SELVALTA - Comitato Amici del Palio

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insieme e Vincenti
Carissimi Selvaioli,
il 2011 è stato per tutti un anno
emotivamente travagliato. Alla
perdita di cari e preziosi selvaioli,
si sono succedute due carriere, non
corse dalla Selva, dove prevedibile e
imponderabile si sono alternati, nella
logica conseguenza del Palio di oggi, tra
infortuni e affrettate interpretazioni.
Non abbiamo corso ma, questa prima
esperienza paliesca è stata comunque
importante e piacevole.
Sotto il profilo interno è filato tutto
liscio. C’era da creare un gruppo e
questo è stato il più facile dei lavori
grazie alla naturale predisposizione
di ognuno dei collaboratori (mangini,
stalla e guardia fantini) che sono stati
veramente meravigliosi e così tutti
quelli che ci hanno fatto sentire vicina
la Contrada iniettandoci fiducia e stimoli
vitali. Nel Palio i ruoli da assegnare non
sarebbero mai abbastanza e il desiderio
di allargare è grande ma, un gruppo
ristretto è indispensabile per mantenere
la giusta riservatezza. Nonostante questo
ci è sembrato giusto coinvolgere, per
quanto possibile, singoli e non, in alcuni
percorsi che ci auguriamo trovino un
loro impiego nel nostro programma.
E’ stato divertente discutere infine, una
linea morale e cercare di attuarla nel
mondo paliesco di oggi. Quest’ultima
parte rappresenta forse il grottesco
in cui si cerca di trascinare la Festa.
Sembra, per esempio, che il prosecco,
preferito al vecchio fiasco di vino perché
caPitano
di Michele Rugani
più chic, oppure le processioni ai fantini
in perfetto stile re magi, siano divenute
azioni cosiddette corrette.
Per quanto riguarda il Palio e la
Festa, gli argomenti sono veramente
ampi. Ci auguriamo che la nuova
Amministrazione trovi la sensibilità
giusta per affrontare le problematiche
organizzative nella maniera corretta.
Le due giornate di prove regolamentate
sono state la conseguenza di una stagione
di addestramento fiacca e inefficace che
hanno portato a una scelta di cavalli
opinabile; mentre sugli infortuni hanno
inciso in modo rilevante le novità adottate
nelle curve. Aggiungiamo l’inevitabile
scelta del Cap regolamentato e non