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DOCTOR COMMUNIS - Vaticano

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FEDE E SCIENZA IN DIALOGO PER UN NUOVO UMANESIMO 13<br />

tema dell’evoluzione, in cui si cerca di definire e di dare un esito positivo<br />

all’annoso dibattito che opponeva creazione ed evoluzione come concetti<br />

incompatibili. Benché fosse da molto tempo un dato affermato la non<br />

incompatibilità fra la teoria dell’evoluzione e la dottrina biblica della<br />

creazione, grazie anche ad una miglior conoscenza del racconto biblico<br />

della creazione, la pacifica accettazione dell’evoluzione biologica rappresenta<br />

spesso un motivo di confusione e smarrimento per molti credenti.<br />

In quell’occasione, il Papa, 50 anni dopo la pubblicazione dell’Enciclica<br />

Humani Generis di Pio XII, che riteneva la dottrina dell’evoluzionismo<br />

“un’ipotesi seria”, costata che “oggi, circa mezzo secolo dopo la pubblicazione<br />

dell’Enciclica, nuove conoscenze conducono a non considerare più<br />

la teoria dell’evoluzione una mera ipotesi”. 8<br />

Non è accaduto, come è stato spesso detto, che “finalmente la Chiesa riconosce<br />

il darwinismo”. Io devo dire, per amore di verità, che il messaggio<br />

in questione non parla affatto di Darwin! Come spesso succede, il testo è<br />

stato letto poco o male, ed è un peccato. Per la prima volta il papa qualifica<br />

le teorie evoluzioniste più di “una semplice ipotesi”, per via delle convergenti<br />

scoperte di diverse discipline scientifiche. Ma, nello stesso tempo,<br />

come si sa, la visione filosofica di Darwin è improntata al materialismo. La<br />

Chiesa non la può accettare, poiché, al vertice dell’evoluzione, l’uomo è un<br />

inizio radicale. Il Santo Padre distingue chiaramente – fatto d’importanza<br />

capitale – da una parte i risultati dell’osservazione considerati certi, e dall’altra<br />

le teorie scientifiche che non cessano di evolversi. Karl Popper, uno<br />

dei grandi filosofi del nostro tempo, ne era anch’egli convinto e su questo<br />

punto sarebbe d’accordo con Giovanni Paolo II. L’uomo non è frutto del<br />

caso, estratto in una lotteria, risultato di un bricolage cosmico, numero<br />

uscito sulla ruota della fortuna. 9 L’enigma che si maschera dietro questo<br />

caso non dipende più dalla scienza, ma dal pensiero.<br />

E siamo così giunti all’ultima tappa di questo percorso, quella che ha<br />

visto, per la prima volta nella storia bimillenaria della Chiesa, gli scienziati<br />

di tutto il mondo, convenuti a Roma per il loro Giubileo. Gli scienziati si<br />

sono uniti alle persone di altre categorie e condizioni sociali che hanno volu-<br />

8 Giovanni Paolo II, Discorso alla Pontificia Accademia delle Scienze, 22 ottobre<br />

1996, in “Pontificium Consilium de Cultura”, Iubileum Cultorum Scientiarum, Città del<br />

<strong>Vaticano</strong> 2000. Il testo si può trovare anche in Tanzella-Strumia (Ed.), Dizionario<br />

Interdisciplinare di Scienza e Fede, Città Nuova-Urbaniana, Roma 2002, p. 2220-2222.<br />

9 J. Monod, Il caso e la necessità. Saggio sulla filosofia naturale della biologia contemporanea,<br />

Mondadori, Milano 1970.

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