*GESTIONE 4/02 - Fire
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FEDERAZIONE ITALIANA<br />
PER L'USO RAZIONALE DELL'ENERGIA<br />
Luci ed ombre<br />
delle grandi<br />
turbine a gas<br />
Decreti per l’efficienza<br />
energetica: le potenzialità<br />
per gli Enti Locali<br />
Archivio fotografico<br />
ISNOVA<br />
Motore elettrico<br />
ad alta efficienza<br />
Effetti dell’applicazione<br />
dei decreti sull’efficienza<br />
energetica: esperienza<br />
comunitaria<br />
FABIANO srl - Via Ghignone 7 - 12058 S. Stefano Belbo (CN) - Trimestrale di informazione - Anno III - Spedizione in A.P. - 45% - Art. 2 comma 20/b,<br />
Legge 662/96 - Aut. 573/D.C./D.C.I./CN del 09/10/00 nr. 4/<strong>02</strong> - Autorizz. del Tribunale di Asti n. 1/2000 del 20/01/2000 - Copia omaggio -<br />
Contiene IP - In caso di mancato recapito restituire al mittente che pagherà la tariffa dovuta
gestione energia<br />
periodico di informazione tecnica per gli energy manager N. 4/20<strong>02</strong><br />
Direttore responsabile<br />
Paolo De Pascali<br />
Comitato scientifico<br />
Ugo Bilardo, Cesare Boffa, Dario Chello, Sergio Garribba,<br />
Ugo Farinelli, Sergio Ferrari, Giovanni Lelli<br />
Comitato di redazione<br />
Walter Cariani, Francesco Ciampa, Paolo De Pascali,<br />
Mario de Renzio, Wen Guo, Giuseppe Tomassetti<br />
Art director<br />
Ferdinando Fabiano<br />
Co-ordinatrice di redazione<br />
Wen Guo<br />
Uffici di redazione<br />
• c/o ISNOVA-FIRE<br />
via Flaminia, 441 – 00196 Roma<br />
tel. 06 360<strong>02</strong>543 – fax 06 360<strong>02</strong>544<br />
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• c/o ENEA-FIRE, CR Casaccia,<br />
via Anguillarese, 301 – 00060 S. Maria di Galeria (RM)<br />
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e-mail: fire@fire-italia.it - www.fire-italia.it<br />
• c/o ENEA, CR Casaccia,<br />
CP 2400 Roma<br />
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e-mail: enea_opet@casaccia.enea.it<br />
Casa editrice<br />
Fabiano Editore<br />
Regione S. Giovanni 2/B – 14053 Canelli (AT)<br />
tel. 0141 822557 – fax 0141 822669<br />
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Impaginazione grafica<br />
Nicoletta Troncon<br />
Pubblicità<br />
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tel. 0141 822557 - fax 0141 822669<br />
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(pagine 4 colori) 3a di cop. € 1650,00<br />
4a di cop. € 1960,00<br />
interna € 1445,00<br />
Autorizzazione del Tribunale di Asti n. 1/2000 del 20/01/2000<br />
Il contenuto degli articoli pubblicati è di esclusiva responsabilità degli autori. La riproduzione<br />
di articoli o parte di essi è consentita previa autorizzazione scritta della redazione.<br />
www.energiaitalia.net<br />
GESTIONE ENERGIA è un’iniziativa realizzata congiuntamente<br />
da FIRE, ISNOVA, ENEA e Fabiano Editore, nell’ambito<br />
dei programmi di attività delle singole istituzioni suddette.<br />
ENEA (Ente per le Nuove tecnologie, l’Energia e<br />
l’Ambiente) è un ente di diritto pubblico operante nei<br />
campi della ricerca e della innovazione per lo sviluppo<br />
sostenibile, finalizzata a promuovere insieme gli obiettivi<br />
di sviluppo, competitività, occupazione e quello della salvaguardia<br />
ambientale. L’ENEA svolge, inoltre, altresì funzioni<br />
di agenzia per le pubbliche amministrazioni mediante<br />
la prestazione di servizi avanzati nei settori dell’energia,<br />
dell’ambiente e dell’innovazione tecnologica.<br />
ISNOVA (Istituto per la promozione dell’innovazione tecnologica)<br />
è una società consortile a responsabilità limitata<br />
costituita nel 1991, partecipata con quota maggioritaria<br />
dall’ENEA e da organismi di servizio del sistema bancario<br />
italiano (Società Servizi Interbancari, Siteba e SSB). ISNO-<br />
VA opera nei settori dell’innovazione e della promozione<br />
delle tecnologie con l’obiettivo di formare e trasferire capacità<br />
ed esperienze per la diffusione della conoscenza<br />
scientifica e tecnologica, con particolare riferimento alle<br />
esigenze delle piccole e medie imprese.<br />
FIRE (Federazione Italiana per l’uso Razionale dell’Energia)<br />
è un’associazione tecnico-scientifica senza finalità di lucro<br />
per la promozione dell’uso razionale dell’energia e la diffusione<br />
delle relative informazioni del settore. La FIRE è stata<br />
costituita nel 1988 ed opera con la collaborazione<br />
dell’ENEA, di ISNOVA e dei Soci interessati a sviluppare<br />
attività nei vari settori. Scopo primario della Federazione è<br />
la promozione dell’uso razionale dell’energia anche attraverso<br />
azioni di supporto operativo, tecnico o scientifico nei<br />
confronti degli Energy Managers. Dal 1992 è operante un<br />
Accordo di Programma con il Ministero dell’industria,<br />
Commercio ed Artigianato che Incarica la FIRE delle attività<br />
di supporto al Ministero stesso per l’attuazione dell’art.19<br />
della legge 10 del 1991 che riguarda la figura del<br />
Responsabile dell’Energia.
FORMAZIONE & PROFESSIONE<br />
4 Luci ed ombre delle grandi turbine a gas dell’ultima generazione<br />
8 Uso razionale dell’energia: quale ruolo per l’aria compressa?<br />
12 Le società di servizi energetici “ESCO” – 1 a parte<br />
TECNOLOGIE & INIZIATIVE<br />
16 Progetto per la riduzione delle spese per l’illuminazione<br />
pubblica<br />
22 I motori elettrici ad alta efficienza<br />
REPERTORIO TECNOLOGICO<br />
28 Sistema informativo per Energy Manager<br />
POLITICHE, PROGRAMMI, NORMATIVE<br />
31 Le potenzialità per gli Enti Locali dei decreti per l’efficienza<br />
energetica<br />
– Opportunità per i Comuni<br />
38 Effetti dell’applicazione dei decreti sull’efficienza<br />
energetica anche alla luce delle esperienze comunitarie<br />
NEWS<br />
43 Note informative<br />
44 Comunicato stampa<br />
47 Appuntamenti<br />
RUBRICHE<br />
48 Normativa<br />
Sommario
Editoriale<br />
Il Supplemento Ordinario n°. 205 alla Gazzetta Ufficiale del 30/10/20<strong>02</strong> ha pubblicato la<br />
Deliberazione CIPE concernente la “Strategia d’azione ambientale per lo sviluppo sostenibile<br />
in Italia”. Si tratta di un ampio e approfondito documento tecnico-politico, finalizzato alla<br />
definizione delle linee guida nazionali di azione ambientale, nel medio-lungo termine, i cui<br />
principi ispiratori vengono così identificati:<br />
• l’integrazione dell’ambiente nelle altre politiche;<br />
• la preferenza per stili di vita consapevoli e parsimoniosi;<br />
• l’aumento nell’efficienza globale dell’uso delle risorse;<br />
• il rigetto della logica d’intervento “a fine ciclo” e l’orientamento verso politiche di prevenzione;<br />
• la riduzione degli sprechi;<br />
• l’allungamento della vita utile dei beni;<br />
• la chiusura dei cicli materiali di produzione-consumo;<br />
• lo sviluppo dei mercati locali e delle produzioni in loco;<br />
• la valorizzazione dei prodotti tipici e delle culture della tradizione;<br />
• la partecipazione di tutti gli attori sociali alla determinazione degli obiettivi e degli impegni<br />
e alla corrispondente condivisione delle responsabilità.<br />
Tali principi trovano applicazione in quattro grandi aree tematiche prioritarie, le medesime indicate<br />
nel VI Piano d’Azione per l’ambiente dell’Unione Europea 2001-2010, ed esattamente:<br />
• cambiamenti climatici e protezione della fascia dell’ozono;<br />
• protezione e valorizzazione sostenibile della natura e della biodiversità;<br />
• qualità dell’ambiente e qualità della vita negli ambienti urbani;<br />
• prelievo delle risorse e produzione di rifiuti.<br />
Per l’attuazione degli interventi relativi a tali aree tematiche viene identificato un largo ventaglio<br />
di strumenti operativi, tra i quali sembrano assumere particolare importanza le misure relative<br />
all’adeguamento e applicazione della normativa di protezione ambientale, all’inserimento<br />
del fattore ambientale nelle politiche di settore e nei mercati, alla riforma fiscale con finalità<br />
ecologiche, alla promozione della partecipazione ed adesione volontaria, al coinvolgimento<br />
delle istituzioni finanziarie nello sviluppo sostenibile, alla ricerca scientifica e tecnologica. È da<br />
sottolineare che tra le esigenze attuative che emergono da questo quadro programmatico<br />
viene anche indicata la necessità di favorire un sistema nuovo di formazione professionale in<br />
chiave di sostenibilità ambientale, menzionando in particolare lo sviluppo delle professionalità<br />
degli Energy Manager anche in una prospettiva di crescita occupazionale.<br />
Naturalmente, i settori della produzione e consumo dell’energia, investendo trasversalmente<br />
le quattro aree tematiche, anche se con pesi differenti, risultano direttamente interessati<br />
e coinvolti nella strategia.<br />
Il documento, di sicura importanza per gli EM, merita grande attenzione e uno sforzo per<br />
approfondirne i contenuti non sempre di immediata comprensione. Per questi motivi e per<br />
arricchire il dibattito in merito, GE si rende disponibile ad ospitare contributi di analisi e commento<br />
sul documento stesso o su parti di esso.<br />
Ad una prima lettura il documento suggerisce alcune considerazioni. La strategia prevede un<br />
ampio arco di interventi settoriali e trasversali che presumibilmente necessiteranno di un rilevante<br />
volume di risorse finanziarie ed umane, da parte pubblica e privata. Ci si domanda se,<br />
vista l’emergenza dei problemi ambientali e la scarsezza di risorse immediatamente disponibili,<br />
non sia opportuno indirizzare le risorse stesse su un ristretto ventaglio di interventi secondo<br />
un piano di priorità. Inoltre, la strategia assegna un ruolo determinante alle Amministrazioni<br />
Regionali ed agli Enti Locali, che incontrano già grandi difficoltà nel fare fronte ai molteplici<br />
nuovi compiti loro assegnati. Preoccupa, oltre al vincolo finanziario, la carenza di competenze<br />
e strutture specialistiche da impegnare ai diversi livelli locali e nei differenti settori (economici<br />
e tecnologici), che occorrerebbe invece attivare in modo sistemico in tempi rapidi.<br />
Il documento non sembra considerare adeguatamente la possibilità di sviluppo di settori produttivi<br />
nazionali nel campo delle tecnologie ambientali, che attualmente sono in gran parte<br />
di importazione estera. In sostanza, nell’attuazione delle misure previste non appare al<br />
momento che l’industria nazionale possa avere un ruolo attivo come generatrice di tecnologie<br />
e quindi trarre da ciò occasione ed impulso di sviluppo.<br />
Infine, l’ultima notazione riguarda la ricerca scientifica e tecnologica, che sembra venire considerata<br />
essenzialmente compito delle strutture pubbliche di ricerca. Manca il riferimento alla<br />
ricerca industriale ed al trasferimento tecnologico dei risultati al mondo produttivo; e ciò in<br />
qualche modo conferma quanto osservato a proposito dell’industria al punto precedente.<br />
Paolo De Pascali
4<br />
N. 4/20<strong>02</strong><br />
FORMAZIONE & PROFESSIONE<br />
Negli ultimi anni si è assistito ad un rilevante<br />
progresso della tecnica delle<br />
grandi turbine a gas: le potenze unitarie<br />
sono ancora sensibilmente aumentate<br />
e nel contempo l’efficienza di conversione fra<br />
l’energia primaria del combustibile e la potenza<br />
meccanica disponibile sull’albero di uscita è risultata<br />
sensibilmente incrementata. Anche le emissioni<br />
specifiche, in termini sopra tutto di NOx e<br />
CO hanno segnato interessanti riduzioni, sino a<br />
scendere – per qualche modello particolarmente<br />
avanzato – al di sotto della decina di unità per<br />
milione nei gas di scarico. Questi importanti progressi<br />
sono da ascrivere principalmente, insieme<br />
a numerosi altri di minore importanza, ai provvedimenti<br />
presi in tre aree del sistema costituente la<br />
macchina turbogas: più alte temperature del gas<br />
di combustione all’ingresso, miglioramenti tecnologici<br />
nei bruciatori, impiego di vapore come<br />
mezzo di raffreddamento interno alla turbina (in<br />
luogo dell’aria) specialmente delle palettature<br />
esposte alla maggiori temperature. Questi interventi<br />
hanno permesso il raggiungimento di più<br />
alte potenze specifiche, quindi superiori potenze<br />
unitarie nominali.<br />
Attualmente, parecchi costruttori offrono modelli<br />
con potenze unitarie di diverse centinaia di MW,<br />
che consentono la realizzazione di impianti in<br />
ciclo combinato gas/vapore che si avviano a<br />
gestione energia<br />
ALDO BUSCAGLIONE<br />
ECONERG<br />
Luci ed ombre<br />
delle grandi turbine a gas<br />
dell’ultima generazione<br />
I più importanti progressi degli ultimi anni<br />
superare la soglia dei 1000 MW con rendimenti<br />
elettrici dell’ordine del 55%.<br />
Tuttavia si vanno accumulando segnali provenienti<br />
dalla pratica esperienza operativa di queste<br />
grandi unità indicanti che non tutto fila liscio<br />
nel migliore dei modi possibili: in effetti le statistiche<br />
pubblicate di recente dalla stampa specializzata<br />
fanno emergere elementi di perplessità. In<br />
particolare negli USA dove – secondo la positiva<br />
tradizione di quel paese – fatti anche negativi<br />
vengono segnalati e discussi nella loro realtà<br />
obiettiva, varie risultanze dell’impiego delle unità<br />
suddette sono risultate piuttosto negative in termini<br />
di continuità dell’esercizio e – conseguentemente<br />
– di risultati economici operativi.<br />
È notorio che ogni nuova macchina attraversa di<br />
norma un periodo caratterizzato da “malattie<br />
dell’infanzia”, però le notizie sopra accennate<br />
inducono a pensare che questa infanzia – almeno<br />
per alcuni modelli di turbogas di grande<br />
potenza e di nuova generazione – sia alquanto<br />
più travagliata di quanto ci si poteva attendere.<br />
Le varie esperienze riportate da differenti fonti<br />
(congressi tecnici, articoli su riviste autorevoli in<br />
materia, statistiche pubblicate da organismi di<br />
ricerca, ecc.) evidenziano che le difficoltà riscontrate<br />
interessano praticamente tutte le principali<br />
imprese di costruzione di turbine a gas di notevole<br />
potenza a livello mondiale (General Electric,<br />
periodico di informazione tecnica per gli energy manager
Siemens, Alstom, Mitsubishi, ecc.), anche se<br />
sotto aspetti diversi.<br />
Dal punto di vista statistico generale, dai database<br />
della rivista specializzata “Power” – che<br />
riguardano un decennio di dati di esercizio di<br />
oltre 5000 impianti termoelettrici negli USA – si<br />
ricava, a proposito di una trentina di recenti<br />
impianti combinati di grande potenza entrati in<br />
servizio nel 1999 e nel 2000, che ben 25 di essi<br />
nei primi sei mesi di esercizio commerciale<br />
hanno manifestato inconvenienti che hanno<br />
causato in tale periodo un fattore di utilizzazione<br />
inferiore al 10%. Fra gli impianti considerati, la<br />
palma della migliore disponibilità è tenuta da un<br />
impianto in Louisiana da 423 MW, che ha raggiunto<br />
un fattore di utilizzazione del 91% nei<br />
primi 20 mesi di esercizio, ma all’estremità<br />
opposta della statistica si trova un impianto da<br />
350 MW nel Massachussett che nei primi sei<br />
mesi ha raggiunto una disponibilità di poco oltre<br />
il 2%. Altre aggiornate statistiche indicano che –<br />
prendendo a base il periodo degli ultimi cinque<br />
anni – gli impianti in ciclo combinato equipaggiati<br />
con turbogas dell’ultima generazione presentano<br />
nel loro insieme un’effettiva disponibilità<br />
dal 10 al 15% minore che quelli basati su macchine<br />
di tecnologia più matura.<br />
Gli esperti ritengono che questi fatti siano naturali<br />
e da ascrivere alla maggiore sofisticazione<br />
tecnica ed alle maggiori dimensioni delle recenti<br />
unità: più alte temperature di combustione,<br />
rotori di massa eccedente le 50 tonnellate,<br />
schemi elaborati di raffreddamento, impiego di<br />
leghe di nuovo tipo, bruciatori per basse emissioni<br />
di NOx, nuove soluzioni aerodinamiche,<br />
espongono maggiormente le turbine più avanzate<br />
a inconvenienti anche gravi, come la rottura<br />
di palette dei rotori o di bulloni di serraggio,<br />
fessurazioni nei dischi dei compressori, ritorni di<br />
fiamma nei bruciatori, vibrazioni dei rotori. Le<br />
elevate temperature di esercizio obbligano a più<br />
lunghi arresti per ispezione e a più brevi intervalli<br />
fra le ispezioni. Di conseguenza i costi di esercizio<br />
e manutenzione, anche in assenza di guasti<br />
gravi, si presentano in ascesa rispetto alle<br />
aspettative, e salgono a livelli di guardia nelle<br />
occasioni in cui tali guasti si presentino: per le<br />
grandi unità di cui qui si tratta il costo di una<br />
paletta di rotore può arrivare a 30.000 $, e la<br />
riparazione nel suo insieme può costare parecchi<br />
milioni di dollari.<br />
A fronte di questa situazione non tranquillizzante<br />
i principali costruttori hanno affrontato i problemi<br />
con grande impegno, studiando le cause<br />
periodico di informazione tecnica per gli energy manager<br />
FORMAZIONE & PROFESSIONE<br />
degli incidenti e introducendo via via i provvedimenti<br />
opportuni per eliminarle. Tuttavia l’opinione<br />
generale è che non sarà una storia di breve durata,<br />
e che solo con affinamenti successivi e con<br />
una stretta cooperazione fra costruttori ed esercenti<br />
si verrà a capo dei vari problemi emersi.<br />
Qualche esempio concreto fornisce elementi<br />
per valutare gli sforzi in atto al fine di eliminare<br />
un certo numero di inconvenienti.<br />
Inconvenienti nella serie.3A di turbine della<br />
Siemens, che aveva introdotto una nuova tipologia<br />
di bruciatori in luogo di quella Siemens tradizionale<br />
al fine di consentire l’impiego anche di<br />
combustibili liquidi pesanti, hanno costretto la<br />
costruttrice ad intervenire con sensibili modifiche<br />
per evitare l’insorgere di forti vibrazioni e<br />
instabilità della fiamma agli alti carichi.<br />
L’intervento è consistito fra l’altro nell’aggiunta<br />
di un’estensione cilindrica alla bocca dell’originario<br />
nuovo tipo di bruciatore, messa a punto<br />
mediante sperimentazione pratica in laboratorio.<br />
Nel più recente modello W501G della stessa<br />
Siemens era stato introdotto il metodo del raffreddamento<br />
interno parzialmente a vapore,<br />
anziché ad aria, con l’intento di consentire più<br />
alte temperature di ingresso e quindi un’efficienza<br />
maggiore del ciclo combinato (obiettivo<br />
58%): ma la costruttrice ha dovuto intervenire<br />
ripetutamente a causa di comportamenti anomali<br />
per vibrazioni ad alta frequenza nei combustori<br />
e fessurazioni per fatica dinamica del<br />
materiale dei dischi del compressore. Ciò ha<br />
costretto da un lato a introdurre risuonatori<br />
accordati nel sistema di combustione e a rivedere<br />
il dimensionamento di varie parti del compressore.<br />
L’esperienza successiva avrebbe<br />
mostrato che i difetti sarebbero stati in buona<br />
parte eliminati.<br />
In casa Alstom, il nuovo sistema speciale di combustione<br />
“sequenziale” adottato nei modelli<br />
GT24/26 (ex ABB) al fine di raggiungere più alte<br />
temperature di ingresso in turbina ha manifestato<br />
inconvenienti non dissimili da quelli presentati<br />
dalle diverse tecnologie sviluppate dagli altri<br />
costruttori. Alstom ha affrontato l problema con<br />
l’istituzione di un ampio team di specialisti di vari<br />
settori, decidendo per una serie di impegnativi<br />
interventi (riduzione del numero totale dei bruciatori,<br />
impiego di bruciatori estraibili per renderne<br />
possibile l’ispezione e manutenzione durante l’esercizio,<br />
miglioramenti nella natura metallurgica<br />
del materiale delle palette, ed altri minori) che –<br />
alla luce della successiva esperienza – sembrano<br />
aver eliminato gli inconvenienti.<br />
gestione energia N. 4/20<strong>02</strong><br />
5
6<br />
N. 4/20<strong>02</strong><br />
FORMAZIONE & PROFESSIONE<br />
Nelle varie famiglie di turbogas di tipo avanzato<br />
della General Electric sembra che la tecnologia<br />
dei sistemi di combustione abbia risposto bene<br />
alle attese, anche nei riguardi dell’abbassamento<br />
delle emissioni specifiche. Difetti meccanici<br />
consistenti sono invece comparsi, ad esempio<br />
nei modelli 7F e 9F (quest’ultimo con potenza<br />
unitaria di 412 MW, per gli impianti a 50 Hz), a<br />
carico dei rotori di compressori e turbine, con<br />
fessurazioni e rotture nei relativi dischi di rotore.<br />
Questi inconvenienti sono stati affrontati con<br />
modifiche sia di progetto che di materiale, che<br />
hanno apportato miglioramenti sull’integrità e<br />
sulla disponibilità delle nuove centrali basate sui<br />
modelli di turbogas interessati.<br />
Secondo alcuni esperti del settore, i vari problemi<br />
insorti fanno assimilare sempre più il modo di<br />
impiego delle grandi turbine a gas a quello delle<br />
grandi turbine a vapore, via via che la potenza<br />
unitaria e la massa dei rotori delle prime vanno<br />
avvicinandosi ai livelli delle seconde. Questa<br />
similarità induce gli esercenti, d’intesa con i<br />
costruttori, ad adottare procedure di avviamento,<br />
arresto ed esercizio più prudenziali che per il<br />
passato; ad esempio vengono ora prescritte<br />
rampe di potenza più lente, un regime di prerotazione<br />
di almeno due ore e accorciati intervalli<br />
di revisione dei rotori.<br />
Nel frattempo costruttori ed esercenti studiano i<br />
mezzi per migliorare la loro collaborazione. Le<br />
principali società produttrici di turbogas di grande<br />
taglia tendono ora a realizzare in casa propria<br />
delle vere centrali elettriche operative collegate<br />
alla rete generale, al fine di provare i nuovi<br />
modelli nelle situazioni reali di funzionamento,<br />
con i connessi obblighi di fornitura; un esempio<br />
di questa tendenza è l’impianto in ciclo combinato<br />
realizzato dalla Mitsubishi nel suo stabilimento<br />
di Takasago (Giappone) nel quale il prototipo<br />
del modello M501G ha funzionato in<br />
parallelo alla rete per 11.000 ore entro la fine del<br />
2001, operato in base ai programmi di fornitura<br />
fissati dal dispacciamento della locale rete pubblica,<br />
con arresti ed avviamenti quasi quotidiani.<br />
L’esperienza così acquisita in proprio ha consentito<br />
alla Mitsubishi di eseguire vari interventi<br />
sul modello originario, con modifiche anche<br />
importanti nel progetto della palettatura e nel<br />
sistema di combustione, prima di immettere il<br />
modello stesso sul mercato. D’altro lato si manifesta<br />
la tendenza dei fornitori a mantenere per<br />
tempi più lunghi che nel passato la responsabilità<br />
diretta dell’esercizio effettivo del nuovo<br />
impianto con personale proprio prima di effet-<br />
gestione energia<br />
tuarne la consegna formale al cliente. Ciò migliora<br />
l’affidabilità dell’impianto, facendo acquisire più<br />
approfondite esperienze al costruttore ed evitando<br />
al cliente impreviste e sgradevoli sorprese<br />
come quelle alle quali si è accennato più sopra,<br />
ma inevitabilmente prolunga i tempi di realizzazione<br />
dell’impianto, sfatando alquanto la diffusa<br />
convinzione che i moderni impianti a ciclo combinato<br />
abbiano tempi di consegna molto brevi.<br />
Un ultimo aspetto di non minore importanza è<br />
stato messo in luce dalle recenti esperienze operative<br />
delle grandi turbine a gas: e cioè che<br />
occorre valutare attentamente, in collaborazione<br />
con il costruttore ed i fornitori dei lubrificanti, le<br />
specifiche esigenze nelle caratteristiche di questi<br />
ultimi. Infatti i maggiori livelli termici nel ciclo dei<br />
gas, le maggiori dimensioni dei rotori e quindi dei<br />
cuscinetti, con le più alte pressioni specifiche,<br />
ecc., richiedono prescrizioni mirate per i lubrificanti<br />
da prescegliere per i loro gravosi compiti di<br />
protezione della macchina.<br />
La già citata rivista specializzata “Power” nel<br />
numero 5 di quest’anno ha pubblicato un’interessante<br />
serie di dati statistici relativi all’esercizio<br />
di numerosi impianti in ciclo combinato negli<br />
USA di potenza superiore a 300 MW, alimentati<br />
a gas naturale di rete (più di una sessantina<br />
per un totale di oltre 40.000 MW), riferiti alle<br />
caratteristiche di funzionamento nell’anno 2001,<br />
con potenze unitarie che arrivano sino al massimo<br />
di 1370 MW di una centrale del Midland.<br />
La potenza media di questo gruppo di impianti<br />
risulta di 598 MW. Di 58 di tali impianti sono<br />
riportati dettagliati dati riguardanti la potenza, la<br />
produzione nel 2001, il coefficiente percentuale<br />
di utilizzazione, il consumo di gas naturale, nonchè<br />
il costo unitario di generazione (combustibile<br />
più esercizio e manutenzione ordinaria), il consumo<br />
specifico di energia primaria e le emissioni<br />
totali di NOx. Vengono poi stabilite le classifiche,<br />
in funzione dell’efficienza e rispettivamente<br />
del costo di generazione, dei primi 50 impianti<br />
tratti dalla lista descritta.<br />
Si riportano nella tabella acclusa i dati relativi ai<br />
primi 10 impianti ed agli ultimi due di ciascuna<br />
delle due suddette classifiche.<br />
Esaminando queste tabelle, risulta evidente che<br />
non si verifica un legame diretto fra il valore dell’efficienza<br />
e del costo di generazione da un lato<br />
e il fattore di utilizzazione della potenza installata<br />
dall’altro.<br />
In relazione all’efficienza (parte A della tabella)<br />
solo il primo dei 10 migliori impianti giustifica le<br />
attese, poichè esso presenta il minore consumo<br />
periodico di informazione tecnica per gli energy manager
specifico e la più alta utilizzazione; fra gli altri<br />
nove, i cui consumi specifici si trovano raccolti<br />
in un assai ristretto intervallo, il coefficiente di<br />
utilizzazione annuale varia fra un massimo di<br />
quasi 95% ed un minimo di poco più del 23%.<br />
Anche fra gli ultimi due impianti in coda alla classifica<br />
dei 50 vi è un netto contrasto fra i due<br />
parametri esaminati.<br />
Egualmente disattesa risulta una possibile correlazione<br />
fra il costo di generazione e la suddetta<br />
utilizzazione della potenza installata. Infatti (parte<br />
B della tabella) l’impianto in testa alla classifica<br />
per costo minimo ha registrato una utilizzazione<br />
che non arriva al 21%, ed i valori di tale parametro<br />
in questa seconda classifica sono ancora<br />
più dispersi che nella parte A della tabella.<br />
Le presenze nelle due tabelle non concordano<br />
che in parte (fra i primi 10 solo 4 impianti figurano<br />
in entrambe le liste, ma in posizioni assai differenti),<br />
e ciò – a parte altri fattori non noti – può<br />
dipendere dalle notevoli differenze del prezzo di<br />
FORMAZIONE & PROFESSIONE<br />
IMPIANTI TERMOELETTRICI IN CICLO COMBINATO DI POTENZA >300 MW ALIMENTATI A GAS NATURALE NEGLI USA<br />
Dati dell’esercizio 2001<br />
a) Classifica in funzione dell’efficienza (i primi 10 e gli ultimi 2 di 50)<br />
Classif. Nominativo Ubicazione Potenza Utilizz. Cons. specif.<br />
(MW) (%) (MJ/kWh)<br />
1 Louisiana 1 Baton Rouge, LA 423 99,17 6,738<br />
2 South Point Bullhead City, AZ 545 64,91 7,232<br />
3 Hidalgo Edinburg, TX 510 58,41 7,292<br />
4 Maine Indip. Veazie, ME 510 73,66 7,423<br />
5 Rosenberg Elmendorf, TX 550 52,50 7,445<br />
6 Daniel Escatawpa, MS 1000 69,65 7,455<br />
7 Hermiston Hermiston, OR 472 94,97 7,471<br />
8 McClain Newcastle, OK 500 23,51 7,488<br />
9 St. Francis Maldem, MO 520 23,66 7,506<br />
10<br />
...<br />
Frontier Shiro, TX 830 59,92 7,538<br />
49 Hawtorn Kansas City, MO 304 18,39 10,114<br />
50 Linden Linden, NJ 779 56,46 10,13<br />
b) Classifica per costo di generazione (i primi 10 e gli ultimi 2 di 50)<br />
Classif. Nominativo Ubicazione Potenza Utilizz. Cons. specif.<br />
(MW) (%) ($/MWh)<br />
1 State Line Joplin, MO 5<strong>02</strong> 20,92 22,03<br />
2 Hermiston Hermiston, OR 472 94,97 23,99<br />
3 Evangeline St. Landry, LA 767 20,<strong>02</strong> 26,29<br />
4 Daniel Escatawpa, MS 1000 69,65 26,62<br />
5 Louisiana 1 Baton Rouge, LA 423 99,17 29,63<br />
6 Fort ST.Vrain Platteville, CO 706 76,41 29,78<br />
7 Barry Bucks, AL 896 65,65 30,11<br />
8 Hinds Jackson, MS 510 30,08 32,71<br />
9 Millennium Charlton, MA 360 33,71 33,20<br />
10<br />
...<br />
South Point Bullhead city, AZ 545 67,91 33,29<br />
49 Hawtorn Kansas City, MO 366 18,39 52,84<br />
50 Beaver Clatskanie, OR 534 71,17 53,62<br />
periodico di informazione tecnica per gli energy manager<br />
mercato del gas naturale nel territorio degli USA<br />
Gli analisti di “Power” ritengono che la non correlazione<br />
dello sfruttamento dei singoli impianti<br />
con i due fondamentali parametri tecnico-economici<br />
considerati potrebbe dipendere – oltre<br />
che da fattori casuali o sistematici riguardanti gli<br />
eventi locali del mercato – più probabilmente<br />
dalla maggiore o minore disponibilità tecnica,<br />
condizionata dai vari inconvenienti di cui si è<br />
trattato nella prima parte di queste note. A parità<br />
di condizioni al contorno e nel regolare esercizio,<br />
è evidente che nel normale giuoco del mercato<br />
dell’offerta gli impianti a più alto rendimento<br />
e al minor costo proporzionale non dovrebbero<br />
in genere trovare ostacoli ad una piena utilizzazione<br />
della propria capacità produttiva.<br />
Un’ultima considerazione riguarda il fatto che su<br />
10 impianti di potenza superiore a 800 MW presenti<br />
nella lista generale, solo due si ritrovano in<br />
ciascuna delle classifiche dei 10 migliori impianti<br />
sopra riportate.<br />
gestione energia N. 4/20<strong>02</strong><br />
7
8<br />
N. 4/20<strong>02</strong><br />
FORMAZIONE & PROFESSIONE<br />
Di recente pubblicazione (2001) è un<br />
rapporto conclusivo redatto sotto l'egida<br />
della Commissione Europea in cui<br />
si riportano i risultati di una valutazione<br />
di mercato circa i potenziali risparmi energetici e<br />
possibili “policy actions” da indirizzare a riguardo<br />
del servizio aria compressa per alcuni Stati<br />
Membri, con estrapolazioni anche di carattere<br />
globale per tutta l’Unione [1] .<br />
Le conclusioni disegnano un panorama estremamente<br />
interessante per le potenzialità insite<br />
nella catena dalla generazione all’utilizzo dell’aria,<br />
con indicazioni, sebbene a carattere generale,<br />
relative alle misure di risparmio in questo<br />
settore, che si dimostrano altamente remunerative<br />
con tempi di ritorno inferiori ai 36 mes i[1,2] .<br />
Anche queste conclusioni supportano le motivazioni<br />
che hanno spinto i diversi attori di questo<br />
studio a focalizzare l’attenzione in questo<br />
campo. La collaborazione tra <strong>Fire</strong>, Università di<br />
Pavia e CSE intende contribuire con un analisi di<br />
maggior dettaglio alla problematica dell’uso<br />
razionale dell’energia in un ambito spesso trascurato<br />
dal management industriale per mancanza<br />
di sufficiente informazione e conoscenza.<br />
In questa sede si intende illustrare le linee guida<br />
dello studio attualmente in essere e che dovrebbe<br />
essere terminato entro gennaio 2003.<br />
La finalità sarà quella di individuare delle oppor-<br />
gestione energia<br />
NORMA ANGLANI 1<br />
DAVIDE MARIANI 2<br />
GIOVANNI PETRECCA 1,2<br />
1Dipartimento Ingegneria Elettrica<br />
Università degli Studi di Pavia<br />
2CSE Srl<br />
Uso razionale dell’energia:<br />
quale ruolo per l’aria<br />
compressa?<br />
Introduzione ad uno studio di dettaglio<br />
tunità di risparmio energetico e business nell’ambito<br />
della generazione, trattamento, distribuzione<br />
ed utilizzo dell’aria compressa, con particolare<br />
enfasi nei confronti di quanto riportato<br />
nel decreto 24 Aprile 2001 [7] , che individua degli<br />
obbiettivi per l’incremento dell’efficienza energetica<br />
negli impieghi finali dell’energia elettrica.<br />
All’individuazione degli obbiettivi dovrà fare dunque<br />
seguito anche l’individuazione di certe aree<br />
di azione che siano particolarmente interessanti<br />
dal punto di vista non solo energetico ma anche<br />
del ritorno dell’investimento.<br />
Lo scopo primario dello studio attualmente in<br />
sviluppo è di inquadrare i consumi dedicati alla<br />
compressione dell’aria per alcuni settori industriali,<br />
che maggiormente sono sensibili a queste<br />
tematiche sia per l’incidenza percentuale dei<br />
consumi elettrici di queste macchine rispetto al<br />
globale consumo di stabilimento, sia in termini<br />
assoluti per quei settori in cui l’intensità energetica<br />
del processo produttivo richiede l’impiego di<br />
centrali di servizio e processo rilevanti e dunque<br />
di macchinari dalle potenzialità maggiori.<br />
Questo studio dovrà portare ad una valutazione<br />
ragionata di quanto incidono i consumi effettivamente<br />
allocati nella produzione di aria compressa<br />
per il settore industriale, o meglio una parte<br />
significativa di esso, a partire da informazioni,<br />
bibliografia disponibile, interviste, colloqui ed<br />
periodico di informazione tecnica per gli energy manager
indagini nel mercato italiano e attraverso la<br />
costruzione di modelli di riferimento. Si intendono<br />
fornire dati di massima circa l’estensione e<br />
la crescita del mercato da qui al 2010 (definito<br />
secondo il protocollo di Kyoto, “commitment<br />
period”) fornendo proiezioni su crescita dei consumi<br />
e potenze installate e fattibilità dei risparmi<br />
in funzione dell’entità degli investimenti, al fine di<br />
individuare alcuni settori che risultino un obbiettivo<br />
di sicuro interesse per la fornitura di certi<br />
servizi energia.<br />
Struttura dello studio<br />
Per potere fare partire una discreta campagna di<br />
rilevazione dati, raggiungendo direttamente chi<br />
per nomina è preposto alla gestione dell’energia<br />
in uno stabilimento industriale, la FIRE ha messo<br />
a disposizione l’elenco degli energy manager<br />
Italiani.<br />
900 lettere, in cui si illustrano le finalità dello studio<br />
e attraverso cui si chiede la collaborazione<br />
degli interessati, sono da poco partite. Nel giro<br />
di un mese ci si attende una risposta, che se<br />
fosse già buona, dovrebbe arrivare al 10% dei<br />
contatti cercati.<br />
Il passo successivo sarà di organizzare un questionario<br />
in cui si richiederanno alle società partecipanti,<br />
alcuni dati di massima sullo stabilimento,<br />
secondo quanto riportato in bozza in<br />
tabella 1.<br />
Come primo passo ci si accinge ad estrapolare<br />
quelle informazioni che rendano ragione di un<br />
ulteriore approfondimento, per raffinare il nume-<br />
Tabella 1. Bozza primo questionario rivolto agli energy manager<br />
Tipo compressori C1/C2/C3/C4 …<br />
Anno installazione C1/C2/C3/C4 …<br />
Potenza C1/C2/C3/C4 …<br />
Pressione esercizio C1/C2/C3/C4 …<br />
Aria in mandata C1/C2/C3/C4 …<br />
Numero di linee di distribuzione (se più di una)<br />
Diametro condotto/i principale<br />
Serbatoi (numero e capacità)<br />
Classificazione attività produttiva<br />
Numero turni di lavoro/GG<br />
Ore turno<br />
gg /settimana<br />
Settimane/anno<br />
Produzione (unità congrua, tonnellate/anno, numero pezzi)<br />
Energia elettrica annua (kwh/anno riferimento)<br />
Potenza media assorbita stabilimento (kw)<br />
Costo medio energia elettrica (EUR/kwh, nell’anno di riferimento)<br />
Eventuale presenza di cogenerazione (SI/NO)<br />
Come ha saputo di questa indagine? (FIRE/altro)<br />
periodico di informazione tecnica per gli energy manager<br />
FORMAZIONE & PROFESSIONE<br />
ro di aziende coinvolte in questa prima tornata<br />
di indagini. In un tempo successivo, in funzione<br />
della risposta ricevuta, verrà organizzato il primo<br />
elenco delle società/aziende ritenute di maggiore<br />
interesse per le ragioni sopra esposte.<br />
Poiché lo scopo dello studio è rintracciare possibilità<br />
di business nella fornitura di un servizio<br />
secondo l’ottica dei decreti sull’efficienza energetica,<br />
si prediligeranno quegli utenti in cui l’aria<br />
si impiega sia sul processo (entra direttamente<br />
nella produzione del prodotto) che sul servizio<br />
(attuatori, valvole, etc…). È probabile che questa<br />
prima indagine sia comunque limitata nel<br />
numero, per permettere un maggiore approfondimento<br />
delle problematiche legate a questo<br />
servizio, nelle diverse realtà produttive.<br />
Attraverso la collaborazione degli stessi produttori<br />
di compressori si stabiliranno delle campagne<br />
di acquisizione dati settimanali sulle macchine,<br />
laddove questo non sarà possibile si prevedranno<br />
delle riunioni e visite che serviranno<br />
per la raccolta dei dati.<br />
I primi risultati saranno a disposizione della FIRE<br />
da gennaio 2003. Un report finale concluderà<br />
questa prima parte dello studio.<br />
Metodologia di azione: un settore<br />
campione<br />
Uno dei problemi che si incontrano nell’inquadramento<br />
dei consumi di settore è capire se la<br />
classificazione merceologica e i rispettivi codici,<br />
da qui si traggono le principali informazioni statistiche,<br />
sono congruenti con altri dati provenienti<br />
da pubblicazioni del settore.<br />
Per quanto riguarda la produzione<br />
di EPS (polistirolo espanso)<br />
sotto forma di lastre e stampati, il<br />
codice impiegato da ISTAT non<br />
offre un corrispettivo nelle pubblicazioni<br />
del GRTN per evincere i<br />
consumi del settore. Si è deciso<br />
dunque di ricorrere all’impiego<br />
dei modelli elettrici costruiti per<br />
due aziende distinte del settore,<br />
una che produce lastre e stampati<br />
e una che produce solo<br />
stampati.<br />
Dal confronto tra indici specifici si<br />
è potuto estrapolare un consumo<br />
specifico di energia per la produzione<br />
di soli stampati, risultato di<br />
circa 1100 kWh/tSTAMPATO, e<br />
un consumo specifico per la pro-<br />
gestione energia N. 4/20<strong>02</strong><br />
9
10<br />
N. 4/20<strong>02</strong><br />
FORMAZIONE & PROFESSIONE<br />
duzione di sole lastre, pari a 460 kWh/tLASTRE.<br />
Rapportando questi valori alle statistiche nazionali<br />
(per ora aggiornate al 1998) circa le produzioni<br />
rispettive e confrontando il valore con quello<br />
risultante dall’impiego di indici specifici in funzione<br />
degli addetti (kWh/addetto) e dell’incidenza<br />
del prodotto EPS sul totale manufatti plastici,<br />
si è giunti a stimare i consumi del settore.<br />
Per la produzione di lastre e stampati di EPS si<br />
ritiene che in Italia si consumino tra gli 85 e i 100<br />
GWh/anno. Dallo studio del processo produttivo,<br />
secondo le varie fasi: stoccaggio, preespansione,<br />
stampaggio oppure ulteriore espansione<br />
e invio al reparto blocchi e taglio) si ritiene che<br />
in via conservativa il 30% dell’energia sia destinata<br />
al funzionamento dei compressori.<br />
Sia dalla bibliografia di settore che dal colloquio<br />
con i costruttori, che dalle dirette osservazioni<br />
sul campo e valutazioni caso per caso si ritiene<br />
che le misure elencate in [1] e [6] e [5] sarebbero<br />
in grado di assicurare risparmi nell’ordine del<br />
20-25% con tempi di rientro dell’investimento<br />
mediamente inferiori ai 36 mesi<br />
Commentando i primi risultati<br />
I primi risultati che provengono da indagini campione,<br />
non solo nel settore della trasformazione<br />
delle materie plastiche, ma anche nel settore alimentare<br />
e metalmeccanico [3] mostrano che la<br />
modalità con cui un sito industriale si evolve, fortemente<br />
influenza la gestione di una centrale di<br />
aria compressa. Le risorse vengono difficilmente<br />
ottimizzate durante lo sviluppo di uno stabilimen-<br />
Tabella 2. Elenco possibili interventi con relativa influenza sull’energia<br />
consumata a monte dai compressori<br />
Possibilità di riduzione dei consumi elettrici associati alla<br />
generazione dell’aria compressa nello stabilimento di riferimento<br />
Tipo di intervento Risparmi percentuali<br />
sui consumi elettrici<br />
Intero stabilimento [1]<br />
Riduzione delle perdite d’aria compressa 12-15%<br />
Definizione di rigorosa procedura di<br />
manutenzione del sistema 3-5%<br />
Adozione di un sistema di controllo<br />
avanzato dei compressori 10-15%<br />
Reparto di stampaggio [2]<br />
Sdoppiamento della linea di<br />
distribuzione dell’aria compressa [3] 15-25%<br />
Usi impropri (per esempio vuoto) 10%<br />
Adozione di sistema di controllo evoluto 5-10%<br />
1 Percentuali valutate sulla base dei consumi elettrici per la generazione dell’aria<br />
compressa utilizzata in tutto lo stabilimento<br />
2 Percentuali valutate sulla base dei consumi elettrici per la generazione dell’aria<br />
compressa utilizzata nel solo reparto di stampaggio<br />
3 Dipende dal tipo di macchinario<br />
gestione energia<br />
Tabella 3. Valori specifici di riferimento per uno stabilimento<br />
di sola produzione EPS<br />
Possibilità di riduzione dei consumi elettrici associati alla generazione<br />
dell’aria compressa nello stabilimento di riferimento<br />
Tipo di intervento<br />
Intero stabilimento [1] kWh/t<br />
Riduzione delle perdite d’aria compressa 50,87<br />
Definizione di rigorosa procedura di<br />
manutenzione del sistema 12,72<br />
Adozione di un sistema di controllo<br />
avanzato dei compressori 42,39<br />
Reparto di stampaggio [2] kWh/t<br />
Sdoppiamento della linea di<br />
distribuzione dell’aria compressa [3] 63,59<br />
Usi impropri (per esempio vuoto) 42,39<br />
Adozione di sistema di controllo evoluto 21,20<br />
1 Percentuali valutate sulla base dei consumi elettrici per la generazione<br />
dell’aria compressa utilizzata in tutto lo stabilimento<br />
2 Percentuali valutate sulla base dei consumi elettrici per la generazione<br />
dell’aria compressa utilizzata nel solo reparto di stampaggio<br />
3 Dipende dal tipo di macchinario<br />
to, se non in fase di ristrutturazione. Molto raramente,<br />
come riportato in [1] viene considerata la<br />
possibilità di dare in gestione la centrale, acquistando<br />
quindi un servizio, soprattutto perché<br />
scarsa è la conoscenza del peso di questo tipo<br />
di servizio sulla fatturazione globale. Più facile<br />
invece risulta il conteggio dei costi di manutenzione<br />
che sono di più frequente conoscenza, in<br />
quanto sostituzione filtri, ricambi, ecc… rientrano<br />
nelle forme tipiche di contratti di assistenza postvendita.<br />
Nello specifico, per il settore sono stati<br />
riscontrati diversi ambiti su cui sarebbe possibile<br />
realizzare il risparmio quantificato nell’ordine del<br />
20-25%, considerando l’improbabile contemporaneità<br />
di intervento in ogni area segnalata.<br />
Queste stime sono riportate in tabella 2.<br />
Nella tabella tabella 3 si mostrano invece i corrispettivi<br />
specifici (kWh risparmiabile/t), valori<br />
ottenuti mediando i dati provenienti dalle indagini<br />
ancora in svolgimento.<br />
Conclusioni<br />
Dai primi risultati ottenuti si possono evincere<br />
alcune osservazioni interessanti e promettenti in<br />
merito all’esito dello studio ed ai risultati finali<br />
attesi. La gestione del servizio aria compressa è<br />
un elemento di non trascurabile importanza per<br />
diversi settori industriali, soprattutto laddove<br />
non esiste all’interno dell’azienda una direzione<br />
tecnica specializzata ad affrontare problematiche<br />
energetiche di non immediata visione e preparata<br />
ad esercire in modo ottimale ogni servizio<br />
di stabilimento, anche quelli non direttamen-<br />
periodico di informazione tecnica per gli energy manager
te o visibilmente connessi con la produzione.<br />
Da una prima indagine si evince che spesso l’aria<br />
compressa è vista come un elemento su cui<br />
focalizzare l’attenzione solo nel momento in cui<br />
il sistema entra in crisi e quindi si deve gestire<br />
l’emergenza. La soluzione di più immediata<br />
applicazione risulta dunque aggiornare l’offerta<br />
del servizio (ossia pensare ad un up-grade di<br />
macchine e centrali) in seguito ad una modificazione<br />
nella domanda (per esempio variazione<br />
della configurazione di richiesta delle utenze<br />
finali, aggiunta di nuovi macchinari, etc.). Questo<br />
atteggiamento è di derivazione naturale dall’abitudine<br />
di considerare il servizio aria compressa<br />
alla stregua di altri servizi energia (elettricità,<br />
vapore, acqua calda, acqua gelida, ecc..), ignorando<br />
per la maggior parte delle volte che le<br />
variabili in gioco sono più numerose rispetto alle<br />
forniture tradizionali di energia. Livelli di pressione<br />
differenziati e trattamento dell’aria giocano<br />
invece un ruolo parimenti importante nella consegna<br />
di una certa volumetria di aria.<br />
I fattori che condizionano il rendimento globale<br />
del sistema (dalla generazione all’impiego finale)<br />
appartengono fondamentalmente a 2 tipologie:<br />
cadute di pressione e perdite di massa (concentrate<br />
e distribuite) e su di essi va concentrata l’attenzione,<br />
ricordando che per esempio da un foro<br />
da 5 mm. di diametro, in una linea di alta pressione<br />
(0,7 MPar), si perdono mediamente 5 kW<br />
(ossia il compressore assorbe in più al proprio<br />
asse 5 kW di potenza elettrica per comprimere<br />
dell’aria che non avrà alcun effetto utile [4] ).<br />
Le associazioni di categoria sembra possano<br />
rappresentare a pieno titolo un polo su cui focalizzare<br />
l’attenzione per capire come realizzare<br />
economie di scala anche nel campo del risparmio<br />
energetico.<br />
Difatti lo studio puntuale di un processo produttivo<br />
e la sua applicazione secondo diverse filosofie<br />
(quelle delle singole aziende) aiuta a caratterizzare<br />
seriamente le problematiche del settore<br />
al fine di non proporre dei risparmi che sussistano<br />
solo in via teorica, ma la cui reale fattibilità<br />
resta comunque un’incognita.<br />
Questo dovrebbe inoltre permettere sia di individuare<br />
un certo pacchetto di interventi con reale<br />
valenza di risparmio, sia di aiutare nell’individuazione<br />
di eventuali barriere all’implementazione<br />
delle migliorie. Infatti analisi di mercato tipo quella<br />
realizzata a livello europeo [1] hanno un valore<br />
notevole in quanto stimolano la percezione della<br />
gravità del problema, ma per essere poi di effettiva<br />
utilità devono anche essere seguite da uno<br />
periodico di informazione tecnica per gli energy manager<br />
FORMAZIONE & PROFESSIONE<br />
studio più mirato alle singole identità, non solo<br />
settoriali, ma soprattutto nazionali.<br />
Da una prima analisi del settore della trasformazione<br />
della plastica, nella fattispecie produzione<br />
di stampati e lastre del polistirolo espanso (sottosettore<br />
del codice merceologico DH 25.2),<br />
analisi che intende proseguire con un auspicato<br />
feedback da parte dell’associazione di categoria,<br />
si evince che il settore potrebbe consumare<br />
circa 75-100 GWh/anno di energia elettrica,<br />
di cui minimo il 30% ossia 22 GWh sono da<br />
ritenersi consumati dai compressori. Ipotizzando<br />
una penetrazione da qui al 2010 del 50%<br />
delle tecnologie (misure e soluzioni) a migliore<br />
efficienza energetica con possibili risparmi tra il<br />
20-25%, valori che non sono comunque al di<br />
sotto rispetto a valori riscontrati a livello internazionale<br />
[1,5] , si potrebbe raggiungere un risparmio<br />
di circa 3 GWh/anno con tempi di ritorno dell’investimento<br />
mediamente inferiori ai 36 mesi.<br />
Gli interventi possono naturalmente variare da<br />
caso a caso, sia in [1] sia in [6] si offre un elenco<br />
adeguato delle possibili soluzioni.<br />
Alla luce dunque dei due decreti sull’efficienza<br />
energetica, indagare un campo quale quello dell’aria<br />
compressa, risulta di sicuro interesse<br />
soprattutto per i distributori e le ESCOs, che non<br />
hanno spesso conoscenza di cosa succede al di<br />
là del contatore, perché fino ad oggi questa<br />
conoscenza non creava nessun valore aggiunto.<br />
Bibliografia<br />
1. RADGEN P, BLAUSTEIN E. 2001. Compressed Air systems<br />
in the European Union: energy, emissions, savings<br />
potential and policy actions. LOG_X Verlag GmbH.<br />
Stuttgart.<br />
2. SPANÒ A. 20<strong>02</strong>. Risparmio energetico nel settore dell’aria<br />
compressa. Oleodinamica pneumatica. Tecniche Nuove.<br />
Milano. Febbraio. Pag. 60-67.<br />
3. ANGLANI N. 20<strong>02</strong>. Risparmio energetico, modalità di utilizzo<br />
e gestione dell’aria compressa nell’industria – I<br />
Quaderni dell’Aria Compressa. Anno VII. N. 3. Marzo.<br />
pag. 32-36.<br />
4. PETRECCA G. 1993. Industrial Energy management: principles<br />
and applications. Kluwer Academic publishers.<br />
The Nederlands.<br />
5. OFFICE OF INDUSTRIAL TECHNOLOGIES (USDOE). Compressed<br />
air challenge Sourcebook. www.oit.doe.gov/bestpractices/compressed_air/http://www.compressedairchallenge.org/content/library/sourcebook/index.htm<br />
6. BARBIERI G. 2001. Possibilità di risparmio energetico nella<br />
generazione di aria compressa nel settore industriale<br />
della produzione della plastica. Tesi di Laurea Dipartimento<br />
Ingegneria Elettrica, Università degli Studi di Pavia.<br />
7. MICA. 2001. Decreto 24 Aprile 2001: Individuazione degli<br />
obiettivi quantitativi per l’incremento dell’efficienza energetica<br />
negli usi finali ai sensi dell’art. 9, comma 1, del<br />
decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79. http://www.fireitalia.it/primopiano/decreti.asp#decreti<br />
11<br />
gestione energia N. 4/20<strong>02</strong>
12<br />
N. 4/20<strong>02</strong><br />
FORMAZIONE & PROFESSIONE<br />
Le società di<br />
servizi energetici<br />
”ESCO”<br />
Recenti avvenimenti, che di seguito indichiamo<br />
brevemente, richiamano l’attenzione<br />
sulle Società di servizi energetici,<br />
chiamate anche ESCO o “Energy Service<br />
Company”, di cui la nostra rivista ha riportato nei<br />
numeri passati diversi articoli che ne illustrano<br />
caratteristiche ed attività.<br />
Gli eventi in questione sono:<br />
• la stipulazione da parte della CONSIP Spa, in<br />
nome e per conto del Ministero dell’Economia<br />
e delle Finanze, di apposite Convenzioni per la<br />
fornitura del “Servizio Energia”, o servizio calore,<br />
da parte di società di servizi energetici<br />
aggiudicatarie, alla Amministrazione dello<br />
Stato ed a tutte le Pubbliche Amministrazioni<br />
sul territorio nazionale; tali procedure sono<br />
ampiamente illustrate nell’articolo sull’argomento<br />
pubblicato nel numero precedente di<br />
questa rivista;<br />
• la Sessione ESCO alla recente Conferenza<br />
IEECB 20<strong>02</strong> (2 nd International Conference on<br />
“Improving Electricity Efficiency in Commercial<br />
Buildings”) del 27-31 maggio a Nizza, ed il<br />
Seminario dell’IEA (International Energy Agency)<br />
sulle ESCO, tenuto presso il CESI a Milano il 12<br />
giugno scorso nel quadro degli studi dell’IEA in<br />
tema di “Demand Side Management (DSM)”, di<br />
cui si sono date notizie sintetiche nelle rubriche<br />
del numero scorso della rivista;<br />
• la pubblicazione nel sito Internet del Pro-<br />
gestione energia<br />
1 A PARTE<br />
MARIO DE RENZIO<br />
FIRE<br />
gramma europeo GreenLight dell’elenco degli<br />
“Endorsers” o Sostenitori del programma e di<br />
ESCO operanti in Italia ed in Europa, con una<br />
Scheda che ne definisce le caratteristiche;<br />
• la recente costituzione di una “Associazione<br />
Italiana ESCO” o AIESCO, che raccoglie una<br />
serie di società recentemente costituite e<br />
facenti capo ad un’unica società madre, che<br />
intendono operare soprattutto nel settore dell’illuminazione<br />
pubblica; questa associazione va<br />
ad aggiungersi alla preesistente associazione di<br />
categoria AGESI (Associazione dei Gestori di<br />
Servizi Integrati, già ASSOCALOR), dandosi<br />
così purtroppo la coesistenza in Italia di ben<br />
due associazioni, prima ancora che il business<br />
relativo sia ben avviato e consolidato;<br />
• l’iniziativa della Regione Toscana per la promozione<br />
delle ESCO e delle loro funzioni con<br />
un apposito Accordo Volontario;<br />
• ma soprattutto, “last, but not least”, il riconoscimento,<br />
nei recenti Decreti del 24.4.2001<br />
sul risparmio energetico, della funzione delle<br />
“Società di servizi energetici, cui possono<br />
essere rilasciati i “Titoli di efficienza energetica”<br />
commerciabili, istituiti in detti Decreti; su<br />
questi Decreti, sulle modalità di rilascio e commercio<br />
dei Titoli e sulla funzione delle ESCO si<br />
è già parlato negli articoli in materia negli ultimi<br />
numeri di questa rivista.<br />
Questa serie di iniziative sono indice di una<br />
periodico di informazione tecnica per gli energy manager
maturazione dei tempi e ci offrono l’opportunità<br />
per un approfondimento aggiornato del tema<br />
delle Società di servizi energetici e del finanziamento<br />
tramite terzi, cui la FIRE ha da sempre<br />
dedicato attenta considerazione.<br />
Cosa fanno le ESCO – Definizione<br />
È opportuno anzitutto cercare di definire cosa si<br />
intenda per “Società di servizi energetici”, o<br />
ESCO, individuando le loro attività ed i servizi<br />
che vengono in genere offerti, che cerchiamo di<br />
elencare in seguito.<br />
• Diagnosi energetiche ed individuazione dei<br />
possibili interventi di miglioramento dell’efficienza<br />
energetica degli edifici ed impianti dei<br />
propri clienti.<br />
• Verifica della rispondenza alla normativa<br />
vigente degli impianti del cliente, definizione<br />
degli interventi per la messa a norma e successiva<br />
garanzia di rispondenza ai requisiti.<br />
• Elaborazione di studi di fattibilità con analisi<br />
tecnico-economica e scelta della soluzione<br />
più appropriata da offrire.<br />
• Progettazione, prima di massima poi esecutiva,<br />
degli interventi da realizzare, con la redazione<br />
delle specifiche tecniche.<br />
• Realizzazione degli interventi, con acquisto<br />
delle apparecchiature richieste, installazione,<br />
messa in esercizio e collaudo.<br />
• Finanziamento dell’intervento, con recupero<br />
dell’investimento effettuato in proprio tramite i<br />
risparmi conseguiti nei costi di esercizio storicamente<br />
sostenuti dal cliente (“finanziamento<br />
tramite terzi” o “Project financing”).<br />
• Esercizio degli impianti garantendone la resa<br />
ottimale.<br />
• Acquisto e fornitura dei combustibili e dell’energia<br />
elettrica necessari per il funzionamento<br />
degli impianti.<br />
• Manutenzione preventiva e correttiva, ordinaria<br />
e straordinaria degli impianti, assicurandone<br />
il mantenimento in efficienza.<br />
• Monitoraggio continuo degli impianti e verifica<br />
delle prestazioni e risultati conseguiti.<br />
• Garanzia contrattuale sulle prestazioni fornite<br />
ed i risultati conseguiti, con assunzione in proprio<br />
dei rischi connessi con la realizzazione e<br />
gestione degli impianti e l’eventuale mancato<br />
raggiungimento delle prestazioni garantite.<br />
• Pagamento dei servizi prestati sulla base dei<br />
risultati raggiunti e dei risparmi conseguiti.<br />
Queste attività possono essere svolte dalla<br />
ESCO in toto od in parte, sia direttamente che<br />
subappaltando alcune delle attività, sempre<br />
però assumendosene la piena responsabilità.<br />
periodico di informazione tecnica per gli energy manager<br />
FORMAZIONE & PROFESSIONE<br />
Una società di servizi energetici o ESCO si può<br />
quindi definire come segue: “ESCO è una<br />
società che fornisce ai propri clienti (in genere<br />
utenti con significativi consumi di energia) un<br />
insieme di servizi integrati per la realizzazione, ed<br />
eventuale successiva gestione, di interventi per<br />
il risparmio energetico, garantendone i risultati<br />
ed i risparmi promessi, che viene compensata,<br />
in base ai risultati, con i risparmi conseguiti,<br />
eventualmente anche finanziando l’intervento.”<br />
Alcuni dei settori tipici di intervento delle ESCO<br />
con finanziamento di terzi sono:<br />
– impianti di riscaldamento e di produzione e<br />
distribuzione del calore,<br />
– impianti di condizionamento,<br />
– impianti di cogenerazione,<br />
– sistemi di illuminazione di edifici e pubblica,<br />
– servizi generali nell’industria (vapore, aria<br />
compressa, etc.),<br />
– sistemi di regolazione, automazione e telegestione.<br />
Le ESCO possono formarsi con origini e caratteristiche<br />
diverse, potendo essere ad esempio:<br />
– società impiantistiche,<br />
– società di gestione e manutenzione di impianti,<br />
– società sorte ad hoc,<br />
– utilities o fornitori di combustibili od energia<br />
elettrica,<br />
– fornitori di componenti ed apparecchiature,<br />
– agenzie energetiche pubbliche o a capitale<br />
misto pubblico/privato.<br />
Il Centro Comunitario di Ricerca di Ispra della<br />
Commissione Europea ha elaborato una scheda<br />
per la classificazione delle ESCO, disponibile sul<br />
sito www.eu-greenlight.org.<br />
Vantaggi offerti dalle ESCO<br />
I servizi che vengono offerti dalle ESCO presentano<br />
notevoli vantaggi per i committenti, in particolare<br />
per le Pubbliche Amministrazioni e nel<br />
settore terziario privato, che si possono sintetizzare<br />
come segue:<br />
• realizzare gli interventi senza la necessità di<br />
disporre o immobilizzare le risorse finanziarie<br />
richieste per l’investimento;<br />
• affidare la definizione e realizzazione dell’intervento<br />
a competenze tecniche specifiche, di<br />
cui probabilmente non si dispone;<br />
• affidare la gestione e manutenzione a competenze<br />
specializzate (“outsourcing”), con probabile<br />
riduzione dei costi globali e miglioramento<br />
della qualità;<br />
• conseguire la riduzione dei consumi e dei<br />
costi di gestione con il miglioramento tecnologico<br />
senza costi di investimento;<br />
13<br />
gestione energia N. 4/20<strong>02</strong>
14<br />
N. 4/20<strong>02</strong><br />
FORMAZIONE & PROFESSIONE<br />
• trasferimento dei rischi dell’iniziativa alla<br />
società di servizi che garantisce le prestazioni<br />
ed i risparmi promessi con costi e tempi definiti.<br />
Lo sviluppo delle ESCO in Italia –<br />
Sintesi storica<br />
Le prime Società di servizi energetici nascono in<br />
Italia nei primi anni 80 quando i fornitori di combustibili<br />
liquidi iniziano ad offrire il Servizio<br />
Calore, che in genere comprende:<br />
• interventi di miglioramento tecnologico, soprattutto:<br />
– nelle centrali termiche e frigorifere,<br />
– negli impianti di riscaldamento e condizionamento,<br />
– con la cogenerazione, ove conveniente,<br />
– con sistemi di regolazione e di supervisione<br />
e controllo (BEMS – Building Energy Management<br />
Systems);<br />
• il finanziamento dei costi di intervento, con il<br />
meccanismo del TPF (“Third Party Financing”<br />
o finanziamento tramite terzi);<br />
• la gestione operativa pluriennale;<br />
• il pagamento con contratti con canoni forfettari<br />
omnicomprensivi.<br />
Le forniture di Servizio calore sono indirizzate<br />
prevalentemente alla Pubblica Amministrazione,<br />
e tra queste particolarmente agli ospedali, grandi<br />
consumatori di energia e con condizioni particolarmente<br />
favorevoli per la cogenerazione.<br />
Vengono così realizzati intorno alla metà degli<br />
anni 80 diversi impianti di cogenerazione in<br />
ospedali (Sesto S. Giovanni, Sestri Levante,<br />
Suzzara, etc.). Le iniziative erano sorte in parte<br />
dall’intenzione di sottrarsi al meccanismo di<br />
pagamenti basati sulla lettura del contalitri e del<br />
prezzo nella libera concorrenza, ma soprattutto<br />
per ampliare il business con la fornitura di nuovi<br />
impianti e servizi aggiuntivi.<br />
Il meccanismo finanziario del TPF consente inoltre<br />
di aggirare le difficoltà delle Pubbliche<br />
Amministrazioni per la carenza endemica di<br />
fondi per gli investimenti, potendosi così realizzare<br />
interventi essenziali di adeguamento e<br />
miglioramento tecnologico, altrimenti irrealizzabili,<br />
trasferendo i costi di investimento sui costi<br />
di gestione.<br />
L’ENEA ha pubblicato in proposito nel marzo del<br />
1992 un fascicolo illustrante in dettaglio i meccanismi<br />
del TPF e le varie forme contrattuali<br />
possibili, come promossi dalla CEE.<br />
I complessi meccanismi contrattuali e finanziari<br />
del TPF, scarsamente compatibili con gli schemi<br />
gestione energia<br />
rigidi della contabilità statale e connessi controlli,<br />
hanno però spesso portato a mancanza di<br />
chiarezza e trasparenza, con maggiore convenienza<br />
per i fornitori e meno per le P.A., con frequenti<br />
contenziosi e favorendo fenomeni corruttori.<br />
Si è così subito evidenziata la grande<br />
importanza delle modalità di appalto per la P.A.,<br />
su cui ci addentreremo meglio in seguito.<br />
Dato lo sviluppo del nuovo business, si costituisce<br />
nel 1984 la ASSOCALOR, l’associazione<br />
italiana delle società che forniscono il Servizio<br />
calore. Tra le iniziative dell’associazione per il<br />
miglioramento dei servizi offerti si segnala in particolare<br />
la promozione delle certificazioni per la<br />
qualità ISO 9000 dei propri associati e lo studio<br />
di forme contrattuali appropriate per l’applicazione<br />
del TPF, collaborando con FIRE ed ENEA<br />
all’organizzazione di una serie di convegni e<br />
seminari nell’ambito dei programmi comunitari<br />
THERMIE e SAVE.<br />
A metà degli anni 90, anche a seguito del diffondersi<br />
della cogenerazione, ed espandendosi<br />
gradualmente la gamma dei servizi offerti dalle<br />
ESCO, il “Servizio Calore” evolve in “Servizio<br />
Energia” per dare piena attuazione a sopraggiunti<br />
disposti legislativi. Il contratto Servizio<br />
Energia è infatti il primo contratto che per legge<br />
deve tenere conto del risparmio energetico ed è<br />
il primo contratto garantito dalla normativa<br />
vigente che gode di una aliquota IVA ridotta<br />
(L.10/91, Dpr 412/93, Dpr 551/99, Circolari del<br />
Ministero delle Finanze per l’applicazione<br />
dell’IVA ridotta).<br />
L’ASSOCALOR diventa nel 1999 AGESI-<br />
Associazione dei Gestori di Servizi Integrati, che<br />
rappresenta le imprese di rilevanza nazionale,<br />
italiane e multinazionali, che forniscono servizi<br />
tecnologici integrati, tra cui il servizio energia,<br />
applicando anche contratti di “Global Service”.<br />
Il contratto di Global Service è stato individuato<br />
dalla legge finanziaria 1999 come la forma contrattuale<br />
più vantaggiosa rispetto ai tradizionali<br />
contratti di lavoro e forniture proprio perché<br />
consente l’investimento da parte del fornitore<br />
con il recupero degli investimenti tramite interventi<br />
di risparmio energetico e/o razionalizzazione<br />
del sistema.<br />
La diffusione di contratti pluriennali, l’aggregazione<br />
della domanda in grandi centri di acquisto,<br />
l’elevato valore economico dei contratti Global<br />
Service che si riferiscono a una pluralità di servizi<br />
tecnologici, hanno favorito le modifiche degli<br />
assetti societari delle società di gestione e l’ingresso<br />
in Italia delle multinazionali operanti nel<br />
settore.<br />
periodico di informazione tecnica per gli energy manager
Fra il 1999 ed il 2000 si avvia il Programma<br />
europeo GreenLight per la promozione dell’efficienza<br />
nei sistemi di illuminazione negli edifici e<br />
pubblica, per cui la FIRE funge da Agente nazionale<br />
per l’Italia su spinta della Direzione<br />
Generale Energia e Trasporti – DG TREN – della<br />
Commissione Europea che lo ha lanciato e lo<br />
coordina. Data la scarsità di risorse per il mancato<br />
supporto istituzionale in Italia, la FIRE propone<br />
alla DG TREN di inserire nel Programma la<br />
figura del “Sostenitore”; nascono così gli<br />
“Endorsers”, operatori economici interessati al<br />
settore dell’illuminazione, che supportano e promuovono<br />
il programma: progettisti e consulenti,<br />
utilities, fornitori di componenti, ma soprattutto<br />
ESCO. A settembre 20<strong>02</strong> gli Endorsers che<br />
hanno aderito al programma GreenLight erano in<br />
Europa 51 di cui 30 in Italia; di questi in Italia oltre<br />
24 si sono dichiarati ESCO, compilando la<br />
Scheda ESCO sopraccitata; va qui evidenziato<br />
che, pur esistendo in Italia riferimenti legislativi<br />
che consentono di proporre dei “contratti di servizio<br />
energia” da parte di ESCO, non esiste però<br />
una normativa che individui i requisiti minimi che<br />
identificano un’impresa ESCO, fatto salvo il<br />
richiamo alla certificazione ISO 9000 imposta dal<br />
DPR 551/99 agli operatori che propongono contratti<br />
di servizio energia.<br />
Ne consegue che andrebbe però accertata l’effettiva<br />
operatività delle Società autodichiarantesi<br />
ESCO. Gli elenchi sia delle ESCO che degli<br />
Endorsers GreenLight sono disponibili sul sito<br />
www.eu-greenlight.org.<br />
Si può ben affermare che il Programma<br />
GreenLight ha da un lato promosso la sensibilità<br />
alle possibilità di risparmio nel settore dell’illuminazione,<br />
ma ha anche dall’altro risvegliato<br />
l’interesse all’attività nei servizi energetici.<br />
Certamente l’evento più significativo per lo sviluppo<br />
delle ESCO è però l’emanazione dei già<br />
citati Decreti del 24.4.2001 sul risparmio energetico,<br />
su cui ci soffermeremo successivamente.<br />
È opportuno però qui evidenziare che la<br />
recente modifica costituzionale ha conferito alle<br />
Regioni la materia Energia, conservando allo<br />
Stato centrale la materia Ambiente, per cui<br />
attualmente allo Stato compete l’emanazione di<br />
provvedimenti di interesse ambientale, che tuttavia<br />
hanno una rilevanza significativa sul risparmio<br />
energetico inteso come strumento di salvaguardia<br />
dell’ambiente, mentre alle Regioni compete<br />
la legislazione sul risparmio energetico.<br />
Questa situazione crea di fatto lo sviluppo di due<br />
corpi legislativi che a volte possono essere concorrenziali<br />
fra loro e non complementari.<br />
periodico di informazione tecnica per gli energy manager<br />
FORMAZIONE & PROFESSIONE<br />
In questo quadro la Regione Toscana ha avviato<br />
nel maggio scorso un piano per la promozione<br />
delle attività delle ESCO, basato su Accordi<br />
Volontari e sostegni finanziari per i progetti di<br />
risparmio energetico. L’Accordo della Regione<br />
Toscana prevede la partecipazione diretta delle<br />
ESCO, l’attivazione di strumenti finanziari innovativi<br />
(TPF), prevedendo anche la possibilità di<br />
aggregare allo scopo più progetti minori in un<br />
unico soggetto aggregante, e l’accesso ai titoli<br />
di efficienza energetica.<br />
Il primo articolo dell’Accordo definisce una<br />
ESCO e nel seguito vengono precisate le caratteristiche<br />
necessarie per l’inserimento nell’Elenco<br />
regionale delle ESCO. Queste comprendono:<br />
la presenza del “risparmio energetico”<br />
nell’oggetto sociale, e capacità dimostrate<br />
di auditing, progettazione, realizzazione e gestione<br />
di impianti, e di management energetico,<br />
economico, amministrativo e finanziario. Le<br />
capacità vanno dimostrate con la presentazione<br />
di ordini, contratti e fatture. Viene inoltre richiesta<br />
la certificazione ISO 14000 o EMAS acquisita<br />
entro 3 anni dall’iscrizione. Le ESCO si impegnano<br />
a utilizzare risorse e professionalità regionali,<br />
a comunicare tutti i dati dei progetti, ed a<br />
partecipare eventualmente ad un consorzio per<br />
l’aggregazione dei progetti.<br />
La Regione definirà soggetti certificatori e<br />
modalità per la certificazione dei consumi storici,<br />
dei risparmi ottenuti e della permanenza degli<br />
stessi. Provvederà inoltre ad istituire incentivi<br />
finanziari adeguati, prioritariamente ai progetti<br />
ed alle ESCO che aderiscono all’Accordo.<br />
Certamente connessa a questi eventi è anche,<br />
come già annunciato all’inizio, la recente costituzione<br />
di diverse ESCO, prevalentemente sul<br />
territorio della Toscana e che hanno aderito al<br />
programma GreenLight, e della AIESCO che le<br />
associa.<br />
Anche la Regione Lombardia sta elaborando<br />
delle procedure per facilitare l’avvio di appalti<br />
delle PA con contratti di prestazione con finanziamenti<br />
tramite terzi da parte di ESCO, fornendo<br />
un sostegno per le fasi iniziali di valutazione<br />
e di definizione dei contratti.<br />
Va infine segnalato che recentemente RENAEL,<br />
la Rete delle Agenzie Energetiche locali ha pubblicato,<br />
in collaborazione con il Ministero<br />
dell’Ambiente un interessante fascicolo che illustra<br />
le caratteristiche delle ESCO ed alcuni<br />
esempi di applicazione nazionali ed esteri.<br />
La 2 a parte di questo articolo<br />
proseguirà nel prossimo numero<br />
15<br />
gestione energia N. 4/20<strong>02</strong>
16<br />
N. 4/20<strong>02</strong><br />
TECNOLOGIE & INIZIATIVE<br />
Le spese di Illuminazione Pubblica del<br />
Comune di Modena, le quali tuttavia<br />
ricomprendono anche gli oneri per la fornitura<br />
di elettricità, gestione e manutenzione<br />
degli impianti semaforici, hanno rappresentato<br />
nel 2001 un onere di circa 4.820.000 v<br />
(I.V.A. 20% compresa) che, da solo, rappresenta<br />
il 43% delle spese riconducibili ad utenze<br />
di rete di META S.p.A.<br />
Più dettagliatamente, dato atto che esse<br />
discendono da due fattori:<br />
1. Spese dal contratto di fornitura energia elettrica<br />
ai servizi I.P. (1.971.100 v) e semafori<br />
(211.800 v) per un totale di 2.183.030 v;<br />
2. Spese del Corrispettivo Produzione Servizio<br />
(1.639.614 v manutenzione e gestione,<br />
996.555 v ammortamento impianti) per un<br />
totale di 2.636.169 v;<br />
ne consegue che una riduzione dei costi corrispondenti<br />
si può ottenere:<br />
a. riducendo i consumi di E.E.;<br />
b. riducendo il costo della E.E.;<br />
c. riducendo la manutenzione della rete I.P.;<br />
d. riducendo i costi del Corrispettivo Produzione<br />
Servizio I.P.<br />
Riduzione dei consumi di E.E.<br />
Nel corso degli ultimi anni il consumo dovuto<br />
all'illuminazione pubblica é stato caratterizzato<br />
da un andamento costantemente crescente<br />
gestione energia<br />
SANDRO PICCHIOLUTTO<br />
Responsabile per<br />
la Conservazione e<br />
l’Uso Razionale<br />
dell’Energia del<br />
Comune di Modena<br />
Progetto per la riduzione<br />
delle spese per l’illuminazione<br />
pubblica<br />
La proposta del Comune di Modena<br />
Archivio fotografico<br />
dovuto all'aumento dei punti luce e dell'illuminamento<br />
urbano richiesti dal Comune di<br />
Modena i quali hanno contrastato il notevole<br />
aumento di efficienza del parco lampade<br />
messo in atto da META S.p.A. nel corso dell'ultimo<br />
quinquennio. Si può così evidenziare<br />
come nella città di Modena l'efficienza dei<br />
corpi luminosi installati risulti già abbondantemente<br />
superiore alla media nazionale e tendente<br />
al limite fisiologico di mercato: ne consegue<br />
come qualsiasi programma di miglioramento<br />
di tale fattore abbia un valore economico<br />
assoluto marginale.<br />
Ciononostante nel corso del 2001 sono stati<br />
realizzati interventi di sostituzione lampade in<br />
grado di generare un ulteriore risparmio annuo<br />
di circa 10.000 v.<br />
Al fine di meglio inquadrare la condizione del<br />
Comune di Modena rispetto a questi ed altri<br />
indici nazionali e/o locali del servizio di<br />
Illuminazione Pubblica può essere opportuno il<br />
riferimento ad una recente (2000) indagine effettuata<br />
in campo nazionale da F.I.R.E. (Federazione<br />
Italiana per l'uso Razionale dell'Energia)<br />
in collaborazione con Federelettrica, la quale<br />
permette di evidenziare quanto segue:<br />
• il consumo specifico espresso in kWh per<br />
punto luce risulta di 643 kWh, del tutto inferiore<br />
(-15%) alla media della ricerca ovvero<br />
759 kWh;<br />
periodico di informazione tecnica per gli energy manager
28000<br />
26000<br />
24000<br />
22000<br />
20000<br />
18000<br />
16000<br />
14000<br />
12000<br />
10000<br />
8000<br />
6000<br />
4000<br />
2000<br />
0<br />
Totale I.P. Semafori Punti luce<br />
• il consumo specifico espresso in kWh per<br />
abitante risulta di 93.5 kWh/pro capite, del<br />
tutto allineato alla media provinciale (94<br />
kWh/pro capite), regionale (93 kWh/pro<br />
capite) e nazionale (94 kWh/pro capite);<br />
• il consumo specifico espresso in kWh per<br />
kmq si attesta a 90.400 kWh per kmq contro<br />
valori di 52.500 (Parma), 86.600 (Verona),<br />
196.300 (Brescia), 187.000 (Trieste);<br />
• un ultimo fattore di interesse è il numero di<br />
punti luce per abitante che per il Comune di<br />
Modena si attesta a 0.15, contro un valore<br />
oscillante da 0.07 a 0.1 nelle grandi città per<br />
salire da 0.2 a 0.3 nei piccoli comuni.<br />
Un ulteriore fattore di notevole importanza per<br />
una azione di controllo e riduzione dei costi del<br />
servizio di Illuminazione Pubblica si ricollega<br />
alle modalità di determinazione del consumo<br />
fatturato: in altri termini a Modena come nella<br />
maggioranza delle principali città i consumi<br />
fatturati della illuminazione pubblica come<br />
della Semaforica non risultano misurati a contatore<br />
bensì desunti da un algoritmo di calco-<br />
1<strong>02</strong><br />
100<br />
98<br />
96<br />
94<br />
92<br />
90<br />
88<br />
86<br />
84<br />
82<br />
periodico di informazione tecnica per gli energy manager<br />
TECNOLOGIE & INIZIATIVE<br />
1993 1994 1995 1996 1997 1998 p.c. 1999 2000 2001 20<strong>02</strong><br />
88<br />
lumen/W<br />
Consumi illuminazione pubblica in MWh/anno (consuntivo)<br />
90<br />
N.B. Per esigenze contabili il dato 1997 risulta riferito a 13 mesi.<br />
92<br />
92<br />
lo funzione delle ore di oscurità e della potenza<br />
installata.<br />
Al fine di raggiungere progressivamente la fatturazione<br />
di un importo derivante dalla effettiva<br />
contabilizzazione dei consumi sia dell'I.P.<br />
che del servizio semaforico, il vigente<br />
Contratto di Servizio ha perciò individuato<br />
come obiettivo la installazione entro la sua<br />
scadenza (anno 2003) di un adeguato numero<br />
di contatori.<br />
L’installazione di 91 contatori tra il 2000 ed il<br />
2001, rispettivamente 44 su 400 sulla I.P. (in<br />
termini di potenza contabilizzata: 600 kW su<br />
4.000) e 47 su 140 sugli impianti semaforici,<br />
ha potuto mostrare come l'algoritmo di valutazione<br />
dei consumi del servizio Semaforico<br />
fosse mediamente sovrastimato del 15%<br />
mentre, seppure si rilevi anche in questo caso<br />
una tendenza alla sovrastima, risultano tuttora<br />
contrastanti i dati sulla Illuminazione Pubblica<br />
propriamente detta.<br />
In altri termini, a partire dall'1.1.2001 il<br />
Comune di Modena ha goduto di una riduzio-<br />
Andamento efficienza parco lampade della Città di Modena<br />
95<br />
98 99<br />
1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 20<strong>02</strong><br />
17<br />
gestione energia N. 4/20<strong>02</strong>
18<br />
N. 4/20<strong>02</strong><br />
660<br />
650<br />
640<br />
630<br />
620<br />
610<br />
600<br />
590<br />
580<br />
TECNOLOGIE & INIZIATIVE<br />
648<br />
1998<br />
ne dapprima del 10% e successivamente di<br />
un ulteriore 5% i coefficienti per il calcolo dell'algoritmo<br />
consumi semafori con un risparmio<br />
annuo di circa 30.000 v.<br />
Al di la delle riduzioni di consumi acquisite<br />
attraverso l'affinamento delle modalità di calcolo<br />
dei consumi della rete, una "reale" riduzione<br />
di questi ultimi può essere realizzata attraverso<br />
lo spegnimento ovvero la riduzione del flusso<br />
luminoso in momenti chiaramente individuati<br />
come in zone omogenee e particolari della città<br />
(zone industriali, parchi e comunque viabilità di<br />
servizio ad aree non utilizzate la notte).<br />
Mentre risulta esulare da motivazioni puramente<br />
tecniche la determinazione delle aree<br />
ove il servizio di Illuminazione Pubblica possa<br />
essere parzializzato attraverso azioni di spegnimento,<br />
a causa delle inevitabili conseguenze<br />
in termini di sicurezza delle zone interessate,<br />
la ipotesi della riduzione del flusso luminoso<br />
risulta più facilmente percorribile (è provato<br />
come una riduzione ad es. del 20% del flusso<br />
luminoso in una strada non sia praticamente<br />
neppure rilevabile a vista).<br />
A tale proposito è importante notare come un<br />
lungimirante programma di ammodernamento<br />
della rete I.P. abbia fatto si che META S.p.A.<br />
negli scorsi anni avesse già installati a sue<br />
spese circa 140 regolatori di flusso su 400<br />
punti di allacciamento rete I.P. così che circa il<br />
50% del flusso luminoso urbano risulterebbe<br />
regolabile in questo modo.<br />
Purtroppo precedenti indicazioni del Comune<br />
di Modena hanno forzosamente limitato l'utilizzo<br />
di tali apparecchi come stabilizzatori di flusso<br />
non permettendo di utilizzare a pieno le loro<br />
potenzialità di risparmio energetico.<br />
Al fine di determinate l'effettivo peso di una iniziativa<br />
di riduzione del flusso luminoso, prove<br />
recentemente effettuate da META S.p.A.<br />
gestione energia<br />
Andamento del consumo per punto luce della Città di Modena<br />
kWh/anno p.to luce<br />
631<br />
1999<br />
637<br />
2000<br />
643<br />
2001<br />
S.p.A. mostrano come i risparmi conseguibili<br />
attraverso questi apparecchi si aggirano sul<br />
30% dei consumi così che, ove si giungesse<br />
ad un pieno utilizzo degli impianti installati<br />
sarebbe fin d'ora raggiungibile un risparmio nei<br />
consumi sull'ordine dei 100.000 v annui.<br />
Si ricorda tuttavia che la riduzione del flusso<br />
luminoso può essere realizzata solamente con<br />
le modalità e nei limiti della norma UNI 10439<br />
recentemente modificata secondo il principio<br />
della possibilità da parte del responsabile della<br />
rete viaria di rapportare l'illuminamento stradale<br />
al flusso di traffico dell'asse considerato (più<br />
esattamente: ad una riduzione del traffico rilevato<br />
su di un'asta viaria pari al 50% del flusso<br />
massimo corrisponde una possibile riduzione<br />
del 25% applicabile alla luminanza della strada,<br />
analogamente ad una riduzione del 75%<br />
del flusso, un possibile dimezzamento).<br />
In tali ipotesi i risparmi conseguibili annualmente<br />
si riducono rispetto al massimo teorico,<br />
pur continuando a poter essere valutati tra i 50<br />
ed i 100.000 v.<br />
Al fine di applicare correttamente tale riduzione<br />
è pertanto necessario:<br />
• verificare la esistenza di zone impiantisticamente<br />
omogenee all'interno delle aree limitabili<br />
(a tal fine META S.p.A. ha già reso<br />
disponibile al Settore del Comune di<br />
Modena una specifica cartografia indicando<br />
un responsabile di riferimento);<br />
• l'adozione di un atto formale del Settore<br />
Traffico e Viabilità del Comune di Modena<br />
ove si provveda alla riclassificazione della<br />
viabilità urbana al fine della applicazione<br />
della riduzione dell'illuminamento;<br />
• un confronto con la parte politica al fine di<br />
soppesare i vantaggi economici con le<br />
eventuali ricadute, in termini di sicurezza<br />
urbana/servizio reso alla popolazione/imma-<br />
periodico di informazione tecnica per gli energy manager<br />
609<br />
20<strong>02</strong>
gine, risultanti dalla definizione di aree soggette<br />
a provvedimenti di riduzione del flusso<br />
luminoso.<br />
Si ritiene importante sottolineare come tale<br />
azione, seppure adottabile nel breve termine,<br />
debba necessariamente svilupparsi ed integrarsi<br />
in uno strumento più complesso e potente<br />
quale il Piano Urbano di Illuminazione, assente<br />
nella città di Modena ma del quale già nel<br />
Contratto di Servizio si auspica la redazione.<br />
Tal documento programmatico, al di la di un<br />
documento-traccia sviluppato dal Servizio<br />
Energia del Comune di Modena, non ha ancora<br />
visto un concreto avvio sia nella definizione<br />
dei referenti che soprattutto in termini di risorse<br />
economiche necessarie.<br />
Una differente linea di azione per la riduzione<br />
dei consumi si può sviluppare anche attraverso<br />
il telecontrollo al fine di permettere lo spegnimento<br />
per fasce temporali differenziate<br />
delle aree sottostanti la medesima centralina.<br />
Tale opzione implica la necessità di investimenti<br />
sul sistema di accensione della rete I.P.:<br />
oggi infatti a Modena l'accensione (e lo spegnimento)<br />
sono demandate esclusivamente<br />
ad un sistema di cellule crepuscolari agenti sui<br />
punti di allacciamento rete che, quando inefficienti,<br />
possono incrementare ingiustificatamente<br />
il periodo di accensione. A tale proposito<br />
se considereremo in prima istanza che l'illuminazione<br />
pubblica venga utilizzata circa<br />
4.000 ore/anno, un'accensione anticipata solo<br />
un quarto d'ora prima del necessario ed uno<br />
spegnimento ugualmente protratto un quarto<br />
d'ora dopo del dovuto corrisponde circa ad un<br />
5% (100.000 v) di spreco di energia elettrica.<br />
Esperienze effettuate da comuni ove sono<br />
stati installate apparecchiature per il telecontrollo<br />
dei punti luce mostrano come la riconversione<br />
dell'impianto può permettere di realizzare<br />
risparmi:<br />
• superiori al 10% dei consumi nelle aree interessate<br />
al provvedimento sfruttando la maggiore<br />
flessibilità gestionale di rete;<br />
• intorno al 10% nei costi di manutenzione.<br />
Le modalità ed i costi di realizzazione di un telecontrollo<br />
sugli impianti META S.p.A. risultano<br />
funzione di uno studio di fattibilità da commissionarsi<br />
alla Società sulle modalità di realizzazione<br />
e sulla conseguente verifica di compatibilità<br />
delle centraline esistenti al pilotaggio remoto.<br />
Il Comune di Modena, tuttavia, ha espressamente<br />
richiesto a META S.p.A. di prevedere<br />
per tutti i nuovi impianti l'utilizzo di apparecchiature<br />
telecontrollabili.<br />
Un discorso del tutto particolare deve essere<br />
periodico di informazione tecnica per gli energy manager<br />
TECNOLOGIE & INIZIATIVE<br />
riservato alla riduzione degli oneri della illuminazione<br />
semaforica (circa 200.000 v/anno<br />
relativamente ai soli consumi elettrici).<br />
Esso potrebbe essere ottenibile soprattutto<br />
attraverso una riconversione progressiva delle<br />
attuali lanterne asservite a lampade ad incandescenza<br />
con lanterne a L.E.D. (Light Emitting<br />
Diode) ottenendo così una drastica riduzione:<br />
– dei consumi elettrici (intorno all'85% in<br />
meno);<br />
– degli oneri di manutenzione dovuti alla maggior<br />
vita delle lampade (da 1 ad oltre 10 anni).<br />
Tale azione, potenzialmente in grado di ridurre<br />
le spese complessive del servizio di circa<br />
250.000 v, potrebbe essere attivata dal 2003,<br />
anno in cui si prevede la formale omologazione<br />
di tali apparecchiatura da parte della normativa<br />
tecnica italiana ma che, ovviamente,<br />
richiederebbe l'attivazione di uno studio di<br />
mercato sin dal corrente anno. Al momento<br />
l’unica esperienza di un certo spessore in questo<br />
campo è in corso nella città di Torino, con<br />
monitoraggio da parte del Politecnico.<br />
Al fine di sgombrare il campo da facili entusiasmi<br />
è necessario sottolineare come la riconversione<br />
richieda il passaggio a Bassa Tensione<br />
dell'impianto di alimentazione delle lanterne<br />
L.E.D. con investimenti anche pesanti ove le<br />
nuove apparecchiature risultassero incompatibile<br />
con i quadri di comando esistenti.<br />
Malgrado ciò esperienze effettuate in altri paesi<br />
europei e nell'ambito di uno progetto SAVE<br />
mostrano come l'intervento sia generalmente<br />
in grado di ripagarsi in circa un quinquennio<br />
contro una durata attesa di oltre 10 anni.<br />
Vale la pena infine di evidenziare che META<br />
S.p.A. S.p.A. sta acquisendo una nuova professionalità<br />
nella gestione di tali sistemi di<br />
segnalazione in quanto la nuova segnaletica<br />
viaria a servizio delle linee filoviarie urbane<br />
risulta già realizzata tramite L.E.D.<br />
È stata infine esaminata accuratamente la<br />
possibilità di ridurre gli esborsi legati alla illuminazione<br />
attraverso la alienazione delle utenze<br />
di grandi aree non strettamente collegate all'uso<br />
pubblico quali aree di parcheggio a servizio<br />
del Nuovo Polo Universitario ed i Centri<br />
Commerciali urbani. Nel primo caso è stata<br />
positivamente verificata la presenza fin d'ora di<br />
un regolatore di flusso in grado potenzialmente<br />
di ridurre l'illuminamento dell'area in orari di<br />
chiusura e/o non utilizzo; si è rilevato tuttavia<br />
come tale apparecchiatura verrebbe contestualmente<br />
a ridurre l'illuminamento della viabilità<br />
di contorno.<br />
Si è pertanto ritenuto di rimandare l'intervento,<br />
19<br />
gestione energia N. 4/20<strong>02</strong>
20<br />
N. 4/20<strong>02</strong><br />
TECNOLOGIE & INIZIATIVE<br />
pur prioritario, alla prevista riclassificazione<br />
della viabilità urbana ai fini della applicazione<br />
della riduzione dell'illuminamento ai sensi della<br />
UNI 10439.<br />
Nel secondo caso è stata verificata con risultati<br />
negativi la possibilità di trasferimento in<br />
capo alle Società proprietarie di due grandi<br />
Centri Commerciali della periferia urbana degli<br />
oneri di illuminazione delle aree di parcheggio<br />
a servizio esclusivo dei medesimi.<br />
La confermata responsabilità del Comune di<br />
Modena su tali aree apre, per contro, la possibilità<br />
di operare sui medesimi azioni di riduzione<br />
del flusso luminoso durante gli orari di<br />
chiusura del Centri Commerciali stessi. In tale<br />
ipotesi è importante evidenziare come un'area<br />
sia già dotata di riduttore di flusso mentre tale<br />
apparecchio (del costo indicativo in opera di<br />
5.000 v) manca nell'altra, più piccola area<br />
commerciale. Nella ipotesi di ridurre il flusso al<br />
50% del teorico secondo le indicazioni della<br />
UNI 10439 il risparmio annuo raggiungibile per<br />
tali aree si aggirerebbe sui 18.000 v.<br />
Risultati acquisiti nel corso del 2001 e fino<br />
ad oggi<br />
Al fine di meglio evidenziare dal contesto di<br />
quanto sopra descritto quanto già risulta realizzato<br />
nel corso del 2001 e fino ad oggi nell'ambito<br />
della collaborazione del Servizio Energia ed<br />
impianti con META S.p.A. ed il Settore Traffico<br />
e Viabilità si sottolinea come siano stati già<br />
effettuati e risultino operativi i seguenti interventi<br />
in grado di generare un risparmio annuo in<br />
termini di minori consumi di circa 65.000 v:<br />
– conversione di circa 1000 delle rimanenti<br />
lampade a Mercurio con le più efficienti e<br />
durevoli a Sodio Alta Pressione;<br />
– disattivazione di alcuni punti luce non<br />
necessari;<br />
– eliminazione di lanterne semaforiche ridondanti;<br />
– ricalcolo (con una riduzione del 15%) dell'algoritmo<br />
consumi semafori.<br />
Sfortunatamente, i primi dati ottenuti dal programma<br />
di espansione e modifica della viabilità<br />
urbana in corso mostrano già un apprezzabile<br />
aumento delle lanterne di nuova installazione<br />
così da annullare in parte i risparmi<br />
appena ottenuti.<br />
Riduzione del costo della E.E.<br />
Le spese dal contratto di fornitura energia elettrica<br />
sono diretta conseguenza dalla struttura<br />
tariffaria la quale, si compone di una parte<br />
gestione energia<br />
legata agli effettivi consumi di energia (per<br />
Modena circa 16.700.000 kWh per I.P. e<br />
1.500.000 kWh per Semaforica ed una parte<br />
legata alla potenza impegnata (circa 4.200 kW<br />
per I.P. e 540 kW per Semaforica).<br />
Sul fronte puramente tariffario, lo scorso<br />
decennio mostra per l'illuminazione pubblica<br />
un aumento, seppur moderato rispetto alle<br />
utenza normali. Si discosta in maniera marcata<br />
il dato dell'anno in corso dove una trattativa<br />
con META S.p.A., ha portato ad un congruo<br />
ritocco al ribasso della tariffa che, di fatto<br />
ricadendo in larghissima parte a favore del<br />
Comune, è attesa implicare una riduzione delle<br />
spese per l'anno 20<strong>02</strong> valutabile in circa<br />
150.000 v. Si ricorda infatti che, a seguito dei<br />
vincoli imposti dalla Autorità per l'Energia, i<br />
prezzi di tale fornitura, nel caso di Modena,<br />
pur nel rispetto di alcuni vincoli dell'Autorità<br />
che tuttavia individuano limiti massimi, sono<br />
autonomamente determinati dalla società<br />
distributrice META S.p.A. intorno al mese di<br />
Luglio al fine di essere trasmessi per l'approvazione<br />
all'Autorità nel mese di Settembre ed<br />
entrare in vigore a partire dall'1 gennaio dell'anno<br />
successivo.<br />
È importante infine evidenziare come nell'ambito<br />
della riunione della Conferenza Stato –<br />
Città del 3 aprile u.s. sia stata formalizzata<br />
come "unico punto di fornitura" la rete delle<br />
utenze comunali caratterizzate da un fattore<br />
comune unificante (ad es. strade e/o pubblica<br />
illuminazione) sancendo così la possibilità per i<br />
Comuni che nel corso del 2001 abbiano consumato<br />
almeno 9.000.000 kWh (nel caso del<br />
comune di Modena si tratta di 18.200.000 solo<br />
per i servizi di I.P. e Semafori) di essere considerati<br />
"clienti idonei" all'accesso al mercato<br />
libero dell'energia.<br />
Una volta che il Comune di Modena riesca<br />
effettivamente ad acquisire dall'Autorità tale<br />
qualifica, potrà essere attivata una ricerca di<br />
mercato per valutare le conseguenti effettive<br />
possibilità di ulteriore risparmio economico che<br />
Federelettrica al momento valuta nell'ordine del<br />
10%.<br />
Risultati acquisiti nel corso del 2001<br />
Come evidenziato in precedenza il ritocco delle<br />
tariffe I.P. 2001 realizzato da META S.p.A.:<br />
– Costo del kWh –16.9 lire<br />
– Quota fissa kWh/anno + 790 lire<br />
riportati al consumo ed alla potenza impegnata<br />
del Comune di Modena, porterà una riduzione<br />
delle spese per l'anno 20<strong>02</strong> valutabile in<br />
circa 150.000 v.<br />
periodico di informazione tecnica per gli energy manager
450<br />
400<br />
350<br />
300<br />
250<br />
200<br />
150<br />
100<br />
50<br />
0<br />
Riduzione della manutenzione sulla<br />
rete I.P.<br />
Una effettiva riduzione, al di là di una mera<br />
rinegoziazione, degli importi derivati dal contratto<br />
di servizio per gestione e manutenzione<br />
impianti attraverso una riduzione della attività<br />
attinenti la manutenzione può essere teoricamente<br />
realizzata:<br />
– attraverso la installazione di lampade, supporti<br />
ed armature tali da permettere intervalli<br />
di manutenzione più estesi (in pratica garantendo<br />
una maggiore vita utile degli apparecchi<br />
e dell'impiantistica relativa);<br />
– attraverso la installazione di sistemi di telecontrollo<br />
in grado di pilotare e monitorare<br />
centralmente il sistema I.P. come di fornire<br />
informazioni sullo stato dei corpi illuminanti<br />
permettendo agli operatori di realizzare<br />
risparmi interessanti sia con la attivazione di<br />
una manutenzione programmata che con<br />
una riduzione dei tempi di intervento manutentivo.<br />
Tenuto conto che prima di "bruciare"<br />
le lampade arrivano a diminuire la loro<br />
efficienza luminosa anche del 30%, la sostituzione<br />
programmata delle lampade si presenta<br />
come strumento in grado di generare<br />
anche interessanti riduzioni dei consumi (tra<br />
l'altro che il prezzo della lampada risulta<br />
generalmente trascurabile nei confronti della<br />
corrente consumata e della manodopera<br />
necessaria alla sostituzione). Ricordiamo<br />
infine che la costante pulizia delle parabole<br />
e degli schermi può generare un aumento<br />
del flusso luminoso fino al 15%.<br />
È tuttavia necessario evidenziare come ad<br />
oggi META S.p.A. già garantisca un elevato<br />
standard di qualità relativamente alla vita utile<br />
delle apparecchiature utilizzate soprattutto se<br />
rapportate agli interventi di manutenzione programmata<br />
applicata; si ritiene pertanto che<br />
apprezzabili incrementi di efficienza possano<br />
periodico di informazione tecnica per gli energy manager<br />
TECNOLOGIE & INIZIATIVE<br />
Dinamica dei prezzi medi per la fornitura di energia elettrica in lire per kXh (IVA inclusa)<br />
Utenze normali Illumin. pubblica<br />
1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 20<strong>02</strong><br />
essere ricollegabili soprattutto allo sviluppo del<br />
telecontrollo.<br />
Riduzione dei costi del Corrispettivo<br />
Produzione Servizio I.P.<br />
Al fine di valutare più correttamente il notevolissimo<br />
(2.646.169 v nel 2001) importo liquidato<br />
a META S.p.A. dal Settore Traffico e<br />
Viabilità è necessario evidenziare come entro<br />
la voce "Corrispettivo di Produzione del<br />
Servizio" del vigente Contratto di Servizio,<br />
vadano a ricadere:<br />
a. quota degli oneri di ammortamento;<br />
b. conduzione;<br />
c. manutenzione ordinaria;<br />
d. manutenzione preventiva;<br />
e. pronto intervento;<br />
f. manutenzione impianti incidentati;<br />
g. rinnovo degli impianti.<br />
Al fine di acquisire opportuni parametri di confronto<br />
per tale importo è attualmente in corso<br />
una verifica con realtà urbane comparabili<br />
(Nord Italia, pianura, media dimensione) cui<br />
associare una analisi più approfondita dei reali<br />
costi imputati al servizio di manutenzione e<br />
gestione I.P. e semafori al fine di valutare gli<br />
effettivi margini di manovra.<br />
Si ritiene pertanto che il vigente Contratto di<br />
Servizio presenti gli strumenti perché il<br />
Comune di Modena possa valutare ed eventualmente<br />
sviluppare, in accordo con META<br />
S.p.A., un programma di manutenzione mirato<br />
alla riduzione del corrispettivo annuo del<br />
costo di produzione del servizio anche attraverso<br />
sperimentazioni in una zona omogenea<br />
del territorio di programmi di manutenzione<br />
differenti in grado di risultare meno onerosi<br />
rispetto ai parametri/scadenze attualmente<br />
previsti nel Contratto di Servizio, comunque di<br />
prossima scadenza.<br />
21<br />
gestione energia N. 4/20<strong>02</strong>
22<br />
N. 4/20<strong>02</strong><br />
TECNOLOGIE & INIZIATIVE<br />
I motori elettrici<br />
ad alta efficienza<br />
Imotori elettrici ad alta efficienza sono poco<br />
conosciuti. O meglio, vengono citati nelle<br />
leggi nazionali, fanno parte di programmi<br />
di risparmio energetico dell'Unione Europea,<br />
alcune volte se ne parla nei convegni, ma i<br />
diretti interessati, gli industriali, spesso ne<br />
ignorano l’esistenza. Sarà perché i motori elettrici<br />
sono componenti molto affidabili, sarà<br />
perché sono infaticabili, il fatto è che, come<br />
accade sempre per le cose che non danno<br />
grane al nostro lavoro, di essi ci dimentichiamo<br />
e non ne seguiamo gli sviluppi tecnologici.<br />
Eppure, nel settore industriale, attraverso i<br />
motori spendiamo quasi il 74% della nostra<br />
bolletta elettrica. Due numeri per convincervi.<br />
In Italia i consumi elettrici relativi al settore<br />
industriale nell’anno 1995 [1] sono stati di circa<br />
124,8 TWh. Di questi circa 92,5 TWh sono<br />
stati consumati dai motori elettrici. Le stime al<br />
2010 dei valori percentuali (figura 1) rimangono<br />
pressoché invariate.<br />
Nonostante ciò, niente viene fatto per ridurre i<br />
loro consumi, pur sapendo che ci potrebbero<br />
essere potenziali risparmi che ammontano a<br />
diversi punti percentuali. Quanto detto ha<br />
ancora più valore se si pensa che quando<br />
acquistiamo un motore ci preoccupiamo solo<br />
del suo prezzo. Tutti ci dimentichiamo, invece,<br />
che un motore ha un costo di esercizio molto<br />
gestione energia<br />
SIGFRIDO VIGNATI<br />
ENNIO FERRERO<br />
ENEA<br />
Unità di Agenzia<br />
per lo Sviluppo<br />
Sostenibile<br />
più elevato di quello di acquisto (figura 2). Per<br />
esempio un motore elettrico da 15 kW, ha un<br />
costo di circa 520 s, ed un costo di esercizio<br />
in dieci anni, considerando 3.500 ore anno e<br />
un costo dell’energia elettrica di 7 cs/kWh, di<br />
circa 32.000 s: quasi 60 volte il costo iniziale.<br />
Nonostante questo, tutti cercano di risparmiare<br />
sul costo di acquisto scegliendo motori scadenti,<br />
senza pensare che un piccolo extraprezzo<br />
finalizzato all’acquisto di un motore più<br />
efficiente potrebbe essere recuperato in pochi<br />
mesi di utilizzo.<br />
In questo articolo ci proponiamo di approfondire<br />
l’argomento, dando al lettore una serie di<br />
strumenti pratici per effettuare velocemente<br />
una prima valutazione di convenienza.<br />
Motori<br />
elettrici<br />
74%<br />
Figura 1. Principali consumi elettrici<br />
nel settore industriale<br />
Illuminazione<br />
4%<br />
periodico di informazione tecnica per gli energy manager<br />
Altri<br />
22%
100,0%<br />
80,0%<br />
60,0%<br />
40,0%<br />
20,0%<br />
0,0%<br />
La tecnologia<br />
Figura 2. Life Cycle Costing<br />
di un motore elettrico<br />
Energia<br />
elettrica 98%<br />
Manutenzione 0,3%<br />
Acquisto 1,3%<br />
I motori elettrici ad alta efficienza sono motori<br />
che hanno minori perdite rispetto a quelli tradizionali<br />
[2] .<br />
Le perdite in un motore elettrico sono di diversa<br />
natura:<br />
• perdite meccaniche, per attrito (nei cuscinetti<br />
e alle spazzole) e per ventilazione;<br />
• perdite nel ferro a vuoto (proporzionali al<br />
quadrato della tensione), costituite da perdite<br />
per isteresi consistenti nell’energia dispersa<br />
nei cambi di direzione del flusso, e perdite<br />
per correnti parassite causate dalle correnti<br />
circolanti entro il nucleo, indotte dai<br />
cambiamenti di flusso;<br />
• perdite per effetto Joule (proporzionali al<br />
quadrato della corrente), negli avvolgimenti<br />
di statore e rotore.<br />
Nei motori ad alta efficienza queste perdite<br />
sono state ridotte intervenendo sui materiali o<br />
modificando alcuni elementi costruttivi quali:<br />
• nucleo, realizzato con lamierini a basse perdite<br />
che diminuiscono le perdite a vuoto;<br />
• sezione maggiorata dei conduttori dello statore<br />
e del rotore per ridurre le perdite per<br />
effetto Joule;<br />
• attenta scelta del numero di cave e della<br />
geometria delle stesse.<br />
Figura 3. Efficienza di motori elettrici a 4 poli<br />
efficienza (%)<br />
100,0%<br />
95,0%<br />
90,0%<br />
85,0%<br />
80,0%<br />
75,0%<br />
70,0%<br />
eff2<br />
eff1<br />
eff3<br />
1 10 100<br />
Potenza (kW)<br />
periodico di informazione tecnica per gli energy manager<br />
TECNOLOGIE & INIZIATIVE<br />
Queste modifiche comportano, inoltre, una<br />
minore produzione di calore e di conseguenza<br />
l’impiego di ventole di raffreddamento più piccole<br />
e quindi minori perdite meccaniche.<br />
Si sono così ottenuti motori che a parità di<br />
potenza hanno un rendimento migliore di quello<br />
standard ed una curva del rendimento più<br />
piatta, tale cioè da garantire, anche in caso di<br />
spostamenti del carico, un rendimento sempre<br />
vicino a quello ottimale.<br />
Un accordo tra costruttori<br />
Non c’è una legge che impone standard minimi<br />
sui rendimenti dei motori elettrici. Ognuno<br />
può costruire il motore che vuole. Ultimamente,<br />
però, il CEMEP (Comitato Europeo Costruttori<br />
Macchine Rotanti e Elettronica di Potenza) e la<br />
Commissione Europea hanno raggiunto un<br />
accordo volontario sulla costruzione di motori<br />
elettrici [3] . Si sono stabilite tre classi di efficienza<br />
eff1, eff2 e eff3 (la eff1 è la migliore, la eff3<br />
la peggiore). Per ogni classe sono stati definiti<br />
i rendimenti minimi. I costruttori aderenti all’accordo<br />
si sono impegnati a rispettare questi<br />
valori minimi. Nel grafico di figura 31 sono riportati,<br />
per ciascuna classe di efficienza, i rendimenti<br />
minimi di un motore a 4 poli in funzione<br />
della potenza. Come si può<br />
facilmente dedurre dal grafico,<br />
man mano che aumenta la<br />
potenza le differenze di rendimento<br />
tra le classi si assottigliano.<br />
In virtù di tale accordo<br />
ogni motore avrà la sua marcatura<br />
(il simbolo della marcatura<br />
è riportato nella figura 4) a<br />
dimostrazione della classe di<br />
efficienza alla quale appartiene.<br />
Così, d’ora in poi, un industriale<br />
quando acquisterà un motore<br />
elettrico, scegliendo la classe<br />
di efficienza, avrà fatto una<br />
scelta ben precisa sui costi di<br />
esercizio.<br />
I motori attualmente montati nei nostri impianti<br />
ovviamente non rientrano in questo accordo<br />
perché antecedenti. Possiamo dire che il loro<br />
rendimento si trova sicuramente nella zona<br />
bassa del grafico contrassegnata da eff3.<br />
1 L’accordo si riferisce a motori asincroni trifase di bassa tensione, con<br />
rotore a gabbia in corto circuito unificati, autoventilati, in costruzione<br />
chiusa IP54 e IP55, alimentati a tensione di 400 Volt di linea e 50 Hz,<br />
in una gamma di potenza compresa tra 1,1 kW e 90 kW a 2 poli e a<br />
4 poli, per servizio continuo S1.<br />
Figura 4<br />
23<br />
gestione energia N. 4/20<strong>02</strong>
24<br />
N. 4/20<strong>02</strong><br />
Cosa fare?<br />
TECNOLOGIE & INIZIATIVE<br />
Supponiamo di essere un Energy Manager e<br />
di avere saputo dell’esistenza dei motori elettrici<br />
ad alta efficienza. Come ci dobbiamo<br />
comportare?<br />
La prima cosa da fare è un inventario di tutti i<br />
motori presenti nello stabilimento. L’inventario<br />
non dovrà limitarsi ad un semplice elenco di<br />
motori come può essere quello presente presso<br />
il magazzino ricambi o il reparto manutenzione,<br />
esso dovrà contenere dati tecnici importanti<br />
quali: potenza, anno di installazione, rendimento,<br />
ore di funzionamento annue, fattore<br />
di carico, numero di avvolgimenti subiti, etc.<br />
Tutti questi dati ci permetteranno di conoscere<br />
l’energia elettrica consumata dal motore<br />
nell’arco dell’anno, l’incidenza percentuale sui<br />
consumi dell’azienda, quali motori hanno consumi<br />
importanti e meritano attenzione. Una<br />
volta completato l’inventario, il nostro scopo è<br />
verificare se e quando è conveniente utilizzare<br />
i motori ad alta efficienza. Per ogni motore dell’inventario<br />
simuliamo due alternative: la prima<br />
è che il motore si rompa, la seconda è che il<br />
motore anche se funzionante possa essere<br />
sostituito con uno ad alta efficienza. Se il<br />
motore si rompe (rottura degli avvolgimenti<br />
statorici o rotorici) abbiamo due possibilità:<br />
fare riavvolgere il motore, come abbiamo sempre<br />
fatto, oppure sostituirlo. Ma se dobbiamo<br />
sostituirlo, ci sembra giusto farlo (soprattutto<br />
dopo la lettura di questo articolo) con uno ad<br />
CALCOLO DEL PAYBACK<br />
( C hem − Criav)<br />
Payback =<br />
⎛ ⎛ 1<br />
⎜ P⋅Cc⋅h⋅c⋅⎜ ⎝ ⎝ eff − eff<br />
1<br />
−<br />
eff<br />
⎞⎞<br />
⎟<br />
⎠<br />
⎟<br />
⎠<br />
Payback (anni)<br />
C hem : costo del motore ad alta efficienza<br />
(o),<br />
C riav : costo del riavvolgimento (o)<br />
P: potenza di targa dal motore (kW),<br />
C c : coefficiente di carico del motore,<br />
cioè la percentuale rispetto al pieno<br />
carico alla quale lavora il motore,<br />
h: numero di ore annue di<br />
funzionamento del motore (h/a),<br />
eff std : rendimento di un motore standard al<br />
punto di lavoro,<br />
eff riav : perdita di rendimento dovuta al<br />
riavvolgimento,<br />
eff hem : rendimento del motore ad alta<br />
efficienza,<br />
c: costo medio del kWh (co/kWh).<br />
gestione energia<br />
std riav hem<br />
alta efficienza, anche se costa un po’ di più.<br />
Siccome con i soldi non si scherza è giusto,<br />
però, prima di prendere qualsiasi decisione<br />
fare due conti. Possiamo, per esempio, calcolare<br />
il payback dell’investimento e vedere se è<br />
compatibile con quello accettato nella nostra<br />
azienda. Se il payback è inferiore a quel valore<br />
acquisteremo il motore ad alta efficienza, in<br />
caso contrario porteremo il motore dal riparatore<br />
per farlo riavvolgere. Per calcolare il payback<br />
possiamo utilizzare la formula riportata<br />
nel riquadro.<br />
A proposito del calcolo, una cosa importante<br />
da non dimenticare è che un motore riavvolto<br />
ha un rendimento inferiore rispetto a quello<br />
dello stesso motore nuovo. Questa diminuzione<br />
può variare dallo 0,5%, se il riavvolgitore è<br />
particolarmente bravo, fino al 4%. Per il nostro<br />
calcolo utilizziamo un valore conservativo:1%.<br />
Se è la seconda volta che effettuiamo il riavvolgimento,<br />
il declassamento del rendimento<br />
sarà del 2% e così via. Di questo ne dobbiamo<br />
tenere conto nel calcolo.<br />
Anziché utilizzare la formula di cui sopra che,<br />
siamo sicuri, molti non gradiscono, abbiamo<br />
preferito mettere tutto in forma grafica in<br />
maniera da consentire di fare le vostre valutazioni,<br />
in modo sicuramente più veloce e più<br />
comodo, anche se meno preciso. Vorrà dire<br />
che, se le indicazioni provenienti dal grafico<br />
sono interessanti, si potrà procedere con un<br />
calcolo puntuale.<br />
Il grafico 2 di figura 5 mostra il numero minimo<br />
di ore annue richieste per poter affermare che<br />
è meglio in caso di rottura sostituire il motore<br />
con uno ad alta efficienza piuttosto che riavvolgerlo.<br />
È evidente che il grafico risente delle ipotesi<br />
assunte per i vari parametri, che abbiamo riassunto<br />
nella nota a piè di pagina, ma il nostro<br />
intento è quello di dare uno strumento operativo<br />
di valutazione immediato anche se meno<br />
preciso.<br />
Come si usa il grafico? Sull’asse orizzontale<br />
individuiamo la potenza del motore in questione.<br />
Ci muoviamo in verticale fino ad incontrare<br />
la curva corrispondente al nostro costo del-<br />
2 Il grafico è stato realizzato utilizzando i seguenti valori: tempo di ritorno:<br />
3 anni; coefficiente di carico: 0,75; efficienza del motore esistente<br />
pari alla massima di classe eff3 ridotta del 2% per potenze comprese<br />
tra 1,1 e 7,5 kW; 1,5% per potenze comprese tra 11 e 22 kW;<br />
1% per potenze maggiori di 22 kW; efficienza del motore ad alto rendimento<br />
pari a quella minima della classe eff1; riduzione dell’efficienza<br />
del motore in caso di riavvolgimento: 1%; costo del motore ad alta<br />
efficienza ricavato dal listino di importanti case costruttrici scontato<br />
del 50%; costo del riavvolgimento ricavato da fornitori specializzati.<br />
periodico di informazione tecnica per gli energy manager
Ore annue di funzionamento (h/a)<br />
l’energia elettrica. Ora tracciamo una retta<br />
orizzontale e andiamo a leggere il numero<br />
minimo di ore che il motore deve lavorare in un<br />
anno perché sia conveniente effettuare l’acquisto<br />
di un motore ad efficienza eff1 anziché<br />
effettuare il riavvolgimento.<br />
Ore annue di funzionamento (h/a)<br />
Ore annue di funzionamento (h/a)<br />
Figura 5. Convenienza sostituzione motore fuori uso<br />
con motore ad alta efficienza<br />
8.000<br />
7.000<br />
6.000<br />
5.000<br />
4.000<br />
3.000<br />
2.000<br />
1.000<br />
-<br />
1 10 100<br />
Potenza (kW)<br />
5 cm/kWh 6 cm/kWh 7 cm/kWh 9 cm/kWh<br />
Figura 6. Convenienza sostituzione motore funzionante<br />
con motore ad alta efficienza<br />
9.000<br />
8.000<br />
7.000<br />
6.000<br />
5.000<br />
4.000<br />
3.000<br />
2.000<br />
1.000<br />
Figura 7. Convenienza acquisto motori nuovi ad alta efficienza<br />
2.000<br />
1.800<br />
1.600<br />
1.400<br />
1.200<br />
1.000<br />
800<br />
600<br />
400<br />
200<br />
-<br />
-<br />
1 10<br />
Potenza motori (kW)<br />
100<br />
5 cm/kWh 6 cm/kWh 7 cm/kWh 9 cm/kWh<br />
1 10<br />
Potenza motori (kW)<br />
100<br />
5 cm/kWh 6 cm/kWh 7 cm/kWh 9 cm/kWh<br />
periodico di informazione tecnica per gli energy manager<br />
TECNOLOGIE & INIZIATIVE<br />
Come si potrà notare dal grafico,<br />
per i motori piccoli (sotto gli 11<br />
kW) sono sufficienti poche<br />
migliaia di ore per rendere conveniente<br />
la sostituzione. Per i<br />
motori più grandi è necessario<br />
un maggior numero di ore.<br />
Anche il costo dell’energia ha,<br />
come è ovvio, la sua grande<br />
influenza. Il grafico mostra che<br />
più questo è basso e più aumenta<br />
il numero di ore di lavoro minimo<br />
per la convenienza.<br />
A questo punto possiamo<br />
toglierci anche un’altra curiosità.<br />
Cioè quella di vedere se conviene<br />
sostituire un motore funzionante con uno<br />
ad alta efficienza senza aspettare che questo<br />
si rompa. Beh, basta applicare la formula del<br />
payback con le dovute modifiche. A numeratore<br />
non apparirà più il costo del riavvolgimento<br />
del motore, ma solo il costo del motore ad<br />
alta efficienza. Non si dovrà più<br />
considerare il decremento del<br />
rendimento dovuto al riavvolgimento,<br />
ma solo il rendimento del<br />
motore in uso.<br />
A rigore dovremmo considerare<br />
a numeratore, nella formula di<br />
calcolo del payback, il costo del<br />
motore ad alta efficienza diminuito<br />
del valore economico del<br />
motore sostituito. Possiamo<br />
però dire che non esiste un mercato<br />
esteso dei motori usati e<br />
quindi abbiamo considerato<br />
questo valore pari a zero. Certo,<br />
in questo caso le condizioni di<br />
convenienza sono più difficili a<br />
realizzarsi.<br />
Come fatto precedentemente<br />
riassumiamo i risultati in un grafico<br />
3 (figura 6) lasciando a voi, in<br />
caso lo riteniate interessante, il<br />
calcolo puntuale. Dal grafico di<br />
figura 6 possiamo dedurre che in<br />
molte realtà i motori di piccola<br />
potenza possono essere sostituiti<br />
da subito senza aspettare<br />
che arrivino a rottura.<br />
E in caso di acquisto di un moto-<br />
3 Il grafico è stato realizzato utilizzando gli stessi<br />
valori di quello di figura 5.<br />
25<br />
gestione energia N. 4/20<strong>02</strong>
26<br />
N. 4/20<strong>02</strong><br />
TECNOLOGIE & INIZIATIVE<br />
re nuovo, cosa dobbiamo fare? Conviene<br />
acquistare un motore standard o uno ad alta<br />
efficienza? Anche qui per fare le nostre valutazioni<br />
ci verrà in aiuto la formula del payback<br />
introdotta prima. Occorrerà operare i dovuti<br />
adeguamenti. In particolare a numeratore ci<br />
sarà la differenza di investimento tra motore ad<br />
alta efficienza e quello standard. Per il resto<br />
tutto rimane come nel caso precedente. I risultati<br />
sono riportati nel grafico di figura 7.<br />
I decreti sull’efficienza energetica<br />
Non possiamo parlare di motori ad alta efficienza<br />
senza citare i decreti sull’efficienza energetica<br />
negli usi finali del 24 aprile 2001 [4] . Cosa<br />
riguardano questi decreti? Essi sono connessi<br />
con la liberalizzazione del mercato elettrico in<br />
Italia: impongono ai distributori di energia elettrica<br />
e del gas di raggiungere determinati obiettivi<br />
di risparmio energetico incrementando l’efficienza<br />
energetica negli usi finali. I distributori<br />
soggetti a tale obbligo sono quelli con più di<br />
100 mila clienti. Ai risparmi conseguiti corrispondono<br />
dei riconoscimenti sotto forma di<br />
titoli di efficienza energetica (TEE) che saranno<br />
rilasciati dall’Autorità per l’energia e il gas<br />
(AEEG). I TEE sono negoziabili. Oltre ai distributori<br />
anche le ESCO (Energy Saving Company)<br />
potranno fare interventi di efficienza energetica.<br />
I decreti suggeriscono anche una lista di misure<br />
possibili. Una di queste misure è l’utilizzo<br />
CALCOLO DEL RISPARMIO ENERGETICO<br />
Se vogliamo sapere quanto si risparmia<br />
utilizzando un motore ad alta efficienza<br />
rispetto ad un motore standard basta<br />
applicare la seguente formula:<br />
⎛ 1 1<br />
R= P⋅Cc⋅h⋅⎜− ⎝ eff eff<br />
Dove:<br />
R: risparmio energetico annuo (tep)<br />
P: potenza di targa del motore (kW),<br />
C c : coefficiente di carico del motore, cioè<br />
la percentuale rispetto al pieno carico<br />
alla quale lavora il motore,<br />
h: numero di ore annuo di funzionamento<br />
del motore (h/a),<br />
eff std : rendimento di un motore standard al<br />
punto di lavoro,<br />
eff hem : rendimento del motore ad alta<br />
efficienza.<br />
Nella formula la conversione dei kWh in tep<br />
è stata effettuata utilizzando 1 kWh = 0,22 x<br />
10 -3 tep come riportato nei decreti.<br />
gestione energia<br />
std hem<br />
⎞<br />
−<br />
⎟ ⋅<strong>02</strong>2⋅10 ⎠<br />
3<br />
,<br />
dei motori ad alta efficienza in sostituzione di<br />
quelli standard.<br />
Ma quanti tep anno può risparmiare un motore<br />
ad alta efficienza rispetto ad uno standard?<br />
Vediamo di fare due conti e quindi dare un’indicazione<br />
sul contributo che questa misura<br />
può dare al rispetto dei decreti. Nella tabella di<br />
figura 8 abbiamo riportato per i motori a 4 poli<br />
che rientrano nell’accordo CEMEP il risparmio<br />
annuo, in funzione del numero di ore, ottenibile<br />
dalla sostituzione di un motore standard con<br />
uno ad alta efficienza. Anche in questo caso i<br />
valori sono indicativi ma validi per una prima<br />
valutazione.<br />
Allo stato attuale l’AEEG non ha ancora emesso<br />
la delibera attuativa. Per questo motivo non<br />
è possibile fare previsione su come sarà gestito<br />
il rapporto tra utenti finali (presso i quali nella<br />
maggiore parte dei casi saranno realizzati gli<br />
interventi) e i distributori che hanno l’obbligo di<br />
rispettare gli obiettivi.<br />
Al momento e con riferimento agli specifici interventi<br />
di risparmio energetico in esame, non è<br />
possibile valutare il vantaggio economico derivante<br />
dall’applicazione dei suddetti decreti alle<br />
aziende, mentre è quantificato in 150-200 t/tep<br />
il riconoscimento economico 4 che l’AEEG elargirà<br />
ai grandi distributori ed alle ESCO.<br />
Gli scenari futuri in cui i grandi distributori, le<br />
ESCO e gli utenti finali si troveranno ad operare,<br />
non sono prevedibili, per cui non è ad oggi<br />
quantificabile la quota di riconoscimento economico<br />
che andrà a beneficio degli utenti finali,<br />
né sono note le modalità operative per effettuare<br />
tale trasferimento.<br />
Se per ogni tep risparmiato sarà riconosciuto<br />
un valore di 150 t (ma non è detto) si può<br />
vedere per esempio che un motore da 15 kW<br />
che lavora 3.500 ore anno ottiene un beneficio<br />
annuo di 63 t contro un costo di acquisto di<br />
circa 520 t. Al beneficio dovrà essere aggiunto<br />
il flusso di cassa dovuto ai risparmi energetici<br />
che, per quanto detto prima, ammontano<br />
a circa 133 t anno se il costo dell’energia è<br />
di 7 centesimi di Euro. In pratica il tempo di<br />
ritorno dell’investimento, grazie ai decreti sull’efficienza<br />
energetica, passa da 3,9 a 2,7<br />
anni. Ci sembra che l’argomento sia degno di<br />
approfondimento.<br />
4 Per il calcolo abbiamo considerato gli stessi parametri descritti nella<br />
nota 2 come risulta al punto 7.6 del documento dell’AEEG uscito in<br />
inchiesta pubblica il 4 aprile 20<strong>02</strong> dal titolo “Proposte per l’attuazione<br />
dei decreti ministeriali del 24 aprile 2001 per la promozione dell’efficienza<br />
energetica negli usi finali”.<br />
periodico di informazione tecnica per gli energy manager
Figura 9<br />
Figura 8. Risparmio energetico in tep/anno<br />
Potenza 1800 3500 5500 8000<br />
kW Ore/anno Ore/anno Ore/anno Ore/anno<br />
1,1 0,05 0,10 0,15 0,22<br />
1,5 0,06 0,11 0,18 0,26<br />
2,2 0,07 0,14 0,22 0,31<br />
3 0,09 0,17 0,26 0,38<br />
4 0,10 0,19 0,31 0,44<br />
5,5 0,12 0,23 0,37 0,53<br />
7,5 0,15 0,29 0,45 0,66<br />
11 0,17 0,33 0,52 0,75<br />
15 0,22 0,42 0,66 0,96<br />
18,5 0,25 0,48 0,76 1,11<br />
22 0,29 0,55 0,87 1,27<br />
30 0,31 0,60 0,94 1,36<br />
37 0,35 0,68 1,07 1,55<br />
45 0,39 0,76 1,19 1,73<br />
55 0,41 0,81 1,27 1,84<br />
75 0,53 1,04 1,63 2,37<br />
90 0,64 1,24 1,94 2,83<br />
Motor Challenge Programme<br />
Anche l’Unione Europea sta dedicando risorse<br />
umane ed economiche ai motori ad alta efficienza.<br />
A tale proposito è in corso un progetto<br />
finanziato nell’ambito del programma SAVE<br />
denominato Motor Challenge Programme<br />
(MCP) [6,7]. Le finalità del<br />
progetto sono quelle di<br />
promuovere un programma<br />
per aiutare le industrie<br />
ad incrementare<br />
l’efficienza energetica dei<br />
motori elettrici e di alcuni<br />
sistemi azionati dai<br />
motori. Esso è su base<br />
volontaria ed è concepito<br />
in maniera molto<br />
semplice, secondo uno<br />
schema ormai collaudato<br />
da altri programmi<br />
simili. Alla messa a punto del progetto SAVE<br />
partecipano le Agenzie Nazionali per l’Energia<br />
di dieci paesi europei. Per l’Italia partecipa<br />
l’ENEA.<br />
Le aziende che vorranno partecipare al programma<br />
si impegnano ad identificare misure di<br />
efficienza energetica nell’ambito dei motori e<br />
dei sistemi che utilizzano motori elettrici e a<br />
realizzarle secondo un programma stabilito.<br />
A seguito di ciò le aziende potranno ottenere:<br />
• risparmi economici;<br />
• un pubblico riconoscimento per il loro contributo<br />
al raggiungimento degli obiettivi di<br />
politica energetica dell’Unione Europea;<br />
periodico di informazione tecnica per gli energy manager<br />
TECNOLOGIE & INIZIATIVE<br />
• miglioramento dell’immagine derivante dall’uso<br />
del logo (rappresentato in figura 9).<br />
Ogni industria può partecipare. Per questo,<br />
una volta ottemperate le richieste del programma,<br />
ogni industria potrà richiedere lo status<br />
di Partner. Tale status sarà conferito dalla<br />
Commissione previo verifica dei requisiti richiesti.<br />
Una volta ottenuto la status un’azienda<br />
potrà fregiarsi del logo simbolo dell’iniziativa.<br />
Al programma potranno aderire anche aziende<br />
che forniscono componenti e servizi nel<br />
campo degli azionamenti elettrici ed in questo<br />
caso essi riceveranno lo status di Endorser<br />
(sostenitore). In sostanza attraverso il Motor<br />
Challenge Programme si potrà da una parte<br />
risparmiare denaro investendo in motori ad<br />
alta efficienza e ottimizzando i sistemi da questi<br />
azionati, dall’altra si potrà migliorare l’immagine<br />
della propria azienda.<br />
Il programma sarà lanciato nei primi mesi del<br />
2003 e da quel momento chiunque, potenziale<br />
Partner e Endorser, potrà aderire.<br />
Comunque per chi ne volesse sapere di più,<br />
può consultare il sito internet:<br />
http://energyefficiency.jrc.cec.eu.int/.<br />
Conclusioni<br />
Crediamo di avere detto abbastanza sui motori<br />
elettrici ad alta efficienza. Qualcuno di voi sarà<br />
ancora scettico ed è lecito che lo sia. Non pretendiamo<br />
di avervi convinto. Il nostro intento era<br />
quello di fornirvi alcune informazioni importanti<br />
su questa tecnologia e soprattutto di avervi<br />
fatto venire la voglia di verificare all’interno della<br />
vostra azienda la possibilità di utilizzarla.<br />
Bibliografia<br />
1. FLORENTIN KRAUSE, La Risorsa Efficienza ANPA, Serie<br />
Documenti 11-1999.<br />
2. GREENWOOD P.B., Motori elettrici ad alto rendimento,<br />
ENEA Risparmio Energetico, n. 41b Luglio-Settembre1993.<br />
3. Voluntary Agreement of CEMEP, 1999.<br />
4. Decreto 24 aprile 2001, Individuazione degli obiettivi<br />
qualitativi per l’incremento dell’efficienza energetica<br />
negli usi finali ai sensi dell’art. 9, comma 1, del decreto<br />
legislativo 16 marzo 1999, n. 79.<br />
5. AEEG Proposte per l’attuazione dei Decreti Ministeriali<br />
del 24 aprile 2001 per la promozione dell’efficienza<br />
energetica negli usi finali. Documento di consultazione<br />
del 4 aprile 20<strong>02</strong>.<br />
6. European Commission, Directorate General Energy<br />
and Transport. Motor Challenge Programme - Partner<br />
Guidelines, 1 Gennaio 2003.<br />
7. European Commission, Directorate General Energy<br />
and Transport. Motor Challenge Programme – Drives<br />
Module, 1 Gennaio 2003.<br />
27<br />
gestione energia N. 4/20<strong>02</strong>
28<br />
N. 4/20<strong>02</strong><br />
TECNOLOGIE & INIZIATIVE<br />
Sistema informativo<br />
per Energy Manager<br />
Per una corretta gestione aziendale<br />
Nella Gestione delle informazioni relative<br />
alla qualità energetica dei processi<br />
che coinvolgono l’Energy<br />
Manager si sta imponendo a diversi<br />
livelli l’uso di applicativi informatici complessi<br />
che vanno sotto il nome di Sistemi Informativi<br />
Gestionali. Tali sistemi hanno il compito di<br />
razionalizzare tutti i dati che possono servire<br />
alla corretta gestione aziendale e aggiornarli in<br />
tempo reale in funzione delle modifiche intercorse<br />
a seguito dei diversi processi.<br />
ARCHIBUS/FM, sviluppato negli Stati Uniti e<br />
distribuito in esclusiva per l’Italia da<br />
Openpl@n S.r.l., è da considerarsi<br />
il software leader<br />
mondiale nel settore<br />
del Facility Management.<br />
Elemento distintivo<br />
di questo sistema<br />
informativo avanzato,<br />
che è strutturato<br />
in diversi moduli<br />
in grado di coprire<br />
tutti gli aspetti<br />
della gestione immobiliare,<br />
dalle pratiche<br />
amministrative alla manu-<br />
gestione energia<br />
REPERTORIO TECNOLOGICO<br />
MARCO RAPELLA<br />
FEDERICO CHIODAROLI<br />
OPENPL@N<br />
tenzione degli impianti, è l’integrazione “NATI-<br />
VA” con gli strumenti CAD di AutoDESK,<br />
attuale leader nel campo dei CAD tecnici, e la<br />
conseguente possibilità di gestire contemporaneamente<br />
informazioni in database ed elementi<br />
grafici dwg.<br />
Divisione Energy di Openpl@n<br />
Openpl@n S.r.l. ha scommesso da tempo<br />
sulla informatizzazione al servizio delle attività<br />
degli Energy Manager. A tal fine ha costituito<br />
ed avviato la Divisione Energy, che raccoglie<br />
professionalità interne e consulenti esterni con<br />
formazione specializzata in tematiche energetiche<br />
a livello impiantistico ed edilizio.<br />
La Divisione propone tre livelli di consulenza<br />
corrispondenti a diversi metodi e gradi di precisione<br />
di diagnosi energetica sul comportamento<br />
degli edifici: il primo (Entry Level) consiste<br />
nell’analisi e gestione dei dati storici di<br />
consumo energetico del patrimonio immobiliare<br />
oggetto di studio; il secondo (Medium<br />
Level) consiste nell’analisi del comportamento<br />
dinamico dell’edificio attraverso i più sofisticati<br />
software di simulazione (DOE-2 e<br />
Trnsys); ed il terzo (Advanced) prevede l’uso<br />
di sistemi di monitoring&control al servizio<br />
periodico di informazione tecnica per gli energy manager
della gestione dell’energia che consentano di<br />
individuare gli sprechi di energia e proporre<br />
interventi migliorativi sull’involucro e sull’impianto.<br />
La soluzione integrata per Energy<br />
Managers<br />
La divisione Energy di Openpl@n<br />
ha recentemente sviluppato un nuovo modulo<br />
per la piattaforma software ARCHIBUS/FM: il<br />
Modulo Energy, pensato come strumento di<br />
gestione, analisi e supporto all’attività degli<br />
Energy Managers. Le sue funzionalità coprono<br />
tre aree tematiche riguardanti il sistema edificio-impianto,<br />
i consumi energetici (elettrici e<br />
termici), le forniture e i contratti.<br />
La gestione dell’immobile e del sistema tecnologico<br />
può quindi essere affrontata in modo integrato<br />
sotto l’aspetto del comportamento energetico<br />
sia per quanto riguarda l’involucro edilizio<br />
che per l’aspetto puramente impiantistico.<br />
Il nuovo modulo comprende tabelle, report e<br />
funzionalità per la definizione di ogni singolo<br />
elemento tecnico di involucro (o partizione<br />
interna) con la propria stratigrafia e proprietà<br />
termo-igrometriche.<br />
Il sistema impiantistico può essere descritto in<br />
ogni suo componente graficamente con rappresentazione<br />
e localizzazione sia all’interno di<br />
disegni planimetrici che in schemi funzionali<br />
d’impianto e in modo informativo all’interno<br />
del database mantenendo la gerarchia degli<br />
elementi (centrale, sottocentrale, circuito, terminali).<br />
I consumi energetici possono essere inseriti<br />
sia da lettura dei contatori che attraverso<br />
tabelle con dati mensili ed annuali. Energy permette<br />
l’inserimento di dati di previsione, elabora<br />
report specifici permettendo un’analisi<br />
dei consumi per voce di consumo, località,<br />
edificio.<br />
È possibile elaborare e confrontare trend percentuali<br />
sulla previsione di consumo o sui<br />
consumi degli anni precedenti.<br />
Il modulo è impostato secondo la Legge<br />
10/91, facilita la gestione dei dati di centrale<br />
ed il suo impiego permette di valorizzare la<br />
qualità energetica degli immobili gestiti.<br />
Un’ulteriore sezione del modulo è impostata<br />
per registrare i dati provenienti da sistemi di<br />
telecontrollo. La versione base prevede tabel-<br />
periodico di informazione tecnica per gli energy manager<br />
TECNOLOGIE & INIZIATIVE<br />
le per storicizzare allarmi, impostare programmi<br />
di controllo e memorizzare dati su apparecchi<br />
di controllo e grandezze/apparecchiature<br />
controllate. L’integrazione con il sistema di<br />
telecontrollo viene studiata ad hoc per ogni<br />
modello e su richiesta dei clienti.<br />
Due progetti informativi significativi<br />
Diverse soluzioni di notevole grado di complessità<br />
sono state realizzate nel quadro di<br />
contratti di Global Service. Descriviamo di<br />
seguito due progetti, uno ormai avviato ed efficiente<br />
ed uno in fase di start up.<br />
Il contratto Global Service di AUSL Città di<br />
Bologna<br />
Nell’ambito del contratto Global Service per la<br />
gestione dei due più importanti presidi ospedalieri<br />
di Bologna l’ATI che si è aggiudicata il<br />
servizio ha deciso, in base al progetto proposto<br />
in fase di gara e per rispettare le richieste<br />
della Stazione Appaltante, di fare del Sistema<br />
Informativo la chiave di volta di tutti i servizi<br />
previsti da capitolato.<br />
Tale sistema doveva permettere al Cliente<br />
finale di mantenere costantemente sotto<br />
osservazione il livello quantitativo e qualitativo<br />
del servizio erogato dall’ATI. Inoltre il sistema<br />
ha il compito di tenere aggiornate tutte le<br />
tavole grafiche relative agli immobili compresi<br />
nel servizio.<br />
Tali requisiti hanno trovato risposta nel Sistema<br />
Informativo ARCHIBUS/FM adeguatamente<br />
personalizzato. Infatti il livello di personalizzazione<br />
realizzato per questo progetto ha porta-<br />
29<br />
REPERTORIO<br />
TECNOLOGICO<br />
gestione energia N. 4/20<strong>02</strong>
30<br />
N. 4/20<strong>02</strong><br />
TECNOLOGIE & INIZIATIVE<br />
to a riscrivere molte delle procedure standard<br />
dell’applicativo adeguandole alle esigenze<br />
puntuali del cliente finale e dell’ATI ed evidenziandone<br />
così anche l’elevatissimo livello di<br />
apertura e programmabilità.<br />
Il contratto Maintenance & Energy Service<br />
per Azienda Ospedaliera di Parma<br />
Openpl@n S.r.l. ha attivato per l’ATI che si è<br />
aggiudicato il contratto un progetto innovativo<br />
che impiegherà, oltre al sistema adottato nel<br />
progetto di Bologna, anche il nuovo modulo<br />
Energy con il preciso scopo di gestire più<br />
razionalmente le specifiche peculiarità energetiche<br />
dell’appalto.<br />
gestione energia<br />
SCHEDA<br />
Per ulteriori informazioni<br />
Openpl@n Srl (Marco Rapella) – Divisione Energy<br />
Corso di Porta Nuova 13/15 • 20121 Milano<br />
Tel.: <strong>02</strong> 62694252 • Fax: <strong>02</strong> 29010531<br />
www.openplan.it • energy@openplan.it<br />
Nella fase attuale di avvio del progetto saranno<br />
definite concordemente le informazioni<br />
energetiche chiave che andranno ad arricchire<br />
le soluzioni manutentive. SIRAM in qualità di<br />
Capogruppo dell’ATI si è dimostrata particolarmente<br />
sensibile al tema del risparmio energetico<br />
e ai vantaggi dell’uso di uno strumento<br />
avanzato per l’energy management integrato<br />
in un pacchetto già consolidato e adottato in<br />
molteplici progetti con successo.<br />
Nello stesso progetto vedrà anche realizzato<br />
un sistema di telecontrollo al quale sarà collegato<br />
il modulo Energy per gestire, ove possibile,<br />
in tempo reale i dati energetici provenienti<br />
dagli impianti.<br />
È già Socio FIRE? SI ❑ NO ❑<br />
Se la risposta è NO è bene sapere che<br />
l’adesione alla FIRE è aperta a tutti gli operatori del settore e offre i seguenti servizi:<br />
• partecipare ai convegni annuali FIRE su temi di interesse tecnico e professionale,<br />
• partecipare all’attività dei gruppi di lavoro;<br />
• ricevere gli atti dei convegni e richiedere le pubblicazioni FIRE disponibili;<br />
• usufruire e potenziare le esperienze messe a disposizione dai Soci e dagli operatori energetici;<br />
• essere informati in tempo reale sulle date di convegni ed incontri;<br />
• essere inseriti nella rete di collegamento tra gli Energy Manager anche nel caso in cui la nomina non fosse rinnovata.<br />
Le condizioni associative prevedono il versamento di una quota annuale a scelta tra le seguenti:<br />
❏ Socio sostenitore: € 10329,14<br />
❏ Socio ordinario:<br />
❏ Imprese - Amministrazioni Pubbliche - altra persona giuridica € 516,46<br />
❏ Associazione € 258,22<br />
❏ Persona fisica € 51,64<br />
Si prende atto che per il 20<strong>02</strong> tali quote annuali sono state fissate dal Consiglio Direttivo della FIRE<br />
❏ Si trasmette in allegato assegno non trasferibile intestato a FIRE, Federazione Italiana per l’uso Razionale<br />
dell’Energia<br />
❏ Si allega copia dell’ordine di accredito sul conto corrente bancario n. 2627.41<br />
Monte dei Paschi di Siena, Agenzia n. 33, Viale del Pinturicchio 5, 00196 Roma<br />
Coordinate bancarie COD-ABI 01030 e COD-CAB 03233 intestato alla Federazione<br />
Data .......................................... Firma ..............................................................................<br />
Note: il bonifico deve riportare il nome del socio per cui si effettua il versamento; la presente scheda, unitamente all’assegno di bonifico, va spedita a:<br />
Sig.ra Ornella Micone - ENEA-FIRE Casaccia, Via Anguillarese 301, 00060 ROMA - Tel. 06 30483482-3626-3538 - Fax 06 30486449<br />
Per informazioni contattare: Segreteria FIRE<br />
Tel.: 06 30483482 - Fax: 06 30486449<br />
Inoltre, vi consigliamo di consultare il sito della FIRE www.fire-italia.it, che presenta un ampio panorama di informazioni<br />
sulle attività, gli obiettivi, i programmi della federazione.<br />
periodico di informazione tecnica per gli energy manager
GIUSEPPE TOMASSETTI<br />
DARIO DI SANTO<br />
FIRE<br />
Gli Enti Locali, per quanto riguarda i<br />
consumi di energia, sono caratterizzati<br />
dall’avere un numero molto alto di<br />
punti di consumo, per i quali in genere<br />
pagano tariffe elevate. Pur tuttavia sia perché<br />
si tratta di entità quantitative, prese singolarmente,<br />
non molto elevate sia perché spesso il<br />
funzionamento è inglobato in una prestazione<br />
globale di servizio (es. edifici scolastici), si tratta<br />
in genere di consumi poco controllati e poco<br />
gestiti, quindi con larghi margini per interventi<br />
correttivi. Considerando l’effettivo esempio e la<br />
grande visibilità che hanno i comportamenti<br />
degli Enti Locali è importante che l’efficienza dei<br />
loro consumi energetici sia un tema affrontato<br />
con risorse culturali e finanziamenti adeguati;<br />
poiché gli Enti Locali danno inevitabilmente una<br />
priorità non elevata a questi problemi si è proposto<br />
che questo settore venga affrontato<br />
mediante le società di servizi energetici<br />
(E.S.Co.), adeguando a questo scopo la legislazione<br />
degli incarichi e degli appalti e riservando<br />
ai funzionari tecnici degli Enti Locali il compito di<br />
individuare le priorità, valutare le proposte e<br />
controllare gli interventi ed i risultati. Ci sono<br />
numerosi casi di successo sviluppati negli ultimi<br />
anni, essi però sono distribuiti a macchia di leopardo<br />
nel paese e non hanno coinvolto in modo<br />
omogeneo la maggior parte degli Enti Locali,<br />
per cui si pone la necessità di proporre un pro-<br />
Le potenzialità<br />
per gli Enti Locali<br />
dei decreti per<br />
l’efficienza<br />
energetica<br />
periodico di informazione tecnica per gli energy manager<br />
POLITICHE, PROGRAMMI, NORMATIVE<br />
gramma di replicazione e diffusione di quanto di<br />
buono è già stato realizzato dalle aree e dalle<br />
persone più attive, più preparate e più capaci di<br />
cogliere le occasioni che si sono presentate.<br />
I decreti per l’efficienza<br />
A seguito della liberalizzazione del mercato dell’elettricità<br />
e del gas, il 24/04/2001 sono stati<br />
emessi due decreti destinati a favorire un mercato<br />
per gli interventi di efficienza energetica nei<br />
settori civili ed industriali. Questi decreti creano<br />
un obbligo per i distributori di elettricità e di gas<br />
naturale, di realizzare interventi per raggiungere<br />
definiti obiettivi annuali di incremento di efficienza<br />
o di comprare questi risultati da chi possa<br />
commerciarli, all’interno di un apposito mercato<br />
di titoli di efficienza, ed in particolare da una rete<br />
di E.S.Co.. Il costo dell’insieme delle attività sarà<br />
parzialmente ricoperto dai distributori mediante<br />
aumenti delle tariffe di distribuzione. Questo<br />
meccanismo offre così la possibilità ad un cliente<br />
consumatore finale di ottenere un contributo<br />
dalle società di distribuzione o dalle E.S.Co., in<br />
cambio del diritto all’emissione nei loro confronti<br />
da parte dell’Autorità per l’Energia Elettrica ed il<br />
Gas di titoli di efficienza sui risparmi energetici<br />
ottenuti.<br />
L’Autorità stessa è incaricata di regolare il funzionamento<br />
di questi due decreti e di definire la<br />
valorizzazione del risultato (energia risparmiata)<br />
gestione energia N. 4/20<strong>02</strong><br />
31
32<br />
N. 4/20<strong>02</strong><br />
POLITICHE, PROGRAMMI, NORMATIVE<br />
ottenuto dai vari interventi. Un primo documento<br />
di consultazione è già stato emesso ed ha<br />
ricevuto osservazioni dai vari operatori.<br />
Le Regioni hanno spazio per definire, area per<br />
area, gli interventi prioritari e di aggiungere loro<br />
finanziamenti per indirizzare le scelte verso le<br />
aree di maggior interesse locale.<br />
Si tratta di scelte molto complesse, con obiettivi<br />
molto ambiziosi anche se non impossibili da<br />
raggiungere. Grande importanza viene data ai<br />
meccanismi di valutazione e valorizzazione dei<br />
risultati. Un sistema molto semplice rischia infatti<br />
di privilegiare gli interventi nel settore industriale,<br />
ove i maggiori fattori di carico e la maggiore<br />
dimensione degli interventi possono promuovere,<br />
da soli, la diffusione allargata delle tecnologie<br />
più efficaci; d’altra parte un sistema che<br />
volesse tenere conto delle tante specificità del<br />
settore civile rischierebbe di essere troppo complesso<br />
e costoso da gestire.<br />
Una opportunità per gli Enti Locali<br />
Per gli Enti Locali questi due decreti possono<br />
costituire una opportunità per rinforzare vecchi<br />
legami con i distributori, specie quando sono<br />
società partecipate ed avviare nuovi rapporti in<br />
un’ottica di mercato. Infatti gli Enti Locali sono i<br />
concessionari dei distributori del gas naturale e<br />
possono predisporre i relativi contratti in modo<br />
da dare un ruolo dimostrativo e didattico alle<br />
diminuzioni dei loro consumi e favorire così interventi<br />
delle aziende di distribuzione di energia su<br />
situazioni significative come replicabilità. Ugualmente<br />
le Regioni, sentiti gli Enti Locali nel definire<br />
le priorità per gli interventi di efficienza, possono,<br />
con differenti poteri nel settore elettrico ed<br />
in quello del gas, ai sensi dei due decreti, dare<br />
priorità a quelli effettuati presso gli Enti Locali,<br />
per la loro visibilità e per la ricaduta allargata dei<br />
benefici. Lo stesso atteggiamento può essere<br />
scelto dalle Regioni nell’allocare le loro risorse<br />
aggiuntive, privilegiando, per gli stessi motivi, gli<br />
interventi presso gli Enti Locali, la Sanità<br />
Pubblica e le altre sedi locali della Pubblica<br />
Amministrazione centrale. Infine gli Enti Locali<br />
possono accorpare i vari interventi singoli in<br />
pacchetti in programmi di attuazione scaglionata<br />
nel tempo in modo da ottimizzare l’utilizzo<br />
delle risorse evitando la estemporaneità tipica<br />
degli interventi nelle residenze.<br />
Tipologia degli interventi<br />
Gli interventi possono riguardare quasi tutti i settori<br />
delle attività degli Enti Locali, siano esse gestite<br />
in propria concessione o appaltate. In allegato<br />
sono riportate le aree principali già individuate.<br />
gestione energia<br />
Opportunità<br />
per<br />
i Comuni<br />
IDecreti MICA 24 aprile 2001 fissano l'obbligo<br />
per i grandi distributori di energia<br />
elettrica e gas di effettuare interventi presso<br />
gli utenti finali al fine di ottenere nei<br />
prossimi anni un risparmio di energia primaria.<br />
A tal fine i distributori possono intervenire<br />
direttamente, tramite società controllate o<br />
possono acquistare titoli di efficienza energetica<br />
da ESCO che abbiano effettuato interventi<br />
fra quelli ammessi dai Decreti stessi. L’Autorità<br />
per l’Energia Elettrica ed il Gas ha il compito di<br />
elaborare le linee guida per l’attuazione dei<br />
Decreti. Si tratta di un meccanismo innovativo<br />
rispetto alle esperienze italiane, che avrà il<br />
compito di promuovere la diffusione di tecnologie<br />
collegate all’uso efficiente dell’energia ed<br />
al risparmio energetico, con i conseguenti<br />
effetti benefici per l’ambiente, la sicurezza<br />
degli approvvigionamenti e la società.<br />
Descrizione del meccanismo<br />
In sostanza il meccanismo base prevede che<br />
a fronte di ogni intervento effettuato presso gli<br />
utenti finali da un distributore o da una ESCO<br />
vengano emessi dei titoli di efficienza da parte<br />
dell’Autorità. Mediante queste attestazioni i<br />
distributori possono dimostrare il raggiungimento<br />
degli obiettivi previsti dai Decreti. Per<br />
finanziarsi l’esercente può attingere a eventuali<br />
fondi regionali e nazionali, può chiedere la partecipazione<br />
dell’utente beneficiario e può ricevere<br />
dei riconoscimenti in tariffa, secondo un<br />
tetto massimo stabilito dall’Autorità. Nel primo<br />
periodico di informazione tecnica per gli energy manager
schema allegato (figura 1) è illustrata l’ipotesi di<br />
intervento diretto dell’esercente presso l’utente<br />
finale. Nel caso in cui sia una ESCO a svolgere<br />
l’intervento, come mostra il secondo schema<br />
(figura 2), il titolo ad essa rilasciato può essere<br />
ceduto ad un distributore ad un prezzo dipendente<br />
dalla situazione di mercato che si verrà a<br />
creare. Nella sezione dedicata ai decreti 24<br />
aprile 2001 nel sito web della FIRE (www.fireitalia.it)<br />
sono presenti articoli e schede illustrative<br />
e di approfondimento sull’argomento.<br />
I Comuni possono prendere parte al gioco in<br />
vari modi:<br />
• come utenti, accordandosi con i distributori<br />
locali di gas ed elettricità o con una ESCO<br />
per realizzare interventi di miglioramento<br />
degli impianti dei propri edifici a condizioni<br />
vantaggiose, nel rispetto della Legge 10/91<br />
e dei suoi regolamenti attuativi;<br />
• operando un ruolo di raccordo fra la popolazione<br />
residente sul territorio ed i distributori,<br />
affinché possano essere incentivati gli<br />
interventi presso tale tipologia di utenza;<br />
• costituendo società partecipate che operino<br />
come ESCO, in compartecipazione eventualmente<br />
con associazioni di categoria e/o<br />
distributori.<br />
Partecipazione dei Comuni come<br />
utenti<br />
Buona parte delle tipologie di interventi previste<br />
dai Decreti afferiscono ai settori terziario e<br />
residenziale.<br />
Titoli<br />
Acquisto titoli<br />
periodico di informazione tecnica per gli energy manager<br />
POLITICHE, PROGRAMMI, NORMATIVE<br />
Nell’ultimo paragrafo sono riportati dei tipici<br />
ambiti di azione.<br />
Il ruolo dell’Ente Locale in questo caso è quello<br />
di prendere contatti con i distributori locali o<br />
con una ESCO per proporsi per uno o più<br />
interventi, considerando che in alcuni casi, a<br />
seconda del tipo di intervento e degli indici di<br />
convenienza economica relativi, potrà essere<br />
necessario attivare anche risorse proprie.<br />
Si fa comunque presente che in molti casi la<br />
realizzazione degli interventi proposti è comunque<br />
prevista da altri provvedimenti legislativi<br />
inerenti alla sicurezza ed all’uso razionale<br />
dell’energia.<br />
Partecipazione dei Comuni nel ruolo<br />
di raccordo fra distributori e cittadini<br />
Gli interventi relativi al settore residenziale e<br />
terziario possono costituire una buona opportunità<br />
per i distributori, considerato il numero<br />
di casi attivabili (esempio sostituzione elettrodomestici<br />
o lampade ad incandescenza con<br />
quelle fluorescenti compatte).<br />
Per consentire anche ai cittadini serviti da<br />
esercenti non compresi dal dispositivo normativo<br />
dei Decreti di prendere parte e beneficiare<br />
dell’iniziativa e per indirizzare le iniziative dei<br />
distributori e delle ESCO affinché sia raggiunto<br />
il massimo mutuo vantaggio, può svolgere<br />
un ruolo importante il Comune. Esso può infatti<br />
stipulare delle convenzioni con distributori o<br />
ESCO ed associazioni di consumatori per<br />
incentivare e diffondere interventi mirati sul ter-<br />
Figura 1. Intervento diretto dell’azienda di distribuzione<br />
Investimenti Ricavi di esercizio<br />
rilascia titoli effettua interventi<br />
Autorità Distributore<br />
Utente<br />
presenta titoli<br />
ottenuti<br />
trasferisce parte<br />
dei ricavi<br />
eventuali sanzioni quota in tariffa<br />
33<br />
gestione energia N. 4/20<strong>02</strong>
34<br />
N. 4/20<strong>02</strong><br />
POLITICHE, PROGRAMMI, NORMATIVE<br />
ritorio di sua competenza.<br />
A tal fine potrebbe operare direttamente o<br />
avvalendosi delle agenzie per l’energia. L’Ente<br />
Locale può anche stimolare la propria Regione<br />
affinché metta a disposizione risorse orientate<br />
al coinvolgimento del settore civile.<br />
A tale proposito si ricorda che i Decreti prevedono<br />
che i distributori di gas, la cui concessione<br />
è rilasciata dal Comune, operino in base<br />
alle modalità di raggiungimento degli obiettivi<br />
previste da appositi provvedimenti di programmazione<br />
regionale emanati in base ai Decreti,<br />
sentiti gli organismi di raccordo regioni-autonomie<br />
locali.<br />
Qualora tali provvedimenti non siano ancora<br />
stati emanati, il Comune può giocare un suo<br />
ruolo in tal senso.<br />
Partecipazione dei Comuni come<br />
ESCO<br />
Sebbene sia il caso meno probabile, alcuni<br />
Comuni potrebbero prendere in considerazione<br />
la possibilità di operare come ESCO attraverso<br />
una società loro controllata o partecipata<br />
(ad esempio la municipalizzata, se ancora di<br />
proprietà comunale).<br />
A tale riguardo si sottolinea che i Decreti stessi<br />
non danno alcuna indicazione su eventuali<br />
requisiti richiesti ad una società per svolgere<br />
tale ruolo, ferme restando le competenze tecniche,<br />
gestionali e finanziarie indispensabili per<br />
il buon esito dei progetti realizzabili.<br />
gestione energia<br />
Titoli Investimenti<br />
Acquisto titoli<br />
Possibili interventi<br />
Si elencano qui esempi di interventi realizzabili<br />
nell’ambito dei Decreti, suddivisi per tipologie,<br />
relativi ad edifici e servizi gestiti direttamente o<br />
indirettamente dall’Ente Locale. Si tratta di una<br />
lista non esaustiva, ma comprensiva della<br />
maggior parte degli interventi effettivamente<br />
realizzabili in ambito comunale.<br />
Si ricorda che è comunque possibile individuare<br />
e realizzare campagne di formazione,<br />
informazione, promozione e sensibilizzazione<br />
degli utenti finali per la riduzione dei consumi,<br />
che possono ricevere un contributo nell’ambito<br />
dei Decreti sulla base del regolamento che<br />
verrà predisposto dall’Autorità per l’Energia<br />
Elettrica ed il Gas.<br />
Edifici adibiti ad uso ufficio<br />
• REALIZZAZIONE INTERVENTI NEL QUADRO DEL<br />
SERVIZIO ENERGIA<br />
Il servizio energia per definizione comporta per<br />
il fornitore la ricerca della massima efficienza,<br />
comportando la sostituzione degli impianti con<br />
altri più efficienti purché la durata del contratto<br />
lo consenta. In quest’ottica l’Ente Locale<br />
può prevedere in sede contrattuale la realizzazione<br />
di interventi di ammodernamento, anche<br />
approfonditi, di impianti o la ridefinizione eventuale<br />
delle condizioni dell’offerta all’atto del rinnovo<br />
per tener conto dei minori tempi di ritorno<br />
degli investimenti eventualmente conseguibili<br />
dal fornitore.<br />
Figura 2. Acquisto di titoli di efficienza energetica da una ESCO<br />
rilascia titoli<br />
Ricavi di esercizio<br />
Autorità Distributore<br />
titoli ESCO<br />
presenta titoli<br />
Borsa<br />
ottenuti<br />
eventuali sanzioni<br />
quota in tariffa<br />
trasferisce<br />
parte dei<br />
ricavi<br />
effettua<br />
interventi<br />
Utente<br />
periodico di informazione tecnica per gli energy manager
• SOSTITUZIONE CALDAIA (TIPOLOGIA A CONDEN-<br />
SAZIONE E TAGLIA ADEGUATA ALL’UTENZA)<br />
L’intervento di sostituzione del parco caldaie<br />
relativo agli edifici di competenza del<br />
Comune rappresenta una tipica opportunità<br />
nell’ambito dei Decreti. In tal caso è opportuno<br />
che sia previsto un dimensionamento dell’impianto<br />
sulla base di opportune diagnosi<br />
energetiche, al fine di conseguire il massimo<br />
risultato utile.<br />
• PARZIALIZZAZIONE DELL’IMPIANTO TERMICO E<br />
SISTEMA DI CONTROLLO<br />
Soprattutto in presenza di edifici occupati in<br />
modo diversificato nel corso della giornata,<br />
come ad esempio le scuole, in cui alcuni locali<br />
sono utilizzati anche il pomeriggio e la sera, è<br />
opportuno installare sistemi di modulazione e<br />
parzializzazione delle caldaie e di zonizzazione<br />
dell’edificio. In questo modo è possibile limitare<br />
il riscaldamento solo laddove effettivamente<br />
richiesto e far funzionare le caldaie nel modo<br />
più efficiente.<br />
• SISTEMI DI SCHERMATURA ESTERNA PER LA<br />
RIDUZIONE DEL CARICO ESTIVO DI CONDIZIONA-<br />
MENTO<br />
Fra gli interventi previsti dai Decreti rientrano<br />
quelli collegati all’architettura solare passiva.<br />
Un esempio che può essere implementato in<br />
alcuni casi riguarda i sistemi di schermatura<br />
delle finestre per ridurre l’apporto solare e<br />
quindi il carico di condizionamento.<br />
• SISTEMI DI ILLUMINAZIONE AD ALTA EFFICIENZA<br />
Interventi semplici da contabilizzare e con<br />
tempi di ritorno contenuti riguardano la sostituzione<br />
dei corpi luminosi e delle lampade con<br />
altri a maggiore efficienza e l’installazione di<br />
dispositivi per il controllo della tensione di alimentazione<br />
delle lampade e per quello della<br />
luminosità in funzione della luce naturale.<br />
• CONDIZIONAMENTO E RISCALDAMENTO A POMPA<br />
DI CALORE CON ACQUA DI FALDA O SIMILE<br />
Si tratta di un intervento che richiede un adeguato<br />
studio di fattibilità per valutarne la convenienza.<br />
• USO DI APPARECCHIATURE INFORMATICHE A<br />
BASSO CONSUMO<br />
Tutti gli interventi di sostituzione di dispositivi<br />
informatici con altri analoghi a minore consumo<br />
sono ammissibili. In particolare si sottolinea<br />
quello relativo alla sostituzione dei tradizionali<br />
monitor a tubi catodici con quelli LCD.<br />
Oltre a consumare meno elettricità, tali moni-<br />
periodico di informazione tecnica per gli energy manager<br />
POLITICHE, PROGRAMMI, NORMATIVE<br />
tor presentano vantaggi negli ingombri limitati<br />
e negli aspetti sulla sicurezza correlati alla<br />
Legge 626 (assenza di radiazioni elettromagnetiche<br />
rispetto ai monitor tradizionali).<br />
• SISTEMI DI CONTABILIZZAZIONE<br />
Si tratta di un intervento previsto per legge nei<br />
nuovi edifici e in grado di assicurare il raggiungimento<br />
delle migliori efficienze di esercizio,<br />
abbinando un impianto centralizzando ai<br />
vantaggi del riscaldamento autonomo.<br />
Comporta tra l’altro il beneficio di sensibilizzare<br />
gli utenti ai propri consumi. Bisogna porre<br />
qualche attenzione nella suddivisione della<br />
contabilizzazione qualora le tubazioni calde<br />
attraversino locali non riscaldati, come garage<br />
e vani scale.<br />
• TELECONTROLLO DEGLI IMPIANTI TERMICI IN<br />
FUNZIONE DELLA TEMPERATURA ESTERNA E DI<br />
ALTRI PARAMETRI<br />
Il controllo degli impianti termici in funzione<br />
della temperatura esterna, consente tra l’altro<br />
la possibilità di non dover tener conto delle<br />
ore giornaliere di funzionamento, purché il<br />
sensore interno sia regolabile su due temperature<br />
diverse e sigillabile, ai sensi del DPR<br />
551/99.<br />
• PROMOZIONE DI MINI RETI DI RISCALDAMENTO<br />
CON CALORE DI RECUPERO DA FONTI RINNOVABI-<br />
LI O COGENERAZIONE<br />
Il ricorso al teleriscaldamento offre svariati vantaggi<br />
in termini di benefici energetici ed<br />
ambientali globali. Si tratta certamente di un<br />
intervento complesso dal punto di vista delle<br />
infrastrutture ed in taluni casi delle autorizzazioni<br />
per gli impianti di generazione. Può<br />
comunque essere il caso di considerarlo qualora<br />
sia prevista la manutenzione del sistema a<br />
rete del Comune (ad esempìo con riferimento<br />
a quella idrica o a quella del gas.<br />
• COIBENTAZIONE E SOSTITUZIONE DI INFISSI CON<br />
ALTRI A DOPPI VETRI O A GUADAGNO SOLARE<br />
Sono interventi da eseguire in caso di ristrutturazione,<br />
per i quali caso per caso va valutata<br />
la convenienza.<br />
• FOTOVOLTAICO<br />
I Decreti ammettono il riconoscimento del<br />
risparmio di energia primaria conseguito tramite<br />
il fotovoltaico solo per impianti di dimensioni<br />
inferiori ai 20 kW. L’accordo con le Regioni<br />
affinché parte dei fondi siano destinati a queste<br />
applicazioni è in tal caso necessario, visti i<br />
tempi di ritorno non brevi.<br />
35<br />
gestione energia N. 4/20<strong>02</strong>
36<br />
N. 4/20<strong>02</strong><br />
POLITICHE, PROGRAMMI, NORMATIVE<br />
Edifici sportivi ad alta occupazione<br />
• MINI COGENERAZIONE<br />
Per la cogenerazione il risparmio ammesso dai<br />
Decreti riguarda il recupero termico, non la<br />
produzione di elettricità. Ciò nulla toglie alle<br />
possibilità di utilizzo della produzione combinata<br />
di energia elettrica e gas, specie in presenza<br />
di richiesta di calore estesa nel corso<br />
dell’anno ed importante, come ad esempio<br />
per le piscine. L’elettricità generata può essere<br />
impiegata per la rete di illuminazione pubblica<br />
e le utenze comunali (edifici, ospedali,<br />
depuratori, ecc), eventualmente costituendo<br />
un apposito consorzio. Particolare attenzione<br />
va però posta nella scelta e nel dimensionamento<br />
del sistema, cosa che presuppone la<br />
conoscenza e l’andamento orario per giorni<br />
tipici del prelievo di elettricità e calore nelle<br />
utenze considerate.<br />
• SOLARE TERMICO PER PRODUZIONE ACQUA CALDA<br />
Per le utenze estive (stabilimenti balneari,<br />
piscine, campeggi) possono essere proficuamente<br />
impiegati i pannelli solari in materiale<br />
plastico, caratterizzati da investimenti unitari<br />
contenuti e da tempi di ritorno brevi. Negli altri<br />
casi conviene ricorrere ai pannelli vetrati, più<br />
costosi ma in grado di assicurare buone prestazioni<br />
tutto l’anno. Per grandi impianti può<br />
essere conveniente richiedere la stipula di contratti<br />
a risultati garantiti.<br />
• ILLUMINAZIONE AD ALTA EFFICIENZA<br />
Oltre che l’illuminazione di interni, già trattata<br />
nella categoria precedente, gli interventi in<br />
questo possono riguardare l’illuminazione di<br />
esterni (campi da gioco e piazzali), con l’installazione<br />
di lampade e corpi luminosi più efficienti<br />
e di regolatori di flusso luminoso.<br />
• CALDAIE A CONDENSAZIONE E/O BIOMASSE<br />
Oltre alle già ricordate caldaie a condensazione,<br />
in questo caso, dopo aver valutato la<br />
disponibilità di spazi per le strutture di scarico,<br />
deposito ed alimentazione delle biomasse,<br />
può essere conveniente l’utilizzo di caldaie<br />
facenti uso di questo combustibile rinnovabile,<br />
in considerazione dei benefici ambientali e del<br />
costo del combustibile contenuto, soprattutto<br />
rispetto al gasolio ed al GPL.<br />
• CONTROLLO DELLE STRATIFICAZIONI TERMICHE<br />
Negli edifici con soffitti molto alti, quali posso-<br />
gestione energia<br />
no essere quelli adibiti a campi da pallavolo e<br />
pallacanestro e le piscine, diventa fondamentale<br />
evitare la stratificazione termica dell’aria, al<br />
fine di contenere i consumi per il riscaldamento.<br />
A tal fine sono disponibili diverse tecnologie<br />
sul mercato, dai destratificatori al riscaldamento<br />
mediante pannelli radianti. Nel caso<br />
delle piscine, dove l’effetto è aumentato dall’evaporazione,<br />
si possono inoltre ottenere<br />
risultati eccellenti con l’adozione di sistemi di<br />
copertura notturna.<br />
• RECUPERO DEL CALORE DAGLI EFFLUENTI<br />
Il recupero di calore dagli effluenti è sempre<br />
una buona pratica in presenza di elevate temperature<br />
allo scarico e di utenze in grado di<br />
sfruttare il calore recuperato, come ad esempio<br />
il preriscaldamento dell’acqua sanitaria.<br />
• COIBENTAZIONE E SOSTITUZIONE DI INFISSI CON<br />
ALTRI A DOPPI VETRI O A GUADAGNO SOLARE<br />
Vale quanto detto per la categoria precedente.<br />
Illuminazione pubblica<br />
• SISTEMI AD ALTA EFFICIENZA<br />
Gli interventi realizzabili prevedono la sostituzione<br />
di lampade con altre più efficienti e l’installazione<br />
di dispositivi per il controllo del<br />
flusso luminoso dei punti luce. A tale proposito<br />
va notato che, essendo la riduzione dell’intensità<br />
luminosa ammessa funzione del traffico,<br />
i massimi risultati possono essere conseguiti<br />
in presenza di un piano comunale per il<br />
traffico.<br />
• SEMAFORI A LED<br />
I semafori a led consentono di contenere i<br />
consumi, ma richiedono la presenza di dispositivi<br />
per la regolazione del flusso luminoso.<br />
Ciclo dell’acqua<br />
• MOTORI ELETTRICI AD ALTA EFFICIENZA<br />
Si tratta di motori utilizzabili proficuamente nel<br />
caso di utenze con alto fattore di carico, come<br />
le pompe degli acquedotti o dei depuratori e<br />
le scale mobili.<br />
• MOTORI A VELOCITÀ VARIABILE<br />
L’installazione di sistemi di controllo a velocità<br />
variabile permette di ottenere ottimi risultati<br />
laddove il carico dell’utenza sia variabile (es.<br />
depuratori, alcuni acquedotti e scale mobili).<br />
periodico di informazione tecnica per gli energy manager
• OTTIMIZZAZIONE DEL CARICO DA POMPAGGIO<br />
MEDIANTE TELECONTROLLO<br />
In alcune situazioni potrebbe essere impiegato<br />
il telecontrollo per la gestione remota ed ottimizzata<br />
dei carichi relativi ad uno o più impianti<br />
di pompaggio.<br />
• USO PLURIMO DELLE ACQUE DEPURATE<br />
In tal caso si potrebbe considerare il risparmio<br />
energetico associato alla captazione, trasporto<br />
e trattamento delle acque degli acquedotti<br />
e di falda non più utilizzate.<br />
Magazzini frigoriferi, mercati,<br />
mattatoi, ecc.<br />
• COIBENTAZIONE<br />
Vale quanto detto nelle categorie precedenti,<br />
esteso però anche a singoli locali frigoriferi.<br />
• RECUPERO DI ACQUA CALDA DA COGENERAZIO-<br />
NE E DA EFFLUENTI<br />
L’acqua calda recuperata può essere impiegata<br />
sia direttamente, sia per alimentare sistemi<br />
ad assorbimento.<br />
• SISTEMI AD ASSORBIMENTO<br />
Dove sia presente una sorgente di calore, da<br />
cogenerazione o da recupero, può essere<br />
conveniente l’adozione di sistemi ad assorbimento,<br />
la cui convenienza economica rispetto<br />
ai tradizionali gruppi a compressione va valutata<br />
caso per caso, tenuto conto dei benefici<br />
economici conseguibili grazie ai decreti.<br />
• INSTALLAZIONE DI MOTORI AD ALTA EFFICIENZA<br />
E/O A VELOCITÀ VARIABILE<br />
Vale quanto detto relativamente alla categoria<br />
precedente.<br />
periodico di informazione tecnica per gli energy manager<br />
POLITICHE, PROGRAMMI, NORMATIVE<br />
Infrastrutture del trasporto<br />
• ILLUMINAZIONE PIAZZALI E DEPOSITI<br />
Vale quanto detto relativamente alle categorie<br />
precedentI.<br />
• DIFFUSIONE MEZZI ELETTRICI E A GAS NATURALE<br />
I Decreti riconoscono fra gli interventi ammessi<br />
ai riconoscimenti anche le iniziative volte alla<br />
diffusione di veicoli elettrici ed a gas naturale,<br />
già portate avanti in anni recenti da alcune<br />
amministrazioni comunali.<br />
• FOTOVOLTAICO PER ILLUMINAZIONE PUNTI DI FER-<br />
MATA O SEGNALAZIONE, SPECIE EXTRAURBANI<br />
Fra gli interventi ammessi ricade il fotovoltaico<br />
al di sotto dei 20 kW, utilizzabile per l’alimentazione<br />
di punti luce, cartelli stradali e fermate<br />
di mezzi pubblici non collegati alla rete elettrica<br />
(per i quali il costo evitato per la posa dei<br />
cavi e la connessione alla rete elettrica ripaga<br />
ampliamente i maggiori costi unitari dei dispositivi,<br />
con vantaggi di pubblica utilità).<br />
Sistema ospedaliero<br />
• ILLUMINAZIONE AD ALTA EFFICIENZA<br />
Vale quanto detto per le categorie precedenti.<br />
• RECUPERO ENERGIA DA EFFLUENTI<br />
Vale quanto detto per le categorie precedenti.<br />
• RECUPERO CALORE DA COGENERAZIONE ASSO-<br />
CIATO CON CONSUMI ELETTRICI<br />
Vale quanto detto per le categorie precedenti,<br />
ricordando la possibilità di costituire consorzi<br />
con le varie utenze comunali relativamente ai<br />
consumi elettrici.<br />
• PARZIALIZZAZIONE DELL’IMPIANTO TERMICO E<br />
SISTEMA DI CONTROLLO<br />
Vale quanto detto per le categorie precedenti.<br />
▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼▼<br />
Annual Conference “Local Energy Action”<br />
Il 28-29 novembre a Bruxelles la direzione generale di Energia e Trasporto ha presentato l’annuale<br />
conferenza su “Local Energy Action” nell’ambito della nuova iniziativa “ManagEnergy”<br />
della Commissione.<br />
Il secondo annuale evento di “ManagEnergy” con la presenza di esponenti del mondo energetico<br />
locale ha coinvolto 1200 partecipanti e “delegati virtuali” nei due giorni di conferenza.<br />
384 partecipanti sono convenuti all’evento di Bruxelles e circa 100 tra dirigenti, attori energetici<br />
ed altri soggetti locali si sono incontrati nelle nove conferenze che si sono tenute contemporaneamente<br />
grazie alle nuove tecnologie nei paesi dell’Unione Europea ed in quelli candidati a<br />
entrarvi. “Delegati virtuali” hanno partecipato alla conferenza su Internet che ha registrato 705<br />
visite e 2170 richieste di diretta per i due giorni.<br />
Le registrazioni video dell’evento sono consultabili sul sito www.managenergy.net/conference/annualconf20<strong>02</strong>.html,<br />
che fornisce anche la registrazione video delle interviste ai partecipanti<br />
all’evento, le conclusioni scritte della conferenza ed altre informazioni.<br />
37<br />
gestione energia N. 4/20<strong>02</strong>
38<br />
N. 4/20<strong>02</strong><br />
POLITICHE, PROGRAMMI, NORMATIVE<br />
Il Governo Italiano sta dimostrando un<br />
impegno crescente per la riduzione delle<br />
emissioni in atmosfera, anche aldilà dell’aumentata<br />
sensibilità al tema da parte<br />
dei media e della pubblica opinione, legata ai<br />
fenomeni di inquinamento atmosferico che<br />
sempre più frequentemente si manifestano<br />
nelle città. Dal 1° giugno 20<strong>02</strong>, infatti, è operante<br />
la legge n. 120, che ratifica il protocollo<br />
di Kyoto. Il mercato dei certificati verdi, che<br />
tende a promuovere l’uso di fonti rinnovabili<br />
negli impianti di generazione elettrica è già<br />
avviato ed, entro il 20<strong>02</strong>, sarà operativo il relativo<br />
sistema di trading presso la Borsa Elettrica;<br />
sta anche avviandosi il trading internazionale<br />
dei certificati di emissione (per limitarsi<br />
ad un esempio, nel Novembre 2001 Enel<br />
Green Power ha ceduto in Ontario – Canada<br />
– diritti di emissione per 1,3 Mton di CO 2 ).<br />
In questo quadro il Governo ha anche adottato,<br />
negli ultimi due anni, provvedimenti intesi ad<br />
introdurre anche nel nostro Paese strumenti di<br />
controllo della domanda di energia (DSM:<br />
Demand Side Management). Tali strumenti,<br />
che mirano ad aumentare l’efficienza con cui<br />
l’energia viene consumata negli usi finali, stanno<br />
infatti dimostrando, nei paesi in cui sono<br />
stati applicati, di poter dare un loro contributo<br />
gestione energia<br />
L. MAINA<br />
M. GUIDUCCI<br />
Italgas<br />
Effetti<br />
dell’applicazione<br />
dei decreti sull’efficienza<br />
energetica anche alla luce<br />
delle esperienze comunitarie<br />
Le considerazioni svolte nel presente articolo sono da attribuirsi esclusivamente e<br />
personalmente agli autori e non impegnano in alcun modo la Società Italiana per il Gas.<br />
alla riduzione delle emissioni in atmosfera.<br />
È ormai nota l’intenzione del governo di intervenire<br />
contemporaneamente sui mercati,<br />
ormai sempre più convergenti, dell’energia<br />
elettrica e del gas: il DLgs 79/99 (Bersani, Art.<br />
9 c.1) ed il DLgs 164/00 (Letta, Art.16 c.4)<br />
pongono in capo ai rispettivi distributori l’obbligo<br />
di perseguire detti aumenti di efficienza; i<br />
due DM, emanati dal Ministero delle Attività<br />
produttive e dell’Ambiente il 24 aprile 2001,<br />
fissano ai distributori di elettricità e gas obiettivi<br />
quantitativi di risparmio presso i consumatori<br />
finali per il quinquennio 20<strong>02</strong>-2005.<br />
Azioni tese al risparmio energetico si erano già<br />
prodotte – con risultati piuttosto modesti –<br />
negli anni ‘70 e ‘80, per far fronte a difficoltà di<br />
approvvigionamento dimostratesi contingenti.<br />
I nuovi provvedimenti rispondono invece ad<br />
esigenze ambientali più strutturali, di lungo<br />
periodo e di sicura valenza politica; per di più<br />
essi saranno attuati in un contesto di mercato<br />
dell’energia in corso di liberalizzazione.<br />
È importante sottolineare quest’ultimo aspetto,<br />
in quanto gli scarsi risultati ottenuti in passato<br />
sul fronte del risparmio energetico potevano<br />
anche attribuirsi al fatto che i venditori di<br />
energia – che sono i più vicini ai clienti finali e<br />
dunque quelli più in grado di condizionarne le<br />
periodico di informazione tecnica per gli energy manager
scelte – operavano in regime di sostanziale<br />
monopolio e non avevano alcun interesse a<br />
promuovere azioni che avrebbero sortito l’unico<br />
risultato di ridurre le loro vendite. Oggi,<br />
invece, il risparmio di energia può rapidamente<br />
diventare un argomento di vendita col quale<br />
un fornitore di elettricità e gas cerca di sottrarre<br />
clienti all’altro. Il risparmio energetico potrà<br />
avere dunque come alleati gli stessi venditori<br />
di energia.<br />
Ciò emerge chiaramente se si analizzano i programmi<br />
attuati fin dal 1994 nel Regno Unito,<br />
dove le imprese elettriche e gas hanno ottenuto<br />
risparmi di energia tangibili con programmi<br />
di DSM attuati in ambiente di mercato regolato<br />
fino al 1999 e libero in seguito (si vedano<br />
i siti dell’”Office for gas and electricity markets”<br />
www.ofgem.gov.uk e dell’“Energy Saving<br />
Trust” www.est.org.uk).<br />
Gli obiettivi fissati dal Governo inglese con<br />
Decreto del Dicembre 2001 ai venditori di elettricità<br />
e gas per il periodo 20<strong>02</strong>-2005 sono,<br />
infatti, di molte volte superiori a quelli conseguiti<br />
nei primi anni.<br />
Le azioni previste in Gran Bretagna per conseguire<br />
detti obiettivi sono (sulla base dell’esperienza<br />
passata) del tipo seguente:<br />
– 810.000 interventi di isolamento pareti abitazioni,<br />
– 500.000 interventi di isolamento sottotetti,<br />
– 440.000 caldaie ad alta efficienza,<br />
– 630.000 apparecchi utilizzatori elettrici ad<br />
alta efficienza,<br />
– 240.000 sistemi regolazione impianto termico,<br />
– 26 milioni di lampade ad alta efficienza,<br />
– 1.200.000 isolamenti di apparecchi per la<br />
produzione di acqua calda,<br />
– 220.000 miglioramenti di tenuta dei serramenti.<br />
Per coprire i costi sostenuti dalle imprese elettriche<br />
per la promozione degli interventi attuati<br />
durante il programma 1994-1999 – in regime<br />
di mercato parzialmente regolato – si era<br />
autorizzato un prelievo in bolletta di 1.50<br />
v/cliente/anno. Per il programma 20<strong>02</strong>-2005,<br />
col mercato totalmente liberalizzato, la questione<br />
non è più posta in termini di ‘prelievo<br />
autorizzato in bolletta’ ma di ‘costo industriale’<br />
che ogni venditore cercherà di minimizzare<br />
e dovrà essere, come tutti gli altri suoi costi,<br />
coperto dai ricavi da vendite gas/elettricità.<br />
Energy Saving Trust ed Ofgem hanno confer-<br />
periodico di informazione tecnica per gli energy manager<br />
POLITICHE, PROGRAMMI, NORMATIVE<br />
mato nel gennaio 20<strong>02</strong> stime di costo medio<br />
a carico dei venditori crescente, nei tre anni,<br />
da 3.80 a 8.00 v/cliente/anno.<br />
I DM 24/04/2001, assegnano ai Distributori di<br />
elettricità e gas italiani, nel quinquennio 20<strong>02</strong>-<br />
2006 (anni solari), obiettivi medi annui di<br />
risparmio pari a circa 300 milioni di m 3 /anno di<br />
metano equivalenti per il mercato gas, più<br />
altrettanti per il mercato elettrico; l’ordine di<br />
grandezza è lo stesso degli obiettivi assegnati<br />
dal governo inglese ai Venditori di elettricità e<br />
gas nel triennio 20<strong>02</strong>-2005 (anni termici);<br />
anche i consumatori finali sono circa lo stesso<br />
numero (intorno a 45 milioni; ogni utente può<br />
essere contato una volta come cliente gas ed<br />
una seconda volta come cliente elettrico).<br />
Sia in Gran Bretagna che in Italia sono previsti<br />
meccanismi di trading dei certificati attestanti<br />
l’avvenuto risparmio. In Italia si è introdotta,<br />
come elemento di ulteriore flessibilità, la possibilità<br />
che soggetti terzi indipendenti dai distributori,<br />
le “Energy Service Companies”<br />
(ESCO), possano perseguire risparmi di energia,<br />
ottenendo dall’AEEG e cedendo in seguito<br />
i relativi certificati.<br />
Come si vede, le iniziative da adottare per<br />
rispettare gli obblighi di legge dovranno svilupparsi<br />
sul mercato, attivando una molteplicità di<br />
operatori dei settori più svariati.<br />
I rapporti da strutturare con detti operatori e<br />
con le diverse Autorità (Regioni, AEEG, Enti<br />
Locali, Associazioni di categoria) e le risorse<br />
economiche da attivare per finanziare gli investimenti<br />
necessari per conseguire i risparmi<br />
attesi, dipenderanno dalle regole che ancora<br />
mancano per dare operatività ai provvedimenti<br />
già citati.<br />
Certificati Verdi, Titoli di efficienza<br />
energetica ed “Emission Trading<br />
Certificates”<br />
Il Governo e l’Autorità intendono ottemperare<br />
alla riduzione delle emissioni in atmosfera,<br />
sulla scorta di esperienze già avviate in altri<br />
paesi, anche attraverso misure con caratteristiche<br />
miste di comando/controllo e di ricorso<br />
al mercato. Esse riguardano:<br />
• la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili,<br />
praticamente già regolamentata,<br />
• l’aumento dell’efficienza con cui l’energia è<br />
utilizzata dai clienti finali, in corso di regolamentazione,<br />
39<br />
gestione energia N. 4/20<strong>02</strong>
40<br />
N. 4/20<strong>02</strong><br />
POLITICHE, PROGRAMMI, NORMATIVE<br />
• la riduzione delle emissioni a parità di energia<br />
consumata/trasformata, non ancora<br />
regolamentata.<br />
In tutti i tre i casi vengono individuati soggetti<br />
obbligati (pena sanzioni) a rispettare determinati<br />
standard ed operatori che possono (in<br />
concorrenza tra loro) vendere ai soggetti obbligati<br />
i certificati attestanti il rispetto di quegli<br />
standard. Ci si aspetta che questo sistema<br />
misto minimizzi i costi da affrontare per adempiere<br />
all’obbligo.<br />
Nei primi due casi si è scelto di assoggettare<br />
ad obblighi pochi grandi soggetti e consentire<br />
la vendita di certificati ad operatori che non<br />
hanno obblighi e quindi possono solo trarre<br />
profitto dalla situazione.<br />
Il caso della promozione dell’efficienza energetica<br />
negli usi finali è poi l’unico in cui sia i soggetti<br />
obbligati, sia quelli cui è consentita la vendita<br />
di certificati, non possono raggiungere gli<br />
obiettivi complessivamente fissati operando su<br />
impianti di loro proprietà, ma devono spingere<br />
altri a farlo. Questa è una delle ragioni per cui il<br />
provvedimento, quando viene analizzato in linea<br />
di principio, viene accolto con scetticismo.<br />
Un’altra importante differenza tra Certificati<br />
Verdi e Titoli di Efficienza Energetica riguarda<br />
le modalità con cui gli obiettivi - rispettivamente<br />
di produzione di “energia verde” e di risparmio<br />
di energia primaria - possono essere certificati.<br />
Nel primo caso il GRTN sta già svolgendo i<br />
compiti necessari e molti impianti, anche di<br />
piccole dimensioni, sono già stati ammessi ai<br />
benefici previsti; nel secondo caso, invece,<br />
esistono oggettive difficoltà di valutazione nel<br />
comparare i consumi post e ante interventi. Le<br />
possibili tipologie di intervento sono infatti<br />
assai numerose e vi sono molteplici ostacoli,<br />
sia di natura concettuale, sia di natura pratica<br />
nel gestire le istruttorie. Non a caso nel Regno<br />
Unito il processo viene seguito da un’organizzazione<br />
appositamente costituita, l’”Energy<br />
Saving Trust”, cui hanno contribuito con risorse<br />
umane e finanziarie e con competenze specifiche,<br />
enti (governativi e non) e operatori<br />
industriali. La gestione “amministrativa” delle<br />
iniziative di risparmio ammesse a contribuire<br />
all’obiettivo nazionale incide sui costi complessivi<br />
per oltre il 20%.<br />
È auspicabile che, anche in Italia, la gestione<br />
tecnico-amministrativa dei provvedimenti in<br />
questione – ad esempio la redazione e la<br />
gestione energia<br />
“manutenzione” delle schede di valutazione<br />
dei risparmi da attribuire ad ogni tipologia di<br />
iniziativa – avvenga in modo ugualmente interattivo.<br />
Un aspetto molto importante, che può influenzare<br />
il funzionamento degli strumenti sopra<br />
richiamati, riguarda l’entità, l’efficacia e la tempestività<br />
delle sanzioni previste, nonché le<br />
motivazioni in base a cui queste vengono<br />
comminate.<br />
Originariamente previste solo nell’ambito della<br />
promozione dell’efficienza energetica, le sanzioni<br />
per inadempienza sono ora proposte<br />
anche per il caso della produzione di energia<br />
da fonti rinnovabili (vedere il DDL Marzano<br />
sulla rivista “Energia”, numero luglio-agosto<br />
20<strong>02</strong>; la sanzione potrebbe essere pari a 1,5<br />
volte il valore dei certificati non ottenuti) ed è<br />
prevedibile che saranno introdotte anche nella<br />
futura normativa sul controllo delle emissioni.<br />
Sembra discutibile che nel caso del risparmio<br />
energetico possa essere sanzionato il puro e<br />
semplice non raggiungimento dell’obiettivo,<br />
quando questo spesso dipende, come si è<br />
visto, dalle decisioni di terzi.<br />
La normativa inglese anche su questo argomento<br />
è molto chiara e interessante: prevede<br />
obblighi di informazione alle Autorità delle azioni<br />
programmate intraprese e concluse per<br />
raggiungere gli obiettivi; solo nei casi in cui non<br />
si riscontri questa informazione o via sia palese<br />
negligenza nell’operare si ricorre alla sanzione<br />
amministrativa.<br />
Risulta che Ofgem al luglio 20<strong>02</strong> non avesse<br />
ancora comminato sanzioni, anche se la relativa<br />
procedura era stata avviata nei confronti di<br />
qualche soggetto, senza però che si arrivasse<br />
alla multa.<br />
Può essere utile fare alcune considerazioni sul<br />
valore dei Certificati Verdi e dei Titoli di efficienza<br />
energetica.<br />
Nelle fasi di avviamento delle relative normative<br />
tale valore non può derivare dal mercato a<br />
causa della scarsa competitività sia dell’offerta<br />
che della domanda; nel caso dei Certificati<br />
Verdi è evidente, ad esempio, come le funzioni<br />
attribuite al GRTN ne condizionino il prezzo;<br />
nel caso dei TEE alcuni primi elementi economici<br />
sono stati introdotti dall’Autorità nel<br />
Documento di Consultazione del 4 aprile<br />
20<strong>02</strong>, dove si fa riferimento, da un lato all’entità<br />
dei possibili recuperi in tariffa e dall’altro a<br />
valori della sanzione che potrebbero condizio-<br />
periodico di informazione tecnica per gli energy manager
nare il valore dei TEE in caso di scarsa offerta.<br />
In fase di avviamento l’offerta sarà effettivamente<br />
scarsa; non è però chiaro come il<br />
rischio di incorrere in sanzioni che non saranno<br />
attive prima del 2005-2006 possa determinare<br />
da subito il prezzo dei TEE.<br />
Riflettendo ancora sul valore dei certificati , si<br />
può osservare che la produzione di energia<br />
elettrica da fonti rinnovabili evita emissioni perché<br />
sostituisce un’equivalente produzione da<br />
fonti tradizionali; quindi evita un consumo di<br />
energia primaria in modo analogo a quanto<br />
avviene risparmiando consumi finali. Se si<br />
esprime il valore corrente dei Certificati Verdi<br />
(8.4 cs/kWh) in s per tep di energia primaria<br />
risparmiata e si considera che essi valgono 8<br />
anni mentre i TEE solo 5, si ottiene un valore<br />
dei Certificati Verdi pari a tre – quattro volte<br />
quello che l’Autorità ha proposto di riconoscere<br />
con le tariffe di distribuzione: 611 s/tep<br />
contro 150-200 s/tep .<br />
Si consideri inoltre che spesso l’investimento<br />
da sostenere per avere tali Certificati Verdi è<br />
molto più concentrato, a parità di energia<br />
risparmiata, che nel caso dei TEE; è pur vero,<br />
d’altra parte, che in entrambi i casi chi realizza<br />
l’investimento dispone di introiti di altra<br />
natura: quelli derivanti dalla vendita dell’energia<br />
elettrica, in un caso; quelli derivanti dal<br />
risparmio energetico, nell’altro.<br />
L’impatto economico sull’attività dei distributori<br />
gas soggetti agli obblighi di risparmio<br />
energetico sarà, vista l’entità degli obiettivi e<br />
le modalità di ripartizione degli stessi, importante.<br />
Se si conseguisse tutto l’obiettivo fissato,<br />
recuperando dalla tariffa di distribuzione gas<br />
200 s/tep, si avrebbe a regime un aumento di<br />
tale tariffa pari ad oltre 1 cs/m 3 (permanente,<br />
perché si prevede che gli obblighi rimarranno<br />
anche oltre il 2006, con un meccanismo per<br />
cui ogni anno si hanno nuovi obiettivi di risparmio<br />
da raggiungere per compensare quelli<br />
“scaduti”). Si tratta di una frazione importante<br />
(più del 10%) del margine cui hanno titolo i<br />
distributori, che riguarderebbe un’attività del<br />
tutto diversa dalla loro “mission” principale.<br />
Per quanto riguarda i venditori di gas, questi<br />
dovrebbero vedersi applicare l’aumento tariffario<br />
derivante da iniziative di risparmio energetico<br />
soltanto relativamente ai loro clienti allacciati<br />
a reti di distribuzione urbana e non per quelli<br />
direttamente connessi alla rete di trasporto.<br />
periodico di informazione tecnica per gli energy manager<br />
POLITICHE, PROGRAMMI, NORMATIVE<br />
Appaiono quindi evidenti e marcate differenze<br />
rispetto al settore elettrico, dove l’aumento<br />
riguarda, invece, tutta l’utenza.<br />
I problemi derivanti dalla frammentazione del<br />
mercato gas potrebbero essere superati adottando<br />
un sistema di prelievo in tariffa simile a<br />
quello introdotto dalla delibera n° 152/<strong>02</strong><br />
dell’Autorità<br />
Esso consente, tra l’altro, di recuperare in<br />
tempi ragionevoli e con modalità semplici i<br />
costi cui si ha titolo a fronte dei progetti ultimati.<br />
Sarebbe utile quindi costituire anche nel<br />
caso gas un fondo (magari, se giuridicamente<br />
possibile, presso la stessa Cassa Conguaglio<br />
del settore elettrico) in cui versare periodicamente<br />
una quota di aumento tariffario uguale<br />
per tutti i distributori (magari corrispondente<br />
all’obiettivo dell’anno), consentendo poi ad<br />
ogni Distributore di prelevare dopo la certificazione<br />
dei risparmi conseguiti, le somme che<br />
esso ha titolo a recuperare ai sensi delle<br />
disposizioni dell’Autorità.<br />
Non semplifica comunque la situazione l’aver<br />
attribuito l’obbligo ai distributori che, già oggi,<br />
nel caso del gas e in prospettiva in quello elettrico,<br />
hanno un ruolo “distante” dal cliente finale<br />
e difficilmente possono intraprendere azioni<br />
dirette presso di lui. Per farlo dovrebbero,<br />
quanto meno, porsi in concorrenza con gli<br />
stessi venditori di gas ai quali “affittano” le reti<br />
o con le ESCO che, in larga misura, acquistano<br />
gas o energia elettrica, nel cui prezzo è<br />
compresa la quota di vettoriamento da essi<br />
incassata.<br />
Se si comportassero in tale modo i distributori<br />
si troverebbero, tra l’altro, nella situazione<br />
“schizofrenica” di chi da un lato gestirebbe un<br />
servizio fortemente regolamentato, a bassi<br />
rischi e redditività con connotazioni di “pubblico<br />
servizio” e dall’altro, opererebbe in un<br />
settore di mercato concorrenziale puro.<br />
Se poi i distributori dovessero perseguire gli<br />
obiettivi di risparmio ad essi assegnati prevalentemente<br />
per questa via (azioni dirette), l’incidenza<br />
di questo tipo di attività sul loro fatturato<br />
complessivo sarebbe ancora più importante<br />
di quanto già stimato sopra.<br />
È quindi naturale che i distributori preferiscano<br />
operare indirettamente, promuovendo progetti<br />
in cui chi agisce nei confronti del cliente finale<br />
è un soggetto che già vende a quel cliente<br />
beni o servizi energetici o che, in alternativa,<br />
preferiscano acquistare titoli da terzi.<br />
41<br />
gestione energia N. 4/20<strong>02</strong>
42<br />
N. 4/20<strong>02</strong><br />
PROGETTO<br />
ENERGIES FOR EUROPE<br />
LOCAL TRAINING TOOLS FOR<br />
EUROPEAN INTERNAL MARKET<br />
Il progetto Energies for Europe – Local<br />
Training Tools for European Internal Market<br />
muove dalla considerazione dei due grandi<br />
mutamenti normativi che configurano nuovi<br />
scenari economici e sociali del mercato dell’energia<br />
a livello comunitario e riguardano<br />
• il decentramento amministrativo verso gli enti<br />
locali dei poteri normativi e gestionali in<br />
campo energetico;<br />
• l’abbattimento dei monopoli per la creazione<br />
di mercati interni dell’energia (gas e energia<br />
elettrica).<br />
La combinazione delle suddette azioni politiche<br />
e normative comporta due esigenze primarie:<br />
• la creazione, o il potenziamento laddove esistenti,<br />
di strutture di competenze a servizio<br />
dei poteri locali;<br />
• la capacità di trasferire rapidamente a queste<br />
strutture nuove competenze capaci di analizzare<br />
ed implementare le complesse regole<br />
del gioco che sono ancora in via di definizione<br />
nei settori dell’energia elettrica e del gas<br />
naturale.<br />
Da queste esigenze deriva la necessità di sviluppare<br />
nuovi strumenti di formazione a favore<br />
di manager locali in grado di gestire i profondi<br />
cambiamenti in atto.<br />
In tale contesto la Provincia di Chieti ha promosso<br />
il Progetto Energies for Europe – Local<br />
Training Tools for European Internal Market, che<br />
è stato approvato all’interno del Programma<br />
Comunitario “Leonardo da Vinci”.<br />
Obiettivo principale del progetto è la creazione<br />
di un modello formativo flessibile e di una rete<br />
di sviluppo delle conoscenze in funzione:<br />
a. dell’ampliamento delle competenze dei<br />
gestori delle politiche energetiche territoriali e<br />
degli operatori delle tecnostrutture sia pubbliche<br />
che private;<br />
b. della finalizzazione professionale verso la<br />
figura del gestore e responsabile dell’energia<br />
dei percorsi formativi erogati a livello universitario<br />
o di scuola superiore, per quanti, in particolare<br />
giovani, scelgano di entrare con queste<br />
competenze nel mercato del lavoro.<br />
Lo stadio più avanzato di maturazione del mercato<br />
interno dell’energia elettrica, rispetto a<br />
gestione energia<br />
quello del gas naturale, ha indirizzato la scelta<br />
di limitare, per il momento, l’oggetto formativo<br />
al mercato elettrico.<br />
La costituzione di un partenariato in grado di<br />
assicurare le necessarie competenze per<br />
affrontare le questioni peculiari del settore, ha<br />
indotto ad estendere l’obiettivo del pacchetto<br />
formativo rivolto ai funzionari delle tecno strutture<br />
locali e regionali e delle amministrazioni<br />
locali, agli studenti dell’istruzione superiore e<br />
della formazione universitaria, ai responsabili<br />
per l’uso razionale dell’energia (Energy<br />
Manager), ai vecchi e nuovi attori del mercato<br />
energetico.<br />
Oltre la Provincia di Chieti, per l’Italia sono partner<br />
la Regione Abruzzo, che fa della formazione<br />
una priorità di governo, la Federazione<br />
Italiana per l’Uso Razionale dell’Energia, che è il<br />
principale interlocutore nella formazione degli<br />
energy manager, l’associazione tecnico scientifica<br />
UNAPACE, che comprende oltre 200 produttori<br />
di energia, il Dipartimento Energia della<br />
Facoltà di Ingegneria dell’Università di L’Aquila,<br />
il sindacato CISL, con la partecipazione del sindacato<br />
di categoria, la Fabiano Editore ed<br />
Eliante che vantano una notevole esperienza<br />
nelle pubblicazioni a carattere scientifico e<br />
pedagogico nel settore dell’energia, l’Istituto “E.<br />
Fermi” di Fuscaldo (CS), attivo nel settore e già<br />
promotore lo scorso anno di un progetto<br />
Leonardo da Vinci su Energie ed ambiente.<br />
A livello internazionale, la scelta dei partner, in<br />
ragione dell’esperienza nonché della diversità<br />
dei mercati interni, è caduta sulla Agenzia<br />
Nazionale per l’Energia del Portogallo e sui<br />
partner spagnoli del programma SAVE II<br />
dell’Ayuntamiento di Ecija e di Alcoucer<br />
Consultores che, in collaborazione con<br />
l’Agenzia Andalusa Sodean e la Consejera de<br />
Educaion de la Junta de Andalusia, hanno<br />
condiviso in primis le esigenze evidenziate e,<br />
non ultimo, la FEDARENE, organismo europeo<br />
con sede operativa a Bruxelles che raggruppa<br />
oltre 80 agenzie europee per l’Energia.<br />
In un prossimo numero della rivista verranno<br />
presentati in forma più esaustiva i contenuti e lo<br />
stato di avanzamento del progetto.<br />
periodico di informazione tecnica per gli energy manager
N E W S<br />
La Commissione ha pubblicato<br />
sulla GU CE C315 del<br />
17.12.20<strong>02</strong> il testo dei primi<br />
bandi per la presentazione di progetti<br />
nell’ambito del Sixth Framework<br />
Programme (FP6).<br />
Centri di ricerca, Università ed<br />
imprese sono invitate a rispondere<br />
alla suddetta prima richiesta di<br />
proposte, che rappresenta una<br />
prima complessiva assegnazione<br />
bugdettaria/finanziaria di 5 miliardi<br />
di Euro.<br />
Parte dei quali (3.4 miliardi di<br />
Euro) saranno destinati alle sette<br />
priorità del Sixth Framework Programme.<br />
Il 70% di questa somma<br />
sarà riservata ai nuovi schemi di<br />
finanziamento come il “Network<br />
of Excellence” ed “Integrated<br />
Projects”, mentre almeno il 15%<br />
del totale alle imprese di media<br />
grandezza (SMEs).<br />
“Il nuovo programma sta ora<br />
decollando”, ha affermato il commissario<br />
europeo per la ricerca,<br />
Philippe Busquin. “È tempo di iniziare<br />
a lavorare sulle nuove priorità<br />
e con nuovi strumenti. Gli<br />
attori della Ricerca europea<br />
hanno già presentato 12.000<br />
espressioni di interesse – promettendo<br />
idee che ci hanno aiutato a<br />
formare i programmi di lavoro. Ma<br />
ora è sul serio. Mi aspetto che il<br />
Framework Programme sia una<br />
catalizzatore maggiore nel mobilitare<br />
le comunità scientifiche ed<br />
industriali europee, così come gli<br />
Stati membri ed Associati, che<br />
includono i paesi candidati ad<br />
entrare nell’U.E. Invito i ricercatori<br />
e gli imprenditori ad unirsi a<br />
questo tentativo e ad aiutarci a<br />
rendere il Framework Programme<br />
un successo”.<br />
La maggior parte di questo finanziamento<br />
del “Sixth Framework<br />
Programme” è indirizzata al programma<br />
“Integrare e rafforzare lo<br />
spazio europeo della ricerca”<br />
attraverso sette priorità:<br />
NOTA INFORMATIVA<br />
Programmi comunitari<br />
■ Integrare e rafforzare lo spazio europeo<br />
della ricerca<br />
■ Strutturare lo spazio europeo della ricerca<br />
Priorità 1. Scienze della vita,<br />
genomica e biotecnologia per la<br />
salute;<br />
Priorità 2. Tecnologie della società<br />
dell’informazione;<br />
Priorità 3. Nano tecnologie e<br />
nano scienza, conoscenza basata<br />
sui materiali multifunzionali, e<br />
nuovi processi di produzione e<br />
progetti;<br />
Priorità 4. Aeronautica e spazio;<br />
Priorità 5. Qualità e sicurezza del<br />
cibo;<br />
Priorità 6. Sviluppo sostenibile,<br />
cambiamento globale ed ecosistemi;<br />
Priorità 7. Cittadini e governo in<br />
una società basata sulla conoscenza.<br />
Queste priorità riflettono il risultato<br />
di una accurata consultazione<br />
con le autorità degli Stati membri<br />
così come con la comunità scientifica<br />
ed industriale dell’Unione<br />
europea.<br />
Lo scopo è di riunire le risorse<br />
disponibili per la formazione di<br />
una “critical mass” necessaria<br />
per avere successo nel contesto<br />
competitivo internazionale.<br />
Nell’ambito di questa prima<br />
richiesta di proposte, 460 milioni<br />
di Euro saranno riservati alla politica<br />
orientata alla ricerca, ad attività<br />
speciali che includano il<br />
SMEs, a speciali attività di cooperazione<br />
internazionale, ed al sostegno<br />
per il coordinamento delle<br />
attività nazionali.<br />
990 milioni di Euro saranno riservati<br />
alle risorse umane ed alla<br />
mobilità, alle infrastrutture ed al<br />
dialogo scienza/società.<br />
69 milioni di Euro andranno alla<br />
ricerca nucleare.<br />
Le scadenze per la presentazione<br />
dei progetti, molte delle quali<br />
saranno in Marzo ed Aprile 2003,<br />
sono specificate nei bandi.<br />
Gli strumenti di finanziamento del<br />
FP6 daranno priorità a due nuove<br />
periodico di informazione tecnica per gli energy manager<br />
strumenti di finanziamento: “Networks<br />
of Excellence” e “Networks<br />
of Excellence”.<br />
L’obiettivo a lungo termine del<br />
“Networks of Excellence” è creare<br />
una cooperazione tra quelle università<br />
e centri di ricerca che<br />
eccellono in un particolare campo.<br />
“Networks of Excellence” ha un<br />
obiettivo più a medio termine ed<br />
un mercato specifico.<br />
Altri schemi di finanziamento, già<br />
sperimentati, includono “Specific<br />
targeted research projects”, “Coordination<br />
actions” e “Specific<br />
support actions”.<br />
A differenza dell’”Integrated Projects”,<br />
“Specific targeted research<br />
projects” sosterranno maggiormente<br />
progetti di ricerca di portata<br />
minore.<br />
“Co-ordination actions” sosterrà<br />
la rete ed il coordinamento della<br />
ricerca e le attività di innovazione.<br />
“Specific support actions” forniranno<br />
misure di sostegno all’attuazione<br />
del FP6.<br />
Per ulteriori informazioni: il testo<br />
ufficiale dei bandi è stato pubblicato<br />
sulla GU C315 del<br />
17.12.20<strong>02</strong>; www.cordis.lu/fp6.<br />
Per chiarimenti in merito al framework<br />
Programme:<br />
Stéphane Hogan<br />
Press Officer, Research DG,<br />
European Commission.<br />
Tel.: +32.2.296.29.65<br />
Fax: +32.2.295.82.20<br />
E-mail: stephane.hogan@cec.eu.int<br />
Michael Delle Selve<br />
Communication Assistant<br />
RTD 2 – Information and<br />
Communication Unit<br />
Research DG<br />
Rue de la Loi 200/SDME 8<br />
e-mail address:<br />
Michael-Cristian.Delle-Selve@<br />
cec.eu.int<br />
Tel.: +32 2 29 93684<br />
Fax: +32 2 29 58220<br />
43<br />
gestione energia N. 4/20<strong>02</strong>
44<br />
N. 4/20<strong>02</strong><br />
N E W S<br />
I decreti<br />
I decreti ministeriali 24 aprile 2001<br />
impongono Nl’obbligo E W Salle<br />
aziende<br />
distributrici di energia elettrica e<br />
gas di realizzare interventi di miglioramento<br />
dell’efficienza energetica<br />
presso gli utenti finali, intervenendo<br />
direttamente, avvalendosi<br />
di società controllate o<br />
acquistando titoli di efficienza da<br />
una ESCO.<br />
L’Autorità ha il compito di definire<br />
le linee guida che completeranno<br />
il quadro di riferimento normativo;<br />
a tal fine ha pubblicato a marzo<br />
un documento di consultazione,<br />
cui sono seguite delle audizioni a<br />
giugno. Fra i punti salienti che<br />
l’Autorità si trova a dover sciogliere<br />
si segnalano:<br />
• le modalità di riconoscimento<br />
dei risparmi conseguiti, distinguendo<br />
fra interventi di sostituzione<br />
e ex-novo, considerate le<br />
tre modalità di valutazione dei<br />
progetti proposte (standardizzata,<br />
ingegneristica, a consuntivo);<br />
• la taglia minima degli interventi<br />
ammissibili, eventualmente accorpati<br />
(500-2000 tep/anno);<br />
• il costo medio riconosciuto per<br />
tep, al fine del recupero in tariffa<br />
da parte dei distributori della<br />
parte dei costi sostenuti non<br />
coperti attraverso incentivi e<br />
contributi (150-200 w/tep);<br />
• l’entità delle sanzioni da comminare<br />
alle aziende di distribuzione<br />
qualora non ottemperino<br />
agli obblighi previsti.<br />
Il regolamento dovrebbe essere<br />
emanato dall’Autorità fra fine dicembre<br />
ed inizio gennaio. Ulteriori<br />
ritardi alimenterebbero l’attuale<br />
clima di incertezza, che non può<br />
che essere dannoso per la credibilità<br />
del meccanismo ed introduce<br />
ritardi nell’attuazione che potrebbero<br />
non essere recuperati.<br />
Nel sito web della FIRE (www.fireitalia.it)<br />
sono disponibili vari documenti<br />
che illustrano lo schema di<br />
funzionamento dei due decreti.<br />
gestione energia<br />
COMUNICATO STAMPA<br />
Attuazione dei decreti 24 aprile 2001:<br />
una nuova sfida per gli Energy Manager<br />
Ricicla Energia – 7 novembre 20<strong>02</strong><br />
Relazione della giornata<br />
I decreti per l'efficienza energetica<br />
rappresentano un'ottima opportunità<br />
per la diffusione delle tecnologie<br />
per l'uso razionale dell'energia.<br />
La loro applicazione potrà<br />
comportare la crescita ed il rafforzamento<br />
delle società di servizi<br />
energetici (ESCO) e la ricerca di<br />
un ruolo nuovo per le aziende di<br />
distribuzione. Certi adempimenti<br />
di tipo ambientale potranno inoltre<br />
beneficiare di una sinergia con<br />
gli interventi promossi dai decreti:<br />
basti pensare alla direttiva IPPC<br />
ed all'abbattimento delle emissioni<br />
da COV.<br />
Per queste ragioni la FIRE ha<br />
deciso di organizzare un convegno<br />
in cui fossero illustrate alcune<br />
tecnologie implementabili nell'ambito<br />
dei due decreti, caratterizzate<br />
da buoni indicatori tecnico-economici,<br />
da replicabilità e<br />
da un grado di maturità tecnologica<br />
adeguato.<br />
L'incontro ha beneficiato di una<br />
larga partecipazione di pubblico,<br />
grazie all'argomento di interesse<br />
per energy manager ed operatori<br />
del settore.<br />
Dopo il saluto da parte del Presidente<br />
dell'Associazione, prof.<br />
Boffa, e dell'ing. Tomassetti, l'ing.<br />
Di Santo ha descritto sinteticamente<br />
il meccanismo di funzionamento<br />
dei decreti 24 aprile 2001,<br />
illustrando un possibile modo di<br />
operare di ESCO e distributori<br />
all'interno del meccanismo, con i<br />
relativi flussi di cassa nel caso di<br />
alcune tipologie di intervento<br />
standard proposte nelle schede<br />
del documento di consultazione<br />
dell'Autorità. I semplici conti<br />
hanno evidenziato come alcuni<br />
interventi siano comunque convenienti<br />
(lampade ad alta efficienza)<br />
ed altri siano interessanti in<br />
un'ipotesi operativa di finanziamento<br />
tramite terzi praticabile da<br />
una ESCO. È inoltre stato accennato<br />
il ruolo possibile per gli Enti<br />
Locali e l'opportunità di attivare<br />
dei contatti con le aziende di<br />
distribuzione e le Regioni, non<br />
trascurando la possibile sinergia<br />
con la direttiva IPPC.<br />
Il documento prosegue la descrizione<br />
degli interventi suddivisi fra<br />
le due sessioni mattutina, dedicata<br />
al settore industriale, e pomeridiana,<br />
dedicata a quello civile. Nel<br />
corso della prima ENEL Distribuzione<br />
e Italgas hanno inoltre<br />
illustrato il loro possibile modo di<br />
operare e una serie di interventi<br />
tipici nei loro settori di attività.<br />
Prima sessione<br />
L'ing. Torselli di ENEL Distribuzione<br />
ha parlato delle attività della<br />
sua azienda nel campo delle elettrotecnologie<br />
efficienti, approfondendo<br />
in particolare la compressione<br />
meccanica del vapore, in<br />
sostituzione degli evaporatori per<br />
la concentrazione di vari tipi di<br />
soluzioni, e le applicazioni degli<br />
infrarossi, sia per esigenze di<br />
riscaldamento, sia per applicazioni<br />
industriali. I tempi di ritorno del<br />
primo tipo di intervento possono<br />
essere inferiori all'anno senza<br />
ricorrere agli incentivi previsti dai<br />
decreti. Purtroppo la diffusione<br />
della tecnologia è rallentata dallo<br />
scarso interesse dei produttori,<br />
che preferiscono proporre tecnologie<br />
tradizionali, che consentono<br />
loro di conseguire maggiori margini<br />
di guadagno, unito alla mancanza<br />
di richieste da parte degli utenti,<br />
più che altro per mancanza di<br />
informazioni sui benefici connessi.<br />
Nell’intervento successivo l’ing.<br />
Canci di Italgas ha illustrato una<br />
comparazione fra i costi di investimento<br />
per tep risparmiata relativa<br />
ad alcuni interventi, confrontandoli<br />
con i possibili introiti derivanti<br />
dal recupero in tariffa. La<br />
relazione è proseguita mostrando<br />
in dettaglio un'ipotesi di sostituzione<br />
di caldaia tradizionale a gas<br />
con altra ad alta efficienza. Non è<br />
difficile ottenere tempi di ritorno<br />
compresi fra i 3 ed i 5 anni, come<br />
periodico di informazione tecnica per gli energy manager
testimoniato anche dall'esperienza<br />
illustrata in occasione del convegno<br />
FIRE ad ExpoComfort<br />
20<strong>02</strong> dall'energy manager del<br />
Comune di Modena. Le caldaie a<br />
condensazione permettono di<br />
conseguire i migliori risultati, a<br />
patto che ci si assicuri dalla stabilità<br />
della pressione di erogazione<br />
del gas naturale e si tenga conto<br />
della necessità di intervenire sulle<br />
canne fumarie.<br />
È stata quindi la volta dell'ing.<br />
Vignati dell'ENEA, che ha mostrato<br />
le opportunità di successo collegate<br />
all'installazione di motori<br />
elettrici ad alta efficienza e di<br />
variatori di velocità. Sono emersi<br />
vari aspetti particolarmente interessanti.<br />
Anzitutto l'acquisto di<br />
energia elettrica incide sul 98%<br />
circa dei costi associati al ciclo di<br />
utilizzo di un motore: è pertanto<br />
inutile e dannoso risparmiare sull'investimento<br />
iniziale. Sono stati<br />
quindi illustrati i tempi di ritorno di<br />
interventi di sostituzione analizzando<br />
il caso del fuori servizio,<br />
per cui è stato proposto il confronto<br />
con la soluzione del riavvolgimento,<br />
e quello di cambio<br />
anticipato del motore con uno ad<br />
alta efficienza. La convenienza<br />
nell'ambito dei decreti 24 aprile<br />
2001 risulta evidente nel campo<br />
delle potenze comprese fra 1 kW<br />
e 30 kW. Per quanto riguarda l'adozione<br />
di variatori di velocità i<br />
margini di risparmio sono ancor<br />
più elevati, prevalentemente in un<br />
campo di potenze complementare<br />
a quello precedente, ma più<br />
esteso e particolarmente conveniente<br />
specie per ventilatori e<br />
pompe. L'ing. Vignati ha inoltre<br />
descritto il progetto comunitario<br />
Motor Challenge Programme<br />
(http://energyefficiency.jrc.cec.eu.<br />
int), che potrà permettere ai partecipanti<br />
non solo una riduzione<br />
dei costi, ma anche il miglioramento<br />
di qualità, affidabilità ed<br />
immagine dell'azienda, grazie al<br />
logo rilasciato ai partner ed a<br />
varie iniziative pubblicitarie.<br />
L'ing. Bardelli della HRS Engineering<br />
ha parlato delle tecnologie<br />
inerenti al trattamento delle<br />
emissioni gassose contenenti<br />
composti organici volatili (COV),<br />
illustrando in particolare gli impianti<br />
di recupero termico ed elettrofiltrazione<br />
a secco, per effluenti<br />
contenenti particolato oleoso e<br />
polveri, e quelli di tipo catalitico<br />
recuperativo di ossidazione assistita<br />
da ionizzazione, adatto per<br />
trattare solventi. Sono stati illustrati<br />
alcuni casi di impianti realizzati<br />
in Italia ed all'estero. La prima<br />
tipologia presenta dei tempi di<br />
ritorno particolarmente interessanti<br />
(inferiori ai due anni), con<br />
costi indicativi per tep sui 400-<br />
600 r. L'altra tipologia di impianto<br />
è molto più costosa, ma rientra<br />
negli obblighi di legge di natura<br />
ambientale. I Decreti possono<br />
quindi offrire l'occasione per<br />
coniugare i due aspetti.<br />
L'ultimo intervento della mattinata<br />
è stato tenuto dall'ing. Mariani<br />
dell'Università di Pavia. Egli ha<br />
illustrato le modalità attuative<br />
dello studio che l'Università sta<br />
svolgendo su incarico della FIRE.<br />
Lo scopo è quello di caratterizzare<br />
i consumi di aria compressa in<br />
Italia, suddivisi per settore, al fine<br />
di individuare, eventualmente in<br />
collaborazione con le associazioni<br />
industriali, i migliori approcci di<br />
intervento per la razionalizzazione<br />
dei consumi energetici in tale<br />
ambito. Un'indagine preliminare<br />
nel settore della produzione di<br />
polistirolo espanso, per il quale<br />
sono stati individuati degli indicatori<br />
di riferimento, fa stimare la<br />
possibilità di realizzare interventi<br />
di riduzione delle perdite di distribuzione,<br />
di adozione di sistemi di<br />
controllo avanzati per i compressori,<br />
di utilizzo di più linee a pressioni<br />
diverse e di definizione ottimizzata<br />
degli interventi di manutenzione<br />
in grado di assicurare<br />
risparmi energetici del 20-25%<br />
con tempi di ritorno mediamente<br />
inferiori ai 36 mesi. Particolare<br />
riguardo sarà dato all'individuazione<br />
delle opportunità collegate<br />
al meccanismo dei decreti per<br />
l'efficienza energetica.<br />
Seconda sessione<br />
Il primo intervento del pomeriggio<br />
ha riguardato la piacevole "intrusione"<br />
dell'ing. Malosti dell'ENEA,<br />
rispetto al programma originale,<br />
che ha mostrato il trend di crescita<br />
dei consumi nel settore civile in<br />
fonti primarie, caratterizzato da<br />
un 2% tendenziale contro lo 1%<br />
del valore complessivo. In particolare<br />
è stato sottolineato il crescente<br />
peso del condizionamento<br />
estivo, soprattutto di quello fai da<br />
periodico di informazione tecnica per gli energy manager<br />
N E W S<br />
te, che presenta efficienze particolarmente<br />
scarse. L'intervento<br />
ha avuto come scopo la sensibilizzazione<br />
all'argomento ed ha<br />
evidenziato la necessità di promuovere<br />
l'uso razionale dell'energia<br />
nel settore.<br />
Il dott. Loreti del Policlinico<br />
Gemelli di Roma ha descritto la<br />
sua esperienza come energy<br />
manager della struttura nell'ultimo<br />
ventennio, nel corso del quale è<br />
stata cambiata la centrale termica,<br />
è stata valutata in più riprese<br />
l'opportunità di fare ricorso alla<br />
cogenerazione e sono stati installati<br />
sistemi ad assorbimento per il<br />
condizionamento. I primi studi<br />
riguardo la produzione combinata<br />
di energia elettrica e calore indicarono<br />
la soluzione come poco<br />
conveniente. La situazione si<br />
modificò in seguito e la realizzazione<br />
dell'impianto fu infine decisa<br />
nel 2000, per una taglia di 4,5<br />
MWe. La lettura del documento<br />
presentato dall'energy manager<br />
della struttura sanitaria è un caso<br />
molto interessante di energy<br />
management nel campo della<br />
sanità. Nel corso della presentazione<br />
sono inoltre stati forniti i dati<br />
relativi ai consumi energetici del<br />
Policlinico, con i diagrammi di<br />
carico giornalieri, che sono un<br />
dato essenziale per condurre uno<br />
studio di fattibilità inerente alla<br />
cogenerazione. Interessante è la<br />
continua crescita dei consumi<br />
elettrici negli ultimi anni, legata<br />
all'utilizzo del condizionamento<br />
estivo, che ha giocato un ruolo<br />
importante nella convenienza dell'impianto<br />
di cogenerazione, grazie<br />
ai sistemi ad assorbimento<br />
che ne allargano l’utilizzo al periodo<br />
estivo, ed all'installazione di<br />
nuove apparecchiature mediche.<br />
Gli interventi di razionalizzazione<br />
energetica nelle piscine sono stati<br />
trattati dall'ing. Picchiolutto, energy<br />
manager del Comune di Modena.<br />
Gli aggiornamenti impiantistici<br />
realizzati nel corso degli ultimi<br />
anni hanno consentito di ottenere<br />
risparmi energetici sensibili<br />
con tempi di ritorno compresi<br />
entro i 5 anni (cogeneratore) o<br />
addirittura sotto l'anno (recuperatore<br />
aria di scarico, recuperatori<br />
acqua piscine, filtraggio del pelo<br />
libero e installazione contatori). Gli<br />
ultimi due interventi mostrano la<br />
sinergia fra l'approccio derivante<br />
45<br />
gestione energia N. 4/20<strong>02</strong>
46<br />
N. 4/20<strong>02</strong><br />
N E W S<br />
dalla procedura EMAS attivata dal<br />
Comune per ottenere la relativa<br />
certificazione e l'efficienza energetica.<br />
Il filtraggio del pelo libero,<br />
pur non essendo un intervento<br />
specificamente energetico, ha<br />
comunque comportato una riduzione<br />
dei consumi. Allo stesso<br />
modo l'installazione dei contatori<br />
in vari punti dell'impianto ha consentito<br />
l'individuazione di varie<br />
perdite nel circuito. I numeri forni-<br />
N E W S<br />
ti all'interno della presentazione<br />
sono molto interessanti ed indicano<br />
chiaramente la bontà della<br />
procedura e degli interventi realizzati,<br />
sebbene la replicabilità in<br />
altre struttura vada determinata<br />
caso per caso.<br />
L'ing. Castellazzi dell'ENEA ha<br />
illustrato quindi lo stato dell'arte<br />
della tecnologia del riscaldamento<br />
tramite biomasse ed i suoi<br />
benefici in termini economicoenergetico-ambientali.<br />
Le caldaie<br />
a biomasse hanno raggiunto ultimamente<br />
rendimenti fra lo 80 ed<br />
il 90%, a seconda della taglia,<br />
con alimentazione del combustibile<br />
(cippato, pellet, altro) automatica<br />
o semi-automatica. Sono<br />
stati illustrati dei casi studio ed il<br />
sito www.bioheat.info, realizzato<br />
in seno al progetto Bioheat della<br />
Comunità Europea. In esso sono<br />
riportate molte informazioni utili,<br />
da casi di successo, all'elenco<br />
dei produttori di caldaie ed ai fornitori<br />
di combustibili. L'attuale<br />
costo del combustibile per il<br />
riscaldamento civile rende queste<br />
applicazioni particolarmente interessanti,<br />
anche se vanno valutati<br />
con attenzione, per le grandi<br />
taglie, gli aspetti della garanzia<br />
della fornitura e della gestione<br />
dell'impianto.<br />
Le attività dell'Amga Energia di<br />
Cesena sono state descritte dall'ing.<br />
Massari, che ha mostrato<br />
come l'ingegno e l’intraprendenza<br />
nell'imprenditoria, insieme alla<br />
rapidità nel cogliere nuovi filoni di<br />
mercato, possano risultare vincenti,<br />
portando all'ottenimento di<br />
benefici energetici ed economici<br />
sia per la ESCO, sia per gli utenti.<br />
Le varie linee di azione di questa<br />
società di servizi energetici<br />
comprendono il servizio energia,<br />
sia con caldaie a metano, sia con<br />
quelle a pellet con fornitura del<br />
combustibile, la cogenerazione<br />
da scarti legnosi, l'illuminazione<br />
gestione energia<br />
pubblica, il teleriscaldamento, la<br />
gestione delle lampade votive e<br />
altro ancora, interventi che possono<br />
essere inseriti all'interno del<br />
meccanismo dei decreti.<br />
L'ing. Gerbo del Gruppo SAN-<br />
PAOLOIMI ha illustrato la convenienza<br />
derivante dalla sostituzione<br />
dei monitor tradizionali a tubo<br />
catodico con quelli a cristalli liquidi<br />
(LCD). La relazione ha affrontato<br />
la tematica con riferimento sia<br />
agli aspetti energetico-ambientali<br />
ed economici, sia alle problematiche<br />
collegate all'ergonomia, agli<br />
spazi di lavoro ed agli effetti indotti.<br />
L'effetto derivante dalla sostituzione<br />
dei monitor tradizionali con<br />
quelli LCD all'interno del settore<br />
bancario può essere stimato cautelativamente<br />
nell'ordine dei<br />
10.000-15.000 tep/anno, con<br />
una riduzione delle emissioni di<br />
CO 2 di 20.000-30.000 t/anno e<br />
tempi di ritorno interessanti. Fra<br />
gli effetti positivi va anche compresa<br />
la riduzione delle esigenze<br />
di climatizzazione estiva, grazie al<br />
minor calore generato. Si aggiungono<br />
inoltre la riduzione degli<br />
ingombri per quanto riguarda gli<br />
spazi di lavoro e l'eliminazione<br />
delle emissioni elettromagnetiche<br />
dei monitor tradizionali e delle<br />
problematiche connesse.<br />
L'ultimo intervento della giornata è<br />
stato tenuto dall'ing. de Renzio<br />
della FIRE, che ha descritto una<br />
serie di interventi realizzabili nell'ambito<br />
dell'illuminazione di interni,<br />
che copre circa un terzo dei consumi<br />
di elettricità del settore terziario.<br />
Nella maggior parte dei casi i<br />
tempi di ritorno sono ottimi, ed alla<br />
riduzione dei consumi energetici e<br />
delle emissioni si associa il miglioramento<br />
delle prestazioni dell'impianto<br />
di illuminazione. L'ing. de<br />
Renzio ha poi illustrato il programma<br />
comunitario GreenLight ed i<br />
benefici ottenibili dalla partecipazione<br />
ad esso. Sono stati quindi<br />
mostrati alcuni casi studio inerenti<br />
all'Ipercoop di Montecatini, alla<br />
sede direzionale e ad alcuni negozi<br />
Dolce e Gabbana, ad Unicredito<br />
e al Comune di Sassari.<br />
Indicazioni emerse dal dibattito<br />
Nel corso della discussione sono<br />
emersi alcuni temi interessanti.<br />
Ad esempio è stata sottolineata la<br />
necessità per gli operatori del settore<br />
energetico di informare gli<br />
utilizzatori finali delle tecnologie<br />
disponibili per il miglioramento<br />
dell'efficienza energetica e delle<br />
opportunità connesse alla loro<br />
adozione. Ciò sia per pubblicizzare<br />
interventi che non vengono<br />
proposti dagli operatori solo perché<br />
non richiesti dai clienti e<br />
meno remunerativi delle applicazioni<br />
tradizionali (è il caso ad<br />
esempio della compressione<br />
meccanica del vapore), sia per far<br />
conoscere gli effettivi margini di<br />
risparmio energetico ed i tempi di<br />
ritorno economico presumibili, sia<br />
per sensibilizzare gli energy manager<br />
sull'opportunità di unire<br />
obblighi normativi e certificazioni<br />
energetico-ambientali (leggi ambientali,<br />
direttiva IPPC, Kyoto,<br />
EMAS, etc) con gli incentivi<br />
disponibili grazie al meccanismo<br />
dei decreti.<br />
Altro tema affrontato è stato il<br />
ruolo centrale che potrà avere la<br />
fornitura di servizi energetici nel<br />
prossimo futuro. Già energia elettrica<br />
e gas naturale, in seguito alla<br />
liberalizzazione dei relativi mercati,<br />
vanno assumendo sempre più<br />
la connotazione di commodities.<br />
Nel giro di qualche anno anche<br />
l'aria compressa potrà essere fornita<br />
da società terze, invece che<br />
prodotta all'interno dell'azienda.<br />
Si tratta di una pratica già adottata<br />
in Germania ed altri paesi e<br />
particolarmente efficace in presenza<br />
di aggregazioni di imprese<br />
con necessità simili, come quelle<br />
che si ritrovano nei distretti industriali.<br />
Del resto anche una razionalizzazione<br />
di altri servizi, come<br />
la pulizia e la sostituzione dei filtri<br />
dei dispositivi per la protezione<br />
dell’ambiente, possono comportare<br />
maggiore affidabilità ed economie<br />
di gestione notevoli.<br />
Regioni e Province, infine, cominciano<br />
a studiare o a mettere a<br />
disposizione incentivi per le tecnologie<br />
energeticamente efficienti<br />
e per le fonti rinnovabili. Si invitano<br />
pertanto ESCO ed energy<br />
manager a cercare di individuare<br />
gli opportuni canali di collegamento<br />
per mantenersi informati<br />
sulle opportunità offerte.<br />
In questo numero di Gestione<br />
Energia vengono pubblicate tre<br />
memorie presentate al convegno.<br />
Si rimandano i soci al sito internet<br />
(www.fire-italia.it) per visionare gli<br />
altri interventi.<br />
periodico di informazione tecnica per gli energy manager
N E W S<br />
APPUNTAMENTI<br />
Appuntamenti<br />
16-18 Febbraio 2003<br />
MIDDLE EAST ELECTRICITY 2003<br />
Dubai International Exhibition Centre (United Arab Emirates)<br />
Yamini Bhat (Customer Services Manager)<br />
tel. +971-4-3365161 fax +971-4-3360137<br />
e-mail: enquiries@iirdubai.com<br />
http://www.iirdubai.com<br />
http://www.middleeastelectricity.com/page.cfm<br />
19-22 Febbraio 2003<br />
IDROGENO & FUEL CELLS 2003<br />
Solar Energy Group srl<br />
tel. +39 <strong>02</strong>66301754 fax +39 <strong>02</strong>66304325<br />
e-mail: info@idrogenoexpo.com http://www.idrogenoexpo.com/<br />
19-23 Febbraio 2003<br />
EPQ ELECTRIC POWER QUALITY 2003<br />
Bologna – BolognaFiere<br />
Tel. +39 051282111 Fax +39 0516374014<br />
e-mail: epq@bolognafiere.it<br />
http://www.epq.bolognafiere.it<br />
20-23 Febbraio 2003<br />
CLEAN 2003 - INDIA INTERNATIONAL CLEAN ENERGY EXPO 2003<br />
Bangalore (India)<br />
PDA Trade Fairs (a division of Pradeep Deviah & Associates<br />
Pvt. Ltd.)<br />
tel. +91 80-5547434 (6 lines) Fax +91 80-5542258<br />
e-mail: pdaexpo@vsnl.com<br />
http://www.pdatradefairs.com<br />
http://www.cleanenergyexpo.com/<br />
11-14 Marzo 2003<br />
ENERTEC - International Trade Fair for Energy<br />
Leipzig (Germany)<br />
Leiziger Messe GmbH (Leipzig Fair)<br />
Project-Team enertec<br />
tel. +(49) (0) (341) 678-82 98 fax: +(49) (0) (341) 678-82 92<br />
http://www.leipziger-messe.de/LeMMon/enertec_web_eng.<br />
nsf/pages/enertec-eng?OpenDocument<br />
19-23 Marzo 2003<br />
SUNWEEK 2003: la fiera delle energie rinnovabili<br />
Bologna<br />
Solar Energy Group srl<br />
tel. +39 <strong>02</strong>66301754 fax +39 <strong>02</strong>66304325<br />
e-mail: info@sunweek.it http://www.sunweek.it/<br />
10-12 Aprile 2003<br />
EOLICA MEDITERRANEAN EXPO 2003<br />
Napoli<br />
Solar Energy Group srl<br />
tel. +39 <strong>02</strong>66301754 fax. +39 <strong>02</strong>66304325<br />
e-mail: info@eolicaexpo.com http://www.eolicaexpo.com/<br />
periodico di informazione tecnica per gli energy manager<br />
2° Incontro GreenLight<br />
FIRE – Commissione Europea<br />
Fiera di Milano<br />
In occasione del World Light Show a<br />
INTEL 2003 si terrà il 21 maggio 2003<br />
alla Fiera di Milano il secondo incontro,<br />
dopo il precedente tenutosi nel maggio<br />
2001, per fare il punto sul Programma<br />
europeo GreenLight per la diffusione del<br />
miglioramento dell’efficienza dell’illuminazione.<br />
L’incontro è organizzato dalla<br />
Commissione Europea con la FIRE,<br />
Agente nazionale del Programma<br />
GreenLight, con la collaborazione di<br />
ANIE/ASSIL che ospita l’iniziativa.<br />
Verranno presentati i risultati ottenuti in tre<br />
anni di attività del programma ed illustrati<br />
i più significativi progetti di miglioramento<br />
realizzati, sia nazionali che europei.<br />
Verranno anche approfondite le modalità<br />
di connessione con i Titoli di efficienza<br />
energetica recentemente istituiti dai<br />
Decreti 24.4.2001, che possono essere<br />
rilasciati anche ai progetti GreenLight.<br />
A conclusione dell’incontro la Commissione<br />
Europea procederà all’assegnazione<br />
dei premi GreenLight.<br />
Verrà in seguito comunicato il programma<br />
dettagliato dell’incontro che si prevede<br />
concentrato nella seconda metà della<br />
giornata.<br />
1a Conferenza Europea sulle ESCO –<br />
Energy Service COmpanies<br />
Il 22 e 23 maggio 2003 si terrà alla Fiera<br />
di Milano, in occasione di INTEL 2003, la<br />
prima Conferenza europea sulle ESCO –<br />
Società di Servizi Energetici – organizzata<br />
dal Centro Comunitario di Ricerca<br />
della Commissione Europea, con la collaborazione<br />
dell’Autorità per l’Energia, di<br />
INTEL e della FIRE. La Conferenza ha lo<br />
scopo di riunire le ESCO europee, i<br />
potenziali clienti, esperti del ramo, banche<br />
ed Istituzioni per fare il punto della<br />
situazione, individuare opportunità ed<br />
ostacoli nel settore dell’efficienza, che si<br />
sta rapidamente modificando, e definire<br />
le strategie necessarie per l’auspicabile<br />
sviluppo del settore. Verrà in seguito<br />
pubblicato il programma dettagliato.<br />
Le informazioni preliminari si possono<br />
avere da:<br />
European Commission DG JRC<br />
ESCO Conference Secretariat<br />
TP – 450<br />
21<strong>02</strong>0 Ispra (VA)<br />
http://energyefficiency.jrc.cec.eu.int/events<br />
e-mail: paolo.bertoldi@cec.eu.int<br />
tel: 0332 78 9299 / 0332 78 9113<br />
fax: 0332 78 9992<br />
47<br />
gestione energia N. 4/20<strong>02</strong>
48<br />
N. 4/20<strong>02</strong><br />
RUBRICHE<br />
Decreto MINISTERO DELL'AMBIENTE<br />
E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO 24<br />
luglio 20<strong>02</strong><br />
(Gazzetta Ufficiale n. 229 del 30 settembre<br />
20<strong>02</strong>)<br />
(http://gazzette.comune.jesi.an.it/20<strong>02</strong>/22<br />
9/gazzetta229.htm)<br />
Programma solare termico - Bandi regionali.<br />
Pag. 18.<br />
Decreto MINISTERO DELL'AMBIENTE<br />
E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO 24<br />
luglio 20<strong>02</strong><br />
(Gazzetta Ufficiale n. 229 del 30 settembre<br />
20<strong>02</strong>)<br />
(http://gazzette.comune.jesi.an.it/20<strong>02</strong>/22<br />
9/gazzetta229.htm)<br />
Determinazione dei termini per la presentazione<br />
delle domande di autorizzazione<br />
integrata ambientale, per gli impianti di<br />
competenza statale, ai sensi del decreto<br />
legislativo n. 372/1999. Pag. 19.<br />
Decreto SUPPLEMENTO ORDINARIO<br />
N. 205<br />
DELIBERAZIONE COMITATO INTER-<br />
MINISTERIALE PER LA PROGRAMMA-<br />
ZIONE ECONOMICA 2 agosto 20<strong>02</strong><br />
(Gazzetta Ufficiale n. 255 del 30 ottobre<br />
20<strong>02</strong>)<br />
Delibera n. 163/<strong>02</strong> - 4.9.<strong>02</strong><br />
Rettifica delle delibere dell’Autorità per<br />
l’energia elettrica e il gas 27 settembre<br />
2000, n. 175/00 e 5 luglio 2001, n.<br />
151/01.<br />
Delibera n. 167/<strong>02</strong> - 12.9.<strong>02</strong><br />
Approvazione delle procedure di allocazione<br />
su base giornaliera della capacità di<br />
trasporto sulla rete di interconnessione tra<br />
l’Italia e la Francia per l’anno 20<strong>02</strong>.<br />
Delibera n. 169/<strong>02</strong> - 18.9.<strong>02</strong><br />
G.U. serie generale n. 235 del 7 ottobre<br />
20<strong>02</strong><br />
Modifica dei moduli per la proposta delle<br />
opzioni tariffarie base, speciali e ulteriori,<br />
di cui all’Allegato n. 1 della deliberazione<br />
dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas<br />
18 ottobre 2001, n. 228/01.<br />
Delibera n. 171/<strong>02</strong> - Relazione tecnica<br />
- 25.9.<strong>02</strong><br />
Proroga del termine per la proposta delle<br />
opzioni tariffarie base, speciali e ulteriori,<br />
per l’energia elettrica per l’anno 2003.<br />
Delibera n. 172/<strong>02</strong> - 2.10.<strong>02</strong><br />
G.U. serie generale n. 285 del 5 dicembre<br />
20<strong>02</strong><br />
Avvio di istruttorie formali nei confronti<br />
degli esercenti del servizio distribuzione e<br />
vendita di gas a mezzo di reti urbane.<br />
Delibera n. 174/<strong>02</strong> - 2.10.<strong>02</strong><br />
Regolamento dell’Autorità per l’energia<br />
elettrica e il gas per le borse di studio e il<br />
praticantato.<br />
Delibera n. 175/<strong>02</strong> - 9.10.<strong>02</strong><br />
G.U. serie generale n. 253 del 28 ottobre<br />
20<strong>02</strong><br />
Proroga dei termini per gli adempimenti<br />
della società Gestore della rete di trasmissione<br />
nazionale Spa di cui alla deliberazio-<br />
gestione energia<br />
NORMATIVA<br />
Principali riferimenti normativi e legislativi<br />
(http://gazzette.comune.jesi.an.it/20<strong>02</strong>/25<br />
5/gazzetta255.htm)<br />
Strategia d'azione ambientale per lo sviluppo<br />
sostenibile in Italia.<br />
(Deliberazione n. 57/20<strong>02</strong>).<br />
Decreto MINISTERO DELLE ATTIVITÀ<br />
PRODUTTIVE 6 agosto 20<strong>02</strong><br />
(Gazzetta Ufficiale n. 233 del 4 ottobre<br />
20<strong>02</strong>)<br />
(http://gazzette.comune.jesi.an.it/20<strong>02</strong>/23<br />
3/gazzetta233.htm)<br />
Rilascio di concessioni e approvazione di<br />
convenzioni per l'esercizio della distribuzione<br />
elettrica. Pag. 60.<br />
Decreto MINISTERO DELLE ATTIVITÀ<br />
PRODUTTIVE 25 settembre 20<strong>02</strong><br />
(Gazzetta Ufficiale n. 255 del 30 ottobre<br />
20<strong>02</strong>)<br />
(http://gazzette.comune.jesi.an.it/20<strong>02</strong>/25<br />
5/gazzetta255.htm)<br />
Riconoscimento del titolo di formazione<br />
professionale posseduto dal sig. Meta Altin<br />
al fine dello svolgimento in Italia, in qualità<br />
di responsabile tecnico, dell'attività di<br />
installazione, trasformazione, ampliamento<br />
e manutenzione degli impianti di produzione,<br />
trasporto, distribuzione e utilizzazione<br />
dell'energia elettrica di cui all'art. 1, comma<br />
1, lettera a), della legge 5 marzo 1990, n.<br />
46. Pag. 19.<br />
Decreto MINISTERO DELLE AUTORITÀ<br />
PRODUTTIVE 30 settembre 20<strong>02</strong><br />
(Gazzetta Ufficiale n. 243 del 16 ottobre<br />
20<strong>02</strong>)<br />
(http://gazzette.comune.jesi.an.it/20<strong>02</strong>/24<br />
3/gazzetta243.htm)<br />
Secondo elenco riepilogativo di norme<br />
armonizzate, adottate ai sensi dell'art. 3<br />
del decreto del Presidente della Repubblica<br />
23 marzo 1998, n. 126, concernente<br />
l'attuazione della direttiva<br />
94/9/CE in materia di apparecchi e sistemi<br />
di protezione destinati ad essere utilizzati<br />
in atmosfera potenzialmente esplosiva.<br />
Pag. 20.<br />
Decreto MINISTERO DELLE ATTIVITÀ<br />
PRODUTTIVE 22 novembre 20<strong>02</strong><br />
(Gazzetta Ufficiale n. 285 del 5 dicembre<br />
20<strong>02</strong>)<br />
(http://www.gazzettaufficiale.it)<br />
Modalità per la vendita sul mercato, per<br />
l'anno 2003, dell'energia elettrica di cui<br />
all'art. 3, comma 12, del decreto legislativo<br />
16 marzo 1999, n. 79, da parte del<br />
Gestore della rete di trasmissione nazionale<br />
S.p.A.<br />
Deliberazioni dell’Autorità per l’energia elettrica<br />
ne dell’Autorità per l’energia elettrica e il<br />
gas 1 agosto 20<strong>02</strong>, n. 151/<strong>02</strong>.<br />
Delibera n. 176/<strong>02</strong> - 9.10.<strong>02</strong><br />
Modifica dello schema dei conti<br />
dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas<br />
con istituzione di capitoli finanziari per la<br />
gestione contabile relativa all’organizzazione<br />
del Forum mondiale sulla regolazione<br />
dell’energia.<br />
Delibera n. 180/<strong>02</strong> - 29.10.<strong>02</strong><br />
G.U. serie generale n. 270 del 18 novembre<br />
20<strong>02</strong><br />
Sospensione dei termini di cui all’articolo<br />
9 della deliberazione dell’Autorità per l’energia<br />
elettrica e il gas 29 dicembre 1999,<br />
n. 204/99.<br />
Delibera n. 186/<strong>02</strong> - 12.11.<strong>02</strong><br />
Avvio del procedimento per la determinazione<br />
dei prezzi dell’energia elettrica all’ingrosso<br />
destinata alla vendita ai clienti del<br />
mercato vincolato per l’anno 2003.<br />
Delibera n. 188/<strong>02</strong> - 21.11.<strong>02</strong><br />
Estensione dell’efficacia del regolamento<br />
transitorio per l’allocazione fino al 31<br />
dicembre 20<strong>02</strong> della capacità di trasporto<br />
sull’interconnessione tra Itala e Grecia.<br />
Delibera n. 189/<strong>02</strong> - 21.11.<strong>02</strong><br />
Allegato<br />
Intesa tra l’Autorità per l’energia elettrica e<br />
il gas e la Commission de régulation de<br />
l’électricité per l’assegnazione della capacità<br />
di trasporto sulla rete di interconnessione<br />
tra Italia e Francia per l’anno 2003.<br />
Delibera n. 190/<strong>02</strong> - 21.11.<strong>02</strong><br />
Allegato<br />
Modalità e condizioni per l’assegnazione<br />
della capacità di trasporto per l’importazione,<br />
l’esportazione e il transito di energia<br />
elettrica a mezzo della rete di trasmis-<br />
sione nazionale sulla frontiera elettrica settentrionale<br />
per l’anno 2003.<br />
Delibera n. 194/<strong>02</strong> - 29.11.<strong>02</strong><br />
Modalità per l’aggiornamento di componenti<br />
delle tariffe dell’energia elettrica in<br />
attuazione della legge 28 ottobre 20<strong>02</strong>, n.<br />
238 e modificazioni di deliberazioni dell’Autorità<br />
per l’energia elettrica e il gas.<br />
Delibera n. 195/<strong>02</strong> - 29.11.<strong>02</strong><br />
Modalità per l’aggiornamento della parte<br />
relativa al costo della materia prima delle<br />
tariffe del gas in attuazione della legge 28<br />
ottobre 20<strong>02</strong>, n. 238 e modificazione di<br />
deliberazioni dell’Autorità per l’energia<br />
elettrica e il gas.<br />
Delibera n. 196/<strong>02</strong> - 29.11.<strong>02</strong><br />
Rinvio del termine di conclusione del procedimento<br />
in materia di continuità del servizio<br />
per l’anno 2001.<br />
Delibera n. 197/<strong>02</strong> - 29.11.<strong>02</strong><br />
Applicazione di tariffe speciali per la fornitura<br />
di energia elettrica alle popolazioni<br />
colpite dagli eventi sismici verificatisi nelle<br />
province di Campobasso e Foggia il 31<br />
ottobre 20<strong>02</strong>.<br />
Delibera n. 2<strong>02</strong>/<strong>02</strong> - 12.12.<strong>02</strong><br />
Approvazione del regolamento per l’assegnazione<br />
su base annuale della capacità di<br />
trasporto per la frontiera nord-occidentale.<br />
Delibera n. 203/03 - 12.12.<strong>02</strong><br />
Determinazione per l’anno 2003 del prezzo<br />
all’ingrosso dell’energia elettrica destinata<br />
ai clienti del mercato vincolato.<br />
Delibera n. 204/<strong>02</strong> - 12.12.<strong>02</strong><br />
Allegato<br />
Procedure concorsuali per la cessione per<br />
l’anno 2003 dell’energia elettrica di cui<br />
all’articolo 3, comma 12, del decreto legislativo<br />
16 marzo 1999, n. 79.<br />
periodico di informazione tecnica per gli energy manager