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Costes y beneficios de la diversidad - Europa

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principales problemas a los que se enfrentan <strong>la</strong>s empresas son <strong>la</strong> falta <strong>de</strong>experiencia en <strong>la</strong> gestión y el temor que el cambio suscita entre lostrabajadores y empresarios.Nuestro mo<strong>de</strong>sto análisis <strong>de</strong>l entorno sociojurídico comunitario sugiere quepue<strong>de</strong>n existir obstáculos «externos» a <strong>la</strong> adopción <strong>de</strong> políticas <strong>de</strong>diversificación <strong>de</strong>l personal. En <strong>la</strong> mayor parte <strong>de</strong> los países <strong>de</strong> <strong>la</strong> UE, <strong>la</strong>srestricciones en <strong>la</strong> tenencia <strong>de</strong> información confi<strong>de</strong>ncial limitan <strong>la</strong> eficacia <strong>de</strong><strong>la</strong>s políticas <strong>de</strong> diversificación <strong>de</strong>l personal. Dichas restricciones impi<strong>de</strong>n <strong>la</strong>medición <strong>de</strong> cambios en el perfil <strong>de</strong>mográfico <strong>de</strong> <strong>la</strong> p<strong>la</strong>ntil<strong>la</strong>, lo que supondríaun resultado intermedio y una medida <strong>de</strong>l progreso <strong>de</strong> gran importancia. Éstees, en particu<strong>la</strong>r, el caso <strong>de</strong> los programas orientados a fomentar <strong>la</strong>participación <strong>de</strong> los ciudadanos homosexuales, <strong>la</strong>s personas <strong>de</strong> etniasdiferentes y los trabajadores <strong>de</strong> diversas creencias religiosas.A<strong>de</strong>más <strong>de</strong> estas restricciones legales, <strong>la</strong>s diferentes actitu<strong>de</strong>s sociales quesuscitan los distintos grupos que conviven en <strong>la</strong> UE pue<strong>de</strong>n limitar <strong>la</strong> esca<strong>la</strong><strong>de</strong> <strong>la</strong>s políticas <strong>de</strong> diversificación <strong>de</strong>l personal o distorsionar su diseño.4. En comparación con <strong>la</strong>s razones que apoyan <strong>la</strong> inversión en otrasformas <strong>de</strong> intangibles, los argumentos comerciales en favor <strong>de</strong> <strong>la</strong>inversión en <strong>la</strong> diversificación <strong>de</strong>l personal aún son rudimentarios yestán fragmentados. Sin embargo, tanto los gobiernos como otrosagentes podrían tomar medidas para eliminar este punto débil,principalmente aportando más información sobre <strong>la</strong> experiencia <strong>de</strong>empresas que han invertido en políticas <strong>de</strong> diversificación.El informe <strong>de</strong>fine una serie <strong>de</strong> medidas que se pue<strong>de</strong>n tomar para reforzar <strong>la</strong>sventajas <strong>de</strong> invertir en programas <strong>de</strong> diversificación <strong>de</strong>l personal y paradifundir <strong>de</strong> manera más amplia <strong>la</strong>s buenas prácticas en este ámbito (véase e<strong>la</strong>partado 9 <strong>de</strong>l resumen).6


1. Sintesi metodologica1.1 - PREMESSAL’edizione Audipress 2007/II si compone di due indagini indipen<strong>de</strong>nti,chiamate Indagine Quotidiani ed Indagine Periodici, realizzatecon:• campioni indipen<strong>de</strong>nti, ciascuno rappresentativo <strong>de</strong>l<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zioneadulta a livello nazionale• sistema di rilevazione CAPI (Computer Assisted PersonalInterviewing) – doppio schermo, attraverso questionari specificiper ciascuna Indagine.Al fine di consentire l’analisi <strong>de</strong>lle duplicazioni di lettura traQuotidiani e Supplementi di quotidiani da un <strong>la</strong>to (rilevati con formu<strong>la</strong>pesante dall’Indagine Quotidiani) e Periodici dall’altro (rilevaticon formu<strong>la</strong> pesante dall’Indagine Periodici), in entrambe le indaginisono state inserite <strong>de</strong>lle doman<strong>de</strong> di “raccordo” che rilevano conformu<strong>la</strong> leggera <strong>la</strong> lettura rispettivamente <strong>de</strong>i Periodici(nell’Indagine Quotidiani) e <strong>de</strong>i Quotidiani e Supplementi <strong>de</strong>i quotidiani(nell’Indagine Periodici).La duplicazione di lettura tra Quotidiani e Supplementi di quotidianida un <strong>la</strong>to e Periodici dall’altro è realizzata attraverso procedure dimerging, dopo l’esecuzione <strong>de</strong>lle quali le stime di lettura si calco<strong>la</strong>nosul campione ottenuto cumu<strong>la</strong>ndo i campioni <strong>de</strong>ll’IndaginePeriodici e <strong>de</strong>ll’Indagine Quotidiani.Le <strong>de</strong>finizioni di lettura <strong>de</strong>i quotidiani, <strong>de</strong>i supplementi di quotidianie <strong>de</strong>i periodici sono quelle già utilizzate in passato da Audipress.Per l’e<strong>la</strong>borazione <strong>de</strong>i dati <strong>de</strong>l<strong>la</strong> presente Edizione Audipress2007/II sono stati cumu<strong>la</strong>ti i campioni <strong>de</strong>lle rilevazioni AudipressPrimavera 2007 e Autunno 2007, attribuendo a ciascuno un pesouguale.L’Edizione Audipress 2007/II si compone, per ognuna <strong>de</strong>lle rilevazioni(Primavera 2007 e Autunno 2007) di tre fasi, <strong>de</strong>scritte in <strong>de</strong>ttaglionelle pagine che seguono 1 :• Campionamento• Rilevamento• E<strong>la</strong>borazioneSi ricorda in ogni caso che tra le testate quotidiane sono state inseritea partire dal<strong>la</strong> Primavera 2006, con pubblicazione <strong>de</strong>i dati nell’edizione2006/II, i quotidiani gratuiti City, Leggo e Metro.Questi quotidiani sono trattati come i quotidiani a pagamento sottoogni aspetto e quindi seguono tutte le procedure di campionamentoe di e<strong>la</strong>borazione di Audipress.1.2 - LE STIME DEI LETTORILe indagini Audipress Quotidiani e Periodici sono indagini campionariesul<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione adulta italiana, che hanno lo scopo di stimareil numero <strong>de</strong>i lettori <strong>de</strong>i singoli quotidiani, supplementi illustratidi quotidiani e periodici partecipanti all’indagine, e di <strong>de</strong>scriverei lettori stessi secondo molte caratteristiche socio-<strong>de</strong>mografiche,per consentire <strong>la</strong> valutazione <strong>de</strong>l<strong>la</strong> loro attitudine a diventare<strong>de</strong>stinatari utili (“target”) <strong>de</strong>l<strong>la</strong> comunicazione veico<strong>la</strong>ta attraversole diverse testate.(1) Le <strong>de</strong>scrizioni fanno riferimento, per ragioni di chiarezza, ad una so<strong>la</strong> rilevazione,quel<strong>la</strong> <strong>de</strong>ll’Autunno 2007, ma si intendono estese – salvo eventuali specificheindicate caso per caso – anche al<strong>la</strong> rilevazione <strong>de</strong>l<strong>la</strong> Primavera 2007, inquanto invariate.Gli individui intervistati nelle due indagini costituiscono due campioniprobabilistici, statisticamente rappresentativi di tutti i cittadiniitaliani, uomini e donne, dai 14 anni compiuti in su, che vivono nell’interoterritorio nazionale, esclusi i cittadini che vivono all’estero.Gli individui così selezionati vengono sottoposti ad una intervistafaccia-a-faccia nelle loro abitazioni con questionari (che variano aseconda <strong>de</strong>l campione di appartenenza) adatti a rilevare, con<strong>de</strong>terminate tecniche, l’eventuale avvenuta lettura da parte <strong>de</strong>ll’intervistatodi ciascuna <strong>de</strong>lle testate quotidiane e periodiche partecipantiall’Indagine Audipress, nei periodi prece<strong>de</strong>nti l’intervista (p.es. negli ultimi 7 giorni, o negli ultimi 30 giorni, ecc.).La tecnica <strong>de</strong>ll’intervista preve<strong>de</strong>, inoltre, l’uso, quale stimolo perfacilitare il riconoscimento <strong>de</strong>lle testate ed il ricordo <strong>de</strong>gli eventi dilettura, di uno schermo indipen<strong>de</strong>nte da quello <strong>de</strong>l PC <strong>de</strong>ll’intervistatore,sul quale appaiono i logo a colori <strong>de</strong>lle testate partecipantiall’indagine.L’uso di uno schermo a colori è stato introdotto, per <strong>la</strong> prima volta,nel<strong>la</strong> rilevazione <strong>de</strong>ll’Autunno 2005, ed ha sostituito l’utilizzo <strong>de</strong>icartellini cartacei in bianco e nero.Grazie al requisito di rappresentatività <strong>de</strong>i due campioni di intervistatirispetto a tutta <strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione adulta italiana, che è nota dallestatistiche ufficiali nel suo ammontare, nel<strong>la</strong> sua ripartizione geograficae nel<strong>la</strong> sua composizione secondo i caratteri <strong>de</strong>mografici(consentendo pertanto a posteriori i controlli e le pon<strong>de</strong>razioninecessarie per ovviare ad eventuali difetti di proporzionalità), i datisul<strong>la</strong> lettura <strong>de</strong>lle testate, ottenuti dal campione, possono essereestrapo<strong>la</strong>ti all’universo di riferimento, per ricavarne stime in migliaia<strong>de</strong>i lettori di ogni testata.Le stime di lettura fanno riferimento a <strong>de</strong>finizioni convenzionali <strong>de</strong>llettore di una data testata.Le principali <strong>de</strong>finizioni di lettore adottate da Audipress sono leseguenti:Per i QUOTIDIANI“lettori (nel) giorno medio”Quante persone leggono o sfogliano il quotidiano X almeno unavolta in un giorno medio <strong>de</strong>l periodo di rilevazione: sia persone cheleggono il numero <strong>de</strong>l giorno di lettura, sia persone che leggono unnumero arretrato; sia lettori che leggono una copia da essi stessiacquistata, oppure avuta in prestito, trovata, ecc. Non importa se <strong>la</strong>lettura ha avuto luogo in casa, o fuori casa, o in un luogo di <strong>la</strong>voro,locale pubblico, ecc.I lettori nel giorno medio vengono stimati calco<strong>la</strong>ndo <strong>la</strong> media <strong>de</strong>llepersone che hanno letto il quotidiano in ciascuno <strong>de</strong>gli ultimi 7giorni.Per i PERIODICI“lettori ultimo periodo”Quante persone leggono o sfogliano <strong>la</strong> testata X almeno una voltanel corso di una settimana media <strong>de</strong>l periodo di rilevazione, se X èun settimanale o un supplemento settimanale di quotidiani; oppurealmeno una volta nel corso di un mese medio, se X è un mensile oun supplemento mensile di quotidiano; sia persone che leggono ilnumero presente in edico<strong>la</strong> al momento <strong>de</strong>l<strong>la</strong> lettura, oppure unnumero arretrato; sia persone che leggono una copia da essi stessiacquistata, oppure avuta in prestito, trovata, ecc. Non importa se <strong>la</strong>lettura ha avuto luogo in casa, o fuori casa, o in un luogo di <strong>la</strong>voro,locale pubblico, ecc.La stima <strong>de</strong>i lettori nell’ultimo periodo, cioè <strong>de</strong>lle persone chehanno letto un qualunque numero <strong>de</strong>l settimanale X negli ultimi 7giorni, o <strong>de</strong>l mensile X negli ultimi 30 giorni, va consi<strong>de</strong>rata equivalenteal<strong>la</strong> stima <strong>de</strong>i lettori <strong>de</strong>l numero medio. Infatti, nell’ipotesi diXIII


• Desarrol<strong>la</strong>r un nuevo marco <strong>de</strong> medición <strong>de</strong> los resultados <strong>de</strong> loscostes y <strong>beneficios</strong> <strong>de</strong> <strong>la</strong>s políticas <strong>de</strong> diversificación en <strong>la</strong>s empresas.• Desarrol<strong>la</strong>r una estrategia para comunicar a los agentes empresarialesencargados <strong>de</strong> <strong>la</strong>s políticas <strong>de</strong> diversificación <strong>la</strong> información recogidaacerca <strong>de</strong> los costes y <strong>beneficios</strong> <strong>de</strong> dichas políticas.Para <strong>de</strong>sempeñar estas tareas se ha recurrido a numerosas fuentes <strong>de</strong> datos,como una encuesta a 200 empresas <strong>de</strong> cuatro países <strong>de</strong> <strong>la</strong> UE, extensosanálisis <strong>de</strong> <strong>la</strong> literatura publicada sobre el tema, el <strong>de</strong>sarrollo <strong>de</strong> 8 estudios <strong>de</strong>casos <strong>de</strong> programas <strong>de</strong> promoción <strong>de</strong> <strong>la</strong> diversificación en 6 Estadosmiembros y un amplio programa <strong>de</strong> entrevistas. Se ha entrevistado a un total<strong>de</strong> 48 personas. El programa ha cubierto 10 empresas gran<strong>de</strong>s, 4 pequeñas yuna serie <strong>de</strong> organizaciones empresariales comunitarias, académicos,organizaciones <strong>de</strong> promoción <strong>de</strong> <strong>la</strong> diversificación (gobiernos, organismosencargados <strong>de</strong> <strong>la</strong> igualdad, interlocutores sociales y organizacionesempresariales <strong>de</strong> los Estados miembros) e interesados (organizaciones nogubernamentales y sindicatos).3. POLÍTICAS DE DIVERSIFICACIÓN EN LAS EMPRESASLa «diversificación <strong>de</strong>l personal» <strong>de</strong> <strong>la</strong>s empresas está re<strong>la</strong>cionada conpolíticas diseñadas para contratar, mantener y <strong>de</strong>sarrol<strong>la</strong>r personalproce<strong>de</strong>nte <strong>de</strong> distintos grupos sociales. Algunas veces esto conduce a uncambio en <strong>la</strong> composición <strong>de</strong> <strong>la</strong> p<strong>la</strong>ntil<strong>la</strong>; otras, a cambios en el tipo <strong>de</strong>personas empleadas en <strong>de</strong>terminados puestos técnicos o <strong>de</strong> gestión. Entodos los casos, dichas políticas van más allá <strong>de</strong>l cumplimiento <strong>de</strong> <strong>la</strong>legis<strong>la</strong>ción contra <strong>la</strong> discriminación.Pero en <strong>la</strong> práctica es difícil <strong>de</strong>finir un «lugar <strong>de</strong> trabajo diversificado».Todavía no existe ningún método ampliamente aceptado para distinguir entrelos lugares <strong>de</strong> trabajo «diversificados» y los «no diversificados». Un «lugar <strong>de</strong>trabajo diversificado» es el resultado <strong>de</strong> cambios importantes en <strong>la</strong> culturainterna <strong>de</strong> <strong>la</strong> empresa, y resulta muy difícil medir <strong>la</strong>s variaciones <strong>de</strong> valoresque acompañan a los cambios <strong>de</strong> <strong>la</strong> cultura interna. A<strong>de</strong>más, no todas <strong>la</strong>sempresas preten<strong>de</strong>n lograr los mismos objetivos en sus políticas <strong>de</strong>diversificación.Las empresas adoptan políticas <strong>de</strong> diversificación <strong>de</strong>l personal por tres tiposdistintos <strong>de</strong> razones: éticas, reg<strong>la</strong>mentarias (para <strong>de</strong>mostrar que cumplen <strong>la</strong>sleyes contra <strong>la</strong> discriminación) y económicas (para generar unos <strong>beneficios</strong>económicos superiores a los costes <strong>de</strong> su adopción). En algunos casos, <strong>la</strong>sempresas adoptan políticas <strong>de</strong> diversificación por varias <strong>de</strong> estas razones.Este proyecto se centra únicamente en <strong>la</strong>s razones económicas que llevan a<strong>la</strong> adopción <strong>de</strong> políticas <strong>de</strong> diversificación <strong>de</strong>l personal.Las inversiones en diversificación por motivos económicos obe<strong>de</strong>cen acambios importantes en los mercados <strong>de</strong> productos (<strong>la</strong>s necesida<strong>de</strong>s <strong>de</strong> losclientes y <strong>la</strong>s activida<strong>de</strong>s <strong>de</strong> <strong>la</strong> competencia), los mercados <strong>de</strong> trabajo(disponibilidad, calidad y valores <strong>de</strong> los empleados actuales y futuros), losmercados <strong>de</strong> capital (opinión <strong>de</strong> los inversores sobre los motores aceptables9


<strong>de</strong> rendimiento <strong>de</strong> <strong>la</strong> inversión) y <strong>la</strong> influencia <strong>de</strong>l gobierno (impacto <strong>de</strong> <strong>la</strong>reg<strong>la</strong>mentación, <strong>la</strong> legis<strong>la</strong>ción y <strong>la</strong> presión política), así como a <strong>la</strong> aparición <strong>de</strong>valores sociales más amplios (<strong>la</strong>s expectativas <strong>de</strong> los ciudadanos en torno alfuturo comportamiento <strong>de</strong> <strong>la</strong>s empresas).4. COSTES Y BENEFICIOS DE LAS POLÍTICAS DE DIVERSIFICACIÓN4.1. BeneficiosNuestro estudio divi<strong>de</strong> en dos tipos principales los <strong>beneficios</strong> económicos quebuscan <strong>la</strong>s empresas cuando invierten en políticas <strong>de</strong> diversificación <strong>de</strong>lpersonal. Concretamente, dichas inversiones proporcionan <strong>beneficios</strong> a <strong>la</strong>sempresas mediante:• El refuerzo a <strong>la</strong>rgo p<strong>la</strong>zo <strong>de</strong> los «factores <strong>de</strong> creación <strong>de</strong> valor», es<strong>de</strong>cir, <strong>de</strong> los activos tangibles e intangibles que hacen competitivas a<strong>la</strong>s empresas y les permiten generar flujos <strong>de</strong> caja estables y satisfacera sus accionistas. Estos factores incluyen <strong>la</strong> creación <strong>de</strong> unareputación diferenciada <strong>de</strong> cara a los clientes y principales interesadosy <strong>la</strong> mejora <strong>de</strong> <strong>la</strong> calidad <strong>de</strong>l capital humano <strong>de</strong> <strong>la</strong> empresa.La inversión en políticas <strong>de</strong> diversificación contribuye a <strong>la</strong> instauración<strong>de</strong> una estrategia <strong>de</strong> creación <strong>de</strong> valor a <strong>la</strong>rgo p<strong>la</strong>zo mediante elestablecimiento y el refuerzo <strong>de</strong>l capital humano y organizativo, que,junto con el capital <strong>de</strong> conocimientos, son los activos intangibles másimportantes con que cuentan <strong>la</strong>s empresas <strong>de</strong> una amplia variedad <strong>de</strong>sectores para establecer una ventaja competitiva y crear valor. Lasempresas más importantes admiten que no existen simples re<strong>la</strong>ciones<strong>de</strong> «causa y efecto» entre el refuerzo <strong>de</strong> estos factores, <strong>la</strong> mejora <strong>de</strong> <strong>la</strong>competitividad y <strong>la</strong> creación <strong>de</strong> valor; sin embargo, creen que a <strong>la</strong>rgop<strong>la</strong>zo <strong>la</strong> combinación <strong>de</strong> estos factores tiene un fuerte impactoindirecto en su competitividad.• La creación <strong>de</strong> oportunida<strong>de</strong>s a medio y corto p<strong>la</strong>zo para mejorarlos flujos <strong>de</strong> caja, por ejemplo, mediante <strong>la</strong> reducción <strong>de</strong> costes, <strong>la</strong>búsqueda <strong>de</strong> soluciones para <strong>la</strong> escasez <strong>de</strong> personal, <strong>la</strong> apertura <strong>de</strong>nuevos mercados y <strong>la</strong> mejora <strong>de</strong> los resultados en los mercadosexistentes. Estos <strong>beneficios</strong> se conocen también como «<strong>de</strong>rendimiento <strong>de</strong> <strong>la</strong> inversión».Dada su naturaleza, muchos <strong>de</strong> estos <strong>beneficios</strong> son más fáciles <strong>de</strong>medir, y en algunos casos presentan re<strong>la</strong>ciones con <strong>la</strong> inversión endiversificación. Sin embargo, en su mayoría «<strong>de</strong>pen<strong>de</strong>n <strong>de</strong>l contexto»,es <strong>de</strong>cir, <strong>de</strong> <strong>la</strong>s estrategias y <strong>de</strong> <strong>la</strong> posición <strong>de</strong> <strong>la</strong>s empresas encuestión en el mercado.Otro asunto importante es <strong>la</strong> dificultad <strong>de</strong> re<strong>la</strong>cionar los <strong>beneficios</strong>empresariales con <strong>la</strong> inversión en diversificación. Probablemente, <strong>la</strong>s políticas<strong>de</strong> diversificación sólo son uno más <strong>de</strong> los factores que contribuyen a <strong>la</strong>mejora <strong>de</strong> los flujos <strong>de</strong> caja, incluso cuando éstas son a corto o medio p<strong>la</strong>zo.10


Aunque <strong>la</strong>s pretensiones <strong>de</strong> <strong>la</strong> mayoría <strong>de</strong> los sistemas actuales <strong>de</strong> medición<strong>de</strong>l impacto <strong>de</strong> <strong>la</strong>s políticas <strong>de</strong> diversificación son limitadas, se pue<strong>de</strong>construir un «mo<strong>de</strong>lo» <strong>de</strong> un enfoque más riguroso y sistemático. Hemos<strong>de</strong>sarrol<strong>la</strong>do un marco <strong>de</strong> medición <strong>de</strong> los resultados basándonos en nuestroconocimiento <strong>de</strong> los tipos <strong>de</strong> <strong>beneficios</strong> que <strong>la</strong>s políticas <strong>de</strong> diversificaciónpue<strong>de</strong>n aportar y teniendo en cuenta métodos mo<strong>de</strong>rnos <strong>de</strong> medición <strong>de</strong> losresultados, así como <strong>la</strong>s prácticas <strong>de</strong> medición actuales <strong>de</strong> <strong>la</strong>s principalesempresas.El «mo<strong>de</strong>lo» <strong>de</strong> enfoque consta <strong>de</strong> tres partes principales:• Ejecución <strong>de</strong>l programa: La medición cubre en este caso <strong>la</strong>sacciones que empren<strong>de</strong>n <strong>la</strong>s empresas para facilitar el cambio cultural(«catalizadores») y eliminar obstáculos como <strong>la</strong> discriminaciónindirecta. Las acciones son una combinación <strong>de</strong> procesos y medios.Esta parte <strong>de</strong>l marco <strong>de</strong> medición se centra en <strong>la</strong>s activida<strong>de</strong>s y loscostes.• Resultados <strong>de</strong> <strong>la</strong> diversificación: Son los resultados intermedios <strong>de</strong><strong>la</strong>s acciones realizadas para aplicar una política <strong>de</strong> diversificación <strong>de</strong>lpersonal. Como tales, los resultados <strong>de</strong> esta parte <strong>de</strong>l mo<strong>de</strong>lo nogeneran <strong>beneficios</strong> empresariales, pero constituyen un paso necesarioprevio a <strong>la</strong> obtención <strong>de</strong> dichos <strong>beneficios</strong>. La medición <strong>de</strong> resultadosintermedios es un mecanismo muy útil para valorar el progreso y escoherente con <strong>la</strong>s mediciones <strong>de</strong> resultados mo<strong>de</strong>rnas y con <strong>la</strong>sprácticas <strong>de</strong> medición existentes.• Beneficios empresariales: Esta parte <strong>de</strong>l mo<strong>de</strong>lo capta el impactoque produce en <strong>la</strong> empresa <strong>la</strong> inversión en una política <strong>de</strong>diversificación <strong>de</strong>l personal. Nuestro marco se basa en los tipos <strong>de</strong><strong>beneficios</strong> que <strong>la</strong>s empresas preten<strong>de</strong>n obtener <strong>de</strong> <strong>la</strong> diversificación. Almedir <strong>la</strong>s mejoras <strong>de</strong> los resultados empresariales a corto y mediop<strong>la</strong>zo no se suelen tener en cuenta los resultados generales, sino losoperacionales. En cambio, el aumento <strong>de</strong> los activos intangibles formaparte <strong>de</strong> medidas más estratégicas.5.2. Indicadores <strong>de</strong> costes y <strong>beneficios</strong>En <strong>la</strong> actualidad hay muchos indicadores en uso y otros, basados enprácticas empresariales existentes, disponibles (cuadro 1).Cuadro 1Cobertura <strong>de</strong> los indicadores <strong>de</strong> costes y <strong>beneficios</strong>Ejecución <strong>de</strong>l programa• Compromiso <strong>de</strong> <strong>la</strong> alta dirección• P<strong>la</strong>n y estrategia <strong>de</strong> diversificación• Políticas organizativas• Ventajas para el empleo12


• Incentivos <strong>de</strong> gestión• Estructuras organizativas• Proceso <strong>de</strong> notificación (control y evaluación)• Comunicación• Re<strong>de</strong>s <strong>de</strong> apoyo• Educación y formación• Pérdidas <strong>de</strong> productividadResultados <strong>de</strong> <strong>la</strong> diversificación• Perfil <strong>de</strong>mográfico <strong>de</strong> <strong>la</strong> p<strong>la</strong>ntil<strong>la</strong> («representación»)• Cultura empresarial/entorno <strong>de</strong> trabajoVentajas para <strong>la</strong>s empresas• Reducción <strong>de</strong> costes• Mayor capacidad <strong>de</strong> respuesta en caso <strong>de</strong> escasez <strong>de</strong> personal• Acceso a nuevos mercados• Mejores resultados en los mercados existentes• Acceso a talentos• Capacidad <strong>de</strong> gestión global• Innovación y creatividad• Reputación ante los gobiernos y otros interesados• Imagen <strong>de</strong> mercado• Valores culturalesFuente: CSES6. ARGUMENTOS COMERCIALES EN FAVOR DE LA DIVERSIFICACIÓNLa expresión «argumentos comerciales» se refiere a <strong>la</strong>s razones que inducena <strong>la</strong>s empresas a p<strong>la</strong>ntearse <strong>la</strong> posibilidad <strong>de</strong> invertir en activos tangibles eintangibles.La aplicación <strong>de</strong> una política <strong>de</strong> diversificación <strong>de</strong>l personal es una manera <strong>de</strong>invertir en activos intangibles, especialmente en capital humano yorganizativo. Un análisis <strong>de</strong> los argumentos comerciales en favor <strong>de</strong> otrostipos <strong>de</strong> activos intangibles apunta a que un argumento realista y convincentea favor <strong>de</strong> <strong>la</strong> inversión se basa en cuatro pruebas distintas <strong>de</strong> los costes y<strong>beneficios</strong>: «testimonios» (puntos <strong>de</strong> vista <strong>de</strong> lí<strong>de</strong>res <strong>de</strong> opinión <strong>de</strong>stacados<strong>de</strong> <strong>la</strong> comunidad empresarial expresados públicamente), estudios <strong>de</strong> casos,encuestas a empresas e investigación empírica.La importancia <strong>de</strong> muchos tipos <strong>de</strong> pruebas viene dada por <strong>la</strong>s característicasestructurales <strong>de</strong> los activos intangibles («<strong>de</strong>sbordamientos», falta <strong>de</strong>mercados etc.), y a ello se <strong>de</strong>be <strong>la</strong> naturaleza <strong>de</strong> su impacto en los resultadoseconómicos <strong>de</strong> <strong>la</strong>s empresas.Los argumentos comerciales en favor <strong>de</strong> <strong>la</strong> inversión en diversificación <strong>de</strong>lpersonal están más fragmentados y menos evolucionados que los re<strong>la</strong>tivos a<strong>la</strong> inversión en otras formas <strong>de</strong> activos intangibles, aunque en Estados13


Unidos y Canadá están más <strong>de</strong>sarrol<strong>la</strong>dos que en <strong>Europa</strong>. Ello obe<strong>de</strong>ce avarias razones:• Resulta difícil cuantificar los costes y <strong>beneficios</strong> para realizar unanálisis tradicional <strong>de</strong> <strong>la</strong> rentabilidad. Muchos <strong>de</strong> los <strong>beneficios</strong><strong>de</strong>pen<strong>de</strong>n en gran parte <strong>de</strong>l contexto o son difíciles <strong>de</strong> medir.• Es más difícil medir <strong>la</strong> «<strong>diversidad</strong>» <strong>de</strong> una empresa que cuantificarotros tipos <strong>de</strong> activos intangibles. La <strong>diversidad</strong> es el resultado <strong>de</strong> unproceso <strong>de</strong> cambio cultural, no un medio para otros procesos.• En <strong>la</strong>s empresas comunitarias, <strong>la</strong> verda<strong>de</strong>ra inversión en políticas <strong>de</strong>diversificación, y no en el cumplimiento <strong>de</strong> <strong>la</strong> ley, es re<strong>la</strong>tivamentelimitada.• Como suce<strong>de</strong> con todas <strong>la</strong>s formas <strong>de</strong> inversión en capital humano, <strong>la</strong>s<strong>de</strong>bilida<strong>de</strong>s que surgen cuando se observan los requisitos <strong>de</strong>información dan lugar a gran<strong>de</strong>s <strong>la</strong>gunas <strong>de</strong> conocimiento.A pesar <strong>de</strong> estas dificulta<strong>de</strong>s, están surgiendo argumentos comerciales enfavor <strong>de</strong> <strong>la</strong> inversión en políticas <strong>de</strong> diversificación. Los puntos fuertes son <strong>la</strong>re<strong>la</strong>ción con <strong>la</strong> inversión en capital humano y el testimonio <strong>de</strong> un pequeñonúmero <strong>de</strong> importantes empresas europeas. A<strong>de</strong>más, otras formas <strong>de</strong> activosintangibles <strong>de</strong>muestran que se pue<strong>de</strong> avanzar. Por ejemplo, actualmente seestá analizando el <strong>de</strong>sarrollo <strong>de</strong> normas <strong>de</strong> notificación comunes para elcapital humano.7. OBSTÁCULOS A LA ADOPCIÓN DE POLÍTICAS DE DIVERSIFICACIÓNComo suce<strong>de</strong> con otras formas <strong>de</strong> inversión en nuevas políticas <strong>de</strong> recursoshumanos, existen dos grupos <strong>de</strong> obstáculos a <strong>la</strong> aplicación <strong>de</strong> políticas <strong>de</strong>diversificación <strong>de</strong>l personal: los obstáculos internos (específicos <strong>de</strong> <strong>la</strong>sempresas individuales) y los obstáculos externos (que surgen <strong>de</strong> estructurasinstitucionales, culturas/actitu<strong>de</strong>s y factores regu<strong>la</strong>dores).7.1. Obstáculos internosLas empresas encuestadas que no han invertido en diversificación seña<strong>la</strong>ntres razones principales por <strong>la</strong>s que no han tomado en consi<strong>de</strong>ración <strong>la</strong>spolíticas <strong>de</strong> diversificación <strong>de</strong>l personal: <strong>la</strong> primera es el <strong>de</strong>sconocimiento <strong>de</strong>tales políticas y <strong>de</strong> los <strong>beneficios</strong> que generan; <strong>la</strong> segunda es <strong>la</strong> i<strong>de</strong>a <strong>de</strong> queno son necesarias para satisfacer <strong>la</strong>s expectativas actuales <strong>de</strong> losempleados, los posibles trabajadores futuros, los clientes y <strong>la</strong> pob<strong>la</strong>ción; porúltimo seña<strong>la</strong>n <strong>la</strong> falta <strong>de</strong> presión <strong>de</strong> los gobiernos e inversores.Pedimos a <strong>la</strong>s empresas que habían establecido programas <strong>de</strong> diversificaciónque i<strong>de</strong>ntificaran los principales problemas con que se habían enfrentadodurante su aplicación. Éstos fueron: dificulta<strong>de</strong>s para cambiar <strong>la</strong> cultura <strong>de</strong> <strong>la</strong>organización, falta <strong>de</strong> experiencia interna, falta <strong>de</strong> entendimiento <strong>de</strong> <strong>la</strong>sventajas que un personal diversificado aportará a <strong>la</strong> empresa y dificultad paracuantificar los <strong>beneficios</strong> que producirá el mantenimiento <strong>de</strong> <strong>la</strong> inversión.14


7.2. Obstáculos externosNuestro estudio <strong>de</strong>finió tres tipos principales <strong>de</strong> obstáculos externos:• Restricciones legales en re<strong>la</strong>ción con <strong>la</strong> tenencia <strong>de</strong> informaciónconfi<strong>de</strong>ncial: En <strong>la</strong> mayor parte <strong>de</strong> los países, <strong>la</strong>s restricciones <strong>de</strong> losEstados miembros en re<strong>la</strong>ción con <strong>la</strong> tenencia <strong>de</strong> «informaciónconfi<strong>de</strong>ncial» sobre los empleados (en parte basadas eninterpretaciones nacionales restrictivas <strong>de</strong> <strong>la</strong> Directiva comunitaria <strong>de</strong>protección <strong>de</strong> datos) impi<strong>de</strong>n recoger datos sobre origen étnico,creencias religiosas y preferencias sexuales. Esto limita <strong>la</strong> capacidad<strong>de</strong> <strong>la</strong>s empresas <strong>de</strong> medir los cambios <strong>de</strong>l perfil <strong>de</strong>mográfico <strong>de</strong> <strong>la</strong>p<strong>la</strong>ntil<strong>la</strong>, que es una <strong>de</strong> <strong>la</strong>s formas más importantes <strong>de</strong> medir los«resultados intermedios». Dichas restricciones podrían distorsionar <strong>la</strong>naturaleza <strong>de</strong> <strong>la</strong>s inversiones en diversificación <strong>de</strong> <strong>la</strong>s empresas.• Lagunas históricas en <strong>la</strong> legis<strong>la</strong>ción contra <strong>la</strong> discriminación: Lalegis<strong>la</strong>ción contra <strong>la</strong> discriminación constituye una parte importante <strong>de</strong>lmarco sociojurídico nacional en que funcionan <strong>la</strong>s empresas. Estalegis<strong>la</strong>ción ilegaliza <strong>la</strong>s prácticas <strong>la</strong>borales inaceptables y «seña<strong>la</strong>» a<strong>la</strong>s empresas cambios importantes en los valores sociales. Nuestrasencuestas y estudios <strong>de</strong> casos nos <strong>de</strong>muestran que en algunasempresas pue<strong>de</strong> favorecer <strong>la</strong> inversión en programas <strong>de</strong>diversificación. Pero <strong>de</strong> momento sólo unos cuantos países cuentancon una legis<strong>la</strong>ción diseñada específicamente para impedir <strong>la</strong>discriminación <strong>la</strong>boral por motivos <strong>de</strong> edad o preferencia sexual.• Diferencias en <strong>la</strong>s actitu<strong>de</strong>s sociales nacionales y en los valoresculturales: Está c<strong>la</strong>ro que los factores sociales pue<strong>de</strong>n influir en e<strong>la</strong>lcance y <strong>la</strong> naturaleza <strong>de</strong> <strong>la</strong>s políticas <strong>de</strong> diversificación adoptadaspor <strong>la</strong>s empresas, especialmente por <strong>la</strong>s pequeñas y medianas(PYME). Buen ejemplo <strong>de</strong> ello es el posible impacto <strong>de</strong> <strong>la</strong>s diferentesrespuestas nacionales a <strong>la</strong>s cuestiones étnicas.8. CONCLUSIONESConclusiones principales:• Los argumentos comerciales en favor <strong>de</strong> <strong>la</strong> inversión en diversificación<strong>de</strong>l personal son rudimentarios y están fragmentados.• Los gobiernos y otros agentes podrían tomar medidas para acabar conalgunos <strong>de</strong> los puntos débiles <strong>de</strong> los argumentos comerciales, sobretodo aportando más información acerca <strong>de</strong> <strong>la</strong> experiencia <strong>de</strong> empresasque han invertido en políticas <strong>de</strong> diversificación.• A pesar <strong>de</strong> <strong>la</strong> existencia <strong>de</strong> puntos débiles, están surgiendoargumentos potencialmente fuertes en favor <strong>de</strong> <strong>la</strong> inversión en políticas<strong>de</strong> diversificación <strong>de</strong>l personal.15


• Las empresas ya utilizan numerosos indicadores <strong>de</strong> costes y<strong>beneficios</strong>, pero casi todos ellos son cualitativos y en su mayoría secentran en los costes y los «resultados intermedios» (tales como loscambios en el perfil <strong>de</strong>mográfico y <strong>la</strong> actitud <strong>de</strong> <strong>la</strong> p<strong>la</strong>ntil<strong>la</strong>).• En re<strong>la</strong>ción con otros tipos simi<strong>la</strong>res <strong>de</strong> activos intangibles, como <strong>la</strong>sinversiones en capital humano, se ha comenzado a solventar estosproblemas mediante <strong>de</strong>sarrol<strong>la</strong>ndo una combinación <strong>de</strong> pruebas:testimonios <strong>de</strong> empresas, estudios <strong>de</strong> casos y encuestas a empresas.• A pesar <strong>de</strong> estos problemas, se pue<strong>de</strong> crear un «mo<strong>de</strong>lo» <strong>de</strong> medición<strong>de</strong> los resultados que proporcione un método sistemático <strong>de</strong>i<strong>de</strong>ntificación <strong>de</strong> costes, <strong>beneficios</strong> y procesos c<strong>la</strong>ve.• Hoy en día es probable que en <strong>Europa</strong> sólo inviertan en políticas <strong>de</strong>diversificación sostenibles un pequeño número <strong>de</strong> empresas pioneras.• Nuestra encuesta piloto reve<strong>la</strong> <strong>la</strong> existencia <strong>de</strong> dos obstáculos«internos» principales para <strong>la</strong> inversión en políticas <strong>de</strong> diversificación<strong>de</strong>l personal: <strong>la</strong> dificultad <strong>de</strong>l cambio cultural <strong>de</strong> una empresa y el<strong>de</strong>sconocimiento <strong>de</strong> <strong>la</strong>s políticas <strong>de</strong> diversificación <strong>de</strong>l personal.• Nuestro mo<strong>de</strong>sto análisis <strong>de</strong>l entorno sociojurídico comunitario sugiereque también pue<strong>de</strong>n existir obstáculos «externos» a <strong>la</strong> adopción <strong>de</strong>políticas <strong>de</strong> diversificación <strong>de</strong>l personal, principalmente restriccionesen re<strong>la</strong>ción con <strong>la</strong> tenencia <strong>de</strong> información confi<strong>de</strong>ncial en <strong>la</strong> mayoría<strong>de</strong> los países <strong>de</strong> <strong>la</strong> UE.• Una difusión eficaz <strong>de</strong> los resultados <strong>de</strong> este informe pue<strong>de</strong> resultarfundamental para ayudar a <strong>la</strong>s empresas, sea cual sea su tamaño, aconocer <strong>la</strong>s políticas <strong>de</strong> diversificación.16


9. RECOMENDACIONESA partir <strong>de</strong> nuestra investigación hemos e<strong>la</strong>borado un pequeño número <strong>de</strong>recomendaciones correspondientes a dos ámbitos: <strong>la</strong> difusión <strong>de</strong> losresultados <strong>de</strong> nuestro estudio y <strong>la</strong>s posibles intervenciones <strong>de</strong> los po<strong>de</strong>respúblicos para aumentar los argumentos comerciales en favor <strong>de</strong> <strong>la</strong> inversiónen diversificación.Basándonos en nuestra encuesta hemos <strong>de</strong>finido <strong>la</strong>s siguientes medidas quepodrían ayudar a inducir a <strong>la</strong>s empresas a invertir en diversificación y reforzar<strong>la</strong>s razones que respaldan <strong>la</strong> inversión en programas <strong>de</strong> diversificación <strong>de</strong>lpersonal:• Desarrollo <strong>de</strong> un compendio <strong>de</strong> estudios <strong>de</strong> casos.• Apoyo a <strong>la</strong> creación <strong>de</strong> una red <strong>de</strong> proyectos <strong>de</strong> <strong>de</strong>mostración queabarque toda <strong>la</strong> UE y se base en empresas importantes <strong>de</strong> distintossectores y tamaños.• Inversión en encuestas periódicas a empresas <strong>de</strong> toda <strong>la</strong> UEdiseñadas para <strong>de</strong>stacar el grado <strong>de</strong> penetración <strong>de</strong> <strong>la</strong>s políticas <strong>de</strong>diversificación, los obstáculos suscitados por su adopción y sus costesy <strong>beneficios</strong>.• Apoyo a <strong>la</strong> creación <strong>de</strong> una red <strong>de</strong> organizaciones <strong>de</strong> promoción <strong>de</strong> <strong>la</strong>diversificación que abarque toda <strong>la</strong> UE, diseñada para compartirbuenas prácticas y garantizar <strong>la</strong> completa difusión <strong>de</strong> <strong>la</strong> investigaciónfinanciada por <strong>la</strong> UE.• Apoyo a estudios nacionales diseñados para establecer vínculos entre<strong>la</strong>s inversiones en diversificación y los <strong>beneficios</strong> empresariales.• Apoyo a <strong>la</strong> celebración <strong>de</strong> conferencias comunitarias que señalen los<strong>beneficios</strong> que <strong>la</strong> diversificación <strong>de</strong>l personal aporta a empresas <strong>de</strong>diferentes tamaños. Esto se <strong>de</strong>bería llevar a cabo con <strong>la</strong> ayuda <strong>de</strong> losinterlocutores sociales y otras organizaciones empresarialespertinentes.• Aportación <strong>de</strong> información sobre los <strong>beneficios</strong> <strong>de</strong> <strong>la</strong>s políticas <strong>de</strong>diversificación <strong>de</strong>l personal.• Desarrollo <strong>de</strong> re<strong>de</strong>s formales e informales para compartir informaciónacerca <strong>de</strong> los costes y <strong>beneficios</strong> <strong>de</strong> <strong>la</strong>s políticas <strong>de</strong> diversificación <strong>de</strong>lpersonal y <strong>de</strong> los métodos <strong>de</strong> medición.• Imp<strong>la</strong>ntación <strong>de</strong> programas para <strong>de</strong>sarrol<strong>la</strong>r nuevas herramientas <strong>de</strong>medición <strong>de</strong> los <strong>beneficios</strong> <strong>de</strong> los programas <strong>de</strong> diversificación <strong>de</strong>lpersonal.17


Pue<strong>de</strong> obtener información adicional sobre « Derechos fundamentalesy antidiscriminación » en <strong>la</strong> siguiente dirección:Comisión EuropeaDirección General <strong>de</strong> empleo y asuntos socialesDepartamento D.3B -1049 Bruse<strong>la</strong>sO consultar nuestros sitios Internet:http://europa.eu.int/comm/employment_social/fundamental_rights/in<strong>de</strong>x_en.htmwww.stop-discrimination.info18

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