dossier
Donne e Concilio .pdf - DIOCESI di Padova
Donne e Concilio .pdf - DIOCESI di Padova
- No tags were found...
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
CTI<br />
ELISA KIDANé<br />
la nella grande narrazione della fede della Chiesa e della sua<br />
presenza in un mondo finalmente “contemporaneo”.<br />
Ambizioncella muliebre?<br />
Durante le letture estive, mi è capitato tra le mani un bellissimo<br />
saggio di Liviana Gazzetta su Maria come virgo sacerdos:<br />
all’interno vi è una gustosa citazione che mi sembra quanto<br />
mai appropriato riprendere.<br />
La citazione rimanda alla drastica censura che, nel 1912, il<br />
Sant’Uffizio impose alle Figlie del Cuore di Gesù e alla loro pretesa<br />
di distinguere tra “carattere” e “spirito” sacerdotale. Un<br />
votum, espresso da padre Giovanni Lottini, segnalava il rischio<br />
che Maria Deluil-Martiny e le sue Figlie potessero essere «mosse<br />
da una certa ambizioncella muliebre»... Nessuno può negare<br />
che si tratti di un’espressione di straordinaria forza evocativa!<br />
Mi preme allora insistere sul fatto che, da quando nel 1964<br />
anche alle donne cattoliche è stata riconosciuta la possibilità<br />
di accedere agli studi teologici, prima, e, poi, al magistero accademico,<br />
ha preso corpo un nuovo protagonismo ermeneutico.<br />
Non si tratta di una “ambizioncella muliebre” che qualche<br />
zelante ecclesiastico può, con sufficienza e ironia, screditare<br />
senza paura di essere zittito. Di questo protagonismo ermeneutico<br />
è infatti palese espressione quest’assemblea, teologicamente<br />
qualificata a raccontare il Concilio come pagina di<br />
storia delle donne e a valutare i primi cinquant’anni della sua<br />
ricezione, scegliendo come punto prospettico la soggettualità<br />
femminile e facendosene carico con responsabilità teologica.<br />
Il Coordinamento delle<br />
teologhe italiane è<br />
nato per valorizzare e<br />
promuovere studi di genere<br />
in ambito teologico,<br />
biblico, patristico e storico, in prospettiva ecumenica.<br />
Riunisce teologhe di diverse tradizioni cristiane che hanno<br />
conseguito un dottorato o una licenza in Scienze teologiche,<br />
che siano docenti delle Facoltà di teologia o delle<br />
Scuole di Teologia, delle congregazioni religiose e degli<br />
istituti superiori di Scienze religiose. L’ intento è favorire la<br />
visibilità femminile nel panorama ecclesiale e culturale italiano,<br />
sostenere e promuovere altre donne che desiderano<br />
dedicarsi allo studio, alla ricerca e all’insegnamento di questa<br />
materia che necessita di una visione di genere.<br />
Mater ecclesia<br />
Una ricerca sul significato che il Vaticano II ha avuto per<br />
le donne, credenti e no, non comporta soltanto una visita<br />
nell’archivio della memoria, sia pure per compiere un coraggioso<br />
restauro di immagini del Concilio ormai sbiadite. Il Vaticano<br />
II rappresenta un inizio, un’aurora, anche per quanto<br />
riguarda una ricerca teologica di genere che sia sempre più<br />
capace di distinguere tra differenza e discriminazione, tra<br />
prospettiva e recriminazione.<br />
Il Concilio è stato soltanto l’aurora! E, a cinquant’anni di<br />
distanza, non vogliamo celebrarne unicamente il ricordo, ma<br />
ne assumiamo appieno il valore, provando a ripercorrere le<br />
tappe di una storia che ha reso anche le donne protagoniste a<br />
pieno titolo della vicenda ecclesiale come di quella socio-politica.<br />
Quando a essa si aggiunge la gratitudine, la memoria si<br />
traduce in presa di coscienza e assunzione di responsabilità.<br />
Questo convegno, insieme a infinite altre espressioni del<br />
sentire e del vivere ecclesiale, dimostra che alle donne cattoliche<br />
è ormai permesso di pensare pubblicamente la fede, di scrivere<br />
pagine di storia del pensiero teologico, di rendere la prassi<br />
ecclesiale più rispettosa tanto della natura che della grazia.<br />
A chi, instancabilmente, ci accusa di fare ideologia, ci sentiamo<br />
di rispondere con la stessa sicura fermezza del cieco di<br />
Gerico. Alla subdola insistenza di coloro che vogliono negare<br />
la verità dei fatti, pur di difendere un’ideologia religiosa incapace<br />
di riconoscere la profezia, il cieco risponde seccamente:<br />
«Una cosa io so: ero cieco e ora ci vedo» (Gv 9,26b). Una cosa<br />
noi sappiamo: se siamo qui, teologhe che vengono da ventuno<br />
Paesi del mondo, in una Pontificia Facoltà teologica romana,<br />
questo è possibile “a partire” o anche, semplicemente,<br />
“dopo” il Concilio Vaticano II. È un fatto, e contra factum<br />
non valet argumentum.<br />
Guardare a quel Concilio, a partire dal quale ha preso il<br />
via la possibilità di esercitare nella Chiesa un protagonismo<br />
ermeneutico, significa esprimere la consapevolezza della storia-di-uno-dei-suoi-effetti.<br />
Tutt’altro che marginale se collocato<br />
nell’orizzonte della grande storia di questi ultimi due<br />
secoli, segnati con chiarezza dal lento collasso dell’androcentrismo<br />
e dalla nascita di una nuova logica della differenza e<br />
delle differenze.<br />
Sono certa che se Giovanni XXIII fosse qui oggi, guardando<br />
a questa aula in cui teologhe di diversi Paesi si incontrano<br />
e si confrontano perché hanno a cuore il destino della Chiesa<br />
e le sorti del mondo, esclamerebbe, ancora una volta con forza:<br />
Gaudet mater ecclesia... <br />
■<br />
16<br />
12/2012