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testa al campionato della 50 cm 3 dopo<br />
aver vinto i primi tre Gran Premi della<br />
stagione in sella alla Van-Veen Kreidler.<br />
In quel periodo la Suzuki fu rubata dal<br />
Museo di Evert Louwman ! Questo causò<br />
molto baccano in Olanda e la successiva<br />
messa in palio di un premio di<br />
2500 fiorini (una bella somma di denaro<br />
per quell’epoca) fece aguzzare la vista e<br />
rizzare le orecchie a tutti i frequentatori<br />
delle corse, tanto più che una moto<br />
così rara era alquanto facile da riconoscere.<br />
Di sicuro il ladro era qualcuno<br />
che voleva vedere “dentro” quel motore<br />
In alto a sinistra, ancora una vista del motore in cui è evidente il<br />
volume del carter. Esso doveva contenere tutta l’ingranaggeria del<br />
cambio a dieci rapporti, necessari per far rimanere sempre in coppia<br />
il motore.<br />
In alto a destra, in questa foto è testimoniato l’incendio occorso alla<br />
moto di Ernst Degner, dopo la sua caduta. Il luogo è la pista<br />
giapponese di Suzuka nell’anno 1963. Vinse quella corsa un’altra<br />
Suzuki, quella di Frank Perris.<br />
In basso, una foto di Hugh Anderson sulla sua <strong>RT</strong> <strong>66</strong> al Gran Premio<br />
di Germania Est del 19<strong>66</strong>.<br />
per carpire i segreti più nascosti della<br />
tecnologia Suzuki (diagramma della distribuzione,<br />
valvole di ammissione, misure<br />
delle camere di espansione ecc.).<br />
Toersen, che ora ha 53 anni, ricorda<br />
molto bene quello che accadde: “Lavoravo<br />
al reparto corse della Van-Veen ad<br />
Amsterdam quando qualcuno ci chiese<br />
se eravamo interessati a conoscere segretamente<br />
delle informazioni relative<br />
alla preparazione di un motore due<br />
tempi speciale da corsa. Naturalmente<br />
eravamo interessati e fu così che vidi<br />
per la prima volta i pezzi del motore<br />
Suzuki, tutti sparsi nel retro di un furgone.<br />
L’uomo che rubò quella Suzuki ci<br />
disse poi di avere appena passato un delizioso<br />
week end a Barcellona. Telefonammo<br />
subito al proprietario della Suzuki<br />
e, nel frattempo che lo tenevamo<br />
impegnato con la nostra conversazione,<br />
In alto, una foto della moto di Sheene senza<br />
motore. E’ visibile la struttura del telaio,<br />
molto robusto nella zona del cannotto.<br />
In basso a sinistra, la stretta piastra della<br />
forcella e sul semimanubrio destro il bottone<br />
di massa e il manettino dell’arricchitore.<br />
Le leve sono molto distanti dalle manopole.<br />
In basso a destra, i due semicarter erano<br />
uniti secondo un piano orizzontale. Gli otto<br />
prigionieri fissavano i due gruppi termici<br />
indipendenti.<br />
vennero per arrestarlo.”<br />
“Presto venne a galla lo scopo di quel<br />
suo week end a Barcellona: aveva passato<br />
quelle informazioni tecniche anche<br />
alla Derbi. In effetti questo mi costò il<br />
titolo iridato della classe 50 cm 3 , poiché<br />
poche settimane dopo quell’incontro, la<br />
Derbi si presentò con una nuova espansione<br />
che correva sotto la sella e subito<br />
fu molto più veloce. Ad Assen mi superò<br />
agevolmente sul rettilineo e così