Das seltsame Buch - Académie de Nancy-Metz
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Deuxième prix en italien : Melek Demir<br />
Una pagina al vento!<br />
Ho quattro anni di crediti non saldati nei ristoranti lionesi. I miei genitori si sono tenuti per diciassette<br />
anni la Renault 4L per potermi iscrivere in una scuola privata che io ho marinato senza vergogna.<br />
Ero molto impegnata a fumarmi la vita sognando amori immaginari. Il mio snobismo è sempre stato<br />
inversamente proporzionale alla mia socievolezza. Non sono mai stata molto amichevole, ma durante gli<br />
anni di cui parlo sono diventata <strong>de</strong>l tutto autista, davvero.<br />
Sono una lebbrosa (non quella di Clau<strong>de</strong>l che sarebbe piuttosto mia sorella; ma quella di Montherlant,<br />
praticamente), la figlia di padre Goriot (e certo anche <strong>de</strong>lla madre Goriot). Il mio principe azzurro è un<br />
algoritmo che alle volte trovo un po' complicato.<br />
Pensavo che mi sarei stufata <strong>de</strong>gli specchi, ma al termine di centinaia di migliaia di ore di contemplazione<br />
invece no. Quando mi guardo, mi accorgo che la mia carnagione ha assunto un colore giallo come i miei<br />
sogni. Ho voluto aromatizzarli con la violenza per compensare la mia paura, che si è trasformata in<br />
mollezza e apatia. Secondo me, questo significa non fare concessioni.<br />
Per non volere fare concessioni senza ostinarsi, è stato necessario “inclu<strong>de</strong>re” molto. “Inclu<strong>de</strong>re” cioè<br />
impadronirsi <strong>de</strong>i pensieri di chi invidi per pensare come lui ed essere sicuro che pensa come te. Ho<br />
cominciato con l’invidiare le cose belle, poi ho invidiato ciò che le mie bellezze invidiavano ed ho finito<br />
con l’invidiare il potere di essere invidiato. Invidiando il potere sono riuscito ad impadronirmi di pensieri<br />
che fanno paura e questo ha fatto scappare i vivi che mi stavano attorno.<br />
Il romanticismo come qualsiasi sistema cerca il mezzo per iscrivere in una continuità momenti che hanno<br />
lasciato un segno. Ciò implica chiu<strong>de</strong>rsi sotto vuoto. Il maniaco <strong>de</strong>l sistema infatti non accetta che alcuni<br />
di questi elementi possano non essere integrati nel suo sistema.<br />
Ma ammette che gli occorrerà tempo per stabilire tutte queste connessioni. E non vuole essere<br />
disturbato durante il suo lavoro. Quando ci si chiu<strong>de</strong>, ci si in<strong>de</strong>bolisce, e per arrestare la <strong>de</strong>ca<strong>de</strong>nza<br />
occorre ingannare la noia. Ingannare la noia, vuol dire mantenere vive la ragioni <strong>de</strong>l proprio <strong>de</strong>si<strong>de</strong>rio,<br />
occorre personificare: aggrapparsi ad una struttura evolutiva a coordinate fisse.<br />
Far tacere, mettendolo da parte, l'amico fittizio che incarna l'altro implacabilmente simpatico, che ti<br />
viene incontro e non urta che l'imperfezione <strong>de</strong>lla sua progressione, e che può recitarlo finché sente<br />
che queste coordinate sono soltanto l'incrocio tra due strutture che si compenetrano, avente per base<br />
<strong>de</strong>lle coordinate tanto soli<strong>de</strong> ma così diverse, una fe<strong>de</strong>ltà all'altro e non a sé stesso, e sé stesso in<br />
equilibrio sul limite di questa fe<strong>de</strong>ltà dorata.<br />
L'oro più bianco, l'oro più pesante, l'amico che viene incontro, l'innamorato accanto: ci sono accumuli nei<br />
piccoli interstizi. Per fe<strong>de</strong>ltà al momento il romantico ca<strong>de</strong> in un pozzo senza fondo: giura che utilizzerà<br />
tutti gli accumuli per fargli un corpo, ma cambia, si <strong>de</strong>forma, si per<strong>de</strong> per recuperare un momento che<br />
nell'intervallo ha perso il suo proprietario. A patto che il proprietario in questione non sia già in questo<br />
pozzo. I vivi se ne sono andati ed io ho <strong>de</strong>i vuoti.