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sul fil di ragno della memoria.pdf - Italogramma - Eötvös Loránd ...

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CAMILLERI IN EUROPA. ESPERIENZE TRADUTTIVE..., 21<br />

La forte contaminazione con l’italiano nel testo <strong>di</strong> Camilleri è subito<br />

evidente senza bisogno <strong>di</strong> un’analisi <strong>fil</strong>ologica dettagliata, perché già<br />

nella terminazione <strong>di</strong> molte parole del siciliano del Di Giovanni troviamo<br />

frequentissima la “u”, retaggio del latino, mentre nel siciliano<br />

<strong>di</strong> Camilleri le parole finiscono ormai più toscanamente in “o”. Anche<br />

nel titolo del libro <strong>di</strong> Alessio Di Giovanni sta in bella vista l’articolo<br />

determinativo siciliano “lu”, mentre nel titolo del libro <strong>di</strong> Andrea Camilleri<br />

si legge un italianissimo “il”. Assieme a queste considerazioni<br />

va tenuto conto del particolare contesto storico attuale, caratterizzato<br />

da una globalizzazione ormai conclamata a da un’industria e<strong>di</strong>toriale,<br />

cinematografia e televisiva affamata più che mai <strong>di</strong> best-seller. I<br />

romanzi <strong>di</strong> Camilleri, infatti, oltre ad essere per <strong>di</strong>versi aspetti indubbiamente<br />

interessanti, sono scritti come delle sceneggiature, e questo<br />

li rende, non solo <strong>di</strong> facile lettura, nonostante l’uso <strong>di</strong> un italiano<br />

fortemente ibri<strong>di</strong>zzato, ma anche predestinati all’adattamento televisivo<br />

o cinematografico. Il perché <strong>di</strong> questa caratteristica principale,<br />

lo si può andare a trovare, non solo in una scelta stilistica, ma anche<br />

nel curriculum vitae dell’autore che è stato sceneggiatore e professore<br />

all’Accademia <strong>di</strong> Arti Drammatiche a Roma.<br />

Volendo affrontare ora più <strong>di</strong>rettamente il tema delle traduzioni<br />

dei testi, non si può che cominciare da un testo fondamentale: Il caso<br />

Camilleri. Letteratura e storia 5 . Si tratta <strong>di</strong> un interessantissimo libro<br />

uscito per i tipi <strong>della</strong> Sellerio nel 2004 e che definirei imprescin<strong>di</strong>bile<br />

per chiunque voglia avvicinarsi alla ricca e affascinante problematica<br />

legata alle traduzioni <strong>di</strong> questo recente fenomeno letterario italiano.<br />

Il libro raccoglie le relazioni tenute in un convegno dallo stesso titolo<br />

dai più importanti traduttori <strong>di</strong> Camilleri e una conclusione dello<br />

stesso autore. Vorrei qui ora riassumere alcune delle informazioni più<br />

interessanti date in prima persona dai traduttori, per poi fare delle<br />

considerazioni personali legate alle mie letture delle traduzioni dei<br />

libri del padre del commissario Montalbano.<br />

Moshe Kahn, apprezzatissimo traduttore <strong>di</strong> molti autori italiani,<br />

esor<strong>di</strong>sce con un’affermazione d’importanza capitale e <strong>di</strong>ce che i <strong>di</strong>aletti<br />

nei testi letterari normalmente non vengono tradotti ma “trattati”, 6<br />

5 AA.VV., Il caso Camilleri. Letteratura e storia, Sellerio, Palermo 2004.<br />

6 Moshe Kahn, Il <strong>di</strong>aletto nelle traduzioni <strong>di</strong> Andrea Camilleri, in AA.VV., Il caso Ca-<br />

milleri, op. cit., p. 180.

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