Annessione fi Ferentino al registro italiano.pdf - ITIS Morosini

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paesi. Quando il Governo Lanza diede ordine alle truppe regie l'ingresso nello Stato pontificio; tutti i patrioti esultarono. Ma il governo rifiutò di impiegare le forze volontarie per la liberazione di Roma. Le truppe del Regno d’Italia, senza combattere, entrarono a Ceprano, Frosinone, Ferentino, Anagni in mezzo all’indifferenza della popolazioni. In quanto i nove decimi degli abitanti del territorio erano contadini, bifolchi e braccianti agricoli e quindi del tutto indifferenti ai cambio di governo. I soldati restarono sorpresi della mancata accoglienza. I cittadini del circondario di Frosinone più favorevoli all’unità d’Italia ricordavano ancora l'inganno del 1867, però la classe borghese e dei commercianti, non ostante, ciò all’arrivo delle regie truppe, si sollevarono di nuovo, e scacciano le autorità pontificie. Vennero costituite delle Giunte provvisorie di governo e in Ferentino il patriota Angelini su eletto presidente. Parte 2 a L’Annessione di Ferentino al Regno d’Italia Il 16 settembre 1870 l’8 a Compagnia del 2° Battaglione del 63° Reggimento Fanteria dell’esercito italiano al comando del capitano Giuseppe Leardi entrò a Ferentino proveniente da Ceprano, che era il paese di confine ponendo fine al potere temporale. Martedì 20 settembre 1870, il giorno in cui i bersaglieri entrarono in Roma, nel pomeriggio nella Sala del Municipio di Ferentino si tenne un’assemblea popolare alla quale parteciparono circa sessanta cittadini (i capofamiglia) che elessero una Giunta Municipale provvisoria composta dal dott. Alessandro Angelini che fu nominato presidente e dai signori Achille avv. Giorgi; Raffaele Nardi; Francesco Pompeo; Antonio Franchi; Alessandro avv. De Marchis. Ferentino nel 1870 aveva circa 10.000 abitanti 9 , si può notare che questo evento storico coinvolse solo lo 0.6% della popolazione. I cittadini più favorevoli all’unità d’Italia appartenevano alla borghesia, avvocati, medici, notai, commercianti e artigiani, mentre i nove decimi della popolazione erano contadini, bifolchi e braccianti agricoli per i quali l’annessione di Ferentino al Regno d’Italia non modificò la loro condizione di vita. Dagli atti comunali si è rilevato che la banda comunale di Ferentino nel novembre 1867 aderì all’insurrezione garibaldina e con il ritorno delle autorità papaline fu dalle stesse discriminata, dileggiata e tenuta sotto sorveglianza. Il 21 settembre 1870 la Giunta tenne la prima riunione per riorganizzare gli uffici comunali che erano stati abbandonati dai funzionari papalini. Fu organizzato un minimo di struttura amministrativa. Fu nominato un Segretario Comunale nella persona del notaio Ignazio Sisti. Fu scelto come computista 10 il sig. Muzio De Castris, e suo assistente il sig. Luigi Onorati, come Ispettore Comunale fu designato sig. Costantino Zaccardi e come famigli 11 comunali furono incaricati i sig. Antonio Principali e Giovanni Volla. La situazione igienico sanitaria era la più grave soprattutto quella relativa alla distribuzione dell’acqua e alla pulizia della città. All’assessore sig. Raffaele Nardi furono affidate al le deleghe sull’acqua e nettezza urbana , inoltre la Giunta scrisse una lettera al 9 Nel censimento del 1871 la popolazione ammontava a 10287 10 Responsabile della contabilità 11 Commessi 6
sig. Ferrari Presidente della Giunta di Alatri per avere un aumento della portata dell’acqua per soddisfare le necessità della città. Nelle sedute successive del mese di settembre la Giunta provvide a ripristinare gli uffici della giudicatura nominando come governatore il dott. Alessandro avv. De Marchis e cancelliere il sig Benedetto Scala e sostituti criminali i signori Giuseppe Pace e Vincenzo Capigrossi, provvide a nominare i membri del Comune nella giunta distrettuale, i difensore dei pesi. Molto interessante e la seduta del 26 settembre nella quale la Giunta organizzò il plebiscito di adesione al Regno d’Italia del 2 ottobre. Preparò la lista elettorale degli ammessi al voto, decise di addobbare la città con globi aerostatici, fuochi d’artificio e concerti della banda musicale di Ferentino. Inoltre fu stabilito di assegnare una dote di lire 50 12 a 10 ragazze nate nel 1859 mediante un bando di concorso, fu stabilito di assegnare delle sovvenzioni agli esiliati che rientravano in Ferentino e nei territori liberati. Il 2 ottobre 1870 la giunta si riunì alle 12,00 per solennizzare il Plebiscito e procedette all’estrazione delle 10 doti da assegnare alle ragazze povere. Al concorso parteciparono 186 fanciulle, ne furono sorteggiate 10 vincitrici e 10 supplenti in quanto il premio veniva erogato solo se si sposavano. Quindi se una 10 vincitrici non si sposava entro il ventesimo anno oppure moriva il premio passava alla prima delle supplenti. In questi primi 12 giorni la Giunta si riunisce sette volte sempre sotto la presidenza dal dott. Alessandro Angelini, ma nella seduta del 6 ottobre il dott. Angelini è assente e la seduta è diretta dall’avv. Achille Giorgi e la successiva viene convocata ill 22 ottobre e il dott. Angelini non risulta più tra i componenti della Giunta provvisoria. Cosa accade dal 6 ottobre al 22 ottobre 1870 tra i due più influenti personaggi del Risorgimento di Ferentino? Dai verbali non risultano le dimissione il dott. Alessandro Angelini ma bisogna valutare la storia personale di questi due patrioti ferentinati: Il dott. Angelini era stato deputato alla Assemblea della Repubblica Romana del 1849 di orientamento mazziniano e repubblicano. Fu esule in Turchia per oltre venti anni. L’avv. Achille Giorgi visse sempre a Ferentino anche se sottoposto a stretta vigilanza da parte della polizia papale. Partecipò all’insurrezione del 1867 e fallito il tentativo fuggì prima nel napoletano e poi si rifugiò a Firenze. Il 20 settembre 1870 entrambi rientrarono a Ferentino dopo il plebiscito del 2 ottobre sii palesarono divergenze di gestione del Comune che nei primi dodici giorni furono attenuate per assicurare l’unità dei patrioti nei confronti della cittadinanza. Dalla lettura dei documenti si rileva la volontà della Giunta che nella riorganizzazione degli uffici pubblici cercava di recuperare la collaborazione dei precedenti funzionari papalini. Come si evidenzia dalle motivazioni adottate nelle delibere di nomina dei vari funzionari, come nell’esempio “Attesa la rinuncia emessa dal computista Antonio Marchioni è stato eletto a rimpiazzo il sig. Muzio De Castris”. Si deve supporre che il contrasto nella gestione del Comune tra la posizione più intransigente, di cui era esponente il dott. Angelini, che escludesse tutti coloro che si erano compromessi con le precedente autorità pontificie e quella dell’avv. Giorgi, più filo governativa e rassicurante nei confronti delle forze clericali - borghesi che erano prevalenti in città. Tale disputa si concluse con la vittoria del Giorgi e con l’estromissione dalla Giunta provvisoria del dott. Angelini Da quel momento l’avv. Giorgi diventa il personaggio guida della Giunta Municipale 12 lire 50 del 1870 sono uguali a euro 192,73 del 2004 7
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