospettive<br />

di scambio già si affacciano all’orizzonte,<br />

e oggi più che mai vale la pena di<br />

lavorare per poter arricchire sempre di<br />

più esperienze e programmi di studio,<br />

nell’ottica di portare a pieno compimento<br />

il processo di internazionalizzazione dei<br />

percorsi formativi di area sanitaria.


Il Direttore <strong>del</strong>l’Istituto di Oftalmologia<br />

con l’intero staff per curare un<br />

piccolo bielorusso nella “fase pilota”<br />

di un progetto a favore dei bambini<br />

<strong>del</strong>la Bielorussia con patologie oculari<br />

Benedetto Falsini<br />

Due grandi occhi azzurri e una<br />

busta di spaghetti nostrani fanno<br />

capolino da una porta socchiusa,<br />

mentre un bambino chiede, nel<br />

suo incerto italiano, mi fai questi co...pomidoro?<br />

Sono le sette <strong>del</strong> mattino, nel<br />

gelo di novembre all’orfanotrofio di<br />

Grosovo - internato-scuola lo chiamano<br />

- cento chilometri da Minsk<br />

(Bielorussia). Dietro la richiesta<br />

<strong>del</strong> bimbo s’indovina un bisogno<br />

urgente, non solo di cibo ma di<br />

contatto umano, gesti d’affetto...<br />

Sono tanti, troppi i bambini<br />

che, a diciannove anni<br />

dall’evento di Chernobyl, popolano<br />

gli orfanotrofi <strong>del</strong>la<br />

Bielorussia. Non ci vuol<br />

molto a capire che qui le<br />

condizioni sociali e sanitarie<br />

sono rimaste critiche,<br />

grazie al settanta per cento di<br />

radioattività caduta dopo l’esplosione,<br />

e al ventitré per cento<br />

di territorio contaminato, di<br />

cui un quinto boschivo e tremila<br />

chilometri quadrati di terreno<br />

agricolo. Un danno stimato in<br />

duecento miliardi di dollari.<br />

Nella popolazione infantile <strong>del</strong> dopo-Chernobyl<br />

s’è sviluppato un crescendo<br />

esponenziale di patologie da<br />

immunodeficienza, da cancro <strong>del</strong>la<br />

tiroide, dei polmoni e <strong>del</strong>le vie<br />

urinarie, da leucemia. E le patologie<br />

malformative <strong>del</strong>l’apparato vi-<br />

SOLIDARIETÀ<br />

Un gesto d’amore<br />

per i bambini<br />

di Chernobyl<br />

sivo sono risultate in netto aumento. Si<br />

registrano duemilacinquecento nascite<br />

all’anno con anomalie genetiche, pari<br />

al tre per cento dei nati. Il picco <strong>del</strong>le<br />

tare ereditarie è previsto, dagli esperti<br />

COMUNICARE<br />

43<br />

ONU, fra il 2006 e il 2010, quando coloro<br />

che erano bambini all’epoca <strong>del</strong>l’incidente<br />

inizieranno a procreare.<br />

Queste condizioni s’inquadrano in un<br />

contesto politico incerto e in una cornice<br />

sociale allarmante: tasso di povertà<br />

infantile <strong>del</strong> 150% rispetto ai tassi<br />

globali di povertà; stipendio mensile<br />

medio di 50-70 dollari; crescita <strong>del</strong>l’alcolismo<br />

e <strong>del</strong>l’AIDS (da tossicodipendenza)<br />

e aumento di patologie da<br />

povertà (tbc e difterite).<br />

Da circa due anni m’interesso, con<br />

mia moglie, <strong>del</strong>la salute dei bambini<br />

che popolano gli orfanotrofi<br />

<strong>del</strong>la Bielorussia. Sono orfani<br />

sociali spesso in precarie condizioni<br />

fisiche, su cui i servizi<br />

sanitari <strong>del</strong> paese non possono intervenire,<br />

o intervengono poco e male.<br />

Il mio interesse per questi problemi<br />

è cresciuto prima attraverso contatti<br />

con associazioni italiane di volontariato,<br />

poi per diretta collaborazione<br />

con una Fondazione umanitaria<br />

bielorussa, l’Albero <strong>del</strong>la Vita.<br />

Dato il settore in cui io e mia moglie,<br />

entrambi medici oftalmologi,<br />

operiamo la nostra attenzione è<br />

stata attratta dalle patologie <strong>del</strong>l’apparato<br />

visivo. A fronte di<br />

un’emergenza sanitaria come<br />

quella <strong>del</strong>l’intero paese, questa<br />

problematica sembrerebbe passare<br />

in secondo piano, eppure<br />

lascia intravedere un impatto<br />

tremendo sulla vita futura di questi<br />

bambini, nel limitarne l’inserimento<br />

sociale e lavorativo.<br />

I dati epidemiologici sulla patologia oftalmica,<br />

in una recente relazione <strong>del</strong><br />

direttore <strong>del</strong> Centro di oftalmologia infantile<br />

di Minsk, evidenziano che la cecità<br />

e la riduzione <strong>del</strong>la vista nell’infanzia<br />

bielorussa, pur comparabili per


Un intervento chirurgico nella sala<br />

operatoria di oculistica.<br />

incidenza e prevalenza con quanto si<br />

rileva in Italia, se ne discostano per le<br />

patologie oculari gravi, potenzialmente<br />

trattabili o suscettibili di miglioramento,<br />

che attualmente non vengono<br />

trattate. Per la carenza <strong>del</strong>le attrezzature<br />

diagnostiche e terapeutiche, e <strong>del</strong><br />

connesso know how, il volume globale<br />

<strong>del</strong>le prestazioni chirurgiche risulta<br />

notevolmente inferiore alle necessità.<br />

Circa un terzo <strong>del</strong>le patologie trattabili<br />

va incontro a ipovisione o cecità e ciò<br />

significa che, in almeno millecinquecento<br />

bambini/anno, il deficit visivo<br />

potrebbe essere corretto, parzialmente<br />

o totalmente, con interventi tecnologicamente<br />

avanzati.<br />

Da qui è nata l’idea - allo stato attuale,<br />

più che una semplice aspirazione -<br />

di collaborare con le Autorità bielorusse<br />

nel settore oftalmico. Essendo io<br />

cresciuto professionalmente nell’<strong>Università</strong><br />

<strong>Cattolica</strong>, è stato naturale per<br />

me condividere questa mia aspirazione<br />

non soltanto in famiglia ma anche<br />

nell’Istituto in cui lavoro. La risposta<br />

è stata di un supporto fattivo, e di vicinanza<br />

spirituale, da parte dei colleghi<br />

e degli uffici amministrativi. L’emozione<br />

è stata forte in me e la re-<br />

sponsabilità profondamente sentita,<br />

quando la scorsa primavera, nell’ambito<br />

<strong>del</strong>la fase pilota di un progetto di<br />

collaborazione, un bimbo di dieci mesi<br />

è stato ricoverato al Gemelli, su richiesta<br />

<strong>del</strong> Ministero <strong>del</strong>la Salute bielorusso,<br />

attraverso il supporto <strong>del</strong> programma<br />

umanitario <strong>del</strong>la Regione Lazio,<br />

<strong>del</strong>l’associazione di volontariato<br />

COMUNICARE<br />

44<br />

Il prof. Benedetto Falsini con<br />

la moglie dott.ssa Patrizia Valentini<br />

e la figlia Marina nella piazza<br />

principale di Minsk.<br />

Kim Onlus e <strong>del</strong>la Fondazione Albero<br />

<strong>del</strong>la Vita. Il bambino, affetto da una<br />

grave patologia congenita oculare, è<br />

stato operato, avendo trovato, nelle mani<br />

<strong>del</strong> prof. Emilio Balestrazzi, il massimo<br />

possibile di esperienza ed abilita’<br />

chirurgica in Italia e all’estero. Il<br />

successo anatomico e funzionale <strong>del</strong>l’intervento<br />

non s’è fatto attendere e la<br />

capacità visiva <strong>del</strong> bambino è progredita<br />

rapidamente, nei ripetuti controlli<br />

presso il nostro Centro di oftalmogia<br />

pediatrica. A tre mesi di distanza<br />

il bimbo è potuto tornare al paese, con<br />

una speranza in più per il suo futuro<br />

e una grande soddisfazione nel nostro<br />

Istituto. Quello è stato, per noi <strong>del</strong>l’Oftalmologia,<br />

il “periodo <strong>del</strong> pupo<br />

Alioscia”, che ha contribuito a unire volontà<br />

e ideali di tutto il personale. L’augurio<br />

è che tutto ciò possa essere l’avvio<br />

di soddisfazioni oltre le comuni<br />

aspirazioni di carriera, nel vedere messi<br />

in pratica per una causa “bella” le<br />

competenze professionali e i valori di<br />

solidarietà su cui si fonda l’<strong>Università</strong><br />

<strong>Cattolica</strong>.


• Comunicazione <strong>del</strong> Direttore<br />

Amministrativo, dott. Antonio<br />

Cicchetti:<br />

“Il 31 ottobre l’ing. Pietro Fioretti<br />

lascerà il servizio per<br />

compimento <strong>del</strong> limite massimo<br />

di età previsto dalle vigenti<br />

disposizioni in materia.<br />

In tale circostanza, a nome anzitutto<br />

degli Organi Direttivi<br />

<strong>del</strong>l’U.C.S.C. e mio personale,<br />

certo altresì di interpretare<br />

anche il pensiero di quanti<br />

hanno nel tempo potuto constatarne<br />

l’impegno costante e<br />

instancabile posto in tanti anni<br />

di attività lavorativa a servizio<br />

<strong>del</strong>l’U.C.S.C., mi è particolarmente<br />

gradito esprimergli<br />

il più vivo apprezzamento<br />

per il suo operato, unitamente<br />

agli auguri e ai saluti più<br />

cordiali. In conseguenza di<br />

quanto sopra, a decorrere dal<br />

Dal Corpo Docente<br />

PROFESSORI<br />

DI PRIMA FASCIA<br />

• Dal 1° novembre 2005 il<br />

prof. Pier Francesco Bassi è stato<br />

chiamato a ricoprire l’incarico<br />

di professore di prima fascia<br />

in Urologia.<br />

Il prof. Bassi è nato a Feltre nel<br />

1954 e si è laureato nel 1979<br />

presso l’<strong>Università</strong> di Padova<br />

dove nel 1984 si è specializzato<br />

in Urologia. Ha svolto tutta<br />

la sua carriera universitaria<br />

presso la Clinica Urologica <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong><br />

di Padova: è assistente<br />

supplente nel 1988 e<br />

successivamente di ruolo; è aiuto<br />

dal 1994 al 2000. Dal 2000<br />

al 2005 è professore di seconda<br />

fascia in Urologia. Dal<br />

2002 è Direttore <strong>del</strong>la struttura<br />

complessa di Urologia <strong>del</strong>l’Azienda<br />

ospedaliera di Padova.<br />

Il prof. Bassi ha svolto la sua attività<br />

didattica presso numerose<br />

scuole di specializzazione e<br />

nel corso di laurea in Medicina<br />

e Chirurgia.<br />

I campi di maggior interesse<br />

scientifico <strong>del</strong> prof. Bassi riguardano<br />

prevalentemente l’urologia<br />

oncologica, l’urodinamica<br />

e la chirurgia ricostruttiva.<br />

Il prof. Bassi ha perfezionato<br />

le sue conoscenze con frequenti<br />

soggiorni presso prestigiose<br />

istituzioni, particolarmente<br />

negli Stati Uniti e in<br />

Gran Bretagna.<br />

È membro di numerose società<br />

urologiche.<br />

È autore di 230 pubblicazioni in<br />

riviste nazionali e internazionali<br />

e ha partecipato con significativi<br />

contributi alla redazione<br />

di libri in campo urologico.<br />

• Dal 1° novembre 2005 il<br />

prof. Cesare Colosimo è stato<br />

chiamato a ricoprire l’incarico<br />

di professore di prima fascia in<br />

Radiologia.<br />

Il prof. Colosimo è nato a Roma<br />

nel 1953 e si è laureato nel<br />

1977 presso l’<strong>Università</strong> “La Sapienza”<br />

di Roma. Nel 1981 si<br />

è specializzato in Radiologia<br />

presso l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong> <strong>del</strong><br />

<strong>Sacro</strong> <strong>Cuore</strong>. Dal 1977 al 1998<br />

ha prestato la sua attività professionale<br />

nell’Istituto di Radiologia<br />

<strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> Catto-<br />

COMUNICARE<br />

45<br />

1° novembre 2005 la responsabilità<br />

<strong>del</strong> Servizio Organizzazione<br />

e Pianificazione viene<br />

assunta ad interim dal Direttore<br />

di Sede che, a tal fine, sarà<br />

coadiuvato dal Vice Direttore<br />

di Sede”.<br />

• A seguito <strong>del</strong> pensionamento<br />

<strong>del</strong>la sig.ra Daniela Fiorella,<br />

la responsabilità <strong>del</strong>l’Ufficio<br />

Relazioni con il Pubblico<br />

(U.R.P.), è stata affidata alla<br />

lica prima come MIUCA e poi<br />

come ricercatore. Nel 1998<br />

viene nominato professore associato<br />

ricoprendo il ruolo<br />

presso l’<strong>Università</strong> “Gabriele<br />

D’Annunzio” di Chieti.<br />

Dal 1999 al 2003 ha continuato<br />

l’attività clinica presso il<br />

Policlinico Gemelli in qualità di<br />

consulente per la neuroradiologia.<br />

Il prof. Colosimo ha svolto insegnamenti<br />

in Neuroradiologia,<br />

Radiologia e Anatomia radiografica<br />

in corsi di laurea e in<br />

scuole di specializzazione sia a<br />

Chieti che all’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong>.<br />

Ha inoltre svolto una intensa<br />

attività didattica presso<br />

numerose scuole di specializzazione.<br />

Le principali aree di ricerca<br />

scientifica <strong>del</strong> prof. Colosimo<br />

sono state la radiologia digestiva<br />

Informazioni<br />

dott.ssa Antonietta Aragona,<br />

a far data dal 18 ottobre<br />

2005.<br />

• Il 29 novembre 2005 si sono<br />

svolte le elezioni per la designazione<br />

dei professori di<br />

ruolo di prima fascia nel Consiglio<br />

di Amministrazione <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong><br />

<strong>Cattolica</strong> per il quadriennio<br />

2006 – 2009. Per il<br />

Collegio di Roma è stato eletto<br />

il prof. Bruno Giardina.<br />

e gastroenterologica, la radiologia<br />

diagnostica e interventistica<br />

<strong>del</strong>le vie biliari, la neuroradiologia<br />

ostetrico-fetale e pediatrica,<br />

la diagnostica per immagini<br />

<strong>del</strong> rachide ed ultimamente<br />

le possibilità offerte dalle<br />

nuove tecniche di risonanza<br />

magnetica.<br />

Il prof. Colosimo è autore di<br />

230 pubblicazioni e fa parte di<br />

numerose società scientifiche.<br />

• Dal 1° novembre 2005 il<br />

prof.Antonio D’Addona è stato<br />

chiamato a ricoprire l’incarico<br />

di professore di prima fascia<br />

in Odontoiatria.<br />

Il prof. D’Addona è nato a Roma<br />

nel 1966 e si è laureato in<br />

Odontoiatria e Protesi dentaria<br />

nel 1989 presso l’<strong>Università</strong><br />

<strong>Cattolica</strong>. Nel 1993 ha conseguito<br />

la specializzazione in


Dal Corpo Docente<br />

Chirurgia odontostomatologica<br />

presso l’<strong>Università</strong> “La Sapienza”<br />

di Roma.<br />

Dal 1992 è nominato assistente<br />

presso la Divisione di<br />

Clinica Odontostomatologica<br />

I e dal 1995 presso la Divisione<br />

di Clinica Odontostomatologica<br />

<strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> “La<br />

Sapienza” dove nel 1999 diventa<br />

ricercatore confermato.<br />

Negli Stati Uniti nel 2000 consegue<br />

il Post Doctoral in Periodontology<br />

e nel settembre<br />

2000 è nominato Clinical Assistant<br />

Professor. Nel 2004 diventa<br />

“Diplomate” in Periodontics,<br />

massimo titolo didattico<br />

scientifico conseguibile in<br />

Scienze paradontali.<br />

Nel 2000 è nominato professore<br />

di seconda fascia ed è<br />

chiamato presso la Facoltà di<br />

Medicina e Chirurgia <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong><br />

di “Tor Vergata” a Roma<br />

dove dal 2000 al 2002 è ti-<br />

VISITE<br />

E PELLEGRINAGGI<br />

Fe<strong>del</strong>i alla tradizione, anche nell’estate<br />

passata non sono mancate<br />

le visite a santuari e città<br />

di particolare importanza. Nei<br />

primi giorni di luglio, con inevitabile<br />

fatica per l’impervia<br />

strada di montagna, siamo saliti<br />

al santuario di Vallepietra,<br />

sopra i monti di Arcinazzo, sostando<br />

davanti al misterioso affresco<br />

raffigurante la Santissima<br />

Trinità. Nella cavità <strong>del</strong>la roccia<br />

si presentava uno scenario quasi<br />

mistico, mentre più forte si<br />

avvertiva il senso di un passaggio<br />

quasi divino. Scendendo<br />

a valle la visita a Villa d’Este<br />

di Tivoli ci riportava agli sfarzi<br />

romani dei secoli passati.<br />

Un appuntamento ancora più<br />

ambito, ma anche più prolungato,<br />

è stato quello <strong>del</strong>la visita<br />

a Padova e Venezia avvenuta<br />

tolare <strong>del</strong>la Cattedra di Parodontologia.<br />

Nel 2002 vince il<br />

concorso a professore ordinario<br />

ed è chiamato all’<strong>Università</strong><br />

di Milano-Bicocca.<br />

Il prof. D’Addona è stato docente<br />

in numerosi corsi di laurea<br />

e scuole di specializzazione<br />

a Milano Bicocca,Varese e<br />

Cagliari.<br />

I campi di ricerca scientifica <strong>del</strong><br />

prof. D’Addona sono stati: la<br />

pedodonzia, le patologie endodontiche,<br />

la riabilitazione<br />

protesica, la patologia odontostomatologica,<br />

la paradontologia<br />

e l’implantologia.<br />

Il prof. D’Addona è autore di<br />

120 pubblicazioni.<br />

DIRETTORE<br />

D’ISTITUTO<br />

Dal 1° novembre 2005 il prof.<br />

Pierluigi Granone è stato nominato<br />

Direttore <strong>del</strong>l’Istituto<br />

di Patologia speciale chirurgica.<br />

dal 30 settembre al 1 ottobre.<br />

La popolare devozione a Sant’Antonio<br />

ha trovato, in una<br />

dottissima relazione <strong>del</strong>lo storico<br />

<strong>del</strong> santuario, la sua vera<br />

dimensione, rivalutando, più<br />

che i miracoli, la carità pastorale<br />

e sociale <strong>del</strong> santo.Vene-<br />

COMUNICARE<br />

46<br />

PROFESSORI DI<br />

SECONDA FASCIA<br />

Sono stati nominati professori<br />

di seconda fascia dal 1° novembre<br />

2005:Alberto Artuso, Otorinolaringoiatria;<br />

Pietro Chiurazzi,<br />

Genetica medica;Andrea<br />

Giaccari, Endocrinologia; Luigi<br />

Janiri, Psichiatria; Patrizia Laurenti,<br />

Igiene; Carlo Masullo e<br />

Enzo Ricci, Neurologia; Giuseppe<br />

Milano, Ortopedia; Liliana<br />

Sollazzi, Anestesiologia; Gina<br />

Zini, Patologia clinica; Giuseppe<br />

Zuccalà, Medicina interna.<br />

RICERCATORE<br />

UNIVERSITARIO<br />

È stato nominato ricercatore<br />

universitario dal 1° novembre<br />

2005 Giulio Cesare Passali,<br />

Otorinolaringoiatria.<br />

COLLOCATI IN<br />

QUIESCIENZA<br />

Sono stati collocati in quie-<br />

zia dava poi il tocco di un fascino<br />

unico, sia nella visita notturna,<br />

sia nella traversata <strong>del</strong>la<br />

laguna, come <strong>del</strong>le isole, con la<br />

magica lavorazione <strong>del</strong> vetro<br />

di Murano. Una raccolta e<br />

commossa celebrazione nella<br />

cripta di san Marco, riservata al-<br />

scienza dal 1° novembre 2005:<br />

Giuliano Ciappi, Giovanna Flamini,<br />

Bruno Sperduto, Giuseppe<br />

Guerrera, Maria Pia Ruffini.<br />

TRASFERIMENTI AD<br />

ALTRE UNIVERSITÀ<br />

Sono trasferiti ad altre <strong>Università</strong><br />

dal 1° novembre 2005:<br />

Raffaele Antonelli Incalzi in<br />

qualità di Professore di seconda<br />

fascia presso l’Istituto<br />

Universitario Campus Biomedico;<br />

Marco Sarchiapone in<br />

qualità di Professore di seconda<br />

fascia presso l’<strong>Università</strong><br />

degli Studi <strong>del</strong> Molise e<br />

Lucio Tro<strong>del</strong>la in qualità di Professore<br />

di seconda fascia presso<br />

l’Istituto Universitario Campus<br />

Biomedico.<br />

DIMISSIONI<br />

Ha rassegnato le dimissioni dal<br />

31 ottobre 2005 il prof. Giovanni<br />

Antonio Lafuenti.<br />

Dal Centro Pastorale<br />

Un gruppo di partecipanti<br />

davanti alla Basilica di<br />

Sant’Antonio a Padova.<br />

la speciale comitiva <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong><br />

<strong>Cattolica</strong>, chiudeva la<br />

straordinaria visita turistico-religiosa.


Ostensorio contenente le<br />

Sante Particole.<br />

Ci voleva Siena per chiudere<br />

l’anno <strong>del</strong>l’Eucaristia con la visita<br />

alle sante particole, che si<br />

conservano incorrotte nella basilica<br />

di San Francesco dal 1730,<br />

trasportate in pellegrinaggio in<br />

quei giorni a San Rocco a Pilli,<br />

dove a tutti si è rivelato misterioso<br />

l’evento, quanto toccante<br />

e provocatorio per la nostra<br />

stessa fede.<br />

L’ultimo appuntamento in ordine<br />

di tempo, come preparazione<br />

al Natale, è stato ancora<br />

Greccio per andare alle origini<br />

<strong>del</strong> presepio, pensato e misticamente<br />

realizzato da San<br />

Francesco, dove nella notte <strong>del</strong><br />

Natale 1223 depose con le sue<br />

stesse mani nella mangiatoia<br />

quel Bambino, che tra le sue<br />

braccia contemplò in un’estasi<br />

celestiale.<br />

ASSISTENTI SPIRITUALI<br />

Con il mese di settembre gli assistenti<br />

don Antonio Cecchini<br />

e don Marco Ceccarelli hanno<br />

terminato il loro mandato di<br />

servizio pastorale nella nostra<br />

<strong>Università</strong>.<br />

A don Antonio, nominato cappellano<br />

presso l’<strong>Università</strong> Pontificia<br />

<strong>del</strong> Laterano, abbiamo<br />

avuto la possibilità di rivolgere<br />

il nostro saluto e il nostro augurio<br />

nel 25° <strong>del</strong> suo sacerdozio.<br />

Continuerà la sua pre-<br />

senza nella nostra <strong>Università</strong><br />

insegnando Teologia presso i<br />

corsi di laurea triennali.<br />

Don Marco, nominato cappellano<br />

presso la LUMSA (Libera<br />

<strong>Università</strong> Maria SS.Assunta),<br />

è stato salutato e ringraziato<br />

calorosamente da moltissimi<br />

studenti per la sua capacità aggregativa<br />

e per un’animazione<br />

vivace e battagliera. Egli ha curato<br />

particolarmente il Coro<br />

ottenendo risultati di alto livello<br />

e soprattutto ha atteso al<br />

servizio liturgico, guidando con<br />

dignità e decoro, in qualità di<br />

cerimoniere, ogni solenne celebrazione.<br />

• Don Dino Pessani viene dalla<br />

diocesi di Milano, dove era<br />

parroco ad Inveruno-S.Maria<br />

Nascente in Furato. Il suo prolungato<br />

servizio pastorale nelle<br />

diverse comunità parrocchiali<br />

e la sua particolare attenzione<br />

ai giovani nell’animazione degli<br />

oratori lo rendono ancora più<br />

esperto nella pastorale universitaria.<br />

La sua bontà d’animo,<br />

la disponibilità e la preparazione<br />

culturale con una laurea<br />

in Filosofia sono un dono<br />

per il servizio che si accinge a<br />

svolgere. Il suo ufficio è presso<br />

il Centro Pastorale.<br />

• Don Paolo Bonini, <strong>del</strong>la diocesi<br />

di Albenga-Imperia, è a Roma<br />

da una decina di anni, impegnato<br />

sia come animatore<br />

<strong>del</strong> Seminario Internazionale<br />

Giovanni Paolo II, sia nella pa-<br />

Dal Centro Pastorale<br />

COMUNICARE<br />

47<br />

storale universitaria in qualità<br />

di collaboratore presso l’ufficio<br />

<strong>del</strong> Vicariato. Ricco di esperienze,<br />

prima ancora che pastorali,<br />

medico sanitarie per la<br />

laurea in Veterinaria, esperto in<br />

studi di Bioetica saprà offrire<br />

con la sua giovinezza e la sua<br />

disponibilità umana un’ampia<br />

testimonianza di comprensione<br />

e di accoglienza dei giovani,<br />

per i quali tiene aperto il<br />

suo ufficio presso gli Istituti Biologici.<br />

Il nostro augurio diventi per loro<br />

auspicio di un servizio gioioso,<br />

entusiasta e proficuo, perché<br />

la presenza degli assistenti<br />

nel cuore di questa <strong>Università</strong><br />

resti il segno di quella identità<br />

che fa <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong><br />

un’espressione viva ed<br />

operante <strong>del</strong>la Chiesa.<br />

PELLEGRINAGGIO<br />

AD ASSISI<br />

Anche la nostra <strong>Università</strong> con<br />

150 matricole ha partecipato<br />

al terzo pellegrinaggio ad Assisi<br />

proposto dalla Pastorale Universitaria<br />

<strong>del</strong> Vicariato, il 12 novembre.<br />

Una giornata di intensa<br />

spiritualità e di un grande fascino<br />

che i nostri giovani hanno<br />

avvertito muovendosi sui<br />

passi di San Francesco. La parola<br />

pregnante di grazia e di<br />

spiritualità di mons. Comastri ha<br />

posto in evidenza la figura di<br />

Cristo nella sua originale<br />

espressione di Figlio di Dio e<br />

Figlio <strong>del</strong>l’Uomo. Ai giovani è<br />

sceso illuminante e provocatorio<br />

il messaggio, riscoprendo<br />

la loro identità di cristiani senza<br />

vergogna e senza complessi.<br />

La richiesta di fare altri incontri<br />

come questo testimonia<br />

la capacità recettiva che le<br />

giovani matricole hanno, buon<br />

auspicio per un felice successo<br />

nella formazione universitaria.<br />

SANTA MESSA PER GLI<br />

EX ALLIEVI DI MILANO<br />

L’11 novembre nella cappella<br />

<strong>del</strong> 3° piano <strong>del</strong> Policlinico un<br />

folto gruppo di ex allievi dei<br />

Collegi <strong>del</strong>la <strong>Cattolica</strong> di Milano<br />

si sono ritrovati insieme per<br />

il secondo anno consecutivo<br />

per la Santa Messa - concelebrata<br />

da mons. Gianni Ambrosio<br />

e da don Decio Cipolloni<br />

- a suffragio degli amici d’università<br />

e di collegio che sono<br />

deceduti, e per invocare<br />

l’aiuto divino per le famiglie di<br />

coloro tra i compagni che ne<br />

hanno particolarmente bisogno<br />

in questo momento. L’iniziativa<br />

è stata organizzata dal<br />

“Coordinamento romano ex<br />

allievi <strong>del</strong>l’UCSC di Milano”,<br />

che è stato promosso da un<br />

gruppo di ex allievi che quando<br />

erano universitari furono<br />

ospitati dai Collegi <strong>del</strong>la sede<br />

milanese e che ora risiedono<br />

a Roma. Il Coordinamento, sorto<br />

con l’intento di favorire incontri<br />

e confronti finalizzati alla<br />

crescita culturale ed umana<br />

su problemi d’attualità, ha svolto<br />

già altri incontri, nel corso<br />

dei quali si è constatato che è<br />

piacevole e proficuo ritrovarsi<br />

insieme dopo anni di lontananza<br />

e anche quando si è diversi<br />

per età anagrafica e per<br />

itinerari percorsi nella vita, perché<br />

il patrimonio di valori condivisi<br />

rende sempre positivo lo<br />

scambio. Uno degli obiettivi <strong>del</strong><br />

coordinamento romano è anche<br />

quello di stabilire e consolidare<br />

rapporti con la sede<br />

romana <strong>del</strong>la <strong>Cattolica</strong>.


Formazione<br />

AUDIOLOGIA INFANTILE<br />

Nel mese di novembre si è<br />

concluso il corso di aggiornamento<br />

“Audiologia infantile:<br />

aspetti clinici, diagnostici e riabilitativi”.<br />

Il corso, fortemente<br />

richiesto dagli stessi partecipanti,<br />

è stato progettato con<br />

la loro collaborazione per soddisfare<br />

le esigenze formative<br />

dei Tecnici Audiometristi e Logopedisti<br />

nonché degli Infermieri<br />

che operano nell’Ambulatorio<br />

<strong>del</strong>la Clinica Otorinolaringoiatrica.<br />

Il corso, condiviso<br />

dal Direttore, prof. Gaetano<br />

Paludetti, si è potuto realizzare<br />

anche grazie alla disponibilità<br />

per la docenza dei medici<br />

<strong>del</strong>la stessa Clinca ORL.<br />

L’obiettivo formativo è stato<br />

quello di aggiornare le conoscenze<br />

in tema di Audiologia<br />

infantile e di integrare le competenze<br />

<strong>del</strong>le diverse figure<br />

professionali coinvolte nel trattamento<br />

<strong>del</strong> paziente in età<br />

pediatrica con problematiche<br />

audiologiche.<br />

In particolare si sono approfondite<br />

le metodologie diagnostiche<br />

e riabilitative utilizzate<br />

nel trattamento di patologie<br />

uditive anche molto gravi<br />

che riducono sensibilmente<br />

la qualità di vita dei pazienti<br />

fino a giungere al vero e proprio<br />

handicap. Il reinserimento<br />

sociale di tali individui è assai<br />

complesso e richiede com-<br />

petenze specifiche e la conoscenza<br />

approfondita sia <strong>del</strong>le<br />

patologie che sono alla base<br />

<strong>del</strong>l’handicap sia <strong>del</strong>le nuove<br />

tecnologie quali ad esempio<br />

gli impianti cocleari che consentono<br />

il reinserimento sociale<br />

di individui che fino a<br />

qualche anno fa non avrebbero<br />

mai utilizzato il canale<br />

uditivo.<br />

Il corso, iniziato a settembre, si<br />

è articolato su 6 incontri pomeridiani<br />

di 3 /4 ore con cadenza<br />

quindicinale, per un totale<br />

di 19 ore.<br />

La partecipazione è stata molto<br />

elevata e anche molto alto il<br />

livello di soddisfazione dichiarato<br />

nei questionari compilati. L’iniziativa<br />

è stata accreditata presso<br />

il Ministero <strong>del</strong>la Salute ed ha<br />

COMUNICARE<br />

48<br />

consentito ai partecipanti di acquisire<br />

17 crediti ECM.<br />

RADIOTERAPIA<br />

Nel mese di novembre, si è<br />

concluso il “ Corso di aggiornamento<br />

sugli aspetti tecnici<br />

<strong>del</strong>la moderna radioterapia”. Il<br />

corso fa parte di un progetto<br />

più ampio per l’aggiornamento<br />

dei Tecnici Sanitari di Radiologia<br />

Medica, concordato con il<br />

prof. Lorenzo Bonomo, che<br />

consenta a tutti i tecnici operanti<br />

nel Dipartimento di<br />

Bioimmagini e Scienze Radiologiche<br />

di rendere attuali le conoscenze<br />

teoriche di base acquisite<br />

durante il corso di studi<br />

e integrarle con le esperienze<br />

dei diversi settori in cui si articola<br />

il Dipartimento.<br />

Alcuni partecipanti al corso<br />

di audiologia infantile.<br />

In particolare il progetto si è<br />

avviato iniziando dalla Radioterapia,<br />

settore in cui l’evoluzione<br />

<strong>del</strong>le tecniche è rapidissima<br />

e dove c’è necessità di frequenti<br />

approfondimenti e adeguamenti<br />

<strong>del</strong>le modalità operative.<br />

La realizzazione di questo<br />

evento formativo è rilevante,<br />

inoltre, perché contribuisce a<br />

mantenere elevato il livello di<br />

qualità <strong>del</strong> Servizio, già eccellente,<br />

riconosciuto dall’ottenuto<br />

accreditamento da parte<br />

<strong>del</strong>l’American College of Radiation<br />

Oncology. L’adesione a<br />

tali sistemi di gestione <strong>del</strong>la qualità,<br />

richiede uno sforzo costante<br />

per l’aggiornamento e il miglioramento<br />

continuo.<br />

La prima edizione <strong>del</strong> corso,<br />

iniziato a ottobre, si è svolta a<br />

Roma, la seconda edizione, a<br />

novembre, ha avuto luogo nella<br />

sede di Campobasso e la terza,<br />

a gennaio 2006, nuovamente<br />

a Roma per poter dare la<br />

possibilità di frequenza a tutti i<br />

tecnici operanti sia in Radioterapia<br />

che a una parte di coloro<br />

che operano in altri settori<br />

<strong>del</strong> Dipartimento. Non si esclu-<br />

Corso per tecnici di<br />

radioterapia: i partecipanti<br />

<strong>del</strong>la Sede romana.


de che, se l’interesse anche dei<br />

tecnici continuerà a rivelarsi elevata,<br />

come nella prima edizione,<br />

si possa replicare con ulteriori<br />

edizioni. Il corso si è articolato<br />

in un primo pomeriggio<br />

per la teoria e un secondo pomeriggio<br />

di dimostrazioni pratiche<br />

in sottogruppi di quattrocinque<br />

partecipanti per un totale<br />

di 9 ore.<br />

Le lezioni teoriche sono state<br />

tenute da medici <strong>del</strong>la stessa<br />

unità di Radioterapia, mentre<br />

la parte pratica è stata affidata<br />

ai TSRM, esperti nell’argomento<br />

trattato di volta in volta.<br />

Sono stati approfonditi argomenti<br />

relativi a tecniche radoterapiche<br />

speciali,con prove pratiche<br />

di esecuzione di piani di<br />

trattamento in intensità modulata<br />

e di contornazione <strong>del</strong> bersaglio.<br />

L’iniziativa è stata accreditata<br />

presso il Ministero<br />

<strong>del</strong>la Salute ed ha consentito<br />

ai partecipanti di acquisire 8<br />

crediti ECM.<br />

All’incontro conclusivo hanno<br />

partecipato, per la sede di Ro-<br />

Corso sulle emergenze in radiologia. Foto a sinistra: il prof.<br />

Amorino Vecchioli Scaldazza esegue una <strong>del</strong>le tecniche di<br />

respirazione illustrate dalla dott.ssa Francesca Bonomi. Foto a<br />

destra: il dott.Tommaso Sanna spiega le manovre da effettuare<br />

in caso di shock anafilattico. In primo piano a sinistra il dott.<br />

Paolo Belli, sullo sfondo il prof.Tommaso Pirronti.<br />

COMUNICARE<br />

49<br />

ma, il Direttore <strong>del</strong> Dipartimento<br />

prof. Lorenzo Bonomo<br />

e il Responsabile <strong>del</strong>l’Unità di<br />

Radioterapia prof. Numa Cellini;<br />

per la sede di Campobasso,<br />

il Responsabile <strong>del</strong>l’U.O. prof.<br />

Alessio Morganti. I partecipanti<br />

hanno espresso soddisfazione<br />

nonché suggerimenti per<br />

continuare ad effettuare un aggiornamento<br />

efficace; i responsabili<br />

hanno auspicato che si<br />

possa contribuire sempre più,<br />

anche mediante iniziative analoghe<br />

all’integrazione tra professionisti<br />

di settori contigui e tra<br />

le diverse professionalità coinvolte<br />

per il raggiungimento di un<br />

obiettivo comune di eccellenza<br />

nella diagnosi e nella terapia dei<br />

pazienti che si rivolgono alla<br />

struttura.<br />

Formazione<br />

Corso per tecnici di<br />

radioterapia: i partecipanti<br />

<strong>del</strong>la Sede di Campobasso.<br />

RADIOLOGIA<br />

Nel mese di novembre si è svolto<br />

il primo Corso Teorico-Pratico<br />

di Aggiornamento “Emergenze<br />

in Radiologia”. Questo<br />

corso ha avuto come oggetto<br />

la prevenzione ed il trattamento<br />

<strong>del</strong>le più comuni emergenze<br />

mediche riscontrabili in ambito<br />

radiodiagnostico, quali le reazioni<br />

da mezzo di contrasto, lo<br />

shock e le crisi comiziali.<br />

Il rischio di shock anafilattico dopo<br />

somministrazione di mezzo<br />

di contrasto è fortunatamente<br />

diminuito con l’impiego degli attuali<br />

composti non ionici; tuttavia,<br />

i mezzi di contrasto sono<br />

tuttora tra i primi 10 farmaci<br />

causa di reazioni anafilattiche.<br />

Nel caso di reazioni avverse inattese<br />

durante l’esecuzione di esami<br />

radiodiagnostici, il radiologo<br />

è di solito il primo medico ad<br />

intervenire nei soccorsi al paziente,<br />

in attesa <strong>del</strong>l’arrivo <strong>del</strong>l’anestesista<br />

rianimatore.<br />

In considerazione di ciò, una<br />

Nota <strong>del</strong> 17.9.1997 <strong>del</strong> Ministero<br />

<strong>del</strong>la Salute, oltre a ricordare<br />

che per l’esecuzione<br />

di esami radiologici con mezzi<br />

di contrasto “non è di per sé<br />

necessaria la presenza fisica <strong>del</strong>l’anestesista<br />

rianimatore”, raccomanda<br />

che le strutture do-


Formazione<br />

ve si fa uso di mezzi di contrasto<br />

iodati per via endovasale<br />

“promuovano, nell’ambito dei<br />

programmi di aggiornamento<br />

professionale <strong>del</strong> personale<br />

medico che svolge attività specialistica<br />

di radiodiagnostica, […]<br />

specifiche iniziative per l’aggiornamento<br />

obbligatorio sulle<br />

tecniche rianimatorie di emergenza<br />

(Life Support)”.<br />

Al di là <strong>del</strong>le reazioni da mezzo<br />

di contrasto, esistono naturalmente<br />

altre situazioni di urgenza<br />

che il medico radiologo<br />

può trovarsi ad affrontare durante<br />

l’esecuzione di esami radiodiagnostici:<br />

ad esempio, crisi<br />

convulsive, perdita di coscienza,<br />

insufficienza respiratoria,<br />

shock, reazioni vaso-vagali.<br />

In una grande struttura qual è<br />

il nostro Policlinico, peraltro,<br />

molte indagini diagnostiche vengono<br />

effettuate in pazienti<br />

ospedalizzati, nei quali la più<br />

precaria stabilità <strong>del</strong>le funzioni<br />

vitali e la presenza di polipatologie<br />

rappresentano un fattore<br />

aggiuntivo di rischio.<br />

Per tale ragione, nell’organizzare<br />

questo corso si è inteso andare<br />

al di là di quanto raccomandato<br />

nella Nota ministeriale,<br />

includendo anche nozioni di<br />

Medicina d’Urgenza mirate al riconoscimento<br />

ed alla stabilizzazione<br />

dei pazienti a rischio di<br />

deterioramento <strong>del</strong>le funzioni<br />

vitali.<br />

Aderendo ai mo<strong>del</strong>li didattici<br />

adottati nei corsi di emergenza<br />

più diffusi ed accreditati in<br />

ambito internazionale, il corso<br />

si è svolto soprattutto in<br />

forma interattiva a piccoli<br />

gruppi, con esercitazioni pratiche<br />

e scenari clinici simulati.<br />

Le capacità pratiche acquisite<br />

dai partecipanti sono state valutate<br />

in modo continuo durante<br />

le stazioni di addestramento,<br />

mentre l’apprendimento<br />

<strong>del</strong>le conoscenze teoriche<br />

è stato valutato mediante<br />

un quiz a scelta multipla.<br />

I docenti <strong>del</strong> corso, tutti istrut-<br />

tori di rianimazione cardiorespiratoria<br />

avanzata certificati<br />

dall’European Resuscitation Council<br />

(ERC) erano coordinati<br />

dal dott. Claudio Sandroni, e<br />

provenivano dai Dipartimenti<br />

di Emergenza ed Accettazione<br />

(dottoresse Francesca Bononi,<br />

Marinella Mazzone e Grazia<br />

Portale, dott. Stefano Ursella) e<br />

di Scienze Cardiologiche (dott.<br />

Christian Colizzi,Tommaso Sanna<br />

ed Andrea Scapigliati).<br />

Il corso è stato promosso dal<br />

Dipartimento di Bioimmagini e<br />

Scienze Radiologiche, diretto<br />

dal prof. Lorenzo Bonomo, ed<br />

è stato realizzato dal Dipartimento<br />

di Emergenza ed Accettazione,<br />

diretto dal prof. Rodolfo<br />

Proietti, con la collaborazione<br />

<strong>del</strong>l’Ufficio Formazione e<br />

Sviluppo.<br />

Hanno partecipato nelle tre<br />

edizioni – 4, 12 e 19 novembre<br />

– 38 medici di radiologia<br />

provenienti dal Policlinico Gemelli<br />

e dal Complesso Integrato<br />

Columbus. Le valutazioni<br />

<strong>del</strong>l’evento da parte dei partecipanti<br />

sono state molto positive.<br />

L’analisi dei moduli di<br />

gradimento ha evidenziato che<br />

oltre il 90% dei partecipanti<br />

ha assegnato al corso i massimi<br />

punteggi in termini di rilevanza,<br />

qualità ed efficacia, apprezzandone<br />

particolarmente<br />

COMUNICARE<br />

50<br />

l’impostazione pratica ed interattiva.<br />

BIOCHIMICA CLINICA<br />

Nei mesi di ottobre e novembre,<br />

si è svolto il corso di aggiornamento<br />

“Aggiornamenti<br />

di Biochimica Clinica”. La realizzazione<br />

di questa iniziativa rientra<br />

in un ciclo di seminari<br />

progettati per soddisfare le esigenze<br />

di aggiornamento <strong>del</strong>l’équipe<br />

dei laboratori afferenti<br />

all’Istituto di Biochimica e Biochimica<br />

Clinica, che recentemente<br />

hanno avuto la conferma<br />

<strong>del</strong>l’accreditamento secondo<br />

gli standard <strong>del</strong> CPA (Clinical<br />

Pathology Accreditation), già<br />

ottenuto dal 2000. Il corso voluto<br />

dal prof. Bruno Giardina e<br />

dalla prof.ssa Cecilia Zuppi è<br />

stato successivamente aperto,<br />

per i posti disponibili, anche a<br />

biologi e tecnici di laboratorio<br />

di altri settori, interessati agli argomenti<br />

trattati. Il corso risponde<br />

all’obiettivo formativo<br />

di approfondire la conoscenza<br />

<strong>del</strong>le patologie cardiovascolari<br />

e tumorali, sulla base <strong>del</strong>la più<br />

recente letteratura medica e di<br />

medicina di laboratorio. Queste<br />

patologie in rapporto al<br />

prolungamento <strong>del</strong>la vita media<br />

rappresentano sempre più<br />

una sfida nel campo medicolaboratoristico<br />

per compren-<br />

dere al meglio i meccanismi sia<br />

molecolari che fisiopatologici<br />

che le determinano.<br />

La docenza è stata affidata ad<br />

esperti interni <strong>del</strong>lo stesso Istituto.<br />

I cinque seminari di due<br />

ore ciascuno si sono svolti con<br />

cadenza settimanale nel pomeriggio<br />

per permettere la massima<br />

partecipazione. L’iniziativa è<br />

stata accreditata presso il Ministero<br />

<strong>del</strong>la Salute ed ha consentito<br />

ai partecipanti di acquisire<br />

7 crediti ECM.<br />

CHIRURGIA<br />

GINECOLOGICA<br />

Nel mese di ottobre ha avuto<br />

inizio l’evento formativo “Scenari<br />

clinico assistenziali in chirurgia<br />

ginecologica”sotto la guida<br />

dei professori Salvatore Mancuso<br />

e Alessandro Caruso in<br />

Il prof. Pasquale De Sole<br />

durante una lezione <strong>del</strong><br />

corso su “Aggiornamenti<br />

di biochimica clinica”.<br />

qualità di Responsabili scientifici.Tale<br />

progetto formativo, registrato<br />

ai fini <strong>del</strong>l’accreditamento<br />

ECM,e destinato al personale<br />

infermieristico e ostetrico <strong>del</strong><br />

Dipartimento per la Tutela <strong>del</strong>la<br />

Salute <strong>del</strong>la Donna e <strong>del</strong>la Vita<br />

Nascente, nasce dalla valutazione<br />

dei bisogni formativi e dalla<br />

necessità di aggiornamento


dei destinatari che quotidianamente<br />

offrono assistenza in un<br />

contesto sempre più all’avanguardia<br />

da un punto di vista tecnologico<br />

e procedurale, per stimolare<br />

una critica costruttiva ed<br />

una crescita professionale e<br />

scientifica.<br />

L’impegno in aula è corrispondente<br />

a 21 ore distribuito su<br />

cinque giornate di corso teorico<br />

- pratico,i crediti formativi attribuiti<br />

dal Ministero <strong>del</strong>la Salute<br />

sono 17.<br />

Il calendario prevede 5 edizioni<br />

programmate ed 1 straordinaria<br />

definita in funzione <strong>del</strong>le numerose<br />

richieste di partecipazione<br />

da parte dei destinatari,da<br />

completarsi nel mese di dicembre<br />

2005.<br />

Nell’ambito <strong>del</strong> corso vengono<br />

approfonditi argomenti concernenti<br />

concetti,linee guida e percorsi<br />

finalizzati alla individuazione<br />

e risoluzione dei bisogni <strong>del</strong>le<br />

donne con patologie ginecologiche<br />

anche attraverso l’ausilio<br />

di audiovisivi, la presentazione<br />

di protocolli assistenziali e la<br />

discussione di casi clinici.<br />

La partecipazione al corso rientra<br />

fra le attività di formazione<br />

facoltativa.<br />

PRESENTAZIONI IN<br />

POWER POINT<br />

Il corso sull’applicativo informatico<br />

che si è tenuto nei giorni <strong>del</strong><br />

7 e 8 novembre, ha avuto come<br />

obiettivo principale quello<br />

di fornire buone conoscenze<br />

teorico-pratiche allo scopo di<br />

creare presentazioni multimediali<br />

ad hoc, in funzione <strong>del</strong> tipo<br />

di audience e <strong>del</strong>la situazione<br />

di riferimento. Le lezioni di<br />

tipo tradizionale si sono tenute<br />

nell’aula Telemed dove si sono<br />

potuti utilizzare sistemi audiovisivi<br />

per la parte didattica.Contestualmente<br />

alla spiegazione<br />

teorica si sono svolte esercitazioni<br />

pratiche per poter sviluppare<br />

<strong>del</strong>le presentazioni di testi<br />

e immagini,con l’aggiunta di animazioni<br />

ed effetti speciali.Al corso,<br />

rivolto al personale amministrativo,<br />

hanno partecipato 9<br />

persone che sono state presenti<br />

in tutte e tre le giornate (due di<br />

corso ed una di Follow Up).L’ultima<br />

giornata, ad un mese di distanza<br />

dalle altre, è stata appositamente<br />

posticipata per con-<br />

COMUNICARE<br />

51<br />

sentire di verificare il livello di<br />

apprendimento da parte degli allievi<br />

<strong>del</strong>l’applicativo Power Point.<br />

Questo lasso di tempo è risultato<br />

molto proficuo per dare<br />

modo di assimilare i concetti<br />

teorici e per permettere ai partecipanti<br />

di creare individualmente<br />

una propria presentazione<br />

inerente al loro lavoro<br />

svolto durante il corso, in modo<br />

di portare poi in aula gli elaborati<br />

per presentarli ai colleghi.<br />

L’esperienza ha così permesso<br />

di confrontarsi a vicenda e fugare<br />

gli ultimi dubbi sull’argomento.<br />

GESTIONE DEI VERBALI<br />

DI DIPARTIMENTO<br />

I Dipartimenti per l’assistenza<br />

sanitaria sono organizzati secondo<br />

una gestione manageriale<br />

e governati attraverso un<br />

Formazione<br />

Il prof. Antonio Lanzone<br />

con un gruppo di<br />

partecipanti al corso<br />

sulla chirurgia ginecologica.<br />

Consiglio e una Giunta di Dipartimento<br />

che producono, secondo<br />

le proprie competenze,<br />

atti e <strong>del</strong>ibere.<br />

Tali attività vengono portate a<br />

conoscenza <strong>del</strong>la Direzione <strong>del</strong><br />

Policlinico.<br />

Al fine di facilitare la gestione di<br />

tale flusso di informazioni si è ravvisata<br />

l’opportunità di informatizzare<br />

le attività <strong>del</strong>le segreterie<br />

dipartimentali con un’applicazione<br />

omogenea a quella già<br />

esistente per gli altri organi direttivi<br />

e accademici (Consiglio<br />

di Amministrazione – Comitato<br />

Direttivo – Senato Accademico<br />

– Consiglio di Facoltà) e<br />

sviluppata sulla piattaforma Lotus<br />

Notes.<br />

La formazione sull’ambiente e<br />

sull’applicativo denominato “Gestione<br />

verbali di Dipartimento”<br />

è stata svolta in aula Telemed,da<br />

Antonella Bilà e Fabio Cesari,<br />

nelle giornate di 22,23 e 24 novembre<br />

e 12 dicembre ed ha coinvolto<br />

sia personale segretariale<br />

sia i responsabili amministrativi<br />

dei 14 Dipartimenti ad oggi<br />

attivati.<br />

L’attenzione dei partecipanti<br />

al corso sull’applicativo<br />

informatico Power Point.


Scienza e Cultura<br />

NEUROCHIRURGIA<br />

23 – 24 settembre: congresso<br />

su “Advances in Biology and<br />

Treatment of Malignant Brain<br />

Gliomas” e su “Stem cells and<br />

Neurosciences”<br />

Il convegno, promosso dall’Associazione<br />

Terapie Neurochirurgiche<br />

Avanzate (Atena Onlus),<br />

presieduta dal prof. Giulio<br />

Maira, Direttore <strong>del</strong>l’Istituto di<br />

Neurochirurgia, ha voluto affrontare<br />

uno dei temi più discussi<br />

nel campo dei tumori<br />

neuro-oncologici: il glioma maligno<br />

che costituisce una <strong>del</strong>le<br />

forme più frequenti di tumore<br />

primario <strong>del</strong> cervello. Lo scenario<br />

clinico prevede un progressivo<br />

deterioramento <strong>del</strong>le<br />

facoltà mentali combinato con<br />

l’aumento di disabilità fisica e in<br />

molti casi la morte. Rivoluzionari<br />

progressi hanno riguardato<br />

la diagnosi <strong>del</strong>la malattia e i<br />

significativi miglioramenti degli<br />

ultimi 20 anni nel campo <strong>del</strong>le<br />

tecniche chirurgiche, <strong>del</strong>le<br />

terapie ausiliarie, <strong>del</strong>la risoluzione<br />

<strong>del</strong>le immagini e <strong>del</strong>le<br />

maggiori conoscenze nel campo<br />

<strong>del</strong>la genetica e biologia<br />

molecolare. L’avvento <strong>del</strong>la terapia<br />

genica rappresenta una<br />

frontiera in grado di offrire<br />

maggiori possibilità e potenzialmente<br />

illimitate sono le prospettive<br />

di cura attraverso l’utilizzo<br />

<strong>del</strong>le cellule staminali<br />

neurali (Neural stem cells).<br />

ORTODONZIA<br />

• 30 settembre: “Corso base<br />

di Ortodonzia prechirurgica”<br />

Il corso è stato organizzato dall’Unità<br />

Operativa di Chirurgia<br />

Maxillo Facciale diretta dal prof.<br />

Sandro Pelo, dalla Scuola di<br />

Specializzazione di Ortodonzia<br />

diretta dal prof. Roberto Deli<br />

con la collaborazione <strong>del</strong>la Società<br />

Italiana di Ortonzia Prechirurgica<br />

(SIDOP). Le patologie<br />

malformative <strong>del</strong> distretto<br />

cranico facciale possono essere<br />

genetiche o manifestarsi durante<br />

la crescita per cause am-<br />

bientali e/o funzionali; le problematiche<br />

che ne derivano sono<br />

di ordine sia funzionale che<br />

estetico. Nella quasi totalità dei<br />

casi, in tali pazienti, è sempre<br />

presente un’alterazione <strong>del</strong>la<br />

occlusione dentaria che richiede<br />

la necessità di trattamenti<br />

ortodontici che preparino gli<br />

stessi alla terapia chirurgica. È<br />

in questa fase terapeutica che<br />

si inserisce la figura professionale<br />

<strong>del</strong>l’ortodonzista che in<br />

piena collaborazione con il chirurgo<br />

finalizza il proprio lavoro<br />

di correzione <strong>del</strong>le posizioni<br />

dentarie a quelle che saranno<br />

le future posizioni dei mascellari<br />

dopo il loro spostamento<br />

chirurgico. La preparazione<br />

ortodontica prechirurgica<br />

dei pazienti portatori di malocclusione<br />

dento scheletrica è<br />

un periodo di tempo <strong>del</strong>icato<br />

e complesso che condiziona in<br />

modo importante l’intervento<br />

stesso. Il corso ha visto la partecipazione<br />

dei maggiori esponenti<br />

italiani <strong>del</strong>la chirurgia maxillo<br />

facciale e <strong>del</strong>l’ortodonzia<br />

in qualità di docenti e la presenza<br />

di più di duecento ortodonzisti<br />

provenienti da tutte le<br />

regioni italiane.<br />

• 7 dicembre: 1° convegno<br />

<strong>del</strong>la Società per le Prove di<br />

Qualità in Ortodonzia (S.P.Q.R.)<br />

su: La raccolta <strong>del</strong>le Prove di<br />

Qualità”<br />

Il convegno è stato organizzato<br />

dalla Cattedra di Ortognatodonzia,<br />

dalla Scuola di Specializzazione<br />

afferente e dalla<br />

S.P.Q.R., di cui è Presidente il<br />

prof. Roberto Deli, primario<br />

<strong>del</strong> Servizio di Ortodonzia.<br />

Scopo <strong>del</strong>l’associazione, nata<br />

nel 2004, è quello di diffondere<br />

i risultati <strong>del</strong>la ricerca scientifica,<br />

la loro diffusione e il loro<br />

trasferimento alla pratica clinica<br />

e ai servizi sanitari. È stata<br />

così prevista la creazione di<br />

banche dati e l’elaborazione di<br />

mo<strong>del</strong>li per la ricerca clinica in<br />

ortodonzia.A tale scopo sono<br />

COMUNICARE<br />

52<br />

stati istituiti sette gruppi di ricerca<br />

formati anche da specializzandi<br />

che durante il convegno<br />

hanno esposto i primi risultati<br />

ottenuti da una revisione<br />

critica <strong>del</strong>la bibliografia su argomenti<br />

specifici.<br />

MICROSCOPIA DENTALE<br />

14 -15 ottobre: 4° congresso<br />

nazionale UNID su “L’igenista<br />

dentale al microscopio”<br />

L’incontro è stato promosso<br />

dall’Istituto di Clinica odontoiatrica<br />

<strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong><br />

di Roma e dall’Unione Nazionale<br />

Igienisti Dentali (UNID)<br />

con lo scopo di far acquisire<br />

conoscenze teoriche e aggiornamenti<br />

in tema di microscopia<br />

in odontoiatria. Allo stesso<br />

tempo sono stati forniti elementi<br />

base per ottimizzare l’aspetto<br />

visivo <strong>del</strong> campo di lavoro.<br />

Nella prima giornata si è<br />

svolto un corso precongressuale<br />

teorico-pratico sulla scelta<br />

appropriata <strong>del</strong> microscopio<br />

e sul suo utilizzo nella diagnosi<br />

e terapia <strong>del</strong>le lesioni parodontali.<br />

Dopo la presentazione<br />

di alcuni casi clinici si sono svolte<br />

anche <strong>del</strong>le esercitazioni per<br />

familiarizzare con le tecniche e<br />

gli strumenti. All’inaugurazione<br />

<strong>del</strong> convegno ha partecipato il<br />

Sen. Cesare Cursi, sottosegretario<br />

al Ministero <strong>del</strong>la Salute.<br />

PSICHIATRIA<br />

25 – 26 novembre: convegno<br />

di studio su “Relazione, Famiglia,<br />

Sistema. I fondamenti <strong>del</strong>la<br />

terapia sistemica individuale”<br />

L’incontro, organizzato dall’Istituto<br />

di Psichiatria e dal Servizio<br />

di Psicoterapia Familiare<br />

<strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong> in collaborazione<br />

con l’Accademia<br />

di Psicoterapia <strong>del</strong>la Famiglia,<br />

si è proposto di stimolare un<br />

dibattito, tra terapeuti e docenti<br />

<strong>del</strong>le scuole di Psicoterapia<br />

più prestigiose ad orientamento<br />

sistemico – relazionale,<br />

sul modo di lavorare con l’individuo<br />

senza tradire i presup-<br />

posti <strong>del</strong>la terapia familiare.<br />

Dal convegno è anche emersa<br />

una riflessione storica sulle<br />

due anime <strong>del</strong> movimento <strong>del</strong>la<br />

terapia familiare, da cui originano<br />

modalità differenti di<br />

concepire e costruire rapporti<br />

duali in terapia. Una <strong>del</strong>le ambiguità<br />

affrontate nel corso <strong>del</strong>le<br />

relazioni ha riguardato l’opportunità<br />

o meno <strong>del</strong>l’unione<br />

o separazione propria <strong>del</strong> “trattino”<br />

tra sistemico e relazionale<br />

tenendo conto dei relativi<br />

svantaggi/vantaggi che ne derivano<br />

sulla terapia.<br />

DERMATOLOGIA<br />

PEDIATRICA<br />

28 novembre - 3 dicembre: 3°<br />

corso di perfezionamento in<br />

Dermatologia pediatrica<br />

Il corso è stato promosso dal<br />

Dipartimento di Scienze pediatriche<br />

medico-chirurgiche e<br />

Neuroscienze <strong>del</strong>lo Sviluppo e<br />

dall’ambulatorio di Dermatologia<br />

Pediatrica, con lo scopo<br />

di offrire strumenti approfonditi<br />

di conoscenze teorico-pratiche<br />

a coloro che operano nel<br />

campo <strong>del</strong>la medicina generale<br />

e <strong>del</strong>la medicina specialistica<br />

in dermatologia e in pediatria,<br />

riguardanti le malattie cutanee<br />

più frequenti in età pediatrica<br />

con approfondimenti sulle malattie<br />

dermatologiche <strong>del</strong> periodo<br />

neonatale, <strong>del</strong>la prima e<br />

seconda infanzia e <strong>del</strong>l’adolescenza.<br />

Le differenze morfologiche<br />

e funzionali <strong>del</strong>la cute <strong>del</strong><br />

bambino rispetto a quella <strong>del</strong>l’adulto<br />

condizionano aspetti<br />

clinici ed evolutivi di varie malattie<br />

ed esistono patologie cutanee<br />

proprie ed esclusive <strong>del</strong>l’età<br />

pediatrica quali: le infezioni<br />

da HPV, le malattie dei capelli,<br />

l’acne adolescenziale, la<br />

dermatite atipica detta anche<br />

eczema costituzionale che è sicuramente<br />

una <strong>del</strong>le forme<br />

dermatologiche di più frequente<br />

riscontro. L’età media<br />

di comparsa dei sintomi si aggira<br />

intorno all’ottavo mese, ma


in più di un terzo dei casi la<br />

malattia insorge in maniera caratteristica<br />

già dal 3°- 4° mese<br />

di vita.Anche la psoriasi, che da<br />

sempre viene considerata una<br />

patologia rara nei bambini, attualmente<br />

è stata riscontra nel<br />

25 % dei casi durante l’età infantile.<br />

La diagnosi di questa malattia<br />

è sempre stata sottostimata<br />

e molte forme di psoriasi<br />

pediatriche non vengono diagnosticate<br />

fino all’età adulta.<br />

UROLOGIA<br />

2 dicembre: Meeting su “Innovations<br />

in urology 2005:<br />

bladder cancer”<br />

Il corso organizzato dalla Cattedra<br />

di Urologia ha avuto come<br />

tema il carcinoma transizionale<br />

<strong>del</strong>la vescica che rappresenta<br />

come incidenza la<br />

quinta neoplasia nell’uomo e la<br />

seconda <strong>del</strong>l’apparato genitourinario<br />

dopo il carcinoma prostatico.Al<br />

suo esordio questo tumore<br />

può presentarsi come<br />

malattia superficiale o muscolo-infitrante.<br />

La maggior parte<br />

dei pazienti (circa il 75%) presentano<br />

all’inizio una malattia limitata<br />

alla mucosa o alla lamina<br />

propia. Le forme superficiali<br />

vengono trattatate conservativamente<br />

con la resezione endoscopica<br />

seguita in alcuni casi<br />

da immuno o chemioterapia topica.<br />

Sfortunatamente, questo<br />

carcinoma è gravato da alti tassi<br />

di recidiva che si aggirano intorno<br />

al 50-70%. Il paziente viene<br />

sottoposto ad un rigido e<br />

serrato programma di follow-up<br />

e nel corso degli anni spesso<br />

viene sottoposto a plurime resezioni<br />

endoscopiche e a trattamenti<br />

adiuvanti con immuno<br />

o chemioterapia topica. Tutto<br />

questo si traduce in un considerevole<br />

costo a carico <strong>del</strong> sistema<br />

sanitario ponendo il carcinoma<br />

transizionale <strong>del</strong>la vescica<br />

tra le neoplasie più costose<br />

in termini spesa sanitaria.<br />

Stante il considerevole impatto<br />

socio-economico di questo tu-<br />

more, durante il Meeting alcuni<br />

tra i più accreditati esperti<br />

<strong>del</strong>l’argomento a livello internazionale<br />

hanno analizzato lo<br />

stato <strong>del</strong>l’arte focalizzandosi su<br />

strumenti diagnostici innovativi<br />

e promettenti. Nella seconda<br />

parte <strong>del</strong>la giornata, si è svolto<br />

il dibattito sul trattamento conservativo<br />

con terapia topica.<br />

MALATTIE INFETTIVE<br />

6 dicembre: corso di formazione<br />

su “La coinfezione HIV /<br />

HCV”<br />

L’incontro, promosso dalla Società<br />

Italiana di Malattie Infettive<br />

e Tropicali (SIMIT) in collaborazione<br />

con l’Istituto di Clinica<br />

<strong>del</strong>le Malattie Infettive <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong><br />

<strong>Cattolica</strong>, è stato<br />

l’ultimo di una serie di eventi<br />

COMUNICARE<br />

53<br />

Scienza e Cultura<br />

formativi, tenuti nei mesi scorsi<br />

presso: l’<strong>Università</strong> di Roma<br />

“Tor Vergata”, l’<strong>Università</strong> di<br />

Roma “La Sapienza” e l’Istituto<br />

Nazionale per le Malattie<br />

Infettive “L. Spallanzani”. Il corso<br />

è stato rivolto agli infettivologi<br />

laziali, specie più giovani,<br />

con l’intento di fornire aggiornamenti<br />

sugli argomenti<br />

che hanno come tematica prevalente<br />

l’infezione da HIV. Sono<br />

state affrontate le problematiche<br />

emergenti connesse<br />

alla coinfezione HIV / HCV che<br />

pone al clinico interrogativi,<br />

spesso di non facile risoluzione,<br />

per quanto riguarda l’iter<br />

diagnostico e la strategia terapeutica<br />

da attuare. Gli interventi,<br />

tenuti dai più noti esperti<br />

in campo nazionale, sono<br />

stati focalizzati sull’aggiornamento<br />

di questa problematica<br />

in continua evoluzione anche<br />

con discussioni interattive di<br />

casi clinici.<br />

I CONCERTI<br />

DEL MERCOLEDÌ<br />

Con la direzione artistica di<br />

Pietro Bria e Alessandro De<br />

Luca il 9 novembre si è inaugurata<br />

la stagione 2005-2006<br />

dei Concerti <strong>del</strong> Mercoledì<br />

ideati da Guido Rizzo. Il programma<br />

prevede 12 concerti<br />

che spaziano in un vasto<br />

repertorio che va dalla musica<br />

barocca ai contempornei<br />

e riserva una particolare attenzione<br />

alla musica di W.A.<br />

Mozart di cui ricorre il duecentocinquantenario<br />

<strong>del</strong>la nascita.<br />

Il prof.Bria ricorda lo scopo <strong>del</strong>l’iniziativa<br />

che “intende offrire<br />

all’<strong>Università</strong> uno spazio di<br />

ascolto e di esperienza attraverso<br />

la musica dove si può affinare<br />

la comunicazione affettiva<br />

che è competenza necessaria<br />

per la relazione di cura in cui<br />

siamo quotidianamente impegnati”.<br />

E aggiunge: ”Fe<strong>del</strong>i alla<br />

funzione sociale che la musica<br />

svolge apriremo sempre più i<br />

nostri concerti al territorio in cui<br />

l’<strong>Università</strong> è immersa favorendo<br />

l’accesso a chi, per vari motivi,<br />

è impossibilitato a parteciparvi.<br />

In tal senso i “Concerti<br />

<strong>del</strong> Mercoledì” si pongono in<br />

continuità ideale e si integrano<br />

con l’altra nostra iniziativa, quella<br />

dei “Giovani Artisti per l’Ospedale”<br />

che, raccogliendo una<br />

felice intuizione <strong>del</strong> maestro Sinopoli,<br />

affronta la sua sesta stagione<br />

con i degenti <strong>del</strong> Gemelli”.<br />

La stagione si concluderà il 19<br />

maggio 2006.<br />

Abbonamenti<br />

Abbonamento amico sostenitore<br />

€ 150.00; abbonamento<br />

intero € 100.00; abbonamento<br />

ridotto (personale U.C.S.C. –<br />

docente e non) € 60.00; abbonamento<br />

studenti € 15.00.


Notiziario<br />

SOCIETÀ ITALIANA DI<br />

MICROBIOLOGIA<br />

Il 19 ottobre il prof. Giovanni<br />

Fadda è stato eletto Presidente<br />

<strong>del</strong>la Società Italiana di Microbiologia.<br />

NOMINE<br />

Il prof. Paolo Preziosi.<br />

Il 9 novembre Sua Santità Benedetto<br />

XVI ha nominato Membri<br />

Ordinari <strong>del</strong>la Pontificia Accademia<br />

per la Vita i professori Paolo<br />

Preziosi e Adriano Pessina.<br />

“ACCANTO<br />

ALL’ANZIANO”<br />

Dal 20 ottobre è operativo un<br />

nuovo sportello nel Day-hospital<br />

<strong>del</strong> Centro di Medicina <strong>del</strong>l’Invecchiamento<br />

(CE.M.I.), che<br />

tutti i giovedì dalle 14,00 alle<br />

16,30 fornisce informazioni e<br />

servizi alle persone anziane e ai<br />

loro familiari ma che è anche<br />

un osservatorio sulla condizione<br />

<strong>del</strong>la terza età.Volontari appositamente<br />

addestrati offrono<br />

di persona o attraverso il numero<br />

telefonico 06 30156695,<br />

consulenze sui servizi assistenziali<br />

e sulle questioni che possono<br />

riguardare la vita familiare,relazionale,sociale<br />

degli over<br />

65. Vengono inoltre fornite indicazioni<br />

su: indirizzi e numeri<br />

utili, nomi di specialisti, di operatori<br />

sanitari e di assistenti familiari<br />

– i cosiddetti badanti –<br />

iscritti e valutati in un apposito<br />

registro gestito dal Comune di<br />

Roma.Vengono anche comunicate<br />

notizie sui corsi di forma-<br />

Sopra, una persona chiede<br />

informazioni allo sportello<br />

dedicato agli anziani.<br />

A destra, scorcio <strong>del</strong> presepio<br />

allestito nella hall <strong>del</strong> IV°<br />

piano <strong>del</strong> Policlinico.<br />

zione e riqualificazione per assistenti<br />

familiari, per volontari e<br />

operatori sanitari nel campo<br />

<strong>del</strong>la geriatria. L’iniziativa è stata<br />

promossa dal Dipartimento<br />

di Scienze Gerontologiche, Geriatriche<br />

e Fisiatriche diretto dal<br />

prof. Roberto Bernabei, con la<br />

collaborazione e il sostegno <strong>del</strong>l’Istituto<br />

Pubblico di Assistenza<br />

e Beneficenza Santa Maria in<br />

Aquiro (ISMA), presieduto dalla<br />

dott.ssa Paola Guerci.<br />

COMUNICARE<br />

54<br />

PREMIATO<br />

IL PROGETTO NOSTOS<br />

“Nostos” è uno dei 15 progetti<br />

selezionati tra i 57 che<br />

hanno partecipato al piano futuro@l<br />

femminile, iniziativa promossa<br />

da Microsoft come capofila,<br />

da Accenture, HP e Intel,<br />

e patrocinato dai ministeri<br />

<strong>del</strong>le Pari Opportunità e <strong>del</strong>l’Innovazione<br />

e Tecnologia, per<br />

il quale sono stati investiti complessivamente<br />

10,5 milioni di<br />

euro. I progetti sono stati raccolti<br />

e sinteticamente raccontati<br />

da Antonio Dini, collaboratore<br />

<strong>del</strong> Sole 24 Ore e <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong><br />

<strong>Cattolica</strong>, nel libro<br />

Donne e tecnologia. Le buone<br />

prassi nella pubblica amministrazione<br />

italiana.<br />

NATALE E IL PRESEPIO<br />

Il 12 dicembre Don Decio Cipolloni<br />

ha benedetto il Presepio<br />

allestito nella hall <strong>del</strong> Policlinico<br />

alla presenza di un folto<br />

gruppo di pazienti e visitatori. Il<br />

Presepio è opera <strong>del</strong>la sezione<br />

romana, gruppo giovani, <strong>del</strong>l’Associazione<br />

italiana amici <strong>del</strong><br />

Presepio, una associazione di<br />

volontariato che è collegata con<br />

l’A.VO.G.(Associazione volontari<br />

Gemelli).<br />

UN DONO PER<br />

RICORDARE<br />

Lo scorso 14 ottobre la dott.ssa<br />

Franca Crova, vedova <strong>del</strong> compianto<br />

prof. Beniamino Fischetti,<br />

ha scoperto una targa in memoria<br />

collocata presso l’Istituto<br />

di Genetica Medica, che grazie<br />

alla generosità <strong>del</strong>la signora potrà<br />

avvalersi di un prezioso contributo<br />

per le ricerche future. Il<br />

prof. Beniamino Fischetti nel<br />

1967 divenne il primo ordinario<br />

di Farmacologia <strong>del</strong>la nostra<br />

<strong>Università</strong> e direttore <strong>del</strong>l’Istituto<br />

di Farmacologia <strong>del</strong>la Facoltà<br />

di Medicina. Sono intervenuti<br />

il prof. Giovanni Neri che ha<br />

organizzato l’incontro con tut-


to il personale <strong>del</strong>l’Istituto,il prof.<br />

padre Angelo Serra,il prof.Franco<br />

Caprino <strong>del</strong>l’Istituto di Farmacologia<br />

<strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> La Sapienza,primo<br />

allievo <strong>del</strong> prof.Fischetti,<br />

e il Vicedirettore di sede<br />

dott. Giancarlo Furnari, che<br />

ha portato il saluto <strong>del</strong> dottor<br />

Antonio Cicchetti.<br />

COMICITÀ, FILOSOFIA<br />

E PAURE<br />

“L’unico albanese accolto con<br />

un applauso”, con questa efficace<br />

battuta si è concluso il gremito<br />

e applauditissimo incontro<br />

con il comico Antonio Albanese,<br />

che ha inaugurato con una<br />

“lectio magistralis” a modo suo,<br />

dal titolo “Il coraggio non ci manca;<br />

è la paura che ci frega. Comunicazione,salute<br />

e terapia <strong>del</strong><br />

buon umore”, il settimo ciclo<br />

dei Seminari Interdisciplinari su<br />

Metodo e Semiotica-La formazione<br />

filosofica nella Facoltà di<br />

Medicina, coordinati dal prof.<br />

Pietro Bria. Il famoso comico siculo-lombardo<br />

è stato presentato<br />

dal Rettore, prof. Lorenzo<br />

Ornaghi, e dai professori Pietro<br />

Bria e Cesare Catananti, affiancati<br />

nell’organizzare e promuovere<br />

i Seminari filosofici.<br />

Sollecitato dalle domande di Aldo<br />

Grasso che lo invitava ad<br />

esplorare vari aspetti <strong>del</strong>le paure<br />

contemporanee e dei suoi<br />

personaggi, Albanese ha rac-<br />

contato la sua storia, intrecciata<br />

con gli incontri personali che<br />

poi danno vita a personaggi<br />

sempre nuovi per i quali, egli afferma,<br />

“usando le esasperazioni<br />

denuncio l’esasperazione”.La<br />

sua infinita curiosità, l’osservazione<br />

e l’ascolto attenti ed umili<br />

<strong>del</strong>le persone, di tutte le persone<br />

che Albanese incontra, lo<br />

spingono ad affermare con entusiasmo<br />

che “fare cultura è abbracciare<br />

le persone” e “trasmettere<br />

i fondamentali”. Una<br />

lezione di un grande artista entusiasta<br />

<strong>del</strong>la vita (“dopo un ‘salutare’<br />

e piccolo esaurimento<br />

nervoso, che auguro a tutti”) e<br />

attento alle parole e ai gesti che<br />

la esprimono.<br />

COMUNICARE<br />

55<br />

MARIONETTE E<br />

MEDICINA<br />

“Pulcinella che bastona la morte”<br />

è il titolo di uno spettacolo<br />

di marionette messo in scena<br />

da alcuni allievi <strong>del</strong> primo corso<br />

per Clownterapisti <strong>del</strong>la Regione<br />

Lazio nell’aula <strong>del</strong> Corso<br />

in Psico-Oncologia “Dinamiche<br />

<strong>del</strong>la Comunicazione” <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong><br />

<strong>Cattolica</strong>, grazie alla sponsorizzazione<br />

di un Istituto psicoanalitico<br />

internazionale (I.I.P.R.T.H.P.)<br />

e <strong>del</strong>l’Associazione “Andrea Tudisco”.L’evento<br />

è stato filmato da<br />

una troupe <strong>del</strong>l’Istituto di Stato<br />

per il Cinema e la Televisione e<br />

sarà presentato ad un congresso<br />

su Pulcinella che si svolgerà<br />

contemporaneamente a New<br />

Notiziario<br />

Il Rettore prof. Lorenzo<br />

Ornaghi risponde ad una<br />

battuta <strong>del</strong> comico Antonio<br />

Albanese. Sotto: gli studenti<br />

festeggiano l’attore.<br />

York e a Napoli nel 2006. Pulcinella<br />

insegna i suoi “trucchi <strong>del</strong><br />

mestiere” agli operatori sanitari<br />

per aiutarli a stare accanto ai<br />

pazienti nonostante l’angoscia di<br />

morte,presenza costante di ogni<br />

vicenda oncologica.<br />

CENTRO CULTURALE<br />

Presso il Centro culturale “Spa-<br />

zio vivo” sono aperte le iscrizioni<br />

per il Laboratorio teatrale<br />

che come per gli anni passati<br />

propone un vasto programma<br />

didattico. Per informazioni e<br />

iscrizioni rivolgersi ai numeri interni<br />

4984 – 4075.<br />

QUADRANGOLARE<br />

INTERSEDI<br />

Si è svolto quest’anno a Piacenza<br />

ad ottobre il quadrangolare di<br />

calcio maschile e di volley femminile.Per<br />

il calcio il torneo è stato<br />

vinto dalla rappresentativa di<br />

Milano seguita da Piacenza, Roma<br />

e Brescia.Anche il torneo di<br />

volley è stato appannaggio <strong>del</strong>la<br />

squadra milanese e nell’ordine<br />

Roma, Piacenza e Brescia.


Mons.<br />

Gianni<br />

Ambrosio<br />

La solenne apertura <strong>del</strong> nuovo Anno<br />

Accademico, tenutasi lo scorso<br />

25 novembre alla presenza di<br />

Sua Santità Benedetto XVI, ha rappresentato<br />

un’occasione straordinaria per ritornare<br />

ai principi originari posti da Padre<br />

Gemelli a fondamento <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong><br />

<strong>Cattolica</strong> <strong>del</strong> <strong>Sacro</strong> <strong>Cuore</strong>: lo sviluppo<br />

<strong>del</strong>la scienza e <strong>del</strong>la cultura superiore secondo<br />

un indirizzo cristiano, la preparazione<br />

di professionisti formati culturalmente<br />

e cristianamente, il servizio alla<br />

Chiesa e alla società italiana. Una memoria<br />

esigente, dunque e, ancor più, la<br />

necessità che diventi memoria viva, da<br />

attualizzare nella nostra realtà odierna.<br />

Lo ha ribadito con lucidità e con forza il<br />

Magnifico Rettore, prof. Lorenzo Ornaghi,<br />

nel suo discorso inaugurale: «Se è infatti<br />

necessario ritornare ai principi originari<br />

e fondativi, ancor più necessario è che<br />

tali principi siano non già criteri soltanto<br />

declamati, bensì abiti pur umili di comportamento,<br />

finalità concrete d’azione».<br />

La visita di Benedetto XVI nella sede romana<br />

<strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong> <strong>del</strong> <strong>Sacro</strong><br />

<strong>Cuore</strong> si colloca nel solco <strong>del</strong>la costante<br />

attenzione dei Sommi Pontefici – da Benedetto<br />

XV a Giovanni Paolo II – alla<br />

grande università dei cattolici italiani.<br />

Proprio a Giovanni Paolo II, che per l’<strong>Università</strong><br />

<strong>Cattolica</strong> ebbe uno speciale legame<br />

e nel 2000 fu presente all’inaugurazione<br />

<strong>del</strong>l’80° anno accademico, Be-<br />

SPIRITUALITÀ<br />

Un’avventura<br />

entusiasmante<br />

nedetto XVI ha voluto dedicare un commosso<br />

ricordo, ripensando ai momenti<br />

carichi di trepidazione e di commozione<br />

vissuti durante gli ultimi ricoveri di papa<br />

Woityla al Policlinico Gemelli.<br />

Particolarmente significative ed impegnative<br />

sono state le parole che Benedetto<br />

XVI ha rivolto a tutti noi, a quanti svolgono<br />

la loro attività nell’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong>,<br />

a quanti vi frequentano i corsi di<br />

laurea e specializzazione. Il Papa ci ha<br />

esortati a gettare le reti nel vasto mare<br />

<strong>del</strong> sapere, ricercando un fecondo dialogo<br />

tra fede e ragione e promuovendo la<br />

formazione umana e cristiana <strong>del</strong>le giovani<br />

generazioni. Un impegno alto e serio,<br />

da attuarsi nella piena sintonia con<br />

il messaggio cristiano e nello stretto legame<br />

con il successore di Pietro.<br />

Sarà opportuno riflettere insieme su questo<br />

richiamo <strong>del</strong> Papa che invita ad un<br />

«saldo ancoraggio <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> alla Cattedra<br />

di Pietro e al patrimonio di valori<br />

lasciato in eredità dai Fondatori». In tal<br />

modo si illumina e si attua la nostra missione<br />

nel mare <strong>del</strong>la cultura contemporanea.<br />

Sì, di una vera e propria missione<br />

si tratta, ci dice il Papa: «Cristo ha<br />

sempre bisogno di “pescatori di uomini”,<br />

cioè di persone di coscienza e ben<br />

preparate che mettano le loro competenze<br />

professionali al servizio <strong>del</strong> bene,<br />

ultimamente al servizio <strong>del</strong> Regno di Dio».<br />

È la missione di questa istituzione “nata<br />

dal cuore <strong>del</strong>la Chiesa”, è la «grande<br />

sfida» che riguarda l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong><br />

nelle sue diverse componenti e la qualifica<br />

come ateneo cattolico per la sua ispirazione<br />

cristiana, per la luce <strong>del</strong>la fede<br />

che illumina la ricerca e la riflessione, per<br />

il servizio ecclesiale.<br />

Dunque un’università intesa come «un<br />

grande laboratorio» nel quale, secondo le<br />

diverse discipline ed attività, si elaborano<br />

nuovi itinerari di ricerca, attraverso il<br />

COMUNICARE<br />

56<br />

dialogo e il confronto stimolante tra la fede<br />

e la ragione, al fine di giungere al superamento<br />

<strong>del</strong>la frattura tra scienza e fede.<br />

Questo l’obiettivo proposto da Benedetto<br />

XVI: «Fare scienza nell’orizzonte di<br />

una razionalità vera, diversa da quella oggi<br />

ampiamente dominante, secondo una<br />

ragione aperta alla questione <strong>del</strong>la verità<br />

e ai grandi valori iscritti nell’essere stesso,<br />

aperta quindi al trascendente, a Dio».<br />

Ecco l’«avventura entusiasmante» <strong>del</strong>l’<strong>Università</strong><br />

<strong>Cattolica</strong> <strong>del</strong> <strong>Sacro</strong> <strong>Cuore</strong>. Un’avventura<br />

da vivere in prima persona, da<br />

parte di tutti, affinché sia possibile scoprire<br />

«l’intrinseca unità che collega i diversi rami<br />

<strong>del</strong> sapere: la teologia, la filosofia, la<br />

medicina, l’economia, ogni disciplina, fino<br />

alle tecnologie più specializzate, perché<br />

tutto è collegato».<br />

In alcuni passaggi <strong>del</strong> suo intervento, il<br />

Papa ha fatto riferimento alle migliaia e<br />

migliaia di giovani che passano dalle aule<br />

<strong>del</strong>l’<strong>Università</strong> <strong>Cattolica</strong> per seguire le<br />

lezioni e ha rivolto un preciso interrogativo:<br />

quale cultura incontrano questi giovani?<br />

Traspare chiaramente tutta la preoccupazione<br />

<strong>del</strong> Papa per la grande responsabilità<br />

affidata alla <strong>Cattolica</strong>. Ma traspare anche<br />

l’invito – rivolto a docenti e ricercatori<br />

– a suscitare negli studenti la passione<br />

per la ricerca e l’entusiasmo per il confronto<br />

stimolante tra la fede e la ragione<br />

in vista di una cultura che ha al suo centro<br />

l’uomo, in ogni sua dimensione.<br />

Accogliamo volentieri le parole impegnative<br />

di Benedetto XVI: siano per noi<br />

il programma da realizzare giorno dopo<br />

giorno, con entusiasmo e con gioia. Nella<br />

convinzione che in questa nostra missione<br />

non siamo soli ma siamo accompagnati<br />

e sorretti dalla amorevole guida<br />

<strong>del</strong>la Chiesa e dalla luce di quel Logos<br />

che si è fatto carne ed è venuto ad abitare<br />

in mezzo a noi.


RIFLESSIONE<br />

Meritano di essere sostenute e pro-<br />

mosse le istituzioni cattoliche che<br />

tanto fanno nell’ambito sanitario e<br />

<strong>del</strong>l’assistenza, affinché siano sempre<br />

più esemplari nel coniugare innova-<br />

zione e la competenza scientifica<br />

con l’attenzione primaria alla per-<br />

sona e alla sua dignità.<br />

Benedetto XVI

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