scarica il libro "pier paolo pasolini a monteverde"
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“...Così passavano i pomeriggi a far niente, a Donna Olimpia, sul<br />
Monte di Casadio, con gli altri ragazzi che giocavano nella piccola<br />
gobba ingiallita dal sole, e più tardi con le donne che venivano a distenderci<br />
i panni sull’erba bruciata. Oppure andavano a giocare a pallone<br />
lì sullo spiazzo tra i Grattacieli e <strong>il</strong> Monte di Splendore, tra centinaia<br />
di maschi che giocavano sui cort<strong>il</strong>etti invasi dal sole. Sui prati<br />
secchi, per via Ozanam o via Donna Olimpia, davanti alla scuola elementare<br />
Franceschi piena di sfollati e di sfrattati...”.<br />
Poche righe ma emblematiche del rapporto instauratosi tra Pasolini,<br />
<strong>il</strong> quartiere e la sua gente.<br />
Rapporto che è continuato nel tempo. Tempo che ha determinato<br />
cambiamenti epocali nella città, trasformata da uno sv<strong>il</strong>uppo urbano<br />
spesso selvaggio, e nelle persone, che con <strong>il</strong> benessere economico<br />
sono andate lentamente perdendo la loro genuinità e spontaneità,<br />
facendo acquisire al sottoproletariato, secondo Pasolini, la grettezza<br />
del piccolo borghese.<br />
Oggi, per i Ragazzi di Monteverde, <strong>il</strong> Monte di Casadio e <strong>il</strong> Monte di<br />
Splendore sono luoghi inesistenti e svuotati del loro significato originario,<br />
sostituiti ormai da palazzi senza identità.<br />
Nonostante ciò, Monteverde ha mantenuto una sua identità. Pasolini<br />
è parte di tale identità. Quartiere di Roma con una sua specificità e<br />
identità culturale. Luogo priv<strong>il</strong>egiato in cui Pasolini ha vissuto, in modo<br />
intenso per alcuni anni, ed elemento centrale di alcune sue poesie<br />
e romanzi, in cui lo scrittore, grazie all’ut<strong>il</strong>izzazione di un linguaggio<br />
dialettale riesce a creare una tensione che coinvolge, che consente<br />
una conoscenza non superficiale della realtà circostante.<br />
Realtà che lo scrittore è riuscito a tramandarci nella sua interezza e<br />
vivacità e che lo rendono, anche a distanza di cinquant’anni, ancora<br />
attuale agli occhi dei giovani. Per questo esprimo <strong>il</strong> mio apprezzamento<br />
agli insegnanti e agli studenti dell’Istituto “Gal<strong>il</strong>eo Ferraris”<br />
per la realizzazione di questo <strong>libro</strong>.<br />
Municipio Roma XVI<br />
Presentazione<br />
Il Presidente del Municipio Roma XVI<br />
Fabio Bellini<br />
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