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TUTTI GLI UOMINI SONO UGUALI

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LA NOSTRA STORIA<br />

30<br />

LA RINASCITA IN ITALIA<br />

Per la Massoneria l’istruzione un must<br />

L’impegno educazionista ha caratterizzato l’operato<br />

della Libera Muratoria italiana dalle origini fino ai giorni nostri<br />

l’istruzione serve a completare la vittoria delle moderne libertà<br />

di Marco Novarino<br />

La Scuola di Atene di Raffaello<br />

Fin dal suo rinascere, nel 1859, la Massoneria italiana mise a punto<br />

un progetto che aveva come cardine fondamentale lo sviluppo<br />

dell’istruzione e dell’educazione – intese come promozione dell’emancipazione<br />

morale e intellettuale degli italiani, fondata sui<br />

principi della libertà, dell’eguaglianza, della fraternità, della scienza<br />

e del progresso – affermando che: La Massoneria ha uno scopo<br />

filosofico: lo studio della natura e la conquista pacifica del progresso<br />

universale[…]. La Massoneria deve mostrarsi al popolo<br />

sotto l’aspetto della beneficenza e dell’esempio. E quella della<br />

istruzione popolare è la massima<br />

delle beneficenze ed è nello<br />

stesso tempo opera efficace di<br />

progresso e tale che non è al di<br />

sopra delle forze di ogni singola<br />

loggia. Col prolungare la istruzione<br />

elementare, ben meglio<br />

che con vane discussioni e inutili<br />

indirizzi, voi risponderete agli<br />

sforzi dell’oscurantismo, voi terrete<br />

i vostri nemici in rispetto.<br />

Seguendo queste indicazioni<br />

nacque nel 1866 l’Associazione<br />

nazionale italiana per l’istruzione<br />

e l’educazione popolare, il cui<br />

intento era quello di promuovere<br />

e migliorare l’istruzione elementare<br />

e l’educazione popolare,<br />

sostenendo i municipi nella costituzione di scuole serali e festive<br />

per gli adulti e nella creazione di biblioteche popolari e circolanti.<br />

Vennero chiamati a sostenere questa istituzione non solo<br />

agli appartenenti al Grande Oriente d’Italia ma a tutti i massoni<br />

e a coloro che, consapevoli della grave arretratezza del sistema<br />

scolastico italiano, ritenevano che il progresso sociale ed economico<br />

della nazione dipendesse in gran parte dall’istruzione delle<br />

classi meno agiate che dovevano essere sottratte «all’ignoranza<br />

e alla speculatrice superstizione». A questa istanza risposero,<br />

anche altre obbedienze come quella palermitana, che esortò i suoi<br />

aderenti a concentrare i loro sforzi nella creazione di scuole popolari,<br />

asili infantili, librerie circolanti e tutto quanto fosse utile<br />

all’educazione e all’emancipazione delle classi diseredate, poiché<br />

la massoneria, sia individualmente sia collettivamente, era «scuola<br />

di libertà, esempio di moralità e di amore, […] leva dell’umano<br />

progresso», sottolineando che, al di là dei contrasti politici e rituali<br />

presenti nella liberamuratoria italiana, esisteva una comune visione<br />

in campo pedagogico. Con lo stesso intento furono sostenute<br />

le prime Leghe per l’insegnamento popolare – in particolare per<br />

l’educazione degli adulti –, sorte in Belgio e in Francia a opera di<br />

pedagogisti massoni come Jean Macé, Jules Ferry e Maximilien<br />

Littré. In Italia le Leghe, benché non fossero espressione diretta<br />

della massoneria, ebbero l’appoggio di quest’ultima in quanto i<br />

programmi in campo educativo concordavano perfettamente: l’istruzione<br />

non era solo un mezzo per l’emancipazione del popolo,<br />

ma anche un valido strumento per sottrarre la società dall’influenza<br />

clericale. E furono le<br />

stesse Leghe, consapevoli che il<br />

successo ottenuto in Francia e<br />

in Belgio era stato possibile grazie<br />

all’aiuto fornito dalle logge,<br />

a chiedere che anche in Italia ci<br />

fosse un analogo coinvolgimento,<br />

affinché venisse impartita<br />

un’istruzione larga, libera, universale,<br />

istruzione che sradichi<br />

dalla mente delle moltitudini<br />

quel resto della vecchia ignoranza<br />

che le rende, anche oggi,<br />

facile strumento alle voglie degli<br />

ambiziosi; istruzione che serve<br />

a completare la vittoria delle<br />

moderne libertà, a coronare lo<br />

edificio della civiltà e del progresso.<br />

Le Leghe, con il loro spiccato carattere laico e anticlericale,<br />

promuovevano un paradigma simile, se non uguale, a quello<br />

massonico, teso al lavoro incessante per il miglioramento dell’uomo<br />

e della società al fine di sconfiggere l’ignoranza, la superstizione<br />

e la servitù delle menti e delle coscienze. Come esempio di<br />

questo impegno ricordiamo la sottoscrizione promossa nel 1868<br />

dalla loggia fiorentina «Nuovo Campidoglio» finalizzata all’istituzione<br />

di un liceo massonico. Secondo i propositi dei promotori,<br />

questa scuola doveva essere interamente gestita da personale appartenente<br />

all’Istituzione, ma doveva anche essere aperta ai figli<br />

dei ‘profani’. Gli studenti avrebbero appreso, oltre al normale insegnamento<br />

statale, anche le più diffuse lingue straniere moderne.<br />

L’iniziativa, per la complessità organizzativa e l’ingente finanziamento<br />

necessario, non fu mai realizzata, tuttavia essa rimane un<br />

caso significativo dell’impegno educazionista che ha caratterizzato<br />

l’operato della Massoneria italiana dalle origini fino ai giorni nostri.<br />

(MN)<br />

21-22<br />

2015

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