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ARTISTA ALLO SPECCHIO<br />
Microcosmo interiore <strong>di</strong> cristallina<br />
religiosità, costellato <strong>di</strong> simboli: saggi<br />
barbuti d’ascendenza orientale, come<br />
nell’enigmatico Incontro in un prato fi orito, molti<br />
angeli (l’ultima produzione), conta<strong>di</strong>ne infagottate,<br />
tra nevi e fascine, uscite dall’isba del folclore<br />
nostrano, come nella fi aba russa <strong>di</strong> Afanasjev.<br />
Atmosfere in consonanza tematica e semplifi cazione<br />
sintattica con i naïfs che incantavano Zavattini.<br />
Miria<strong>di</strong> <strong>di</strong> chierichetti. De<strong>di</strong>che al parmense Luigi<br />
Marchesi “pittore <strong>di</strong> sacrestie” dell’Ottocento o al<br />
contemporaneo Norberto Martini, “il pittore dei<br />
chierichetti” per eccellenza? «Macché! - ride <strong>di</strong>vertito<br />
- mi sfogo sulla tela perché da piccolo non ho<br />
potuto fare il chierichetto per via <strong>di</strong> un pallone:<br />
noi bambini “l’avevamo preso in prestito”, cioè<br />
portato via dall’oratorio. Per punizione niente<br />
servir messa. Ci tenevo tanto! ».<br />
La fi guratività <strong>di</strong> Chiappa, fedele all’originario<br />
dettato, aff rancata da ogni descrittivismo<br />
esplora soluzioni ine<strong>di</strong>te. Nell’ultimo<br />
decennio i suoi stagni, i suoi ramages talora si<br />
off rono nella cifra stilistica <strong>di</strong> un haiku giapponese;<br />
mentre la fi gura s’irrobustisce con realismo raffi nato.<br />
I tagli compositivi sono più vibranti e maturi,<br />
tra chiaroscuro e solarità; i marosi, gli scogli, le<br />
marine, lontane dal “perturbante” nor<strong>di</strong>co degli<br />
22 n. 10/2008<br />
La Vetrina dell’<strong>Art</strong>e<br />
NANDO CHIAPPA<br />
anni ’70, si tingono nel viraggio <strong>di</strong> toni aranciati.<br />
Stuzzicato, il Maestro mette mano ai volumi d’arte<br />
«perché c’è sempre bisogno <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>are, la ricerca<br />
non fi nisce mai». Questione seria: che cosa pensa<br />
dunque dell’arte moderna contemporanea? Prende<br />
il giro largo. Ama Picasso, «un colosso», De Chirico,<br />
De Pisis, Sironi. Sì, ma oggi? Il <strong>di</strong>scorso scivola sul<br />
collezionismo e sul mercato: è fi ne conoscitore,<br />
stima alcuni artisti, ma certi azzar<strong>di</strong> per lui sono solo<br />
«dei gran pasticci», proprio non si può mandarli<br />
giù. Deontologia professionale rara <strong>di</strong> questi tempi:<br />
niente nomi e cognomi.<br />
Meglio tornare al Nudo con gabbiani («C’è<br />
dentro tutto il mare della Sardegna»),<br />
alle Modelle e alle Bagnanti, o<strong>di</strong>erne<br />
Veneri per un soggetto <strong>di</strong> grande tra<strong>di</strong>zione. Oppure<br />
a uno degli ultimi intensi <strong>di</strong>pinti, la Fanciulla ritratta<br />
<strong>di</strong> spalle che incede regale o allusiva verso scenari<br />
alpestri. Sulla cui aura misteriosa provo a indagare<br />
<strong>di</strong> più. «Dipingo spesso <strong>di</strong> spalle le fi gure, per<br />
lasciarle andare sciolte - <strong>di</strong>ce con il gesto della mano<br />
- il pennello le libera; si <strong>di</strong>rigono, come questa<br />
giovane, verso un destino autonomo, speriamo<br />
duraturo, <strong>di</strong> cui però non so altro». Lezione <strong>di</strong><br />
saggezza, a fi ne incontro: alla malia creativa occorre<br />
abbandonarsi con gratitu<strong>di</strong>ne. Come ai piaceri<br />
migliori: ad esempio la partita <strong>di</strong> biliardo che ormai<br />
lo reclama...<br />
Di ritorno, incollata al<br />
fi nestrino del treno,<br />
mi godo la campagna<br />
lombarda. Sontuoso <strong>di</strong>pinto<br />
post-impressionista velato <strong>di</strong><br />
vapori settembrini: oggi per me<br />
non può che avere i colori del<br />
Maestro.<br />
NANDO CHIAPPA<br />
- a lato: Le bagnanti<br />
(2007, olio su tela, cm 90 x 140).