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Don Arturo Virilli - Istituto Elvetico web site

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Intervista a Giuseppe Sonego, presidente della Federazione nazionale<br />

degli exallievi di S. Giovanni Bosco • a cura di Marc De-Ambrogi<br />

Giuseppe, in qualità di presidente<br />

della Federazione<br />

nazionale degli Ex Allievi di<br />

San Giovanni Bosco, cosa<br />

significa o quantomeno cosa<br />

dovrebbe significare, nella<br />

nostra società attuale, essere<br />

exallievo?<br />

<strong>Don</strong> Bosco capì l’importanza<br />

della cultura per la fede, l’importanza<br />

di evangelizzare la<br />

gioventù attraverso la scuola,<br />

attraverso l’istru-<br />

zione.<br />

Gli ex allievi<br />

hanno sperimentato<br />

la generosità esigente dei<br />

Salesiani, il loro spirito di<br />

sacrificio per i giovani, il<br />

loro attaccamento<br />

all’Eucaristia, a Maria<br />

Ausiliatrice e al Papa, il<br />

loro impegno per salvare<br />

le anime. Chi ha avuto<br />

genitori e professori<br />

magnanimi non può avere<br />

uno spirito piccolo, non può<br />

essere pusillanime. Gli ex<br />

allievi sono innanzittutto riconoscenti<br />

per il tesoro della<br />

fede ricevuto dai genitori, sviluppato<br />

armonicamente dai<br />

professori nelle Case Salesiane. Oltre alla valorizzazione<br />

di questa preziosa eredità il presidente della<br />

federazione nazionale cerca di far conoscere agli ex<br />

allievi e all’opinione pubblica attraverso articoli, riviste,<br />

libri, interviste alla televisione… le Case salesiane<br />

della Svizzera, quelle attuali e quelle passate.<br />

Nel 1989 avevo pubblicato un primo volume dal<br />

titolo: “100 anni di cammino con i Salesiani in<br />

Svizzera”. Entro Natale 2005 dovrebbe uscire un<br />

secondo volume dedicato al “Collegio <strong>Don</strong> Bosco di<br />

Maroggia 1905-1925”. Molto resta ancora da fare<br />

soprattutto per quanto riguarda la storia di Muri,<br />

scritta in tedesco e quella di Beromünster, pure<br />

scritta in tedesco. La Casa di Zurigo ha pubblicato<br />

libri in italiano e le Case della Svizzera romanda sono<br />

6<br />

state descritte da <strong>Don</strong> Pierre <strong>Don</strong>net in francese in una<br />

bellissima tesi di laurea.<br />

Come vedi, dal tuo punto di vista di docente con<br />

pluriennale esperienza, la problematica giovanile?<br />

San Domenico Savio diceva ai suoi compagni in difficoltà:<br />

“noi facciamo consistere la santità nello stare<br />

molto allegri …” L’umorismo, la gioia, l’allegria furono<br />

e sono la chiave per conquistare i giovani, specie i giovani<br />

con qualche difficoltà scolastica o morale. Oggi<br />

sono parecchi i giovani che soffrono sulla loro pelle<br />

problemi familiari, sociali, scolastici, affettivi. Il cuore<br />

dei giovani è molto ricco, bisogna affidarsi a questa ricchezza<br />

per sciogliere i cuori e poi si ottengono risultati<br />

insperati e insospettati. Non bisogna aver paura dei<br />

giovani; i nostri educatori ci proposero modelli forti di<br />

santità adolescenziale senza aver paura delle nostre<br />

reazioni, noi dobbiamo imitarli se desideriamo orientare<br />

i giovani e discutere con loro i valori cristiani.<br />

Purtroppo pochi bulli talvolta rovinano alcuni compagni<br />

e costituiscono un vero banco di prova per la pazienza<br />

dei loro docenti.<br />

Il recupero di costoro diventa estremamente difficile in<br />

una prospettiva laica, mentre la prospettiva religiosa<br />

grazie ai sacramenti ha maggiori probabilità di successo<br />

educativo.<br />

I giovani cadono spesso vittime delle capacità affabulatorie<br />

delle varie agenzie educative e delle varie<br />

società commerciali. Bisogna cercare di riportarli con i<br />

piedi per terra in modo che si preparino alla vita reale<br />

e non finiscano vittime della babele virtuale che li attanaglia.<br />

Soprattutto l’educazione affettiva non deve<br />

mancare.<br />

Come è cambiato il modo di insegnare a livello di<br />

scuola media?<br />

La scuola media era stata pensata e realizzata per<br />

superare la dicotomia tra ginnasio e scuola maggiore.<br />

Le autorità scolastiche hanno lavorato con coerenza e<br />

con costanza per migliorare la scuola media ticinese:<br />

dalle sezioni ai livelli, ai corsi opzionali, al sostegno<br />

pedagogico, al corso pratico, al servizio di orientamento…<br />

si sono sviluppati molti elementi per cercare<br />

di rispondere ai bisogni degli allievi. Un grande sforzo<br />

è stato fatto anche per introdurre le nuove tecnologie<br />

e le nuove esigenze della terziarizzazione: alfabetizzazione<br />

informatica e inglese. Un lavoro enorme è ricaduto<br />

sulle spalle dei docenti perché la scuola riflette in

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