nando chiappa di milano - Art & Wine

ARTISTA ALLO SPECCHIO
NANDO CHIAPPA
IN PRINCIPIO FU MONET
Il Naviglio della Martesana respira verdognolo.
Non lontano le case di ringhiera di Gorla, antico
quartiere popolare milanese. Oleandri, ibisco
viola oltre il cancello: eccolo sulla soglia del suo
studio, il maestro Nando Chiappa. Cinquant’anni
di vita artistica celebrati ora con l’Antologica di Villa
Ghirlanda a Cinisello Balsamo (Mi), in cui è nato e
risiede. «Una gioia la mostra proprio lì - esordisce -
dove continua questa avventura umana al fi anco di
mia moglie Lia, la compagna di sempre». Sprigiona
La Vetrina dell’Arte
di Luisa Facelli
energia questo gioviale settantenne dai prestigiosi
riconoscimenti e dai valori d’acciaio: in primis aff etti
familiari e arte «vera medicina», ma anche passioni
sportive (calcio, tennis, sci) e il biliardo.
NANDO CHIAPPA
-- nell’altra pagina: Un ricordo del passato
(1998, olio su tela cm. 70 x 50).
- sopra: La casa di campagna (2008, olio su tela, cm. 50 x 60).
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BIOGRAFIA
Nando Chiappa nasce a Cinisello
Balsamo (MI) nel 1934. Pittore che
inizia giovanissimo ad interessarsi
all’arte frequentando i maestri Leonardo
Spreafi co e Osvaldo Pivetta,
negli anni Sessanta ha allargato ulteriormente
i suoi interessi estetici. Dal
1961 ad oggi ha allestito oltre 100
mostre personali in Italia e all’Estero,
riscuotendo ovunque un notevole
successo di pubblico e di critica.
Fra le più importanti viene opportuno
menzionare quelle di Milano
tenute alla galleria Il Cavalletto
1977/78, Galleria Lombardia
Arte 1978/79, Galleria Ars Italica
1984/86/87/90/94, Galleria Garrone
1992, Museo della Scienza e della
Tecnica 1985, Galleria Il Quadrato
di Busto Arsizio 1977, Galleria Cavallotti
di Monza 1977/78/80, Palazzo
Comunale 1992, Londra (mostra itinerante) 1978,
Galleria Il Porticciolo di Stresa 1980, Galleria Il Colosseo
di Roma 1981, Galleria ABA di Brescia 1981,
Salone Europeo d’Autunno di Parigi 1982, Oggiono,
presso le Fattorie di Stendhal 1984, Owensboro (Stato
del Kentucky USA) presso il Museo 1984, Galleria La
Sfi nge di Novara 1985, Galleria Delfi no di Rovereto
1986, Villa Ghirlanda/Silva di Cinisello Balsamo (MI)
1986 e 1993, Galleria Benelli di Trieste 1987, Studio
Gianca di Firenze 1987, Centro Culturale Angerese di
Angera 1987, White Sands in Kenia 1987, Castelsardo
di Arona e Tradate 1988, Sala Auditorium di Gorgonzola
1989, Palazzo Comunale di Ponte di Legno 1991,
Palazzo delle Terme di Bormio 1991, Galleria d’Arte
San Magno di Legnano 1992, Palazzo Isimbardi di
Stradella 1994, Chiostro dei Frati di Lodi 1994, Palazzo
Maff ei di Verona 1996, Galleria Studio d’Arte Due
di Venezia 1996, Comune di Lissone 1966, Comune
di Ponte di Legno 1997, Villa Ghirlanda di Cinisello
Balsamo 1997, Famiglia Legnanese di Legnano 1998,
Galleria d’Arte Ars Italica di Milano 1999, Comune di
Legnano 2000, Arte Cultura Sala Olimpica/Brera di
Milano 2001, Salone Internazionale di Pittura e Scultura
di Cannes 2002, Villa Casati Stampa di Soncino a
Cinisello Balsamo 2003, Villa Casati Stampa di Soncino
a Cinisello Balsamo 2006.
Ha partecipato a rassegne di rilievo in Francia, USA,
Indonesia, Santo Domingo, Svizzera, Principato di
Monaco e in altre nazioni, ottenendo premi e ricono-
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La Vetrina dell’Arte
NANDO CHIAPPA
scimenti prestigiosi. Tra i tanti:
1978 Campidoglio d’Oro e Premio
Speciale della Cultura/Italia,
Roma; Trofeo Italia 1° premio sezione
Impressionismo al Concorso
Internazionale Autunno Lombardo,
Milano; Premio della Critica,
Piacenza; Trofeo la Madonnina di
Milano 1979/80/81/82; nel 1979
1° premio sezione Impressionismo
al Concorso internazionale
Caravaggio, Pavone d’Oro per la
pittura, Milano; Trofeo Internazionale
di Parigi; Trofeo Svizzera,
Campione d’Italia; Oscar Mondiale
le Arti Visive, Montecarlo
1979/80/81/82; nel 1980 Trofeo
i Maestri dell’Arte Italiana, Salsomaggiore;
Oscar del Successo,
Milano; 1981 medaglia d’oro per
il paesaggio dall’Università Sorbona
di Parigi; 1982, Oscar degli Oscar “Noi a Milano”,
Jolly Hotel di Milano; Marzocco d’Oro, Firenze;
1984, nomina di Kentucky Colonel, USA; premio del
Presidente della Giuria alla Rassegna Lyceum; 1985,
premio “Domm de Milan agli italiani che contano”;
1986, Trofeo Popolarità, Cortina d’Ampezzo; Caraibi
Trophy, Santo Domingo; 1987, Premio Africa, Mombasa;
1988 Trofeo Sardegna; 1990, Oscar del Successo
“Man d’Oro” per la pittura, Madonna di Campiglio;
1991 Trofeo Comunità Europea, Lugano; 1992, Agenda
d’Oro, Milano; 1993/1994, Trofeo Unione Europea
“Agli italiani che contano”, Milano; nel 1994 è
stato anche invitato alla Rassegna La Modella nell’Arte
a Laveno con artisti di fama e più volte presente per
invito nelle edizioni successive.
Per i suoi meriti artistici ha ricevuto l’Ambrogino
d’Oro del Comune Milano, la “Spiga d’oro” del Comune
di Cinisello Balsamo e la nomina a Cavaliere
della Repubblica Italiana.
Il maestro Nando Chiappa ha lo studio a Milano in
via Guanella 23, telefono 02-2574780.
Sito internet www.nandochiappa.com
NANDO CHIAPPA
- sopra: il maestro Chiappa con l’amico e collega Luca Alinari.
- nella pagina accanto: Donne con parasole
(1991, olio su tela, cm 100 x 70).

NANDO CHIAPPA
ARTISTA ALLO SPECCHIO

ARTISTA ALLO SPECCHIO
Sangue lombardo Doc in singolare semplicità.
Immutata nell’uomo, nell’imprenditore di
successo, nel maestro di una pittura a olio tutta
paesaggi da civiltà preindustriale, con estimatori celebri
nel mondo dell’arte, della cultura, dei media, come
tra il pubblico. «La critica mi ha defi nito il “poeta
dei campi”» ricorda con sobrietà antiaccademica, la
stessa della sua visione di stampo post-impressionista.
Se il repertorio indulge alla scena di genere nella
grammatica formale, nel taglio “paesistico” di molti
lavori, interpretazione e linguaggio pittorico non
sono esercizio mimetico, bensì consapevole omaggio.
«Ho cercato - spiega - di carpire i segreti ai giganti
dell’Ottocento». Un esempio per tutti le fi gurine
con parasole. Citazione commossa: tante Jeanne
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NANDO CHIAPPA
Marguerite Lecadre in giardino, la cugina di Monet
che la immortalò sulla tela del 1867 ora all’Ermitage.
Chiappa le è devoto, come a un’icona radiosa, ancora
nel 2008 nel trasognato olio La casa di campagna. O
in Donne con parasole, effl uvio vegetale verde blu
«blu Chiappa - dice malizioso - un mio segreto»: lì
un ramo di albero squarcia il cielo con lama gentile.
NANDO CHIAPPA
- sopra: Incontro in un prato fiorito
(1999, olio su tela, cm 120 x 150).
- nell’altra pagina: Fanciulla (2008, olio su tela cm 50 x 40).

ARTISTA ALLO SPECCHIO
Assente la malinconia “romantica” di Fontanesi
spesso in odore di Turner e Constable.
Piuttosto l’incanto di una stesura pulita, senza
ombre di disegni preparatori e incrostazioni, pur
nella rete segnica che ricama la tela. Eff etto luce.
«Non incontro da nessuna parte una luce come
quella della Lombardia - precisa il maestro - solo
qui trovo i miei verdi e soprattutto il giallo, colori
che preferisco». C’è da credergli: ecco Un ricordo del
passato, olio di rarefatto silenzio imbevuto di quelle
tonalità. La posa della “Lettrice” di Zandomeneghi in
quella dama china sul libro? Se si vuol trovare un’eco
nostrana ottocentesca, ma altro accostamento è
forzato. Così per la cerchia del Naturalismo lombardo,
collezionata da Renzo Weiss il cui opifi cio tessile a fi ne
’800 era, guarda caso, proprio a Gorla. Meno decisiva
la loro pittura per Chiappa, rispetto alle suggestioni
d’Oltralpe, da cui trae soff use cromie di luce
cangiante. Si tratta di quella «Resa della trasparenza
atmosferica - scrive Domenico Montalto nell’ampia
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La Vetrina dell’Arte
NANDO CHIAPPA
prefazione alla monografi a “Nando Chiappa mezzo
secolo di pittura”- della leggerezza ventosa, della
fragilità ottica di un nitido ma fugace istante di
plenitudine visionaria, grazie alla tecnica mista,
al colore lavorato fi no a domarne la consistenza
materica, una tavolozza tonale e fusa in un sapiente
e paziente lavorio di tocchi preziosi». Alla larga da
pittoricismo e vedutismo. Un «intimistico modo di
trasfi gurare, in senso poetico, i propri desideri, i
propri sogni», per dirla con Paolo Levi. Insomma:
nostalgia dell’impossibile «Ah, la foresta di Barbizon
- si rammarica infatti il maestro - nascere al tempo di
Courbet, Manet, Renoir, del geniale Monet».
NANDO CHIAPPA
- sopra: Passeggiata (1995, olio su tela, cm 50 x 70).
- nell’altra pagina: Modelle (2007, olio su tela, cm 90 x 140).

ARTISTA ALLO SPECCHIO
Sì, in principio fu Monet: una folgorazione per
l’autodidatta Chiappa. Poi studi con validi
maestri, per fare emergere la pura percezione
emozionale: cioè la rivoluzione “scandalosa”
dell’Impressionismo. «Chi mi ha aiutato di più a
tirare fuori ciò che sentivo nel profondo - ci tiene a
ricordarlo - è stato Proferio Grossi, maestro e amico.
Penso che un pittore debba esprimere soprattutto la
sua impressione. Se riesce a dire tutto ciò che sente
di dovere dire, allora il quadro è fi nito». L’artista
raffi gura pescatori, pastori, contadini, mestieri, animali
che appaiono fi abeschi, anacronistici nella società di
oggi; più veri in passato con il loro fardello di fatica.
«Non mi rifugio nella pittura per consolarmi di
un ideale perduto - dichiara convinto - abbellendo
tutto per non guardarmi intorno. Anzi va fatto,
con aiuti concreti a chi ne ha bisogno. Il mondo
agreste che dipingo non c’è più: forse non è mai
esistito così perfetto. Era duro. Mio padre operaio
e contadino (eravamo otto fi gli) lavorava di vanga
La Vetrina dell’Arte
NANDO CHIAPPA
senza aratro. Pativo l’ingiustizia: poco lontano
altri avevano un aratro. Eppure da quel sistema di
vita viene l’eredità di valori sani». Fuori da equivoci
populisti Chiappa conosce l’asprezza del mondo: non
vuole dirlo, ma si sa del suo impegno benefi co a favore
di popolazioni che soff rono. In pittura però tutto è
stemperato recuperando lo stilema dell’idillio.
Tuttavia il contrasto “campagna Eden
incorrotto / città sentina di degrado” non è
per nulla il fulcro della sua poetica, espressa
bene in questi termini: «Interpreto a modo mio la
realtà che ho in testa, il signifi cato della speranza,
la fi ducia che mio padre ha riposto in me: mi ha
aiutato a essere ciò che sono. Voglio rappresentare
un mondo di sentimenti, di fi gure umili ma forti,
pacate nei dispiaceri. Il messaggio è il dono della
vita, della natura, dell’amore, se si ha la fortuna
di incontrarlo, come ho avuto io. La pittura stessa,
felicità da condividere».
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ARTISTA ALLO SPECCHIO
Microcosmo interiore di cristallina
religiosità, costellato di simboli: saggi
barbuti d’ascendenza orientale, come
nell’enigmatico Incontro in un prato fi orito, molti
angeli (l’ultima produzione), contadine infagottate,
tra nevi e fascine, uscite dall’isba del folclore
nostrano, come nella fi aba russa di Afanasjev.
Atmosfere in consonanza tematica e semplifi cazione
sintattica con i naïfs che incantavano Zavattini.
Miriadi di chierichetti. Dediche al parmense Luigi
Marchesi “pittore di sacrestie” dell’Ottocento o al
contemporaneo Norberto Martini, “il pittore dei
chierichetti” per eccellenza? «Macché! - ride divertito
- mi sfogo sulla tela perché da piccolo non ho
potuto fare il chierichetto per via di un pallone:
noi bambini “l’avevamo preso in prestito”, cioè
portato via dall’oratorio. Per punizione niente
servir messa. Ci tenevo tanto! ».
La fi guratività di Chiappa, fedele all’originario
dettato, aff rancata da ogni descrittivismo
esplora soluzioni inedite. Nell’ultimo
decennio i suoi stagni, i suoi ramages talora si
off rono nella cifra stilistica di un haiku giapponese;
mentre la fi gura s’irrobustisce con realismo raffi nato.
I tagli compositivi sono più vibranti e maturi,
tra chiaroscuro e solarità; i marosi, gli scogli, le
marine, lontane dal “perturbante” nordico degli
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NANDO CHIAPPA
anni ’70, si tingono nel viraggio di toni aranciati.
Stuzzicato, il Maestro mette mano ai volumi d’arte
«perché c’è sempre bisogno di studiare, la ricerca
non fi nisce mai». Questione seria: che cosa pensa
dunque dell’arte moderna contemporanea? Prende
il giro largo. Ama Picasso, «un colosso», De Chirico,
De Pisis, Sironi. Sì, ma oggi? Il discorso scivola sul
collezionismo e sul mercato: è fi ne conoscitore,
stima alcuni artisti, ma certi azzardi per lui sono solo
«dei gran pasticci», proprio non si può mandarli
giù. Deontologia professionale rara di questi tempi:
niente nomi e cognomi.
Meglio tornare al Nudo con gabbiani («C’è
dentro tutto il mare della Sardegna»),
alle Modelle e alle Bagnanti, odierne
Veneri per un soggetto di grande tradizione. Oppure
a uno degli ultimi intensi dipinti, la Fanciulla ritratta
di spalle che incede regale o allusiva verso scenari
alpestri. Sulla cui aura misteriosa provo a indagare
di più. «Dipingo spesso di spalle le fi gure, per
lasciarle andare sciolte - dice con il gesto della mano
- il pennello le libera; si dirigono, come questa
giovane, verso un destino autonomo, speriamo
duraturo, di cui però non so altro». Lezione di
saggezza, a fi ne incontro: alla malia creativa occorre
abbandonarsi con gratitudine. Come ai piaceri
migliori: ad esempio la partita di biliardo che ormai
lo reclama...
Di ritorno, incollata al
fi nestrino del treno,
mi godo la campagna
lombarda. Sontuoso dipinto
post-impressionista velato di
vapori settembrini: oggi per me
non può che avere i colori del
Maestro.
NANDO CHIAPPA
- a lato: Le bagnanti
(2007, olio su tela, cm 90 x 140).