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SUZUKI RT 66 44/99

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testa al campionato della 50 cm 3 dopo<br />

aver vinto i primi tre Gran Premi della<br />

stagione in sella alla Van-Veen Kreidler.<br />

In quel periodo la Suzuki fu rubata dal<br />

Museo di Evert Louwman ! Questo causò<br />

molto baccano in Olanda e la successiva<br />

messa in palio di un premio di<br />

2500 fiorini (una bella somma di denaro<br />

per quell’epoca) fece aguzzare la vista e<br />

rizzare le orecchie a tutti i frequentatori<br />

delle corse, tanto più che una moto<br />

così rara era alquanto facile da riconoscere.<br />

Di sicuro il ladro era qualcuno<br />

che voleva vedere “dentro” quel motore<br />

In alto a sinistra, ancora una vista del motore in cui è evidente il<br />

volume del carter. Esso doveva contenere tutta l’ingranaggeria del<br />

cambio a dieci rapporti, necessari per far rimanere sempre in coppia<br />

il motore.<br />

In alto a destra, in questa foto è testimoniato l’incendio occorso alla<br />

moto di Ernst Degner, dopo la sua caduta. Il luogo è la pista<br />

giapponese di Suzuka nell’anno 1963. Vinse quella corsa un’altra<br />

Suzuki, quella di Frank Perris.<br />

In basso, una foto di Hugh Anderson sulla sua <strong>RT</strong> <strong>66</strong> al Gran Premio<br />

di Germania Est del 19<strong>66</strong>.<br />

per carpire i segreti più nascosti della<br />

tecnologia Suzuki (diagramma della distribuzione,<br />

valvole di ammissione, misure<br />

delle camere di espansione ecc.).<br />

Toersen, che ora ha 53 anni, ricorda<br />

molto bene quello che accadde: “Lavoravo<br />

al reparto corse della Van-Veen ad<br />

Amsterdam quando qualcuno ci chiese<br />

se eravamo interessati a conoscere segretamente<br />

delle informazioni relative<br />

alla preparazione di un motore due<br />

tempi speciale da corsa. Naturalmente<br />

eravamo interessati e fu così che vidi<br />

per la prima volta i pezzi del motore<br />

Suzuki, tutti sparsi nel retro di un furgone.<br />

L’uomo che rubò quella Suzuki ci<br />

disse poi di avere appena passato un delizioso<br />

week end a Barcellona. Telefonammo<br />

subito al proprietario della Suzuki<br />

e, nel frattempo che lo tenevamo<br />

impegnato con la nostra conversazione,<br />

In alto, una foto della moto di Sheene senza<br />

motore. E’ visibile la struttura del telaio,<br />

molto robusto nella zona del cannotto.<br />

In basso a sinistra, la stretta piastra della<br />

forcella e sul semimanubrio destro il bottone<br />

di massa e il manettino dell’arricchitore.<br />

Le leve sono molto distanti dalle manopole.<br />

In basso a destra, i due semicarter erano<br />

uniti secondo un piano orizzontale. Gli otto<br />

prigionieri fissavano i due gruppi termici<br />

indipendenti.<br />

vennero per arrestarlo.”<br />

“Presto venne a galla lo scopo di quel<br />

suo week end a Barcellona: aveva passato<br />

quelle informazioni tecniche anche<br />

alla Derbi. In effetti questo mi costò il<br />

titolo iridato della classe 50 cm 3 , poiché<br />

poche settimane dopo quell’incontro, la<br />

Derbi si presentò con una nuova espansione<br />

che correva sotto la sella e subito<br />

fu molto più veloce. Ad Assen mi superò<br />

agevolmente sul rettilineo e così

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