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L'Albania racconta - Comune di Piana degli Albanesi

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Il cinema sovietico <strong>di</strong> quei tempi, e <strong>di</strong> conseguenza della nuova cinematografia<br />

albanese, partiva dal concetto che bisognava or<strong>di</strong>nare il materiale secondo l’ideologia<br />

che si vuole servire, definendo un cinema materialistico e <strong>di</strong>sorpellato da ogni artefatto<br />

classico e borghese.<br />

Tra il settembre e l’ottobre del 1947 Man<strong>di</strong> Koçi 14 realizza il primo documentario<br />

albanese <strong>di</strong> prima generazione Komandanti viziton Shqipërinë e mesme dhe të jugut (Il<br />

comandante visita l’Albania del centro e del sud) sulla visita <strong>di</strong> Enver Hoxha in quei<br />

luoghi; il documentario arriva nelle sale albanesi nel maggio 1948.<br />

Gli anni Cinquanta si aprono con un evento storico per la nazione: l’inaugurazione<br />

del complesso cinematografico statale <strong>di</strong> produzione Kinostu<strong>di</strong>o Shqipëria e Re <strong>di</strong> Tirana (10<br />

giugno 1953). La quale non si sarebbe dovuta occupare soltanto della produzione <strong>di</strong><br />

film, ma anche della <strong>di</strong>stribuzione, dell’archivio cinematografico e della cooperazione<br />

con gli istituti cinematografici cechi, ungheresi e sovietici.<br />

A Tirana, il 28 novembre del 1953, si svolge, frutto della collaborazione tra la<br />

Mosfilm <strong>di</strong> Mosca e la Kinostu<strong>di</strong>o albanese, la prima del film Luftëtari i madh i Shqipërisë<br />

– Skenderbeu (Scanderbeg, l’eroe albanese 15 ) del regista russo Sergej Iosifovic<br />

Jutkevic 16 che sarebbe stato poi premiato a Cannes nel 1954. Al film parteciparono<br />

attori del teatro nazionale <strong>di</strong> Tirana e maestranze albanesi. La saga dell’eroe del<br />

Moti i Madh, interpretato dall’attore russo Akaki Horava, emoziona il pubblico orgoglioso<br />

del proprio pala<strong>di</strong>no. Di particolare rilievo cinematografico sono le scene <strong>di</strong><br />

massa e la rappresentazione del legame sentimentale tra il protagonista e la sua sposa<br />

Donika, interpretata dall’attrice albanese Besa Imami.<br />

Questi sono anche gli anni in cui i primi giovani studenti <strong>di</strong> cinematografia partono<br />

alla volta dei paesi dell’Europa dell’Est per approfon<strong>di</strong>re gli stu<strong>di</strong>. Il primo a rientrare<br />

in patria dalla Cecoslovacchia (oggi Repubblica Ceca) è Hysen Hakani 17 che<br />

nel 1957 presentò al pubblico albanese il suo cortometraggio Fëmijët e saj (I suoi figli)<br />

che <strong>racconta</strong> <strong>di</strong> una povera madre – l’attrice Maria Logoraci – cui muore un figlio<br />

malato - perché morso da un cane randagio - e piuttosto che farlo curare da un me<strong>di</strong>co,<br />

la donna, si rivolge alla maga del paese. La vicenda, <strong>di</strong> or<strong>di</strong>naria quoti<strong>di</strong>anità albanese<br />

è narrata secondo il punto <strong>di</strong> vista <strong>di</strong> un giovane maestro – l’attore Naim Frasheri.<br />

Il regista <strong>racconta</strong> in modo critico e con note drammatiche, la vita arretrata dei<br />

14 Man<strong>di</strong> Koçi (Korça 1912-Mosca 1980).<br />

15 Film storico sulla vita e le imprese <strong>di</strong> Giorgio Castriota (1403-68) il quale, allevato come ostaggio<br />

alla corte del sultano turco Murad II, ricevette il nome <strong>di</strong> Iskander (Alessandro) e il titolo <strong>di</strong> “beg” (il<br />

Grande), <strong>di</strong>venne musulmano e generale delle forze ottomane contro serbi e ungheresi. Nel 1443 riprese<br />

la fede cristiana e iniziò il moto <strong>di</strong> riscossa dell’Albania al comando per venticinque anni dei vari<br />

clan e combattendo vittoriosamente fino alla sua morte contro gli eserciti <strong>di</strong> Murad II e Maometto II<br />

che dominavano le coste dell’adriatico.<br />

16 Sergej Iosifovic Jutkevic (1904-1985) regista cinematografico russo, attivo sin dall’epoca del muto,<br />

attraversò in modo personale il passaggio dalle ricerche dell’avanguar<strong>di</strong>a <strong>degli</strong> anni Venti ai dettami<br />

estetico -ideologici del realismo socialista, non abbandonando mai l’impegno per una continua rielaborazione<br />

teorica e pratica del linguaggio filmico. Ottenne <strong>di</strong>versi riconoscimenti in patria e all’estero, tra<br />

cui Leone d’oro alla carriera alla Mostra del Cinema <strong>di</strong> Venezia nel 1982.<br />

17 Tra i più conosciuti registi e sceneggiatori albanesi, nato a Berat nel 1932, <strong>di</strong>plomato nel 1956 presso<br />

la facoltà <strong>di</strong> cinematografia FAMU <strong>di</strong> Praga.<br />

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