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Scarica il numero di Agosto 2009 - Asso Intrattenimento

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HH • 32<br />

TOP dj<br />

Alex Elle<br />

<strong>di</strong> Lorenzo Tiezzi<br />

Dehor (Desenzano del Garda, Bs), sabato notte, ore 2 e 30 circa. E’ inverno pieno e <strong>il</strong> locale non è stracolmo ma<br />

neppure vuoto. La sala piccola della grande <strong>di</strong>scoteca balla al ritmo dei brani proposti da un dj vestito in modo<br />

singolare: canotta, anzi t shirt senza maniche, occhiali vistosi, basettoni e capelli cortissimi. Il dj sorride sempre e<br />

propone un mix tra le hit dance del momento (<strong>di</strong> solito in remix strani e non nelle versioni originali) e tracce più<br />

elettroniche badando più alla sostanza, ossia alla musica, che alla forma, ossia al mixaggio.<br />

A un certo punto, dopo un breve attimo in cui la musica cala, <strong>il</strong> dj propone In the shadows dei Rasmus, un pezzo<br />

pop rock che in quel periodo programmavano un po’ tutte le ra<strong>di</strong>o. Si tratta <strong>di</strong> un vero azzardo. I dj <strong>di</strong> solito non<br />

propongono la musica dance che le ra<strong>di</strong>o suonano, cercano <strong>di</strong> essere ‘più avanti’ o almeno da un’altra parte… In<br />

questo caso, ad<strong>di</strong>rittura, <strong>il</strong> dj rischia tutto e mette un brano pop rock, un pezzo che molti hanno già nel loro iPod.<br />

Lo fa perché ritiene che sia un piccolo capolavoro che merita la ribalta della <strong>di</strong>scoteca e della console. Ovviamente,<br />

come sempre o quasi, <strong>il</strong> coraggio paga e la sala piccola del Dehor <strong>di</strong>venta una (piccola) Bolgia. Ai sorrisetti <strong>di</strong> scherno<br />

dei soliti addetti ai lavori presenti (vocalist, pr, etc) si sostituiscono cenni del capo, cenni <strong>di</strong> assenso…<br />

Il dj in questione era Alex Elle. Ne scrivo al passato perché è recentemente scomparso, a soli 38 anni, per un ictus<br />

cerebrale, una trage<strong>di</strong>a che tra l’altro è accaduta proprio mentre stava lavorando in un locale. A molti mancheranno<br />

i suoi set, spesso più fantasiosi ed efficaci del suo abbigliamento colorato. Per molti sarà triste non ascoltare più <strong>il</strong><br />

suono Pornocult, quello con cui remixò con grande successo internazionale la hit Shining star dei Get Far, e con cui<br />

spesso faceva ballare Londra, certi club in Romania… Alex Elle nell’ambiente non era conosciuto, come ha scritto<br />

qualche quoti<strong>di</strong>ano, come un dj ‘da spiaggia’, bensì come un produttore <strong>di</strong> qualità. Non che i dj da spiaggia non<br />

siano professionisti, ma una certa <strong>di</strong>fferenza c’è.<br />

E poi un segno nel settore clubbing (dj, <strong>di</strong>scoteche, <strong>di</strong>scografia) l’ha senz’altro lasciato, per cui accanto alla malinconia,<br />

restano <strong>di</strong>versi fatti. Il primo è che Alex Elle arrivò all’elettronica (all’estero la chiamano deep trance) dopo un lungo<br />

percorso partito con la musica latina e che per motivi <strong>di</strong> poco interesse musicale lasciò una console importante come<br />

quella del B<strong>il</strong>lionaire in Costa Smeralda. Luca Agnelli ebbe lo stesso coraggio, ma quanti altri colleghi, ogni notte ce<br />

l’hanno? Un altro fatto è che Alex non ebbe mai quella ‘puzza sotto <strong>il</strong> naso’ che tanti, troppi dj hanno. Proprio per<br />

questo, senza voler niente in cambio, si mise in gioco per aiutare <strong>di</strong>versi talenti secondo lui sottovalutati (solo negli<br />

ultimi tempi la dj girl Catrina Davies e un giovanissimo come Cristian Viviano). La piccola lezione lasciata da Alex<br />

Elle senz’altro non è fac<strong>il</strong>e da mettere in pratica, ma c’è da sperare che <strong>il</strong> clubbing italiano (lo ripeto: dj, <strong>di</strong>scoteche,<br />

<strong>di</strong>scografia e pure i giornalisti) la impari.<br />

www.myspace.com/alexelle<br />

Mario Più<br />

<strong>di</strong> Davide D’Angelo<br />

Top DJ<br />

Si sta muovendo su tanti fronti: serate, produzioni. È un buon momento per lui. Ha appena vinto un vero oscar<br />

italiano della musica da club, <strong>il</strong> Trend Award <strong>2009</strong>, nella categoria Miglior Dance Producer. Un riconoscimento da<br />

top dj. Un trofeo consegnatogli a Trezzo, a maggio, durante <strong>il</strong> suo ultimo Matrix. Mario Più è davvero inarrestab<strong>il</strong>e.<br />

E lavora su tante idee. Si scopre inoltre che sta lavorando anche coi Phunk Investigation tra ine<strong>di</strong>ti e remix e che è<br />

uscito con tanti cd singoli, tra cui l’ultimo “Mas Experience <strong>2009</strong>”. É davvero un boom quello della musica elettronica<br />

minimale e tech house, oggi? “Mi sembra che qui in Italia funzioni solo perchè come al solito è <strong>di</strong>ventata <strong>di</strong> moda”,<br />

spiega Mario Più. “Sono anni e anni che esiste la minimal, però nessuno qui l’aveva mai presa in considerazione, fino<br />

a che non è <strong>di</strong>ventata una moda. Sinceramente non so se tra tutti quelli che l’ascoltano o la ballano c’è qualcuno a<br />

cui piaccia veramente”.<br />

Ma cosa pensa dell’elettronica attuale? Sta davvero cambiando? Diventerà meno minimal è più melo<strong>di</strong>ca? “So solo<br />

una cosa: <strong>il</strong> suono in generale <strong>di</strong>venterà maggiormente house e la cassa più presente. Ci sarà più energia nelle<br />

produzioni”. Come si chiama allora <strong>il</strong> genere che suona Mario Più? C’è gente che immagina e parla dei dj Metempsicosi<br />

come dei portatori <strong>di</strong> progressiva house e techno. Niente <strong>di</strong> più sbagliato, questo i fan lo sanno. “Io cerco sempre <strong>di</strong><br />

proporre qualcosa che abbia un minimo <strong>di</strong> idea o almeno un suono che abbia carattere. Ma sopratutto energia. Che<br />

alla fine sono sempre gli ingre<strong>di</strong>enti giusti perchè un <strong>di</strong>sco funzioni sulla pista e <strong>di</strong> conseguenza anche sulla ven<strong>di</strong>ta<br />

(scarsa) da sempre”.<br />

Alti e bassi nell’e<strong>di</strong>toria che si occupa <strong>di</strong> <strong>di</strong>scoteche. A parte alcuni p<strong>il</strong>astri, molti crollano. Insomma, anche in Italia sta<br />

accadendo quello che è successo nel Regno Unito: le testate stanno chiudendo. Mario Più cosa pensa? Scompariranno<br />

i giornali specializzati in <strong>di</strong>scoteche? “Sinceramente non penso che i magazine andranno a scomparire, magari<br />

cambieranno <strong>il</strong> format aggiungendo argomenti che interessano <strong>di</strong> più”. Cosa hanno bisogno per essere competitivi<br />

in Italia? “Domanda <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>e: bisognerebbe chiederlo ad un esperto del settore, non è <strong>il</strong> mio campo”. Come possono<br />

essere aggiornati i fan? Solo attraverso Internet, e-ma<strong>il</strong> o forum? “Mah, questi sono i mezzi più accessib<strong>il</strong>i a <strong>di</strong>sposizione<br />

al momento”. Bastano i giornali? Pensi che le ra<strong>di</strong>o facciano informazione? “Per fare informazione servono anche<br />

i giornali, però quelli più importanti e non solo settoriali, poi le ra<strong>di</strong>o da sempre sono servite a fare informazione e<br />

secondo me dopo la televisione è <strong>il</strong> più importante mezzo <strong>di</strong> informazione e comunicazione”. Cambiando <strong>di</strong>scorso,<br />

l’inizio delle sua carriera, la gavetta insomma. Come è stata? “È stato un percorso naturale, fatto <strong>di</strong> sacrifici, pubbliche<br />

relazioni, porte bussate, porte chiuse all’inizio e aperte poi. Il primo gira<strong>di</strong>schi da bambino, la prima coppia professionale<br />

<strong>di</strong> piatti, <strong>il</strong> mixer, i vin<strong>il</strong>i, la passione. Il mio è un mestiere che si basa parecchio sull’immagine, siamo nell’era in cui la<br />

tecnologia domina. Bisogna sapersi aggiornare, saper comunicare. Io ci ho creduto dall’inizio, in questo, e dopo tanti<br />

anni <strong>di</strong> <strong>di</strong>schi, <strong>di</strong> dj set, <strong>di</strong> viaggi, <strong>di</strong> esplorazioni, eccomi qui”.<br />

www.mariopiu.com<br />

HH • 33

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