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Scarica il numero di Agosto 2009 - Asso Intrattenimento

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HH • 54<br />

DESIGN<br />

Che spettacolo la<br />

to<strong>il</strong>ette delle <strong>di</strong>sco!<br />

Di Antonio Bramclet<br />

Qualche anno fa.<strong>il</strong> manager <strong>di</strong> una multinazionale mi fece una domanda molto logica ma che lì per<br />

lì mi lasciò perplesso. “Noi vorremmo investire in eventi <strong>di</strong> comunicazione in <strong>di</strong>scoteca – mi <strong>di</strong>sse – dal<br />

momento che nei vostri locali ci sono i possib<strong>il</strong>i clienti più pre<strong>di</strong>sposti a sperimentare nuovi prodotti;<br />

ma ci riesce <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>e capire come fare”. Aveva ragione a preoccuparsi. La <strong>di</strong>scoteca è un luogo molto<br />

speciale. Aggrega i giovani, <strong>di</strong>stribuisce entusiasmo ma se ha successo si presenta come un luogo<br />

caotico, sovraccarico <strong>di</strong> effetti percettivi, <strong>di</strong>sturbato da una musica avvolgente poco incline a lasciare<br />

libera l’attenzione dei clienti affinché si concentrino su questioni collaterali come potrebbero essere le<br />

proposte commerciali <strong>di</strong> brand coinvolti.<br />

Chi conosce questi problemi <strong>di</strong> solito suggerisce agli sponsor la festa de<strong>di</strong>cata, tematizzata con<br />

prodotti <strong>di</strong>stribuiti gratuitamente. A volte funziona, altre meno. Rimane <strong>il</strong> fatto che si tratta <strong>di</strong> una<br />

comunicazione decisamente effimera, evanescente, costosa <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>e valutazione.<br />

Nel corso degli anni ho visto apparire qui e là cartelli, insegne luminose, spazi sponsorizzati ma dopo<br />

poco tempo venivano ri<strong>di</strong>mensionati o soppressi. Solo i prodotti del settore del beverage riescono a<br />

sfruttare con profitto le <strong>di</strong>scoteche per finalità <strong>di</strong> natura promozionale. Per i prodotti degli altri comparti<br />

economici <strong>il</strong> calcolo <strong>di</strong> ren<strong>di</strong>mento (d’immagine) risulta molto più complicato per i motivi che ho<br />

ricordato sopra.<br />

In realtà l’unico spazio nei club caratterizzato da una sostanziale pulizia percettiva è la to<strong>il</strong>ette. Ma<br />

quale azienda normale può permettersi <strong>di</strong> comunicare nel cesso <strong>di</strong> un locale? Ovviamente gli strateghi<br />

dell’immagine del brand in questione storcerebbero subito <strong>il</strong> naso. Con giusta ragione probab<strong>il</strong>mente.<br />

Ma ad una analisi più approfon<strong>di</strong>ta potrebbero evidenziarsi novità sorprendenti, tali da ribaltare <strong>il</strong><br />

giu<strong>di</strong>zio.<br />

Innanzitutto una <strong>di</strong>scoteca <strong>di</strong> successo raccoglie migliaia <strong>di</strong> giovani. E’ evidente dunque che lo spazio<br />

della to<strong>il</strong>ette è molto più grande <strong>di</strong> quello <strong>di</strong> un pubblico esercizio, <strong>di</strong> un ristorante o <strong>di</strong> un cinema. I<br />

moventi che portano i giovani in <strong>di</strong>scoteca sono fondamentalmente la musica e <strong>il</strong> ballo, <strong>il</strong> <strong>di</strong>vertimento,<br />

bere qualcosa insieme a propri coetanei e i giochi <strong>di</strong> seduzione. Sono motivazioni che per necessità<br />

implicano l’esistenza <strong>di</strong> significazioni che trascendono <strong>il</strong> normale uso della to<strong>il</strong>ette.<br />

DESIGN<br />

HH • 55

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