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nando chiappa di milano - Art & Wine

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ARTISTA ALLO SPECCHIO<br />

Assente la malinconia “romantica” <strong>di</strong> Fontanesi<br />

spesso in odore <strong>di</strong> Turner e Constable.<br />

Piuttosto l’incanto <strong>di</strong> una stesura pulita, senza<br />

ombre <strong>di</strong> <strong>di</strong>segni preparatori e incrostazioni, pur<br />

nella rete segnica che ricama la tela. Eff etto luce.<br />

«Non incontro da nessuna parte una luce come<br />

quella della Lombar<strong>di</strong>a - precisa il maestro - solo<br />

qui trovo i miei ver<strong>di</strong> e soprattutto il giallo, colori<br />

che preferisco». C’è da credergli: ecco Un ricordo del<br />

passato, olio <strong>di</strong> rarefatto silenzio imbevuto <strong>di</strong> quelle<br />

tonalità. La posa della “Lettrice” <strong>di</strong> Zandomeneghi in<br />

quella dama china sul libro? Se si vuol trovare un’eco<br />

nostrana ottocentesca, ma altro accostamento è<br />

forzato. Così per la cerchia del Naturalismo lombardo,<br />

collezionata da Renzo Weiss il cui opifi cio tessile a fi ne<br />

’800 era, guarda caso, proprio a Gorla. Meno decisiva<br />

la loro pittura per Chiappa, rispetto alle suggestioni<br />

d’Oltralpe, da cui trae soff use cromie <strong>di</strong> luce<br />

cangiante. Si tratta <strong>di</strong> quella «Resa della trasparenza<br />

atmosferica - scrive Domenico Montalto nell’ampia<br />

20 n. 10/2008<br />

La Vetrina dell’<strong>Art</strong>e<br />

NANDO CHIAPPA<br />

prefazione alla monografi a “Nando Chiappa mezzo<br />

secolo <strong>di</strong> pittura”- della leggerezza ventosa, della<br />

fragilità ottica <strong>di</strong> un nitido ma fugace istante <strong>di</strong><br />

plenitu<strong>di</strong>ne visionaria, grazie alla tecnica mista,<br />

al colore lavorato fi no a domarne la consistenza<br />

materica, una tavolozza tonale e fusa in un sapiente<br />

e paziente lavorio <strong>di</strong> tocchi preziosi». Alla larga da<br />

pittoricismo e vedutismo. Un «intimistico modo <strong>di</strong><br />

trasfi gurare, in senso poetico, i propri desideri, i<br />

propri sogni», per <strong>di</strong>rla con Paolo Levi. Insomma:<br />

nostalgia dell’impossibile «Ah, la foresta <strong>di</strong> Barbizon<br />

- si rammarica infatti il maestro - nascere al tempo <strong>di</strong><br />

Courbet, Manet, Renoir, del geniale Monet».<br />

NANDO CHIAPPA<br />

- sopra: Passeggiata (1995, olio su tela, cm 50 x 70).<br />

- nell’altra pagina: Modelle (2007, olio su tela, cm 90 x 140).

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