GIPA/C/MI/36/2012
Marzo/Aprile 2013 - Associazione Nazionale Carabinieri
Marzo/Aprile 2013 - Associazione Nazionale Carabinieri
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È la prima medaglia d’oro al valor militare<br />
Il gesto eroico di Giovanni Battista Scapaccino ha avuto tanta risonanza da far cambiare<br />
il nome del suo paese natale, Incisa Belbo, in Incisa Scapaccino. Era il 3 febbraio 1843<br />
quando il Carabinere Scapaccino (32 anni) è intercettato da una colonna di insurrezionisti<br />
mazziniani a Pont Les Èchelles (Savoia), che, al comando del generale Ramorino, tentano<br />
di invadere il Regno di Sardegna per instaurarvi la Repubblica. Bloccano Giovanni Battista<br />
Scapaccino, del Corpo dei Reali Carabinieri (costituito appena nel 1814) e gli intimano di<br />
gridare “Viva la Repubblica”. Scapaccino si rifiuta, ne va il suo onore di soldato, e grida invece<br />
“Viva il Re!”. Il gruppo degli assallitori, in risposta, lo uccide a colpi di fucile. Giovanni<br />
Battista è così decorato con la Medaglia d’oro al Valore Militare: è la prima mai assegnata<br />
nell’Esercito (prima sardo-piemontese, poi italiano). La motivazione spiega: “Per aver preferito<br />
farsi uccidere dai fuorusciti nelle mani dei quali era caduto piuttosto che gridare ‘viva la<br />
Repubblica’, cui volevano costringerlo, gridando invece ‘viva il Re’ ”. Un esempio perfetto di<br />
fedeltà al giuramento dato. La spedizione poi non ha successo, perché i mazziniani vengono<br />
dispersi dai Cavallegger i (40) e Carabinieri (5) sopraggiunti, avvertiti da una altro Carabiniere,<br />
Feliciano Bobbio, che, fatto prigioniero nella sua caserma, riesce a fuggire e a dare l’allarme.<br />
È premiato con la Medaglia d’argento, come un terzo Carabiniere, Carlo Gardino: anche lui<br />
riesce a sfuggire a chi voleva bloccarlo e a compiere la sua missione.<br />
A sinistra, una ceramica illustra l’episodio<br />
che lo vede eroico protagonista. In alto, l’interno<br />
della Parrocchiale, dove fu battezzato il<br />
Carabiniere. In basso, Giovanni Battista Scapaccino<br />
raffigurato in un dipinto. Nell’altra<br />
pagina, l’esterno della Chiesa<br />
binieri Piemonte e Valle d’Aosta Generale<br />
Pasquale Lavacca e il Comandante provinciale<br />
di Asti Ten. Colonnello Fabio Federici;<br />
in sede locale è attento all’avanzamento<br />
dei<br />
lavori il Comandante<br />
della<br />
Stazione di Incisa Luogotenente Davide<br />
Freda. Un concreto sostegno finanziario<br />
alla realizzazione del progetto è venuto<br />
dalla Fondazione Cassa di Risparmio di<br />
Asti, presieduta dal Dott. Michele Maggiora,<br />
nonché da molti benefattori locali.<br />
In occasione del rinnovato interesse per la<br />
figura di Giovanni Battista Scapaccino un<br />
artista residente a Incisa, Santo Nicolosi,<br />
dedito alla pittura e alla scultura<br />
si è ispirato al celebre quadro<br />
di Francesco Gonin<br />
conservato a Roma<br />
presso il Museo dell’Arma<br />
dei Carabinieri<br />
per realizzare uno<br />
splendido altorilievo raffigurante l’eroico<br />
gesto di Giovanni Battista Scapaccino.<br />
L’opera verrà riprodotta in alcuni esemplari<br />
e per il suo pregio, dovuto anche all’effetto<br />
plastico e cromatico, è adatta<br />
anche alla decorazione di abitazioni private<br />
e Uffici pubblici, in particolare le Sedi dell’Associazione<br />
d’Arma. Lo stesso artista<br />
ha pure realizzato un bassorilievo con<br />
un’effigie della Virgo Fidelis.<br />
La fine dei lavori di restauro alla Chiesa è<br />
prevista entro il 2014, in coincidenza con<br />
le celebrazioni per il secondo centenario<br />
della fondazione dell’Arma dei Carabinieri,<br />
alle quali il Comune di Incisa intende così<br />
fornire un significativo contributo. n<br />
marzo - aprile 2013 / 27