LA RESISTENZA ITALIANA ALL'OCCUPAZIONE STRANIERA

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Modulo n° 2 Prof.ssa Elizabeth Piras Trombi
LA RESISTENZA ITALIANA ALL’OCCUPAZIONE STRANIERA
(9 SETTEMBRE 1943 - 25 APRILE 1945)
NELLA NOTTE TRA SABATO 24 LUGLIO 1943 E IL 25 LUGLIO 1943 SI TENNE
L’ULTIMO GRAN CONSIGLIO DEL FASCISMO (PARTITO FASCISTA). GRAZIE
ALL’ORDINE DEL GIORNO PRESENTATO DAL GERARCA FASCISTA DINO
GRANDI, SI VOTO’ LA MOZIONE DI FIDUCIA AL DUCE. BENITO MUSSOLINI
VENNE MESSO IN MINORANZA E COSI’ FU’ COSTRETTO A RASSEGNARE LE SUE
DIMISSIONI AL RE D’ITALIA. MUSSOLINI CHIAMERA’ I VOTANTI COL TERMINE
SPREGIATIVO “VENTICINQUELUGLISTI”
NEL POMERIGGIO DIDOMENICA 25 LUGLIO 1943, INTORNO ALLE ORE 17:00, RE
VITTORIO EMANUELE III SAVOIA RICEVETTE MUSSOLINI A VILLA SAVOIA
(OGGI VILLA ADA, RESIDENZA 1 TEMPO DEI SAVOIA) CON 1 GIORNO DI
ANTICIPO, XCHE’ LO STESSO DUCE DOMANDO’ AL SOVRANO DI ANTICIPARE
L’ABITUALE COLLOQUIO DEL LUNEDI’. NEL CORSO DELL’INCONTRO,
CONSIDERANDO IL DUCE DIMISSIONARIO, IL RE SI LIMITO’ A REVOCARGLI
OGNI POTERE E A COMUNICARGLI LA SUA SOSTITUZIONE COL MARESCIALLO
D’ITALIA GENERALE PIETRO BADOGLIO, INCARICATO DI FORMARE 1 NUOVO
GOVERNO. TEMENDO X LA SUA PERSONA, VITTORIO EMANUELE III NON LO
INFORMO’ DEL SUO IMMINENTE ARRESTO MA LO INFORMO’ SEMPLICEMENTE
CHE, X GARANTIRE (TUTELARE) LA SUA INCOLUMITA’, LO AVREBBE FATTO
TRASPORTARE DA 1 AUTOAMBULANZA. TEMENDO LA REAZIONE DEL DUCE IL
SOVRANO FECE CIRCONDARE L’EDIFICIO REALE DA 200 CARABINIERI.
SARANNO PROPRIO QUESTI A CONDURRE MUSSOLINI INSIEME AL SUO
SEGRETARIO SU 1 AMBULANZA DELLA CROCE ROSSA ITALIANA FUORI DA
VILLA SAVOIA. MUSSOLINI, FIDUCIOSO, SEBBENE NON GLI FU SPECIFICATA LA
DESTINAZIONE FINALE, NON OPPOSE ALCUNA RESISTENZA E CADDE NEL
TRANELLO. SI TRATTO’ DI 1 IMPORTANTE OPERAZIONE NECESSARIA A
DEPISTARE I TEDESCHI CHE SICURAMENTE SAREBBE ANDATI SULLE TRACCE
DEL DUCE. TEMENDO DISORDINI, MUSSOLI FU TRATTENUTO 1^ IN 1 CASERMA
DEI CARABINIERI DI ROMA, POI IL 27 LUGLIO 1943 FU TRASFERITO
NELL’ISOLA DI PONZA, DOPO, IL 7 AGOSTO 1943 NELL’ISOLA DELLA
MADDALENA E INFINE IL 27 AGOSTO 1943 A CAMPO IMPERATORE SUL
GRANSASSO (ALTOPIANO ABRUZZERE IN PROVINCIA DE L’AQUILA), LUOGO
CONSIDERATO INESPUGNABILE E INATTACCABILE. MA COSI’ NON FU, XCHE’ IL
12 SETTEMBRE 1943 MUSSOLINI VERRA’ LIBERATO DA 1 COMMANDO DI
PARACADUTISTI TEDESCHI (OPERAZIONE QUERCIA) SUL GRAN SASSO
(CAMPO IMPERATORE) E IL 23 SETTEMBRE 1943 FU COSTITUITA LA
REPUBBLICA DI SALO’ (BRESCIA). MUSSOLINI FONDO’ IL PARTITO FASCISTA
REPUBBLICANO. IL GOVERNO FANTOCCIO ISTITUITO DA MUSSOLINI CON
L’AIUTO DEI TEDESCHI, SI DOTO’ DI 1 ESERCITO (DI REPUBBLICHINI),
COMANDATO DAL MARESCIALLO RODOLFO GRAZIANI
NEL TENTATIVO DI SGANCIARSI DA MUSSOLINI VITTORIO EMANUELE III DI
SAVOIA DIEDE NELLO STESSO GIORNO (25/07/1943) AL GENERALE BADOGLIO
L’INCARCO DI FORMARE 1 NUOVO GOVERNO, SEBBENE IL PASSATO DI
BADOGLIO FOSSE TROPPO COMPROMESSO COL FASCISMO
DOMENICA 25 LUGLIO 1943 ALLA NOTIZIA DELL’ARRESTO DI MUSSOLINI E
DELLA CADUTA DEL FASCISMO IL PAESE (L’ITALIA) FU INVESTITO DA

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MANIFESTAZIONI DI ESULTANZA ED ENTUSIASMO. DAL 25 LUGLIO 1943 I
PARTITI ANTIFASCISTI (PARTITO D’AZIONE DI EMILIO LUSSU, LA DC DI
ALCIDE DE GASPERI, I LIBERALI, I COMUNISTI, I SOCIALISTI) USCIRONO
DALLA CLANDESTINITA’, DANDO VITA A ORGANISMI UNITARI X LA
LIBERAZIONE DAL NAZIFASCISMO. IL 25 LUGLIO 1943 INIZIANO I «45 GIORNI
DELLA DITTATURA BADOGLIO», CIOE’ IL GOVERNO PRESIEDUTO DA
BADOGLIO CHE DURERA’ FINO ALL’8 SETTEMBRE 1943, QUANDO FU RESO
PUBBLICO L’ARMISTIZIO DI CASSIBILE (SIRACUSA), FIRMATO DA BADOGLIO
(X CONTO DELL’ITALIA) CON GLI ALLEATI ANGLO-AMERICANI IL 3 SETTEMBRE
1943 E RESO NOTO SOLO NELLA SERATA DELL’8 SETTEMBRE 1943
CON QUESTO ARMISTIZIO SI AVEVA LA FINE DELLE OSTILITA’ CON GLI
ALLEATI MA INIZIAVA L’OCCUPAZIONE DEI TEDESCHI DELL’ITALIA CENTRO-
SETTENTRIONALE, COMPRESA LA CAPITALE ROMA. IL 9 SETTEMBRE 1943 LA
FAMIGLIA REALE E I RAPPRESENTANTI DEL GOVERNO BADOGLIO
ABBANDONARONO ROMA E FUGGIRONO VERSO IL SUD ITALIA, GIA’ LIBERATO
DAGLI ANGLO-AMERICANI, 1^ ALLA VOLTA DI PESCARA E POI DI BRINDISI. 2°
ALCUNE TESTIMONIANZE IL FIGLIO DEL RE, IL PRINCIPE UMBERTO (IL 3°
GENITO), SI SCONTRO’ VERBALMENTE COL PADRE, XCHE’ AVREBBE VOLUTO
RESTARE A ROMA IN RAPPRESENTANZA DELLA MONARCHIA. MA IL RE,
TEMENDO RAPPRESAGLIE TEDESCHE NEI CONFRONTI DELL’EREDE AL TRONO,
USO’ TUTTA SUA AUTORITA’ (IL DOVERE DI OBBEDIENZA ASSOLUTA AL RE,
NON + AL PADRE), X COSTRINGERLO A SEGUIRLO NEL SUD ITALIA. ANCHE LA
MADRE ELENA SUPPLICO’ (PREGO’) IL FIGLIO DI PARTIRE CON LORO INSIEME
ALLA SORELLA MAGGIORE JOLANDA DI SAVOIA (LA 1° GENITA). VITTORIO
EMANUELE III E LA REGINA ELENA DEL MONTENEGRO, LASCIARONO ROMA
CON LA MORTE NEL CUORE, XCHE’ NON SAPEVANO IL DESTINO DI 3 LORO
FIGLI SU 5: MAFALDA DI SAVOIA (LA 2° GENITA) E MARIA FRANCESCA DI
SAVOIA (LA FIGLIA + PICCOLA DEI MONARCHI ITALIANI) FINIRANNO
DEPORTATE IN GERMANIA IN CAMPI DI CONCENTRAMENTO; GIOVANNA DI
SAVOIA, REGINA DI BULGARIA, APPENA RIMASTA VEDEVA DEL RE BORIS III,
SI TROVAVA DA SOLA NELLA LONTANA BULGARIA. X NON FAR CAPIRE LE SUE
INTENZIONI DI FUGA AI TEDESCHI, VITTORIO EMANUELE III NON LASCIO’
ALCUNE DISPOSIZIONI ALL’ESERCITO REGIO ITALIANO CHE, LASCIATO ALLO
SBANDO, SI DISGREGO’ IN POCO TEMPO, NON SAPENDO COME INTERPRETARE
IL MESSAGGIO DI PROPOSITO AMBIGUO DI BADOGLIO DEL 08/09/1943, IN
QUANTO IL MARESCIALLO D’ITALIA SI LIMITAVA A DIRE CHE LA GUERRA
CONTINUAVA SENZA SPECIFICARE CONTRO CHI.
NEL 1943 MAFALDA DI SAVOIA AL RIENTRO A ROMA DAI FUNERALI DEL
COGNATO, FU CONVOCATA CON L’INGANNO DAL COMANDO TEDESCO.
MAFALDA FIUTO’ QS E NON FIDANDOSI DEI TEDESCHI, LASCIO’ I SUOI 2 FIGLI
MASCHI IN VATICANO A MONSIGNOR MONTINI, FUTURO PAPA PAOLO IV.
GIUNTA INFATTI AL COMANDO TEDESCO, INVECE DI RICEVERE LA
TELEFONATA DEL MARITO, FU ARRESTATA E SPEDITA AL CAMPO DI
CONCETRAMENTO DI BUCHENWALD (NEI PRESSI DI WEIMAR) DOVE MORI’NEL
1944 A SEGUITO DELLE GRAVI FERITE RIPORTATE DURANTE 1
BOMBARDAMENTO AMERICANO. LA QUINTOGENITA FIGLIA DEL RE, MARIA
FRANCESCA DI SAVOIA, NON EBBE SORTE MIGLIORE E FU RINCHIUSA NEL 1943
IN 1 CAMPO DI CONCENTRAMENTO TEDESCO CON LA SUA FAMIGLIA
(MARITO + 2 FIGLI), RIUSCENDO PERO’ A SALVARSI CON TUTTI I SUOI AFFETTI
ALCUNI UFFICIALI CON LE LORO TRUPPE FURONO CATTURATI DAI TEDESCHI E
DEPORTATI COME INTERNATI MILITARI ITALIANI (IMI) IN CAMPI DI

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PRIGIONIA TEDESCHI; ALCUNI PASSARONO (SI ARRUOLARONO) DAL
SETTEMBRE 1943 ALL’ESERCITO DELLA REPUBBLICA DI SALO,’ DIVENTANDO
REPUBBLICHINI; ALTRI SI DIEDERO ALLA MACCHIA X NON ESSERE RICHIAMATI
ALLE ARMI; ALTRI PREFERIRONO LA LOTTA DELLA RESISTENZA,
DIVENTANDO PARTIGIANI. DAL 23 SETTEMBRE 1943 L’ITALIA ERA
FORMALMENTE DIVISA IN 2: IL SUD LIBERATO DAGLI ANGLO-AMERICANI E IL
CENTRO-NORD OCCUPATO DAI NAZISTI E SOTTO IL GOVERNO FANTOCCIO DI
MUSSOLINI
28 LUGLIO 1943, BADOGLIO SCIOLSE IL PARTITO FASCISTA
DA FINE LUGLIO 1943, INIZIARONO I BOMBARDAMENTI A TAPPETO DEGLI
ALLEATI SULLE PRINCIPALI CITTA’ ITALIANE: ROMA, MILANO, BOLOGNA,
GENOVA, TORINO, NAPOLI ECC.
DAL 27 SETTEMBRE 1943 AL 30 SETTEMBRE 1943, CI FURONO LE 4 GIORNATE
DI NAPOLI IN CUI, GRAZIE A 1 INSURREZIONE LA POPOLAZIONE
NAPOLETANA SI LIBERO’ DA SOLA DAI NAZIFASCISTI DOPO 4 GIORNI DI
SANGUINOSA BATTAGLIA X LE STRADE NAPOLETANE. QUANDO IL 1° OTTOBRE
1943 GLI AMERICANI ENTRARONO A NAPOLI, LA CITTA’ ERA STATA GIA’
LIBERATA DAI PATRIOTI E FURONO ACCOLTI FESTOSAMENTE DAI NAPOLETANI
11 GENNAIO 1944, ALLA FINE DEL SOMMARIO PROCESSO DI VERONA, FURONO
CONDANNATI A MORTE E FUCILATI A VERONA TUTTI I GERARCHI FASCISTI
(PRECEDENTEMENTE CATTURATI DAI NAZISTI), SOSTENITORI (FAUTORI) DELLA
MOZIONE DI SFIDUCIA GRANDI DEL 24 LUGLIO 1943, TRA CUI GALEAZZO
CIANO E EMILIO DE BONO. EDDA MUSSOLINI, LA FIGLIA DEL DUCE, SUPPLICO’
IL PADRE BENITO DI SALVARE LA VITA A SUO MARITO GALEAZZO, MA
MUSSOLINI X NON MOSTRARSI DEBOLE AGLI OCCHI DI HITLER (FURONO I
TEDESCHI A CHIEDERE LA PENA CAPITALE X CIANO) E DEGLI ALTI GERARCHI
NAZISTI FU IRRIMOVIBILE NELLA DECISIONE. FU LO STESSO MUSSOLINI IL 3
NOVEMBRE 1943 A FIRMARE L’ORDINE DI ARRESTO X GALEAZZO CIANO
13 OTTOBRE 1943, IL GOVERNO BADOGLIO (ITALIANO) DICHIARO’
UFFICIALMENTE GUERRA ALLA GERMANIA
11 FEBBRAIO 1944, BADOGLIO SI TRASFERI’ A SALERNO E LA CITTA’ CAMPANA
DIVENNE X 1 BREVE PERIODO LA NUOVA SEDE DEL GOVERNO ITALIANO.
NELL’APRILE 1944 VI FU (AVVENNE) LA COSIDDETTA SVOLTA (PATTO) DI
SALERNO, IN CUI IL LEADER DEL PCI (PARTITO COMUNISTA ITALIANO)
PALMIRO TOGLIATTI, DIETRO SPINTA SOVIETICA, PROPOSE ALLE FORZE
ANTIFASCISTE DI COOPERARE CON IL GOVERNO BADOGLIO, ALLO SCOPO DI
FRONTEGGIARE L’INVASIONE TEDESCA. FAVORI’ COSI’ IL 21 APRILE 1944 LA
FORMAZIONE DEL 1° GOVERNO DI UNITA’ NAZIONALE FRA TUTTI PARTITI
ANTIFASCISTI E LA MONARCHIA, RINVIANDO LA QUESTIONE ISTITUZIONALE
ALLA LIBERAZIONE DEL PAESE DALLE FORZE NAZIFASCISTE. NACQUE COSI’ A
SALERNO IL 22 APRILE 1944 IL GOVERNO DI UNITA’ NAZIONALE, SEMPRE
SOTTO LA GUIDA DI BADOGLIO.
IL 13 MARZO 1944 FU RICOSTITUITO ANCHE L’ESERCITO REGIO, CHIAMATO
ESERCITO DELL’ITALIA DEL SUD. QUESTO GOVERNO ITALIANO FU
RICONOSCIUTO DAI GOVERNI ALLEATI E DA TUTTE FORZE POLITICHE
ITALIANE ANTIFASCISTE
15 FEBBRAIO 1944, DOPO 1 TENACIA RESISTENZA I TEDESCHI
ABBANDONARONO CASSINO. INFATTI QUANDO GLI ALLEATI BOMBARDARONO
L’ABBAZIA DI MONTECASSINO (15/02/1944), DISTRUGGENDOLA
COMPLETAMENTE, I TEDESCHI SI ERANO GIA’ RITIRATI E SI ARROCCARONO

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SULLA LINEA GOTICA A NORD DI PISA (TOSCANA) E A NORD DI ANCONA
(MARCHE)
DAL 1° MARZO 1944, INIZIARONO GLI SCIOPERI OPERAI IN ALTA ITALIA. GLI
OPERAI DELLE FABBRICHE DEL NORD ITALIA DEL TRIANGOLO INDUSTRIALE
(MILANO, TORINO, GENOVA ECC.) DIEDERO VITA A 1 UNICO SCIOPERO
GENERALE, BLOCCANDO LA PRODUZIONE INDUSTRIALE. SI TRATTO’ DEL 1°
SCIOPERO, VERIFICATOSI IN 1 PAESE EUROPEO OCCUPATO DAI TEDESCHI DAL
1940. IL 15 NOVEMBRE 1944 GLI OPERAI DI TORINO INCROCIARONO
NUOVEMENTE LE BRACCIA CONTRO 1 SCIOPERO ANTITEDESCO (LE
DEPORTAZIONI, I LAVORI FORZATI, RAPPRESAGLIE ECC.)
NEL MAGGIO 1944, GLI ALLEATI RIUSCIRONO FINALMENTE A SFONDARE LA
LINEA GUSTAV E AVANZARONO NEL LAZIO VERSO ROMA, DOVE ENTRARONO
IL 4 GIUGNO 1944, IN 1 CITTA’ ORMAI EVACUATA DA TUTTI I SOLDATI
TEDESCHI (ERANO GIA’ ANDATI VIA). LE FORZE ALLEATE FURONO
ACCLAMATE DALLA POPOLAZIONE FESTANTE ROMANA. NELLA STESSA DATA
(04/06/1944) VITTORIO EMANUELE III NEL TENTATIVO DI SALVARE LA
MONARCHIA NOMINO’ IL FIGLIO UMBERTO II LUOGOTENENTE DEL REGNO
(LA LUOGOTENENZA DEL REGNO)
18 GIUGNO 1944, VITTORIO EMANUELE III SOSTITUI’ BADOGLIO ALLA GUIDA
DEL GOVERNO CON IL SOCIALISTA IVANOE BONOMI, XCHE’ BADOGLIO ERA
TROPPO IMPLICATO (COLLUSO) COL FASCISMO
NELL’ESTATE 1944 GLI ALLEATI CONTINUARONO LA LORO AVANZATA IN
TOSCANA. I PRIMI DI AGOSTO 1944 RAGGIUNSERO FIRENZE, GIA’ LIBERATA
DAI PARTIGIANI. NELL’OTTOBRE 1944 LA CONTROFFENSIVA ALLEATA FU
BLOCCATA DAI TEDESCHI SULLA LINEA GOTICA. INIZIA COSI’ L’AUTUNNO1944
E IL TERRIBILE E TRAGICO INVERNO 1944-1945. QUESTO PERIODO FU, X LE
REGIONI SETTENTRIONALI, 1 DEI + BUI NELLA STORIA D’ITALIA, IN CUI
1. SI CONSUMO’ LA FRATICIDA GUERRA CIVILE TRA PARTIGIANI ANTIFASCISTI E
REPUBBLICHINI
2. SI VERIFICARONO I PESANTI BOMBARDAMENTI ALLEATI SULLE PRINCIPALI CITTA’
ITALIANE DEL NORD
3. IL RAZIONAMENTO ALIMENTARE DIVENNE ANCORA + RESTRITTIVO ALIMENTANDO LA
BORSA NERA
4. SI MOLTIPLICARONO LE SANGUINOSE RAPPRESAGLIE E RASTRELLAMENTI DEI
NAZIFASCISTI.
5. L’INVERNO DEL 1944-1945 FU 1 DEI + RIGIDI E FREDDI DEL ‘900
LA POPOLAZIONE DEI TERRITORI DEL NORD ITALIA, OCCUPATI DAI TEDESCHI,
MORIVA DI FREDDO, FAME, SOTTO LE MACERIE DEI BOMBARDAMENTI O X
GLI SPEZZONI E LE BOMBE INCENDIARIE; UCCISI NEI CONFLITTI A FUOCO TRA
TEDESCHI E PARTIGIANI, O NEGLI ECCEDI NAZISTI O DEPORTATI NEI LAGER
TEDESCHI
IL PROGETTO DEGLI ALLEATI DI LIBERARE TUTTA LA PENISOLA ITALIANA
ENTRO LA FINE DEL 1944 SFUMO’. IL RALLENTAMENTO DELLE OPERAZIONI DI
LIBERAZIONE DEL TERRITORIO ITALIANO FU DOVUTO
1. AL RIGIDO INVERNO (NEBBIA, PIOGGE, NEVE, GHIACCIO ABBONDANTI)
2. ALLE DIFFICOLTA’ LOGISTICHE X LE DIVISIONI CORAZZATE DOVUTE ALLA
PARTICOLARE CONFORMAZIONE GEOMORFICA DEGLI APPENNINI TOSCO-EMILIANI
3. AI CONTRASTI INTERNI E ALLE RIVALITA’ PERSONALI TRA I GENERALI ALLEATI, IN
PARTICOLARE TRA LO STATUNITENSE MONTGOMERY E IL GENERALE BRITANNICO
ALEXANDER
21 APRILE 1945, FINALMENTE LE FORZE ANGLOAMERICANE RIUSCIRONO A
SFONDARE LA LINEA GOTICA E ENTRARONO NELLA PIANURA PADANA. 25
APRILE 1945, ALLA NOTIZIA DELLA NUOVA CONTROFFENSIVA ALLEATA, LE
FORZE ANTIFASCISTE ORGANIZZARONO LO SCIOPERO GENERALE IN TUTTE LE

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FABBRICHE DEL NORD ITALIA, IN PARTICOLARE A TORINO, DOVE VI ERA LA
FIAT. DOPO QUESTA VIOLENTA INSURREZIONE CONTRO I NAZIFASCISTI IN
TUTTE LE PRINCIPALI CITTA’ E I POLI INDUSTRIALI DELL’ITALIA
SETTENTRIONALE (TORINO, MILANO, VERONA, BRESCIA, GENOVA ECC.), I
TEDESCHI INIZIARONO LA RITIRATA, ABBANDONANDO L’OCCUPAZIONE DEL
NORD ITALIA. X QUESTA RAGIONE OGGI SI FESTEGGIA ANCORA IL 25 APRILE
COME FESTA DELLA LIBERAZIONE, OSSIA LA RITROVATA LIBERTA’ DALLA
SOGGEZIONE STRANIERA. MILANO FU LIBERATA NELL’APRILE 1945,
QUARTIERE X QUARTIERE, DALLE TRUPPE DELLA GUARDIA DI FINANZA
27 APRILE 1945, BENITO MUSSOLINI, L’AMANTE CLARA PETACCI E 15
GERARCHI FASCISTI FURONO RICONOSCIUTI E CATTURATI DA ALCUNI
PARTIGIANI COMUNISTI, MENTRE TENTAVANO DI ATTRAVERSARE IL CONFINE
CON LA SVIZZERA. MUSSOLINI CERCAVA DI SFUGGIRE TRAVESTITO DA
TEDESCO. IL GIORNO SEGUENTE IL 28 APRILE 1945 MUSSOLINI E LA PETACCI
MORIVANO IN CIRCOSTANZE OSCURE (POCO CHIARE). NON SI SA ANCORA SE
FURONO GIUSTIZIATI MEDIANTE FUCILAZIONE O UCCISI MENTRE
TENTAVANO LA FUGA. LA CARTELLA CONTENENTE IMPORTANTI DOCUMENTI
CHE MUSSOLINI PORTAVA SEMPRE CON SE’ DA MILANO, SPARI’ E NON FU MAI +
RITROVATA. 2° ALCUNI STORICI FURONO I SERVIZI SEGRETI INGLESI, A
ORDINARE L’ASSASSINIO DI MUSSOLINI, X IMPOSSESSARSI DI QUESTE CARTE
CHE AVREBBERO CONTENUTO DEGL ACCORDI SEGRETI TRA IL GOVERNO
BRITANNICO E LE POTENZE DELL’ASSE, DOVE SI IPOTIZZAVA 1 ALLEANZA
TRA INGLESI E TEDESCHI 1^ DELLO SCOPPIO DELLA 2^ MONDIALE. A + PERSONE
MUSSOLINI AVREBBE DETTO CHE QUEI DOCUMENTI SAREBBERO STATI IL SUO
SALVACONDOTTO (LASCIAPASSARE) NEI CONFRONTI DEGLI ALLEATI. SI
TRATTAVA INDUBBIAMENTE DI CARTEGGI SCOTTANTI CHE AVREBBERO
SERIAMENTE COMPROMESSO IL 1° MINISTRO INGLESE CHURCHILL, IL QUALE
NEL 1938 SI ERA GIA’ ESPRESSO IN MODO POSITIVO NEI CONFRONTI DELLA
POLITICA TEDESCA, CONSIDERANDO HITLER UN ABILE STATISTA. ALCUNI
COMASCHI HANNO AFFERMATO DI AVER VISTO IN QUEI GIORNI DEGLI
EMISSARI INGLESI IN ALCUNE LOCALITA’ DEL LAGO DI COMO. CIO’ CHE E’
CERTO E’ CHE MUSSOLI E LA PETACCI MORIRONO A DONGO, CITTADINA IN
PROVINCIA DI COMO NEI PRESSI DEL LAGO TRA IL 27 APRILE 1945 E IL 28
APRILE 1945. MA QUELLO CHE REALMENTE ACCADDE E’ ANCORA OGGI
AVVOLTO NEL MISTERO E SONO MOLTE LE RICOSTRUZIONI SULLA MORTE DI
MUSSOLINI CHE CIRCOLANO. DALL’AUTOPSIA ESEGUITA NEL CADAVERE DI
MUSSOLINI SI EVINSE CHE MORI’ A CAUSA DI SVARIATI COLPI DI ARMA DA
FUOCO, PRESUMIBILMENTE FU FUCILATO
2° LA VERSIONE UFFICIALE IL COMMANDO DI PARTIGIANI CHE CATTURO’
MUSSOLINI CHIAMO’ IL COMANDO GENERALE DEL CLNAI DI MILANO, I QUALI
INVIARONO 3 EMISSARI POLITICI, TRA CUI IL COMUNISTA FIORENTINO ALDO
LAMPREDI (NOME DI BATTAGLIA GUIDO CONTI) E IL PARTIGIANO COMUNISTA
ALESSANDRINO WALTER AUDISIO (NOME DI BATTAGLIA COLONNELLO
VALERIO). 2° LA RICOSTRUZIONE (RACCONTO) DI AUDISIO E DI TUTTI GLI
STORICI RESISTENZIALI, IL PICCOLO COMANDO DI PARTIGIANI EBBE NELLE
PRIME ORE DELLA MATTINA DEL 28 APRILE 1945 L’ORDINE DI ESECUZIONE A
MORTE SENZA PROCESSO, DI MUSSOLINI. L’ORDINE, CONSEGNATO DAL
GENERALE PIEMONTESE DEMOCRISTIANO RAFFAELE CADORNA,
COMANDANTE DAL LUGLIO 1944 DEL CORPO VOLONTARI DELLA LIBERTA’,
AL PARTIGIANO DI FIUME, LEO VALIANI (VERO NOME LEO WEICZEN, SOTTO
L’IMPERO AUSTRO-UNGARICO), ERA FIRMATO

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1. DAL PARTIGIANO PIEMONTESE DEL PCI LUIGI LONGO, DETTO GALLO, CAPO DELLA
FORMAZIONE PARTIGIANA DI ORIENTAMENTO COMUNISTA “BRIGATE GARIBALDI” E
STRETTO COLLABORATORE DEL REPUBBLICANO PIEMONTESE (PINEROLO, TORINO)
FERRUCCIO PARRI CHE GUIDO’ DAL SETTEMBRE 1943 LA RESISTENZA ITALIANA
2. DAL PARTIGIANO SOCIALISTA DI SAVONA, SANDRO PERTINI.
L’ESECUTORE MATERIALE FU AUDISIO CHE ESEGUI’ LA SENTENZA DI MORTE
DECISA DAI PARTIGIANI DI MILANO, SENZA CONTATTARE IL CLN DI ROMA, A
CAUSA DELLE DIFFICOLTA’ NELLE COMUNICAZIONI. ALLA FUCILAZIONE DI
MUSSOLINI PARTECIPO’ ANCHE LAMPREDI
I CORPI DI MUSSOLINI E DI ALTRI 17 GIUSTIZIATI, TUTTI ESPONENTI DELLA
REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA, TRA CUI IL MINISTRO DELLA CULTURA
POPOLARE E SEGRETARIO DEL PARTITO FASCISTA REPUBBLICANO,
ALESSANDRO PAVOLINI, FURONO TRASPORTATI A MILANO NELLE PRIME ORE
DEL 29 APRILE 1945. ALLE ORE 3:00 DEL MATTINO FURONO SCARICATI A
PIAZZALE LORETO A MILANO, NELLO STESSO LUOGO, DOVE IL 10 AGOSTO
1944 ERANO STATI FUCILATI DAI TEDESCHI E LASCIATI ESPOSTI AL PUBBLICO 15
PARTIGIANI DELLA BRIGATA GARIBALDI (STRAGE DI PIAZZALE LORETO).
DALLE ORE 7:00 DEL MATTINO DEL 29/04/1945 INIZIARONO A RADUNARSI
NELLA PIAZZA MILANESE MOLTI CURIOSI. COL PASSARE DELLE ORE, LA
NOTIZIA DELL’UCCISIONE DI MUSSOLINI SI SPARSE X TUTTA MILANO E A
PIAZZALE LORETO GIUNSERO CENTINAIA DI PERSONE. NELLE IMMAGINI
FILMATE DALL’ISTITUTO LUCE SI PUO’ VEDERE IL TRUCE SPETTACOLO,
DOVE I CITTADINI MILANESI SFOGANO TUTTA LA LORO RABBIA E
RISENTIMENTO X 20 ANNI DI DITTATURA E L’ESITO CATRASTROFICO DELLA
GUERRA, CON CALCI, SPUTI, INGIURIE, INSULTI E OLTRAGGI DI OGNI TIPO SUI
CORPI INERMI DEI 19 FASCISTI. ALLORA IL SERVIZIO D’ORDINE, COMPOSTO DA
POCHI PARTIGIANI, DECISE DI APPENDERE A TESTA IN GIU’ (LEGARE AI PIEDI)
I GIA’ VILIPESI CADAVERI ALLA PENSILINA DEL DISTRIBUTORE DI BENZINA,
ALL’ANGOLO CON CORSO BUENOS AIRES, X POTER ESSERE VISTI DA TUTTI. IL
MACABRO SPETTACOLO PROSEGUI’ X DIVERSE ORE, FIN TANTO CHE LE
AUTORITA’ MILITARI ALLEATE, PREOCCUPATE X L’ORDINE PUBBLICO
TRASPORTARONO I CORPI ALL’OBITORIO DI MILANO E LENTAMENTE LA GENTE
SI RITIRO’ DAL PIAZZALE
29 APRILE 1945, L’ESERCITO DI OCCUPAZIONE TEDESCA, SOTTO IL
CONTROLLO DI KESSELRING, DI ARRESE
DALLA FRANCIA (DOVE NACQUE NEL 1942) IL MOVIMENTO DI RESISTENZA SI
DIFFUSE POI IN ITALIA E IN TUTTA EUROPA (POLONIA, CECOSLOVACCHIA,
URSS, JUGOSLAVIA, ALBANIA, FINLANDIA, GRECIA ECC.) SOPRATTUTTO NEI
PAESI DELL’EST, BARBARAMENTE SOTTOMESSI E NELL’EUROPA DEL SUD
GLI ANNI CHE VANNO DAL 25 LUGLIO 1943 AL 25 APRILE 1945 SONO CHIAMATI
DAGLI STORICI GLI ANNI DELLA RESISTENZA. LA RESISTENZA ITALIANA
NACQUE A ROMA E DOPO I FATTI DI NAPOLI DI FINE SETTEMBRE 1943
SI TRATTA DI 1 FENOMENO INIZIALMENTE SPONTANEO CHE POI PERO’ SI
POLITICIZZERA’, COSTITUENDO ORGANISMI, COMITATI E COMANDI
UNIFICATI A 2^ DEL TERRITORIO E DELL’ORIENTAMENTO POLITICO. I
PRINCIPALI PARTITI ANTIFASCISTI, USCITI DALLA CLANDESTINITA’,
ORGANIZZARONO DELLE PROPRIE FORMAZIONI PARTIGIANE E LE PRINCIPALI
FURONO:
1. X I COMUNISTI (PCI DI PALMIRO TOGLIATTI), LE BRIGATE GARIBALDI CHE
COSTITUIVANO IL 50% DEI PARTIGIANI COMBATTENTI, ERANO LE + ATTIVE E GUIDATE DA
LUIGI LONGO

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2. X GLI AZIONISTI O GIELLISTI (DEL PARTITO D’AZIONE DI EMILIO LUSSU), LE BRIGATE
GIUSTIZIA E LIBERTA’ CHE COSTITUIVANO IL 30% DEI PARTIGIANI ED ERANO COMANDATI
DAL REPUBBLICANO ROMANO CARLO ROSSELLI E FERRUCCIO PARRI
3. X I SOCIALISTI (PSI DI SANDRO PERTINI), LE BRIGATE MATTEOTTI CHE COSTITUIVANO 1
MINORANZA
4. X LA DC, IL CORPO VOLONTARI DELLA LIBERTA’, SOTTO IL COMANDO DEL GENERALE
PIEMONTESE RAFFAELE CADORNA
5. X I MONARCHICI, LE BRIGATE AUTONOME CHE ERANO APOLITICHE E FACEVANO CAPO
AL MARESCIALLO BADOGLIO E ANCH’ESSE LOTTAVANO CONTRO IL FASCISMO. ANCHE
QUESTE ERANO 1 RISTRETTISSIMA MINORANZA
QUESTE FORMAZIONI PARTIGIANE ERANO PICCOLI ESERCITI FORMATI NEL
TOTALE DA 120.000 UOMINI. ERANO GERARCHICAMENTE ORGANIZZATE IN
BRIGATE, REPARTI, DIVISIONI E BANDE. ERANO FORMATE DA
1. MILITARI (UFFICIALI E GIOVANI SOLDATI) DEL DISCIOLTO ESERCITO REGIO ITALIANO,
OFFESI DALL’INVASIONE TEDESCA (STRANIERA)
2. STUDENTI (ALDO MORO, GIULIO ANDREOTTI, NILDE IOTTI),
3. OPERAI DELLE CITTA’ INDUSTRIALI DEL NORD ITALIA
4. CONTADINI (NEL CENTRO ITALIA)
COMPRENDEVANO QUINDI TUTTE LE FASCE SOCIALI: I CETI MEDI URBANI, LA
PICCOLA PROPRIETA’ CONTADINA, GLI INTELLETTUALI E LE CLASSI
SUBALTERNE + POVERE (LAVORATORI, IMPIEGATI)
IMPIEGAVANO LA GUERRIGLIA, X OSTACOLARE I MOVIMENTI DEI TEDESCHI
CON FREQUENTI SABOTAGGI, ATTACCHI A SORPRESA E RITIRATE (RITIRATE)
IMMEDIATE, COLPI DI MANO INASPETTATI. I PARTIGIANI ERANO INFATTI
MOLTO RAPIDI NELL’AZIONE E ABILI NELLA FUGA. A VOLTE FURONO
SPREGIUDICATI E BRUTALI, SPIETATI E FEROCI QUANTO I NAZISTI. GODEVANO
INDUBBIAMENTE DELL’APPOGGIO DELLE POPOLAZIONI LOCALI (SIA IN
CITTA, CAMPAGNA E MONTAGNA).
I COMBATTENTI SOLITAMENTE SI RIFUGIAVANO TRA I MONTI DEGLI
APPENNINI, ALPI LIGURI O DELLE PREALPI LOMBARDO-VENETE. X
TRASMETTERE GLI ORDINI E LE DISPOSIZIONI USAVANO SPESSO DELLE
STAFFETTE PARTIGIANE, QUASI SEMPRE DONNE, O ANCHE DEI BAMBINI,
XCHE’ INSOSPETTABILI
LA RESISTENZA PARTIGIANA AVEVA 1 COMANDO MILITARE UNIFICATO A
LIVELLO TERRITORIALE:
1. UNO AL SUD, IL CLN, COMITATO DI LIBERAZIONE NAZIONALE, NATO A ROMA IL
9 SETTEMBRE 1943, IL CUI CAPO ERA IVANOE BONOMI
2. UNO A NORD, IL CLNAI, IL COMITATO DI LIBERAZIONE NAZIONALE X L’ALTA
ITALIA, NATO A MILANO NEL 1944 E AVEVA X PRESIDENTE FERRUCCIO PARRI
3. VI ERA ANCHE IL CVL, I CORPI VOLONTARI DI LIBERTA’, SOTTO LA DIREZIONE
DEL VALOROSO GENERALE RAFFAELE CADORNA, COSTITUITO NELL’AGOSTO 1944
MOLTI STORICI CONSIDERANO LA RESISTENZA IL 2° RISORGIMENTO
ITALIANO. CONTRARIAMENTE AL 1° (1848-1918), DURANTE LA RESISTENZA LA
PARTECIPAZIONE CIVILE E POPOLARE ALLA LOTTA X LA LIBERAZIONE
DELLA NAZIONE FU AMPIA. X LA 1^ VOLTA CI FU 1 MOVIMENTO, 1 INIZIATIVA
SPONTANEA E COLLETTIVA, PROVENIENTE DAL BASSO CHE COINVOLGEVA
ANCHE LE MASSE POPOLARI E CONTADINE. X QUESTO SI E’ SCELTO IL 25
APRILE COME 1 DELLE DATE DELLA FESTA DELL’UNITA’ NAZIONALE. TUTTO
QUESTO MANCO’ (NON FU PRESENTE) NELLE 3 GUERRE DI INDIPENDENZA
ITALIANA X L’UNIFICAZIONE NAZIONALE (OSSIA NEL 1° RISORGIMENTO
ITALIANO)
LA RESISTENZA FORNI’ AGLI ANGLO-AMERICANI 1 AIUTO INDISPENSABILE
NELLA LORO AVANZATA VERSO IL NORD ITALIA. INIZIALMENTE I PARTIGIANI

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ITALIANI OTTENNERO EQUIPAGGIAMENTI MILITARI E RIFORNIMENTI DI
ARMI DAGLI ALLEATI
9 SETTEMBRE 1943, IL GIORNO DOPO L’UFFICIALITA’ DELL’ARMISTIZIO DI
CASSIBILE, I PARTIGIANI COSTITUIRONO A ROMA IL COMITATO DI
LIBERAZIONE NAZIONALE (CLN), LA 1^ ORGANIZZAZIONE E INIZIARONO
UFFICIALMENTE LA RESISTENZA PARTIGIANA IN ITALIA (DAL SETTEMBRE
1943 ALL’APRILE 1945). AL NORD NACQUE E FU’ OPERATIVO INVECE IL CLNAI,
IL COMITATO DI LIBERAZIONE DELL’ALTA ITALIA
LA RESISTENZA FU 1 MOVIMENTO GIOVANILE CON 1 ALTO TASSO DI
MORTALITA’ TRA I GIOVANI, SOPRATTUTTO NELLE AZIONI MILITARI. MOLTI
GIOVANI SI ORGANIZZARONO 1^ CLANDESTINAMENTE IN CITTA’. QUELLI
SOPRATTUTTO IN ETA’ DI LEVA O GIOVANI DISERTORI PRESERO LA VITA
DELLA MONTAGNA, DOVE SI RIFUGIARONO X LOTTARE (COMBATTERE)
CONTRO I FASCISTI, CONTRO LE TRUPPE DI OCCUPAZIONE NAZISTE E X
L’INDIPENDENZA NAZIONALE DAGLI INVASORI TEDESCHI
1 CASO EMBLEMATICO FU QUELLO DEI 7 FRATELLI CERVI DI REGGIO EMILIA
(GELINDO, ANTENORE, ALDO, FERDINANDO, AGOSTINO, OVIDIO ED ETTORE)
CHE, DOPO ESSERE STATI PRESI PRIGIONIERI DAI FASCISTI, FURONO
IMMEDIATAMENTE FUCILATI SENZA PROCESSO, NEL POLIGONO DI REGGIO
EMILA IL 28 DICEMBRE 1943. LA LORO STORIA FU RACCONTATA IN 1 LIBRO (“I
MIEI 7 FIGLI”) DAL LORO PADRE ALCIDE CERVI. IL LEADER DEL GRUPPO ERA
IL TERZOGENITO ALDO CERVI: ANTIFASCISTA CONVINTO, DOTATO DI FORTI
CONVINCIMENTI DEMOCRATICI, ADERI’ (PARTECIPO’) DA SUBITO ALLA
RESISTENZA COME PARTIGIANO, COINVOLGENDO TUTTI I SUOI FRATELLI
MASCHI, MAGGIORI E MINORI. ALDO CERVI ERA IL + POLITICIZZATO E
ISTRUITO DEI 7 CERVI. FU ARRESTATO ANCHE IL PADRE ALCIDE CERVI, MA GLI
FU RISPARMIATA LA VITA. NEL 1968 FU PRODOTTO 1 FILM “I 7 FRATELLI
CERVI” DEL REGISTA GIANNI PUCCINI, CON LA SCENEGGIATURA DEL
GIORNALISTA CESARE ZAVATTINI E COME 1° ATTORE NEI PANNI DI ALDO
CERVI, L’ATTORE ITALIANO GIAN MARIA VOLONTE’
LA POPOLAZIONE CITTADINA DIEDE 1 SOLIDARIETA’ ATTIVA ALLE
FORMAZIONI DI PARTIGIANI, MILITARI E COMBATTENTI:
1. NASCONDENDO AI FASCISTI I DISERTORI, I RENITENTI ALLA LEVA, I RICERCATI POLITICI
2. DANDO RIFUGIO E PROTEZIONE AI MILITARI ALLEATI, PARACADUTATI SUL TERRITORIO
ITALIANO E CATTURATI DAI TEDESCHI O A TUTTI COLORO EVASI DAI CAMPI DI PRIGIONIA
(EBREI COMPRESI)
3. AIUTANDO I MILITARI ITALIANI E ANGLO-AMERICANI A EVADERE (EVASIONI) DALLE
PRIGIONI
4. FORNENDO INFORMAZIONI SULLE OPERAZIONI DEI NAZI-FASCISTI E SUI LORO
SPOSTAMENTI SUL TERRITORIO ITALIANO. SPESSO LE DONNE PARTIGIANE FACEVANO DA
STAFFETTA X LA CONSEGNA DI ORDINI, VOLANTINI, MESSAGGI O PER FORNIRE AI
PARTIGIANI DELLA MONTAGNA, INDUMENTI, ARMI E CIBO. ALCUNE PARTIGIANE
IMPUGNARONO ANCHE I FUCILI E PARTECIPARONO ALLE AZIONI, AGLI ASSALTI O AGLI
ATTENTATI (COME NEL CASO DI VIA RASELLA)
LA RESISTENZA SI SVILUPPO’ SOPRATTUTO:
1. NELL’ARCO ALPINO DEL PIEMONTE E DELLA LIGURIA. DALL’8 OTTOBRE 1943 SI SVILUPPO’
IN TUTTA LA VAL D’OSSOLA L’ATTIVITA’ PARTIGIANA
2. IN LOMBARDIA E VENETO, IN PARTICOLARE NELLA ZONA DEI LAGHI: MAGGIORE, ADDA,
ISEO, COMO
3. NELL’APPENNINO TOSCO-EMILIANO. PROPRIO LA ROSSA TOSCANA (COMUNISTA) EBBE LE
SUE + GRANDI BASI OPERATIVE. NON A CASO IN QUESTA REGIONE SI CONCENTRO’ IL
MAGGIOR NUMERO DI STRAGI ED ECCIDI NAZISTI
IL 13 NOVEMBRE 1944 IL GENERALE INGLESE HAROLD ALEXANDER,
COMANDANTE IN CAPO DELLE TRUPPE ALLEATE NEL MEDITERRANEO,

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MEDIANTE 1 DISCORSO PRONUNCIATO ALLA RADIO (PROCLAMA
ALEXANDER) INVITAVA I PARTIGIANI ITALIANI A NASCONDERSI (ATTESTARSI
SU POSIZIONI DIFENSIVE) E A CESSARE L’ATTIVITA’ MILITARE ANTI-FASCISTA
SU VASTA SCALA. IL MESSAGGIO ERA RIVOLTO IN PARTICOLARE AGLI
ADERENTI DELLA RESISTENZA ARMATA DEL NORD ITALIA (CLNAI). OLTRE
ALLA RICHIESTA DI CESSAZIONE IMMEDIATA DI OGNI OPERAZIONE
SOVVERSIVA, IL GENERALE ALEXANDER DICHIARAVA IL RALLENTAMENTO
DELL’AVANZATA ALLEATA A CAUSA DELLE PROIBITIVE CONDIZIONE
METEOROLOGICHE DELL’INVERNO 1944-1945. QUESTO COMPORTO’ DAL
NOVEMBRE 1944 L’EMARGINAZIONE E LO SBANDAMENTO DELLE FORZE
PARTIGIANE E LA RIPRESA DELLE ATTIVITA’ RITORSIVE DEI NAZIFASCISTI
CONTRO LA POPOLAZIONE CIVILE ITALIANA, LASCIATA ALLA MERCE’ DEI
TEDESCHI. QUESTO STOP FU DOVUTO ALLA DIFFIDENZA CHE CHURCHILL
NUTRIVA NEI CONFRONTI DEI PARTIGIANI ITALIANI. INFATTI IL 1° MINISTRO
INGLESE TEMEVA LA DIFFUSIONE DEL COMUNISMO ANCHE IN ITALIA. COSI’
GLI ALLEATI INTERRUPPERO GLI AIUTI AI PARTIGIANI, ORDINANDO
ADDIRITTURA L’INTERRUZIONE DELLE AZIONI E DI ASPETTARE LA
LIBERAZIONE DEL TERRITORIO DA PARTE DELLE TRUPPE ANGLO-
AMERICANE. EFFETTIVAMENTE LA MAGGIOR PARTE DEI MILITANTI
(COMBATTENTI) PRESENTI NEL MOVIMENTO PARTIGIANO ERA COMUNISTA,
SOCIALISTA O COMUNQUE APPARTENENTE ALL’AREA DI SINISTRA. I
PARTIGIANI FURONO DEL TUTTO EMARGINATI DAGLI ALLEATI, NONOSTANTE IL
NOTEVOLE CONTRIBUTO DATO CONTRO LE TRUPPE REPUBBLICHINE E NAZISTE
DALL’APERTURA DEL FRONTE MERIDIONALE
DOPO CHE L’OFFENSIVA ALLEATA RIUSCI’ A SBARAGLIARE DIVERSE DIVISIONI
TEDESCHE, IL 13 APRILE 1945, IL GENERALE STATUNITENSE MARK WAYNE
CLARK IMPARTI’ AI PARTIGIANI ITALIANI L’ORDINE DI SMOBILITAZIONE
(PROCLAMA CLARK). CLARK ERA COLUI CHE IN QUALITA’ DI COMANDANTE
DELLE FORZE ALLEATE IN ITALIA (DELLA 5^ ARMATA AMERICANA) AVEVA
COORDINATO GLI SBARCHI DI SALERNO (9 SETTEMBRE 1943) E ANZIO (22
GENNAIO 1944), DIRETTO LA BATTAGLIA DI MONTECASSINO ED ERA ENTRATO
VITTORIOSO A ROMA (4 GIUGNO 1944)
19 APRILE 1945, I PARTIGIANI LIBERARONO BOLOGNA
DAL 23 APRILE 1945 AL 25 APRILE 1945 INIZIARONO LE INSURREZIONI
PARTIGIANE IN ITALIA SETTENTRIONALE. FURONO LIBERATE DAI
PARTIGIANI GENOVA E TORINO. MILANO FU LIBERATA DAL CORPO DELLA
GUARDIA DI FINANZA. X IL 25 APRILE 1945 IL CLN (COMINATO NAZIONALE DI
LIBERAZIONE) PROCLAMO’ LO SCIOPERO (L’INSURREZIONE) GENERALE
NELL’ITALIA DEL NORD
GLI ITALIANI PAGARONO 1 ALTRO CONTRIBUTO DI VITA TRA CIVILI E
MILITARI A CAUSA DELL’ANNUNCIO DELL’ARMISTIZIO DI CASSIBILE.
FURONO 4 GLI EVENTI + DRAMMATICI, ACCADUTI DOPO L’8 SETTEMBRE 1943:
a) L’AFFONDAMENTO DELLA CORAZZATA ROMA A LARGO DELL’ASINARA (SARDEGNA,
BOCCHE DI BONIFACIO) NEL 1° POMERIGGIO DEL 10 SETTEMBRE 1943
b) GLI ECCIDI NELLE FOIBE NELL’ESTREMO NORD-EST DELL’ITALIA (REGIONE GIULIANA E
FRIULANA) IN 2 MOMENTI DOPO L’8 SETTEMBRE 1943 E DAL 30 APRILE 1945
c) L’ECCIDIO DI CEFALONIA (IN GRECIA) DELLA DIVISIONE ACQUI, AVVENUTO TRA IL 23
SETTEMBRE 1943 E IL 28 SETTEMBRE 1943
d) LE RAPPRESAGLIE TEDESCHE SULLA POPOLAZIONE CIVILE, INIZIATE NELL’AGOSTO 1943
LUNGO TUTTA LA PENISOLA ITALIANA DA UD, PASSANDO X IL CENTRO, FINO AL NORD

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L’ECCIDIO DI CEFALONIA (23 SETTEMBRE 1943 - 28 SETTEMBRE1943):
LE CONSEGUENZE PEGGIORI DELL’ANNUNCIO DELL’ARMISTIZIO DELL’8
SETTEMBRE 1943 LE SUBI’ L’ESERCITO E LA REGIA MARINA ITALIANA. IL
CASO + ECLATANTE FU SENZA DUBBIO L’ECCIDIO DI CEFALONIA, COMPIUTO
TRA IL 23 SETTEMBRE 1943 E IL 28 SETTEMBRE 1943 X MANO DELLA
WEHRMACHT TEDESCA AI DANNI DEI SOLDATI ITALIANI
LA GUARNIGIONE ITALIANA DI STANZA NELL’ISOLA GRECA DI CEFALONIA,
COSTITUITA X LA MAGGIOR PARTE DA SOLDATI DELLA DIVISIONE ACQUI MA
ANCHE DA FINANZIERI, CARABINIERI ED ALCUNI ELEMENTI DELLA REGIA
MARINA, ALL’ANNUNCIO DELL’ARMISTIZIO DI CASSIBILE (SIRACUSA)
AVVENUTO L’8 SETTEMBRE 1943, SI OPPOSE EROICAMENTE AL TENTATIVO
TEDESCO DI DISARMO E CAMBATTE’ SUL CAMPO X VARI GIORNI, FINO ALLA
RESA INCONDIZIONATA, AVVENUTA INTORNO AL 23 SETTEMBRE 1943. LA
DIVISIONE ACQUI RIFIUTO’ L’ULTIMATUM TEDESCO DI ARRENDERSI E
DECISERO DI RESISTERE, PUR COSCIENTI DI DOVER CONFRONTARSI CON 1
NEMICO MOLTO + FORTE. I TEDESCHI ERANO GIA’ PADRONI DI CEFALONIA E
CONTROLLAVANO I CIELI, LE ACQUE E LA TERRAFERMA. I NAZISTI
NONOSTANTE LA CESSAZIONE DELLA RESISTENZA E DELLE OSTILITA’, NON
CONSIDERARONO I MILITARI ITALIANI DEI PRIGIONIERI DI GUERRA MA
SEMPLICI TRADITORI E COSI’ FU DATO ORDINE DA BERLINO DI ELIMINARE
L’INTERA DIVISIONE ITALIANA. FURONO COMPIUTI COSI’ MASSACRI
(FUCILIAZIONI SOMMARIE) E RAPPRESAGLIE. LA STIMA ESATTA DELLE
VITTIME E’ INCERTA, MA SI E’ NELL’ORDINE DELLE MIGLIAIA
LA TRAGICA FINE DEI SOLDATI ITALIANI DI STANZA IN GRECIA FU DECISA
ANCHE DAGLI ALLEATI, XCHE’ FU IMPEDITO ALLA MARINA ITALIANA DI
EFFETTUARE 1 RIFORNIMENTO DI SOCCORSO A CEFALONIA (MANCATO
SOCCORSO A CEFALONIA). SAPUTE LE ENORMI DIFFICOLTA’ IN CUI VERSAVA
LA PICCOLA GUARNIGIONE ITALIANA NELL’ISOLA GRECA, DALLA VICINA
BRINDISI (PUGLIA), FU DISPOSTO IMMEDIATAMENTE L’INVIO DI 2
TORPEDINIERI CARICHI (STIPATI) DI VIVERI E MUNIZIONI, X SOCCORRERE LA
DIVISIONE ACQUI. MA L’OPERAZIONE ALL’ULTIMO FU BLOCCATA (FERMATA)
DAL COMANDO ALLEATO DI TARANTO COME EBBE NOTIZIA DELLA
PARTENZA DEI 2 TORPEDINIERI. LE NAVI FURONO RICHIAMATE E LA SOLERZIA
DI 1 AMMIRAGLIO INGLESE IMPEDI’ LA MISSIONE DI SOCCORSO A
CEFALONIA, DECRETANDO IL TRAGICO EPILOGO DELLA DIVISIONE ACQUI
LA CONSEGNA DELLA FLOTTA ITALIANA E L’AFFONDAMENTO DELLA
CORAZZATA ROMA (9-11 SETTEMBRE 1943):
LE COSE NON ANDARONO MEGLIO SUL FRONTE DELLA MARINA. 1 DELLE
CONDIZIONI IMPOSTE DALL’ARMISTIZIO DI CASSIBILE DEL 3 SETTEMBRE 1943
ALL’ITALIA FU LA RESA INCONDIZIONATA DELLE FORZE ARMATE ITALIANE
E IN PARTICOLARE LA CONSEGNA DELL’INTERA FLOTTA ITALIANA AGLI
ALLEATI, L’UNICO REPARTO DELLE FORZE ARMATE ITALIANE CHE NEL
CORSO DELLA GUERRA SI ERA DISTINTO X COMPETENZE, ABILITA’,
RIPORTANDO IMPORTANTI VITTORIE. D’ALTRONDE LA CANTIERISTICA
MILITARE (BELLICA) ITALIANA CON I SUOI STORICI ARMATORI (CANTIERI) DI
GENOVA E NAPOLI, AVEVANO 1 LUNGA TRADIZIONE, DAL MEDIOEVO (LE
REPUBBLICHE MARINARE DI PISA, GENOVA E VENEZIA). NON BISOGNA
DUNQUE SORPRENDERSI CHE GLI INGLESI, GLI INDISCUSSI PADRONI DEI MARI,
TEMESSERO ANCORA LA MARINA REGIA ITALIANA, NONOSTANTE L’ITALIA
FOSSE ORMAI SCONFITTA E COSTRETTA ALLA RESA.

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SOPRATTUTTO DA PARTE DEGLI UFFICIALI DELLA MARINA CI FURONO FORTI
RESISTENZE, CONSIDERANDO IL GESTO DISONOREVOLE PER IL BUON NOME
DELLA REGIA MARINA ITALIANA. AI LORO OCCHI LA SCELTA DEL RE E DI
BADOGLIO ERA IL TRADIMENTO DEGLI IDEALI X I QUALI AVEVANO
COMBATTUTO FINO A QUEL MOMENTO, MA SOPRATTUTTO X I MORTI CADUTI
NELLA GUERRA CONTRO GLI ALLEATI. LA SUPERMARINA (A ROMA) ORDINO’ A
TUTTE LE NAVI ORMEGGIATE NEI PORTI DEL MEDITERRANEO (ITALIANI) DI
CONSEGNARSI A MALTA ALLA FLOTTA BRITANNICA
LE REAZIONI DEI COMANDANTI (UFFICIALI) E DEGLI EQUIPAGGI ALLA
NOTIZIA CHE LA DESTINAZIONE FINALE SAREBBE STATA LA BASE NAVALE
BRITANNICA DI MALTA, FURONO TRA LE + DISPARATE:
a) ALCUNI SI AFFRETTARONO IN QUALSIASI PUNTO SI TROVASSERO A RAGGIUNGERE
VELOCEMENTE IL PORTO ALLEATO + VICINO, X CONSEGNARE LE LORO NAVI. QUESTA FU
LA SCELTA MAGGIORMENTE ATTUATA DALLE UNITA’ CHE SI TROVAVANO MIGLIAIA DI
MIGLIA MARITTIME LONTANE DALL’ITALIA. X ES. ALCUNI NAVI CHE ERANO NEI PRESSI
DELLE COSTE SUDAFRICANE, ACCETTARONO L’ARMISTIZIO, RECANDOSI NEL PORTO
ALLEATO DI DURBAN (CITTA’ PORTUALE DELLA REPUBBLICA SUDAFRICANA, NELLA
PROVINCIA DEL NATAL). ALTRE UNITA’ CHE AL MOMENTO DELL’ARMISTIZIO SI
TROVAVANO IN ESTREMO ORIENTE (NAVI, SOMMERGIBILI) RAGGIUNSERO I PORTI INGLESI O
NEUTRALI + VICINI. UNA IN PARTICOLARE IN SERVIZIO A SINGAPORE SI DIRESSE ALLA
MASSIMA VELOCITA’, VERSO LA BASE NAVALE BRITANNICA DI COLOMBO (CITTA’ ED EX
CAPITALE DELLO SRI LANKA)
b) ALTRI PROTESTARONO ACCESAMENTE, GUADAGNANDO TEMPO X DECIDERE IL DA FARSI,
MA POI SI PIEGARONO, LORO MALGRADO, AGLI ORDINI DEI SUPERIORI
c) ALTRI ANCORA SI AMMUTINARONO, DISOBBEDIENDO AGLI ORDINI RICEVUTI DAI
SUPERIORI, E PREFERIRONO L’AUTOAFFONDAMENTO (AUTOAFFONDARSI). SOLITAMENTE
SI AVEVA L’AMMUTINAMENTO DELL’INTERO EQUIPAGGIO CHE SI IMPADRONIVA DELLA
NAVE CON L’AIUTO DI ALCUNI UFFICIALI E SOTTUFFICIALI. ERANO ISOLATI I CASI IN CUI
IL COMANDANTE SI OPPONEVA ALLA VOLONTA’ DEI SUOI UOMINI, CONVINCENDOLI A
DESISTERE DAL GESTO. X ES. IL 9 SETTEMBRE 1943 NELLA CORAZZATA GIULIO CESARE
FALLI’ IL TENTATIVO DI AMMUTINAMENTO, XCHE’ L’AMMIRAGLIO CONVINSE GLI
AMMUTINATI A LASCIARE LE ARMI
d) ALTRI COMPIRONO ATTI DI SABOTAGGIO, MANOMETTENDO (TURBINE) LE LORO UNITA’ DA
GUERRA
e) ALCUNI AMMIRAGLI ORDINARONO ALLA LORO SQUADRA DI NON ACCETTARE L’ORDINE DI
CONSEGNA MA +TTOSTO DI APRIRE IL FUOCO CONTRO LE NAVI E AEREI ALLEATI E POI DI
AUTOAFFONDARSI. GLI ALTI COMANDI DELLA MARINA ITALIANA RIMASERO
SCANDALIZZATI DAL RIFIUTO DA PARTE DEL GOVERNO PRESIEDIUTO DAL SOCIALISTA
IVANOE BONOMI, INSEDIATOSI UFFICIALMENTE NEL GIUGNO 1944, DI GIURARE FEDELTA’
AL RE. QUESTO FU USATO (COLTO) COME PRETESTO DAGLI ALTI UFFICIALI DELLA MARINA
ITALIANA, X NON RICONOSCERE IL NUOVO GOVERNO DEL SUD ITALIA. COSI’ ALCUNI
UFFICIALI FEDELISSIMI A VITTORIO EMANUELE III, DISSERO APERTAMENTE CHE NON
AVREBBERO SEGUITO DEGLI ORDINI IMPARTITI DA 1 GOVERNO CHE NON AVEVA PRESTATO
GIURAMENTO AL RE, E RITENENDO TALI DISPOSIZIONI ILLEGITTIMI, IN QUANTO IL CAPO
SUPREMO DELLE FORZE ARMATE ERA IL SOVRANO, DISUBBIDIVANO (SI RIFIUTAVANO DI
ESEGUIRLI). ALCUNI DI QUESTI AMMIRAGLI FURONO SBARCATI, PRIVATI DEI COMANDI E
MESSI AGLI ARRESTI X INSUBORDINAZIONE. SPESSO PERO’ A CAUSA DELLE PROTESTE E
DEI TUMULTI DEI LORO EQUIPAGGI, CHE QUASI SEMPRE X SPIRITO DI CORPO SI
SCHIERAVANO DALLA PARTE DI LORO COMANDANTI, FURONO QUASI SEMPRE RIMESSI IN
LIBERTA’ E REINTEGRATI COI LORO GRADI NEI RANGHI DELLA MARINA. BISOGNA ANCHE
DIRE CHE LA MAGGIOR PARTE DEGLI ALTI UFFICIALI ALLA FINE SI ADEGUO’ ALLE SCELTE
MINISTERIALI
f) ALTRI ANCORA X LEALTA’ PREFERIRONO CONTINUARE LA GUERRA CON I VECCHI
ALLEATI, I TEDESCHI (NEL CAMPO AVVERSO). E’ IL CASO DI ALCUNI SOMMERGIBILI
OCEANICI ITALIANI CHE ERANO IN SERVIZIO NELL’OCEANO ATLANTICO, I CUI
COMANDANTI (UFFICIALI) AVEVANO ADERITO ALLA REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA
(DAL 23 SETTEMBRE 1943) E DECISERO DI OPERARE X I PRIMI MESI SOTTO LA BANDIERA
DELLA RSI E POI, IL 14 OTTOBRE 1943, SCELSERO DI ESSERE INCORPORATI NELLA MARINA
DA GUERRA TEDESCA (KRIEGSMARINE). IN SEGUITO FU FORMATA LA MARINA

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NAZIONALE REPUBBLICHINA, COSTITUITA DAGLI SPECIALISTI DELLA X^ FLOTTIGLIA
MAS (+ NOTA COMUNEMENTE COME X^ MAS) E INTEGRATA DA MARINAI PROVENIENTI
DAGLI INTERNATI MILITARI ITALIANI. IL 14 SETTEMBRE 1943 LA KRIEGSMARINE E LA X^
FLOTTIGLIA MAS, RAPPRESENTATA DAL PRINCIPE JUNIO VALERIO BORGHESE,
FIRMARONO 1 ACCORDO X 1 RECIPROCA COLLABORAZIONE, NEL RISPETTO
DELL’INDIPENDENZA E AUTONOMIA OPERATIVA DELLA FORMAZIONE ITALIANA. LA
DECIMA MAS E’ STATO 1 CORPO MILITARE ALTAMENTE SPECIALIZZATO E
INDIPENDENTE CHE COMUNQUE ERA UFFICIALMENTE INQUADRATO (FACEVA PARTE)
NELLA REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA. IN SEGUITO ALL’ARMISTIZIO DELL’8 SETTEMBRE
1943 LA MARINA NAZIONALE REPUBBLICANA STRINSE ACCORDI DI ALLEANZA CON LA
MARINA DA GUERRA GERMANICA. IL FIORE ALL’OCCHIELLO DELLA MARINA
REPUBBLICHINA ERA PROPRIO LA X MAS AL COMANDO DEL CAPITANO BORGHESE. IL
CORPO, COSTITUITO DA CIRCA 20.000 UOMINI, FU OPERATIVO DAL 1943 AL 26 APRILE 1945.
LA MARINA DELLA REPUBBLICA SOCIALE OPERO’ IN COORDINAZIONE COI REPARTI
TEDESCHI X CONTRASTARE L’AVANZATA ALLEATO DOPO LO SBARCO DI ANZIO (22
GENNAIO 1944). FU IMPEGNATA TRA IL 1943 E IL 1945: NELLA DIFESA COSTIERA, NEL
DIFENDERE I CONFINI NORD-ORIENTALI DALLA CONTROFFENSIVA JUGOSLAVA
GUIDATA DA TITO, NEL TENTATIVO DISPERATO DI AFFERMARE L’ITALIANITA’ DI QUELLE
REGIONI (GIULIANE E FRIULANE); IN ATTIVITA’ ANTIPARTIGIANE. DURANTE QUESTE
OPERAZIONI ALCUNE UNITA’ DELLA X^ MAS IMPIEGO’ METODI TERRORISTICI, VIOLENTE
REPRESSIONI DI CIVILI, MACCHIANDOSI DI DELITTI ORRENDI (CRIMINI DI GUERRA). LA X^
MAS SI ARRESE IL 26 APRILE 1945 AI RAPPRESENTANTI DEL COMITATO DI LIBERAZIONE
NAZIONALE (CLN)
g) CASO A PARTE FU QUELLO DELL’AMMIRAGLIO DI SOMMERGIBILI, IL ROMANO CARLO
FECIA DI COSSATO CHE ARRIVO’ AL GESTO ESTREMO DEL SUICIDIO, TOGLIENDOSI LA
VITA IL 27 AGOSTO 1944. X MOLTI COMANDANTI LA CONSEGNA DELLA FLOTTA AI
VINCITORI (EX NEMICI) COSTITUIVA X LA REGIA MARINA ITALIANA 1 RESA IGNOMINIOSA,
1 GESTO IGNOBILE. 1^ DI SUICIDARSI, COSSATO SPIEGO’ IN 1 LETTERA TESTAMENTO LE
RAGIONI (LA CAUSA) DEL SUO GESTO CHE LUI STESSO INDIVIDUAVA NELL’ORDINE
TASSATIVO DI CONSEGNARE LA SUA UNITA’. SI TRATTAVA DI 1 VERA E PROPRIA
DENUNCIA MORALE, DOVE DICEVA DI NUTRIRE 1 PROFONDO DISPREZZO (DISGUSTO) X LE
GERARCHIE MILITARI E POLITICHE CHE IN QUEL MOMENTO COMANDAVANO LE FORZE
MILITARI. COSSATO DENUNCIO’ LA CRISI MORALE (DEI VALORI) E L’IMPERANTE
SENTIMENTO DI TRADIMENTO DEI VALORI IN CUI CREDEVA E PER CUI AVEVA 1 TEMPO
PRESTATO GIURAMENTO DI FEDELTA’. NON RICONOSCENDOSI + IN QUEL MONDO E
SENTENDOSI TRADITO E AMAREGGIATO, DICEVA DI PREFERIRE LA MORTE, +TTOSTO CHE
TRADIRE I VALORI IN CUI AVEVA SEMPRE CREDUTO. FURONO ALTRI I SUICIDI INDIRETTI,
DERIVANTI DALL’ANNUNCIO DELL’ARMISTIZIO DI CASSIBILE E DALLA CONSEGNA
DELL’INTERA FLOTTA ITALIANA
1 ALTRO EVENTO TRAGICO COLLEGATO ALL’8 SETTEMBRE 1943 FU
L’AFFONDAMENTO DELLA CORAZZATA ROMA AVVENUTO A LARGO
DELL’ISOLA DELL’ASINARA NEL 1° POMERIGGIO DEL 9 SETTEMBRE 1943 E CHE
COSTO’ LA VITA A 1393 UOMINI TRA MARINAI E UFFICIALI
LE NAVI ITALIANE DA GUERRA + IMPORTANTE ERANO QUASI TUTTE
ORMEGGIATE NEL PORTO DI GENOVA E NEL PORTO DI LA SPEZIA AGLI ORDINI
DELL’AMMIRAGLIO MODENESE CARLO BERGAMINI, COMANDANTE IN CAPO
DELLE FORZE NAVALI DA BATTAGLIA CON INSEGNA DELLA REGIA MARINA
DAL 5 APRILE 1943
ALLE 18:30 DELL’8 SETTEMBRE 1943 IL GENERALE DWIGHT EINSENHOWER
COMUNICO’ MEDIANTE 1 MESSAGGIO L’ENTRATA IN VIGORE
DELL’ARMISTIZIO DI CASSIBILE (3 SETTEMBRE 1943) CHE FU POI
CONFERMATO (RESO NOTO) 1 ORA DOPO (ALLE 19:30 CIRCA) DAL
MARESCIALLO BADOGLIO CON 1 PROCLAMA ALLA POPOLAZIONE ITALIANA.
NELLA SERATA DEL 9 SETTEMBRE 1943 INIZIO’ LA FUGA DEL RE VITTORIO
EMANUELE III E (DEI MEMBRI PRINCIPALI) DELLA FAMIGLIA REALE DA ROMA
(INSIEME A BADOGLIO) X PESCARA E BRINDISI. ALLE ORE 20:00 GIUNSE ALLA
MARINA ITALIANA IL COMUNCIATO INGLESE DI FAR USCIRE DAI PORTI
TUTTE LE NAVI DA GUERRA ITALIANE E DI CONDURLE NEI PORTI ALLEATI +

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VICINI. X LA FLOTTA NEL MEDITERRANEO CI FU L’ORDINE TASSATIVO DA
PARTE DEGLI ALLEATI DI CONSEGNA DELLA FLOTTA ITALIANA AGLI AGLO-
AMERICANI C/O L’ISOLA DI MALTA. IL VICECAPO DELLO STATO MAGGIORE
ITALIANO CON 1 LUNGA E INFUOCATA TELEFONATA CERCO’ INULTIMENTE DI
CONVINCERE L’AMMIRAGLIO BERGAMINI, CHE DA LA SPEZIA ERA IN
PROCINTO DI PREPARARE L’ULTIMA GRANDE BATTAGLIA NAVALE CONTRO
GLI ALLEATI, A SALPARE IMMEDIATAMENTE X MALTA. MA IL BERGAMINI
OPPOSE 1 STRENUA RESISTENZA, RIFIUTANDOSI CATEGORICAMENTE DI
CONSEGNARE LA SUA FLOTTA AGLI INGLESI
SI GIUNSE COSI’ A 1 COMPROMESSO E BERGAMINI ACCETTO’ LA PROPOSTA DI
PORTARE IL SUO NAVIGLIO NEL PORTO DE LA MADDALENA, DOVE ERA
DIRETTO 1^ DI RICEVERE LA NOTIZIA DELL’ARMISTIZIO. NELL’ISOLA SARDA
ERANO STATI GIA’ PREDISPOSTI GLI ORMEGGI IN VISTA DEI COMBATTIMENTI E
QUI BERGAMINI AVREBBE ATTESO ULTERIORI ORDINI DA PARTE DELLA
SUPERMARINA. NELLA CITTA’ MADDALENINA BERGAMINI AVREBBE TROVATO
I DOCUMENTI ARMISIZIALI E GLI ORDINI X IL PORTO DI DESTINAZIONE
FINALE CONTROLLATO DAGLI ALLEATI. 1^ DELLA PARTENZA DA LA SPEZIA
BERGAMINI COMUNICO’ AI PROPRI COMANDANTI CHE IN NESSUN CASO LE
NAVI DOVEVANO CADERE IN MANO STRANIERA (SIA TEDESCA SIA ALLEATA),
SUGGERI’ PIUTTOSTO DI AUTOAFFONDARLE IN ALTI FONDALI E IN ZONE
ADATTE A CONSENTIRE LA SALVEZZA DEL PERSONALE CHE X ORDINE DEL RE
NON DOVEVA SACRIFICARSI (IMMOLARSI)
BERGAMINI IMPARTI’ L’ORDINE AGLI ALTRI COMANDANTI DI OPPORRE
RESISTENZA A OLTRANZA A EVENTUALI TENTATIVI DI IMPOSSESSARSI DELLE
LORO NAVI SIA DA PARTE ANGLO-AMERICANA SIA TEDESCA. QUASI TUTTO
L’ALTO COMANDO (AMMIRAGLI E COMANDANTI) DELLA FLOTTA DIRETTA DA
BERGAMINI ERA ORIENTATA A PORTARE IL CONVOGLIO IN 1 PORTO
NEUTRALE E IN CASO DI INSUCCESSO ALL’AUTOAFFONDAMENTO DELLE
NAVI, XCHE’ X 1 QUESTIONE DI DIGNITA’, TUTTI CONSIDERAVANO UMILIANTE
1 RESA SENZA AVER COMBATTUTO O SPARATO ALMENO UN COLPO DI
CANNONE
INOLTRE BERGAMINI TRASGREDI’ LE DIRETTIVE IMPOSTE DAGLI ALLEATI CHE
PREVEDEVANO BANDIERE NERE ISSATE ALLE NAVI IN SEGNO DI RESA
(SOTTOMISSIONE) E DEI CERCHI NERI DI RICONOSCIMENTO X GLI AEREI,
DIPINTI SUI PONTI. DOPO AVER SBARCATO IL PERSONALE TEDESCO,
AVVENNE LA PARTENZA NELLE PRIME ORE DELLA MATTINA DEL 9
SETTEMBRE 1943 (INTORNO ALLE 3:00) VERSO LA MADDALENA. LA FLOTTA
ERA COSTITUITA OLTRE ALLA CORAZZATA ROMA, LA NAVE AMMIRAGLIA, DA
2 NAVI DA BATTAGLIA, LA VITTORIO VENETO E L’ITALIA (EX LITTORIO) E DA
9 CACCIATORPEDINIERI, VARIE TORPEDINIERE, 1 INTERA DIVISIONE DI
INCROCIATORI. IL ROMA, L’ITALIA E IL VITTORIO VENETO COSTITUIVANO AL
TEMPO IL MEGLIO DELLA PRODUZIONE NAVALE BELLICA ITALIANA DELLA
2^ GUERRA MONDIALE. IL NAVIGLIO DI SCORTA PRECEDEVA IL ROMA
SEGUITA DALL’ITALIA E DAL VITTORIO VENETO
L’AMMIRAGLIO BERGAMINI EMISE L’ORDINE DI PARTENZA CON NETTO
RITARDO RISPETTO ALLE DISPOSIZIONE DATE DAGLI ALLEATI: OSSIA DALLA
SERATA DELL’8 SETTEMBRE 1943 ALL’INDOMANI MATTINA DEL 9 SETTEMBRE
1943. PREVEDENDO 1 INEVITABILE REAZIONE TEDESCA ALL’ANNUNCIO
DELL’ARMISTIZIO GLI ALLEATI AVEVANO DISPOSTO CHE LA FLOTTA ITALIANA
PRENDESSE IL MARE ENTRO LA SERATA DELL’8 SETTEMBRE 1943, IN MODO
CHE IL CONVOGLIO ITALIANO SI TROVASSE SOTTO LA PROTEZIONE AEREA

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ALLEATA, IN CASO DI ATTACCO TEDESCO. LA FLOTTA ITALIANA INVECE
MANCO’ VOLUTAMENTE L’APPUNTAMENTO IN MARE CONCORDATO ALL’ORA X
CON LE CORAZZATE BRITANNICHE CHE L’AVREBBERO SCORTATA FINO A
MALTA
IL RITARDO (1^ CAUSA DELL’AFFONDAMENTO) DIPESE PRINCIPALMENTE DAL
NETTO RIFIUTO DELL’AMMIRAGLIO BERGAMINI A CONSEGNARE LA SUA
FLOTTA A MALTA. QUESTO RITARDO FU FATALE ED EBBE GRAVI
CONSEGUENZE SOPRATTUTTO X LA CORAZZATRA ROMA. LA FLOTTA
(SQUADRA NAVALE) DI BERGAMINI USCI’ (SALPO’) DALLA RADA DI LA SPEZIA
ESATTAMENTE ALLE 3:40
ALLE 6:30 DEL 9/09/1943 LA FLOTTA NAVALE GUIDATA DA BERGAMINI (FNB) SI
CONGIUNSE CON LE FORZE NAVALI PROVENIENTI DA GENOVA CHE
COMPRENDEVANO L’INCROCIATORE GIUSEPPE GARIBALDI E GLI
INCROCIATORI LEGGERI (LUIGI DI SAVOIA) DUCA DEGLI ABRUZZI E IL
(EMANUELE FILIBERTO) DUCA D’AOSTA. I 2 CONVOGLI PROSEGUIRONO IN 1
UNICA GIGANTESCA FORMAZIONE, DECISAMENTE VISIBILE E APPARISCENTE
A QUALSIASI AEREO NEMICO DI RICOGNIZIONE
INFATTI LA STESSA MATTINA DEL 9 SETTEMBRE 1943 MENTRE LA SQUADRA
ERA IN NAVIGAZIONE VERSO SUD, FU AVVISTATA DA ALCUNI RICOGNITORI
BRITANNICI CHE NOTARONO LE INSEGNE DELLA REGIA MARINA ITALIANA E
L’ASSENZA DEI SEGNI NERI DI RICONOSCIMENTO, IN NETTO CONTRASTO CON
GLI ORDINI RICEVUTI. I RICOGNITORI EBBERO L’ORDINE DI SEGUIRE IL
CONVOGLIO TENENDOSI (MANTENENDO) A DEBITA DISTANZA DI SICUREZZA
ALLE 13:05 DEL 9 SETTEMBRE 1943, GIUNTA IN VISTA DELL’ISOLA
DELL’ASINARA LA FLOTTA SI DISPOSE X L’INGRESSO A PORTO DE LA
MADDALENA. MA SOLTANTO ALLE ORE 14:37 DEL 09/09/1943 (2^ CAUSA
DELL’AFFONDAMENTO), ORMAI GIUNTO IN PROSSIMITA’ DELLE BOCCHE DI
BONIFACIO, VENNE COMUNICATO A BERGAMINI DALLA SUPERMARINA CHE
LA MADDALENA ERA STATA OCCUPATA DAI TEDESCHI E GLI FU ORDINATO DI
USCIRE IMMEDIATAMENTE DALLE BOCCHE E DI INVERTIRE LA ROTTA X
DIRIGERSI IN ALGERIA. BERGAMINI FU ANCHE AUTORIZZATO A FAR FUOCO SU
TUTTO IL NAVIGLIO TEDESCO CHE AVESSE INCONTRATO (O AVVISTATO) TRA
LA SARDEGNA E LA CORSICA. ALLORA ALLE 14:45 DEL 09/09/1943 INTUITO IL
GRAVE PERICOLO E CONSAPEVOLE DEL TIMONE DANNEGGIATO (3^ CAUSA
DELL’AFFONDAMENTO) E DI NON RIUSCIRE A MANOVRARE BENE LA NAVE,
RIDUSSE LA VELOCITA’ E DISPOSE CHE IL ROMA PASSASSE DALLA TESTA
ALLA CODA DELLA FORMAZIONE, FACENDOSI PRECEDERE DALLE ALTRE
CORAZZATE
NEL FRATTEMPO IL COMANDO TEDESCO, INFORMATO DELL’ARMISTIZIO E
ALLERTATA DALLA SERA 1^ DELLA PARTENZA DELLA FLOTTA ITALIANA CHE
DOVEVA CONSEGNARSI AI NEMICI, DIEDE L’ORDINE DI ATTACCARE ANCHE LE
NAVI ITALIANE CHE FURONO INTERCETTATE A LARGO DELL’ASINARA ALLE
ORE 15:30 DEL 09/09/1943 DA 11 BOMBARDIERE TEDESCHI DELLA LUFTWAFFE,
PROVENIENTI DALLA FRANCIA. LA CORAZZATA ROMA, A CAUSA DELL’AVARIA
AL TIMONE NON RIUSCI’ A EVITARE IL FUOCO NEMICO, APERTOSI TRA LE 15:46
E LE 15:52 DEL 09/09/1943 E FU CENTRATA (COLPITA) DA 2 BOMBE PERFORANTI
TELEGUIDATE. DOPO ESSERSI INCLINATA SU 1 LATO, SI CAPOVOLSE X POI
SPEZZARSI IN 2 TRONCONI E INFINE COLARE A PICCO ALLE ORE 16:12. IL TUTTO
ACCADDE IN MENO DI 3 QUARTI D’ORA. L’AMMIRAGLIO BERGAMINI NON
ABBANDONO’ LA NAVE MA RIMASE FINO ALL’ULTIMO AL POSTO DI
COMBATTIMENTO, INABISSANDOSI INSIEME AD ESSA. CON LUI PERSERO LA

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VITA TUTTO IL SUO STATO MAGGIORE, NONCHE’ GRAN PARTE
DELL’EQUIPAGGIO. ANCHE L’ITALIA, L’UNITA’ GEMELLA DELL’AMMIRAGLIA
(ROMA), FU COLPITA DA 1 BOMBA UGUALE A QUELLA CHE AFFONDO’ IL ROMA
E RIMASE DANNEGGIATO
I NAUFRAGHI E I FERITI DELLA CORAZZATA ROMA FURONO SOCCORSI DA
ALCUNI TORPEDINIERI ITALIANI E TRASPORTATI NEL TERRITORIO
NEUTRALE + VICINO (SPAGNA). NEL POMERIGGIO DEL 10 SETTEMBRE 1943 I
NAVIGLI ITALIANI GIUNSERO ALLE ISOLE BALEARI, APPARTENENTI ALLA
SPAGNA CHE FU DURANTE LA 2^ GUERRA MONDIALE 1 NAZIONE NEUTRALE.
IN BASE ALLA CONVENZIONE DELL’AJA DEL 1907, I NAVIGLI MILITARI DI
STATI BELLIGERANTI ATTRACCATE IN PORTI DI 1 STATO NEUTRALE
AVEVANO IL DIRITTO DI USUFRUIRE DI 24 ORE DI OSPITALITA’ DAL MOMENTO
DEL LORO APPRODO IN PORTO. LA GIORNATA DI SOSTA NEL PAESE NEUTRALE
SERVIVA X DARE MODO AGLI EQUIPAGGI DI RIFORNIRSI DI PROVVISTE E FARE
SCORTA DI COMBUSTIBILE, UTILI A POTER RAGGIUNGERE IL PORTO + VICINO
DEL PROPRIO PAESE. ALLA SCADENZA DEI TERMINI (TRASCORSE 24 ORE),
SALVO AVARIE E IMPOSSIBILITA’ A PRENDERE IL MARE (RIPARTIRE) A CAUSA
DI CONDIZIONI METEO AVVERSE O DEL MARE IN BURRASCA, IL NAVIGLIO
DOVEVA OBBLIGATORIAMENTE SALPARE
DOPO AVER SBARCATO I FERITI ALLE ORE 3:00 DEL MATTINO DEL’11
SETTEMBRE 1943 I 2 COMANDANTI DEI TORPEDINIERI PEGASO E IMPETUOSO,
ORDINARONO DI LASCIARE GLI ORMEGGI, APPARENTEMENTE X RIPRENDERE
IL MARE. FERMAMENTE INTENZIONATI A NON CONSEGNARE LE LORO UNITA’
DA GUERRA ALL’EX NEMICO (GLI INGLESI), INVECE DI FARE ROTTA
(NAVIGARE) VERSO IL PUNTO DI CONSEGNA (MALTA), ALL’USCITA DEL PORTO
LE AUTOAFFONDARONO IN ACQUE SPAGNOLE. I LORO EQUIPAGGI
TORNARONO A (RAGGIUNSERO) TERRA CON LE IMBARCAZIONI DI BORDO
(SCIALUPPE) E FURONO CATTURATI E INTERNATI. QUESTO NON FU L’UNICO
GESTO ISOLATO DI INSUBORDINAZIONE (DISUBBIDIENZA) DA PARTE DELLE
NAVI ITALIANE (CHE RAGGIUNSERO LA SPAGNA) AGLI ORDINI RICEVUTI DAGLI
ALTI COMANDI MILITARI ITALIANI
ALTRI UFFICIALI ARRIVARONO A SABOTARONO LE TURBINE DEI LORO
CACCIATORPEDINIERI, X EVITARE LA CONSEGNA AGLI ALLEATI
ALTRI ANCORA, X NON CONSEGNARSI AGLI ALLEATI RIMASERO ORMEGGIATI NEL
PORTO DI POLLENZA (POLLENCA, COMUNE DELLE BALEARI) E NON LEVARONO
MAI LE ANCORE. COSI’ NEL POMERIGGIO DELL’11/09/1943 LE AUTORITA’ NAVALI
SPAGNOLE SI VIDERO COSTRETTE A COMUNICARE ALLE AI VERTICI DELLA
MARINA ITALIANA CHE LE NAVI ERANO STATE SEQUESTRATE (SOTTO SEQUESTRO)
X ORDINE DEL GOVERNO SPAGNOLO, ESSENDO STATE ABBONDANTEMENTE
SUPERATE LE 24 ORE E NON AVENDO GLI EQUIPAGGI ITALIANI LASCIATO GLI
ORMEGGI
TUTTI QUESTI PRIGIONIERI COSTITUIRONO l’IMI, GLI INTERNATI MILITARI
ITALIANI CHE EBBERO UN DESTINO MOLTO TRAGICO E COMBATTUTO. NEI
MESI SUCCESSIVI, QUANDO L’ITALIA FU DIVISA IN DUE:
1. DA 1 PARTE IL GOVERNO DEL SUD ITALIA GUIDATO DA IVANOE BONOMI
2. AL NORD LA REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA, GOVERNATA DA BENITO MUSSOLINI
MOLTI DEGLI INTERNATI SIMPATIZZARONO APERTAMENTE X I REPUBBLICHINI
E FURONO RIMPATRIATI NELL’ESTATE 1944. DOPO LUNGHE E NUMEROSE
TRATTATIVE DIPLOMATICHE IL 15 GENNAIO 1945 (A GUERRA ORMAI QUASI
CONCLUSA) LE NAVI ITALIANE FURONO AUTORIZZATE (POCO DOPO LA
LIBERAZIONE DI ROMA) A LASCIARE I PORTI SPAGNOLI E RAGGIUNSERO
TARANTO IL 23 GENNAIO 1945

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LA CONSEGNA DELLA FLOTTA ITALIANA A MALTA DA QUEL MOMENTO SI
COMPLICO’ NOTEVOLMENTE, XCHE’ LA PERDITA DEL ROMA COMPORTO’ LA
PERDITA DI TUTTE LE ISTRUZIONI TRASMESSE A BERGAMINI DALLA
SUPERMARINA. L’AMMIRAGLIO INFATTI NON FECE IN TEMPO A TRASMETTERLI
AI COMANDI IN SOTTORDINE. IL COMANDANTE DELLA FNB (FLOTTA NAVALE
DI BERGAMINI) PASSO’ ALL’AMMIRAGLIO + ANZIANO IN MARE E IL NAVIGLIO
ITALIANO DA GUERRA SOPRAVVISSUTO ALL’ATTACCO TEDESCO FECE ROTTA
SU BONA (ALGERIA)
SOLO ALLE ORE 4:49 DEL 10 SETTEMBRE 1943 FURONO DIPINTI SUI PONTI DELLE
NAVI ITALIANE I CERCHI NERI E FURONO ALZATI I PANNELLI NERI RICHIESTI
DAGLI ALLEATI COME SEGNO DI RESA E DA QUEL MOMENTO OTTENNERO LA
PROTEZIONE AEREA ANGLO-AMERICANA. ALLE 18:38 DEL 10/09/1943 LA FORZA
NAVALE ITALIANA INCONTRO’ 1 FORZA NAVALE BRITANNICA E AVVENNE LA
RESA FORMALE DELLA MARINA ITALIANA
IL TRASFERIMENTO IN AFRICA CONSENTI’ (PERMISE) IL SALVATAGGIO DELLA
GRAN PARTE DELLA FLOTTA ITALIANA CHE POI FU SEQUESTRATA E
INTERNATA AD ALESSANDRIA D’EGITTO. I MARINAI ITALIANI INTERNATI AD
ALESSANDRA SUBIRONO 1 TRATTAMENTO +TTOSTO RIGIDO DA PARTE DELLA
AUTORITA’ NAVALI BRITANNICHE. SCARSEGGIVANO IN PARTICOLARE I
RIFORNIMENTI D’ACQUA
SOLO DAL 13 OTTOBRE 1943, CON LA DICHIARAZIONE DI GUERRA UFFICIALE
DELL’ITALIA ALLA GERMANIA NAZISTA, INIZIO’ IL PERIODO DI
COBELLIGERANZA CON GLI ALLEATI, CIOE’ DI COLLABORAZIONE (L’ITALIA
DIVENNE COBELLIGERANTE A FIANCO DEGLI ANGLO-AMERICANI) TRA LE 2
MARINE DA GUERRA ITALIANA E ALLEATA. TUTTE LE NAVI ITALIANE DA
ALESSANDRIA FECERO RITORNO A TARANTO A ECCEZIONE DELLE CORAZZATE
VITTORIO VENETO E ITALIA (EX LITTORIO)
TRA IL 1948 E IL 1955 LA FLOTTIGLIA DA GUERRA ITALIANA FU IN GRAN
PARTE O DEMOLITA O CONSEGNATA AGLI ALLEATI 2° LE CONDIZIONI
IMPOSTI ALL’ITALIA DAL TRATTATO DI PACE DI PARIGI DEL 1946. AL TERMINE
DELLA GUERRA LA REGIA MARINA ITALIANA POSSEDAVA ANCORA 105 NAVI X
1 TONNELLAGGIO DI 268.000 TONNELLATE. LA PACE DI PARIGI DEL 1946
STABILI’ CHE L’ITALIA MANTENESSE APPENA 46 UNITA’ X 106.000
TONNELLATE
LA FLOTTA ITALIANA FU SMEMBRATA TRA LE POTENZE VINCITRICI:
FRANCIA, OTTENNE ALCUNI INCROCIATORI, SOMMERGIBILI, TORPEDINIERI X IL
PATTUGLIAMENTO, CACCIATORPEDINIERI, MOTOSILURANTI E MOTOZATTERE, ALCUNE
NAVI AUSILIARIE (RIMORCHIATORI). NEL 1948 LA FRANCIA RINUNCIO’ ALLA PARTE DI
QUOTA SPETTANTE IN CAMBIO DI NAVI IMMEDIATAMENTE DISPONIBILI
REGNO UNITO, OTTENNE LA NAVE DA BATTAGLIA VITTORIO VENETO CHE NON FU
CONSEGANTA E ANDRA’ DISTRUTTA, DEI SOMMERGIBILI, ALCUNE UNITA’ MOTOSILURANTI,
MOTOZATTERE, RIMARCHIATORI E NAVI AUSILIARI
STATI UNITI, OTTENNERO LA NAVE DA BATTAGLIA ITALIA CHE NON FU MAI CONSEGNATA
E ANDRA’ DISTRUTTA, DEI SOMMERGIBILI, MOTOSILURANTI, MOTOZATTERE,
RIMORCHIATORI E NAVI AUSILIARIE
UNIONE SOVIETICA (URSS) EBBE 1 CORAZZATA, L’INCROCIATORE DUCA D’AOSTA, ALCUNI
CACCIATORPEDINIERI, 3 TORPEDINIERE, ALCUNE MOTOSILURANTI, MOTOZATTERE, NAVI
AUSILIARIE, TRA CUI LA NAVE SCUOLA “CRISTOFORO COLOMBO” E ALCUNI
RIMORCHIATORI
GRECIA, PRESE L’EX INCROCIATORE LEGGERO L’EUGENIO DI SAVOIA CHE DIVENNE LA
NAVE AMMIRAGLIA DELLA FLOTTA GRECA; POI 2 CORAZZATE MODERNE DELLA CLASSE
LITTORIO, 1 NAVE AUSILIARIA (NAVE CISTERNA)
JUGOSLAVIA, OTTENNE 2 TORPEDINIERE, ALCUNE MOTOZATTERE, NAVI SILURANTI,
RIMORCHIATORI, DRAGAMINE, TUTTE CONSEGNATE TRA L’AGOSTO 1948 E IL MAGGIO 1949

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ALBANIA, EBBE 1 UNICA UNITA’, UNA CANNONIERA CHE NON VERRA’ DALL’ITALIA MAI
CONSEGNATA
LA CONSEGNA DELLE NAVI FU COMPLETATA ENTRO IL 1948. IL MEGLIO DELLA
FLOTTA ITALIANA FU CEDUTA. NON FURONO CONSEGNATE SOLO ALCUNE
UNITA’ MINORI. COSI’ NEL 1948 2 SOMEMRGIBILI E 1 INCROCIATORE
RIENTRARONO IN SERVIZIO CON LA MARINA MILITARE ITALIANA. LE 2
CORAZZATE DELLA CLASSE LITTORIO, L’EUGENIO DI SAVOIA E L’ITALIA
VENNERO DEMOLITE E INSIEME A MOLTE ALTRE UNITA’, FURONO
TRASFORMATE IN PENTOLE CON L’INDUSTRIA DELLA RICONVERSIONE
(CIVILE)
LA CONTROFFENSIVA TEDESCA IN ITALIA ED ECCIDI TEDESCHI IN ITALIA
(DALL’AGOSTO 1943)
AGOSTO 1943, SCETTICO SULLE RASSICURAZIONI ITALIANE DELLA LEALTA’
POLITICA E MILITARE ALLA GERMANIA, HITLER DISPOSE LO SPOSTAMENTO DI
TRUPPE TEDESCHE VERSO L’ITALIA (PIANO ALARICO = INVASIONE
DELL’ITALIA CENTRO-SETTENTRIONALE E DELLA STESSA CAPITALE ITALIANA).
LA CAMPAGNA D’ITALIA FU AFFIDATA DA HITLER AL COMANDO DEL
FELDMARESCIALLO TEDESCO ALBERT KESSELRING
KESSELRING RESISTETTE EROICAMENTE CON LE SUE TRUPPE LUNGO LA LINEA
GUSTAV. ALLA FINE DELLA GUERRA IL GENERALE KESSELRING CATTURATO
DAGLI INGLESI, FU PROCESSATO A MESTRE (VENEZIA) NEL 1947 E
CONDANNATO A MORTE (X CRIMINI DI GUERRA) MEDIANTE FUCILAZIONE
DALLA CORTE MILITARE BRITANNICA, LA SENTENZA FU COMMUTATA IN
CARCERE A VITA (ERGASTOLO) X L’INTERVENTO TEMPESTIVO DEL GENERALE
INGLESE HAROLD ALEXANDER CHE MISE PRESSIONI SUL 1° MINISTRO INGLESE
WINSTON CHURCHILL. KESSELRING FU RECLUSO IN 1 CARCERE TEDESCO E
DOPO 21 ANNI DI DETENZIONE FU SCARCERATO NEL 1952 A CAUSA DEL
PEGGIORAMENTO DELLE SUE CONDIZIONI DI SALUTE, DOVUTE A 2 TUMORI.
KESSELRING RIPRESE L’IMPEGNO POLITICO IN FAVORE DEI REDUCI TEDESCHI
DI GUERRA E DEL RIARMO DELLA GERMANIA, IN QUALITA’ DI CONSULENTE
DEL CANCELLIERE TEDESCO DELLA REPUBBLICA FEDERALE, KONRAD
ADENAUER
LE RAPPRESAGLIE ANDAVANO
1. DA CANNONEGGIAMENTI E INCENDI DI INTERI VILLAGGI A ESECUZIONI DI MASSA.
IMPIEGAVANO LA TATTICA DEL FUOCO CON LA DISTRUZIONE DI PAESI MEDIANTE IL
FUOCO
2. DA ARRESTI INDISCRIMINATI TRA LA POPOLAZIONE CIVILE A SACCHEGGHI CONTINUATI
ALLE AZIONI REPRESSIVE A DANNO DELLE POPOLAZIONI ITALIANE
OCCUPATE, FURONO IMPIEGATI DAI TEDESCHI ANCHE SOLDATI
REPUBBLICHINI CHE IN ALCUNE CIRCOSTANTE SI MOSTRARONO COI
PARTIGIANI E COI PROPRI CONCITTADINI ANCORA + CRUDELI E SPIETATI.
QUESTI ATTI CRIMINALI SERVIVANO A SPEZZARE IL RETROTERRA, IL
CONSENSO E L’APPOGGIO POPOLARE AL MOVIMENTO DELLA RESISTENZA
NEL CORSO DEI RASTRELLAMENTI I TEDESCHI
1. CHIUDEVANO 1 INTERA ZONA SOSPETTATA DI SOSTENERE I PARTIGIANI, FORNENDO
VESTITI, ARMI, CARTUCCE, CIBO, PROVVISTE,O SEMPLICI SCAMBI DI COMUNICAZIONI e
INFORMAZIONI SUI MOVIMENTI (MANOVRE) DELLE TRUPPE NEMICHE (TEDESCHE)
2. BLOCCAVANO OGNI INGRESSO ALL’AREA: STRADE SECONDARIE E PRINCIPALI,
MULATTIERE, MEZZI ROTABILI E PROCEDEVANO AL CONTROLLO A TAPPETO DI TUTTA LA
REGIONE CON L’AIUTO DI COLLABORAZIONISTI E SPIE. L’INTERA AREA VENIVA
COSTANTEMENTE SORVEGLIATA ANCHE MEDIANTE L’AUSILIO DELLE FORZE
REPUBBLICHINE

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LE AUTORITA’ TEDESCHE ORDINARONO DI NON EFFETTUARE PRIGIONIERI MA
DI PROVVEDERE ALLA FUCILAZIONE SUL POSTO D TUTSI GLI INDIVIDUI
CATTURATI CON ARMI IN PUGNO. INVECE I SOSPETTI VENIVANO ARRESTATI,
INTERROGATI, TORTURATI NELLE SEDI DELLE SS O GESTAPO E POI SPEDITI
NEI CAMPI DI CONCENTRAMENTO, DISTRIBUITI TRA LA POLONIA, GERMANIA
E CECOCLOVACCHIA
TUTTA L’ITALIA PENINSULARE DALLA SICILIA AL TRENTINO CONOBBE LE
RAPPRESAGLIE COMPIUTE DAI NAZISTI (REPARTI SPECALI DELLE SS) E DALLE
TRUPPE DELLA WEHRMACHT IN RITIRATA. LE PRIME STRAGI FURONO
COMPIUTE IN MODO FRETTOLOSO DALL’ESERCITO TEDESCO IN SICILIA,
ABRUZZO, CAMPANIA E LAZIO. POI SEGUIRONO QUELLE DELLE SS,
ORGANIZZATE IN MODO METICOLOSO. SI CALCOLA CHE GLI ECCIDI TEDESCHI
IN ITALIA FURONO CIRCA 1 OTTANTINA (80 STRAGI) E MOLTI DI QUESTI SONO
SCONOSCIUTI AL LARGO PUBBLICO. FURONO COLPITI SOPRATTUTTO I CIVILI:
DONNE, GIOVANI, BAMBINI E ANZIANI. SOLO LA SARDEGNA NON EBBE ALCUN
ECCIDIO, XCHE’ NELL’ISOLA NON C’ERANO LE SS E GLI UNICI 2 BATTAGLIONI
DELL’ESERCITO TEDESCO DI STANZA IN SARDEGNA RAGGIUNSERO 1 ACCORDO
PACIFICA, X ABBANDONARE L’ISOLA DAL NORD (ISOLA DELLA MADDALENA)
TRA I MASSACRI + NOTI RICORDIAMO:
1. 11 AGOSTO 1943, MASSACRO DI CASTIGLIONE DI SICILIA (CATANIA), DOVE SI EBBE LA 1^
RAPPRESAGLIA TEDESCA IN ITALIA DALL’INIZIO DELLA RESISTENZA (25 LUGLIO 1943).IN
QUESTO 1° ECCIDIO FURONO UCCISI 16 CIVILI. LA VIOLENZA SULLA POPOLAZIONE
SICILIANA FU COMPIUTA CIRCA 1 MESE DOPO LO SBARCO ALLEATO IN SICILIA (10
LUGLIO 1943)
2. 19 SETTEMBRE 1943, 1° ECCIDIO DI BOVES (CUNEO, PIEMONTE). FURONO ASSASSINATI
DALL’ESERCITO TEDESCO 32 CIVILI
3. 14 OTTOBRE 1943, ECCIDIO DI CAIAZZO (CAPUA, CASERTA IN CAMPANIA) CITTADINA C/O
IL FIUME VOLTURNO. QUESTA FU 1 DELLE POCHE STRAGI COMPIUTE DAI TEDESCHI AL
SUD. 22 CIVILI ITALIANI FURONO UCCISI X FUCILAZIONE. MOLTI DI QUESTI ERANO
GIOVANI E BAMBINI (VI ERANO 13 MINORENNI)
4. 21 E 22 NOVEMBRE 1943, ECCIDIO DI PIETRANSIERI (FRAZIONE DEL COMUNE DI
ROCCARASO IN PROVINCIA L’AQUILA, ABRUZZO). LE VITTIME ITALIANE FURONO 128,
COMPRESO 1 DECINA DI BAMBINI
5. 2 GENNAIO 1944, 2^ STRAGE DI BOVES (CUNEO, IN PIEMONTE). LA CITTADINA ITALIANA
EBBE 1 STORIA PARTICOLARE, XCHE’ FU L’UNICA COLPITA 2 VOLTE DA RAPPRESAGLIE
TEDESCHE. LA CITTA’ VENNE NUOVAMENTE ATTACCATA E INCENDIATA DAI TEDESCHI
6. 24 MARZO 1944, SI EBBE L’ECCIDIO DELLE FOSSE ARDEATINE (ROMA), SI TRATTO’ DI 1
RAPPRESAGLIA DELL’ESERCITO TEDESCO CONTRO 1 ATTENTATO PARTIGIANO A
TEDESCHI. IL GAP (GRUPPI DI AZIONE PATRIOTTICA) IL 23 MARZO 1944 FECERO
ESPLODERE A ROMA IN VIA RASELLA 1 ORDIGNO, PROVOCANDO LA MORTE DI 32 SOLDATI
TEDESCHI (1 TRENTATREESIMO MORIRA’ SUCCESSIVAMENTE). NELL’ATTENTATO PERSERO
LA VITA 1 DECINA DI CIVILI ITALIANI (PASSANTI), IN PARTE A CAUSA DELLO SCOPPIO
DELL’ORDIGNO E IN PARTE SOTTO IL FUOCO DI REAZIONE DEI MILITARI TEDESCHI. AGLI
AUTORI DELL’ATTENTATO FURONO DATE 24 ORE DI TEMPO X CONSEGNARSI ALLE
AUTORITA’ TEDESCHE. ALLA SCADENZA DEI TERMINI ALLORA HITLER IN PERSONA
ORDINO’ L’UCCISIONE DI 10 OSTAGGI ITALIANI X OGNI CADUTO TEDESCO ALL’ATTENTATO
DI VIA RASELLA. IL COLONNELLO HERBERT KAPPLER, UFFICIALE TEDESCO DELLE SS E
COMANDANTE DELLA GESTAPO E DEL SERVIZIO SEGRETO DELLE SS (SD =
SICHERHEITDIENST) DI ROMA, NE FECE ARRESTARE 15 IN +. IN TOTALE LE VITTIME
FURONO 335, SCELTI NEL CARCERE ROMANO DI REGINA COELI TRA EBREI, PARTIGIANI,
MILITARI INTERNATI E PRIGIONIERI DI GUERRA, VIOLANDO APERTAMENTE LA
CONVENZIONE DI GINEVRA DEL 1929 X IL TRATTAMENTO DEI PRIGIONIERI DI GUERRA.
LA STRAGE PERO’ INIZIO’ NEMMENO 23 ORE DOPO L’AGGUATO. CON DEI CAMIONCINI I
TEDESCHI E L’AIUTO DI FASCISTI ITALIANI, TRASPORTARONO A GRUPPI I CONDANNATI
ALLE PORTE DI ROMA, DOVE VI ERANO DELLE GROTTE NATURALI. QUI FURONO FUCILATI
ALL’INTERNO E POI ATTRAVERSO DELLE ESPLOSIONI DI MINE (DINAMITE) I TEDESCHI
CERCARONO MALDESTRAMENTE DI NASCONDERE OGNI TRACCIA DEL MISFATTO. IL
MOVIMENTO DELLE TRUPPE E LE DETONAZIONI NON PASSO’ INOSSERVATO AGLI ABITANTI

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DELLA ZONA E POCHI GIORNI DOPO FU NOTA A TUTTA LA POPOLAZIONE DI ROMA IL
DESTINO DEI 335 DETENUTI. KAPPLER, IN SEGUITO ALL’ANNUNCIO DELL’ARMISTIZIO
L’8/09/2013 E ALL’OCCUPAZIONE TEDESCA DI ROMA, ASSUNSE GRANDI (AMPI) POTERI,
PONENDO SOTTO CONTROLLO LA POLIZIA FASCISTA DA FINE SETTEMBRE 1943. KAPPLER
FU COLUI CHE DECISE L’ARRESTO DELL’EX MINISTRO DEGLI ESTERI (GENERO DI
MUSSOLINI) GALEAZZO CIANO IN PROCINTO DI FUGGIRE X LA SPAGNA COME INVECE
RIUSCI’ DINO GRANDI (AUTORE DEL FAMOSO ORDINE GRANDI = MOZIONE DISFIDUCIA A
MUSSOLINI); E DELLA FIGLIA DEL RE MAFALDA DI SAVOIA CHE, DOPO ESSERE STATA
TRATTENUTA COME OSTAGGIO, DOPO ESSERSI RECATA SPONTANEAMENTE AL COMANDO
TEDESCO X RICEVERE UNA CHIAMATA DEL MARITO TEDESCO FILIPPO D’ASSIA (VILE
INGANNO), FU SPEDITA AL LAGER DI BUCHENWALD DOVE MORI’ A CAUSA DELLE FERITE
RIPORTATA DURANTE 1 BOMBARDAMENTO STATUNITENSE DEL CAMPO. SEMPRE KAPPLER
FU COLUI CHE INDIVIDUO’ DOVE ERA LA PRIGIONE DI MUSSOLINI E PIANIFICO’ LA SUA
LIBERAZIONE A CAMPO IMPERATORE. ALLA FINE DELLA GUERRA KAPPLER FU
ARRESTATO NEL 1947 DAGLI INGLESI E CONSEGNATO AGLI ITALIANI CHE LO
CONDANNARONO ALL’ERGASTOLO + 15 ANNI AGGIUNTIVI X IL REATO DI ESTORSIONE
DELL’ORO DEGLI EBREI ROMANI. DURANTE IL PROCESSO KAPPLER SI DICHIARO’ NON
PUNIBILE, XCHE’ ESEGUIVA GLI ORDINI DEI SUPERIORI. IN QUEGLI ANNI LE
CONVENZIONI DI GINEVRA E DELL’AJA CONTEMPLAVANO ANCORA X GLI ESERCITI IL
DIRITTO DI RAPPRESAGLIA DURANTE I CONFLITTI. KAPPLER FU RINCHIUSO NEL CARCERE
DI GAETA DOVE VI ERA ANCHE REDER CHE SARA’ POI SUO TESTIMONE DI NOZZE. NEL
CORSO DEGLI ANNI ’60 E ’70 DEL ‘900 DIVERSI CANCELLIERI DELLA GERMANIA
DELL’OVEST, AVANZARONO AL GOVERNO ITALIANO VARIE DOMANDE DI GRAZIA, X LA
SCARCERAZIONE DEL DETENUTO KAPPLER. QUESTE FURONO TUTTE RESPINTE DAL
GOVERNO ITALIANO. KAPPLER USUFRUI’ DI 1 REGIME CARCERARIO NON RIGOROSO:
POTE’ SPOSARSI IN CARCERE E RICEVERE 1 PENSIONE ELARGITA DAL GOVERNO DI BONN.
NEGLI ANNI DI PRIGIONIA EBBE VARI SIMPATIZZANTI IN TUTTA LA GERMANIA. DIETRO
FORTE PRESSIONI DELLE MASSIME AUTORITA’ TEDESCHE NEL 1976, A CAUSA DI 1
TUMORE AL RETTO E DELL’AGGRAVARSI DELLE SUE CONDIZIONI DI SALUTE (FORTE
DIMAGRIMENTO), KAPPLER FU TRASFERITO DAL CARCERE DI GAETA ALL’OSPEDALE DEL
CELIO A ROMA, SORVEGLIATO DALL’ARMA DEI CARABINIERI. QUESTO FU POSSIBILE XCHE’
LO STATUS DI KAPPLER CAMBIO’ DA DETENUTO X CRIMINI DI GUERRA A PRIGIONIERO DI
GUERRA. LA MATTINA DI FERRAGOSTO DEL 1977. IL 15 AGOSTO 1977 KAPPLER RIUSCI’ A
FUGGIRE DA ROMA IN GERMANIA GRAZIE ALL’AIUTO DELLA MOGLIE. LA BEFFARDA FUGA
DI KAPPLER FU SCOPERTA DA 1 SUORA DEL SERVIZIO INFERMIERISTICO. 2° LA
RICOSTRUZIONE DELLA MOGLIE, LA FUGA FU ESEGUITA DA LEI SENZA IL SUPPORTO DI
NESSUNO. LA NOVELLINA SPOSA SAREBBE GIUNTA IN OSPEDALE CON 1 GRANDE VALIGIA,
DOPO AVER ADDORMENTATO I 2 CARABINIERI AVREBBE NASCOSTO IL MARITO CHE
PESAVA 50 KG NELLA VALIGIA, X POI CALARLA DA SOLA DALLA FINESTRA E
RECUPERARLA IN SEGUITO. E’ EVIDENTE CHE 1 DONNA DA SOLO X QUANTO FORZUTA NON
ABBIA POTUTO DA SOLA COMPIERE 1 ATTO SIMILE. NONOSTANTE L’INCHIESTA VOLUTA
DAL GOVERNO ITALIANO NON SI E’ FATTA MAI CHIAREZZA SULLE CIRCOSTANZE CHE
HANNO PORTATO ALLA FUGA DI KAPPLER. E’ EVIDENTE CHE LA ROCCAMBOLESCA
RICOSTRUZIONE FATTA DALLA MOGLIE E’ MOLTO IMPROBABILE. DI RECENTE IL FIGLIO
AVREBBE TESTIMONIATO IN 1 INTERVISTA CHE LA MADRE GODETTE DI FORTI APPOGGI DI
POTENTI SIMPATIZZANTI TEDESCHI. LA FUGA DI KAPPLER SUSCITO’ IN ITALIA MOLTA
INDIGNAZIONE SOPRATTUTTO TRA I SOPRAVVISSUTI ALLE ANGERIE NAZISTE E I PARENTI
DELLE VITTIME DELLE FOSSE ARDEATINE. LA RABBIA AUMENTO’ ANCHE DAL RIFIUTO
DEL GOVERNO TEDESCO ALL’ESTRADIZIONE DI KAPPLER. RICHIESTA DAL 1° MINISTRO
ITALIANO. LA DOMANDA FU RESPINTA IN BASE AL PRINCIPIO CHE KAPPLER IN QUALITA’ DI
PRIGIONIERO DI GUERRA AVEVA ESERCITATO IL SUO LEGITTIMO DIRITTO ALLA FUGA.
LA QUESTIONE DETERMINO’ 1 CRISI NEI RAPPORTI TRAVLA REPUBBLICA ITALIANA E LA
REPUBBLICA FEDERALE TEDESCA
7. 12 E 13 APRILE 1944, LA STRAGE DI VALLUCCIOLE FRAZIONE DI STIA (FIRENZE),
COMPIUTA DALLE SS A DANNO DI 108 CIVILI ITALIANI CHE FURONO TRUCIDATI X
RITORSIONE A SEGUITO DI 1 AZIONE PARTIGIANA
8. 22 GIUGNO 1944, ECCIDIO DI SAN MINIATO (PISA, TOSCANA) COMPIUTO DALL’ESERCITO
TEDESCO IN RITIRATA. I MORTI TRA I CIVILI FURONO 55, SOPRATTUTTO DONNE, GIOVANI E
BAMBINI, XCHE’ GLI UOMINI (I MASCH)I ERANO IN GUERRA (AL FRONTE) O SI ERANO DATI
ALLA MACCHIA X NON ESSERE RICHIAMATI ALLE ARMI DAI REPUBBLICHINI; ALTRI
ANCORA ERANO PARTIGIANI. LA RISTRETTA POPOLAZIONE FU RIUNITA E RINCHIUSA NEL
DUOMO DI SAN MINIATO E FU ARSA VIVA DA 1 VIOLENTA DEFLAGRAZIONE

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9. 12 AGOSTO 1944, IL MASSACRO DI SANT’ANNA DI STAZZENA (LUCCA), COMPIUTO INVECE
DALLE WAFFEN-SS DEL MAGGIORE TEDESCO WALTER REDER, UFFICIALE TEDESCO
INVIATO NEL MAGGIO 1944 SUL FRONTE ITALIANO X LA DIFESA DEL TRATTO COSTIERO
TOSCANO (DA GROSSETO A CECINA) E DEL FRONTE SULL’ARNO (PISA-PIETRASANTA-
CARRARA). CON L’INIZIO DELLA RITIRATA LE TRUPPE DI REDER FURONO RESPONSABILI
(PROTAGONISTI) IN ITALIA DEI + ORRENDI ED EFFERATI MASSACRI, IN TERMINI DI
NUMERO DI CIVILI UCCISI (CENTINAIA DI VITTIME). TRA L’AGOSTO 1944 E I PRIMI DI
OTTOBRE 1944, I NAZISTI DEL MAGGIORE REDER COMPIRONO SANGUINOSE STRAGI DI
INTERI PAESI DEL CENTRO ITALIA (TOSCANA ED EMILIA). LA RITIRATA DI REDER FU 1
VERO PERCORSO DI SANGUE. NON VI FU CAPOLUOGO TOSCANO CHE NON FU COLPITO
ALMENO DA 1 ECCIDIO. LE PROVINCE + FLAGELLATE FURONO SIENA, AREZZO, FIRENZE,
PISA, MASSA CARRARA, LUCCA, MODENA, BOLOGNA. REDER FU CATTURATO NEL 1948
DAGLI AMERICANI E 1 VOLTA CONSEGNATO AGLI ITALIANI FU PROCESSATO E
CONDANNATO ALL’ERGASTOLO. LA PENA FU SCONTATA FINO AL 1980 NEL CARCERE DI
GAETA. DURANTE GLI ANNI DI DETENZIONE REDER ESPRESSE + VOLTE 1 PROFONDO (NON
SINCERO) PENTIMENTO X I SUOI GESTI E DOMANDO’ IL PERDONO DEI SOPRAVVISSUTI E
DEI PARENTI DELLE VITTIME. REDER FU SCARCERATO SOLO NEL 1980 A 65 ANNI E LE
MOTIVAZIONI DEL TRIBUNALE DI BARI FURONO CHE REDER ERA “1 VALOROSO
COMBATTENTE”, GIUSTIFICANDO LE ATROCITA’ DA LUI COMPIUTE AL CLIMA DI ODIO
DELLA GUERRA (ALLA SITUAZIONE CONTINGENTE) E AL PARTICOLARE STATO D’ANIMO
DELL’EX MAGGIORE, PROSSIMO ALLA SCONFITTA E ALLE PRESE CON 1 DIFFICILE RITIRATA
DA 1 PAESE NEMICO. GLI ABITANTI DELL’INTERO BORGO SUBIRONO 1 FUCILAZIONE DI
MASSA, MOLTI DI QUESTI (UNA DECINA) FURONO BRUCIATI VIVI NELLE LORO CASE. SI
TRATTO’ DI 1 RAPPRESAGLIA CONTRO LA POPOLAZIONE LOCALE, ACCUSATA (COLPEVOLE)
DI APPOGGIARE LE OPERAZIONI DEI PARTIGIANI. 2° I TEDESCHI GLI ABITANTI DI
STAZZENA DAVANO RIFUGIO E AIUTO ALLA RESISTENZA ITALIANA. LE VITTIME FINALI
FURONO 560 CIVILI. GLI UNICI SOPRAVVISSUTI FURONO POCHI BAMBINI CHE SI
NASCOSERO TRA LA VEGETAZIONE O ALL’INTERNO DELLE CASE. ALCUNI FURONO
RISPARMIATI DAI SOLDATI DELLE SS CHE FINSERO DI GIUSTIZIARLI, SPARANDO IN ARIA
10. 19 AGOSTO 1944, STRAGE DI VALLA (MASSA CARRARA), ALLE PORTE DI FIVIZZANO. FU
COMPIUTO SEMPRE DALLE SS DI REDER (LA BRIGATA NERA) E CI FURONO 104 CIVILI
ASSASSINATI
11. 23 AGOSTO 1944, LA STRAGE DI PADULE DI FUCECCHIO (FIRENZE), LOCALITA’ IN
VALDARNO TRA LE FRAZIONI DI QUERCE E MASSARELLA. I CIVILI UCCISI FURONO 174
12. 24 AGOSTO 1944, STRAGE DI VINCA (MASSA), 173 VITTIME CIVILI SEMPRE A OPERA DELLE
SS DI REDER (BRIGATA NERA)
13. DAL 29 SETTEMBRE 1944 AL 1° OTTOBRE 1944, I TEDESCHI IN RITIRATA COMPIRONO LA
STRAGE DI MARZABOTTO (BOLOGNA) O NOTA ANCHE COME ECCIDIO DI MONTE SOLE,
XCHE’ LA CHIESA DI SAN MARTINO DI MONTE SOLE DOPO ESSERE STATA ASSALTATA DAI
NAZISTI CHE UCCISERO IL SACERDOTE E ALTRE PERSONE, FU BRUCIATA. IL RESTO DEGLI
ABITANTI FU FUCILATO NEL VICINO CIMITERO. OGGI DI QUESTA CHIESA, SIMBOLO DELLE
RAPPRESAGLIE TEDESCHE, RESTANO SOLO DEI RUDERI. MARZABOTTO ERA 1 CITTADINA
DELL’APPENNINO EMILIANO (BOLOGNESE) NELLA PICCOLA FRAZIONE DI CASAGLIA DI
MONTE SOLE CHE FU RASTRELLATA DALLE TRUPPE NAZISTE AL COMANDO DI REDER.
TUTTI GLI ABITANTI DI MARZABOTTO (770 CIVILI) FURONO BRUTALMENTE UCCISI E POI IL
PAESE FU MESSA A FERRO E FUOCO. BRUCIO’ X ALCUNI GIORNI. IN 3 GIORNI DI
RAPPRESAGLIA NELL’AREA INTORNO A MARZABOTTO FURONO BRUTALMENTE
ASSASSINATE 1836 PERSONE
14. 1° MAGGIO 1945, REPARTI DELL’ESERCITO TEDESCO CON L’AIUTO DI ITALIANI, FURONO GLI
AUTORI DELLA STRAGE DI PEDESCALA (FRAZIONE DEL COMUNE DI VALDASTICO, IN
PROVINCIA DI VICENZA), 1 DELLE ULTIME RAPPRESAGLIE COMPIUTE DAI NAZISTI, POCO 1^
DEL LORO DEFINITIVO RITIRO DALL’ITALIA. LA RAPPRESAGNA DURO’ ALCUNI GIORNI
DAL 30 APRILE 1945 AL 2° MAGGIO 1945 E COINVOLSE ANCHE LE CITTADINE DI FORNI E
SETTECA’. LE VITTIME IN TUTTO FURONO 82: 64 SOLO A PEDESCALA E 18 TRA FORNI E
SETTECA’
6 OTTOBRE 1943, I TEDESCHI SI RITIRARONO (SGOMBERARONO) ANCHE DALLA
CORSICA
LE FOIBE E LA RESISTENZA SLAVA

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IL 13 LUGLIO 1941 LA POPOLAZIONE DEL MONTENEGRO SI RIBELLO’ AI
NAZIFASCISTI. QUESTA SARA’ LA 1^ RIVOLTA POPOLARE IN EUROPA
(RESISTENZA ATTIVA) CONTRO L’OCCUPAZIONE NAZI-FASCISTA. A SEGUITO
DELLE RIBELLIONI IN MONTENEGRO, DAL 21 OTTOBRE 1941 INIZIARONO IN
JUGOSLAVIA LE RAPPRESAGLIE TEDESCHE
8 SETTEMBRE 1943, L’ISTRIA CADDE IN MANO AI PARTIGIANI SLAVI
COMUNISTI. I FASCISTI ERANO DIVENTATI ALL’IMPROVVISO ALLEATI. I
SOLDATI DEI COMANDI MILITARI ITALIANI CONSEGNAVANO
SPONTANEAMENTE LE ARMI, MOLTI SE NE ANDARONO COI PARTIGIANI. MA LA
GUERRA IN ISTRIA CONTINUAVA A INFURIARE: AVVENIVANO SCONTRI
DURISSIMI E ORRENDI MASSACRI NELLA FOIBA DI BASOVIZZA, FRAZIONE NEL
COMUNE DI TRIESTE. SUI GIORNALI E I FILM-LUCE DEL CINEMA DI REGIME
MOSTRAVANO E RACCONTAVANO COSA ERANO STATI CAPACI DI FARE I
COMUNISTI NEI 20 GIORNI IN CUI AVEVANO SPADRONEGGIATO X L’ISTRIA.
DAGLI INIZI DELL’OTTOBRE 1943, LE COLONNE TEDESCHE RICONQUISTARONO
VELOCEMENTE IL TERRITORIO DEL LITORALE ADRIATICO. L’ISTRIA FU
SOTTOPOSTA MILITARMENTE ALL’ESERCITO DEL 3° REICH E IN SUBORDINE
ALL’AMMINISTRAZIONE DELLA NEO COSTITUITA REPUBBLICA DI SALO’.
MOLTI GIOVANI TRIESTINI, IMPRESSIONATI DAGLI ORRORI DELLE FOIBE, SI
ARRUOLARONO VOLONTARI NELLA MILIZIA DIFESA TERRITORIALE (M.D.T.),
FORMATA DA
1. ITALIANI REGNICOLI, PROVENIENTI DA ALTRE REGIONI ITALIANI E TRASFERITISI
NELL’AREA DI TRIESTE
2. ITALIANI NATIVI, NATI NELL’ISTRIA, NELLA DALMAZIA E NEI TERRITORI GIULIANI
I REPARTI ERANO COSTITUITI DA PATRIOTI E FASCISTI DELLA 1^ ORA ED ERANO
SOTTO IL DIRETTO CONTROLLO DELLE SS. CHI TRA GLI ITALIANI NON RIGAVA
DRITTO VENIVANO ARRESTATO, INTERNATO, DEPORTATO O GIUSTIZIATO DAI
TEDESCHI
8 MARZO 1945, IL COMUNISTA JOSIP BROZ TITO FORMO’ IN JUGOSLAVIA 1
GOVERNO FILOCOMUNISTA
NELL’APRILE 1945, I TEDESCHI SI RITIRARONO E DAL 29 APRILE 1945 GLI SLAVI
AVANZARONO VITTORIOSI, COSTITUENDO COMITATI DEL POPOLO (SEZIONI
DEL PARTITO COMUNISTA JUGOSLAVO). TITO ERA IL CAPO DEL PARTITO
COMUNISTA SLOVENO E AVEVA 1 PRECISO OBIETTIVO POLITICO:
RAGGIUNGERE IL CONFINE DEL FIUME ISONZO (IN PROVINCIA DI GORINZIA
NEL FRIULI-VENEZIA GIULIA) ED ELIMINARE DAI QUEI TERRITORI LA
COMUNITA’ ITALIANA. QUINDI IL GENOCIDIO DEGLI ITALIANI FU
PREMEDITATO E CALCOLATO NEL DETTAGLIO E NON DERIVO’ DA 1 SEMPLICE
RABBIA E VENDETTA POPOLARE. TITO SI ACCANI’ SOPRATTUTTO CONTRO IL
COMITATO DI LIBERAZIONE DELLA VENEZIA GIULIA, XCHE’
RAPPRESENTAVA LA NUOVA ITALIA, IL VOLTO NUOVO DI 1 ITALIA
DEMOCRATICA E LIBERA DAL FASCISMO. X IL COMUNISTA TITO I
PARTIGIANI GIULIANI, FRIULANI E ISTRIANI ERANO ANCORA + PERICOLOSI,
XCHE’ POTEVANO ESSERE DI OSTACOLO ALL’ANNESSIONE DI QUESTE TERRE
ITALIANE ALLA JUGOSLAVIA. X POTER PRETENDERE AL TAVOLO DELLE
TRATTATIVE DI PACE QUESTI TERRITORI ITALIANI, TITP DOVEVA SOSTENERE
CHE IN QUELLE AREE NON VI FOSSERO + ITALIANI. X QUESTO MOTIVI SI
SCAGLIO’ CONTRO CIVILI INNOCENTI (DONNE, BAMBINI, GIOVANI, VECCHI)
CHE RAPPRESENTAVANO IL FUTURO, COLORO CHE POTEVANO DIFENDERE
STRENUAMENTE L’ITALIANITA’. TITO DECAPITO’ LE COMUNITA’ ITALIANE
PRESENTI NELLE TERRE BILINGUE (MISTE) COME L’ISTRIA E NELLE REGIONI A
NETTA PREVALENZA ITALIANA COME TRIESTE, GORIZIA, MONFALCONE,

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FIUME, X POTERNE OTTENERE L’ANNESSIONE ALLA NUOVA JUGOSLAVIA. IL
MASSACRO NELLE FOIBE DI MIGLIAIA DI ITALIANI, PIANIFICATO CON
ESTREMA LUCIDITA’, FU 1 VERA E PROPRIA PULIZIA ETNICA (DI ITALIANI) CHE
PERSEGUIVA 1 PRECISO PROGETTO POLITICO. L’OBIETTIVO COMUNISTA DI
TITO ERA RAGGIUNGERE LA LINEA DEL FIUME ISONZO E ANNETTERE TUTTE
LE TERRE COMPRESE ENTRO I NUOVI CONFINI DELLA JUGOSLAVIA. LE
POPOLAZIONI ITALIANE ISTRIANE E DALMATE FURONO QUINDI VITTIME DEL
NAZIONALCOMUNISMO JUGOSLAVO E NON DEL COMUNISMO IN GENERE. TITO
USO’ L’ANTICO E FORTE NAZIONALISMO SLAVO (PANSLAVISMO,
IRREDENTISMO SLAVO) X TENERE INSIEME (CEMENTARE) IL SUO POPOLO. E
POICHE’ TUTTI I NAZIONALISMI NECESSITANO (HANNO BISOGNO) DI 1 NEMICO
ESTERNO, GLI ITALIANI (RAPPRESENTATI TUTTI COME FASCISTI) SI
PRESTAVANO BENE A QUESTA FUNZIONE: IL NEMICO DA ABBATTERE, DA
ANNIENTARE. SOLO QUESTO SPIEGA LA SPIETATA FEROCIA NELLE ESECUZIONI
30 APRILE 1945, LE TRUPPE DEL MARESCIALLO TITO OCCUPARONO LA CITTA’
DI TRIESTE. PROPRIO QUI INIZIO’ L’ATROCE (LA TRAGICA) ODISSEA DI MOLTI
GIOVANI SOLDATI E UFFICIALI ITALIANI. ALCUNI DI QUESTI SI ERANO
CONSEGNATI AI COMBATTENTI SLAVI, ALTRI ERANO STATI CATTURATI O
PRELEVATI NELLE LORO ABITAZIONI NEL PIENO DELLA NOTTE. LA TRAGEDIA
DEGLI ITALIANI DEL NORD-EST SI CONSUMO’ TRA LE CITTA’ ITALIANE DI
GORIZIA, (FRIULI), FIUME (IN DALMAZIA, ATTUALE CROAZIA), TRIESTE E
POLA (NELL’ISTRIA). LE ULTIME STIME OTTENUTE DA STUDI + RECENTI,
DICONO CHE LE VITTIME (CADUTI) ITALIANE DELLE VIOLENZE E BRUTALITA’
DEI PARTIGIANI JUGOSLAVI FURONO TRA I 10.000 E I 12.000: QUINDI
NELL’ORDINE DELLE MIGLIAIA. NON TUTTI FURONO UCCISI NELLE FOIBE,
ALCUNI MORIRONO NEI CAMPI DI CONCENTRAMENTO A CAUSA DEL
MALTRATTAMENTI SUBITI E ALTRI DURANTE LE MARCE VERSO QUESTE
APERTURE CARSICHE. L’EX PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA CARLO AZEGLIO
CIAMPI IL 30 MARZO 2004, ISTITUI’ IL 10 FEBBRAIO COME GIORNO DEL
RICORDO DELLA TRAGEDIA DI TUTTI I MORTI NELLE FOIBE, AL FINE DI
PRESERVARE LA MEMORIA DEGLI ITALIANI INGIUSTAMENTE UCCISI DAI
PARTIGIANI COMUNISTI DI TITO. SI SCELSE IL 10 FEBBRAIO, PERCHE’ IN
QUELLO STESSO GIORNO DEL 1947, FU SIGLATO IL TRATTATO DI PARIGI CHE
ASSEGNAVA ALLA JUGOSLAVIA I TERRITORI OCCUPATI (DALMAZIA E ISTRIA)
DALL’ARMATA DI TITO. DAL 2005 LA GIORNATA DEL 10 FEBBRAIO E’
DEDICATA ALLA COMMEMORAZIONE DEI MORTI E DEI PROFUGHI ITALIANI
GIULIANO-DALMATI. IN QUESTO MODO LE ISTITUZIONE PUBBLICHE
(AUTORITA’ ITALIANE) CERCAVANO DI PORRE RIMEDIO A QUESTO LUNGO E
CRIMINOSO SILENZIO SULLA VICENDA, DURATO DECENNI. CELEBRANDO OGNI
ANNO QUESTA GIORNATA DEL RICORDO DELLE FOIBE SI VUOLE RISARCIRE
(SANARE) LE VITTIME ITALIANE DELLA GRAVE INGIUSTIZIA SUBITA, IN MODO
TALE CHE DELL’ARGOMENTO SI PARLI ALL’INTERNO DELLE SCUOLE, NEI MASS
MEDIA. DA QUALCHE ANNO BISOGNA DIRE CHE C’E’ MAGGIORE ATTENZIONE E
SENSIBILITA’ SU QUESTA FERITA ANCORA APERTA SOPRATTUTTO NEL NORD-
EST (L’ISTRIA E ZONA DI TRIESTE)
LE MOTIVAZIONI DI QUESTO LUNGO SILENZIO INTERNAZIONALE SUL
DRAMMA TRIESTINO FURONO MOLTEPLICI E DETERMINATI DALLA
CONVERGENZA DI 3 INTERESSI PRINCIPALI DI NATURA POLITICA, E
DIPLOMATICA E IDEOLOGICA. RAGIONI POLITICHE E IDEOLOGICHE SI
CONGIUNSERO A RAGIONI DI STATO:
a) GLI USA E L’OCCIDENTE IN GENERE VEDEVANO IN TITO 1 VALIDO INTERLOCUTORE
(COLLABORATORE, 1 FINISTRA SULL’EST), SOPRATTUTTO QUANDO IL DITTATORE

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JUGOSLAVO RUPPE I RAPPORTI CON L’URSS DI STALIN. X TANTO NESSUNO AVEVA
INTERESSE A PROCESSARE TITO X I CRIMINI DI GUERRA DA LUI COMPIUTI (RAGIONI
POLITICHE, DIPLOMATICHE, INTERNAZIONALI). TITO NON HA MAI PAGATO LE COLPE
DEL SUO ESERCITO CHE SONO STATE CANCELLATE, DIMENTICATE E RIMOSSE X SEMPRE
b) IL PARTITO COMUNISTA ITALIANO GUIDATO DA PALMIRO TOGLIATTI NON VOLEVANO
METTERE IN IMBARAZZO I COMPAGNI COMUNISTI JUGOSLAVI (SLOVENI E CROATI), IN
NOME DELL’UNITA’ DEL COMUNISMO INTERNAZIONALISTA. IL PCI QUINDI, ANCHE X
INTERESSE PERSONALE, NON VOLEVA APPARIRE COME 1 PARTITO VIOLENTO,
SOSTENITORE DEI MASSACRI A DANNO DI ALTRI ITALIANI. XTANTO I COMUNISTI
ITALIANI, PUR SAPENDO, TACQUERO VOLUTAMENTE SULL’ARGOMENTO CHE METTEVA
FORTEMENTE IN CONTRADDIZIONE IL PARTITO NAZIONALE CON LA POLITICA ESTERA
(RAGIONI IDEOLOGICHE)
c) IL SILENZO COLPEVOLE DELLO STATO ITALIANO (RAGION DI STATO) CHE SI
PRESENTAVA E STAVA CREANDOSI LA MEMORIA STORICA DI 1 PAESE VINCITORE (CHE
AVEVA VINTO LA GUERRA) E AVEVA BISOGNO DI DIMENTICARE TUTTO CIO’ CHE
RICORDASSE LA SCONFITTA. LA CESSIONE DEFINITIVA DELLA DALMAZIA E DI PARTE
DELL’ISTRIA ERA IL PREZZO CHE L’ITALIA DOVEVA PAGARE X L’ARMISTIZIO 1943. I BUONI
RAPPORTI DI VICINATO CON L’EX REPUBBLICA JUGOSLAVA E RAGIONI INTERNAZIONALI
DETERMINARONO IL SILENZIO TOMBALE. LA FERITA E’ LASCIATA TUTTOGGI APERTA,
PERCHE’ NON C’E’ MAI STATA UNA RICONCILIAZIONE POLITICA E DIPLOMATICA TRA LA
REPUBBLICA ITALIANA E LE ATTUALI REPUBBLICHE DI CROAZIA E SLOVENIA. CROATI E
SLOVENI NON DISCONOSCONO LE VIOLENZE DA LORO ATTUATE (QUANTO SUCCESSO)
ALLA FINE DELLA GUERRA, MA SOSTENGONO CHE LA VENDETTA DEI LORO PARTIGIANI FU
+ CHE LEGITTIMA E CAUSATA DAI NUMEROSI CRIMINI DI GUERRA COMMESSI DALLE
ARMATE FASCISTE, INSIEME AI TEDESCHI, SUL FRONTE ORIENTALE. 1 MINIMO DI VERITA’
C’E, GLI ITALIANI COME I NAZISTI IN JUGOSLAVIA DISTRUSSERO, BRUCIARONO, UCCISERO
CENTINAIA DI PERSONE. QUESTI STATI CONFINANTI ALL’ITALIA OBIETTARONO E
RINFACCIARONO CHE IL GOVERNO ITALIANO NON PAGO’ MAI ALL’EX JUGOSLAVIA I DANNI
DI GUERRA E TANTO MENO AMMISE PUBBLICAMENTE I PROPRI CRIMINI E GIUDICATASI
RESPONSABILE DI QUESTI. NESSUNO DEI 3 CAPI DI STATO (ITALIANO, CROATO E SLOVENO)
HA MAI ATTUATO DELLE AZIONI SIMBOLICHE COMUNI, MAGARI DAVANTI A UNA FOIBA, X
RIAPPACIFICARSI E PIANGERE I PROPRI RISPETTIVI MORTI
IL DRAMMA SI SVOLSE IN 3 ATTI (FASI):
1. DALL’8 SETTEMBRE 1943 AL 30 SETTEMBRE 1943. DOPO L’8 SETTEMBRE 1943 LO SCENARIO
POLITICO E MILITARE NELLA ZONA DI TRIESTE E DINTORNI ERA MOLTO CAOTICO.
L’ISTRIA E LA DALMAZIA, IL COSIDETTO LITORALE ADRIATICO, NON ERANO + ITALIANE,
XCHE’ DESTINATE ALL’ANNESSA AUSTRIA E QUINDI DEL 3° REICH. IL CONFINE A EST
(ORIENTALE) CON LA CROAZIA NON ERA ANCORA BEN DEFINITO A CAUSA DELLE FORZE DI
GUERRIGLIA PARTIGIANA SLAVA. DALL’8 SETTEMBRE 1943 IN ALCUNI PAESI
DELL’INTERNO DELL’ISTRIA CI FURONO SOLLEVAZIONI SPONTANEE POPOLARI CHE
PORTARONO A FORME DI VENDETTA PERSONALE E COLLETTIVA NEI CONFRONTI DI
FASCISTI ITALIANI E COLLABORAZIONISTI DEI NAZISTI INVISI ALLA COMUNITA’, XCHE’ SI
ERANO COMPORTATI IN MODO OSTILE E BRUTALE CON LE POPOLAZIONI AUTOCTONE. X 20
GIORNI QUEST’AREA RESTO’ SOTTO IL CONTROLLO DELLE FORMAZIONI JUGOSLAVE
SCESE DALLE MONTAGNE DELL’INTERNO DELL’ISTRIA. I PARTIGIANI CROATI E SLOVENI
SI ACCANIRONO CON FEROCIA SOPRATTUTTO CON I NATIVI ITALIANI, CONSIDERATI I VERI
TRADITORI DELLA PATRIA JUGOSLAVA. QUESTI AVEVANO L’UNICA COLPA DI ESSERE
NATI DURANTE GLI ANNI DEL FASCISMO (1924-1947), QUANDO TUTTA L’AREA ERA
TORNATA SOTTO L’ITALIA (IL CONTROLLO ITALIANO), L’UNICA PATRIA CHE AVEVANO
CONOSCIUTO. LE FORMAZIONI PARTIGIANE INZIARONO LE PRIME ESECUZIONI CHE IN
POCO TEMPO SI TRASFORMARONO IN 1 METODO SISTEMATICO: STERMINIO MEDIANTE
FUCILAZIONI DI MASSA IN PROSSIMITA’ DELLE PROFONDE FOIBE. A PARTIRE
DALL’OTTOBRE 1943 FINO A (FINE) APRILE 1945 L’AREA PASSO’ SOTTO IL 3° REICH, GRAZIE
ALL’OCCUPAZIONE DEI SOLDATI TEDESCHI CHE MISERO A FERRO E FUOCO I COVI DEI
RIBELLI. LE COSE TORNARONO A POSTO IN MENO DI 1 MESE. FURONO ISTITUITI VARI
LUOGHI DI PRIGIONIA, DOVE INTERNARE GLI SLAVI E GLI EBREI. IL + FAMIGERATO TRA
QUESTI FU IL CAMPO DI CONCENTRAMENTO DI ARBE (1 ISOLA DEL CARNARO IN
CROAZIA), VOLUTO DAL COMANDO DELLA 2^ ARMATA ITALIANA E INAUGURATO NEL
LUGLIO 1942. ARBE ERA RINOMATO TRA GLI SLAVI X LA DUREZZA DEL TRATTAMENTO
RISERVATO AI CIRCA 15000 INTERNATI TRA SLOVENI, CROATI ED EBREI. QUI GLI ITALIANI
SI RESERO RESPONSABILI (COLPEVOLI) DI ORRENDI CRIMINI DI GUERRA, ACCANENDOSI SU

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DONNE E BAMBINI INNOCENTI, IN PARTICOLARE SE APPARTENENTI ALL’ETNIA SLAVA, LA
MAGGIOR PARTE DEI QUALI FU LASCIATA PERIRE DI STENTI E MALATTIE
2. DAL 30 APRILE 1945 LA STRAGE (IL MASSACRO) SI RIPETE’ QUESTA VOLTA PERO’ A DANNO
DEGLI ITALIANI. NEI GIORNI DI OCCUPAZIONE DI TRIESTE DA PARTE DELLE TRUPPE DI
TITO, NELLA PRIMAVERA 1945. IL 2 MAGGIO 1945, A GUERRA APPENA FINITA, GIUNSERO A
TRIESTE ANCHE LE TRUPPE INGLESI CHE TROVARONO NEL TERRITORIO 1 TOTALE
CONFUSIONE POLITICA, COME TESTIMONIATO DALLA PRESENZA DI DIVERSE BANDIERE:
QUELLA DEL REGNO DI ITALIA, LO STENDARDO JUGOSLAVA E SOVIETICO. GLI INGLESI,
COME SPESSO FECERO IN ALTRE CIRCOSTANZE (IN PALESTINA TRA EBREI E ARABI, IN
INDIA TRA MUSULMANI PACKISTANI E INDUISTI INDIANI, NEI CAMPI DI CONCENTRAMENTO
APPENA LIBERATI TRA GLI AGUZZINI E LE LORO VITTIME), ASSISTETTERO NEUTRALI ALLA
TRAGEDIA CHE SI COMPIVA SOTTO I LORO OCCHI, SENZA INTERVENIRE O FARE NULLA X
EVITARLA. IN QUESTE ZONE DOPO LA FINE DELLA GUERRA (DA FINE APRILE 1945), I
PARTIGIANI JUGOSLAVI (GIOVANI CROATI E SLOVENI) COMPIRONO L’ECCIDIO DI DIVERSE
MIGLIAIA DI ITALIANI, GETTANDOLI VIVI NELLE FOIBE, LE FOSSE CARSICHE PRESENTI AL
CONFINE TRA ITALIA E JUGOSLAVIA. LA FOIBA E’ 1 STRETTA SPACCATURA CHE SI APRE
SUL TERRENO; PUO’ ESSERE PROFONDA ANCHE + DI 100 METRI; HA LA FORMA DI 1 IMBUTO
NEL CUI FONDO SI PUO’ RACCOGLIERE DELL’ACQUA DOLCE (LA FOIBA SOLITAMENTE
ASSORBE L’ACQUA PIOVANA E LA INCANALA SOTTOTERRA, GENERANDO GROTTE O FIUMI
SOTTERRANEI O FALDE ACQUIFERE). LE APERTURE DI QUESTE VORAGINI NATURALI SONO
SPESSO NASCOSTE DA 1 FOLTA E FITTA VEGETAZIONE CHE CONSENTE DI SCORGERLE
(NOTARLE) ALL’ULTIMO, SOLO QUANDO ORMAI CI SI TROVA IN PROSSIMITA’ DELL’ORLO.
NEL CORSO DELLA FINE DELLA 2^ GUERRA MONDIALE FU USATA COME FOSSA COMUNE
DOPO ESECUZIONI SOMMARIE ESEGUITE DAGLI JUGOSLAVI COMUNISTI. SPESSO X
OCCULTARE I LORO TERRIBILI DELITTI (CRIMINI), I PARTIGIANI SLAVI FECERO ESPLODERE
DELLA DINAMITE. X QUESTO MOTIVO MOLTI DEI CADAVERI NON FURONO RICONOSCIBILI
E CI SONO RIMASTI SOLO BRANDELLI DI CARNE, PEZZI DI OSSA CORROSI, ARTI SPEZZATI,
CORPI TERRIBILMENTE LACERATI CHE NON HANNO CONSENTITO AI PARENTI DI
RICONOSCERE IN ALCUN MODO LE PERSONE PERDUTE. LE VITTIME DELLE FOIBE FURONO
SOPRATTUTTO I RAPPRESENTANTI DELLA MILIZIA ITALIANA, GERARCHI FASCISTI,
SOSTENITORI DEL FASCISMO DELLA 1^ ORA, TUTTI I MEMBRI DEL COMITATO DI
LIBERAZIONE DELLA VENEZIA-GIULIA, GIOVANI, ANZIANI (VECCHI), SOPRATTUTTO
MASCHI (UOMINI), MA FURONO UCCISE ANCHE MOLTE DONNE (GIOVINE E ANZIANE). IL
LORO CALVARIO FU LUNGO E SOFFERTO: FURONO ARRESTATI; INTERNATI SUBITO IN
CAMPI DI CONCENTRAMENTO O EX CASERME (PRIGIONI IMPROVVISATE); SENZA
INTERROGATORIO E PROCESSO, TORTURATI BARBARAMENTE IN MODO CONTINUATO E
RIPETUTO A SUON DI BOTTE, PUGNI, CALCI, COLPITI CON LE PUNTE DELLE BAIONETTE,
COSTRETTI A INGHIOTTIRE CARTA, SASSI E QS GENERE DI OGGETTI, PICCHIATI, FRUSTATI
SULLA SCHIENA DA SPIETATI AGUZZINI; COSTRETTI A LUNGHE MARCE NOTTURNE
(SORVEGLIATI DA PATTUGLIE SENZA SCRUPOLI, SI DIVERTIVANO A SPARARGLI DURANTE IL
PERCORSO VICINO ALLE ORECCHIE SOLO X IL GUSTO DI TERRORIZZARLI) IN STRADE
IMPERVIE E IN LUNGHE COLONNE, DOVE I PRIGIONIERI ERANO LEGATI L’UN L’ALTRO
ALLE MANI COL FIL DI FERRO; INFINE, DOPO CHILOMETRI DI ESTENUANTE MARCIA
FORZATA, FUCILATI IN PIEDI ANCORA ANSANTI SUL BORDO DI QUESTE DEPRESSIONI
CARSICHE, LEGANDOGLI ALLE MANI DEI GRANDI MASSI. NON TUTTI MORIVANO
ALL’ISTANTE, ALCUNI PERIVANO A CAUSA DELLE TERRIBILI FERITE INFERTIGLI, DEL
FREDDO E DI STENTI. MOLTE DONNE DELLA ZONA RACCONTANO I AVER SENTITO NELLE
NOTTI URLA DISUMANE DI PERSONE CHE CHIEDEVANO DISPERATAMENTE E
INSISTENTEMENTE AIUTO. I PRIMI RITROVAMENTI DEI CADAVERI AVVENNERO NELLA
FOIBA DI BASOVIZZA NELL’AUTUNNO 1943 (OTTOBRE 1943 - NOVEMBRE 1943). DOPO ANNI
SI E’ RITROVATO IL VIDEO DI QUEL MACABRO RITROVAMENTO GRAZIE AI PARENTI
DELL’OPERATORE CHE LO FILMO’ (REALIZZO’). NONOSTANTE MOLTE MADRI, SORELLE E
FIGLI ACCORSERO SU QUESTI LUOGI DELL’ORRORE, NELLA SPERANZA DI SAPERE CHE FINE
AVESSERO FATTO I LORO AFFETTI, IL RICONOSCIMENTO FU IMPOSSIBILE, A CAUSA DEI
POCHI POVERI RESTI UMANI ORRENDAMENTE MUTILATI. NONOSTANTE GLI SFORZI NEL
RICONOSCERE DA POCHI SEGNI I PROPRI CARI DISPERSI DA MESI, QUESTI FAMILIARI NON
HANNO MAI AVUTO 1 TOMBA SUL QUALE PIANGERE LE LORO PERDITE; NON HANNO MAI
SAPUTO DOVE SONO ESATTAMENTE MORTI E COME SONO STATI BARBARAMENTE UCCISI I
LORO CARI . LE TESTIMONIANZE STORICHE RIPORTANO SOLO 2 CASI IN CUI DEI DETENUTI
ITALIANI RIUSCIRONO A SOPRAVVIVERE ALL’INCUBO DELLE FOIBE:
a) GRAZIANO UDOVISI (IN SLAVO UDOVICHICH), AL TEMPO GIOVANE UFFICIALE
ITALIANO, UN SOTTOTENENTE DI 19 ANNI DEL REGGIMENTO ISTRIA, DI STANZA A

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TRIESTE. ATTUALMENTE ANCORA IN VITA E MAESTRO ELEMENTARE IN PENSIONE.
UDOVISI, FORTUNATO TESTIMONE OCULARE DI QUEI TRAGICI EVENTI, HA
RACCONTATO CHE - RESOSI CONTO POCO 1^ CHE I SOLDATI SLAVI GRIDASSERO “A
MORTE AL FASCISMO” DI TROVARSI DAVANTI A 1 LUOGO INFERNALE DOVE NEL ’43
ERANO STATI COMPIUTI MASSACRI DI CENTINAIA DI ITALIANI - PREFERI’ GETTARSI NEL
BUIO DI QUEL INGHIOTTITOIO, +TTOSTO CHE MORIRE FUCILATO. QUANDO SENTI’ I
CREPITII DELLE MITRAGLIATRICI (MITRA), UDOVISI ERA GIA’ DENTRO LA VORAGINE,
INIZIALMENTE TRATTENUTO DA UN ALBERO SPORGENTE. SUBITO DOPO PRECIPITO’
INSIEME A TUTTI GLI ALTRI COMPAGNI DI PRIGIONIA NELLA PROFONDITA’ DELLA
FOSSA, FINO A TROVARE INASPETTAMENTE L’ACQUA. SALVATRICE. DIVINCOLATOSI IN
TUTTI I MODI RIUSCI’ A TORNARE (ARRIVARE) A GALLA E TIRARE SU PER I CAPELLI 1
ALTRO GIOVANE, APPUNTO, GIOVANNI RADETICH.
b) GIOVANNI RADETICCHI (ITALIANIZZAZIONE DEL COGNOME ISTRIANO RADETICH),
GIOVANE MILITE (SOLDATO VOLONTARIO) ISTRIANO APPARTENENTE ALLO STESSO
REGGIMENTO DELLE MILIZIE DI TRIESTE. DALLE TESTIMONIANZE RISULTA CHE
ENTRAMBI (GIOVANNI E GRAZIANO) RIUSCIRONO A LIBERARSI LE MANI, ALLARGANDO
QUALCHE MAGLIA DEL FILO SPINATO E A RIEMERGERE DALLA PROFONDA FOSSA PIENA
DI ACQUA. TUTTI I LORO COMPAGNI FURONO UCCISI NELLA FOIBA DI VINES (NELLA
REGIONE ISTRIANA ATTUALMENTE CROAZIA). RESTARONO AL FREDDO FINO ALLA
MATTINA, QUANDO, NONOSTANTE LE PROFONDE FERITE PROVOCATE DALLE TORTURE
SUBITE (RICEVUTE) NEI GIORNI PRECEDENTI, RIUSCIRONO A USCIRE DALL’ENORME
BUCA
3. DAL FEBBRAIO 1947, QUANDO INIZIO’ L’ESODO FORZATO DEL POPOLO GIULIANO-
DALMATA. LE STIME PARLANO DI 350.000 CITTADINI ITALIANI COSTRETTI A FUGGIRE DA
FIUME, DA ZARA, DALLA DALMAZIA, DALL’ISTRIA, CIOE’ DA TUTTE QUELLE TERRE CHE
ERANO STATE ITALIANE NEL PERIODO TRA LE 2 GUERRE (1924-1943). IL TRATTATO DI PACE
DI PARIGI (10 FEBBRAIO 1947) ASSEGNO’ ALLA JUGOSLAVIA TUTTI I TERRITORI OCCUPATI
DAI PARTIGIANI SLAVI (COME TITO AVEVA GIA’ IMMAGINATO). IL CAPO DEL GOVERNO
ITALIANO ALCIDE DE GASPERI NON EBBE MOLTA VOCE IN CAPITOLO. LA DECISIONE FU
PRESA DALLE 2 GRANDI POTENZE (USA E URSS) CHE SI STAVANO SPARTENDO IL MONDO IN
BLOCCHI. TITO ERA L’UNICO ALLEATO COMUNISTA IN OCCIDENTE DI STALIN E NON
POTEVA ESSERE SCONTENTATO. DE GASPERI NON EBBE MOLTO SPAZIO DI MANOVRA, I
GIOCHI ERANO GIA’ STATI FATTI E NELL’OTTICA DEL METODO DELLE PERCENTUALI,
QUELLO ERA IL PREZZO CHE L’ITALIA DOVEVA PAGARE X LA SCONFITTA NELLA GUERRA.
QUESTO PEGNO FU PERO’ PAGATO (VERSATO) SOLO DALLA POPOLAZIONE ITALIANA DEL
NORD-EST CHE AVEVA RISPETTO AL CONFLITTO LE STESSE RESPONSABILITA’ DI TUTTI GLI
ALTRI ITALIANI. TRASFORMANDO I POPOLI DELL’ESTREMO NORD-EST IN ESULI, L’ITALIA
DIVENTAVA (RISULTAVA) GRAZIE ALLE TRATTATIVE (ACCORDI) DI PACE, 1 PAESE
VINCITORE. D’ALTRONDE IL NEO GOVERNO ITALIANO, NATO DALLA RESISTENZA
PARTIGIANA DI STAMPO COMUNISTA, CONSIDERAVA QUESTI CITTADINI DI SERIE B, XCHE’
AVEVANO NEGATO IL COMUNISMO APPARENTEMENTE DAL VOLTO UMANO DI TITO.
BISOGNA SOTTOLINEARE CHE ALL’EPOCA LA CRONACA ITALIANA INTESSEVA IL MITO DI
TITO, COLUI CHE IN VESTE DI CAPO DELL’ESERCITO DI LIBERAZIONE JUGOSLAVO ERA
RIUSCITO, SENZA L’AIUTO DEGLI ALLEATI E DEI SOVIETICI, A CACCIARE I NAZISTI. GLI
JUGOSLAVI FURONO INFATTI (INSIEME AGLI ALBANESI) TRA I POCHI POPOLI EUROPEI CHE
NEL CORSO DELLA 2^ GUERRA MONDIALE SI LIBERARONO DA SOLI DAI TEDESCHI.
ITALIANI, GRECI, FRANCESI, BELGI, NORVEGESI, OLANDESI, LUSSEMBURGHESI,
POLACCHI, BULGARI, RUMENI, UNGHERESI ECC. ERANO STATI LIBERATI DALLE FORZE
ALLEATE O DALL’ARMATA ROSSA. IN VERITA’ GLI ESULI TRIESTINI, DALMATI, FRIULIANI
E ISTRIANI SCAPPAVANO (FUGGIVANO) DAGLI ORRORI DEL NAZIONALCOMUNISMO DI
TITO. SI TRATTAVA SOPRATTUTTO DI QUARANTENNI E CINQUANTENNI, I QUALI AVEVANO
CAPITO CHE NON C’ERA FUTURO X LORO NELLA NUOVA JUGOSLAVIA, A CAUSA DEL
NAZIONALISMO SLAVO. IN APPARENZA GLI ITALIANI NON SONO STATI ESPULSI (CACCIATI)
DALLE AUTORITA’ JOGOSLAVE MA SONO STATI INDOTTI AD ANDARSENE. DAL PUNTO DI
VISTA PSICOLOGICO, QUESTA FU 1 SCELTA ANCOR + DRAMMATICA E DOLOROSA.
SCEGLIERE A 40, 50 ANNI DI ABBANDONARE TUTTO CIO’ CHE SI HA E ANDARE VERSO
L’IGNOTO CON I PROPRI FIGLI E LE POCHE VALIGIE AL SEGUITO, E’ 1 DRAMMA
INDESCRIVIBILE X CHIUNQUE LO VIVA. SITUAZIONE CHE MOLTI POPOLI MISTI DI
CONFINE HANNO CONOSCIUTO VARIE VOLTE NELLA STORIA DELL’UMANITA’. LA
CONDIZIONE DI 1 ESULE E’ PEGGIORE DI QUELLA DI 1 MIGRANTE (EMIGRATO, EMIGRANTE):
CHI SCEGLIE DI EMIGRARE FA 1 SCOMMESSA SUL FUTURO. INFATTI CERCA FORTUNA
ALL’ESTERO, SPESSO CON L’INTENZIONE DI TORNARE 1 GIORNO IN PATRIA; CHI INVECE E’

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COSTRETTO ALL’ESILIO (BASTA RICORDARSI LA SCELTA DI SOCRATE CHE PREFERI’
MORIRE +TTOSTO CHE ESSERE ESILIATO A 70 ANNI), SA GIA’ IN PARTENZA CHE NON
POTRA’ MAI + TORNARE NELLA TERRA NATIA E DEVE LASCIARE LE CERTEZZE DEL SUO
PRESENTE, SPESSO ANCHE PARTE DEL PARENTADO (FAMILIARI) CHE DECIDE DI RESTARE,
XCHE’ ORMAI TROPPO VECCHIO E PRIVO DELLA FORZA FISICA NECESSARIA X RINIZIARE
ALTROVE 1 NUOVA VITA. LA LORO PARTENZA DALLA JUGOSLAVIA FU RESA ANCORA +
DRAMMATICA DALLA MARGINALIZZAZIONE, DAL SILENZIO E INDIFFERENZA DELLA
POLITICA ITALIANA DEL TEMPO. QUELLA CHE CONSIDERAVANO LA LORO MADREPATRIA,
L’ITALIA, NON LI ACCOLSE BENE: 1^ DI TUTTO XCHE’ ORMAI NON LI CONSIDERAVA +
CITTADINI ITALIANI, MA DEI SEMPLICI PROFUGHI, IN QUANTO ORA APPARTENEVANO A 1
TERRITORIO STRANIERO; A QUESTO SI AGGIUNGE CHE ERANO VISTI DAI COMUNISTI
ITALIANI COME DEGLI ANTICOMUNISTI, DEI POSSIBILI CONTESTATORI, DEI POTENZIALI
OPPOSITORI. IN VERITA’ MOLTI ESULI OPTARONO X L’ITALIA, XCHE’ TEMEVANO X LA
LORO SORTE E AVEVANO IMPARATO DOPO GLI ECCIDI NELLE FOIBE A ESSERE
ANTINAZIONALISTI SLAVI; INOLTRE ERANO CONSIDERATI UN PESO. L’ITALIA AVEVA
ALL’EPOCA GROSSI PROBLEMI ECONOMICI E GLI ESULI FRIULIANI, ISTRIANI E DALMATI
RAPPRESENTAVANO NUOVE BOCCHE DA SFAMARE. NEGLI ANNI DELLA RICOSTRUZIONE
GLI ESULI DEL NORD-EST FURONO DISTRIBUITI IN 109 CAMPI PROFUGHI, SPARSI IN TUTTO
IL PAESE (LA PENISOLA). INTERE FAMIGLIE FURONO ALLOGGIATE IN EX CASERME, EX
CAMPI DI PRIGIONIA, COLONIE RURALI DA TEMPO ABBANDONATE, NON CERTO LUOGHI
ACCOGLIENTI. QUESTI PROFUGHI ITALIANI FURONO STIPATI IN LOCALI COMUNI, DOVE
CONDIVIDEVANO BAGNI, CUCINE E CAMERE DA LETTO. LE LORO CONDIZIONI DI VITA
ERANO INFERNALI (PESSIME): MALTRATTATI MALAMENTE E DISPREZZATI CON ODIO DA
QUELLA CHE LORO RITENEVANO LA LORO GENTE. LA 1^ GENERAZIONE DI ESULI
GIULIANI-DALMATI, QUELLI CHE PARTIRONO GIA’ DA ADULTI DALL’ISTRIA E DALLA
DALMAZIA (QUARANTENNI E CINQUANTENNI), FURONO QUELLI CHE PATIRONO DI +,
ANCHE A CAUSA DEL TOTALE DISINTERESSE (MANCANZA DI ATTENZIONE SUL) AL
PROBLEMA DELLE FOIBE, FERITA ANCORA APERTA E MAI CICATRIZZATA DEL TUTTO (I
DRAMMATICI FATTI DI QUEGLI ANNI SEGNARONO PROFONDAMENTE E IRREPARABILMENTE
TUTTA LA LORO VITA
IL 2° CONFLITTO MONDIALE, COME TUTTE LE GUERRE, E’ PIENO DI CHIARI E
SCURI. SONO ANCORA MOLTE LA PAGINE DELLA 2^ GUERRA MONDIALE DA
SCRIVERE E SU CUI BISOGNA FARE AMPIA LUCE:
1. COSA SONO STATI REALMENTE I BOMBARDAMENTI ANGLO-AMERICANI SULLE CITTA’
ITALIANE (ED EUROPEE): BOMBARDAMENTI TERRORISTICI SPIETATI X LO + INUTILI CHE
COLPIRONO PRINCIPALMENTE OBIETTIVI CIVILI E NON MILITARI; BOMBARDAMENTI CHE
AVEVANO COME UNICO SCOPO QUELLO DI UCCIDERE, CON LA TECNICA DEL FUOCO
(BOMBE INCENDIARIE, SPEZZONI) + VITE UMANE POSSIBILI, QUESTO UNICAMENTE X
PIEGARE LA RESISTENZA DEL POPOLO ITALIANO (AVVERSARIO), QUANDO COMUNQUE IL
RE VITTORIO EMANUELE III E BADOGLIO ERANO GIA’ SEGRETAMENTE IN TRATTATIVE CON
GLI ALLEATI X I TERMINI DI RESA. MIGLIAIA DI POVERI INNOCENTI FURONO TRUCIDANTI,
SEMPLICEMENTE XCHE’ GLI ANGLO-AMERICANI NON SI FIDARONO DELLA PAROLA DATA
DAGLI ITALIANI (GOVERNANTI ITALIANI)
2. LE BRUTALI VIOLENZE CHE HANNO ACCOMPAGNATO LA RISALITA DEGLI ALLEATI
LUNGO LA PENISOLA ITALIANA, DALLA SICILIA (DAL SUD) FINO ALLA LINEA GOTICA.
BASTI PENSARE ALLA COMPAGNIA MAROCCHINA GUIDATA DA FRANCESI CHE STUPRO’
NELL’AREA DELLA CIOCIARIA (LAZIO) CENTINAIA DI DONNE: GIOVANI, ANZIANE E
BAMBINE. QUESTE DONNE RIMASERO SEGNATE X TUTTA LA LORO VITA E X QUESTI
CRIMINI BESTIALI NESSUNO HA MAI PAGATO O RISARCITO LE VITTIME (ALCUNE SI
SUICIDARONO X LA VERGOGNA E X IL TRAUMA SUBITO). I REPARTI COLONIALI FRANCESI
(L’EXPEDITIONAIRE FRANCAIS) SBARCARONO IN ITALIA IL 3 GENNAIO 1944 ED ERANO
GUIDATI DAL GENERALE FRANCESE ALPHONSE JUIN E COSTITUITI DA MAROCCHINI E
ALGERINI. LE TRUPPE AFRICANE FURONO DECISIVE NELLA BATTAGLIA DI
MONTECASSINO X LO SFONDAMENTO DELLA LINEA GUSTAV MA SI MACCHIARONO DI
GRAVI CRIMINI CONTRO LA POPOLAZIONE CIVILE ITALIANA (LE COSIDDETTE
MAROCCHINATE) TANTO DA ESSERE GIA’ RITIRATE DAL FRONTE ITALIANO NEL GIUGNO
1944 E IMPIEGATE SUCCESSIVAMENTE NELL’AGOSTO 1944 X GLI SBARCHI NEL SUD DELLA
FRANCIA
3. LE STRAGI E GLI ASSASSINII COMPIUTI DAI PARTIGIANI COMUNISTI NEL CENTRO-NORD
ITALIA A DANNO DI POVERI INNOCENTI. TEMA SU CUI DA ANNI LAVORA LO STORICO E

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GIORNALISTA GIAMPAOLO PANSA. SI TRATTA DI PUBBLICAZIONI UNICHE NEL LORO
GENERE CHE SPESSO VENGONO BOLLATE DA STORICI DI IMPOSTAZIONE MARXISTA COL
TERMINE DISPREGIATIVO DI “REVISIONISMO STORICO”. IN ITALIA CI FU 1 VERA E PROPRIA
GUERRA CIVILE: TRA FASCISTI E ANTIFASCISTI CHE DURO’ DAL 1943 AL 1948 INOLTRATO.
I CONTENDENTI NON SI RISPARMIARONO COLPI: COSI’ SI CONTANO GRATUITE VIOLENZE
DA ENTRAMBI LE PARTI. CON LA FINE DELLA GUERRA, NELLA PRIMAVERA 1945, INIZIO’
INVECE LA CACCIA AI FASCISTI, AGLI AMICI DEI TEDESCHI, A TUTTI COLORO CHE
DIRETTAMENTE O INDIRETTAMENTE AVEVANO BENEFICIATO DI PRIVILEGI NEGLI ANNI
DEL FASCISMO. PURTROPPPO PERO’ FURONO ASSASSINATI INGIUSTAMENTE MOLTE
PERSONE INNOCENTI (DONNE, PARROCI ECC.) CHE AVEVANO L’UNICA COLPA (O
DISGRAZIA) DI AVER FREQUENTATO O ESSERE INTIMI CON PODESTA’, GERARCHI E
FUNZIONARI DI PARTITO, UFFICIALI TEDESCHI ECC. X RIAPPACIFICARE IL PAESE COL SUO
PASSATO FURONO NECESSARI BEN 3 AMNISTIE E INDULTI GENERALI:
a) L’AMNISTIA (ESTINZIONE DEL REATO) E L’INDULTO (ESTINZIONE DELLA PENA) DEL 22
GIUNO 1946 X I REATI COMUNI, POLITICI E MILITARI COMPIUTI NEGLI ANNI DELLA 2^
GUERRA MONDIALE. NON A CASO QUESTO 1° ATTO DI CLEMENZA COLLETTIVA FU
RIBATTEZZATO “AMNISTIA TOGLIATTI” E FU CONCESSO DURANTE IL 1° GOVERNO DE
GASPERI (ALCIDE DE GASPERI, CAPO DEL GOVERNO ITALIANO, 1945-1946)
b) L’AMNISTIA E L’INDULTO DEL 19 DICEMBRE 1953, DETTO ANCHE AMNISTIA AZARA,
DAL NOME DEL MINISTRO DI GRAZIA E GIUSTIZIA (IL GUARDASIGILLI ANTONIO
AZARA), FU CONCESSO DURANTE IL GOVERNO PELLA (1° MINISTRO ITALIANO
GIUSEPPE PELLA, 1953-1954). MEDIANTE DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
(DPR) FURONO CONDONATI TUTTI I REATI COMMESSI ENTRO IL 18 GIUGNO 1948
c) L’AMNISTIA E L’INDULTO DEL 4 GIUGNO 1966, CONCESSO DURANTE IL I° GOVERNO
MORO (1966-1968). FURONO ESTINTI TUTTI I REATI X MOTIVAZIONI POLITICHE CON
PENA RECLUSIVA FINO A 3 ANNI
4. I CRIMINI DI GUERRA COMMESSI DAI MILITARI ITALIANI DURANTE L’OCCUPAZIONE
DELLA GRECIA, DEI BALCANI (JUGOSLAVIA) E DELL’ETIOPIA (AFRICA). GRAZIE ALLA
POSIZIONE ASSUNTA DALL’ITALIA DOPO L’ARMISTIZIO DI CASSIBILE E AL FATTO CHE SI
SCHIERO’ CON GLI ANGLO-AMERICANI, GLI ALLEATI NON PERSEGUIRONO MAI I CRIMINI DI
GUERRA ITALIANI
5. IL DRAMMA DELLA RESISTENZA AL NAZISMO IN GERMANIA
6. COSA ABBIA VOLUTO DIRE (SIGNIFICATO) X LE POPOLAZIONI ITALIANE DELLA DALMAZIA
E ISTRIA, L’ORRORE (IL GRANDE DRAMMA) DELLE FOIBE E LA VITA DA INFERNO COME
ESULI (ESILIO). PURTROPPO ANCORA OGGI SU QUESTI TRAGICI AVVENIMENTI MANCA 1
MEMORIA STORICA CONDIVISA. QUESTO A CAUSA DELLE STRUMENTALIZZAZIONE
DELLA POLITICA CHE PONE A VOLTE INSUPERABILI STECCATI IDEOLOGICI. I PARTITI
PURTROPPO HANNO ANCORA LA TENDENZA A DIFENDERE LA LORO IDENTITA’ STORICA E
CERCANO DI NASCONDERE LE MACCHIE E LE OMBRE DEL LORO PASSATO (PCI, PSI, PPI,
DC). L’EDUCAZIONE E’ LO STRUMENTO PRINCIPALE ATTRAVERSO IL QUALE ARRIVARE A 1
COSCIENZA CONDIVISA IN TUTTA LA NAZIONE SU QUELLO CHE HA RAPPRESENTATO PER
TUTTO IL PAESE IL DRAMMA DEGLI ITALIANI DEL NORD-EST. X QUESTA RAGIONE SI E
RESA NECESSARIA 1 GIORNATA DEDICATA AL RICORDO DELLE FOIBE CHE SI CELEBRA
OGNI 10 FEBBRAIO. E’ POSSIBILE RISCRIVERE LA STORIA, PASSANDO ATTRAVERSO I CUORI
E LE MENTI (TESTA) DELLA GENTE. L’EX PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA CARLO
D’AZEGLIO CIAMPI HA IL GRANDE MERITO DI AVER INTUITO CHE BISOGNA PARTIRE
PROPRIO DAI GIOVANI (GLI STUDENTI, MEDIANTE IL TRAMITE DEI PROFESSORI), COLORO
CHE COSTRUISCONO (PROGETTANO) IL FUTURO DEL PAESE
SU TUTTI QUESTI EVENTI STORICI SI PARLA ANCORA TROPPO POCO, XCHE’
INSPIEGABILMENTE COPERTI X LUNGO TEMPO DA CRIMINOSI SILENZI. COME
SEMPRE LA STORIA LA SCRIVONO I VINCITORI E CHI SI PRESENTA COME PAESE
CHE HA VINTO TENDE AD ADDOSSARE TUTTE LE COLPE E RESPONSABILITA’ A
COLORO CHE HANNO PERSO LA GUERRA, NASCONDENDO VOLUTAMENTE LE
PROPRIE NEFANDEZZE
SOLO 1 PIENA MATURITA’ POLITICA PUO’ SUPERARE QUESTI OSTACOLI
IDEOLOGICI E PORTARE A COSTRUIRE 1 STORIA + VERITIERA, COMPLETA E
OGGETTIVA. MA X POTERLO FARE CI VUOLE LO SFORZO DA PARTE DI TUTTI:
PRIVATI, ISTITUZIONI PUBBLICHE (SCUOLE), INTELLETTUALI (PENSATORI,
SCRITTORI, STORICI, FILOSOFI, CRITICI, LETTERATI), MASS MEDIA, COME LA

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TELEVISIONE (CHE HA IL POTERE DI RAGGIUNGERE IN 1 ATTIMO MILIONI DI
PERSONE) E INTERNET (IL MEZZO DI COMUNICAZIONE OGGIGIORNO +
IMPORTANTE)
LE UNITA’ MILITARI NELL’ORDINAMENTO DELLE FORZE ARMATE:
1) LO STATO MAGGIORE, GUIDATO DA 1 CAPO DI STATO MAGGIORE
2) L’ARMATA, COMANDATA DA 1 GENERALE DI ARMATA
3) LA DIVISIONE E’ 1 GRANDE E FONDAMENTALE UNITA’ TATTICA, COMPOSTA DA DIVERSI
REGGIMENTI E BRIGATE, COMANDATA DA 1 GENERALE DI DIVISIONE
4) LA BRIGATA, E’ 1 GRANDE UNITA’ TATTICA, FORMATA DA 2 REGGIMENTI E COMANDATA
DAL GENERALE DI BRIGATA
5) IL REGGIMENTO, UNITA’ MILITARE DELL’ESERCITO, COMPOSTO DA VARI BATTAGLIONI E
COMANDATA DA 1 DA 1 COLONNELLO
6) IL BATTAGLIONE, E’ 1 UNITA’ DELL’ESECITO COSTITUITA DA 1 GRUPPO DI SQUADRONI,
COMANDATA DA 1 MAGGIORE O DA 1 COLONNELLO O TENENTE COLONNELLO
7) LO SQUADRONE, UNITA’ MILITARE COMANDATA DA 1 CAPITANO O DA 1 TENENTE
8) LA COMPAGNIA, UNITA’ COMANDATA DA 1 TENENTE
9) IL PLOTONE, PICCOLA UNITA’ COMANDATA DA 1 SOTTOTENENTE O MARESCIALLO
10) LA SQUADRA, PICCOLISSIMA UNITA’ COMANDATA DA 1 SERGENTE O CAPORALMAGGIORE
11) LA RETROGUARDIA, REPARTO ARMATO DELL’ESERCITO CHE RAPPRESENTA LA DIFESA IN
CASO DI ATTACCHI DA TERGO
12) L’AVANGUARDIA, REPARTO MILITARE CHE PRECEDE IL GROSSO DELLE TRUPPE IN MARCIA,
X PROTEGGERLE DA ATTACCHI A SORPRESA
13) LA RISERVA, TRUPPE DI 1 GRANDE UNITA’ IMPIEGATA DAL COMANDANTE IN CASO DI
EMERGENZA A RINFORZO DEI REPARTI ORDINARI
I GRADI DELL’ESERCITO:
1) CAPO DI STATO MAGGIORE
2) GENERALE DI ARMATA, DI DIVISIONE, DI BRIGATA
3) COLONNELLO
4) TENENTE COLONNELLO
5) MAGGIORE
6) PRIMO CAPITANO, CAPITANO
7) TENENTE
8) SOTTOTENENTE
9) PRIMO MARESCIALLO, MARESCIALLO CAPO, MARESCIALLO
10) SERGENTE MAGGIORE, SERGENTE
11) CAPORAL MAGGIORE, CAPORALE SCELTO, CAPORALE
12) SOLDATO SEMPLICE