22.05.2013 Views

il fairplay finanziario nel mondo del calcio - Dipartimento di ...

il fairplay finanziario nel mondo del calcio - Dipartimento di ...

il fairplay finanziario nel mondo del calcio - Dipartimento di ...

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

CORSO DI POLITICA ECONOMICA<br />

ANNO ACCADEMICO 2011\12<br />

IL FAIRPLAY<br />

FINANZIARIO NEL<br />

MONDO DEL CALCIO<br />

ALESSIO FUMAGALLI MATR. 730211<br />

JACOPO MANDELLI MATR. 728321<br />

LUCA PEREGO MATR. 728309<br />

1


INDICE<br />

1. COS’E’ IL FAIRPLAY FINANZIARIO ……………………………………… 3<br />

2. GLI OBIETTIVI DEL FAIRPLAY FINANZIARIO ……………………….. 4<br />

3. LA SITUAZIONE DEI 5 TOP CAMPIONATI EUROPEI …………….. 5<br />

4. LE FASI DI ATTUAZIONE DEL FAIRPLAY FINANZIARIO …..…… 12<br />

5. DUE TESI A CONFRONTO: PAOLILLO VS GALLIANI …………….. 15<br />

2


1. COS’E’ IL FAIRPLAY FINANZIARIO<br />

Il <strong>calcio</strong> sta per cambiare ra<strong>di</strong>calmente e <strong>il</strong> <strong>fairplay</strong> <strong>finanziario</strong> si prepara a rivoluzionare i b<strong>il</strong>anci<br />

<strong>del</strong>le società per costruire un futuro più pulito e regolamentato. Ma in cosa consiste realmente <strong>il</strong><br />

<strong>fairplay</strong> <strong>finanziario</strong>? Un percorso semplice ma ambizioso che punta al 2018 come anno in cui tutti i<br />

club dovranno raggiungere <strong>il</strong> pareggio dei conti nei b<strong>il</strong>anci.<br />

Come vedremo meglio in seguito <strong>nel</strong>le sue fasi <strong>di</strong> attuazione, <strong>il</strong> <strong>fairplay</strong> <strong>finanziario</strong> lanciato da<br />

Michel Platini chiede ai club <strong>del</strong> vecchio continente per<strong>di</strong>te limitate a 45 m<strong>il</strong>ioni <strong>di</strong> euro per gli<br />

esercizi 2012, 2013 e 2014, ulteriormente da ridurre in 30 m<strong>il</strong>ioni <strong>di</strong> euro negli esercizi 2015, 2016<br />

e 2017 prima <strong>del</strong>la fati<strong>di</strong>ca annata <strong>del</strong> 2018 dove tutto dovrà essere a norma. Il concetto base <strong>del</strong><br />

<strong>fairplay</strong> economico è quello <strong>di</strong> creare un <strong>calcio</strong> dove i club possano spendere solamente quello che,<br />

in parte, guadagnano. Il massimo <strong>di</strong> deficit permesso sarà <strong>di</strong> cinque m<strong>il</strong>ioni <strong>di</strong> euro e l’obiettivo <strong>di</strong><br />

Platini è <strong>di</strong> insegnare ai club a programmare le società rimanendo nei limiti dei propri introiti e<br />

adottando una strategia mirata e sostenib<strong>il</strong>e <strong>nel</strong> tempo, puntare sulla gestione <strong>nel</strong> me<strong>di</strong>o- lungo<br />

periodo e coinvolgere anche i settori giovan<strong>il</strong>i oltre che le infrastrutture sportive. Infatti la Uefa<br />

vuole un <strong>calcio</strong> dove i club possano investire <strong>nel</strong>le infrastrutture a prescindere dal b<strong>il</strong>ancio e non a<br />

caso si è deciso <strong>di</strong> non contab<strong>il</strong>izzare come costi gli investimenti per la costruzione <strong>di</strong> impianti<br />

sportivi.<br />

Dal prossimo anno i controlli sui b<strong>il</strong>anci <strong>di</strong>venteranno attenti e severi con la UEFA in primo piano a<br />

<strong>di</strong>stribuire avvertimenti alle società “a rischio”. Dopo <strong>il</strong> richiamo le gestioni economiche non<br />

sostenib<strong>il</strong>i potranno sfociare anche in penalizzazioni ed esclusioni dalle competizioni europee come<br />

<strong>nel</strong> caso <strong>del</strong> Maiorca, estromesso quest’anno dall’Europa League in quanto non in possesso dei<br />

requisiti <strong>di</strong> b<strong>il</strong>ancio necessari (un recente stu<strong>di</strong>o <strong>del</strong>l’Università <strong>di</strong> Barcellona ha quantificato <strong>il</strong><br />

valore <strong>del</strong> debito intorno agli 85 m<strong>il</strong>ioni <strong>di</strong> euro).<br />

Nel frattempo trapelano le con<strong>di</strong>zioni dei club attualmente più lontani dalle richieste <strong>del</strong>l’Uefa.<br />

Secondo <strong>il</strong> Guar<strong>di</strong>an ai primi due posti <strong>del</strong>la classifica per indebitamento ci sarebbero <strong>il</strong> Chelsea <strong>di</strong><br />

Abramovich e <strong>il</strong> Manchester Utd <strong>di</strong> Glazer con 791 e 723 m<strong>il</strong>ioni <strong>di</strong> euro. In seguito Real Madrid<br />

(563 mln), Atletico Madrid (511 mln), Valencia (502 mln), Barcellona (438 mln), Inter (395), M<strong>il</strong>an<br />

(392), Arsenal (354) e Liverpool (334). Resta da capire quanto realmente siano applicab<strong>il</strong>i le rigide<br />

leggi <strong>del</strong> <strong>fairplay</strong> economico e come si comporterà Platini <strong>nel</strong> caso in cui le principali squadre <strong>del</strong><br />

<strong>calcio</strong> europeo non dovessero rispettare i tempi imposti. La Uefa avrà davvero la mano ferma a tal<br />

3


punto da escludere Real, M<strong>il</strong>an, Barcellona e le inglesi dalla Champions? Dalle cifre che circolano<br />

tuttora <strong>nel</strong> mercato la domanda sembra destinata a riproporsi già dal prossimo anno.<br />

2. GLI OBIETTIVI DEL FAIRPLAY FINANZIARIO<br />

La Commissione Esecutiva UEFA ha approvato all’unanimità <strong>il</strong> piano <strong>di</strong> <strong>fairplay</strong> <strong>finanziario</strong> per <strong>il</strong><br />

bene <strong>del</strong> <strong>calcio</strong> a settembre 2009. Il piano ha ricevuto <strong>il</strong> sostegno <strong>del</strong>l’intera famiglia <strong>del</strong> <strong>calcio</strong>, e i<br />

suoi obiettivi principali sono:<br />

• introdurre più <strong>di</strong>sciplina e razionalità <strong>nel</strong> sistema <strong>finanziario</strong> dei club;<br />

• abbassare la pressione <strong>del</strong>le voci salari e trasferimenti e limitare l’effetto inflazionistico;<br />

• incoraggiare i club a competere nei limiti dei propri introiti;<br />

• incoraggiare investimenti a lungo termine <strong>nel</strong> settore giovan<strong>il</strong>e e <strong>nel</strong>le infrastrutture;<br />

• <strong>di</strong>fendere la sostenib<strong>il</strong>ità a lungo termine <strong>del</strong> <strong>calcio</strong> europeo a livello <strong>di</strong> club;<br />

• assicurare che i club onorino i propri impegni finanziari con puntualità.<br />

4


I suddetti obiettivi confermano che è dovere <strong>del</strong>la UEFA valutare <strong>il</strong> sistema <strong>nel</strong> quale i singoli club<br />

europei competono, e in particolare <strong>il</strong> forte impatto inflazionistico <strong>del</strong>le spese dei club per salari e<br />

trasferimenti dei giocatori. Nelle ultime stagioni <strong>di</strong>versi club hanno fatto registrare ripetute, e<br />

sempre più gravi, per<strong>di</strong>te finanziarie. La situazione economica globale ha poi creato con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong><br />

mercato <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>i per i club europei, con ricadute negative sul piano <strong>del</strong>le entrate e <strong>del</strong>la <strong>di</strong>sponib<strong>il</strong>ità<br />

economica dei club. Molti club hanno infatti accusato problemi <strong>di</strong> carenza <strong>di</strong> liqui<strong>di</strong>tà, che hanno<br />

costretto per esempio a pagamenti ritardati in favore <strong>di</strong> altri club, lavoratori e autorità sociali/fiscali.<br />

All’inizio <strong>del</strong> 2011, la UEFA ha rimarcato l’importanza <strong>del</strong> concetto <strong>di</strong> <strong>fairplay</strong> <strong>finanziario</strong> al fine<br />

<strong>di</strong> garantire stab<strong>il</strong>ità a lungo termine al <strong>calcio</strong> a livello <strong>di</strong> club, oltre che aiutare i club a liberarsi<br />

dalla spirale <strong>di</strong> costi che li ha trascinati <strong>nel</strong>le recenti <strong>di</strong>fficoltà economiche. Il presidente <strong>del</strong>la<br />

UEFA Michel Platini e <strong>il</strong> presidente <strong>del</strong>l’Associazione dei Club Europei (ECA), Rumenigge, hanno<br />

<strong>il</strong>lustrato <strong>il</strong> progetto dalle conseguenze a vasto raggio. Per Platini e’ un progetto complesso, ma <strong>il</strong><br />

<strong>fairplay</strong> <strong>finanziario</strong> non è stato concepito per mettere in <strong>di</strong>fficoltà i club; al contrario, vuole aiutarli<br />

a uscire da una spirale infernale che impe<strong>di</strong>sce ad alcuni <strong>di</strong> essi <strong>di</strong> avere un mo<strong>del</strong>lo sostenib<strong>il</strong>e a<br />

me<strong>di</strong>o o lungo termine.<br />

"I tifosi e gli appassionati <strong>di</strong> <strong>calcio</strong> non hanno alcun interesse <strong>nel</strong> vedere scomparire club che fanno<br />

parte <strong>del</strong> patrimonio calcistico europeo a seguito <strong>di</strong> gestioni <strong>di</strong>ssennate. Occorreva l’intervento <strong>di</strong><br />

un’autorità, ed è quello che stiamo facendo”. Platini ha aggiunto che la UEFA avrà <strong>il</strong> coraggio <strong>di</strong><br />

sanzionare eventuali club inadempienti. Il progetto e le relative misure sono state introdotte con <strong>il</strong><br />

sostegno dei principali portatori <strong>di</strong> interesse <strong>del</strong> <strong>calcio</strong> europeo, in particolare dei club. Anche per <strong>il</strong><br />

presidente <strong>del</strong>l’ECA Rummenigge è arrivato <strong>il</strong> momento <strong>di</strong> alzare <strong>il</strong> piede dall’acceleratore e<br />

rallentare, per iniettare maggiore raziocinio <strong>nel</strong> <strong>calcio</strong> per club.<br />

3. LA SITUAZIONE DEI 5 TOP CAMPIONATI EUROPEI<br />

In un momento così <strong>del</strong>icato per ciò che riguarda la finanza mon<strong>di</strong>ale, anche <strong>il</strong> <strong>calcio</strong>, essendo un<br />

sistema che fa girare gran<strong>di</strong>ssime quantità <strong>di</strong> denaro, viene messo sotto la lente <strong>di</strong> ingran<strong>di</strong>mento, e<br />

in particolare viene valutata la gestione <strong>del</strong>le varie leghe e dei club <strong>nel</strong> processo spese/ricavi.<br />

Un' analisi effettuata dalla PrincewaterhouseCoopers (PwC, Network internazionale che si occupa<br />

principalmente <strong>di</strong> consulenza finanziaria e revisioni <strong>di</strong> b<strong>il</strong>ancio) ha preso in esame gli in<strong>di</strong>catori<br />

finanziari <strong>del</strong>le principali leghe europee <strong>nel</strong>le stagioni 2008/2009 e 2009/2010, evidenziando in<br />

5


primo luogo chi abbia formulato la strategia vincente per abbattere <strong>il</strong> debito e prepararsi alle<br />

normative <strong>del</strong> <strong>fairplay</strong> <strong>finanziario</strong>. L'indagine pubblicata dal Sole 24 Ore (tabella in basso) <strong>il</strong> 21<br />

marzo 2011 ha potuto confermare come la Bundesliga sia la lega che ha <strong>il</strong> miglior rapporto tra<br />

fatturato (ricavi) e posizione finanziaria netta (Pfn, grado <strong>di</strong> indebitamento).<br />

Ma ve<strong>di</strong>amo <strong>nel</strong> dettaglio <strong>il</strong> grafico sottostante, basandoci sulla stagione 2009\10:<br />

6


La Premier League inglese è la lega che genera <strong>il</strong> più alto giro d'affari <strong>del</strong> vecchio continente (2, 5<br />

m<strong>il</strong>iar<strong>di</strong> <strong>di</strong> €), ma possiede anche un rosso netto complessivo <strong>di</strong> 3,8 m<strong>il</strong>iar<strong>di</strong> <strong>di</strong> €. L'elevato fatturato<br />

è garantito da molteplici aspetti: impianti sportivi ottimi e <strong>di</strong> proprietà dei club, investimenti esteri<br />

dei magnati, gestione attenta e moderna <strong>del</strong> marchio da parte <strong>di</strong> ogni società (attività commerciali,<br />

merchan<strong>di</strong>sing, responsab<strong>il</strong>ità sociale) e <strong>del</strong>la lega stessa. I ricavi si scontrano però con l'ingente<br />

indebitamento dovuto ad una gestione folle <strong>del</strong>le spese <strong>di</strong> molte società inglesi. Il <strong>calcio</strong> in<br />

Ingh<strong>il</strong>terra è letteralmente sommerso dai debiti dovuti principalmente alle sconsiderate somme<br />

investite <strong>nel</strong>l'acquisto <strong>di</strong> giocatori e negli ingaggi astronomici offerti a questi. Pren<strong>di</strong>amo ad<br />

esempio <strong>il</strong> Chelsea <strong>del</strong> magnate russo Roman Abramovich che da quando è alla presidenza dei<br />

Blues ha speso oltre 70 m<strong>il</strong>ioni <strong>di</strong> euro solo per i tecnici e oltre 815 m<strong>il</strong>ioni per comprare giocatori.<br />

Basti pensare al regalo che si è fatto <strong>nel</strong> gennaio 2011 dove ha speso oltre 81 m<strong>il</strong>ioni <strong>di</strong> euro per<br />

comprare <strong>il</strong> duo David Luiz-Fernando Torres (ingaggi esclusi). Il Manchester City sta rapidamente<br />

raggiungendo <strong>il</strong> Chelsea, e <strong>il</strong> Manchester United e <strong>il</strong> Liverpool non sono da meno. In particolare <strong>il</strong><br />

caso <strong>del</strong> Manchester City è a <strong>di</strong>r poco emblematico come esempio <strong>di</strong> mecenatismo presente <strong>nel</strong><br />

<strong>calcio</strong> inglese più che in qualsiasi altro campionato europeo.<br />

In principio fu Abramovich, <strong>il</strong> primo vero magnate <strong>del</strong> <strong>calcio</strong>, colui che dall’alto <strong>di</strong> un patrimonio<br />

personale immenso ha deciso <strong>di</strong> spendere un po’ <strong>del</strong> suo denaro <strong>nel</strong> <strong>calcio</strong>, e scelse <strong>nel</strong> 2003 <strong>di</strong><br />

acquistare <strong>il</strong> Chelsea che oggi risulta una <strong>del</strong>le squadre europee più competitive. In seguito sono<br />

arrivati gli sceicchi che con i loro petrodollari acquisirono <strong>nel</strong> 2008 per 300 m<strong>il</strong>ioni o poco più <strong>il</strong><br />

Manchester City, facendolo <strong>di</strong>ventare con <strong>il</strong> passare degli anni con acquisti molto <strong>di</strong>spen<strong>di</strong>osi uno<br />

dei top club europei.<br />

7


Quin<strong>di</strong> negli ultimi anni abbiamo visto come squadre in precedenza me<strong>di</strong>ocri e povere siano potute<br />

<strong>di</strong>ventare, grazie a questi mecenati <strong>del</strong> <strong>calcio</strong>, <strong>del</strong>le vere e proprie big tanto da essere inserite tra le<br />

papab<strong>il</strong>i alla vittoria <strong>nel</strong>le coppe europee, e questo grazie a una serie impressionante <strong>di</strong> assegni<br />

staccati per acquistare i giocatori più forti <strong>del</strong> <strong>mondo</strong>.<br />

La Bundesliga è in assoluto la lega che sta maggiormente crescendo <strong>nel</strong> panorama europeo. Nel<br />

2009/2010 ha aumentato <strong>del</strong> 15% <strong>il</strong> fatturato complessivo (1, 5 m<strong>il</strong>iar<strong>di</strong> <strong>di</strong> €), mantenendo però sui<br />

valori contenuti <strong>il</strong> debito (100 m<strong>il</strong>ioni <strong>di</strong> €). La Germania sta raggiungendo (forse superando) <strong>il</strong><br />

mo<strong>del</strong>lo inglese. Molti club, grazie anche ai Mon<strong>di</strong>ali <strong>del</strong> 2006, hanno impianti sportivi <strong>di</strong> proprietà,<br />

moderni e all'avanguar<strong>di</strong>a. Questi impianti vivono tutta la settimana grazie a bar, ristoranti, palestre<br />

e concerti e sono costruiti seguendo tutte le esigenze <strong>del</strong> pubblico che vive in maniera entusiastica <strong>il</strong><br />

rapporto con lo sta<strong>di</strong>o (nessuna tessera <strong>del</strong> tifoso ad impe<strong>di</strong>re <strong>di</strong> godersi lo spettacolo). Le 18<br />

società <strong>del</strong>la Bundesliga hanno gran<strong>di</strong>ssimi introiti anche dal merchan<strong>di</strong>sing e curano moltissimo <strong>il</strong><br />

proprio marchio. I club non sono schiavi dei <strong>di</strong>ritti televisivi, basti pensare che per <strong>il</strong> Bayern<br />

Monaco costituiscono solo <strong>il</strong> 21% <strong>del</strong> fatturato (in Italia oltre <strong>il</strong> 60% per le big). L'ultimo<br />

eccezionale capolavoro <strong>del</strong>la lega tedesca e <strong>del</strong>le società è la formazione e l'impiego dei giovani.<br />

Con programmi accurati, l'apertura all'integrazione e <strong>il</strong> coraggio <strong>del</strong>la federazione e dei club la<br />

Germania ha aperto realmente alle nuove leve abbattendo incre<strong>di</strong>b<strong>il</strong>mente i costi (i giovani si creano<br />

in casa) e favorendo la crescita dei giocatori. La nazionale offre un <strong>calcio</strong> moderno e spettacolare e<br />

<strong>il</strong> campionato 2010/2011 ha visto vincere la squadra più giovane (Borussia Dortmund).<br />

8


La Liga nonostante molti club <strong>di</strong> seconda fascia siano sull'orlo <strong>del</strong> fallimento, ha un indebitamento<br />

contenuto (1 m<strong>il</strong>iardo) con un giro d'affari <strong>di</strong> 1,5 m<strong>il</strong>ar<strong>di</strong> <strong>di</strong> €. E' evidente però <strong>il</strong> netto <strong>di</strong>vario tra le<br />

gran<strong>di</strong> <strong>di</strong> Spagna (Real e Barca) e tutte le altre società. Il Real Madrid e <strong>il</strong> Barcellona hanno un<br />

impatto assolutamente devastante sul mercato. Tra sta<strong>di</strong> <strong>di</strong> proprietà, sponsor, attività legate al<br />

marchio, merchan<strong>di</strong>sing e imprese sportive vantano fatturati incre<strong>di</strong>b<strong>il</strong>i. Secondo Deloitte (la più<br />

grande azienda <strong>di</strong> consulenza e revisione <strong>del</strong> <strong>mondo</strong>), <strong>il</strong> Real Madrid ha un fatturato <strong>di</strong> 401,4<br />

m<strong>il</strong>ioni <strong>di</strong> € mentre <strong>il</strong> Barcellona <strong>di</strong> 365,9 m<strong>il</strong>ioni, dati 2010 (per capirci Juventus, M<strong>il</strong>an e Inter<br />

hanno un fatturato <strong>di</strong> 201,3 m<strong>il</strong>ioni per i bianconeri e 196,5 per le m<strong>il</strong>anesi). Le altre <strong>di</strong> Spagna non<br />

possono competere con le due gran<strong>di</strong> perché finanziariamente non godono <strong>di</strong> ottima salute e<br />

sicuramente non ha giovato la mo<strong>di</strong>fica che è stata apportata dal 2011 riguardo la fiscalità. Prima in<br />

Spagna esisteva un particolare regime fiscale che accomunava i calciatori professionisti ai<br />

rimpatriati i quali, come non residenti, potevano beneficiare <strong>di</strong> un'aliquota <strong>del</strong> 24%, la più bassa in<br />

Europa e <strong>nel</strong> resto <strong>del</strong> <strong>mondo</strong> per quel che riguardava la tassazione dei calciatori. Dall'anno scorso,<br />

però, la situazione è cambiata: la nuova legislazione fiscale ha introdotto un tetto <strong>di</strong> 600 m<strong>il</strong>a € al <strong>di</strong><br />

sotto <strong>del</strong> quale si può ancora beneficiare <strong>del</strong>la tassazione "priv<strong>il</strong>egiata", ma al <strong>di</strong> sopra <strong>del</strong> quale le<br />

aliquote aumentano e si conformano alla me<strong>di</strong>a europea, passando dal 45% al 49% a seconda <strong>del</strong>la<br />

regione spagnola in cui <strong>il</strong> calciatore m<strong>il</strong>ita. L'Italia prevede <strong>il</strong> 45% <strong>di</strong> aliquota massima che scatta<br />

per i red<strong>di</strong>ti che superano i 75 m<strong>il</strong>a € (ipotesi che coinvolge la quasi totalità dei calciatori<br />

professionisti).<br />

9


In Francia la condotta finanziaria sembra essere più virtuosa, ma solamente a livello numerico. Il<br />

rapporto tra Pfn (posizione finanziaria netta) e fatturato è ad<strong>di</strong>rittura in positivo (19%), ma in realtà<br />

i ricavi non crescono e <strong>il</strong> movimento, su cui incidono pochi gran<strong>di</strong> club, è ancora piccolo. La Ligue<br />

1 ha avuto un fatturato <strong>di</strong> 1 m<strong>il</strong>iardo <strong>di</strong> € <strong>nel</strong> 2009/2010 con per<strong>di</strong>te per 200 m<strong>il</strong>ioni <strong>di</strong> € ma c'è da<br />

<strong>di</strong>re che i ricavi sono bassi e concentrati in poche squadre (Lione, Marsiglia, Bordeaux e Psg<br />

principalmente). Con l'avvento dei nuovi proprietari <strong>del</strong> Paris Saint Germain le cose potrebbero<br />

però cambiare rapidamente (ve<strong>di</strong> gli esempi sopracitati <strong>di</strong> Chelsea e Manchester City).<br />

L'ammodernamento degli impianti, l'arrivo <strong>di</strong> giovani campioni e le capacità economiche<br />

potrebbero incrementare <strong>il</strong> valore <strong>del</strong> campionato e quin<strong>di</strong> aumentare <strong>il</strong> giro <strong>di</strong> sol<strong>di</strong>.<br />

In Italia la situazione è critica. Se la posizione finanziaria netta (Pfn) è passata da 600 a 500 m<strong>il</strong>ioni<br />

<strong>di</strong> € tra la stagione 2008/2009 e la stagione 2009/2010, anche <strong>il</strong> fatturato è passato da 1,6 m<strong>il</strong>iar<strong>di</strong> a<br />

10


1,5 m<strong>il</strong>iar<strong>di</strong> <strong>di</strong> €. Secondo Deloitte per <strong>il</strong> M<strong>il</strong>an <strong>il</strong> broadcasting rappresenta <strong>il</strong> 60% dei ricavi, per la<br />

Juventus <strong>il</strong> 65% e per l'Inter <strong>il</strong> 62%.<br />

Numeri, questi ultimi, che in<strong>di</strong>cano come <strong>il</strong> <strong>calcio</strong> italiano sia troppo <strong>di</strong>pendente dai <strong>di</strong>ritti Tv,<br />

peraltro non così richiesti all'estero, vista la non eccelsa qualità <strong>del</strong> gioco. Le società poi spendono<br />

cifre considerevoli per giocatori e relativi ingaggi <strong>di</strong>mostrando una poca attenzione al settore<br />

giovan<strong>il</strong>e che garantirebbe un risparmio incre<strong>di</strong>b<strong>il</strong>e. Non a caso, Deloitte in<strong>di</strong>ca <strong>il</strong> rapporto<br />

stipen<strong>di</strong>/ricavi <strong>del</strong>la Bundesliga (51%) come «<strong>il</strong> più in salute» mentre quello <strong>del</strong>la serie A, pari al<br />

73%, come <strong>il</strong> peggiore. Inoltre <strong>il</strong> campionato italiano non offre strutture adeguate. Gli sta<strong>di</strong>, non ci<br />

stancheremo mai <strong>di</strong> <strong>di</strong>rlo, sono impianti vecchi e mal funzionanti: solo la Juventus, seppur con <strong>del</strong>le<br />

restrizioni, è riuscita a costruire uno sta<strong>di</strong>o <strong>di</strong> proprietà. I comuni, che guadagnano somme<br />

considerevoli dall'affitto percepito dai club, non concedono i terreni per la costruzione <strong>di</strong> impianti<br />

moderni e che possano vivere tutta la settimana (come già detto invece all'estero, in particolare <strong>nel</strong>la<br />

Bundesliga, offrono molteplici attività ogni giorno e non solo <strong>il</strong> fine settimana). Sta <strong>di</strong>minuendo<br />

l'affluenza <strong>del</strong> pubblico alle partite, in risposta ad ambienti obsoleti, privi <strong>di</strong> como<strong>di</strong>tà e piuttosto<br />

ost<strong>il</strong>i (se a questo poi aggiungiamo l'introduzione <strong>del</strong>la Tessera <strong>del</strong> tifoso, la situazione sembra<br />

irrecuperab<strong>il</strong>e). Nel nostro paese i gran<strong>di</strong> investitori non intervengono perché frenati dall'eccessiva<br />

burocrazia. Esempio lampante e recentissimo è l'estenuante trattativa dei neo proprietari <strong>del</strong>la Roma<br />

(i Di Benedetto) che non hanno ancora effettivamente preso completo possesso <strong>del</strong> club a causa<br />

<strong>del</strong>l'infinito iter burocratico. Altro problema importante è lo scarso introito percepito dal<br />

merchan<strong>di</strong>sing. Le società sono ancora in<strong>di</strong>etro rispetto alla gestione <strong>del</strong> business legata al marchio<br />

e alla comunicazione dovendo ancora combattere contro la piaga <strong>del</strong> merchan<strong>di</strong>sing contraffatto che<br />

in Italia è esteso all'intero panorama calcistico. Insomma ci troviamo <strong>di</strong> fronte ad una situazione<br />

piuttosto complicata e purtroppo le risposte <strong>del</strong>le istituzioni sono inadeguate. Speriamo si possa<br />

voltare pagina in un modo o <strong>nel</strong>l'altro ma l'impressione è che servirà molto tempo per raggiungere <strong>il</strong><br />

livello degli altri campionati europei (purtroppo per ora non abbiamo ancora iniziato).<br />

11


Di seguito pubblichiamo la classifica <strong>del</strong>la sud<strong>di</strong>visione <strong>del</strong>le percentuali dei ricavi dei 20 top club<br />

europei st<strong>il</strong>ata da Deloitte al termine <strong>del</strong>la stagione 2009/2010. Gli in<strong>di</strong>ci sono Matchday (che sta<br />

per percentuale dei ricavi dalle partite), Broadcasting (che sta per percentuale dei ricavi dai <strong>di</strong>ritti<br />

tv) e Commercial (che sta per percentuale dei ricavi legati al marchio e al merchan<strong>di</strong>sing).<br />

Da notare la sproporzione <strong>del</strong>le percentuali nei club italiani.<br />

12


4. LE FASI DI ATTUAZIONE DEL FAIRPLAY<br />

FINANZIARIO<br />

Nonostante si sia iniziato a parlare <strong>del</strong>le norme <strong>del</strong> <strong>fairplay</strong> <strong>finanziario</strong> un paio <strong>di</strong> anni fa, fino al<br />

2012 la Uefa non applicherà alcuna limitazione.<br />

Il comitato Uefa si limiterà a supervisionare le gestioni dei club, mettendo in allerta coloro i<br />

quali daranno vita a gestioni eccessivamente “sregolate”.<br />

Dalle stagioni successive, una gestione non economicamente sostenib<strong>il</strong>e potrebbe sfociare in<br />

penalizzazioni: chi non rispetterà queste norme sarà escluso dalle competizioni europee (vd<br />

caso Maiorca sopracitato).<br />

PRIMA FASE: TRIENNIO 2012, 2013 E 2014 – La Uefa inizierà ad analizzare i b<strong>il</strong>anci <strong>del</strong>le<br />

società <strong>di</strong> <strong>calcio</strong> relativi agli esercizi <strong>del</strong>le stagioni 2011/12, 2012/13 e 2013/14: <strong>il</strong> risultato<br />

complessivo aggregato non dovrà evidenziare per<strong>di</strong>te superiori ai 45 m<strong>il</strong>ioni <strong>di</strong> euro. Sarà<br />

comunque possib<strong>il</strong>e uno scarto, definito deviazione accettab<strong>il</strong>e, pari a 5 m<strong>il</strong>ioni <strong>di</strong> euro.<br />

Esempio: se una società dovesse subire una per<strong>di</strong>ta <strong>nel</strong> 2012 <strong>di</strong> 80 m<strong>il</strong>ioni <strong>di</strong> euro, <strong>nel</strong> 2013 un ut<strong>il</strong>e<br />

<strong>di</strong> 30 m<strong>il</strong>ioni e <strong>nel</strong> 2014 un ut<strong>il</strong>e <strong>di</strong> 15 m<strong>il</strong>ioni <strong>di</strong> euro si farà <strong>il</strong> seguente calcolo: – 80 + 30 + 15 = –<br />

35: parametro rispettato.<br />

SECONDA FASE: TRIENNIO 2015, 2016 E 2017 – Il graduale processo <strong>di</strong> riequ<strong>il</strong>ibrio dei conti<br />

porterà l’Uefa ad obbligare <strong>il</strong> contenimento <strong>del</strong>le per<strong>di</strong>te in 30 m<strong>il</strong>ioni <strong>di</strong> euro, fatta salva la<br />

deviazioni accettab<strong>il</strong>e <strong>di</strong> 5, negli esercizi 2014/15, 2015/16 e 2016/17.<br />

Esempio: se una società dovesse subire una per<strong>di</strong>ta <strong>nel</strong> 2015 <strong>di</strong> 50 m<strong>il</strong>ioni <strong>di</strong> euro, <strong>nel</strong> 2016 un ut<strong>il</strong>e<br />

<strong>di</strong> 20 m<strong>il</strong>ioni e <strong>nel</strong> 2017 un ut<strong>il</strong>e <strong>di</strong> 5 m<strong>il</strong>ioni <strong>di</strong> euro si farà <strong>il</strong> seguente calcolo: – 50 + 20 + 5 = – 25:<br />

parametro rispettato.<br />

TERZA FASE: IL BREAK EVEN POINT – L’obiettivo generale <strong>del</strong> presidente Uefa, Michel<br />

Platini, è quello <strong>di</strong> partire dal 2018 con <strong>il</strong> famigerato e tanto <strong>di</strong>scusso pareggio <strong>di</strong> b<strong>il</strong>ancio: i costi<br />

dovranno essere pareggiati dai ricavi.<br />

Il pareggio <strong>finanziario</strong> non precluderà comunque la possib<strong>il</strong>ità <strong>di</strong> avere lo scarto accettab<strong>il</strong>e pari a 5<br />

m<strong>il</strong>ioni <strong>di</strong> euro; deficit fisiologico che non necessiterà <strong>di</strong> alcuna copertura.<br />

13


Il deficit economico‐<strong>finanziario</strong> non sarà calcolato sulla base <strong>del</strong>la <strong>di</strong>fferenza tra incassi ed uscite;<br />

non verranno contab<strong>il</strong>izzati come costi le spese d’acquisto e <strong>di</strong> ingaggio degli under 18. Tale<br />

impostazione è volta a favorire gli investimenti nei settori giovan<strong>il</strong>i e la valorizzazione <strong>di</strong> baby<br />

talenti.<br />

L’Uefa, conscia <strong>del</strong>l’importanza che giocano gli sta<strong>di</strong> <strong>di</strong> proprietà, ha deciso poi <strong>di</strong> non<br />

contab<strong>il</strong>izzare come costi gli investimenti per la costruzione <strong>di</strong> un impianto sportivo, relativamente<br />

al tempo in cui la spesa verrà ammortizzata.<br />

LE ENTRATE VIRTUOSE – C’è poi da precisare che anche non tutte le entrate saranno<br />

considerate come virtuose dalla <strong>di</strong>sciplina <strong>del</strong> <strong>fairplay</strong> <strong>finanziario</strong>:<br />

Saranno considerati virtuosi i ricavi derivanti dalla ven<strong>di</strong>ta dei biglietti, abbonamenti, <strong>di</strong>ritti<br />

televisivi, sponsorizzazioni, pubblicità ed attività commerciali.<br />

Qui si apre però un altro problema: queste fonti <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to possono essere sfruttate al massimo<br />

solamente qualora la società sia proprietaria <strong>del</strong>l’impianto in cui gioca; solo così <strong>il</strong> club potrà<br />

sfruttare a 360° <strong>il</strong> proprio business.<br />

E’ evidente quin<strong>di</strong> che, almeno inizialmente, tali norme andranno a vantaggio <strong>del</strong>le società<br />

spagnole, inglesi, tedesche e, tra un paio d’anni, francesi che possono <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> sta<strong>di</strong> <strong>di</strong> proprietà<br />

e che quin<strong>di</strong> sono in grado <strong>di</strong> allargare la propria fonte <strong>di</strong> ricavi.<br />

L’INDEBITAMENTO – Una nota a parte merita invece <strong>il</strong> <strong>di</strong>scorso <strong>del</strong>l’indebitamento. Definiti i<br />

parametri che consentiranno ai club <strong>di</strong> spendere quanto fatturato, Platini ha voluto poi mettere un<br />

freno all’indebitamento sfrenato attuato negli ultimi anni specialmente in Ingh<strong>il</strong>terra e Spagna (vd<br />

casi <strong>di</strong> mecenatismo sopracitati):<br />

Gli indebitamenti previsti dovranno essere ripianati me<strong>di</strong>ante aumenti <strong>di</strong> capitale o attraverso<br />

donazioni, ma non più me<strong>di</strong>ante prestiti.<br />

La motivazione è ovvia e scontata: <strong>il</strong> prestito grava sul b<strong>il</strong>ancio ed incide sull’indebitamento, mentre<br />

la donazione o l’aumento <strong>di</strong> capitale consente <strong>di</strong> ristab<strong>il</strong>ire l’equ<strong>il</strong>ibrio <strong>finanziario</strong> senza che debba<br />

essere previsto alcun rimborso e quin<strong>di</strong>, senza la possib<strong>il</strong>ità che una richiesta <strong>di</strong> restituzione <strong>del</strong><br />

prestito possa non essere sod<strong>di</strong>sfatta e determinare <strong>il</strong> fallimento.<br />

14


QUINDI COSA SUCCEDERA’? – Il <strong>fairplay</strong> <strong>finanziario</strong> metterà fine agli acquisti folli ai quali<br />

abbiamo assistito negli ultimi anni:<br />

Lo spread tra Italia e Spagna o Ingh<strong>il</strong>terra, almeno inizialmente, aumenterà in quanto le nostre<br />

società avranno minori budget come concausa dei ricavi inferiori rispetto agli altri club d’Europa.<br />

La volontà <strong>di</strong> Platini è quella <strong>di</strong> evitare che investitori stranieri possano appropriarsi e gestire le<br />

società <strong>di</strong> <strong>calcio</strong> come un loro “giocattolino” imbottendole <strong>di</strong> debiti verso se stessi – come succede<br />

appunto da qualche anno in Ingh<strong>il</strong>terra – per poi, una volta stufi, lasciarle sull’orlo <strong>del</strong> precipizio<br />

senza alcuna possib<strong>il</strong>ità <strong>di</strong> essere rivendute.<br />

Queste normative metteranno fine anche al mecenatismo tipicamente italiano dei vari Berlusconi e<br />

Moratti che non potranno più ripianare le per<strong>di</strong>te <strong>di</strong> b<strong>il</strong>ancio senza dar seguito ad un aumento <strong>di</strong><br />

capitale.<br />

15


5. DUE TESI A CONFRONTO: PAOLILLO VS GALLIANI<br />

Su questo tema ci sono stati <strong>di</strong>battiti interessanti soprattutto <strong>nel</strong> <strong>mondo</strong> <strong>del</strong> <strong>calcio</strong> italiano, in<br />

particolare noi ci siamo soffermati sul confronto tra Ernesto Paol<strong>il</strong>lo, amministratore <strong>del</strong>egato e<br />

<strong>di</strong>rettore generale <strong>del</strong>l'Inter, pienamente d’accordo con la tesi <strong>del</strong> <strong>fairplay</strong> <strong>finanziario</strong>, e all’opposto<br />

Adriano Galliani, amministratore <strong>del</strong>egato <strong>del</strong> M<strong>il</strong>an, contrario alla sua imposizione reputandola<br />

dannosa per <strong>il</strong> campionato italiano.<br />

In una recente intervista r<strong>il</strong>asciata a Ifanews.it, un quoti<strong>di</strong>ano <strong>finanziario</strong> online, Paol<strong>il</strong>lo ha definito<br />

la problematica <strong>del</strong> <strong>fairplay</strong> <strong>finanziario</strong> <strong>nel</strong> <strong>mondo</strong> <strong>del</strong> <strong>calcio</strong> enunciandone i pro e i contro e come<br />

andrebbe a sconvolgere l’intero sistema. L’a.d. <strong>del</strong>l’Inter dopo averne spiegato le fasi <strong>di</strong> attuazione,<br />

ha sollevato infatti <strong>del</strong>le perplessità sull’attuale stato <strong>di</strong> salute dei principali club europei <strong>nel</strong>le<br />

ultime stagioni: <strong>nel</strong> 2009\10 l’ammontare totale <strong>del</strong>le per<strong>di</strong>te superava l’1,2 mld <strong>di</strong> euro, mentre <strong>il</strong><br />

totale debito toccava i 5 mld <strong>di</strong> euro; <strong>nel</strong> 2010\11 <strong>il</strong> totale <strong>del</strong>le per<strong>di</strong>te è ad<strong>di</strong>rittura passato da 1,2<br />

mld a 2 mld e l’ammontare totale <strong>del</strong> debito è arrivato a sfiorare i 7 mld <strong>di</strong> euro. E’ evidente che<br />

questo trend debba essere invertito con l’imposizione nuove regole b<strong>il</strong>ancistiche, meglio note come<br />

<strong>fairplay</strong> <strong>finanziario</strong>.<br />

Quest’ultimo è fondamentale per <strong>il</strong> futuro <strong>del</strong> <strong>calcio</strong> poiché porterà a una rivoluzione in positivo. Si<br />

va verso una maggiore <strong>di</strong>sciplina e rigore <strong>nel</strong> controllo dei conti attraverso la riduzione dei costi <strong>di</strong><br />

trasferimento e dando un tetto massimo alle per<strong>di</strong>te assim<strong>il</strong>ab<strong>il</strong>i. E’ necessario incoraggiare i club a<br />

reggersi sui propri ricavi derivanti in gran parte dalla gestione dei loro impianti (fattore<br />

16


determinante già da tempo <strong>nel</strong>la cultura inglese e tedesca) e a promuovere gli investimenti <strong>nel</strong><br />

settore giovan<strong>il</strong>e.<br />

In particolare un punto toccato in maniera molto esauriente dal <strong>di</strong>rigente neroazzurro riguarda gli<br />

sta<strong>di</strong>: è indubbio che chi può vantare uno sta<strong>di</strong>o <strong>di</strong> sua proprietà ha un vantaggio non da poco. In<br />

Italia solo la Juventus si trova in questa situazione, poiché l’industria <strong>del</strong> pallone è molto <strong>di</strong>visa:<br />

basti vedere cosa succede in Lega dove, per arrivare a prendere qualsiasi decisione, sono necessari<br />

tempi lunghissimi e me<strong>di</strong>azioni infinite. Per <strong>il</strong> <strong>calcio</strong> italiano questo è un han<strong>di</strong>cap non da poco, ma<br />

come sottolinea Paol<strong>il</strong>lo la colpa è solo <strong>del</strong>le società, incapaci <strong>di</strong> affrontare la questione e attuare<br />

un’efficiente programmazione. Infatti i nostri club sono costretti a pagare gli affitti degli impianti,<br />

facendo così aumentare la voce <strong>di</strong> spesa e non possono far “vivere” lo sta<strong>di</strong>o tutta la settimana<br />

rinunciando così a potenziali ricavi. Basti pensare, per esempio, alla costruzione <strong>di</strong> palestre o<br />

ristoranti, per non parlare, poi, <strong>del</strong>l'impossib<strong>il</strong>ità <strong>di</strong> inserirsi stab<strong>il</strong>mente <strong>nel</strong> giro dei gran<strong>di</strong> concerti<br />

<strong>di</strong> musica. Insomma, <strong>di</strong> nuovo: mentre all'estero, in Spagna o Ingh<strong>il</strong>terra, lo sta<strong>di</strong>o non è solo <strong>calcio</strong>,<br />

<strong>nel</strong>la penisola italiana tutto ciò non avviene. E, alla fine, si fa (o si è costretti a fare) <strong>il</strong> contrario <strong>di</strong><br />

quella che è <strong>nel</strong>la f<strong>il</strong>osofia <strong>del</strong> <strong>fairplay</strong> <strong>finanziario</strong>: si spende <strong>di</strong> più, a fronte <strong>di</strong> minori ricavi.<br />

E non è finita qui. Le note dolenti arrivano anche dalle sponsorizzazioni e dal merchan<strong>di</strong>sing. Come<br />

in<strong>di</strong>ca una ricerca <strong>di</strong> StageUp - Sport & Leisure Business, la percentuale me<strong>di</strong>a <strong>del</strong> fatturato per i<br />

club italiani, al netto <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritti tv e biglietti, si attesta a quota 21,6 per cento. Una cifra ben più bassa<br />

<strong>di</strong> quella <strong>del</strong>la Bundesliga (45,4%); ma anche inferiore a ciò che accade <strong>nel</strong>la Premier League<br />

inglese (27,6%) e <strong>nel</strong>la Liga ( 22,4%) spagnola.<br />

Alla fine l’ad <strong>del</strong>l’Inter si chiede se questa riforma non sia un male per <strong>il</strong> <strong>calcio</strong> italiano e arriva alla<br />

conclusione che si tratta <strong>di</strong> una normativa necessaria e non più derogab<strong>il</strong>e. Anche noi <strong>nel</strong> nostro<br />

piccolo concor<strong>di</strong>amo con la sua tesi in quanto per <strong>il</strong> giro <strong>di</strong> affari che <strong>il</strong> <strong>mondo</strong> <strong>del</strong> <strong>calcio</strong> solleva, è<br />

necessario apportare alcune mo<strong>di</strong>fiche r<strong>il</strong>evanti che porterebbero solo a conseguenze positive: da un<br />

lato <strong>il</strong> maggiore ut<strong>il</strong>izzo <strong>di</strong> giovani (in Italia trovano pochissimo spazio) che porterebbe anche ad<br />

una maggiore e più duratura competitività a livello internazionale e in seconda luogo maggior<br />

sfruttamento degli impianti anche per manifestazioni extra-calcistiche infrasettimanali; infatti come<br />

abbiamo visto precedentemente l’affluenza negli sta<strong>di</strong> italiani è calata vertiginosamente (in<br />

particolar modo per le partite <strong>del</strong>le squadre minori) ma grazie alle norme <strong>del</strong> <strong>fairplay</strong> <strong>finanziario</strong> (in<br />

questo caso ci riferiamo alla costruzione <strong>di</strong> nuovi e più moderni impianti) si riuscirebbe a riportare<br />

17


gente <strong>di</strong> ogni età allo sta<strong>di</strong>o e ciò gioverebbe non solo per una forma <strong>di</strong> socializzazione <strong>di</strong> massa,<br />

ma anche e soprattutto ai b<strong>il</strong>anci dei club.<br />

Come Paol<strong>il</strong>lo, anche l’amministratore <strong>del</strong>egato rossonero Adriano Galliani è intervenuto sui<br />

problemi legati al <strong>fairplay</strong> <strong>finanziario</strong>.<br />

Ebbene secondo Galliani quando entrerà in vigore questo provve<strong>di</strong>mento <strong>finanziario</strong>, saranno dolori<br />

per le italiane in campo internazionale. Infatti secondo la nuova regola, voluta fortemente dal<br />

presidente Uefa Michel Platini, un club non può spendere più <strong>di</strong> quanto guadagna, pena l’esclusione<br />

dalle competizioni continentali.<br />

Un vero problema per i club italiani che non avendo sta<strong>di</strong> <strong>di</strong> proprietà si troverebbero con capitali<br />

nettamente inferiori da investire sul mercato calciatori rispetto alle inglesi e alle spagnole che, oltre<br />

tutto come detto precedentemente, hanno anche un regime fiscale meno oppressivo come <strong>il</strong> nostro.<br />

Insomma se oggi abbiamo già <strong>di</strong>fficoltà a livello internazionale, i nostri club fra un paio d’anni<br />

rischieranno <strong>di</strong> fare la fine degli sparring partner <strong>del</strong>la box, solo botte e niente gloria. Galliani<br />

conclude la sua tesi sostenendo quin<strong>di</strong> che in Italia non ci potranno più essere i mecenati che<br />

intervengono con i loro capitali come all’estero. Le squadre italiane, che non hanno sta<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />

proprietà e non hanno agevolazioni fiscali, fatturano molto meno rispetto alle altre big europee.<br />

Esempio? Il Real fattura 450 m<strong>il</strong>ioni, <strong>il</strong> Barcellona 430, <strong>il</strong> Manchester United 360, M<strong>il</strong>an e Inter<br />

18


circa 200-220. Fino ad ora ci sono stati i Berlusconi e i Moratti che supplivano, in futuro non sarà<br />

più possib<strong>il</strong>e. Così <strong>di</strong>venta una competizione <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>e se non impossib<strong>il</strong>e.<br />

Bisogna però considerare che <strong>il</strong> <strong>di</strong>rigente rossonero ha stu<strong>di</strong>ato solo gli effetti <strong>di</strong> breve periodo <strong>del</strong><br />

<strong>fairplay</strong> <strong>finanziario</strong>, che ovviamente comporterebbero una <strong>di</strong>minuzione <strong>di</strong> competitività a livello<br />

internazionale; <strong>nel</strong>la sua tesi manca però la riflessione sugli effetti a lungo termine <strong>di</strong> queste norme<br />

(maggiore ut<strong>il</strong>izzo <strong>di</strong> giovani e introiti elevati dovuti all’ammodernamento degli impianti <strong>di</strong> cui<br />

abbiamo parlato precedentemente <strong>nel</strong>l’intervista a Paol<strong>il</strong>lo) che riporterebbero senza dubbio <strong>il</strong><br />

<strong>calcio</strong> italiano <strong>nel</strong>l’olimpo dei top 5 campionati europei, dai quali si sta pian piano <strong>di</strong>staccando.<br />

19


SITI<br />

http://www.panorama.it/<br />

http://www.cronacam<strong>il</strong>ano.it/<br />

http://static.guim.co.uk/the-guar<strong>di</strong>an/<br />

http://www.pwc.com/<br />

http://www.<strong>del</strong>oitte.com/<br />

http://www.<strong>il</strong>sole24ore.com/<br />

http://www.ifanews.it/<br />

http://www.stageup.com/<br />

http://it.uefa.com/<br />

20

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!