Napolisana 2011-1.pdf - Collegio Provinciale IPASVI di Napoli
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24 Aprile <strong>2011</strong><br />
QUI SALERNO<br />
L’assistenza all’anziano<br />
L’applicazione del Case Management infermieristico nella <strong>di</strong>missione protetta<br />
L'assistenza Geriatrica si basa su 4 elementi: - l'integrazione<br />
tra i <strong>di</strong>versi servizi sanitari e <strong>di</strong> questi con quelli sociali;<br />
- la continuità del percorso clinico-assistenziale attraverso i vari<br />
no<strong>di</strong> della rete; l'assistenza per acuti erogata in modalità ospedaliera<br />
ed extraospedaliera con <strong>di</strong>missioni precoci e interventi <strong>di</strong> assistenza<br />
ospedaliera, in struttura e a domicilio per la riabilitazione<br />
e il recupero funzionale<br />
- la necessità <strong>di</strong> un coor<strong>di</strong>namento degli interventi e delle professionalità<br />
coivolte;<br />
- la personalizzazione del progetto assistenziale ry La realtà<br />
operativa <strong>di</strong> questi anni ha evidenziato un non corretto <strong>di</strong>stacco<br />
del malato dalla struttura ospedaliera nel periodo <strong>di</strong> <strong>di</strong>missione<br />
protetta.<br />
La maggiorparte delle <strong>di</strong>missioni comunque, ancor oggi, avviene<br />
“selvaggiamente”. Programmando e formulando un percorso <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>missioni (cioè un insieme <strong>di</strong> servizi e <strong>di</strong> prestazioni) e prendendosi<br />
cura del malato e della famiglia nel periodo <strong>di</strong> passaggio dalla<br />
struttura ospedaliera al rientro al domicilio tale <strong>di</strong>missione può avvenire<br />
migliorandone la qualità delle cure sia per il paziente/famiglia<br />
sia per gli operatori sanitari. La <strong>di</strong>missione protetta è un nodo<br />
strategico del processo assistenziale. Il corretto funzionamento richiede<br />
lo sviluppo <strong>di</strong> protocolli clinici e d organizzativi relativi a:<br />
programmazione della <strong>di</strong>missione. La <strong>di</strong>missione è parte integrante<br />
della elaborazione del piano personalizzato <strong>di</strong> assistenza e<br />
la sua data presunta va definita con netto anticipo;<br />
valutazione della <strong>di</strong>missibilità del paziente, ed elaborazione del<br />
piano <strong>di</strong> assistenza post <strong>di</strong>missione attuata attraverso la valutazione<br />
multi<strong>di</strong>mensionale del paziente e la verifica della sostenibilità<br />
familiare del carico assistenziale previsto. Essa deve quin<strong>di</strong><br />
essere concordata fra la èquipe ospedaliera e quella territoriale incluso<br />
il MMG. Dal punto <strong>di</strong> vista organizzativo è necessario il<br />
coor<strong>di</strong>namento della <strong>di</strong>missione per garantire il collegamento fra<br />
il responsabile ospedaliero del piano personalizzato <strong>di</strong> asssitenza<br />
e l'operatore chiave dell'èquipe territoriale, <strong>di</strong> norma l'infermiere,<br />
che ha la responsabilità <strong>di</strong> organizzare i servizi necessari per sod<strong>di</strong>sfare<br />
i bisogni assistenziali del paziente.<br />
L' infermiere, case managert, si prende cura del malato e della<br />
famiglia prima delle <strong>di</strong>missioni, formula il suo percorso ideale,<br />
educa ed informa il paziente e la famiglia adeguatamente. Sarà così<br />
possibile accompagnare il malato e la famiglia con serenità dall’ambiente<br />
ospedaliero a quello domestico senza interruzioni delle<br />
cure.<br />
Si reca in reparto per:<br />
un primo incontro con il malato per presentarsi e per valutare<br />
comportamenti ed azioni del malato stesso che permettono <strong>di</strong> raccogliere<br />
i dati che servono per definire la situazione del paziente,<br />
i suoi bisogni e le sue necessità assistenziali;<br />
valutare la famiglia: contatta telefonicamente la famiglia per un<br />
incontro. Deve conoscere la situazione in cui vive il paziente, la<br />
casa, il lavoro , la famiglia, gli amici a cui fare riferimento come risorse.<br />
Valuta la <strong>di</strong>sponibilità della famiglia ad accogliere il malato<br />
al domicilio, la loro collaborazione nel sod<strong>di</strong>sfare i suoi bisogni<br />
primari in<strong>di</strong>viduando un care – giver e mettendosi a <strong>di</strong>sposizione<br />
anche con più incontri per educarli nelle pratiche assistenziali <strong>di</strong><br />
prima necessità e <strong>di</strong> prevenzione (igiene, mobilizzazione, alimentazione,<br />
eliminazione ed eventualmente anche me<strong>di</strong>cazioni).<br />
Decide ed informa, dai dati raccolti, la destinazione ottimale per<br />
il malato:<br />
- lungodegenza<br />
- RSA<br />
- assistenza domiciliare<br />
- servizio <strong>di</strong> cure palliative<br />
hospice<br />
I percorsi vengono rappresentati graficamente utilizzando soprattutto<br />
i DIAGRAMMI DI FLUSSO (flow chat) che descrivono<br />
in sequenza le azioni ed il rapporto <strong>di</strong> causa ed effetto delle<br />
stesse, traducono il percorso del paziente attraverso una simbologia<br />
co<strong>di</strong>ficata a priori per una corretta identificazione delle attività<br />
svolte lungo il processo <strong>di</strong> cura con le figure professionali coin-