Scarica il numero di Agosto 2009 - Asso Intrattenimento
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HH • 34<br />
top dj<br />
Gio <strong>di</strong> Leva<br />
<strong>di</strong> Davide D’Angelo<br />
Giuseppe Esposito al mixer Gio Di Leva (from Sidekick Production), classe ‘84, nasce a Sorrento, in provincia <strong>di</strong><br />
Napoli, e tutt’ora vive nella sua città. Il suo amore per la musica è imme<strong>di</strong>ato: inizia come batterista auto<strong>di</strong>datta in una<br />
piccola band pop. A 14 anni entra nel mondo della notte e si innamora della console. Ben presto inizia ad emergere<br />
in Campania suonando come dj e pian piano inizia anche a produrre le sue prime tracce. A 16 anni, ad esempio,<br />
pubblica su white label un remix If I Ever Feel Better dei Phoenix che riscuote un notevole successo underground e<br />
nel 2002 crea <strong>il</strong> gruppo <strong>di</strong> produzione musicale italo dance Jd Brothers. Nel 2005, dopo due anni <strong>di</strong> corsi, consegue<br />
<strong>il</strong> <strong>di</strong>ploma <strong>di</strong> tecnico del suono presso Spazio Musica <strong>di</strong> Pomigliano D’Arco (Na). Il suo suono, negli anni, ovviamente<br />
cambia e dalla dance passa pian piano a una tech house minimale molto personale. Ascoltando sul suo Myspace<br />
Strana senzazione, una traccia che esce col suo nome, Gio <strong>di</strong> Leva, si capisce che <strong>il</strong> potenziale dell’artista è grande.<br />
I suoni sono elettronici e minimali ma sono però anche cal<strong>di</strong> e potenti e un’altra hit, va detto, sembra proprio <strong>di</strong>etro<br />
l’angolo.<br />
Tornando al passato, <strong>il</strong> 2007 è l’anno del successo col progetto Sidekick Production. Insieme a Enzo Martino, Max<br />
Zotti e Cristian Cavaliere prima realizza dei fortunati remix Funkerman – Speed Up (Sidekick Rmx), Noir – SuperSkunk<br />
(Sidekick Rmx), Basto! – Savior (Sidekick Rmx), Sex Weed – Juice String (Sidekick Rmx)... poi un anno dopo, nel marzo<br />
2008 esce <strong>il</strong> primo singolo Deep Fear (Net’s Work), una vera hit europea suonata da top dj come David Guetta, Fedde<br />
Le Grand e David Morales. Si tratta <strong>di</strong> un vero capolavoro dance: a un riff ipnotico e minimale si contrappone una<br />
parte <strong>di</strong> violino solo capace <strong>di</strong> riempire <strong>di</strong> malinconia ogni club… e poi far <strong>di</strong> nuovo scatenare la danza.<br />
Il brano viene incluso nelle più importanti comp<strong>il</strong>ation dance (da noi entra nella tracklist <strong>di</strong> quella selezionata da<br />
Albertino <strong>di</strong> Ra<strong>di</strong>o Deejay), ma nascono alcuni problemi con l’etichetta che, attraverso un’azione legale, vorrebbe<br />
impe<strong>di</strong>rgli <strong>di</strong> abbinare <strong>il</strong> suo pseudonimo artistico (Gio <strong>di</strong> Leva) al nome del progetto cui tanto ha contribuito (Sidekick<br />
Production). Senza entrare nei dettagli, è una storia piuttosto triste a cui però un giu<strong>di</strong>ce mette fine in tempi brevi:<br />
Giuseppe Esposito aka Gio <strong>di</strong> Leva può tranqu<strong>il</strong>lamente far scrivere ‘from Sidekick Production’ sui flyer delle serate in cui<br />
suona, proprio come gli altri membri del gruppo.<br />
Dopo <strong>il</strong> successo del progetto collettivo e <strong>di</strong> altre tracce, tra cui Wave<br />
Of Joy, brano realizzato insieme a Nello Simioli e Cristian Cheval feat.<br />
Merola, Giò continua ad essere impegnato in stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> registrazione su<br />
nuove tracce e nuovi remix e collabora con nomi <strong>il</strong>lustri del settore dance<br />
europeo. Per quello che riguarda la sua attività <strong>di</strong> dj, continua a suonare<br />
in tutta Europa (soprattutto in Italia e Portogallo).<br />
www.myspace.com/giod<strong>il</strong>eva<br />
Rallo<br />
<strong>di</strong> Davide D’Angelo<br />
35enne o giù <strong>di</strong> lì, è tra i più noti dj in ambito fashion, quel genere che fa ballare i club più esclusivi con musica vocal<br />
house ritmata ma non troppo estrema. Suona da anni in club come <strong>il</strong> Mazoom <strong>di</strong> Sirmione (<strong>di</strong> cui è anima musicale<br />
del nuovo venerdì tutto floreale ed estivo Mazoom insieme a Mark Livella), Le Palafitte <strong>di</strong> Sulzano (Bs), dove ogni<br />
domenica propone un set house story, mentre si è affermato soprattutto al Qi <strong>di</strong> Rovato Bs. Alto (ben 1 metro e 93) e<br />
<strong>di</strong> bell’aspetto, in console sorride spesso e per questo senz’altro piace anche più <strong>di</strong> chi avrebbe dovuto fare <strong>il</strong> modello<br />
e non <strong>il</strong> dj: molto preciso nel mix, non ama particolarmente sfoggiare soluzioni tecniche d’effetto, bensì creare un<br />
muro sonoro che in un paio d’ore, senza sforzo apparente, passa dalla soulful house all’elettronica, dalla <strong>di</strong>sco alla<br />
battuta ‘pesante’. A <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> tanti, tutto questo sa farlo sempre, anche quando la pista non è stracolma, ossia<br />
quando un set ben riuscito riesce a trasformare un fiasco in un successo. “Quando la situazione è un po’ debole, è<br />
ovvio che <strong>il</strong> dj deve mo<strong>di</strong>ficare la sua scaletta, deve essere ancora più ‘invitante’ e portare la sua musica verso <strong>il</strong> ballo.<br />
Oggi le <strong>di</strong>scoteche sono luoghi d’incontro, negli anni ’80 e ’90 erano luoghi in cui si andava soprattutto a ballare…<br />
per cui questo tipo <strong>di</strong> lavoro forse è <strong>di</strong>ventato ancora più raffinato”.<br />
“Sono originario <strong>di</strong> Cremona”, racconta. “Ma ho iniziato a lavorare a Monte Campione, in provincia <strong>di</strong> Brescia, dove<br />
mio padre aveva un locale. E’ una località turistica frequentata soprattutto da m<strong>il</strong>anesi e per me è stata un’ottima<br />
palestra visto che a M<strong>il</strong>ano spesso si balla, nella stessa sera, r’n’b, commerciale ed elettronica”. Su quello che è <strong>il</strong> ruolo<br />
del dj ha le idee piuttosto chiare. “Un dj è innanzitutto un intrattenitore, una persona che deve far ballare e star bene<br />
le persone che frequentano un locale. Se nel farlo riesce anche ad essere un artista, bene, anzi meglio, ma l’essenziale<br />
del lavoro è l’ospitalità, <strong>il</strong> <strong>di</strong>verimento. Dicendolo in parole povere, un dj guida un tram: se ti fai un viaggio musicale<br />
troppo personale le persone scendono alla fermata e ti ritrovi da solo, che non è proprio <strong>il</strong> massimo”. E come fa <strong>il</strong><br />
dj a sorprendere, a fare davvero la <strong>di</strong>fferenza? “Ogni <strong>di</strong>sco è un po’ come un colore, facendo <strong>il</strong> paragone con la<br />
pittura… Lo scopo è quello <strong>di</strong> emozionare con qualcosa che non sia proprio quello che le persone si aspettano. Nel<br />
fare questo tipo <strong>di</strong> lavoro c’è sempre da imparare. Spesso ho invi<strong>di</strong>ato questo o quel collega non perché avevano<br />
una lacca o un’anteprima che io non avevo… ma perché in un certo momento della serata sono stati capaci <strong>di</strong> tirare<br />
fuori dalla borsa dei <strong>di</strong>schi una vecchia traccia che invece io da tempo lascio in cantina”. Per Rallo i club sono molto<br />
cambiati negli ultimi anni. “La nuova generazione <strong>di</strong> gestori pensa meno al prodotto musicale, e all’accoglienza e <strong>di</strong><br />
più ai numeri e al nome del dj che si esibisce in console. Tutto questo <strong>di</strong>pende anche dal fatto cui accennavo prima,<br />
ossia che le <strong>di</strong>scoteche da luogo musicale sono <strong>di</strong>ventate soprattutto un luogo d’incontro. Ma la qualità, nelle scelte<br />
musicali come in quelle <strong>di</strong> gestione, continua a pagare”.<br />
www.myspace.com/rallino<br />
TOP DJ<br />
HH • 35