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TR Marzo 2008.qxp:Torrino gennaio.qxd - Eurtorrinolive

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3<br />

Mussolini sollecitando un incontro per presentare<br />

il materiale illustrativo. All'arco dell'impero<br />

sembra riferirsi una nota dell'Ufficio legale dell'Ente<br />

che, in risposta alla proposta di Cirella,<br />

traccia l'ipotesi di una convenzione per la realizzazione<br />

e lo sfruttamento dell'opera: "L'Ente<br />

potrebbe concedere alla istituenda società entro<br />

l'anno 1939 la costruzione di un arco metallico<br />

nella zona dell'Esposizione, nonché lo sfruttamento<br />

(…) delle utilità di cui l'opera sia suscettibile".<br />

Viene quindi intuito che intorno allo scenografico<br />

arco, si può anche formare un notevole<br />

giro d'affari, come si capisce leggendo la nota:<br />

"Lo sfruttamento sarebbe esercitato con l'apertura<br />

al pubblico del passaggio sull'arco e col trasporto<br />

dei visitatori, nonché con la pubblicità<br />

luminosa e non luminosa, e ogni altra attività<br />

proficua".<br />

Se la priorità dell'idea si può attribuire, come<br />

dicevamo, al primo gruppo (quello costituito<br />

dagli architetti Ortensi e Pascoletti e dagli ingegneri<br />

Cirella e Covre), dai documenti dell'Ente<br />

risulta invece che il progetto scelto per gli studi<br />

è quello di Libera - Di Bernardino. Questi ultimi,<br />

nel marzo 1938 presentano un progetto completo<br />

di calcoli e disegni per la costruzione di un<br />

arco monumentale in calcestruzzo. Nei mesi successivi,<br />

si susseguono anche i sondaggi geognostici<br />

della zona per verificare la fattibilità dell'intera<br />

impresa. Nel dicembre del '39 l'ingegner<br />

Covre presenta un progetto di massima per un<br />

arco d'alluminio. La scelta di questo materiale<br />

viene subito chiarita: "Realizzando l'arco in alluminio<br />

non solo si viene a realizzare l'elemento<br />

simbolico e spettacolare dell'E42, ma si compie<br />

insieme una vera affermazione tecnica, in quanto<br />

nel mondo non è stata ancora realizzata alcuna<br />

costruzione in alluminio di tale mole, e una<br />

dimostrazione di assoluta autarchia, essendo l'alluminio<br />

metallo italiano nella sua totalità di produzione".<br />

Queste poche righe dimostrano ancora<br />

una volta, la totale compromissione del progetto<br />

architettonico col progetto politico, una compromissione<br />

che riguarda l'intera E42 sin dalle<br />

sue origini.<br />

I lavori vanno avanti e l'Ente decide di nominare<br />

un proprio consulente incaricando il professor<br />

Aristide Giannelli di seguire lo studio e lo sviluppo<br />

del progetto. Il professore si dice certo<br />

della possibilità della costruzione dell'arco in<br />

alluminio. Nell'estate del 1940 si procede alla<br />

costruzione di un modello sperimentale dell'arco<br />

presso l'Istituto di Scienza delle costruzioni dell'Università<br />

di Roma. Dalle relazioni di Giannelli<br />

emergono alcune difficoltà del progetto, che<br />

necessiterebbe di "rafforzamenti e modifiche<br />

delle strutture". Il professore evidenzia inoltre,<br />

elemento non trascurabile, "l'elevatissimo costo<br />

dell'opera". Ma ormai siamo arrivati all'anno<br />

1941 e l'Italia è entrata in guerra. Per questo<br />

dell'arco rimangono solo le testimonianze nelle<br />

carte dell'Ente e i numerosi schizzi, disegni e<br />

plastici, che qui vi proponiamo.<br />

1- Plastico del progetto<br />

2- Parco della Luce nel progetto originario<br />

3- Plastico del progetto originario<br />

4- Schizzo del progetto per l’arco monumentale<br />

4<br />

eur:torrino:news 61

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