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scarica la rassegna stampa completa del 10 Gennaio 2010

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press L.IflE<br />

<strong>10</strong>/01 /20<strong>10</strong><br />

Nette scuote/2. A Genova uniti alle altre categorie disagiat e<br />

L'unica strada è <strong>la</strong> redistribuzione<br />

Alle medie don Mi<strong>la</strong>ni-Colombo<br />

di Genova, gli stranieri so -<br />

no circa il i8 per cento. Ma solo<br />

nel 2000 erano il 36% e l'istitut o<br />

rischiava di diventare una <strong>del</strong>l e<br />

tantescuole-ghetto d'Italia. E in -<br />

vece, nel 2004, è arrivata l'inver -<br />

sione di tendenza. Tutti gli attori<br />

si sono messi intorno ad un ta -<br />

volo e hanno deciso di interveni -<br />

re. E pure in fretta se non sivole -<br />

va dire addio ai ragazzi italiani.<br />

Detto fatto, le scuole <strong>del</strong>l'are a<br />

centro-est, gli uffici periferici<br />

<strong>del</strong> Miur e il comune di Genova<br />

hanno firmato un'intesa interistituzionale<br />

per una ridistribuzione<br />

dei ragazzi stranieri, m a<br />

anche di quelli con partico<strong>la</strong>ri situazioni<br />

di disagio e seguiti dai<br />

servizi sociali.<br />

Un accordo non facile, come<br />

spiega Paolo Cortegiani, dirigen -<br />

te sco<strong>la</strong>stico <strong>del</strong><strong>la</strong> don Mi<strong>la</strong>ni-<br />

Colombo: «Fra noi dirigenti sco -<br />

<strong>la</strong>stici l'intesa è stata eccellente ,<br />

perché eravamo tutti convinti<br />

che fosse una cosa da fare allo<br />

scopo di ridurre <strong>la</strong> concentrazio -<br />

ne <strong>del</strong> disagio in alcune scuole e<br />

migliorare l'uguaglianza di opportunità<br />

formative nel<strong>la</strong> zona».<br />

Certo, aggiunge, c'è stato qualche<br />

dirigente che «ha avuto un<br />

po' di problemi nel far comprendere<br />

l'importanza di questo accordo<br />

agli organi collegiali» e<br />

qualche insegnante che «ha avu -<br />

to bisogno di tempo per digerire<br />

<strong>la</strong> decisione e infatti qualche<br />

scuo<strong>la</strong> ha aderito al progetto con<br />

un anno di ritardo» .<br />

La sua speranza è che l'esem -<br />

pio venga seguito altrove . Ma<br />

non sarà facilissimo. «Spesso -<br />

sottolinea Cortegiani - l'autono -<br />

mia sco<strong>la</strong>stica si è tradotta in at -<br />

teggiamenti solitari, competitivi<br />

e individualistici <strong>del</strong>le scuole, però<br />

a Genova siamo riuscitiasuperarli.<br />

Con il tetto <strong>del</strong> 30% le scuo -<br />

le dovranno mettersi in rete e co -<br />

ordinarsi . Sarà da aprire una fas e<br />

di progettazione sui singoli territori,<br />

anche se tutto ciò non sarà<br />

possibile con le risorse economiche<br />

e di personale attuali. Civorranno<br />

fondi aggiuntivi. Con i recenti<br />

tagli - conclude - abbiam o<br />

già dovuto eliminare servizi importanti<br />

come attività di recupero<br />

e mensa. Se le risorse resteranno<br />

queste, dubito che l'inter o<br />

progetto resterà inpiedi» .<br />

M .P.C .<br />

RIPRODUZIONE RISERVATA

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