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Ground Zero e oltre - Arch-Metron

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fiuti, equipaggiata con un carrello luminoso, è sostenuta dai grattacieli intorno<br />

in simbiotico attaccamento. In cambio del supporto strutturale, essa può fornire<br />

agli ospiti corrente e risparmio d’acqua addizionali così come portali per<br />

nuovi spazi di lavoro e svago... Questo New World Trade City è una piastra<br />

orizzontale sostenuta da fondazioni ‘flottanti’ ed è di supporto ad uffici di un<br />

solo piano e alle attrezzature di un ‘parco verde’.” 51<br />

Tom Kovac fa uno studio con un software che in base ai dati inseriti forma lo<br />

chassis del progetto, “In questo [chassis] abbiamo inserito una superficie a<br />

spirale, governata dalla regola che consente a un viaggiatore di scalare infinitamente<br />

un flusso intrecciato, attraverso inclinate che hanno il potenziale per<br />

un futuro abitativo come previsto da Virilio. Pinne strutturali connettono le superfici<br />

alla spirale. Bordi comuni tra lo chassis e la spirale sono coperte in vetro...”<br />

52 (vedi Tom Kovac, A New World Trade Center,<br />

http://www.arqa.com/masinfo4b.cfm?nro=5147&img_src=img_notas/revdig1.j<br />

pg&img_descripcion=&img_epigrafe=&img_width=250&img_height=357&<br />

titulo=Arquitectura%20en%20la%20época%20de%20la%20Revolución%20<br />

Digital)<br />

C’è molta attenzione alle tendenze economiche e sociali in corso, tendenze che<br />

possono esercitare una enorme influenza sugli aspetti formali della città. Per<br />

<strong>Arch</strong>i-Tectonics l’elemento fondamentale è, come abbiamo già visto, la flessibilità<br />

“Il nuovo modello per downtown Manhattan era basato sull’idea che le<br />

strutture urbane evolvono costantemente con le forze economiche & politiche<br />

globali.. In un mercato dove consistenza e stabilità hanno lasciato spazio a incertezza<br />

e volatilità, l’architettura dovrebbe adattarsi alla flessibilità.” 53 Più che<br />

adattarsi l’architettura dovrebbe promuoverla questa flessibilità, dalla piccola<br />

alla grande scala.<br />

Hariri & Hariri sono attente agli sconvolgimenti indotti dal digitale e ne mettono<br />

in evidenza l’apporto alla creatività “Grazie alla tecnologia digitale e alla comunicazione<br />

elettronica, le industrie finanziarie non hanno più bisogno di essere<br />

localizzate una sull’altra e da un decennio a questa parte si sono diversificate<br />

lontano da downtown. Il risultato è che gran parte degli spazi per uffici persi<br />

l’11 settembre non sono più necessari. Quindi, crediamo che i 16 acri del<br />

World Trade Center debbano essere un complesso creativo ad uso misto con<br />

interconnesse attività residenziali, commerciali e culturali, sia pianificate che<br />

improvvisate.” 54<br />

Due proposte non assimilabili a quelle illustrate finora sono opera di due “visionari”:<br />

Samuel Mockbee e Paolo Soleri.<br />

Nella proposta di Mockbee (vedi Samuel Mockbee, A New World Trade Center,<br />

http://archrecord.construction.com/news/wtc/archives/newwtc/mockbee.asp),<br />

fatta nel letto d’ospedale pochi giorni prima di morire, “Due torri si sollevano<br />

più alte delle originali, ma il pezzo centrale del progetto è un pozzo scavato a<br />

911 piedi di profondità che contiene una vasca riflettente quale memorial, un<br />

51. Dalla relazione di Mel Chin, cit.<br />

52. Text trascritto da una conversazione tra Leon van Schaik e Tom Kovac e il suo team,<br />

December 2001 sull’website della galleria Max Protetch<br />

53. Dalla relazione di Winka Dubbeldam per <strong>Arch</strong>i-Tectonics, cit.<br />

54. Dalla relazione di Hariri & Hariri, cit.

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