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L. Cignelli - G. C. Bottini--Le diatesi del verbo nel greco biblico

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L. CIGNELLI - G. C. BOTTINI<br />

3) Siccome poi medio riflessivo e medio d’interesse concettualmente<br />

coincidono, gli usi fondamentali di questa <strong>diatesi</strong> si riducono praticamente<br />

a due: medio d’interesse e medio dinamico. Il primo è generalmente la voce<br />

<strong>del</strong>l’egoismo; il secondo la voce <strong>del</strong>la generosità, <strong>del</strong>l’impegno personale<br />

(v. La G. b. 229). Tuttavia, data la discussione ancora in corso, trattiamo<br />

distintamente anche il medio riflessivo, e facciamo coincidere il medio<br />

d’interesse solo col medio riflessivo indiretto (v. § 41).<br />

1. Il medio riflessivo e d’interesse<br />

§ 39. Il medio riflessivo è un punto ancora controverso tra i grammatici.<br />

1) Gli autori greci lo conoscevano. Secondo Origene (sec. III), ad es.<br />

peivqesqai e keivresqai sono “verbi riflessivi” e significano rispettivamente<br />

“persuadérsi / lasciarsi persuadére e “ràdersi / farsi ràdere” (C. Celsum<br />

6,57; v. § 33,2). Anche i greci moderni conoscono il medio riflessivo, anzi<br />

vedono <strong>nel</strong>la riflessività il senso specifico di questa <strong>diatesi</strong> (v. Robertson<br />

807; Suntaktikov 53.64: Mevsa autopaqhv “Medi riflessivi”, e si porta come<br />

es. O Pevtro" ntuvnetai “Pietro si veste”).<br />

2) Parecchi grammatici moderni ammettono il medio riflessivo senza discussione;<br />

altri invece lo negano più o meno decisamente; altri infine sono<br />

piuttosto perplessi, ma riconoscono che l’equivalenza normale di questo medio<br />

<strong>nel</strong>le nostre lingue è il <strong>verbo</strong> riflessivo diretto quando il medio è usato come<br />

intransitivo (per es. h{domai “mi rallegro”), è il riflessivo indiretto quando il<br />

medio è usato come transitivo (nivptomai ta;" cei'ra" “mi lavo le mani”). Pensiamo<br />

che quest’ultima sia la posizione più realistica (v. La G. b. 227s).<br />

3) Come risulta dai due esempi dati sopra, il medio riflessivo è quello che<br />

ha più facile corrispondenza <strong>nel</strong>le nostre lingue, dove la forma riflessiva è<br />

molto usata (v. Dardano - Trifone 7.4). In italiano noi rendiamo il medio riflessivo<br />

diretto (senza oggetto) col nostro riflessivo (per es. louvomai “io mi<br />

lavo”), e il medio riflessivo indiretto (con oggetto) aggiungendo al <strong>verbo</strong> il<br />

dativo dei pronomi personali (per lo più le forme àtone mi, ti, si, ci, vi) oppure<br />

- ma meno spesso - aggiungendo all’oggetto l’aggettivo possessivo<br />

(nivptomai th;n kefalhvn “mi lavo la testa / lavo la mia testa”).<br />

1) Medio riflessivo diretto<br />

§ 40. 1) Il medio è riflessivo diretto quando il soggetto compie l’azione a<br />

se stesso, quando cioè è “insieme soggetto e oggetto diretto <strong>del</strong>l’azione”

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