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L’ALIMENTAZIONE<br />
<strong>DEL</strong> <strong>PULEDRO</strong><br />
Livio Magni, Domenico Gatta<br />
Dipartimento di Scienze Fisiologiche -<br />
Facoltà di Medicina Veterinaria - Università di Pisa<br />
Il cavallo possiede caratteristiche anatomiche e fisiologiche diverse<br />
da tutti gli altri animali di interesse zootecnico; inoltre nel cavallo<br />
sportivo, a differenza delle altre specie, non si hanno riscontri immediati<br />
nei risultati, come può essere la produzione di latte o gli<br />
incrementi in carne. Ciò ha portato a valutazioni soggettive del benessere<br />
e della forma fisica.<br />
L'alimentazione essendo la variabile più importante fra i fattori ambientali<br />
è quella sulla quale si può lavorare per migliorare il rendimento.<br />
Occorre però tener conto che l'alimentazione del puledro è<br />
una strategia a medio-lungo termine, poichè manifesterà i propri risultati<br />
solo in un periodo successivo della vita del cavallo.<br />
Nei giovani puledri è pericoloso considerare che la crescita ottimale<br />
e la massima velocità di crescita siano la stessa cosa. Numero s e<br />
r i c e rche (2, 4, 5, 6, 8) hanno indicato che l'accrescimento troppo rapido<br />
dei giovani cavalli predispone a malattie ortopediche dello sviluppo<br />
(DOD: Developmental Orthopedic Disease), e che ciò è particolarmente<br />
grave nel primo anno di vita sia durante l'allattamento<br />
(foals), che dopo lo svezzamento (weanlings) con grande incre m e n t o<br />
ponderale e rapida crescita.<br />
La DOD, chiamata anche "metabolic bone disease", si presenta sotto<br />
vari aspetti: epifisite o displasia delle fisi, osteocondrite; sindrome<br />
di Wobbler. L'origine non è ancora completamente conosciuta,<br />
ma una cosa è chiara; non si sviluppa da una singola causa, ma sono<br />
incluse predisposizione genetica, deviazioni angolari degli arti,<br />
lesioni traumatiche, ambiente, management, alimentazione non corretta<br />
(squilibrio dietetico). Quest'ultima, se eccessiva, può contribuire<br />
alla DOD con due vie; la prima, con alti livelli energetici, specialmente<br />
carboidrati, può essere causa di cambiamenti orm o n a l i<br />
(iperinsulinemia e ipercalcitonismo) i quali causano uno sviluppo<br />
anomalo delle cartilagini; la seconda, con un eccessivo incremento<br />
ponderale che porta ad un peso elevato su un apparato scheletrico<br />
immaturo (2).<br />
Qual’è quindi l'intensità di crescita ottimale che permette al cavallo<br />
di esprimere il suo potenziale genetico minimizzando i rischi di<br />
"malattie scheletriche"? La risposta a questo interrogativo è influenzata<br />
non solo dall'alimentazione, ma anche dalla genetica, dalla<br />
predisposizione ai problemi di accrescimento nonchè da diversi<br />
fattori manageriali: condizione fisica desiderata, eventuali incidenti,<br />
età del cavallo, periodo dell'anno ed anche dal prezzo di mercato<br />
dei soggetti.<br />
ALIMENTAZIONE <strong>DEL</strong> <strong>PULEDRO</strong> IN ALLATTAMENTO<br />
Un accurato programma di crescita trae notevole beneficio dalla costante<br />
pesatura dei soggetti.<br />
Bilance fisse o portatili permettono di pesare i cavalli con ridotta<br />
perdita di tempo e senza inconvenienti. Contemporaneamente alla<br />
pesatura dei puledri, la valutazione della condizione corpore a<br />
(body condition score) ed i principali rilevamenti zoometrici (altezza<br />
al garrese, circ o n f e renza stinco e toracica) possono essere usati<br />
per determ i n a re se la crescita o i cambiamenti di peso sono dovuti<br />
a incrementi di tessuto osseo e muscolare oppure ad un accumulo<br />
di grasso.<br />
Il monitoraggio continuo della crescita evita inoltre alterazioni come<br />
"blocchi della crescita" e "crescite compensatorie" che possono<br />
facilitare l'insorgenza di lesioni causate dalla DOD, che si formano<br />
sia nei primi mesi di vita, ma anche più tardi, per esempio all'inizio<br />
dell'allenamento.<br />
Per illustrare come nel cavallo sportivo (galoppatore, trottatore, da<br />
concorso ippico), si valuti una corretta crescita, occorre riassumere<br />
le modalità dell'accrescimento. La tabella 1 sintetizza i dati raccolti<br />
in numerose indagini, tese a valutare l'accrescimento nei cavalli<br />
dolicomorfi. In questi soggetti l'incremento ponderale giornaliero<br />
è molto veloce nel primo periodo di vita per decrescere esponenzialmente<br />
con il pro g re d i re dell'età. Incrementi di peso superiori<br />
a 1,8 kg/giorno in foal molto giovani ed accrescimenti di 0,8 kg/giorno<br />
in puledri dopo lo svezzamento (weanlings), sono purtroppo comuni<br />
con i tradizionali programmi alimentari. Tendenzialmente si<br />
assiste ad un eccesso alimentare che porta agli squilibri sopra descritti;<br />
nella mentalità allevatoriale il puledro è bello se "bello tondo"<br />
con accumuli di adipe che portano a valutazioni elevate di body<br />
s c o re (5). Non è raro anche il contrario; puledri troppo magri, rachitici,<br />
spesso al pascolo in paddock con cotiche in pessimo stato,<br />
vengono trascurati fino a poco tempo prima della vendita o dell'inizio<br />
della doma. Un incre m e n t o<br />
g i o rn a l i e ro superiore o inferiore<br />
a quello mostrato in tabella 1,<br />
deve essere interpretato come segnale<br />
di allarme.<br />
Obbiettivamente, nei puledri con<br />
apparato scheletrico più sviluppato,<br />
si possono tollerare accrescimenti<br />
maggiori rispetto a puledri<br />
di ossatura più piccola e<br />
c o rta. Numerosi studi hanno mostrato<br />
che i puledri possono ragg<br />
i u n g e re il 46, 67, e 80 % del peso<br />
da adulti rispettivamente a<br />
6, 12, e 18 mesi di età (fig. 1),<br />
ed inoltre come alla nascita il pu-
Tab. 1<br />
Accrescimento teorico puledri cavalli sportivi.<br />
Peso adulto kg 425/475<br />
Età (mesi) Peso (Kg) Incr. giorni (Kg/giorno) Alt. garrese (cm)<br />
0 45 - 53,5 1,5 - 1,52 100 - 104,5<br />
1 90 -99 1,3 - 1,5 112 - 114<br />
1,5 109,5 - 121,5 1,26 - 1,36 115 - 117,5<br />
2 128,5 - 142 1,15 - 1,32 119 - 122<br />
2,5 146 - 162 1,01 - 1,2 122 - 124,5<br />
3 161 - 190 1 - 1,12 125 - 128<br />
3,5 176 - 208 0,95 - 1,05 127,5 - 129<br />
4 190 - 223 0,9 - 1 129 - 131<br />
4,5 203,5 - 237 0,8 - 0,9 131 - 132<br />
5 215,5 - 250,5 0,7 - 0,86 132 - 133<br />
5,5 226 - 262,5 0,7 - 0,83 134 - 135<br />
6 236,5 - 275 0,65 - 0,8 135 - 136<br />
6,5 246 - 287 0,6 - 0,77 136 - 137<br />
7 255 - 299 0,6 - 0,75 137 - 138<br />
7,5 264 - 310 0,55 - 0,65 138 - 139<br />
8 272 - 320 0,55 - 0,64 139 - 140<br />
8,5 280,5 - 330 0,5 - 0,6 140 - 141<br />
9 288 - 339 0,5 - 0,6 141 - 142<br />
9,5 295,5 - 348 0,5 - 0,55 142 - 143<br />
10 302 - 356 0,45 - 0,55 143 - 143,5<br />
10,5 309 - 364 0,43 - 0,50 143,5 - 144<br />
11 315,5 - 371 0,4 - 0,45 144 - 144,5<br />
11,5 321,5 - 378 0,38 - 0,43 144,5 - 145<br />
12 327 - 384 0,38 - 0,41 145 - 146<br />
12,5 333 - 390 0,38 - 0,41 146 - 147<br />
13 339 - 396 0,35 - 0,41 147 - 147,5<br />
13,5 344 - 402,5 0,35 - 0,43 147,5 - 148<br />
14 349 - 409 0,35 - 0,4 148 - 149<br />
14,5 354 - 415 0,3 - 0,35 149 - 149,5<br />
15 359 - 420 0,3 -0,35 149 - 149,5<br />
15,5 364 - 425 0,3 - 0,35 149,5 - 150<br />
16 368 - 430 0,25 - 0,3 150 - 150,5<br />
16,5 372 - 435 0,25 - 0,3 150,5 - 151<br />
17 376 - 440 0,25 - 0,3 151 - 152<br />
17,5 380 - 444 0,25 - 0,3 151,5 - 152,5<br />
18 384 - 447 0,23 - 0,28 152 - 153<br />
18,5 387 - 450 0,23 - 0,28 152,5 - 153,5<br />
19 390 - 454 0,23 - 0,28 153 - 154<br />
19,5 393 - 458 0,2 - 0,25 153,5 - 155<br />
20 396 - 462 0,2 - 0,25 154 - 156<br />
Fig. 1 Aspetti della crescita in cavalli dolicomorfi<br />
L’ALIMENTAZIONE <strong>DEL</strong> <strong>PULEDRO</strong><br />
<strong>Anac</strong> Notizie 9-11/2011-73<br />
l e d ro presenti la forma di un rettangolo posto in piedi, dovuto all<br />
' a c c rescimento delle ossa lunghe; successivamente, fra i 12 e i 18<br />
mesi, si sviluppa in lunghezza, per essere poi inserito in un ipotetico<br />
quadrato all'età di 2 anni.<br />
I cavalli delle razze sportive, più precoci, a tre anni possono essere<br />
inscritti in un rettangolo allungato ed i parametri morfologici hanno<br />
così raggiunto il 92-98% dei valori definitivi (12).<br />
Il peso vivo alla nascita può essere calcolato a partire dal peso metabolico<br />
della madre secondo la relazione y = 0,45 P 0,75 (13). Esso<br />
corrisponde al 9-12% del peso vivo materno ed è tanto più elevato<br />
quanto più le razze sono di formato piccolo, mediamente 15-20 kg<br />
per i poneys, 45-55 per i cavalli da sella, 65-80 kg per le razze pesanti.<br />
Ma il peso vivo alla nascita dipende da numerosi altri fattori:<br />
la taglia della madre (effetto materno) che, secondo Langlois, giustifica<br />
il 12% della variazione totale del peso del puledro alla nascita;<br />
un lieve dimorfismo sessuale, giustificato d’altronde dalla magg<br />
i o re durata della gravidanza per i maschi; l’ordine del parto, secondo<br />
cui i puledri più pesanti sarebbero concepiti verso il 6° - 7°<br />
anno di età. Anche l’epoca del parto influenza il peso alla nascita,<br />
nonostante risulti difficile separarla dall’influenza della durata della<br />
gravidanza (13).<br />
Nel primo mese di vita generalmente lo raddoppiano, grazie anche<br />
al fatto che il puledro non perde peso nei primi giorni dopo la nascita<br />
(16); lo sviluppo è molto spinto fino al 4° mese circa e da questo<br />
si deduce quale importanza abbia il latte materno ed lo stato<br />
nutrizionale della fattrice (9).<br />
E' importante ricord a re come l'assunzione del colostro sia essenziale<br />
al puledro per le sue funzioni nutritive, lassative ed immunitarie.<br />
La trasmissione dell'immunità dura tuttavia poche ore; dopo<br />
c i rca 36 ore la presenza nel colostro di immunoglobuline è notevolmente<br />
ridotta.<br />
Inversamente, nel caso appaia nel puledro l'ittero emolitico, occorre<br />
interrompere immediatamente l'assunzione del colostro per 2 o<br />
3 giorni; l'allattamento naturale potrà riprendere a condizione che<br />
il latte secreto ma non assunto sia stato re g o l a rme nte eliminato (16).<br />
Se la produzione materna risulta quantitativamente e qualitativamente<br />
scarsa, è opportuno ricorrere a degli apporti esterni di colos<br />
t ro stoccati in congelatore e raccolti, per esempio, in occasione della<br />
morte precoce di un puledro.<br />
In alternativa è possibile utilizzare del colostro eterologo, in particolare<br />
di vacca; il migliore sarà quello precedentemente iperimmunizzato<br />
contro i principali germi<br />
patogeni specifici degli equidi<br />
come setticemia ed enterotoxemia<br />
del puledro.<br />
A tale riguardo, sarebbe utile cos<br />
t i t u i re una banca del colostro<br />
o l t re ad una "nursery" specializzata<br />
per i puledri orfani (16). Negli<br />
allevamenti di cavalli altamente<br />
selezionati (più sensibili<br />
quindi agli agenti patogeni esterni),<br />
è opportuno che l'assunzione<br />
del colostro avvenga sotto il<br />
c o n t rollo del personale, con<br />
fattrice e puledro in box per due,<br />
tre giorni dopo il parto; successivamente<br />
la reimmissione nel<br />
paddock dovrà avvenire con gradualità,<br />
facendo attenzione alla<br />
re i n t roduzione nel gruppo (12).<br />
Dopo il 4°-5° giorno dal part o<br />
la secrezione del latte vero e pro-
Cavalla<br />
L’ALIMENTAZIONE <strong>DEL</strong> <strong>PULEDRO</strong><br />
Tab. 2 Composizione del latte di CAVALLA confrontato con vacca, pecora, capra<br />
Acqua En.Dig. Proteine Caseina Grassi Lattosio Ceneri Calcio Fosforo Magnesio Potassio Sodio Cloro<br />
Colostro 75 1 19 0,7 5 400 400 100 700 200<br />
1 -4 settimane 89,3-89,7 0,48 2.33-2.7 1,6-1,8 6,1-6.83 0,53 800-1207 500-801 90-102 566-700 199-225<br />
5 -8 settimane 89,5-89.7 0,46 2.06-2.2 1,27 1,7 6,38-6.4 0,38 950-1000 574-600 58-60 469-500 138-190<br />
9 -21 settimane 88,84-90 0,42 1,8-2.4 1.36-1,4 6,5-6.95 0,32-0.46 700-1028 500-700 43-77 341-593 115-176 280<br />
Vacca 87,2-87,5 0,62-0,73 3,2-3.7 2,6-2,8 3,5-3,8 4,8-4,9 0,75-0,9 880-1700 560-1600 80-270 1500 500 1100<br />
Pecora 80,1 1,27 5,8-6,8 8,2-10,4 3,7-4,8 0,9 1900-2500 1500-1660 1900 1400<br />
Capra 86,41-88,6 0,79 2,81-3,7 2,9-4,45 4,6-5,1 0,75-0,95 1131-1400 1040-1200 200 1700 1500<br />
prio è già iniziata e si dovrà quindi contro l l a re la regolarità della crescita.<br />
La digestione del latte è naturalmente facilitata e le turbe digestive<br />
o le coliche per indigestione gastrica sono rare; tuttavia è opportuno<br />
controllare regolarmente la qualità degli escrementi.<br />
Il puledro, che viene costantemente lasciato con la madre, si attacca<br />
da 60 a 70 volte durante il giorno, con tempi di 2-3 minuti e l'assunzione<br />
di 160-220 grammi di latte per poppata (16).<br />
Tab. 3 Rapporto foraggio/concentrato e Ca/P nelle razioni<br />
per puledri in accrescimento<br />
Rapporto % della razione Consumo Rapporto Ca/P<br />
(valore medio) totale<br />
ETA' PULEDRI Foraggio/Concentrati (kg/giorno) Min. Max. Ottim.<br />
3 mesi<br />
in allattamento<br />
(nursing foal)<br />
6 mesi<br />
20 80 4 - 5 1:1 1,5:1 1,2:1<br />
in svezzamento<br />
(Weanling foal)<br />
45 55 4,7 - 7,2 1:1 2:1 1,5:1<br />
12 mesi<br />
(yearling)<br />
55 45 7 - 9,2 1:1 3:1 2:1<br />
18 mesi<br />
(long yearling)<br />
65 35 8 - 10,5 1:1 3:1 2:1<br />
2 anni<br />
in allenamento legg.<br />
60 40 7,5 - 10,8 1:1 3:1 2:1<br />
Tab.4 Fabbisogni giornalieri puledri in lattazione (NCR 2007)<br />
FABBISOGNI 190-220 kg 230-270 kg 230-270 kg<br />
GIORNALIERI 4° mese 6° mese 6° mese<br />
0,95 kg/giorno 0,85 kg/giorno 0,65 kg/giorno<br />
En. Dig. (Mcal) 14,4 17,2 15<br />
Prot. grezze (g) 720 860 750<br />
Vit. A (UI) 17500 21500 21500<br />
b carotene (mg) 43,8 53,8 53,8<br />
Vit. D (UI) 3864 4747 4747<br />
Vit. E (UI) 386 475 475<br />
Vit. B1 (mg) 14 18 18<br />
Vit. B2 (mg) 10 12 12<br />
Ca (g) 34,2 35,8 29,4<br />
P (g) 18,9 19,8 16,3<br />
NaCl (g) 12,2 15 15<br />
Mg (g) 3,69 4,29 4,04<br />
K (g) 11,3 13,3 12,7<br />
S (g) 7,2 8,85 8,85<br />
Fe (mg) 242 297 297<br />
Zn (mg) 193 237 237<br />
Cu (mg) 48,3 59,3 59,3<br />
Mn (mg) 193 237 237<br />
Se (mg) 0,48 0,59 0,59<br />
I (mg) 0,48 0,59 0,59<br />
Co (mg) 0,48 0,59 0,59<br />
Lisina (g) 30,3 36,1 31,5<br />
<strong>Anac</strong> Notizie 9-11/2011-74<br />
Il consumo giornaliero di latte è pari a circa 1/4 del suo peso vivo,<br />
m e n t re a 24 settimane di vita effettua mediamente 1 poppata/ora.<br />
L'incremento di peso per kg di latte assunto è pari a 118 g durante<br />
il 1° mese e di 31 g al 5° mese. In funzione della qualità del latte e<br />
dell'appetito del puledro, la produzione può essere eccessiva o insufficiente.<br />
Nella prima ipotesi la ritenzione del latte non consumato favorisce<br />
nella fattrice l'instaurarsi di mastiti o conduce, per lo meno, all'arresto<br />
della secrezione; è importante quindi verificare l'assenza di ingrossamenti<br />
e infiammazioni mammarie.<br />
Il latte eccedente deve essere eliminato riducendo inoltre il livello<br />
di alimentazione della fattrice. Nella seconda eventualità, il puledro<br />
è ipoalimentato e la crescita rallentata. Nelle prime due, tre settimane,<br />
nei casi necessari, è possibile somministrare non solo latte in<br />
p o l v e re, ma anche latte vaccino, diluito con acqua e glucosio nelle<br />
seguenti pro p o rzioni: 640 ml di latte + 320 ml di acqua + 35 g di zucchero,<br />
oppure 700 ml di latte + 230 ml di acqua + 30 g di glucosio +<br />
5 g di carbonato di calcio (12); se è più anziano si metterà a disposizione<br />
il più possibile un alimento complementare specifico. L'eccesso<br />
di latte troppo ricco può favorire delle indigestioni che nel puledro<br />
si manifestano con coliche e diarree ma anche con una grave gas<br />
t roenterite infettiva responsabile della sindrome di paralisi pre c oce.<br />
Le diarree del puledro in allattamento naturale sono ugualmente<br />
suscettibili di essere provocate da errori alimentari a carico della<br />
giumenta allattante causati da cambiamenti improvvisi del re g i m e<br />
alimentare, dall'impiego di alimenti mal conservati, da disequilibri<br />
alimentari che provocano dismicrobismi ciecali.<br />
Più semplicemente possono essere dovuti alla ricomparsa dei calori<br />
(principalmente dopo il parto) che provocheranno una modificazione<br />
nella composizione del latte e delle sue proprietà; in particolare<br />
il latte si arricchirà in caseina che condurrà alla formazione di<br />
un coagulo difficilmente digeribile (16). Gli studi sulla produzione<br />
e composizione del latte sono importanti per approfondire le conoscenze<br />
sui fabbisogni della fattrice e sull’accrescimento del puledro<br />
sotto la madre.<br />
La produzione lattea della fattrice dipende soprattutto dallo stadio<br />
di lattazione e da numerosi fattori di variazione legati alla fattrice<br />
stessa (età, capacità di produzione), alla fattrice e al puledro (stadio<br />
di lattazione o età del puledro, fattori genetici, alimentari, ambientali,<br />
condizione di salute) e al puledro (sesso e capacità di consumazione).<br />
Spesso la produzione lattea della fattrice dipende strettamente<br />
dalla capacità di secrezione della mammella. Ancora oggi non<br />
si hanno notizie precise circa il picco di lattazione: diversi autori lo<br />
collocano, a seconda delle loro esperienze, tra il 1°, il 2° ed il terzo<br />
mese di lattazione. Questi risultati contrastanti sono legati non solo<br />
a fattori di variazione precedentemente descritti, quanto ai diversi<br />
metodi impiegati: la mungitura della fattrice, la pesata del puledro<br />
prima e dopo la poppata, l’uso dei marcatori (D2O: ossido di deuterio).<br />
A questo si deve aggiungere come certe possibili variazioni nel-
Rame Zinco Selenio Zolfo Manganese Ferro Cobalto Molibdeno<br />
0,8 2-3 0,04 100 0,5 1-1.6 0,03 0,09<br />
0,7-0.37 2.15-2,7 0,01 200 1-1,5 1-1,3 0,05-0,07 0,01-0,02<br />
0.25-0,29 1,9-2 0,005 0,25 0,5-0,9<br />
0.28-0.2 1,8 0,5<br />
2,4 32 0,5<br />
14,8 22<br />
la stima della produzione lattea siano legate all’uso o meno di ossitocina<br />
(13). I livelli medi di produzione lattea variano dai 10 ai 30<br />
kg, secondo diversi autori; inoltre se si rapporta la produzione al peso<br />
vivo, essa risulta di 2-3,5 kg di latte per 100 kg di peso vivo.<br />
L’influenza del livello energetico della razione sulla produzione lattea<br />
è generalmente poco nota; alcuni autori hanno però rilevato effetti<br />
positivi dell’integrazione della razione della fattrice con alimenti<br />
concentrati.<br />
Analogalmente una lieve ipo-alimentazione all’inizio della lattazione<br />
non ha un forte effetto negativo, potendo la fattrice mobilitare<br />
le sue riserve lipidiche. Al contrario, una consistente ipo-alimentazione<br />
della fattrice nella stessa fase ridurrebbe considere v o l m e n t e<br />
la produzione lattea. Per quanto riguarda il livello proteico, nonostante<br />
i risultati siano abbastanza contraddittori, sembrerebbe che<br />
la carenza proteica debba essere evitata all’inizio della lattazione,<br />
non potendo mobilitare le proprie riserve proteiche corporali per la<br />
secrezione lattea.<br />
La composizione del latte di cavalla presenta valori medi della SS,<br />
grasso, proteine e lattosio, rispettivamente del 10-12%, 1-2%, 2-<br />
3% e 5,5-6,5%; pertanto risulta, rispetto a quello di altre specie domestiche,<br />
particolarmente povero di grassi e proteine, mentre è tra<br />
i latti più ricchi di lattosio. Anche le ceneri, in media dello 0,5% e<br />
l’energia lorda di 0,5-0,6Mcal/kg, sono abbastanza modeste (13). Il<br />
latte di cavalla presenta quindi una composizione piuttosto variabile<br />
principalmente nei riguardi di grasso e proteina, ma anche nella<br />
componente minerale. Il valore energetico è sensibilmente inferiore<br />
rispetto al latte vaccino, nei confronti del quale risulta più povero<br />
in grasso, proteine e minerali, mentre è più ricco in lattosio. Inolt<br />
re la composizione è variabile da cavalla a cavalla per quanto rig<br />
u a rda il residuo secco magro, caseina, ceneri, calcio e rapporto Ca/P.<br />
Sono variazioni importanti, da tenere in considerazione, specialmente<br />
nel periodo con alimentazione esclusivamente lattea.<br />
Nel corso della lattazione quasi tutte le componenti del latte subiscono<br />
rilevanti modificazioni; diminuzione del contenuto proteico,<br />
del grasso, delle ceneri, del calcio e fosforo, mentre si ha un aumento<br />
del lattosio (11).<br />
Il rapido accrescimento evidenzia perciò la necessità di una alimentazione<br />
adeguata, principalmente gli elementi minerali, tenuto<br />
conto della carenza di alcuni di essi nel latte materno (ferro, rame,<br />
zinco, ecc.). Nell'ultimo periodo dell'allattamento poi, tenuto<br />
conto del calo fisiologico produttivo (8-10 l/giorno), il latte forn isce<br />
circa 8-10 g di calcio e 4-5 g di fosforo (11).<br />
Quindi, sia la quantità di alimento che la concentrazione dei vari nutrienti<br />
può modificare il tipo e la quantità dei tessuti depositati durante<br />
la crescita dei giovani cavalli. L'importante è non iperalimentare<br />
i puledri nel primo anno di vita con diete iperenergetiche (eccesso<br />
di amidi, cioè cereali), ma assicurare il normale sviluppo corp<br />
o reo somministrando razioni con un corretto rapporto pro t e ine/energia<br />
(3). Occorre ricordare che i giovani puledri, in funzione<br />
L’ALIMENTAZIONE <strong>DEL</strong> <strong>PULEDRO</strong><br />
<strong>Anac</strong> Notizie 9-11/2011-75<br />
Tab. 5 Diete presvezzamento per puledri cavalli sportivi<br />
190-220 kg - 4° mese 230-270 kg - 6° mese<br />
incr. pond. 0,95 kg/giorno incr. pond. 0,65/kg/giorno<br />
ALIMENTI<br />
Fieno polifita (kg) 1 2<br />
Fieno medica (kg) 1 1<br />
Avena (kg) - -<br />
Orzo fioccato (kg) 1 1,5<br />
Mais fioccato (kg) 0,5 0,8<br />
Farina soia (g) 200 100<br />
Latte in polvere (g) 200 100<br />
Crusca (g)<br />
Integratore<br />
200 200<br />
pvm. (kg) 0,6 0,8<br />
Rapp. Ca/P 1,48 1,5<br />
Rapp. for./conc. 2/2,7 3/3,5<br />
Totale Fabbisogno Totale Fabbisogno<br />
NUTRIENTI somministr. giornaliero somministrato giornaliero<br />
t. q. (kg) 4,7 4,5/5,5 6,4 4,7/7,2<br />
En. Dig. (Mcal) 15,2 14,4 18,3 15<br />
Prot. grezze (g) 733 720 852 750<br />
Vit. A (U I) 33500 17500 48200 21500<br />
Vit. D (U I) 4200 3864 5400 4747<br />
Vit. E (mg) 660 386 905 475<br />
Ca (g) 44,8 34,2 55,9 29,4<br />
P (g) 30,1 18,9 37,9 16,3<br />
Mg (g) 9,8 3,7 12,7 4,04<br />
K (g) 69,8 11,3 94,5 12,7<br />
Fe (mg) 608 242 935 297<br />
Zn (mg) 242 193 295 237<br />
Cu (mg) 79 48,3 94 59,3<br />
Mn (mg) 230 193 315 237<br />
Se (mg) 1,07 0,48 1,21 0,59<br />
Lisina (g) 42,8 30,3 47,5 31,5<br />
Sono stati utilizzati fieni in ottimo stato di conservazione e cereali di buona<br />
qualità.<br />
E' da considerare una perdita di alimenti durante l'assunzione del 10/15%.<br />
delle proprie esigenze (10, 14) ed in rapporto all'adattamento fisiologico<br />
dell'apparato intestinale, inizieranno molto presto a pascolare<br />
e assumere del fieno, imitando il comportamento della madre;<br />
infatti verso la quarta o quinta settimana si può osserv a re come il<br />
puledro inizi da solo l'assunzione degli alimenti solidi. Per i cavalli<br />
s p o rtivi soggetti a rapido accrescimento risulta utile la somministrazione<br />
di un alimento complementare al latte materno già nelle<br />
prime settimane di vita, se la scarsa qualità e/o quantità di latte<br />
provoca incrementi ponderali inferiori alla media. In previsione di<br />
uno svezzamento precoce a cui sono soggette queste categorie di cavalli,<br />
occorre che il puledro arrivi a questa fase già abituato all'assunzione<br />
di un certo quantitativo di alimenti secchi concentrati (12).<br />
Questi alimenti devono avere, come prima caratteristica, una buona<br />
appetibilità al fine di elevare al massimo l'appetito del puledro (prodotti<br />
lattei e zucchero), ed inoltre devono essere fabbricati a partire<br />
da materie prime di ottima qualità e di alto valore biologico, come<br />
farina di soia e di medica ben provviste di lisina e metionina. Le principali<br />
caratteristiche di questo alimento sono il contenuto in proteine<br />
grezze pari al 16-18%, 1% di calcio, 0,8% di fosforo, 10.000 UI di<br />
vitamina A, 1.500 UI di vitamina D, 120 mg di zinco, 45 mg di rame<br />
e circa 3 Mcal di energia digeribile per kg di prodotto (3).<br />
Per non pro v o c a re delle forti fluttuazioni della glicemia durante la<br />
giornata, a causa di apporti troppo massicci o troppo mal ripartiti di<br />
amido, è consigliabile arricchire la miscela con un complemento di<br />
materie grasse e di frazionare il consumo nel corso della giornata. Il<br />
p rodotto deve presentarsi granulato o in forma estrusa, tendenzialmente<br />
morbido senza che si sfaldi troppo facilmente, ma tenendo con-
Tab.6 Fabbisogni giornalieri puledri 12-24 mesi.<br />
Peso adulto 450 - 500 Kg (NRC 2007)<br />
FABBISOGNI 325-380 kg 385-445 kg 385-445 kg 405-465 kg 405-465 kg<br />
GIORNALIERI 12° mese 18° mese 18° mese 24° mese 24° mese<br />
0,55 kg/ 0,35 kg/ 0,35 kg/ 0,2 kg/ 0,2 kg/gior.<br />
giorno giorno giorno giorno giorno<br />
Allen. Allenamento<br />
leggero moderato<br />
En. Dig. (Mcal) 18,8 19,2 22,1 18,7 24,8<br />
Prot. grezze (g) 846 799 853 770 888<br />
Vit. A (UI) 14500 17400 17400 19300 19300<br />
Vit. D (UI) 5589 6161 6161 5880 5880<br />
Vit. E (UI) 642 775 775 858 858<br />
Vit. B1 (mg) 24,1 29,1 29,1 32,2 32,2<br />
Vit. B2 (mg) 16,1 19,4 19,4 21,5 21,5<br />
Ca (g) 37,7 37 37 36,7 36,7<br />
P (g) 20,9 20,6 20,6 20,4 20,4<br />
NaCl (g) 33 40 48 44 62<br />
Mg (g) 5,4 6,2 11,6 6,7 12,9<br />
K (g) 17,4 20,2 22,9 22 28<br />
S (g) 12 14,5 14,5 16,1 16,1<br />
Fe (mg) 401 484 484 536 536<br />
Zn (mg) 321 387 387 429 429<br />
Cu (mg) 80 96,9 96,9 107 107<br />
Mn (mg) 321 387 387 429 429<br />
Se (mg) 0,8 0,97 0,97 1,07 1,07<br />
I (mg) 2,8 3,4 3,4 3,8 3,8<br />
Co (mg) 0,4 0,5 0,5 0,5 0,5<br />
Lisina (g) 36,4 34,4 37 33 38<br />
Tab. 7 Diete postsvezzamento per puledri cavalli sportivi<br />
L’ALIMENTAZIONE <strong>DEL</strong> <strong>PULEDRO</strong><br />
ALIMENTI<br />
270-320 kg 325-380 kg 385-445 kg 405-465 kg<br />
8° mese 12° mese 18° mese 24° mese<br />
incr. pond. 0,6 kg/ incr. pond. 0,5 kg/ incr. pond. 0,35 kg/ incr. pond. 0,2 kg/<br />
giorno giorno giorno giorno<br />
Fieno polifita (kg) 2 2,5 3,5 3,5<br />
Fieno medica (kg) 1,5 1,5 2 1,5<br />
Avena (kg) 1 1,5 1,5 0,7<br />
Orzo fioccato (kg) 1 0,7 1 0,7<br />
Mais fioccato (kg) 0,5 0,7 0,5 0,5<br />
Farina soia (g) 150 100 100 -<br />
Latte in polvere (g) 150 - - -<br />
Crusca (g)<br />
Integratore<br />
200 - - -<br />
pvm. (kg) 0,8 0,8 1 0,8<br />
Rapp. Ca/P 1,6 1,72 1,9 1,95<br />
Rapp. for./conc. 3,5/3,8 4/3,8 5,5/4,1 5/2,7<br />
Totale/Fabbisogno Totale/Fabbisogno Totale/Fabbisogno Totale/Fabbisogno<br />
NUTRIENTI somministrato/giornaliero somministrato/giornaliero somministr./giornaliero somministr./giornal.<br />
t. q. (kg) 7,3 6/7,8 7,8 7/9,2 10,1 8/10,5 7,7 7,5/10,8<br />
En. Dig. (Mcal) 18,8 17,1 21,1 18,8 22,1 19,2 21 18,7<br />
Prot. grezze (g) 977 760 973 846 1070 799 938 770<br />
Vit. A (U I) 48700 12100 53000 14500 57000 17400 50000 19300<br />
Vit. D (U I) 6351 5191 6600 5589 7500 6161 7200 5880<br />
Vit. E (mg) 928 527 961 642 1016 775 990 858<br />
Ca (g) 62,5 38,2 66,3 37,7 72,1 37 71,6 36,7<br />
P (g) 38,9 21,2 38,5 20,9 37,2 20,6 36,7 20,4<br />
Mg (g) 14,6 4,7 15,5 5,4 17,2 6,2 15,9 6,7<br />
K (g) 105 15,2 112 17,4 135 20,2 128 22<br />
Fe (mg) 952 335 987 401 1190 484 860 536<br />
Zn (mg) 341 268 351 321 368 387 355 429<br />
Cu (mg) 98 67 105 80 135 96,9 130 107<br />
Mn (mg) 364 268 377 321 425 387 381 429<br />
Se (mg) 1,23 0,67 1,25 0,8 1,5 0,97 1,5 1,07<br />
Lisina (g) 54,4 33 50,8 36 56,7 34 45,3 33<br />
Sono stati utilizzati fieni in ottimo stato di conservazione e cereali di buona qualità.<br />
E' da considerare una perdita di alimenti durante l'assunzione del 10/15%.<br />
<strong>Anac</strong> Notizie 9-11/2011-76<br />
to della masticazione ancora sommaria (16). In presenza di buoni pascoli<br />
e sufficiente produzione lattea, la dose di alimento concentrato<br />
si stabilirà approssimativamente in circa 0,5 kg per mese di età.<br />
Infatti il consumo giornaliero, nullo alla prima settimana, ammonterà<br />
a 200-250 g a quattro settimane ed a 1 kg a 10 settimane, per<br />
arrivare a 3 kg/giorno nei casi estremi (1-1,5% del peso vivo) poco<br />
prima dello svezzamento (16). Oppure, sempre in buone condizioni<br />
di apporti in latte e pascolo, ai puledri dai 3 ai 5 mesi di età, la<br />
dose di alimento concentrato è di 0,5-0,75 kg ogni 100 kg di peso vivo,<br />
pari a circa 1-1,5 kg al giorno.<br />
Il complemento deve essere off e rto ad libitum in un contenitore<br />
confortevole, di accesso facile e sufficientemente selettivo nell'attir<br />
a re l'attenzione del puledro. Questa tecnica, chiamata "creep feeding",<br />
effettuata con un recinto o una mangiatoia inaccessibili alla<br />
madre, permette al puledro di consumare tutta la quantità somministrata<br />
senza che la madre lo privi della sua quota, tenendo presente<br />
che a lei sono destinati alimenti concentrati specifici o alimenti<br />
tradizionali per cavalli adulti. Due esempi di diete di presvezzamento,<br />
in base ai fabbisogni formulati dall'NRC (07) sono rappresentati<br />
in tabella 4.<br />
IL GIOVANE <strong>PULEDRO</strong> E L'ACQUA<br />
Un aspetto che normalmente viene preso in scarsa considerazione<br />
è il fabbisogno idrico, quantitativo e qualitativo, del puledro. Può un<br />
puledro essere assetato? Fino a quando il foals si nutre del latte della<br />
madre molti allevatori non pensano ai fabbisogni idrici del puledro.<br />
In realtà il contenuto in acqua del latte è pari all'88% a 10-11<br />
g i o rni di lattazione e 90% dopo 53 giorni; ciò farebbe desumere<br />
che l'assunzione giornaliera di<br />
latte garantisce una copert u r a<br />
sufficiente. Ma ricerche condotte<br />
in Australia (5, 6) e che con<br />
una attenta osservazione da parte<br />
del personale può essere effettuata<br />
in qualunque allevamento,<br />
hanno rilevato che i foals<br />
assumevano acqua già a 20 giorni<br />
di età.<br />
Questo indica che il fabbisogno<br />
idrico non era suff i c i e n t e m e n t e<br />
coperto dal latte materno, a meno<br />
che i foals siano attratti dall'abbeverata<br />
dalla loro naturale<br />
curiosità. Le ricerche hanno registrato<br />
un'assunzione di 16,8 litri<br />
di latte al giorno in puledri di<br />
11 giorni, mentre a 71 giorni di<br />
età si superavano i 18 litri.<br />
Contemporaneamente però a 41<br />
g i o rni assumevano, oltre al latte,<br />
quasi 4 litri di acqua al giorno che<br />
saliva a quasi 5,5 litri a 71 giorni<br />
di età. Tutto ciò indica che i giovani<br />
foals cercano una risorsa idrica<br />
in addizione al latte materno.<br />
Acqua pulita e fresca dovrebbe ess<br />
e re disponibile quindi dalle tre<br />
settimane di età in poi, specialmente<br />
quando alte temperature<br />
t a rdoprimaverili ed estive comportano<br />
notevoli perdite idriche<br />
per sudorazione. Un part i c o l a re<br />
spesso trascurato è l'altezza del-
l'abbeveratoio, automatico o a riempimento manuale, presente nel<br />
box o anche nei paddocks, che non permette una comoda assunzione<br />
da parte del puledro in giovane età. Inoltre, nella somministrazione<br />
manuale, la quota bevuta dal puledro fà si che l'acqua contenuta<br />
nell'abbeveratoio del box non sia sufficiente per entrambi.<br />
Negli abbeveratoi a vasca normalmente presenti nei pascoli, bisogna<br />
e v i t a re la stagnazione e se non è possibile un flusso di acqua corrente,<br />
specialmente nel periodo estivo, lo svuotamento ed una pulizia<br />
delle vasche deve essere inserita nella routine del lavoro aziendale<br />
(5).<br />
L’ALIMENTAZIONE <strong>DEL</strong> <strong>PULEDRO</strong><br />
Tab. 8 Principali apporti alimentari raccomandati per puledri razze sportive con peso adulto<br />
previsto di 500 Kg (INTRA 1990)<br />
CRESCITA APPORTI GIORNALIERI<br />
Peso medio<br />
nel corso del periodo<br />
(kg) Intensità Incremento UFCv MADCv (g) Ca (g) P (g) Mg (g) Na (g) Consumo di<br />
ponderale SS<br />
ETA' (mesi) giornaliero (Kg/giorno)<br />
(g/giorno)<br />
8 -> 12<br />
20 -> 24<br />
32 -> 36<br />
320 ottimale* 700 - 800 5,5 590 39 22 10 12 5,5 - 8<br />
280 moderata* 400 -500 4,5 440 28 16 9 9 5 - 7,5<br />
470 ottimale* 400 - 500 6,8 420 36 20 10 13 7,5 - 10<br />
440 moderata* 150 - 250 6 330 28 16 9 12 7 - 9,5<br />
490 ottimale* 150 - 250 6,5 330 30 18 10 12 8 - 11<br />
470 moderata* 0 - 100 6 260 25 15 8 12 7,5 - 10<br />
* Crescita ottimale: accrescimento elevato senza ingrassamento del puledro. - Crescita moderata: accrescimento limitato<br />
senza pregiudicare la crescita ulteriore.<br />
Tab. 9 Concentrazione nutritiva ottimale della razione<br />
(per Kg di SS raccomandato in tabella 7) (INTRA 1990<br />
PULEDRI<br />
6 - 12 mesi 18 - 24 mesi 32-34 mesi<br />
Energia<br />
UFCv<br />
Proteine<br />
0,65 - 0,95 0,60 - 0,90 0,60 - 0,80<br />
MADCv (g)<br />
Macroelementi<br />
55 - 90 40 - 55 30 - 40<br />
Calcio (g) 5,5 3,8 3,3<br />
Fosforo (g) 3 2,2 1,9<br />
Magnesio (g) 1,6 1,1 1,1<br />
Sodio (g) 1,8 1,6 1,4<br />
Potassio (g) 3 6 1,4<br />
Zolfo (g)<br />
Oligoelementi<br />
1,5 - -<br />
Ferro (mg) 80 - 100 80 -100 80 - 100<br />
Rame (mg) 10 10 10<br />
Zinco (mg) 50 50 50<br />
Manganese (mg) 40 40 40<br />
Cobalto (mg) 0,1 - 0,3 0,1 - 0,3 0,1 - 0,3<br />
Selenio (mg) 0,1 - 0,2 0,1 - 0,2 0,1 - 0,2<br />
Iodio (mg)<br />
Vitamine<br />
0,1 -0,3 0,1 - 0,3 0,1 - 0,3<br />
Vitamina A (UI) 3450 3500 3500<br />
Vitamina D (UI) 400 600 600<br />
Vitamina E (UI) 7 10 10<br />
Tiamina - B1 (mg) 1,7 2,5 2,5<br />
Riboflavina B2 (mg) 2,8 4 4<br />
Niacina PP (mg) 8,5 12 12<br />
Acido pantotenico (mg) 3,3 4,8 4,8<br />
Piridoxina - B6 (mg) 0,8 1,2 1,2<br />
Colina (mg) 42 60 60<br />
Acido folico (mg)<br />
Cianocobalamina<br />
0,8 1,2 1,2<br />
B 12 (mg) 0,008 0,012 0,012<br />
Il valore unico di concentrazione è stato calcolato per un consumo medio di SS<br />
<strong>Anac</strong> Notizie 9-11/2011-77<br />
ALIMENTAZIONE <strong>DEL</strong> <strong>PULEDRO</strong> DOPO LO SVEZZAMENTO<br />
N o rmalmente negli allevamenti dei cavalli sportivi, attorno ai 5-7<br />
mesi di età il puledro viene separato dalla madre.<br />
Il momento dello svezzamento dovrebbe tener conto delle capacità<br />
individuali del puledro, lo sviluppo psicologico e l'attitudine ad una<br />
alimentazione priva di latte. Sarà ritardato per un puledro gracile<br />
con uno scarso consumo di alimenti complementari; al contrario<br />
nel caso di allattamento artificiale o quando nella cavalla si manifesta<br />
una mancanza di latte.<br />
In conseguenza sarebbe preferibile fissare il momento dello svezza-<br />
mento partendo da un peso vivo<br />
minimo (225 kg nel p.s.i.) oppure<br />
in funzione della ingestione<br />
g i o rnaliera di alimenti complementari<br />
(16). Malgrado tutto, per<br />
cause tecnico-gestionali, si cerca<br />
di raggruppare lo svezzamento<br />
per non complicare troppo il<br />
lavoro in allevamento.<br />
Bisogna non scord a re che il periodo<br />
dopo lo svezzamento fino<br />
al compimento dell'anno di età<br />
(weanling -> yearling), è un<br />
momento critico della vita del puledro<br />
e rappresenta la transizione<br />
dalla dipendenza all'indipendenza<br />
e normalmente si estende<br />
dall'estate fino alla successiva primavera<br />
(6). Anche se il livello di crescita declina con l'età, rimane<br />
comunque rapida nel periodo di "weanling", con un guadagno del<br />
21% circa del peso totale da adulto, risultando il maggior fattore di<br />
i n c rem ento in questo periodo. Inoltre, rispetto alle altre componenti,<br />
il tessuto muscolare predomina nella crescita.<br />
Un metodo che può perm e t t e re di valutare la corretta gestione alimentare<br />
dei puledri e la loro intensità di crescita, è di esprimere quest'ultima<br />
in percentuale dell'incremento di peso mensile, che nella<br />
norma risulta essere del 5-6%.<br />
Puledri che crescono con il 7,5% di incremento peso/mese devono<br />
avere la loro razione ridotta, mentre se la percentuale sale al 10%,<br />
o c c o rre drasticamente ridurre l'assunzione di alimenti; ad esempio,<br />
se un puledro di 350 kg ha aumentato il suo peso di 25 kg in un<br />
mese, possiede un incremento di peso corporeo del 7,1%/mese (2).<br />
Oltre al corretto apporto di energia e vitamine, il bilancio minerale<br />
e vitaminico in questa fase deve essere ottimale; in particolare calcio,<br />
fosforo, rapporto Ca/P (tab.3), vitamina D, ma anche altri elementi<br />
plastici (rame e zinco) implicati nel metabolismo osseo, devono<br />
essere forniti adeguatamente per perm e t t e re formazione e mantenimento<br />
di un corretto apparato scheletrico (10, 14).<br />
Occorre fare attenzione alla somministrazione di diete tradizionali a<br />
base di cereali e fieni monofiti di graminacee naturalmente carenti in<br />
calcio, ad eccessi di crusca troppo ricca in fosforo, ad integrazioni polivitaminico-minerali<br />
non adeguate alla razione somministrata (15).<br />
Non abusare di integrazioni o di cure che provocano invece un eccesso<br />
di calcio, poichè viene inibita l'assimilazione di fosforo e degli<br />
oligoelementi con effetti nefasti sull'integrità osteoarticolare (16).<br />
R i c o rdarsi che tutti i cambiamenti quantitativi e/o qualitativi del regime<br />
alimentare necessitano di un periodo di transizione progressiva,<br />
come per esempio il cambiamento del tipo di fieno (graminacee-leguminose),<br />
l'aumento della quantità di concentrati, il passaggio<br />
dal pascolo ai foraggi e viceversa.<br />
La razione giornaliera deve essere distribuita in almeno due pasti<br />
a ore fisse ed il foraggio deve essere somministrato sempre prima<br />
del concentrato, al fine di evitare che gli animali ingordi lo con-
sumino velocemente e per primo.<br />
Gli alimenti più indicati in questo periodo per elevare qualitativamente<br />
la dieta, sono i fieni di medica e di leguminose in genere, farina<br />
o fioccati di soia, latte scremato in polvere come appetizzante<br />
oltre che apportatore energetico e proteico.<br />
La qualità proteica non si deve mai dimenticare e la corretta proporzione<br />
fra i vari aminoacidi è una delle proprietà principali.<br />
La lisina, oltre alla metionina, fu il primo aminoacido scoperto come<br />
essenziale per la crescita dei giovani puledri. Ricerche in Florida,<br />
hanno dimostrato che un terzo aminoacido, la treonina, è probabilmente<br />
da considerare essenziale per la crescita favorendo un<br />
incremento della sintesi proteica con un aumento della massa muscolare<br />
(5).<br />
I n o l t re alcune ricerche hanno mostrato che diete ricche in grasso<br />
(fino al 10% del totale della dieta), non provocano anomalie strutturali<br />
e deficienze di crescita (6). Quattro esempi di razioni per il periodo<br />
successivo allo svezzamento in base ai fabbisogni NRC (07) sono<br />
rappresentati in tabella 7. Il consumo dei fieni è subordinato alla<br />
disponibilità dei pascoli, che in estate al centro sud ed in autunno<br />
al nord, entrano in riposo vegetativo.<br />
Se si effettuano svezzamenti precoci nel periodo vegetativo, si deve<br />
l i m i t a re la quota di foraggi che non verre b b e ro comunque consumati<br />
e aumentare la quota di integratori proteici; tali alimenti vanno<br />
ridotti quando il puledro raggiunge l'anno di età, essendo minori<br />
le sue richeste azotate.<br />
Dovranno essere progressivamente cambiate le caratteristiche della<br />
razione, ricevendo una maggiore quota di alimenti energetici (avena,<br />
orzo, mais) da somministrare nella quantità di circa 3,5 kg capo/giorno<br />
oltre a 4-6 kg di fieno di buona qualità, dove, in relazione<br />
alla disponibilità dei pascoli, la quota in erba medica di primo<br />
taglio (o di altre leguminose) può arr i v a re al 50% della razione di<br />
foraggio (15). Con la seconda messa al prato nella primavera successiva,<br />
a 12-15 mesi, il razionamento dovrà tener conto della qualità<br />
e quantità dell'erba disponibile e della possibilità di rotazione dei<br />
pascoli.<br />
Le diete quindi, sono modificabili in base a tutti i fattori legati agli<br />
alimenti utilizzati.<br />
Il fieno è l'alimento che possiede la maggiore variabilità e quindi il<br />
razionamento deve variare principalmente in base alle caratteristiche<br />
del fieno stesso, le quali non sempre sono rilevabili da una valutazione<br />
macroscopica o sulla base di valori medi (1, 9, 15). In<br />
p a rt i c o l a re occorre sottolineare l'importanza dei microelementi nella<br />
dieta e che la maggior parte dei fieni italiani, seppur molto differenti<br />
fra loro, contengono in media 7-9 mg di rame, 18-22 mg di zinco,<br />
60-100 mg di manganese e 0,08-0,1 mg di selenio per kg di SS,<br />
mentre i fabbisogni medi di un puledro in crescita sono di 80 mg di<br />
rame, 300 mg di zinco, 300 mg di manganese e 0,8 mg di selenio<br />
(3, 4). Poichè nella maggior parte degli allevamenti italiani (12), olt<br />
re a fattori climatici scarsamente contrastabili, sono frequenti situazioni<br />
di sovraffollamento dei pascoli, si rende ancora più necessario<br />
l'uso di una corretta alimentazione.<br />
Tenuto conto delle difficoltà nel quantificare l'assunzione dell'erba<br />
di un cavallo al pascolo, occorre precisare che il foraggio verde, oltre<br />
alla quantità, deve essere determinato anche nella qualità.<br />
Sarebbe quindi buona norma effettuare due verifiche all'anno (primavera,<br />
fine estate) con analisi comparate del terreno, non dimenticando<br />
i problemi che si possono avere in terreni soggetti a variazioni<br />
di pH causate da piogge acide (15).<br />
Quindi, non è mai inutile insistere sulle qualità dei pascoli e dei fieni<br />
somministrati (1), essendo il foraggio la componente della dieta<br />
che, col progredire dell'età del puledro, assume la quota principale<br />
(tab. 3). Durante il periodo invernale, infatti, oltre alla mancanza di<br />
erba, gli apporti nutritivi plastici nei fieni subiscono una drastica di-<br />
L’ALIMENTAZIONE <strong>DEL</strong> <strong>PULEDRO</strong><br />
<strong>Anac</strong> Notizie 9-11/2011-78<br />
minuzione in conseguenza dei processi di invecchiamento, in particolar<br />
modo le vitamine liposolubili (9, 15). Oltre all'importanza del<br />
menzionato rapporto foraggio/concentrato, il ruolo dei foraggi in<br />
g e n e re è essenziale nell'assicurare un re g o l a re transito degli alimenti,<br />
favorendo inoltre lo sviluppo dell'attività microbica ciecale.<br />
A tale proposito, risulta utile la somministrazione di colture vive di<br />
lieviti, nell'ordine di 20-30 g/giorno per sette-dieci giorni ogni 40/50<br />
g i o rni, mentre è buona norma una somministrazione di 30-40 g per<br />
4/5 giorni dopo ogni trattamento antielmintico e antibiotico ed in<br />
tutti i casi di diarrea. Per quanto riguarda i fabbisogni vitaminici,<br />
n o rmalmente vengono soddisfatti dalla razione giornaliera, infatti<br />
è più comune riscontrare eccessi vitaminici che carenze e che le forti<br />
integrazioni sono necessarie solo in presenza di una generale scarsa<br />
qualità degli alimenti o per cavalli in condizione di stress, poichè<br />
gli apporti eccessivi di proteine inibiscono la ritenzione di calcio e<br />
f o s f o ro (16). E' scontato che ogni dieta estrinsica la sua potenzialità<br />
ed il miglior rendimento se si fornisce nel puledro una costante<br />
resistenza ai principali parassiti interni: strongilyloides westeri,<br />
parascaris equorum, strongylus spp, piccoli stronglyes, a part i re dalla<br />
6a/8a settimana ed ogni 2/3 mesi fino ad 1 anno di età, dopo di che<br />
si rientrerà nel programma di sverminazione dei cavalli adulti (8).<br />
ALIMENTAZIONE PRE-AGONISTICA<br />
Il puledro attorno ai 16-18 mesi, ha bisogno di minori apporti proteici<br />
rispetto ai periodi precedenti (14,17), anche perchè, consumando<br />
maggiori quantitativi di foraggio, se di buona qualità (> 12%<br />
p.g.), assume un discreto apporto proteico (12).<br />
Il livello di impiego del concentrato (12% PDCv, 0,45/0,65% di lisina)<br />
sarà in funzione della precocità ricercata, variando dallo 0,5%<br />
all'1% del peso vivo (10).<br />
Per gli yearlings che verranno domati e iniziati alla pratica sportiva<br />
a 18-20 mesi, è consigliabile il tasso più elevato, mentre per quelli<br />
che inizieranno il lavoro a part i re dai due anni, l'apporto di concentrato<br />
può essere dello 0,75% del peso vivo.<br />
Il consumo di foraggio si assesterà attorno ad 1 kg di SS/q di peso<br />
vivo (16). Per contro, i fabbisogni dovuti all'inizio del lavoro sono<br />
suscettibili di una costante variazione, con la necessità di aumentare<br />
l'apporto di concentrati in funzione dell'aumento pro g ressivo dell'allenamento.<br />
Per la preparazione ad una riproduzione precoce, soprattutto<br />
nelle femmine, valgono le stesse regole nei riguardi dell'utilizzazione<br />
di razioni concentrate ben equilibrate.<br />
La distribuzione giornaliera si assesterà nel periodo invernale, att<br />
o rno ai 4 kg/giorno, comunque non oltre l'1% del peso vivo, per<br />
e v i t a re turbe osteoarticolari. A part i re dall'estate, per compensare la<br />
minor produzione di erba e per adattare gli yearlings alle diete di<br />
l a v o ro, si aumenta la percentuale di avena, che rappresenterà la metà<br />
del concentrato, per arr i v a re in seguito alla totalità della razione<br />
g i o rnaliera di cereali. Come raccomandazione generale è evidente<br />
che gli apporti devono essere sempre in funzione delle attitudini di<br />
ciascun soggetto e che l'abuso di sostanze anabolizzanti (steroidi),<br />
utilizzati occasionalmente per favorire la crescita, porta a squilibri<br />
del tessuto osseo predisponendo il puledro a incidenti locomotori,<br />
se non addirittura ad una ulteriore infertilità (8). Quest'ultimo<br />
concetto vuole essere un monito alla categoria di allevatori che pur<br />
di avere un "effetto aste", sfrutta "tecnologie" dannose e soprattutto<br />
infruttuose per chi dovrà in seguito gestire la carriera sportiva dei<br />
cavalli ingenuamente acquistati. La preparazione dei puledri per la<br />
vendita alle aste é spesso argomento dei più filosofici, del quale è valido<br />
tutto ed il contrario di tutto.<br />
Ogni allevatore, pur seguendo linee generali comuni, ha proprie teorie<br />
a riguardo delle condizioni alle quali il puledro deve presentarsi<br />
ai futuri acquirenti. A prescindere da ogni personale valutazione, il<br />
raggiungimento di un puledro "adatto" si ottiene presentando un
soggetto che appaia forte, in buona salute, ma non grasso, muscolato<br />
e non leggero.<br />
Questa condizione è raggiunta da un giudizioso ed equilibrato uso<br />
di alimentazione e allenamento.<br />
La dieta usata per pre p a r a re gli yearlings alla vendita è distribuita<br />
nel tempo, variando il livello in funzione della data prevista. Un concentrato<br />
proteico al 14% è part i c o l a rmente appropriato come alimento<br />
base, mentre l'aggiunta di 100/150 cc/giorno di olio di mais<br />
o di soia, è di valido aiuto nel processo di formazione fisica (fitting).<br />
Se un puledro presenta particolari problemi di mantenimento, piuttosto<br />
che aumentare la quota di amido della dieta, si può forn i re 300-<br />
400 cc di olio al giorno.<br />
Un puledro part i c o l a rmente nervoso, che fisicamente si pre s e n t a<br />
s t ressato, può essere aiutato con una somministrazione di 1 kg/giorno<br />
di polpe di bietola disidratate in sostituzione o in aggiunta alla<br />
quota di cereali della dieta (3).<br />
Un elemento da intro d u rre nell'alimentazione del puledro è il pastone,<br />
somministrandolo 2-3 volte nel periodo invernale fino ad abolirlo<br />
nei mesi estivi (massimo una volta alla settimana); ricord a r s i<br />
che il pastone sostituisce metà della razione giornaliera di alimenti<br />
concentrati e che normalmente và distribuito alla sera (12).<br />
Per abituare il giovane puledro ad assumere il pastone assiema alla<br />
m a d re, si possono aggiungere le prime volte sostanze dolcificanti (miele,<br />
latte in polvere) in quantità decrescenti nel tempo e non somministrarlo<br />
mai troppo caldo, che provocherebbe un rifiuto istintivo.<br />
CONCLUSIONI<br />
L'alimentazione, essendo al primo posto fra i diversi fattori ambientali<br />
che condizionano l'estrinsecarsi delle attitudini genetiche, è quella<br />
sulla quale si può lavorare per migliorare il rendimento produttivo.<br />
E' ormai scientificamente accertato che l'alimentazione può influire<br />
positivamente, in allevamento sulla fertilità di fattrici e stalloni e<br />
su un corretto accrescimento dei puledri e sui campi di gara sullo<br />
sviluppo del massimo potenziale atletico.<br />
Occorre tenere presente che per avere degli ottimi risultati da soggetti<br />
da competizione non è importante curare l'alimentazione solo<br />
dal momento in cui iniziano gli allenamenti; risulta importante<br />
non solo la tecnica di allenamento che si attua nel cavallo adulto,<br />
ma anche quella che riguarda i primi 18- 24 mesi di vita.<br />
Infatti, un cavallo sportivo viene di solito venduto, o comunque<br />
inizia il lavoro, all'età di 18- 20 mesi ed un erro re commesso nel<br />
periodo precedente può compro m e t t e re la carriera futura del soggetto.<br />
Infatti occorre tener presente che l'alimentazione del puledro è<br />
una strategia a medio-lungo termine, poichè manifesterà i propri risultati<br />
solo in un periodo successivo della vita del cavallo.<br />
I n o l t re nel cavallo sportivo, a diff e renza delle altre specie, gli allevatori<br />
ed i tecnici non hanno riscontri immediati dei risultati, come<br />
può essere la produzione di latte o gli incrementi in carne.<br />
Ciò porta spesso, da parte dell'allevatore, a valutazioni soggettive<br />
del benessere e della forma fisica.<br />
Tra le diverse categorie di cavalli che sono oggetto di studio per l'alimentazione,<br />
le fattrici ed i puledri sono i soggetti più interessanti,<br />
poichè off rono, in un arco di tempo relativamente lungo, un banco<br />
di lavoro per numerosi e soddisfacenti studi scientifici e pratici.<br />
Da quì la necessità di raccogliere e confrontare le informazioni raccolte<br />
dalla routine di pesatura, misurazioni e body score, ottenendo<br />
quindi una buona conoscenza sui progressi ottenuti dai cavalli.<br />
Inoltre non è mai inutile insistere sulle qualità degli alimenti somministrati<br />
come i concentrati e principalmente i fieni e i foraggi dei<br />
pascoli; sarebbe quindi buona norma eff e t t u a re analisi comparate<br />
dei foraggi e del terreno.<br />
Con tali informazioni possono essere fatte appropriate modifiche<br />
L’ALIMENTAZIONE <strong>DEL</strong> <strong>PULEDRO</strong><br />
<strong>Anac</strong> Notizie 9-11/2011-79<br />
della gestione alimentare per ottenere un accrescimento re g o l a re<br />
dei puledri. Occorre quindi uno sforzo comune da parte dei soggetti<br />
coinvolti nell'allevamento, nelle competizioni e nel settore tecnico-scientifico:<br />
- gli allevatori, allenatori e proprietari nel re c e p i re ed applicare, nell'ambito<br />
delle proprie possibilità, le regole per una corretta gestione<br />
alimentare dei propri cavalli.<br />
- i tecnici, che costantemente e criticamente aggiornati sullo sviluppo<br />
delle ricerche scientifiche, devono innanzitutto divulgare ed<br />
i n s e g n a re come principio fondamentale, non dimenticando mai che<br />
il loro lavoro è rivolto ad un mondo che combatte ogni giorno contro<br />
difficoltà umane, finanziarie, tecniche e burocratiche.<br />
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