Das seltsame Buch - Académie de Nancy-Metz
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Premier prix en Italien : Marine Welter<br />
Una strana bottega<br />
Molti secoli or sono, un ragazzo chiamato Francesco Melzi, dai capelli biondi e dagli occhi azzurri,<br />
varcava la soglia di una strana bottega. Questo non era il suo primo tentativo di entrare, ma ogni volta un<br />
uomo dall'aspetto severo l'aveva cacciato via.<br />
Ora era entrato, e con curiosità poteva guardare i numerosi libri che coprivano le pareti. La bottega era<br />
composta da due locali: nel primo, abbastanza ampio, lo spazio era occupato da un mucchio di apparecchi<br />
strani mentre nel secondo, più piccolo, c’erano una scrivania ed una biblioteca dagli scaffali pieni di libri,<br />
di piantine e di manoscritti.<br />
Francesco si avvicinò alla scrivania e vi scorse un enorme libro posto su un pulpito. Sulla copertina lesse<br />
le parole «orbil ocigam». Non capendone il significato, pensò di aprire il libro quando ad un tratto entrò<br />
l’uomo che già conosceva… Egli l’aveva già avvertito a proposito <strong>de</strong>l libro, ma a<strong>de</strong>sso era troppo tardi!<br />
Francesco alzò gli occhi e si accorse che molte persone lo stavano circondando quasi imprigionandolo con<br />
il loro cerchio rumoroso e minaccioso. Spaventato, egli fece segno che tutto andava bene e volle<br />
andarsene aprendosi con difficoltà un passaggio tra la folla. Vi<strong>de</strong> allora nella stanza vicina una macchina<br />
insolita che stranamente ticchettava e girava molto rapidamente. Sbalordito, uscì sulla strada soleggiata<br />
e calda e prese a correre verso casa sua…<br />
Nel mezzo <strong>de</strong>l cammino, alzò gli occhi e scorse molto alto nel cielo un’altra macchina ancora più strana<br />
<strong>de</strong>lla prima. Ora si trattava di una specie di enorme uccello bianco che percorreva il cielo attraverso le<br />
nuvole. Si fermò e restò immobile pochi minuti poi scosse la testa e riprese a correre.<br />
Incrociò una persona… due persone… tre persone… tutte avevano in mano un pezzo di ar<strong>de</strong>sia che si<br />
accen<strong>de</strong>va e dove sul quale era scritto l’alfabeto. Francesco ignorava a che cosa potesse servire<br />
quest’oggetto… Più andava avanti, più era stupito e preoccupato da ciò che scopriva: a <strong>de</strong>stra stavano<br />
immense case di circa 12 metri (cioè di 39.372 piedi), incollate una all’altra; a sinistra, nella vetrina di<br />
una bottega, i personaggi di alcuni dipinti si muovevano e si succe<strong>de</strong>vano scene fantastiche: chi parlava,<br />
chi faceva <strong>de</strong>i giochi, chi presentava piatti cucinati…. Tutti questi quadri animati erano illuminati con<br />
can<strong>de</strong>le che non si consumavano mai... Questo era troppo! Francesco non ce la faceva più a capire dove<br />
era e perché tante cose strane gli stavano intorno… La gente non era più vestita come prima, strani<br />
macchinari lo circondavano e le case erano di un’ altezza impressionante.… Francesco si chiese<br />
improvvisamente se la spiegazione non stesse nella strana officina in cui era entrato e <strong>de</strong>cise di tornarci.<br />
Si girò e corse in direzione contraria….<br />
L’uomo severo lo stava aspettando! Ansimando, Francesco si scusò di avere aperto il libro malgrado il suo<br />
avvertimento e gli promise di non esser mai più tanto curioso. L’uomo guardò Francesco e gli disse: «Devi<br />
ubbidire, certo! Ma <strong>de</strong>vi anche conservare un po’ di curiosità! Solo così farai progressi nel conoscere e<br />
crescerai».