File pdf - Intranet di Ateneo - Università degli Studi di Camerino
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collettivo: le aree per la sosta, il gioco e soprattutto gli spazi aggregativi<br />
a <strong>di</strong>sposizione <strong>degli</strong> utenti a elevata flessibilità. Ne risulta un intervento<br />
dall’impianto chiaro, articolato in due parti <strong>di</strong>stinte formalmente<br />
e funzionalmente, che si intrecciano come positivi-negativi, dando<br />
luogo a una notevole ricchezza formale e spaziale. Uno spazio ‘artificiale’<br />
con superfici continue planari, a trattamento minerale con vocazione<br />
altamente relazionale, che si protende verso le aree centrali e<br />
uno spazio ‘naturale’, trattato prevalentemente a verde, dalla forma<br />
mutuata dallo spazio al quale si oppone. Si tratta <strong>di</strong> un intervento che<br />
scommette sulla qualità e articolazione dello spazio, utilizzando soluzioni<br />
tecniche e costruttive semplici, materiali <strong>di</strong> uso corrente, evitando<br />
una eccessiva ricercatezza e una accumulazione semantica nel <strong>di</strong>segno<br />
dei dettagli.<br />
Dibattito<br />
L’ossatura portante costituita dal sistema dei percorsi e <strong>degli</strong> spazi<br />
a maggiore vocazione relazionale viene definita nella proposta <strong>di</strong> concorso.<br />
Essa viene riconosciuta e percepita nella fase <strong>di</strong> comunicazione<br />
dei progetti come un elemento fortemente identitario. Durante le<br />
elaborazioni successive è stata minuziosamente ri<strong>di</strong>segnata e adattata<br />
allo stato <strong>di</strong> fatto, al fine <strong>di</strong> ottenere un migliore rapporto tra superfici<br />
permeabili e impermeabili, mantenendone inalterato lo spirito originario.<br />
Il <strong>di</strong>alogo e l’interazione con gli abitanti hanno permesso <strong>di</strong> ridefinire<br />
la tematizzazione delle aree e tutto il sistema <strong>degli</strong> elementi<br />
<strong>di</strong> connotazione morfologica e funzionale <strong>degli</strong> ambiti specifici. Tra le<br />
proposte intervenute successivamente alla progettazione preliminare,<br />
tutte importanti e tutte relative alla specificazione <strong>degli</strong> aspetti sopra<br />
descritti, si segnala la proposta <strong>di</strong> Alcide Fontanesi (artista bolognese<br />
fortemente ra<strong>di</strong>cato nel quartiere) <strong>di</strong> donare un gruppo scultoreo da<br />
collocare all’interno dell’area. La proposta si è concretizzata nella integrazione<br />
all’interno del progetto <strong>di</strong> tre elementi in corten dal titolo significativo<br />
‘Abitare lo spazio’.<br />
Oltre agli aspetti qualitativi del progetto ampiamente sviscerati negli<br />
incontri, la questione che è stata maggiormente <strong>di</strong>battuta - e da<br />
parte <strong>di</strong> alcuni ostacolata in maniera energica - è stata la proposta <strong>di</strong><br />
pedonalizzare il tratto <strong>di</strong> via Garavaglia compreso all’interno dell’area<br />
<strong>di</strong> progetto. Tale scelta, ampiamente motivata dalla necessità <strong>di</strong> conferire<br />
unità morfologica e funzionale all’ambito in<strong>di</strong>viduato come centralità<br />
urbana, è stata analizzata con tutti i settori dell’Amministrazione.<br />
Essa è il frutto <strong>di</strong> un programma complessivo che prevede la realizzazione<br />
<strong>di</strong> una ‘zona 30’ all’interno del quartiere e una conseguente<br />
ridefinizione del sistema della mobilità ed è stata ritenuta precon<strong>di</strong>zione<br />
in<strong>di</strong>spensabile alla creazione <strong>di</strong> una piazza-parco con caratteristiche<br />
<strong>di</strong> elevata relazionalità alla scala urbana dalla grande maggioranza<br />
dei citta<strong>di</strong>ni; ne è testimone il fatto che tutti i progetti (non solo<br />
quello vincitore) hanno lavorato in questa <strong>di</strong>rezione.<br />
Eventi<br />
Particolare attenzione da parte della Fondazione e del Quartiere è<br />
stata posta agli eventi connessi alla realizzazione del progetto con<br />
particolare riferimento all’inaugurazione, una vera e propria ‘festa <strong>di</strong><br />
piazza’ concepita come momento centrale nel processo <strong>di</strong> appropriazione<br />
del nuovo spazio da parte dei citta<strong>di</strong>ni. Tra le iniziative <strong>di</strong> maggiore<br />
rilevanza, la mostra fotografica progettata e allestita in stretta relazione<br />
con il nuovo <strong>di</strong>segno dello spazio pubblico. Il lavoro, frutto <strong>di</strong><br />
una campagna espressamente realizzata da Gianni Berengo Gar<strong>di</strong>n<br />
sul tema del rapporto pubblico-privato, è stato svolto insieme agli abitanti<br />
del quartiere. Durante la festa <strong>di</strong> inaugurazione venti famiglie ritratte<br />
nel soggiorno della loro casa - scelte in modo da rappresentare<br />
l’eterogeneità e la ricchezza del tessuto sociale - sono state ‘portate<br />
in piazza’. Un gesto <strong>di</strong> elevato valore simbolico che rappresenta la<br />
presa in consegna del nuovo spazio urbano. Da segnalare ancora le<br />
iniziative volte a incoraggiare una fruizione <strong>di</strong>versificata e articolata<br />
dei vari spazi del progetto, dagli spettacoli serali della stagione estiva<br />
al mercatino <strong>di</strong> natale, gli incontri <strong>di</strong> follow-up svolti dopo il completamento<br />
dei lavori, l’iniziativa ‘pren<strong>di</strong>amocene cura’ volta alla pre<strong>di</strong>sposizione<br />
e con<strong>di</strong>visione <strong>di</strong> un programma <strong>di</strong> manutenzione e gestione.<br />
FT <strong>Università</strong> <strong>di</strong> Roma La Sapienza<br />
Le immagini che illustrano questo scritto si riferiscono alla realizzazione del progetto<br />
‘Bella Fuori 2008’ per la riqualificazione della Centralità Urbana del Quartiere San<br />
Donato a Bologna<br />
Progetto: Fabrizio Toppetti, Filippo Egi<strong>di</strong>, Vincenzo Bernar<strong>di</strong>, Francesco D’Ambrosio<br />
Direzione dei lavori: Fabrizio Toppetti e Filippo Egi<strong>di</strong><br />
2008/2011<br />
(foto <strong>di</strong> Oscar Ferrari)<br />
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