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Scarica il numero di Agosto 2009 - Asso Intrattenimento

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n° 10 - <strong>Agosto</strong> <strong>2009</strong><br />

E<strong>di</strong>toriale:<br />

l’estate del ballo<br />

tendenze: In<strong>di</strong>zi <strong>di</strong> nuove<br />

tendenze nel bel mezzo<br />

della crisi<br />

club nightlife:<br />

La Capannina <strong>di</strong> Castiglione<br />

della Pescaia<br />

club life: sistema ibiza<br />

ASSOINTRATTENIMENTO<br />

comunicato stampa:<br />

Oggetto: Gli spiriti<br />

animali dei nemici delle<br />

<strong>di</strong>scoteche<br />

N° 10


HH • 02<br />

<strong>Agosto</strong> <strong>2009</strong><br />

COLOPHON SOMMARIO<br />

Direttore Responsab<strong>il</strong>e<br />

Lamberto Cantoni<br />

lamberto.cantoni@gma<strong>il</strong>.com<br />

Capo Redattore<br />

Lorenzo Tiezzi<br />

Reporters<br />

Antonio Bramclet<br />

Francesco Antinolfi<br />

Art Director<br />

Francesca Flavia Fontana<br />

E<strong>di</strong>tore<br />

BUBU s.r.l.<br />

Numero Registrazione 14/<strong>2009</strong> registrato presso<br />

Registro Tribunale <strong>di</strong> Perugia in data 31/03/<strong>2009</strong><br />

Via Massarotti, 21 b<br />

26100 Cremona<br />

Tel. 0372 800247<br />

Fax 0372800248<br />

P.Iva 01431570199<br />

Happy Hours è l’Organo ufficiale <strong>di</strong><br />

<strong>Asso</strong> <strong>Intrattenimento</strong>,<br />

associazione degli impren<strong>di</strong>tori del ballo<br />

aderenti a Confindustria.<br />

Via Tosarelli, 360<br />

45050 V<strong>il</strong>lanova <strong>di</strong> Castenaso (Bo)<br />

Tel. 051 781607<br />

Fax 051 780455<br />

www.asso-intrattenimento.it<br />

info@asso-intrattenimento.it<br />

Presidente <strong>di</strong> <strong>Asso</strong>-<strong>Intrattenimento</strong><br />

e <strong>di</strong> Happy Hours:<br />

Luciano Zanchi<br />

Comitato e<strong>di</strong>toriale:<br />

Antonio Degortes<br />

Sergio Buio<br />

Loris Fabbro<br />

Maurizio Girolimetti<br />

Luca Calenda<br />

Giancarlo Barisio<br />

Ezio Rizzoli<br />

03<br />

e<strong>di</strong>toriale<br />

04<br />

tendenze<br />

08<br />

club<br />

20<br />

star system<br />

26<br />

CLUBLIFE<br />

32<br />

top dj<br />

36<br />

vocalist<br />

38<br />

star & music<br />

42<br />

music made in italy<br />

44<br />

music from the world<br />

46<br />

star agency<br />

50<br />

beverage<br />

54<br />

design<br />

60<br />

fashion lifestyle<br />

66<br />

<strong>di</strong>sco businessman<br />

68<br />

L’INCHIESTA<br />

72<br />

assointrattenimento<br />

L’estate del ballo<br />

EDITORIALE<br />

La stagione estiva ha sempre avuto un significato particolare per noi impren<strong>di</strong>tori <strong>di</strong> <strong>di</strong>scoteche.<br />

Una parte dei nostri colleghi si pre<strong>di</strong>spone ad esercitare una attività breve che condensa <strong>il</strong> senso economico dell’azienda<br />

<strong>di</strong>scoteca in alcuni mesi. Sto parlando ovviamente delle <strong>di</strong>sco estive situate in località turistiche o dei cosiddetti giar<strong>di</strong>ni che<br />

allietano le calde nottate delle nostre città.<br />

In poche settimane troviamo condensate tutte le contrad<strong>di</strong>zioni del nostro mondo. Infatti se l’abusivismo nei mesi invernali è<br />

d<strong>il</strong>agante, d’estate raggiunge picchi assolutamente devastanti.<br />

Non ho mai capito cosa ci guadagni una località turistica quando i suoi amministratori permettono che si balli sulla spiaggia.<br />

Per rincorrere una moda <strong>di</strong>struggono l’attività <strong>di</strong> club che nel recente passato hanno portato in luoghi spesso <strong>di</strong> basso<br />

prof<strong>il</strong>o turistico, l’eleganza <strong>di</strong> nottate che abituavano i clienti ad essere appagati e giusti in tutto. Così facendo li spingono a<br />

comportamenti destrutturati che involgariscono la notte: provate ad immaginare come vanno vestite le persone che si recano<br />

in una pineta o in un bagno per ballare… Mi limito ad osservare che <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>mente presteranno attenzione alle regole del<br />

buon gusto.<br />

Ma come vivranno la notte persone spinte a perdere <strong>il</strong> piacere <strong>di</strong> curarsi anche nell’aspetto? Il risultato <strong>di</strong> questa politica è<br />

sotto gli occhi <strong>di</strong> tutti. Io mi limito a sottolinearne la follia sia per quanto riguarda l’immagine della località e sia per l’ecologia<br />

<strong>di</strong> luoghi che dovrebbero essere valorizzati per altri aspetti della vacanza.<br />

Cosa possiamo fare nei confronti dell’abusivismo estivo? Allertare le amministrazioni e denunciare gli abusivi. In quest’ultimo<br />

caso i tempi ristretti delle attività estive possono essere un problema. Infatti ci occorre del tempo per stanare gli abusivi e<br />

per metterli nella con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> non nuocere. Tenete conto che bastano poche serate <strong>di</strong> grande successo per permettere<br />

agli improvvisati <strong>di</strong> fuggire con <strong>il</strong> malloppo, lasciando gli impren<strong>di</strong>tori nei guai (come recupereranno le presenze perdute<br />

con l’onere dei costi fissi altissimi che è necessario programmare?). E’ immensamente importante che i colleghi esposti a<br />

questi rischi agiscano tempestivamente e ci passino le informazioni necessarie per la denuncia appena hanno sentore del<br />

pericolo.<br />

Siamo già intervenuti molte volte su questa questione e invito i colleghi a consultare <strong>il</strong> nostro sito www.asso-intrattenimento.<br />

it. Ora vorrei chiedermi: cosa fanno in questo periodo gli impren<strong>di</strong>tori che non hanno locali estivi? Molti pensano che ce<br />

ne an<strong>di</strong>amo tutti in vacanza per dei mesi. Niente <strong>di</strong> più falso. Gran parte del successo invernale <strong>di</strong>pende dal lavoro fatto<br />

in estate. Non penso solo ai piccoli o gran<strong>di</strong> restyling dei nostri club. Il cuore del nostro lavoro è capire cosa vuole <strong>il</strong> nostro<br />

pubblico e come cambieranno i gusti della gente. E come si fa a capire tutto questo? Ci confrontiamo, viaggiamo, ascoltiamo<br />

un sacco <strong>di</strong> persone e facciamo riunioni con <strong>il</strong> nostro staff. Insomma investiamo tempo e denaro basandoci sulle nostre<br />

intuizioni. Forse questo è l’aspetto del lavoro <strong>di</strong> impren<strong>di</strong>tore della notte più affascinate ma anche <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>e. In realtà siamo<br />

soli, i cosiddetti esperti <strong>di</strong> solito ci procurano danni e le variab<strong>il</strong>i da orchestrare sono pressoché infinite. Per questo <strong>il</strong> nostro<br />

mestiere è per impren<strong>di</strong>tori creativi. Ed è per questo che le istituzioni dovrebbero avere più attenzione per i veri st<strong>il</strong>isti della<br />

notte, non permettendo al degrado e alla concorrenza sleale <strong>di</strong> <strong>di</strong>ssipare decenni <strong>di</strong> esperienze e successi.<br />

Luciano Zanchi<br />

(Presidente nazionale <strong>Asso</strong>-intrattenimento)<br />

HH • 03


HH • 04<br />

tendenze<br />

In<strong>di</strong>zi <strong>di</strong> nuove tendenze nel<br />

bel mezzo della crisi<br />

<strong>di</strong> Lamberto Cantoni<br />

Si <strong>di</strong>ce che le crisi siano foriere <strong>di</strong> nuove opportunità e in un certo qual modo<br />

<strong>di</strong> un nuovo livello d’or<strong>di</strong>ne. In sintesi, secondo l’opinione ottimista <strong>di</strong> molti,<br />

la congiuntura spazzerebbe via dal mercato le aziende poco competitive<br />

creando una sorta <strong>di</strong> selezione qualitativa verso l’alto capace <strong>di</strong> rigenerare<br />

un settore.<br />

Non ho molta simpatia per questo punto <strong>di</strong> vista e non lo ritengo vero,<br />

anche se alcuni degli effetti post crisi vanno in questa <strong>di</strong>rezione. Tuttavia non<br />

è privo <strong>di</strong> senso osservare la tipologia <strong>di</strong> club configurata da impren<strong>di</strong>tori che<br />

malgrado tutto continuano ad investire con successo in questo settore. Se<br />

hanno ragione gli ottimisti, allora è nei <strong>di</strong>ntorni <strong>di</strong> ciò che stanno facendo<br />

che dovremmo scorgere le tendenze che scorrono verso quell’ald<strong>il</strong>à della crisi<br />

che tutti stiamo sognando.<br />

tendenze<br />

E dal momento che ormai la globalizzazione è <strong>di</strong>venuta lo standard per ogni<br />

ragionamento strategico vi propongo <strong>di</strong> analizzare brevemente cosa sta<br />

succedendo a livello d’entertainment notturno in contesti <strong>il</strong> cui genius loci lo<br />

potremmo definire <strong>di</strong> tendenza conclamata (tutti sanno che certe città hanno<br />

maggiori probab<strong>il</strong>ità <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffondere mode e tendenze).<br />

A Pechino verso la fine del 2008 è stata lanciata la <strong>di</strong>scoteca ChinaDoll. Si<br />

tratta in realtà della rifondazione <strong>di</strong> un club creato nel 2006, situato all’ultimo<br />

piano <strong>di</strong> un palazzo. La <strong>di</strong>scoteca è stata ricostruita tre volte più grande <strong>di</strong><br />

quella delle origini. Oltre ad una Dance Floor e una ambiente Lounge, <strong>il</strong><br />

progettista ha frammentato lo spazio con 8 vip rooms. Il design degli interni<br />

ricorda un pò i privè dei gran<strong>di</strong> club dell’età dell’oro della <strong>di</strong>sco ovvero gli<br />

anni ottanta contaminato con un mood creato da colori allucinogeni che<br />

mi fanno ricordare certe copertine <strong>di</strong> <strong>di</strong>schi pop <strong>di</strong> inizio anni ’70 (David<br />

Bowie, Glam rock … tanto per intenderci). Il designer Wu Ying ha voluto<br />

creare un fantastico ambiente onirico supercolorato. Ovviamente le pareti<br />

video supertecnologiche amplificano gli effetti percettivi che trent’anni fa<br />

venivano configurati con le luci colorate degli apparati luminosi. Per dare una<br />

<strong>di</strong>mensione contemporanea all’avventura estetica della serata gli organizzatori<br />

hanno coinvolto 6 giovani artisti cinesi contemporanei le cui opere sono<br />

<strong>di</strong>sseminate in tutto <strong>il</strong> locale senza particolari cornici, come se le sculture,<br />

i video, le fotografie d’autore ne facessero parte integrante. Insomma, mi<br />

sembra <strong>di</strong> capire che <strong>il</strong> proprietario del locale, l’attore/produttore A.Wan,<br />

creda moltissimo in un club che restituisca all’occhio dei clienti la parte che<br />

gli spetta dopo anni <strong>di</strong> mieloso glamour: <strong>il</strong> ChinaDoll è eccessivo, è Kitsch<br />

ma anche molto “caldo” e avvolgente; in controtendenza rispetto l’ondata<br />

arrivata tempo fa dal nord europa minimalista, fredda, che comportò la<br />

decostruzione <strong>di</strong> molti locali che ambivano all’effetto rave e che per via della<br />

crisi attira ancora molti impren<strong>di</strong>tori ( quando mancono i sol<strong>di</strong> è più fac<strong>il</strong>e<br />

togliere che comporre sintesi aggiuntive <strong>di</strong> effetti estetici!).<br />

HH • 05


tendenze<br />

Un altro club da tenere sotto osservazione è <strong>il</strong> nuovo Vendome Mayfair <strong>di</strong><br />

Londra. Si tratta <strong>di</strong> un restyling <strong>di</strong> una <strong>di</strong>scoteca storica. Dopo alterne fasi<br />

caratterizzate da un design ispirato a situazioni un po’ laterali rispetto l’effetto<br />

<strong>di</strong>sco standard, <strong>il</strong> locale è ritornato alle sue origini. Infatti i progettisti hanno<br />

intitolato <strong>il</strong> loro rinnovo con l’espressione “Bring Back the Dancefloor” che<br />

potremmo tradurre: ridare vigore alla <strong>di</strong>scoteca. Ma a quale concetto <strong>di</strong> <strong>di</strong>sco<br />

hanno pensato i responsab<strong>il</strong>i del progetto? Sembra proprio che si confermi<br />

ciò che avevo intravisto nel locale <strong>di</strong> Pechino: c’è molto degli anni ottanta<br />

nel mood percettivo proposto ai clienti; <strong>il</strong> Mayfair non ha paura <strong>di</strong> risultare<br />

eccessivo anche se non raggiunge <strong>il</strong> delirio onirico del ChinaDoll. Il cuore<br />

del locale è <strong>il</strong> grande spazio circolare destinato al ballo con un enorme video<br />

interattivo costato 250 000 sterline. Un ritorno alla <strong>di</strong>scoteca classica? Le<br />

cose non sono mai così semplici. Mi piace pensare che i due club ut<strong>il</strong>izzati<br />

come esempio ci aiuteranno a mettere la pietra sopra al trend anni novanta<br />

caratterizzato da sintesi estetiche sottrattive: meno design, meno eleganza,<br />

meno decoro, meno servizi etc.<br />

Non si può parlare <strong>di</strong> <strong>di</strong>scoteca classica dal momento che risulta evidente <strong>il</strong><br />

tentativo <strong>di</strong> dare più spazio alle situazioni <strong>di</strong> pubbliche relazioni (moltiplicazione<br />

dei privè; grande importanza alle sedute) e alle contaminazioni con le<br />

situazioni d’entertainment tipiche <strong>di</strong> un pub o <strong>di</strong> un bar. Insomma una serata<br />

in questi club è un’esperienza che priv<strong>il</strong>egia sicuramente la musica e un po’<br />

meno <strong>il</strong> ballo; unite alle eccitanti sensazioni tipiche <strong>di</strong> un happy hours che<br />

accompagna un evento espositivo (contaminazione con l’arte).<br />

E’ chiaro che non c’è nulla <strong>di</strong> rivoluzionario in queste fusioni. Ma<br />

l’orchestrazione o la regia <strong>di</strong> tutti gli elementi strutturali dello spettacolo della<br />

tendenze<br />

<strong>di</strong>sco che ho brevemente descritto, dal design agli oggetti artistici, dalla<br />

musica alle como<strong>di</strong>tà, non è scontata né fac<strong>il</strong>mente imitab<strong>il</strong>e. Rappresenta<br />

quin<strong>di</strong> un buon banco <strong>di</strong> prova per determinare la qualità più o meno alta<br />

<strong>di</strong> una situazione d’entertainment. La qualità eccellente dell’estetica <strong>di</strong> un<br />

club sarà sufficiente per garantirgli <strong>il</strong> successo commerciale? No! È questo <strong>il</strong><br />

paradosso dell’entertainment notturno e forse <strong>il</strong> sintomo del suo inquietante<br />

fascino: nessun frequentatore <strong>di</strong> club si innamora <strong>di</strong> un locale a partire dal<br />

suo spazio puro; è <strong>il</strong> mood della nottata che si imprime nella memoria e<br />

clienterizza i soggetti coinvolti trasformandoli in fans; <strong>il</strong> mood viene prodotto<br />

principalmente dalla musica e dalle persone che mi circondano, insieme<br />

alle quali rendo vitale un locale. Ma è anche vero che affinché l’alchimia<br />

tra emozioni musicali ed emozioni da contatto possa prodursi, si prendono<br />

decisioni che coinvolgono la struttura e l’estetica <strong>di</strong> un club. Cosa succede<br />

quando si <strong>di</strong>ffonde la chiacchiera che questo locale è giusto, bello etc.? Curiosità<br />

e aspettative portano clienti in una <strong>di</strong>scoteca; l’evento della nottata (musica<br />

e interazione con gli altri) trasforma questa attesa in piacere (o in <strong>di</strong>spiacere<br />

se tutto va storto). Il feedback tra sod<strong>di</strong>sfazione per ciò che si è provato e la<br />

memoria del locale rende desiderab<strong>il</strong>e <strong>il</strong> ritorno del cliente. Il design ben fatto<br />

configurando una identità visiva forte per un club, rafforza la possib<strong>il</strong>ità che i<br />

segni della memoria dell’evento si fissino in profon<strong>di</strong>tà nei soggetti. A questo<br />

punto, senza che i clienti debbano averne piena consapevolezza, l’immagine<br />

del club che si è depositata in loro può cominciare a reclamare la ripetizione<br />

dell’esperienza. Grazie a questi feedback positivi tra design del locale ed<br />

emozioni sperimentate, l’impren<strong>di</strong>tore può scoprire <strong>di</strong> aver conquistato per<br />

un po’ la propria clientela.<br />

HH • 06 HH • 07


HH • 08<br />

CLUB<br />

La Capannina<br />

<strong>di</strong> Castiglione<br />

della Pescaia<br />

Il famoso club <strong>di</strong> Antonio Degortes grazie ad un<br />

riuscito restyling si propone per l’estate <strong>2009</strong><br />

come un punto <strong>di</strong> riferimento per <strong>il</strong> r<strong>il</strong>ancio del<br />

mondo della notte<br />

CLUB<br />

La capannina <strong>di</strong> Castiglione della Pescaia è da anni una dei club più famosi della<br />

costa Toscana.<br />

Immersa nel verde, situata su <strong>di</strong> un’incantevole collina offre un colpo d’occhio<br />

raro su uno dei mari più prestigiosi della nostra penisola. In realtà è <strong>di</strong>ventata<br />

famosa tra i fans della night culture per la qualità del suo intrattenimento<br />

notturno <strong>di</strong> sapore tipicamente me<strong>di</strong>terraneo che negli anni novanta ha dato un<br />

tocco <strong>di</strong> internazionalità ad una località che stava perdendo l’aura dei suoi giorni<br />

migliori.<br />

All’inizio del terzo m<strong>il</strong>lennio la Capannina è andata incontro ai problemi tipici del<br />

settore. Abusivismo, concorrenza sleale da parte <strong>di</strong> improvvisati e una <strong>di</strong>saffezione<br />

<strong>di</strong>ffusa del pubblico nei confronti delle <strong>di</strong>sco troppo bersagliate da polemiche, ne<br />

avevano appannato l’immagine.<br />

Oggi <strong>il</strong> proprietario Antonio Degortes, impren<strong>di</strong>tore impegnato con strutture<br />

<strong>di</strong>stributive nella moda e amministratore <strong>di</strong> una banca internazionale,<br />

sorprendendo tutti i colleghi ha deciso <strong>di</strong> r<strong>il</strong>anciare <strong>il</strong> suo club con un restyling<br />

importante, in controtendenza con l’aria <strong>di</strong> crisi del settore.<br />

HH • 09


HH • 10<br />

CLUB<br />

Sig. Degortes come mai ha fatto le scelta <strong>di</strong> investire nel mondo della notte?<br />

“Io sono nato come impren<strong>di</strong>tore <strong>di</strong> <strong>di</strong>scoteche e anche se oggi ho attività composite che non<br />

c’entrano nulla con i club, continuo ad essere interessato a questo business. Troppe persone<br />

hanno decretato la morte della <strong>di</strong>scoteca. Non è così. Io non ho mai perso <strong>il</strong> mio pubblico.<br />

Esiste un problema <strong>di</strong> red<strong>di</strong>tività che non poteva più essere superato con <strong>il</strong> vecchio modo <strong>di</strong><br />

intrattenere i clienti. Ecco perché ho investito parecchi sol<strong>di</strong> per configurare un locale nuovo,<br />

capace <strong>di</strong> attirane <strong>di</strong> più e <strong>di</strong> offrire maggiore qualità <strong>di</strong> spettacolo”<br />

CLUB<br />

Non sono molti ormai gli impren<strong>di</strong>tori che investono per<br />

rifare locali. Perché? “I miei colleghi non stanno affatto<br />

sbagliando. La crisi c’è ed è profonda. L’abusivismo ci<br />

toglie i clienti. I politici con le loro assurde polemiche<br />

contro i club ci rendono impossib<strong>il</strong>e lavorare. E’ un<br />

miracolo che ci siano ancora <strong>di</strong>scoteche attive. Il mio club<br />

è <strong>di</strong>verso da altri. Esiste dall’inizio degli anni novanta. Ha<br />

quasi vent’anni. Fa parte della cultura del suo territorio.<br />

In un modo o nell’altro tutti lo conoscono.<br />

Mi sembrava sensato riproporlo con una veste nuova<br />

per <strong>di</strong>mostrare che è ancora ben in forma e che oltre<br />

ad un club è una marca che ispira fiducia a tutti gli<br />

“appassionati”<br />

Chi le ha creato <strong>il</strong> restyling? “Mi sono avvalso <strong>di</strong> tecnici<br />

ovviamente. Ma tutto è partito dalla mia testa. Ho<br />

voluto che avesse un appeal metropolitano senza però<br />

che perdesse <strong>il</strong> fascino della Capannina <strong>di</strong> un tempo.<br />

Abbiamo giocato molto sulla como<strong>di</strong>tà e sulla bellezza<br />

del locale in ogni suo punto”.<br />

Cosa devono fare i suoi colleghi per superare la crisi?<br />

“Devono crederci, avere fiducia, non mollare. Devono<br />

essere prudenti senza però mai <strong>di</strong>menticare che tutti i<br />

club sono come la vita <strong>di</strong> tutti i giorni: devono cambiare,<br />

evolvere, capire le mutazioni generazionali. Comunque<br />

devo aggiungere che <strong>il</strong> massimo delle responsab<strong>il</strong>ità<br />

per la vita o la morte delle nostre attività ricade sulle<br />

istituzioni: solo loro con leggi giuste ed eque potranno<br />

r<strong>il</strong>anciare <strong>il</strong> settore”.<br />

HH • 11


HH • 12<br />

CLUB<br />

MAVù<br />

Il Mavù da anni fa avanguar<strong>di</strong>a musicale. Come a Londra e come a New<br />

York, questa bella masseria ottocentesca della Valle D’Itria, in Puglia, e <strong>il</strong><br />

suo staff guidato da Domenico Piccoli, fanno <strong>di</strong> tutto per proporre novità<br />

artistiche ai loro ospiti. Certo, la magia delle terre in cui sorge è senza tempo<br />

e fa <strong>il</strong> resto. Ma per parlare del successo del Mavù bisogna partire dalla sua<br />

natura <strong>di</strong> concept-factory, un luogo in cui sv<strong>il</strong>uppare ine<strong>di</strong>ti percorsi artistici<br />

e creativi. Uno spazio in cui far convergere personalità <strong>di</strong> spicco dell’arte per<br />

creare originali intrecci fra suono, movimento e immagine... Uno spazio, in<br />

cui, più concretamente e senza tanti giri <strong>di</strong> parole, si ascolta ciò che più tar<strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>venterà <strong>di</strong> tendenza o <strong>di</strong> massa. Little Louie Vega from Masters @ Work,<br />

Caetano Veloso, Jamie Lewis, Amalia Grè, Gotan Project: tutti questi artisti<br />

si sono esibiti al Mavù in un momento particolarmente positivo della loro<br />

carriera e ogni sera o quasi prendono vita spettacoli <strong>di</strong> cabaret musicale e<br />

burlesque ispirati agli anni 40 e 50 e pure mostre <strong>di</strong> arti visive ed installazioni.<br />

Certo, come <strong>di</strong>ce spesso Domenico Piccoli “gran parte del nostro pubblico ci<br />

frequenta perché siamo <strong>il</strong> posto giusto, quello da non perdere... non fa molto<br />

caso allo spessore culturale <strong>di</strong> quello che proponiamo”. Ma ciò che conta, in<br />

fondo, è <strong>il</strong> risultato <strong>di</strong> un club che è <strong>di</strong>ventato <strong>di</strong> tendenza pur anticipando<br />

le tendenze... E se qualcuno dei frequentatori ancora non conosce tutto<br />

ciò ma si fa solo suggestionare dal passaparola, ben venga! Senz’altro sarà<br />

comunque affascinato dalla qualità delle proposte del Mavù. Il pubblico del<br />

club, comunque, è piuttosto <strong>di</strong>verso da quelli che normalmente frequenta<br />

le <strong>di</strong>scoteche: uomini e donne, giovani e adulti, classi centrali <strong>di</strong> età 25-45,<br />

con prof<strong>il</strong>o socio-economico me<strong>di</strong>o-alto /alto. Poche <strong>di</strong>scoteche puntano<br />

<strong>di</strong>rettamente a questo tipo <strong>di</strong> target, ma si tratta <strong>di</strong> una scelta sbagliata. Il<br />

Mavù da tempo va in questa <strong>di</strong>rezione ed i risultati gli danno ragione.<br />

CLUB<br />

HH • 13


HH • 14<br />

CLUB<br />

Il Mavù si inserisce nell’offerta<br />

turistica pugliese<br />

Per l’estate <strong>2009</strong> vuol creare una serie <strong>di</strong> appuntamenti musicali qualitativamente r<strong>il</strong>evanti, ma<br />

soprattutto <strong>di</strong> incentivare una sinergia culturale-lavorativa tra i soggetti che orbitano nell’ambito<br />

della realizzazione <strong>di</strong> eventi e dell’accoglienza turistica. L’obiettivo è quello <strong>di</strong> rispondere alla richiesta<br />

sempre più determinante del turismo culturale, in modo da attrarre sul territorio pugliese un pubblico<br />

desideroso <strong>di</strong> godere delle bellezze paesaggistiche della zona, ma allo stesso tempo interessato alle<br />

performance <strong>di</strong> artisti <strong>di</strong> primo piano nella scena musicale nazionale ed internazionale. Ormai da<br />

anni impegnato nella riqualificazione culturale della Valle d’Itria, <strong>il</strong> Mavù è punto <strong>di</strong> riferimento per<br />

artisti <strong>di</strong> grande notorietà e platee esigenti. Grazie ad una programmazione <strong>di</strong> alto prof<strong>il</strong>o e ad una<br />

lungimirante gestione manageriale, <strong>il</strong> club ha saputo creare una rete <strong>di</strong> relazioni che consentono <strong>di</strong><br />

plasmare una valida proposta culturale e turistica attraverso la cooperazione con le strutture ricettive<br />

circostanti. Per questo ristoranti, Bed&Breakfast e Operatori Turistici, specializzati nell’organizzazione<br />

<strong>di</strong> escursioni naturaliste e percorsi eno-gastronomici, hanno programmato convenzioni e accor<strong>di</strong>.<br />

Le novità dell’estate ‘09<br />

Due spazi completamente rinnovati, due ambienti <strong>di</strong>versamente selezionati, due situazioni <strong>di</strong>fferenti.<br />

Uno stimolante gioco <strong>di</strong>alettico concentrato in un’unica location. Il Garden si riappropria a pieno titolo<br />

dell’originario nome assegnato al Club – ovvero Mavù Domus Dad – dove la location viene intesa<br />

come residenza per l’arte nella quale si avvicenderanno artisti e dj internazionali. Il loro soggiorno<br />

sarà dunque un momento <strong>di</strong> confronto, mentre la finalità sarà quella <strong>di</strong> con<strong>di</strong>videre la propria idea<br />

creativa con <strong>il</strong> pubblico, proponendola all’interno della variegata programmazione del weekend. La<br />

Disco, ovvero <strong>il</strong> fulcro del <strong>di</strong>vertimento notturno con lo scopo <strong>di</strong> far assaporare l’originale atmosfera<br />

bizzarra e coinvolgente del puro piacere; un luogo destinato ad un pubblico giovane e <strong>di</strong>namico,<br />

un locale in cui incontrare bella gente che desidera <strong>di</strong>vertirsi e ballare.<br />

Mavù<br />

eventi@mavu.it<br />

393 021 3850<br />

www.mavu.it<br />

Per raggiungere <strong>il</strong> Mavù<br />

SS 16 uscita Fasano -Taranto<br />

proseguire per Locorotondo<br />

seguire segnaletica per Cisternino<br />

SP Locorotondo - Cisternino<br />

Km 3,2 svoltare a destra<br />

CLUB<br />

HH • 15


HH • 16<br />

CLUB<br />

Art Club Disco<br />

Poco lontano dall’uscita A4 Desenzano, è uno dei più storici locali della zona del Garda ed<br />

è <strong>il</strong> regno <strong>di</strong> Madame Sisì, <strong>di</strong> cui potete leggere un’intervista in queste pagine. I motivi del<br />

grande successo <strong>di</strong> questa <strong>di</strong>sco sono molti, e non sono certo l’esclusività (che qui è ban<strong>di</strong>ta:<br />

tutti possono entrare purché siano educati e cortesi), i dj che propone, <strong>il</strong> design (che è<br />

comunque piacevole e fantasioso) o la collocazione geografica: l’Art, come <strong>di</strong>cevamo, è a<br />

pochi passi dall’autostrada, in una zona normale, commerciale. La chiave del suo successo e<br />

quin<strong>di</strong> <strong>il</strong> motivo per cui viene frequentato è l’atmosfera sempre colorata, <strong>di</strong>vertente e ‘sopra le<br />

righe’. Per questo, nonostante <strong>il</strong> locale sia soprattutto al chiuso, resta aperto tutta l’estate.<br />

Il pubblico dell’Art è gay e gay friendly, ma soprattutto è in cerca <strong>di</strong> una serata normale e<br />

<strong>di</strong>vertente, ci vanno tanti ragazzi e ragazze pieni <strong>di</strong> voglia <strong>di</strong> ballare. I prezzi sono fissi, niente<br />

riduzioni, pr etc: 13 euro <strong>il</strong> mercoledì che si chiama Notte Praga ed è forse la notte <strong>di</strong> punta,<br />

15 <strong>il</strong> venerdì, 20 <strong>il</strong> sabato.... e anche questa è una proposta coraggiosa e innovativa. I prezzi<br />

sono fissi. E’ vero quel che <strong>di</strong>ce Madame Sisì: se un locale rinuncia a certe figure come i pr,<br />

forse, alla lunga, guadagna, anche perché così può avere veri amici e non solo collaboratori<br />

che all’atmosfera delle notti e del club hanno poco da dare.<br />

I prezzi del locale, li avete letti, sono bassi, ma ecco come li presentava sul sito qualche mese<br />

fa la sua proprietaria: “dopo le ben note vicende <strong>di</strong> chiusura, ho deciso <strong>di</strong> potenziare <strong>il</strong> servizio<br />

Art a tutela <strong>di</strong> tutti. Mi sono permessa <strong>di</strong> chiedere qualcosa in più per dare a tutti veramente<br />

in Più”. Anche in questo caso un approccio <strong>di</strong>verso dal solito: i gestori <strong>di</strong> solito non scrivono<br />

sul sito quanto costa l’ingresso, sembra che <strong>il</strong> denaro non sia un argomento tabù.<br />

Ma oltre all’approccio easy e simpatico, l’Art offre molto <strong>di</strong> più: <strong>il</strong> suo sito web è un esempio <strong>di</strong><br />

contenuti continuamente aggiornati, soprattutto le foto del locale. Ma non solo: c’è un gioco<br />

‘strip’ perfetto per <strong>di</strong>vertire chiunque. Chi indovina le risposte nel tempo richiesto spoglia i bei<br />

modelli, chi non ci riesce si becca risposte tipo: travestita da 8 euro! Benvenuti all’Art, dove<br />

non ci si annoia mai, neppure sul web.<br />

Art Club Disco<br />

in<strong>di</strong>rizzo: via Mantova 1a, Desenzano (BS)<br />

telefono: 0309991004<br />

Aperto mercoledì, venerdì e sabato<br />

www.artclub<strong>di</strong>sco.com<br />

CLUB<br />

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HH • 18<br />

CLUB<br />

Quattro chiacchiere con Madame Sisì, la creatrice <strong>di</strong> Art Club Disco<br />

Come hai iniziato a lavorare in <strong>di</strong>scoteca?<br />

Anni fa.... la comicità è stata ed è la mia fortuna! La notte è la bellezza della mia vita<br />

Raccontaci la tua doppia vita, ossia chi è Madame Sisì e chi è Carlo?<br />

In realtà non ho una doppia vita... sono sempre io! Cambio solo vestito. E’ un bel gioco pieno <strong>di</strong> colori. Anche Dio<br />

ride!<br />

Cosa vuol <strong>di</strong>re interpretare <strong>il</strong> ruolo <strong>di</strong> drag queen?<br />

Una vera Drag ha <strong>il</strong> desiderio e l’obbligo <strong>di</strong> far ridere e sorridere tutti... una vera Drag è un bel semaforo impazzito!<br />

Evviva <strong>il</strong> trucco che con noi <strong>di</strong>venta stucco!<br />

Raccontaci della tua amicizia con la cantante Alexia, che credo sia <strong>di</strong> lunga data...<br />

Alexia è un bellissimo fiore... <strong>il</strong> caro Vittorio Costa ha acceso <strong>il</strong> nostro incontro musicale! E’ un’artista incre<strong>di</strong>b<strong>il</strong>e. La sua<br />

Voce è una freccia <strong>di</strong> luce fantastica!<br />

CLUB<br />

Qual è <strong>il</strong> segreto dell’Art Club, un locale sempre pieno e sempre easy?<br />

Non è un segreto! E’ un bel modo <strong>di</strong> strare tutti insieme. Musica, spettacolo, cazzate e amicizia. Io ho vissuto l’energia<br />

degli anni 70... qualcuno si ricorda?<br />

Qual è <strong>il</strong> pubblico del locale?<br />

E’ un bel minestrone! Lo spazio Art è per la gente curiosa, fantasiosa, libera e non rompiballe!<br />

Come ti aggiorni per quello che riguarda <strong>il</strong> tuo lavoro?<br />

Bisogna osservare sempre con attenzione le nuove generazioni .... Chi ha tra i 18 e i 22 anni non è solo <strong>il</strong> cliente del<br />

presente, è anche quello del futuro.<br />

Raccontaci come fai a gestire <strong>il</strong> sito del locale, che è funzionale, simpatico, colorato?<br />

ci pensa <strong>il</strong> mio simpatico Roberto.... lui interpreta la mia f<strong>il</strong>osofia.<br />

Come scegli i tuoi collaboratori? Per la scelta dei dj, a cosa ti affi<strong>di</strong>?<br />

Una buona chiaccherata e poi una buona prova.<br />

Thomas D<strong>il</strong>l è una tua ‘creatura’ oppure no?<br />

Sembra uno che sa unire immagine e sostanza musicale.<br />

Thomas non è una mia creatura. Ho solo mo<strong>di</strong>ficato <strong>il</strong> suo grande st<strong>il</strong>e. Ora vale <strong>il</strong> doppio!<br />

Come gestisci le pr del tuo locale?<br />

all’Art non esistono i pr.... tutti sono amici!<br />

E le collaborazioni con Ra<strong>di</strong>o, marchi, etc?<br />

Le collaborazioni devo essere sempre interessanti per entrambi i marchi, l’unico principio è questo<br />

Qual è <strong>il</strong> punto d’arrivo della tua carriera professionale, se ci hai pensato?<br />

Ogni giorno ha <strong>il</strong> suo bel punto. Voglio arrivare a festeggiare i miei 80anni travestitissima!<br />

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star system<br />

Saturnino, un basso al<br />

servizio dei club<br />

E’ musicista e coautore <strong>di</strong> Lorenzo Jovanotti ma<br />

ogni tanto si <strong>di</strong>verte a fare incursioni in <strong>di</strong>scoteca.<br />

Qui suona a due passi dalla gente, insieme ai dj...<br />

Sempre col sorriso sulle labbra<br />

<strong>di</strong> Lorenzo Tiezzi<br />

Il prossimo 5 novembre al (…) <strong>di</strong> (…) c’è la prima assoluta <strong>di</strong> un vero evento per la musica elettronica<br />

italiana. Prende vita Menage a Trois, una one night che vede la partecipazione <strong>di</strong> un musicista affermato<br />

in ambito pop, <strong>il</strong> bassista Saturnino (che suona con Jovanotti da sempre), <strong>di</strong> un dj produttore, Stefano<br />

Fontana (ha prodotto “Tanto 3” <strong>di</strong> Jovanotti e come Stylophonic qualche anno fa è andato al top delle<br />

chart in Italia ma anche in UK) e <strong>di</strong> uno dei dj italiani più noti e stimati anche dagli addetti ai lavori,<br />

Clau<strong>di</strong>o Coccoluto. Che faranno i tre <strong>il</strong> 5/11 al (…)? Diffic<strong>il</strong>e <strong>di</strong>rlo, ma sarà una pagina importante per chi<br />

ama la musica da ballo contemporanea. La musica house esiste da tempo, così come i dj e la musica dal<br />

vivo. Ma che succede quando suona un bassista affermato (e bravissimo) come Saturnino suona mentre<br />

i <strong>di</strong>schi li mette Coccoluto e i suoni li manipola un produttore del livello <strong>di</strong> Fontana?<br />

Ecco come un comunicato stampa presentava, forse con un po’ troppa enfasi, una serata in <strong>di</strong>scoteca<br />

in cui tra i protagonisti c’era <strong>il</strong> basso <strong>di</strong> Saturnino Celani. Ma per una volta, l’entusiamo era ben riposto,<br />

visto che l’esperimento Menage a Trois è stato replicato più volte, con buoni risultati artistici e con un solo<br />

punto fermo: ovviamente, Saturnino. Perché se i dj <strong>di</strong> qualità sono tanti e i personaggi che talvolta fanno<br />

capolino in <strong>di</strong>scoteca soprattutto per via del cachet che si portano a casa, i musicisti che intendono<br />

<strong>il</strong> dancefloor come luogo <strong>di</strong> sperimentazione come Saturnino sono pochissimi. Il motivo è semplice:<br />

sperimentare piace a tanti artisti <strong>di</strong> qualità, solo che poi bisogna averne le capacità tecniche. Morgan,<br />

<strong>il</strong> cantante dei Bluvertigo e <strong>il</strong> personaggio tv lanciato da X Factor, ogni tanto si <strong>di</strong>verte a fare <strong>il</strong> dj, ma<br />

purtroppo fa ballare e <strong>di</strong>vertire soprattutto se stesso. Saturnino, al contrario, quando si esibisce nei club,<br />

continua soprattutto a suonare <strong>il</strong> suo basso e a farlo con un’um<strong>il</strong>tà tutta ‘ritmica’: pochi assoli e molti<br />

‘giri’ efficaci, pochi fronzoli e tanto slap... Ma si capisce benissimo che ha rispetto <strong>di</strong> chi sta in console a<br />

mixare. Non a caso spesso seleziona musica in prima persona per eventi e sf<strong>il</strong>ate e sa quanto conti non<br />

sbagliare i volumi, non sbagliare le battute, non esaltarsi... D’altra parte sono tutte doti che un dj e un<br />

bassista devono avere in comune. 39enne, marchigiano trapiantato a M<strong>il</strong>ano, Saturnino è da tempo tra<br />

i musicisti italiani più affermati.<br />

“Ho iniziato a frequentare le <strong>di</strong>scoteche per ovvi motivi, ossia per rimorchiare”, racconta Saturnino mentre<br />

è a New York per lavoro, ovviamente con Lorenzo Jovanotti, <strong>di</strong> cui è musicista e soprattutto coautore sin<br />

dal 1991. “Ero un adolescente e ovviamente avevo un notevole interesse per l’approccio… Poi però mi<br />

sono accorto che la <strong>di</strong>scoteca mi coinvolgeva anche dal punto <strong>di</strong> vista musicale e quin<strong>di</strong> emozionale.<br />

Ho iniziato quasi subito ad avvicinarmi ai dj e a chiedere loro i titoli delle tracce che mi piacevano… E<br />

che dal punto <strong>di</strong> vista musicale non tutte le <strong>di</strong>sco erano uguali lo capii subito”.<br />

star system<br />

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star system star system<br />

Cosa cambiava da <strong>di</strong>scoteca a <strong>di</strong>scoteca?<br />

“Ovviamente la musica. Gianni Schiuma al Why Not, uno dei locali più importanti del centro Italia dal punto <strong>di</strong> vista<br />

musicale, proponeva un tappeto sonoro unico e irripetib<strong>il</strong>e, altrove la stessa magia non c’era. Ho sempre avuto<br />

grande rispetto per la figura dei dj. Quando uscì quel mitico pezzo dei Faithless, God is a dj, pensai subito che <strong>il</strong><br />

gruppo aveva colto nel segno. Chi seleziona musica in un locale ha un ruolo priv<strong>il</strong>egiato e importantissimo”.<br />

Che rapporti hai con i dj?<br />

“Da quando la mia passione per la musica è <strong>di</strong>ventata una passione remunerata, ho iniziato a conoscere personalmente<br />

tanti alchimisti del suono: Ralf, Nicola Guiducci del Plastic, Clau<strong>di</strong>o Coccoluto. Quando entri in contatto con persone<br />

<strong>di</strong> questo tipo ti accorgi che l’età non conta. Ossia gente così a 50 anni suonati fa ballare ragazzini <strong>di</strong> 18, 20 anni<br />

solo grazie a una cultura musicale sterminata, che mette quasi paura. I musicisti, spesso, sottovalutano <strong>il</strong> potere<br />

dell’ascolto musicale, che crea cultura molto più della tecnica strumentale. E’ <strong>il</strong> passato della musica che ti fa davvero<br />

conoscere <strong>il</strong> presente e ti emoziona. Ricordo perfettamente la prima volta che ho incontrato Lorenzo (Jovanotti, ndr),<br />

abbiamo parlato per tre ore <strong>di</strong> musicisti come Bootsy Collins. Molti non lo ricordano o non lo sanno neppure, ma<br />

anche lui ha fatto per anni <strong>il</strong> dj prima <strong>di</strong> avere successo come rapper”.<br />

Senz’altro lo strumento che suoni, <strong>il</strong> basso, è un strumento ritmico, essenziale nella musica che fa<br />

ballare… e <strong>il</strong> bassista come <strong>il</strong> dj non deve essere un virtuoso, bensì un artista che sa interagire col<br />

suo pubblico…<br />

“E’ stato <strong>il</strong> comune amore per <strong>il</strong> ritmo che mi ha avvicinato a Lorenzo… ed è stato <strong>il</strong> basso elettrico che mi ha scelto,<br />

non l’ho scelto io… Io da ragazzino suonavo <strong>il</strong> violino. C’era un gruppo rock in cui mi avrebbe piaciuto tanto suonare<br />

col violino, avevo già in testa <strong>di</strong>versi punti <strong>di</strong> riferimento come Mauro Pagani e Jean Luc Ponty, c’era <strong>il</strong> flautista dei<br />

Jethro Tull, insomma la classica già si mescolava col pop rock. Per farla breve, capitò che <strong>il</strong> loro bassista partì per <strong>il</strong><br />

servizio m<strong>il</strong>itare... e visto che in una settimana riuscii ad imparare tutte le canzoni col basso, iniziai a suonare con<br />

loro. Col tempo ho scoperto che <strong>il</strong> bassista è una figura <strong>di</strong> collante tra melo<strong>di</strong>a e tessuto ritmico, quella della batteria.<br />

Insomma col basso si può volare, ma stando sempre ben attaccati al terreno. E’ per questo che i bassisti sono sempre<br />

quelli che nei gruppi durano <strong>di</strong> più!”<br />

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star system star system<br />

Saturnino (Ascoli Piceno, 1969) è considerato dalla critica più accre<strong>di</strong>tata uno dei migliori bassisti<br />

sulla scena internazionale. Autore <strong>di</strong> culto e popolare allo stesso tempo, Saturnino esor<strong>di</strong>sce<br />

<strong>di</strong>scograficamente come solista nel 1995 con Testa <strong>di</strong> basso, album in cui si mettono in luce<br />

una non comune padronanza tecnica, che può contare anche su un virtuosismo mai fine a se<br />

stesso, grande capacità compositiva ed eclettismo. In Testa <strong>di</strong> basso Saturnino è autore <strong>di</strong> tutti<br />

i brani e si avvicenda al basso, alla batteria e alla chitarra. L’album riscuote notevoli consensi <strong>di</strong><br />

critica e pubblico e la Verve, prestigiosa etichetta americana, lo include, unico artista italiano, nel<br />

suo catalogo. Sempre la Verve lo inviterà quello stesso anno ad esibirsi alla sua presentazione<br />

ufficiale in Italia al Propaganda <strong>di</strong> M<strong>il</strong>ano, insieme a Chris Botti e Gary Thomas. Testa <strong>di</strong> basso<br />

non rappresenta tuttavia la prima esperienza <strong>di</strong>scografica <strong>di</strong> Saturnino. La sua collaborazione<br />

come bassista e coautore con Lorenzo Jonavotti data 1991. Con Jovanotti egli inciderà ben otto<br />

album, tra cui un doppio live. Gli altri suoi cd come solista sono: Zelig (1996), <strong>il</strong> live SaTOURnino<br />

(1997), Clima (2000). Strumentista versat<strong>il</strong>e capace <strong>di</strong> affrontare qualunque st<strong>il</strong>e, nei suoi album<br />

si fondono strategicamente influenze che gli derivano da una cultura segnata dagli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />

musica classica (inizia a stu<strong>di</strong>are violino all’età <strong>di</strong> cinque anni) e dalla passione per <strong>il</strong> funky, <strong>il</strong><br />

jazz, <strong>il</strong> rock e l’hip hop. La sua è una musica propensa alle contaminazioni dunque, ma che<br />

esclude ogni forma <strong>di</strong> citazione. Saturnino fa così suo un concetto <strong>di</strong> noma<strong>di</strong>smo musicale in cui<br />

all’artista è concesso muoversi in libertà, senza passaporto, nei territori della musica già battuti in<br />

passato da altri: egli non ripete passivamente e, sempre con creatività, sa ottenere nuovi insiemi<br />

capaci <strong>di</strong> esprimere identità musicali ine<strong>di</strong>te.<br />

Visto che vivi i locali da anni, come ve<strong>di</strong> l’attuale momento delle <strong>di</strong>scoteche? C’è crisi oppure no?<br />

“Direi che c’è soprattutto confusione. Anni fa i locali notturni erano soprattutto dei laboratori creativi. Oggi la<br />

massificazione e locali sempre più gran<strong>di</strong> hanno fatto si che le proposte siano <strong>di</strong>ventate sempre più sovrapponib<strong>il</strong>i.<br />

Mi piacerebbe un futuro in cui i locali assumano ancora una <strong>di</strong>mensione più ridotta e quin<strong>di</strong> riconquistino una loro<br />

<strong>di</strong>mensione creativa, soprattutto in quella provincia che oggi è totalmente abbandonata a se stessa. Al Tuchulcha <strong>di</strong><br />

Cortona, quando ci suonava Lorenzo, si faceva musica più sim<strong>il</strong>e, nella proposità innovativa, a quella <strong>di</strong> New York<br />

che a quella <strong>di</strong> M<strong>il</strong>ano”.<br />

Agli addetti ai lavori che consiglio ti senti <strong>di</strong> dare?<br />

Di investire in impianti au<strong>di</strong>o <strong>di</strong> grande qualità sonora. Non parlo <strong>di</strong> quantità <strong>di</strong> watt, ma in locali che siano <strong>di</strong>segnati<br />

per ascoltare musica nella maniera ottimale. Troppo spesso si ascoltano dj che lavorano con mp3 a bassa risoluzione<br />

o musicisti che ut<strong>il</strong>izzano <strong>il</strong> computer portat<strong>il</strong>e senza una scheda au<strong>di</strong>o esterna (a scapito dalla qualità)… ma è<br />

soprattutto <strong>il</strong> locale che deve offrire <strong>il</strong> massimo dal punto <strong>di</strong> vista della qualità dell’impianto. Al Cocoon <strong>di</strong> Francorte<br />

mi sono emozionato per la qualità <strong>di</strong> quello che sentivo, e mentre ascoltavo riuscivo a parlare con chi mi era vicino…<br />

<strong>il</strong> volume non c’entra niente con la qualità sonora.”<br />

Che cosa ti senti <strong>di</strong> consigliare a chi è giovane e ancora non ha capito se vuol fare <strong>il</strong> musicista, <strong>il</strong> dj,<br />

<strong>il</strong> <strong>di</strong>rettore artistico…<br />

“Bisogna sempre approfon<strong>di</strong>re l’ascolto, non solo la tecnica strumentale. E non <strong>di</strong>co che bisogna conoscere tutta<br />

la musica, si può tranqu<strong>il</strong>lamente partire dalla musica che a livello istintuale si sente più vicina. E poi la musica va<br />

con<strong>di</strong>visa: i propri entusiasmi devono essere quelli degli amici, delle persone a cui vogliamo bene. Così da un piccolo<br />

seme musicale, l’influenza positiva si spande. Oggi abbiamo la tecnologia, che è splen<strong>di</strong>da… ma l’iPod si ascolta<br />

da soli, mentre i <strong>di</strong>schi si ascoltavano insieme guardando la copertina, cercando <strong>di</strong> capire chi era <strong>il</strong> fonico. Se nelle<br />

scuole al posto del flauto dolce si approfon<strong>di</strong>sse l’ascolto musicale, i risultati sarebbero migliori per la cultura musicale.<br />

Quando parlo con i ragazzi delle scuole <strong>di</strong> musica, consiglio spesso anche i documentari musicali, quei dvd che<br />

raccontano particolari momenti della carriera <strong>di</strong> artisti come M<strong>il</strong>es Davis. Ad esempio, quando quest’ultimo passò<br />

dall’acustico all’elettrico fu un momento importantissimo, non solo per <strong>il</strong> jazz, ma per la musica in generale.”<br />

Sul palco riesci sempre a comunicare non solo quando suoni ma anche per come ti vesti e per come<br />

ti muovi, come fai?<br />

“L’abito, per un musicista, è fondamentale. Un orchestrale non può vestirsi come gli pare, ma deve vestirsi proprio<br />

come gli altri altri orchestali, altrimenti si perderà parte dell’effetto magico della musica. D’altra parte non è un concetto<br />

solo relativo alla musica: i samurai erano straor<strong>di</strong>nari guerrieri, ma de<strong>di</strong>cavano ore alla vestizione e alla scelta <strong>di</strong> abiti e<br />

armature. Mi è capitato spesso <strong>di</strong> sentire chiedere: “ma chi è che ti cura <strong>il</strong> ‘look’”? La risposta è, ovviamente, nessuno,<br />

ossia che faccio da solo. Anche quello della moda è un linguaggio che ho scoperto leggendo riviste come Wired,<br />

Dazed & Confused o The Face. La musica non viene sminuita quando curi anche tutto ciò, anzi, viene amplificata,<br />

proprio come quando ti muovi nel modo giusto sul palco. Purtroppo <strong>di</strong> questo tipo <strong>di</strong> cose, in Italia, si parla poco,<br />

ma all’estero l’attenzione a questi dettagli è prassi.”<br />

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club life club life<br />

Sistema Ibiza<br />

L’isla blanca è l’isola delle<br />

<strong>di</strong>scoteche e, nonostante la crisi,<br />

ogni anno si riempie <strong>di</strong> clubber da<br />

giugno a ottobre... Siccome da noi non<br />

succede, ecco qualche idea ibizenca<br />

perfetta anche per le <strong>di</strong>sco italiane.<br />

<strong>di</strong> Lorenzo Tiezzi<br />

Tante, troppe volte, ho sentito <strong>di</strong>re agli addetti ai lavori delle <strong>di</strong>sco italiane<br />

che da Ibiza non c’è niente da imparare. Che non c’è niente <strong>di</strong> nuovo.<br />

Questi <strong>di</strong>scorsi li ho sentiti fare soprattutto da chi sono anni che l’isola<br />

non la frequenta, ovviamente... Anche se hanno in sé una parte <strong>di</strong> verità,<br />

visto che le novità del clubbing internazionale degli ultimi anni sono altre<br />

(soprattutto i top dj pop come Tiesto, personaggi capaci <strong>di</strong> riempire i<br />

palasport e i festival), la sostanza dell’affermazione è fondamentalmente<br />

sbagliata.<br />

Ibiza è <strong>il</strong> para<strong>di</strong>so <strong>di</strong> chi ama l’elettronica. Ibiza sta alle <strong>di</strong>scoteche come<br />

Las Vegas sta al gioco d’azzardo. E quin<strong>di</strong>, anche se oggi Las Vegas è un<br />

po’ in crisi, e a poker si gioca soprattutto online, è giusto capire perché<br />

nonostante tutto ogni anno venga frequentata da migliaia <strong>di</strong> persone ogni<br />

week-end... Chiaramente parliamo <strong>di</strong> chi si interessa, per lavoro o per<br />

passione, <strong>di</strong> <strong>di</strong>scoteche. Ci sarà pure un motivo se anche quest’anno, dopo<br />

l’anno scorso e quello precedente, Burn (gruppo Coca Cola) manda in<br />

vacanza a Ibiza e non a Riccione o in Costa Smeralda i giovani clubber che<br />

bevono energy drink. Ci sarà pure un motivo se in uno spot <strong>di</strong> quest’estate<br />

(<strong>il</strong> prodotto non conta) una ragazza chiede ai suoi 5.000 euro per andare<br />

in vacanza a Ibiza nonostante la bocciatura. Ibiza è <strong>di</strong>vertimento, Ibiza<br />

è gioventù, Ibiza è trasgressione... Ma contemporaneamente, Ibiza<br />

è un’isola molto grande, piena <strong>di</strong> alberghi e <strong>di</strong> famiglie st<strong>il</strong>e Rimini...<br />

Per cui oltre all’immagine giovan<strong>il</strong>e c’è anche la sostanza <strong>di</strong> un luogo<br />

bello dal punto <strong>di</strong> vista naturalistico ma anche accessib<strong>il</strong>e (poche ore <strong>di</strong><br />

traghetto da Barcellona), polivalente, ricco <strong>di</strong> proposte che vanno oltre<br />

la <strong>di</strong>scoteca (Cafè del Mar, i mercatini hippy, le spiagge solitarie). Quale<br />

zona d’Italia può vantare tale primato nonostante la natura italiana superi<br />

quella ibizenca? Probab<strong>il</strong>mente nessuna. Ecco quin<strong>di</strong> spiegato <strong>il</strong> perché<br />

<strong>di</strong> questo articolo che non vuole deprimere bensì informare e dare spunti<br />

costruttivi. L’Italia ha cultura e natura da vendere e una reputazione che<br />

all’estero spesso <strong>di</strong>mentichiamo. Recentemente ho ascoltato Tom Hanks e<br />

David Letterman che parlavano <strong>di</strong> Roma come del para<strong>di</strong>so. Ecco, se alla<br />

storia riuscissimo davvero prima a raccontare e poi ad esportare anche lo<br />

st<strong>il</strong>e italiano del <strong>di</strong>vertimento (che davvero è secondo a nessuno), le <strong>di</strong>sco<br />

<strong>di</strong> tutte o quasi le città italiane si riempirebbero <strong>di</strong> turisti, e quin<strong>di</strong> anche <strong>di</strong><br />

bei ragazzi italiani... Ibiza ha molto da insegnare: impariamolo.<br />

Un flyer del Pacha<br />

Il meglio <strong>di</strong> Ibiza<br />

Ai suoi frequentatori appassionati <strong>di</strong> <strong>di</strong>scoteche, <strong>il</strong> format Ibiza offre sempre qualcosa che altrove non può trovare. I<br />

top dj e i festival, ormai, suonano dappertutto, ma solo a Ibiza prendono vita show con decine e decine <strong>di</strong> performer.<br />

Soprattutto degli show e un impatto musicale forti. La Troya @ Space, Salvacion @ El Divino, Home @ Priv<strong>il</strong>ege, tutte<br />

le <strong>di</strong>verse serate del locale più chic ed adulto, <strong>il</strong> Pacha... Ognuno <strong>di</strong> questi club ha una sua atmosfera e priv<strong>il</strong>egia<br />

non uno ma <strong>di</strong>versi generi musicali: rock, trance, minimal... A Ibiza c’è <strong>di</strong> tutto. Non solo quello che in qualche modo<br />

va <strong>di</strong> moda, come, in questo momento, la Swe<strong>di</strong>sh Mafia e le serate <strong>di</strong> David Guetta. L’idea giusta quin<strong>di</strong> è proprio<br />

proporre tutto, non solo ‘<strong>il</strong> nuovo suono’ e <strong>il</strong> revival anni ‘90.<br />

Il dancefloor del Pacha<br />

HH • 27


Il meglio <strong>di</strong> Ibiza<br />

club life club life<br />

Più preven<strong>di</strong>te (e meno pr)<br />

Uno dei fattori chiave <strong>di</strong> Ibiza è senz’altro la preven<strong>di</strong>ta, ossia <strong>il</strong> fatto che già prima <strong>di</strong> aprire <strong>il</strong><br />

proprietario <strong>di</strong> un locale sa perfettamente che serata sarà. A Ibiza i bar <strong>di</strong> pre <strong>di</strong>sco lavorano<br />

per le <strong>di</strong>scoteche, vendendo i biglietti per le serate, non fanno loro concorrenza... e proprio<br />

nelle zone più ricche <strong>di</strong> bar, gli staff dei club fanno le loro ‘sf<strong>il</strong>ate’, creando, gratis, veri show per<br />

tutti gli avventori. I bar funzionano in pratica da pr... ma <strong>il</strong> sistema è assolutamente trasparente.<br />

Ossia un bar come lo Zoo <strong>di</strong> Oreste vende i biglietti <strong>di</strong> tutte le serate perché da tutte guadagna<br />

qualcosa. E <strong>il</strong> suo lavoro aiuta proprietari e promoter, perché ovviamente in caso <strong>di</strong> necessità<br />

riesce a ‘spostare’ l’attenzione su questa o quella serata. Quale pr italiano riesce a fare tutto<br />

ciò?<br />

Promoter (e non pr)<br />

A Ibiza non è solo <strong>il</strong> proprietario della <strong>di</strong>sco a rischiare <strong>di</strong> tasca sua. Le gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>sco ibizenche<br />

sono solo ‘location’ che vengono gestite una volta la settimana da <strong>di</strong>versi promoter come Circo<br />

Loco (Dc 10 Ibiza), Salvacion (El Divino), Meganite (Priv<strong>il</strong>ege), La Troya (Space), Made in Italy<br />

(Amnesia). Proprio come accade per i concerti, c’è un promoter locale (che gestisce la <strong>di</strong>scoteca)<br />

e un promoter che si occupa degli aspetti artistici, ossia della console e dell’animazione. In Italia,<br />

invece, a farla da padrone spesso sono pr che niente capiscono <strong>di</strong> musica, però impongono<br />

questo o quel dj, ovviamente senza rischiare una lira <strong>di</strong> tasca loro.<br />

Le performer <strong>di</strong> Salvacion Emergency party<br />

HH • 28<br />

La terrazza del Pacha<br />

Performer del Priv<strong>il</strong>ege<br />

Ci si accorda: non si litiga e non si copia<br />

A Ibiza è normale litigare sino all’inizio della stagione. Poi però, per tutta la lunga estate. <strong>di</strong>sco,<br />

pre<strong>di</strong>sco, bagni (etc) si accordano e smettono <strong>di</strong> farsi la guerra. I clubber sono tanti, <strong>di</strong>versi tra<br />

loro, e c’è bisogno <strong>di</strong> accontentare tutti. Il giovedì c’è al Pacha la forte serata organizzata da<br />

David Guetta, de<strong>di</strong>cata al pubblico adult chic <strong>di</strong> Salvacion @ El Divino? Quest’ultima serata si<br />

sposta al martedì, e continua ad essere un successo. L’altra <strong>di</strong>fferenza con la litigiosissima Italia è<br />

poi la mancanza <strong>di</strong> scopiazzature. A Brescia, capita spesso che certi guest facciano <strong>il</strong> giro <strong>di</strong> tutte<br />

le <strong>di</strong>sco in 2 mesi... A Ibiza, invece tutto ciò non è possib<strong>il</strong>e, anche perchè la programmazione<br />

<strong>di</strong> tutta la stagione si sa già a metà maggio.<br />

Una stagione che non finisce mai<br />

L’isla blanca ha una stagione da giugno a ottobre. Ovviamente, gli eventi per clubber duri &<br />

puri, sono ‘fuori stagione: Le aperture <strong>di</strong> inizio giugno e le chiusure a fine settembre. Non tutte<br />

le settimane sono clou, ma la mole <strong>di</strong> lavoro fa si che un locale possa assumere, ad esempio,<br />

bravi barman: un barman me<strong>di</strong>ocre, invece, lo si può ingaggiare anche per un mese, ossia la<br />

durata <strong>di</strong> certe <strong>di</strong>sco estive italiane.<br />

Ibiza comunica, le <strong>di</strong>sco italiane no<br />

Cd con la musica delle serate, riviste <strong>di</strong> settore (soprattutto britanniche) e siti web come la<br />

mecca del settore Ibiza-Voice. Le <strong>di</strong>sco <strong>di</strong> Ibiza comunicano sempre e comunque, e lo fanno<br />

con continuità, senza foss<strong>il</strong>izzarsi sulle solite scelte come si fa in Italia (un esempio su tutti? La<br />

pubblicità su un paio <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>o regionali) E se c’è poco spazio sulle riviste, i club non si arrendono<br />

si creano le proprie riviste. Dopo Pacha Magazine, è nata quella dello Space.<br />

HH • 29<br />

Il meglio <strong>di</strong> Ibiza


Il meglio <strong>di</strong> Ibiza<br />

club life<br />

Niente cachet assur<strong>di</strong> ai dj<br />

A Ibiza si fa sistema e i dj la vedono (giustamente) anche come una vetrina. Per questo dj<br />

importanti suonano a cachet bassi. Solo i supertop (quelli che riempiono da soli i locali, come<br />

Tiesto) guagnano davvero, gli altri si fanno promozionane. Un dj <strong>di</strong> buon livello, a Ibiza,<br />

guadagna 500 - 1.000 euro a sera anche perché se sono veri professionisti suonano 3 o 4<br />

volte la settimana, spesso più volte in una notte. In Italia invece i cachet <strong>di</strong> dj <strong>di</strong> me<strong>di</strong>o valore,<br />

persone che portano al locale poche decine <strong>di</strong> persone, sono ben più alti.<br />

Droga & Alcol: tolleranza e repressione<br />

A Ibiza è normale, <strong>di</strong> prima mattina, trovarsi incolonnati davanti a questo o quel locale perché<br />

la polizia controlla tutte (tutte) le auto in uscita da una <strong>di</strong>scoteca. Ovviamente la <strong>di</strong>scoteca non<br />

è sempre la stessa e ovviamente dopo un po’ ci si fa l’abitu<strong>di</strong>ne. Allo stesso modo, i locali seri<br />

che non danno problemi d’or<strong>di</strong>ne pubblico hanno la possib<strong>il</strong>ità <strong>di</strong> lavorare con tranqu<strong>il</strong>lità...<br />

mentre quelli un po’ troppo ‘allegri’ (ad esempio Dc 10) vengono chiusi per mesi, senza tanti<br />

complimenti. In Italia si leggono tanti articoli sulle patenti ritirate alla domenica mattina, ma la<br />

Polizia in strada è sempre pochissima.<br />

Dress code, questo sconosciuto<br />

Al Pacha, <strong>il</strong> più esclusivo dei locali ibizenchi, spesso c’è chi entra in ciabatte e bermuda. La cosa<br />

è poco elegante? Forse, ma senz’altro non contrasta col livello me<strong>di</strong>o delle ragazze, che sono<br />

bellissime e dei ragazzi, splen<strong>di</strong><strong>di</strong> pure loro. Piacerebbe un po’ più <strong>di</strong> elasticità mentale da parte<br />

dei door selector anche in Italia. L’abito non dà per forza educazione.<br />

La terrazza al posto del giar<strong>di</strong>no<br />

A Ibiza funziona così: nessuno investe m<strong>il</strong>ioni <strong>di</strong> euro in giar<strong>di</strong>ni che non danno nessuna<br />

garanzia. Anzi, sull’isola, i locali sono sempre o quasi al chiuso, ma hanno gran<strong>di</strong> e belle<br />

terrazze panoramiche da usare all’occorrenza. Non è un caso forse se la più esclusiva o almeno<br />

conosciuta delle <strong>di</strong>sco italiane, <strong>il</strong> Pineta <strong>di</strong> M<strong>il</strong>ano Marittima, è un locale estivo al chiuso pieno<br />

<strong>di</strong> verde e cristallo. In questo caso l’esempio vincente ce l’abbiamo già in casa, non c’è che da<br />

imitarlo.<br />

da sinistra: Il Dome bar a Ibiza, I top dj Pete Tong e Carl Cox, Una dottoressa <strong>di</strong> Salvacion Ibiza Emergency Party, Sexy performer al Coco Loco@Priv<strong>il</strong>ege<br />

La cover <strong>di</strong> Club Azuli Ibiza<br />

La cover <strong>di</strong> Space Tranqu<strong>il</strong><br />

by Jon Sa TrinxaAzuli Ibiza<br />

Pacha ibiza performer<br />

club life<br />

HH • 30 HH • 31


HH • 32<br />

TOP dj<br />

Alex Elle<br />

<strong>di</strong> Lorenzo Tiezzi<br />

Dehor (Desenzano del Garda, Bs), sabato notte, ore 2 e 30 circa. E’ inverno pieno e <strong>il</strong> locale non è stracolmo ma<br />

neppure vuoto. La sala piccola della grande <strong>di</strong>scoteca balla al ritmo dei brani proposti da un dj vestito in modo<br />

singolare: canotta, anzi t shirt senza maniche, occhiali vistosi, basettoni e capelli cortissimi. Il dj sorride sempre e<br />

propone un mix tra le hit dance del momento (<strong>di</strong> solito in remix strani e non nelle versioni originali) e tracce più<br />

elettroniche badando più alla sostanza, ossia alla musica, che alla forma, ossia al mixaggio.<br />

A un certo punto, dopo un breve attimo in cui la musica cala, <strong>il</strong> dj propone In the shadows dei Rasmus, un pezzo<br />

pop rock che in quel periodo programmavano un po’ tutte le ra<strong>di</strong>o. Si tratta <strong>di</strong> un vero azzardo. I dj <strong>di</strong> solito non<br />

propongono la musica dance che le ra<strong>di</strong>o suonano, cercano <strong>di</strong> essere ‘più avanti’ o almeno da un’altra parte… In<br />

questo caso, ad<strong>di</strong>rittura, <strong>il</strong> dj rischia tutto e mette un brano pop rock, un pezzo che molti hanno già nel loro iPod.<br />

Lo fa perché ritiene che sia un piccolo capolavoro che merita la ribalta della <strong>di</strong>scoteca e della console. Ovviamente,<br />

come sempre o quasi, <strong>il</strong> coraggio paga e la sala piccola del Dehor <strong>di</strong>venta una (piccola) Bolgia. Ai sorrisetti <strong>di</strong> scherno<br />

dei soliti addetti ai lavori presenti (vocalist, pr, etc) si sostituiscono cenni del capo, cenni <strong>di</strong> assenso…<br />

Il dj in questione era Alex Elle. Ne scrivo al passato perché è recentemente scomparso, a soli 38 anni, per un ictus<br />

cerebrale, una trage<strong>di</strong>a che tra l’altro è accaduta proprio mentre stava lavorando in un locale. A molti mancheranno<br />

i suoi set, spesso più fantasiosi ed efficaci del suo abbigliamento colorato. Per molti sarà triste non ascoltare più <strong>il</strong><br />

suono Pornocult, quello con cui remixò con grande successo internazionale la hit Shining star dei Get Far, e con cui<br />

spesso faceva ballare Londra, certi club in Romania… Alex Elle nell’ambiente non era conosciuto, come ha scritto<br />

qualche quoti<strong>di</strong>ano, come un dj ‘da spiaggia’, bensì come un produttore <strong>di</strong> qualità. Non che i dj da spiaggia non<br />

siano professionisti, ma una certa <strong>di</strong>fferenza c’è.<br />

E poi un segno nel settore clubbing (dj, <strong>di</strong>scoteche, <strong>di</strong>scografia) l’ha senz’altro lasciato, per cui accanto alla malinconia,<br />

restano <strong>di</strong>versi fatti. Il primo è che Alex Elle arrivò all’elettronica (all’estero la chiamano deep trance) dopo un lungo<br />

percorso partito con la musica latina e che per motivi <strong>di</strong> poco interesse musicale lasciò una console importante come<br />

quella del B<strong>il</strong>lionaire in Costa Smeralda. Luca Agnelli ebbe lo stesso coraggio, ma quanti altri colleghi, ogni notte ce<br />

l’hanno? Un altro fatto è che Alex non ebbe mai quella ‘puzza sotto <strong>il</strong> naso’ che tanti, troppi dj hanno. Proprio per<br />

questo, senza voler niente in cambio, si mise in gioco per aiutare <strong>di</strong>versi talenti secondo lui sottovalutati (solo negli<br />

ultimi tempi la dj girl Catrina Davies e un giovanissimo come Cristian Viviano). La piccola lezione lasciata da Alex<br />

Elle senz’altro non è fac<strong>il</strong>e da mettere in pratica, ma c’è da sperare che <strong>il</strong> clubbing italiano (lo ripeto: dj, <strong>di</strong>scoteche,<br />

<strong>di</strong>scografia e pure i giornalisti) la impari.<br />

www.myspace.com/alexelle<br />

Mario Più<br />

<strong>di</strong> Davide D’Angelo<br />

Top DJ<br />

Si sta muovendo su tanti fronti: serate, produzioni. È un buon momento per lui. Ha appena vinto un vero oscar<br />

italiano della musica da club, <strong>il</strong> Trend Award <strong>2009</strong>, nella categoria Miglior Dance Producer. Un riconoscimento da<br />

top dj. Un trofeo consegnatogli a Trezzo, a maggio, durante <strong>il</strong> suo ultimo Matrix. Mario Più è davvero inarrestab<strong>il</strong>e.<br />

E lavora su tante idee. Si scopre inoltre che sta lavorando anche coi Phunk Investigation tra ine<strong>di</strong>ti e remix e che è<br />

uscito con tanti cd singoli, tra cui l’ultimo “Mas Experience <strong>2009</strong>”. É davvero un boom quello della musica elettronica<br />

minimale e tech house, oggi? “Mi sembra che qui in Italia funzioni solo perchè come al solito è <strong>di</strong>ventata <strong>di</strong> moda”,<br />

spiega Mario Più. “Sono anni e anni che esiste la minimal, però nessuno qui l’aveva mai presa in considerazione, fino<br />

a che non è <strong>di</strong>ventata una moda. Sinceramente non so se tra tutti quelli che l’ascoltano o la ballano c’è qualcuno a<br />

cui piaccia veramente”.<br />

Ma cosa pensa dell’elettronica attuale? Sta davvero cambiando? Diventerà meno minimal è più melo<strong>di</strong>ca? “So solo<br />

una cosa: <strong>il</strong> suono in generale <strong>di</strong>venterà maggiormente house e la cassa più presente. Ci sarà più energia nelle<br />

produzioni”. Come si chiama allora <strong>il</strong> genere che suona Mario Più? C’è gente che immagina e parla dei dj Metempsicosi<br />

come dei portatori <strong>di</strong> progressiva house e techno. Niente <strong>di</strong> più sbagliato, questo i fan lo sanno. “Io cerco sempre <strong>di</strong><br />

proporre qualcosa che abbia un minimo <strong>di</strong> idea o almeno un suono che abbia carattere. Ma sopratutto energia. Che<br />

alla fine sono sempre gli ingre<strong>di</strong>enti giusti perchè un <strong>di</strong>sco funzioni sulla pista e <strong>di</strong> conseguenza anche sulla ven<strong>di</strong>ta<br />

(scarsa) da sempre”.<br />

Alti e bassi nell’e<strong>di</strong>toria che si occupa <strong>di</strong> <strong>di</strong>scoteche. A parte alcuni p<strong>il</strong>astri, molti crollano. Insomma, anche in Italia sta<br />

accadendo quello che è successo nel Regno Unito: le testate stanno chiudendo. Mario Più cosa pensa? Scompariranno<br />

i giornali specializzati in <strong>di</strong>scoteche? “Sinceramente non penso che i magazine andranno a scomparire, magari<br />

cambieranno <strong>il</strong> format aggiungendo argomenti che interessano <strong>di</strong> più”. Cosa hanno bisogno per essere competitivi<br />

in Italia? “Domanda <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>e: bisognerebbe chiederlo ad un esperto del settore, non è <strong>il</strong> mio campo”. Come possono<br />

essere aggiornati i fan? Solo attraverso Internet, e-ma<strong>il</strong> o forum? “Mah, questi sono i mezzi più accessib<strong>il</strong>i a <strong>di</strong>sposizione<br />

al momento”. Bastano i giornali? Pensi che le ra<strong>di</strong>o facciano informazione? “Per fare informazione servono anche<br />

i giornali, però quelli più importanti e non solo settoriali, poi le ra<strong>di</strong>o da sempre sono servite a fare informazione e<br />

secondo me dopo la televisione è <strong>il</strong> più importante mezzo <strong>di</strong> informazione e comunicazione”. Cambiando <strong>di</strong>scorso,<br />

l’inizio delle sua carriera, la gavetta insomma. Come è stata? “È stato un percorso naturale, fatto <strong>di</strong> sacrifici, pubbliche<br />

relazioni, porte bussate, porte chiuse all’inizio e aperte poi. Il primo gira<strong>di</strong>schi da bambino, la prima coppia professionale<br />

<strong>di</strong> piatti, <strong>il</strong> mixer, i vin<strong>il</strong>i, la passione. Il mio è un mestiere che si basa parecchio sull’immagine, siamo nell’era in cui la<br />

tecnologia domina. Bisogna sapersi aggiornare, saper comunicare. Io ci ho creduto dall’inizio, in questo, e dopo tanti<br />

anni <strong>di</strong> <strong>di</strong>schi, <strong>di</strong> dj set, <strong>di</strong> viaggi, <strong>di</strong> esplorazioni, eccomi qui”.<br />

www.mariopiu.com<br />

HH • 33


HH • 34<br />

top dj<br />

Gio <strong>di</strong> Leva<br />

<strong>di</strong> Davide D’Angelo<br />

Giuseppe Esposito al mixer Gio Di Leva (from Sidekick Production), classe ‘84, nasce a Sorrento, in provincia <strong>di</strong><br />

Napoli, e tutt’ora vive nella sua città. Il suo amore per la musica è imme<strong>di</strong>ato: inizia come batterista auto<strong>di</strong>datta in una<br />

piccola band pop. A 14 anni entra nel mondo della notte e si innamora della console. Ben presto inizia ad emergere<br />

in Campania suonando come dj e pian piano inizia anche a produrre le sue prime tracce. A 16 anni, ad esempio,<br />

pubblica su white label un remix If I Ever Feel Better dei Phoenix che riscuote un notevole successo underground e<br />

nel 2002 crea <strong>il</strong> gruppo <strong>di</strong> produzione musicale italo dance Jd Brothers. Nel 2005, dopo due anni <strong>di</strong> corsi, consegue<br />

<strong>il</strong> <strong>di</strong>ploma <strong>di</strong> tecnico del suono presso Spazio Musica <strong>di</strong> Pomigliano D’Arco (Na). Il suo suono, negli anni, ovviamente<br />

cambia e dalla dance passa pian piano a una tech house minimale molto personale. Ascoltando sul suo Myspace<br />

Strana senzazione, una traccia che esce col suo nome, Gio <strong>di</strong> Leva, si capisce che <strong>il</strong> potenziale dell’artista è grande.<br />

I suoni sono elettronici e minimali ma sono però anche cal<strong>di</strong> e potenti e un’altra hit, va detto, sembra proprio <strong>di</strong>etro<br />

l’angolo.<br />

Tornando al passato, <strong>il</strong> 2007 è l’anno del successo col progetto Sidekick Production. Insieme a Enzo Martino, Max<br />

Zotti e Cristian Cavaliere prima realizza dei fortunati remix Funkerman – Speed Up (Sidekick Rmx), Noir – SuperSkunk<br />

(Sidekick Rmx), Basto! – Savior (Sidekick Rmx), Sex Weed – Juice String (Sidekick Rmx)... poi un anno dopo, nel marzo<br />

2008 esce <strong>il</strong> primo singolo Deep Fear (Net’s Work), una vera hit europea suonata da top dj come David Guetta, Fedde<br />

Le Grand e David Morales. Si tratta <strong>di</strong> un vero capolavoro dance: a un riff ipnotico e minimale si contrappone una<br />

parte <strong>di</strong> violino solo capace <strong>di</strong> riempire <strong>di</strong> malinconia ogni club… e poi far <strong>di</strong> nuovo scatenare la danza.<br />

Il brano viene incluso nelle più importanti comp<strong>il</strong>ation dance (da noi entra nella tracklist <strong>di</strong> quella selezionata da<br />

Albertino <strong>di</strong> Ra<strong>di</strong>o Deejay), ma nascono alcuni problemi con l’etichetta che, attraverso un’azione legale, vorrebbe<br />

impe<strong>di</strong>rgli <strong>di</strong> abbinare <strong>il</strong> suo pseudonimo artistico (Gio <strong>di</strong> Leva) al nome del progetto cui tanto ha contribuito (Sidekick<br />

Production). Senza entrare nei dettagli, è una storia piuttosto triste a cui però un giu<strong>di</strong>ce mette fine in tempi brevi:<br />

Giuseppe Esposito aka Gio <strong>di</strong> Leva può tranqu<strong>il</strong>lamente far scrivere ‘from Sidekick Production’ sui flyer delle serate in cui<br />

suona, proprio come gli altri membri del gruppo.<br />

Dopo <strong>il</strong> successo del progetto collettivo e <strong>di</strong> altre tracce, tra cui Wave<br />

Of Joy, brano realizzato insieme a Nello Simioli e Cristian Cheval feat.<br />

Merola, Giò continua ad essere impegnato in stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> registrazione su<br />

nuove tracce e nuovi remix e collabora con nomi <strong>il</strong>lustri del settore dance<br />

europeo. Per quello che riguarda la sua attività <strong>di</strong> dj, continua a suonare<br />

in tutta Europa (soprattutto in Italia e Portogallo).<br />

www.myspace.com/giod<strong>il</strong>eva<br />

Rallo<br />

<strong>di</strong> Davide D’Angelo<br />

35enne o giù <strong>di</strong> lì, è tra i più noti dj in ambito fashion, quel genere che fa ballare i club più esclusivi con musica vocal<br />

house ritmata ma non troppo estrema. Suona da anni in club come <strong>il</strong> Mazoom <strong>di</strong> Sirmione (<strong>di</strong> cui è anima musicale<br />

del nuovo venerdì tutto floreale ed estivo Mazoom insieme a Mark Livella), Le Palafitte <strong>di</strong> Sulzano (Bs), dove ogni<br />

domenica propone un set house story, mentre si è affermato soprattutto al Qi <strong>di</strong> Rovato Bs. Alto (ben 1 metro e 93) e<br />

<strong>di</strong> bell’aspetto, in console sorride spesso e per questo senz’altro piace anche più <strong>di</strong> chi avrebbe dovuto fare <strong>il</strong> modello<br />

e non <strong>il</strong> dj: molto preciso nel mix, non ama particolarmente sfoggiare soluzioni tecniche d’effetto, bensì creare un<br />

muro sonoro che in un paio d’ore, senza sforzo apparente, passa dalla soulful house all’elettronica, dalla <strong>di</strong>sco alla<br />

battuta ‘pesante’. A <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> tanti, tutto questo sa farlo sempre, anche quando la pista non è stracolma, ossia<br />

quando un set ben riuscito riesce a trasformare un fiasco in un successo. “Quando la situazione è un po’ debole, è<br />

ovvio che <strong>il</strong> dj deve mo<strong>di</strong>ficare la sua scaletta, deve essere ancora più ‘invitante’ e portare la sua musica verso <strong>il</strong> ballo.<br />

Oggi le <strong>di</strong>scoteche sono luoghi d’incontro, negli anni ’80 e ’90 erano luoghi in cui si andava soprattutto a ballare…<br />

per cui questo tipo <strong>di</strong> lavoro forse è <strong>di</strong>ventato ancora più raffinato”.<br />

“Sono originario <strong>di</strong> Cremona”, racconta. “Ma ho iniziato a lavorare a Monte Campione, in provincia <strong>di</strong> Brescia, dove<br />

mio padre aveva un locale. E’ una località turistica frequentata soprattutto da m<strong>il</strong>anesi e per me è stata un’ottima<br />

palestra visto che a M<strong>il</strong>ano spesso si balla, nella stessa sera, r’n’b, commerciale ed elettronica”. Su quello che è <strong>il</strong> ruolo<br />

del dj ha le idee piuttosto chiare. “Un dj è innanzitutto un intrattenitore, una persona che deve far ballare e star bene<br />

le persone che frequentano un locale. Se nel farlo riesce anche ad essere un artista, bene, anzi meglio, ma l’essenziale<br />

del lavoro è l’ospitalità, <strong>il</strong> <strong>di</strong>verimento. Dicendolo in parole povere, un dj guida un tram: se ti fai un viaggio musicale<br />

troppo personale le persone scendono alla fermata e ti ritrovi da solo, che non è proprio <strong>il</strong> massimo”. E come fa <strong>il</strong><br />

dj a sorprendere, a fare davvero la <strong>di</strong>fferenza? “Ogni <strong>di</strong>sco è un po’ come un colore, facendo <strong>il</strong> paragone con la<br />

pittura… Lo scopo è quello <strong>di</strong> emozionare con qualcosa che non sia proprio quello che le persone si aspettano. Nel<br />

fare questo tipo <strong>di</strong> lavoro c’è sempre da imparare. Spesso ho invi<strong>di</strong>ato questo o quel collega non perché avevano<br />

una lacca o un’anteprima che io non avevo… ma perché in un certo momento della serata sono stati capaci <strong>di</strong> tirare<br />

fuori dalla borsa dei <strong>di</strong>schi una vecchia traccia che invece io da tempo lascio in cantina”. Per Rallo i club sono molto<br />

cambiati negli ultimi anni. “La nuova generazione <strong>di</strong> gestori pensa meno al prodotto musicale, e all’accoglienza e <strong>di</strong><br />

più ai numeri e al nome del dj che si esibisce in console. Tutto questo <strong>di</strong>pende anche dal fatto cui accennavo prima,<br />

ossia che le <strong>di</strong>scoteche da luogo musicale sono <strong>di</strong>ventate soprattutto un luogo d’incontro. Ma la qualità, nelle scelte<br />

musicali come in quelle <strong>di</strong> gestione, continua a pagare”.<br />

www.myspace.com/rallino<br />

TOP DJ<br />

HH • 35


HH • 36<br />

vocalist<br />

Federico<br />

Trebbi<br />

I primi passi a livello artistico li fa come cantante <strong>di</strong><br />

una rock band bolognese. In effetti la voce potente<br />

e imperiosa ce l’ha, e ogni tanto, durante le serate,<br />

la fa ascoltare, anche se la prima cosa che arriva è<br />

una simpatia tutta em<strong>il</strong>iana. “Quando ci siamo sciolti<br />

non ho avuto le energie per rimettermi a cercare altri<br />

compagni <strong>di</strong> viaggio. Quando per caso ho preso<br />

in mano <strong>il</strong> microfono a una festa, ho visto che gli<br />

organizzatori facevano <strong>di</strong> tutto per lasciarmelo. Ho<br />

iniziato a fare serate nel weekend e poi quando<br />

ho visto che iniziavano a propormi anche <strong>di</strong>versi<br />

appuntamenti infrasettimanali… ho capito che quello<br />

del vocalist poteva <strong>di</strong>ventare un lavoro”. Infatti la<br />

carriera <strong>di</strong> vocalist <strong>di</strong> Federico Trebbi, è già lunga,<br />

ben 12 anni <strong>di</strong> serate in alcuni dei migliori locali<br />

italiani. Prima sono venuti i locali <strong>di</strong> Bologna (Matis,<br />

Chalet delle Rose, Ruvido), poi la riviera romagnola<br />

e quin<strong>di</strong> locali importanti come Prince, Pascià, V<strong>il</strong>la<br />

delle Rose, Para<strong>di</strong>so, Byblos e Papeete Beach, infine<br />

quelli lombar<strong>di</strong> come <strong>il</strong> Circus <strong>di</strong> Brescia. Nelle sue<br />

esperienze professionali c’è anche quella <strong>di</strong> speaker<br />

ra<strong>di</strong>ofonico in un’emittente bolognese. Il perché<br />

<strong>di</strong> tanto successo è piuttosto semplice da capire: lo<br />

st<strong>il</strong>e <strong>di</strong> Fede (gli amici lo chiamano così) al microfono<br />

mette allegria. Fa tutto quello che un vocalist da<br />

fashion club deve fare, ossia sa salutare chi è al tavolo,<br />

incita <strong>il</strong> dancefloor con slogan che danno energia...<br />

ma è soprattutto uno che mentre lavora si <strong>di</strong>verte.<br />

Si sente, si percepisce, che su un palchetto accanto<br />

a una ballerina, con un bicchiere <strong>di</strong> champagne in<br />

mano è perfettamente a suo agio... E non per voglia<br />

<strong>di</strong> protagonismo. Trebbi in <strong>di</strong>scoteca è a casa sua<br />

anche quando or<strong>di</strong>na qualcosa da bere al bar. “Un<br />

vocalist ha sempre <strong>di</strong> fronte a sé <strong>il</strong> limite, ossia quando<br />

esagera inizia a dar fasti<strong>di</strong>o invece <strong>di</strong> ‘caricare’. Io<br />

credo che la <strong>di</strong>fferenza in questo lavoro la faccia la<br />

preparazione musicale. Se ce l’hai riesci a capire<br />

qual è la struttura dei brani, sai quando intervenire<br />

e quando invece non farlo”. Sull’attuale momento<br />

delle <strong>di</strong>scoteche Trebbi ha le idee chiare. “La crisi c’è<br />

e molti in <strong>di</strong>scoteca non ci vanno più… ma mi piace<br />

vedere che i locali iniziano a pensare serate originali,<br />

<strong>di</strong>verse. Qualche anno fa tutti avevano in mente solo<br />

<strong>il</strong> Pineta. Ma quello che funziona a M<strong>il</strong>ano Marittima<br />

non è detto che funzioni ovunque”. Per l’estate <strong>2009</strong>,<br />

oltre a <strong>di</strong>verse collaborazioni estemporanee, lavora<br />

soprattutto al Fura <strong>di</strong> Lonato e al Coco Beach del Lido<br />

<strong>di</strong> Lonato. “Sono due locali molto <strong>di</strong>versi tra loro, ma<br />

mi piace sottolineare come le scelte coraggiose <strong>di</strong><br />

solito paghino. Al Fura <strong>il</strong> sabato è piuttosto giovane e<br />

in main room non si insegue certo <strong>il</strong> già citato modello<br />

Pineta, si fa <strong>di</strong>vertire <strong>il</strong> cliente con una proposta varia<br />

e colorata. Il Coco Beach invece è un locale per sua<br />

natura esclusivo e de<strong>di</strong>cato al pubblico over 30, ma la<br />

selezione musicale esula dalle solite hit o dal consueto<br />

revival. I <strong>di</strong>schi <strong>di</strong> elettronica pura Michele Menini li<br />

lascia nella borsa, ma spazia con coraggio tra label<br />

come Defected, Purple Music, etc… e <strong>il</strong> risultato sono<br />

un sacco <strong>di</strong> ragazze che ballano come matte dall’inizio<br />

alla fine della serata!”.<br />

Alle Torelli<br />

Intervistare Alle Torelli è contemporaneamente fac<strong>il</strong>e<br />

e <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>issimo. E’ <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>e perché contenere tutta la<br />

sua energia personale su una pagina <strong>di</strong> parole è<br />

impossib<strong>il</strong>e (anche con l’aiuto delle foto la si intuisce<br />

soltanto). E fac<strong>il</strong>e perché è una persona educata, che<br />

risponde a ogni domanda e non ha problemi a parlare<br />

anche della sua vita privata: della sua religiosità, del<br />

fatto che non si sente particolarmente fortunato con<br />

le donne solo perché fa <strong>il</strong> vocalist e ne conosce tante<br />

(“<strong>di</strong> noi vedono solo <strong>il</strong> lato più esteriore”, <strong>di</strong>ce), e pure<br />

del fatto che da un po’ fa volontariato in ospedale.<br />

Prima o dopo qualche serata super esclusiva o super<br />

<strong>di</strong>vertente, va in reparto e cerca <strong>di</strong> far sorridere bambini<br />

malati o sfortunati. In fondo, anche con loro fa un<br />

lavoro d’animatore, lo stesso che ha svolto per anni<br />

prima <strong>di</strong> prendere <strong>il</strong> microfono in mano in <strong>di</strong>scoteca.<br />

La sua preparazione e la sua allegria, forse, derivano<br />

proprio da lì, dalla palestra dei v<strong>il</strong>laggi vacanze. A 36<br />

anni, <strong>di</strong> cui solo gli ultimi 6 passati in <strong>di</strong>scoteca, ha<br />

bruciato le tappe e lavora da tempo in tutta Italia:<br />

Sottovento in Sardegna, Evita in Piemonte, Roy in<br />

Campania, Como fashion Cafè, Bambù e m<strong>il</strong>le altri in<br />

Lombar<strong>di</strong>a… Tutto questo senza un manager e senza<br />

<strong>di</strong>sdegnare le serate ‘fac<strong>il</strong>i’, quelle in cui la musica<br />

non è proprio chic. “Sono convinto che chi viene in<br />

vocalist<br />

<strong>di</strong>scoteca oggi vuole cantare e ballare, <strong>di</strong>vertirsi in<br />

modo semplice. Per questo mi piace molto lavorare<br />

anche con la musica italiana, cosa che non tutti i miei<br />

colleghi fanno”, spiega. “Quando entro in un locale<br />

cerco <strong>di</strong> coinvolgere tutti, non solo i clienti abituali<br />

che prendono <strong>il</strong> tavolo, non solo le ragazze più<br />

belle… Credo che tutti abbiano voglia, per un attimo,<br />

<strong>di</strong> essere al centro dell’attenzione, e, soprattutto, che<br />

tutti se lo meritino”. A <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> altri professionisti<br />

del microfono, <strong>il</strong> modenese Alle preferisce lavorare<br />

soprattutto con la voce, non ama farsi vedere sul palco<br />

tra performer e ballerine. “Quando facevo l’animatore<br />

i miei spettacoli li ho fatti e non è certo per timidezza<br />

che preferisco ‘stare <strong>di</strong>etro’. Credo piuttosto che i<br />

veri protagonisti siano gli ospiti del locale. Noi che<br />

lavoriamo in un club siamo lì solo per loro, non siamo<br />

stelle. E poi non mi piace prendermi troppe pause.<br />

Se la serata dura 4 ore, io cerco <strong>di</strong> fare <strong>il</strong> mio lavoro<br />

per 4 ore f<strong>il</strong>ate. So che spesso ai vocalist si chiede <strong>di</strong><br />

lasciare spazio tra un intervento e l’altro, ma è una<br />

cosa che a me viene piuttosto <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>e!”. Torelli crede<br />

molto nel gruppo che crea l’energia <strong>di</strong> un locale e<br />

nelle cose semplici che spesso dj e <strong>di</strong>rettori artistici<br />

<strong>di</strong>menticano. “Mi piace andare a cena con gli addetti<br />

ai lavori, conoscerli e stare in contatto con loro anche,<br />

anzi soprattutto, al <strong>di</strong> là del lavoro. Non so se la mia<br />

carriera <strong>di</strong> vocalist sarà sempre a questo livello, tra 15<br />

o 20 anni mi vedo sposato, in una casa in campagna<br />

e con un figli, al lavoro non penso troppo. Ma spero,<br />

anzi sono convinto, che un posto per me, nei locali<br />

in cui ho lavorato ci sarà sempre. Non avrei problemi<br />

a fare <strong>il</strong> barman o <strong>il</strong> cameriere, siamo tutti colleghi…<br />

A fine serata io dal microfono saluto sempre tutti<br />

quanti, pure i posteggiatori. Tutti quanti, vocalist e dj<br />

compresi, alla fine siamo lì per far <strong>di</strong>vertire chi viene a<br />

ballare, facciamo lo stesso lavoro”.<br />

HH • 37


HH • 38<br />

star & MUSIC<br />

Grace Jones &<br />

Andrea Klarin<br />

Un giovane grande fotografo<br />

d’avanguar<strong>di</strong>a interpreta uno dei<br />

miti della Night Life<br />

<strong>di</strong> Antonio Bramclet<br />

Grace Jones è un mito per i cultori della night life. La sua musica <strong>di</strong>sco e<br />

soprattutto i suoi in<strong>di</strong>menticab<strong>il</strong>i look fecero scalpore negli anni in cui <strong>il</strong> must<br />

della serata era fare la f<strong>il</strong>a all’ingresso della <strong>di</strong>scoteca glamour più alla moda.<br />

All’inizio degli anni ottanta <strong>di</strong>venne la regina <strong>di</strong> un i<strong>di</strong>oletto musicale creato<br />

facendo incontrare la <strong>di</strong>sco music con <strong>il</strong> reggae. Oltre ad essere una interprete<br />

fantastica della musica da ballo, Grace Jones amava tantissimo sorprendere<br />

<strong>il</strong> propri fans con look d’avanguar<strong>di</strong>a. In particolare <strong>di</strong>vennero famosissimi i<br />

suoi drammatici mutamenti d’immagine soprattutto se la mostravano nelle<br />

sembianze della cattivissima <strong>di</strong> turno. Non è un caso se in una delle sue<br />

<strong>numero</strong>se esperienze da attrice cinematografica prese a pugni uno esterrefatto<br />

007. Forse qualcuno la ricorderà meglio nelle sembianze dell’indomab<strong>il</strong>e<br />

guerriera al fianco <strong>di</strong> Conan <strong>il</strong> barbaro. La sua energia e determinazione la<br />

trasformarono in un punto <strong>di</strong> riferimento per l’immaginario femmin<strong>il</strong>e del<br />

periodo. Trasmetteva l’immagine <strong>di</strong> femmina combattiva, in<strong>di</strong>pendente e<br />

super glamour, perfetta per lo spirito degli anni ottanta.<br />

Grace Jones, nata nel ’48, ebbe subito dopo la metà degli anni novanta una<br />

battuta d’arresto nella sua carriera. Pur continuando a lavorare sparì dalla<br />

scena internazionale. I suoi pezzi <strong>di</strong>vennero dei classici da ut<strong>il</strong>izzare in serate<br />

revival o da ascoltare in momenti particolari. Ma dopo quasi un decennio<br />

passato in sor<strong>di</strong>na fece un clamoroso rientro sulle scene verso la fine del 2008,<br />

per presentare <strong>il</strong> suo nuovo lavoro musicale “Hurricane” con concerti in tutto<br />

<strong>il</strong> mondo e presenze nei club più esclusivi.<br />

Per l’occasione non poteva certo mancare <strong>il</strong> nuovo look che avrebbe<br />

accompagnato sulle riviste <strong>di</strong> tutto <strong>il</strong> mondo <strong>il</strong> tour dell’artista durante i primi<br />

mesi del <strong>2009</strong>. La rappresentazione del nuovo aspetto <strong>di</strong> Grace Jones è stata<br />

curata da uno dei giovani fotografi d’avanguar<strong>di</strong>a più accre<strong>di</strong>tati del momento.<br />

Le foto <strong>di</strong> Andrea Klarin sono riuscite a tradurre in modo encomiab<strong>il</strong>e l’energia<br />

interiore che ha permesso a Grace <strong>di</strong> essere ancora una volta all’altezza delle<br />

spietate regole della società dello spettacolo. Oggi <strong>il</strong> successo e la notorietà<br />

devono arrivare subito, senza troppe attese. Ecco perché un ritorno in scena è<br />

complicato. Il passato conta ma è sempre un ricominciamento.<br />

star & MUSIC<br />

HH • 39


HH • 40<br />

star & MUSIC<br />

E nel caso <strong>di</strong> Grace ricominciare significava reinventarsi un look. E è esattamente ciò che la cantante artista<br />

ha fatto con maestria. Solo Madonna e poche altre stars, pur col passare degli anni, ogniqualvolta hanno<br />

lanciato un nuovo <strong>di</strong>sco sono risultate altrettanto cre<strong>di</strong>b<strong>il</strong>i e persuasive. Ricor<strong>di</strong>amo che essere cre<strong>di</strong>b<strong>il</strong>i in<br />

questo contesto significa proporsi in modo significativo come possib<strong>il</strong>e tendenza d’immagine. Da quando<br />

esiste la musica pop i look dei suoi protagonisti si sono rivelati importanti almeno quanto la musica delle loro<br />

performance.<br />

Ovviamente <strong>il</strong> look scelto per questa occasione da Grace pur giocando con i contenuti storici del personaggio<br />

manifesta alcune novità strutturali. Grace risulta molto più curata, molto più vicina ad una estetica raffinata<br />

star & MUSIC<br />

tipica della moda d’avanguar<strong>di</strong>a attuale. Nelle foto <strong>di</strong> Klarin ci appare come un personaggio fetish che ostenta<br />

un tribalismo aristocratico, perfetto in ogni dettaglio. Se dovessi fare <strong>il</strong> nome <strong>di</strong> uno st<strong>il</strong>ista <strong>di</strong>rei senz’altro<br />

McQueen. Emerge sempre <strong>il</strong> carattere selvaggio del personaggio, ma se guardate le immagini <strong>di</strong> Klarin, si<br />

tratta <strong>di</strong> una animalità sotto controllo. Al posto dell’inquietu<strong>di</strong>ne, dell’eccesso, della trasgressione Grace oggi<br />

lavora ai margini dell’arte. La sua “presenza” complessivamente non perde nulla rispetto <strong>il</strong> passato.<br />

Forse c’è meno naturalezza e passione, ma ve la sentireste <strong>di</strong> fare critiche a questa sessantenne che si presenta<br />

sulla scena come una istallazione estetica? Io non me la sento e preferisco ancora una volta inchinarmi <strong>di</strong><br />

fronte alla sua capacità <strong>di</strong> reinventare i mo<strong>di</strong> e figure della vie en rose.<br />

HH • 41


HH • 42<br />

music made in italy<br />

Il ritmo <strong>di</strong> Fasano e la<br />

trasgressione <strong>di</strong> Manuel<br />

<strong>di</strong> Lorenzo Tiezzi<br />

Non è un momento eccezionale per la dance italiana. Sono lontanti i giorni in cui i Planet Funk facevano ballare<br />

l’Europa, quelli in cui Robert M<strong>il</strong>es dominava <strong>il</strong> mondo quasi non se li ricorda più nessuno. Detto questo, qualche<br />

segnale positivo c’è e lo riportiamo volentieri.<br />

Nicola Fasano è italiano non è tra i dj producer più noti al mondo, figuriamoci in Italia. Si sa bene che da noi la<br />

fama funziona in modo strano: anche gli italiani prima la guadagnano all’estero, poi iniziano ad incassare pure nel<br />

bel paese. Fasano è, comunque e nei fatti, <strong>il</strong> producer del momento. La base su cui Pit Bull rappa I know you want<br />

me l’ha prodotta lui e si tratta senz’altro della hit dance dell’estate <strong>2009</strong> nel mondo. L’ultimo singolo <strong>di</strong> Bob Sinclar,<br />

La La song, realizzato insieme a qualche membro dei re<strong>di</strong>vivi Sugarh<strong>il</strong>l Gang, infatti è un simpatico revival dei mai<br />

<strong>di</strong>menticati anni ’80, ma si può star certi che in USA non funzionerà. Là chi fa revival senza strizzare l’occhio al sound<br />

black deve rassegnarsi a non essere al centro della scena. Fasano invece ha saputo creare una base a cavallo tra<br />

ragamuffin, house e hip hop, una base per niente cool e molto efficace. E per questo sta piacendo dappertutto, in<br />

Italia ma anche negli USA.<br />

Grande successo nel mondo anche per le cover dance del duo tutto veneto Menini & Viani pubblicate da<br />

Sound4group, la label <strong>di</strong> Stefano Noferini. Una delle prime è stata quella <strong>di</strong> un cavallo da battaglia house come Dark<br />

Beat, realizzata con Christian Key. Si fa presto a <strong>di</strong>re che operazioni <strong>di</strong> questo tipo sono ‘fac<strong>il</strong>i da realizzare. Si prende<br />

un pezzo storico gli si mette dentro un po’ <strong>di</strong> suono attuale e <strong>il</strong> gioco è fatto’. Innanzitutto bisogna sapere scegliere<br />

<strong>il</strong> pezzo, poi bisogna saperlo riarrangiare senza tra<strong>di</strong>re l’originale ma dandogli quel tocco in più… Sono operazioni<br />

che solo pochi dj sono in grado <strong>di</strong> fare e Menini è uno <strong>di</strong> questi, per cultura musicale e preparazione. Dopo aver<br />

creato <strong>il</strong> mito musicale del Fura negli anni ’90, continua a portare nei fashion club un suono non troppo spinto e non<br />

troppo ‘commerciale’, una marcia con cui fa ballare club <strong>di</strong> qualità come <strong>il</strong> Bnn <strong>di</strong> Cabras (Or), una <strong>di</strong>sco giar<strong>di</strong>no<br />

davvero ben frequentata. Mentre qualche collega invi<strong>di</strong>oso sui forum scrive che sono operazioni prive <strong>di</strong> idee, Menini<br />

& Viani hanno licenziato <strong>il</strong> loro nuovo singolo La La Land, una versione molto più house rispetto all’originale electro,<br />

al colosso Ministry of Sound. E’ meglio fare o commentare? A ognuno la sua idea.<br />

da sinistra: Nicola Fasano, <strong>il</strong> produttore <strong>di</strong> Pit Bull, Pitt Bull con P Diddy, altro <strong>di</strong>scotecaro incallito, I Dolcevita<br />

da sinistra: Manuel Shock, la regina del Bolgia, Michele Menini al mixer del Bnn <strong>di</strong> Cabras Or<br />

music made in italy<br />

Passando a sonorità ancora più easy e <strong>di</strong>vertenti, molto piacevole è senz’altro Just Tomorrow dei giovani Dolcevita. Il<br />

progetto si sv<strong>il</strong>uppa da un’idea <strong>di</strong> Marco Palla<strong>di</strong>no (dj Palla) e Marcello Gnani (Marcello Dolcevita), l’uno dj e pianista,<br />

l’altro vocalist e art <strong>di</strong>rector. Lo scopo è quello <strong>di</strong> esportare <strong>il</strong> sound “made in italy” in tutto <strong>il</strong> mondo, proponendo un<br />

prodotto musicale dalle sonorità pop e offrendo <strong>di</strong>verse versioni che spaziano dal pop all’elettronica, dall’house alla<br />

lounge. Just tomorrow riassume in un <strong>di</strong>sco tutte le caratteristiche del duo Dolcevita: sonorità calde, vocal incalzante<br />

e ritmo travolgente. Alla versione originale si accostano poi le versioni <strong>di</strong> importanti dj italiani come Emanuel Paglicci<br />

ed Alex Berti che rendono la traccia adatta ad ogni situazione: che si tratti <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>o, club o beach party, c’è la versione<br />

più adatta per ogni contesto musicale.<br />

Tra le label italiane che meglio si muovono su Beatport e sugli altri siti <strong>di</strong> download segnaliamo Mazoom Lab, che<br />

dopo l’ep Umixed Volume 1 pubblica Deep Dimension <strong>di</strong> Babert, un ep che contiene le tracce In<strong>di</strong>a e The Spritz. Si<br />

tratta <strong>di</strong> elettronica minimale certo, ma <strong>il</strong> suono è gradevole anche per tutti, non solo per i maniaci del genere.<br />

Molto attivo anche l’italiano Luca Fabiani che su Motivo propone, dopo <strong>il</strong> buon successo <strong>di</strong> Mirror of Time, una marcia<br />

senz’altro efficace, My Yellow train, un brano che senz’altro dà quel che promette, un treno (giallo o multicolore) che<br />

picchia in testa passando dalla techno alla minimale e viceversa… Il bello è che le armonie <strong>di</strong> Fabiani in certi passaggi<br />

ricordano quelle dei f<strong>il</strong>m <strong>di</strong> Hitchcock o de Lo Squalo, per cui c’è senz’altro da aver paura… e da ballare.<br />

In ambito fashion house c’è invece l’uscita del nuovo singolo <strong>di</strong> Sergio Mauri, I Gotta feel it, <strong>il</strong> primo probab<strong>il</strong>mente<br />

che esce solo a suo nome. L’etichetta è Stop and Go, che fa parte <strong>di</strong> The Saifam Group. E’ una traccia vocal house in<br />

puro st<strong>il</strong>e energetico... ed ha un video che racconta una parte della vita dei dj: sempre in console oppure in auto, jet<br />

o a bordo piscina… tra bellissime donne, e sempre <strong>di</strong> corsa, tra <strong>di</strong>schi, remix, produzioni e chiamate con proprietari<br />

<strong>di</strong> club, colleghi dj e fan scatenate. Il suono non è lontano dalle produzioni più glamour <strong>di</strong> Bob Sinclar ed è perfetto<br />

per un’estate spensierata, <strong>di</strong> cui senz’altro avremmo tutti molto o moltissimo bisogno.<br />

Segnaliamo infine su Melo<strong>di</strong>ca una traccia assolutamente elettronica e <strong>di</strong>vertente realizzata dagli Electrosurgeries dj’s<br />

insieme Manuel Shock, <strong>il</strong> vocalist del Bolgia (Bg). Il pezzo <strong>di</strong>verte e sta proprio a metà tra elettronica, confusione e<br />

peccato. Chiaramente parliamo <strong>di</strong> ‘peccato’, quel tipo <strong>di</strong> peccato tutto estetico e tutto rappresentato (non reale) che<br />

le <strong>di</strong>scoteche dovrebbero rappresentare. Nel ritornello, se può essere considerato tale, una voce androgina continua<br />

a ripetere ‘give me la me<strong>di</strong>cina, give me la me<strong>di</strong>cina’… Può sembrare un inno allo sballo, ma è solo una frase da<br />

ripetere in coro ballando, come fu in passato la <strong>di</strong>vertente Rhum e cocaina campionata dalla Carrà. Basta andare<br />

in <strong>di</strong>scoteca e parlare con chi balla per accorgersene: la percentuale <strong>di</strong> chi esagera è sempre minima. Tornando al<br />

brano, la cassa picchia un bel po’ ed è molto <strong>di</strong>versa dalla house ‘chic’ che certi dj italiani suonano quando tornano da<br />

Miami. Certo, non si tratta <strong>di</strong> un capolavoro destinato a durare per l’eternità, ma fa muovere benissimo e soprattutto<br />

suona un po’ <strong>di</strong>verso da tanta, troppa musica ‘intellettual chic’ che certi produttori italiani cercano <strong>di</strong> proporre.<br />

HH • 43


Cosmic Gate<br />

HH • 44<br />

music from the world<br />

Il suono eclettico<br />

dell’estate <strong>2009</strong><br />

<strong>di</strong> Lorenzo Tiezzi<br />

Che suono fa ballare i club internazionali? Quali sono le tendenze a cui gestori ed art <strong>di</strong>rector italiani possono ispirarsi<br />

per non sbagliare un colpo nell’estate ‘09, già <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>e e nell’ancora più incerto autunno inverno ‘09 - ‘10? E’ una<br />

domanda che vale molto più <strong>di</strong> un m<strong>il</strong>ione <strong>di</strong> dollari e a cui è davvero <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>e rispondere. Anzi, la risposta giusta<br />

forse è che è una domanda profondamente sbagliata. Non c’è mai stato, forse, un momento come questo nella<br />

storia della dance music, un momento in cui gli estremi convivono e in cui si può scegliere al supermercato degli st<strong>il</strong>i<br />

musicali con assoluta libertà. A New York, al mitico Cielo continuano a regnare Louie Vega e Francois Kevorkian, con<br />

la loro house rispettivamente latina e cerebrale... ma anche i duri Deep Dish vanno alla grande, soprattutto Dubfire,<br />

col suono ipnotico, potente & minimale insieme. L’unica certezza è che non c’è certezza. Il suono che funziona al<br />

Pacha <strong>di</strong> Ibiza non è detto funzioni altrove, anzi si può star quasi certi che ‘copiare’ non funzioni... Così come spingere<br />

sul ritmo o rallentarlo non è detto sia la panacea <strong>di</strong> tutti i mali, ossia <strong>il</strong> poco ballo in <strong>di</strong>scoteca. Segnaliamo quin<strong>di</strong><br />

qualche cd mixato, una rarità assoluta in Italia (visto che da noi i cd sono ormai una rarità) perfetto per raccontare<br />

questa ricchezza st<strong>il</strong>istica.<br />

Partiamo con un cd tutto ibizenco, Priv<strong>il</strong>ege Ibiza. Il primo cd è mixato da Cosmic Gate, <strong>il</strong> secondo da Hardwell. Ossia<br />

in un solo cofanetto, <strong>il</strong> suono è totalmente <strong>di</strong>verso perchè i CG fanno trance, H house. Il secondo artista ha solo 21<br />

anni, i primi vanno per i 40 anni e hanno ben 20 <strong>di</strong> carriera alle spalle. Pensiamo solo per un attimo a un cd sim<strong>il</strong>e<br />

realizzato in Italia, che so, un doppio cd mixato da Joe T Vannelli e da Nicola Fasano (ne leggete in un’altra sezione<br />

<strong>di</strong> HH): la cosa sarebbe impossib<strong>il</strong>e. Invece all’estero queste operazioni si fanno, per <strong>di</strong> più legandole a un marchio<br />

assoluto come <strong>il</strong> Priv<strong>il</strong>ege, la più grande <strong>di</strong>scoteca del mondo.<br />

dall’alto: Il cd legato al Priv<strong>il</strong>ege, Flamingo Night volume One, Robbie Rivera Juicy Ibiza<br />

Dimenticando i sogni e tornando alla realtà, nel primo ci<br />

sono inni come Not Enough Time (Andy Duguid Remix),<br />

un cavallo <strong>di</strong> battaglia dei dj che mixano <strong>il</strong> cd oppure<br />

classici tipo Exploration of Space. Nel secondo spicca<br />

Show Me Love vs. Be <strong>di</strong> Steve Angello and Laidback. Un<br />

prodotto come questo serve al club, agli artisti e si fa<br />

ascoltare / ballare con piacere da tutti.<br />

Sempre in ambito Ibiza e <strong>di</strong>ntorni (ci scusino tutti gli<br />

appassionati <strong>di</strong> isole più tranqu<strong>il</strong>le, qui scriviamo <strong>di</strong> ballo<br />

e <strong>di</strong> <strong>di</strong>scoteche, alternative non ce ne sono), ecco altre<br />

due uscite <strong>di</strong> qualità. Una è Juicy Ibiza, <strong>il</strong> nuovo doppio<br />

cd mixato da Robbie Rivera che porta <strong>il</strong> nome della sua<br />

label e pure quello della sua serata sull’isola, anche in<br />

questo caso al Priv<strong>il</strong>ege. Tra le tante tracce segnaliamo<br />

quelle <strong>di</strong> Joachim Garraud , DJ Dero, Deadmau5, The<br />

Rivera Project, Micah e Jaimy & Kenny D. Le sonorità<br />

sono complessivamente elettroniche, ma non troppo.<br />

Flamingo Nights Vol One, invece è sempre un doppio<br />

cd, ma in questo caso mixato da due dj, Funkerman<br />

& Fedde Le Grand. Rappresenta la musica <strong>di</strong> una one<br />

night che d’estate prende vita al Pacha ma che durante<br />

l’anno gira <strong>il</strong> mondo: Australia, Usa, Olanda e Germania,<br />

soprattutto. Il primo cd ha un suono più house, <strong>il</strong> secondo<br />

è più dark ed elettronico. Tra gli artisti più rappresentati<br />

ci sono Hardwell, Sebastian Ingrosso, Martin Solveig, e<br />

ovviamente non manca molta musica prodotta in proprio<br />

da Fedde e Funkerman.<br />

Chiu<strong>di</strong>amo con un <strong>di</strong>sco che non è proprio dance, bensì<br />

r<strong>il</strong>assante, ossia perfetto per l’inizio o la fine <strong>di</strong> una serata.<br />

Intitolato Heritage e composto da 11 brani, è <strong>il</strong> nuovo<br />

album <strong>di</strong> Shazz, talento <strong>di</strong> lungo corso le cui produzioni<br />

vengono spesso scelte per le comp<strong>il</strong>ation Hotel Costes.<br />

Il cd si muove tra trame deep house e groove suadenti,<br />

dolci. Il titolo in italiano significa ere<strong>di</strong>tà, retaggio… ovvero<br />

<strong>il</strong> bagaglio <strong>di</strong> black music che <strong>il</strong> cantante e compositore<br />

Michael Robinson dà al progetto. Shazz non vuole fare<br />

rivoluzioni e non ha nessuna intenzione <strong>di</strong> produrre<br />

musica cool. Il suo scopo è proporre vere canzoni, in cui<br />

perdersi e r<strong>il</strong>assarsi oppure ballare.<br />

music from the world<br />

HH • 45


HH • 46<br />

star agency star agency<br />

rosy d<strong>il</strong>ettuso<br />

<strong>di</strong> Jacopo Neri<br />

Rosy D<strong>il</strong>ettuso è un personaggio, <strong>di</strong> quelli che cre<strong>di</strong>amo<br />

<strong>di</strong> conoscere almeno un po’ solo perché l’abbiamo<br />

vista in tv oppure mezza nuda su qualche giornale<br />

<strong>di</strong> gossip. Siccome in tv o altrove spesso la ve<strong>di</strong>amo<br />

impegnata nel non fare niente, o peggio nel fare<br />

cose non troppo intelligenti, può capitare <strong>di</strong> pensare<br />

che sappia fare poco e che sia solo molto carina. Ma<br />

come spesso accade, i preconcetti si scontrano con la<br />

realtà. Parlando con Rosy, si capisce subito che <strong>di</strong>etro<br />

un’immagine forte e senz’altro vincente, consacrata<br />

prima che dalla tv dalla seminfinale <strong>di</strong> Miss Italia, c’è<br />

un’energia straripante unita a una determinazione<br />

non comune. Parte del successo la deve anche<br />

alla notte, ossia ai suoi trascorsi in <strong>di</strong>scoteca, come<br />

ballerina e poi come vocalist. Oggi 29enne, Rosy ha<br />

imparato a muoversi e ad essere protagonista, proprio<br />

nei locali notturni, spazi spesso bistrattati ma che<br />

invece sono un’ottima palestra per chi vuol fare essere<br />

protagonista.<br />

Cosa pensi delle <strong>di</strong>scoteche?<br />

Le <strong>di</strong>scoteche sono bei luoghi <strong>di</strong> <strong>di</strong>vertimento. Non è vero come qualcuno <strong>di</strong>ce<br />

che portano i giovani sulla cattiva strada. Va sottolinenato infatti che non sono<br />

l’unico posto in cui si beve. Io le ho sempre frequentate e so perfettamente che<br />

sono soprattutto un bell’antidoto allo stress quoti<strong>di</strong>ano che tutti dobbiamo vivere.<br />

La musica è magia e in <strong>di</strong>scoteca la si può vivere appieno.<br />

Cosa ne pensi della crisi delle <strong>di</strong>scoteche?<br />

Innanzitutto bisogna capire quanto questa crisi ci sia e quanto ci si approfitti della<br />

situazione... Detto questo, e parlando <strong>di</strong> me, credo che nella vita sia importante<br />

saper fare qualcosa. Quando lo sai fare <strong>il</strong> lavoro non ti manca. I locali sono pieni<br />

<strong>di</strong> ragazze immagine perché agli ospiti piace un certo ambiente e senz’altro <strong>di</strong><br />

solito fa piacere trovare un personaggio televisivo in <strong>di</strong>scoteca.<br />

Cosa deve fare un ospite per ‘funzionare’, in <strong>di</strong>scoteca?<br />

Ogni lavoro, compreso quello dell’ospite, va fatto con passione e professionalità.<br />

Io so come ho iniziato la mia carriera: senza i voti <strong>di</strong> chi mi ha supportato nei<br />

reality non sarei qui, per cui cerco <strong>di</strong> farmi conoscere almeno un po’ da chi viene<br />

in un locale proprio per me. E poi nei locali mi sento a casa perché prima ci ho<br />

fatto la ballerina, da ragazzina e dopo ho fatto per <strong>di</strong>verso tempo la vocalist.<br />

HH • 47


HH • 48<br />

star agency star agency<br />

Chi è<br />

Rosy D<strong>il</strong>ettuso<br />

Rosy muove i suoi primi passi nel mondo<br />

del lavoro iniziando come hostess nelle<br />

fiere e come modella per cataloghi <strong>di</strong><br />

abbigliamento. Partecipa a vari concorsi<br />

quali “Miss Italia” e “Un volto per <strong>il</strong> cinema”<br />

arrivando in entrambi in semifinale. Nel<br />

mese <strong>di</strong> gennaio 2007 inizia a lavorare in<br />

televisione come valletta nel programma<br />

televisivo “Vivere Meglio” su Rete 4 per 5<br />

puntate. Il mese dopo partecipa nel ruolo<br />

<strong>di</strong> “corteggiatrice” al programma televisivo<br />

Uomini e Donne <strong>di</strong> Maria de F<strong>il</strong>ippi fino ad<br />

arrivare a Settembre, quando Rosy entra nel<br />

cast del nuovo reality “La Pupa e <strong>il</strong> Secchione”<br />

vincendo <strong>il</strong> programma. Rosy è stata ospite<br />

fissa a “Buona Domenica” e sta stu<strong>di</strong>ando<br />

recitazione e <strong>di</strong>zione al CTA <strong>di</strong> M<strong>il</strong>ano.<br />

Nell’estate del 2007 è stata concorrente e<br />

vincitrice insieme a Luca Dorigo <strong>di</strong> Reality<br />

Game, programma in onda su Sky Vivo che<br />

si è svolto tra <strong>il</strong> Messico e Reggio Calabria.<br />

Rosy lo scorso anno è stata una delle<br />

Colora<strong>di</strong>ne del programma Colorado, in<br />

onda tutti i giovedì in prima serata su Italia<br />

Uno è ha fatto un piccolo cameo nel f<strong>il</strong>m<br />

“Vado a vivere da solo” <strong>di</strong> e con Jerry Calà.<br />

Attualmente Rosy è sul set del f<strong>il</strong>m “Camorra<br />

Live Show”, nel ruolo <strong>di</strong> protagonista.<br />

Raccontaci qualcuna delle tue serate in <strong>di</strong>sco<br />

Più che un episo<strong>di</strong>o singolo, mi piace <strong>di</strong>re che non ho mai avuto un solo problema<br />

con un singolo gestore o con una sola delle persone che ho incontrato <strong>di</strong> notte.<br />

La mia è una passione retribuita, non un lavoro normale, per cui forse <strong>di</strong>pende<br />

anche da questo. Alle persone che mi avvicinano spesso timidamente cerco <strong>di</strong> far<br />

capire che sono una come tante.<br />

Come hai iniziato la tua esperienza <strong>di</strong> lavoro in <strong>di</strong>scoteca?<br />

Per <strong>di</strong>vertimento, come tutti credo. Ma come vocalist ho avuto la fortuna <strong>di</strong> lavorare<br />

accanto a tanti top dj avendo come maestra una vera professionista come Isa B<br />

<strong>di</strong> Match Music (<strong>di</strong> cui avete già letto sulle pagine <strong>di</strong> HH). L’importante, la cosa<br />

più importante <strong>di</strong> tutte, quando lavori in un locale è che devi avere addosso<br />

una grande carica. Per parlare al microfono serve anche un po’ <strong>di</strong> preparazione,<br />

certo, perché la gente si accorge subito se improvvisi… ma è la carica la prima<br />

cosa. E poi bisogna credere nei propri sogni.<br />

Quando però sei già un personaggio, è così <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>e durare…<br />

Ecco, in quel caso lo stu<strong>di</strong>o e la preparazione <strong>di</strong>ventano essenziali per non<br />

‘bruciarsi’. E poi va detto, a chi non piace <strong>il</strong> lusso? A chi non piace circondarsi <strong>di</strong><br />

cose belle? Tutto questo conta, ma l’essenziale non sono i sol<strong>di</strong>, ma la ricchezza<br />

d’animo, la famiglia e gli amici.<br />

Come ti ve<strong>di</strong> tra vent’anni?<br />

Sto già realizzando molti dei miei sogni, per cui volo alta… Vorrei affermarmi<br />

anche come impren<strong>di</strong>trice. Faccio profumi a base naturale e curo una linea <strong>di</strong><br />

cosmetici. So che è dura ma so anche ce la posso fare. Per quello che riguarda<br />

la vita privata, sono fclicemente single e un po’ delusa dagli uomini. Per cui va<br />

benissimo così.<br />

A cosa stai lavorando in questo momento?<br />

Sto girando ‘Camorra live show’, un f<strong>il</strong>m <strong>di</strong> Massimo Em<strong>il</strong>io Gobbi. in cui sono<br />

una k<strong>il</strong>ler professionista. E’ un ruolo da protagonista ma anche un’esperienza<br />

che mi sorprende ... Dopo tutto questo, ossia recitare, è <strong>il</strong> mio sogno, <strong>il</strong> lavoro<br />

che sognavo <strong>di</strong> fare e che sto davvero facendo. Questo poi è un ruolo duro e<br />

devo immedesimarmi. Al cinema si recita non solo con le parole ed i gesti, devo<br />

lavorare sullo sguardo. E non è certo fac<strong>il</strong>e.<br />

HH • 49


HH • 50<br />

BEVERAGE<br />

Peppered è un italiano ed è <strong>di</strong>verso da tutti gli altri Energy Drink e si vuol lanciare . Il peperoncino<br />

può contare infatti su una lunghissima tra<strong>di</strong>zione e molti estimatori: c’è una vera e propria<br />

“cultura del piccante”; c’è ad<strong>di</strong>rittura un’Accademia del peperoncino. Inoltre l’uso <strong>di</strong> questo<br />

ingre<strong>di</strong>ente naturale, anche a livello grafico, garantisce concretezza, esibisce un “contenuto<br />

reale”, <strong>di</strong>stinguendo ulteriormente PeppeRed dai suoi principali competitor. E’ de<strong>di</strong>cato ai<br />

cultori del peperoncino e<br />

a chi consuma energy drink ma è alla ricerca <strong>di</strong> qualcosa <strong>di</strong> <strong>di</strong>verso. E’ pensato per chi vuole<br />

provare emozioni piccanti.<br />

Lo slogan Hot Up your Passion, (“Dai fuoco alla tua passione”) senz’altro rende<br />

bene l’idea e da solo dà energia e voglia <strong>di</strong> ballare.<br />

La vita del prodotto è senz’altro all’inizio, ma <strong>il</strong> progetto ha buone possib<strong>il</strong>ità <strong>di</strong> successo.<br />

Esso coincide con la priorità strategica <strong>di</strong> rendere <strong>il</strong> più riconoscib<strong>il</strong>e possib<strong>il</strong>e <strong>il</strong> prodotto, <strong>di</strong><br />

permettere al target <strong>di</strong> prendere confidenza con <strong>il</strong> prodotto, anche in considerazione della<br />

<strong>di</strong>stribuzione inizialmente limitata del prodotto ad alcuni locali e/o eventi. Gli slogan ut<strong>il</strong>izzati<br />

potrebbero essere “Fatti stuzzicare dalla passione” o come “Scopri <strong>il</strong> vero piacere <strong>di</strong> incontrarsi”,<br />

senza connotare visivamente questi concetti con immagini e/o ambientazioni univoche che<br />

potrebbero pregiu<strong>di</strong>care possib<strong>il</strong>i declinazioni future o cambiamenti <strong>di</strong> <strong>di</strong>rezione). In questo<br />

momento attraverso Hostess PeppeRed, vengono realizzate iniziative promozionali nei futuri<br />

punti ven<strong>di</strong>ta. Viene ut<strong>il</strong>izzata l’immagine della lattina come visual della campagna, invitando<br />

<strong>il</strong> target a scoprire <strong>il</strong> biglietto vincente che consente <strong>il</strong> ritiro della bibita in regalo.<br />

Insieme a tutto ciò, l’azienda ha organizzato un vero e proprio <strong>di</strong>sco tour nazionale con due<br />

testimonial d’eccezione come Renèe la Bulgara e Dj Provenzano <strong>di</strong> Ra<strong>di</strong>o m20.<br />

BEVERAGE<br />

Peppered, l’energy drink<br />

italiano al peperoncino<br />

rosso si lancia in <strong>di</strong>scoteca<br />

Di L. T.<br />

Cos’è Peppered<br />

PepperRed, contiene 250g <strong>di</strong> estratto <strong>di</strong> peperoncino, combinato con un delicato aroma <strong>di</strong><br />

amarena. Il peperoncino è da sempre decantato per le sue proprietà terapeutiche e per <strong>il</strong> suo<br />

potere afro<strong>di</strong>siaco. Stu<strong>di</strong>osi statunitensi hanno anche <strong>di</strong>mostrato che brucia i grassi. Il peperoncino<br />

può contare inoltre su una lunghissima tra<strong>di</strong>zione e molti estimatori. C’è una vera e propria<br />

“cultura del piccante”; c’è ad<strong>di</strong>rittura un’Accademia del peperoncino.<br />

PeppeRed:<br />

per i cultori del peperoncino<br />

per chi consuma energy drink ma è alla ricerca <strong>di</strong> qualcosa <strong>di</strong> <strong>di</strong>verso<br />

per chi vuole provare emozioni piccanti<br />

per chi ci tiene alla linea<br />

per chi ci tiene “a fare bella figura”<br />

HH • 51


HH • 54<br />

DESIGN<br />

Che spettacolo la<br />

to<strong>il</strong>ette delle <strong>di</strong>sco!<br />

Di Antonio Bramclet<br />

Qualche anno fa.<strong>il</strong> manager <strong>di</strong> una multinazionale mi fece una domanda molto logica ma che lì per<br />

lì mi lasciò perplesso. “Noi vorremmo investire in eventi <strong>di</strong> comunicazione in <strong>di</strong>scoteca – mi <strong>di</strong>sse – dal<br />

momento che nei vostri locali ci sono i possib<strong>il</strong>i clienti più pre<strong>di</strong>sposti a sperimentare nuovi prodotti;<br />

ma ci riesce <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>e capire come fare”. Aveva ragione a preoccuparsi. La <strong>di</strong>scoteca è un luogo molto<br />

speciale. Aggrega i giovani, <strong>di</strong>stribuisce entusiasmo ma se ha successo si presenta come un luogo<br />

caotico, sovraccarico <strong>di</strong> effetti percettivi, <strong>di</strong>sturbato da una musica avvolgente poco incline a lasciare<br />

libera l’attenzione dei clienti affinché si concentrino su questioni collaterali come potrebbero essere le<br />

proposte commerciali <strong>di</strong> brand coinvolti.<br />

Chi conosce questi problemi <strong>di</strong> solito suggerisce agli sponsor la festa de<strong>di</strong>cata, tematizzata con<br />

prodotti <strong>di</strong>stribuiti gratuitamente. A volte funziona, altre meno. Rimane <strong>il</strong> fatto che si tratta <strong>di</strong> una<br />

comunicazione decisamente effimera, evanescente, costosa <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>e valutazione.<br />

Nel corso degli anni ho visto apparire qui e là cartelli, insegne luminose, spazi sponsorizzati ma dopo<br />

poco tempo venivano ri<strong>di</strong>mensionati o soppressi. Solo i prodotti del settore del beverage riescono a<br />

sfruttare con profitto le <strong>di</strong>scoteche per finalità <strong>di</strong> natura promozionale. Per i prodotti degli altri comparti<br />

economici <strong>il</strong> calcolo <strong>di</strong> ren<strong>di</strong>mento (d’immagine) risulta molto più complicato per i motivi che ho<br />

ricordato sopra.<br />

In realtà l’unico spazio nei club caratterizzato da una sostanziale pulizia percettiva è la to<strong>il</strong>ette. Ma<br />

quale azienda normale può permettersi <strong>di</strong> comunicare nel cesso <strong>di</strong> un locale? Ovviamente gli strateghi<br />

dell’immagine del brand in questione storcerebbero subito <strong>il</strong> naso. Con giusta ragione probab<strong>il</strong>mente.<br />

Ma ad una analisi più approfon<strong>di</strong>ta potrebbero evidenziarsi novità sorprendenti, tali da ribaltare <strong>il</strong><br />

giu<strong>di</strong>zio.<br />

Innanzitutto una <strong>di</strong>scoteca <strong>di</strong> successo raccoglie migliaia <strong>di</strong> giovani. E’ evidente dunque che lo spazio<br />

della to<strong>il</strong>ette è molto più grande <strong>di</strong> quello <strong>di</strong> un pubblico esercizio, <strong>di</strong> un ristorante o <strong>di</strong> un cinema. I<br />

moventi che portano i giovani in <strong>di</strong>scoteca sono fondamentalmente la musica e <strong>il</strong> ballo, <strong>il</strong> <strong>di</strong>vertimento,<br />

bere qualcosa insieme a propri coetanei e i giochi <strong>di</strong> seduzione. Sono motivazioni che per necessità<br />

implicano l’esistenza <strong>di</strong> significazioni che trascendono <strong>il</strong> normale uso della to<strong>il</strong>ette.<br />

DESIGN<br />

HH • 55


DESIGN<br />

Il ballo mi porta a sudare e quin<strong>di</strong> a cercare un luogo nel quale rinfrescarmi; <strong>di</strong> solito mi <strong>di</strong>verto <strong>di</strong> più<br />

se bevo qualcosa che mi r<strong>il</strong>assa e rende più fac<strong>il</strong>e l’approccio con i possib<strong>il</strong>i amici, ma dopo un po’ le<br />

bevande aumentano <strong>il</strong> bisogno <strong>di</strong> fare qualche passaggio nella to<strong>il</strong>ette. Ma in <strong>di</strong>scoteca ci vado anche<br />

perché voglio piacere a qualcuno. E’ nella logica della situazione che apprezzi moltissimo un locale<br />

che mi permette <strong>di</strong> starmene qualche minuto in to<strong>il</strong>ette, davanti ad uno specchio per restaurare un<br />

volto devastato dal sudore. Soprattutto per le ragazze la possib<strong>il</strong>ità <strong>di</strong> rifarsi <strong>il</strong> trucco o sistemarsi la mise<br />

della serata sono convinto sia un’attività minima ma anche praticatissima.<br />

Non è un caso se gli impren<strong>di</strong>tori più attenti hanno messo nelle to<strong>il</strong>ette femmin<strong>il</strong>i del proprio locale<br />

ad<strong>di</strong>rittura dei <strong>di</strong>vani: quanti gossip, quante chiacchiere si consumano in questi luoghi così poco<br />

considerati! Nessuno può calcolarne la <strong>di</strong>mensione con certezza ma chi conosce la nightlife sa<br />

benissimo che ci sono cose che le donne si <strong>di</strong>cono o raccontano preferib<strong>il</strong>mente in to<strong>il</strong>ette.<br />

In un modo o nell’altro i responsab<strong>il</strong>i dei club più importanti si sono fatti un concetto della <strong>di</strong>mensione<br />

pubblica del gabinetto e hanno cominciato a ri<strong>di</strong>segnarne gli spazi con una ammirevole attenzione<br />

DESIGN<br />

al design. Guardate le immagini che accompagnano <strong>il</strong> mio articolo e chiedetevi se non vorreste nella<br />

vostra casa almeno una delle to<strong>il</strong>ette che ho documentato.<br />

Possiamo dunque stab<strong>il</strong>ire che in una <strong>di</strong>scoteca <strong>il</strong> bagno è <strong>di</strong>venuto uno spazio <strong>di</strong> raffinata socializzazione,<br />

nel quale riprendo possesso della mia identità più intima senza però rinunciare all’impegno pubblico<br />

che ho tacitamente sottoscritto quando ho scelto <strong>di</strong> passare <strong>il</strong> mio tempo in un locale. Questo significa<br />

che non vivo più la to<strong>il</strong>ette come un luogo segregato, separato, intimo ma bensì come una estensione<br />

delle altre parti del locale.<br />

Cosa <strong>di</strong>scende da tutto ciò? In primo luogo mi viene da pensare che l’interesse estetico nell’abbellimento<br />

della to<strong>il</strong>ette <strong>di</strong>verrà uno standard sempre più conclamato. Strettamente collegato all’innalzamento del<br />

livello <strong>di</strong> design dei bagni corrisponderà la sempre maggiore consapevolezza da parte del cliente sulla<br />

gradevolezza e piacere che un club mi offre se vivo come un’esperienza positiva <strong>il</strong> tempo che trascorro<br />

nelle sue to<strong>il</strong>ette. Arriveremo a giu<strong>di</strong>care un locale dai suoi cessi? Non voglio certo affermarlo. Ma <strong>di</strong><br />

sicuro tollereremo sempre meno gli impren<strong>di</strong>tori che sottovaluteranno questo servizio.<br />

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HH • 58<br />

DESIGN<br />

Drop<br />

La prima valigia rigida <strong>di</strong><br />

Mandarina Duck è l’ideale<br />

per i professionisti della<br />

notte<br />

Se per abitu<strong>di</strong>ne arrivate un po’ presto nei club, sicuramente<br />

avrete incrociato un sacco volte persone che raggiungono <strong>il</strong><br />

locale <strong>di</strong> fretta trascinandosi <strong>di</strong>etro <strong>il</strong> loro trolley: sono i dj, le<br />

ragazze immagine, membri dello staff in procinto <strong>di</strong> cambiarsi<br />

per entrare in scena.<br />

Dentro alla loro piccola valigia devono avere <strong>il</strong> necessario<br />

per poter interpretare <strong>il</strong> proprio ruolo nel migliore dei mo<strong>di</strong><br />

possib<strong>il</strong>i.<br />

Mandarina Duck sembra aver pensato a loro con <strong>il</strong> suo ultimo<br />

progetto battezzato Drop. Si tratta <strong>di</strong> un trolley rigido, molto<br />

innovativo nei materiali, nelle linee e per funzionalità. La<br />

forma a goccia, dalle linee arrotondate e sinuose è in realtà<br />

ergonomica e funzionalissima per qualisiasi viaggio breve. I<br />

materiali innovativi danno leggerezza e portab<strong>il</strong>ità assoluta<br />

ad uno strumento <strong>di</strong> lavoro che al trascinamento risulta<br />

fluido e s<strong>il</strong>enzioso. Sottoposto ai test più rigorosi dà ampie<br />

garanzie <strong>di</strong> soli<strong>di</strong>tà. Il <strong>di</strong>namismo plastico della forma sod<strong>di</strong>sfa<br />

ampiamente le esigenze estetiche <strong>di</strong> chi viene chiamato a<br />

lavorare nei locali, ovvero <strong>di</strong> soggetti che prendono sul serio<br />

<strong>il</strong> problema <strong>di</strong> essere sempre all’altezza del proprio ruolo. Una consolle d’autore<br />

DESIGN<br />

Qual è <strong>il</strong> personaggio più guardato in una <strong>di</strong>scoteca? Sicuramente <strong>il</strong> dj. Molto più delle ragazze immagine<br />

è l’art <strong>di</strong>rector delle musiche <strong>di</strong> un club ad attirare su <strong>di</strong> sé <strong>il</strong> massimo dell’attenzione.<br />

Non sorprende dunque se alla consolle, <strong>il</strong> suo regno, vengono de<strong>di</strong>cate attenzioni estetiche particolari.<br />

La consolle infatti è a tutti gli effetti <strong>il</strong> totem simbolico intorno al quale crescono le emozioni <strong>di</strong> una serata.<br />

Ovviamente, proseguendo con la metafora tribale, <strong>il</strong> dj è lo sciamano che scan<strong>di</strong>sce <strong>il</strong> ritmo del ballo,<br />

responsab<strong>il</strong>e del coinvolgimento dei soggetti che mirano al leggero stato <strong>di</strong> alterazione della coscienza<br />

prodotto dalla musica e dal ballo.<br />

Tra i progetti innovativi <strong>di</strong> consolle da proporre ad impren<strong>di</strong>tori del <strong>di</strong>vertimento si segnala per l’attenzione<br />

per <strong>il</strong> design la consolle prodotta dalla azienda berlinese Metrofarm.<br />

Dotata <strong>di</strong> una ergonomia perfetta è fac<strong>il</strong>mente istallab<strong>il</strong>e in ogni club, soprattutto nei privè.<br />

Concepita per esaltare la <strong>di</strong>namicità e la visib<strong>il</strong>ità del dj si presenta come una struttura leggera, assolutamente<br />

funzionale, poco ingombrante, bella come forma e design.<br />

In definitiva sembra concepita come se fosse un vero e proprio strumento musicale composito per<br />

performance appassionanti alle quali aggiungono un tocco artistico.<br />

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HH • 60<br />

FASHION LIFESTYLE<br />

Syria <strong>di</strong>venta Airys, grazie<br />

alle <strong>di</strong>sco (e a Diesel)<br />

<strong>di</strong> Jacopo Neri<br />

Sarà vero, come ha scritto qualche <strong>numero</strong> fa Lamberto Cantoni, che secondo i trend<br />

setter le tendenze non passano più per la notte e per le <strong>di</strong>scoteche? Oppure è vero che<br />

i trend setter e i trend watcher non hanno più molta voglia <strong>di</strong> scoprire che cosa succede<br />

davvero <strong>di</strong> notte, non in tutti, ma in certi locali? Senz’altro, mentre qualcuno racconta la<br />

sua verità, le gran<strong>di</strong> popstar (e con loro gran<strong>di</strong> marchi)continuano ad attingere all’universo<br />

<strong>di</strong>sco quando hanno bisogno <strong>di</strong> un ‘restyling creativo’: lo fecero i Rolling Stones nel ‘78,<br />

ai tempi <strong>di</strong> Miss You, lo fecero gli U2 nel 1987 con Pop e pure quest’anno col remix dei<br />

Crookers... E lo fa sempre, ogni notte un marchio come Red Bull, a cui abbiamo de<strong>di</strong>cato<br />

spazio nel <strong>numero</strong> scorso.<br />

In questa visione notturna, colorata, e creativa, va vista la collaborazione tra Diesel e Syria<br />

per <strong>il</strong> lancio del nuovo <strong>di</strong>sco <strong>di</strong> quest’ultima, avvenuto, in puro st<strong>il</strong>e <strong>di</strong>sco (con tanto <strong>di</strong> flyer<br />

sexy) nel nuovo negozio Diesel Planet <strong>di</strong> M<strong>il</strong>ano, all’inizio <strong>di</strong> giugno. Lo shop, per una sera,<br />

è <strong>di</strong>ventato una via <strong>di</strong> mezzo tra un club che si riempie <strong>di</strong> metallari per concerto rock e una<br />

<strong>di</strong>scoteca piena <strong>di</strong> luci, fumo e clubber. E’ con questo tipo <strong>di</strong> sinergie e suggestioni che un<br />

marchio come Diesel resta sempre nelle scelte d’acquisto <strong>di</strong> giovani e giovanissimi. In questi<br />

contesti, è molto <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>e cosa sia musca e cosa sia moda, ma tutto appartiene senza dubbio<br />

all’unverso dello st<strong>il</strong>e <strong>di</strong>sco.<br />

Come se non bastasse, a completamento del “suono” del <strong>di</strong>sco <strong>di</strong> Syria, infatti alcune band<br />

della scena electro emergente italiana (Nt89, Venice, Calcutta Bubbles, Titan) ed gruppi<br />

<strong>di</strong> producers e dj già consolidati e conosciuti nel mondo in<strong>di</strong>e (Pink is Punk, Peluche, Fare<br />

Sol<strong>di</strong>, 3isacrowd) hanno realizzato <strong>di</strong>versi remix dei brani originali, remix già <strong>di</strong>ffusi e scaricati<br />

in rete da centinaia <strong>di</strong> utenti dei principali blog electro europei.<br />

FASHION LIFESTYLE<br />

Come se non bastasse, <strong>il</strong> video <strong>di</strong> Esco, girato da Cosimo Alemà e Romana Meggiolara<br />

è stato girato in collaborazione con DiedLastNight, un <strong>di</strong>sco blog de<strong>di</strong>cato alle foto in<br />

<strong>di</strong>scoteca, in un club vero e proprio come i Magazzini Generali <strong>di</strong> M<strong>il</strong>ano.<br />

Il nuovo album <strong>di</strong> Syria, che oggi si fa chiamare Ayris, è in realtà un ep <strong>di</strong> sole 6 tracce e si<br />

chiama Vivo, amo, esco. Nel cd trovano spazio brani <strong>di</strong> impronta elettro-pop, perfetti per<br />

ballare in <strong>di</strong>scoteca nell’estate <strong>2009</strong>. Airys è Syria, ma vista attraverso le lenti <strong>di</strong> due giovani<br />

produttori che si fanno chiamare, Video Memoria (Sergio Maggioni e Giulio Calvino).<br />

Suono, musica e testi del <strong>di</strong>sco richiamano <strong>il</strong> paesaggio siderale dell’electropop italiano, <strong>il</strong><br />

tocco francese “à la Crydamoure” e colgono a piene mani dal Lucio Battisti degli anni 80.<br />

C’è pure una cover senz’altro aggressiva: Io Ho Te <strong>di</strong> Donatella Rettore. Del brano è stata<br />

lasciata intatta la linea vocale, mentre la parte musicale è stata completamente rielaborata<br />

in chiave più aggressiva, ovviamente ballab<strong>il</strong>e. L’EP nasce con l’idea <strong>di</strong> documentare la<br />

confusione <strong>di</strong> emozioni, spesso contrastanti, che le ragazze <strong>di</strong> oggi si trovano ad affrontare<br />

<strong>di</strong>ventando donne. Mentre un tempo questo passaggio era definito dallo sposarsi ed avere<br />

famiglia, oggi <strong>il</strong> confine, <strong>di</strong>venta molto più lab<strong>il</strong>e.<br />

HH • 61


FASHION LIFESTYLE<br />

Le tendenze in basso<br />

volano più forte<br />

L’eleganza e <strong>il</strong> cambiamento oggi cominciano dai pie<strong>di</strong><br />

<strong>di</strong> Lamberto Cantoni<br />

Ci sarà pure una buona ragione se <strong>il</strong> brand sulla bocca <strong>di</strong> tutti oggi a Londra è Jimmy Choo? Qualche<br />

anno fa si poteva <strong>di</strong>re la stessa cosa <strong>di</strong> Manolo Blanik, altro celebre st<strong>il</strong>ista <strong>di</strong> scarpe, sull’altra sponda<br />

dell’Atlantico. Per non parlare dell’impetuosa rinascita del marchio Vevrier, mitico creatore <strong>di</strong> scarpe<br />

d’eccellenza per Dior all’epoca del New Look, oggi controllato da Tod’s.<br />

Esauritosi <strong>il</strong> traino <strong>di</strong> borse e accessori ecco entrare in ballo le scarpe d’autore. Le cifre degli analisti ci<br />

<strong>di</strong>cono che i marchi che producono scarpe <strong>di</strong> qualità stanno reagendo meglio dell’abbigliamento alla<br />

crisi. E dal momento che l’unica ragione plausib<strong>il</strong>e sembra essere la libera scelta del consumatore viene<br />

naturale immaginare <strong>di</strong> trovarsi <strong>di</strong> fronte ad una tendenza significativa del mercato.<br />

A quali contenuti fa pensare l’ossessione per le scarpe? La vera eleganza comincia dalle scarpe, racconta<br />

un detto popolare che conosce molte varianti. Per esempio: vestiti come vuoi ma fai attenzione alle<br />

scarpe che porti etc. Sulla scorta <strong>di</strong> questa credenza si capisce bene <strong>il</strong> ruolo della scarpa d’autore in<br />

tempo <strong>di</strong> crisi. Dal momento che non posso rinnovare con la frequenza <strong>di</strong> prima tutto <strong>il</strong> guardaroba mi<br />

concentro preferib<strong>il</strong>mente sull’unico elemento libero da pastoie che mi può garantire un effetto olistico<br />

(scarpe giuste uguale a eleganza assicurata). Perché ho parlato <strong>di</strong> elemento del gusto libero… libero da<br />

che cosa? Semplice; le borse sono state da traino dei consumi per troppi anni e i gioielli in tempo <strong>di</strong> crisi<br />

rischiano <strong>di</strong> risultare politicamente scorretti. Sulle scarpe <strong>di</strong> qualità dunque si possono concentrare con<br />

meno ostacoli le attese <strong>di</strong> piacere delle consumatrici, altrimenti bloccate per ottun<strong>di</strong>mento da eccesso <strong>di</strong><br />

acquisti nel passato (è <strong>il</strong> caso delle borse) o per timore <strong>di</strong> riprovazione sociale (i gioielli).<br />

FASHION LIFESTYLE<br />

Ma è plausib<strong>il</strong>e dare un altro significato collaterale all’evidenza del mercato che sottolinea le preferenze<br />

sopra segnalate. L’attenzione maniacale sul tipo <strong>di</strong> scarpa da indossare può essere un in<strong>di</strong>zio per capire<br />

l’uso particolare del tempo del <strong>di</strong>vertimento da parte <strong>di</strong> un pubblico importante per l’entertainment. Il<br />

ritorno ad una eleganza più classica o se volete più curata potrebbe preludere ad una nuova fase dello<br />

st<strong>il</strong>e <strong>di</strong> vita favorevole alla riscoperta <strong>di</strong> una night life meno fracassona e molto attenta all’estetica dei<br />

club. Vi sono sintomi convergenti che confermano la fecon<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> questo punto <strong>di</strong> vista. I rave sono<br />

out; la moda dei non luoghi sembra esaurita; nelle città <strong>di</strong> tendenza è tutto un rifiorire <strong>di</strong> club eleganti e<br />

tecnologicamente avanzati.<br />

Si fa presto a <strong>di</strong>re scarpe…ma qual è <strong>il</strong> design veramente <strong>di</strong> tendenza? Direi che <strong>il</strong> <strong>di</strong>scorso <strong>di</strong> st<strong>il</strong>e <strong>di</strong><br />

tendenza oggi lavora su bor<strong>di</strong> dell’eccesso: tacchi alti e ballerine.<br />

HH • 62 HH • 63


FASHION LIFESTYLE<br />

Ma c’è un nuovo marchio che per me ha anticipato l’attuale centralità delle scarpe. United Nude creato<br />

da Galahad Clark e da Rem Koolhaas sembra racchiudere <strong>il</strong> fascio <strong>di</strong> qualità che proiettate su <strong>di</strong> un<br />

livello del gusto più generale ci fa pensare ai significati trasversali che danno un’impronta al futuro. Si<br />

tratta <strong>di</strong> scarpe eleganti ma con contenuti <strong>di</strong> design fuori dal comune. Piccole architetture da indossare<br />

per <strong>il</strong> piacere <strong>di</strong> gustare un oggetto <strong>di</strong>verso da tutti gli altri. In realtà i prodotti della coppia <strong>di</strong> creativi<br />

dovrebbero essere definiti contro tendenza; ma io penso che semplicemente United Nude miri a trovare<br />

forme in equ<strong>il</strong>ibrio che fanno pensare all’atemporalità <strong>di</strong> un certo tipo <strong>di</strong> design collocab<strong>il</strong>e idealmente<br />

ald<strong>il</strong>à della moda. Un design che lavora per <strong>di</strong>fferenze; un design che osa <strong>di</strong>alogare con meta contenuti<br />

che trascendono le significazioni tra<strong>di</strong>zionali della forma scarpa. Mi spiego. Un tacco alto significa <strong>di</strong> solito<br />

un in-più <strong>di</strong> seduzione. Per Koolhaas e Clark la maggiore altezza dal suolo non sembra dominata dagli<br />

FASHION LIFESTYLE<br />

affetti bensì dalla logica costruttiva che <strong>il</strong> concetto <strong>di</strong> scarpa impone. Ovviamente quando si indossano <strong>il</strong><br />

risultato può essere <strong>di</strong> quel tipo. Ma è un significato che nasce dall’interpretazione del soggetto che calza<br />

un oggetto in sé perfettamente autoregolato. Quando guardo le United Nude mi sembra <strong>di</strong> capire cosa<br />

significa ricerca, mi sembra <strong>di</strong> vedere l’ombra della tecnologia proiettata su una scarpa, mi sembra <strong>di</strong> u<strong>di</strong>re<br />

i rumori <strong>di</strong> una metropoli. Differenza, innovazione, contemporaneità, in<strong>di</strong>vidualità, gusto atemporale<br />

(poche citazioni <strong>di</strong> ciò che tutti considerano <strong>di</strong> tendenza). Che sia questa la vera alchimia per tutti prodotti<br />

che ambiscono a dare una risposta ai desideri che la gente non sa ancora <strong>di</strong> avere?<br />

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<strong>di</strong>sco businessman<br />

Luca Casadei<br />

<strong>di</strong> Jacopo Neri<br />

Quella che segue è una vera rarità. Luca Casadei, <strong>di</strong> solito, <strong>di</strong> interviste non ne r<strong>il</strong>ascia e<br />

ha fatto un’eccezione per Happy Hours e soprattutto per <strong>il</strong> lungo rapporto <strong>di</strong> stima che<br />

lo lega a Luciano Zanchi. Come leggerete, Casadei non ama <strong>il</strong> palcoscenico e la ribalta,<br />

ma sa misurare le parole e tra le righe <strong>di</strong> quest’articolo troverete <strong>di</strong>verse informazioni<br />

preziose. Poco più che trentenne, è già un impren<strong>di</strong>tore <strong>di</strong> razza e la sua agenzia ha una<br />

reputazione solida del fornire ai locali i migliori personaggi del momento. Certo, Casadei<br />

non può fare miracoli, ossia trasformare in una star ogni partecipante <strong>di</strong> reality… ma <strong>il</strong> suo<br />

lavoro <strong>di</strong> manager lo fa benissimo.<br />

Come ha iniziato a lavorare con i personaggi, la moda ed i locali?<br />

Con i locali ho iniziato a lavorare 14 anni fa, quando ho aperto una piccola agenzia <strong>di</strong><br />

spettacolo che vendeva format per le <strong>di</strong>scoteche, modelli/e, etc. Alcuni <strong>di</strong> questi ragazzi<br />

che lavoravano con noi hanno iniziato autonomamente a fare le prime comparsate<br />

in televisione: i primi della lista furono Giuseppe Lago e Matteo Teani che <strong>di</strong>ventarono<br />

corteggiatori nel programma Uomini e Donne. Lo stesso Matteo Teani mi presentò<br />

Diego Conte, anche lui corteggiatore, che dopo qualche mese <strong>di</strong>ventò tronista. Diego<br />

mi ha dato fiducia decidendo <strong>di</strong> affidarmi la sua gestione in esclusiva: da quel momento<br />

compresi che quello era <strong>il</strong> mio percorso.<br />

Cosa cerca un locale nell’ospitata <strong>di</strong> un personaggio?<br />

I gestori cercano in un’ospitata <strong>il</strong> valore aggiunto: <strong>il</strong> primo step è l’incremento <strong>di</strong> clienti<br />

che porta <strong>il</strong> personaggio grazie alla sua notorietà (per avere un’ottima resa <strong>il</strong> personaggio<br />

deve essere in video), <strong>il</strong> secondo step è la <strong>di</strong>sponib<strong>il</strong>ità del medesimo ad interagire con <strong>il</strong><br />

pubblico.<br />

Tra i tanti personaggi con cui ha lavorato e lavora, ne vuol citare<br />

qualcuno che l’ha stupita per professionalità o valore?<br />

Un artista che io oggi ritengo completo e che si ‘dà’ molto ai suoi fans nelle ospitate<br />

pubbliche è Francesco Facchinetti.<br />

Quando un personaggio esce da un reality <strong>di</strong> solito è preparato ad<br />

essere tale (un personaggio) oppure no?<br />

Se parliamo della categoria non famosi / comuni mortali, sono persone che arrivano<br />

da esperienze professionali assolutamente normali (commessi, impiegati, etc, si tratta <strong>di</strong><br />

persone che non hanno nessun tipo <strong>di</strong> conoscenza del mondo dello spettacolo e tutto<br />

quello che li aspetta dopo (post reality) è semplicemente l’inizio <strong>di</strong> una nuova avventura.<br />

Cosa vorrebbero fare i personaggi e cosa invece fanno realmente?<br />

E’ ovvio che tutti i personaggi vorrebbero condurre Sanremo! Però si cerca <strong>di</strong> fargli fare i<br />

conti con la loro realtà; ad alcuni ad<strong>di</strong>rittura consigliamo <strong>di</strong> ritornare alla loro vita <strong>di</strong> prima.<br />

Per altri invece cerchiamo <strong>di</strong> costruire un percorso facendoli stu<strong>di</strong>are e/o migliorare in<br />

quello per cui sono portati.<br />

LUCA CASADEI LUCA CASADEI MANAGEMENT<br />

LUCA CASADEI MANAGEMENT<br />

Qual è <strong>il</strong> budget me<strong>di</strong>o che un locale vorrebbe spendere per un personaggio? E qual è<br />

invece <strong>il</strong> prezzo <strong>di</strong> mercato?<br />

Considerando <strong>il</strong> periodo estremamente frag<strong>il</strong>e che l’economia sta attraversando, non si tratta <strong>di</strong> quanto i gestori<br />

vogliano spendere, ma <strong>di</strong> quanto possano spendere: 2500, 3000 euro al massimo. Infatti a questa spesa vanno<br />

aggiunti i costi <strong>di</strong> pubblicità, le pubbliche relazioni che promuovono l’evento, etc. L’investimento infatti lievita<br />

notevolmente. Di conseguenza <strong>il</strong> prezzo <strong>di</strong> mercato si adegua ai budget che hanno a <strong>di</strong>sposizione i gestori. Per<br />

questo <strong>il</strong> cachet degli artisti è <strong>di</strong>minuito del 50% negli ultimi due anni.<br />

Come vede le <strong>di</strong>scoteche oggi? Si stanno evolvendo oppure no?<br />

Le <strong>di</strong>scoteche oggi cercano <strong>di</strong> <strong>di</strong>versificarsi, <strong>di</strong> non fare tutte le stesse cose. Vent’anni fa per riempire un locale si<br />

comprava un deejay, oggi invece <strong>il</strong> gestore cerca <strong>di</strong> essere sempre più ricercato nelle sue scelte e <strong>di</strong> creare sempre<br />

“l’evento intorno all’evento”.<br />

I gestori che rapporto hanno con la sua agenzia?<br />

Rappresentando una fetta <strong>di</strong> mercato “nazionalpopolare” <strong>il</strong> 90% delle <strong>di</strong>scoteche che comprano ospiti televisivi ci<br />

conoscono.<br />

Crede che la crisi delle <strong>di</strong>scoteche (se c’è davvero) sia irreversib<strong>il</strong>e?<br />

La crisi sarà sicuramente profonda e durerà un paio d’anni. Visto che le <strong>di</strong>scoteche hanno subito un calo del 30 %,<br />

basta ri adeguare la proposta artistica decrementandola <strong>di</strong> pari percentuale.<br />

In che modo approfon<strong>di</strong>sce la<br />

conoscenza del suo lavoro? Voglio<br />

<strong>di</strong>re, va all’estero, legge certe riviste o<br />

certi testi, si confronta con esperti...<br />

Non esiste un vero e proprio “manuale<br />

dell’agente”. Si impara lavorando in maniera<br />

determinata sul campo.<br />

Ritiene che <strong>il</strong> suo sia un lavoro<br />

stressante?<br />

Non esiste un orario <strong>di</strong> fine…. Assistendo molti<br />

personaggi assorbo problematiche <strong>di</strong> <strong>di</strong>verso<br />

tipo ogni giorno che non sempre si riescono<br />

ad esternare. Amando <strong>il</strong> mio lavoro non mi<br />

sento un uomo stressato ma semplicemente<br />

molto impegnato.<br />

Ha qualche hobby passione che non<br />

c’entra niente col suo lavoro? Magari<br />

sbaglio, ma mi sembra che cerchi<br />

meno visib<strong>il</strong>ità personale rispetto ad<br />

altri suoi colleghi...<br />

Il mio hobby principale è la mia famiglia, r<strong>il</strong>ascio<br />

quest’intervista con piacere, perché <strong>il</strong> vostro<br />

presidente è una delle prime persone che ha<br />

creduto in me.<br />

<strong>di</strong>sco businessman<br />

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L’INCHIESTA<br />

Scf, chi paga?<br />

Le <strong>di</strong>scoteche,<br />

ovviamente.<br />

Un’opinione.<br />

<strong>di</strong> Lorenzo Tiezzi<br />

Gira e rigira, sono sempre le <strong>di</strong>scoteche a dover pagare<br />

<strong>di</strong> più. La proposta che Scf fa ad <strong>Asso</strong> <strong>Intrattenimento</strong> è<br />

<strong>di</strong>versa dal trattamento riservato agli altri ut<strong>il</strong>izzatori <strong>di</strong><br />

musica registrata. Le <strong>di</strong>sco dovrebbero pagare <strong>il</strong> 5%<br />

dell’incasso lordo (lordo, certo). Le ra<strong>di</strong>o, le tv ed i music<br />

provider invece pagano un giusto e sacrosanto forfait,<br />

come accade all’estero anche per le <strong>di</strong>scoteche. Sembra<br />

che le <strong>di</strong>scoteche siano un business fac<strong>il</strong>e, che basti metter<br />

su un locale per riempirlo <strong>di</strong> gente e guadagnare fior <strong>di</strong><br />

sol<strong>di</strong> con cui pagare tasse, <strong>di</strong>ritti e tributi. Chi lavora <strong>di</strong><br />

notte, nella mentalità prevalente, qualche peccatuccio sulla<br />

coscienza ce l’ha, per cui deve pagare più degli altri senza<br />

protestare.<br />

Ma la mentalità prevalente non sempre è quella giusta,<br />

per cui forse è <strong>il</strong> caso <strong>di</strong> mettere un po’ d’or<strong>di</strong>ne, anche<br />

perché gran parte della cultura popolare (paroloni, certo,<br />

ma vanno ut<strong>il</strong>izzati) oggi passa più per le console delle<br />

<strong>di</strong>scoteche che per la programmazione musicale <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>o e<br />

tv musicali oppure per i palchi dei gran<strong>di</strong> concerti.<br />

Se infatti Vasco Rossi suona la sua Albachiara da trent’anni<br />

e se le hit ra<strong>di</strong>o propongono i soliti successi, i dj delle <strong>di</strong>sco,<br />

spesso, innovano. Danno una chance <strong>di</strong> successo anche<br />

ad artisti sconosciuti. Tra qualche pagina leggerete <strong>di</strong> Gio <strong>di</strong><br />

Leva, dj ancora oggi sconosciuto ai più: Deep Fear dei suoi<br />

Sidekick Production, però la conoscono tutti i ‘<strong>di</strong>scotecari’<br />

italiani ed europei.<br />

L’INCHIESTA<br />

La console d’una <strong>di</strong>sco<br />

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L’INCHIESTA<br />

La situazione all’estero. In Gran Bretagna si paga a seconda dell’affluenza, in Olanda<br />

c’è un abbonamento<br />

L’associazione dei <strong>di</strong>scografici e performer britannici si chiama PPL ed è senz’altro molto efficiente.<br />

Ecco come ci ha descritto la situazione Richard Stewart, Head of Dubbing and Tariff Development,<br />

ossia responsab<strong>il</strong>e dei prezzi che l’associazione fa pagare a chi ut<strong>il</strong>izza musica registrata. “Il sistema<br />

<strong>di</strong> pagamento non prevede una percentuale dell’incasso, bensì una formula che tiene conto delle<br />

ore in cui si ut<strong>il</strong>izza musica e della quantità <strong>di</strong> pubblico. Questo sia per la PPL, sia per la PRS (la Siae<br />

britannica). Un club <strong>di</strong> me<strong>di</strong>e <strong>di</strong>mensioni aperto 3 giorni la settimana in un anno paga alla PPL<br />

circa 3.500 sterline”. Visto che la PPL ci ha fornito anche una chiarissima ed univoca tabella (come<br />

piacerebbe averne anche per Siae ed Scf ) facciamo qualche altro esempio. Un club che in una<br />

sera proponga un set <strong>di</strong> 3 ore e mezzo (la normalità, in Italia, visto che le <strong>di</strong>sco iniziano a far musica<br />

all’1 e alle 4 la serata finisce) per un pubblico <strong>di</strong> 1.500 persone paga circa 74 sterline. Se le ore<br />

scendono a tre, le sterline <strong>di</strong>ventano 63, mentre se c’è più affluenza (2.000 persone) si pagano 80<br />

sterline circa. In Olanda invece i bar e le <strong>di</strong>scoteche che ut<strong>il</strong>izzano musica registrata pagano un<br />

abbonamento, solo chi organizza un festival o una serata in un luogo <strong>di</strong>verso (ad esempio uno<br />

sta<strong>di</strong>o) paga ai <strong>di</strong>scografici una percentuale del prezzo del biglietto.<br />

Martin Solveig al mixer dell’Atlantique <strong>di</strong> M<strong>il</strong>ano Un percusssionista in <strong>di</strong>scoteca<br />

L’INCHIESTA<br />

Le <strong>di</strong>scoteche, anche se Scf sembra <strong>di</strong>menticarlo, promuovono la nuova musica molto più<br />

<strong>di</strong> tante hit ra<strong>di</strong>o (Ra<strong>di</strong>o 101, Rtl 102.5, Ra<strong>di</strong>o Italia, etc). Come mai questo loro ruolo viene<br />

<strong>di</strong>menticato? Viene da pensare che la guerra vera, quella contro chi scarica <strong>il</strong>legalmente<br />

musica dal web, i detentori dei <strong>di</strong>ritti sappiano <strong>di</strong> averla già persa… per cui attaccano i<br />

<strong>di</strong>scotecari, colpevoli <strong>di</strong> pagare ‘troppo poco’.<br />

Sia chiaro, le <strong>di</strong>sco per costruire <strong>il</strong> loro spettacolo partono dalla musica registrata, nessuno<br />

lo nega ed è ovvio che ogni gestore degno <strong>di</strong> questo nome sa che deve pagare per<br />

ut<strong>il</strong>izzare questa musica. Ma, proprio come una ra<strong>di</strong>o o una tv musicale, una <strong>di</strong>scoteca<br />

non è un juke box che mette semplicemente un <strong>di</strong>sco <strong>di</strong>etro l’altro. Una <strong>di</strong>scoteca è un<br />

luogo in cui luci e suoni fanno ballare. E non è tale senza un dj, ossia senza una persona<br />

che lavora con i <strong>di</strong>schi, li mixa, li rielabora e realizza con essi un tappeto sonoro su cui<br />

<strong>il</strong> pubblico balla. I <strong>di</strong>schi, da soli, questo lavoro non lo sanno fare. Spesso, in <strong>di</strong>scoteca,<br />

lavorano anche musicisti che suonano ‘sui <strong>di</strong>schi’ e in certi momenti da soli: percussionisti,<br />

sassofonisti… E sempre più spesso <strong>il</strong> supporto <strong>di</strong>scografico scompare per <strong>di</strong>ventare parte <strong>di</strong><br />

una performance artistica in cui la traccia musicale è solo una parte (accade ad esempio nei<br />

set dei Deelay, Paolino Rossato e Alex Farolfi <strong>di</strong> Ra<strong>di</strong>o Deejay).<br />

Chi lavora in console fa quello che Linus e Nicola fanno ogni mattina su Ra<strong>di</strong>o Deejay:<br />

ut<strong>il</strong>izza la musica, ma fa, anche o soprattutto altro. Nel 95% delle <strong>di</strong>scoteche italiane infatti<br />

lavorano i vocalist: ‘caricano’ la pista urlando o cantando sopra i <strong>di</strong>schi... Il lavoro <strong>di</strong> un<br />

vocalist, probab<strong>il</strong>mente, non è poi <strong>di</strong>verso da quello <strong>di</strong> uno speaker <strong>di</strong> Rtl... Chi ascolta la<br />

ra<strong>di</strong>o lo fa per la musica e per chi parla, senz’altro per quel mix inscin<strong>di</strong>b<strong>il</strong>e che <strong>di</strong>stingue<br />

un’emittente da un’altra. Allo stesso modo, chi frequenta una certa <strong>di</strong>scoteca per la musica,<br />

per <strong>il</strong> vocalist e per i dj, non si trova bene allo stesso modo in un’altra, anche se l’80% del<br />

programma musicale è lo stesso.<br />

Ma allora perché solo le ra<strong>di</strong>o possono pagare un forfait e le <strong>di</strong>scoteche no? Anche le ra<strong>di</strong>o<br />

senza musica non potrebbero esistere.<br />

Su Ra<strong>di</strong>o Deejay e su altri network ra<strong>di</strong>ofonici nazionali, infine, imperversano da mesi gli spot<br />

<strong>di</strong> Scf. Il contenuto è più o meno questo: “per <strong>il</strong> tuo negozio, non fare le cose a metà”, ossia<br />

non pagare solo la Siae. Ovviamente visti i non buoni rapporti in corso tra i due organismi,<br />

Scf non cita Siae, bensì fa <strong>di</strong>re al solito annunciatore: “Paga anche Scf, visto che la musica al<br />

tuo business serve”. Nello spot non si cita <strong>il</strong> recente accordo tra Fipe ed Scf, un accordo che<br />

senz’altro dovrebbe invogliare a pagare molto più <strong>di</strong> un innocente spot. Ma tant’è.<br />

Come mai Scf ut<strong>il</strong>izza costosissimi spot ra<strong>di</strong>ofonici per contattare i proprietari dei negozi,<br />

persone che tramite Fipe si contattano a costo zero? Come mai per mandare <strong>il</strong> suo<br />

messaggio Scf ut<strong>il</strong>izza proprio le ra<strong>di</strong>o nazionali, ra<strong>di</strong>o che sono sue clienti, ossia società che<br />

pagano o dovrebbero pagare tanti sol<strong>di</strong> ad Scf? A pensar male come fa ancora un certo<br />

Andreotti, viene in mente che Scf abbia scelto le gran<strong>di</strong> ra<strong>di</strong>o proprio per ricompensarle per<br />

averle versato ‘<strong>il</strong> giusto compenso’, ossia i <strong>di</strong>ritti fonografici. Ma è solo un pensiero cattivo,<br />

come quello che una parte dei <strong>di</strong>ritti dovuti ad Scf siano, nei fatti, pagati sotto forma <strong>di</strong> spot<br />

ra<strong>di</strong>ofonici... è solo una supposizione maligna, <strong>di</strong> cui non c’è la minima prova.<br />

Ma visto che stiamo immaginando, proviamo a immaginare una situazione sim<strong>il</strong>e per le<br />

<strong>di</strong>scoteche. Ossia le <strong>di</strong>scoteche italiane pagano un forfait (e non <strong>il</strong> 5% dell’incasso lordo<br />

come vorrebbe Scf) e poi vengono pagate a loro volta da Scf per ut<strong>il</strong>izzare nelle serate<br />

mezzi pubblicitari (video, manifesti, messaggi dei vocalist) che inneggino alla legalità e<br />

al pagamento dei <strong>di</strong>ritti fonografici... Sembra fantascienza, anche perché la campagna<br />

pubblicitaria sembra proprio fuori target… Ma con le gran<strong>di</strong> ra<strong>di</strong>o tutto ciò accade.<br />

HH • 71


assointrattenimento<br />

Una associazione <strong>di</strong> impren<strong>di</strong>tori<br />

<strong>Asso</strong> intrattenimento fa parte della grande famiglia <strong>di</strong> Confindustria.<br />

Siamo le aziende più piccole e forse con più problemi <strong>di</strong> immagine dell’intera associazione.<br />

Ma nessuno ci ha mai fatto sentire figli <strong>di</strong> un <strong>di</strong>o minore.<br />

Personalmente mi sento arricchito dalle esperienze culturali che regolarmente mi vengono proposte e vorrei che<br />

fossero estese a tutti i miei colleghi.<br />

Il confronto con <strong>di</strong>rigenti-impren<strong>di</strong>tori <strong>di</strong> altri settori mi ha aperto gli occhi su <strong>numero</strong>se questioni che prima<br />

affrontavo forse in modo troppo settario. Federturismo ci è sempre vicina ed è una fonte preziosa <strong>di</strong> informazioni.<br />

Oggi <strong>Asso</strong> intrattenimento ha una visone politica e economica all’altezza delle nostre ambizioni.<br />

assointrattenimento<br />

Noi siamo entrati in Confindustria perché ci sentiamo impren<strong>di</strong>tori dello spettacolo e non dei proprietari <strong>di</strong><br />

capannoni con tanti bar che incidentalmente fanno musica.<br />

La musica è spettacolo. Le musiche delle <strong>di</strong>scoteche sono conosciute in tutto <strong>il</strong> mondo.<br />

Con noi hanno lavorato gli autori musicali che vanno per la maggiore, dj famosissimi, architetti affermati. C’era un<br />

tempo in cui la griffe <strong>di</strong> un Club valeva come un brand <strong>di</strong> gran moda.<br />

Possiamo ritornare ad essere dei numeri uno. Ecco perché abbiamo scelto <strong>di</strong> stare con impren<strong>di</strong>tori capaci <strong>di</strong><br />

gestire economie complesse per far crescere aziende ambiziose.<br />

Luciano Zanchi<br />

HH • 72 HH • 73<br />

ASSOINTRATTENIMENTO


HH • 74<br />

assointrattenimento<br />

Cosa ci insegna <strong>il</strong> caso delle licenze<br />

fac<strong>il</strong>i a M<strong>il</strong>ano?<br />

Il presidente del S<strong>il</strong>b <strong>di</strong> M<strong>il</strong>ano Rodolfo Citterio è stato<br />

raggiunto da un avviso <strong>di</strong> garanzia per concussione<br />

e corruzionE Grave danno <strong>di</strong> immagine per tutti gli<br />

impren<strong>di</strong>tori.<br />

Di Antonio Degortes<br />

Gli impren<strong>di</strong>tori del mondo della notte stanno attraversando un momento<br />

molto <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>e. La crisi economica non ci lascia respirare; <strong>il</strong> legislatore <strong>di</strong> certo<br />

non ci ha mai favorito; la nostra immagine presso <strong>il</strong> pubblico non è certo in<br />

buona salute.<br />

In un contesto sim<strong>il</strong>e sarebbe auspicab<strong>il</strong>e che i rappresentati del sindacato <strong>di</strong><br />

categoria dessero <strong>il</strong> buon esempio, o almeno evitassero <strong>di</strong> esporsi ad accuse<br />

<strong>di</strong> <strong>il</strong>legalità da co<strong>di</strong>ce penale.<br />

Questa preoccupazione <strong>di</strong> etica minima per <strong>di</strong>rigenti consapevoli del proprio<br />

ruolo sembra non avere nemmeno sfiorato Rodolfo Citterio, presidente del<br />

S<strong>il</strong>b <strong>di</strong> M<strong>il</strong>ano e membro del Ccv.<br />

Infatti la Procura della Repubblica <strong>di</strong> M<strong>il</strong>ano dopo due anni <strong>di</strong> indagini lo<br />

ha recentemente fatto oggetto <strong>di</strong> un avviso <strong>di</strong> garanzia con l’accusa <strong>di</strong> aver<br />

concusso e corrotto per intascare tangenti, approfittando del ruolo giocato da<br />

Citterio all’interno della Commissione comunale <strong>di</strong> vig<strong>il</strong>anza.<br />

Come interpretava le proprie funzioni <strong>di</strong>rigenziali <strong>il</strong> rappresentante del S<strong>il</strong>b,<br />

secondo i magistrati?<br />

Prima <strong>di</strong> tutto dobbiamo capire cosa è la Ccv: è una commissione che esercita<br />

la funzione <strong>di</strong> controllo e <strong>di</strong> verifica degli standard <strong>di</strong> sicurezza e <strong>di</strong> agib<strong>il</strong>ità dei<br />

locali pubblici; in poche parole <strong>il</strong> suo compito è <strong>di</strong> negare o consentire ai gestori<br />

la concessione delle licenze che permettono <strong>di</strong> aprire e rendere operativo un<br />

locale. Il Citterio come presidente del S<strong>il</strong>b era entrato in commissione e da<br />

questa posizione <strong>di</strong> potere, secondo gli inquirenti, manipolava gli altri membri<br />

garantendo a tutti gli iscritti al suo sindacato controlli morbi<strong>di</strong>; in caso contrario<br />

<strong>il</strong> malcapitato impren<strong>di</strong>tore finiva stritolato da soffocanti controlli da parte dei<br />

vig<strong>il</strong>i urbani. Da alcune intercettazioni telefoniche sembrerebbe che lo stesso<br />

Citterio chiedesse somme intorno ai 40 000 euro per togliere dai pasticci<br />

locali finiti nel mirino della Commissione. Inoltre <strong>il</strong> presidente S<strong>il</strong>b, secondo le<br />

intercettazioni, amava ammorbi<strong>di</strong>re i <strong>di</strong>pendenti pubblici a cui chiedeva favori<br />

invitandoli a festini nei night. In questo modo poteva avere le informazioni<br />

strategiche ut<strong>il</strong>i all’impren<strong>di</strong>tore con <strong>il</strong> quale aveva concordato la mazzetta.<br />

Dobbiamo aggiungere che dopo l’avviso <strong>di</strong> garanzia Citterio sui giornali ha<br />

<strong>di</strong>chiarato che non si trattava <strong>di</strong> mazzette bensì <strong>di</strong> consulenze.<br />

Io voglio sperare che <strong>il</strong> presidente del S<strong>il</strong>b possa <strong>di</strong>fendersi e rovesciare queste<br />

accuse. Ma vi anticipo che non sono ottimista. Se un magistrato dopo due<br />

anni <strong>di</strong> intercettazioni ha deciso <strong>di</strong> intervenire mi sembra impossib<strong>il</strong>e che<br />

manchino gli elementi per un atto <strong>di</strong> accusa <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>e da smontare. Di fronte<br />

a un caso come quello <strong>di</strong> M<strong>il</strong>ano come posso <strong>di</strong>menticare le ragioni della<br />

assointrattenimento<br />

mia <strong>di</strong>aspora con <strong>il</strong> S<strong>il</strong>b? Insieme a tanti colleghi non siamo forse usciti da<br />

quella associazione soprattutto perché vedevamo pregiu<strong>di</strong>cata la possib<strong>il</strong>ità<br />

<strong>di</strong> lavorare in modo leale e onesto a favore degli iscritti? In quei giorni <strong>il</strong><br />

<strong>di</strong>ssi<strong>di</strong>o verteva sulla concorrenza sleale portata dai locali iscritti alla Fipe da cui<br />

<strong>di</strong>pendeva <strong>il</strong> S<strong>il</strong>b. Ad alcuni <strong>di</strong> noi sembrava immorale che <strong>il</strong> sindacato delle<br />

<strong>di</strong>scoteche fosse controllato da chi stava <strong>di</strong>struggendo la sua base sociale.<br />

Devo <strong>di</strong>re dunque che oggi, qualora le indagini sfociassero in condanne,<br />

non mi sorprenderebbe affatto <strong>il</strong> degrado dell’etica sindacale adombrato<br />

dal caso m<strong>il</strong>anese. Quali le conseguenze politiche? Mi chiedo con che faccia<br />

ci presenteremo <strong>di</strong> fronte agli amministratori quando dovremo confrontarci<br />

su problemi <strong>di</strong> tutti; mi chiedo perché dovrebbero prenderci sul serio. Un<br />

sindacato è fatto <strong>di</strong> interessi, <strong>di</strong> idee e <strong>di</strong> uomini. Di soliti uomini sbagliati che<br />

portano idee poco conformi all’interesse collettivo. Ma a questo punto la colpa<br />

<strong>di</strong> chi è? Dei <strong>di</strong>sonesti che approfittano <strong>di</strong> posizioni <strong>di</strong> potere o chi non fa nulla<br />

per impe<strong>di</strong>re che agiscano in<strong>di</strong>sturbati? La cosa che mi preoccupa <strong>di</strong> più non<br />

è <strong>il</strong> sig. Citterio che se la vedrà da solo con la giustizia ( e spero vivamente che<br />

abbia ragione lui); mi preoccupa molto <strong>di</strong> più la noncuranza e <strong>il</strong> sonnambulismo<br />

dei miei colleghi che da anni tollerano <strong>di</strong> essere rappresentati da un sindacato<br />

inesistente, incapace <strong>di</strong> stab<strong>il</strong>ire un’etica conforme alle problematiche attuali<br />

e quin<strong>di</strong> fac<strong>il</strong>e preda <strong>di</strong> personaggi che non hanno nulla da spartire con noi<br />

impren<strong>di</strong>tori.<br />

Antonio Degortes<br />

HH • 75<br />

ASSOINTRATTENIMENTO


assointrattenimento<br />

Ma perché la brutta politica vince sempre?<br />

Il Senato praticamente annulla <strong>il</strong> provve<strong>di</strong>mento correttivo della Camera dei Deputati sul<br />

limite alle ore 2 sull’erogazione delle consumazioni alcoliche<br />

Avevamo gioito con riserva alla notizia che la camera dei deputati, una mese fa, aveva<br />

praticamente annullato <strong>il</strong> decreto legge che limitava alle ore 2 la somministrazione degli<br />

alcolici. La correzione <strong>di</strong> rotta era un provve<strong>di</strong>mento giusto dal momento che metteva<br />

la parola fine ad un errore macroscopico del legislatore. Inten<strong>di</strong>amoci le motivazioni del<br />

decreto iniziale erano serie: limitare gli abusi del consumo <strong>di</strong> alcol tra i giovani, ritenuti<br />

concausa <strong>di</strong> incidenti stradali notturni.<br />

Ma le motivazioni non bastano. La realtà tiene conto <strong>di</strong> come si fanno le cose. Infatti che<br />

cosa aveva <strong>di</strong>menticato <strong>il</strong> legislatore? Aveva <strong>di</strong>menticato una verità sostanziale ovvero<br />

che i locali più coinvolti con l’abuso <strong>di</strong> alcol non erano le <strong>di</strong>scoteche bensì i bar e gli<br />

happy hours. Ebbene <strong>il</strong> primo provve<strong>di</strong>mento poi corretto dalla camera premiava proprio<br />

i pubblici esercizi che creavano <strong>il</strong> problema che si intendeva risolvere.<br />

Finalmente, vi <strong>di</strong>cevo, la Camera dei Deputati, dopo un anno <strong>di</strong> sofferenza, era arrivata<br />

a correggere ciò che noi definivamo un esempio macroscopico <strong>di</strong> cecità legislativa e un<br />

favoreggiamento in<strong>di</strong>retto all’abusivismo e alla concorrenza sleale (chi avrebbe investito<br />

ancora in <strong>di</strong>scoteche quando con feste o locali creativi si poteva dribblare <strong>il</strong> decreto?).<br />

Purtroppo esiste nel nostro paese uno sparuto gruppo <strong>di</strong> parlamentari che stanno vivendo<br />

<strong>di</strong> ren<strong>di</strong>ta politica sfruttando la drammatizzazione <strong>di</strong> questioni che nessun paese civ<strong>il</strong>e ha<br />

mai risolto al 100%, ut<strong>il</strong>izzando una forma <strong>di</strong> fondamentalismo che ha la sua traduzione<br />

legislativa nel sistema <strong>di</strong> regole ben conosciuto col nome <strong>di</strong> proibizionismo. Il fatto che<br />

<strong>il</strong> proibizionismo abbia finito in ogni parte del mondo col peggiorare la situazione che<br />

si intendeva curare non li sfiora minimamente. Come tutti i politici professionisti sono in<br />

realtà interessati a dare al loro pubblico ciò che vuole: un capro espiatorio che si chiama<br />

<strong>di</strong>scoteca.<br />

Ora qual’è stata la mossa <strong>di</strong> questa lobby trasversale che lavora contro le <strong>di</strong>scoteche dopo<br />

<strong>il</strong> provve<strong>di</strong>mento della Camera dei Deputati? Sfruttare l’assimetria informativa a loro favore<br />

per spingere <strong>il</strong> Senato a respingere <strong>il</strong> decreto correttivo e ricominciare tutto da capo.<br />

Come fanno delle persone che si presuppone siano razionali a non capire l’iniquità <strong>di</strong> un<br />

decreto ingiusto e fallimentare?<br />

Sì certo, non potendo andare contro agli interessi <strong>di</strong> decine <strong>di</strong> migliaia <strong>di</strong> pubblici esercizi,<br />

per non alienarsi i propri elettori dopo che per anni si è battuta la grancassa dell’emergenza<br />

sociale è meglio far fallire qualche centinaio <strong>di</strong> <strong>di</strong>scoteche. Il fatto poi che i giovani si trovino<br />

gettati nelle mani <strong>di</strong> impren<strong>di</strong>tori improvvisati e in situazioni dove <strong>il</strong> prezzo basso delle<br />

consumazioni aumenta le probab<strong>il</strong>ità <strong>di</strong> abusi, non interessa praticamente a nessuno.<br />

Devo <strong>di</strong>re che questo cinismo politico è <strong>di</strong>sgustoso e inaccettab<strong>il</strong>e.<br />

Dobbiamo forse sorprenderci se la tendenza all’astensionismo elettorale sta superando la<br />

soglia del 30%? Il non voto non è pigrizia dei citta<strong>di</strong>ni ma è <strong>di</strong>sgusto per la brutta politica.<br />

Il Senato della Repubblica ce ne ha fornito un esempio da manuale.<br />

Luciano Zanchi<br />

Luciano Zanchi <strong>il</strong> Presidente <strong>di</strong> ASSO INTRATTENIMENTO<br />

assointrattenimento<br />

HH • 76 HH • 77<br />

ASSOINTRATTENIMENTO


assointrattenimento<br />

Comunicato Stampa<br />

(<strong>di</strong>ffuso <strong>il</strong> 18 - 06 – 09)<br />

Oggetto: Gli spiriti animali dei nemici delle <strong>di</strong>scoteche<br />

Considerazioni del presidente <strong>di</strong> <strong>Asso</strong> intrattenimento sull’abuso <strong>di</strong> alcol<br />

manifestato dagli ultimi drammatici incidenti sulle strade italiane<br />

Gli ultimi incidenti stradali causati dall’abuso <strong>di</strong> alcol la <strong>di</strong>cono lunga sull’incapacità<br />

dei nostri politici <strong>di</strong> intervenire nella realtà in modo razionale su temi oscurati da<br />

pregiu<strong>di</strong>zi misti ad <strong>il</strong>lusioni cognitive (nel titolo li ho definiti spiriti animali).<br />

Veniamo ai fatti: automob<strong>il</strong>isti ubriachi devastano le vite <strong>di</strong> innocenti; i casi della<br />

scorsa settimana sono risultati particolarmente drammatici; ma sono molti <strong>di</strong> più<br />

quelli che passano inosservati. La domanda è: da dove venivano? A che ora? Sono<br />

pochi a notare che la stragrande maggioranza delle persone sanzionate per l’alto<br />

tasso alcolico arrivano da pubblici esercizi e non dalle <strong>di</strong>scoteche. Sono ancora <strong>di</strong><br />

meno quelli che prestano attenzione all’ora esatta degli incidenti. Di fatto esiste la<br />

pressione <strong>di</strong> un pregiu<strong>di</strong>zio fatto nascere dallo spirito animale del senso comune (la<br />

propensione a trovare cause lineari e semplici), manipolato da un giornalismo cinico,<br />

che ha posto la <strong>di</strong>scoteca nella posizione <strong>di</strong> capro espiatorio. Alcuni politici hanno<br />

subito approfittato del ra<strong>di</strong>carsi <strong>di</strong> questa credenza tra <strong>il</strong> senso comune per ricercare<br />

un fac<strong>il</strong>e consenso e nel corso degli anni coinvolgendo colleghi poco informati sono<br />

riusciti ad imporre norme proibizioniste hanno affossato <strong>il</strong> modo delle <strong>di</strong>scoteche.<br />

Ovviamente i provve<strong>di</strong>menti presi, come sempre succede, stanno peggiorando <strong>il</strong><br />

problema che intendevano risolvere. Infatti si abusa nel bere nei pubblici esercizi<br />

non toccati dal provve<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> chiusura delle due, riservato ai “mostri” delle<br />

<strong>di</strong>scoteche.<br />

Ultimamente è stato <strong>il</strong> Senato a dare prova <strong>di</strong> cecità assoluta nei confronti <strong>di</strong> un<br />

problema che non può essere risolto al 100% da una legge. La camera dei Deputati<br />

infatti aveva con un nuovo decreto corretto le stortura <strong>di</strong> quello vecchio, accorgendosi<br />

della incongruenza iscrittavi dal d<strong>il</strong>ettantismo <strong>di</strong> alcuni politici alla ricerca <strong>di</strong> una<br />

scontata notorietà. In sostanza i pubblici esercizi venivano uniformati alle <strong>di</strong>scoteche.<br />

Regole uguali per tutti, insomma. Invece ancora una volta la gerontocrazia in eccesso<br />

del nostro sistema bicamerale ha generato assur<strong>di</strong>tà. Ora <strong>il</strong> nuovo decreto dovrà<br />

ricominciare l’iter da capo.<br />

Nel frattempo cosa succederà? La gente continuerà a bere nei pubblici esercizi<br />

quando le pare. Le <strong>di</strong>scoteche estranee al problema dell’alcol per via del costo<br />

alto delle consumazioni continueranno ad essere considerate la chiave <strong>di</strong> volta del<br />

problema ( per via del vecchio decreto che inibisce l’operatività dei bar dei club dopo<br />

le due).<br />

assointrattenimento<br />

Ma allora i pubblici esercizi avranno sempre più successo commerciale e gli abusi <strong>di</strong><br />

alcol in aumento produrranno sempre più incidenti a tutte le ore e quin<strong>di</strong> saremo<br />

daccapo, con gli ottusi a richiedere regole ancora più restrittive per le <strong>di</strong>sco.<br />

In realtà c’è un aspetto nuovo che interromperà i feedback negativi tra <strong>di</strong>scoteca/<br />

capro espiatorio e l’atto politico motivato dall’in<strong>di</strong>gnazione popolare contro <strong>il</strong><br />

“mostro” <strong>di</strong>scoteca. L’aspetto nuovo è determinato dal fatto che le <strong>di</strong>scoteche stanno<br />

sparendo. Forse a questo punto anche la cattiva politica ritornerà sui suoi passi e<br />

proverà a capire come si agisce <strong>di</strong> fronte ad un problema composito.<br />

Forse, giunti a questo punto, si capirà che la prevenzione vera <strong>di</strong>pende dai controlli<br />

sulle strade; si capirà che i primi ad avere chiesto la tolleranza zero sulle strade sono<br />

stati i vituperati <strong>di</strong>scotecari; si capirà quanto la tolleranza istituzionale nei confronti<br />

dell’abusivismo sia stata dannosa.<br />

Siamo in tempo <strong>di</strong> crisi economica e non è inut<strong>il</strong>e ricordare che <strong>di</strong>eci anni fa avevamo<br />

i club più competitivi al mondo. Le aziende che li mantenevano tali esportavano i<br />

loro prodotti dappertutto.<br />

Il contributo che le <strong>di</strong>scoteche davano al turismo non è mai stato quantificato ma<br />

soprattutto per la fascia giovan<strong>il</strong>e era ragguardevole. Tutto questo sta scomparendo<br />

per favorire bar sgangherati, impren<strong>di</strong>tori improvvisati, feste provvisorie da terzo<br />

mondo che spingono i giovani a comportamenti tribali, ineleganti, auto <strong>di</strong>struttivi. E’<br />

giunto <strong>il</strong> momento che qualcuno ci chieda scusa per tutte le assur<strong>di</strong>tà che abbiamo<br />

subito e proponga una svolta.<br />

Io ci credo ancora.<br />

Il Presidente<br />

Luciano Zanchi<br />

HH • 78 HH • 79<br />

ASSOINTRATTENIMENTO


assointrattenimento<br />

Le recenti novita’ in<br />

materia <strong>di</strong> controlli<br />

ispettivi<br />

<strong>di</strong> Maurizio Soliani<br />

Seguendo i sempre ut<strong>il</strong>i consigli del Presidente Zanchi ho deciso <strong>di</strong> <strong>il</strong>lustrare ai lettori <strong>di</strong> “Happy Hours” le ultime novità in<br />

ambito <strong>di</strong> controlli ispettivi.<br />

L’argomento affrontato non è sicuramente dei più piacevoli ma ritengo giusto approfon<strong>di</strong>re accuratamente questo<br />

fondamentale aspetto del nostro settore per permettere a tutti gli associati <strong>di</strong> <strong>Asso</strong>intrattenimento <strong>di</strong> avere idea chiara e<br />

precisa sulle normative e <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> legge da rispettare per far in modo che i locali da loro gestiti siano perfettamente<br />

in regola.<br />

Prima <strong>di</strong> descrivere nello specifico cosa verrà controllato durante i controlli ispettivi voglio precisare da chi verrà svolto <strong>il</strong><br />

controllo: a partire dall’inizio del <strong>2009</strong> in gran parte delle province del nord Italia sono nati dei gruppi inter-forze composti<br />

da ispettori <strong>di</strong> svariati Enti, quali Ispettorato del Lavoro, Inps, Enpals, Ina<strong>il</strong>, Asl, Vig<strong>il</strong>i del Fuoco e Carabinieri , che svolgono<br />

congiuntamente e contemporaneamente i controlli ispettivi in locali notturni quali <strong>di</strong>scoteche, night club e locali <strong>di</strong> lap<br />

dance.<br />

Questi gruppi inter-forze, data l’eterogeneità dei loro componenti, possono operare i loro controlli a 360° all’interno delle<br />

aziende ispezionate, partendo dalla documentazione relativa al personale <strong>di</strong>pendente per finire al controllo del regolare<br />

adempimento delle <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> legge previste dalla normativa sulla sicurezza del lavoro<br />

Ritengo doveroso analizzare approfon<strong>di</strong>tamente tutta la documentazione aziendale che potrà essere oggetto <strong>di</strong> un controllo<br />

ispettivo;.<br />

In primo luogo l’ispezione si concentrerà sulla corretta tenuta del Libro Unico del Lavoro, che deve essere regolarmente<br />

aggiornato e imme<strong>di</strong>atamente producib<strong>il</strong>e al momento del controllo.<br />

Successivamente verranno controllati l’effettiva e regolare assunzione del personale <strong>di</strong>pendente, presente sul luogo <strong>di</strong> lavoro<br />

al momento dell’accesso ispettivo, e la loro regolare iscrizione nel Libro Unico del Lavoro.<br />

Voglio nuovamente ricordare che per rispettare le <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> legge in materia <strong>di</strong> instaurazione <strong>di</strong> rapporto <strong>di</strong> lavoro,<br />

ogni nuovo lavoratore assunto deve essere comunicato al competente Centro per l’Impiego <strong>il</strong> giorno antecedente l’inizio<br />

del rapporto lavorativo.<br />

Oltre alla regolarità della comunicazione <strong>di</strong> assunzione, particolare attenzione viene riposta sull’effettiva sottoscrizione del<br />

contratto <strong>di</strong> lavoro da parte del lavoratore; <strong>il</strong> contratto <strong>di</strong> lavoro sottoscritto dal lavoratore deve contenere tutti i termini, le<br />

con<strong>di</strong>zioni e le clausole che andranno a regolare <strong>il</strong> rapporto lavorativo.<br />

La mancata sottoscrizione del contratto e la mancata consegna <strong>di</strong> una copia al lavoratore dà luogo ad una sanzione<br />

amministrativa compresa tra 250 e 750 Euro.<br />

Analizzata la situazione aziendale sotto l’aspetto dei lavoratori <strong>di</strong>pendenti l’attenzione degli ispettori si concentrerà sulla<br />

regolarità aziendale in materia <strong>di</strong> versamenti contributivi e <strong>di</strong> denunce Ina<strong>il</strong>; verrà pertanto richiesta l’esibizione <strong>di</strong> copia<br />

dei modelli F24 attestanti l’avvenuto pagamento degli oneri contributivi aziendali e l’esibizione delle regolari Denunce <strong>di</strong><br />

Autoliquidazione Ina<strong>il</strong>.<br />

Affrontati questi aspetti <strong>il</strong> controllo si sposterà sugli adempimenti aziendali richiesti dall’Enpals. Verrà pertanto richiesta<br />

l’esibizione del Certificato <strong>di</strong> Agib<strong>il</strong>ità Enpals e verrà controllata la sua regolare tenuta ovvero la giornaliera e corretta<br />

registrazione dei lavoratori dello spettacolo aziendali. Al fine <strong>di</strong> verificare la regolare registrazione <strong>di</strong> tali lavoratori verrà<br />

effettuato un controllo incrociato tra le presenze <strong>di</strong>chiarate nel certificato <strong>di</strong> agib<strong>il</strong>ità e quelle <strong>di</strong>chiarate nel Libro Unico del<br />

Lavoro. Conseguentemente verrà monitorata la regolarità delle denunce mens<strong>il</strong>i per <strong>il</strong> versamento dei contributi Enpals.<br />

In ultimo le attenzioni degli organi ispettori si concentrerà sull’esatto adempimento da parte dei datori <strong>di</strong> lavoro delle<br />

<strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> legge in materia <strong>di</strong> sicurezza del lavoro. , recentemente mo<strong>di</strong>ficate dall’entrata in vigore della Legge n°81/2008<br />

meglio nota come Testo Unico sulla Sicurezza del Lavoro.<br />

I principali punti del controllo in materia <strong>di</strong> sicurezza saranno l’effettiva e regolare redazione del documento <strong>di</strong> valutazione<br />

<strong>di</strong> rischi aziendali, la presenza delle apposite informative sulla sicurezza per i lavoratori e la nomina del Responsab<strong>il</strong>e per la<br />

sicurezza dei lavoratori.<br />

Verrà inoltre visionata la regolare effettuazione delle visite me<strong>di</strong>che per l’idoneità al lavoro da parte <strong>di</strong> quei lavoratori per cui<br />

è richiesto dalla legge tale specifico adempimento ( lavoratori minori, notturni e soggetti a sorveglianza me<strong>di</strong>ca).<br />

Voglio precisare che i summenzionati gruppi inter-forze si avvalgono, nei loro accessi ispettivi, <strong>di</strong> verbali standard dove viene<br />

analiticamente riportata tutta la documentazione che fin qui vi ho descritto; pertanto tale documentazione verrà richiesta a<br />

tutte le aziende soggette a controlli ispettivi.<br />

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Assunzioni nuovi <strong>di</strong>pendenti settore spettacolo e bar, IN TEMPO REALE, ANCHE DI NOTTE, nel rispetto della<br />

Legge SULL’ASSUNZIONE IL GIORNO ANTECEDENTE L’INIZIO DEL LAVORO<br />

Stipula e redazione imme<strong>di</strong>ata Contratti d’Ingaggio / Contratti <strong>di</strong> lavoro del personale, gestione e<br />

comp<strong>il</strong>azione giornaliera dei Registri Presenze e Matricola,<strong>di</strong>rettamente presso la Sede <strong>di</strong> Lavoro del Locale<br />

Notturno,in collaborazione eventuale con <strong>il</strong> Vs. attuale Consulente del Lavoro e/o <strong>il</strong> Vs. Commercialista<br />

Eventuale (se richiesta) elaborazione Buste Paga<br />

Gestione della Concessione e Rinnovo AGIBILITA’ ENPALS<br />

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ASSOINTRATTENIMENTO


assointrattenimento<br />

Una guerra senza nemico<br />

<strong>di</strong> Giordano F<strong>il</strong>icori<br />

Qualche giorno fa Luciano Zanchi <strong>il</strong> Presidente <strong>di</strong> ASSO INTRATTENIMENTO mi ha chiesto quale fosse <strong>il</strong><br />

mio pensiero sulla mancata approvazione, al Senato, dell’emendamento che avrebbe eliminato <strong>il</strong> <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong><br />

somministrare alcolici nei locali <strong>di</strong> intrattenimento dopo le ore due. Non solo, ha chiesto cosa risponderei<br />

a una probab<strong>il</strong>e domanda sullo stato <strong>di</strong> salute dei locali o <strong>di</strong> cosa parlerei per raccontare in quali acque<br />

perigliose navighiamo tutti da qualche anno.<br />

Gli ho ricordato che lo scoglio non ferma l’onda, la può solo arginare ma non fermare! E così <strong>il</strong> <strong>di</strong>vieto non<br />

può risolvere un comportamento sociale votato alla trasgressione e che fa dell’uso e abuso delle sostanze<br />

psicotrope <strong>il</strong> propellente essenziale per fare esplodere <strong>il</strong> <strong>di</strong>vertimento!<br />

All’onorevole Giovanar<strong>di</strong>, noto nel nostro settore per la sua posizione sul <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> alcool dopo le<br />

due, chiederei semplicemente se veramente ha a cuore <strong>il</strong> problema perché, anche in presenza del <strong>di</strong>vieto,<br />

nulla è cambiato, anzi…Gli <strong>di</strong>rei che per tentare <strong>di</strong> risolverlo occorre conoscere <strong>il</strong> panorama delle attività<br />

che offrono <strong>di</strong>vertimento e gli st<strong>il</strong>i <strong>di</strong> vita del pubblico, una volta compresa la complessità della situazione gli<br />

proporrei <strong>di</strong> valutare gli interventi da mettere in campo attraverso azioni <strong>di</strong>verse con l’obiettivo <strong>di</strong> riportare le<br />

cose in or<strong>di</strong>ne.<br />

Parliamoci chiaramente, a <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> più <strong>di</strong> venti anni dal suo esor<strong>di</strong>o <strong>il</strong> fenomeno delle stragi del sabato<br />

sera continua a mietere vittime. In linea con <strong>il</strong> fenomeno l’aumento del consumo degli alcolici tra i giovani e<br />

l’abbassamento dell’età nell’approccio al consumo delle sostanze stupefacenti.<br />

assointrattenimento<br />

Siamo <strong>di</strong> fronte ad un palese fallimento <strong>di</strong> tutte le azioni tentate finora per cercare la soluzione al problema.<br />

Le campagne <strong>di</strong> prevenzione realizzate non hanno dato esito positivo; prevenzione è come spostare un<br />

granello <strong>di</strong> sabbia ogni giorno per sempre, solo così alla lunga può essere educata una società. Le campagne<br />

pubblicità&progresso sono stati ottimi spot, ma non avendo lavorato sinergicamente con gli attori del<br />

problema hanno avuto un effetto inut<strong>il</strong>e.<br />

Come si può pensare <strong>di</strong> combattere un fenomeno così <strong>di</strong>ffuso, descritto dai luoghi comuni e percepito in<br />

modo <strong>di</strong>fferente a seconda dell’età e della con<strong>di</strong>zione sociale con un <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>e da far rispettare agli<br />

utenti abituati a consumare <strong>il</strong>limitatamente?<br />

Cercherei <strong>di</strong> far capire che prendersela ancora con i gestori delle <strong>di</strong>scoteche sarebbe uno sbaglio enorme<br />

perché in questo modo si continuerebbe a combattere un “nemico” in esaurimento, l’anello debole della<br />

catena.<br />

Nel mercato del <strong>di</strong>vertimento <strong>di</strong> oggi si assiste a un continuo abbassamento dei costi delle consumazioni:<br />

negli street bar, nei circoli, nei chioschi dei parchi, posti locali dove <strong>il</strong> pren<strong>di</strong> e vai aumenta <strong>il</strong> rischio della<br />

circolazione delle persone. Gli parlerei delle feste “free drink” organizzate dagli stessi pi-erre ut<strong>il</strong>izzati dai locali,<br />

nelle quali i giovani affluiscono pagando € 10-15 l’ingresso con possib<strong>il</strong>ità <strong>di</strong> consumazioni <strong>il</strong>limitate.<br />

Se è vero che oggi le aziende del settore sono impantanate in una crisi nata negli anni novanta è altrettanto<br />

vero che chi <strong>di</strong>fendeva <strong>il</strong> settore non l’ha fatto sinceramente; ciò che chie<strong>di</strong>amo oggi altro non è ciò che era<br />

da chiedere ieri: aiutateci a ri-normare <strong>il</strong> settore.<br />

HH • 82 HH • 83<br />

ASSOINTRATTENIMENTO


assointrattenimento<br />

Divieto <strong>di</strong><br />

somministrazione alcool<br />

dopo le ore 2.00.<br />

Effettivo aumento<br />

della sicurezza<br />

stradale o scelta<br />

demagogica?<br />

A cura <strong>di</strong>: Avv. Massimo Nicoli<br />

Ci occupiamo in questo articolo della normativa che, a far tempo dall’ottobre 2007, impone <strong>il</strong> <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong><br />

somministrare bevande alcoliche dopo le ore 2 ai pubblici esercizi che svolgono spettacoli o altre forme <strong>di</strong><br />

intrattenimento.<br />

La scelta <strong>di</strong> questo argomento, oggi <strong>di</strong> grande attualità, nasce dall’esigenza <strong>di</strong> far chiarezza su alcune imprecisioni<br />

che spesso hanno caratterizzato <strong>il</strong> fiume <strong>di</strong> polemiche sorte, all’interno della società civ<strong>il</strong>e, tra sostenitori e<br />

detrattori <strong>di</strong> tale opzione legislativa.<br />

Come è noto, l’art. 6 della Legge n. 160 del 2 ottobre 2007 (legge <strong>di</strong> conversione e mo<strong>di</strong>ficazione del Decreto<br />

Legge n. 117 del 3 agosto 2007) ha così statuito:<br />

“Tutti i titolari e i gestori <strong>di</strong> locali ove si svolgono, con qualsiasi modalità e in qualsiasi orario,<br />

spettacoli o altre forme <strong>di</strong> intrattenimento, congiuntamente all’attività <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta e <strong>di</strong> somministrazione<br />

<strong>di</strong> bevande alcoliche, devono interrompere la somministrazione <strong>di</strong> bevande alcoliche dopo le ore 2<br />

... . L’inosservanza delle <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> cui al comma 2 comporta la sanzione <strong>di</strong> chiusura del locale<br />

da sette fino a trenta giorni, secondo la valutazione dell’autorità competente.”<br />

Dalla semplice lettura del testo normativo, da subito, si avverte una evidente anomalia: pur trattandosi <strong>di</strong> un<br />

intervento legislativo finalizzato ad aumentare <strong>il</strong> livello <strong>di</strong> sicurezza della circolazione stradale, la norma in realtà<br />

produce effetti nei confronti <strong>di</strong> tutti i consociati, in<strong>di</strong>stintamente, a prescindere dalle loro singole scelte. Non<br />

si comprende, ad esempio, che pericolo produrrebbero alla sicurezza stradale coloro che intendano recarsi in<br />

<strong>di</strong>scoteca con mezzi pubblici, o in taxi o meglio a pie<strong>di</strong> come avviene sovente nei posti <strong>di</strong> v<strong>il</strong>leggiatura!<br />

Altresì priva <strong>di</strong> giustificazione appare la scelta del legislatore <strong>di</strong> estendere <strong>il</strong> <strong>di</strong>vieto solo ad un determinata<br />

tipologia <strong>di</strong> esercizi pubblici, quelli appunto specializzati in trattenimenti e spettacoli, lasciando piena libertà a<br />

tutte le altre svariate categorie <strong>di</strong> esercenti <strong>di</strong> somministrare bevande alcoliche anche dopo le ore 2.00.<br />

Possiamo pertanto affermare che la normativa in oggetto si <strong>di</strong>mostra profondamente iniqua in quanto produttiva<br />

<strong>di</strong> una duplice <strong>di</strong>sparità <strong>di</strong> trattamento:<br />

a) nei confronti <strong>di</strong> coloro che, pur ponendo in essere comportamenti e scelte responsab<strong>il</strong>i, sono comunque<br />

obbligati ad uniformarsi al dettato legislativo;<br />

b) nei confronti dei gestori dei locali al cui interno si svolgono spettacoli o altre forme <strong>di</strong> trattenimento rispetto<br />

agli esercizi pubblici ove tali attività non vengono esercitate.<br />

Tutto ciò si pone inevitab<strong>il</strong>mente in contrasto con l’art. 3 della nostra Carta Costituzionale e le <strong>di</strong>sposizioni legislative<br />

<strong>di</strong> cui in oggetto presteranno sicuramente <strong>il</strong> fianco a <strong>numero</strong>se e fondate eccezioni <strong>di</strong> incostituzionalità.<br />

assointrattenimento<br />

Al <strong>di</strong> là delle descritte carenze e lacune, peraltro già confermate da alcune or<strong>di</strong>nanze emesse dai Tribunali<br />

Amministrativi, è doveroso sottolineare come la citata normativa si <strong>di</strong>mostri, in relazione ai lodevoli obiettivi<br />

perseguiti, una misura <strong>di</strong> portata assolutamente marginale che, in concreto, impone solamente un paternalistico<br />

ed immotivato <strong>di</strong>vieto, oltretutto in danno solo <strong>di</strong> alcune categorie.<br />

Il nostro Legislatore, purtroppo, non ha fatto tesoro <strong>di</strong> ciò che ci insegna la storia, poiché avrebbe dovuto essere<br />

consapevole che, nel tempo, tutti i tentativi volti a creare inut<strong>il</strong>i ed ingiustificati proibizionismi hanno sempre<br />

fallito, spesso producendo l’esatto effetto contrario e creando, in alcuni casi, ulteriori e più gravi problematiche<br />

sociali.<br />

Non vi è alcun dubbio che <strong>il</strong> fenomeno delle “vittime della strada” sia una questione <strong>di</strong> importanza preminente<br />

e fondamentale per la nostra società, ma proprio per questo sono necessari interventi concreti in grado <strong>di</strong><br />

risolvere realmente <strong>il</strong> problema all’origine, impedendo ra<strong>di</strong>calmente a chiunque <strong>di</strong> porsi alla guida in stato <strong>di</strong><br />

ebbrezza.<br />

Diversamente, la creazione <strong>di</strong> normative che impongono ingiustificati e generici <strong>di</strong>vieti non possono che essere<br />

considerate come una visione miope della sottesa problematica dal sapore intensamente demagogico.<br />

La scelta operata dal legislatore ha sicuramente ottenuto fac<strong>il</strong>i e sicuri consensi ma, pur non contribuendo a<br />

risolvere <strong>il</strong> problema della sicurezza stradale, crea e creerà, <strong>di</strong> fatto, gravi danni ad un particolare settore <strong>di</strong><br />

esercenti che, nel rispetto delle regole, intende semplicemente continuare a svolgere <strong>il</strong> proprio lavoro.<br />

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ASSOINTRATTENIMENTO


assointrattenimento<br />

Convenzione Assicurativa<br />

locali da ballo, night club<br />

e lap dance<br />

<strong>di</strong> Dott. Scotton<br />

Al termine <strong>di</strong> un lungo iter valutativo, <strong>Asso</strong> intrattenimento ha raggiunto un accordo, tramite ARGO Broker <strong>di</strong> Assicurazioni<br />

S.r.l. , per una convenzione assicurativa a favore dei propri associati, a con<strong>di</strong>zioni economiche <strong>di</strong> sicuro interesse.<br />

Si tratta <strong>di</strong> una formula Assicurativa stu<strong>di</strong>ata ad hoc per i locali da ballo, night club e lap dance, che garantisce un’ampia<br />

copertura e un forte risparmio annuo. La convenzione prevede una copertura assicurativa ad ombrello contro i danni<br />

al patrimonio (incen<strong>di</strong>o, furto, responsab<strong>il</strong>ità civ<strong>il</strong>e, elettronica) ed è stipulata con un’importante compagnia estera, la<br />

Huebener Versicherungs-AG, leader in Germania, Francia e Austria nelle assicurazioni dei locali da ballo ed ora presente<br />

anche in Italia.<br />

L’accordo con ARGO Broker <strong>di</strong> Assicurazioni S.r.l., società che opera nel settore Assicurativo da oltre un decennio con<br />

un’approfon<strong>di</strong>ta esperienza nel campo, prevede inoltre un “servizio <strong>di</strong> consulenza assicurativa per gli associati “. Tale<br />

servizio è gratuito ed in<strong>di</strong>pendente dall’adesione alla polizza convenzione. Tutti gli associati possono trovare una risposta<br />

ad ogni dubbio e ad ogni problema <strong>di</strong> carattere assicurativo e possono eventualmente avere una valutazione sulla qualità<br />

e l’efficacia delle polizze che hanno in corso.<br />

LE domandE del mese<br />

assointrattenimento<br />

Fino a qualche tempo fa <strong>il</strong> mio locale era un ristorante ed in determinate occasioni, come attività<br />

secondaria e complementare, organizzavo degli eventi con musica dal vivo o karaoke. Ho stipulato<br />

le mie assicurazioni sulla base <strong>di</strong> quella attività. Successivamente ho ottenuto le licenze per l’attività<br />

<strong>di</strong> pubblico spettacolo ed ho de<strong>di</strong>cato una parte dell’esercizio a locale da ballo. Devo comunicare<br />

all’assicurazione la mo<strong>di</strong>fica della mia attività?<br />

Questo è <strong>il</strong> caso <strong>di</strong> “Aggravamento del rischio” e si ha quando le circostanze inerenti al rischio variano in modo tale<br />

da causare un aumento della probab<strong>il</strong>ità che si verifichi un evento o l’aumento del grado <strong>di</strong> danno conseguente.<br />

L’assicurato ha l’obbligo <strong>di</strong> darne imme<strong>di</strong>ata comunicazione all’assicuratore e <strong>di</strong> corrispondere <strong>il</strong> maggior premio<br />

che gli viene richiesto dal momento in cui l’aggravamento si è verificato. L’assicuratore, tuttavia, ha la facoltà <strong>di</strong><br />

recedere imme<strong>di</strong>atamente dall’assicurazione se l’aggravamento è tale che non avrebbe consentito l’assicurazione,<br />

mentre ne ha la facoltà dopo 15 giorni se la nuova situazione avrebbe comportato un maggior premio.<br />

Se <strong>il</strong> sinistro si verifica prima che siano trascorsi i termini per la comunicazione e per l’efficacia del recesso, l’assicuratore<br />

non risponde qualora l’aggravamento del rischio sia tale che, se egli ne fosse stato a conoscenza al momento della<br />

stipula del contratto, non avrebbe consentito l’assicurazione; altrimenti la liquidazione del danno è ridotta, tenuto<br />

conto del rapporto tra <strong>il</strong> premio stab<strong>il</strong>ito nel contratto e quello che sarebbe stato fissato se <strong>il</strong> maggiore rischio fosse<br />

esistito al tempo della stipula del contratto stesso.<br />

Nello stesso fabbricato, in locali <strong>di</strong>versi ma tra loro comunicanti, esistono le seguenti due attività:<br />

l’attività <strong>di</strong> ballo e l’attività <strong>di</strong> ristorante e pizzeria. Posso assicurare con polizza separata le due attività<br />

senza tener conto l’una dell’altra?<br />

La tecnica assicurativa, in base alla “Norma generale <strong>di</strong> coesistenza“, prevede che se nel medesimo fabbricato o<br />

in fabbricati non separati tra loro da “muro pieno” esistono due o più rischi soggetti a voci <strong>di</strong>versi dalla tariffa, si<br />

procede come segue:<br />

- all’intero fabbricato si applica <strong>il</strong> tasso che ad esso spetterebbe se fosse esclusivamente occupato dal rischio <strong>di</strong> tasso<br />

più elevato;<br />

- al contenuto si applica <strong>il</strong> tasso relativo al singolo rischio, con <strong>il</strong> minimo del tasso applicato al fabbricato.<br />

Chi è <strong>il</strong> Broker <strong>di</strong> assicurazioni?<br />

L’esercizio dell’attività <strong>di</strong> me<strong>di</strong>azione assicurativa in Italia è sottoposta al Co<strong>di</strong>ce Civ<strong>il</strong>e e al Co<strong>di</strong>ce delle Assicurazioni<br />

Private che ne regolamenta l’attività. L’esercizio dell’attività <strong>di</strong> me<strong>di</strong>azione assicurativa è inoltre soggetta alla vig<strong>il</strong>anza<br />

dell’ISVAP - Istituto per la Vig<strong>il</strong>anza sulle Assicurazioni Private e <strong>di</strong> Interesse Collettivo. Il ruolo del Broker <strong>di</strong><br />

assicurazione è definito come <strong>il</strong> soggetto che esercita professionalmente attività rivolta a mettere in <strong>di</strong>retta relazione<br />

con imprese <strong>di</strong> assicurazione o riassicurazione, soggetti che intendano provvedere alla copertura dei rischi. Il broker<br />

non è vincolato da impegni <strong>di</strong> sorta con le imprese <strong>di</strong> assicurazione, viceversa, in virtù <strong>di</strong> un incarico ricevuto,<br />

assiste <strong>il</strong> cliente nella determinazione del contenuto dei contratti e collabora alla loro gestione ed esecuzione. Le<br />

principali con<strong>di</strong>zioni d’accesso alla professione del broker <strong>di</strong> assicurazione sono le seguenti:<br />

Onorab<strong>il</strong>ità - <strong>il</strong> Broker non deve aver riportato condanne penali né essere stato coinvolto in procedure <strong>di</strong><br />

fallimento;<br />

Professionalità - devono essere forniti requisiti <strong>di</strong> ampia esperienza specifica oppure deve essere superato un esame<br />

<strong>di</strong> idoneità;<br />

Autonomia - <strong>il</strong> Broker non deve avere vincoli <strong>di</strong> sorta con Compagnie <strong>di</strong> assicurazione e deve <strong>di</strong>mostrare la<br />

<strong>di</strong>versificazione della sua clientela;<br />

Garanzie - <strong>il</strong> Broker deve essere assicurato per errori o omissioni professionali, nonché contribuire al fondo <strong>di</strong><br />

garanzia.<br />

HH • 86 HH • 87<br />

ASSOINTRATTENIMENTO


ASSOINTRATTENIMENTO<br />

HH • 90<br />

assointrattenimento<br />

LEGGI E NORMATIVE<br />

del Dott. Em<strong>il</strong>io Tancre<strong>di</strong><br />

CONTRIBUENTI MINORI-CERTIFICAZIONE FISCALE<br />

Con la risoluzione n. 7/E dell’8 gennaio <strong>2009</strong>, l’Agenzia delle Entrate ha precisato che i contribuenti minori, che<br />

abitualmente certificano i corrispettivi con ricevute e scontrini fiscali ai sensi del DPR n. 544/1999, art.8 possono affidare<br />

l’attività <strong>di</strong> preven<strong>di</strong>ta a titolari <strong>di</strong> sistemi che usano misuratori fiscali.<br />

Quin<strong>di</strong> per la stessa manifestazione è possib<strong>il</strong>e la coesistenza <strong>di</strong> titoli r<strong>il</strong>asciati con più modalità (manuali ed informatiche):<br />

i primi saranno consegnati dall’organizzatore presso <strong>il</strong> botteghino del locale; i secon<strong>di</strong> saranno <strong>di</strong>stribuiti in preven<strong>di</strong>ta<br />

dal titolare del sistema, che successivamente effettuerà l’invio dei riep<strong>il</strong>oghi.<br />

I dati della preven<strong>di</strong>ta debbono essere comuniucati dal titolare del sistema me<strong>di</strong>ante l’invio del riep<strong>il</strong>ogo mens<strong>il</strong>e e<br />

possono essere riportati anche sul documento cartaceo che l’organizzatore potrebbe presentare per <strong>di</strong>chiarare l’incasso<br />

conseguito nel giorno dell’evento me<strong>di</strong>ante <strong>il</strong> r<strong>il</strong>ascio degli scontrini/ ricevute fiscali<br />

NUOVE NORME ANTIRICICLAGGIO<br />

Per quanto superfluo si ricorda a tutti gli associati che per effetto del Decreto Legge n.112 del 25 giugno 2008,<br />

convertito nella Legge n.133 del 6 agosto 2008, sono state tolte alcune limitazioni ai mezzi <strong>di</strong> pagamento introdotte<br />

precedentemente con <strong>il</strong> Decreto Legislativo n.231 del 21 novembre 2007, riguardante le norme <strong>di</strong> contrasto del<br />

fenomeno del riciclaggio.<br />

Tale Decreto Legislativo 231/2007 prevedeva <strong>il</strong> <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> effettuare pagamenti in contanti ed emettere assegni IN<br />

FORMA LIBERA per somme pari o superiori ad € 5.000,00; mentre dal 25 giugno 2008 <strong>il</strong> predetto importo è stato<br />

elevato ad € 12.500,00.<br />

Con lo stesso Decreto cade l’obbligo dell’apposizione del co<strong>di</strong>ce fiscale per la girata degli assegni TRASFERIBILI.<br />

IVA-VERSAMENTI MINIMI<br />

L’articolo 3 del DPR 16 apr<strong>il</strong>e 2003, n. 126 stab<strong>il</strong>isce che l’IVA risultante dalla <strong>di</strong>chiarazione annuale non è dovuta o, se<br />

<strong>il</strong> saldo è negativo, non è rimborsab<strong>il</strong>e se i relativi importi non superano € 10,33. Qualora sia superata tale somma, gli<br />

importi sono <strong>di</strong>vuti o rimborsab<strong>il</strong>i per l’intero ammontare.<br />

L’art.1, c.4 del DPR 23 marzo 1998, n.100 (versamenti mens<strong>il</strong>i) e l’art.7, c.1 lett.a) del DPR 14 ottobre 1999, n.542<br />

(versamenti trimestrali) stab<strong>il</strong>iscono che qualora <strong>il</strong> tributo da versare non superi € 25,82 <strong>il</strong> relativo versamento deve<br />

essere effettuato insieme a quello del periodo successivo.<br />

NORMATIVA ERARIALE<br />

SETTORE CONTENZIOSO-EVASIONE I.V.A. - PROLUNGAMENTO TERMINI DI DECADENZA<br />

L’art.35, c.7 del Decreto Legge 4 luglio 2006 (Decreto Bersani), convertito nella Legge 4 agosto 2006, ha aggiunto gli<br />

articoli 10 ter e 10 quater al Decreto Legislativo 10 marzo 2000, n. 74.<br />

L’articolo 10 ter prevede la sanzione penale a carico <strong>di</strong> chi non versa l’IVA, qualora l’ammontare sia superiore ad €<br />

50.000,00 per ciascun periodo <strong>di</strong> imposta.<br />

Perchè si concretizzi <strong>il</strong> reato è necessario che:<br />

1) <strong>il</strong> tributo non corrisposto risulti dalla <strong>di</strong>chiarazione annuale IVA;<br />

2) <strong>il</strong> versamento non sia stato effettuato entro <strong>il</strong> termine per pagare l’acconto relativo al periodo <strong>di</strong> imposta successivo<br />

(27 <strong>di</strong>cembre).<br />

L’articolo 10 quater prevede una analoga sanzione nei confronti <strong>di</strong> chi non versa le somme dovute ut<strong>il</strong>izzando in<br />

compensazione cre<strong>di</strong>ti non spettanti o inesistenti in misura superiore ad € 50.000,00 per periodo d’imposta.


per tutte le informazioni visitate <strong>il</strong> sito<br />

www.asso-intrattenimento.it

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