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Peripheral Vascular & Biliary System Peripheral Vascular & Biliary ...

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SUPERA VERITAS ® Stent in Nitinolo Autoespansivo Intrecciato<br />

Sistema Periferico Vascolare e Biliare | Italiano<br />

• Occlusione venosa nel sito della puntura o a distanza<br />

• Occlusione venosa/trombosi, sito della puntura<br />

Il posizionamento di stent in una diramazione vascolare<br />

principale o in una biforcazione può compromettere<br />

procedure diagnostiche o terapeutiche future.<br />

Un posizionamento finale dello stent risultante<br />

in sporgenza eccessiva nel duodeno o un<br />

malposizionamento dell’intero stent nel duodeno può<br />

ledere o ostruire il tratto intestinale.<br />

MATERIALI<br />

Questi materiali sono necessari per l’uso con il sistema<br />

a stent in nitinolo intrecciato autoespandibile SUPERA<br />

VERITAS ® :<br />

• Soluzione salina isotonica sterile<br />

• Guida da 0,014” o 0,018” di lunghezza idonea<br />

• siringa da 10 cc per risciacquo<br />

Dimensioni<br />

del catetere<br />

Dimensioni<br />

stent<br />

Dimensioni<br />

dell’introduttore<br />

6 Fr 4 mm - 7 mm 6 Fr<br />

7 Fr 4 mm - 8 mm<br />

7 Fr,<br />

0,100 minimo<br />

PRocEDURA<br />

Procedure di preparazione<br />

1. Eseguire una visualizzazione fluoroscopica<br />

(angiogramma percutaneo/colangiografia) con tecnica<br />

standard.<br />

2. Eseguire una valutazione in fluoroscopia e segnare la<br />

lesione/stenosi, osservandone il livello distale.<br />

3. Selezionare una misura di stent.<br />

a. Misurare la lunghezza della lesione/stenosi<br />

obiettivo per determinare la lunghezza dello stent<br />

necessario. Lasciare che l’area prossimale e distale<br />

della lesione/stenosi venga coperta dallo stent a<br />

protezione dalla penetrazione a opera di iperplasia.<br />

b. Misurare il diametro di riferimento del vaso/<br />

dotto (prossimale e distale della lesione/stenosi).<br />

Selezionare uno stent con un valore di etichetta<br />

diametro pari a quello del vaso/dotto di riferimento.<br />

NB. Si rinvia all’etichetta dell’articolo per il diametro e<br />

la lunghezza dello stent.<br />

Tabella Misure Predilatazione<br />

Diametro Stent su Diametro Sterno Stent<br />

Etichetta<br />

(diametro predilatazione<br />

(diametro interno)<br />

raccomandato)<br />

(mm) (mm)<br />

4,0 4,6<br />

5,0 5,6<br />

6,0 6,7<br />

7,0 7,7<br />

8,0 8,8<br />

ATTENZIoNE. Il diametro di predilatazione del vaso/<br />

dotto deve essere scelto in base al diametro esterno<br />

dello stent. Si rinvia alla tabella misure predilatazione<br />

sopra.<br />

4. Estrarre con cautela il dispositivo dalla sua confezione<br />

protettiva (ossia l’involucro Tyvek con vassoio) con la<br />

tecnica asettica standard e ispezionare il dispositivo per<br />

individuare eventuali danni.<br />

NB. Se si ritiene che la sterilità del dispositivo sia stata<br />

compromessa, il dispositivo non deve essere usato.<br />

5. Attaccare una siringa da 10 cc riempita di soluzione<br />

salina alle porte di risciacquo lume guida (10) e<br />

introduttore (7) per il risciacquo dei lumi e l’espulsione<br />

dell’aria.<br />

Procedura di spiegamento stent<br />

1. Inserimento di introduttore e guida<br />

a. Praticare l’accesso a idoneo sito anatomico con un<br />

introduttore, impiegando tecniche standard.<br />

b. Una volta creato l’accesso, occorre inserire/<br />

cambiare una guida e va fatta avanzare fino al punto<br />

distale della lesione/stenosi.<br />

2. Predilatazione della lesione/stenosi<br />

a. Predilatare la lesione/stenosi con standard e un<br />

palloncino proporzionato al diametro esterno dello<br />

stent. Si rinvia alla tabella misure predilatazione<br />

b. Estrarre il palloncino dal paziente mantenendo<br />

l’accesso alla lesione/stenosi con la guida.<br />

ATTENZIoNE. Durante la dilatazione evitare di<br />

sovraespandere il palloncino per prevenire il verificarsi<br />

di emorragie o complicanze da dissezione.<br />

3. Introdurre l’SDS (Stent Delivery <strong>System</strong>: sistema<br />

di rilascio dello stent)<br />

a. Strofinare la porzione utilizzabile dell’SDS con un<br />

tampone di garza imbevuto di soluzione salina per<br />

attivare il rivestimento idrofilo.<br />

b. Caricare l’estremità prossimale della guida<br />

nell’estremità distale della punta del catetere (9).<br />

c. Fare avanzare l’SDS sulla guida e nell’introduttore<br />

utilizzando la garza imbevuta<br />

NB. L’inserimento del sistema a stent in nitinolo<br />

intrecciato autoespandibile SUPERA VERITAS ® deve<br />

sempre essere eseguito sotto stretta osservazione<br />

fluoroscopica e se si riscontra una resistenza anomala<br />

durante l’introduzione del sistema di applicazione,<br />

occorre ritirare il sistema e ispezionarlo per ricercare<br />

eventuali danni.<br />

ATTENZIoNE. Usare sempre un introduttore per la<br />

procedura d’impianto, per proteggere sia il vaso/<br />

dotto che il sito della puntura. È necessario un<br />

introduttore.<br />

4. Posizionamento e spiegamento dello stent<br />

AVVERTENZA. Questo dispositivo non è progettato<br />

per utilizzo con mezzi di contrasto o con iniettori<br />

automatici.<br />

a. Fare avanzare l’SDS finché il marker<br />

dell’introduttore distale (4) e marker longitudinale dello<br />

stent (3) racchiudono la lesione/stenosi obiettivo.<br />

b. Ruotare il blocco dispositivo (12) verso sinistra.<br />

c. Iniziare il rilascio dello stent sotto stretta<br />

osservazione fluoroscopica facendo avanzare il<br />

cursore (6) in senso distale. Valutare la posizione<br />

iniziale dell’estremità distale dello stent in nitinolo<br />

autoespansibile intrecciato SUPERA ® .<br />

d. Sotto stretta fluoroscopia ritrarre il cursore (6) in<br />

senso prossimale, quindi farlo avanzare in senso<br />

distale, permettendo all’introduttore (5) di arretrare in<br />

senso prossimale.<br />

Note. Lo stato dello rilascio può valutarsi notando<br />

in fluoroscopia la distanza relativa tra l’estremità<br />

prossimale dello stent in nitinolo autoespansibile<br />

intrecciato SUPERA ® e il marker dell’introduttore<br />

distale (4).<br />

e. Ripetere il passo 4.d finché l’estremità prossimale<br />

dello stent in nitinolo autoespansibile intrecciato<br />

SUPERA ® non sia distale rispetto all’azionatore dello<br />

stent (11).<br />

f. Quando si desidera il rilascio finale dello stent:<br />

i. Ritrarre il cursore (6) in posizione prossimale;<br />

ii. Ruotare il blocco rilascio (8) verso sinistra per<br />

consentire al cursore (6) di avanzare in posizione<br />

distale;<br />

iii. Fare avanzare il cursore (6), sotto stretta<br />

osservazione fluoroscopica, in posizione distale<br />

sull’impugnatura (1); e<br />

iv. Sempre sotto stretta osservazione fluoroscopica<br />

verificare che l’estremità prossimale dello stent in<br />

nitinolo intrecciato autoespandibile SUPERA ® sia<br />

fuoriuscita dall’introduttore esterno (5) e libera.<br />

5. A posizionamento/spiegamento dello stent<br />

avvenuto<br />

a. In seguito alla verifica del rilascio e posizionamento<br />

dello stent in nitinolo autoespansibile intrecciato<br />

SUPERA ® e della pervietà del vaso/dotto, l’SDS deve<br />

essere estratto nel seguente modo:<br />

i. Ritrarre delicatamente il cursore (6) in posizione<br />

prossimale sull’impugnatura (1);<br />

ii. Ruotare il blocco dispositivo (12) verso destra;<br />

b. Sotto fluoroscopia ritirare l’SDS lungo la guida<br />

attraverso l’introduttore estraendolo dal corpo.<br />

c. Estrarre l’SDS dalla guida.<br />

d. Nel caso di espansione incompleta dello sent in<br />

nitinolo intrecciato autoespandibile SUPERA ® in un<br />

qualsiasi punto lungo la stenosi, è possibile ricorrere<br />

alla dilatazione a palloncino dopo il rilascio (con la<br />

tecnica standard).<br />

e. Se opportuno, selezionare un catetere a palloncino<br />

di dimensioni idonee e dilatare la lesione/stenosi con<br />

la tecnica convenzionale. Il diametro di gonfiatura del<br />

palloncino usato per la postdilatazione deve essere<br />

all’incirca quello di riferimento del vaso/dotto.<br />

f. Se opportuno, a dilatazione eseguita, estrarre il<br />

palloncino dal paziente.<br />

g. Estrarre dal corpo la guida e l’introduttore.<br />

h. Richiudere debitamente l’apertura praticata.<br />

i. Smaltire il sistema a stent in nitinolo autoespansibile<br />

intrecciato SUPERA VERITAS ® .<br />

MRI (MAGNETIc RESoNANcE<br />

IMAGING: IMMAGINI DA RISoNANZA<br />

MAGNETIcA)<br />

La sperimentazione non clinica ha dimostrato che lo stent<br />

SUPERA ® è MR conditional. I pazienti portatori dello stent<br />

SUPERA ® per una lunghezza totale di 270 mm nell’arteria<br />

femorale superficiale e in quella iliaca possono essere<br />

sottoposti alla MR nelle apparecchiature cilindriche a<br />

corpo intero alle seguenti condizioni:<br />

• Campo magnetico statico di 1,5 o 3,0 Tesla.<br />

• Campo di gradiente spaziale di 2500 Gauss/cm al<br />

massimo.<br />

• Per punti di riferimento sopra l’ombelico il SAR (tasso<br />

d’assorbimento specifico) dell’intero corpo deve essere<br />

inferiore a 2 W/kg.<br />

• Per punti di riferimento sotto l’ombelico il SAR<br />

dell’intero corpo deve essere inferiore a 1 W/kg.<br />

• Le gambe del paziente non devono toccarsi durante la<br />

procedura.<br />

• Tutte le scansioni MR devono essere eseguite in modo<br />

operativo normale.<br />

Le conseguenze del riscaldamento in ambiente RM sugli<br />

stent con fratture è ignoto.<br />

Vascolare, innalzamento della temperatura di 3,0<br />

Tesla<br />

La sperimentazione non clinica del riscaldamento indotto<br />

dalla RF è stata svolta a 128 MHz in un sistema MR GE<br />

Signa HDx 3.0T, software di versione 4\LX\MR. Sono<br />

stati testati stent di lunghezza da 40 a 200 mm e anche di<br />

lunghezza sovrapposta di 270 mm. La sperimentazione<br />

è stata fondata su ASTM F2182, con gli stent in un punto<br />

e con un orientamento nel fantoccio tali da produrre il<br />

riscaldamento previsto nel caso peggiore. La potenza<br />

RF è stata applicata per 15 minuti e la conduttività del<br />

materiale in cui è realizzato il fantoccio era all’incirca<br />

0,5 S/m. Il SAR medio stimato del fantoccio variava<br />

da 2,7 a 3,0 W/kg e il SAR locale nel punto degli stent<br />

variava da 7,7 a 8,7 W/kg. L’innalzamento massimo della<br />

temperatura alle estremità dello stent, proporzionato a un<br />

SAR locale di 2 W/kg, era di 3,0 °C.<br />

Il calcolo del riscaldamento in vivo di uno stent SUPERA®<br />

nell’arteria femorale superficiale e in quella iliaca in un<br />

modello umano digitale postulando il caso peggiore per<br />

le interazioni dei campi elettromagnetici nel corpo con<br />

lo stent, ha dato come risultato un innalzamento della<br />

temperatura in vivo nel caso peggiore di 5,2 °C nell’arteria<br />

femorale superficiale e di 6,5 °C in quella iliaca per 15<br />

minuti di scansione e un SAR sul corpo intero di 2 W/kg<br />

per i punti di riferimento al di sopra dell’ombelico e 2,8 °C<br />

nell’arteria femorale superficiale e 5,0 °C in quella iliaca<br />

per 15 minuti di scansione e un SAR per il corpo intero di<br />

1 W/kg per punti di riferimento sotto l’ombelico. Questi<br />

innalzamenti si sono verificati per uno stent da 80 mm;<br />

altre lunghezza di stent hanno prodotto innalzamenti di<br />

temperatura minori. L’innalzamento effettivo in vivo è<br />

previsto inferiore, poiché questo calcolo non includeva il<br />

raffreddamento attribuibile al flusso sanguigno nel lume<br />

dello stent e la perfusione di sangue nel tessuto al di fuori<br />

dello stent.<br />

Vascolare, innalzamento della temperatura di 1,5<br />

Tesla<br />

La sperimentazione non clinica del riscaldamento indotto<br />

dalla RF è stata eseguita a 64 MHz in una bobina per<br />

il corpo intero GE Signa. La sperimentazione è stata<br />

effettuata su stent di lunghezza compresa tra 40 e 200<br />

mm e fondata su ASTM F2182, con gli stent in un punto<br />

e con un orientamento nel fantoccio tali da produrre il<br />

riscaldamento previsto nel caso peggiore. La potenza<br />

RF è stata applicata per 15 minuti e la conduttività del<br />

materiale in cui è realizzato il fantoccio era all’incirca<br />

0,5 S/m. Il SAR medio stimato del fantoccio variava<br />

da 2,1 a 2,5 W/kg e il SAR locale nel punto degli stent<br />

variava da 4,0 a 6,2 W/kg. L’innalzamento massimo della<br />

temperatura alle estremità dello stent, proporzionato a un<br />

SAR locale di 2 W/kg, era di 5,1 °C.<br />

Il calcolo del riscaldamento in vivo di uno stent SUPERA®<br />

nell’arteria femorale superficiale e in quella iliaca in un<br />

modello umano digitale postulando il caso peggiore per<br />

le interazioni dei campi elettromagnetici nel corpo con<br />

lo stent, ha dato come risultato un innalzamento della<br />

temperatura in vivo nel caso peggiore di 6,4 °C nell’arteria<br />

femorale superficiale e di 5,2 °C in quella iliaca per 15<br />

minuti di scansione e un SAR sul corpo intero di 2 W/<br />

kg per i punti di riferimento al di sopra dell’ombelico e<br />

5,4 °C nell’arteria femorale superficiale e 5,7 °C in quella<br />

iliaca per 15 minuti di scansione e un SAR per il corpo<br />

intero di 1 W/kg per punti di riferimento sotto l’ombelico.<br />

Questi innalzamenti si sono verificati per stent da 150<br />

e da 180 mm; altre lunghezza di stent hanno prodotto<br />

innalzamenti di temperatura minori; altre lunghezze di<br />

stent hanno prodotto innalzamenti di temperatura minori.<br />

L’innalzamento effettivo in vivo è previsto inferiore, poiché<br />

questo calcolo non includeva il raffreddamento attribuibile<br />

al flusso sanguigno nel lume dello stent e la perfusione di<br />

sangue nel tessuto al di fuori dello stent.<br />

Forza magnetica e torsione<br />

La forza magnetica è stata misurata facendo ricorso alla<br />

tecnica di deflessione in un sistema MR per il corpo intero<br />

da 3T e riscontrata inferiore al 6% della forza di gravità. La<br />

torsione magnetica è stata determinata qualitativamente<br />

inferiore a quella esercitata dall’attrazione gravitazionale.<br />

I pazienti non risulteranno esposti a rischio aggiunto per<br />

la forza magnetica e la torsione esercitate sullo stent<br />

durante la MR.<br />

Interferenza sulle immagini<br />

La distorsione delle immagini è stata misurata nel<br />

sistema GE a 3 T con un protocollo compatibile con<br />

quello prescritto in ASTM F2119-01. La versione del<br />

software era 14\LX\MR e il rilascio 14.0.M5.0737.f. 1.<br />

L’interferenza massima nelle misurazioni si estendeva<br />

circa 2 cm dallo stent. Nei test l’immagine del lume era<br />

oscurata. Può essere necessario ottimizzare i parametri<br />

di creazione immagini MR per la presenza di questo<br />

impianto.<br />

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