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Di Montefiano Rosita, Esposito Rossella, Monti Maria Gaia, Romano ...

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128 DI MONTEFIANO ET AL<br />

delle ipotesi più accreditate sull’evoluzione molecolare di questi ormoni propone<br />

l’arginina-vasotocina (AVT) come molecola ancestrale dalla quale si sarebbero differenziati<br />

i diversi principi sia ossitocici che vasopressori (Acher, 1993; Acher &<br />

Chauvet, 1995).<br />

Come nei mammiferi, gli ormoni neuroipofisari mesotocina (MT) e vasotocina<br />

(AVT) dei vertebrati non mammiferi sono prodotti da neuroni ipotalamici e trasportati<br />

mediante fibre nervose alla neuroipofisi che li riversa nel circolo ematico.<br />

A questi neurormoni sono stati attribuiti diverse funzioni: contrazione delle vie<br />

genitali (MT), effetto antidiuretico a livello dei sistemi barriera e contrazione dei<br />

muscoli della parete dei vasi sanguigni (effetto vasopressorio) (AVT). Nei Rettili i<br />

neuroni secernenti sono essenzialmente raggruppati in precise aree ipotalamiche e<br />

costituiscono il nucleo sopraottico (SON) e il nucleo paraventricolare (PVN)<br />

(Bargman & Sharrer, 1961; Acher et al., 1969; Turner & Bagnara, 1974). Il SON<br />

è costituito da neuroni magnocellulari che bordano dorsalmente il tratto ottico in<br />

direzione rostro-caudale; il PVN è formato da un esteso gruppo di neuroni disposti<br />

ai lati del 3° ventricolo. Tra il SON e il PVN sono di solito presenti neuroni di<br />

interconnessione (IN). Il pattern di distribuzione encefalica dei neuropeptidi<br />

ipofisari è stato studiato in varie specie di cheloni, ofidi e sauri mediante tecniche<br />

di immunoistochimica anche utilizzando anticorpi non omologhi. Neuroni e fibre<br />

immunoreattive per MT e AVT sono state riscontrate nei classici nuclei<br />

secernenti (SON e PVN) dell’ipotalamo e, in alcune specie, anche in aree<br />

extraipotalamiche (positive solo alla AVT) quali il nucleo del letto della stria terminale<br />

(bNst), in Gekko gekko, la fascia laterale telencefalica (LFB) in, Mauremys<br />

caspica, Natrix maura e Anolis carolinensis, la corteccia telencefalica (LC) e il<br />

tubercolo olfattorio, in Natrix e Mauremis, (Fernandez-Llebrez et al., 1988; Propper<br />

& <strong>Di</strong>xon, 1997). Nella lucertola Podarcis sicula, indagini immunocitochimiche<br />

hanno evidenziato, una produzione stagionale di un principio ossitocico anche da<br />

parte dell’organo Subcommissurale (OSC) (Limatola et al., 1997).<br />

Recentemente in Podarcis sicula, per la prima volta nei Rettili, sono stati amplificati<br />

e clonati i cDNA della mesotocina-neurofisina (MT-np) (≅550bp) e vasotocinaneurofisina<br />

(AVT-np) (≅620/630bp). Le sequenze sono state utilizzate per la costruzione<br />

di due sonde ad RNA e marcate con digossigenina (<strong>Di</strong> <strong>Montefiano</strong> et<br />

al., 2001). Tali sonde, capaci di ibridare in maniera specifica con mRNA per MTnp<br />

e AVT-np, sono state costruite su una delle regioni del gene ormone-neurofisina<br />

maggiormente variabile tra i vertebrati già studiati: Mammiferi (Ruppert et al.,<br />

1984; Rehbein et al., 1986) Anfibi (Nojiri et al., 1987) Uccelli (Barth et al.,<br />

1997). Gli studi finora effettuati sui Rettili hanno verificato la presenza dei principi<br />

ossitocici e vasopressori ma non la specifica capacità biosintetica dei nuclei<br />

encefalici per i neuroormoni (Bons & Perezi, 1981; Fasolo & Gaudino, 1982;

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