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Napolisana 2011-1.pdf - Collegio Provinciale IPASVI di Napoli

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12 Aprile <strong>2011</strong><br />

Politica<br />

Sanitaria<br />

Caldoro: “Troppi sprechi,<br />

ma promuovo me<strong>di</strong>ci e infermieri”<br />

Conti in rosso voragini nei bilanci e<br />

l’Asl <strong>Napoli</strong> 1 ad<strong>di</strong>tata come esempio negativo<br />

<strong>di</strong> gestione a livello nazionale. Il<br />

pianeta della Sanità in Campania, dall’arrivo<br />

del neo governatore Stefano Caldoro,<br />

è stato stravolto.<br />

Dopo aver presentato al Governo un<br />

piano <strong>di</strong> rior<strong>di</strong>no e <strong>di</strong> riequilibrio della<br />

spesa serio, il Governatore ha potuto contare<br />

sullo sblocco <strong>di</strong> fon<strong>di</strong> molto attesi, ed<br />

ha dato mandato ai commissari straor<strong>di</strong>nari<br />

<strong>di</strong> fare luce sulla reale situazione <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong> Peppe Papa<br />

Asl ed ospedali. Un’iniziativa che ha<br />

messo in evidenza un <strong>di</strong>sastro, al quale –<br />

<strong>di</strong>ce il governatore – bisogna porre rime<strong>di</strong>o<br />

con il rigore dei conti e della spesa. Ma<br />

il presidente della Campania ha riba<strong>di</strong>to<br />

che la stella polare dell’azione del governo<br />

regionale nel comparto sanità, sarà il citta<strong>di</strong>no-utente.<br />

Caldoro ha anche dato le<br />

pagelle al comparto: promossi me<strong>di</strong>ci e<br />

personale sanitario, bocciati i colpevoli<br />

della <strong>di</strong>sorganizzazione e delle attuali inefficienze<br />

Primari scelti dai manager<br />

Il governatore <strong>di</strong>fende la nuova norma: «La legge precedente era solo una ban<strong>di</strong>era ideologica»<br />

Sulla scelta dei primari ospedalieri «la Campania rappresentava<br />

un’anomalia e noi dobbiamo far funzionare la sanità con la<br />

meritocrazia e con la responsabilità» Così il governatore della<br />

Campania Stefano Caldoro chiarisce il senso della nuova normativa<br />

che regolerà la nomina dei primari negli ospedali della<br />

Campania. La norma collegata alla legge <strong>di</strong> bilancio prevede che<br />

i primari ospedalieri siano scelti dai manager e non più sulla base<br />

<strong>di</strong> graduatorie. «Forse due regioni hanno ancora una legge come<br />

quella in vigore in Campania che <strong>di</strong> fatto è stata applicata solo<br />

quin<strong>di</strong>ci volte, in tutte le Asl della Campania, che contano migliaia<br />

e migliaia <strong>di</strong> me<strong>di</strong>ci», ha aggiunto Caldoro ricordando che<br />

la mo<strong>di</strong>fica è stata assunta dalla Commissione consiliare ma che<br />

la «giunta se ne prende responsabilità».<br />

«La Campania non può essere un’anomalia, con leggi non applicate<br />

che sembrano essere più ban<strong>di</strong>ere ideologiche che non<br />

producono alcun effetto», ha aggiunto ancora Caldoro. «La<br />

legge della Campania? Era un modo per camuffare il finto rigore<br />

- ha concluso - ed eludere le responsabilità. Se noi guar<strong>di</strong>amo al<br />

Veneto, alla Lombar<strong>di</strong>a dobbiamo avere le stesse leggi che<br />

hanno le regioni virtuose, che fanno funzionare la sanità con la<br />

meritocrazia e con la responsabilità».<br />

Va ricordato che il testo attuale si limita a imporre ai manager<br />

<strong>di</strong> scegliere i primari attingendo a una rosa <strong>di</strong> tre can<strong>di</strong>dati.<br />

Spiega la ratio del nuovo or<strong>di</strong>namento il senatore Raffaele Calabrò:<br />

«È evidente — afferma — che la scelta dei primari <strong>di</strong>venta<br />

più <strong>di</strong>screzionale <strong>di</strong> quanto non lo fosse in precedenza,<br />

quando si doveva tener conto del giu<strong>di</strong>zio della commissione <strong>di</strong><br />

valutazione tecnica. La scelta torna al <strong>di</strong>rettore generale che,<br />

come avviene in tutta Italia, può <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> una rosa <strong>di</strong> can<strong>di</strong>dati<br />

<strong>di</strong> qualità, nella quale scegliere il profilo professionale più<br />

adatto al conseguimento degli obiettivi aziendali. Oggi la me<strong>di</strong>cina<br />

<strong>di</strong>venta sempre più specialistica. Il nuovo criterio <strong>di</strong> scelta,<br />

dunque, consente la possibilità <strong>di</strong> dare un in<strong>di</strong>rizzo più specifico<br />

a un determinato settore. In sintesi, il contrappeso della maggiore<br />

<strong>di</strong>screzionalità è la maggiore responsabilizzazione dei manager».<br />

Negativo il giu<strong>di</strong>zio <strong>di</strong> Maria Triassi, <strong>di</strong>rettore della<br />

scuola <strong>di</strong> Igiene della facoltà <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina dell’Università Federico<br />

II. «Il provve<strong>di</strong>mento non valorizza la meritocrazia; la legge<br />

regionale aveva comunque fatto fare un passo avanti verso il merito.<br />

Si torna alla normativa nazionale che dà ampio margine <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>screzionalità. Tra due concorrenti può essere scelto quello<br />

meno titolato». Contrario anche il segretario regionale dell’Anao<br />

Bruno Zuccarelli. Che spiega: «Prima <strong>di</strong> abrogare la riforma del<br />

2006, sarebbe stato meglio sperimentarne l’attuazione.<br />

Così invece si ritorna alla normativa del 1994 che ha mostrato<br />

molti limiti». La normativa precedente, è bene ricordarlo, era<br />

frutto <strong>di</strong> una gestione della sanità tutta centrata sulla personalità<br />

dell’ex assessore Angelo Montemarano, che ha portato al<br />

grave deficit <strong>di</strong> bilancio <strong>di</strong> cui tutti sanno e ad un arretramento<br />

notevole dei livelli <strong>di</strong> qualità assistenziale. Nettamente più possibilista<br />

il presidente dell’Or<strong>di</strong>ne dei Me<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> <strong>Napoli</strong> Gabriele<br />

Peperoni. «Non vorrei — commenta — che il citta<strong>di</strong>no campano<br />

capisse che i primari possano essere scelti per strada e<br />

messi in un certo posto solo per il favore politico. Esiste, infatti,<br />

una legge nazionale che prevede che per partecipare a un concorso<br />

per primario occorrono determinati requisiti» .

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