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LA SPANNOCCHIA - Comitato Amici del Palio

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L’area <strong>del</strong> complesso <strong>del</strong>l’ex convento Santa<br />

Chiara, attualmente sede distaccata <strong>del</strong>la caserma<br />

Bandini <strong>del</strong> 186° reggimento paracadutisti<br />

Folgore e proprietà <strong>del</strong> Demanio <strong>del</strong>lo stato, rappresenta<br />

una porzione <strong>del</strong> centro storico di straordinaria<br />

importanza sia per la sua collocazione<br />

all’interno <strong>del</strong>la cinta muraria <strong>del</strong>la città sia per<br />

il valore architettonico ed artistico che esprime.<br />

L’intero complesso, compreso tra via dei Pispini e<br />

la cinta muraria che costeggia via Baldassarre Peruzzi,<br />

si sviluppa su di una superfi cie territoriale<br />

di 17200 mq, la superfi cie coperta degli immobili<br />

<strong>del</strong>l’ex convento insieme a quella dei capannoni<br />

militari ammonta a circa 4500 mq, e solo i capannoni,<br />

manufatti palesemente fuori scala rispetto<br />

all’impianto complessivo, sono circa 2000 mq.<br />

La struttura <strong>del</strong>l’ex convento che ospita l’attuale<br />

caserma si articola su vari livelli, risultato di successive<br />

trasformazioni edilizie, tra piano interrato,<br />

seminterrato, terreno, mezzanino e piano nobile.<br />

Dal punto di vista normativo gli interventi previsti<br />

per l’area sono il restauro ed il risanamento mentre<br />

viene così descritta dal vigente Regolamento<br />

Urbanistico:<br />

“Si tratta di un insieme discontinuo di complessi,<br />

aggregati e manufatti emergenti nel tessuto<br />

urbano, che rappresentano eccezioni alla ripeti-<br />

...Sulla caserma Santa Chiara<br />

giovanni tomasone<br />

f<br />

tività <strong>del</strong> principio insediativo ricorrente; le funzioni<br />

ospitate negli edifi ci sono generalmente<br />

di interesse collettivo, quali grandi attrezzature<br />

pubbliche o sedi di istituzioni rappresentative<br />

<strong>del</strong>l’identità <strong>del</strong>la città….Ex convento di cui rimane<br />

praticamente il solo chiostro essendo stato<br />

trasformato sin dall’Ottocento in caserma. Nel<br />

complesso vi sono anche i resti <strong>del</strong>la chiesa e due<br />

edifi ci di nessun valore architettonico’’.<br />

L’esistenza <strong>del</strong>l’ ex convento di Santa Chiara è<br />

documentata fi n dal 1189 quando in un manoscritto<br />

è menzionato l’abate di San Giacomo e Filippo<br />

che era l’appellativo originario <strong>del</strong>la chiesa<br />

di Santa Chiara. I monaci Vallombrosani occuparono<br />

il monastero originario dalla seconda metà<br />

<strong>del</strong> 1200 fi no al Cinquecento. Successivamente<br />

nella seconda metà <strong>del</strong> Cinquecento il convento<br />

ospitò le monache di S.Chiara che provvidero ad<br />

ampliare il Monastero per le loro nuove esigenze,<br />

trasformando la chiesa, che conservava ancora i<br />

suoi caratteri romanici, e ampliando il Convento.<br />

Ulteriori lavori di ristrutturazione si ebbero intorno<br />

al ‘700 quando fu realizzato il loggiato <strong>del</strong>la<br />

corte piccola. Le monache abbandonarono il convento<br />

tra il 1808 e il 1810 a causa <strong>del</strong>le soppressioni<br />

napoleoniche. Nel 1818, dopo la restaurazione,<br />

troviamo il monastero abitato dai monaci

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