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*GESTIONE 4/02 - Fire

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FEDERAZIONE ITALIANA<br />

PER L'USO RAZIONALE DELL'ENERGIA<br />

Luci ed ombre<br />

delle grandi<br />

turbine a gas<br />

Decreti per l’efficienza<br />

energetica: le potenzialità<br />

per gli Enti Locali<br />

Archivio fotografico<br />

ISNOVA<br />

Motore elettrico<br />

ad alta efficienza<br />

Effetti dell’applicazione<br />

dei decreti sull’efficienza<br />

energetica: esperienza<br />

comunitaria<br />

FABIANO srl - Via Ghignone 7 - 12058 S. Stefano Belbo (CN) - Trimestrale di informazione - Anno III - Spedizione in A.P. - 45% - Art. 2 comma 20/b,<br />

Legge 662/96 - Aut. 573/D.C./D.C.I./CN del 09/10/00 nr. 4/<strong>02</strong> - Autorizz. del Tribunale di Asti n. 1/2000 del 20/01/2000 - Copia omaggio -<br />

Contiene IP - In caso di mancato recapito restituire al mittente che pagherà la tariffa dovuta


gestione energia<br />

periodico di informazione tecnica per gli energy manager N. 4/20<strong>02</strong><br />

Direttore responsabile<br />

Paolo De Pascali<br />

Comitato scientifico<br />

Ugo Bilardo, Cesare Boffa, Dario Chello, Sergio Garribba,<br />

Ugo Farinelli, Sergio Ferrari, Giovanni Lelli<br />

Comitato di redazione<br />

Walter Cariani, Francesco Ciampa, Paolo De Pascali,<br />

Mario de Renzio, Wen Guo, Giuseppe Tomassetti<br />

Art director<br />

Ferdinando Fabiano<br />

Co-ordinatrice di redazione<br />

Wen Guo<br />

Uffici di redazione<br />

• c/o ISNOVA-FIRE<br />

via Flaminia, 441 – 00196 Roma<br />

tel. 06 360<strong>02</strong>543 – fax 06 360<strong>02</strong>544<br />

e-mail: isnova@isnova.it<br />

• c/o ENEA-FIRE, CR Casaccia,<br />

via Anguillarese, 301 – 00060 S. Maria di Galeria (RM)<br />

tel. 06 30483626 30483538 30483981 30483482<br />

fax 06 30486449<br />

e-mail: fire@fire-italia.it - www.fire-italia.it<br />

• c/o ENEA, CR Casaccia,<br />

CP 2400 Roma<br />

tel. 06 30484118 – fax 06 3048/4447<br />

e-mail: enea_opet@casaccia.enea.it<br />

Casa editrice<br />

Fabiano Editore<br />

Regione S. Giovanni 2/B – 14053 Canelli (AT)<br />

tel. 0141 822557 – fax 0141 822669<br />

e-mail: claudi@fabianogroup.com<br />

www.fabianogroup.com<br />

Impaginazione grafica<br />

Nicoletta Troncon<br />

Pubblicità<br />

Fabiano srl<br />

tel. 0141 822557 - fax 0141 822669<br />

e-mail: claudi@fabianogroup.com<br />

Tariffe pubblicitarie: 2a di cop € 1755,00<br />

(pagine 4 colori) 3a di cop. € 1650,00<br />

4a di cop. € 1960,00<br />

interna € 1445,00<br />

Autorizzazione del Tribunale di Asti n. 1/2000 del 20/01/2000<br />

Il contenuto degli articoli pubblicati è di esclusiva responsabilità degli autori. La riproduzione<br />

di articoli o parte di essi è consentita previa autorizzazione scritta della redazione.<br />

www.energiaitalia.net<br />

GESTIONE ENERGIA è un’iniziativa realizzata congiuntamente<br />

da FIRE, ISNOVA, ENEA e Fabiano Editore, nell’ambito<br />

dei programmi di attività delle singole istituzioni suddette.<br />

ENEA (Ente per le Nuove tecnologie, l’Energia e<br />

l’Ambiente) è un ente di diritto pubblico operante nei<br />

campi della ricerca e della innovazione per lo sviluppo<br />

sostenibile, finalizzata a promuovere insieme gli obiettivi<br />

di sviluppo, competitività, occupazione e quello della salvaguardia<br />

ambientale. L’ENEA svolge, inoltre, altresì funzioni<br />

di agenzia per le pubbliche amministrazioni mediante<br />

la prestazione di servizi avanzati nei settori dell’energia,<br />

dell’ambiente e dell’innovazione tecnologica.<br />

ISNOVA (Istituto per la promozione dell’innovazione tecnologica)<br />

è una società consortile a responsabilità limitata<br />

costituita nel 1991, partecipata con quota maggioritaria<br />

dall’ENEA e da organismi di servizio del sistema bancario<br />

italiano (Società Servizi Interbancari, Siteba e SSB). ISNO-<br />

VA opera nei settori dell’innovazione e della promozione<br />

delle tecnologie con l’obiettivo di formare e trasferire capacità<br />

ed esperienze per la diffusione della conoscenza<br />

scientifica e tecnologica, con particolare riferimento alle<br />

esigenze delle piccole e medie imprese.<br />

FIRE (Federazione Italiana per l’uso Razionale dell’Energia)<br />

è un’associazione tecnico-scientifica senza finalità di lucro<br />

per la promozione dell’uso razionale dell’energia e la diffusione<br />

delle relative informazioni del settore. La FIRE è stata<br />

costituita nel 1988 ed opera con la collaborazione<br />

dell’ENEA, di ISNOVA e dei Soci interessati a sviluppare<br />

attività nei vari settori. Scopo primario della Federazione è<br />

la promozione dell’uso razionale dell’energia anche attraverso<br />

azioni di supporto operativo, tecnico o scientifico nei<br />

confronti degli Energy Managers. Dal 1992 è operante un<br />

Accordo di Programma con il Ministero dell’industria,<br />

Commercio ed Artigianato che Incarica la FIRE delle attività<br />

di supporto al Ministero stesso per l’attuazione dell’art.19<br />

della legge 10 del 1991 che riguarda la figura del<br />

Responsabile dell’Energia.


FORMAZIONE & PROFESSIONE<br />

4 Luci ed ombre delle grandi turbine a gas dell’ultima generazione<br />

8 Uso razionale dell’energia: quale ruolo per l’aria compressa?<br />

12 Le società di servizi energetici “ESCO” – 1 a parte<br />

TECNOLOGIE & INIZIATIVE<br />

16 Progetto per la riduzione delle spese per l’illuminazione<br />

pubblica<br />

22 I motori elettrici ad alta efficienza<br />

REPERTORIO TECNOLOGICO<br />

28 Sistema informativo per Energy Manager<br />

POLITICHE, PROGRAMMI, NORMATIVE<br />

31 Le potenzialità per gli Enti Locali dei decreti per l’efficienza<br />

energetica<br />

– Opportunità per i Comuni<br />

38 Effetti dell’applicazione dei decreti sull’efficienza<br />

energetica anche alla luce delle esperienze comunitarie<br />

NEWS<br />

43 Note informative<br />

44 Comunicato stampa<br />

47 Appuntamenti<br />

RUBRICHE<br />

48 Normativa<br />

Sommario


Editoriale<br />

Il Supplemento Ordinario n°. 205 alla Gazzetta Ufficiale del 30/10/20<strong>02</strong> ha pubblicato la<br />

Deliberazione CIPE concernente la “Strategia d’azione ambientale per lo sviluppo sostenibile<br />

in Italia”. Si tratta di un ampio e approfondito documento tecnico-politico, finalizzato alla<br />

definizione delle linee guida nazionali di azione ambientale, nel medio-lungo termine, i cui<br />

principi ispiratori vengono così identificati:<br />

• l’integrazione dell’ambiente nelle altre politiche;<br />

• la preferenza per stili di vita consapevoli e parsimoniosi;<br />

• l’aumento nell’efficienza globale dell’uso delle risorse;<br />

• il rigetto della logica d’intervento “a fine ciclo” e l’orientamento verso politiche di prevenzione;<br />

• la riduzione degli sprechi;<br />

• l’allungamento della vita utile dei beni;<br />

• la chiusura dei cicli materiali di produzione-consumo;<br />

• lo sviluppo dei mercati locali e delle produzioni in loco;<br />

• la valorizzazione dei prodotti tipici e delle culture della tradizione;<br />

• la partecipazione di tutti gli attori sociali alla determinazione degli obiettivi e degli impegni<br />

e alla corrispondente condivisione delle responsabilità.<br />

Tali principi trovano applicazione in quattro grandi aree tematiche prioritarie, le medesime indicate<br />

nel VI Piano d’Azione per l’ambiente dell’Unione Europea 2001-2010, ed esattamente:<br />

• cambiamenti climatici e protezione della fascia dell’ozono;<br />

• protezione e valorizzazione sostenibile della natura e della biodiversità;<br />

• qualità dell’ambiente e qualità della vita negli ambienti urbani;<br />

• prelievo delle risorse e produzione di rifiuti.<br />

Per l’attuazione degli interventi relativi a tali aree tematiche viene identificato un largo ventaglio<br />

di strumenti operativi, tra i quali sembrano assumere particolare importanza le misure relative<br />

all’adeguamento e applicazione della normativa di protezione ambientale, all’inserimento<br />

del fattore ambientale nelle politiche di settore e nei mercati, alla riforma fiscale con finalità<br />

ecologiche, alla promozione della partecipazione ed adesione volontaria, al coinvolgimento<br />

delle istituzioni finanziarie nello sviluppo sostenibile, alla ricerca scientifica e tecnologica. È da<br />

sottolineare che tra le esigenze attuative che emergono da questo quadro programmatico<br />

viene anche indicata la necessità di favorire un sistema nuovo di formazione professionale in<br />

chiave di sostenibilità ambientale, menzionando in particolare lo sviluppo delle professionalità<br />

degli Energy Manager anche in una prospettiva di crescita occupazionale.<br />

Naturalmente, i settori della produzione e consumo dell’energia, investendo trasversalmente<br />

le quattro aree tematiche, anche se con pesi differenti, risultano direttamente interessati<br />

e coinvolti nella strategia.<br />

Il documento, di sicura importanza per gli EM, merita grande attenzione e uno sforzo per<br />

approfondirne i contenuti non sempre di immediata comprensione. Per questi motivi e per<br />

arricchire il dibattito in merito, GE si rende disponibile ad ospitare contributi di analisi e commento<br />

sul documento stesso o su parti di esso.<br />

Ad una prima lettura il documento suggerisce alcune considerazioni. La strategia prevede un<br />

ampio arco di interventi settoriali e trasversali che presumibilmente necessiteranno di un rilevante<br />

volume di risorse finanziarie ed umane, da parte pubblica e privata. Ci si domanda se,<br />

vista l’emergenza dei problemi ambientali e la scarsezza di risorse immediatamente disponibili,<br />

non sia opportuno indirizzare le risorse stesse su un ristretto ventaglio di interventi secondo<br />

un piano di priorità. Inoltre, la strategia assegna un ruolo determinante alle Amministrazioni<br />

Regionali ed agli Enti Locali, che incontrano già grandi difficoltà nel fare fronte ai molteplici<br />

nuovi compiti loro assegnati. Preoccupa, oltre al vincolo finanziario, la carenza di competenze<br />

e strutture specialistiche da impegnare ai diversi livelli locali e nei differenti settori (economici<br />

e tecnologici), che occorrerebbe invece attivare in modo sistemico in tempi rapidi.<br />

Il documento non sembra considerare adeguatamente la possibilità di sviluppo di settori produttivi<br />

nazionali nel campo delle tecnologie ambientali, che attualmente sono in gran parte<br />

di importazione estera. In sostanza, nell’attuazione delle misure previste non appare al<br />

momento che l’industria nazionale possa avere un ruolo attivo come generatrice di tecnologie<br />

e quindi trarre da ciò occasione ed impulso di sviluppo.<br />

Infine, l’ultima notazione riguarda la ricerca scientifica e tecnologica, che sembra venire considerata<br />

essenzialmente compito delle strutture pubbliche di ricerca. Manca il riferimento alla<br />

ricerca industriale ed al trasferimento tecnologico dei risultati al mondo produttivo; e ciò in<br />

qualche modo conferma quanto osservato a proposito dell’industria al punto precedente.<br />

Paolo De Pascali


4<br />

N. 4/20<strong>02</strong><br />

FORMAZIONE & PROFESSIONE<br />

Negli ultimi anni si è assistito ad un rilevante<br />

progresso della tecnica delle<br />

grandi turbine a gas: le potenze unitarie<br />

sono ancora sensibilmente aumentate<br />

e nel contempo l’efficienza di conversione fra<br />

l’energia primaria del combustibile e la potenza<br />

meccanica disponibile sull’albero di uscita è risultata<br />

sensibilmente incrementata. Anche le emissioni<br />

specifiche, in termini sopra tutto di NOx e<br />

CO hanno segnato interessanti riduzioni, sino a<br />

scendere – per qualche modello particolarmente<br />

avanzato – al di sotto della decina di unità per<br />

milione nei gas di scarico. Questi importanti progressi<br />

sono da ascrivere principalmente, insieme<br />

a numerosi altri di minore importanza, ai provvedimenti<br />

presi in tre aree del sistema costituente la<br />

macchina turbogas: più alte temperature del gas<br />

di combustione all’ingresso, miglioramenti tecnologici<br />

nei bruciatori, impiego di vapore come<br />

mezzo di raffreddamento interno alla turbina (in<br />

luogo dell’aria) specialmente delle palettature<br />

esposte alla maggiori temperature. Questi interventi<br />

hanno permesso il raggiungimento di più<br />

alte potenze specifiche, quindi superiori potenze<br />

unitarie nominali.<br />

Attualmente, parecchi costruttori offrono modelli<br />

con potenze unitarie di diverse centinaia di MW,<br />

che consentono la realizzazione di impianti in<br />

ciclo combinato gas/vapore che si avviano a<br />

gestione energia<br />

ALDO BUSCAGLIONE<br />

ECONERG<br />

Luci ed ombre<br />

delle grandi turbine a gas<br />

dell’ultima generazione<br />

I più importanti progressi degli ultimi anni<br />

superare la soglia dei 1000 MW con rendimenti<br />

elettrici dell’ordine del 55%.<br />

Tuttavia si vanno accumulando segnali provenienti<br />

dalla pratica esperienza operativa di queste<br />

grandi unità indicanti che non tutto fila liscio<br />

nel migliore dei modi possibili: in effetti le statistiche<br />

pubblicate di recente dalla stampa specializzata<br />

fanno emergere elementi di perplessità. In<br />

particolare negli USA dove – secondo la positiva<br />

tradizione di quel paese – fatti anche negativi<br />

vengono segnalati e discussi nella loro realtà<br />

obiettiva, varie risultanze dell’impiego delle unità<br />

suddette sono risultate piuttosto negative in termini<br />

di continuità dell’esercizio e – conseguentemente<br />

– di risultati economici operativi.<br />

È notorio che ogni nuova macchina attraversa di<br />

norma un periodo caratterizzato da “malattie<br />

dell’infanzia”, però le notizie sopra accennate<br />

inducono a pensare che questa infanzia – almeno<br />

per alcuni modelli di turbogas di grande<br />

potenza e di nuova generazione – sia alquanto<br />

più travagliata di quanto ci si poteva attendere.<br />

Le varie esperienze riportate da differenti fonti<br />

(congressi tecnici, articoli su riviste autorevoli in<br />

materia, statistiche pubblicate da organismi di<br />

ricerca, ecc.) evidenziano che le difficoltà riscontrate<br />

interessano praticamente tutte le principali<br />

imprese di costruzione di turbine a gas di notevole<br />

potenza a livello mondiale (General Electric,<br />

periodico di informazione tecnica per gli energy manager


Siemens, Alstom, Mitsubishi, ecc.), anche se<br />

sotto aspetti diversi.<br />

Dal punto di vista statistico generale, dai database<br />

della rivista specializzata “Power” – che<br />

riguardano un decennio di dati di esercizio di<br />

oltre 5000 impianti termoelettrici negli USA – si<br />

ricava, a proposito di una trentina di recenti<br />

impianti combinati di grande potenza entrati in<br />

servizio nel 1999 e nel 2000, che ben 25 di essi<br />

nei primi sei mesi di esercizio commerciale<br />

hanno manifestato inconvenienti che hanno<br />

causato in tale periodo un fattore di utilizzazione<br />

inferiore al 10%. Fra gli impianti considerati, la<br />

palma della migliore disponibilità è tenuta da un<br />

impianto in Louisiana da 423 MW, che ha raggiunto<br />

un fattore di utilizzazione del 91% nei<br />

primi 20 mesi di esercizio, ma all’estremità<br />

opposta della statistica si trova un impianto da<br />

350 MW nel Massachussett che nei primi sei<br />

mesi ha raggiunto una disponibilità di poco oltre<br />

il 2%. Altre aggiornate statistiche indicano che –<br />

prendendo a base il periodo degli ultimi cinque<br />

anni – gli impianti in ciclo combinato equipaggiati<br />

con turbogas dell’ultima generazione presentano<br />

nel loro insieme un’effettiva disponibilità<br />

dal 10 al 15% minore che quelli basati su macchine<br />

di tecnologia più matura.<br />

Gli esperti ritengono che questi fatti siano naturali<br />

e da ascrivere alla maggiore sofisticazione<br />

tecnica ed alle maggiori dimensioni delle recenti<br />

unità: più alte temperature di combustione,<br />

rotori di massa eccedente le 50 tonnellate,<br />

schemi elaborati di raffreddamento, impiego di<br />

leghe di nuovo tipo, bruciatori per basse emissioni<br />

di NOx, nuove soluzioni aerodinamiche,<br />

espongono maggiormente le turbine più avanzate<br />

a inconvenienti anche gravi, come la rottura<br />

di palette dei rotori o di bulloni di serraggio,<br />

fessurazioni nei dischi dei compressori, ritorni di<br />

fiamma nei bruciatori, vibrazioni dei rotori. Le<br />

elevate temperature di esercizio obbligano a più<br />

lunghi arresti per ispezione e a più brevi intervalli<br />

fra le ispezioni. Di conseguenza i costi di esercizio<br />

e manutenzione, anche in assenza di guasti<br />

gravi, si presentano in ascesa rispetto alle<br />

aspettative, e salgono a livelli di guardia nelle<br />

occasioni in cui tali guasti si presentino: per le<br />

grandi unità di cui qui si tratta il costo di una<br />

paletta di rotore può arrivare a 30.000 $, e la<br />

riparazione nel suo insieme può costare parecchi<br />

milioni di dollari.<br />

A fronte di questa situazione non tranquillizzante<br />

i principali costruttori hanno affrontato i problemi<br />

con grande impegno, studiando le cause<br />

periodico di informazione tecnica per gli energy manager<br />

FORMAZIONE & PROFESSIONE<br />

degli incidenti e introducendo via via i provvedimenti<br />

opportuni per eliminarle. Tuttavia l’opinione<br />

generale è che non sarà una storia di breve durata,<br />

e che solo con affinamenti successivi e con<br />

una stretta cooperazione fra costruttori ed esercenti<br />

si verrà a capo dei vari problemi emersi.<br />

Qualche esempio concreto fornisce elementi<br />

per valutare gli sforzi in atto al fine di eliminare<br />

un certo numero di inconvenienti.<br />

Inconvenienti nella serie.3A di turbine della<br />

Siemens, che aveva introdotto una nuova tipologia<br />

di bruciatori in luogo di quella Siemens tradizionale<br />

al fine di consentire l’impiego anche di<br />

combustibili liquidi pesanti, hanno costretto la<br />

costruttrice ad intervenire con sensibili modifiche<br />

per evitare l’insorgere di forti vibrazioni e<br />

instabilità della fiamma agli alti carichi.<br />

L’intervento è consistito fra l’altro nell’aggiunta<br />

di un’estensione cilindrica alla bocca dell’originario<br />

nuovo tipo di bruciatore, messa a punto<br />

mediante sperimentazione pratica in laboratorio.<br />

Nel più recente modello W501G della stessa<br />

Siemens era stato introdotto il metodo del raffreddamento<br />

interno parzialmente a vapore,<br />

anziché ad aria, con l’intento di consentire più<br />

alte temperature di ingresso e quindi un’efficienza<br />

maggiore del ciclo combinato (obiettivo<br />

58%): ma la costruttrice ha dovuto intervenire<br />

ripetutamente a causa di comportamenti anomali<br />

per vibrazioni ad alta frequenza nei combustori<br />

e fessurazioni per fatica dinamica del<br />

materiale dei dischi del compressore. Ciò ha<br />

costretto da un lato a introdurre risuonatori<br />

accordati nel sistema di combustione e a rivedere<br />

il dimensionamento di varie parti del compressore.<br />

L’esperienza successiva avrebbe<br />

mostrato che i difetti sarebbero stati in buona<br />

parte eliminati.<br />

In casa Alstom, il nuovo sistema speciale di combustione<br />

“sequenziale” adottato nei modelli<br />

GT24/26 (ex ABB) al fine di raggiungere più alte<br />

temperature di ingresso in turbina ha manifestato<br />

inconvenienti non dissimili da quelli presentati<br />

dalle diverse tecnologie sviluppate dagli altri<br />

costruttori. Alstom ha affrontato l problema con<br />

l’istituzione di un ampio team di specialisti di vari<br />

settori, decidendo per una serie di impegnativi<br />

interventi (riduzione del numero totale dei bruciatori,<br />

impiego di bruciatori estraibili per renderne<br />

possibile l’ispezione e manutenzione durante l’esercizio,<br />

miglioramenti nella natura metallurgica<br />

del materiale delle palette, ed altri minori) che –<br />

alla luce della successiva esperienza – sembrano<br />

aver eliminato gli inconvenienti.<br />

gestione energia N. 4/20<strong>02</strong><br />

5


6<br />

N. 4/20<strong>02</strong><br />

FORMAZIONE & PROFESSIONE<br />

Nelle varie famiglie di turbogas di tipo avanzato<br />

della General Electric sembra che la tecnologia<br />

dei sistemi di combustione abbia risposto bene<br />

alle attese, anche nei riguardi dell’abbassamento<br />

delle emissioni specifiche. Difetti meccanici<br />

consistenti sono invece comparsi, ad esempio<br />

nei modelli 7F e 9F (quest’ultimo con potenza<br />

unitaria di 412 MW, per gli impianti a 50 Hz), a<br />

carico dei rotori di compressori e turbine, con<br />

fessurazioni e rotture nei relativi dischi di rotore.<br />

Questi inconvenienti sono stati affrontati con<br />

modifiche sia di progetto che di materiale, che<br />

hanno apportato miglioramenti sull’integrità e<br />

sulla disponibilità delle nuove centrali basate sui<br />

modelli di turbogas interessati.<br />

Secondo alcuni esperti del settore, i vari problemi<br />

insorti fanno assimilare sempre più il modo di<br />

impiego delle grandi turbine a gas a quello delle<br />

grandi turbine a vapore, via via che la potenza<br />

unitaria e la massa dei rotori delle prime vanno<br />

avvicinandosi ai livelli delle seconde. Questa<br />

similarità induce gli esercenti, d’intesa con i<br />

costruttori, ad adottare procedure di avviamento,<br />

arresto ed esercizio più prudenziali che per il<br />

passato; ad esempio vengono ora prescritte<br />

rampe di potenza più lente, un regime di prerotazione<br />

di almeno due ore e accorciati intervalli<br />

di revisione dei rotori.<br />

Nel frattempo costruttori ed esercenti studiano i<br />

mezzi per migliorare la loro collaborazione. Le<br />

principali società produttrici di turbogas di grande<br />

taglia tendono ora a realizzare in casa propria<br />

delle vere centrali elettriche operative collegate<br />

alla rete generale, al fine di provare i nuovi<br />

modelli nelle situazioni reali di funzionamento,<br />

con i connessi obblighi di fornitura; un esempio<br />

di questa tendenza è l’impianto in ciclo combinato<br />

realizzato dalla Mitsubishi nel suo stabilimento<br />

di Takasago (Giappone) nel quale il prototipo<br />

del modello M501G ha funzionato in<br />

parallelo alla rete per 11.000 ore entro la fine del<br />

2001, operato in base ai programmi di fornitura<br />

fissati dal dispacciamento della locale rete pubblica,<br />

con arresti ed avviamenti quasi quotidiani.<br />

L’esperienza così acquisita in proprio ha consentito<br />

alla Mitsubishi di eseguire vari interventi<br />

sul modello originario, con modifiche anche<br />

importanti nel progetto della palettatura e nel<br />

sistema di combustione, prima di immettere il<br />

modello stesso sul mercato. D’altro lato si manifesta<br />

la tendenza dei fornitori a mantenere per<br />

tempi più lunghi che nel passato la responsabilità<br />

diretta dell’esercizio effettivo del nuovo<br />

impianto con personale proprio prima di effet-<br />

gestione energia<br />

tuarne la consegna formale al cliente. Ciò migliora<br />

l’affidabilità dell’impianto, facendo acquisire più<br />

approfondite esperienze al costruttore ed evitando<br />

al cliente impreviste e sgradevoli sorprese<br />

come quelle alle quali si è accennato più sopra,<br />

ma inevitabilmente prolunga i tempi di realizzazione<br />

dell’impianto, sfatando alquanto la diffusa<br />

convinzione che i moderni impianti a ciclo combinato<br />

abbiano tempi di consegna molto brevi.<br />

Un ultimo aspetto di non minore importanza è<br />

stato messo in luce dalle recenti esperienze operative<br />

delle grandi turbine a gas: e cioè che<br />

occorre valutare attentamente, in collaborazione<br />

con il costruttore ed i fornitori dei lubrificanti, le<br />

specifiche esigenze nelle caratteristiche di questi<br />

ultimi. Infatti i maggiori livelli termici nel ciclo dei<br />

gas, le maggiori dimensioni dei rotori e quindi dei<br />

cuscinetti, con le più alte pressioni specifiche,<br />

ecc., richiedono prescrizioni mirate per i lubrificanti<br />

da prescegliere per i loro gravosi compiti di<br />

protezione della macchina.<br />

La già citata rivista specializzata “Power” nel<br />

numero 5 di quest’anno ha pubblicato un’interessante<br />

serie di dati statistici relativi all’esercizio<br />

di numerosi impianti in ciclo combinato negli<br />

USA di potenza superiore a 300 MW, alimentati<br />

a gas naturale di rete (più di una sessantina<br />

per un totale di oltre 40.000 MW), riferiti alle<br />

caratteristiche di funzionamento nell’anno 2001,<br />

con potenze unitarie che arrivano sino al massimo<br />

di 1370 MW di una centrale del Midland.<br />

La potenza media di questo gruppo di impianti<br />

risulta di 598 MW. Di 58 di tali impianti sono<br />

riportati dettagliati dati riguardanti la potenza, la<br />

produzione nel 2001, il coefficiente percentuale<br />

di utilizzazione, il consumo di gas naturale, nonchè<br />

il costo unitario di generazione (combustibile<br />

più esercizio e manutenzione ordinaria), il consumo<br />

specifico di energia primaria e le emissioni<br />

totali di NOx. Vengono poi stabilite le classifiche,<br />

in funzione dell’efficienza e rispettivamente<br />

del costo di generazione, dei primi 50 impianti<br />

tratti dalla lista descritta.<br />

Si riportano nella tabella acclusa i dati relativi ai<br />

primi 10 impianti ed agli ultimi due di ciascuna<br />

delle due suddette classifiche.<br />

Esaminando queste tabelle, risulta evidente che<br />

non si verifica un legame diretto fra il valore dell’efficienza<br />

e del costo di generazione da un lato<br />

e il fattore di utilizzazione della potenza installata<br />

dall’altro.<br />

In relazione all’efficienza (parte A della tabella)<br />

solo il primo dei 10 migliori impianti giustifica le<br />

attese, poichè esso presenta il minore consumo<br />

periodico di informazione tecnica per gli energy manager


specifico e la più alta utilizzazione; fra gli altri<br />

nove, i cui consumi specifici si trovano raccolti<br />

in un assai ristretto intervallo, il coefficiente di<br />

utilizzazione annuale varia fra un massimo di<br />

quasi 95% ed un minimo di poco più del 23%.<br />

Anche fra gli ultimi due impianti in coda alla classifica<br />

dei 50 vi è un netto contrasto fra i due<br />

parametri esaminati.<br />

Egualmente disattesa risulta una possibile correlazione<br />

fra il costo di generazione e la suddetta<br />

utilizzazione della potenza installata. Infatti (parte<br />

B della tabella) l’impianto in testa alla classifica<br />

per costo minimo ha registrato una utilizzazione<br />

che non arriva al 21%, ed i valori di tale parametro<br />

in questa seconda classifica sono ancora<br />

più dispersi che nella parte A della tabella.<br />

Le presenze nelle due tabelle non concordano<br />

che in parte (fra i primi 10 solo 4 impianti figurano<br />

in entrambe le liste, ma in posizioni assai differenti),<br />

e ciò – a parte altri fattori non noti – può<br />

dipendere dalle notevoli differenze del prezzo di<br />

FORMAZIONE & PROFESSIONE<br />

IMPIANTI TERMOELETTRICI IN CICLO COMBINATO DI POTENZA >300 MW ALIMENTATI A GAS NATURALE NEGLI USA<br />

Dati dell’esercizio 2001<br />

a) Classifica in funzione dell’efficienza (i primi 10 e gli ultimi 2 di 50)<br />

Classif. Nominativo Ubicazione Potenza Utilizz. Cons. specif.<br />

(MW) (%) (MJ/kWh)<br />

1 Louisiana 1 Baton Rouge, LA 423 99,17 6,738<br />

2 South Point Bullhead City, AZ 545 64,91 7,232<br />

3 Hidalgo Edinburg, TX 510 58,41 7,292<br />

4 Maine Indip. Veazie, ME 510 73,66 7,423<br />

5 Rosenberg Elmendorf, TX 550 52,50 7,445<br />

6 Daniel Escatawpa, MS 1000 69,65 7,455<br />

7 Hermiston Hermiston, OR 472 94,97 7,471<br />

8 McClain Newcastle, OK 500 23,51 7,488<br />

9 St. Francis Maldem, MO 520 23,66 7,506<br />

10<br />

...<br />

Frontier Shiro, TX 830 59,92 7,538<br />

49 Hawtorn Kansas City, MO 304 18,39 10,114<br />

50 Linden Linden, NJ 779 56,46 10,13<br />

b) Classifica per costo di generazione (i primi 10 e gli ultimi 2 di 50)<br />

Classif. Nominativo Ubicazione Potenza Utilizz. Cons. specif.<br />

(MW) (%) ($/MWh)<br />

1 State Line Joplin, MO 5<strong>02</strong> 20,92 22,03<br />

2 Hermiston Hermiston, OR 472 94,97 23,99<br />

3 Evangeline St. Landry, LA 767 20,<strong>02</strong> 26,29<br />

4 Daniel Escatawpa, MS 1000 69,65 26,62<br />

5 Louisiana 1 Baton Rouge, LA 423 99,17 29,63<br />

6 Fort ST.Vrain Platteville, CO 706 76,41 29,78<br />

7 Barry Bucks, AL 896 65,65 30,11<br />

8 Hinds Jackson, MS 510 30,08 32,71<br />

9 Millennium Charlton, MA 360 33,71 33,20<br />

10<br />

...<br />

South Point Bullhead city, AZ 545 67,91 33,29<br />

49 Hawtorn Kansas City, MO 366 18,39 52,84<br />

50 Beaver Clatskanie, OR 534 71,17 53,62<br />

periodico di informazione tecnica per gli energy manager<br />

mercato del gas naturale nel territorio degli USA<br />

Gli analisti di “Power” ritengono che la non correlazione<br />

dello sfruttamento dei singoli impianti<br />

con i due fondamentali parametri tecnico-economici<br />

considerati potrebbe dipendere – oltre<br />

che da fattori casuali o sistematici riguardanti gli<br />

eventi locali del mercato – più probabilmente<br />

dalla maggiore o minore disponibilità tecnica,<br />

condizionata dai vari inconvenienti di cui si è<br />

trattato nella prima parte di queste note. A parità<br />

di condizioni al contorno e nel regolare esercizio,<br />

è evidente che nel normale giuoco del mercato<br />

dell’offerta gli impianti a più alto rendimento<br />

e al minor costo proporzionale non dovrebbero<br />

in genere trovare ostacoli ad una piena utilizzazione<br />

della propria capacità produttiva.<br />

Un’ultima considerazione riguarda il fatto che su<br />

10 impianti di potenza superiore a 800 MW presenti<br />

nella lista generale, solo due si ritrovano in<br />

ciascuna delle classifiche dei 10 migliori impianti<br />

sopra riportate.<br />

gestione energia N. 4/20<strong>02</strong><br />

7


8<br />

N. 4/20<strong>02</strong><br />

FORMAZIONE & PROFESSIONE<br />

Di recente pubblicazione (2001) è un<br />

rapporto conclusivo redatto sotto l'egida<br />

della Commissione Europea in cui<br />

si riportano i risultati di una valutazione<br />

di mercato circa i potenziali risparmi energetici e<br />

possibili “policy actions” da indirizzare a riguardo<br />

del servizio aria compressa per alcuni Stati<br />

Membri, con estrapolazioni anche di carattere<br />

globale per tutta l’Unione [1] .<br />

Le conclusioni disegnano un panorama estremamente<br />

interessante per le potenzialità insite<br />

nella catena dalla generazione all’utilizzo dell’aria,<br />

con indicazioni, sebbene a carattere generale,<br />

relative alle misure di risparmio in questo<br />

settore, che si dimostrano altamente remunerative<br />

con tempi di ritorno inferiori ai 36 mes i[1,2] .<br />

Anche queste conclusioni supportano le motivazioni<br />

che hanno spinto i diversi attori di questo<br />

studio a focalizzare l’attenzione in questo<br />

campo. La collaborazione tra <strong>Fire</strong>, Università di<br />

Pavia e CSE intende contribuire con un analisi di<br />

maggior dettaglio alla problematica dell’uso<br />

razionale dell’energia in un ambito spesso trascurato<br />

dal management industriale per mancanza<br />

di sufficiente informazione e conoscenza.<br />

In questa sede si intende illustrare le linee guida<br />

dello studio attualmente in essere e che dovrebbe<br />

essere terminato entro gennaio 2003.<br />

La finalità sarà quella di individuare delle oppor-<br />

gestione energia<br />

NORMA ANGLANI 1<br />

DAVIDE MARIANI 2<br />

GIOVANNI PETRECCA 1,2<br />

1Dipartimento Ingegneria Elettrica<br />

Università degli Studi di Pavia<br />

2CSE Srl<br />

Uso razionale dell’energia:<br />

quale ruolo per l’aria<br />

compressa?<br />

Introduzione ad uno studio di dettaglio<br />

tunità di risparmio energetico e business nell’ambito<br />

della generazione, trattamento, distribuzione<br />

ed utilizzo dell’aria compressa, con particolare<br />

enfasi nei confronti di quanto riportato<br />

nel decreto 24 Aprile 2001 [7] , che individua degli<br />

obbiettivi per l’incremento dell’efficienza energetica<br />

negli impieghi finali dell’energia elettrica.<br />

All’individuazione degli obbiettivi dovrà fare dunque<br />

seguito anche l’individuazione di certe aree<br />

di azione che siano particolarmente interessanti<br />

dal punto di vista non solo energetico ma anche<br />

del ritorno dell’investimento.<br />

Lo scopo primario dello studio attualmente in<br />

sviluppo è di inquadrare i consumi dedicati alla<br />

compressione dell’aria per alcuni settori industriali,<br />

che maggiormente sono sensibili a queste<br />

tematiche sia per l’incidenza percentuale dei<br />

consumi elettrici di queste macchine rispetto al<br />

globale consumo di stabilimento, sia in termini<br />

assoluti per quei settori in cui l’intensità energetica<br />

del processo produttivo richiede l’impiego di<br />

centrali di servizio e processo rilevanti e dunque<br />

di macchinari dalle potenzialità maggiori.<br />

Questo studio dovrà portare ad una valutazione<br />

ragionata di quanto incidono i consumi effettivamente<br />

allocati nella produzione di aria compressa<br />

per il settore industriale, o meglio una parte<br />

significativa di esso, a partire da informazioni,<br />

bibliografia disponibile, interviste, colloqui ed<br />

periodico di informazione tecnica per gli energy manager


indagini nel mercato italiano e attraverso la<br />

costruzione di modelli di riferimento. Si intendono<br />

fornire dati di massima circa l’estensione e<br />

la crescita del mercato da qui al 2010 (definito<br />

secondo il protocollo di Kyoto, “commitment<br />

period”) fornendo proiezioni su crescita dei consumi<br />

e potenze installate e fattibilità dei risparmi<br />

in funzione dell’entità degli investimenti, al fine di<br />

individuare alcuni settori che risultino un obbiettivo<br />

di sicuro interesse per la fornitura di certi<br />

servizi energia.<br />

Struttura dello studio<br />

Per potere fare partire una discreta campagna di<br />

rilevazione dati, raggiungendo direttamente chi<br />

per nomina è preposto alla gestione dell’energia<br />

in uno stabilimento industriale, la FIRE ha messo<br />

a disposizione l’elenco degli energy manager<br />

Italiani.<br />

900 lettere, in cui si illustrano le finalità dello studio<br />

e attraverso cui si chiede la collaborazione<br />

degli interessati, sono da poco partite. Nel giro<br />

di un mese ci si attende una risposta, che se<br />

fosse già buona, dovrebbe arrivare al 10% dei<br />

contatti cercati.<br />

Il passo successivo sarà di organizzare un questionario<br />

in cui si richiederanno alle società partecipanti,<br />

alcuni dati di massima sullo stabilimento,<br />

secondo quanto riportato in bozza in<br />

tabella 1.<br />

Come primo passo ci si accinge ad estrapolare<br />

quelle informazioni che rendano ragione di un<br />

ulteriore approfondimento, per raffinare il nume-<br />

Tabella 1. Bozza primo questionario rivolto agli energy manager<br />

Tipo compressori C1/C2/C3/C4 …<br />

Anno installazione C1/C2/C3/C4 …<br />

Potenza C1/C2/C3/C4 …<br />

Pressione esercizio C1/C2/C3/C4 …<br />

Aria in mandata C1/C2/C3/C4 …<br />

Numero di linee di distribuzione (se più di una)<br />

Diametro condotto/i principale<br />

Serbatoi (numero e capacità)<br />

Classificazione attività produttiva<br />

Numero turni di lavoro/GG<br />

Ore turno<br />

gg /settimana<br />

Settimane/anno<br />

Produzione (unità congrua, tonnellate/anno, numero pezzi)<br />

Energia elettrica annua (kwh/anno riferimento)<br />

Potenza media assorbita stabilimento (kw)<br />

Costo medio energia elettrica (EUR/kwh, nell’anno di riferimento)<br />

Eventuale presenza di cogenerazione (SI/NO)<br />

Come ha saputo di questa indagine? (FIRE/altro)<br />

periodico di informazione tecnica per gli energy manager<br />

FORMAZIONE & PROFESSIONE<br />

ro di aziende coinvolte in questa prima tornata<br />

di indagini. In un tempo successivo, in funzione<br />

della risposta ricevuta, verrà organizzato il primo<br />

elenco delle società/aziende ritenute di maggiore<br />

interesse per le ragioni sopra esposte.<br />

Poiché lo scopo dello studio è rintracciare possibilità<br />

di business nella fornitura di un servizio<br />

secondo l’ottica dei decreti sull’efficienza energetica,<br />

si prediligeranno quegli utenti in cui l’aria<br />

si impiega sia sul processo (entra direttamente<br />

nella produzione del prodotto) che sul servizio<br />

(attuatori, valvole, etc…). È probabile che questa<br />

prima indagine sia comunque limitata nel<br />

numero, per permettere un maggiore approfondimento<br />

delle problematiche legate a questo<br />

servizio, nelle diverse realtà produttive.<br />

Attraverso la collaborazione degli stessi produttori<br />

di compressori si stabiliranno delle campagne<br />

di acquisizione dati settimanali sulle macchine,<br />

laddove questo non sarà possibile si prevedranno<br />

delle riunioni e visite che serviranno<br />

per la raccolta dei dati.<br />

I primi risultati saranno a disposizione della FIRE<br />

da gennaio 2003. Un report finale concluderà<br />

questa prima parte dello studio.<br />

Metodologia di azione: un settore<br />

campione<br />

Uno dei problemi che si incontrano nell’inquadramento<br />

dei consumi di settore è capire se la<br />

classificazione merceologica e i rispettivi codici,<br />

da qui si traggono le principali informazioni statistiche,<br />

sono congruenti con altri dati provenienti<br />

da pubblicazioni del settore.<br />

Per quanto riguarda la produzione<br />

di EPS (polistirolo espanso)<br />

sotto forma di lastre e stampati, il<br />

codice impiegato da ISTAT non<br />

offre un corrispettivo nelle pubblicazioni<br />

del GRTN per evincere i<br />

consumi del settore. Si è deciso<br />

dunque di ricorrere all’impiego<br />

dei modelli elettrici costruiti per<br />

due aziende distinte del settore,<br />

una che produce lastre e stampati<br />

e una che produce solo<br />

stampati.<br />

Dal confronto tra indici specifici si<br />

è potuto estrapolare un consumo<br />

specifico di energia per la produzione<br />

di soli stampati, risultato di<br />

circa 1100 kWh/tSTAMPATO, e<br />

un consumo specifico per la pro-<br />

gestione energia N. 4/20<strong>02</strong><br />

9


10<br />

N. 4/20<strong>02</strong><br />

FORMAZIONE & PROFESSIONE<br />

duzione di sole lastre, pari a 460 kWh/tLASTRE.<br />

Rapportando questi valori alle statistiche nazionali<br />

(per ora aggiornate al 1998) circa le produzioni<br />

rispettive e confrontando il valore con quello<br />

risultante dall’impiego di indici specifici in funzione<br />

degli addetti (kWh/addetto) e dell’incidenza<br />

del prodotto EPS sul totale manufatti plastici,<br />

si è giunti a stimare i consumi del settore.<br />

Per la produzione di lastre e stampati di EPS si<br />

ritiene che in Italia si consumino tra gli 85 e i 100<br />

GWh/anno. Dallo studio del processo produttivo,<br />

secondo le varie fasi: stoccaggio, preespansione,<br />

stampaggio oppure ulteriore espansione<br />

e invio al reparto blocchi e taglio) si ritiene che<br />

in via conservativa il 30% dell’energia sia destinata<br />

al funzionamento dei compressori.<br />

Sia dalla bibliografia di settore che dal colloquio<br />

con i costruttori, che dalle dirette osservazioni<br />

sul campo e valutazioni caso per caso si ritiene<br />

che le misure elencate in [1] e [6] e [5] sarebbero<br />

in grado di assicurare risparmi nell’ordine del<br />

20-25% con tempi di rientro dell’investimento<br />

mediamente inferiori ai 36 mesi<br />

Commentando i primi risultati<br />

I primi risultati che provengono da indagini campione,<br />

non solo nel settore della trasformazione<br />

delle materie plastiche, ma anche nel settore alimentare<br />

e metalmeccanico [3] mostrano che la<br />

modalità con cui un sito industriale si evolve, fortemente<br />

influenza la gestione di una centrale di<br />

aria compressa. Le risorse vengono difficilmente<br />

ottimizzate durante lo sviluppo di uno stabilimen-<br />

Tabella 2. Elenco possibili interventi con relativa influenza sull’energia<br />

consumata a monte dai compressori<br />

Possibilità di riduzione dei consumi elettrici associati alla<br />

generazione dell’aria compressa nello stabilimento di riferimento<br />

Tipo di intervento Risparmi percentuali<br />

sui consumi elettrici<br />

Intero stabilimento [1]<br />

Riduzione delle perdite d’aria compressa 12-15%<br />

Definizione di rigorosa procedura di<br />

manutenzione del sistema 3-5%<br />

Adozione di un sistema di controllo<br />

avanzato dei compressori 10-15%<br />

Reparto di stampaggio [2]<br />

Sdoppiamento della linea di<br />

distribuzione dell’aria compressa [3] 15-25%<br />

Usi impropri (per esempio vuoto) 10%<br />

Adozione di sistema di controllo evoluto 5-10%<br />

1 Percentuali valutate sulla base dei consumi elettrici per la generazione dell’aria<br />

compressa utilizzata in tutto lo stabilimento<br />

2 Percentuali valutate sulla base dei consumi elettrici per la generazione dell’aria<br />

compressa utilizzata nel solo reparto di stampaggio<br />

3 Dipende dal tipo di macchinario<br />

gestione energia<br />

Tabella 3. Valori specifici di riferimento per uno stabilimento<br />

di sola produzione EPS<br />

Possibilità di riduzione dei consumi elettrici associati alla generazione<br />

dell’aria compressa nello stabilimento di riferimento<br />

Tipo di intervento<br />

Intero stabilimento [1] kWh/t<br />

Riduzione delle perdite d’aria compressa 50,87<br />

Definizione di rigorosa procedura di<br />

manutenzione del sistema 12,72<br />

Adozione di un sistema di controllo<br />

avanzato dei compressori 42,39<br />

Reparto di stampaggio [2] kWh/t<br />

Sdoppiamento della linea di<br />

distribuzione dell’aria compressa [3] 63,59<br />

Usi impropri (per esempio vuoto) 42,39<br />

Adozione di sistema di controllo evoluto 21,20<br />

1 Percentuali valutate sulla base dei consumi elettrici per la generazione<br />

dell’aria compressa utilizzata in tutto lo stabilimento<br />

2 Percentuali valutate sulla base dei consumi elettrici per la generazione<br />

dell’aria compressa utilizzata nel solo reparto di stampaggio<br />

3 Dipende dal tipo di macchinario<br />

to, se non in fase di ristrutturazione. Molto raramente,<br />

come riportato in [1] viene considerata la<br />

possibilità di dare in gestione la centrale, acquistando<br />

quindi un servizio, soprattutto perché<br />

scarsa è la conoscenza del peso di questo tipo<br />

di servizio sulla fatturazione globale. Più facile<br />

invece risulta il conteggio dei costi di manutenzione<br />

che sono di più frequente conoscenza, in<br />

quanto sostituzione filtri, ricambi, ecc… rientrano<br />

nelle forme tipiche di contratti di assistenza postvendita.<br />

Nello specifico, per il settore sono stati<br />

riscontrati diversi ambiti su cui sarebbe possibile<br />

realizzare il risparmio quantificato nell’ordine del<br />

20-25%, considerando l’improbabile contemporaneità<br />

di intervento in ogni area segnalata.<br />

Queste stime sono riportate in tabella 2.<br />

Nella tabella tabella 3 si mostrano invece i corrispettivi<br />

specifici (kWh risparmiabile/t), valori<br />

ottenuti mediando i dati provenienti dalle indagini<br />

ancora in svolgimento.<br />

Conclusioni<br />

Dai primi risultati ottenuti si possono evincere<br />

alcune osservazioni interessanti e promettenti in<br />

merito all’esito dello studio ed ai risultati finali<br />

attesi. La gestione del servizio aria compressa è<br />

un elemento di non trascurabile importanza per<br />

diversi settori industriali, soprattutto laddove<br />

non esiste all’interno dell’azienda una direzione<br />

tecnica specializzata ad affrontare problematiche<br />

energetiche di non immediata visione e preparata<br />

ad esercire in modo ottimale ogni servizio<br />

di stabilimento, anche quelli non direttamen-<br />

periodico di informazione tecnica per gli energy manager


te o visibilmente connessi con la produzione.<br />

Da una prima indagine si evince che spesso l’aria<br />

compressa è vista come un elemento su cui<br />

focalizzare l’attenzione solo nel momento in cui<br />

il sistema entra in crisi e quindi si deve gestire<br />

l’emergenza. La soluzione di più immediata<br />

applicazione risulta dunque aggiornare l’offerta<br />

del servizio (ossia pensare ad un up-grade di<br />

macchine e centrali) in seguito ad una modificazione<br />

nella domanda (per esempio variazione<br />

della configurazione di richiesta delle utenze<br />

finali, aggiunta di nuovi macchinari, etc.). Questo<br />

atteggiamento è di derivazione naturale dall’abitudine<br />

di considerare il servizio aria compressa<br />

alla stregua di altri servizi energia (elettricità,<br />

vapore, acqua calda, acqua gelida, ecc..), ignorando<br />

per la maggior parte delle volte che le<br />

variabili in gioco sono più numerose rispetto alle<br />

forniture tradizionali di energia. Livelli di pressione<br />

differenziati e trattamento dell’aria giocano<br />

invece un ruolo parimenti importante nella consegna<br />

di una certa volumetria di aria.<br />

I fattori che condizionano il rendimento globale<br />

del sistema (dalla generazione all’impiego finale)<br />

appartengono fondamentalmente a 2 tipologie:<br />

cadute di pressione e perdite di massa (concentrate<br />

e distribuite) e su di essi va concentrata l’attenzione,<br />

ricordando che per esempio da un foro<br />

da 5 mm. di diametro, in una linea di alta pressione<br />

(0,7 MPar), si perdono mediamente 5 kW<br />

(ossia il compressore assorbe in più al proprio<br />

asse 5 kW di potenza elettrica per comprimere<br />

dell’aria che non avrà alcun effetto utile [4] ).<br />

Le associazioni di categoria sembra possano<br />

rappresentare a pieno titolo un polo su cui focalizzare<br />

l’attenzione per capire come realizzare<br />

economie di scala anche nel campo del risparmio<br />

energetico.<br />

Difatti lo studio puntuale di un processo produttivo<br />

e la sua applicazione secondo diverse filosofie<br />

(quelle delle singole aziende) aiuta a caratterizzare<br />

seriamente le problematiche del settore<br />

al fine di non proporre dei risparmi che sussistano<br />

solo in via teorica, ma la cui reale fattibilità<br />

resta comunque un’incognita.<br />

Questo dovrebbe inoltre permettere sia di individuare<br />

un certo pacchetto di interventi con reale<br />

valenza di risparmio, sia di aiutare nell’individuazione<br />

di eventuali barriere all’implementazione<br />

delle migliorie. Infatti analisi di mercato tipo quella<br />

realizzata a livello europeo [1] hanno un valore<br />

notevole in quanto stimolano la percezione della<br />

gravità del problema, ma per essere poi di effettiva<br />

utilità devono anche essere seguite da uno<br />

periodico di informazione tecnica per gli energy manager<br />

FORMAZIONE & PROFESSIONE<br />

studio più mirato alle singole identità, non solo<br />

settoriali, ma soprattutto nazionali.<br />

Da una prima analisi del settore della trasformazione<br />

della plastica, nella fattispecie produzione<br />

di stampati e lastre del polistirolo espanso (sottosettore<br />

del codice merceologico DH 25.2),<br />

analisi che intende proseguire con un auspicato<br />

feedback da parte dell’associazione di categoria,<br />

si evince che il settore potrebbe consumare<br />

circa 75-100 GWh/anno di energia elettrica,<br />

di cui minimo il 30% ossia 22 GWh sono da<br />

ritenersi consumati dai compressori. Ipotizzando<br />

una penetrazione da qui al 2010 del 50%<br />

delle tecnologie (misure e soluzioni) a migliore<br />

efficienza energetica con possibili risparmi tra il<br />

20-25%, valori che non sono comunque al di<br />

sotto rispetto a valori riscontrati a livello internazionale<br />

[1,5] , si potrebbe raggiungere un risparmio<br />

di circa 3 GWh/anno con tempi di ritorno dell’investimento<br />

mediamente inferiori ai 36 mesi.<br />

Gli interventi possono naturalmente variare da<br />

caso a caso, sia in [1] sia in [6] si offre un elenco<br />

adeguato delle possibili soluzioni.<br />

Alla luce dunque dei due decreti sull’efficienza<br />

energetica, indagare un campo quale quello dell’aria<br />

compressa, risulta di sicuro interesse<br />

soprattutto per i distributori e le ESCOs, che non<br />

hanno spesso conoscenza di cosa succede al di<br />

là del contatore, perché fino ad oggi questa<br />

conoscenza non creava nessun valore aggiunto.<br />

Bibliografia<br />

1. RADGEN P, BLAUSTEIN E. 2001. Compressed Air systems<br />

in the European Union: energy, emissions, savings<br />

potential and policy actions. LOG_X Verlag GmbH.<br />

Stuttgart.<br />

2. SPANÒ A. 20<strong>02</strong>. Risparmio energetico nel settore dell’aria<br />

compressa. Oleodinamica pneumatica. Tecniche Nuove.<br />

Milano. Febbraio. Pag. 60-67.<br />

3. ANGLANI N. 20<strong>02</strong>. Risparmio energetico, modalità di utilizzo<br />

e gestione dell’aria compressa nell’industria – I<br />

Quaderni dell’Aria Compressa. Anno VII. N. 3. Marzo.<br />

pag. 32-36.<br />

4. PETRECCA G. 1993. Industrial Energy management: principles<br />

and applications. Kluwer Academic publishers.<br />

The Nederlands.<br />

5. OFFICE OF INDUSTRIAL TECHNOLOGIES (USDOE). Compressed<br />

air challenge Sourcebook. www.oit.doe.gov/bestpractices/compressed_air/http://www.compressedairchallenge.org/content/library/sourcebook/index.htm<br />

6. BARBIERI G. 2001. Possibilità di risparmio energetico nella<br />

generazione di aria compressa nel settore industriale<br />

della produzione della plastica. Tesi di Laurea Dipartimento<br />

Ingegneria Elettrica, Università degli Studi di Pavia.<br />

7. MICA. 2001. Decreto 24 Aprile 2001: Individuazione degli<br />

obiettivi quantitativi per l’incremento dell’efficienza energetica<br />

negli usi finali ai sensi dell’art. 9, comma 1, del<br />

decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79. http://www.fireitalia.it/primopiano/decreti.asp#decreti<br />

11<br />

gestione energia N. 4/20<strong>02</strong>


12<br />

N. 4/20<strong>02</strong><br />

FORMAZIONE & PROFESSIONE<br />

Le società di<br />

servizi energetici<br />

”ESCO”<br />

Recenti avvenimenti, che di seguito indichiamo<br />

brevemente, richiamano l’attenzione<br />

sulle Società di servizi energetici,<br />

chiamate anche ESCO o “Energy Service<br />

Company”, di cui la nostra rivista ha riportato nei<br />

numeri passati diversi articoli che ne illustrano<br />

caratteristiche ed attività.<br />

Gli eventi in questione sono:<br />

• la stipulazione da parte della CONSIP Spa, in<br />

nome e per conto del Ministero dell’Economia<br />

e delle Finanze, di apposite Convenzioni per la<br />

fornitura del “Servizio Energia”, o servizio calore,<br />

da parte di società di servizi energetici<br />

aggiudicatarie, alla Amministrazione dello<br />

Stato ed a tutte le Pubbliche Amministrazioni<br />

sul territorio nazionale; tali procedure sono<br />

ampiamente illustrate nell’articolo sull’argomento<br />

pubblicato nel numero precedente di<br />

questa rivista;<br />

• la Sessione ESCO alla recente Conferenza<br />

IEECB 20<strong>02</strong> (2 nd International Conference on<br />

“Improving Electricity Efficiency in Commercial<br />

Buildings”) del 27-31 maggio a Nizza, ed il<br />

Seminario dell’IEA (International Energy Agency)<br />

sulle ESCO, tenuto presso il CESI a Milano il 12<br />

giugno scorso nel quadro degli studi dell’IEA in<br />

tema di “Demand Side Management (DSM)”, di<br />

cui si sono date notizie sintetiche nelle rubriche<br />

del numero scorso della rivista;<br />

• la pubblicazione nel sito Internet del Pro-<br />

gestione energia<br />

1 A PARTE<br />

MARIO DE RENZIO<br />

FIRE<br />

gramma europeo GreenLight dell’elenco degli<br />

“Endorsers” o Sostenitori del programma e di<br />

ESCO operanti in Italia ed in Europa, con una<br />

Scheda che ne definisce le caratteristiche;<br />

• la recente costituzione di una “Associazione<br />

Italiana ESCO” o AIESCO, che raccoglie una<br />

serie di società recentemente costituite e<br />

facenti capo ad un’unica società madre, che<br />

intendono operare soprattutto nel settore dell’illuminazione<br />

pubblica; questa associazione va<br />

ad aggiungersi alla preesistente associazione di<br />

categoria AGESI (Associazione dei Gestori di<br />

Servizi Integrati, già ASSOCALOR), dandosi<br />

così purtroppo la coesistenza in Italia di ben<br />

due associazioni, prima ancora che il business<br />

relativo sia ben avviato e consolidato;<br />

• l’iniziativa della Regione Toscana per la promozione<br />

delle ESCO e delle loro funzioni con<br />

un apposito Accordo Volontario;<br />

• ma soprattutto, “last, but not least”, il riconoscimento,<br />

nei recenti Decreti del 24.4.2001<br />

sul risparmio energetico, della funzione delle<br />

“Società di servizi energetici, cui possono<br />

essere rilasciati i “Titoli di efficienza energetica”<br />

commerciabili, istituiti in detti Decreti; su<br />

questi Decreti, sulle modalità di rilascio e commercio<br />

dei Titoli e sulla funzione delle ESCO si<br />

è già parlato negli articoli in materia negli ultimi<br />

numeri di questa rivista.<br />

Questa serie di iniziative sono indice di una<br />

periodico di informazione tecnica per gli energy manager


maturazione dei tempi e ci offrono l’opportunità<br />

per un approfondimento aggiornato del tema<br />

delle Società di servizi energetici e del finanziamento<br />

tramite terzi, cui la FIRE ha da sempre<br />

dedicato attenta considerazione.<br />

Cosa fanno le ESCO – Definizione<br />

È opportuno anzitutto cercare di definire cosa si<br />

intenda per “Società di servizi energetici”, o<br />

ESCO, individuando le loro attività ed i servizi<br />

che vengono in genere offerti, che cerchiamo di<br />

elencare in seguito.<br />

• Diagnosi energetiche ed individuazione dei<br />

possibili interventi di miglioramento dell’efficienza<br />

energetica degli edifici ed impianti dei<br />

propri clienti.<br />

• Verifica della rispondenza alla normativa<br />

vigente degli impianti del cliente, definizione<br />

degli interventi per la messa a norma e successiva<br />

garanzia di rispondenza ai requisiti.<br />

• Elaborazione di studi di fattibilità con analisi<br />

tecnico-economica e scelta della soluzione<br />

più appropriata da offrire.<br />

• Progettazione, prima di massima poi esecutiva,<br />

degli interventi da realizzare, con la redazione<br />

delle specifiche tecniche.<br />

• Realizzazione degli interventi, con acquisto<br />

delle apparecchiature richieste, installazione,<br />

messa in esercizio e collaudo.<br />

• Finanziamento dell’intervento, con recupero<br />

dell’investimento effettuato in proprio tramite i<br />

risparmi conseguiti nei costi di esercizio storicamente<br />

sostenuti dal cliente (“finanziamento<br />

tramite terzi” o “Project financing”).<br />

• Esercizio degli impianti garantendone la resa<br />

ottimale.<br />

• Acquisto e fornitura dei combustibili e dell’energia<br />

elettrica necessari per il funzionamento<br />

degli impianti.<br />

• Manutenzione preventiva e correttiva, ordinaria<br />

e straordinaria degli impianti, assicurandone<br />

il mantenimento in efficienza.<br />

• Monitoraggio continuo degli impianti e verifica<br />

delle prestazioni e risultati conseguiti.<br />

• Garanzia contrattuale sulle prestazioni fornite<br />

ed i risultati conseguiti, con assunzione in proprio<br />

dei rischi connessi con la realizzazione e<br />

gestione degli impianti e l’eventuale mancato<br />

raggiungimento delle prestazioni garantite.<br />

• Pagamento dei servizi prestati sulla base dei<br />

risultati raggiunti e dei risparmi conseguiti.<br />

Queste attività possono essere svolte dalla<br />

ESCO in toto od in parte, sia direttamente che<br />

subappaltando alcune delle attività, sempre<br />

però assumendosene la piena responsabilità.<br />

periodico di informazione tecnica per gli energy manager<br />

FORMAZIONE & PROFESSIONE<br />

Una società di servizi energetici o ESCO si può<br />

quindi definire come segue: “ESCO è una<br />

società che fornisce ai propri clienti (in genere<br />

utenti con significativi consumi di energia) un<br />

insieme di servizi integrati per la realizzazione, ed<br />

eventuale successiva gestione, di interventi per<br />

il risparmio energetico, garantendone i risultati<br />

ed i risparmi promessi, che viene compensata,<br />

in base ai risultati, con i risparmi conseguiti,<br />

eventualmente anche finanziando l’intervento.”<br />

Alcuni dei settori tipici di intervento delle ESCO<br />

con finanziamento di terzi sono:<br />

– impianti di riscaldamento e di produzione e<br />

distribuzione del calore,<br />

– impianti di condizionamento,<br />

– impianti di cogenerazione,<br />

– sistemi di illuminazione di edifici e pubblica,<br />

– servizi generali nell’industria (vapore, aria<br />

compressa, etc.),<br />

– sistemi di regolazione, automazione e telegestione.<br />

Le ESCO possono formarsi con origini e caratteristiche<br />

diverse, potendo essere ad esempio:<br />

– società impiantistiche,<br />

– società di gestione e manutenzione di impianti,<br />

– società sorte ad hoc,<br />

– utilities o fornitori di combustibili od energia<br />

elettrica,<br />

– fornitori di componenti ed apparecchiature,<br />

– agenzie energetiche pubbliche o a capitale<br />

misto pubblico/privato.<br />

Il Centro Comunitario di Ricerca di Ispra della<br />

Commissione Europea ha elaborato una scheda<br />

per la classificazione delle ESCO, disponibile sul<br />

sito www.eu-greenlight.org.<br />

Vantaggi offerti dalle ESCO<br />

I servizi che vengono offerti dalle ESCO presentano<br />

notevoli vantaggi per i committenti, in particolare<br />

per le Pubbliche Amministrazioni e nel<br />

settore terziario privato, che si possono sintetizzare<br />

come segue:<br />

• realizzare gli interventi senza la necessità di<br />

disporre o immobilizzare le risorse finanziarie<br />

richieste per l’investimento;<br />

• affidare la definizione e realizzazione dell’intervento<br />

a competenze tecniche specifiche, di<br />

cui probabilmente non si dispone;<br />

• affidare la gestione e manutenzione a competenze<br />

specializzate (“outsourcing”), con probabile<br />

riduzione dei costi globali e miglioramento<br />

della qualità;<br />

• conseguire la riduzione dei consumi e dei<br />

costi di gestione con il miglioramento tecnologico<br />

senza costi di investimento;<br />

13<br />

gestione energia N. 4/20<strong>02</strong>


14<br />

N. 4/20<strong>02</strong><br />

FORMAZIONE & PROFESSIONE<br />

• trasferimento dei rischi dell’iniziativa alla<br />

società di servizi che garantisce le prestazioni<br />

ed i risparmi promessi con costi e tempi definiti.<br />

Lo sviluppo delle ESCO in Italia –<br />

Sintesi storica<br />

Le prime Società di servizi energetici nascono in<br />

Italia nei primi anni 80 quando i fornitori di combustibili<br />

liquidi iniziano ad offrire il Servizio<br />

Calore, che in genere comprende:<br />

• interventi di miglioramento tecnologico, soprattutto:<br />

– nelle centrali termiche e frigorifere,<br />

– negli impianti di riscaldamento e condizionamento,<br />

– con la cogenerazione, ove conveniente,<br />

– con sistemi di regolazione e di supervisione<br />

e controllo (BEMS – Building Energy Management<br />

Systems);<br />

• il finanziamento dei costi di intervento, con il<br />

meccanismo del TPF (“Third Party Financing”<br />

o finanziamento tramite terzi);<br />

• la gestione operativa pluriennale;<br />

• il pagamento con contratti con canoni forfettari<br />

omnicomprensivi.<br />

Le forniture di Servizio calore sono indirizzate<br />

prevalentemente alla Pubblica Amministrazione,<br />

e tra queste particolarmente agli ospedali, grandi<br />

consumatori di energia e con condizioni particolarmente<br />

favorevoli per la cogenerazione.<br />

Vengono così realizzati intorno alla metà degli<br />

anni 80 diversi impianti di cogenerazione in<br />

ospedali (Sesto S. Giovanni, Sestri Levante,<br />

Suzzara, etc.). Le iniziative erano sorte in parte<br />

dall’intenzione di sottrarsi al meccanismo di<br />

pagamenti basati sulla lettura del contalitri e del<br />

prezzo nella libera concorrenza, ma soprattutto<br />

per ampliare il business con la fornitura di nuovi<br />

impianti e servizi aggiuntivi.<br />

Il meccanismo finanziario del TPF consente inoltre<br />

di aggirare le difficoltà delle Pubbliche<br />

Amministrazioni per la carenza endemica di<br />

fondi per gli investimenti, potendosi così realizzare<br />

interventi essenziali di adeguamento e<br />

miglioramento tecnologico, altrimenti irrealizzabili,<br />

trasferendo i costi di investimento sui costi<br />

di gestione.<br />

L’ENEA ha pubblicato in proposito nel marzo del<br />

1992 un fascicolo illustrante in dettaglio i meccanismi<br />

del TPF e le varie forme contrattuali<br />

possibili, come promossi dalla CEE.<br />

I complessi meccanismi contrattuali e finanziari<br />

del TPF, scarsamente compatibili con gli schemi<br />

gestione energia<br />

rigidi della contabilità statale e connessi controlli,<br />

hanno però spesso portato a mancanza di<br />

chiarezza e trasparenza, con maggiore convenienza<br />

per i fornitori e meno per le P.A., con frequenti<br />

contenziosi e favorendo fenomeni corruttori.<br />

Si è così subito evidenziata la grande<br />

importanza delle modalità di appalto per la P.A.,<br />

su cui ci addentreremo meglio in seguito.<br />

Dato lo sviluppo del nuovo business, si costituisce<br />

nel 1984 la ASSOCALOR, l’associazione<br />

italiana delle società che forniscono il Servizio<br />

calore. Tra le iniziative dell’associazione per il<br />

miglioramento dei servizi offerti si segnala in particolare<br />

la promozione delle certificazioni per la<br />

qualità ISO 9000 dei propri associati e lo studio<br />

di forme contrattuali appropriate per l’applicazione<br />

del TPF, collaborando con FIRE ed ENEA<br />

all’organizzazione di una serie di convegni e<br />

seminari nell’ambito dei programmi comunitari<br />

THERMIE e SAVE.<br />

A metà degli anni 90, anche a seguito del diffondersi<br />

della cogenerazione, ed espandendosi<br />

gradualmente la gamma dei servizi offerti dalle<br />

ESCO, il “Servizio Calore” evolve in “Servizio<br />

Energia” per dare piena attuazione a sopraggiunti<br />

disposti legislativi. Il contratto Servizio<br />

Energia è infatti il primo contratto che per legge<br />

deve tenere conto del risparmio energetico ed è<br />

il primo contratto garantito dalla normativa<br />

vigente che gode di una aliquota IVA ridotta<br />

(L.10/91, Dpr 412/93, Dpr 551/99, Circolari del<br />

Ministero delle Finanze per l’applicazione<br />

dell’IVA ridotta).<br />

L’ASSOCALOR diventa nel 1999 AGESI-<br />

Associazione dei Gestori di Servizi Integrati, che<br />

rappresenta le imprese di rilevanza nazionale,<br />

italiane e multinazionali, che forniscono servizi<br />

tecnologici integrati, tra cui il servizio energia,<br />

applicando anche contratti di “Global Service”.<br />

Il contratto di Global Service è stato individuato<br />

dalla legge finanziaria 1999 come la forma contrattuale<br />

più vantaggiosa rispetto ai tradizionali<br />

contratti di lavoro e forniture proprio perché<br />

consente l’investimento da parte del fornitore<br />

con il recupero degli investimenti tramite interventi<br />

di risparmio energetico e/o razionalizzazione<br />

del sistema.<br />

La diffusione di contratti pluriennali, l’aggregazione<br />

della domanda in grandi centri di acquisto,<br />

l’elevato valore economico dei contratti Global<br />

Service che si riferiscono a una pluralità di servizi<br />

tecnologici, hanno favorito le modifiche degli<br />

assetti societari delle società di gestione e l’ingresso<br />

in Italia delle multinazionali operanti nel<br />

settore.<br />

periodico di informazione tecnica per gli energy manager


Fra il 1999 ed il 2000 si avvia il Programma<br />

europeo GreenLight per la promozione dell’efficienza<br />

nei sistemi di illuminazione negli edifici e<br />

pubblica, per cui la FIRE funge da Agente nazionale<br />

per l’Italia su spinta della Direzione<br />

Generale Energia e Trasporti – DG TREN – della<br />

Commissione Europea che lo ha lanciato e lo<br />

coordina. Data la scarsità di risorse per il mancato<br />

supporto istituzionale in Italia, la FIRE propone<br />

alla DG TREN di inserire nel Programma la<br />

figura del “Sostenitore”; nascono così gli<br />

“Endorsers”, operatori economici interessati al<br />

settore dell’illuminazione, che supportano e promuovono<br />

il programma: progettisti e consulenti,<br />

utilities, fornitori di componenti, ma soprattutto<br />

ESCO. A settembre 20<strong>02</strong> gli Endorsers che<br />

hanno aderito al programma GreenLight erano in<br />

Europa 51 di cui 30 in Italia; di questi in Italia oltre<br />

24 si sono dichiarati ESCO, compilando la<br />

Scheda ESCO sopraccitata; va qui evidenziato<br />

che, pur esistendo in Italia riferimenti legislativi<br />

che consentono di proporre dei “contratti di servizio<br />

energia” da parte di ESCO, non esiste però<br />

una normativa che individui i requisiti minimi che<br />

identificano un’impresa ESCO, fatto salvo il<br />

richiamo alla certificazione ISO 9000 imposta dal<br />

DPR 551/99 agli operatori che propongono contratti<br />

di servizio energia.<br />

Ne consegue che andrebbe però accertata l’effettiva<br />

operatività delle Società autodichiarantesi<br />

ESCO. Gli elenchi sia delle ESCO che degli<br />

Endorsers GreenLight sono disponibili sul sito<br />

www.eu-greenlight.org.<br />

Si può ben affermare che il Programma<br />

GreenLight ha da un lato promosso la sensibilità<br />

alle possibilità di risparmio nel settore dell’illuminazione,<br />

ma ha anche dall’altro risvegliato<br />

l’interesse all’attività nei servizi energetici.<br />

Certamente l’evento più significativo per lo sviluppo<br />

delle ESCO è però l’emanazione dei già<br />

citati Decreti del 24.4.2001 sul risparmio energetico,<br />

su cui ci soffermeremo successivamente.<br />

È opportuno però qui evidenziare che la<br />

recente modifica costituzionale ha conferito alle<br />

Regioni la materia Energia, conservando allo<br />

Stato centrale la materia Ambiente, per cui<br />

attualmente allo Stato compete l’emanazione di<br />

provvedimenti di interesse ambientale, che tuttavia<br />

hanno una rilevanza significativa sul risparmio<br />

energetico inteso come strumento di salvaguardia<br />

dell’ambiente, mentre alle Regioni compete<br />

la legislazione sul risparmio energetico.<br />

Questa situazione crea di fatto lo sviluppo di due<br />

corpi legislativi che a volte possono essere concorrenziali<br />

fra loro e non complementari.<br />

periodico di informazione tecnica per gli energy manager<br />

FORMAZIONE & PROFESSIONE<br />

In questo quadro la Regione Toscana ha avviato<br />

nel maggio scorso un piano per la promozione<br />

delle attività delle ESCO, basato su Accordi<br />

Volontari e sostegni finanziari per i progetti di<br />

risparmio energetico. L’Accordo della Regione<br />

Toscana prevede la partecipazione diretta delle<br />

ESCO, l’attivazione di strumenti finanziari innovativi<br />

(TPF), prevedendo anche la possibilità di<br />

aggregare allo scopo più progetti minori in un<br />

unico soggetto aggregante, e l’accesso ai titoli<br />

di efficienza energetica.<br />

Il primo articolo dell’Accordo definisce una<br />

ESCO e nel seguito vengono precisate le caratteristiche<br />

necessarie per l’inserimento nell’Elenco<br />

regionale delle ESCO. Queste comprendono:<br />

la presenza del “risparmio energetico”<br />

nell’oggetto sociale, e capacità dimostrate<br />

di auditing, progettazione, realizzazione e gestione<br />

di impianti, e di management energetico,<br />

economico, amministrativo e finanziario. Le<br />

capacità vanno dimostrate con la presentazione<br />

di ordini, contratti e fatture. Viene inoltre richiesta<br />

la certificazione ISO 14000 o EMAS acquisita<br />

entro 3 anni dall’iscrizione. Le ESCO si impegnano<br />

a utilizzare risorse e professionalità regionali,<br />

a comunicare tutti i dati dei progetti, ed a<br />

partecipare eventualmente ad un consorzio per<br />

l’aggregazione dei progetti.<br />

La Regione definirà soggetti certificatori e<br />

modalità per la certificazione dei consumi storici,<br />

dei risparmi ottenuti e della permanenza degli<br />

stessi. Provvederà inoltre ad istituire incentivi<br />

finanziari adeguati, prioritariamente ai progetti<br />

ed alle ESCO che aderiscono all’Accordo.<br />

Certamente connessa a questi eventi è anche,<br />

come già annunciato all’inizio, la recente costituzione<br />

di diverse ESCO, prevalentemente sul<br />

territorio della Toscana e che hanno aderito al<br />

programma GreenLight, e della AIESCO che le<br />

associa.<br />

Anche la Regione Lombardia sta elaborando<br />

delle procedure per facilitare l’avvio di appalti<br />

delle PA con contratti di prestazione con finanziamenti<br />

tramite terzi da parte di ESCO, fornendo<br />

un sostegno per le fasi iniziali di valutazione<br />

e di definizione dei contratti.<br />

Va infine segnalato che recentemente RENAEL,<br />

la Rete delle Agenzie Energetiche locali ha pubblicato,<br />

in collaborazione con il Ministero<br />

dell’Ambiente un interessante fascicolo che illustra<br />

le caratteristiche delle ESCO ed alcuni<br />

esempi di applicazione nazionali ed esteri.<br />

La 2 a parte di questo articolo<br />

proseguirà nel prossimo numero<br />

15<br />

gestione energia N. 4/20<strong>02</strong>


16<br />

N. 4/20<strong>02</strong><br />

TECNOLOGIE & INIZIATIVE<br />

Le spese di Illuminazione Pubblica del<br />

Comune di Modena, le quali tuttavia<br />

ricomprendono anche gli oneri per la fornitura<br />

di elettricità, gestione e manutenzione<br />

degli impianti semaforici, hanno rappresentato<br />

nel 2001 un onere di circa 4.820.000 v<br />

(I.V.A. 20% compresa) che, da solo, rappresenta<br />

il 43% delle spese riconducibili ad utenze<br />

di rete di META S.p.A.<br />

Più dettagliatamente, dato atto che esse<br />

discendono da due fattori:<br />

1. Spese dal contratto di fornitura energia elettrica<br />

ai servizi I.P. (1.971.100 v) e semafori<br />

(211.800 v) per un totale di 2.183.030 v;<br />

2. Spese del Corrispettivo Produzione Servizio<br />

(1.639.614 v manutenzione e gestione,<br />

996.555 v ammortamento impianti) per un<br />

totale di 2.636.169 v;<br />

ne consegue che una riduzione dei costi corrispondenti<br />

si può ottenere:<br />

a. riducendo i consumi di E.E.;<br />

b. riducendo il costo della E.E.;<br />

c. riducendo la manutenzione della rete I.P.;<br />

d. riducendo i costi del Corrispettivo Produzione<br />

Servizio I.P.<br />

Riduzione dei consumi di E.E.<br />

Nel corso degli ultimi anni il consumo dovuto<br />

all'illuminazione pubblica é stato caratterizzato<br />

da un andamento costantemente crescente<br />

gestione energia<br />

SANDRO PICCHIOLUTTO<br />

Responsabile per<br />

la Conservazione e<br />

l’Uso Razionale<br />

dell’Energia del<br />

Comune di Modena<br />

Progetto per la riduzione<br />

delle spese per l’illuminazione<br />

pubblica<br />

La proposta del Comune di Modena<br />

Archivio fotografico<br />

dovuto all'aumento dei punti luce e dell'illuminamento<br />

urbano richiesti dal Comune di<br />

Modena i quali hanno contrastato il notevole<br />

aumento di efficienza del parco lampade<br />

messo in atto da META S.p.A. nel corso dell'ultimo<br />

quinquennio. Si può così evidenziare<br />

come nella città di Modena l'efficienza dei<br />

corpi luminosi installati risulti già abbondantemente<br />

superiore alla media nazionale e tendente<br />

al limite fisiologico di mercato: ne consegue<br />

come qualsiasi programma di miglioramento<br />

di tale fattore abbia un valore economico<br />

assoluto marginale.<br />

Ciononostante nel corso del 2001 sono stati<br />

realizzati interventi di sostituzione lampade in<br />

grado di generare un ulteriore risparmio annuo<br />

di circa 10.000 v.<br />

Al fine di meglio inquadrare la condizione del<br />

Comune di Modena rispetto a questi ed altri<br />

indici nazionali e/o locali del servizio di<br />

Illuminazione Pubblica può essere opportuno il<br />

riferimento ad una recente (2000) indagine effettuata<br />

in campo nazionale da F.I.R.E. (Federazione<br />

Italiana per l'uso Razionale dell'Energia)<br />

in collaborazione con Federelettrica, la quale<br />

permette di evidenziare quanto segue:<br />

• il consumo specifico espresso in kWh per<br />

punto luce risulta di 643 kWh, del tutto inferiore<br />

(-15%) alla media della ricerca ovvero<br />

759 kWh;<br />

periodico di informazione tecnica per gli energy manager


28000<br />

26000<br />

24000<br />

22000<br />

20000<br />

18000<br />

16000<br />

14000<br />

12000<br />

10000<br />

8000<br />

6000<br />

4000<br />

2000<br />

0<br />

Totale I.P. Semafori Punti luce<br />

• il consumo specifico espresso in kWh per<br />

abitante risulta di 93.5 kWh/pro capite, del<br />

tutto allineato alla media provinciale (94<br />

kWh/pro capite), regionale (93 kWh/pro<br />

capite) e nazionale (94 kWh/pro capite);<br />

• il consumo specifico espresso in kWh per<br />

kmq si attesta a 90.400 kWh per kmq contro<br />

valori di 52.500 (Parma), 86.600 (Verona),<br />

196.300 (Brescia), 187.000 (Trieste);<br />

• un ultimo fattore di interesse è il numero di<br />

punti luce per abitante che per il Comune di<br />

Modena si attesta a 0.15, contro un valore<br />

oscillante da 0.07 a 0.1 nelle grandi città per<br />

salire da 0.2 a 0.3 nei piccoli comuni.<br />

Un ulteriore fattore di notevole importanza per<br />

una azione di controllo e riduzione dei costi del<br />

servizio di Illuminazione Pubblica si ricollega<br />

alle modalità di determinazione del consumo<br />

fatturato: in altri termini a Modena come nella<br />

maggioranza delle principali città i consumi<br />

fatturati della illuminazione pubblica come<br />

della Semaforica non risultano misurati a contatore<br />

bensì desunti da un algoritmo di calco-<br />

1<strong>02</strong><br />

100<br />

98<br />

96<br />

94<br />

92<br />

90<br />

88<br />

86<br />

84<br />

82<br />

periodico di informazione tecnica per gli energy manager<br />

TECNOLOGIE & INIZIATIVE<br />

1993 1994 1995 1996 1997 1998 p.c. 1999 2000 2001 20<strong>02</strong><br />

88<br />

lumen/W<br />

Consumi illuminazione pubblica in MWh/anno (consuntivo)<br />

90<br />

N.B. Per esigenze contabili il dato 1997 risulta riferito a 13 mesi.<br />

92<br />

92<br />

lo funzione delle ore di oscurità e della potenza<br />

installata.<br />

Al fine di raggiungere progressivamente la fatturazione<br />

di un importo derivante dalla effettiva<br />

contabilizzazione dei consumi sia dell'I.P.<br />

che del servizio semaforico, il vigente<br />

Contratto di Servizio ha perciò individuato<br />

come obiettivo la installazione entro la sua<br />

scadenza (anno 2003) di un adeguato numero<br />

di contatori.<br />

L’installazione di 91 contatori tra il 2000 ed il<br />

2001, rispettivamente 44 su 400 sulla I.P. (in<br />

termini di potenza contabilizzata: 600 kW su<br />

4.000) e 47 su 140 sugli impianti semaforici,<br />

ha potuto mostrare come l'algoritmo di valutazione<br />

dei consumi del servizio Semaforico<br />

fosse mediamente sovrastimato del 15%<br />

mentre, seppure si rilevi anche in questo caso<br />

una tendenza alla sovrastima, risultano tuttora<br />

contrastanti i dati sulla Illuminazione Pubblica<br />

propriamente detta.<br />

In altri termini, a partire dall'1.1.2001 il<br />

Comune di Modena ha goduto di una riduzio-<br />

Andamento efficienza parco lampade della Città di Modena<br />

95<br />

98 99<br />

1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 20<strong>02</strong><br />

17<br />

gestione energia N. 4/20<strong>02</strong>


18<br />

N. 4/20<strong>02</strong><br />

660<br />

650<br />

640<br />

630<br />

620<br />

610<br />

600<br />

590<br />

580<br />

TECNOLOGIE & INIZIATIVE<br />

648<br />

1998<br />

ne dapprima del 10% e successivamente di<br />

un ulteriore 5% i coefficienti per il calcolo dell'algoritmo<br />

consumi semafori con un risparmio<br />

annuo di circa 30.000 v.<br />

Al di la delle riduzioni di consumi acquisite<br />

attraverso l'affinamento delle modalità di calcolo<br />

dei consumi della rete, una "reale" riduzione<br />

di questi ultimi può essere realizzata attraverso<br />

lo spegnimento ovvero la riduzione del flusso<br />

luminoso in momenti chiaramente individuati<br />

come in zone omogenee e particolari della città<br />

(zone industriali, parchi e comunque viabilità di<br />

servizio ad aree non utilizzate la notte).<br />

Mentre risulta esulare da motivazioni puramente<br />

tecniche la determinazione delle aree<br />

ove il servizio di Illuminazione Pubblica possa<br />

essere parzializzato attraverso azioni di spegnimento,<br />

a causa delle inevitabili conseguenze<br />

in termini di sicurezza delle zone interessate,<br />

la ipotesi della riduzione del flusso luminoso<br />

risulta più facilmente percorribile (è provato<br />

come una riduzione ad es. del 20% del flusso<br />

luminoso in una strada non sia praticamente<br />

neppure rilevabile a vista).<br />

A tale proposito è importante notare come un<br />

lungimirante programma di ammodernamento<br />

della rete I.P. abbia fatto si che META S.p.A.<br />

negli scorsi anni avesse già installati a sue<br />

spese circa 140 regolatori di flusso su 400<br />

punti di allacciamento rete I.P. così che circa il<br />

50% del flusso luminoso urbano risulterebbe<br />

regolabile in questo modo.<br />

Purtroppo precedenti indicazioni del Comune<br />

di Modena hanno forzosamente limitato l'utilizzo<br />

di tali apparecchi come stabilizzatori di flusso<br />

non permettendo di utilizzare a pieno le loro<br />

potenzialità di risparmio energetico.<br />

Al fine di determinate l'effettivo peso di una iniziativa<br />

di riduzione del flusso luminoso, prove<br />

recentemente effettuate da META S.p.A.<br />

gestione energia<br />

Andamento del consumo per punto luce della Città di Modena<br />

kWh/anno p.to luce<br />

631<br />

1999<br />

637<br />

2000<br />

643<br />

2001<br />

S.p.A. mostrano come i risparmi conseguibili<br />

attraverso questi apparecchi si aggirano sul<br />

30% dei consumi così che, ove si giungesse<br />

ad un pieno utilizzo degli impianti installati<br />

sarebbe fin d'ora raggiungibile un risparmio nei<br />

consumi sull'ordine dei 100.000 v annui.<br />

Si ricorda tuttavia che la riduzione del flusso<br />

luminoso può essere realizzata solamente con<br />

le modalità e nei limiti della norma UNI 10439<br />

recentemente modificata secondo il principio<br />

della possibilità da parte del responsabile della<br />

rete viaria di rapportare l'illuminamento stradale<br />

al flusso di traffico dell'asse considerato (più<br />

esattamente: ad una riduzione del traffico rilevato<br />

su di un'asta viaria pari al 50% del flusso<br />

massimo corrisponde una possibile riduzione<br />

del 25% applicabile alla luminanza della strada,<br />

analogamente ad una riduzione del 75%<br />

del flusso, un possibile dimezzamento).<br />

In tali ipotesi i risparmi conseguibili annualmente<br />

si riducono rispetto al massimo teorico,<br />

pur continuando a poter essere valutati tra i 50<br />

ed i 100.000 v.<br />

Al fine di applicare correttamente tale riduzione<br />

è pertanto necessario:<br />

• verificare la esistenza di zone impiantisticamente<br />

omogenee all'interno delle aree limitabili<br />

(a tal fine META S.p.A. ha già reso<br />

disponibile al Settore del Comune di<br />

Modena una specifica cartografia indicando<br />

un responsabile di riferimento);<br />

• l'adozione di un atto formale del Settore<br />

Traffico e Viabilità del Comune di Modena<br />

ove si provveda alla riclassificazione della<br />

viabilità urbana al fine della applicazione<br />

della riduzione dell'illuminamento;<br />

• un confronto con la parte politica al fine di<br />

soppesare i vantaggi economici con le<br />

eventuali ricadute, in termini di sicurezza<br />

urbana/servizio reso alla popolazione/imma-<br />

periodico di informazione tecnica per gli energy manager<br />

609<br />

20<strong>02</strong>


gine, risultanti dalla definizione di aree soggette<br />

a provvedimenti di riduzione del flusso<br />

luminoso.<br />

Si ritiene importante sottolineare come tale<br />

azione, seppure adottabile nel breve termine,<br />

debba necessariamente svilupparsi ed integrarsi<br />

in uno strumento più complesso e potente<br />

quale il Piano Urbano di Illuminazione, assente<br />

nella città di Modena ma del quale già nel<br />

Contratto di Servizio si auspica la redazione.<br />

Tal documento programmatico, al di la di un<br />

documento-traccia sviluppato dal Servizio<br />

Energia del Comune di Modena, non ha ancora<br />

visto un concreto avvio sia nella definizione<br />

dei referenti che soprattutto in termini di risorse<br />

economiche necessarie.<br />

Una differente linea di azione per la riduzione<br />

dei consumi si può sviluppare anche attraverso<br />

il telecontrollo al fine di permettere lo spegnimento<br />

per fasce temporali differenziate<br />

delle aree sottostanti la medesima centralina.<br />

Tale opzione implica la necessità di investimenti<br />

sul sistema di accensione della rete I.P.:<br />

oggi infatti a Modena l'accensione (e lo spegnimento)<br />

sono demandate esclusivamente<br />

ad un sistema di cellule crepuscolari agenti sui<br />

punti di allacciamento rete che, quando inefficienti,<br />

possono incrementare ingiustificatamente<br />

il periodo di accensione. A tale proposito<br />

se considereremo in prima istanza che l'illuminazione<br />

pubblica venga utilizzata circa<br />

4.000 ore/anno, un'accensione anticipata solo<br />

un quarto d'ora prima del necessario ed uno<br />

spegnimento ugualmente protratto un quarto<br />

d'ora dopo del dovuto corrisponde circa ad un<br />

5% (100.000 v) di spreco di energia elettrica.<br />

Esperienze effettuate da comuni ove sono<br />

stati installate apparecchiature per il telecontrollo<br />

dei punti luce mostrano come la riconversione<br />

dell'impianto può permettere di realizzare<br />

risparmi:<br />

• superiori al 10% dei consumi nelle aree interessate<br />

al provvedimento sfruttando la maggiore<br />

flessibilità gestionale di rete;<br />

• intorno al 10% nei costi di manutenzione.<br />

Le modalità ed i costi di realizzazione di un telecontrollo<br />

sugli impianti META S.p.A. risultano<br />

funzione di uno studio di fattibilità da commissionarsi<br />

alla Società sulle modalità di realizzazione<br />

e sulla conseguente verifica di compatibilità<br />

delle centraline esistenti al pilotaggio remoto.<br />

Il Comune di Modena, tuttavia, ha espressamente<br />

richiesto a META S.p.A. di prevedere<br />

per tutti i nuovi impianti l'utilizzo di apparecchiature<br />

telecontrollabili.<br />

Un discorso del tutto particolare deve essere<br />

periodico di informazione tecnica per gli energy manager<br />

TECNOLOGIE & INIZIATIVE<br />

riservato alla riduzione degli oneri della illuminazione<br />

semaforica (circa 200.000 v/anno<br />

relativamente ai soli consumi elettrici).<br />

Esso potrebbe essere ottenibile soprattutto<br />

attraverso una riconversione progressiva delle<br />

attuali lanterne asservite a lampade ad incandescenza<br />

con lanterne a L.E.D. (Light Emitting<br />

Diode) ottenendo così una drastica riduzione:<br />

– dei consumi elettrici (intorno all'85% in<br />

meno);<br />

– degli oneri di manutenzione dovuti alla maggior<br />

vita delle lampade (da 1 ad oltre 10 anni).<br />

Tale azione, potenzialmente in grado di ridurre<br />

le spese complessive del servizio di circa<br />

250.000 v, potrebbe essere attivata dal 2003,<br />

anno in cui si prevede la formale omologazione<br />

di tali apparecchiatura da parte della normativa<br />

tecnica italiana ma che, ovviamente,<br />

richiederebbe l'attivazione di uno studio di<br />

mercato sin dal corrente anno. Al momento<br />

l’unica esperienza di un certo spessore in questo<br />

campo è in corso nella città di Torino, con<br />

monitoraggio da parte del Politecnico.<br />

Al fine di sgombrare il campo da facili entusiasmi<br />

è necessario sottolineare come la riconversione<br />

richieda il passaggio a Bassa Tensione<br />

dell'impianto di alimentazione delle lanterne<br />

L.E.D. con investimenti anche pesanti ove le<br />

nuove apparecchiature risultassero incompatibile<br />

con i quadri di comando esistenti.<br />

Malgrado ciò esperienze effettuate in altri paesi<br />

europei e nell'ambito di uno progetto SAVE<br />

mostrano come l'intervento sia generalmente<br />

in grado di ripagarsi in circa un quinquennio<br />

contro una durata attesa di oltre 10 anni.<br />

Vale la pena infine di evidenziare che META<br />

S.p.A. S.p.A. sta acquisendo una nuova professionalità<br />

nella gestione di tali sistemi di<br />

segnalazione in quanto la nuova segnaletica<br />

viaria a servizio delle linee filoviarie urbane<br />

risulta già realizzata tramite L.E.D.<br />

È stata infine esaminata accuratamente la<br />

possibilità di ridurre gli esborsi legati alla illuminazione<br />

attraverso la alienazione delle utenze<br />

di grandi aree non strettamente collegate all'uso<br />

pubblico quali aree di parcheggio a servizio<br />

del Nuovo Polo Universitario ed i Centri<br />

Commerciali urbani. Nel primo caso è stata<br />

positivamente verificata la presenza fin d'ora di<br />

un regolatore di flusso in grado potenzialmente<br />

di ridurre l'illuminamento dell'area in orari di<br />

chiusura e/o non utilizzo; si è rilevato tuttavia<br />

come tale apparecchiatura verrebbe contestualmente<br />

a ridurre l'illuminamento della viabilità<br />

di contorno.<br />

Si è pertanto ritenuto di rimandare l'intervento,<br />

19<br />

gestione energia N. 4/20<strong>02</strong>


20<br />

N. 4/20<strong>02</strong><br />

TECNOLOGIE & INIZIATIVE<br />

pur prioritario, alla prevista riclassificazione<br />

della viabilità urbana ai fini della applicazione<br />

della riduzione dell'illuminamento ai sensi della<br />

UNI 10439.<br />

Nel secondo caso è stata verificata con risultati<br />

negativi la possibilità di trasferimento in<br />

capo alle Società proprietarie di due grandi<br />

Centri Commerciali della periferia urbana degli<br />

oneri di illuminazione delle aree di parcheggio<br />

a servizio esclusivo dei medesimi.<br />

La confermata responsabilità del Comune di<br />

Modena su tali aree apre, per contro, la possibilità<br />

di operare sui medesimi azioni di riduzione<br />

del flusso luminoso durante gli orari di<br />

chiusura del Centri Commerciali stessi. In tale<br />

ipotesi è importante evidenziare come un'area<br />

sia già dotata di riduttore di flusso mentre tale<br />

apparecchio (del costo indicativo in opera di<br />

5.000 v) manca nell'altra, più piccola area<br />

commerciale. Nella ipotesi di ridurre il flusso al<br />

50% del teorico secondo le indicazioni della<br />

UNI 10439 il risparmio annuo raggiungibile per<br />

tali aree si aggirerebbe sui 18.000 v.<br />

Risultati acquisiti nel corso del 2001 e fino<br />

ad oggi<br />

Al fine di meglio evidenziare dal contesto di<br />

quanto sopra descritto quanto già risulta realizzato<br />

nel corso del 2001 e fino ad oggi nell'ambito<br />

della collaborazione del Servizio Energia ed<br />

impianti con META S.p.A. ed il Settore Traffico<br />

e Viabilità si sottolinea come siano stati già<br />

effettuati e risultino operativi i seguenti interventi<br />

in grado di generare un risparmio annuo in<br />

termini di minori consumi di circa 65.000 v:<br />

– conversione di circa 1000 delle rimanenti<br />

lampade a Mercurio con le più efficienti e<br />

durevoli a Sodio Alta Pressione;<br />

– disattivazione di alcuni punti luce non<br />

necessari;<br />

– eliminazione di lanterne semaforiche ridondanti;<br />

– ricalcolo (con una riduzione del 15%) dell'algoritmo<br />

consumi semafori.<br />

Sfortunatamente, i primi dati ottenuti dal programma<br />

di espansione e modifica della viabilità<br />

urbana in corso mostrano già un apprezzabile<br />

aumento delle lanterne di nuova installazione<br />

così da annullare in parte i risparmi<br />

appena ottenuti.<br />

Riduzione del costo della E.E.<br />

Le spese dal contratto di fornitura energia elettrica<br />

sono diretta conseguenza dalla struttura<br />

tariffaria la quale, si compone di una parte<br />

gestione energia<br />

legata agli effettivi consumi di energia (per<br />

Modena circa 16.700.000 kWh per I.P. e<br />

1.500.000 kWh per Semaforica ed una parte<br />

legata alla potenza impegnata (circa 4.200 kW<br />

per I.P. e 540 kW per Semaforica).<br />

Sul fronte puramente tariffario, lo scorso<br />

decennio mostra per l'illuminazione pubblica<br />

un aumento, seppur moderato rispetto alle<br />

utenza normali. Si discosta in maniera marcata<br />

il dato dell'anno in corso dove una trattativa<br />

con META S.p.A., ha portato ad un congruo<br />

ritocco al ribasso della tariffa che, di fatto<br />

ricadendo in larghissima parte a favore del<br />

Comune, è attesa implicare una riduzione delle<br />

spese per l'anno 20<strong>02</strong> valutabile in circa<br />

150.000 v. Si ricorda infatti che, a seguito dei<br />

vincoli imposti dalla Autorità per l'Energia, i<br />

prezzi di tale fornitura, nel caso di Modena,<br />

pur nel rispetto di alcuni vincoli dell'Autorità<br />

che tuttavia individuano limiti massimi, sono<br />

autonomamente determinati dalla società<br />

distributrice META S.p.A. intorno al mese di<br />

Luglio al fine di essere trasmessi per l'approvazione<br />

all'Autorità nel mese di Settembre ed<br />

entrare in vigore a partire dall'1 gennaio dell'anno<br />

successivo.<br />

È importante infine evidenziare come nell'ambito<br />

della riunione della Conferenza Stato –<br />

Città del 3 aprile u.s. sia stata formalizzata<br />

come "unico punto di fornitura" la rete delle<br />

utenze comunali caratterizzate da un fattore<br />

comune unificante (ad es. strade e/o pubblica<br />

illuminazione) sancendo così la possibilità per i<br />

Comuni che nel corso del 2001 abbiano consumato<br />

almeno 9.000.000 kWh (nel caso del<br />

comune di Modena si tratta di 18.200.000 solo<br />

per i servizi di I.P. e Semafori) di essere considerati<br />

"clienti idonei" all'accesso al mercato<br />

libero dell'energia.<br />

Una volta che il Comune di Modena riesca<br />

effettivamente ad acquisire dall'Autorità tale<br />

qualifica, potrà essere attivata una ricerca di<br />

mercato per valutare le conseguenti effettive<br />

possibilità di ulteriore risparmio economico che<br />

Federelettrica al momento valuta nell'ordine del<br />

10%.<br />

Risultati acquisiti nel corso del 2001<br />

Come evidenziato in precedenza il ritocco delle<br />

tariffe I.P. 2001 realizzato da META S.p.A.:<br />

– Costo del kWh –16.9 lire<br />

– Quota fissa kWh/anno + 790 lire<br />

riportati al consumo ed alla potenza impegnata<br />

del Comune di Modena, porterà una riduzione<br />

delle spese per l'anno 20<strong>02</strong> valutabile in<br />

circa 150.000 v.<br />

periodico di informazione tecnica per gli energy manager


450<br />

400<br />

350<br />

300<br />

250<br />

200<br />

150<br />

100<br />

50<br />

0<br />

Riduzione della manutenzione sulla<br />

rete I.P.<br />

Una effettiva riduzione, al di là di una mera<br />

rinegoziazione, degli importi derivati dal contratto<br />

di servizio per gestione e manutenzione<br />

impianti attraverso una riduzione della attività<br />

attinenti la manutenzione può essere teoricamente<br />

realizzata:<br />

– attraverso la installazione di lampade, supporti<br />

ed armature tali da permettere intervalli<br />

di manutenzione più estesi (in pratica garantendo<br />

una maggiore vita utile degli apparecchi<br />

e dell'impiantistica relativa);<br />

– attraverso la installazione di sistemi di telecontrollo<br />

in grado di pilotare e monitorare<br />

centralmente il sistema I.P. come di fornire<br />

informazioni sullo stato dei corpi illuminanti<br />

permettendo agli operatori di realizzare<br />

risparmi interessanti sia con la attivazione di<br />

una manutenzione programmata che con<br />

una riduzione dei tempi di intervento manutentivo.<br />

Tenuto conto che prima di "bruciare"<br />

le lampade arrivano a diminuire la loro<br />

efficienza luminosa anche del 30%, la sostituzione<br />

programmata delle lampade si presenta<br />

come strumento in grado di generare<br />

anche interessanti riduzioni dei consumi (tra<br />

l'altro che il prezzo della lampada risulta<br />

generalmente trascurabile nei confronti della<br />

corrente consumata e della manodopera<br />

necessaria alla sostituzione). Ricordiamo<br />

infine che la costante pulizia delle parabole<br />

e degli schermi può generare un aumento<br />

del flusso luminoso fino al 15%.<br />

È tuttavia necessario evidenziare come ad<br />

oggi META S.p.A. già garantisca un elevato<br />

standard di qualità relativamente alla vita utile<br />

delle apparecchiature utilizzate soprattutto se<br />

rapportate agli interventi di manutenzione programmata<br />

applicata; si ritiene pertanto che<br />

apprezzabili incrementi di efficienza possano<br />

periodico di informazione tecnica per gli energy manager<br />

TECNOLOGIE & INIZIATIVE<br />

Dinamica dei prezzi medi per la fornitura di energia elettrica in lire per kXh (IVA inclusa)<br />

Utenze normali Illumin. pubblica<br />

1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 20<strong>02</strong><br />

essere ricollegabili soprattutto allo sviluppo del<br />

telecontrollo.<br />

Riduzione dei costi del Corrispettivo<br />

Produzione Servizio I.P.<br />

Al fine di valutare più correttamente il notevolissimo<br />

(2.646.169 v nel 2001) importo liquidato<br />

a META S.p.A. dal Settore Traffico e<br />

Viabilità è necessario evidenziare come entro<br />

la voce "Corrispettivo di Produzione del<br />

Servizio" del vigente Contratto di Servizio,<br />

vadano a ricadere:<br />

a. quota degli oneri di ammortamento;<br />

b. conduzione;<br />

c. manutenzione ordinaria;<br />

d. manutenzione preventiva;<br />

e. pronto intervento;<br />

f. manutenzione impianti incidentati;<br />

g. rinnovo degli impianti.<br />

Al fine di acquisire opportuni parametri di confronto<br />

per tale importo è attualmente in corso<br />

una verifica con realtà urbane comparabili<br />

(Nord Italia, pianura, media dimensione) cui<br />

associare una analisi più approfondita dei reali<br />

costi imputati al servizio di manutenzione e<br />

gestione I.P. e semafori al fine di valutare gli<br />

effettivi margini di manovra.<br />

Si ritiene pertanto che il vigente Contratto di<br />

Servizio presenti gli strumenti perché il<br />

Comune di Modena possa valutare ed eventualmente<br />

sviluppare, in accordo con META<br />

S.p.A., un programma di manutenzione mirato<br />

alla riduzione del corrispettivo annuo del<br />

costo di produzione del servizio anche attraverso<br />

sperimentazioni in una zona omogenea<br />

del territorio di programmi di manutenzione<br />

differenti in grado di risultare meno onerosi<br />

rispetto ai parametri/scadenze attualmente<br />

previsti nel Contratto di Servizio, comunque di<br />

prossima scadenza.<br />

21<br />

gestione energia N. 4/20<strong>02</strong>


22<br />

N. 4/20<strong>02</strong><br />

TECNOLOGIE & INIZIATIVE<br />

I motori elettrici<br />

ad alta efficienza<br />

Imotori elettrici ad alta efficienza sono poco<br />

conosciuti. O meglio, vengono citati nelle<br />

leggi nazionali, fanno parte di programmi<br />

di risparmio energetico dell'Unione Europea,<br />

alcune volte se ne parla nei convegni, ma i<br />

diretti interessati, gli industriali, spesso ne<br />

ignorano l’esistenza. Sarà perché i motori elettrici<br />

sono componenti molto affidabili, sarà<br />

perché sono infaticabili, il fatto è che, come<br />

accade sempre per le cose che non danno<br />

grane al nostro lavoro, di essi ci dimentichiamo<br />

e non ne seguiamo gli sviluppi tecnologici.<br />

Eppure, nel settore industriale, attraverso i<br />

motori spendiamo quasi il 74% della nostra<br />

bolletta elettrica. Due numeri per convincervi.<br />

In Italia i consumi elettrici relativi al settore<br />

industriale nell’anno 1995 [1] sono stati di circa<br />

124,8 TWh. Di questi circa 92,5 TWh sono<br />

stati consumati dai motori elettrici. Le stime al<br />

2010 dei valori percentuali (figura 1) rimangono<br />

pressoché invariate.<br />

Nonostante ciò, niente viene fatto per ridurre i<br />

loro consumi, pur sapendo che ci potrebbero<br />

essere potenziali risparmi che ammontano a<br />

diversi punti percentuali. Quanto detto ha<br />

ancora più valore se si pensa che quando<br />

acquistiamo un motore ci preoccupiamo solo<br />

del suo prezzo. Tutti ci dimentichiamo, invece,<br />

che un motore ha un costo di esercizio molto<br />

gestione energia<br />

SIGFRIDO VIGNATI<br />

ENNIO FERRERO<br />

ENEA<br />

Unità di Agenzia<br />

per lo Sviluppo<br />

Sostenibile<br />

più elevato di quello di acquisto (figura 2). Per<br />

esempio un motore elettrico da 15 kW, ha un<br />

costo di circa 520 s, ed un costo di esercizio<br />

in dieci anni, considerando 3.500 ore anno e<br />

un costo dell’energia elettrica di 7 cs/kWh, di<br />

circa 32.000 s: quasi 60 volte il costo iniziale.<br />

Nonostante questo, tutti cercano di risparmiare<br />

sul costo di acquisto scegliendo motori scadenti,<br />

senza pensare che un piccolo extraprezzo<br />

finalizzato all’acquisto di un motore più<br />

efficiente potrebbe essere recuperato in pochi<br />

mesi di utilizzo.<br />

In questo articolo ci proponiamo di approfondire<br />

l’argomento, dando al lettore una serie di<br />

strumenti pratici per effettuare velocemente<br />

una prima valutazione di convenienza.<br />

Motori<br />

elettrici<br />

74%<br />

Figura 1. Principali consumi elettrici<br />

nel settore industriale<br />

Illuminazione<br />

4%<br />

periodico di informazione tecnica per gli energy manager<br />

Altri<br />

22%


100,0%<br />

80,0%<br />

60,0%<br />

40,0%<br />

20,0%<br />

0,0%<br />

La tecnologia<br />

Figura 2. Life Cycle Costing<br />

di un motore elettrico<br />

Energia<br />

elettrica 98%<br />

Manutenzione 0,3%<br />

Acquisto 1,3%<br />

I motori elettrici ad alta efficienza sono motori<br />

che hanno minori perdite rispetto a quelli tradizionali<br />

[2] .<br />

Le perdite in un motore elettrico sono di diversa<br />

natura:<br />

• perdite meccaniche, per attrito (nei cuscinetti<br />

e alle spazzole) e per ventilazione;<br />

• perdite nel ferro a vuoto (proporzionali al<br />

quadrato della tensione), costituite da perdite<br />

per isteresi consistenti nell’energia dispersa<br />

nei cambi di direzione del flusso, e perdite<br />

per correnti parassite causate dalle correnti<br />

circolanti entro il nucleo, indotte dai<br />

cambiamenti di flusso;<br />

• perdite per effetto Joule (proporzionali al<br />

quadrato della corrente), negli avvolgimenti<br />

di statore e rotore.<br />

Nei motori ad alta efficienza queste perdite<br />

sono state ridotte intervenendo sui materiali o<br />

modificando alcuni elementi costruttivi quali:<br />

• nucleo, realizzato con lamierini a basse perdite<br />

che diminuiscono le perdite a vuoto;<br />

• sezione maggiorata dei conduttori dello statore<br />

e del rotore per ridurre le perdite per<br />

effetto Joule;<br />

• attenta scelta del numero di cave e della<br />

geometria delle stesse.<br />

Figura 3. Efficienza di motori elettrici a 4 poli<br />

efficienza (%)<br />

100,0%<br />

95,0%<br />

90,0%<br />

85,0%<br />

80,0%<br />

75,0%<br />

70,0%<br />

eff2<br />

eff1<br />

eff3<br />

1 10 100<br />

Potenza (kW)<br />

periodico di informazione tecnica per gli energy manager<br />

TECNOLOGIE & INIZIATIVE<br />

Queste modifiche comportano, inoltre, una<br />

minore produzione di calore e di conseguenza<br />

l’impiego di ventole di raffreddamento più piccole<br />

e quindi minori perdite meccaniche.<br />

Si sono così ottenuti motori che a parità di<br />

potenza hanno un rendimento migliore di quello<br />

standard ed una curva del rendimento più<br />

piatta, tale cioè da garantire, anche in caso di<br />

spostamenti del carico, un rendimento sempre<br />

vicino a quello ottimale.<br />

Un accordo tra costruttori<br />

Non c’è una legge che impone standard minimi<br />

sui rendimenti dei motori elettrici. Ognuno<br />

può costruire il motore che vuole. Ultimamente,<br />

però, il CEMEP (Comitato Europeo Costruttori<br />

Macchine Rotanti e Elettronica di Potenza) e la<br />

Commissione Europea hanno raggiunto un<br />

accordo volontario sulla costruzione di motori<br />

elettrici [3] . Si sono stabilite tre classi di efficienza<br />

eff1, eff2 e eff3 (la eff1 è la migliore, la eff3<br />

la peggiore). Per ogni classe sono stati definiti<br />

i rendimenti minimi. I costruttori aderenti all’accordo<br />

si sono impegnati a rispettare questi<br />

valori minimi. Nel grafico di figura 31 sono riportati,<br />

per ciascuna classe di efficienza, i rendimenti<br />

minimi di un motore a 4 poli in funzione<br />

della potenza. Come si può<br />

facilmente dedurre dal grafico,<br />

man mano che aumenta la<br />

potenza le differenze di rendimento<br />

tra le classi si assottigliano.<br />

In virtù di tale accordo<br />

ogni motore avrà la sua marcatura<br />

(il simbolo della marcatura<br />

è riportato nella figura 4) a<br />

dimostrazione della classe di<br />

efficienza alla quale appartiene.<br />

Così, d’ora in poi, un industriale<br />

quando acquisterà un motore<br />

elettrico, scegliendo la classe<br />

di efficienza, avrà fatto una<br />

scelta ben precisa sui costi di<br />

esercizio.<br />

I motori attualmente montati nei nostri impianti<br />

ovviamente non rientrano in questo accordo<br />

perché antecedenti. Possiamo dire che il loro<br />

rendimento si trova sicuramente nella zona<br />

bassa del grafico contrassegnata da eff3.<br />

1 L’accordo si riferisce a motori asincroni trifase di bassa tensione, con<br />

rotore a gabbia in corto circuito unificati, autoventilati, in costruzione<br />

chiusa IP54 e IP55, alimentati a tensione di 400 Volt di linea e 50 Hz,<br />

in una gamma di potenza compresa tra 1,1 kW e 90 kW a 2 poli e a<br />

4 poli, per servizio continuo S1.<br />

Figura 4<br />

23<br />

gestione energia N. 4/20<strong>02</strong>


24<br />

N. 4/20<strong>02</strong><br />

Cosa fare?<br />

TECNOLOGIE & INIZIATIVE<br />

Supponiamo di essere un Energy Manager e<br />

di avere saputo dell’esistenza dei motori elettrici<br />

ad alta efficienza. Come ci dobbiamo<br />

comportare?<br />

La prima cosa da fare è un inventario di tutti i<br />

motori presenti nello stabilimento. L’inventario<br />

non dovrà limitarsi ad un semplice elenco di<br />

motori come può essere quello presente presso<br />

il magazzino ricambi o il reparto manutenzione,<br />

esso dovrà contenere dati tecnici importanti<br />

quali: potenza, anno di installazione, rendimento,<br />

ore di funzionamento annue, fattore<br />

di carico, numero di avvolgimenti subiti, etc.<br />

Tutti questi dati ci permetteranno di conoscere<br />

l’energia elettrica consumata dal motore<br />

nell’arco dell’anno, l’incidenza percentuale sui<br />

consumi dell’azienda, quali motori hanno consumi<br />

importanti e meritano attenzione. Una<br />

volta completato l’inventario, il nostro scopo è<br />

verificare se e quando è conveniente utilizzare<br />

i motori ad alta efficienza. Per ogni motore dell’inventario<br />

simuliamo due alternative: la prima<br />

è che il motore si rompa, la seconda è che il<br />

motore anche se funzionante possa essere<br />

sostituito con uno ad alta efficienza. Se il<br />

motore si rompe (rottura degli avvolgimenti<br />

statorici o rotorici) abbiamo due possibilità:<br />

fare riavvolgere il motore, come abbiamo sempre<br />

fatto, oppure sostituirlo. Ma se dobbiamo<br />

sostituirlo, ci sembra giusto farlo (soprattutto<br />

dopo la lettura di questo articolo) con uno ad<br />

CALCOLO DEL PAYBACK<br />

( C hem − Criav)<br />

Payback =<br />

⎛ ⎛ 1<br />

⎜ P⋅Cc⋅h⋅c⋅⎜ ⎝ ⎝ eff − eff<br />

1<br />

−<br />

eff<br />

⎞⎞<br />

⎟<br />

⎠<br />

⎟<br />

⎠<br />

Payback (anni)<br />

C hem : costo del motore ad alta efficienza<br />

(o),<br />

C riav : costo del riavvolgimento (o)<br />

P: potenza di targa dal motore (kW),<br />

C c : coefficiente di carico del motore,<br />

cioè la percentuale rispetto al pieno<br />

carico alla quale lavora il motore,<br />

h: numero di ore annue di<br />

funzionamento del motore (h/a),<br />

eff std : rendimento di un motore standard al<br />

punto di lavoro,<br />

eff riav : perdita di rendimento dovuta al<br />

riavvolgimento,<br />

eff hem : rendimento del motore ad alta<br />

efficienza,<br />

c: costo medio del kWh (co/kWh).<br />

gestione energia<br />

std riav hem<br />

alta efficienza, anche se costa un po’ di più.<br />

Siccome con i soldi non si scherza è giusto,<br />

però, prima di prendere qualsiasi decisione<br />

fare due conti. Possiamo, per esempio, calcolare<br />

il payback dell’investimento e vedere se è<br />

compatibile con quello accettato nella nostra<br />

azienda. Se il payback è inferiore a quel valore<br />

acquisteremo il motore ad alta efficienza, in<br />

caso contrario porteremo il motore dal riparatore<br />

per farlo riavvolgere. Per calcolare il payback<br />

possiamo utilizzare la formula riportata<br />

nel riquadro.<br />

A proposito del calcolo, una cosa importante<br />

da non dimenticare è che un motore riavvolto<br />

ha un rendimento inferiore rispetto a quello<br />

dello stesso motore nuovo. Questa diminuzione<br />

può variare dallo 0,5%, se il riavvolgitore è<br />

particolarmente bravo, fino al 4%. Per il nostro<br />

calcolo utilizziamo un valore conservativo:1%.<br />

Se è la seconda volta che effettuiamo il riavvolgimento,<br />

il declassamento del rendimento<br />

sarà del 2% e così via. Di questo ne dobbiamo<br />

tenere conto nel calcolo.<br />

Anziché utilizzare la formula di cui sopra che,<br />

siamo sicuri, molti non gradiscono, abbiamo<br />

preferito mettere tutto in forma grafica in<br />

maniera da consentire di fare le vostre valutazioni,<br />

in modo sicuramente più veloce e più<br />

comodo, anche se meno preciso. Vorrà dire<br />

che, se le indicazioni provenienti dal grafico<br />

sono interessanti, si potrà procedere con un<br />

calcolo puntuale.<br />

Il grafico 2 di figura 5 mostra il numero minimo<br />

di ore annue richieste per poter affermare che<br />

è meglio in caso di rottura sostituire il motore<br />

con uno ad alta efficienza piuttosto che riavvolgerlo.<br />

È evidente che il grafico risente delle ipotesi<br />

assunte per i vari parametri, che abbiamo riassunto<br />

nella nota a piè di pagina, ma il nostro<br />

intento è quello di dare uno strumento operativo<br />

di valutazione immediato anche se meno<br />

preciso.<br />

Come si usa il grafico? Sull’asse orizzontale<br />

individuiamo la potenza del motore in questione.<br />

Ci muoviamo in verticale fino ad incontrare<br />

la curva corrispondente al nostro costo del-<br />

2 Il grafico è stato realizzato utilizzando i seguenti valori: tempo di ritorno:<br />

3 anni; coefficiente di carico: 0,75; efficienza del motore esistente<br />

pari alla massima di classe eff3 ridotta del 2% per potenze comprese<br />

tra 1,1 e 7,5 kW; 1,5% per potenze comprese tra 11 e 22 kW;<br />

1% per potenze maggiori di 22 kW; efficienza del motore ad alto rendimento<br />

pari a quella minima della classe eff1; riduzione dell’efficienza<br />

del motore in caso di riavvolgimento: 1%; costo del motore ad alta<br />

efficienza ricavato dal listino di importanti case costruttrici scontato<br />

del 50%; costo del riavvolgimento ricavato da fornitori specializzati.<br />

periodico di informazione tecnica per gli energy manager


Ore annue di funzionamento (h/a)<br />

l’energia elettrica. Ora tracciamo una retta<br />

orizzontale e andiamo a leggere il numero<br />

minimo di ore che il motore deve lavorare in un<br />

anno perché sia conveniente effettuare l’acquisto<br />

di un motore ad efficienza eff1 anziché<br />

effettuare il riavvolgimento.<br />

Ore annue di funzionamento (h/a)<br />

Ore annue di funzionamento (h/a)<br />

Figura 5. Convenienza sostituzione motore fuori uso<br />

con motore ad alta efficienza<br />

8.000<br />

7.000<br />

6.000<br />

5.000<br />

4.000<br />

3.000<br />

2.000<br />

1.000<br />

-<br />

1 10 100<br />

Potenza (kW)<br />

5 cm/kWh 6 cm/kWh 7 cm/kWh 9 cm/kWh<br />

Figura 6. Convenienza sostituzione motore funzionante<br />

con motore ad alta efficienza<br />

9.000<br />

8.000<br />

7.000<br />

6.000<br />

5.000<br />

4.000<br />

3.000<br />

2.000<br />

1.000<br />

Figura 7. Convenienza acquisto motori nuovi ad alta efficienza<br />

2.000<br />

1.800<br />

1.600<br />

1.400<br />

1.200<br />

1.000<br />

800<br />

600<br />

400<br />

200<br />

-<br />

-<br />

1 10<br />

Potenza motori (kW)<br />

100<br />

5 cm/kWh 6 cm/kWh 7 cm/kWh 9 cm/kWh<br />

1 10<br />

Potenza motori (kW)<br />

100<br />

5 cm/kWh 6 cm/kWh 7 cm/kWh 9 cm/kWh<br />

periodico di informazione tecnica per gli energy manager<br />

TECNOLOGIE & INIZIATIVE<br />

Come si potrà notare dal grafico,<br />

per i motori piccoli (sotto gli 11<br />

kW) sono sufficienti poche<br />

migliaia di ore per rendere conveniente<br />

la sostituzione. Per i<br />

motori più grandi è necessario<br />

un maggior numero di ore.<br />

Anche il costo dell’energia ha,<br />

come è ovvio, la sua grande<br />

influenza. Il grafico mostra che<br />

più questo è basso e più aumenta<br />

il numero di ore di lavoro minimo<br />

per la convenienza.<br />

A questo punto possiamo<br />

toglierci anche un’altra curiosità.<br />

Cioè quella di vedere se conviene<br />

sostituire un motore funzionante con uno<br />

ad alta efficienza senza aspettare che questo<br />

si rompa. Beh, basta applicare la formula del<br />

payback con le dovute modifiche. A numeratore<br />

non apparirà più il costo del riavvolgimento<br />

del motore, ma solo il costo del motore ad<br />

alta efficienza. Non si dovrà più<br />

considerare il decremento del<br />

rendimento dovuto al riavvolgimento,<br />

ma solo il rendimento del<br />

motore in uso.<br />

A rigore dovremmo considerare<br />

a numeratore, nella formula di<br />

calcolo del payback, il costo del<br />

motore ad alta efficienza diminuito<br />

del valore economico del<br />

motore sostituito. Possiamo<br />

però dire che non esiste un mercato<br />

esteso dei motori usati e<br />

quindi abbiamo considerato<br />

questo valore pari a zero. Certo,<br />

in questo caso le condizioni di<br />

convenienza sono più difficili a<br />

realizzarsi.<br />

Come fatto precedentemente<br />

riassumiamo i risultati in un grafico<br />

3 (figura 6) lasciando a voi, in<br />

caso lo riteniate interessante, il<br />

calcolo puntuale. Dal grafico di<br />

figura 6 possiamo dedurre che in<br />

molte realtà i motori di piccola<br />

potenza possono essere sostituiti<br />

da subito senza aspettare<br />

che arrivino a rottura.<br />

E in caso di acquisto di un moto-<br />

3 Il grafico è stato realizzato utilizzando gli stessi<br />

valori di quello di figura 5.<br />

25<br />

gestione energia N. 4/20<strong>02</strong>


26<br />

N. 4/20<strong>02</strong><br />

TECNOLOGIE & INIZIATIVE<br />

re nuovo, cosa dobbiamo fare? Conviene<br />

acquistare un motore standard o uno ad alta<br />

efficienza? Anche qui per fare le nostre valutazioni<br />

ci verrà in aiuto la formula del payback<br />

introdotta prima. Occorrerà operare i dovuti<br />

adeguamenti. In particolare a numeratore ci<br />

sarà la differenza di investimento tra motore ad<br />

alta efficienza e quello standard. Per il resto<br />

tutto rimane come nel caso precedente. I risultati<br />

sono riportati nel grafico di figura 7.<br />

I decreti sull’efficienza energetica<br />

Non possiamo parlare di motori ad alta efficienza<br />

senza citare i decreti sull’efficienza energetica<br />

negli usi finali del 24 aprile 2001 [4] . Cosa<br />

riguardano questi decreti? Essi sono connessi<br />

con la liberalizzazione del mercato elettrico in<br />

Italia: impongono ai distributori di energia elettrica<br />

e del gas di raggiungere determinati obiettivi<br />

di risparmio energetico incrementando l’efficienza<br />

energetica negli usi finali. I distributori<br />

soggetti a tale obbligo sono quelli con più di<br />

100 mila clienti. Ai risparmi conseguiti corrispondono<br />

dei riconoscimenti sotto forma di<br />

titoli di efficienza energetica (TEE) che saranno<br />

rilasciati dall’Autorità per l’energia e il gas<br />

(AEEG). I TEE sono negoziabili. Oltre ai distributori<br />

anche le ESCO (Energy Saving Company)<br />

potranno fare interventi di efficienza energetica.<br />

I decreti suggeriscono anche una lista di misure<br />

possibili. Una di queste misure è l’utilizzo<br />

CALCOLO DEL RISPARMIO ENERGETICO<br />

Se vogliamo sapere quanto si risparmia<br />

utilizzando un motore ad alta efficienza<br />

rispetto ad un motore standard basta<br />

applicare la seguente formula:<br />

⎛ 1 1<br />

R= P⋅Cc⋅h⋅⎜− ⎝ eff eff<br />

Dove:<br />

R: risparmio energetico annuo (tep)<br />

P: potenza di targa del motore (kW),<br />

C c : coefficiente di carico del motore, cioè<br />

la percentuale rispetto al pieno carico<br />

alla quale lavora il motore,<br />

h: numero di ore annuo di funzionamento<br />

del motore (h/a),<br />

eff std : rendimento di un motore standard al<br />

punto di lavoro,<br />

eff hem : rendimento del motore ad alta<br />

efficienza.<br />

Nella formula la conversione dei kWh in tep<br />

è stata effettuata utilizzando 1 kWh = 0,22 x<br />

10 -3 tep come riportato nei decreti.<br />

gestione energia<br />

std hem<br />

⎞<br />

−<br />

⎟ ⋅<strong>02</strong>2⋅10 ⎠<br />

3<br />

,<br />

dei motori ad alta efficienza in sostituzione di<br />

quelli standard.<br />

Ma quanti tep anno può risparmiare un motore<br />

ad alta efficienza rispetto ad uno standard?<br />

Vediamo di fare due conti e quindi dare un’indicazione<br />

sul contributo che questa misura<br />

può dare al rispetto dei decreti. Nella tabella di<br />

figura 8 abbiamo riportato per i motori a 4 poli<br />

che rientrano nell’accordo CEMEP il risparmio<br />

annuo, in funzione del numero di ore, ottenibile<br />

dalla sostituzione di un motore standard con<br />

uno ad alta efficienza. Anche in questo caso i<br />

valori sono indicativi ma validi per una prima<br />

valutazione.<br />

Allo stato attuale l’AEEG non ha ancora emesso<br />

la delibera attuativa. Per questo motivo non<br />

è possibile fare previsione su come sarà gestito<br />

il rapporto tra utenti finali (presso i quali nella<br />

maggiore parte dei casi saranno realizzati gli<br />

interventi) e i distributori che hanno l’obbligo di<br />

rispettare gli obiettivi.<br />

Al momento e con riferimento agli specifici interventi<br />

di risparmio energetico in esame, non è<br />

possibile valutare il vantaggio economico derivante<br />

dall’applicazione dei suddetti decreti alle<br />

aziende, mentre è quantificato in 150-200 t/tep<br />

il riconoscimento economico 4 che l’AEEG elargirà<br />

ai grandi distributori ed alle ESCO.<br />

Gli scenari futuri in cui i grandi distributori, le<br />

ESCO e gli utenti finali si troveranno ad operare,<br />

non sono prevedibili, per cui non è ad oggi<br />

quantificabile la quota di riconoscimento economico<br />

che andrà a beneficio degli utenti finali,<br />

né sono note le modalità operative per effettuare<br />

tale trasferimento.<br />

Se per ogni tep risparmiato sarà riconosciuto<br />

un valore di 150 t (ma non è detto) si può<br />

vedere per esempio che un motore da 15 kW<br />

che lavora 3.500 ore anno ottiene un beneficio<br />

annuo di 63 t contro un costo di acquisto di<br />

circa 520 t. Al beneficio dovrà essere aggiunto<br />

il flusso di cassa dovuto ai risparmi energetici<br />

che, per quanto detto prima, ammontano<br />

a circa 133 t anno se il costo dell’energia è<br />

di 7 centesimi di Euro. In pratica il tempo di<br />

ritorno dell’investimento, grazie ai decreti sull’efficienza<br />

energetica, passa da 3,9 a 2,7<br />

anni. Ci sembra che l’argomento sia degno di<br />

approfondimento.<br />

4 Per il calcolo abbiamo considerato gli stessi parametri descritti nella<br />

nota 2 come risulta al punto 7.6 del documento dell’AEEG uscito in<br />

inchiesta pubblica il 4 aprile 20<strong>02</strong> dal titolo “Proposte per l’attuazione<br />

dei decreti ministeriali del 24 aprile 2001 per la promozione dell’efficienza<br />

energetica negli usi finali”.<br />

periodico di informazione tecnica per gli energy manager


Figura 9<br />

Figura 8. Risparmio energetico in tep/anno<br />

Potenza 1800 3500 5500 8000<br />

kW Ore/anno Ore/anno Ore/anno Ore/anno<br />

1,1 0,05 0,10 0,15 0,22<br />

1,5 0,06 0,11 0,18 0,26<br />

2,2 0,07 0,14 0,22 0,31<br />

3 0,09 0,17 0,26 0,38<br />

4 0,10 0,19 0,31 0,44<br />

5,5 0,12 0,23 0,37 0,53<br />

7,5 0,15 0,29 0,45 0,66<br />

11 0,17 0,33 0,52 0,75<br />

15 0,22 0,42 0,66 0,96<br />

18,5 0,25 0,48 0,76 1,11<br />

22 0,29 0,55 0,87 1,27<br />

30 0,31 0,60 0,94 1,36<br />

37 0,35 0,68 1,07 1,55<br />

45 0,39 0,76 1,19 1,73<br />

55 0,41 0,81 1,27 1,84<br />

75 0,53 1,04 1,63 2,37<br />

90 0,64 1,24 1,94 2,83<br />

Motor Challenge Programme<br />

Anche l’Unione Europea sta dedicando risorse<br />

umane ed economiche ai motori ad alta efficienza.<br />

A tale proposito è in corso un progetto<br />

finanziato nell’ambito del programma SAVE<br />

denominato Motor Challenge Programme<br />

(MCP) [6,7]. Le finalità del<br />

progetto sono quelle di<br />

promuovere un programma<br />

per aiutare le industrie<br />

ad incrementare<br />

l’efficienza energetica dei<br />

motori elettrici e di alcuni<br />

sistemi azionati dai<br />

motori. Esso è su base<br />

volontaria ed è concepito<br />

in maniera molto<br />

semplice, secondo uno<br />

schema ormai collaudato<br />

da altri programmi<br />

simili. Alla messa a punto del progetto SAVE<br />

partecipano le Agenzie Nazionali per l’Energia<br />

di dieci paesi europei. Per l’Italia partecipa<br />

l’ENEA.<br />

Le aziende che vorranno partecipare al programma<br />

si impegnano ad identificare misure di<br />

efficienza energetica nell’ambito dei motori e<br />

dei sistemi che utilizzano motori elettrici e a<br />

realizzarle secondo un programma stabilito.<br />

A seguito di ciò le aziende potranno ottenere:<br />

• risparmi economici;<br />

• un pubblico riconoscimento per il loro contributo<br />

al raggiungimento degli obiettivi di<br />

politica energetica dell’Unione Europea;<br />

periodico di informazione tecnica per gli energy manager<br />

TECNOLOGIE & INIZIATIVE<br />

• miglioramento dell’immagine derivante dall’uso<br />

del logo (rappresentato in figura 9).<br />

Ogni industria può partecipare. Per questo,<br />

una volta ottemperate le richieste del programma,<br />

ogni industria potrà richiedere lo status<br />

di Partner. Tale status sarà conferito dalla<br />

Commissione previo verifica dei requisiti richiesti.<br />

Una volta ottenuto la status un’azienda<br />

potrà fregiarsi del logo simbolo dell’iniziativa.<br />

Al programma potranno aderire anche aziende<br />

che forniscono componenti e servizi nel<br />

campo degli azionamenti elettrici ed in questo<br />

caso essi riceveranno lo status di Endorser<br />

(sostenitore). In sostanza attraverso il Motor<br />

Challenge Programme si potrà da una parte<br />

risparmiare denaro investendo in motori ad<br />

alta efficienza e ottimizzando i sistemi da questi<br />

azionati, dall’altra si potrà migliorare l’immagine<br />

della propria azienda.<br />

Il programma sarà lanciato nei primi mesi del<br />

2003 e da quel momento chiunque, potenziale<br />

Partner e Endorser, potrà aderire.<br />

Comunque per chi ne volesse sapere di più,<br />

può consultare il sito internet:<br />

http://energyefficiency.jrc.cec.eu.int/.<br />

Conclusioni<br />

Crediamo di avere detto abbastanza sui motori<br />

elettrici ad alta efficienza. Qualcuno di voi sarà<br />

ancora scettico ed è lecito che lo sia. Non pretendiamo<br />

di avervi convinto. Il nostro intento era<br />

quello di fornirvi alcune informazioni importanti<br />

su questa tecnologia e soprattutto di avervi<br />

fatto venire la voglia di verificare all’interno della<br />

vostra azienda la possibilità di utilizzarla.<br />

Bibliografia<br />

1. FLORENTIN KRAUSE, La Risorsa Efficienza ANPA, Serie<br />

Documenti 11-1999.<br />

2. GREENWOOD P.B., Motori elettrici ad alto rendimento,<br />

ENEA Risparmio Energetico, n. 41b Luglio-Settembre1993.<br />

3. Voluntary Agreement of CEMEP, 1999.<br />

4. Decreto 24 aprile 2001, Individuazione degli obiettivi<br />

qualitativi per l’incremento dell’efficienza energetica<br />

negli usi finali ai sensi dell’art. 9, comma 1, del decreto<br />

legislativo 16 marzo 1999, n. 79.<br />

5. AEEG Proposte per l’attuazione dei Decreti Ministeriali<br />

del 24 aprile 2001 per la promozione dell’efficienza<br />

energetica negli usi finali. Documento di consultazione<br />

del 4 aprile 20<strong>02</strong>.<br />

6. European Commission, Directorate General Energy<br />

and Transport. Motor Challenge Programme - Partner<br />

Guidelines, 1 Gennaio 2003.<br />

7. European Commission, Directorate General Energy<br />

and Transport. Motor Challenge Programme – Drives<br />

Module, 1 Gennaio 2003.<br />

27<br />

gestione energia N. 4/20<strong>02</strong>


28<br />

N. 4/20<strong>02</strong><br />

TECNOLOGIE & INIZIATIVE<br />

Sistema informativo<br />

per Energy Manager<br />

Per una corretta gestione aziendale<br />

Nella Gestione delle informazioni relative<br />

alla qualità energetica dei processi<br />

che coinvolgono l’Energy<br />

Manager si sta imponendo a diversi<br />

livelli l’uso di applicativi informatici complessi<br />

che vanno sotto il nome di Sistemi Informativi<br />

Gestionali. Tali sistemi hanno il compito di<br />

razionalizzare tutti i dati che possono servire<br />

alla corretta gestione aziendale e aggiornarli in<br />

tempo reale in funzione delle modifiche intercorse<br />

a seguito dei diversi processi.<br />

ARCHIBUS/FM, sviluppato negli Stati Uniti e<br />

distribuito in esclusiva per l’Italia da<br />

Openpl@n S.r.l., è da considerarsi<br />

il software leader<br />

mondiale nel settore<br />

del Facility Management.<br />

Elemento distintivo<br />

di questo sistema<br />

informativo avanzato,<br />

che è strutturato<br />

in diversi moduli<br />

in grado di coprire<br />

tutti gli aspetti<br />

della gestione immobiliare,<br />

dalle pratiche<br />

amministrative alla manu-<br />

gestione energia<br />

REPERTORIO TECNOLOGICO<br />

MARCO RAPELLA<br />

FEDERICO CHIODAROLI<br />

OPENPL@N<br />

tenzione degli impianti, è l’integrazione “NATI-<br />

VA” con gli strumenti CAD di AutoDESK,<br />

attuale leader nel campo dei CAD tecnici, e la<br />

conseguente possibilità di gestire contemporaneamente<br />

informazioni in database ed elementi<br />

grafici dwg.<br />

Divisione Energy di Openpl@n<br />

Openpl@n S.r.l. ha scommesso da tempo<br />

sulla informatizzazione al servizio delle attività<br />

degli Energy Manager. A tal fine ha costituito<br />

ed avviato la Divisione Energy, che raccoglie<br />

professionalità interne e consulenti esterni con<br />

formazione specializzata in tematiche energetiche<br />

a livello impiantistico ed edilizio.<br />

La Divisione propone tre livelli di consulenza<br />

corrispondenti a diversi metodi e gradi di precisione<br />

di diagnosi energetica sul comportamento<br />

degli edifici: il primo (Entry Level) consiste<br />

nell’analisi e gestione dei dati storici di<br />

consumo energetico del patrimonio immobiliare<br />

oggetto di studio; il secondo (Medium<br />

Level) consiste nell’analisi del comportamento<br />

dinamico dell’edificio attraverso i più sofisticati<br />

software di simulazione (DOE-2 e<br />

Trnsys); ed il terzo (Advanced) prevede l’uso<br />

di sistemi di monitoring&control al servizio<br />

periodico di informazione tecnica per gli energy manager


della gestione dell’energia che consentano di<br />

individuare gli sprechi di energia e proporre<br />

interventi migliorativi sull’involucro e sull’impianto.<br />

La soluzione integrata per Energy<br />

Managers<br />

La divisione Energy di Openpl@n<br />

ha recentemente sviluppato un nuovo modulo<br />

per la piattaforma software ARCHIBUS/FM: il<br />

Modulo Energy, pensato come strumento di<br />

gestione, analisi e supporto all’attività degli<br />

Energy Managers. Le sue funzionalità coprono<br />

tre aree tematiche riguardanti il sistema edificio-impianto,<br />

i consumi energetici (elettrici e<br />

termici), le forniture e i contratti.<br />

La gestione dell’immobile e del sistema tecnologico<br />

può quindi essere affrontata in modo integrato<br />

sotto l’aspetto del comportamento energetico<br />

sia per quanto riguarda l’involucro edilizio<br />

che per l’aspetto puramente impiantistico.<br />

Il nuovo modulo comprende tabelle, report e<br />

funzionalità per la definizione di ogni singolo<br />

elemento tecnico di involucro (o partizione<br />

interna) con la propria stratigrafia e proprietà<br />

termo-igrometriche.<br />

Il sistema impiantistico può essere descritto in<br />

ogni suo componente graficamente con rappresentazione<br />

e localizzazione sia all’interno di<br />

disegni planimetrici che in schemi funzionali<br />

d’impianto e in modo informativo all’interno<br />

del database mantenendo la gerarchia degli<br />

elementi (centrale, sottocentrale, circuito, terminali).<br />

I consumi energetici possono essere inseriti<br />

sia da lettura dei contatori che attraverso<br />

tabelle con dati mensili ed annuali. Energy permette<br />

l’inserimento di dati di previsione, elabora<br />

report specifici permettendo un’analisi<br />

dei consumi per voce di consumo, località,<br />

edificio.<br />

È possibile elaborare e confrontare trend percentuali<br />

sulla previsione di consumo o sui<br />

consumi degli anni precedenti.<br />

Il modulo è impostato secondo la Legge<br />

10/91, facilita la gestione dei dati di centrale<br />

ed il suo impiego permette di valorizzare la<br />

qualità energetica degli immobili gestiti.<br />

Un’ulteriore sezione del modulo è impostata<br />

per registrare i dati provenienti da sistemi di<br />

telecontrollo. La versione base prevede tabel-<br />

periodico di informazione tecnica per gli energy manager<br />

TECNOLOGIE & INIZIATIVE<br />

le per storicizzare allarmi, impostare programmi<br />

di controllo e memorizzare dati su apparecchi<br />

di controllo e grandezze/apparecchiature<br />

controllate. L’integrazione con il sistema di<br />

telecontrollo viene studiata ad hoc per ogni<br />

modello e su richiesta dei clienti.<br />

Due progetti informativi significativi<br />

Diverse soluzioni di notevole grado di complessità<br />

sono state realizzate nel quadro di<br />

contratti di Global Service. Descriviamo di<br />

seguito due progetti, uno ormai avviato ed efficiente<br />

ed uno in fase di start up.<br />

Il contratto Global Service di AUSL Città di<br />

Bologna<br />

Nell’ambito del contratto Global Service per la<br />

gestione dei due più importanti presidi ospedalieri<br />

di Bologna l’ATI che si è aggiudicata il<br />

servizio ha deciso, in base al progetto proposto<br />

in fase di gara e per rispettare le richieste<br />

della Stazione Appaltante, di fare del Sistema<br />

Informativo la chiave di volta di tutti i servizi<br />

previsti da capitolato.<br />

Tale sistema doveva permettere al Cliente<br />

finale di mantenere costantemente sotto<br />

osservazione il livello quantitativo e qualitativo<br />

del servizio erogato dall’ATI. Inoltre il sistema<br />

ha il compito di tenere aggiornate tutte le<br />

tavole grafiche relative agli immobili compresi<br />

nel servizio.<br />

Tali requisiti hanno trovato risposta nel Sistema<br />

Informativo ARCHIBUS/FM adeguatamente<br />

personalizzato. Infatti il livello di personalizzazione<br />

realizzato per questo progetto ha porta-<br />

29<br />

REPERTORIO<br />

TECNOLOGICO<br />

gestione energia N. 4/20<strong>02</strong>


30<br />

N. 4/20<strong>02</strong><br />

TECNOLOGIE & INIZIATIVE<br />

to a riscrivere molte delle procedure standard<br />

dell’applicativo adeguandole alle esigenze<br />

puntuali del cliente finale e dell’ATI ed evidenziandone<br />

così anche l’elevatissimo livello di<br />

apertura e programmabilità.<br />

Il contratto Maintenance & Energy Service<br />

per Azienda Ospedaliera di Parma<br />

Openpl@n S.r.l. ha attivato per l’ATI che si è<br />

aggiudicato il contratto un progetto innovativo<br />

che impiegherà, oltre al sistema adottato nel<br />

progetto di Bologna, anche il nuovo modulo<br />

Energy con il preciso scopo di gestire più<br />

razionalmente le specifiche peculiarità energetiche<br />

dell’appalto.<br />

gestione energia<br />

SCHEDA<br />

Per ulteriori informazioni<br />

Openpl@n Srl (Marco Rapella) – Divisione Energy<br />

Corso di Porta Nuova 13/15 • 20121 Milano<br />

Tel.: <strong>02</strong> 62694252 • Fax: <strong>02</strong> 29010531<br />

www.openplan.it • energy@openplan.it<br />

Nella fase attuale di avvio del progetto saranno<br />

definite concordemente le informazioni<br />

energetiche chiave che andranno ad arricchire<br />

le soluzioni manutentive. SIRAM in qualità di<br />

Capogruppo dell’ATI si è dimostrata particolarmente<br />

sensibile al tema del risparmio energetico<br />

e ai vantaggi dell’uso di uno strumento<br />

avanzato per l’energy management integrato<br />

in un pacchetto già consolidato e adottato in<br />

molteplici progetti con successo.<br />

Nello stesso progetto vedrà anche realizzato<br />

un sistema di telecontrollo al quale sarà collegato<br />

il modulo Energy per gestire, ove possibile,<br />

in tempo reale i dati energetici provenienti<br />

dagli impianti.<br />

È già Socio FIRE? SI ❑ NO ❑<br />

Se la risposta è NO è bene sapere che<br />

l’adesione alla FIRE è aperta a tutti gli operatori del settore e offre i seguenti servizi:<br />

• partecipare ai convegni annuali FIRE su temi di interesse tecnico e professionale,<br />

• partecipare all’attività dei gruppi di lavoro;<br />

• ricevere gli atti dei convegni e richiedere le pubblicazioni FIRE disponibili;<br />

• usufruire e potenziare le esperienze messe a disposizione dai Soci e dagli operatori energetici;<br />

• essere informati in tempo reale sulle date di convegni ed incontri;<br />

• essere inseriti nella rete di collegamento tra gli Energy Manager anche nel caso in cui la nomina non fosse rinnovata.<br />

Le condizioni associative prevedono il versamento di una quota annuale a scelta tra le seguenti:<br />

❏ Socio sostenitore: € 10329,14<br />

❏ Socio ordinario:<br />

❏ Imprese - Amministrazioni Pubbliche - altra persona giuridica € 516,46<br />

❏ Associazione € 258,22<br />

❏ Persona fisica € 51,64<br />

Si prende atto che per il 20<strong>02</strong> tali quote annuali sono state fissate dal Consiglio Direttivo della FIRE<br />

❏ Si trasmette in allegato assegno non trasferibile intestato a FIRE, Federazione Italiana per l’uso Razionale<br />

dell’Energia<br />

❏ Si allega copia dell’ordine di accredito sul conto corrente bancario n. 2627.41<br />

Monte dei Paschi di Siena, Agenzia n. 33, Viale del Pinturicchio 5, 00196 Roma<br />

Coordinate bancarie COD-ABI 01030 e COD-CAB 03233 intestato alla Federazione<br />

Data .......................................... Firma ..............................................................................<br />

Note: il bonifico deve riportare il nome del socio per cui si effettua il versamento; la presente scheda, unitamente all’assegno di bonifico, va spedita a:<br />

Sig.ra Ornella Micone - ENEA-FIRE Casaccia, Via Anguillarese 301, 00060 ROMA - Tel. 06 30483482-3626-3538 - Fax 06 30486449<br />

Per informazioni contattare: Segreteria FIRE<br />

Tel.: 06 30483482 - Fax: 06 30486449<br />

Inoltre, vi consigliamo di consultare il sito della FIRE www.fire-italia.it, che presenta un ampio panorama di informazioni<br />

sulle attività, gli obiettivi, i programmi della federazione.<br />

periodico di informazione tecnica per gli energy manager


GIUSEPPE TOMASSETTI<br />

DARIO DI SANTO<br />

FIRE<br />

Gli Enti Locali, per quanto riguarda i<br />

consumi di energia, sono caratterizzati<br />

dall’avere un numero molto alto di<br />

punti di consumo, per i quali in genere<br />

pagano tariffe elevate. Pur tuttavia sia perché<br />

si tratta di entità quantitative, prese singolarmente,<br />

non molto elevate sia perché spesso il<br />

funzionamento è inglobato in una prestazione<br />

globale di servizio (es. edifici scolastici), si tratta<br />

in genere di consumi poco controllati e poco<br />

gestiti, quindi con larghi margini per interventi<br />

correttivi. Considerando l’effettivo esempio e la<br />

grande visibilità che hanno i comportamenti<br />

degli Enti Locali è importante che l’efficienza dei<br />

loro consumi energetici sia un tema affrontato<br />

con risorse culturali e finanziamenti adeguati;<br />

poiché gli Enti Locali danno inevitabilmente una<br />

priorità non elevata a questi problemi si è proposto<br />

che questo settore venga affrontato<br />

mediante le società di servizi energetici<br />

(E.S.Co.), adeguando a questo scopo la legislazione<br />

degli incarichi e degli appalti e riservando<br />

ai funzionari tecnici degli Enti Locali il compito di<br />

individuare le priorità, valutare le proposte e<br />

controllare gli interventi ed i risultati. Ci sono<br />

numerosi casi di successo sviluppati negli ultimi<br />

anni, essi però sono distribuiti a macchia di leopardo<br />

nel paese e non hanno coinvolto in modo<br />

omogeneo la maggior parte degli Enti Locali,<br />

per cui si pone la necessità di proporre un pro-<br />

Le potenzialità<br />

per gli Enti Locali<br />

dei decreti per<br />

l’efficienza<br />

energetica<br />

periodico di informazione tecnica per gli energy manager<br />

POLITICHE, PROGRAMMI, NORMATIVE<br />

gramma di replicazione e diffusione di quanto di<br />

buono è già stato realizzato dalle aree e dalle<br />

persone più attive, più preparate e più capaci di<br />

cogliere le occasioni che si sono presentate.<br />

I decreti per l’efficienza<br />

A seguito della liberalizzazione del mercato dell’elettricità<br />

e del gas, il 24/04/2001 sono stati<br />

emessi due decreti destinati a favorire un mercato<br />

per gli interventi di efficienza energetica nei<br />

settori civili ed industriali. Questi decreti creano<br />

un obbligo per i distributori di elettricità e di gas<br />

naturale, di realizzare interventi per raggiungere<br />

definiti obiettivi annuali di incremento di efficienza<br />

o di comprare questi risultati da chi possa<br />

commerciarli, all’interno di un apposito mercato<br />

di titoli di efficienza, ed in particolare da una rete<br />

di E.S.Co.. Il costo dell’insieme delle attività sarà<br />

parzialmente ricoperto dai distributori mediante<br />

aumenti delle tariffe di distribuzione. Questo<br />

meccanismo offre così la possibilità ad un cliente<br />

consumatore finale di ottenere un contributo<br />

dalle società di distribuzione o dalle E.S.Co., in<br />

cambio del diritto all’emissione nei loro confronti<br />

da parte dell’Autorità per l’Energia Elettrica ed il<br />

Gas di titoli di efficienza sui risparmi energetici<br />

ottenuti.<br />

L’Autorità stessa è incaricata di regolare il funzionamento<br />

di questi due decreti e di definire la<br />

valorizzazione del risultato (energia risparmiata)<br />

gestione energia N. 4/20<strong>02</strong><br />

31


32<br />

N. 4/20<strong>02</strong><br />

POLITICHE, PROGRAMMI, NORMATIVE<br />

ottenuto dai vari interventi. Un primo documento<br />

di consultazione è già stato emesso ed ha<br />

ricevuto osservazioni dai vari operatori.<br />

Le Regioni hanno spazio per definire, area per<br />

area, gli interventi prioritari e di aggiungere loro<br />

finanziamenti per indirizzare le scelte verso le<br />

aree di maggior interesse locale.<br />

Si tratta di scelte molto complesse, con obiettivi<br />

molto ambiziosi anche se non impossibili da<br />

raggiungere. Grande importanza viene data ai<br />

meccanismi di valutazione e valorizzazione dei<br />

risultati. Un sistema molto semplice rischia infatti<br />

di privilegiare gli interventi nel settore industriale,<br />

ove i maggiori fattori di carico e la maggiore<br />

dimensione degli interventi possono promuovere,<br />

da soli, la diffusione allargata delle tecnologie<br />

più efficaci; d’altra parte un sistema che<br />

volesse tenere conto delle tante specificità del<br />

settore civile rischierebbe di essere troppo complesso<br />

e costoso da gestire.<br />

Una opportunità per gli Enti Locali<br />

Per gli Enti Locali questi due decreti possono<br />

costituire una opportunità per rinforzare vecchi<br />

legami con i distributori, specie quando sono<br />

società partecipate ed avviare nuovi rapporti in<br />

un’ottica di mercato. Infatti gli Enti Locali sono i<br />

concessionari dei distributori del gas naturale e<br />

possono predisporre i relativi contratti in modo<br />

da dare un ruolo dimostrativo e didattico alle<br />

diminuzioni dei loro consumi e favorire così interventi<br />

delle aziende di distribuzione di energia su<br />

situazioni significative come replicabilità. Ugualmente<br />

le Regioni, sentiti gli Enti Locali nel definire<br />

le priorità per gli interventi di efficienza, possono,<br />

con differenti poteri nel settore elettrico ed<br />

in quello del gas, ai sensi dei due decreti, dare<br />

priorità a quelli effettuati presso gli Enti Locali,<br />

per la loro visibilità e per la ricaduta allargata dei<br />

benefici. Lo stesso atteggiamento può essere<br />

scelto dalle Regioni nell’allocare le loro risorse<br />

aggiuntive, privilegiando, per gli stessi motivi, gli<br />

interventi presso gli Enti Locali, la Sanità<br />

Pubblica e le altre sedi locali della Pubblica<br />

Amministrazione centrale. Infine gli Enti Locali<br />

possono accorpare i vari interventi singoli in<br />

pacchetti in programmi di attuazione scaglionata<br />

nel tempo in modo da ottimizzare l’utilizzo<br />

delle risorse evitando la estemporaneità tipica<br />

degli interventi nelle residenze.<br />

Tipologia degli interventi<br />

Gli interventi possono riguardare quasi tutti i settori<br />

delle attività degli Enti Locali, siano esse gestite<br />

in propria concessione o appaltate. In allegato<br />

sono riportate le aree principali già individuate.<br />

gestione energia<br />

Opportunità<br />

per<br />

i Comuni<br />

IDecreti MICA 24 aprile 2001 fissano l'obbligo<br />

per i grandi distributori di energia<br />

elettrica e gas di effettuare interventi presso<br />

gli utenti finali al fine di ottenere nei<br />

prossimi anni un risparmio di energia primaria.<br />

A tal fine i distributori possono intervenire<br />

direttamente, tramite società controllate o<br />

possono acquistare titoli di efficienza energetica<br />

da ESCO che abbiano effettuato interventi<br />

fra quelli ammessi dai Decreti stessi. L’Autorità<br />

per l’Energia Elettrica ed il Gas ha il compito di<br />

elaborare le linee guida per l’attuazione dei<br />

Decreti. Si tratta di un meccanismo innovativo<br />

rispetto alle esperienze italiane, che avrà il<br />

compito di promuovere la diffusione di tecnologie<br />

collegate all’uso efficiente dell’energia ed<br />

al risparmio energetico, con i conseguenti<br />

effetti benefici per l’ambiente, la sicurezza<br />

degli approvvigionamenti e la società.<br />

Descrizione del meccanismo<br />

In sostanza il meccanismo base prevede che<br />

a fronte di ogni intervento effettuato presso gli<br />

utenti finali da un distributore o da una ESCO<br />

vengano emessi dei titoli di efficienza da parte<br />

dell’Autorità. Mediante queste attestazioni i<br />

distributori possono dimostrare il raggiungimento<br />

degli obiettivi previsti dai Decreti. Per<br />

finanziarsi l’esercente può attingere a eventuali<br />

fondi regionali e nazionali, può chiedere la partecipazione<br />

dell’utente beneficiario e può ricevere<br />

dei riconoscimenti in tariffa, secondo un<br />

tetto massimo stabilito dall’Autorità. Nel primo<br />

periodico di informazione tecnica per gli energy manager


schema allegato (figura 1) è illustrata l’ipotesi di<br />

intervento diretto dell’esercente presso l’utente<br />

finale. Nel caso in cui sia una ESCO a svolgere<br />

l’intervento, come mostra il secondo schema<br />

(figura 2), il titolo ad essa rilasciato può essere<br />

ceduto ad un distributore ad un prezzo dipendente<br />

dalla situazione di mercato che si verrà a<br />

creare. Nella sezione dedicata ai decreti 24<br />

aprile 2001 nel sito web della FIRE (www.fireitalia.it)<br />

sono presenti articoli e schede illustrative<br />

e di approfondimento sull’argomento.<br />

I Comuni possono prendere parte al gioco in<br />

vari modi:<br />

• come utenti, accordandosi con i distributori<br />

locali di gas ed elettricità o con una ESCO<br />

per realizzare interventi di miglioramento<br />

degli impianti dei propri edifici a condizioni<br />

vantaggiose, nel rispetto della Legge 10/91<br />

e dei suoi regolamenti attuativi;<br />

• operando un ruolo di raccordo fra la popolazione<br />

residente sul territorio ed i distributori,<br />

affinché possano essere incentivati gli<br />

interventi presso tale tipologia di utenza;<br />

• costituendo società partecipate che operino<br />

come ESCO, in compartecipazione eventualmente<br />

con associazioni di categoria e/o<br />

distributori.<br />

Partecipazione dei Comuni come<br />

utenti<br />

Buona parte delle tipologie di interventi previste<br />

dai Decreti afferiscono ai settori terziario e<br />

residenziale.<br />

Titoli<br />

Acquisto titoli<br />

periodico di informazione tecnica per gli energy manager<br />

POLITICHE, PROGRAMMI, NORMATIVE<br />

Nell’ultimo paragrafo sono riportati dei tipici<br />

ambiti di azione.<br />

Il ruolo dell’Ente Locale in questo caso è quello<br />

di prendere contatti con i distributori locali o<br />

con una ESCO per proporsi per uno o più<br />

interventi, considerando che in alcuni casi, a<br />

seconda del tipo di intervento e degli indici di<br />

convenienza economica relativi, potrà essere<br />

necessario attivare anche risorse proprie.<br />

Si fa comunque presente che in molti casi la<br />

realizzazione degli interventi proposti è comunque<br />

prevista da altri provvedimenti legislativi<br />

inerenti alla sicurezza ed all’uso razionale<br />

dell’energia.<br />

Partecipazione dei Comuni nel ruolo<br />

di raccordo fra distributori e cittadini<br />

Gli interventi relativi al settore residenziale e<br />

terziario possono costituire una buona opportunità<br />

per i distributori, considerato il numero<br />

di casi attivabili (esempio sostituzione elettrodomestici<br />

o lampade ad incandescenza con<br />

quelle fluorescenti compatte).<br />

Per consentire anche ai cittadini serviti da<br />

esercenti non compresi dal dispositivo normativo<br />

dei Decreti di prendere parte e beneficiare<br />

dell’iniziativa e per indirizzare le iniziative dei<br />

distributori e delle ESCO affinché sia raggiunto<br />

il massimo mutuo vantaggio, può svolgere<br />

un ruolo importante il Comune. Esso può infatti<br />

stipulare delle convenzioni con distributori o<br />

ESCO ed associazioni di consumatori per<br />

incentivare e diffondere interventi mirati sul ter-<br />

Figura 1. Intervento diretto dell’azienda di distribuzione<br />

Investimenti Ricavi di esercizio<br />

rilascia titoli effettua interventi<br />

Autorità Distributore<br />

Utente<br />

presenta titoli<br />

ottenuti<br />

trasferisce parte<br />

dei ricavi<br />

eventuali sanzioni quota in tariffa<br />

33<br />

gestione energia N. 4/20<strong>02</strong>


34<br />

N. 4/20<strong>02</strong><br />

POLITICHE, PROGRAMMI, NORMATIVE<br />

ritorio di sua competenza.<br />

A tal fine potrebbe operare direttamente o<br />

avvalendosi delle agenzie per l’energia. L’Ente<br />

Locale può anche stimolare la propria Regione<br />

affinché metta a disposizione risorse orientate<br />

al coinvolgimento del settore civile.<br />

A tale proposito si ricorda che i Decreti prevedono<br />

che i distributori di gas, la cui concessione<br />

è rilasciata dal Comune, operino in base<br />

alle modalità di raggiungimento degli obiettivi<br />

previste da appositi provvedimenti di programmazione<br />

regionale emanati in base ai Decreti,<br />

sentiti gli organismi di raccordo regioni-autonomie<br />

locali.<br />

Qualora tali provvedimenti non siano ancora<br />

stati emanati, il Comune può giocare un suo<br />

ruolo in tal senso.<br />

Partecipazione dei Comuni come<br />

ESCO<br />

Sebbene sia il caso meno probabile, alcuni<br />

Comuni potrebbero prendere in considerazione<br />

la possibilità di operare come ESCO attraverso<br />

una società loro controllata o partecipata<br />

(ad esempio la municipalizzata, se ancora di<br />

proprietà comunale).<br />

A tale riguardo si sottolinea che i Decreti stessi<br />

non danno alcuna indicazione su eventuali<br />

requisiti richiesti ad una società per svolgere<br />

tale ruolo, ferme restando le competenze tecniche,<br />

gestionali e finanziarie indispensabili per<br />

il buon esito dei progetti realizzabili.<br />

gestione energia<br />

Titoli Investimenti<br />

Acquisto titoli<br />

Possibili interventi<br />

Si elencano qui esempi di interventi realizzabili<br />

nell’ambito dei Decreti, suddivisi per tipologie,<br />

relativi ad edifici e servizi gestiti direttamente o<br />

indirettamente dall’Ente Locale. Si tratta di una<br />

lista non esaustiva, ma comprensiva della<br />

maggior parte degli interventi effettivamente<br />

realizzabili in ambito comunale.<br />

Si ricorda che è comunque possibile individuare<br />

e realizzare campagne di formazione,<br />

informazione, promozione e sensibilizzazione<br />

degli utenti finali per la riduzione dei consumi,<br />

che possono ricevere un contributo nell’ambito<br />

dei Decreti sulla base del regolamento che<br />

verrà predisposto dall’Autorità per l’Energia<br />

Elettrica ed il Gas.<br />

Edifici adibiti ad uso ufficio<br />

• REALIZZAZIONE INTERVENTI NEL QUADRO DEL<br />

SERVIZIO ENERGIA<br />

Il servizio energia per definizione comporta per<br />

il fornitore la ricerca della massima efficienza,<br />

comportando la sostituzione degli impianti con<br />

altri più efficienti purché la durata del contratto<br />

lo consenta. In quest’ottica l’Ente Locale<br />

può prevedere in sede contrattuale la realizzazione<br />

di interventi di ammodernamento, anche<br />

approfonditi, di impianti o la ridefinizione eventuale<br />

delle condizioni dell’offerta all’atto del rinnovo<br />

per tener conto dei minori tempi di ritorno<br />

degli investimenti eventualmente conseguibili<br />

dal fornitore.<br />

Figura 2. Acquisto di titoli di efficienza energetica da una ESCO<br />

rilascia titoli<br />

Ricavi di esercizio<br />

Autorità Distributore<br />

titoli ESCO<br />

presenta titoli<br />

Borsa<br />

ottenuti<br />

eventuali sanzioni<br />

quota in tariffa<br />

trasferisce<br />

parte dei<br />

ricavi<br />

effettua<br />

interventi<br />

Utente<br />

periodico di informazione tecnica per gli energy manager


• SOSTITUZIONE CALDAIA (TIPOLOGIA A CONDEN-<br />

SAZIONE E TAGLIA ADEGUATA ALL’UTENZA)<br />

L’intervento di sostituzione del parco caldaie<br />

relativo agli edifici di competenza del<br />

Comune rappresenta una tipica opportunità<br />

nell’ambito dei Decreti. In tal caso è opportuno<br />

che sia previsto un dimensionamento dell’impianto<br />

sulla base di opportune diagnosi<br />

energetiche, al fine di conseguire il massimo<br />

risultato utile.<br />

• PARZIALIZZAZIONE DELL’IMPIANTO TERMICO E<br />

SISTEMA DI CONTROLLO<br />

Soprattutto in presenza di edifici occupati in<br />

modo diversificato nel corso della giornata,<br />

come ad esempio le scuole, in cui alcuni locali<br />

sono utilizzati anche il pomeriggio e la sera, è<br />

opportuno installare sistemi di modulazione e<br />

parzializzazione delle caldaie e di zonizzazione<br />

dell’edificio. In questo modo è possibile limitare<br />

il riscaldamento solo laddove effettivamente<br />

richiesto e far funzionare le caldaie nel modo<br />

più efficiente.<br />

• SISTEMI DI SCHERMATURA ESTERNA PER LA<br />

RIDUZIONE DEL CARICO ESTIVO DI CONDIZIONA-<br />

MENTO<br />

Fra gli interventi previsti dai Decreti rientrano<br />

quelli collegati all’architettura solare passiva.<br />

Un esempio che può essere implementato in<br />

alcuni casi riguarda i sistemi di schermatura<br />

delle finestre per ridurre l’apporto solare e<br />

quindi il carico di condizionamento.<br />

• SISTEMI DI ILLUMINAZIONE AD ALTA EFFICIENZA<br />

Interventi semplici da contabilizzare e con<br />

tempi di ritorno contenuti riguardano la sostituzione<br />

dei corpi luminosi e delle lampade con<br />

altri a maggiore efficienza e l’installazione di<br />

dispositivi per il controllo della tensione di alimentazione<br />

delle lampade e per quello della<br />

luminosità in funzione della luce naturale.<br />

• CONDIZIONAMENTO E RISCALDAMENTO A POMPA<br />

DI CALORE CON ACQUA DI FALDA O SIMILE<br />

Si tratta di un intervento che richiede un adeguato<br />

studio di fattibilità per valutarne la convenienza.<br />

• USO DI APPARECCHIATURE INFORMATICHE A<br />

BASSO CONSUMO<br />

Tutti gli interventi di sostituzione di dispositivi<br />

informatici con altri analoghi a minore consumo<br />

sono ammissibili. In particolare si sottolinea<br />

quello relativo alla sostituzione dei tradizionali<br />

monitor a tubi catodici con quelli LCD.<br />

Oltre a consumare meno elettricità, tali moni-<br />

periodico di informazione tecnica per gli energy manager<br />

POLITICHE, PROGRAMMI, NORMATIVE<br />

tor presentano vantaggi negli ingombri limitati<br />

e negli aspetti sulla sicurezza correlati alla<br />

Legge 626 (assenza di radiazioni elettromagnetiche<br />

rispetto ai monitor tradizionali).<br />

• SISTEMI DI CONTABILIZZAZIONE<br />

Si tratta di un intervento previsto per legge nei<br />

nuovi edifici e in grado di assicurare il raggiungimento<br />

delle migliori efficienze di esercizio,<br />

abbinando un impianto centralizzando ai<br />

vantaggi del riscaldamento autonomo.<br />

Comporta tra l’altro il beneficio di sensibilizzare<br />

gli utenti ai propri consumi. Bisogna porre<br />

qualche attenzione nella suddivisione della<br />

contabilizzazione qualora le tubazioni calde<br />

attraversino locali non riscaldati, come garage<br />

e vani scale.<br />

• TELECONTROLLO DEGLI IMPIANTI TERMICI IN<br />

FUNZIONE DELLA TEMPERATURA ESTERNA E DI<br />

ALTRI PARAMETRI<br />

Il controllo degli impianti termici in funzione<br />

della temperatura esterna, consente tra l’altro<br />

la possibilità di non dover tener conto delle<br />

ore giornaliere di funzionamento, purché il<br />

sensore interno sia regolabile su due temperature<br />

diverse e sigillabile, ai sensi del DPR<br />

551/99.<br />

• PROMOZIONE DI MINI RETI DI RISCALDAMENTO<br />

CON CALORE DI RECUPERO DA FONTI RINNOVABI-<br />

LI O COGENERAZIONE<br />

Il ricorso al teleriscaldamento offre svariati vantaggi<br />

in termini di benefici energetici ed<br />

ambientali globali. Si tratta certamente di un<br />

intervento complesso dal punto di vista delle<br />

infrastrutture ed in taluni casi delle autorizzazioni<br />

per gli impianti di generazione. Può<br />

comunque essere il caso di considerarlo qualora<br />

sia prevista la manutenzione del sistema a<br />

rete del Comune (ad esempìo con riferimento<br />

a quella idrica o a quella del gas.<br />

• COIBENTAZIONE E SOSTITUZIONE DI INFISSI CON<br />

ALTRI A DOPPI VETRI O A GUADAGNO SOLARE<br />

Sono interventi da eseguire in caso di ristrutturazione,<br />

per i quali caso per caso va valutata<br />

la convenienza.<br />

• FOTOVOLTAICO<br />

I Decreti ammettono il riconoscimento del<br />

risparmio di energia primaria conseguito tramite<br />

il fotovoltaico solo per impianti di dimensioni<br />

inferiori ai 20 kW. L’accordo con le Regioni<br />

affinché parte dei fondi siano destinati a queste<br />

applicazioni è in tal caso necessario, visti i<br />

tempi di ritorno non brevi.<br />

35<br />

gestione energia N. 4/20<strong>02</strong>


36<br />

N. 4/20<strong>02</strong><br />

POLITICHE, PROGRAMMI, NORMATIVE<br />

Edifici sportivi ad alta occupazione<br />

• MINI COGENERAZIONE<br />

Per la cogenerazione il risparmio ammesso dai<br />

Decreti riguarda il recupero termico, non la<br />

produzione di elettricità. Ciò nulla toglie alle<br />

possibilità di utilizzo della produzione combinata<br />

di energia elettrica e gas, specie in presenza<br />

di richiesta di calore estesa nel corso<br />

dell’anno ed importante, come ad esempio<br />

per le piscine. L’elettricità generata può essere<br />

impiegata per la rete di illuminazione pubblica<br />

e le utenze comunali (edifici, ospedali,<br />

depuratori, ecc), eventualmente costituendo<br />

un apposito consorzio. Particolare attenzione<br />

va però posta nella scelta e nel dimensionamento<br />

del sistema, cosa che presuppone la<br />

conoscenza e l’andamento orario per giorni<br />

tipici del prelievo di elettricità e calore nelle<br />

utenze considerate.<br />

• SOLARE TERMICO PER PRODUZIONE ACQUA CALDA<br />

Per le utenze estive (stabilimenti balneari,<br />

piscine, campeggi) possono essere proficuamente<br />

impiegati i pannelli solari in materiale<br />

plastico, caratterizzati da investimenti unitari<br />

contenuti e da tempi di ritorno brevi. Negli altri<br />

casi conviene ricorrere ai pannelli vetrati, più<br />

costosi ma in grado di assicurare buone prestazioni<br />

tutto l’anno. Per grandi impianti può<br />

essere conveniente richiedere la stipula di contratti<br />

a risultati garantiti.<br />

• ILLUMINAZIONE AD ALTA EFFICIENZA<br />

Oltre che l’illuminazione di interni, già trattata<br />

nella categoria precedente, gli interventi in<br />

questo possono riguardare l’illuminazione di<br />

esterni (campi da gioco e piazzali), con l’installazione<br />

di lampade e corpi luminosi più efficienti<br />

e di regolatori di flusso luminoso.<br />

• CALDAIE A CONDENSAZIONE E/O BIOMASSE<br />

Oltre alle già ricordate caldaie a condensazione,<br />

in questo caso, dopo aver valutato la<br />

disponibilità di spazi per le strutture di scarico,<br />

deposito ed alimentazione delle biomasse,<br />

può essere conveniente l’utilizzo di caldaie<br />

facenti uso di questo combustibile rinnovabile,<br />

in considerazione dei benefici ambientali e del<br />

costo del combustibile contenuto, soprattutto<br />

rispetto al gasolio ed al GPL.<br />

• CONTROLLO DELLE STRATIFICAZIONI TERMICHE<br />

Negli edifici con soffitti molto alti, quali posso-<br />

gestione energia<br />

no essere quelli adibiti a campi da pallavolo e<br />

pallacanestro e le piscine, diventa fondamentale<br />

evitare la stratificazione termica dell’aria, al<br />

fine di contenere i consumi per il riscaldamento.<br />

A tal fine sono disponibili diverse tecnologie<br />

sul mercato, dai destratificatori al riscaldamento<br />

mediante pannelli radianti. Nel caso<br />

delle piscine, dove l’effetto è aumentato dall’evaporazione,<br />

si possono inoltre ottenere<br />

risultati eccellenti con l’adozione di sistemi di<br />

copertura notturna.<br />

• RECUPERO DEL CALORE DAGLI EFFLUENTI<br />

Il recupero di calore dagli effluenti è sempre<br />

una buona pratica in presenza di elevate temperature<br />

allo scarico e di utenze in grado di<br />

sfruttare il calore recuperato, come ad esempio<br />

il preriscaldamento dell’acqua sanitaria.<br />

• COIBENTAZIONE E SOSTITUZIONE DI INFISSI CON<br />

ALTRI A DOPPI VETRI O A GUADAGNO SOLARE<br />

Vale quanto detto per la categoria precedente.<br />

Illuminazione pubblica<br />

• SISTEMI AD ALTA EFFICIENZA<br />

Gli interventi realizzabili prevedono la sostituzione<br />

di lampade con altre più efficienti e l’installazione<br />

di dispositivi per il controllo del<br />

flusso luminoso dei punti luce. A tale proposito<br />

va notato che, essendo la riduzione dell’intensità<br />

luminosa ammessa funzione del traffico,<br />

i massimi risultati possono essere conseguiti<br />

in presenza di un piano comunale per il<br />

traffico.<br />

• SEMAFORI A LED<br />

I semafori a led consentono di contenere i<br />

consumi, ma richiedono la presenza di dispositivi<br />

per la regolazione del flusso luminoso.<br />

Ciclo dell’acqua<br />

• MOTORI ELETTRICI AD ALTA EFFICIENZA<br />

Si tratta di motori utilizzabili proficuamente nel<br />

caso di utenze con alto fattore di carico, come<br />

le pompe degli acquedotti o dei depuratori e<br />

le scale mobili.<br />

• MOTORI A VELOCITÀ VARIABILE<br />

L’installazione di sistemi di controllo a velocità<br />

variabile permette di ottenere ottimi risultati<br />

laddove il carico dell’utenza sia variabile (es.<br />

depuratori, alcuni acquedotti e scale mobili).<br />

periodico di informazione tecnica per gli energy manager


• OTTIMIZZAZIONE DEL CARICO DA POMPAGGIO<br />

MEDIANTE TELECONTROLLO<br />

In alcune situazioni potrebbe essere impiegato<br />

il telecontrollo per la gestione remota ed ottimizzata<br />

dei carichi relativi ad uno o più impianti<br />

di pompaggio.<br />

• USO PLURIMO DELLE ACQUE DEPURATE<br />

In tal caso si potrebbe considerare il risparmio<br />

energetico associato alla captazione, trasporto<br />

e trattamento delle acque degli acquedotti<br />

e di falda non più utilizzate.<br />

Magazzini frigoriferi, mercati,<br />

mattatoi, ecc.<br />

• COIBENTAZIONE<br />

Vale quanto detto nelle categorie precedenti,<br />

esteso però anche a singoli locali frigoriferi.<br />

• RECUPERO DI ACQUA CALDA DA COGENERAZIO-<br />

NE E DA EFFLUENTI<br />

L’acqua calda recuperata può essere impiegata<br />

sia direttamente, sia per alimentare sistemi<br />

ad assorbimento.<br />

• SISTEMI AD ASSORBIMENTO<br />

Dove sia presente una sorgente di calore, da<br />

cogenerazione o da recupero, può essere<br />

conveniente l’adozione di sistemi ad assorbimento,<br />

la cui convenienza economica rispetto<br />

ai tradizionali gruppi a compressione va valutata<br />

caso per caso, tenuto conto dei benefici<br />

economici conseguibili grazie ai decreti.<br />

• INSTALLAZIONE DI MOTORI AD ALTA EFFICIENZA<br />

E/O A VELOCITÀ VARIABILE<br />

Vale quanto detto relativamente alla categoria<br />

precedente.<br />

periodico di informazione tecnica per gli energy manager<br />

POLITICHE, PROGRAMMI, NORMATIVE<br />

Infrastrutture del trasporto<br />

• ILLUMINAZIONE PIAZZALI E DEPOSITI<br />

Vale quanto detto relativamente alle categorie<br />

precedentI.<br />

• DIFFUSIONE MEZZI ELETTRICI E A GAS NATURALE<br />

I Decreti riconoscono fra gli interventi ammessi<br />

ai riconoscimenti anche le iniziative volte alla<br />

diffusione di veicoli elettrici ed a gas naturale,<br />

già portate avanti in anni recenti da alcune<br />

amministrazioni comunali.<br />

• FOTOVOLTAICO PER ILLUMINAZIONE PUNTI DI FER-<br />

MATA O SEGNALAZIONE, SPECIE EXTRAURBANI<br />

Fra gli interventi ammessi ricade il fotovoltaico<br />

al di sotto dei 20 kW, utilizzabile per l’alimentazione<br />

di punti luce, cartelli stradali e fermate<br />

di mezzi pubblici non collegati alla rete elettrica<br />

(per i quali il costo evitato per la posa dei<br />

cavi e la connessione alla rete elettrica ripaga<br />

ampliamente i maggiori costi unitari dei dispositivi,<br />

con vantaggi di pubblica utilità).<br />

Sistema ospedaliero<br />

• ILLUMINAZIONE AD ALTA EFFICIENZA<br />

Vale quanto detto per le categorie precedenti.<br />

• RECUPERO ENERGIA DA EFFLUENTI<br />

Vale quanto detto per le categorie precedenti.<br />

• RECUPERO CALORE DA COGENERAZIONE ASSO-<br />

CIATO CON CONSUMI ELETTRICI<br />

Vale quanto detto per le categorie precedenti,<br />

ricordando la possibilità di costituire consorzi<br />

con le varie utenze comunali relativamente ai<br />

consumi elettrici.<br />

• PARZIALIZZAZIONE DELL’IMPIANTO TERMICO E<br />

SISTEMA DI CONTROLLO<br />

Vale quanto detto per le categorie precedenti.<br />

▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼<br />

Annual Conference “Local Energy Action”<br />

Il 28-29 novembre a Bruxelles la direzione generale di Energia e Trasporto ha presentato l’annuale<br />

conferenza su “Local Energy Action” nell’ambito della nuova iniziativa “ManagEnergy”<br />

della Commissione.<br />

Il secondo annuale evento di “ManagEnergy” con la presenza di esponenti del mondo energetico<br />

locale ha coinvolto 1200 partecipanti e “delegati virtuali” nei due giorni di conferenza.<br />

384 partecipanti sono convenuti all’evento di Bruxelles e circa 100 tra dirigenti, attori energetici<br />

ed altri soggetti locali si sono incontrati nelle nove conferenze che si sono tenute contemporaneamente<br />

grazie alle nuove tecnologie nei paesi dell’Unione Europea ed in quelli candidati a<br />

entrarvi. “Delegati virtuali” hanno partecipato alla conferenza su Internet che ha registrato 705<br />

visite e 2170 richieste di diretta per i due giorni.<br />

Le registrazioni video dell’evento sono consultabili sul sito www.managenergy.net/conference/annualconf20<strong>02</strong>.html,<br />

che fornisce anche la registrazione video delle interviste ai partecipanti<br />

all’evento, le conclusioni scritte della conferenza ed altre informazioni.<br />

37<br />

gestione energia N. 4/20<strong>02</strong>


38<br />

N. 4/20<strong>02</strong><br />

POLITICHE, PROGRAMMI, NORMATIVE<br />

Il Governo Italiano sta dimostrando un<br />

impegno crescente per la riduzione delle<br />

emissioni in atmosfera, anche aldilà dell’aumentata<br />

sensibilità al tema da parte<br />

dei media e della pubblica opinione, legata ai<br />

fenomeni di inquinamento atmosferico che<br />

sempre più frequentemente si manifestano<br />

nelle città. Dal 1° giugno 20<strong>02</strong>, infatti, è operante<br />

la legge n. 120, che ratifica il protocollo<br />

di Kyoto. Il mercato dei certificati verdi, che<br />

tende a promuovere l’uso di fonti rinnovabili<br />

negli impianti di generazione elettrica è già<br />

avviato ed, entro il 20<strong>02</strong>, sarà operativo il relativo<br />

sistema di trading presso la Borsa Elettrica;<br />

sta anche avviandosi il trading internazionale<br />

dei certificati di emissione (per limitarsi<br />

ad un esempio, nel Novembre 2001 Enel<br />

Green Power ha ceduto in Ontario – Canada<br />

– diritti di emissione per 1,3 Mton di CO 2 ).<br />

In questo quadro il Governo ha anche adottato,<br />

negli ultimi due anni, provvedimenti intesi ad<br />

introdurre anche nel nostro Paese strumenti di<br />

controllo della domanda di energia (DSM:<br />

Demand Side Management). Tali strumenti,<br />

che mirano ad aumentare l’efficienza con cui<br />

l’energia viene consumata negli usi finali, stanno<br />

infatti dimostrando, nei paesi in cui sono<br />

stati applicati, di poter dare un loro contributo<br />

gestione energia<br />

L. MAINA<br />

M. GUIDUCCI<br />

Italgas<br />

Effetti<br />

dell’applicazione<br />

dei decreti sull’efficienza<br />

energetica anche alla luce<br />

delle esperienze comunitarie<br />

Le considerazioni svolte nel presente articolo sono da attribuirsi esclusivamente e<br />

personalmente agli autori e non impegnano in alcun modo la Società Italiana per il Gas.<br />

alla riduzione delle emissioni in atmosfera.<br />

È ormai nota l’intenzione del governo di intervenire<br />

contemporaneamente sui mercati,<br />

ormai sempre più convergenti, dell’energia<br />

elettrica e del gas: il DLgs 79/99 (Bersani, Art.<br />

9 c.1) ed il DLgs 164/00 (Letta, Art.16 c.4)<br />

pongono in capo ai rispettivi distributori l’obbligo<br />

di perseguire detti aumenti di efficienza; i<br />

due DM, emanati dal Ministero delle Attività<br />

produttive e dell’Ambiente il 24 aprile 2001,<br />

fissano ai distributori di elettricità e gas obiettivi<br />

quantitativi di risparmio presso i consumatori<br />

finali per il quinquennio 20<strong>02</strong>-2005.<br />

Azioni tese al risparmio energetico si erano già<br />

prodotte – con risultati piuttosto modesti –<br />

negli anni ‘70 e ‘80, per far fronte a difficoltà di<br />

approvvigionamento dimostratesi contingenti.<br />

I nuovi provvedimenti rispondono invece ad<br />

esigenze ambientali più strutturali, di lungo<br />

periodo e di sicura valenza politica; per di più<br />

essi saranno attuati in un contesto di mercato<br />

dell’energia in corso di liberalizzazione.<br />

È importante sottolineare quest’ultimo aspetto,<br />

in quanto gli scarsi risultati ottenuti in passato<br />

sul fronte del risparmio energetico potevano<br />

anche attribuirsi al fatto che i venditori di<br />

energia – che sono i più vicini ai clienti finali e<br />

dunque quelli più in grado di condizionarne le<br />

periodico di informazione tecnica per gli energy manager


scelte – operavano in regime di sostanziale<br />

monopolio e non avevano alcun interesse a<br />

promuovere azioni che avrebbero sortito l’unico<br />

risultato di ridurre le loro vendite. Oggi,<br />

invece, il risparmio di energia può rapidamente<br />

diventare un argomento di vendita col quale<br />

un fornitore di elettricità e gas cerca di sottrarre<br />

clienti all’altro. Il risparmio energetico potrà<br />

avere dunque come alleati gli stessi venditori<br />

di energia.<br />

Ciò emerge chiaramente se si analizzano i programmi<br />

attuati fin dal 1994 nel Regno Unito,<br />

dove le imprese elettriche e gas hanno ottenuto<br />

risparmi di energia tangibili con programmi<br />

di DSM attuati in ambiente di mercato regolato<br />

fino al 1999 e libero in seguito (si vedano<br />

i siti dell’”Office for gas and electricity markets”<br />

www.ofgem.gov.uk e dell’“Energy Saving<br />

Trust” www.est.org.uk).<br />

Gli obiettivi fissati dal Governo inglese con<br />

Decreto del Dicembre 2001 ai venditori di elettricità<br />

e gas per il periodo 20<strong>02</strong>-2005 sono,<br />

infatti, di molte volte superiori a quelli conseguiti<br />

nei primi anni.<br />

Le azioni previste in Gran Bretagna per conseguire<br />

detti obiettivi sono (sulla base dell’esperienza<br />

passata) del tipo seguente:<br />

– 810.000 interventi di isolamento pareti abitazioni,<br />

– 500.000 interventi di isolamento sottotetti,<br />

– 440.000 caldaie ad alta efficienza,<br />

– 630.000 apparecchi utilizzatori elettrici ad<br />

alta efficienza,<br />

– 240.000 sistemi regolazione impianto termico,<br />

– 26 milioni di lampade ad alta efficienza,<br />

– 1.200.000 isolamenti di apparecchi per la<br />

produzione di acqua calda,<br />

– 220.000 miglioramenti di tenuta dei serramenti.<br />

Per coprire i costi sostenuti dalle imprese elettriche<br />

per la promozione degli interventi attuati<br />

durante il programma 1994-1999 – in regime<br />

di mercato parzialmente regolato – si era<br />

autorizzato un prelievo in bolletta di 1.50<br />

v/cliente/anno. Per il programma 20<strong>02</strong>-2005,<br />

col mercato totalmente liberalizzato, la questione<br />

non è più posta in termini di ‘prelievo<br />

autorizzato in bolletta’ ma di ‘costo industriale’<br />

che ogni venditore cercherà di minimizzare<br />

e dovrà essere, come tutti gli altri suoi costi,<br />

coperto dai ricavi da vendite gas/elettricità.<br />

Energy Saving Trust ed Ofgem hanno confer-<br />

periodico di informazione tecnica per gli energy manager<br />

POLITICHE, PROGRAMMI, NORMATIVE<br />

mato nel gennaio 20<strong>02</strong> stime di costo medio<br />

a carico dei venditori crescente, nei tre anni,<br />

da 3.80 a 8.00 v/cliente/anno.<br />

I DM 24/04/2001, assegnano ai Distributori di<br />

elettricità e gas italiani, nel quinquennio 20<strong>02</strong>-<br />

2006 (anni solari), obiettivi medi annui di<br />

risparmio pari a circa 300 milioni di m 3 /anno di<br />

metano equivalenti per il mercato gas, più<br />

altrettanti per il mercato elettrico; l’ordine di<br />

grandezza è lo stesso degli obiettivi assegnati<br />

dal governo inglese ai Venditori di elettricità e<br />

gas nel triennio 20<strong>02</strong>-2005 (anni termici);<br />

anche i consumatori finali sono circa lo stesso<br />

numero (intorno a 45 milioni; ogni utente può<br />

essere contato una volta come cliente gas ed<br />

una seconda volta come cliente elettrico).<br />

Sia in Gran Bretagna che in Italia sono previsti<br />

meccanismi di trading dei certificati attestanti<br />

l’avvenuto risparmio. In Italia si è introdotta,<br />

come elemento di ulteriore flessibilità, la possibilità<br />

che soggetti terzi indipendenti dai distributori,<br />

le “Energy Service Companies”<br />

(ESCO), possano perseguire risparmi di energia,<br />

ottenendo dall’AEEG e cedendo in seguito<br />

i relativi certificati.<br />

Come si vede, le iniziative da adottare per<br />

rispettare gli obblighi di legge dovranno svilupparsi<br />

sul mercato, attivando una molteplicità di<br />

operatori dei settori più svariati.<br />

I rapporti da strutturare con detti operatori e<br />

con le diverse Autorità (Regioni, AEEG, Enti<br />

Locali, Associazioni di categoria) e le risorse<br />

economiche da attivare per finanziare gli investimenti<br />

necessari per conseguire i risparmi<br />

attesi, dipenderanno dalle regole che ancora<br />

mancano per dare operatività ai provvedimenti<br />

già citati.<br />

Certificati Verdi, Titoli di efficienza<br />

energetica ed “Emission Trading<br />

Certificates”<br />

Il Governo e l’Autorità intendono ottemperare<br />

alla riduzione delle emissioni in atmosfera,<br />

sulla scorta di esperienze già avviate in altri<br />

paesi, anche attraverso misure con caratteristiche<br />

miste di comando/controllo e di ricorso<br />

al mercato. Esse riguardano:<br />

• la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili,<br />

praticamente già regolamentata,<br />

• l’aumento dell’efficienza con cui l’energia è<br />

utilizzata dai clienti finali, in corso di regolamentazione,<br />

39<br />

gestione energia N. 4/20<strong>02</strong>


40<br />

N. 4/20<strong>02</strong><br />

POLITICHE, PROGRAMMI, NORMATIVE<br />

• la riduzione delle emissioni a parità di energia<br />

consumata/trasformata, non ancora<br />

regolamentata.<br />

In tutti i tre i casi vengono individuati soggetti<br />

obbligati (pena sanzioni) a rispettare determinati<br />

standard ed operatori che possono (in<br />

concorrenza tra loro) vendere ai soggetti obbligati<br />

i certificati attestanti il rispetto di quegli<br />

standard. Ci si aspetta che questo sistema<br />

misto minimizzi i costi da affrontare per adempiere<br />

all’obbligo.<br />

Nei primi due casi si è scelto di assoggettare<br />

ad obblighi pochi grandi soggetti e consentire<br />

la vendita di certificati ad operatori che non<br />

hanno obblighi e quindi possono solo trarre<br />

profitto dalla situazione.<br />

Il caso della promozione dell’efficienza energetica<br />

negli usi finali è poi l’unico in cui sia i soggetti<br />

obbligati, sia quelli cui è consentita la vendita<br />

di certificati, non possono raggiungere gli<br />

obiettivi complessivamente fissati operando su<br />

impianti di loro proprietà, ma devono spingere<br />

altri a farlo. Questa è una delle ragioni per cui il<br />

provvedimento, quando viene analizzato in linea<br />

di principio, viene accolto con scetticismo.<br />

Un’altra importante differenza tra Certificati<br />

Verdi e Titoli di Efficienza Energetica riguarda<br />

le modalità con cui gli obiettivi - rispettivamente<br />

di produzione di “energia verde” e di risparmio<br />

di energia primaria - possono essere certificati.<br />

Nel primo caso il GRTN sta già svolgendo i<br />

compiti necessari e molti impianti, anche di<br />

piccole dimensioni, sono già stati ammessi ai<br />

benefici previsti; nel secondo caso, invece,<br />

esistono oggettive difficoltà di valutazione nel<br />

comparare i consumi post e ante interventi. Le<br />

possibili tipologie di intervento sono infatti<br />

assai numerose e vi sono molteplici ostacoli,<br />

sia di natura concettuale, sia di natura pratica<br />

nel gestire le istruttorie. Non a caso nel Regno<br />

Unito il processo viene seguito da un’organizzazione<br />

appositamente costituita, l’”Energy<br />

Saving Trust”, cui hanno contribuito con risorse<br />

umane e finanziarie e con competenze specifiche,<br />

enti (governativi e non) e operatori<br />

industriali. La gestione “amministrativa” delle<br />

iniziative di risparmio ammesse a contribuire<br />

all’obiettivo nazionale incide sui costi complessivi<br />

per oltre il 20%.<br />

È auspicabile che, anche in Italia, la gestione<br />

tecnico-amministrativa dei provvedimenti in<br />

questione – ad esempio la redazione e la<br />

gestione energia<br />

“manutenzione” delle schede di valutazione<br />

dei risparmi da attribuire ad ogni tipologia di<br />

iniziativa – avvenga in modo ugualmente interattivo.<br />

Un aspetto molto importante, che può influenzare<br />

il funzionamento degli strumenti sopra<br />

richiamati, riguarda l’entità, l’efficacia e la tempestività<br />

delle sanzioni previste, nonché le<br />

motivazioni in base a cui queste vengono<br />

comminate.<br />

Originariamente previste solo nell’ambito della<br />

promozione dell’efficienza energetica, le sanzioni<br />

per inadempienza sono ora proposte<br />

anche per il caso della produzione di energia<br />

da fonti rinnovabili (vedere il DDL Marzano<br />

sulla rivista “Energia”, numero luglio-agosto<br />

20<strong>02</strong>; la sanzione potrebbe essere pari a 1,5<br />

volte il valore dei certificati non ottenuti) ed è<br />

prevedibile che saranno introdotte anche nella<br />

futura normativa sul controllo delle emissioni.<br />

Sembra discutibile che nel caso del risparmio<br />

energetico possa essere sanzionato il puro e<br />

semplice non raggiungimento dell’obiettivo,<br />

quando questo spesso dipende, come si è<br />

visto, dalle decisioni di terzi.<br />

La normativa inglese anche su questo argomento<br />

è molto chiara e interessante: prevede<br />

obblighi di informazione alle Autorità delle azioni<br />

programmate intraprese e concluse per<br />

raggiungere gli obiettivi; solo nei casi in cui non<br />

si riscontri questa informazione o via sia palese<br />

negligenza nell’operare si ricorre alla sanzione<br />

amministrativa.<br />

Risulta che Ofgem al luglio 20<strong>02</strong> non avesse<br />

ancora comminato sanzioni, anche se la relativa<br />

procedura era stata avviata nei confronti di<br />

qualche soggetto, senza però che si arrivasse<br />

alla multa.<br />

Può essere utile fare alcune considerazioni sul<br />

valore dei Certificati Verdi e dei Titoli di efficienza<br />

energetica.<br />

Nelle fasi di avviamento delle relative normative<br />

tale valore non può derivare dal mercato a<br />

causa della scarsa competitività sia dell’offerta<br />

che della domanda; nel caso dei Certificati<br />

Verdi è evidente, ad esempio, come le funzioni<br />

attribuite al GRTN ne condizionino il prezzo;<br />

nel caso dei TEE alcuni primi elementi economici<br />

sono stati introdotti dall’Autorità nel<br />

Documento di Consultazione del 4 aprile<br />

20<strong>02</strong>, dove si fa riferimento, da un lato all’entità<br />

dei possibili recuperi in tariffa e dall’altro a<br />

valori della sanzione che potrebbero condizio-<br />

periodico di informazione tecnica per gli energy manager


nare il valore dei TEE in caso di scarsa offerta.<br />

In fase di avviamento l’offerta sarà effettivamente<br />

scarsa; non è però chiaro come il<br />

rischio di incorrere in sanzioni che non saranno<br />

attive prima del 2005-2006 possa determinare<br />

da subito il prezzo dei TEE.<br />

Riflettendo ancora sul valore dei certificati , si<br />

può osservare che la produzione di energia<br />

elettrica da fonti rinnovabili evita emissioni perché<br />

sostituisce un’equivalente produzione da<br />

fonti tradizionali; quindi evita un consumo di<br />

energia primaria in modo analogo a quanto<br />

avviene risparmiando consumi finali. Se si<br />

esprime il valore corrente dei Certificati Verdi<br />

(8.4 cs/kWh) in s per tep di energia primaria<br />

risparmiata e si considera che essi valgono 8<br />

anni mentre i TEE solo 5, si ottiene un valore<br />

dei Certificati Verdi pari a tre – quattro volte<br />

quello che l’Autorità ha proposto di riconoscere<br />

con le tariffe di distribuzione: 611 s/tep<br />

contro 150-200 s/tep .<br />

Si consideri inoltre che spesso l’investimento<br />

da sostenere per avere tali Certificati Verdi è<br />

molto più concentrato, a parità di energia<br />

risparmiata, che nel caso dei TEE; è pur vero,<br />

d’altra parte, che in entrambi i casi chi realizza<br />

l’investimento dispone di introiti di altra<br />

natura: quelli derivanti dalla vendita dell’energia<br />

elettrica, in un caso; quelli derivanti dal<br />

risparmio energetico, nell’altro.<br />

L’impatto economico sull’attività dei distributori<br />

gas soggetti agli obblighi di risparmio<br />

energetico sarà, vista l’entità degli obiettivi e<br />

le modalità di ripartizione degli stessi, importante.<br />

Se si conseguisse tutto l’obiettivo fissato,<br />

recuperando dalla tariffa di distribuzione gas<br />

200 s/tep, si avrebbe a regime un aumento di<br />

tale tariffa pari ad oltre 1 cs/m 3 (permanente,<br />

perché si prevede che gli obblighi rimarranno<br />

anche oltre il 2006, con un meccanismo per<br />

cui ogni anno si hanno nuovi obiettivi di risparmio<br />

da raggiungere per compensare quelli<br />

“scaduti”). Si tratta di una frazione importante<br />

(più del 10%) del margine cui hanno titolo i<br />

distributori, che riguarderebbe un’attività del<br />

tutto diversa dalla loro “mission” principale.<br />

Per quanto riguarda i venditori di gas, questi<br />

dovrebbero vedersi applicare l’aumento tariffario<br />

derivante da iniziative di risparmio energetico<br />

soltanto relativamente ai loro clienti allacciati<br />

a reti di distribuzione urbana e non per quelli<br />

direttamente connessi alla rete di trasporto.<br />

periodico di informazione tecnica per gli energy manager<br />

POLITICHE, PROGRAMMI, NORMATIVE<br />

Appaiono quindi evidenti e marcate differenze<br />

rispetto al settore elettrico, dove l’aumento<br />

riguarda, invece, tutta l’utenza.<br />

I problemi derivanti dalla frammentazione del<br />

mercato gas potrebbero essere superati adottando<br />

un sistema di prelievo in tariffa simile a<br />

quello introdotto dalla delibera n° 152/<strong>02</strong><br />

dell’Autorità<br />

Esso consente, tra l’altro, di recuperare in<br />

tempi ragionevoli e con modalità semplici i<br />

costi cui si ha titolo a fronte dei progetti ultimati.<br />

Sarebbe utile quindi costituire anche nel<br />

caso gas un fondo (magari, se giuridicamente<br />

possibile, presso la stessa Cassa Conguaglio<br />

del settore elettrico) in cui versare periodicamente<br />

una quota di aumento tariffario uguale<br />

per tutti i distributori (magari corrispondente<br />

all’obiettivo dell’anno), consentendo poi ad<br />

ogni Distributore di prelevare dopo la certificazione<br />

dei risparmi conseguiti, le somme che<br />

esso ha titolo a recuperare ai sensi delle<br />

disposizioni dell’Autorità.<br />

Non semplifica comunque la situazione l’aver<br />

attribuito l’obbligo ai distributori che, già oggi,<br />

nel caso del gas e in prospettiva in quello elettrico,<br />

hanno un ruolo “distante” dal cliente finale<br />

e difficilmente possono intraprendere azioni<br />

dirette presso di lui. Per farlo dovrebbero,<br />

quanto meno, porsi in concorrenza con gli<br />

stessi venditori di gas ai quali “affittano” le reti<br />

o con le ESCO che, in larga misura, acquistano<br />

gas o energia elettrica, nel cui prezzo è<br />

compresa la quota di vettoriamento da essi<br />

incassata.<br />

Se si comportassero in tale modo i distributori<br />

si troverebbero, tra l’altro, nella situazione<br />

“schizofrenica” di chi da un lato gestirebbe un<br />

servizio fortemente regolamentato, a bassi<br />

rischi e redditività con connotazioni di “pubblico<br />

servizio” e dall’altro, opererebbe in un<br />

settore di mercato concorrenziale puro.<br />

Se poi i distributori dovessero perseguire gli<br />

obiettivi di risparmio ad essi assegnati prevalentemente<br />

per questa via (azioni dirette), l’incidenza<br />

di questo tipo di attività sul loro fatturato<br />

complessivo sarebbe ancora più importante<br />

di quanto già stimato sopra.<br />

È quindi naturale che i distributori preferiscano<br />

operare indirettamente, promuovendo progetti<br />

in cui chi agisce nei confronti del cliente finale<br />

è un soggetto che già vende a quel cliente<br />

beni o servizi energetici o che, in alternativa,<br />

preferiscano acquistare titoli da terzi.<br />

41<br />

gestione energia N. 4/20<strong>02</strong>


42<br />

N. 4/20<strong>02</strong><br />

PROGETTO<br />

ENERGIES FOR EUROPE<br />

LOCAL TRAINING TOOLS FOR<br />

EUROPEAN INTERNAL MARKET<br />

Il progetto Energies for Europe – Local<br />

Training Tools for European Internal Market<br />

muove dalla considerazione dei due grandi<br />

mutamenti normativi che configurano nuovi<br />

scenari economici e sociali del mercato dell’energia<br />

a livello comunitario e riguardano<br />

• il decentramento amministrativo verso gli enti<br />

locali dei poteri normativi e gestionali in<br />

campo energetico;<br />

• l’abbattimento dei monopoli per la creazione<br />

di mercati interni dell’energia (gas e energia<br />

elettrica).<br />

La combinazione delle suddette azioni politiche<br />

e normative comporta due esigenze primarie:<br />

• la creazione, o il potenziamento laddove esistenti,<br />

di strutture di competenze a servizio<br />

dei poteri locali;<br />

• la capacità di trasferire rapidamente a queste<br />

strutture nuove competenze capaci di analizzare<br />

ed implementare le complesse regole<br />

del gioco che sono ancora in via di definizione<br />

nei settori dell’energia elettrica e del gas<br />

naturale.<br />

Da queste esigenze deriva la necessità di sviluppare<br />

nuovi strumenti di formazione a favore<br />

di manager locali in grado di gestire i profondi<br />

cambiamenti in atto.<br />

In tale contesto la Provincia di Chieti ha promosso<br />

il Progetto Energies for Europe – Local<br />

Training Tools for European Internal Market, che<br />

è stato approvato all’interno del Programma<br />

Comunitario “Leonardo da Vinci”.<br />

Obiettivo principale del progetto è la creazione<br />

di un modello formativo flessibile e di una rete<br />

di sviluppo delle conoscenze in funzione:<br />

a. dell’ampliamento delle competenze dei<br />

gestori delle politiche energetiche territoriali e<br />

degli operatori delle tecnostrutture sia pubbliche<br />

che private;<br />

b. della finalizzazione professionale verso la<br />

figura del gestore e responsabile dell’energia<br />

dei percorsi formativi erogati a livello universitario<br />

o di scuola superiore, per quanti, in particolare<br />

giovani, scelgano di entrare con queste<br />

competenze nel mercato del lavoro.<br />

Lo stadio più avanzato di maturazione del mercato<br />

interno dell’energia elettrica, rispetto a<br />

gestione energia<br />

quello del gas naturale, ha indirizzato la scelta<br />

di limitare, per il momento, l’oggetto formativo<br />

al mercato elettrico.<br />

La costituzione di un partenariato in grado di<br />

assicurare le necessarie competenze per<br />

affrontare le questioni peculiari del settore, ha<br />

indotto ad estendere l’obiettivo del pacchetto<br />

formativo rivolto ai funzionari delle tecno strutture<br />

locali e regionali e delle amministrazioni<br />

locali, agli studenti dell’istruzione superiore e<br />

della formazione universitaria, ai responsabili<br />

per l’uso razionale dell’energia (Energy<br />

Manager), ai vecchi e nuovi attori del mercato<br />

energetico.<br />

Oltre la Provincia di Chieti, per l’Italia sono partner<br />

la Regione Abruzzo, che fa della formazione<br />

una priorità di governo, la Federazione<br />

Italiana per l’Uso Razionale dell’Energia, che è il<br />

principale interlocutore nella formazione degli<br />

energy manager, l’associazione tecnico scientifica<br />

UNAPACE, che comprende oltre 200 produttori<br />

di energia, il Dipartimento Energia della<br />

Facoltà di Ingegneria dell’Università di L’Aquila,<br />

il sindacato CISL, con la partecipazione del sindacato<br />

di categoria, la Fabiano Editore ed<br />

Eliante che vantano una notevole esperienza<br />

nelle pubblicazioni a carattere scientifico e<br />

pedagogico nel settore dell’energia, l’Istituto “E.<br />

Fermi” di Fuscaldo (CS), attivo nel settore e già<br />

promotore lo scorso anno di un progetto<br />

Leonardo da Vinci su Energie ed ambiente.<br />

A livello internazionale, la scelta dei partner, in<br />

ragione dell’esperienza nonché della diversità<br />

dei mercati interni, è caduta sulla Agenzia<br />

Nazionale per l’Energia del Portogallo e sui<br />

partner spagnoli del programma SAVE II<br />

dell’Ayuntamiento di Ecija e di Alcoucer<br />

Consultores che, in collaborazione con<br />

l’Agenzia Andalusa Sodean e la Consejera de<br />

Educaion de la Junta de Andalusia, hanno<br />

condiviso in primis le esigenze evidenziate e,<br />

non ultimo, la FEDARENE, organismo europeo<br />

con sede operativa a Bruxelles che raggruppa<br />

oltre 80 agenzie europee per l’Energia.<br />

In un prossimo numero della rivista verranno<br />

presentati in forma più esaustiva i contenuti e lo<br />

stato di avanzamento del progetto.<br />

periodico di informazione tecnica per gli energy manager


N E W S<br />

La Commissione ha pubblicato<br />

sulla GU CE C315 del<br />

17.12.20<strong>02</strong> il testo dei primi<br />

bandi per la presentazione di progetti<br />

nell’ambito del Sixth Framework<br />

Programme (FP6).<br />

Centri di ricerca, Università ed<br />

imprese sono invitate a rispondere<br />

alla suddetta prima richiesta di<br />

proposte, che rappresenta una<br />

prima complessiva assegnazione<br />

bugdettaria/finanziaria di 5 miliardi<br />

di Euro.<br />

Parte dei quali (3.4 miliardi di<br />

Euro) saranno destinati alle sette<br />

priorità del Sixth Framework Programme.<br />

Il 70% di questa somma<br />

sarà riservata ai nuovi schemi di<br />

finanziamento come il “Network<br />

of Excellence” ed “Integrated<br />

Projects”, mentre almeno il 15%<br />

del totale alle imprese di media<br />

grandezza (SMEs).<br />

“Il nuovo programma sta ora<br />

decollando”, ha affermato il commissario<br />

europeo per la ricerca,<br />

Philippe Busquin. “È tempo di iniziare<br />

a lavorare sulle nuove priorità<br />

e con nuovi strumenti. Gli<br />

attori della Ricerca europea<br />

hanno già presentato 12.000<br />

espressioni di interesse – promettendo<br />

idee che ci hanno aiutato a<br />

formare i programmi di lavoro. Ma<br />

ora è sul serio. Mi aspetto che il<br />

Framework Programme sia una<br />

catalizzatore maggiore nel mobilitare<br />

le comunità scientifiche ed<br />

industriali europee, così come gli<br />

Stati membri ed Associati, che<br />

includono i paesi candidati ad<br />

entrare nell’U.E. Invito i ricercatori<br />

e gli imprenditori ad unirsi a<br />

questo tentativo e ad aiutarci a<br />

rendere il Framework Programme<br />

un successo”.<br />

La maggior parte di questo finanziamento<br />

del “Sixth Framework<br />

Programme” è indirizzata al programma<br />

“Integrare e rafforzare lo<br />

spazio europeo della ricerca”<br />

attraverso sette priorità:<br />

NOTA INFORMATIVA<br />

Programmi comunitari<br />

■ Integrare e rafforzare lo spazio europeo<br />

della ricerca<br />

■ Strutturare lo spazio europeo della ricerca<br />

Priorità 1. Scienze della vita,<br />

genomica e biotecnologia per la<br />

salute;<br />

Priorità 2. Tecnologie della società<br />

dell’informazione;<br />

Priorità 3. Nano tecnologie e<br />

nano scienza, conoscenza basata<br />

sui materiali multifunzionali, e<br />

nuovi processi di produzione e<br />

progetti;<br />

Priorità 4. Aeronautica e spazio;<br />

Priorità 5. Qualità e sicurezza del<br />

cibo;<br />

Priorità 6. Sviluppo sostenibile,<br />

cambiamento globale ed ecosistemi;<br />

Priorità 7. Cittadini e governo in<br />

una società basata sulla conoscenza.<br />

Queste priorità riflettono il risultato<br />

di una accurata consultazione<br />

con le autorità degli Stati membri<br />

così come con la comunità scientifica<br />

ed industriale dell’Unione<br />

europea.<br />

Lo scopo è di riunire le risorse<br />

disponibili per la formazione di<br />

una “critical mass” necessaria<br />

per avere successo nel contesto<br />

competitivo internazionale.<br />

Nell’ambito di questa prima<br />

richiesta di proposte, 460 milioni<br />

di Euro saranno riservati alla politica<br />

orientata alla ricerca, ad attività<br />

speciali che includano il<br />

SMEs, a speciali attività di cooperazione<br />

internazionale, ed al sostegno<br />

per il coordinamento delle<br />

attività nazionali.<br />

990 milioni di Euro saranno riservati<br />

alle risorse umane ed alla<br />

mobilità, alle infrastrutture ed al<br />

dialogo scienza/società.<br />

69 milioni di Euro andranno alla<br />

ricerca nucleare.<br />

Le scadenze per la presentazione<br />

dei progetti, molte delle quali<br />

saranno in Marzo ed Aprile 2003,<br />

sono specificate nei bandi.<br />

Gli strumenti di finanziamento del<br />

FP6 daranno priorità a due nuove<br />

periodico di informazione tecnica per gli energy manager<br />

strumenti di finanziamento: “Networks<br />

of Excellence” e “Networks<br />

of Excellence”.<br />

L’obiettivo a lungo termine del<br />

“Networks of Excellence” è creare<br />

una cooperazione tra quelle università<br />

e centri di ricerca che<br />

eccellono in un particolare campo.<br />

“Networks of Excellence” ha un<br />

obiettivo più a medio termine ed<br />

un mercato specifico.<br />

Altri schemi di finanziamento, già<br />

sperimentati, includono “Specific<br />

targeted research projects”, “Coordination<br />

actions” e “Specific<br />

support actions”.<br />

A differenza dell’”Integrated Projects”,<br />

“Specific targeted research<br />

projects” sosterranno maggiormente<br />

progetti di ricerca di portata<br />

minore.<br />

“Co-ordination actions” sosterrà<br />

la rete ed il coordinamento della<br />

ricerca e le attività di innovazione.<br />

“Specific support actions” forniranno<br />

misure di sostegno all’attuazione<br />

del FP6.<br />

Per ulteriori informazioni: il testo<br />

ufficiale dei bandi è stato pubblicato<br />

sulla GU C315 del<br />

17.12.20<strong>02</strong>; www.cordis.lu/fp6.<br />

Per chiarimenti in merito al framework<br />

Programme:<br />

Stéphane Hogan<br />

Press Officer, Research DG,<br />

European Commission.<br />

Tel.: +32.2.296.29.65<br />

Fax: +32.2.295.82.20<br />

E-mail: stephane.hogan@cec.eu.int<br />

Michael Delle Selve<br />

Communication Assistant<br />

RTD 2 – Information and<br />

Communication Unit<br />

Research DG<br />

Rue de la Loi 200/SDME 8<br />

e-mail address:<br />

Michael-Cristian.Delle-Selve@<br />

cec.eu.int<br />

Tel.: +32 2 29 93684<br />

Fax: +32 2 29 58220<br />

43<br />

gestione energia N. 4/20<strong>02</strong>


44<br />

N. 4/20<strong>02</strong><br />

N E W S<br />

I decreti<br />

I decreti ministeriali 24 aprile 2001<br />

impongono Nl’obbligo E W Salle<br />

aziende<br />

distributrici di energia elettrica e<br />

gas di realizzare interventi di miglioramento<br />

dell’efficienza energetica<br />

presso gli utenti finali, intervenendo<br />

direttamente, avvalendosi<br />

di società controllate o<br />

acquistando titoli di efficienza da<br />

una ESCO.<br />

L’Autorità ha il compito di definire<br />

le linee guida che completeranno<br />

il quadro di riferimento normativo;<br />

a tal fine ha pubblicato a marzo<br />

un documento di consultazione,<br />

cui sono seguite delle audizioni a<br />

giugno. Fra i punti salienti che<br />

l’Autorità si trova a dover sciogliere<br />

si segnalano:<br />

• le modalità di riconoscimento<br />

dei risparmi conseguiti, distinguendo<br />

fra interventi di sostituzione<br />

e ex-novo, considerate le<br />

tre modalità di valutazione dei<br />

progetti proposte (standardizzata,<br />

ingegneristica, a consuntivo);<br />

• la taglia minima degli interventi<br />

ammissibili, eventualmente accorpati<br />

(500-2000 tep/anno);<br />

• il costo medio riconosciuto per<br />

tep, al fine del recupero in tariffa<br />

da parte dei distributori della<br />

parte dei costi sostenuti non<br />

coperti attraverso incentivi e<br />

contributi (150-200 w/tep);<br />

• l’entità delle sanzioni da comminare<br />

alle aziende di distribuzione<br />

qualora non ottemperino<br />

agli obblighi previsti.<br />

Il regolamento dovrebbe essere<br />

emanato dall’Autorità fra fine dicembre<br />

ed inizio gennaio. Ulteriori<br />

ritardi alimenterebbero l’attuale<br />

clima di incertezza, che non può<br />

che essere dannoso per la credibilità<br />

del meccanismo ed introduce<br />

ritardi nell’attuazione che potrebbero<br />

non essere recuperati.<br />

Nel sito web della FIRE (www.fireitalia.it)<br />

sono disponibili vari documenti<br />

che illustrano lo schema di<br />

funzionamento dei due decreti.<br />

gestione energia<br />

COMUNICATO STAMPA<br />

Attuazione dei decreti 24 aprile 2001:<br />

una nuova sfida per gli Energy Manager<br />

Ricicla Energia – 7 novembre 20<strong>02</strong><br />

Relazione della giornata<br />

I decreti per l'efficienza energetica<br />

rappresentano un'ottima opportunità<br />

per la diffusione delle tecnologie<br />

per l'uso razionale dell'energia.<br />

La loro applicazione potrà<br />

comportare la crescita ed il rafforzamento<br />

delle società di servizi<br />

energetici (ESCO) e la ricerca di<br />

un ruolo nuovo per le aziende di<br />

distribuzione. Certi adempimenti<br />

di tipo ambientale potranno inoltre<br />

beneficiare di una sinergia con<br />

gli interventi promossi dai decreti:<br />

basti pensare alla direttiva IPPC<br />

ed all'abbattimento delle emissioni<br />

da COV.<br />

Per queste ragioni la FIRE ha<br />

deciso di organizzare un convegno<br />

in cui fossero illustrate alcune<br />

tecnologie implementabili nell'ambito<br />

dei due decreti, caratterizzate<br />

da buoni indicatori tecnico-economici,<br />

da replicabilità e<br />

da un grado di maturità tecnologica<br />

adeguato.<br />

L'incontro ha beneficiato di una<br />

larga partecipazione di pubblico,<br />

grazie all'argomento di interesse<br />

per energy manager ed operatori<br />

del settore.<br />

Dopo il saluto da parte del Presidente<br />

dell'Associazione, prof.<br />

Boffa, e dell'ing. Tomassetti, l'ing.<br />

Di Santo ha descritto sinteticamente<br />

il meccanismo di funzionamento<br />

dei decreti 24 aprile 2001,<br />

illustrando un possibile modo di<br />

operare di ESCO e distributori<br />

all'interno del meccanismo, con i<br />

relativi flussi di cassa nel caso di<br />

alcune tipologie di intervento<br />

standard proposte nelle schede<br />

del documento di consultazione<br />

dell'Autorità. I semplici conti<br />

hanno evidenziato come alcuni<br />

interventi siano comunque convenienti<br />

(lampade ad alta efficienza)<br />

ed altri siano interessanti in<br />

un'ipotesi operativa di finanziamento<br />

tramite terzi praticabile da<br />

una ESCO. È inoltre stato accennato<br />

il ruolo possibile per gli Enti<br />

Locali e l'opportunità di attivare<br />

dei contatti con le aziende di<br />

distribuzione e le Regioni, non<br />

trascurando la possibile sinergia<br />

con la direttiva IPPC.<br />

Il documento prosegue la descrizione<br />

degli interventi suddivisi fra<br />

le due sessioni mattutina, dedicata<br />

al settore industriale, e pomeridiana,<br />

dedicata a quello civile. Nel<br />

corso della prima ENEL Distribuzione<br />

e Italgas hanno inoltre<br />

illustrato il loro possibile modo di<br />

operare e una serie di interventi<br />

tipici nei loro settori di attività.<br />

Prima sessione<br />

L'ing. Torselli di ENEL Distribuzione<br />

ha parlato delle attività della<br />

sua azienda nel campo delle elettrotecnologie<br />

efficienti, approfondendo<br />

in particolare la compressione<br />

meccanica del vapore, in<br />

sostituzione degli evaporatori per<br />

la concentrazione di vari tipi di<br />

soluzioni, e le applicazioni degli<br />

infrarossi, sia per esigenze di<br />

riscaldamento, sia per applicazioni<br />

industriali. I tempi di ritorno del<br />

primo tipo di intervento possono<br />

essere inferiori all'anno senza<br />

ricorrere agli incentivi previsti dai<br />

decreti. Purtroppo la diffusione<br />

della tecnologia è rallentata dallo<br />

scarso interesse dei produttori,<br />

che preferiscono proporre tecnologie<br />

tradizionali, che consentono<br />

loro di conseguire maggiori margini<br />

di guadagno, unito alla mancanza<br />

di richieste da parte degli utenti,<br />

più che altro per mancanza di<br />

informazioni sui benefici connessi.<br />

Nell’intervento successivo l’ing.<br />

Canci di Italgas ha illustrato una<br />

comparazione fra i costi di investimento<br />

per tep risparmiata relativa<br />

ad alcuni interventi, confrontandoli<br />

con i possibili introiti derivanti<br />

dal recupero in tariffa. La<br />

relazione è proseguita mostrando<br />

in dettaglio un'ipotesi di sostituzione<br />

di caldaia tradizionale a gas<br />

con altra ad alta efficienza. Non è<br />

difficile ottenere tempi di ritorno<br />

compresi fra i 3 ed i 5 anni, come<br />

periodico di informazione tecnica per gli energy manager


testimoniato anche dall'esperienza<br />

illustrata in occasione del convegno<br />

FIRE ad ExpoComfort<br />

20<strong>02</strong> dall'energy manager del<br />

Comune di Modena. Le caldaie a<br />

condensazione permettono di<br />

conseguire i migliori risultati, a<br />

patto che ci si assicuri dalla stabilità<br />

della pressione di erogazione<br />

del gas naturale e si tenga conto<br />

della necessità di intervenire sulle<br />

canne fumarie.<br />

È stata quindi la volta dell'ing.<br />

Vignati dell'ENEA, che ha mostrato<br />

le opportunità di successo collegate<br />

all'installazione di motori<br />

elettrici ad alta efficienza e di<br />

variatori di velocità. Sono emersi<br />

vari aspetti particolarmente interessanti.<br />

Anzitutto l'acquisto di<br />

energia elettrica incide sul 98%<br />

circa dei costi associati al ciclo di<br />

utilizzo di un motore: è pertanto<br />

inutile e dannoso risparmiare sull'investimento<br />

iniziale. Sono stati<br />

quindi illustrati i tempi di ritorno di<br />

interventi di sostituzione analizzando<br />

il caso del fuori servizio,<br />

per cui è stato proposto il confronto<br />

con la soluzione del riavvolgimento,<br />

e quello di cambio<br />

anticipato del motore con uno ad<br />

alta efficienza. La convenienza<br />

nell'ambito dei decreti 24 aprile<br />

2001 risulta evidente nel campo<br />

delle potenze comprese fra 1 kW<br />

e 30 kW. Per quanto riguarda l'adozione<br />

di variatori di velocità i<br />

margini di risparmio sono ancor<br />

più elevati, prevalentemente in un<br />

campo di potenze complementare<br />

a quello precedente, ma più<br />

esteso e particolarmente conveniente<br />

specie per ventilatori e<br />

pompe. L'ing. Vignati ha inoltre<br />

descritto il progetto comunitario<br />

Motor Challenge Programme<br />

(http://energyefficiency.jrc.cec.eu.<br />

int), che potrà permettere ai partecipanti<br />

non solo una riduzione<br />

dei costi, ma anche il miglioramento<br />

di qualità, affidabilità ed<br />

immagine dell'azienda, grazie al<br />

logo rilasciato ai partner ed a<br />

varie iniziative pubblicitarie.<br />

L'ing. Bardelli della HRS Engineering<br />

ha parlato delle tecnologie<br />

inerenti al trattamento delle<br />

emissioni gassose contenenti<br />

composti organici volatili (COV),<br />

illustrando in particolare gli impianti<br />

di recupero termico ed elettrofiltrazione<br />

a secco, per effluenti<br />

contenenti particolato oleoso e<br />

polveri, e quelli di tipo catalitico<br />

recuperativo di ossidazione assistita<br />

da ionizzazione, adatto per<br />

trattare solventi. Sono stati illustrati<br />

alcuni casi di impianti realizzati<br />

in Italia ed all'estero. La prima<br />

tipologia presenta dei tempi di<br />

ritorno particolarmente interessanti<br />

(inferiori ai due anni), con<br />

costi indicativi per tep sui 400-<br />

600 r. L'altra tipologia di impianto<br />

è molto più costosa, ma rientra<br />

negli obblighi di legge di natura<br />

ambientale. I Decreti possono<br />

quindi offrire l'occasione per<br />

coniugare i due aspetti.<br />

L'ultimo intervento della mattinata<br />

è stato tenuto dall'ing. Mariani<br />

dell'Università di Pavia. Egli ha<br />

illustrato le modalità attuative<br />

dello studio che l'Università sta<br />

svolgendo su incarico della FIRE.<br />

Lo scopo è quello di caratterizzare<br />

i consumi di aria compressa in<br />

Italia, suddivisi per settore, al fine<br />

di individuare, eventualmente in<br />

collaborazione con le associazioni<br />

industriali, i migliori approcci di<br />

intervento per la razionalizzazione<br />

dei consumi energetici in tale<br />

ambito. Un'indagine preliminare<br />

nel settore della produzione di<br />

polistirolo espanso, per il quale<br />

sono stati individuati degli indicatori<br />

di riferimento, fa stimare la<br />

possibilità di realizzare interventi<br />

di riduzione delle perdite di distribuzione,<br />

di adozione di sistemi di<br />

controllo avanzati per i compressori,<br />

di utilizzo di più linee a pressioni<br />

diverse e di definizione ottimizzata<br />

degli interventi di manutenzione<br />

in grado di assicurare<br />

risparmi energetici del 20-25%<br />

con tempi di ritorno mediamente<br />

inferiori ai 36 mesi. Particolare<br />

riguardo sarà dato all'individuazione<br />

delle opportunità collegate<br />

al meccanismo dei decreti per<br />

l'efficienza energetica.<br />

Seconda sessione<br />

Il primo intervento del pomeriggio<br />

ha riguardato la piacevole "intrusione"<br />

dell'ing. Malosti dell'ENEA,<br />

rispetto al programma originale,<br />

che ha mostrato il trend di crescita<br />

dei consumi nel settore civile in<br />

fonti primarie, caratterizzato da<br />

un 2% tendenziale contro lo 1%<br />

del valore complessivo. In particolare<br />

è stato sottolineato il crescente<br />

peso del condizionamento<br />

estivo, soprattutto di quello fai da<br />

periodico di informazione tecnica per gli energy manager<br />

N E W S<br />

te, che presenta efficienze particolarmente<br />

scarse. L'intervento<br />

ha avuto come scopo la sensibilizzazione<br />

all'argomento ed ha<br />

evidenziato la necessità di promuovere<br />

l'uso razionale dell'energia<br />

nel settore.<br />

Il dott. Loreti del Policlinico<br />

Gemelli di Roma ha descritto la<br />

sua esperienza come energy<br />

manager della struttura nell'ultimo<br />

ventennio, nel corso del quale è<br />

stata cambiata la centrale termica,<br />

è stata valutata in più riprese<br />

l'opportunità di fare ricorso alla<br />

cogenerazione e sono stati installati<br />

sistemi ad assorbimento per il<br />

condizionamento. I primi studi<br />

riguardo la produzione combinata<br />

di energia elettrica e calore indicarono<br />

la soluzione come poco<br />

conveniente. La situazione si<br />

modificò in seguito e la realizzazione<br />

dell'impianto fu infine decisa<br />

nel 2000, per una taglia di 4,5<br />

MWe. La lettura del documento<br />

presentato dall'energy manager<br />

della struttura sanitaria è un caso<br />

molto interessante di energy<br />

management nel campo della<br />

sanità. Nel corso della presentazione<br />

sono inoltre stati forniti i dati<br />

relativi ai consumi energetici del<br />

Policlinico, con i diagrammi di<br />

carico giornalieri, che sono un<br />

dato essenziale per condurre uno<br />

studio di fattibilità inerente alla<br />

cogenerazione. Interessante è la<br />

continua crescita dei consumi<br />

elettrici negli ultimi anni, legata<br />

all'utilizzo del condizionamento<br />

estivo, che ha giocato un ruolo<br />

importante nella convenienza dell'impianto<br />

di cogenerazione, grazie<br />

ai sistemi ad assorbimento<br />

che ne allargano l’utilizzo al periodo<br />

estivo, ed all'installazione di<br />

nuove apparecchiature mediche.<br />

Gli interventi di razionalizzazione<br />

energetica nelle piscine sono stati<br />

trattati dall'ing. Picchiolutto, energy<br />

manager del Comune di Modena.<br />

Gli aggiornamenti impiantistici<br />

realizzati nel corso degli ultimi<br />

anni hanno consentito di ottenere<br />

risparmi energetici sensibili<br />

con tempi di ritorno compresi<br />

entro i 5 anni (cogeneratore) o<br />

addirittura sotto l'anno (recuperatore<br />

aria di scarico, recuperatori<br />

acqua piscine, filtraggio del pelo<br />

libero e installazione contatori). Gli<br />

ultimi due interventi mostrano la<br />

sinergia fra l'approccio derivante<br />

45<br />

gestione energia N. 4/20<strong>02</strong>


46<br />

N. 4/20<strong>02</strong><br />

N E W S<br />

dalla procedura EMAS attivata dal<br />

Comune per ottenere la relativa<br />

certificazione e l'efficienza energetica.<br />

Il filtraggio del pelo libero,<br />

pur non essendo un intervento<br />

specificamente energetico, ha<br />

comunque comportato una riduzione<br />

dei consumi. Allo stesso<br />

modo l'installazione dei contatori<br />

in vari punti dell'impianto ha consentito<br />

l'individuazione di varie<br />

perdite nel circuito. I numeri forni-<br />

N E W S<br />

ti all'interno della presentazione<br />

sono molto interessanti ed indicano<br />

chiaramente la bontà della<br />

procedura e degli interventi realizzati,<br />

sebbene la replicabilità in<br />

altre struttura vada determinata<br />

caso per caso.<br />

L'ing. Castellazzi dell'ENEA ha<br />

illustrato quindi lo stato dell'arte<br />

della tecnologia del riscaldamento<br />

tramite biomasse ed i suoi<br />

benefici in termini economicoenergetico-ambientali.<br />

Le caldaie<br />

a biomasse hanno raggiunto ultimamente<br />

rendimenti fra lo 80 ed<br />

il 90%, a seconda della taglia,<br />

con alimentazione del combustibile<br />

(cippato, pellet, altro) automatica<br />

o semi-automatica. Sono<br />

stati illustrati dei casi studio ed il<br />

sito www.bioheat.info, realizzato<br />

in seno al progetto Bioheat della<br />

Comunità Europea. In esso sono<br />

riportate molte informazioni utili,<br />

da casi di successo, all'elenco<br />

dei produttori di caldaie ed ai fornitori<br />

di combustibili. L'attuale<br />

costo del combustibile per il<br />

riscaldamento civile rende queste<br />

applicazioni particolarmente interessanti,<br />

anche se vanno valutati<br />

con attenzione, per le grandi<br />

taglie, gli aspetti della garanzia<br />

della fornitura e della gestione<br />

dell'impianto.<br />

Le attività dell'Amga Energia di<br />

Cesena sono state descritte dall'ing.<br />

Massari, che ha mostrato<br />

come l'ingegno e l’intraprendenza<br />

nell'imprenditoria, insieme alla<br />

rapidità nel cogliere nuovi filoni di<br />

mercato, possano risultare vincenti,<br />

portando all'ottenimento di<br />

benefici energetici ed economici<br />

sia per la ESCO, sia per gli utenti.<br />

Le varie linee di azione di questa<br />

società di servizi energetici<br />

comprendono il servizio energia,<br />

sia con caldaie a metano, sia con<br />

quelle a pellet con fornitura del<br />

combustibile, la cogenerazione<br />

da scarti legnosi, l'illuminazione<br />

gestione energia<br />

pubblica, il teleriscaldamento, la<br />

gestione delle lampade votive e<br />

altro ancora, interventi che possono<br />

essere inseriti all'interno del<br />

meccanismo dei decreti.<br />

L'ing. Gerbo del Gruppo SAN-<br />

PAOLOIMI ha illustrato la convenienza<br />

derivante dalla sostituzione<br />

dei monitor tradizionali a tubo<br />

catodico con quelli a cristalli liquidi<br />

(LCD). La relazione ha affrontato<br />

la tematica con riferimento sia<br />

agli aspetti energetico-ambientali<br />

ed economici, sia alle problematiche<br />

collegate all'ergonomia, agli<br />

spazi di lavoro ed agli effetti indotti.<br />

L'effetto derivante dalla sostituzione<br />

dei monitor tradizionali con<br />

quelli LCD all'interno del settore<br />

bancario può essere stimato cautelativamente<br />

nell'ordine dei<br />

10.000-15.000 tep/anno, con<br />

una riduzione delle emissioni di<br />

CO 2 di 20.000-30.000 t/anno e<br />

tempi di ritorno interessanti. Fra<br />

gli effetti positivi va anche compresa<br />

la riduzione delle esigenze<br />

di climatizzazione estiva, grazie al<br />

minor calore generato. Si aggiungono<br />

inoltre la riduzione degli<br />

ingombri per quanto riguarda gli<br />

spazi di lavoro e l'eliminazione<br />

delle emissioni elettromagnetiche<br />

dei monitor tradizionali e delle<br />

problematiche connesse.<br />

L'ultimo intervento della giornata è<br />

stato tenuto dall'ing. de Renzio<br />

della FIRE, che ha descritto una<br />

serie di interventi realizzabili nell'ambito<br />

dell'illuminazione di interni,<br />

che copre circa un terzo dei consumi<br />

di elettricità del settore terziario.<br />

Nella maggior parte dei casi i<br />

tempi di ritorno sono ottimi, ed alla<br />

riduzione dei consumi energetici e<br />

delle emissioni si associa il miglioramento<br />

delle prestazioni dell'impianto<br />

di illuminazione. L'ing. de<br />

Renzio ha poi illustrato il programma<br />

comunitario GreenLight ed i<br />

benefici ottenibili dalla partecipazione<br />

ad esso. Sono stati quindi<br />

mostrati alcuni casi studio inerenti<br />

all'Ipercoop di Montecatini, alla<br />

sede direzionale e ad alcuni negozi<br />

Dolce e Gabbana, ad Unicredito<br />

e al Comune di Sassari.<br />

Indicazioni emerse dal dibattito<br />

Nel corso della discussione sono<br />

emersi alcuni temi interessanti.<br />

Ad esempio è stata sottolineata la<br />

necessità per gli operatori del settore<br />

energetico di informare gli<br />

utilizzatori finali delle tecnologie<br />

disponibili per il miglioramento<br />

dell'efficienza energetica e delle<br />

opportunità connesse alla loro<br />

adozione. Ciò sia per pubblicizzare<br />

interventi che non vengono<br />

proposti dagli operatori solo perché<br />

non richiesti dai clienti e<br />

meno remunerativi delle applicazioni<br />

tradizionali (è il caso ad<br />

esempio della compressione<br />

meccanica del vapore), sia per far<br />

conoscere gli effettivi margini di<br />

risparmio energetico ed i tempi di<br />

ritorno economico presumibili, sia<br />

per sensibilizzare gli energy manager<br />

sull'opportunità di unire<br />

obblighi normativi e certificazioni<br />

energetico-ambientali (leggi ambientali,<br />

direttiva IPPC, Kyoto,<br />

EMAS, etc) con gli incentivi<br />

disponibili grazie al meccanismo<br />

dei decreti.<br />

Altro tema affrontato è stato il<br />

ruolo centrale che potrà avere la<br />

fornitura di servizi energetici nel<br />

prossimo futuro. Già energia elettrica<br />

e gas naturale, in seguito alla<br />

liberalizzazione dei relativi mercati,<br />

vanno assumendo sempre più<br />

la connotazione di commodities.<br />

Nel giro di qualche anno anche<br />

l'aria compressa potrà essere fornita<br />

da società terze, invece che<br />

prodotta all'interno dell'azienda.<br />

Si tratta di una pratica già adottata<br />

in Germania ed altri paesi e<br />

particolarmente efficace in presenza<br />

di aggregazioni di imprese<br />

con necessità simili, come quelle<br />

che si ritrovano nei distretti industriali.<br />

Del resto anche una razionalizzazione<br />

di altri servizi, come<br />

la pulizia e la sostituzione dei filtri<br />

dei dispositivi per la protezione<br />

dell’ambiente, possono comportare<br />

maggiore affidabilità ed economie<br />

di gestione notevoli.<br />

Regioni e Province, infine, cominciano<br />

a studiare o a mettere a<br />

disposizione incentivi per le tecnologie<br />

energeticamente efficienti<br />

e per le fonti rinnovabili. Si invitano<br />

pertanto ESCO ed energy<br />

manager a cercare di individuare<br />

gli opportuni canali di collegamento<br />

per mantenersi informati<br />

sulle opportunità offerte.<br />

In questo numero di Gestione<br />

Energia vengono pubblicate tre<br />

memorie presentate al convegno.<br />

Si rimandano i soci al sito internet<br />

(www.fire-italia.it) per visionare gli<br />

altri interventi.<br />

periodico di informazione tecnica per gli energy manager


N E W S<br />

APPUNTAMENTI<br />

Appuntamenti<br />

16-18 Febbraio 2003<br />

MIDDLE EAST ELECTRICITY 2003<br />

Dubai International Exhibition Centre (United Arab Emirates)<br />

Yamini Bhat (Customer Services Manager)<br />

tel. +971-4-3365161 fax +971-4-3360137<br />

e-mail: enquiries@iirdubai.com<br />

http://www.iirdubai.com<br />

http://www.middleeastelectricity.com/page.cfm<br />

19-22 Febbraio 2003<br />

IDROGENO & FUEL CELLS 2003<br />

Solar Energy Group srl<br />

tel. +39 <strong>02</strong>66301754 fax +39 <strong>02</strong>66304325<br />

e-mail: info@idrogenoexpo.com http://www.idrogenoexpo.com/<br />

19-23 Febbraio 2003<br />

EPQ ELECTRIC POWER QUALITY 2003<br />

Bologna – BolognaFiere<br />

Tel. +39 051282111 Fax +39 0516374014<br />

e-mail: epq@bolognafiere.it<br />

http://www.epq.bolognafiere.it<br />

20-23 Febbraio 2003<br />

CLEAN 2003 - INDIA INTERNATIONAL CLEAN ENERGY EXPO 2003<br />

Bangalore (India)<br />

PDA Trade Fairs (a division of Pradeep Deviah & Associates<br />

Pvt. Ltd.)<br />

tel. +91 80-5547434 (6 lines) Fax +91 80-5542258<br />

e-mail: pdaexpo@vsnl.com<br />

http://www.pdatradefairs.com<br />

http://www.cleanenergyexpo.com/<br />

11-14 Marzo 2003<br />

ENERTEC - International Trade Fair for Energy<br />

Leipzig (Germany)<br />

Leiziger Messe GmbH (Leipzig Fair)<br />

Project-Team enertec<br />

tel. +(49) (0) (341) 678-82 98 fax: +(49) (0) (341) 678-82 92<br />

http://www.leipziger-messe.de/LeMMon/enertec_web_eng.<br />

nsf/pages/enertec-eng?OpenDocument<br />

19-23 Marzo 2003<br />

SUNWEEK 2003: la fiera delle energie rinnovabili<br />

Bologna<br />

Solar Energy Group srl<br />

tel. +39 <strong>02</strong>66301754 fax +39 <strong>02</strong>66304325<br />

e-mail: info@sunweek.it http://www.sunweek.it/<br />

10-12 Aprile 2003<br />

EOLICA MEDITERRANEAN EXPO 2003<br />

Napoli<br />

Solar Energy Group srl<br />

tel. +39 <strong>02</strong>66301754 fax. +39 <strong>02</strong>66304325<br />

e-mail: info@eolicaexpo.com http://www.eolicaexpo.com/<br />

periodico di informazione tecnica per gli energy manager<br />

2° Incontro GreenLight<br />

FIRE – Commissione Europea<br />

Fiera di Milano<br />

In occasione del World Light Show a<br />

INTEL 2003 si terrà il 21 maggio 2003<br />

alla Fiera di Milano il secondo incontro,<br />

dopo il precedente tenutosi nel maggio<br />

2001, per fare il punto sul Programma<br />

europeo GreenLight per la diffusione del<br />

miglioramento dell’efficienza dell’illuminazione.<br />

L’incontro è organizzato dalla<br />

Commissione Europea con la FIRE,<br />

Agente nazionale del Programma<br />

GreenLight, con la collaborazione di<br />

ANIE/ASSIL che ospita l’iniziativa.<br />

Verranno presentati i risultati ottenuti in tre<br />

anni di attività del programma ed illustrati<br />

i più significativi progetti di miglioramento<br />

realizzati, sia nazionali che europei.<br />

Verranno anche approfondite le modalità<br />

di connessione con i Titoli di efficienza<br />

energetica recentemente istituiti dai<br />

Decreti 24.4.2001, che possono essere<br />

rilasciati anche ai progetti GreenLight.<br />

A conclusione dell’incontro la Commissione<br />

Europea procederà all’assegnazione<br />

dei premi GreenLight.<br />

Verrà in seguito comunicato il programma<br />

dettagliato dell’incontro che si prevede<br />

concentrato nella seconda metà della<br />

giornata.<br />

1a Conferenza Europea sulle ESCO –<br />

Energy Service COmpanies<br />

Il 22 e 23 maggio 2003 si terrà alla Fiera<br />

di Milano, in occasione di INTEL 2003, la<br />

prima Conferenza europea sulle ESCO –<br />

Società di Servizi Energetici – organizzata<br />

dal Centro Comunitario di Ricerca<br />

della Commissione Europea, con la collaborazione<br />

dell’Autorità per l’Energia, di<br />

INTEL e della FIRE. La Conferenza ha lo<br />

scopo di riunire le ESCO europee, i<br />

potenziali clienti, esperti del ramo, banche<br />

ed Istituzioni per fare il punto della<br />

situazione, individuare opportunità ed<br />

ostacoli nel settore dell’efficienza, che si<br />

sta rapidamente modificando, e definire<br />

le strategie necessarie per l’auspicabile<br />

sviluppo del settore. Verrà in seguito<br />

pubblicato il programma dettagliato.<br />

Le informazioni preliminari si possono<br />

avere da:<br />

European Commission DG JRC<br />

ESCO Conference Secretariat<br />

TP – 450<br />

21<strong>02</strong>0 Ispra (VA)<br />

http://energyefficiency.jrc.cec.eu.int/events<br />

e-mail: paolo.bertoldi@cec.eu.int<br />

tel: 0332 78 9299 / 0332 78 9113<br />

fax: 0332 78 9992<br />

47<br />

gestione energia N. 4/20<strong>02</strong>


48<br />

N. 4/20<strong>02</strong><br />

RUBRICHE<br />

Decreto MINISTERO DELL'AMBIENTE<br />

E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO 24<br />

luglio 20<strong>02</strong><br />

(Gazzetta Ufficiale n. 229 del 30 settembre<br />

20<strong>02</strong>)<br />

(http://gazzette.comune.jesi.an.it/20<strong>02</strong>/22<br />

9/gazzetta229.htm)<br />

Programma solare termico - Bandi regionali.<br />

Pag. 18.<br />

Decreto MINISTERO DELL'AMBIENTE<br />

E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO 24<br />

luglio 20<strong>02</strong><br />

(Gazzetta Ufficiale n. 229 del 30 settembre<br />

20<strong>02</strong>)<br />

(http://gazzette.comune.jesi.an.it/20<strong>02</strong>/22<br />

9/gazzetta229.htm)<br />

Determinazione dei termini per la presentazione<br />

delle domande di autorizzazione<br />

integrata ambientale, per gli impianti di<br />

competenza statale, ai sensi del decreto<br />

legislativo n. 372/1999. Pag. 19.<br />

Decreto SUPPLEMENTO ORDINARIO<br />

N. 205<br />

DELIBERAZIONE COMITATO INTER-<br />

MINISTERIALE PER LA PROGRAMMA-<br />

ZIONE ECONOMICA 2 agosto 20<strong>02</strong><br />

(Gazzetta Ufficiale n. 255 del 30 ottobre<br />

20<strong>02</strong>)<br />

Delibera n. 163/<strong>02</strong> - 4.9.<strong>02</strong><br />

Rettifica delle delibere dell’Autorità per<br />

l’energia elettrica e il gas 27 settembre<br />

2000, n. 175/00 e 5 luglio 2001, n.<br />

151/01.<br />

Delibera n. 167/<strong>02</strong> - 12.9.<strong>02</strong><br />

Approvazione delle procedure di allocazione<br />

su base giornaliera della capacità di<br />

trasporto sulla rete di interconnessione tra<br />

l’Italia e la Francia per l’anno 20<strong>02</strong>.<br />

Delibera n. 169/<strong>02</strong> - 18.9.<strong>02</strong><br />

G.U. serie generale n. 235 del 7 ottobre<br />

20<strong>02</strong><br />

Modifica dei moduli per la proposta delle<br />

opzioni tariffarie base, speciali e ulteriori,<br />

di cui all’Allegato n. 1 della deliberazione<br />

dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas<br />

18 ottobre 2001, n. 228/01.<br />

Delibera n. 171/<strong>02</strong> - Relazione tecnica<br />

- 25.9.<strong>02</strong><br />

Proroga del termine per la proposta delle<br />

opzioni tariffarie base, speciali e ulteriori,<br />

per l’energia elettrica per l’anno 2003.<br />

Delibera n. 172/<strong>02</strong> - 2.10.<strong>02</strong><br />

G.U. serie generale n. 285 del 5 dicembre<br />

20<strong>02</strong><br />

Avvio di istruttorie formali nei confronti<br />

degli esercenti del servizio distribuzione e<br />

vendita di gas a mezzo di reti urbane.<br />

Delibera n. 174/<strong>02</strong> - 2.10.<strong>02</strong><br />

Regolamento dell’Autorità per l’energia<br />

elettrica e il gas per le borse di studio e il<br />

praticantato.<br />

Delibera n. 175/<strong>02</strong> - 9.10.<strong>02</strong><br />

G.U. serie generale n. 253 del 28 ottobre<br />

20<strong>02</strong><br />

Proroga dei termini per gli adempimenti<br />

della società Gestore della rete di trasmissione<br />

nazionale Spa di cui alla deliberazio-<br />

gestione energia<br />

NORMATIVA<br />

Principali riferimenti normativi e legislativi<br />

(http://gazzette.comune.jesi.an.it/20<strong>02</strong>/25<br />

5/gazzetta255.htm)<br />

Strategia d'azione ambientale per lo sviluppo<br />

sostenibile in Italia.<br />

(Deliberazione n. 57/20<strong>02</strong>).<br />

Decreto MINISTERO DELLE ATTIVITÀ<br />

PRODUTTIVE 6 agosto 20<strong>02</strong><br />

(Gazzetta Ufficiale n. 233 del 4 ottobre<br />

20<strong>02</strong>)<br />

(http://gazzette.comune.jesi.an.it/20<strong>02</strong>/23<br />

3/gazzetta233.htm)<br />

Rilascio di concessioni e approvazione di<br />

convenzioni per l'esercizio della distribuzione<br />

elettrica. Pag. 60.<br />

Decreto MINISTERO DELLE ATTIVITÀ<br />

PRODUTTIVE 25 settembre 20<strong>02</strong><br />

(Gazzetta Ufficiale n. 255 del 30 ottobre<br />

20<strong>02</strong>)<br />

(http://gazzette.comune.jesi.an.it/20<strong>02</strong>/25<br />

5/gazzetta255.htm)<br />

Riconoscimento del titolo di formazione<br />

professionale posseduto dal sig. Meta Altin<br />

al fine dello svolgimento in Italia, in qualità<br />

di responsabile tecnico, dell'attività di<br />

installazione, trasformazione, ampliamento<br />

e manutenzione degli impianti di produzione,<br />

trasporto, distribuzione e utilizzazione<br />

dell'energia elettrica di cui all'art. 1, comma<br />

1, lettera a), della legge 5 marzo 1990, n.<br />

46. Pag. 19.<br />

Decreto MINISTERO DELLE AUTORITÀ<br />

PRODUTTIVE 30 settembre 20<strong>02</strong><br />

(Gazzetta Ufficiale n. 243 del 16 ottobre<br />

20<strong>02</strong>)<br />

(http://gazzette.comune.jesi.an.it/20<strong>02</strong>/24<br />

3/gazzetta243.htm)<br />

Secondo elenco riepilogativo di norme<br />

armonizzate, adottate ai sensi dell'art. 3<br />

del decreto del Presidente della Repubblica<br />

23 marzo 1998, n. 126, concernente<br />

l'attuazione della direttiva<br />

94/9/CE in materia di apparecchi e sistemi<br />

di protezione destinati ad essere utilizzati<br />

in atmosfera potenzialmente esplosiva.<br />

Pag. 20.<br />

Decreto MINISTERO DELLE ATTIVITÀ<br />

PRODUTTIVE 22 novembre 20<strong>02</strong><br />

(Gazzetta Ufficiale n. 285 del 5 dicembre<br />

20<strong>02</strong>)<br />

(http://www.gazzettaufficiale.it)<br />

Modalità per la vendita sul mercato, per<br />

l'anno 2003, dell'energia elettrica di cui<br />

all'art. 3, comma 12, del decreto legislativo<br />

16 marzo 1999, n. 79, da parte del<br />

Gestore della rete di trasmissione nazionale<br />

S.p.A.<br />

Deliberazioni dell’Autorità per l’energia elettrica<br />

ne dell’Autorità per l’energia elettrica e il<br />

gas 1 agosto 20<strong>02</strong>, n. 151/<strong>02</strong>.<br />

Delibera n. 176/<strong>02</strong> - 9.10.<strong>02</strong><br />

Modifica dello schema dei conti<br />

dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas<br />

con istituzione di capitoli finanziari per la<br />

gestione contabile relativa all’organizzazione<br />

del Forum mondiale sulla regolazione<br />

dell’energia.<br />

Delibera n. 180/<strong>02</strong> - 29.10.<strong>02</strong><br />

G.U. serie generale n. 270 del 18 novembre<br />

20<strong>02</strong><br />

Sospensione dei termini di cui all’articolo<br />

9 della deliberazione dell’Autorità per l’energia<br />

elettrica e il gas 29 dicembre 1999,<br />

n. 204/99.<br />

Delibera n. 186/<strong>02</strong> - 12.11.<strong>02</strong><br />

Avvio del procedimento per la determinazione<br />

dei prezzi dell’energia elettrica all’ingrosso<br />

destinata alla vendita ai clienti del<br />

mercato vincolato per l’anno 2003.<br />

Delibera n. 188/<strong>02</strong> - 21.11.<strong>02</strong><br />

Estensione dell’efficacia del regolamento<br />

transitorio per l’allocazione fino al 31<br />

dicembre 20<strong>02</strong> della capacità di trasporto<br />

sull’interconnessione tra Itala e Grecia.<br />

Delibera n. 189/<strong>02</strong> - 21.11.<strong>02</strong><br />

Allegato<br />

Intesa tra l’Autorità per l’energia elettrica e<br />

il gas e la Commission de régulation de<br />

l’électricité per l’assegnazione della capacità<br />

di trasporto sulla rete di interconnessione<br />

tra Italia e Francia per l’anno 2003.<br />

Delibera n. 190/<strong>02</strong> - 21.11.<strong>02</strong><br />

Allegato<br />

Modalità e condizioni per l’assegnazione<br />

della capacità di trasporto per l’importazione,<br />

l’esportazione e il transito di energia<br />

elettrica a mezzo della rete di trasmis-<br />

sione nazionale sulla frontiera elettrica settentrionale<br />

per l’anno 2003.<br />

Delibera n. 194/<strong>02</strong> - 29.11.<strong>02</strong><br />

Modalità per l’aggiornamento di componenti<br />

delle tariffe dell’energia elettrica in<br />

attuazione della legge 28 ottobre 20<strong>02</strong>, n.<br />

238 e modificazioni di deliberazioni dell’Autorità<br />

per l’energia elettrica e il gas.<br />

Delibera n. 195/<strong>02</strong> - 29.11.<strong>02</strong><br />

Modalità per l’aggiornamento della parte<br />

relativa al costo della materia prima delle<br />

tariffe del gas in attuazione della legge 28<br />

ottobre 20<strong>02</strong>, n. 238 e modificazione di<br />

deliberazioni dell’Autorità per l’energia<br />

elettrica e il gas.<br />

Delibera n. 196/<strong>02</strong> - 29.11.<strong>02</strong><br />

Rinvio del termine di conclusione del procedimento<br />

in materia di continuità del servizio<br />

per l’anno 2001.<br />

Delibera n. 197/<strong>02</strong> - 29.11.<strong>02</strong><br />

Applicazione di tariffe speciali per la fornitura<br />

di energia elettrica alle popolazioni<br />

colpite dagli eventi sismici verificatisi nelle<br />

province di Campobasso e Foggia il 31<br />

ottobre 20<strong>02</strong>.<br />

Delibera n. 2<strong>02</strong>/<strong>02</strong> - 12.12.<strong>02</strong><br />

Approvazione del regolamento per l’assegnazione<br />

su base annuale della capacità di<br />

trasporto per la frontiera nord-occidentale.<br />

Delibera n. 203/03 - 12.12.<strong>02</strong><br />

Determinazione per l’anno 2003 del prezzo<br />

all’ingrosso dell’energia elettrica destinata<br />

ai clienti del mercato vincolato.<br />

Delibera n. 204/<strong>02</strong> - 12.12.<strong>02</strong><br />

Allegato<br />

Procedure concorsuali per la cessione per<br />

l’anno 2003 dell’energia elettrica di cui<br />

all’articolo 3, comma 12, del decreto legislativo<br />

16 marzo 1999, n. 79.<br />

periodico di informazione tecnica per gli energy manager

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