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Kongur La cresta oltre le nubi

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Momenti di Alpinismo Momenti di Alpinismo<br />

Il termine della <strong>cresta</strong> est<br />

Discesa per l’itinerario di salita con<br />

Foto ricordo al campo base<br />

con la ditta Wang & Wang<br />

In discesa alcune corde doppie su fittoni<br />

o corpi morti.<br />

Materia<strong>le</strong> utilizzato: una decina di chiodi<br />

da roccia, una ventina di viti da ghiaccio,<br />

15 fittoni da neve e 2 corpi morti, 500<br />

metri di corde fisse.<br />

Diario della spedizione<br />

18 luglio – Partenza da Malpensa, via<br />

Parigi e Doha, destinazione Peshawar<br />

19 luglio – Arrivo a Peshawar, trasferimento<br />

a Rawalpindi, prime boccate di<br />

oriente ed ultimi dettagli organizzativi.<br />

Armando scopre di avere la varicella.<br />

20 luglio – Da Islamabad si vola a<br />

Kashgar con l’intero bagaglio, circa 700<br />

kg, dove incontriamo Jin, il nostro<br />

riferimento della XMA, che improvvisa<br />

una visita veloce della città<br />

21 luglio – Trasferimento in pullmann a<br />

Gez, e da qui, con una ventina tra asini e<br />

cavalli e qualche cammello, si parte per il<br />

campo base lungo la val<strong>le</strong> del fiume<br />

Korgankulu. Pernottamento in tenda a<br />

Mazar, a circa 3000 m, che si raggiunge<br />

in circa 5 ore di cammino.<br />

22 luglio – Con altre 4 ore si perviene agli<br />

ultimi prati incuneati tra <strong>le</strong> morene del<br />

lato sinistro orografico del ghiacciaio<br />

Tugralkuluxi, dove viene posto il campo<br />

base. Armando, ormai una maschera di<br />

pusto<strong>le</strong>, ha la febbre alta e sa<strong>le</strong> al CB a<br />

cavallo. Beppe, Claudio e Massimo<br />

segnano con ometti il percorso sulla<br />

morena per raggiungere il pianoro del<br />

ghiacciaio sotto la seraccata. Nel<br />

pomeriggio e per tutta la notte piove.<br />

23 luglio – Massimo sta poco bene e<br />

resta al CB con Armando, mentre tutti gli<br />

altri salgono nella nebbia circa 400 metri<br />

sul fianco della seraccata a portare<br />

materia<strong>le</strong> al deposito avanzato; tempo<br />

sempre brutto e dal<strong>le</strong> 13 piove di nuovo.<br />

24 luglio – Secondo viaggio al deposito,<br />

con l’eccezione di Armando; di qui si<br />

affrontano i pendii che bordano la seraccata<br />

sul lato destro orografico e che<br />

spingono sul ghiacciaio stesso. Si arriva<br />

infine al ripiano superiore del ghiacciaio<br />

con percorso piuttosto faticoso, molta<br />

neve marcia e rischio di slavine dai<br />

pendii soprastanti, in circa 3 ore, inclusa<br />

la ricerca della via in mezzo a crepacci<br />

infidi. Il C1 viene posto a circa 4500 m<br />

con 2 tende. Beppe, Claudio, Massimo e<br />

Mauro fanno un secondo giro con<br />

materia<strong>le</strong> dal deposito al C1 e si fermano<br />

a dormire, mentre gli altri scendono.<br />

Nella notte nevica.<br />

25 luglio – Nevischio mattutino e solo al<strong>le</strong><br />

9 il gruppo attacca il ripido pendio che<br />

porta ad una sella a circa 5000 m sulla<br />

<strong>cresta</strong> NE della punta 5975. E’<br />

paragonabi<strong>le</strong> alla Nord della Tour Ronde<br />

con un tratto con rocce friabili; vengono<br />

piazzate 450 m di corde fisse. Data l’ora<br />

avanzata ed il caldo durante la discesa<br />

non si contano <strong>le</strong> slavine, per fortuna<br />

picco<strong>le</strong> ma proprio accanto alla linea di<br />

scalata. Nonostante il rischio Beppe,<br />

Claudio, Massimo e Mauro scendono fino<br />

al CB che viene raggiunto al<strong>le</strong> 20:30. <strong>La</strong><br />

prima incognita della salita è già<br />

superata. Soddisfazione evidente.<br />

26 luglio – Riposo al CB mentre<br />

Donatella, Ezio e Gianni e partono per il<br />

C1. Purtroppo al contatto radio del<strong>le</strong> 16<br />

comunicano di essere stati presi da due<br />

slavine poco sotto il campo; Donatella è<br />

rimasta comp<strong>le</strong>tamente sotto la prima e<br />

solo <strong>le</strong> pa<strong>le</strong> sono riuscite a disseppellirla<br />

mentre Ezio ha contusioni varie e un dito<br />

forse rotto per aver trattenuto i compagni<br />

durante la seconda slavina. Pernottano al<br />

C1 ma non potranno salire a piazzare il<br />

C2. Dal pomeriggio piove.<br />

<strong>La</strong> <strong>cresta</strong> est sopra i 6000 metri

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