SUZUKI RT 66 44/99

In alto a destra, Stuart Graham lanciato in
sella alla Suzuki RT66 che sarebbe poi stata
acquistata da Barry Sheene.
In basso, Hugh Anderson ripreso a Suzuka
nel 1963, attorniato dai meccanici della
Suzuki. Quell’anno era finalmente arrivata
l’affidabilità dei motori (ancora raffreddati
ad aria) e con essa il dominio nel Campionato
del Mondo. Anderson vinse poi il titolo
davanti alle Honda di Taveri e Redman.
Fu il primo titolo mondiale vinto da una
motocicletta con motore a due tempi nella
classe 125.
mente dello stesso tipo utilizzato da
Van Dongen e Toersen. La prima vittoria
di un GP per Sheene avvenne in
Belgio a Spa con una cavalcata solitaria
coronata anche dal record sul giro e
sulla distanza (il primo a quasi 180
km/h di media). Si ripeterà in Svezia e
Finlandia arrivando a giocarsi il titolo
all’ultima prova, in Spagna.
Vittoria finale di Nieto e della Derbi,
ma fine carriera esaltante per la vecchia
Suzuki, quasi a fare da contraltare
all’inizio della carriera del popolare
campione inglese, due volte campione
del mondo, nel 1976 e 1977, in sella alla
Suzuki 500.
Scheda Tecnica
Suzuki RT 66
Motore: bicilindrico a due tempi con
aspirazione a disco rotante e raffreddamento
a liquido (sistema termosifone
per la RT 66 e con pompa di circolazione
per la RT 67)
Alesaggio e corsa: 43 mm x 42.6 mm
Cilindrata: 123.7 cm 3
Carburatori: due Mikuni VM29 SC
Potenza massima:
32 CV a 13800 giri/min (RT 66)
35 CV a 14000 giri/min (RT 67)
Velocità massima: 197 Km/h (RT 66)
208 Km/h (RT 67)
Accensione: a magnete Kokusan
Peso a secco: 89 kg
Telaio: a doppia culla aperta in tubi di
duralluminio o acciaio
Frizione: a dischi multipli a secco
Cambio: a nove rapporti sempre in
presa (RT 66)
a dieci rapporti sempre in presa (RT
67)
Freno anteriore: a quattro ganasce
Freno posteriore: a due ganasce