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OFTALMOLOGIA DOMANI n. 1/2013 - Jaka Congressi Srl

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Update <strong>2013</strong>:<br />

...la canaloplastica<br />

di Romeo Altafini<br />

Come già annunciato nel precedente numero da<br />

Costantino Bianchi, direttore di Oftalmologia<br />

Domani, ho cominciato una più attiva presenza<br />

nella costruzione di questa rivista curando uno spazio<br />

in cui, prendendo spunto da linee di ricerca o da specifiche<br />

esperienze cliniche, invito i colleghi ad una sorta<br />

di update su di uno specifico argomento.<br />

La volta precedente il Dott. Paolo Frezzotti, con il gruppo<br />

di ricerca da lui diretto dell’Università di Siena, aveva<br />

fatto il punto sulla genetica del glaucoma mentre in<br />

questo numero andiamo più sulla pratica clinica ed ho<br />

quindi chiesto al Dott. Paolo Brusini di parlarci e riportarci<br />

la sua esperienza clinica sulla canaloplastica,<br />

tecnica chirurgica di difficile esecuzione, ma che sembra<br />

dare promettenti risultati nel trattamento del glaucoma<br />

ad angolo aperto.<br />

Il dott. Paolo Brusini, che tutti apprezziamo per la sua<br />

grande conoscenza nella diagnostica sul glaucoma (lo<br />

ricordiamo autore di un semplice quanto efficace sistema<br />

di stadiazione del glaucoma, il Glaucoma Staging System<br />

che utilizziamo quotidianamente per la classificazione<br />

e progressione del danno glaucoma) è anche un esperto<br />

chirurgo e si è dedicato con passione a questa tecnica<br />

eseguendo negli ultimi anni oltre 200 interventi di canaloplastica<br />

sia in pazienti pseufachici che fachici, che<br />

in pazienti sottoposti a precedente trabeculectomia<br />

(quando le condizioni anatomiche lo consentono).<br />

10 oftalmologiadomani - N. 1 - Anno <strong>2013</strong><br />

La notevole esperienza acquisita “sul campo”, gli ha permesso<br />

contribuire in modo determinante alla diffusione<br />

scientifica della canaloplastica, e di affrontare l’argomento<br />

con il rigore che gli è abituale indicandoci le luci<br />

e le insidie che si celano in questa tecnica chirurgica,<br />

molto affascinante, che cerca di ristabilire e utilizzare<br />

le normali vie di deflusso dell’umore acqueo.<br />

E’, se vogliamo definirla come una ulteriore e raffinata<br />

evoluzione della viscocanaloplastica che aveva l’indubbio<br />

vantaggio di permetterci una chirurgia non penetrante, e<br />

quindi con netta riduzione delle complicanze intra e post<br />

operatorie ma che si è dimostrata non particolarmente<br />

capace di mantenere l’efficacia ipotonizzante nel tempo.<br />

Tra le nuove tecniche chirurgiche che cercano di superare<br />

il problema ostico della filtrazione congiuntivale<br />

contro la quale dobbiamo, dopo l’intervento, condurre<br />

una aspra battaglia per permettere il mantenimento<br />

dell’efficacia della bozza, come Trabectome, i-Stent, Hydrus,<br />

etc…, sicuramente la canaloplastica è quella che<br />

sembra ormai aver raggiunto una solida casistica ed una<br />

prevedibilità nei risultati ed ha ormai acquisito un suo<br />

spazio nelle precise indicazioni all’utilizzo,che ricordiamo,<br />

sono quelle in cui il nostro target pressorio postoperatorio<br />

coincide con i valori medi della IOP (15-16<br />

mmHg) ed in cui preferiamo eseguire un intervento a<br />

“bulbo chiuso” in cui, cioè siano ridotte al minimo le<br />

possibili complicanze post-operatorie. n<br />

FLAG 18312-1 • 30x10 cm - Acquarello e collage su cartone e carta Fabriano 600 gr. - Romeo Altafini

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