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Di Montefiano Rosita, Esposito Rossella, Monti Maria Gaia, Romano ...

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132 DI MONTEFIANO ET AL<br />

(orbettino) è stata evidenziata, dopo tempi più lunghi di rivelazione, una positività<br />

netta nel SON, nel PVN e nei IN per entrambe le sonde (Fig. 4).<br />

Tutte le sezioni di controllo trattate con le sonde senso MT-ss e AVT-ss risultano<br />

negative.<br />

La terminologia dei nuclei è secondo: Beccari, 1943; Norcthcutt, 1978; Butler,<br />

1978; Stoll & Vorn, 1985; Thepen et al., 1987; Fernandez-Llebrez et al., 1988;<br />

Propper et al., 1992; Moore et al., 1998.<br />

Figura 4: Anguis fragilis. a: rappresentazione sintetica di sezioni trasverse di diencefalo: nucleo<br />

paraventricolare (PVN), nucleo sopraottico (SON); nucleo di interconnessione (IN). b: ibridazione in<br />

situ su criosezioni con sonda MT-np: sono evidenti neuroni positivi nel nucleo sopraottico (80x).<br />

<strong>Di</strong>scussione<br />

I neuroormoni nei vertebrati studiati vengono trascritti insieme alle loro proteine<br />

carrier denominate neurofisine. Il prodotto della trascrizione è un mRNA che<br />

contiene la sequenza di un peptide segnale, del neurormone e della rispettiva<br />

neurofisina. La struttura della famiglia di geni che codificano per i neurormoni è<br />

molto conservata ed è costituita da tre esoni A, B e C in cui il peptide segnale,<br />

l’ormone e una parte della neurofisina sono contenuti nel primo esone A; nell’esone<br />

B si trova la parte più conservata delle neurofisine di tutti i vertebrati, nell’esone C<br />

si trova la regione più variabile di esse. La regione terminale del DNA della<br />

neurofisina, nel principio vasopressorio, è costituita da una sequenza che codifica<br />

per una regione glicopeptidica (Ivell, 1987; Nojiri et al., 1987; Barth et al., 1997).<br />

Nei Rettili, le informazioni sugli ormoni neuroipofisari rimangono finora incomplete.<br />

Lo studio del cDNA di AVT-np e MT-np in Podarcis (<strong>Di</strong> <strong>Montefiano</strong> et al.,<br />

2001) e i risultati qui esposti sono i primi studi di tipo biomolecolare nei Rettili.

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